l'arena - il magazine dell'arena del sole - gennaio 2013

43
GENNAIO 2013

Upload: teatro-arena-del-sole

Post on 30-Mar-2016

218 views

Category:

Documents


1 download

DESCRIPTION

Il magazine dell'Arena del Sole

TRANSCRIPT

Page 1: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

GEN

NAI

O 2

013

Page 2: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

OTT

OBR

E 20

12

Info: www.arenadelsole.it

051.2910910 [email protected]

SI RINGRAZIA PER LA COLABORAZIONE

dal 17 al 28 ottobre Sala Grande

Nuova Scena - Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna LA FONDAZIONE di Raffaello Baldini con Ivano Marescotti regia Valerio Binasco

PRIMA NAZIONALE in collaborazione con GENDER BENDER FESTIVAL www.genderbender.it 27 ottobre Sala InterAction

I-ON spettacolo di Ivo Dimchev in collaborazione con Franz West

PRIMA NAZIONALE dal 28 al 29 ottobre Teatro delle Moline

PERCHÉ ORA AFFONDO NEL MIO PETTO scritto, diretto e interpretato da Roberto Corradino 30 ottobre Sala InterAction

FOLK-S drammaturgia e coreografia Alessandro Sciarroni una produzione Teatro Stabile delle Marche 2, 3 novembr Sala InterAction

¿HASTA DÓNDE…? di Sharon Fridman PRIMA NAZIONALE

POR SAL Y SAMBA di Carles Casallachs 3 novembre Sala Grande

STORM END COME coreografia Yasmeen Godder dall’8 all’11 novembre Sala Grande

Il Rossetti - Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia Malguion srl OBLIVION SHOW 2.0: IL SUSSIDIARIO con gli Oblivion testi Davide Calabrese e Lorenzo Scuda regia Gioele Dix

Stagione 2012-2013 dal 14 al 18 novembre Sala Grande

Nuova Scena - Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna in collaborazione con Estate Teatrale Veronese OTELLO di William Shakespeare traduzione, adattamento, regia Nanni Garella con Massimo Dapporto, Maurizio Donadoni, Angelica Leo, Federica Fabiani, Gabriele Tesauri, Massimo Nicolini, Matteo Alì dal 14 al 17 novembre Sala InterAction

Progetto U.R.T. Compagnia Jurij Ferrini con il sostegno del Festival Internazionale di Andria Castel dei Mondi RODAGGIO MATRIMONIALE di Tennessee Williams con Jurij Ferrini, Eva Cambiale, Isabella Macchi, Carlo Orlando regia Jurij Ferrini dal 21 al 25 novembre Sala Grande

Teatro Stabile di Calabria Teatro Quirino MISERIA E NOBILTÀ di Eduardo Scarpetta con Geppy Gleijeses, Lello Arena, Marianella Bargilli e con Gigi De Luca regia Geppy Gleijeses 27 novembre Sala Grande

Promo Music OCCIDENTE ESTREMO VI RACCONTO IL NOSTRO FUTURO di e con Federico Rampini regia Antonio Petris dal 5 al 7 dicembre Sala InterAction

Les Enfants du Paradis Festival della Narrazione di Arzo - Svizzera Esteuropaovest Festival MATTEI PETROLIO E FANGO di e con Giorgio Felicetti testo teatrale Francesco Niccolini e Giorgio Felicetti

Page 3: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

dal 6 al 9 dicembre Sala Grande

Cardellino srl IL NIPOTE DI RAMEAU da un trattato filosofico di Denis Diderot traduzione e adattamento Edoardo Erba e Silvio Orlando con Silvio Orlando, Amerigo Fontani, Maria Laura Rondanini regia Silvio Orlando dal 14 al 16 dicembre Sala Grande

Nuovo Teatro e Teatro Stabile dell'Umbria presentano Stefano Accorsi in FURIOSO ORLANDO BALLATA IN ARIOSTESCHE RIME PER UN CAVALIER NARRANTE liberamente tratto da L’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto adattamento teatrale e regia Marco Baliani e con Nina Savary dal 18 dic. al 13 gennaio Sala Grande

Nuova Scena - Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna IL MALANNO IMMAGINARIO di Francesco Freyrie liberamente ispirato a Il Malato immaginario di Molière con Vito, Claudia Penoni, Paolo Maria Veronica, Roberto Malandrino, Maria Vittoria Scarlattei regia Daniele Sala PRIMA NAZIONALE 19, 20 dicembre Sala InterAction

Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona PICCOLI CRIMINI CONIUGALI di Éric-Emmanuel Schmitt con Paolo Valerio e Elena Giusti regia Alessandro Maggi dal 17 al 20 gennaio Sala Grande

BAM teatro/ Vasquez Y Pepita QUI E ORA di Mattia Torre con Valerio Mastandrea e Valerio Aprea regia Mattia Torre

22, 23 gennaio Sala Grande

Teatro del Carretto in AMLETO da William Shakespeare adattamento e regia Maria Grazia Cipriani scene e costumi Graziano Gregori dal 22 gen. al 10 febbraio Teatro delle Moline

Nuova Scena - Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna LA MARIA DEI DADI DA BRODO testo e regia Marinella Manicardi collaborazione drammaturgica Federica Iacobelli con Marinella Manicardi e Daniele Furlati musiche originali Daniele Furlati 26, 27 gennaio Sala Grande

KaraKasa Circus CASA DOLCE CASA SPETTACOLO DI TEATRO ACROBATICO DELL’EUROPA DELL’EST di Marcello Chiarenza e Alessandro Serena 29, 30 gennaio Sala Grande

Teatro Stabile del Veneto Accademia Perduta/ Romagna Teatri OSCURA IMMENSITÀ di Massimo Carlotto tratto dal proprio romanzo L’oscura immensità della morte con Giulio Scarpati, Claudio Casadio regia Alessandro Gassmann dall’1 al 3 febbraio Sala Grande

Bags Entertainement OPEN uno show di Daniel Ezralow e Arabella Holzbog coreografie Daniel Ezralow con la DEConstructions Dance Company 5 febbraio Sala Grande

Gershwin Spettacoli con il patrocinio di F.A.I. Fondo Ambiente Italiano VANDALI L'ASSALTO ALLE BELLEZZE D'I-TALIA di e con Gian Antonio Stella e Gualtiero Bertelli

6, 7 febbraio Sala InterAction

Associazione Figli d'Arte Cuticchio O A PALERMO O ALL’INFERNO* LO SBARCO DI GARIBALDI IN SICILIA ideazione scenica, drammaturgia e regia Mimmo Cuticchio Oprante – contastorie: Mimmo Cuticchio Manianti e combattenti: Giacomo Cuticchio, Fulvio Verna, Tania Giordano dall’8 al 10 febbraio Sala Grande

Teatro Stabile della Sardegna Teatro Metastasio Stabile della Toscana I FRATELLI KARAMAZOV dal romanzo di Fëdor Michailovič Dostoevskij drammaturgia Roberta Arcelloni e Guido De Monticelli regia Guido De Monticelli con le compagnie del Teatro Stabile della Sardegna e del Teatro Metastasio Stabile della Toscana 12, 13 febbraio Sala InterAction

ALDES in collaborazione con Fond. Università di Ca' Foscari/ Teatro di Ca' Foscari e Associazione Didee (TO) CARNE TRITA CONCERTO PER VOCE E DANZA progetto, regia, coreografia Roberto Castello interpreti Maria Francesca Guerra Alessandra Moretti Fabio Pagano, Giselda Ranieri Irene Russolillo spettacolo presentato in collaborazione con ATERDANZA dal 13 al 16 febbraio Teatro delle Moline

Biancofango La Corte Ospitale Officina 1011 di Triangolo Scaleno Teatro PORCO MONDO drammaturgia Francesca Macrì e Andrea Trapani regia Francesca Macrì con Aida Talliente e Andrea Trapani

Page 4: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

dal 14 al 17 febbraio Sala Grande

CTB Teatro Stabile di Brescia Teatro de Gli Incamminati Franco Branciaroli e Tommaso Cardarelli in SERVO DI SCENA di Ronald Harwood traduzione Masolino D'Amico regia Franco Branciaroli dal 20 al 24 febbraio Teatro delle Moline

Nuova Scena - Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna CORPI IMPURI di e con Marinella Manicardi realizzato in collaborazione con Festival Filosofia 2011, Centro di ricerca delle donne di Modena 23, 24 febbraio Sala Grande

