le aree a domanda debole di trasporto: un metodo per la loro individuazione, di salvatore amoroso,...
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Sesta Conferenza Nazionale in Informatica e Pianificazione Urbana e TerritorialeTRANSCRIPT
VI Conferenza Nazionale in
Informatica e Pianificazione
Urbana e TerritorialeINPUT 2010
S. Amoroso, L. Caruso, A. Lo Burgio
Università degli Studi di Palermo
“Le aree a domanda debole di trasporto: un metodo per la loro individuazione ”
Potenza, 13 settembre 2010
• Il TPL ed i servizi a chiamata
• Metodo MIADD
- livello provinciale
- bacino di utenza
• Progettazione di massima dei servizi
SOMMARIO
Obiettivo del Trasporto Pubblico
Garantire a tutti i cittadini il diritto alla mobilità
Progetto di un servizio di TPL sostenibile:
Per l’utente
Per l’Ente
Per il gestore
I Servizi Flessibili: come servizi di trasporto intermediServizi di TPL a chiamata
DRT (Demande Responsive Transport)
I Servizi a Chiamata: caratteristiche principali
Servizi in Aree a Domanda Debole:Centri urbani di dimensioni ridotte;Aree rurali;Comunità montane;Periferie delle città.
Servizi in fasce orarie a Domanda Debole:Fasce orarie di morbida;Fasce orarie notturne.
Servizi per categorie di utenti Deboli:Disabili;Anziani;Giovani sotto i 18 anni.
I Servizi a Chiamata: architettura del sistema
Prenotazione del viaggio (telefono,
internet,...)
Centrale operativa: prenotazioni e
programmazione dei viaggi
Comunicazionealla flotta del programma
di esercizio
Archivio centrale(server dati)
WEB
I Servizi a Chiamata: tipologie di servizio
Estensione di un servizio con percorso e tempi predefiniti
Servizio su percorso fisso con deviazioni su percorsi predefiniti in un corridoio
Percorso completamente variabilecon punti di fermata predefiniti all’interno di un corridoio
Percorso completamente variabilecon punti di fermata predefiniti all’interno di un’area
Incr
emen
to d
i fle
ssib
ilità
Metodo per l’Individuazione di Aree a Domanda Debole
D. L.vo 422/97Servizi
“integrativi”Province
MIADD
Individua le aree a domanda debole dove
espletare i servizi di TPL integrativi
A scala provinciale
Area = Comune
Il metodo MIADD: struttura del metodo (I parte)
Il metodo MIADD si può suddividere in cinque principali fasi:
scelta dei fattori indicativi della debolezza della
domanda di mobilità;
ricerca e determinazione degli indicatori statistici
necessari per misurare i fattori;
individuazione dei valori soglia e misurazione dei
suddetti fattori;
calcolo dell’indice di domanda debole;
determinazione di un ranking dei comuni sulla base del
suddetto indice.
Il metodo MIADD: scelta dei fattori
Gli elementi utilizzati nel modello in esame sono 19 e sono
stati raggruppati nelle seguenti macrocategorie:
Popolazione (8)
Territorio (4)
Mobilità (7)
Il metodo MIADD: definizione dei parametri
PopolazioneR = residenti
VP = variazione della popolazione 2001-2005
ID = indice di dipendenza strutturale
D = densità abitativa
AR = percentuale di abitazioni occupate dai residenti
TO = tasso di occupazione
UL = unità locali
TI = tasso di impiego
MobilitàCA = numero di corse annue per abitante
IMS = indice di mobilità sistematica giornaliera
IGT = indice di gradimento TPL
IGP = indice di gradimento mezzo privato
VI = variazione incidenti 2002-2005
DS = danno sociale pro capite
M = veicoli pro capite
TerritorioS = superficie territoriale
A = escursione altimetrica
Q = quota centro abitato
Disp. = dispersione insediativa
IDDB = ID ∙ Disp. ∙ IGP
Indice di Domanda Debole di Base
Il metodo MIADD: indicatori statistici
Gli indicatori statistici scelti per misurare i vari fattori sono:
Popolazione:
residenti
variazione della popolazione 2001-2005
indice di dipendenza strutturale
densità abitativa
percentuale di abitazioni occupate dai residenti
tasso di occupazione
unità locali
tasso di impiego
( )100
6415 Pop
sotto14 Pop65 oltre Pop ⋅
÷+
Superficie
residente Pop
100 totaliResidenti
occupati Residenti ⋅
100 totaliResidenti
Addetti ⋅
Il metodo MIADD: indicatori statistici
Territorio:
superficie territoriale
escursione altimetrica (differenza tra la quota massima e minima rilevata
