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LE VACCINAZIONI PER LA VITA: accompagnare le vaccinazioni del bimbo Modulo 1 Corso FAD 15 crediti ECM www.italianmr.com Autore e Copyright IMR

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LE VACCINAZIONI PER LA VITA: accompagnare le vaccinazioni del bimbo

Modulo 1Corso FAD 15 crediti ECM

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“Il cittadino medio non può decidere da solo se vaccinarsi o no”.

(Fausto Francia)

PERCHÉ VACCINARE?1° CAPITOLO:

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Indice argomenti:

1. La storia delle vaccinazioni

2. I principali vaccini per l’ infanzia:

2.1 Il vaccino esavalente: anti difterite, tetano, pertosse, epatite B, Haemophilus influenzae b, polio

2.2 Il vaccino MPR

2.3 I vaccini MPR e Varicella

2.4 I vaccini anti Rotavirus, Pneumococco, Meningococco B

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IL VACCINO MPRV (Morbillo, Parotite, Rosolia, Varicella)

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2.3 Il Vaccino MPRVIl vaccino, ottenuto con virus vivi ma resi inoffensivi (attenuati) di morbillo,parotite, rosolia e varicella (MPRV), viene somministrato, singolarmente ocontemporaneamente ad altre vaccinazioni.

In età pediatrica sono raccomandate 2 dosi di vaccino MPRV secondo il seguentecalendario vaccinale: la prima dose tra il 13° e il 15° mese di età la seconda dose a 5-6 anni di età (può anche essere somministrata prima,almeno 3 mesi dopo la prima dose)

La vaccinazione può essere effettuata anche con vaccini separati Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR) e Varicella tenendo conto che entrambe le formulazioniforniscono la stessa protezione, ma il vaccino MPRV permette di effettuare unainiezione in meno.

Oltre i 12 anni di età la vaccinazione deve essere effettuata con i vaccini separati(MPR e varicella).

La vaccinazione ha un’efficacia del 98–99% per proteggere dal morbillo, del100% per la rosolia, del 95% per la parotite; per quanto riguarda la varicellal’efficacia è dell’80-90% nel prevenire l'infezione e del 85%-95% nel prevenire leforme gravi.

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La varicella

In Italia si registra ancora circa 1 caso di varicella al minuto, circa 1.400 al giorno!

I ricoveri sono circa 10 al giorno con una degenza media di 8 giorni.La varicella risulta la malattia esantematica più frequente e più segnalata.

La situazione descritta nel 2002 dall’epidemiologo Donato Greco: “Allo statoattuale, per la mancanza di estesi interventi di prevenzione vaccinale, la varicellae la popolazione sono in uno stato di equilibrio in cui ogni anno si verificanotanti casi quanti sono i nuovi nati non è purtroppo ancora molto cambiata”. Ognianno si registra ancora una media di 5 decessi.

In Italia, si stima che ogni anno colpisca circa 500.000 soggetti, con un’incidenzadel 5 % tra 0 e 14 anni

Nel primo anno di vita circa il 90% dei bambini non possiede anticorpi, mentretra 10 e 14 anni è suscettibile alla malattia soltanto il 20% dei soggetti.

Le coperture vaccinali in Italia sono troppo a macchia di leopardo con grandivariabilità inter-regionali e sostanzialmente ancora troppo basse.

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La varicella

La varicella è una malattia altamente contagiosa che tende ad avere undecorso più aggressivo ed una maggior frequenza di complicanzenell’adolescente e nell’adulto; può essere particolarmente grave secolpisce persone con deficit del sistema immunitario.

Quando la varicella colpisce una donna nei primi mesi di gravidanza(primi due trimestri) può trasmettersi al feto, causando una malattiadell’embrione (sindrome della varicella congenita).

Se invece la varicella viene contratta negli ultimi giorni della gravidanzasi può avere l’infezione del neonato che provoca una forma moltoestesa e grave con la morte del 30% dei bambini.

