la via francigena in terra senese

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  1. 1. LA VIA FRANCIGENA NEL TERRITORIO SENESELA VIA FRANCIGENA NEL TERRITORIO SENESE
  2. 2. I selciati romani lasciarono il posto a fasci di sentieri, tracce, piste,che in genere si allargavano sul territorio per convergere in corrispondenza delle mansioni (centri abitati od ospitali dove si trovava alloggio per la notte), o presso alcuni passaggi obbligati come valichi o guadi. Si trattava di aree di strada il cui percorso variava per cause naturali (straripamenti, frane).Il fondo veniva lastricato solo in corrispondenza degli attraversamenti dei centri abitati, mentre nei tratti di collegamento prevaleva la terra battuta.
  3. 3. Quando la dominazione Longobarda lasci il posto a quella dei Franchi, anche la Via di Monte Bardone cambi il nome in Via Francigena, ovvero strada originata dalla Francia che oltre allattuale territorio francese comprendeva la Valle del Reno e i Paesi Bassi. In quel periodo crebbe anche il traffico lungo la Via che si afferm come il principale asse di collegamento tra nord e sud dellEuropa, lungo il quale transitavano mercanti, eserciti, pellegrini.
  4. 4. Tra la fine del primo millennio e linizio del secondo, la pratica del pellegrinaggio assunse unimportanza crescente.I luoghi santi della Cristianit erano Gerusalemme, Santiago de Compostella e Roma, e la Via Francigena rappresent lo snodo centrale delle grandi vie della fede. Infatti, i pellegrini provenienti dal nord percorrevano la Via per dirigersi a Roma, ed eventualmente proseguire lungo la Via Appia verso i porti pugliesi, dove simbarcavano verso la Terrasanta. Viceversa i pellegrini italiani diretti a Santiago la percorrevano verso nord, per arrivare a Luni, dove simbarcavano verso i porti francesi, o per proseguire verso il Moncenisio e quindi immettersi sulla Via Tolosana, che conduceva verso la Spagna. Il pellegrinaggio divenne presto un fenomeno di massa, e ci esalt il ruolo della Via Francigena che divenne un canale di comunicazione determinante per la realizzazione dellunit culturale che caratterizz lEuropa nel Medioevo. .
  5. 5. Loreto Aprutino, Chiesa di S. Maria in Piano, il giudizio delle anime.
  6. 6. I pellegrini erano uomini, donne, vecchi, bambini, senza distinzione di condizione, seguivano strade convergenti verso la meta, chiamati da una forza invisibile verso i "sentieri del Paradiso". Vi trovano alloggi per la sosta e ospizi per riposarsi e curarsi . La giornata era scandita dai momenti della preghiera. La vita del pellegrino una condizione difficile. Si consumano pasti semplici, si riposa in giacigli improvvisati o per terra; e si vive nel terrore notturno di un attacco di banditi o di belve fameliche nascoste tra i boschi e i cespugli.
  7. 7. Per un pellegrino il costo che doveva affrontare per mettersi in cammino era elevato, essendoci poca moneta circolante, si finanziava vendendo o ipotecando i propri beni per realizzare una certa quantit di moneta. Per il resto confidava nella carit del prossimo. L'uso del bordone indica che la maggior parte dei pellegrini andava a piedi. I segni distintivi del pellegrinaggio effettuato sono: per Gerusalemme una foglia di palma di Gerico; per Roma le chiavi di San Pietro, la Veronica, croci, scapolari, pazienze, quadrangulae (immagini di santi in piombo); per Santiago la conchiglia di Finisterre, detta anche cap'e sante in ricordo della sacra testa dell'apostolo Giacomo. La varia umanit di pellegrini era notevole, in mezzo alle persone mosse da sincera fede, c'erano briganti, trafficanti, prostitute, curiosi, avventurieri, vagabondi, tanto che girava un detto, "qui multum peregrinantur, raro sanctificantur" ( chi fa molti pellegrinaggi raramente diventa santo). Quando Gerusalemme nel 640 cadde in mano agli Arabi il flusso dei pellegrini verso la Terrasanta diminu notevolmente, anche se non del tutto grazie alla tolleranza degli Arabi. Roma cos prese il posto di Gerusalemme. Del resto anche questa citt, secondo la tradizione, era stata onorata dalla persona di Cristo incontrato da Pietro sulla via Appia, dove lasci le impronte dei piedi su una pietra. Sul luogo c' la chiesa "Quo vadis, Domine?.
