le prestazioni lavorative con le associazioni sportive ... · società sportive dilettantistiche,...
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Le prestazioni
lavorative con le
associazioni sportive
dilettantistiche CdL MASSIMO CORINTI
STUDIO ASSOCIATO D’ANGELO – CORINTI
Responsabile Scientifico Centro Studi
Ordine Consulenti Del Lavoro di Viterbo
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IL LAVORO SPORTIVO
PROFESSIONISTICO LEGGE: 91/1981
Normativa applicabile solo per 6 federazioni sportive riconosciute
professionistiche dal CONI :
FIGC per il calcio
FIP per la pallacanestro
FIC per il ciclismo
FIM per il motociclismo
FPI per il pugilato
FIG per il golf
PREMESSA
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DILETTANTISTICO
LAVORO SPORTIVO
NON VIGE UN DETTATO
NORMATIVO «AD HOC» 3
L’associazionismo sportivo, pur
essendo un fenomeno che a livello
nazionale coinvolge ormai milioni
di persone, NON HA NEL NOSTRO
ORDINAMENTO GIURIDICO UNA
DISCIPLINA SPECIFICA.
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Ad oggi non esiste una definizione normativa dilettantistica
così come invece è avvenuto per i settori professionistici è
necessario pertanto considerare l’insieme di :
NORMATIVA
CIVILISTICA
DISPOSIZIONI
AMMINISTRATIVE
(ES: DIRETTIVE CONI)
DISPOSIZIONI
FISCALI
(ES: ART. 90 L.
289/2002; ART. 67
C. 1 LETT. M) DPR
917/1986)
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Quali contratti di lavoro nelle ASD E SSD ?
REGOLA GENERALE
Nelle ASD e nelle SSD, così come accade per le generalità delle
Associazioni, si applica la normale disciplina sui contratti di lavoro
vigenti nell’ordinamento
Lavoro
subordinato
Agenzia e
rappresentanza
Attività di
volontariato
Rapporti di
lavoro
autonomo
occasionale
Collaborazioni
coordinate e
continuative
Lavoro
occasionale
di tipo
accessorio
(voucher)
Rapporti di
lavoro
autonomo
professionale
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PARTICOLARITA’ DEL SETTORE SPORTIVO
Possibilità di far ricorso ai cosiddetti
COMPENSI (o RIMBORSI) SPORTIVI
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REDDITI DIVERSI EX ART. 67 C. 1 LETT. M)
ASPETTI PREVIDENZIALI PER LE SSD/ASD (ENPALS, INPS GESTIONE EX ENPALS A DECORRERE DAL 1.1.2012)
REDDITI DIVERSI
EX ART. 67
C. 1 LETT. M) ESENZIONE CONTRIBUTIVA
CONDIZIONI
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E’ necessario che siano erogate da
CONI, dalle Federazioni sportive
nazionali, dall’UNIRE, dagli Enti di
promozione sportiva e da qualunque
organismo, comunque denominato,
che persegua finalità sportive
dilettantistiche.
(FONDAMENTALE ISCRIZIONE REGISTRO DEL CONI)
1
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Rientrano nell’esenzione da contributo
previdenziale solo gli sportivi
dilettanti che non svolgono tale attività
nell’ambito di un rapporto di lavoro
subordinato o nell’esercizio di arte o
professione .
2
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Costituisce esercizio di arte o professione
l’esercizio, per professione abituale
ancorché non esclusiva, di qualsiasi
attività di lavoro autonomo da parte di
persone fisiche.
A
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Si configurano i presupposti per accedere
alla nozione giuridica di reddito
professionale laddove lo svolgimento
dell’attività implichi il possesso di
specifiche conoscenze tecnico-giuridiche
connesse all’attività svolta.
B
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Sistema di prevenzione e sicurezza
Soggetti coinvolti (artt. 2 e 3 D.Lgs. 81/2008)
Tutti i soggetti presenti sul luogo di
lavoro sono coinvolti nella gestione della
sicurezza, in misura diversa a seconda
dell'attività svolta e dei ruoli che
rivestono.
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Sono compresi i volontari che prestano la propria
attività, spontaneamente e a titolo gratuito o con
mero rimborso di spese, in favore delle
associazioni sportive dilettantistiche (L. 398/91;
art. 90 L. 289/2002), nonché . . . . . . . degli enti di
promozione sportiva e di qualunque organismo,
comunque denominato, che persegua finalità
sportive dilettantistiche riconosciute (art. 67, c. 1
lett. m), DPR 917/86).
