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LE SCELTE DELLE IMPRESE UN BILANCIO DEI PRIMI MESI, UN CAMBIAMENTO PROFONDO CHE HA COINVOLTO IL SETTORE. COME INTERPRETARE LE NOVITÀ DI SOLVENCY II PER TRARNE VANTAGGIO? Si PARTE DA UNA BASE COMUNE: LA NUOVA NORMATIVA HA RICHIESTO GRANDE IMPEGNO E TANTO TEMPO Come l'ha da sempre definita il presidente di Eiopa, Gabriel Bernardino, Solvency II è un viaggio. E si dice sempre elce dei viaggi non sia tanto importante la meta, quanto il percorso clic si sta coanmpiendo. Che questo sia vero o areno è chiaramente soggettivo, conce lo sono le esperienze delle singole compagnie impegnate nel viag- gio-Solvency II. Su questa autostrada immaginaria, ogni impresa corre alla propria velocità, scegliendo la vettura più adatta alle proprie caratteristiche e portando il proprio carico di bagagli. Tutti sperano di non trovare sulla propria stra- da degli intoppi, lavori in corso o incidenti, e tutti voglio- no (e sperano) che la strada sia bon manutenuta, che le Andrea Battista , ad di Eurovita curve siano dolci e soprattutto che non si sia costretti a correre troppo, sforanclo i limiti di velocità e incappando in qualche contravvenzione. Fuor di metafora, ogni compagnia ha approcciato a pro- prio modo la direttiva, e in questi primi otto mesi si è fatta un'idea concreta ciel cambiamento profondo che ha coinvolto il settore, cercando di interpretarlo nel miglior modo possibile: per se stessa e per i propri assicurati. Per tutti, però, si parte da una hase comune: Solvency II ha richiesto grande impegno e tanto tempo per arrivare preparati. "Il primo punto da evidenziare - afferma Andrea Batti- sta, ad di Eurovita - è che c'è stato un grande impegno da parte di tutto il settore assicurativo italiano per arri- vare puntuale all'appuntamento con la normativa: è un dato che vale la penta sottolineare perché non era scon- tato, considerata la mole dell'impegno". Detto questo, c'è ancora molto (la faro perché, continua Battista, la curva cli apprendimento cli Solvency II "è ancora molto ripida per le compagnie, specie quelle che non fanno parte di grandi gruppi globali: e questo lo si tocca con mano a tutti i livelli, sia nel board, sia nelle funzioni di control- lo, sia nel management". Eurovita negli ultimi due anni ha investito molto sui modelli matematici di calcolo del capitale, sul training delle risorse, sulla cultura ciel con- trollo e sui processi aziendali, affinché questi avessero alla base i nuovi principi gestionali. L'IMPORTANZA DELL' INDIVIDUAZIONE DEL MODELLO Parlando con gli executive delle compagnie italiane, è possibile verificarne l'attenzione per il lavoro di prepa- razione. C'è anche cla dire che i tanti rinvii all'entrata in

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  • LE SCELTE DELLE IMPRESE

    UN BILANCIO DEI PRIMI MESI, UN CAMBIAMENTO PROFONDOCHE HA COINVOLTO IL SETTORE. COME INTERPRETARE LE NOVITÀDI SOLVENCY II PER TRARNE VANTAGGIO? Si PARTE DA UNA BASECOMUNE: LA NUOVA NORMATIVA HA RICHIESTO GRANDE IMPEGNOE TANTO TEMPO

    Come l'ha da sempre definita il presidente di Eiopa,Gabriel Bernardino, Solvency II è un viaggio. E si dicesempre elce dei viaggi non sia tanto importante la meta,quanto il percorso clic si sta coanmpiendo. Che questo siavero o areno è chiaramente soggettivo, conce lo sono leesperienze delle singole compagnie impegnate nel viag-gio-Solvency II.Su questa autostrada immaginaria, ogni impresa correalla propria velocità, scegliendo la vettura più adatta alleproprie caratteristiche e portando il proprio carico dibagagli. Tutti sperano di non trovare sulla propria stra-da degli intoppi, lavori in corso o incidenti, e tutti voglio-no (e sperano) che la strada sia bon manutenuta, che le