Teatro de Gli Incamminati Diablogues/ Compagnia Vetrano-Randisi FANTASMI da Luigi Pirandello e Franco Scaldati testo e regia Enzo Vetrano e Stefano Randisi con Enzo Vetrano, Stefano Randisi e Margherita Smedile dal 26 feb. al 3 marzo Sala Grande Teatro Stabile di Napoli Fondazione Campania dei Festival ANTIGONE di Valeria Parrella regia Luca De Fusco con Gaia Aprea, Anita Bartolucci Fabrizio Nevola, Giacinto Palmarini Alfonso Postiglione, Nunzia Schiano Paolo Serra, Dalal Suleiman 5, 6 marzo Sala Grande

Troubleyn/Jan Fabre (Antwerp, BE) in coproduzione con Maribor 2012 (European Capital of Culture - SL) DRUGS KEPT ME ALIVE testo, regia, coreografia Jan Fabre drammaturgia Miet Martens con Antony Rizzi spettacolo presentato in collaborazione con ATERDANZA

dal 7 al 10 marzo Teatro delle Moline

Ursa Maior Teatro QUELLA LUCE BLU LA VITA DI MARIE CURIE tratto da Il Fuoco del radio. Dialoghi con Madame Curie di Simona Cerrato e Luisa Crismani con Marina Pitta e Briana Zaki regia Irene Ros 12 marzo Sala Grande

Sicilia Teatro Associazione PER NON MORIRE DI MAFIA di Pietro Grasso versione scenica Nicola Fano adattamento drammaturgico Margherita Rubino con Sebastiano Lo Monaco regia Alessio Pizzech dal 14 al 17 marzo Sala Grande

Fond. del Teatro Stabile di Torino Teatro Stabile del Veneto MACBETH di William Shakespeare traduzione Nadia Fusini con Giuseppe Battiston, Frédérique Loliée regia Andrea De Rosa dal 15 al 17 marzo Sala InterAction

Società per Attori MUMBLE MUMBLE OVVERO CONFESSIONI DI UN ORFANO D’ARTE di Emanuele Salce e Andrea Pergolari con Emanuele Salce e Paolo Giommarelli dal 20 al 24 marzo Teatro delle Moline

Ass. Culturale Le Belle Bandiere BARNUM di e con Elena Bucci al pianoforte Dimitri Sillato 22 marzo Sala Grande

Ass. cult. Artisti Riuniti e Palomar in collaborazione con PAV e Teatro della Tosse SIAMOSOLONOI drammaturgia Marco Andreoli con Michele Riondino, Maria Sole Mansutti regia Circo Bordeaux

dal 4 al 14 aprile Sala Grande

Nuova Scena - Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna Associaz. Arte e Salute onlus MISERIA E NOBILTÀ di Nanni Garella da Eduardo Scarpetta con Vito, Umberto Bortolani e Nanni Garella regia Nanni Garella PRIMA NAZIONALE dal 5 al 20 aprile Teatro delle Moline

Compagnia Cardillo Nuova Scena - Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna in coll. con Ass. Culturale Le Belle Bandiere Maurizio Cardillo in LA DERIVA drammaturgia Maurizio Cardillo e Mario Giorgi regia Elena Bucci e M. Cardillo 11, 12 aprile Sala InterAction

Fond. Campania dei Festival Napoli Teatro Festival Italia Compagnia Enzo Moscato TA-KAI-TA* EDUARDO PER EDUARDO testo e regia Enzo Moscato con Isa Danieli e Enzo Moscato dal 18 al 21 aprile Sala Grande

Agidi srl presenta OPEN DAY di Walter Fontana con Angela Finocchiaro e Michele Di Mauro regia Ruggero Cara dal 19 al 21 aprile Sala InterAction

Fond. Salerno Contemporanea Teatro stabile di innovazione ANNA CAPPELLI di Annibale Ruccello con Maria Paiato regia Pierpaolo Sepe

* spettacoli presentati in collaborazione con

CENTRO LA SOFFITTA DEL DIPARTIMENTO DELLE ARTI

VISIVE, PERFORMATIVE E MEDIALI ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITÀ DI BOLOGNA

Page 5: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

Ricordando Mariangela Melato

e Massimo Castri ppaagg 66

Il malanno immaginario ppaagg 99

Qui e ora ppaagg 1111

Amleto ppaagg 1133

La Maria dei dadi da brodo ppaagg 1155

Casa dolce casa ppaagg 1177

Oscura immensità ppaagg 1199

Open ppaagg 2211

Vandali ppaagg 2233

O a Palermo o all’inferno ppaagg 2255

I fratelli Karamazov ppaagg 2277

Carne trita ppaagg 2299

Porco mondo ppaagg 3311

Servo di scena ppaagg 3333

Corpi impuri ppaagg 3355

Fantasmi ppaagg 3366

Antigone ppaagg 3377

Concerti ppaagg 3388

Laboratori teatrali ppaagg 3399

Scuola & Teatro ppaagg 4400

Informazioni biglietteria ppaagg 4411

Staff ppaagg 4422

Ringraziamenti ppaagg 4433

Spettacoli

Formazione

Informazioni

DIRETTORE RESPONSABILE: BRUNO DAMINI IN REDAZIONE: DONATELLA FRANZONI, FRANCESCA FERRI, GIACOMO GIUGGIOLI, TOMMASO SIMILI

DIREZIONE E REDAZIONE: VIA INDIPENDENZA, 44 40121 BOLOGNA - TEL. 051.2910.911 WWW.ARENADELSOLE.IT [email protected]

AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI BOLOGNA N. 6393 DEL 26.01.1995

LE FOTO DI SCENA DEGLI SPETTACOLI PRODOTTI DALL’ARENA DEL SOLE – TEATRO STABILE DI BOLOGNA SONO DI RAFFAELLA CAVALIERI E LUCA SGAMELLOTTI

IN COPERTINA: I FRATELLI KARAMAZOV REGIA DI GUIDO DE MONTICELLI (PH DANIELA ZEDDA)

GENNAIO - FEBBRAIO 2013. ANNO XVII I N. 1

Page 6: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013
Page 7: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

Concerti

La Stagione

Il ricordo

Mariangela Melato e Massimo Castri due grandi protagonisti della scena recentemente scomparsi

Mariangela Melato è stata protagonista all’Arena del Sole in alcuni grandi spettacoli prodotti dal Teatro Stabile di Genova: La Dame de Chez Maxime a fianco di Eros Pa-gni; Fedra sotto la direzione di Marco Sciac-caluga e Chi ha paura di Virginia Woolf? in coppia con Gabriele Lavia.

Riportiamo qui a fianco il racconto delle sue prime esperienze teatrali, tratto dal libro di Bruno Damini Le tavole del palcoscenico (fuoriTHEMA, 1994).

7

Il mestiere d’attrice mi era necessario “Ho scoperto il teatro per caso, a sedici an-ni. Frequentavo un corso serale di disegno all’Accademia di Brera e di giorno facevo la vetrinista alla Rinascente. Tutti i giorni pas-savo davanti all’Accademia dei Filodramma-tici dove dei manifesti annunciavano i corsi di recitazione della signora Sperani. Allora ero talmente timida da avere paura della gente. Pensai che un’esperienza così mi sa-rebbe servita a sbloccarmi un poco. Mi pre-parai da sola all’esame di ammissione sen-za dirlo ai miei. Portai una poesia di Prévert, che allora impazzava, e dei brani di Lavora-re stanca, di Pavese. Ero la più strana fra le candidate, con quegli abiti un po’ hippy che mi facevo da me. Anche i capelli me li ta-gliavo da sola. Probabilmente piacque la mia voce bassa. Un po’ mi aiutò l’equivoco che fossi parente della grande Maria Mela-to. Infatti sentii la Dora Setti e l’Esperia Spe-rani che borbottavano fra loro: Stessi occhi, stessa faccia! Quando dissi ai miei che mi ero iscritta a una scuola di recitazione pen-sarono che fosse una passione transitoria. Il dramma scoppiò quando la Speroni mi pro-pose a Fantasio Piccoli per il Teatro Stabile di Bolzano. Non volevano lasciarmi andare. E io me ne andai lo stesso. Ormai avevo de-ciso che volevo fare l’attrice. Era il 1960.”

Massimo Castri, un artista complesso, una ricerca continua per dare senso al teatro. Un grande artista, indimenticabile, un’altra grave perdita per il teatro italiano. Ricordiamo i suoi spettacoli andati in scena all’Arena del Sole: Così è (se vi pare) di Pi-randello e Il Padre di Strindberg con Um-berto Orsini, entrambi coprodotti da Nuova Scena - Teatro Stabile di Bologna e Emilia Romagna Teatro Fondazione; Le smanie per la villeggiatura di Goldoni, coproduzione Teatro Metastasio di Prato e Teatro Stabile dell’Umbria; Il Misantropo di Molière con Massimo Popolizio (Teatro di Roma); Finale di partita di Beckett con Vittorio Franceschi (Teatro Metastasio di Prato e Emilia Roma-gna Teatro Fondazione).