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Il datore di lavoro presso la cui organizzazione
il volontario svolge la propria prestazione è
tenuto a:
Fornirgli dettagliate informazioni sui rischi
specifici esistenti negli ambienti nei quali è
chiamato ad operare e sulle misure di
prevenzione e di emergenza adottate in relazione
alla sua attività
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Adottare le misure utili a eliminare (o se
impossibile a ridurre al minimo) i rischi da
interferenze tra la prestazione del soggetto e
altre attività che si svolgono nell'ambito della
medesima organizzazione (art. 32, c. 1 lett. a),
DL 69/2013 conv. in L. 98/2013).
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Le collaborazioni rese in favore di associazioni e
società sportive dilettantistiche, i cui compensi siano
inquadrati, dal punto di vista fiscale, nei
"redditi diversi" (art. 90, c. 3, L. 289/2002; Nota INAIL 19 marzo 2003);
INAIL art. 5 D.Lgs.38/2000; Circ. INAIL 11 aprile 2000 n. 32
Sono escluse dall'obbligo di assicurazione INAIL:
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(Circ. Min. Lav. 11 aprile 2014 n. 9)
Certificato penale del casellario giudiziale
L'obbligo sorge in caso di assunzione di una persona (anche
con altre forme contrattuali di natura autonoma) per lo
svolgimento di attività professionali organizzate che
comportano contatti diretti e regolari con minori (ad
esempio. . . l’ allenatore).
Ai fini dell'insorgenza dell'obbligo è necessario che una
delle parti assuma la qualità di "datore di lavoro ".
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L'acquisizione del certificato penale è esclusa per l'opera di
volontari presso enti e associazioni di volontariato in quanto
l'attività prestata non può essere considerata un rapporto di
lavoro: Nota Min. Giustizia 3 aprile 2014 .
Pertanto nulla dovrà essere richiesto ai soggetti che
svolgono attività di mero volontariato presso società e
associazioni sportive dilettantistiche né a coloro i quali
percepiscono i compensi di cui all’art. 67, comma 1, lett. m),
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LA COMUNICAZIONE DI INSTAURAZIONE DEL
RAPPORTO DI LAVORO - UNILAV
Lʼart. 9 bis D.L. 510/1996, prevede esplicitamente
lʼobbligo della preventiva comunicazione di
instaurazione del rapporto di lavoro
esclusivamente per le tipologie del rapporto di
lavoro subordinato e di lavoro autonomo in
forma coordinata e continuativa, escludendo a
priori i redditi diversi .
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PRESTAZIONI SPORTIVE DILETTANTISTICHE "PURE”
La legge 14/2008 quale interpretazione autentica
dell'art. 67 comma 1 lettera m del Tuir specifica che
tali prestazioni sono quelle svolte nell'esercizio
diretto di una attività dilettantistica, se sono dirette
alla realizzazione della manifestazione sportiva
dilettantistica o alla attività didattica, formativa, di
assistenza e preparazione, purché funzionale alla
manifestazione sportiva.
RISOLUZIONE AGENZIA DELLE ENTRATE N. 34E /2001
REQUISITO SOGGETTIVO
La disposizione è riferita, a tutti quei soggetti le cui prestazioni sono funzionali alla
manifestazione sportiva dilettantistica, determinandone, in sostanza, la concreta
realizzazione (ivi compresi coloro che nell’ambito e per effetto delle funzioni di
rappresentanza dell’asd di norma presenziano all’evento sportivo
ATLETI
DILETTANTI
ALLENATORI
DILETTANTI
ARBITRI
DILETTANTI
GIUDICI DI
GARA
COMMISSARI
SPECIALI
ISTRUTTORI MASSAGGIATORI DIRIGENTI
ACCOMPAGNATORI
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COLLABORAZIONI “GENUINE”
. . . "la questione si pone, pertanto, con riferimento esclusivo alle collaborazioni
genuine utilizzate in tali ambiti, escluse peraltro dal campo di applicazione
degli artt. 61 e seguenti del D.Lgs. n. 276/2003 per effetto della espressa
esclusione stabilita dal terzo comma del richiamato art. 61“.
Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali
Interpello n. 22 del 09.06.2010 prot. n. 25/I/0010265
L'obbligatorietà è da ricercare in sole queste collaborazioni
Diversamente non avrebbe avuto senso da parte del
Ministero circoscrivere il problema ad esse, se si voleva
inserire ogni tipo di prestazione lavorativa svolta
nell'ambito delle ASD e S.S.D.