  8. 8. In diversi documenti dellArchivio di Stato di Siena indicato come "Novelleto alla strada", le grandi vie di comunicazione selciate, dalle antiche poste romane, luoghi di sosta presenti in tutte le strade maggiori e minori della Repubblica e dell'impero, nel Medioevo si svilupparono, sui medesimi percorsi o in campagne limitrofe, locande dove cambiare i cavalli e rifocillarsi. Si pensa che il Novellato fosse un luogo dove si raccontavano novelle, le notizie o i racconti che portavano dai freddi paesi del nord i pellegrini che andavano a Roma sul percorso della Via Francigena
  9. 9. Il primo pellegrino noto un monaco franco chiamato Bernardo, il quale, di ritorno da un viaggio a Roma e al Gargano, si rec al Mont Saint Michel verso l'867 868.
  10. 10. Sigerico , nel 990, dopo essere stato ordinato Arcivescovo di Canterbury da Papa Giovanni XV ,torn a casa annotando su due pagine manoscritte le 80 mansioni in cui si ferm a pernottare. Il diario di Sigerico viene tuttora considerato la fonte itineraria pi autorevole, tanto che spesso si parla di Via Francigena secondo litinerario di Sigerico per definire la versione pi filologica del percorso.
  11. 11. Il tratto francigeno della Val d'Elsa, con tutta la sua variet di tracciati, era una delle tappe obbligate del percorso nel senso che si moltiplicarono zone di ricovero, per ritemprare il corpo e lo spirito. Questo per vari motivi, tra cui la presenza del fiume Elba e del torrente Staggia che spesso tracimava; la vicinanza del confine con Firenze sempre in lotta con Siena; il pericolo di malviventi e di assalti.
  12. 12. La via Francigena fu certamente alla base del rapido sviluppo che port San Gimignano ad affrancarsi e a gestire un proprio distretto territoriale - pi o meno quello del comune attuale - in equilibrio tra Firenze e Siena. La cinta muraria che San Gimignano costru all'inizio del Duecento era gi consistente ma, la forte espansione mercantile e la crescita demografica che l'accompagn fecero aumentare rapidamente l'abitato, tanto che , nella seconda met dello stesso secolo, fu necessario un nuovo giro di mura. Questo comprese non solo i poggi della Torre e di Montestaffoli, ma anche i popolosi borghi di San Giovanni e San Matteo, che si erano formati proprio sulla direttrice della via Francigena. Con la costruzione del palazzo del comune (1288) si defin quel tessuto urbano che oggi rimane come una delle pi significative espressioni del Medioevo, anche se non assurse alla dignit Cittadina, non avendo l'indispensabile riconoscimento della sede episcopale.
  13. 13. Sulla via che attraversa l'intero abitato di San Gimignano, tra le due porte ancora esistenti e che presero il nome dai borghi, cos come nelle piazze del Duomo (Collegiata e palazzi pubblici) e della Cisterna che la dividono in due parti, si affacciano la maggior parte degli edifici religiosi e civili pi importanti, che riflettono caratteri costruttivi e decorativi derivati dalla cultura architettonica delle maggiori citt toscane. Di provenienza fiorentina e senese sono anche le pregevoli opere d'arte che ornano le chiese di Sant' Agostino e della Collegiata e il Palazzo del Comune, cos come quelle che si conservano nel Museo civico. A rendere inconfondibile l'immagine di San Gimignano sono per le torri del XI - XII secolo, costruite dalle famiglie emergenti, che qui, pi che altrove, hanno mantenuto l'altezza originale.
  14. 14. BADIA A CONEO
  15. 15. STROVE Ricordato gi attorno al Mille, linsediamento di Strove appartenne ai Lambardi di Staggia, fondatori di Abbadia Isola, alla quale pass a partire dalla fine dellXI secolo. Nel corso di quello successivo fu dato in feudo ai Soarzi, ai quali pi tardi si sostituir poco a poco la Repubblica Senese. Il piccolo villaggio, collocato su una lieve altura, conserva ancora la tipica struttura dellinsediamento medievale, dalla forma tondeggiante e dalla serrata sequenza di edifici che prospettano su strette e ricurve viuzze. Subito fuori dallabitato la romanica chiesa di S. Martino, semplice edificio ad unica navata arricchito, allinterno dellabside, da filari alterni di pietra e laterizi. Lintitolazione delledificio al vescovo di Tours, in Francia, da ricondurre con tutta probabilit alla collocazione di Strove sulla Via Francigena, lungo la quale nel Medioevo si diffuse rapidamente la venerazione di santi di lontana origine.
  16. 16. STROVE PIEVE ROMANICA
  17. 17. ABBADIA ISOLA La fondazione dellabbazia di S. Salvatore allIsola, risalente al 1001, si deve ad Ava, nobildonna della famiglia dei Lambardi di Staggia. Il luogo in cui sorge il monastero - che come ricorda il nome era un tempo circondato dallacqua viene scelto principalmente per la posizione strategica a controllo della Via Francigena, della quale Borgonuovo (poi Abbadia Isola) costituiva un punto di sosta gi dalla fine del X secolo. Nel corso di quelli successivi una delle principali funzioni dellabbazia continuer ad essere proprio quella ospedaliera, ovvero di ricovero e ospitalit per i viandanti in transito per Roma. A partire dalla fondazione il monastero conosce una notevole ascesa economica e politica, che continuer fin verso la met del Duecento. Successivamente inizier un lento declino che nel 1446 condurr allaggregazione del monastero a quello di S. Eugenio vicino a Siena.