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La varicella

Dal 1997 al 2010 nella Regione Toscana sono stati segnalati 23 casi divaricella in gravidanza, la maggior parte dei quali ha portato a difetticongeniti del neonato.

Con l’introduzione del vaccino contro la varicella nel 2008 si è assistitoad una riduzione del numero di casi di malattia, delle complicanze edelle ospedalizzazioni legate a questa patologia.

Facendo un confronto fra le complicanze della vaccinazione e quelledella malattia naturale emerge che queste ultime sono molto piùfrequenti. E’ quindi è estremamente vantaggioso vaccinare rispetto acontrarre la malattia naturale.

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La varicellaLa varicella è una comune malattia dell’infanzia causata dal virus della varicella-zoster (VZV). Ospite e serbatoio è l’uomo. Si trasmette attraverso la via aerea o ilcontatto delle vescicole-pustole della pelle, è una delle malattie più contagiose. Disolito è una malattia lieve, ma può essere grave e anche mortale, specialmentequando colpisce bambini molto piccoli o gli adulti specie se immunocompromessi.

Si presenta di solito con febbre, malessere generale e una tipica eruzione dellapelle che inizia dalla faccia e il capo e si estende al tronco e al resto del corpo. E’tra le principali infezioni nosocomiali di origine virale.

Le complicanze della varicella:

Nei bambini sani: Superinfezione batterica (sepsi, polmonite, osteomielite) (1/3000 casi)

Sovrainfezione batterica delle lesioni cutanee (S. aureus or S. pyogenes)(2,6/10000 casi)

Aumentato rischio di forme invasive da Streptococco gruppo A (5,2/100000 )

Atassia cerebellare (1/4000 casi)

Encefalite (1/100000 casi)

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La varicella

Negli adulti Polmonite da varicella primaria (1/400 casi), da 10 a 20 volte più che nei

bambini

Complicanze associate alla gravidanza

Stesse complicanze dei bambini con frequenza maggiore

Da 3 a 18 volte ricoveri più frequenti che nei bambini

Pazienti immunocompromessi

Polmonite da varicella primaria

Coagulazione endovascolare disseminata

In gravidanza sono possibili e gravi complicanze per madre e prodotto delconcepimento:

10-20% delle gravide suscettibili infettate sviluppa polmonite (mortalitàfino al 40%)

L’infezione nel 3° trimestre può causare una forma clinica più severa nellagestante

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La varicella

La varicella congenita E’ conseguenza di una primo-infezione in gravidanza

Il periodo di massimo rischio si estende fino alla 20^settimana digestazione

Può comportare ipoplasia degli arti con cicatrici cutanee, basso pesoalla nascita, malformazioni oculari e danni neurologici

Il rischio stimato è 2-3%

La varicella perinatale Quando la malattia materna si sviluppa tra il 5° giorno prima e le 48

ore successive al parto, la varicella ha una evoluzione grave (letalitàfino al 30%).

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La vaccinazione contro la varicella

Il vaccino quadrivalente (MPRV) è indicato per i nuovi nati, quellomonovalente (V) è raccomandato negli adolescenti e negli adulti (dopo i12 anni).

Per entrambi è importante il ciclo completo con 2 dosi.

Perché 2 dosi ? per completare il ciclo di immunizzazione e per ridurre ilrischio di insuccessi vaccinali

Gli studi farmaco-economici sulla vaccinazione contro la varicella hannoun profilo favorevole in quanto:

la vaccinazione determinerebbe un impatto sull’epidemiologia dellavaricella in Italia

la vaccinazione comporterebbe un risparmio economico per la Societàindipendentemente dal tipo di strategia adottato (bambini/adolescenti)

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La vaccinazione contro la varicella

L’efficacia di qualsiasi strategia contro la varicella dipende dalraggiungimento in breve tempo e dal mantenimento di una coperturavaccinale superiore all’85%, così come raccomandato dall’OMS.