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MA QUALI SONO LE COLLABORAZIONI “GENUINE” ?
Nota del Ministero del Lavoro prot. nr. 13/SEGR70004746 del 14/02/2007.
Adempimenti connessi alle comunicazioni obbligatorie relativamente alle
tipologie di lavoro autonomo parasubordinato, in cui si Legge:
"........Alla luce di ciò vanno considerate incluse le seguenti
tipologie:
prestazione sportiva, di cui all'art. 3 della Legge n. 89/1981 *,
se svolta in forma di collaborazione coordinata e continuativa
e le collaborazioni individuate e disciplinate dall'articolo 90
della legge 27 dicembre 2002, n. 289;
* Attenzione la Legge è la 91/1981
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Le prestazioni richiamate sono quelle svolte sotto forma di
collaborazioni coordinate e continuative e pertanto si
ritengono escluse tutte quelle prestazioni rese
nell'esercizio della attività dilettantistica pura per esempio
le prestazioni rese nell'ambito di una manifestazione
sportiva dilettantistica . . .
Arbitro di gara Accompagnatore
Preparatore atletico
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Istruttore
Corso formativo rivolto ai soci/clienti di un circolo sportivo
Prestazione resa
nell'ambito di un rapporto
di lavoro dipendente
Prestazione resa
nella forma
co.co.co
Obbligatorietà della comunicazione preventiva
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COLLABORAZIONI AMMINISTRATIVO GESTIONALI
Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali nella
risposta all’interpello n. 22/2010 si è espresso in
maniera esplicita nel rispondere al quesito
affermando che «le associazioni e società sportive
dilettantistiche che stipulano contratti di
collaborazione di cui all’art. 90 della legge n.
289/2002 (collaborazione amministrativo gestionali)
sono comunque tenute all’obbligo di comunicazione
preventiva al Centro per l’Impiego».
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Art. 90 della legge 289/2002
Sono quindi direttamente
richiamate nell'obbligo di
comunicazione preventiva.
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Segretaria del circolo tennis
Tenuta della
contabilità
Rapporti con la
federazione di
competenza
Rinnovo delle
quote associative
Pagamenti
presso la
banca
Tradotto
Deve essere preventivamente comunicato al Centro per
lʼImpiego competente .
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SINTESI UNILAV
Le prestazioni lavorative per le quali vengono riconosciuti
nell'esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche, e
svolte non professionalmente
Indennità di
trasferta
Rimborsi
forfettari
Premi Compensi
Non sono riconducibili a nessuna fattispecie di rapporto di lavoro
in senso stretto e per questo non rientrano nella previsione
dell'obbligo delle comunicazioni preventive
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Sarebbe opportuno battezzare le prestazioni
effettuate nell'esercizio diretto di attività sportive
dilettantistiche svolte non professionalmente
come incarico per prestazione ex art. 67 co. 1
lettera m, tralasciando ogni diretto riferimento a
casistiche giuslavoristiche come contratto di
collaborazione, occasionale.... e quant'altro per
evitare facili equivoci.
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Le collaborazioni genuine e le
collaborazioni di carattere
amministrativo gestionale
rientrano nell'obbligo delle
comunicazioni preventive.
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L’interpello n. 22 /2010 si è inoltre espresso . . .
«non si può ritenere che l’utilizzo di
collaborazioni a favore di associazioni sportive
dilettantistiche siano del tutto esenti dal rischio
elusivo, ed inoltre la finalità della
comunicazione di cui all’art. 9-bis, comma 2, D.L.
n. 510 è altresì quella di realizzare un costante
monitoraggio del mercato del lavoro».
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PRESTAZIONI SPORTIVE DILETTANTISTICHE E LIBRO UNICO DEL
LAVORO (LUL)
L’art. 39, comma 1, del D.L. n. 112/08, convertito con Legge
n. 133/08 ha previsto l’istituzione e la tenuta del Libro Unico
del Lavoro (LUL) anche per i collaboratori coordinati e
continuativi.
La circolare Ministeriale n. 20 del 21/08/08 ne ribadisce
lʼobbligo oltre che per i lavoratori subordinati anche per le
collaborazioni coordinate e continuative.