Page 8: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013
Page 9: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

dal 18 dicembre al 13 gennaio SALA GRANDE

Il malanno immaginario di Francesco Freyrie - liberamente ispirato a Il malato immaginario di Molière - con Vito, Claudia Penoni, Paolo Maria Veronica, Roberto Malandrino, Maria Vittoria Scarlattei - regia Daniele Sala scene Leonardo Scarpa - luci Luca Diani - musiche Corrado Terzi e Enrico Prandi - costumi Anna Vecchi suono Giampiero Berti • NUOVA SCENA - ARENA DEL SOLE - TEATRO STABILE DI BOLOGNA

ore 21 - domenica ore 16 24, 25, 26 dicembre, 1, 7 gennaio riposo 31 dicembre Grande Soirée di S. Silvestro PRIMA NAZIONALE

Il malanno oscuro di Francesco Freyrie In una casa con le luci sempre accese, le tende tirate, gli orologi coperti, vive il no-stro eroe, un uomo emiliano di mezza età, molto ricco, molto servito, a volte riverito, spesso sopportato ma soprattutto molto malandato. A vederlo parrebbe un cinquan-tenne sanissimo, magari un po’ sovrappeso e con quell’incarnato da smog che caratte-rizza la media dei maschi occidentali, ma in realtà la vita che conduce di sano non ha nulla. Dal compimento del cinquantesimo anno di età il nostro eroe vive perennemen-te chiuso nella sua camera da letto e gli u-nici passi che fa li fa per andare al bagno. Quando non siede sulla ceramica, lascia cadere il corpo su un’imponente poltrona di cuoio e da quel trono cataloga ricette, leg-ge i bugiardini, ingoia farmaci, consulta en-ciclopedie mediche, sfoglia libri sull’a-limentazione macrobiotica, opuscoli sulle nuove frontiere dell’anti-age, depliant su attrezzi e cosmesi per il mantenimento del benessere. (…) Ma la vita intorno a lui con-tinua a scorrere, coi i suoi soliti capricci e non basta un’aspirina a fermarla. La figlia – stufa di fare la modella per pubblicizzare i prodotti della ditta di Pompe Funebri del padre – vorrebbe lasciare la vita borghese e diventare attrice, la moglie (giovane e fur-ba) vuole farsi intestare tutto, il fratello che è suo socio lo vorrebbe nuovamente al la-voro al suo fianco, i medici e i ciarlatani vorrebbero che nulla cambiasse, poiché un paziente del genere vale tutto l’oro del Co-

lorado. E poi c’è Antonietta, una badante italiana, laureata, colta e piena di buon senso ma talmente disoccupata e disperata da accettare un lavoro infernale che nean-che la più disperata delle extracomunitarie accettava; anche lei sembra aver trovato una fortuna nei malanni del padrone di ca-sa, eppure è l’unica che combatte per libe-rarlo dalle sue manie... Riuscirà il nostro eroe a guarire? Da cosa esattamente? Qual è il malanno immaginario che lo affligge? Davvero esiste una cura per le mille malat-tie che affliggono il nostro immaginario? E soprattutto: in questa nostra burlesca corsa contro il Tempo e la Materia, è ancora leci-to rifiutarsi di morire scoppiando di salute?

Spettacolo in opzione Abbonamento InterAction Domenica Teatro Teatro col Sorriso

9

ph Luca Sgamellotti

Page 10: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013
Page 11: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

dal 17 al 20 gennaio SALA GRANDE

Qui e ora di Mattia Torre con Valerio Mastandrea e Valerio Aprea - regia Mattia Torre scene Beatrice Scarpato - costumi Alessandro Lai - luci Luca Barbati BAM TEATRO / VASQUEZ Y PEPITA

ore 21 domenica ore 16

Scontro di Civiltà

Valerio Mastandrea, attore tra i più popolari e attivi del cinema italiano, diventato in questi venti anni un’icona indiscussa della scena nostrana, ritorna dopo sette anni a teatro, dopo il fortunato monologo del 2005 Migliore, portando in scena, in coppia con Valerio Aprea, un’altra pièce di Mattia Torre, sceneggiatore e regista italiano, tra gli autori del programma Parla con me di Serena Dandini e della serie TV di culto Bo-ris, co-dirigendo per il cinema anche Boris – Il Film. Commedia commissionata e prodotta da BAM Teatro, Qui e ora è un ritratto corrosi-vo della nostra realtà. La trama in breve: un incidente appena av-venuto in una strada secondaria di un’isolata periferia romana, uno scorcio di nulla, a due passi dal Grande Raccordo A-nulare, eppure completamente deserto, senza passanti né case, nei campi. Due scooter di grossa cilindrata subito dopo l’impatto: il primo ribaltato, idealmente conficcato a terra, il secondo irriconoscibile, un disastro di lamiere ancora fumanti. Un incidente importante, spettacolare. A terra, a pochi metri l’uno dall’altro, due uomini sulla quarantina; il primo immobile, potrebbe essere morto, l’altro piano muove un piede, a fatica si alza. E anche il primo apre gli occhi. Avrebbero bisogno di aiuto, ma non lo avranno; avrebbero bisogno di cure, ma i soccorsi non arriveranno prima di un’ora e mezza. Intorno a loro, per loro, niente e nessuno…

«È un Carnage all'italiana – ha affermato Mastandrea alle agenzie giornalistiche, rife-rendosi alla fortunata pièce di Yasmina Re-za, diventata poi un film di Roman Polanski – solo che qui va in scena una lotta di clas-se di periferia fra personaggi che rappre-sentano altrettanti mondi che non riescono più a parlarsi». Lo scontro che apre lo spettacolo è solo l’avvisaglia di una rivolta appena alle porte, ma, prosegue Mastandrea, «anche e so-prattutto una metafora fra due Italie che vent'anni fa si sarebbero combattute sul fronte politico e oggi invece si confrontano su qualcosa di molto, molto diverso».

Spettacolo compreso negli abbonamenti: InterAction 12, 13, 14, 15 spettacoli Domenica Teatro

11

Valerio Aprea e Valerio Mastandrea (ph Roberto Salgo)

Page 12: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013
Page 13: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

22 e 23 gennaio SALA GRANDE

Amleto da William Shakespeare - adattamento e regia Maria Grazia Cipriani scene e costumi Graziano Gregori - suono Hubert Westkemper - luci Angelo Linzalata con Alex Sassatelli, Elsa Bossi, Giacomo Vezzani,Nicolò Belliti, Giacomo Pecchia, Carlo Gambaro, Andrea Jonathan Bertolai • TEATRO DEL CARRETTO

ore 21

Appunti per una messa in scena di Maria Grazia Cipriani Proveremo a leggere il testo nella prospettiva del protagonista, con le altre figure, fanta-smatiche o reali, filtrate dalla sua sensibilità o dalla sua immaginazione: proiettando il dramma come in un sogno… in una riscrittu-ra che attraverso spostamenti, cesure e mon-taggi caratterizzi una struttura che pur dal taglio quasi cinematografico, metta in evi-denza o infranga ogni convenzione teatrale, sempre sovrapponendo moto tragico a moto comico e che lasci l’interpretazione psicana-litica come quella politica visibili in traspa-renza, per mettere in luce il dramma dell’uomo oppresso da pensieri sul senso dell’esistenza: solo con i fantasmi, il dubbio, l’essere o non essere… …La scena è rotta da pannelli purpurei, un rosso che risucchia e risputa un bianco di personaggi, ne svela dalle morbide fessure frammenti improvvisi o insinuanti, al ritmo disarmonico di una mente turbata… Alle spalle di Amleto un canto di Gertrude e un ghigno di Re, davanti a sé un teatrino in miniatura con i personaggi del dramma che vanno svanendo ad ogni colpo mortale, e lo Spettro dentro… il Principe galleggia in un presente dilaniato tra misfatto subìto e in-gannevole follia… “fragilità, il tuo nome è femmina” Irrompe un frastuono lussurioso all’eco lon-tana di festini e battaglie, personaggi ebbri di vita si spengono nella loro nudità ai fian-

chi della scena… Entrano gli attori, accade la pantomima, turbamento e divertimento, odore di vendetta che si fa strada e che non verrà consumata… Pioggia di petali che in-goia Ofelia, danza di scheletri, preludio al duello finale, climax in scala di marionette che irrompe in dramma su scala umana…

Spettacolo compreso nell’abbonamento Interazioni Contemporanee Spettacolo in opzione abbonamento InterAction

