lilac photo magazine 01
DESCRIPTION
In questo primo numero vi presentiamo Cover, che in ogni numero dedicherà un servizio alla realizzazione dell’immagine di copertina, leggiamo le interviste al fotografo della nazionale di Rugby, Sebastiano Pessina e alla modella Francesca Belussi; scopriamo le ispirazioni che hanno portato alla realizzazione della nuova campagna La Perla e facciamo un piccolo tuffo nel passato attraverso le immagini polaroid di Roberto Roberti.TRANSCRIPT
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LA PERLA
APRILE 2013
01APRILE 2013
LA PERLA
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THE LILAC HOURS
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COVER“Curiosity killed the cat”. Ma non sempre succede e per questo nasce un articolo come quello che state leggendo. A tutti è capitato di vedere una fotografia e domandarsi: “E questa come l’hanno fatta?”. Secondo noi questo è positivo, questo vuol dire che siete curiosi e che state sfogliando la rivista giusta, perché noi abbiamo deciso di non tenerci tutti i segreti, ma di raccontarveli.Ogni mese su COVER realizzeremo un servizio sull’immagine di copertina: da come è nata l’idea fino alla sua realizzazione.Non vogliamo essere un manuale di immagine, ma uno strumento stimolante e ricercato per chi della fotografia vuole fare il proprio cibo per la mente.Una bella fotografia parte da una buona idea, senza la quale non si va da nessuna parte. Poi bisogna essere in grado di realizzarla e avere tutti gli strumenti giusti per farla: noi vi spieghiamo tutto ciò che serve sapere.Quando l’idea della Cover 01 era ancora sulla carta, uno dei primi problemi che ci siamo posti è stata la scelta dei materiali da far “volare” e che rendessero reale quello che era nella nostra mente: un’esplosione di colore.14
sportivo preferito: Roger Federermodella preferita: Linda Evangelistacantante preferito: Steven Tyler - Aerosmithalbum preferito: The Dark Side of the Moon
nome: Sebastiano Pessinaanno: 1971camera : canon 1 d mark IVottica preferita : 28-70 \ 400 2.8luce preferita : flash
BelussiFrancesca
Ricordo con un certo imbarazzo la mia prima esperienza in studio. Avevo 17 anni e mi affac-ciavo al mio primo servizio fotografico : produrre le immagini per il book da proporre alle agenzie. Da sempre sono stata molto fotogenica ma le luci fredde dello studio, la tensione da non dare a vedere, le espressioni e i movimenti innaturali da riprodurre con disinvoltura hanno fatto di quella prima esperienza un momento per nulla semplice.Mi domandavo di continuo come fosse possibile che le modelle riuscissero, al contrario di quanto sentivo io, a sembrare assolutamente rilassate.Col tempo ho imparato che la questione sta tutta nella conoscenza del tuo corpo, di sapere a me- moria come ogni millimetro di te stessa reagisce sotto sforzo, quali muscoli si contraggono e quali nervi si tendono nelle più diverse posizioni.Ogni modella nel suo percorso impara questo aspetto fondamentale del suo lavoro, sa in che misura il suo corpo può dare il meglio ma anche in che modo può scivolare, può sudare, si può gonfiare, graffiare e addirittura spezzare.
dall’altra partedell’obiettivo
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Belussi
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