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“È la responsabilità per le mie parole e le mie azioni che fa di me una persona libera” Benedetta Tobagi anno 2 numero 7 Carissima Regione Li chiamano “onorevo- lini” per il loro stipendio pari, quasi, a quello dei nostri delegati a Roma. I compensi dei consiglieri pugliesi risultano essere tra i più alti d’Italia. A quanto ammontano? >13 Speciale Ruffano Sono 15 i comuni che in tutta la provincia di Lecce eleggeranno una nuova Amministrazione Comunale, due dei quali superiori ai 15.000 abitanti. La nostra attenzione si è soffermata in particolare su Ruffano e sui suoi tre candidati sindaci. Abbiamo chiesto loro le motivazioni che li hanno spinti a candidarsi e i programmi che propongono alla comunità cittadina >22-29 I quattro candidati Rocco Palese, Adriana Poli Bortone, Michele Rizzi o Nichi Vendola? Chi sarà il nuovo Presi- dente della Puglia? Per approfondire la loro co- noscenza li abbiamo in- tervistati >14-17 REDAZIONE: via Piave, 24 73059 UGENTO (Le) cell. 380.63.59.149 tel/fax. 0833.55.48.43 [email protected] I l preannunciato ritorno all’energia atomica, nell’ottica di una generale progressione mondiale in questa di- rezione, è stato legittimato il 10 febbraio scorso con il via libera del Consiglio dei ministri al decreto legislativo per l’in- dividuazione dei siti destinati alla co- struzione delle centrali nucleari, > 7 di Valentina Marra P ubblichiamo la lettera ricevuta dal Sindaco di Ugento, in rispo- sta alle dichiarazioni che Nichi Vendola ha rilasciato nella sua intervi- sta pubblicata sul numero di febbraio de Lo Scirocco > 5 La replica del Sindaco Ozza Note giallorosse D omenica, 17 gennaio 2010. Nel Palazzetto dello Sport di Ugen- to si gioca una delle partite più importanti della stagione, quella tra Fal- chi Ugento e Martina Franca. Il pub- blico è quello delle grandi occasioni: po- chissimi i posti a sedere vuoti e la Cur- va Sud, “calda” e colorata come al so- lito, inizia ad intonare i cori d’inco- raggiamento. > 30 di Valeria Carlucci e Donato Provenzano M utui per 185 milioni, 17,5 mi- lioni di debiti fuori bilancio, entrate sovrastimate e ton- nellate di spazzatura in giro per i co- muni del Salento. Il buco finanziario e la questione rifiuti sono i problemi più urgenti - e scottanti - che la Pro- vincia si trova ad affrontare in questo periodo. Abbiamo chiesto maggiori dettagli all’Assessore con delega ai Ser- vizi Finanziari e alla Programmazione Economica, Silvano Macculi. > 3 di Mery Albertini Emergenza Provincia non s’ha da fare

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Page 1: Lo Scirocco 2010 3

“È la responsabilità per le mie parole e le mie azioniche fa di me una persona libera”

Benedetta Tobagi

anno 2 numero 7

Carissima RegioneLi chiamano “onorevo-

lini” per il loro stipendiopari, quasi, a quello deinostri delegati a Roma.

I compensi dei consiglieripugliesi risultano essere

tra i più alti d’Italia. Aquanto ammontano? >13

Speciale RuffanoSono 15 i comuni che in tutta la provincia di Lecce

eleggeranno una nuova Amministrazione Comunale,due dei quali superiori ai 15.000 abitanti.

La nostra attenzione si è soffermata in particolare suRuffano e sui suoi tre candidati sindaci.

Abbiamo chiesto loro le motivazioni che li hanno spintia candidarsi e i programmi che propongono

alla comunità cittadina >22-29

I quattro candidatiRocco Palese, AdrianaPoli Bortone, MicheleRizzi o Nichi Vendola?Chi sarà il nuovo Presi-dente della Puglia? Per

approfondire la loro co-noscenza li abbiamo in-

tervistati >14-17

REDAZIONE:via Piave, 24

73059UGENTO (Le)

cell.

380.63.59.149tel/fax.

0833.55.48.43

[email protected]

Il preannunciato ritorno all’energiaatomica, nell’ottica di una generaleprogressione mondiale in questa di-

rezione, è stato legittimato il 10 febbraioscorso con il via libera del Consiglio deiministri al decreto legislativo per l’in-dividuazione dei siti destinati alla co-struzione delle centrali nucleari, > 7

di Valentina Marra

Pubblichiamo la lettera ricevutadal Sindaco di Ugento, in rispo-sta alle dichiarazioni che Nichi

Vendola ha rilasciato nella sua intervi-sta pubblicata sul numero di febbraiode Lo Scirocco > 5

La replica delSindaco Ozza

Note giallorosse

Domenica, 17 gennaio 2010. NelPalazzetto dello Sport di Ugen-to si gioca una delle partite più

importanti della stagione, quella tra Fal-chi Ugento e Martina Franca. Il pub-blico è quello delle grandi occasioni: po-chissimi i posti a sedere vuoti e la Cur-va Sud, “calda” e colorata come al so-lito, inizia ad intonare i cori d’inco-raggiamento. > 30

di Valeria Carlucci e Donato Provenzano

Mutui per 185 milioni, 17,5 mi-lioni di debiti fuori bilancio,entrate sovrastimate e ton-

nellate di spazzatura in giro per i co-muni del Salento. Il buco finanziarioe la questione rifiuti sono i problemipiù urgenti - e scottanti - che la Pro-vincia si trova ad affrontare in questoperiodo. Abbiamo chiesto maggioridettagli all’Assessore con delega ai Ser-vizi Finanziari e alla ProgrammazioneEconomica, Silvano Macculi. > 3

di Mery Albertini

EmergenzaProvincia

non s’ha da fare

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T E M I CC AA LL DD II 3

(continua dalla prima pagina)

Qual è l’attuale situazione econo-mica della Provincia di Lecce?

Appena ci siamo insediati in Pro-vincia, abbiamo trovato una criticitàfinanziaria di dimensioni enormi:mancavano, per arrivare da giugno afine anno, 2 milioni di euro per pa-gare le utenze, e i fondi per gli orga-ni istituzionali.

Il Presidente, la Giunta, i Consi-glieri, il Direttore e il Capo di gabi-netto avevano previsto le sommefino a giugno, mentre, per pagare iservizi a favore di audiolesi e video-lesi, non avevano assolutamente pre-visto 5.400.000 euro su capitoli dispesa obbligatoria. E questo è statoun fatto gravissimo, perché le speseobbligatorie non possono essere sot-tostimate.

Le entrate erano sovrastimate, percirca 3 milioni. Inoltre, erano stati con-tratti degli “swap”, cioè operazioni re-lative ai titoli “derivati”, per i quali nonvi era accantonamento quando visono state maggiori entrate: per usci-re da questa operazione bisogna pa-gare 3.900.000 euro che la Provincianon ha accantonato. Sono tutti debitifuori bilancio.

E poi ancora circa 5 milioni di eurotra l’uscita dalla transazione con Asea,le perdite di Salento Energia e la ge-stione dei residui attivi. La situazionegenerale della Provincia è anch’essamolto critica, in quanto, rispetto allaProvincia che il centrosinistra ebbe inconsegna con 40 milioni circa di at-tivo, ci è stata consegnata con meno185 milioni di mutui contratti con ratedi 15 milioni all’anno da pagare, ol-

tre ai 17,5 milioni di debiti fuori bi-lancio che sono di una gravità assur-da.

Come procede il piano di risana-mento messo a punto?

Abbiamo subito messo mano al ri-sanamento con la riduzione dei com-pensi agli amministratori del 30%: cir-ca 500.000 euro in meno.

Abbiamo razionalizzato le societàpartecipate perché avevano creato tan-ti “satelliti” intorno per accontentare,con posti in consiglio di amministra-zione ed altro, amici degli amici. Ab-biamo eliminato cinque società per-ché avevano un bilancio negativo e ol-tre trenta poltrone che ci fanno ri-sparmiare altri 500.000 euro annui.Inoltre, abbiamo eliminato società cheproducevano perdite per circa 2 mi-lioni all’anno: dunque, sono già 3 mi-lioni di risparmio senza togliere ser-vizi ai cittadini.

Però il buco era talmente elevatoche l’amministrazione precedenteaveva già fatto un piano di vendita dibeni immobiliari per circa 30 milionidi euro, perché ne necessitano al-meno 15 per mettere in equilibrio iconti. Ormai la situazione è sotto con-trollo: abbiamo quantificato e messoin atto il piano di risanamento.

Emergenza rifiuti nel Salento: è sta-ta del tutto risolta o ci sono ancoramargini di rischio?

Non è ancora del tutto risolta, in

particolare nell’Ato/Le2, dove dal2007 non è presente, all’interno delbacino, alcuna discarica, né alcun im-pianto di selezione, bio-stabilizzazio-ne, di discarica-servizio-soccorso,come ce li hanno l’Ato/Le1 a Caval-lino e l’Ato/Le3 ad Ugento.

Quando un bacino di 46 Comuninon è autosufficiente nella parte finaledel ciclo, cioè nello smaltimento, si èin emergenza: dal 2007 si smaltisce ilrifiuto prodotto sulla base di ordi-nanze contingenti emesse dal Com-missario straordinario per l’emer-genza ambientale che oggi, in Puglia,è rappresentato dal Presidente dellaRegione, che stabilisce di volta in vol-ta dove trasferirli. Nel 2007 e nel 2008

furono portati a Fragagnano, in pro-vincia di Taranto. Lì, in alcuni mo-menti dei due anni, abbiamo avutodelle manifestazioni di rigetto: la po-polazione non era disponibile a pren-dere per periodi lunghi i rifiuti pro-dotti in altri territori. Nel 2009 siamostati, nel mese di gennaio, ad Ugen-to: i primi giorni ci furono delle ri-volte. L’Ato/Le2 mise in crisi anchel’Ato/Le3. A febbraio è stata la voltadi Cerignola. Adesso una parte dei ri-fiuti va a Brindisi, la frazione secca vaa Cavallino. Inizialmente, anche l’umi-do era stato destinato a Cavallino ma,su ricorso del Sindaco, tornerà adUgento. È evidente che una gestionedi questo tipo è una gestione inemergenza.

Tutto questo, purtroppo, avvieneperché il Commissario Vendola nel2007, nonostante il parere contrariodei 46 Comuni, decise unilateral-mente di chiudere la discarica diNardò perché troppo vicina al Paese,ma non autorizzò il trasferimentodei rifiuti in un’altra discarica “in-differenziata” come invece è avvenu-to in diverse zone della Puglia.

