lászló bíró e la sua invenzione
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1899
Ufficiale di dogana: lavora come impiegato in una ditta import-export di petrolio, guadagnando abbastanza per comprarsi una Bugatti
Ipnotizzatore: si appassiona all’ipnosi, ma abbandona anche questa dopo poco
Studente: si iscrive all’università (medicina), ma resiste pochi semestri
29 settembre nasce a Pest
Il padre è dentista con il pallino per le
invenzioni che semplificano la vita:
«Tra le altre cose ricordo un armadio che si
illuminava dall’interno quando lo aprivi e un
portinaio di gomma con cui da qualsiasi stanza si
poteva aprire la porta di casa.»
dopo la Grande
Guerra
1929
Pilota sportivo: vince il rally di montagna di Svábhegy (Budapest)
Appassionato di velocità impara a guidare e si
impegna in gare di auto, ottenendo ottime
posizioni nelle classifiche nazionali e …
… innervosito dal pedale della frizione inventa
il cambio automatico
Pittore: espone al Salone Nazionale. La passione per la pittura lo accompagnerà tutta la vita
1930
Prima esposizione dell’Associazione ungherese
dei pittori ritrattisti. Catalogo.
Budapest, Salone Nazionale, ottobre 1930
«Non ho mai studiato pittura, sono andato a pochissime
mostre; i miei quadri rispecchiano la mia immaginazione.
Il processo che mi porta a dipingere
è lo stesso che mi stimola all’inventare.
L’emozione è la stessa, la sfida è la stessa: creare qualcosa.»
Giornalista: lavora per il settimanale illustrato di letteratura e scienze Előre [Avanti]
Redattore di giornale: dirige il periodico d’arte in tre lingue Hongrie-Magyarország-Hungary
Conosce il segretario di stato del Ministero
ungherese della Cultura:
«… accennai a quella mia idea che per far
conoscere la cultura e l’arte ungheresi
in un ambito più ampio bisognerebbe
pubblicare riviste in più lingue»
1932
Giornalista: il contatto quotidiano con il processo di stampa dei giornali e una geniale intuizione (sostituire i rulli delle rotative con una sfera) sono alla base della sua invenzione rivoluzionaria
1936
«Nel rumore assordante delle macchine mi
soffermavo spesso a guardare il lavoro
uniforme e meccanico delle rotative.
Migliaia di componenti meccanici compivano
impeccabilmente il loro lavoro, bagnavano i
rulli e distribuivano l’inchiostro sulle lettere
di piombo in modo omogeneo.»
Inventore: il 25 aprile presenta a Budapest il brevetto della penna a sfera
Con il fratello György (chimico) e con
Andor Goy (meccanico di macchine da
scrivere), dopo molti esperimenti e
tentativi trova il giusto inchiostro e
perfeziona la meccanica
1938
In una località di vacanza attira l’attenzione di un villeggiante scrivendo con una strana penna: il villeggiante è Augustín Pedro Justo, il presidente argentino
1937
Dipingere e inventare,
creare e trovare soluzioni
sono passioni che lo
accompagnano per tutta la
vita, insieme ad una
grande immaginazione e
interessi in ogni campo.
Numerosi sono i brevetti e
le invenzioni che mise a
punto, per alcune delle
quali il mondo non era
ancora pronto.
o lavatrice o cambio automatico o acceleratore magnetico o penna a sfera o sistema termico o termografo clinico o serratura inviolabile o stampante di etichette per bottiglie o reggitende o procedimento di preparazione delle
resine fenoliche o apriampolle o procedimento per aumentare la
resistenza delle barre di acciaio o deodorante o sistema per ricavare energia dalle
onde del mare o motore a combustione interna a un
tempo
1930-1978
Per approfondire
o Bíró László Emlékkiállítás [Mostra documentaria su László Bíró]: Biblioteca Nazionale Ungherese di Budapest, 11/12/2015-6/02/2016 (esposta anche presso il padiglione Ungheria a EXPO2015, Milano)
o Legát Tibor, A papír mindent kibír. Bíró László nagyon kalandos élete [La carta supporta ogni cosa. La vita molto avventurosa di László Bíró], «Magyar Narancs», 24/09/2015
o Csirik Márton, Világmegváltó magyar feltalálók I. – Bíró László [Inventori che hanno cambiato il mondo I – László Bíró], 24/11/2015 (blog sui brevetti)
o John Giesbrecht, How The Ballpoint Pen Killed Cursive, «The Atlantic», 28/08/2015
o Peppino Ortoleva, La penna biro, Rai Storia
o László József Bíró, Una revolución silenciosa, Buenos Aires, 1969