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. . si deve distinguere a tal fine fra una prestazione resa in regime di
collaborazione coordinata e continuativa, che dovrà essere sempre iscritta sul
Libro Unico del Lavoro, e l’esecuzione di mansioni o servizi di carattere
istituzionale che caratterizza i soci delle associazioni sportive
dilettantistiche iscritte nelle rispettive federazioni, non soggetta ad obblighi di
registrazione.
Il Ministero nel Vademecum Sez. B, risposta n. 24 sotto la voce
“Soggetti da iscrivere nel Libro Unico e contenuti delle registrazioni”
veniva proposto il seguente caso:
“ i collaboratori di associazioni sportive dilettantistiche con compenso annuo
fino a 7.500 euro vanno iscritti sul Libro Unico del Lavoro? “
La secca risposta Ministeriale è stata: No . . .
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A questo punto non ci si può esimere dall’obbligo
di iscrizione nel Libro unico per le collaborazioni rese . . .
Da collaboratori amministrativo gestionali
Da collaboratori non soci dell’ associazione sportiva
Da collaboratori per prestazioni genuine
Lavoro occasionale di tipo accessorio («voucher INPS»)
DECRETO LEGISLATIVO
15 giugno 2015, n. 81 Art. 48 LE COMUNI REGOLE
Le prestazioni di lavoro accessorio sono le attività lavorative di natura occasionale
che possono essere retribuite con i cosiddetti VOUCHER LAVORO per un totale massimo di
7.000 euro netti per il lavoratore (€ 9.333 lordi) nel corso di un anno (01 gennaio
– 31 dicembre), con riferimento a tutti i datori di lavoro.
ATTENZIONE Il limite però che si può ricevere da ogni singolo committente, se impresa
commerciale o professionista, è di 2.000 euro netti.
Il limite di compensi per i soggetti percettori di indennità di mobilità o cassa integrazione
nel 2016 è pari a 3mila euro.
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Lavoro occasionale di tipo accessorio («voucher INPS»)
Istituto Nazionale Previdenza Sociale
Messaggio 2 febbraio 2016, n. 8628
Lavoro accessorio ‐ Voucher ‐ Utilizzo voucher ‐ D.Lgs
81/2015 ‐ Committenti imprenditori e liberi
professionisti ‐ Chiarimenti Lavoro occasionale di tipo
accessorio («voucher INPS»)
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LE REGOLE PER LE ASD E SSD
. . . “In linea generale, dunque, l’espressione “imprenditori”
risulta comprensiva di tutte le categorie disciplinate
dall’art. 2082 e segg. del codice civile, dalla cui lettura
congiunta è possibile individuare una serie di
soggetti che, pur operando con Partita IVA e/o codice fiscale
numerico, non sono da considerare imprenditori e, dunque,
non sono soggetti alle limitazioni suddette.
A titolo non esaustivo si indicano i seguenti soggetti:
. . .
• Associazioni e società sportive dilettantistiche;
. . .
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QUINDI . . .
€ 1.000 dall’imprenditore AAA
€ 1.500 dal condominio KKK
€ 4.500 dalla Società Sportiva Dilettantistica MMM
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Tassazione delle indennità chilometriche per gli
sportivi dilettanti
Agenzia delle Entrate - Risoluzione n. 38 del 11/04/14
Le indennità chilometriche possono considerarsi
quali rimborsi delle spese di viaggio sostenute dal
soggetto interessato per raggiungere il luogo di
esercizio dell’attività mediante un proprio mezzo
di trasporto.
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Sono documentate e sostenute in occasioni di prestazioni
effettuate fuori dal territorio comunale
Non concorrono a formare il reddito
Se
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Le prestazioni sono effettuate all’interno del territorio
comunale o, comunque, se le spese non sono
documentate, le indennità chilometriche non
concorrono alla formazione del reddito fino alla
franchigia di euro 7.500, da calcolare considerando
anche le indennità, i rimborsi forfetari, i premi e i
compensi percepiti.
Diversamente
Se
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Non possono essere forfetarie
Devono essere necessariamente quantificate in base
Tipo di veicolo Distanza percorsa
Tenendo conto degli importi contenuti nelle tabelle
elaborate dall’ACI
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Condizioni per considerare la prestazione
effettuata fuori del territorio comunale
Il territorio comunale di riferimento è quello
ove risiede o ha la dimora abituale il soggetto
interessato che percepisce l’indennità
chilometrica
Autocertificazione dei compensi
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Ricevuta compensi percepiti
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FINE
PRESENTAZIONE