13

ph Filippo Brancoli Pantera

Page 14: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013
Page 15: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

dal 22 gennaio al 10 febbraio TEATRO DELLE MOLINE

La Maria dei dadi da brodo testo e regia Marinella Manicardi – collaborazione drammaturgica Federica Iacobelli con Marinella Manicardi e Daniele Furlati – musiche originali Daniele Furlati spazio scenico e aiuto regia Davide Amadei – luci Vincenzo Bonaffini – suono Pierluigi Calzolari ARENA DEL SOLE - NUOVA SCENA - TEATRO STABILE DI BOLOGNA

ore 21.15 domenica ore 17 lunedì riposo

Dalla seta al packaging: lo sbuzzo di Bologna di Marinella Manicardi

La Maria, stanca di conservare in un cartoc-cio la crema per il brodo, chiede al marito, perito meccanico, di inventare una macchi-na che impacchetti il glutammato, dose per dose: è l’invenzione del dado da brodo. Poi sono arrivate: macchine per imbustare il thè, blister per pastiglie, twister da caramel-la, senza dimenticare le confezioni di Hatù, preservativi, chiamati in gergo “Goldoni”. Nel dopoguerra Bologna è diventata la Pa-ckaging Valley e le sue macchine, famose nel mondo, hanno impacchettato il mondo. Ma prima della Maria (personaggio quasi vero della storia industriale di Bologna) molte altre Marie avevano contribuito, a fianco dei loro mariti, soci, compagne, a costruire una delle città più ricche di cultura del lavoro in Europa. Per cinque secoli, fino al ‘700, la seta fu considerata un d.o.c. di Bologna, inimitabile per leggerezza e quali-tà tecnica. Nel nostro spettacolo la storia grande dera-glia in personaggi singoli, invenzioni lingui-stiche, addensando voci, formulando ipotesi che, pur provenendo da documenti, si fan-no racconto autonomo come la voce di Bo-logna, la città, che mescola chi ha lavorato insieme o chi si è amato, in fabbrica, nel laboratorio o in balera. Dai bozzoli al packaging, dai telai per la seta ai motori da corsa, ci appartengono le storie private e pubbliche di una città che priva di grandi fiumi o di risorse naturali importanti (niente ferro, carbone, petrolio) ha inventato un modello economico che è

anche modello di convivenza, di architettu-ra, di invenzioni culturali e tecniche. C’è un segreto? Secondo noi sì, si chiama Università, tra le più antiche del mondo, o Istituto delle Scienze, con i laboratori di fisi-ca e disegno, astronomia e scultura, tutti insieme a cercare nuove visioni, e poi c’è la Scuola comunale tecnico-scientifica Aldini-Valeriani. Da qui è cominciato tutto. Ci sembrava impossibile raccontare Bolo-gna senza musica e senza una macchina da musica, in scena. Per questo abbiamo mes-so un pianoforte accanto al tavolo da ag-giustaggio, martelletti e lime, corde e tru-schini. Abbiamo cercato un racconto a due fuochi, a due punti di vista e la doppia vi-sione, come equilibrio mutevole e fecondo, è un altro doc di Bologna.

15

Marinella Manicardi e Daniele Furlati (ph Raffaella Cavalieri)

Page 16: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013
Page 17: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

26 e 27 gennaio SALA GRANDE

Casa dolce casa SPETTACOLO DI TEATRO ACROBATICO DELL’EUROPA DELL’EST di Marcello Chiarenza e Alessandro Serena - musiche Carlo Cialdo Capelli - regia Marcello Chiarenza con Carlo Maria Rossi, István Berkes, Daniel Romila, Attila Fábián, Evgeny Shinkarenko, Nikolay Karya-chkin, Kirill Katorgin, Nikita Krivosheev •KARAKASA CIRCUS una produzione CIRCO E DINTORNI e ACCADEMIA PER-DUTA in collaborazione con MAGYAR CIRKUSZMUVESZETERT, OCELOT, COMUNE DI BAGNACAVALLO

sabato ore 16 e ore 21 domenica ore 16

Il Circo della Vita Nata da un’esperienza decennale nel circo teatro, la compagnia KaraKasa Circus pre-senta uno spettacolo adatto sia agli spetta-tori adulti che ai più piccoli, ispirato a La Genesi, Primo Levi, Alexander Solzenicyn e Samuel Beckett e interpretato da equilibri-sti, saltatori, giocolieri e clown provenienti da Italia, Polonia, Romania, Russia e Un-gheria e da esperienze teatrali, di arte di strada, di circo sociale e di acrobatica ai massimi livelli. Casa dolce casa è ambientato in una disca-rica, un angolo poco “ordinato” del mondo per gli scarti della società: uomini e cose. E al centro del racconto ci sono proprio le vi-cissitudini di un gruppo di clochard, circon-dati dai frastuoni della metropoli, equilibri-sti e comici senzacasa che si “accontentano” di avere come tetto il cielo, impegnati nel tentativo di sopravvivere alle condizioni più ostili. Una folata di vento intona melodie e gli abbandonati del mondo ricostruiscono la dolce casa nel mondo. Gli oggetti dimenti-cati ritornano a parlare, i corpi stanchi si elevano in salti acrobatici: nell’euforia dan-zante la gioia di vivere sale. «Uno show tutto da ridere e da seguire con gli occhi spalancati e con il naso spesso all’insù»: le discipline dell’acrobazia si me-scolano a quelle del teatro di figura con l’utilizzo di oggetti che si materializzano in scena come per magia: davanti agli occhi degli spettatori ombrelli volanti da cui pio-vono stelle, sacchi di immondizia fluttuanti senza peso nell’aria, finestre senza pareti che delimitano stanze.

KaraKasa Circus nasce in seno a Circo e dintorni, che si occupa di spettacoli circensi e arti affini. A unirsi sono stati Alessandro Serena, Marcello Chiarenza e Carlo Cialdo Capelli, autori di alcune tra le produzioni più di successo di circo teatro, tra i primi tentativi di questo genere in Italia, che han-no portato in tournée in Europa per oltre cinque anni. Casa dolce casa è il risultato finale del progetto transculturale Homeless, sostenuto dalla Commissione Europea nato presso il Circo della pace, una rassegna di circo sociale di Bagnacavallo (Ra), che ha ricevuto la Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica. Hanno colla-borato la compagnia polacca Ocelot, il Cir-co di Stato di Budapest e Accademia Perduta.

Spettacolo compreso nell’abbonamento Teatro col Sorriso

17

ph Stefania Ciocca

Page 18: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013
Page 19: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

29 e 30 gennaio SALA GRANDE

Oscura immensità di Massimo Carlotto - tratto dal romanzo L’oscura immensità della morte di Massimo Carlotto con Giulio Scarpati, Claudio Casadio - regia Alessandro Gassmann - scene Gianluca Amodio costumi Lauretta Salvagnin - luci Pasquale Mari videografie e suoni Marco Schiavoni TEATRO STABILE DEL VENETO, ACCADEMIA PERDUTA/ROMAGNA TEATRI

ore 21

Vittime e Carnefici di Alessandro Gassmann Il lavoro svolto in queste due stagioni tea-trali alla direzione del Teatro Stabile del Veneto, orientato alla valorizzazione della drammaturgia contemporanea e al rinno-vamento del linguaggio teatrale, ha ottenu-to risultati molto incoraggianti. (…) In sinto-nia con questo orientamento ed anche per la mia personale ammirazione nei confronti di Massimo Carlotto, ho accolto con favore la sollecitazione dell’Accademia Perduta Romagna Teatro – Teatro Stabile d’Innovazione di coprodurre uno spettacolo tratto dal suo romanzo L'oscura immensità della morte e di curarne la regia. Con un linguaggio incisivo, essenziale, crudo e un ritmo dell'azione serrato e coinvolgente, l’autore racconta un tragico fatto di crona-ca, avvenuto nella provincia del nord-est italiano, mettendo a confronto vittima e carnefice, entrambi lacerati da rispettivi drammi personali. Felice circostanza è sta-ta l’individuazione e l’adesione da parte dei due attori, le cui caratteristiche così diverse si adattano perfettamente alle psicologie dei protagonisti: Giulio Scarpati, che ho sempre apprezzato nei suoi lavori teatrali e che in questa operazione potrà far uso di inconsuete corde drammatiche e Claudio Casadio, del quale ho ammirato la splendi-da interpretazione nel film L'uomo che ver-rà, che si servirà del suo carattere roma-gnolo per conferire maggiore naturalezza, incisività e verità al personaggio creato da

Massimo Carlotto. Con questo originale noir potrò così continuare quel percorso ar-tistico, iniziato con Roman e il suo cucciolo, che indaga, con sguardo neutrale e inquie-tante, tra le pieghe di un’umanità senza speranza. Un limbo esistenziale dove il con-fine tra bene e male non è perfettamente tracciato, ma è solo una sottile linea desti-nata a far sì che i ruoli si possano invertire, che le vittime possano diventare carnefici e i carnefici vittime. Uno stimolo a riflettere sul lato tragico dell'esistenza, sui rapporti fra gli uomini e su quegli avvenimenti che a volte possono segnare la loro vita in modo irreversibile.