Tutto ciò ha creato un aggravioenorme dei costi a carico dei cittadi-ni e delle casse regionali della Prote-zione civile: il costo di smaltimento èpassato da 5 milioni all’anno a circa17 milioni all’anno.

Mery Albertini

Emergenza ProvinciaIntervista a Silvano Macculi, Assessore provinciale alla programmazione economica - 1ª parte

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Egregio Direttore,seguo con attenzione il suo periodi-co “Lo Scirocco” e mi debbo compli-mentare con la sua redazione per losforzo profuso, nonostante i pochimezzi finanziari a disposizione, nel for-nire informazioni e servizi di interessepubblico alla collettività salentina.

Ho deciso di inviarle questa miadopo aver letto l’intervista al Presi-dente Vendola che in un suo passag-gio afferma che i ritardi accumulatinella realizzazione del biostabilizzatoredi Ugento sono attribuibili all’Am-ministrazione Comunale per “nonaver ottemperato al dovere di sorveglian-za del sito” sede dell’impianto. Nientedi più falso!!! A tal fine mi limito sem-plicemente a richiamare il contenu-to dei verbali di incontro svoltisi dal5 febbraio 2008 in poi, alla presenzadei funzionari regionali e dell’Asses-sore all’Ambiente Losappio, laddovesi evince come i rifiuti (amianto)presenti nel sito, siano stati abban-donati dopo diverse settimane dal-l’intervenuta consegna del cantierealla ditta appaltatrice che avrebbe do-vuto, quindi, per legge, garantirne lacustodia e la sorveglianza. Detta cir-costanza viene altresì confermata dalcontenuto di note trasmesse alla strut-tura commissariale dal Presidente

della Provincia, Giovanni Pellegrinoe dell’Assessore all’Ambiente, GianniScognamillo, i quali lamentavano ilgravissimo ritardo che si stava accu-mulando nella cantierizzazione dei la-vori medesimi. Ancora una volta,quindi, il Presidente Vendola dimostradi esercitare la sua funzione prescin-dendo totalmente dal contenuto de-gli atti amministrativi.

Inoltre occorre rilevare che l’Am-ministrazione Comunale di Ugento,proprio al fine di prevenire il feno-meno dell’abbandono indiscriminatodei rifiuti, ha istituito un nucleo di vi-gilanza ambientale che opera congrande impegno e professionalità nelprevenire e, ove occorra, reprimere

abusi e reati commessi in materiaambientale ed edilizia. Si ricorda, al-tresì, come il Comune di Ugento siastato recentemente beneficiario diun finanziamento, nell’ambito delProgramma Operativo Nazionale “Si-curezza per lo Sviluppo, Obiettivoconvergenza 2007-2013”, per il pro-getto denominato “Mo.S.TE.L.S. -Monitoraggio satellitare del territorioper la Legalità e la Sicurezza” per l’im-porto complessivo pari ad euro133.086,88. Con il Mo.S.TE.L.S. saràpossibile dotare l’ente di un efficacesistema di monitoraggio satellitare fi-nalizzato al contrasto dell’illegalità eal potenziamento della salvaguardiaambientale, attraverso il persegui-

mento dei seguenti obiettivi: control-lo dell’abusivismo edilizio, individua-zione delle discariche abusive di rifiuti,monitoraggio dell’espianto illegaledegli uliveti secolari e monumentali,valutazione dei danni da incendio, va-riazione della linea di costa, monito-raggio delle concessioni demaniali,danni al patrimonio ecologico e ar-cheologico.

La stessa amministrazione, conti-nua, con costanza, a costituirsi for-malmente parte civile in tutti i pro-cedimenti penali afferenti reati di na-tura ambientale. Pertanto apparepretestuosa la polemica sollevata dalPresidente Vendola, che farebbe bene,una volta tanto, a riconoscere anchei propri errori nella gestione dei rifiutiin Puglia, ma soprattutto nel Salento

Con cordialità e stimaEugenio Ozza - Sindaco di Ugento

T E M I CC AA LL DD II 5

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

ASSOCIAZIONE CULTURALE ARTISTICA MUSICALE

ARCO DELLA PIETÀVIA ROMA, 130 - MATINO (LE)

P R E S E N T A

LA PASSIONEVIVENTE DI GESÙ

SABATO 27 MARZO 2010 ORE 19.30In caso di pioggia la rappresentazione

si terrà lunedì 29 marzo

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(continua dalla prima pagina)degli impianti di fabbricazione del combustibi-le e di quelli per lo stoccaggio dei rifiuti radio-attivi, disposizione consacrata dalle affermazio-ni del Ministro dello Sviluppo economico, Clau-dio Scajola, di porre la prima pietra delle centraliin questione nel 2013, al fine di ottenere il com-pleto ripristino del circuito energetico per il 2020.

Le Regioni avevano già manifestato anzitem-po aperta opposizione al decreto, bocciandolonel mese di gennaio durante una Conferenza del-le Regioni, con l’unico voto favorevole di Vene-to e Friuli Venezia Giulia e l’astensione della Lom-bardia. In realtà Puglia, Basilicata e Campania,presentendo la possibilità di essere nel mirino del-le scelte governative, avevano già promulgato neldicembre scorso delle leggi regionali per impe-

dire l’installazione di impianti nucleari nei loroterritori. Risponde con il pugno di ferro il go-verno centrale, che il 4 febbraio, su proposta del-lo stesso Scajola, in collaborazione con il mini-stro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto, con-testa le tre leggi dinnanzi alla Corte Costituzio-nale per questioni di diritto e di merito riguar-do alle competenze statali in materia di energiae di tutela ambientale.

In particolare in Puglia la legge regionale del4 dicembre 2009 decreta che il territorio della Re-gione Puglia è precluso all’installazione di impianti diproduzione di energia elettrica nucleare, di fabbricazionedel combustibile nucleare, di stoccaggio del combusti-bile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché di de-positi di materiali e rifiuti radioattivi.

La dura reazione del Presidente Vendola siesprime nella affermazione a chiare lettere “chela Puglia sarà la regione più disobbediente d’Italia econtinuerà a dire no al nucleare definendola un’opzioneantistorica, antieconomica, in una regione che è unodei principali produttori di energia elettrica d’Italia,di cui l’87% è al servizio del Paese”.

Nel coro dei no a una centrale nella propriaRegione si schierano molti candidati del cen-trodestra alle prossime Regionali (come Re-nata Polverini in accordo con il sindaco diRoma Gianni Alemanno nel Lazio e la RegioneSicilia all’unanimità), un fatto che ha spintoil governo centrale al richiamo alla trasparenzaverso i cittadini sulle reali disposizioni dellamaggioranza.

Valentina Marra

PP UU GG LL II AA

Questa centrale non s’ha da fareIl ritorno del nucleare dopo 23 anni dal celebre referendum popolare

Al di là delle opinioni politicheo tendenzialmente di parteche si potrebbero sostenere in

merito, esistono delle considerazioni difondo da tenere presenti per una visualepiù completa del problema. L’energianucleare, insieme alle fonti rinnovabi-li e le fonti fossili, è una fonte di ener-gia primaria, come tale è presente in na-tura e non deriva dalla trasformazionedi altra forma di energia. È dunque rea-

listico che l’impiego dell’atomo possaessere un aiuto nella lotta contro le emis-sioni di agenti inquinanti e una validaalternativa al petrolio, ma non è pur-troppo supportato da altre variabiliche sono strettamente connesse alla

buona riuscita del progetto. Innanzi-tutto il problema mai risolto delle sco-rie radioattive, provenienti dal combu-stibile esausto all’interno dei reattori:dopo 30 anni e più di 60 miliardi di dol-lari, gli Stati Uniti, la nazione tecnolo-

gicamente più avanzata, non è riuscitaa realizzare un deposito permanentedove collocare le scorie che restano ra-dioattive per 10.000-100.000 anni. È qua-si certo che saranno una triste ereditàdelle prossime generazioni.

Un ingente investimento economicoper la ricerca e lo sviluppo di sicure tec-nologie e la stessa realizzazione fisica de-gli impianti, accompagnate dal buon-senso di chi guida le redini del gioco ver-so un reale obbiettivo di benessere co-mune, sono le premesse essenziali perinaugurare concretamente un nuovocorso. Del resto la teoria secondo cuil’energia nucleare permetterà di risol-vere l’attuale crisi energetica viene sfa-tata da un semplice calcolo algebrico:per poter giocare un ruolo considere-vole nel sistema energetico mondiale(attualmente ne rappresenta il 15%),fino al 2050 bisognerebbe costruirecirca 2.500 centrali da 1.000 MW cia-scuna, ovvero una la settimana. Stessodiscorso per il costo finale della bollet-ta che in Italia risulterebbe più alto per-ché non ci sono centrali nucleari: il co-sto dell’elettricità è più alto della mediaeuropea a causa di altre variabili qualila scarsa concorrenza, le quote per losmantellamento delle vecchie centralinucleari, il CIP6 (chi produce energiaelettrica da fonti rinnovabili o assimilateha diritto a rivenderla al Gestore dei Ser-vizi Energetici a un prezzo superiore).

Valentina Marra

SS CC OO RR II EE EE BB EE NN EE SS SS EE RR EERisultati concreti o ipotesi lontane?

Investire nella ricerca perché l’energia nucleare diventi una valida alternativa

Il 14 febbraio i Verdi rendono noto l’elenco dei presunti siti destinati alla localizzazione delle centra-li. Nel comunicato stampa, in cui è presente la lista, si dichiara che in data 19 novembre 2009, la so-cietà Enel e la sua analoga francese Edf, in un incontro romano, hanno chiuso la lista delle proposte dei siti

dove realizzare le centrali nucleari in Italia, da presentare al Governo italiano e all’agenzia nucleare italiana, chaverrà costituita successivamente alle elezioni Regionali del 28 e 29 marzo.

Queste le località interessate: Monfalcone (Friuli Venezia Giulia), Chioggia (Veneto), Caorso (EmiliaRomagna), Fossano e Trino (Piemonte), Scarlino (Toscana), San Benedetto del Tronto (Marche), Mon-talto di Castro e Latina (Lazio), Termoli (Molise), Mola di Bari o un sito tra Nardò e Manduria (Puglia),Scanzano Ionico (Basilicata), Oristano (Sardegna), Palma (Sicilia). V. M.

MM AA PP PP AA DD EE II SS II TT II

È top secretma i Verdi incalzanoMappa dei siti adibiti allo stoccaggio di rifiuti radioattivi (Fonte: Apat)

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E L E Z I O N I 9

VV AA DD EE MM EE CC UU MM DD EE LL LL ’’ EE LL EE TT TT OO RR EE

Come, dove e quando votareEcco tutte le indicazioni necessarie per il voto del 28 e 29 marzo

L’appuntamento elettorale del 2010 inPuglia riguarda le elezioni Regionali. I pu-gliesi potranno recarsi alle urne domenica

28 marzo dalle 8.00 alle 20.00 e lunedì 29 dalle7.00 alle 15.00 per rinnovare il Presidente del-la Giunta e il Consiglio regionale. Gli elettori ri-ceveranno un’unica scheda ed avranno tre di-verse possibilità di voto. Per votare il candidatopresidente è necessario tracciare un segno sulnome del candidato o su uno dei simboli che rap-presentano la lista regionale guidata dal candi-dato (immagine 1).

