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Obiettivi e contenuti della lezione
Obiettivi specifici da raggiungere
Ci si propone di far acquisire ai partecipanti adeguate conoscenze sul fenomeno della
speculazione in borsa e opportune informazioni sulle principali strategie e tattiche
speculative, con i tecnicismi e le pratiche più diffuse; i partecipanti saranno altresì
messi in grado di conoscere le due principali metodologie operative degli
speculatori, sapendole collegare ai principi economici generali
Contenuti
• Speculazione: generalità
• Speculazione rialzista e ribassista nella Borsa valori
Speculazione allo scoperto; speculazione su strumenti derivati; la
speculazione fuori dalla Borsa valori
• Le metodologie operative degli speculatori: analisi fondamentale e analisi
tecnica
La legge della domanda e dell’offerta
Speculazione: generalità 1
• La speculazione in finanza è l'attività di un certo individuo
(operatore finanziario) che entra sul mercato nel momento presente
effettuando un qualche tipo di investimento e presumendo degli
sviluppi ad alto rischio il cui esito, positivo o negativo, dipenderà dal
verificarsi o meno di eventi su cui egli ha formulato le sue
aspettative iniziali. Se l'evento aleatorio si manifesterà in linea con le
aspettative, l'operazione speculativa avrà esito positivo, cioè
produrrà un profitto, nel caso contrario si avrà una perdita
• Nel senso comune del termine, per «speculazione» si intende
invece una qualunque operazione intesa a ottenere un vantaggio
o utile sfruttando senza scrupoli situazioni favorevoli, spesso a
danno di altri soggetti o dell'interesse generale
Speculazione: generalità 2
Origine del termine
• Il termine speculazione nasce dalla voce latina specula (vedetta),
da specere (osservare, scrutare), ovvero colui che compiva l'attività
di guardia dei legionari. Da qui deriva il senso etimologico di
"guardare lontano" e "guardare in profondità con attenzione", e così
in senso traslato "guardare nel futuro" o "prevedere il futuro". Già
la voce in tardo latino speculatio, speculationis indica l'attività di
indagine filosofica
Speculazione: generalità 3
Speculazione in economia: caratteristiche dell'attività
• La differenza con molte altre attività di investimento, anch'esse
basate sul concetto di valore atteso, è che nell'attività speculativa il
valore atteso non si fonda su stime statistiche robuste, o quantomeno
significative, ma deriva da una attività previsiva puramente
soggettiva. Si rifà a questa accezione il senso del termine usato in
ambito filosofico di "produrre conseguenze da una asserzione priva
di solida base", che nella finanza equivale a produrre previsioni
senza una solida base statistica. Ciò espone l'operatore speculativo a
grandi rischi, i quali possono essere remunerati da altrettanto grossi
guadagni, ma che possono anche portare al rapido fallimento del
progetto speculativo e dell'azienda stessa
Speculazione: generalità 4
La posizione della teoria economica
• Varie sono le definizioni di speculazione date dalle diverse correnti di pensiero
economico. Nell'ambito dell'economia capitalistica due sono fondamentali: quella
keynesiana e quella neoclassica
• Per l'attestazione del termine inglese «speculation», si può risalire ad Adam Smith
(1776)
• Secondo John Maynard Keynes la speculazione era l'arte di capire cosa gli altri
operatori di mercato avessero pensato riguardo al futuro: a questo proposito è
famosa la metafora del concorso di bellezza. Per indovinare quale bella ragazza
vincerà un concorso di bellezza il nostro parere conta poco perciò è inutile cercare
di capire quale sia la donna più bella. Per indovinare la vincente dobbiamo invece
cercare di capire come voterà la maggioranza dei giurati. La stessa cosa vale per il
mercato azionario:
bisogna indovinare come agirà la maggioranza degli operatori
Speculazione: generalità 5
• I pensatori della scuola neoclassica invece intendono la speculazione come
l'attività di un operatore che si assume dei rischi per i quali richiede una adeguata
remunerazione. Secondo questa scuola di pensiero lo speculatore è un elemento
fondamentale del mercato poiché assicura liquidità e concorre alla formazione di
un prezzo efficiente
• Secondo Ludwig von Mises, appartenente alla scuola austriaca, ogni attore
economico è uno speculatore, in quanto l'azione umana è sempre diretta verso il
futuro che è di per sé sconosciuto e quindi incerta. Il modo distintivo di pensare
dello speculatore sta nella capacità di comprendere i vari fattori che
determineranno il corso degli eventi futuri. Ogni genere di investimento è quindi
una forma di speculazione. I pensatori della scuola neoclassica invece intendono
la speculazione come l'attività di un operatore che si assume dei rischi per i quali
richiede una adeguata remunerazione. Secondo questa scuola di pensiero lo
speculatore è un elemento fondamentale del mercato poiché assicura liquidità e
concorre alla formazione di un prezzo efficiente
Speculazione rialzista e ribassista nella