Spettacolo compreso nell’abbonamento Interazioni Contemporanee in opzione abbonamento InterAction

19

Giulio Scarpati e Claudio Casadio (ph Gianmarco Chieregato)

Page 20: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013
Page 21: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

dall’1 al 3 febbraio SALA GRANDE

Open uno show di Daniel Ezralow e Arabella Holzbog - coreografie di Daniel Ezralow assistente coreografo Michael Cothren Pena - con la DEConstructions Dance Company: Chelsey Arce, Dalila Frassanito, Santo Giuliano, Stephen Hernandez, Kelsey Landers, Re'Sean Pates, Marlon Pelayo, Anthea Young • BAGS ENTERTAINEMENT

ore 21 domenica ore 16

Una Vita per la Danza Dopo quattro anni di assenza dai palcosce-nici italiani, torna il coreografo Daniel Ezra-low con un’originale selezione del reperto-rio della sua lunga carriera, reinterpretata da otto danzatori della sua compagnia sta-tunitense, con talenti e stili differenti – dalla danza classica alla danza moderna, dalla ginnastica alla street dance – utilizzando come colonna sonora celebri brani di musi-ca classica. Teatro, cinema, televisione, mu-sica, moda, sport, pubblicità: non c'è inter-pretazione dell'arte del movimento, e in ge-nerale della comunicazione visiva, che non sia stata sperimentata da Ezralow. Un’arte coreografica che si fonda su un’idea di danza fatta di divertimento, agili-tà, sorpresa, leggerezza e l’utilizzo emozio-nale delle tecnologie visive più all’avanguardia. Sono questi gli elementi che rendono le sue coreografie veri e propri “eventi” mediatici. In Open la danza contemporanea si fonde con la musica classica in un esaltante con-nubio per trasportare il pubblico in una nuova dimensione dove umorismo e inten-sità danno vita a una miscela esplosiva di straordinaria fantasia creativa, emozione scenica e puro entertainment. Brevi quadri, fulminanti vignette, tengono il pubblico in uno stato di eccitante attesa e meravigliata sorpresa e fanno dello show una inarresta-bile ed esaltante serie di climax tecnici ed emotivi. Il vocabolario espressivo di Ezralow sarà come sempre provocatorio e con l’intento di interrogarsi continuamente sul concetto di danza e umanità.

Ballerino nella compagnia di Paul Taylor e tra i fondatori dei MOMIX e ISO, Ezalow ha creato coreografie originali per numerose compagnie internazionali, lavorando, oltre che per il teatro – Love del Cirque du Soleil, Cats nella versione italiana della Compa-gnia della Rancia, Tosca - Amore Disperato di Lucio Dalla, il musical Spiderman - Turn off the dark, diretto da Julie Taymor con musiche di Bono e The Edge – anche per il cinema (fra cui il recente Across the Univer-se, sempre diretto dalla Taymor), per la moda e per la musica (Sting, U2, David Bo-wie, Pat Metheny, Andrea Bocelli, Ricky Martin). Per la televisione ha ideato le core-ografie per il Festival di Sanremo, Amici di Maria De Filippi, lo show di Fiorello Il più grande spettacolo dopo il weekend e 125 milioni di caz...te con Adriano Celentano.

Spettacolo compreso negli Abbonamenti InterAction 12, 13, 14, 15 e Danza

21

Page 22: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013
Page 23: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

5 febbraio SALA GRANDE

Vandali L'ASSALTO ALLE BELLEZZE D'ITALIA di e con Gian Antonio Stella e Gualtiero Bertelli e con Paolo Favorido: pianoforte; Domenico Santaniello: contrabbasso, violoncello; Rachele Colombo: percussioni, voce; Maurizio Camardi: sassofoni, flauti - testi Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo - canzoni originali Gualtiero Bertelli e Rachele Colombo• GERSHWIN SPETTACOLI con il patrocinio di F.A.I. FONDO AMBIENTE ITALIANO ore 21

L’Arte messa da parte Le uniche ricchezze che abbiamo – il pae-saggio, i siti archeologici, i musei, i borghi medievali, la bellezza – sono sotto attacco. Il tempio di Apollo a Selinunte ingabbiato per undici anni dalle impalcature perché nessuno le smonta. La campagna veneta di Palladio e del Giorgine "intossicata, scon-quassata, rosicchiata, castrata", come dice il poeta Andrea Zanzotto, da un caos di villet-te, ipermercati e capannoni. I mosaici di Pompei che si sgretolano perché l'ultimo mosaicista è in pensione da un decennio mentre il commissario compra mille botti-glie di vino "pompeiano" da 55 euro e ne spende 103mila per censire 55 cani randa-gi. La tenuta agricola di Cavour tra le risaie vercellesi cannibalizzata dai teppisti. L'ine-stimabile villaggio preistorico di Nola affo-gato nell'acqua perché la pompa non fun-ziona. La tracotanza di un abusivismo che, di condono in condono, è salito a 4 milioni e mezzo di alloggi nei quali vivono undici milioni di italiani. Un incubo culturale, un'angoscia economi-ca. Eravamo i primi al mondo nel turismo: siamo precipitati per competitività al 28° posto. E il portale italia.it, costato milioni di euro, è 184.594° fra i siti web più visitati del pianeta. Una classe dirigente seria sa-rebbe allarmatissima. La nostra no. Anzi, la cattiva politica è tutta concentrata su se stessa. E si tiene stretti tutti i privilegi. Le sole auto blu costano due volte e mezzo l'intero stanziamento per i Beni culturali, dimezzato in 10 anni.

Liberamente ispirato al suo omonimo libro, scritto insieme a Sergio Rizzo e pubblicato da Rizzoli, Gian Antonio Stella, inviato ed editorialista del Corriere della Sera, conti-nua a raccontare l'Italia denunciandone lo scempio attraverso uno spettacolo di parole e musica, assieme al cantautore Gualtiero Bertelli.

Spettacolo compreso nell’abbonamento Interazioni Contemporanee

23

Page 24: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013
Page 25: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

6 e 7 febbraio SALA INTERACTION

O a Palermo o all’inferno LO SBARCO DI GARIBALDI IN SICILIA ideazione scenica, drammaturgia e regia Mimmo Cuticchio oprante - contastorie: Mimmo Cuticchio - manianti e combattenti: Giacomo Cuticchio, Fulvio Verna, Tania Giordano - assistente alla regia Heidi Mancino ASSOCIAZIONE FIGLI D'ARTE CUTICCHIO

ore 21.30

Un Mondo di Marionette Lo sbarco dei Mille in Sicilia raccontato e messo in scena da Mimmo Cuticchio, il più importante erede della tradizione dei cuntisti siciliani e dell'arte del puparo nel teatro dei Pupi siciliani, oggi iscritto tra i Patrimoni ora-li e immateriali dell'umanità dell'Unesco. Il palco è immerso nel buio, solo una luce fioca illumina la scena che farà da sfondo alle vicissitudini dei protagonisti. Nessun sipario interviene a coprire le mosse del maestro, che nel silenzio del suo laborato-rio, tra i pupi appesi tutt’intorno, è intento a dipingere un cartelluzzo. È la capacità fabulatoria del contastorie - lo stesso Mimmo - insieme alle modulazioni, alla passione nella sua voce ad attivare il patto narrativo, a immergere il pubblico nell'episodio della serata. Un episodio che apre alla storia, quella vera, su cui si è scrupolosamente documentato, e che lo ha portato a costruire uno spettacolo di grande rigore, oltre che, naturalmente, aperto alla visionaria libertà del teatro. Come in molti altri suoi lavori i pupi, oltre ad occupare il loro spazio scenico, sconfi-nano e sono spesso mossi a vista. Parteci-pano, discutono, esaminano, danno voce ai vinti e ai vincitori, disseppelliscono i nodi e le contraddizioni della storia con il sospetto che dietro al legno, ai metalli, alle stoffe di cui sono fatti si nasconda una simbologia da cui trarre ancora una conoscenza frut-tuosa. E la città di Palermo è presente prima con le sue bellezze, poi con le sue rovine…

Spettacolo compreso nell’abbonamento Interazioni Contemporanee

Lo spettacolo è presentato in collaborazione con CENTRO LA SOFFITTA

DEL DIPARTIMENTO DELLE ARTI VISIVE, PERFORMATIVE E MEDIALI UNIVERSITÀ DI BOLOGNA

nell’ambito del progetto MIMMO CUT ICCHIO LA VOCE DEL CUNTO

a cura di Piersandra Di Matteo

giovedì 7 febbraio, ore 16, Laboratori delle Arti

I L CUNTO DEL CUNTO INCONTRO CON MIMMO CUTICCHIO

coordinano Piersandra Di Matteo e Nico Staiti ingresso libero

25

Mimmo Cuticchio (ph Giulio Azzarello)