    Andrea Battista , ad di Eurovita

    curve siano dolci e soprattutto che non si sia costretti acorrere troppo, sforanclo i limiti di velocità e incappando

    in qualche contravvenzione.Fuor di metafora, ogni compagnia ha approcciato a pro-prio modo la direttiva, e in questi primi otto mesi si èfatta un'idea concreta ciel cambiamento profondo che hacoinvolto il settore, cercando di interpretarlo nel migliormodo possibile: per se stessa e per i propri assicurati.Per tutti, però, si parte da una hase comune: Solvency IIha richiesto grande impegno e tanto tempo per arrivare

    preparati."Il primo punto da evidenziare - afferma Andrea Batti-

    sta, ad di Eurovita - è che c'è stato un grande impegnoda parte di tutto il settore assicurativo italiano per arri-vare puntuale all'appuntamento con la normativa: è undato che vale la penta sottolineare perché non era scon-tato, considerata la mole dell'impegno". Detto questo, c'èancora molto (la faro perché, continua Battista, la curva

    cli apprendimento cli Solvency II "è ancora molto ripidaper le compagnie, specie quelle che non fanno parte digrandi gruppi globali: e questo lo si tocca con mano atutti i livelli, sia nel board, sia nelle funzioni di control-lo, sia nel management". Eurovita negli ultimi due anniha investito molto sui modelli matematici di calcolo delcapitale, sul training delle risorse, sulla cultura ciel con-trollo e sui processi aziendali, affinché questi avesseroalla base i nuovi principi gestionali.

    L'IMPORTANZA DELL' INDIVIDUAZIONEDEL MODELLOParlando con gli executive delle compagnie italiane, èpossibile verificarne l'attenzione per il lavoro di prepa-razione. C'è anche cla dire che i tanti rinvii all'entrata in

  • Alessandro Santoliquido , direttore generate di Sara Assicurozioni

    vigore della normativa sono stati funzionali al mercato,che ha saputo farsi trovare pronto. Se Solvency II avesseavuto una gestazione più rapida (la normativa sarebbepotuta partire già nel 2013), l'impatto sulle organizza-zioni sarebbe stato difficile da sostenere.Il direttore generale di Sara Assicurazioni, AlessandroSantoliquido , sottolinea quanto sia stato decisivo parti-re per tempo, soprattutto sotto il profilo della scelta delmodello: "solo grazie al grande lavoro fatto in anticipo- conferma - Sara Assicurazioni ha potuto ottenere l'au-torizzazione a usare l'Unclerlokiny specifie purcimeters(Usp)", ovvero un modello intermedio tra la formulastandard e il modello interno, molto simile a quest'ulti-mo nella parte doll'undenvriting. "Grazie all'Usp - con-tinua Santoliquido - abbiamo ridotto di più di 100 milio-ni cli curo il nostro fabbisogno di capitale, rispetto a uneventuale utilizzo della formula standard". Ma il lavoroeli preparazione di Sara noti si è fermato al modello:la compagnia ha agito sul profilo cli rischio, abbassan-do, per fare un esempio, il livello degli investimenti inequity; ha semplificato la struttura, vendendo nel 2011Banca Sara. e, successivamente, incorporando Ala Assi-curazioni in Sara.

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    CINQUE CANTIERI PER TRE PILASTRIAnche per Assimoco, il gruppo italiano che ha comegrande azionista il colosso tedeseo R+V, il viaggio di Sol-vency II è cominciato da lontano, ma è nel 2014 che,come racconta il direttore generale, Ruggero Frecchia-mi, è stato avviato un progetto con cinque cantieri per itre pilastri della normativa. Assimoco ha coinvolto circa30 persone provenienti dalle aree di amministrazione,attuariato, risk management, finanza, riassicurazione,pianificazione e sistemi informativi, e in più ha goduto(le] supporto cli una consulenza esterna: "abbiano ac-quisito - spiega Frecchianti - nuove piattaforme tecnolo-giche per lo valutazioni attuariali dei rami vita e danni,per la scelta delle strutture riassicurative e per la precli-

    IL REPORTING A STRATI

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  • IL CASO ARAG ITALIA: DA SPA A BRANCH

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    vazione di un corso di formazione per i dipendenti elio

    ha avuto un'ottima partecipazione"..