Per votare i consiglieri bisogna invece tracciareun segno sul simbolo della lista provincialepreferita, accanto alla quale è possibile (ma nonobbligatorio) indicare una preferenza per unodei candidati della lista, scrivendone il nome nel-lo spazio apposito (immagine 2).

È possibile infine esercitare il voto disgiun-to: l’elettore può votare per una lista provincialee per un candidato presidente che non è ap-poggiato da questa stessa lista provinciale (im-magine 3).

Per queste regionali è previsto per la primavolta lo sbarramento al 4% per ogni singola li-sta, indipendentemente dal risultato della coa-lizione, per poter concorrere all’assegnazionedei seggi.

Il 28 e 29 marzo si voterà anche per le Co-munali in 15 comuni della provincia di Lecce.

Nei comuni con più di 15.000 abitanti il Sin-daco e i Consiglieri comunali vengono eletti consistema proporzionale. L’elettore può votare un

candidato sindaco (tracciando un segno nel ret-tangolo con il cognome ed il nome del candi-dato) ed una delle liste che lo sostengono (trac-ciando un segno sul contrassegno della lista), op-pure una qualunque lista tra quelle presentate(“voto disgiunto”). Si può inoltre esprimere ilvoto di preferenza per uno dei candidati alla ca-rica di Consigliere comunale, tra quelli compresinella lista votata, scrivendo il cognome del can-didato nella riga a fianco del contrassegno.

Nei comuni con meno di 15.000 abitanti nonè invece possibile il voto disgiunto: si vota uncandidato Sindaco facendo un segno sul sim-bolo della lista a cui è associato. È possibile ilvoto di preferenza, scrivendo sulla riga biancaaccanto al simbolo il nome di uno dei candidatipresenti in lista. Nel caso in cui non si esprimauna preferenza il voto al candidato sindaco sitrasmette automaticamente alla lista collegata.

I documenti necessari per esercitare il dirittodi voto sono la tessera elettorale personale, doveè indicato il seggio al quale l’elettore dovrà re-carsi, e un documento di identificazione munitodi fotografia rilasciato dalla Pubblica Ammini-strazione (come la carta di identità, la patenteo il passaporto).

Gli elettori affetti da gravi infermità che si tro-vino in condizioni di dipendenza continuativae vitale da apparecchiature elettromedicalihanno la possibilità, previa richiesta al comu-ne di residenza, di esercitare nel proprio do-micilio il loro diritto di voto.

Pietro Fornaciari

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E L E Z I O N I RR EE GG II OO NN AA LL II 11

Saverio Congedo ha 45 anni ed èun salentino puro sangue. Dopoaver conseguito la laurea in Eco-

nomia e Commercio alla Luiss diRoma ed essersi avviato alla professionedi commercialista a Milano, tornanella sua terra e nel 1995 ha inizio l’av-ventura politica: viene subito elettoconsigliere comunale del capoluogo sa-lentino nelle file della neonata Alle-anza Nazionale.

Poi sarà una rapida scalata di suc-cessi all’interno del partito, che lo han-no portato a ricoprirne, nel 1999, la ca-rica di presidente provinciale, poi nel2000 e ancora nel 2005 quella di con-sigliere regionale. Oggi, vice coordi-natore provinciale del Pdl, braccio de-stro del sottosegretario all’Interno,Alfredo Mantovano, si candida nuo-vamente per il consiglio pugliese.

Nel caso in cui dovesse vincere, c’èuna problematica in particolare chevorrebbe risolvere di sua iniziativa?

Fra le tante criticità lasciate daVendola ci sono la sanità, i rifiuti e losviluppo economico. Questi sono i trefiloni sui quali non solo io, ma tutto ilcentrodestra, dovrà orientare la sua at-tività di governo.

La riforma sanitaria è stata accan-tonata per fini strumentali di caratte-re politico. Sui rifiuti, in particolare quia Ugento, stiamo conoscendo una si-tuazione emergenziale che secondo ilpresidente, nonché commissario del-l’emergenza ambientale, dovrebbe es-sere terminata.

In realtà i rifiuti vanno ancora ingiro per le varie zone della Puglia e voistessi, in questi giorni, avete subito l’en-nesima ordinanza assunta in manieraautoritaria da parte di Vendola che im-pone il conferimento dei rifiuti nellavostra discarica per altri due mesi,come se tutto quello che è successonon sia servito a nulla.

Per lo sviluppo economico biso-gnerà recuperare i ritardi causati nel-

l’utilizzo dei fondi comunitari. Oc-correrà dare vero impulso alle attivitàturistiche poiché non basta qualchespettacolo pagato sei milioni di euroa carico dei contribuenti. Inoltre bi-sognerà dare un segnale importantesul settore dell’agricoltura.

Qui al Sud noi non siamo di gran-di pretese, ma esigiamo una vita di-gnitosa. Se vinceste voi del centro-destra potete garantirci di affrontareseriamente il problema dell’emer-genza rifiuti e della sicurezza pub-blica?

Assolutamente sì, è una delle prio-

rità. Ho sempre pensato che il Sud do-vesse scrollarsi di dosso l’immagine delcosiddetto “meridione piagnone”. Esi-ste un tessuto sociale, economico,culturale in questo territorio che se sti-molato, coinvolto, sostenuto, può fareveramente di questa regione, ma so-prattutto del nostro Salento, una voceimportante dell’economia nazionale.Occorre esaltare le grandi vocazioni diquesto territorio, coniugando lo svi-luppo dello stesso ad una sana politi-ca di sicurezza pubblica.

Esempi significativi in tal senso sisono concretizzati in diversi comuni

della provincia di Lecce grazie a co-spicui finanziamenti erogati dal Mi-nistero dell’Interno per il tramite delSottosegretario di Stato Mantovano. AdUgento in particolare grazie alla de-stinazione di somme per complessivieuro 1.000.000,00 si è ottenuto il fi-nanziamento dei progetti di video-sorveglianza urbana, monitoraggiosatellitare del territorio nonché il fi-nanziamento del progetto di recupe-ro di un bene confiscato alla crimi-nalità organizzata che verrà rifunzio-nalizzato per fini sociali.

Marco Centanni

Due domande a… Saverio CongedoImpegnato in politica dal 1995, si candida alla carica di consigliere regionale per il Pdl

Cara amica / Caro amico,siamo alla vigilia di un importante ap-puntamento. Le elezioni per il rinno-vo del consiglio regionale ci impon-gono una scelta. Una scelta molto im-portante e strategica per il nostro fu-turo. Noi tutti non dobbiamo averedubbi. Basta riflettere sulle assenze, sul-le inefficienze, sugli sprechi dellaGiunta Vendola. Dalla sanità alla ge-stione dei rifiuti, dalle scarse politichedi sviluppo alle spese folli che non han-no portato risultati concreti. In questicinque anni, la Sinistra ci ha soltantoilluso con la sua demagogia e propa-ganda fatua.

La riduzione delle liste d’attesa è solouna delle tante promesse non mante-nute. Anzi, a proposito di Sanità, dob-biamo far fronte persino ad un debitodi un miliardo di euro! Eppure il pre-cedente governo Fitto aveva lasciato iconti in attivo. Aveva lasciato in eredi-tà 9 milioni di euro. Tale somma è sta-ta dissipata, così come tante altre risorse,secondo una logica clientelare ed irre-sponsabile. Le tre Notti bianche, che si

sono svolte dal 6 all’8 dicembre 2008, cisono costate ben 6,5 milioni di euro.Questo è solo uno dei tanti sprechi dicui è protagonista la Giunta Vendola.

Intanto, come se non bastasse, ab-biamo subito una serie di aumenti in-giustificati di tasse regionali (Irap, Ir-pef, benzina, gas, tanto per citarne al-cuni). Questi maggiori introiti sono ser-viti a coprire deficit che via via ha ma-turato la Sinistra, senza produrre alcunmiglioramento dei servizi.

Per non parlare poi della gestionedei rifiuti. Nel 2005 Vendola ha trova-to una Puglia che usciva da anni diemergenza, grazie ad un articolatoPiano pensato per la gestione e lo smal-timento dei rifiuti. Erano già pronti icontratti da firmare per la costruzionedi alcuni impianti. Vendola, però, hadeciso di stopparlo. Ha detto no ai ter-movalorizzatori ed ha “sognato” una so-luzione che avrebbe dovuto accresce-re la raccolta differenziata sino alla so-glia del 55%. Cinque anni fa, la raccoltadifferenziata era al 9%, mentre oggi èal 12. Per raggiungere il 55% ci vor-

rebbero almeno altri 35 anni.Intanto, ha colpevolmente ritardato

l’avviamento degli impianti che ancoraoggi non sono pronti, ha ampliato vec-chie discariche, ne ha autorizzate di nuo-ve, con gravi conseguenze all’ambiente,alla salute e alle tasche dei cittadini! Haposto fine al commissariamento, ma nonall’emergenza dei rifiuti, aggravata daitrasferimenti da una provincia all’altra,con enormi costi per tutti noi. Così, incerte aree della Puglia, la tassa sui rifiutisi è addirittura triplicata.

Viviamo, insomma, in una Puglia peg-giore. Basta guardarci attorno per ren-dercene conto. Il nostro territorio, Ugen-to e le sue marine, Taurisano e i paesi li-mitrofi, sono abbandonati a se stessi.

Adesso è arrivato il momento di direbasta agli inganni di Vendola. Basta conquesta politica di mezzucci! Ci vuole se-rietà e competenza! Perciò, faccionuovamente affidamento a voi, care ami-che e cari amici, che mi avete sostenutoin tante battaglie e che, sono certo, miaccompagnerete anche in questa nuo-va avventura. Un’avventura che non si

legge nel libro dei sogni, ma è reale.Il vostro voto è perciò indispensabile,

come lo è stato un anno fa, quando ilCentrodestra ha vinto le elezioni pro-vinciali. Anch’io ho contribuito a quel-la vittoria, grazie al vostro sostegno. Ilmio impegno profuso con passione egrande sacrificio, le tante difficoltà e gliostacoli superati con l’aiuto della miagente ad Ugento e nelle sue marine, aTaurisano, l’appoggio del primo par-tito italiano, come il Pdl, mi sono val-si l’onore di essere chiamato a ricoprirela carica di assessore al Turismo, Mar-keting Territoriale, Agricoltura e Ri-sorse del Mare.