all’interno del territorio comunale)
quota centro abitato
dispersione insediativa 100 totaliResidenti
sparse case Residenti ⋅
Il metodo MIADD: indicatori statistici
Mobilità:
numero di corse annue per abitante
indice di mobilità sistematica giornaliera
indice di gradimento TPL
indice di gradimento mezzo privato
variazione incidenti 2002-2005
danno sociale pro capite (differenza tra il danno sociale totale e la popolazione
residente, dove il danno sociale totale è dato dalla somma del danno sociale derivante
dai feriti e del danno sociale derivante dai morti)
veicoli pro capite
100 totaliResidenti
Tot iSpostament n ⋅°
100 totaliResidenti
TPL iSpostament n ⋅°
100 totaliResidenti
privato mezzo iSpostament n ⋅°
Il metodo MIADD: l’indice di domanda deboleIndice di Domanda Debole
IDD = (ID∙Disp.∙IGP) ∙ R∙VP∙D∙AR∙TO∙UL∙TI∙S∙A∙Q∙CA∙IMS∙IGT∙VI∙DS∙M
Indice di domanda debole di base Fattori
Equazione moltiplicativa del metodo MIADD
Ordinamento dei comuni in funzione dell’IDD
Popolazione
R = residenti
VP = variazione della popolazione 2001-2005
ID = indice di dipendenza strutturale
D = densità abitativa
AR = percentuale di abitazioni occupate dai residenti
TO = tasso di occupazione
UL = unità locali
TI = tasso di impiego
Mobilità
CA = numero di corse annue per abitante
IMS = indice di mobilità sistematica giornaliera
IGT = indice di gradimento TPL
IGP = indice di gradimento mezzo privato
VI = variazione incidenti 2002-2005
DS = danno sociale pro capite
M = veicoli pro capiteTerritorio
S = superficie territoriale
A = escursione altimetrica
Q = quota centro abitato
Disp. = dispersione insediativa
Il metodo MIADD: misurazione dei fattori
soglia Valore
indicatore ValoreFattore =
indicatore Valore
soglia ValoreFattore =
(1) (2)
Si usa per gli indicatori che favoriscono la
crescita dell’indice di domanda debole
quando il loro valore supera la soglia
Si usa per gli indicatori che favoriscono la
crescita dell’indice di domanda debole
quando il loro valore è al di sotto della soglia
In mancanza di valori soglia di riferimento per la zona in questione, allora si può
assumere come soglia il valore medio che l’indicatore statistico assume per i
comuni oggetto di studio.
Sperimentazione di un servizio DRT in una zona con caratteristiche simili a quella di studio
Valori soglia
(per es. densità abitativa)(per es. superficie territoriale)
Il metodo MIADD: applicazione all’area della provincia di PA
Analisi degli 82 comuni della
provincia di Palermo:
Insediativa
Territoriale
Economica
Il metodo MIADD: applicazione all’area della provincia di PAOrdinamento MIADD
1 Monreale
2 Petralia Soprana
3 Termini Imerese
4 Petralia Sottana
5 Cefalù
6 Corleone
7 Castronovo di Sicilia
…
73 Roccamena
74 Campofelice di Fitalia
75 Balestrate
76 Villabate
77 Giardinello
78 Isola delle Femmine
79 Ficarazzi
80 Trappeto
81 Aliminusa
Ordinamento AMC
1 Petralia Soprana
2 Pollina
3 Monreale
4 Termini Imerese
5 Cefalù
6 Blufi
7 Torretta
…
73 Campofiorito
74 Sciara
75 Villabate
76 Capaci
77Montemaggiore Belsito
78 Trappeto
79 Ficarazzi
80 Aliminusa
81 Roccamena
AMCAnalisi a Molti criteri
Classica
Keeney e Raiffa (1976)
Il metodo MIADD: applicazione all’area della provincia di PA
Pro e contro del metodo MIADD rispetto all’AMC
Indifferente all’indisponibilità di un fattore a meno che
non vada a definire l’IDDB
Non risente della soggettività del decisore
Non necessità dell’assegnazione delle funzione valore
per normalizzare gli indicatori
Non si riesce a dare una scala di importanza ai fattori in
gioco ma solo una rilevanza a quelli che definiscono
l’IDDB rispetto agli altri
Aggregazione dei Comuni in bacini: criteri
Si vuole ottenere un’area dove svolgere il servizio con
dimensioni tali da:
Garantire un servizio di qualità e ben organizzato
Realizzare un servizio economicamente sostenibile
La classifica ottenuta con il metodo MIADD si è
suddivisa in 4 zone: Priorità alta → dalla 1ª alla 20ª posizione; Priorità medio-alta → dalla 21ª alla 40ª posizione; Priorità medio-bassa → dalla 41ª alla 60ª posizione; Priorità bassa → dalla 61ª alla 81ª posizione.