L’utilizzo del vaccino quadrivalente MPRV ha lo scopo di sfruttarepositivamente l’effetto di trascinamento per la vaccinazione contro lavaricella ottenuto dalla campagna di vaccinazione contro il morbilloche registra una copertura vaccinale mediamente molto superioreall’85 %.

L’introduzione della vaccinazione universale dei bambini risulta moltoefficace nel ridurre il burden (numero dei casi, complicazioni,ospedalizzazioni, decessi) della varicella, come già avvenuto in realtànegli Stati Uniti.

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Il vaccino anti MPRV: possibili reazioni indesiderate

Nella maggior parte dei casi si tratta di lievi reazioni come febbre, lieveesantema, gonfiore al viso o dietro il collo. Queste reazioni si verificanodopo 6-14 giorni dalla somministrazione del vaccino e sono menofrequenti dopo la seconda dose.

In rari casi si possono avere convulsioni febbrili, dolori alle articolazioni,riduzione del numero delle piastrine.

Il rischio di reazioni gravi (come imponenti reazioni allergiche), èestremamente basso e nella maggior parte dei casi si verifica nei primiminuti dall’inoculazione del vaccino; pertanto dopo la vaccinazione siraccomanda di attendere 15-20 minuti prima di allontanarsi dallastruttura. L’ambulatorio vaccinale è comunque dotato di farmaci e distrumenti adeguati ed il personale sanitario è addestrato per iltrattamento di questo tipo di reazioni.

Nota: i bambini a cui si somministra la prima dose di MPRV possono avere conmaggior frequenza febbre e convulsioni febbrili rispetto alla somministrazioneseparata dei due vaccini (MPR e Varicella) nella stessa seduta.

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Il vaccino anti MPRV: indicazioni d’usoIn presenza delle seguenti particolari condizioni il personale sanitario deve valutare l’opportunità di rimandare la vaccinazione o di eseguirla in ambiente ospedaliero: reazione allergica grave alla prima dose dei vaccini MPRV, MPR o Varicella, alla

gelatina, alla neomicina, al lattice o ad altri componenti del vaccino

immunodeficienza

terapia immunosoppressiva a lungo termine (> 2 settimane)

somministrazione recente (≤ 11 mesi) di immunoglobuline ad esclusione di quelle post esposizione per morbillo

terapia antiblastica, radioterapia

trapianto di cellule staminali o organi

gravidanza

malattie gravi o moderate in atto (con o senza febbre) ,

storia di abbassamento delle piastrine nel sangue dopo una prima dose di vaccino MPR o rosolia (specialmente entro le prime 6 settimane)

storia di artrite dopo una prima dose di vaccino MPR o rosolia

tubercolosi

terapia con aspirina o salicilati nelle 6 settimane precedenti

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Le raccomandazioni della SItI

Si raccomanda la vaccinazione per la varicella, preferibilmente con ilvaccino combinato: morbillo, parotite, rosolia e varicella (MPRV), pertutti i nuovi nati.

La vaccinazione dovrebbe iniziare al 13°-15° mese di vita e prevede unaseconda dose ad almeno 6 settimane di distanza dalla prima(preferibilmente entro i 3 mesi successivi) o, comunque, entro i 5-6anni.

La vaccinazione con vaccini varicella (2 dosi intervallate di 4-8settimane) è raccomandata agli adolescenti ed agli adulti a rischio, conparticolare riguardo alle donne in età fertile (non in gravidanza). Inquesti ultimi casi il criterio anamnestico, poiché altamente predittivo,deve essere utilizzato per un più economico utilizzo della vaccinazione.

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Valutazione di impatto della vaccinazione antivaricella

Nelle 8 Regioni (Basilicata, Calabria, P. A. Bolzano, Puglia, Sardegna,Sicilia,Toscana e Veneto) dove la vaccinazione è stata introdotta si èavuto il cambiamento della curva epidemica della malattia.

L’andamento delle convulsioni febbrili ospedalizzate non muta negliultimi 10 anni a conferma che queste dipendono dalla malattia e nondalla vaccinazione.