Page 26: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013
Page 27: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

dall’8 al 10 febbraio SALA GRANDE I fratelli Karamazov dal romanzo di Fëdor Michailovič Dostoevskij drammaturgia Roberta Arcelloni e Guido De Monticelli - regia Guido De Monticelli - con Mauro Malinverno, Corrado Giannetti, Francesco Borchi, Fabio Mascagni, Luigi Tontoranelli, Cesare Saliu, Paolo Meloni, Daniel Dwerryhouse, Mariagrazia Sughi, Silvia Piovan, Elisa Cecilia Langone, Valentina Banci - scene Lorenzo Banci e Federico Biancalani - costumi Zaira De Vincentiis - disegno luci Loïc François Hamelin musiche Mario Borciani • TEATRO STABILE DELLA SARDEGNA e TEATRO METASTASIO STABILE DELLA TOSCANA

ore 21 domenica ore 16

Nel Nome del Padre di Guido De Monticelli (…) Un manipolo di bambini scorrazza per le pagine dei Fratelli Karamazov. Sono lo specchio di un'innocenza spesso oltraggiata e violata, che farà dire a Ivan Karamazov al fratello Alëša: «...se le sofferenze dei bam-bini servissero a raggiungere la somma del-le sofferenze necessarie alla conquista della verità, allora io dichiaro che tutta la verità non vale quel prezzo». I fratelli Karamazov, ultimo romanzo di Fë-dor Dostoevskij (pubblicato a puntate su "il Messaggero russo" a partire dal gennaio 1879, lo scrittore riuscì a completare l'ulti-mo capitolo solo pochi mesi prima di mori-re) sono un grande palcoscenico dove il te-ma del male si dibatte e viene dibattuto in tutte le sue varianti, in una "orchestrazione polifonica" – secondo la definizione di Ba-chtin – che mette a nudo e dispiega una pluralità di concezioni etiche, filosofiche, sociali e politiche. Sullo sfondo la figura luminosa di padre Zo-sìma, presso il cui monastero il giovane A-lëša fa il suo noviziato. Ma Alëša viene mandato nel mondo dal suo padre spiritua-le, lontano dalla dolcezza del maestro, dove c'è più bisogno di lui, là dove si consuma un'azione divorante e torbida in cui sono implicati i fratelli e il padre e una miriade di altre creature intrappolate nell'eterna lotta tra il bene e il male: è un lacerante viaggio nell'«umano» nel quale la conoscenza che il giovane, dotato di amore evangelico, fa dei fratelli – Dmìtrij, assatanato dall'eros come il padre, ma anche capace di grande nobil-tà, e Ivan, preda di una libido della ragione

Che lo porta a farsi negatore di Dio – si fa frutto amaro e insieme dolcissimo di rinno-vamento spirituale. Ivan vuole restituire a Dio il biglietto per quel paradiso che costi la sofferenza anche a un solo bambino. Ma in Alëša, che eredita la parola di padre Zosì-ma, si incarna il sogno di Dostoevskij, e il presagio che il regno di Cristo si instaurerà sulla terra e non in un ipotetico aldilà, per-ché l'amore universale vincerà il dolore e la morte e la terra tornerà come alle origini.

Spettacolo compreso negli abbonamenti: InterAction 12, 13, 14, 15 spettacoli Domenica Teatro

27

ph Daniela Zedda

Page 28: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013
Page 29: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

12 e 13 febbraio SALA INTERACTION

Carne trita CONCERTO PER VOCE E DANZA progetto, regia, coreografia Roberto Castello Maria Francesca Guerra, Alessandra Moretti, Fabio Pagano, Giselda Ranieri, Irene Russolillo ALDES in collaborazione con Fondazione Università di Ca' Foscari/Teatro di Ca' Foscari e Associazione Didee (TO)

ore 21.30

La Voce della Danza Premio Ubu 2003 nella sezione “teatro – danza” per Il migliore dei mondi possibili, Aldes di Roberto Castello produce opere di sperimentazione coreografica fra danza, arti visive e nuove tecnologie, realizzando spet-tacoli, performance, manifestazioni e video sul corpo, sul movimento e sulla loro rappre-sentazione, con una particolare attenzione al rapporto fra azione coreografica e spettatori. Carne trita è un concerto – una composizio-ne di movimenti, visi, gesti e voci – che utiliz-za la figura umana per uno stralunato e di-vertito inno all'insensatezza del destino. Un omaggio alla bellezza, alla pazienza, alla mitezza, alla fatica, alla tenacia e all'indi-gnazione delle moltitudini di chi non ha mo-tivi per credere nella possibilità di un futuro desiderabile. Da un articolo di Igor Vazzaz pubblicato su La Gazzetta di Lucca

(…) Un ampio spazio vuoto, delimitato da una serie di pesanti lamiere screziate: sul lato sinistro, delle sedie; poco distante, sul fondo, un ordinario divano verde. Non ne-cessita d’altro arredo la partitura che Ca-stello cuce addosso, attorno e per i corpi dei cinque “danzattori": tutto si svolge mediante le loro figure affusolate, sinuose. (…) Spet-tacolo fieramente distante dai moduli nar-rativi cui si è abituati, alimentati (e costretti) da teatro, cinema, tv; qui non si narra, non si parla, non si forza alla dimensione rassi-curante (e quindi ancor più ingannevole) della comprensione. Una follia metodica e che non disdegna un certo umorismo attra-

versa tutta la sequenza di quadri cui i cin-que performer danno vita: dalla dimensione animalesca all’automazione robotica, dalla frenesia collettiva alla marcatura grottesca. La muscolarità dei danzatori bene si piega alla ludica immaginazione (de)compositiva di Castello. Notevole il lavoro vocale dei cinque in scena: dalla fonazione gutturale ai falsetti, l’alternanza di frequenze crea panorami sonori sorprendenti, spazi d’immaginazione che disegnano vere e proprie scene, ben al di là di un’illuminazione quasi sempre neutra.

Spettacolo compreso negli abbonamenti: Interazioni Contemporanee – Danza

spettacolo presentato in collaborazione con ATERDANZA

29

ph Giorgio Sottile

Page 30: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013
Page 31: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

dal 13 al 16 febbraio TEATRO DELLE MOLINE

Porco mondo drammaturgia Francesca Macrì e Andrea Trapani - regia Francesca Macrì con Aida Talliente e Andrea Trapani - disegno luci Luigi Biondi BIANCOFANGO - LA CORTE OSPITALE - OFFICINA 1011 DI TRIANGOLO SCALENO TEATRO

ore 21.15

Il Mondo in una stanza

Un uomo. Una donna. Una coppia. Una stanza. Una notte. La neve che tutto ricopre e cancella. L’alba che svela desideri osceni, consuma i pensieri, stravolge gli animi. Ecco gli amanti stremati. L’incontro degli opposti. Nulla li soddisfa. Ma dove si scappa mentre ci si viene incontro? Non hanno nomi. Na-scondono, loro malgrado, qualche cosa di ancestrale. A volte non basta più essere come si è. E per dire cose che, forse, altri-menti rimarrebbero serrate in gola, lei in-dossa, maldestramente, abiti da Marilyn Monroe. Una casa che potrebbe essere o-vunque, in questo porco mondo di periferie. Una finestra, come in un quadro di Hopper, divide gli spazi. Il luogo del vuoto e del so-gno, del pensiero. Non si è mai veramente dove si è. Gli occhi scorgono, oltre il vetro, una sopraelevata, i binari del tram e case. Le finestre illuminate. Caldo dentro e fred-do fuori. E non si sa quanto sia vero l’uno e finto l’altro. Chiusi in questa stanza-gabbia-tomba, questa Marilyn da quattro soldi ce-lebra per il suo uomo la festa di Natale. Ha organizzato tutto o forse segue solo l’istinto di una notte. Una notte senza grazia. Lui la segue perché non riuscirebbe a fare nient’altro, perché di questo porco mondo è il primo degli abitanti. E accecato da desi-deri e sensi di colpa scopre, sulla sua pelle, che a volte amare significa divorare. La carne è sangue. E il sangue dà alla testa, soprattutto alle spose baccanti, che in que-sto disfacimento di inizio nuovo millennio pensano che tante cose siano possibili, ma una sola necessaria. E dunque la baccante stremata, la carne scempia alla ricerca di carne empia, trascina quest’uomo giù,

sempre più giù. E lui è lì e non è lì. È lì e vorrebbe essere altrove. È lì e pensa ad al-tro. Noi li immaginiamo al centro di quella stanza, senza porte, senza vie d’uscita. Su un pavimento a scacchi, bianco e nero. E davvero non si capisce chi sia più vivo e chi sia più morto. Dopo tanto strepitare, final-mente, il silenzio. La neve scende. Nessuno sembra essersi accorto di niente. Noi li guardiamo, da lontano, e pensiamo: quan-to è feroce, quanto è accecante la sensuali-tà delle vite disperate. Nata nel 2005 dall'incontro tra la drammaturga e regista Francesca Macrì e l’attore-autore Andrea Trapani, la compagnia Biancofango presen-ta il suo nuovo lavoro. Una messa in scena tagliente e un’interpretazione fisica per rac-contare una disperata vita di coppia dove l’ossessione trova rimedio nel frastuono dell’incomunicabilità.