Borsa valori 1
• La speculazione può essere al rialzo, in cui si compra subito un bene per
rivenderlo in futuro ad un prezzo maggiore, oppure al ribasso, vendendo subito
un bene il cui prezzo si ritiene diminuirà in futuro. Bisogna inoltre tenere conto
della relazione inversa che si crea fra il valore del titolo ed il tasso d'interesse
• Di norma, la speculazione rialzista viene semplicemente attuata acquistando e
accumulando un bene per rivenderlo in futuro quando il prezzo aumenterà. La
speculazione ribassista invece può essere attuata ritardando l'acquisto di un bene ad un
momento futuro, prevedendo che il prezzo diminuisca, oppure vendendo un titolo che
impegna il venditore a consegnare una determinata quantità del bene in futuro,
prevedendo di acquistarlo in un secondo momento dal mercato, quando il prezzo è
diminuito
• In particolare la compravendita di strumenti finanziari allo scoperto è una forma di
speculazione finanziaria che è resa possibile dall'esistenza di un periodo di alcuni giorni
che intercorre dal momento dell'operazione a quello della sua liquidazione con lo scambio
dei titoli e del controvalore in moneta
Speculazione rialzista e ribassista nella
Borsa valori 2
• La differenza pratica tra uno speculatore al rialzo ed uno al ribasso è che
speculando al rialzo sul prezzo di un bene, lo speculatore rischia una quantità
limitata di capitale (quello speso per acquistare il bene da rivendere più tardi),
mentre uno speculatore al ribasso rischia una quantità indeterminata di capitale
(quello che dovrà spendere per acquistare il bene in futuro per assolvere al
contratto). Di converso, lo speculatore al rialzo può guadagnare una quantità
indeterminata di denaro in futuro rivendendo il bene su cui sta speculando,
mentre lo speculatore al ribasso può, al massimo, guadagnare il prezzo a cui si è
impegnato di vendere il bene in futuro (nel caso il prezzo del bene sia zero in
futuro)
Speculazione rialzista e ribassista nella
Borsa valori 3
Speculazione allo scoperto
• Combinando con una speculazione al rialzo o al ribasso dei prezzi, lo speculatore
può anche agire allo scoperto. In questo caso l'investitore, detto in gergo
scopertista, può vendere degli strumenti finanziari che ancora non possiede,
scommettendo su un abbassamento del loro prezzo in modo da acquistarli prima
della scadenza del pagamento. In questo modo, guadagna sulla differenza fra il
prezzo di vendita e quello inferiore di acquisto
• Una compravendita allo scoperto offre margini di guadagno più elevati quando
viene effettuata con degli strumenti finanziari che hanno una forte volatilità,
ovvero che possono variare il loro prezzo in modo consistente anche in pochi
giorni di tempo. Gli strumenti derivati rientrano in questa categoria
• Per arginare il fenomeno delle vendite allo scoperto, le autorità di
regolamentazione possono imporre un breve periodo per la liquidazione delle
operazioni
Speculazione rialzista e ribassista nella
Borsa valori 4
Speculazione su strumenti derivati
• La speculazione su strumenti derivati si realizza in prevalenza comprando o
vendendo questi strumenti senza essere in possesso del relativo sottostante, cioè
agendo allo scoperto. L'agire allo scoperto consente, a parità di rischio, di
moltiplicare i rendimenti e la leva finanziaria attraverso l'uso della
«marginazione»
• L'interesse dell'investitore non è quello di avere a disposizione a una certa data e
prezzo una quantità di valuta straniera o di materie prime, ma lucrare dalla
compravendita del derivato
Fra le possibili regolamentazioni per ridurre la speculazione su derivati, in
particolare di materie prime o generi alimentari, possono essere adottate le seguenti:
• ridurre la durata massima degli strumenti finanziari; a ogni compravendita del
derivato è probabile un aumento del prezzo del derivato e del titolo sottostante
• vietare i fondi che investono in derivati con questi sottostanti
Speculazione rialzista e ribassista nella
Borsa valori 5
La speculazione fuori dalla Borsa valori
• Anche al di fuori dell'ambito della Borsa valori, rimane costante il
principio della speculazione: l'assunzione di posizioni (non solo
finanziarie, ma anche in altri beni) in base ad aspettative
sull'andamento futuro di una o più variabili aleatorie
• È quindi difficile racchiudere la speculazione nel ristretto ambito
della speculazione finanziaria e borsistica, poiché molte attività
economiche si fondano su valori attesi di difficile quantificazione e
molte imprese prendono decisioni strategiche sulla base di
aspettative più o meno coerenti riguardo al futuro. Un esempio fra i
tanti possibili è quello della speculazione edilizia, l'acquisizione e
la successiva vendita di beni immobili con il fine specifico di
ottenere un surplus tra il costo di acquisto ed il prezzo di vendita
Le metodologie operative degli speculatori:
analisi fondamentale e analisi tecnica 1
La speculazione di borsa può essere basata su due approcci:
1. L’analisi fondamentale, è di tipo microeconomico (settoriale, aziendale, etc.) o di