Ora sento la responsabilità di im-pegnarmi in prima persona ancheper la nostra Regione.

Pensateci bene prima di esprimerela vostra preferenza. Insieme dobbia-mo guardare avanti, perché c’è tantoda fare. Da parte mia assicuro il mas-simo impegno e sono già pronto a rim-boccarmi le maniche! Questo saràpossibile solo se darete nuovamente fi-ducia al Popolo della libertà, con Roc-co Palese presidente e Francesco Pa-cella al consiglio regionale. Portateci aBari e noi vi porteremo il Governo re-gionale a casa nostra, anzi a casa vostra!

Francesco Pacella

Cara amica / Caro amico

Page 12: Lo Scirocco 2010 3

12E L E Z I O N I RR EE GG II OO NN AA LL II

A poche settimane dalla consultazioneelettorale per il rinnovo degli organiregionali, possiamo dire di conosce-

re davvero la realtà regionale, al di là delle que-stioni politiche? Probabilmente no. Lo scon-tro politico tra gli schieramenti, ma anche quel-lo interno ad essi, rischia di distogliere l’at-tenzione dei cittadini meno avvezzi ai tecni-cismi, da questioni altrettanto importanticome l’organizzazione, il funzionamento e lecompetenze regionali.

In base al nostro ordinamento, le Regionisono enti territoriali dotati di proprio statuto, fun-zioni e competenze. Il sistema originariamenteprevisto dalla Costituzione è stato sottoposto adun importante processo di riforma nel 2001.

La legge costituzionale n. 3/2001, infatti, haridefinito l’assetto delle competenze legislativespettanti allo Stato e alle Regioni. Si tratta diun cambiamento per nulla irrilevante. Laprevisione di una serie di materie assegnate allacompetenza legislativa esclusiva dello Stato oalla competenza concorrente di Stato e Regioniha determinato una grave incertezza circa laripartizione delle competenze tra i due enti,provocando così un incremento abnormedei ricorsi dinanzi alla Corte Costituzionale.

Riguardo la competenza definita “concor-rente”, la Costituzione, all’art. 117 comma 3,precisa come la potestà legislativa nelle materieindicate dalla stessa norma spetti alle Regio-ni, salvo la determinazione dei principi fon-damentali, spettante, invece, allo Stato.

Tra le materie comprese in questo elenco,quelle relative alla “produzione, trasporto e di-stribuzione nazionale dell’energia” hannodato luogo ad uno scontro “istituzionale” traGoverno e Presidenza della Regione. Nel-l’ambito della spinosa questione dell’impian-to di centrali nucleari sul suolo pugliese, il Con-siglio dei Ministri avrebbe impugnato dinan-zi alla Corte Costituzionale la legge regiona-le che impedisce l’installazione di impianti nu-cleari, sul presupposto di un autonomo in-tervento di tale legge in una materia concor-rente, oltre al mancato rispetto della compe-tenza esclusiva dello Stato in materia di tute-la dell’ambiente, sicurezza interna e concor-renza. Inoltre, lo statuto regionale prevede unanotevole varietà di compiti e funzioni di in-negabile rilievo, quali lo sviluppo sostenibiledell’economia o il rendere concretamente frui-bile il diritto al lavoro.

Lo statuto, infine, regola la composizionee le attribuzioni degli organi regionali. IlConsiglio regionale, composto da settantaconsiglieri, “rappresenta la Comunità puglie-se; esercita la potestà legislativa e svolge la fun-zione di indirizzo e di controllo dell’attività del-la Giunta regionale”. Attualmente il numerodegli assessori è pari a 13. La Giunta regionaleopera collegialmente secondo le direttive im-partite dal Presidente della Regione, che ne di-rige la politica e ne coordina l’attività. Lo sta-tuto prevede inoltre la figura di un Vice Pre-sidente con il compito di sostituire il Presidentenei casi di assenza o di impedimento tempo-raneo e negli altri casi stabiliti dallo statuto edalle leggi. Mery Albertini

LL EE GG GG II EE CC OO SS TT II TT UU ZZ II OO NN EE

Conosciamola RegioneLe elezioni regionali: non solo

scontro politico e beghe di partito

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E L E Z I O N I RR EE GG II OO NN AA LL II 13

Q uali sono a suo parere le criticità dellanostra regione e i tre interventi, non piùrinviabili, da attuare con urgenza?

Innanzitutto permettetemi di dire che sono fie-ro e orgoglioso di aver avuto l’opportunità di met-tere a disposizione del nostro territorio la mia vo-glia di fare per il Candidato Presidente, Rocco Pa-lese, uomo probo, amministratore saggio e lun-gimirante, politico affidabile ed attento. Gli in-terventi non più procrastinabili, da attuare con ur-genza, sono certamente quelli riguardanti il lavoro,le sanità e la tutela del territorio, problemi che toc-cano quotidianamente le nostre collettività eper i quali, ogni giorno, i cittadini chiedono il no-stro intervento. Su queste problematiche, inqualità di amministratori, dobbiamo sempre pro-fondere massimo impegno.

Come giudica la politica della Giunta Regionaleuscente? Quali sono gli interventi che, a suo parere,non è riuscita a realizzare fino in fondo?

Nell’ultimo quinquennio la Regione ha rap-presentato per il Presidente Vendola, per la suaGiunta e per molti uomini della maggioranza dicentrosinistra soltanto uno strumento di sterile ge-stione del potere fine a se stesso, senza alcun im-pegno concreto per la risoluzione dei problemi.Sono tanti e tali i provvedimenti non attuati dal-la Giunta Regionale che per elencarli ci vorrebbetroppo tempo. Mi preme sottolineare lo spreco o,peggio ancora, il non utilizzo delle risorse comu-nitarie che attraverso l’ente avrebbero potuto fi-nanziare i tanti progetti pensati e maturati dai Pu-gliesi, con la risultante di aver frenato la dinami-cità, le iniziative e lo sviluppo del territorio.

Ricopre attualmente la carica di Capo di Gabi-netto del Presidente della Provincia, Antonio Ga-bellone. In che modo le sarà utile questa esperienzanell’assolvimento del ruolo di consigliere regionaleal quale si candida?

Aver fatto questa esperienza e, soprattutto, avercollaborato al fianco di una persona come il Pre-sidente Antonio Gabellone sarà certamente unarisorsa in più che mi aiuterà a svolgere al meglioil mio ruolo di Consigliere Regionale della Puglia.L’Ente Provincia è il centro di coordinamento esintesi dell’intelligenza, della professionalità, del-l’intraprendenza e dell’entusiasmo dei nostricittadini, sono certo che con Rocco Palese Go-vernatore e Antonio Gabellone Presidente dellaProvincia di Lecce si potrà dare vita ad un lavo-ro sinergico tra le due istituzioni che ci renderàprotagonisti di un momento unico, quello di ri-lanciare la nostra Puglia. La Redazione

Tre domande a

Luigi Mazzei

C’è già chi li chiama “onorevo-lini”, perché inferiori comecompetenze amministrative

agli onorevoli del parlamento, ma iconsiglieri regionali italiani non han-no nulla da invidiare ai colleghi de-putati e senatori della Repubblica, an-cora meno i pugliesi.

La questione morale è un bel ca-vallo da campagna elettorale sul qua-le tutti puntano in questi tempi salvopoi dimenticarsene misteriosamentea elezioni avvenute, è una forma oscu-ra di “alzheimer ad castam” che col-pisce trasversalmente tutti i partitipolitici. A questo morbo contagiosonon poteva sottrarsi la classe dirigen-te pugliese, una delle più salate e nu-merose in Italia.

Il consiglio della Regione Puglia, in-fatti, vanta ben 70 consiglieri costi-tuendo il terzo più folto del paese, dopo

Lombardia e Lazio rispettivamente 80e 71 consiglieri, un piazzamento di tut-to rispetto considerando che le sole Pro-vince di Roma e Milano contano piùabitanti dell’intero Tavoliere.

Un altro dato da primi in classificaè senz’altro lo stipendio. Un consi-gliere di viale Capruzzi deve accon-tentarsi di percepire 4.971 euro men-sili, rispetto ai 3.289 di un suo collegadel Canal Grande, nel ricco Veneto. Lacifra naturalmente riguarda solo lo “sti-pendio netto” perché grazie ai rim-borsi potrebbe lievitare alla modica ci-fra di 14.235 euro netti!

E coloro che non sono riusciti a riot-

tenere l’ambito scranno regionale?Niente paura, potranno affogare leamarezze elettorali con un’indennitàdi fine mandato di ben 80.642 euro:attenzione, per legislatura! Ad ogni le-gislatura al quale il consigliere hapreso parte, l’indennità è pronta amoltiplicarsi.

Dal canto suo l’amministrazione re-gionale ha timidamente fatto caderela scure sui costi sempre più vertiginosidella politica, come la riduzione del10% dello stipendio di consiglieri as-sessori e presidenti nel 2006, ma distrada da fare ce n’è. Strada che oggii papabili al consiglio d’oro si accin-

gono a ripercorrere con le parole.Nel turbine di numeri e denaro,

nella bulimica corsa al potere, la clas-se politica pugliese è maledettamen-te lontana dai suoi cittadini. Baste-rebbe ridurre gli stipendi, renderli più“umani” e rispettosi nei confronti dichi perde il lavoro, chi lotta per dareun sostentamento dignitoso ai proprifigli con soli 700 euro di cassa inte-grazione mensile, chi urla da sopra itetti la disperazione di un domani sen-za certezze; ma i nostri “onorevolini”da quell’orecchio non sembrano pro-prio voler sentire.

Francesco Piscopello

CC LL AA SS SS EE PP OO LL II TT II CC AA

Cara Regione, quanto ci costi?Compensi tra i più alti d’Italia per i consiglieri pugliesi

Page 14: Lo Scirocco 2010 3

Razionalizzare e rendere pub-blici i servizi idrici è statouno degli obiettivi primari

dell’Amministrazione guidata da Ven-dola. Con l’internazionalizzazionedel servizio di depurazione c’è statoun risparmio di 5 milioni di euro al-l’anno.

Le risorse destinate al settore agri-colo pugliese dal piano sviluppo ru-rale (PSR) per innovazione, ricerca eammodernamento delle aziende agri-cole sono pari a 1.617 milioni.

In materia ambientale la legge re-gionale 44/2008 ha comportato lariduzione del tetto relativo alle emis-sioni di diossina previsto dalla legis-

lazione nazionale. È l’unica legge inItalia che si è adeguata alla normati-va europea in questo ambito. La Pu-glia è diventata la prima regione in Ita-lia per la produzione di energia rin-novabile. La L.R. 30/2009 “Disposi-zioni in materia di energia nucleare”sancisce il No per la Puglia al nucleare.40 milioni sono stati investiti per mi-gliorare ed incrementare il serviziodella raccolta differenziata sul terri-torio.