Comuni di riferimento
Il metodo MIADD: applicazione all’area della provincia di PA
Calcolo dell’indice di domanda debole
Aggregazione dei Comuni in bacini: criteri
Tutti i comuni confinanti a quelli di riferimento sono
potenzialmente aggregabili a questi.
L’aggregazione può avvenire se per i comuni confinanti
si verifica contemporaneamente: Priorità nell’adozione dei servizi integrativi alta o medio-alta Tempo di collegamento tra il proprio centroide e quello del comune di riferimento al di sotto di un certo valore soglia (15 min)
Bacini preliminari Bacini definitiviAnalisi qualitativa
Supporto GIS
Aggregazione dei Comuni in bacini: applicazione provincia PAPiano di Bacino per i servizi integrativi MIADD
Aggregazione dei Comuni in bacini: applicazione provincia PA
Piano di Bacino per i servizi integrativi AMC
Il metodo MIADD: struttura del metodo (II parte)
analisi del bacino di studio
Analisi delle caratteristiche
Insediative
Territoriali
Economiche
Progetto preliminare DRT: aree a domanda debole“Gli ambiti a domanda debole sono porzioni di territorio, urbano o extraurbano, dove
l’esiguità della domanda di mobilità, la dispersione degli insediamenti e la bassa
densità è tale da rendere poco efficace e molto costosa l’erogazione dei servizi di
trasporto pubblico di linea”
Per la definizione delle aree a domanda debole sono stati adottati tre criteri a cui
corrispondono quattro indicatori:
Criteri Indicatori
Esiguità della domanda
1.Popolazione residente: indice della domanda potenzialmente generabile dalla singola zona di trasporto del Comune.
2.Indice di mobilità: spostamenti totali aventi origine nella zona di trasporto rispetto alla popolazione residente.
Indice di dispersione
3.Densità abitativa: rapporto tra popolazione residente nella zona di trasporto e superficie occupata.
Criticità del territorio
4.Indice di dipendenza strutturale: rapporto percentuale tra la numerosità degli strati di popolazione in età non attiva (≥65 e ≤14 anni) e quello dello strato di popolazione attiva.
Progetto preliminare DRT: aree a domanda deboleAd ogni indicatore viene associato un valore soglia, che in generale si prende dalla
letteratura di settore o da esperienze, ma in mancanza si può usare il valore medio
che l’indicatore assume per le sez. censuarie dei vari comuni
Indicatore Soglia
Popolazione residente (ab.)
Minore del valore medio Comunale
Indice di mobilità (%)Minore del valore medio
Comunale
Densità abitativa (ab./Kmq)
Minore del valore medio Comunale
Indice di dipendenza strutturale (%)
Maggiore del valore medio Comunale
Affinché una zona di trasporto si possa ritenere a domanda debole si debbono
verificare obbligatoriamente i primi tre indicatori (relativi alla popolazione
residente, all’indice di mobilità ed alla dispersione della popolazione)
1
2
3
4
Progetto preliminare DRT: aree a domanda debole
Zone di trasporto a domanda
debole
Progettazione di massima dei servizi
Per l’individuazione della rete potenziale del servizio risulta necessario:
1. analisi dell’offerta attuale del TPL;
2. ipotesi di massima di dove poter prevedere i nodi (punti) di raccolta;
- Case sparse
- Località di interesse turistico
- Località di interesse lavorativo
- Fermate mezzi di trasporto extraurbano
- Qualunque polo di generazione o attrazione
3. costruzione del grafo stradale e le sue caratteristiche;
4. classifica amministrativa e funzionale della rete stradale potenzialmente
percorribile dal servizio;
5. definizione di massima del sistema degli appuntamenti e di interscambio.
ConclusioniVantaggi:
Diffusione del trasporto collettivo anche in aree altrimenti non servibili in modo efficace con servizi basati su linee fisse (zone rurali)
Elevato impatto sociale per l’effettiva offerta di mobilità a strati svantaggiati della popolazione
Aumento dell’efficacia di servizi già presenti ma operanti in maniera tradizionale tramite l’integrazione
Svantaggi:
Necessità di maggiori capacità gestionali (pianificazione dinamica)
Costi di esercizio abbastanza sostenuti per la gestione della centrale operativa e l’impegno di risorse aggiuntive
Il rapporto ricavi da traffico/costi di esercizio non verifica la soglia del 35% imposto per legge per i servizi minimi, questo rafforza la loro caratteristica di integratività e di funzione sociale
Necessità di contributi da parte di Enti Pubblici per lo svolgimento del servizio
Grazie per l’attenzione