tipo macroeconomico (politica economica, monetaria, dei redditi, etc.). L’analisi
fondamentale è finalizzata alla “previsione”, piuttosto che alla “imitazione” del
comportamento della massa degli operatori. Si tratta di individuare il “vero” valore
di una azione, di una obbligazione, o la situazione degli stock di cereali disponibili, e
di acquistare o vendere a seconda che il “vero” valore sia minore o maggiore di
quello di mercato. Ciò equivale alla previsione di un apprezzamento o un
deprezzamento dell’azione o dell’obbligazione. Questo approccio presuppone due
elementi:
A) il mercato non è efficiente perché i prezzi non corrispondono al valore “effettivo”
dell’azione o dell’obbligazione
B) l’intelligenza dei fatti economici di chi redige la valutazione dell’azione o
dell’obbligazione è superiore a quella media del mercato
Approccio precluso al piccolo investitore e possibile solo alle “mani forti” del
mercato (i grandi operatori finanziari come le banche di investimento straniere)
Le metodologie operative degli speculatori:
analisi fondamentale e analisi tecnica 2
2. L’analisi tecnica, comprende diverse metodologie (grafiche, algoritmiche, cicliche,
“mistiche” o non convenzionali), che hanno per comune denominatore il presupposto
che il comportamento sociologico degli operatori finanziari sia perlopiù di tipo
“imitativo”. tuttavia, esistono anche nell’analisi tecnica delle modalità di previsione
(in larga parte non convenzionali)
Nella microeconomia dei mercati competitivi vale l’assunto che in un settore non può
esistere un “extra-profitto” (cioè un profitto esagerato, che ecceda di molto i costi di
produzione) perché altri operatori economici si inserirebbero in quel settore
aumentando l’offerta di beni e quindi calmierando i prezzi
Nella speculazione di borsa il comportamento “imitativo” è causato dal fatto che
esistono alcuni operatori finanziari che dispongono di informazioni riservate,
oppure che dispongono delle stesse informazioni degli altri ma riescono ad
analizzarle meglio. Si parte dunque anche nell’analisi tecnica dal presupposto che i
mercati non sono efficienti
La legge della domanda e dell’offerta 1
• Regola prioritaria e fondamentale: i prezzi di borsa sono dati dall’incontro di
domanda e di offerta. Se la domanda supera l’offerta i prezzi salgono. Se
viceversa i prezzi scendono vuole dire che l’offerta prevale sulla domanda
• Il prezzo dunque è il termometro del mercato. Considerando il prezzo è possibile
sapere in quale rapporto stanno domanda ed offerta
• Ma siccome l’informazione sul mercato non è immediatamente disponibile a tutti
gli operatori (a causa della asimmetria informativa tra mani forti e mani deboli),
qualcuno sul mercato saprà prima di altri che un nuovo evento economico ha
modificato il valore di un obbligazione o di una azione (un prossimo incremento
del tasso di sconto, una crisi aziendale alle porte, etc.). Di solito chi sa prima
degli altri qualcosa sui mercati finanziari dispone anche di mezzi finanziari
cospicui (gli servono per pagare gli analisti e le fonti di informazione). Queste
mani forti si troveranno ad esempio nella situazione di dover comprare delle
azioni con volumi sostenuti quando la maggior parte degli operatori non vede
alcuna ragione per farlo
La legge della domanda e dell’offerta 2
• Si esamini il caso di un mercato stanco, senza idee, in attesa di qualche novità. La
novità c’è, ma solo alcuni operatori, molto “ricchi”, la conoscono. E’ una notizia
rialzista
• Questi operatori iniziano a comprare con grossi volumi. Quale sarà il
comportamento degli altri operatori, soprattutto di quelli piccoli ? Questi non
sono a conoscenza della novità, ma vedono sugli schermi dei loro computer che il
prezzo sta schizzando al rialzo. Chi è così pazzo da comprare una azione che non
ha motivo di salire? E soprattutto chi è così pazzo e ricco insieme da comportarsi
in una maniera apparentemente così irragionevole ? Può un pazzo essere a lungo
ricco ?
La legge della domanda e dell’offerta 3
• Ecco allora che in questo momento la massa degli operatori adotterà ciecamente
un comportamento “imitativo” e si metterà in coda al movimento dei prezzi
cercando di sfruttare il suo moto d’inerzia. Il processo di disseminazione
dell’informazione avverrà in maniera inversamente proporzionale al grado di
sofisticazione finanziaria degli operatori: prima comprano gli “insiders” (cioè
chi è coinvolto direttamente nelle vicende economiche che riguardano una
azienda o una obbligazione), poi la blasonata banca di investimento
straniera, poi la Sim italiana, poi la banca locale, ed infine il signor Rossi che
l’ha letto sul giornale
• C’è dunque il rischio di “comprare i massimi e vendere i minimi”. La logica
comune vorrebbe il contrario: compra al minimo e vendi al massimo. Ma in un
trend discendente (minimi e massimi decrescenti) ogni giorno siamo al minimo:
come fare dunque a sapere quale sarà la volta buona dell’inversione di tendenza?
Una risposta univoca non esiste…………