  18. 18. MONTERIGGIONI [...] per che, come in su la cerchia tonda Monteriggioni di torri si corona, cos la proda che 'l pozzo circonda torregiavano di mezza la persona li orribili giganti, cui minaccia Giove del cielo ancora quando tona (Dante Alighieri, Inferno canto XXXI, vv. 40-45)
  19. 19. MONTERIGGIONI Monteriggioni indicata come la submansio di Borgonuovo. Dei quasi 2000 km tra Canterbury e Roma, circa la met interessa lItalia.
  20. 20. STOMMENANO Attestato per la prima volta nel 1059 e poi in altri documenti successivi, Stomennano fu sede nel Medioevo di una comunit canonicale, anche se non sappiamo se vi fu pure un castello. Le strutture che oggi predominano sono comunque quelle della bella villa seicentesca voluta dalla famiglia Accarigi poi Griccioli, cui si accede da un viale di cipressi secolari. Il corpo principale formato da due fabbricati rettangolari posti uno accanto allaltro e collegati tra loro da un architrave sostenuto da colonne. Queste lasciano intravedere il parco retrostante, risalente al XIX secolo e di gusto romantico, attorno al quale sono collocati i vari edifici annessi alla villa. Il giardino situato al termine del viale di cipressi invece di impianto seicentesco, con aiuole e siepi geometriche e vasche poligonali ornate di putti centrali.
  21. 21. Le verdi colline senesi accolgono il tratto toscano pi lungo della Via Francigena. Da San Gimignano a Radicofani, ai confini con il Lazio, dove Siena era la meta di tutti i pellegrini in transito verso Roma tanto che fu definita la figlia della strada. Molti erano gli hostelli, i ricoveri ma il pi importante fu il Santa Maria della Scala: l'ospedale che assunse una funzione predominante nel delicato tessuto sociale senese dal X in poi. Siena
  22. 22. Grancia di Cuna
  23. 23. Arbia una piccola frazione del comune di Asciano, a cavallo tra la Val d'Arbia e le crete senesi. Il torrente segna il confine tra i Comuni di Siena e di Asciano per un largo tratto del suo corso, e l'unico collegamento stradale tra i due centri abitati lo storico ponte sul torrente stesso, risalente al XVIII secolo ma che probabilmente esisteva gi nel Medioevo.
  24. 24. Lungo l'antica via francigena o romea sulla sponda destra dell'Asso ebbe vita fra il IX e il X secolo il castello di Torrenieri, il nome Turris Ner da un indizio del primo fondatore che forse fu un Ranieri de' Signori di San Quirico oppure un Ranieri della potente famiglia dei Cacciaconti, come ultima ipotesi Torre Nera, per il colore scuro della pietra con cui la torre costruita, l'appellativo di "nera" potrebbe essere anche dovuto ad un incendio. Quale che sia la sua origine, comunque fu certo anteriore al mille come si rileva dall'itinerario percorso nel 990 dall'arcivescovo di Canterbury Sigerico. Nel viaggio di ritorno vi effettua la XIII sosta, e chiama nel suo diario il luogo "Turreiner", stazione di posta dove conveniva fermarsi per approvvigionamenti.
  25. 25. Nel Medioevo la localit San Quirico d'Orcia si trovava sulla direttrice della via Francigena. Ad accrescerne l'importanza contribuiva inoltre l'essere il punto di raccolta dei mercanti umbro-marchigiani diretti a Firenze e Siena.
  26. 26. Bagno Vignoni Al centro del borgo si presenta la "Piazza delle sorgenti", una vasca rettangolare, di origine cinquecentesca, che contiene una sorgente di acqua termale calda e fumante che esce dalla falda sotterranea di origini vulcaniche
  27. 27. Nel Borgo di Abbadia San Salvatore si trova lAbbazia di San Salvatore, uno dei monasteri pi importanti nella storia della Toscana altomedievale. LAbbazia ha dato il nome al paese, fondata intorno alla met dellVIII secolo dal nobile longobardo Erfo, controll a lungo la Via Francigena in Val dOrcia e buona parte dellAlta Maremma. Importante la cripta longobarda, che mostra 36 colonne in pietra lavica decorate da capitelli, incluso uno con il famoso nodo longobardo. I pellegrini faticavano per raggiungere l'Abbazia ma era considerata tappa fondamentale prima di entrare in territorio laziale.