Nel settore edile è di 215 milioni ilfinanziamento, per 122 comuni pu-gliesi, dei Pirp (Programmi Integrati

di Riqualificazione delle Periferie),unica esperienza in Italia di riquali-ficazione partecipata eco-sostenibiledi quartieri marginali. Altri inter-venti importanti del settore sono sta-ti: 210 milioni per il piano casa Re-gione Puglia; 63 milioni per il risa-namento degli immobili IACP (IstitutiAutonomi per le Case Popolari); 10milioni per il recupero degli alloggiprivati per affitto o prima casa e 24 mi-lioni per l’edilizia residenziale socia-le.

Per l’istruzione è stato formulato ilpiano salva-precari con uno stanzia-mento di circa 25 milioni con 639 pro-getti contro la dispersione scolastica.

25 milioni sono stati investiti perl’ammodernamento edilizio univer-sitario, 1 milione di sostegno alla ri-cerca, 16,6 milioni per agevolazioni ta-riffarie a pendolari e studenti nei tra-sporti pubblici. Dal 2005 ad oggi, oltre 100 milionisono stati stanziati per le politiche gio-vanili attraverso “Bollenti Spiriti”,programma-contenitore di varie ini-ziative (Principi Attivi, LaboratoriUrbani, Contratto etico).

Le politiche sociali e di accoglien-za hanno già permesso di finanziare11 asili nido e 4mila famiglie hanno

accesso all’assegno di cura regionaleper il sostegno a carico di membri nonautosufficienti (anziani e disabili). LaL.R. 32/09 “Norme per l’accoglienza,la convivenza civile e l’integrazione de-gli immigrati in Puglia” riconosce ladiversità culturale come una risorsa daaccogliere e valorizzare. Tra le novi-tà ci sono gli “alberghi diffusi” desti-nati agli immigrati impiegati nei cam-pi agricoli.

Nel settore sanitario 2 milioni dipugliesi godono dell’esenzione del tic-ket farmaceutico; la mortalità di in-farto ed i ricoveri inappropriati sono

diminuiti del 50% grazie al progettoTelecardiologia; esiste il primo centroin Italia per la gratuità degli screeningdel colon-retto, cervico-uterino emammario. 80mila milioni sono sta-ti investiti per realizzare il nuovocentro di medicina, ricerca e didatti-ca del S. Raffaele del Mediterraneo aTaranto e 756 milioni per l’edilizia sa-nitaria.

La mega-manovra anticrisi pari a708 milioni (attraverso 11 bandi) difondi pubblici da destinare alle im-prese pugliesi per un investimentopubblico-privato pari a 1 miliardo e500 milioni che coincidono con il2,5% del Pil della Puglia ha favoritoil settore sviluppo economico e attivitàproduttive. L’incremento del turi-smo è pari all’8% (dato 2008). Tra leiniziative culturali ampio spazio èstato dato al settore cinematograficocon la creazione di due cineporti, in-frastrutture al servizio delle produ-zioni cinematografiche e audiovisive.La fondazione Apulia Film Commis-sion ha realizzato 70 produzioni ci-nematografiche, promosso il circuitoSale di Qualità e la I edizione del Bi-fest - Bari International Film Festival.

La Regione Puglia ha ricevuto,inoltre, 12 premi per l’innovazionenella comunicazione pubblica. Traquesti, lo scorso ottobre, l’Associa-zione Italiana Comunicazione Pub-blica e Istituzionale ha premiato il pre-sidente Vendola come miglior co-municatore politico.

Silvia Rizzello

E L E Z I O N I RR EE GG II OO NN AA LL II 1414

VV II AA GG GG II OO VV EE RR SS OO SS UU DD

La Puglia del Presidente VendolaGli interventi più rappresentativi nei vari settori dell’amministrazione uscente

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E L E Z I O N I RR EE GG II OO NN AA LL II 1515

Nato ad Acquarica del Capo,Rocco Palese è il candidatoalla carica di Presidente del-

la Regione dello schieramento dicentrodestra.

Cinque anni fa, pur avendo avutopiù voti il partito di Fitto, divenne go-vernatore Vendola, grazie anche alvoto disgiunto. Ha qualche timore?

Ho fiducia nel giudizio dei cittadiniche non può certo essere positivo neiconfronti di Vendola e del suo governo.In questi cinque anni Vendola ha co-minciato subito ad aumentare le tasse:lo ha fatto dopo appena un anno di Go-verno, a metà 2007, aumentando l’Irap,l’Irpef, la tassa rifiuti, quella sul gas me-tano e l’accisa sulla benzina.

Perché gli elettori dovrebbero vo-tare lei e non Adriana Poli Bortone inalternativa alla Sinistra di Vendola?

Innanzitutto per la coerenza. Equando una persona è coerente, è cre-dibile. È credibile l’impegno che hoprofuso in tutti questi anni a favore del-la Puglia e dei pugliesi, sia dalla mag-gioranza risanando la Regione dai de-biti, che dall’opposizione al governoVendola. E poi invito gli elettori a ri-flettere sul voto utile. Utile alla Pugliaper ricominciare a crescere realmente.

Qual è l’età media dei candidati nel-la sua lista e il loro livello di prepa-razione?

Più che l’età anagrafica, credo sia-no importanti la competenza e la pas-sione. Nella mia lista vecchia e nuovagenerazione si mescoleranno, in unutile concorso di idee, tra esperienza

e capacità innovativa.Che tipo di soluzione potrebbe

predisporre per mettere fine alle dif-ficoltà del settore agricolo?

Velocizzare tutte le procedure deibandi e cercare immediatamente di so-stenere questo settore primario del-l’economia pugliese tramite facilitazioniper l’accesso al credito e incentivi alleimprese per formare consorzi capaci dirafforzare la tipicità del prodotto pu-gliese e renderlo competitivo sui mer-cati nazionali e internazionali.

Una priorità da lei fortemente so-stenuta: i giovani. Cosa si propone di

fare per l’occupazione giovanile?Nel 2005 Vendola aveva promesso

che avrebbe garantito loro il salario so-ciale: ad oggi non c’è un solo giova-ne che ne abbia beneficiato. In com-penso il governo regionale ha messosu una vera e propria fabbrica di pre-cari e consulenti, oltre ad aver in-centivato con ogni modo la fuga dicervelli e di risorse. Occorre innan-zitutto far funzionare i centri terri-toriali per l’impiego. Intendiamo fi-nanziare un investimento per la crea-zione e l’efficace funzionamento dicentri di orientamento e impiegonelle università pugliesi secondo unmodello uniforme a livello regionale.

Centrali Nucleari in Puglia. Leicome si pone nei confronti di questadelicata questione?

Centrali nucleari in Puglia non cene saranno, anche perché la nostra re-gione ha già dato, producendo ol-tretutto più energia del suo fabbiso-gno. Sgombrato il campo da ognifraintendimento, devo dire però chenon sono affatto contrario al nuclea-re tout-court. Energie rinnovabilicome fotovoltaico ed eolico non sonosufficienti a far fronte alla domandadi energia del Paese.

De Bartolomeo, presidente di Con-

findustria in Puglia, pur senza candi-darsi al consiglio regionale con ilPdL ha deciso che darà un “suppor-to tecnico” ad un’eventuale giunta Pa-lese. Quale potrebbe essere l’impor-tanza del suo ruolo?

Il contributo di una figura com-petente, seria e autorevole comequella dell’ingegnere De Bartolo-meo non potrà che dare nuovo e giu-sto impulso all’utilizzo dei fondi eu-ropei e all’individuazione e attuazio-ne di tutti gli strumenti utili allo svi-luppo di questa regione.

Nell’eventualità in cui vincesse,cosa farebbe nei primi 100 giorni digoverno?

Innanzitutto verificherei lo stato disalute dei conti della Regione. Poi unaricognizione di tutte le risorse finan-ziarie europee rimaste nel cassetto, inmodo da far partire immediatamen-te i bandi di gara in settori strategici.Poi metterei mano al pianeta sanità eal welfare in generale. I cittadinisono stanchi di aspettare la sanità mi-gliore che non s’è vista.

Quali sono, a suo parere, le criticitàdella nostra regione?

Sanità, agricoltura e piccole e me-die imprese.

Valentina Rosafio

RR OO CC CC OO PP AA LL EE SS EE

La concretezza in politicaCominciò nel 1990 come Vice Sindaco di Acquarica del Capo, oggi si candida alla Regione

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Solo la PMI ha consentito all’Italia, nel contesto della gran-de crisi globale, di cadere in piedi. Se la nostra sopravviven-za economica fosse stata affidata ai colossi come la FIAT - cheal momento del bisogno, l’aiuto lo chiedono, non lo danno -il disastro sarebbe stato di proporzioni ben maggiori. Oggi inostri piccoli imprenditori stanno cercando di venir fuori dauna crisi creata non solo dalla produttività stagnante, ma an-che dagli investimenti sporadici da parte della Regione Pu-glia e da un sistema impositivo oneroso. A causa della ten-sione finanziaria determinata dalla riduzione del volume diaffari e dall’allungamento dei tempi degli incassi, sarà dun-que fondamentale proteggere il tessuto imprenditoriale edi piccoli commercianti impedendo che aziende con grandi po-tenzialità, capaci di tornare a prosperare dopo la crisi, muo-iano per carenza di liquidità.

Concretamente, è da oramai quasi 12 mesi che in Senato,come Io Sud, ho presentate 2 disegni di legge che prevedo-no una moratoria dei crediti delle banche verso le impresedella durata di un anno, limitata al capitale e riservata alleimprese in bonis (DdL n. 1729); e l’adozione di strumenti attia facilitare l’occupazione e lo sviluppo del mercato del lavo-

ro (DdL n. 1696).In particolare, IO Sud intende introdurre la possibilità per

i datori di lavoro della nostra regione di assumere residentio richiamare residenti emigrati per offrire loro contratti a tem-po indeterminato senza l’obbligo del versamento delle quo-te di contribuzione per ventiquattro mesi, nonchè la possi-bilità di ricorrere allo stesso mezzo per evitare il licenziamentodel lavoratore.

Non solo. Si intende anche attivare una moratoria sui cre-diti delle PMI con le banche; e per raggiungere il consolida-mento delle passività a breve, la Regione, di concerto con ilministero competente, dovrebbe realizzare un fondo di ga-ranzia che agevoli da un lato l’accesso al credito da parte del-le imprese e dall’altro faciliti, da parte del sistema bancario,la concessione della ristrutturazione finanziaria.