31

ph Marco Davolio

Page 32: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013
Page 33: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

dal 14 al 17 febbraio SALA GRANDE

Servo di scena di Ronald Harwood - traduzione Masolino D'Amico - con Franco Branciaroli e Tommaso Cardarelli e con Lisa Galantini, Melania Giglio, Daniele Griggio, Giorgio Lanza, Valentina Violo regia Franco Branciaroli - scene e costumi Margherita Palli - luci Gigi Saccomandi CTB TEATRO STABILE DI BRESCIA - TEATRO DE GLI INCAMMINATI

ore 21 domenica ore 16

Il Palcoscenico della Vita Servo di scena è uno dei più celebri testi te-atrali di Ronald Harwood, drammaturgo premio Oscar per la sceneggiatura del Pia-nista di Roman Polanski, che ha curato an-che l’adattamento cinematografico dell’o-monimo film di culto di Peter Yates del 1983. Così la storia: è il 1940 e Londra, pur deva-stata dai bombardamenti nazisti, riesce a conservare l’aplomb che l’ha sempre con-traddistinta. La vita procede meglio che può: pub e ristoranti restano aperti finché una bomba non li distrugge, i circoli e i club non variano gli orari di apertura e di chiu-sura. Anche il teatro continua a vivere a di-spetto della stupidità che sembra sul punto di conquistare il mondo. E Shakespeare di-viene non solo poeta di un intero popolo, ma anche il suo profeta, e il teatro il suo tempio. Il servo di scena racconta la storia di una di queste compagnie eroiche e speri-colate e del suo vecchio capocomico, un non meglio identificato “Sir”, attore shake-speariano un tempo osannato dalle folle e dalla critica. Colpito da malore proprio alla vigilia della Prima del Re Lear, Sir sembra sul punto di dare forfait. Ma Norman, il suo fedele servo di scena, da perfetto inglese non concepisce che non si possa andare in scena. Magari morti, ma gli spettatori han-no pagato il biglietto e hanno diritto allo spettacolo. Sir è messo male: non solo ha dimenticato quasi tutte le battute del testo, ma ha dimenticato perfino quale testo dev’essere rappresentato. Dopo numerosi esilaranti contrattempi, alla fine dello spet-tacolo, mentre gli altri attori se ne vanno a casa, solo Norman lo assiste. Sir, sentendo-

si in punto di morte, gli consegna la propria autobiografia, una specie di testamento spi-rituale in cui ringrazia tutti i membri della sua compagnia, tranne il suo servo di sce-na. Si è dimenticato di lui. Omaggio all’Inghilterra e a Shakespeare, Il servo di scena è soprattutto un inno al teatro, alla sua capacità di resistere in tempi difficili, alla sua insostituibilità. Nella figura del ser-vo Norman trapela la ragione profonda della sua forza: il teatro è invincibile perché non ha padroni, non cerca ricompense, perciò sa pronunciare le parole più impor-tanti e profonde con ironia e senza perdere il sorriso. Il servo di scena ne è la dimostra-zione.

Spettacolo compreso negli abbonamenti: InterAction 12, 13, 14, 15 spettacoli Domenica Teatro

33

Franco Branciaroli (ph Umberto Favretto)

Page 34: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013
Page 35: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

dal 20 al 24 febbraio TEATRO DELLE MOLINE

Corpi impuri di e con Marinella Manicardi spazio scenico Davide Amadei NUOVA SCENA - ARENA DEL SOLE - TEATRO STABILE DI BOLOGNA realizzato in collaborazione con FESTIVAL FILOSOFIA 2011, CENTRO DOCUMENTAZIONE DONNA DI MODENA

ore 21.15 domenica ore 17

Uno spettacolo lieve su un fenomeno natura-le e censurato, fondamentale ma evitato come la più vergognosa delle colpe: le me-struazioni tra scienza, religione, superstizio-ne e teorie strampalate.

Il Ciclo della Vita di Marinella Manicardi “Si dice: ho le mie cose, sono indisposta, sai è il periodo, ho il marchese. Il marchese? In quei giorni mia madre mi vietava il ba-gno e lei non preparava la maionese, sa-rebbe impazzita. E non toccava i fiori: sarebbero morti. Per molte donne sono una scocciatura se non una disgrazia, per altre un imbarazzo, per altre ancora una vergogna. Gli uomini poi spesso non ne vogliono nemmeno sentir parlare: che schifo! Ma sei matta a voler parlare di mestruazioni in scena? Se il sangue mestruale provenisse, non so, da un braccio forse non sarebbe coperto da censure e imbarazzi. Ma quel sangue proviene da dove ha origi-ne la vita. E lì, in quel punto, lì attorno al sesso fem-minile si è scatenata una battaglia esilaran-te e tragica. Scienza e religione si sono affrontate con dogmi strampalati e teorie scientifiche fan-tasiose. Fino al 1875 quando finalmente hanno cominciato a capirci qualcosa.

Ma c’è ancora molto da capire. Eppure è semplicemente sangue, naturale, così naturale che senza mestruazioni non ci sarebbero nemmeno i bambini, cioè noi. E allora perché le tre religioni monoteiste cattolica, ebraica e mussulmana considera-no il corpo mestruato della donna, la don-na, un corpo impuro? Perché impuro? Men-tre il corpo insanguinato del Cristo è sino-nimo di santità e la sua ferita sul costato assomiglia straordinariamente a un sesso femminile: ma va? Un caso?”

35

ph Marco Caselli Nirmal

Page 36: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

23 e 24 febbraio SALA GRANDE

Fantasmi da Luigi Pirandello e Franco Scaldati - testo e regia Enzo Vetrano e Stefano Randisi con Enzo Vetrano, Stefano Randisi e Margherita Smedile - luci Maurizio Viani scene Marc'Antonio Brandolini - costumi Mela Dell'Erba - suono Alessandro Saviozzi TEATRO DE GLI INCAMMINATI - DIABLOGUES / COMPAGNIA VETRANO-RANDISI

ore 21 domenica ore 16

Fede, Ragione e Superstizione Di fatto una sorta di antologia degli spetta-coli di successo crescente dedicati a Piran-dello da Enzo Vetrano e Stefano Randisi, attori e registi, che saranno sul palco insie-me all’attrice messinese Margherita Smedile. Per Vetrano e Randisi la realizzazione de I Giganti della Montagna, premiato con le Maschere del Teatro italiano quale migliore spettacolo di prosa dell'anno 2011, ha rap-presentato l'approdo di un viaggio nel mondo pirandelliano cominciato nel '99 con la messinscena del Berretto a sonagli e pro-seguito con L'uomo, la bestia e la virtù e Pensaci, Giacomino!. Tra questi spettacoli uno studio sull'uomo Pirandello ha generato Per mosse d'anima, una lettura/spettacolo che evidenzia le affi-nità e analogie tra la biografia del dram-maturgo e le vicende narrate in molti suoi testi - novelle o drammi - sovrapponendo le parole scelte da Pirandello per raccontare la sua vita a battute di personaggi da lui creati. Con la riscrittura di Sgombero, L'uomo dal fiore in bocca e Colloqui coi personaggi del grande agrigentino, Vetrano e Randisi rac-colgono i fili di questo lungo percorso pi-randelliano e li intrecciano - in un gioco di contaminazioni e di sovrapposizioni - a dia-loghi surreali e citazioni fulminee attinte dal repertorio di Totò e Vicé, personaggi fanta-stico/poetici del teatro del drammaturgo palermitano Franco Scaldati (per la prima volta tradotto in italiano), per comporre una riflessione umoristica e struggente sull’attesa, il rifiuto e l’accettazione della morte.

Mettendo insieme questi due atti unici si ha la percezione del senso di grande vitalità e disprezzo del comune pensare che si respira in tutta la drammaturgia di Pirandello, della capacità di irridere e far ridere con amarez-za dei vizi e dei paradossi della società. Il luogo delle azioni - una stazione ferroviaria in cui sembra si sia fermato il tempo, per un bombardamento o una calamità naturale - diventa la “stanza della tortura” che lo stu-dioso Giovanni Macchia individua come luogo costante nei lavori pirandelliani. Così il "fiore in bocca" diventa malattia di una intera società.