    LE POSSIBILITÀ DEL MANAGEMENTMa le sfide di Solvency II si susseguono nel quotidiano:occorre calare nella realtà la normativa, far funzionare iprocessi, adeguare gli investimenti ai nuovi frame`vorke disegnare prodotti sostenibili. Nella nuova normativa,tutto si tiene: "il nuovo regime - argomenta Freccltiaini- pone un tema di considerazione della solvibilità all'ori-gine: nella costruzione del prodotto è essenziale inserirel'aspetto di valutazione dell'impatto su Solvency senzaelio questo ostacoli il corretto time to market".

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    cipi Solvency II".cazione generat

    arie, questi sono

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  • costante dell'efficienza, "affinché tutta la filiera si coni-pia", sostiene il dg.D'altro canto, annette Battista, 'Vè ancora molto cia

    fare, non bisogna assolutamente smettere di investire

    per rafforzarsi". Secondo l'ad di Eurovita, Solvency Il è

    un sistema pensato in contesti diversi, con tassi d'inte-

    resse più alti: la volatilità patrimoniale che potrà tiare

    alle compagnie sarà potctizialniento significativa. "il

    vero tenia, oggi -- commenta - è il combinato disposto tra

    Solvency II e l'ambiente cli tassi d'interesse così bassi".

    Ruggero Frecchiami, direttore generale di Assimoco

    la volatilità ciel framework. 11 volatility adjustment e ilmatching adjustment potrebbero e dovrebbero funzio-nare cli più e meglio".

    PENSATO BENE,MA IN UN CONTESTO DIVERSOForse non esistono imprese che non ritengano SolvencyII una svolta giusta e opportuna. Però sono molte quelleche ne evidenziano difetti Glie, in certi casi, sono con-naturati con la normativa; in altri, invece, sono fruttodel cambiamento del contesto e dei fisiologici tempi diimplementazione.Secondo Santoliquiclo, Solvency li nasce da un'ideamolto positiva, tuttavia bisognerebbe cercare cli sempli-ficarne l'applicazione: "si potrebbero ottenere gli stessirisultati di gestione del capitale - sostiene il dg - ma conuno sforzo molto pili limitato, qualora tutta una serio clioperazioni fossero semplificate".Per Frecchiami di Assimoco, il tenia è la flessibilità ope-rativa. L'impianto della normativa è molto oneroso, sia alivello di tempo sia a livello cli costi. In più il continuo ag-giornamento delle regolo comporta difficoltà, tanto cheuno degli impatti maggiori di Solvency II è nella ricerca

    INVESTIMENTI : LA SFIDA DELLE SFIDEIn questo scenario, continua Battista "è indispensabi-le puntare sulla diversificazione degli investimenti". Cisono asset class vincenti e asset class tendenzialmenteperdenti, "tra le prime - aggiunge - noi consideriamo ilprivate debt". Dal punto di vista dei prodotti, invece, ilcontesto di tassi bassi e Solvency II portano nella stes-sa direzione. "Abbiamo ridisegnato i contratti di rainoI -- spiega il top manager - nel senso di uria miglioresostenibilità, e abbiado diversificato di più le linee dibusiness. II segmento unir linked deve progressivamenteconsolidarsi, anche se continuo a pensare, nonostante loscenario dei tassi, in un rapporto bilanciato con le ge-stioni garantite tradizionali".Il debito privato è preferito anche dal gruppo Sara che,

    inoltre, ha ridotto la componente azionaria e ampliato la

    quota. d'investimento in strumenti alternativi.

    "Il mercato è in una fase delicata -- chiosa Assimoco -.Noi abbiamo un approccio mollo prudente sugli inve-stimenti; preferiamo puntare soprattutto sulla sicurezzadei nostri asset. La nostra ricetta è quella di spostare laproduzione verso prodotti che assorbono pieno capitale,quindi, nel rateo vita, su polizze unit linked o multiramoe so polizze di protezione, ad esempio temporanee casomorte.Siano di fronte a un momento elio non lascerà il settore

    inalterato, e ci attendiamo una concentrazione ulteriore

    del mercato". EA. Q