Altro problema fondamentale per il rilancio dell’economiapugliese riguarda il tema della Grande Distribuzione, sulla qua-le è necessario intervenire in modo innovativo, per facilitarela collocazione delle nostre produzioni locali nei “grandi ma-gazzini”. Importanti sforzi occorrerà comunque impiegare peraccorciare il più possibile la filiera - che oggi penalizza sia i pro-

duttori, sia i consumatori - e per agevolare i percorsi per la rea-lizzazione di catene di vendita dei nostri prodotti, che sianoespressione diretta dei produttori. Ma soprattutto - e questaè una delle battaglie principali di Io Sud - occorre rinegoziarele concessioni di autorizzazioni di vendita alla media e gran-de distribuzione, vincolandole alla commercializzazione in quo-te significative dei nostri prodotti (parliamo del 40%). Il sistemadeve prevedere anche un’azione premiale, con la riduzione del-le tasse per la Grande Distribuzione che privilegia oltre tale quo-te la vendita dei prodotti pugliesi.

Infine, occorrerà sostenere le PMI anche con le azioni dimarketing: è impensabile che il singolo, piccolo imprendito-re riesca a collocare i propri prodotti nel mercato estero (oanche extraregionale), o riesca abitualmente a parteciparea fiere di settore, in assenza di operazioni di supporto da par-te di enti locali e confederazioni di settore. Anche a tal finesarà necessario che gli Enti locali e le Istituzioni apprenda-no le modalità ed i sistemi per accedere stabilmente e consuccesso ai finanziamenti, nazionali ed europei: la non co-noscenza di queste potenzialità non è più ammissibile né peril privato, né ancor meno per il pubblico.

Adriana Poli Bortone, candidata alla presidenza della Regione Puglia, interviene in materia di aiuti alle Piccole e Medie Imprese

Ecco la mia ricetta per la PMI in Puglia:Moratoria dei crediti delle banche, fondo di garanzia e affermazione dei prodotti locali nella grande distribuzione

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Non è certo la sua prima bat-taglia elettorale e non saràneppure l’ultima. Con lo

stesso ardore e la stessa passione, a di-spetto di un tempo che non sembrascalfire la sua grande tenacia, Adria-na Poli Bortone si presenta come can-didata alla Presidenza della RegionePuglia, schierandosi con il Movi-mento Io Sud, da lei stessa fondato.

Iniziamo parlando del suo recentepassato: qual è stato il motivo princi-pale del suo allontanamento dal cen-trodestra?

Il fatto che, il cosiddetto “centro-destra”, di destra abbia molto poco alsuo interno e ha molto interesse, in-vece, soltanto per il Nord d’Italia.

Nel corso della lunga attesa alla uf-ficializzazione delle candidature, leidichiarò: “Sono personalmente ama-reggiata dei documenti di ex aennini con-tro di me… sto pagando il veto di qual-cuno”. Perché alcuni suoi ex compa-gni di partito avrebbero remato con-tro di lei?

Perché credo che si siano resi con-to che hanno pochissimo spazio al-l’interno del PdL e quindi temonoche qualcun altro glielo possa toglie-re. Non ho avuto alcuna richiesta dientrare nel PdL perché sapevanoche non lo avrei mai fatto; piuttosto,soltanto un accordo con il mio mo-vimento “Io Sud” che, oltretutto, sa-rebbe convenuto politicamente aloro, perché avrebbe dimostrato unminimo di interesse per il Mezzo-giorno.

Movimento “Io Sud” appunto.Quali sono i cavalli di battaglia e leambizioni di questa nuova forza ter-ritoriale?

Abbiamo un programma ampio earticolato, ma che si può riassumerein una sola frase: riacquistare l’orgo-glio meridionale ed essere convintiche noi, anche da soli, ma con le no-stre capacità, ce la possiamo fare be-nissimo. I cavalli di battaglia sono iltema dell’agricoltura: non solo tute-lare, ma promuovere i prodotti agri-coli. Affrontare il problema delle in-frastrutture, non solo in Puglia, ma in

tutto il Mezzogiorno. Far fronte al pro-blema dei trasporti. Decidere se que-sta regione deve essere vocata al tu-rismo o se invece, come continua afare Vendola, deve essere trivellata.Inoltre è necessario stabilire degli stru-menti di partecipazione attiva deicittadini che fino a questo momentonon hanno avuto assolutamente vocein capitolo nelle scelte strategiche.

Nella politica attuale si avverte lamancanza di punti di riferimento chediano voce ai problemi quotidiani del-la gente. Lei, che per tanti anni è sta-ta un’icona della destra salentina, sen-te di ricoprire ancora questo ruolo?

Coloro che oggi si definiscono di

centrodestra non so fino a che puntopossano pensare di rappresentare ladestra salentina. I punti di riferimen-to devono essere le istituzioni. Un temache ho molto a cuore è la partecipa-zione dei lavoratori alla gestione del-l’azienda: una battaglia di destra, cheio continuo a fare mentre altri non neparlano nemmeno. Non so se provinovergogna oppure disinteresse oppurenon ne siano neanche a conoscenzanon venendo dalla destra.

È riapparso lo “spettro del nu-cleare”. Qual è la sua posizione per laPuglia?

Noi siamo contrari alla creazionedi centrali nucleari in Puglia. Ma è dasottolineare che, anche in questocaso, non ci sono stati strumenti dipartecipazione istituzionalizzati, percui i cittadini non hanno potuto par-tecipare alle scelte. Abbiamo avuto, daun lato, il Governo che addiritturaespropria le Regioni non tenendo ne-anche in considerazione la Confe-renza Stato-Regioni e, dunque, il Mi-nistro Fitto; dall’altro la Regione stes-sa che non ha messo in piedi nessu-no strumento partecipativo. Manca ilconsiglio delle autonomie, per cui lagente come può esprimere se è favo-revole o contraria al nucleare?

In un periodo in cui prevale l’in-soddisfazione e la sfiducia, secondolei, per quali ragioni i giovani do-vrebbero avvicinarsi alla politica?

La politica è qualcosa di più dei“bollenti spiriti”, è fatta di program-mi e di scelte che non vanno accettatipassivamente.

Nell’eventualità in cui vincesse,cosa farebbe nei primi cento giorni digoverno?

Sicuramente controllerei il bilan-cio, i dipendenti pubblici e l’utilizzodei fondi comunitari.

Marco Centanni

Michele Rizzi, candidato allaPresidenza della RegionePuglia in rappresentanza

del Partito di Alternativa Comunista,ha sposato da tempo le cause di mol-ti lavoratori in lotta. Precario di un callcenter, ex dirigente nazionale delPrc, vuole dar voce alle fasce più de-boli della popolazione.

Conosce in prima persona la duracondizione del precario. Quali sonoi punti cardine del suo programma inmateria di disoccupazione, lavoronero e precariato?

La pesantissima crisi capitalista hacausato il licenziamento e la cassa in-tegrazione di migliaia di operai in tut-

ta Italia. I provvedimenti adottaticome misura anticrisi non hanno ga-rantito neanche la minima tutela deilavoratori, mentre il padronato è ri-masto esente da qualsiasi impoveri-mento di sorta, continuando alacre-mente la sua attività dove la mano-dopera costa meno. Vedi il caso Adel-chi, l’industria calzaturiera di Tricase,che ha lasciato 500 lavoratori a casa:sono stato insieme agli operai durantei giorni di protesta, dopo che hannodeciso di lasciare qui solo la com-mercializzazione, la testa dell’azienda,con l’attività calzaturiera che va avan-

ti lo stesso in altre parti del mondo.La causa principale risiede nell’elar-gizione indiscriminata di finanzia-menti pubblici a fondo perduto,come la legge 488, concessi sia dal cen-trodestra che dal centrosinistra. La so-luzione che proponiamo come partitoè l’esproprio delle fabbriche e il com-pleto controllo dell’azienda da partedegli operai.

Uno dei punti cardine del nostroprogramma è il reddito sociale ai di-soccupati: da tempo siamo impegna-ti nella raccolta firme per assicurarequesto ponte sociale a chi è in attesadi un’occupazione.

Discariche abusive, rifiuti tossici,

raccolta differenziata che non decol-la. Come pensa di risolvere o preve-nire i problemi ambientali?

I pesanti problemi ambientali sonoderivati dalla presenza di grandi lob-by di potere che hanno tutto l’inte-resse a generare le emergenze: l’ap-palto dei rifiuti genera dei profitti stra-tosferici, attorno ai quali orbitano an-che interessi mafiosi.

La raccolta differenziata completaè il metodo risolutivo per fronteggiarel’emergenza. Proponiamo il ritornoalla raccolta porta a porta, che cree-rebbe nuovi posti di lavoro, e la ge-

stione pubblica dello smaltimentodei rifiuti.

Qual è la sua politica in materia dienergia, dal nucleare alle energie al-ternative?

Alternativa Comunista è assoluta-mente contraria al nucleare in tuttaItalia: è assurdo l’atteggiamento dimolti politici che, approfittando delclima elettorale, si dicono contrari alnucleare nella propria Regione, comele recenti dichiarazioni di Fitto, anti-tetiche rispetto alla piega che staprendendo il suo stesso partito. La Pu-glia non ha bisogno di produrre ul-

teriore energia, ne produce già più deldoppio. Secco no anche alla costru-zione di centrali a biomasse.

Il ridimensionamento degli esage-rati compensi della classe politicaitaliana potrebbe essere una soluzio-ne a corruzione o inoperosità? Qualè il suo parere riguardo ad un ipote-tico stipendio operaio al politico?

È amorale che consiglieri in caricae uscenti percepiscano 50.000 euro disola liquidazione. Sono assolutamentefavorevole al taglio degli stipendi e al-l’abolizione di privilegi e indennità dicui gode la classe politica, che arrivaad autoconservarsi e ad autoalimen-tarsi nella sua ricchezza.

Non sarà facile sfidare gli altri trecandidati alla Presidenza, soprattuttoper il forte influsso mediatico cheesercitano. Perché gli elettori pu-gliesi dovrebbero votare per lei?

È evidente la sproporzione eco-nomica tra il nostro partito e gli altriconcorrenti alla Presidenza. Il nostrogruppo è composto da precari, stu-denti e non amiamo spendere soldiper propagandare delle promesseche poi sappiamo di non poter man-tenere. Preferiamo fare campagnaelettorale davanti alle fabbriche, ac-canto alle persone che vogliono di-fendere i propri diritti. Questo di-ciamo all’elettorato pugliese: esisteun’altra sinistra che è realmente rap-presentativa delle classi lavoratrici indifficoltà.