Spettacolo compreso negli abbonamenti: Interazioni Contemporanee Domenica Teatro

36

ph Tommaso Lepera

Page 37: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

dal 26 febbraio al 3 marzo SALA GRANDE

Antigone di Valeria Parrella -regia Luca De Fusco con Gaia Aprea, Anita Bartolucci, Fabrizio Nevola, Giacinto Palmarini, Alfonso Postiglione, Nunzia Schiano, Paolo Serra, Dalal Suleiman - scene Maurizio Balò - costumi Zaira de Vincentiis - disegno luci Gigi Saccomandi - musiche originali Ran Bagno TEATRO STABILE DI NAPOLI - FONDAZIONE CAMPANIA DEI FESTIVAL

ore 21 domenica ore 16

Per l’edizione 2012 del Napoli Teatro Festi-val Italia, Luca De Fusco ha commissionato a Valeria Parrella, scrittrice tra le più interes-santi del panorama letterario italiano, la drammaturgia originale di questa Antigone. Per l’autrice è questa l'epoca storica per met-tere le mani nelle “nervature della classicità” dell'opera classica più riscritta di tutti i tempi.

Metter mano ai Classici di Valeria Parrella

Le opere della classicità non si attualizzano: sono già attuali. L’unico compito che si può dare a chi voglia mettervi mano è quello di cercare quali siano le porte, oggi, che gira-no su quei cardini di sempre. Una porta possibile mi è apparsa da subito essere quella dell’accanimento terapeutico su un individuo, contro la volontà dei suoi congiunti. Mi è sembrato che in questa leg-ge, discussa, dei nostri giorni, ci fosse un riverbero chiaro del conflitto iniziale dell’Antigone di Sofocle: il divieto di sepol-tura di Polinice, un divieto imposto da una legge esterna ad Antigone e che confligge con quella sua interna. Proseguendo da lì a cascata, lungo il solco del tragediografo, altri elementi mi sono parsi di grande con-temporaneità, come fossero stati scritti per potersi ridiscutere a ogni epoca: la carcera-zione che è come morte in vita (qui raccon-tata con una compagna di cella, una dete-nuta che dialoga con Antigone), e il suici-dio, come atto consapevole. Tutti temi che ruotano intorno ai dubbi della bioetica, e alla ricerca di una teoria che li raccolga, li chiarisca, e da cui possa nascere una nuova legislazione. Per Antigone e Creonte quindi ho avuto solo da lavorare di collazione e

ricerca, ma il fuoco mi era chiaro. Piuttosto raccontare Tiresia mi è parso arduo. Egli stesso ammette questa sua difficoltà intrec-ciandola con una lectio di Ovidio che lo ve-de Uomo e Donna. Il coro, infine, mi è sembrato non esistere più: mi è sembrato che la collettività che un tempo rappresen-tava si fosse isterilita nell’individualismo, e dunque ho scritto di un coro composto solo dalla voce dei corifei. L’unica variante strut-turale dell’opera, rispetto a quella origina-ria, è una lettera, conclusiva, che immagino scritta da Antigone durante la prigionia, ed è un lascito al lettore e allo spettatore affin-ché la storia possa continuare fuor dal libro e dal teatro.

Spettacolo compreso negli abbonamenti: InterAction 12, 13, 14, 15 spettacoli Domenica Teatro

37

ph Francesco Squeglia

Page 38: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

Concerti

L’Arena dei concerti: Niccolò Fabi sul palco della Sala Grande

All’interno del programma di concerti all’Arena del Sole, lunedì 11 febbraio sarà la volta di Niccolò Fabi con il suo “Ecco Tour 2013”, una tournée sui palchi dei migliori teatri italiani per presentare il suo ultimo album Ecco, il suo settimo disco di inediti. Artista multistrumentista che ha da sempre dedicato grande attenzione all’aspetto live della sua carriera artistica, Niccolò Fabi si presenta al pubblico in una nuova veste, accompagnato dalla sua band. Ad aprire il concerto sarà Roberto Angelini, da anni suo compagno di tour, che ha pub-blicato il suo nuovo disco Phineas Gage. Pubblicato a ottobre, Ecco ha subito rag-giunto la vetta della classifica Album di iTu-nes, aggiudicandosi il terzo posto nelle classifiche di vendita dei dischi. Un titolo semplice, elementare, come a vo-ler escludere qualsiasi chiave di lettura più articolata, con ogni probabilità il disco più collettivo della storia musicale di Niccolò Fabi, sicuramente il più vitale, dove coesi-stono momenti di folk acustico ad altri in cui emerge una componente soul, ballate rock e sapori reggae. Un album particolarmente pieno di musica, di sonorità e colori diversi, dove la scrittura cantautoriale si presta ad elaborazioni di grande libertà musicale, con un vago sapo-re antico che molto più di una scelta stilisti-ca di carattere “vintage” è ricerca di uno spirito autentico.

38

Page 39: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

GE

NN

AIO

11

GE

NN

AIO

11

Laboratori I laboratori dell’Arena del Sole sono rivolti a tutti: come prima tappa di una possibile formazione professionale o - perché no? - come un piccolo lusso che si concede chi ama il teatro

39

Page 40: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

GE

NN

AIO

11

GE

NN

AIO

11

Scuola & Teatro

Impegno e Creatività I progetti rivolti a studenti e insegnanti

L’attività di promozione culturale dell’Arena del Sole rivolta alle giovani generazioni, una realtà permanente che sempre più si consoli-da e si arricchisce di progetti e di idee, mette insieme iniziative volte a valorizzare il ruolo che l’educazione teatrale può svolgere nella scuola. Sintesi di questa attività è Il Teatro delle Scuole®, la rassegna di spettacoli mes-si in scena dai ragazzi delle scuole di Bolo-gna e provincia che giunge quest’anno alla 27ª edizione. Il percorso di promozione della cultura e della pratica del teatro prosegue anche all’interno degli istituti scolastici attra-verso un’offerta laboratoriale rivolta sia agli alunni che agli insegnanti, al fine di utilizzare il teatro come strumento educativo per facili-tare i processi di socializzazione, l’integrazione fra differenti culture e abilità, per conseguire maggiore consapevolezza espressiva e miglio-re capacità di fruizione degli spettacoli.

I mestieri del teatro Una proposta formativa dedicata alla scoper-ta delle professionalità necessarie per l’allestimento di uno spettacolo portando di-rettamente il teatro nelle scuole di ogni ordi-ne e grado. Durante gli incontri nelle classi un regista teatrale, un tecnico di produzione e un attore si alterneranno a parlare dei se-greti della messa in scena di uno spettacolo. A conclusione degli incontri i ragazzi saranno invitati a una visita al teatro ed eventualmen-te a uno spettacolo serale.

Alza la voce Un laboratorio sulla comprensione del testo e sulla lettura espressiva, un modo per avvi-cinare i giovani alla letteratura e contrastare la decadenza culturale, per accendere nuove

curiosità, per confrontare le scelte e i gusti dei ragazzi. Una vera e propria “scuola di lettura ad alta voce” da fare in classe, a cura di attori professionisti.

Laboratorio di lettura espressiva per insegnanti Questo laboratorio è rivolto agli insegnanti che desiderano migliorare le proprie capacità comunicative, incrementando la padronanza della propria voce anche come strumento in-dispensabile a rendere piacevole ed accatti-vante la propria proposta didattica. Questa attività si propone di offrire strumenti per tra-smettere le competenze acquisite agli studenti.

Visite a teatro Continuano con successo le visite guidate al teatro rivolte a gruppi di studenti, con per-corsi formativi all’interno dello spazio e dell’attività teatrale. Le visite hanno inizio nel foyer con la presentazione del teatro e della sua storia in rapporto alla città e si concludo-no in palcoscenico dove un tecnico di produ-zione presenta i mestieri del palcoscenico e illustra ciò che accade dietro le quinte.

Facebook, YouTube, Twitter e Instagram Per favorire una partecipazione diretta alle iniziative da parte degli studenti saranno uti-lizzati anche strumenti di comunicazione co-me Facebook, Twitter, YouTube e Instagram, nella convinzione che il rapporto tra giovani e teatro passi anche per i nuovi media, parti-colarmente utilizzati e frequentati dalle nuo-ve generazioni. Info: Ufficio Scuola tel. 051.2910.950 [email protected]

40

con il contributo di

Page 41: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

GE

NN

AIO

11

Informazioni

Page 42: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

GE

NN

AIO

11

Staff

42

Page 43: l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - gennaio 2013

G

EN

NA

IO 1

1