Valentina Marra

MM II CC HH EE LL EE RR II ZZ ZZ II

Un precario come alternativaDa un call center alla Presidenza della Regione per poter dar voce alle fasce più deboli

AA DD RR II AA NN AA PP OO LL II BB OO RR TT OO NN EE

Una donna orgogliosa del SudIn politica da anni e con esperienze molteplici,

è in corsa per la presidenza con IO Sud, il movimento territoriale da lei fondato

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In una suggestiva masseria delle ser-re di Supersano abbiamo incon-trato Dario Stefano, che con alle

spalle una importante carriera ma-nageriale, da cinque anni ha rivoltoil suo impegno in politica. Si ricandidanuovamente per il consiglio regionale,con la lista “La Puglia per Vendola”.

Nella Giunta Vendola ha ricopertoil ruolo di Assessore alle risorseAgroalimentari. Ritiene che l’agri-coltura possa essere un settore red-ditizio per i giovani, in cui investireprofessionalità?

L’agricoltura è l’architrave del si-stema economico pugliese. Dobbiamopartire da questa consapevolezza perdire che esistono tutte le condizioniper recuperare una prospettiva nellaquale i giovani possano vedere nel-l’agricoltura una ragione di vita equindi un progetto di vita, con la pos-sibilità di avere gratificazioni econo-miche. Perché questo si realizzi c’è bi-sogno di raccogliere la sfida del cam-biamento. Non si può essere agricol-tori oggi con la stessa filosofia e la stes-sa struttura di approccio di cinquan-ta anni fa. Un ventennio fa era pos-sibile, con un’azienda agricola didue ettari, soddisfare economica-mente una famiglia intera. Oggi nonlo è più. Bisogna innovare il sistema,risolvere alcune criticità evidenti per-ché abbiamo delle potenzialità stra-ordinarie che derivano da una tradi-zione antica. Il nostro tratto identitarioè quello di essere produttori agrico-li di grande specificità e di grande qua-lità.

Masserie didattiche. È possibilepuntare sulle giovani generazioni,educarle ad una sensibilità diversa, farloro apprezzare i prodotti tipici e nonquelli che vedono in tv?

È possibile ma deve essere ancheun nostro impegno. Le masserie di-dattiche sono un ottimo strumento at-traverso il quale aprire questi luoghidi cultura e di produzione contadinaalle nuove generazioni. Ma sono an-che un modo per raccontare la nostratradizione a chi non la conosce. Dob-biamo fare in modo che questa nonvada dispersa. In questo senso il si-stema agricolo ha una grande speci-ficità rispetto agli altri sistemi: la sfi-da dell’innovazione la si può inter-pretare tanto più quanto si ha la ca-pacità di guardare indietro. Il valoredi una tradizione è un valore attivo,che ci rende inimitabili.

Quali sono i settori sui quali il Sa-lento dovrebbe puntare, nei quali cisono ancora potenzialità inespresse?

Le potenzialità sono tirar fuori lenostre identità territoriali e culturali.Abbiamo sempre immaginato chequeste fossero solo un complemento.Se noi riusciremo a renderle ele-mento caratteristico delle nostre po-litiche e delle nostre strategie, avremola possibilità di esplorare potenziali-tà enormi, ben superiori alle criticità,che pure abbiamo. Nei caraibi la sal-sa e il merengue sono diventati ele-mento di orgoglio; da noi le tradizioni,per lunghi decenni, sono stati ele-menti da tenere nascosti, perché ci

eravamo piegati ad una cultura dellastandardizzazione. Oggi abbiamo re-cuperato questa consapevolezza e seriusciamo a metterla a sistema recu-pereremo tanta competitività per i no-stri territori e per i nostri prodotti.Questo sforzo lo stiamo facendo. Maè uno sforzo diametralmente opposto

al delitto che commette il MinistroZaia nel legare i prodotti italiani almarchio Mc Donald. Noi, invece, vo-gliamo legare i nostri prodotti adun’identità territoriale marcata per-ché è un’identità che ci consente diraccontare la storia dei nostri prodotti,la loro filosofia, una filosofia del-l’educazione alimentare, del gusto, del

piacere.Dopo cinque anni di esperienza po-

litica a livello regionale, pensa che inpolitica ci si ispiri ancora a degliideali oppure sia solo una questionedi immagine, di visibilità, di notorie-tà?

Credo che questo sia stato il limi-

te della politica degli ultimi anni.L’aver sempre privilegiato l’appa-renza alla sostanza. L’aver derubricato,nel senso peggiore, l’importanza del-la comunicazione ad una questione diforma. Ciò ha creato non solo sfidu-cia ma anche la perdita di una seriedi opportunità. Credo anche che lapolitica sia lo specchio della società:

c’è chi interpreta il ruolo nella ma-niera sbagliata e c’è chi lo interpretacon passione. Succede nel campodella medicina, del giornalismo, del-l’impresa. Certo, la politica ha la re-sponsabilità di essere punto di riferi-mento. Chi si approccia ad un impe-gno in politica dovrebbe sentire la re-

sponsabilità di essere da esempio.Però vedo anche, negli ultimi tempi,la capacità dell’elettorato di esprimeregiudizi, anche severi, rispetto a certicomportamenti. È incoraggiante, edincoraggia chi immagina di impe-gnarsi nella maniera migliore possi-bile.

Chiara Schiavano

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DD AA RR II OO SS TT EE FF ÀÀ NN OO

Lunga vita all’agricoltura di PugliaFaccia a faccia con l’assessore regionale uscente alle risorse agroalimentari

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11 LL II BB RR OO AA LL MM EE SS EE x 1 2 M E S I 20

è pubblicato da

S C I R O C C O E D I T O R Edi Paolo Schiavano

DI R E Z I O N E E AM M I N I S T R A Z I O N E

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HANNO COLLABORATO: Ippazio Aretano, Francesca LoredanaBello, Eva Brugnettini, Valeria Carlucci, Marco Cavalera,Marco Centanni, Paola Colosso, Giovanni Coluccia, TonyDamascelli, Dario De Giorgi, Emma De Marco, Silvia De

Nizza, Anna De Rosa, Vincenzo Del Tufo, DonatellaFerrise, Pietro Fornaciari, Rocco Iasi, Ettore Labbate,

Andrea Mariano, Gianni Maritati, Valentina Marra, LauraMarrocco, Rocco Martella, Luca Nieri, Maria GraziaPetraglia, Francesco Piscopello, Donato Provenzano,

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MMEENN SSII LLEE IINN DD IIPPEENN DDEENNTTEE DD ’’ II NNFFOO RRMMAAZZ IIOONN EE

Gli anni ferociStoria di Alberto, famoso grazie alla tv,

che incrocia tragedie parallele

Riccardo Bocca, GLI ANNI FEROCI,Rizzoli, 2009 (euro 18,50)

Riccardo Bocca è un giornalista dell’Espresso, si oc-cupa di inchieste e servizi speciali, ha scritto tra glialtri Maurizio Costanzo Shock e Tutta un’altra strage.Questo è il suo primo romanzo.

G li anni feroci del giornalista Riccardo Boc-ca purtroppo non porta niente di rilevan-te al lettore (né piacere, né divertimento,

né riflessione), a parte qualche reminiscenza deglianni passati. Alberto, il protagonista, è un ex ragazzoprodigio della televisione, che ha raggiunto una cer-ta fama grazie al programma Supersmile, dove ridevain faccia agli intervistati (tutto era nato ridendo infaccia al “dio” Andreotti negli anni di contestazio-ne universitaria).

Cacciato per una risata di troppo, il nostro sbruf-foncello amante dei soldi e della televisione non siè più ripreso. Madre morta spesso evocata, cattivorapporto col padre (“il bastardo”), pessimo con lamoglie, trascurabile con il figlio.

Alberto inanella una serie di accidenti, farcita ditragedie parallele: incidente, piccola rapina, mor-te del padre, figlio con problemi psichiatrici, uncompagno di liceo (che si tagliuzza il petto a cau-sa della figlia “problematica”) lo introduce a un si-gnorotto che traffica con rifiuti tossici, una coppiadi vecchi amici con tragedia annessa, festa nel vil-lone a Nizza, e per chiudere in bellezza un po’ dimassoneria.

Non c’è il minimo spessore psicologico o nar-rativo in questo romanzetto, in cui ogni evento simanifesta per caso e rimane nel limbo.

Qualche battuta strappa un sorriso, ma non sal-va 225 pagine insignificanti.

Eva Brugnettini

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Avvolta in un vortice di polvere, attraversata damicrointeressi da funambolo, la politica a Ne-viano registra il salto di candidati fra i due mag-

giori schieramenti in campo, segno di nervosismo edi non poche tensioni venute fuori proprio nella for-mazione delle liste. Alla fine si è andata a delineareuna battaglia a tre, si prospetta quindi un campagnaelettorale di grande intensità e dagli sviluppi incertie non certo scontati per l’elezione di primo cittadino.

Si ripropone con una lista civica, che tendenzial-mente raccoglie le formazioni spostate a sinistra, Gior-gio Cuppone, attuale Sindaco. Gli abbiamo chiestoquale impegno portato a termine nella sua legislatu-ra gli ha dato maggiore soddisfazione: racconta, conuna buona dose d’orgoglio, che aver centrato l’obiet-tivo del PUG (Piano Urbanistico Generale), chemancava ormai da oltre trent’anni, è motivo di gran-dissima soddisfazione per un lavoro iniziato nel di-cembre 2005, appena sei mesi dopo il suo insedia-mento.

Incontriamo la candidata sindaco del centro-destra,Silvana Cafaro, molto gentile e affabile ci abbozza qual-cosa del suo programma. Dopo l’esperienza di vice-sindaco nell’amministrazione Mega quest’anno pun-ta dritta alla massima carica in Comune. Ci espone al-

cuni punti che più le stanno a cuore e che vorrebbepoter realizzare nel caso di una sua vittoria.

“Di sicuro - dice la Cafaro - porterei al vaglio un pro-getto sul polo didattico e su un poliambulatorio strutturatocon le specialistiche e lontano dai locali dove viene ospitatoattualmente (attiguo alla scuola elementare). Non dimenti-cherei poi gli anziani con un progetto di una casa per la loroaccoglienza”.

Il terzo incomodo, che presenta la sua candidatu-ra a sindaco sempre con una lista civica ma indipen-dente, è Adriano Napoli. Raccoglie intorno a sé espo-nenti locali dell’Unione di Centro, lo stesso candidatosindaco ruota intorno all’area Pdl ed è candidato alleregionali per il centro-destra. Non sono mancate, nel-le settimane precedenti la presentazione delle liste, letrattative nel tentativo andato a vuoto di trovare col-locazione nella lista di centro-sinistra. Napoli precisache la sua è una lista nata per dare una sferzata allapolitica a Neviano e perché deluso dai tanti appelli dalui fatti e lasciati cadere nel vuoto, riguardo un temamolto importante: la tutela della salute pubblica (lacava a ridosso del paese, le antenne e l’inquinamen-to elettromagnetico, le aziende chimiche nell’adiacentezona industriale di Seclì).

Rocco Iasi

NN EE VV II AA NN OO

I tre candidati alla carica di SindacoDue liste civiche e una di centro-destra, due candidati uomini e una donna

I comuni che rinnovanol’Amministrazione

*Comuni superiori a 15.000 abitanti Fonte: Prefettura di Lecce

Comune Ultima elezione

Arnesano 03/04/2005

Calimera 03/04/2005

Carmiano 03/04/2005

Corigliano d’Otranto 28/05/2006

Gagliano del Capo 03/04/2005

Galatina * 28/05/2006

Maglie * 03/04/2005

Martano 27/05/2007

Melpignano 03/04/2005

Neviano 03/04/2005

Novoli 03/04/2005

Parabita 03/04/2005

Ruffano 03/04/2005

Uggiano la Chiesa 27/05/2007

Veglie 03/04/2005

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Medico cardiologo, sposato econ due figli. Marcello Fal-co si è già speso, negli anni

passati, nella vita sociale e politica diRuffano.

Quale è stato il suo percorso poli-tico?

Ho fatto politica sin da quando eromolto giovane. Ho cominciato con ilMovimento Sociale, avevo ventinoveanni, ero all’Università, erano glianni caldi della politica reale, quellache oggi non esiste più. Tornato a Ruf-fano, amico con Ennio Licci, mi sonocandidato subito, a pochi anni dallalaurea, riscontrando anche un di-screto successo. Poi mi sono allonta-nato dalla politica, non vedevo benecerte cose, non mi ricandidai. Tornainel 1996 con una maturità diversa, ve-devo la necessità di dare una svolta alpaese, di cambiare il modo di gestire.Fui io a proporre a sindaco RoccoStradiotti, c’era una bella squadra, for-te, capace di prendere voti. Per cui vin-cemmo le elezioni alla grande, fa-cemmo una squadra abbastanza im-portante. Dal ‘94 al ‘96 feci il vice-sindaco e l’assessore al Bilancio, al-l’Ambiente e alla Polizia Municipale,mi impegnai tanto e seriamente. Af-frontai la problematica dei rifiuti:studiai il decreto Ronchi, la legisla-zione in materia, cercai di organizzarela raccolta differenziata con la raccoltaporta a porta. Di quel periodo sonoveramente orgoglioso. Avevo comin-ciato anche un discorso serio per il bi-lancio comunale: non ho avuto pau-ra di aumentare l’Ici - Ruffano era unodei pochi comuni con l’imposta co-munale più bassa - perché era neces-

sario avere degli introiti per gestire iservizi, creare una zona fieristica, mi-gliorare le attività artigianali, il com-mercio, condurre una programma-zione seria delle attività. Tralasciavola gestione dell’ordinario, non con-dividevo all’interno del gruppo i di-scorsi dell’avere “fondi per fare bella

figura”, cominciai a tirare i remi inbarca, alla fine ho avuto delusionienormi. L’amministrazione caddeperché io mi dimisi, il sindaco seguìle dimissioni, andammo via. In quelperiodo fui abbastanza drastico, nonero disponibile a rivedere certe cose,pensavo che certi discorsi non fosse-ro compresi dalla gente che stava connoi. Dal 2000 ad oggi, sono rimastofuori dalla politica.

Quali sono, oggi, le motivazioni chel’hanno portata a candidarsi?

Non era nelle mie intenzioni. Ne-gli ultimi anni sono rimasto a distan-za, ho guardato attentamente le si-tuazioni che si sono create, sicura-mente da un osservatorio privilegia-to. Mi sono trovato in alcune beghefamiliari, con l’avere a che fare con ve-dute che a me non andavano bene.Una volta arrivati alla naturale finedella legislatura - anche se il sindacoè stato rimosso, il consiglio comuna-le è rimasto in carica - ho visto una si-tuazione pericolosa a Ruffano.

Così sono stato fautore, insieme adun gruppo di amici, di una delegazio-ne per fare una lista che fosse di osta-colo a quel modo di gestire le cose. Nonavevo assolutamente nessun interessea candidarmi, fino a 15 giorni primadella decisione. L’intenzione era fareuna lista che io chiamavo ‘alternativaglobale’: mettere insieme persone im-pegnate in politica e nella società civi-le. Si sono evidenziate subito alcune dif-ficoltà, non era possibile trovare unasquadra coesa, per cui alla fine un grup-po di persone e parte della vecchia am-ministrazione mi hanno convinto se-riamente che dovevo essere io il can-didato sindaco. Ho accettato perchéconsapevolmente mi sono assunto cer-te responsabilità, accettando le conse-guenze di ciò che avevo sostenuto.

Ritiene che l’esperienza già fatta lesarà utile? Oppure in politica sareb-be meglio cominciare da zero, carichisolo della voglia di fare?

Le esperienze sono importanti, iofaccio il medico da trentasei anni eadesso svolgo la professione sicura-mente meglio rispetto a trent’anni fa.Certo però che l’esperienza non è tut-to, perché la formazione culturale diuna persona deve essere arricchita. Iosono per il rinnovamento, avere del-le persone nuove insieme a chi haesperienza è il modo migliore per mi-surarsi, avere contemporaneamentevedute diverse. È positivo che io abbiafatto l’amministratore, ma è impor-tante che ci siano anche altre perso-ne con idee nuove e adeguate.

Quali sono le criticità di Ruffano?Il mio primo impegno sarà co-

struire un clima di serenità, anche nel-la stessa campagna elettorale. Non vo-glio sentire polemiche, né tanto menorispondere. Non ho nessun interessea fare il sindaco, ma se mi verrà datala possibilità cercherò di farlo in ma-

niera seria, con dedizione completa,usufruendo di tutti i permessi dal la-voro che la legge mi consente.

In caso di vittoria della sua lista,quali sono gli aspetti da affrontare conurgenza?

Cominceremo con l’amministrarele cose normali, di ogni giorno, le coseche sembrano banali, le necessitàquotidiane. Le strade, la fogna nera,le energie rinnovabili. Avremo un per-corso di adeguamento ai tempi, perlo sviluppo del paese. Ci sono tantecose da fare.

Nelle sua lista non c’è alcuna pre-senza femminile. Come mai? Dovesono le donne a Ruffano?

Nel 1996, quando ero in ammini-strazione ce n’erano più di adesso. Hocontattato personalmente moltissimedonne, ragazze, giovani, interessantidal punto di vista culturale, con ideeall’avanguardia, adeguate ai tempi. Manessuna si è dimostrata disponibile aentrare in lista. È una situazione cheritengo piuttosto seria, ma non so de-finirne le cause. Credo che questo fos-se il momento giusto per assumersi laresponsabilità delle proprie idee.

Se è vero che la gente ha perso fi-ducia in chi si occupa della res publi-ca, in che modo è possibile riconqui-starla?

Sicuramente con la crescita cultu-rale della gente. Questo clima di so-spetto non ha permesso quel pro-gresso che in ogni paese civile ha avu-to luogo. La mancanza di crescita cul-turale ha portato nella mente dellagente l’odio, il sospetto, che ritengoveramente gravi. E poi con la parte-cipazione diretta, la voglia di fare, ditoccare con mano le situazioni, veri-ficare come stanno le cose, restandocon i piedi per terra e dedicando deltempo agli altri. Chiara Schiavano

““ DD UU EE PP AA EE SS II UU NN SS OO LL OO CC UU OO RR EE -- CC II TT TT ÀÀ FF UU TT UU RR AA ””

Il ritorno in politica di Marcello Falco“Ricominciare dall’amministrare il quotidiano, instaurando un clima di serenità e di crescita culturale”

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Perché ha scelto di candidarsinella lista civica “Due paesi unsolo cuore - Insieme per cre-

scere” con Marcello Falco candidatosindaco?

Se oggi mi ripresento non è certoper ambizione, né perche mi muovaqualche particolare o nascosto inte-resse, come qualcuno ha avuto mododi insinuare. Ho accettato di porre lamia candidatura, in parte cedendoalle insistenze di tanti amici, vecchi enuovi ed in parte fidando sulla qua-

lità delle persone che si trovano nel-la lista ed ancor più confidando nelnostro candidato sindaco, il quale haportato entusiasmo, freschezza, vo-lontà di rinnovamento. Ritengo, in-fatti, che la candidatura di MarcelloFalco sia una risorsa da valorizzare,una proposta che i cittadini di Ruffanodevono prendere in considerazioneperché per poter amministrare biso-gna parlare di competenza, di espe-rienza e capacità professionale.

L’esperienza maturata in tutti que-sti anni dal 1994 fino ad oggi, mi haspinto a fare questo passo. L’inten-zione iniziale era di restare fuori daquesta tornata elettorale, per tuttoquello che si è detto sulla passata am-ministrazione, ma voglio dimostrareche tutte le vicissitudini di questianni si basano esclusivamente su deipettegolezzi ed invidie personali.

Se io spendo la mia faccia e il mionome nel ripropormi è perché mi sen-to in grado di dimostrare che non honulla da nascondere e di aver lavora-to in questi anni con costanza e te-nacia, dedicando tutto il mio tempoe le mie energie per il bene della co-munità.

Ritengo che competenza, espe-rienza, disponibilità, entusiasmo ser-vono per portare a compimento le at-tività intraprese per la realizzazione dinuovi ed importanti progetti e per unattenta, solerte, corretta ed efficaceazione amministrativa.

Quali ritiene che siano gli interventida proporre alla cittadinanza? E qua-li i punti di forza di Ruffano, da va-lorizzare?

Innanzitutto dare fiducia alla so-cietà civile, continuare a rendere cre-dibile l’azione amministrativa. In que-sti anni abbiamo dotato Ruffano dimolte opere importanti e molte altresono ancora in itinere. Un interven-to imminente, anche alla fine dellapassata amministrazione, era doverasfaltare tutte le strade: purtroppo coni sottoservizi che si sono creati - l’ac-quedotto, il gas metano, la fognanera e la fogna bianca - il manto stra-dale è stato distrutto. Rifarlo è unapriorità per tutti. Non sarà facile, la dif-ficoltà maggiore sta nel reperire le ri-sorse finanziarie. La bozza di proget-to prevedeva lavori per un milione emezzo di euro.

Poi sicuramente ci sono altre prio-rità. Molti progetti sono inseriti nel

primo piano stralcio dell’area vasta,come la zona fieristica, i piani di ri-qualificazione delle periferie di cui sista firmando l’accordo di programmacon la Regione in questi giorni per unimporto pari a 1.880.000,00 di europer la riqualificazione delle case del-lo IACP in zona Manfredi, la realiz-zazione di otto appartamenti da de-stinare a giovani coppie ed anziani, unparco con verde attrezzato, piste ci-clabili, una ludoteca per bambini, edaltro. Un’altra grossa opera di immi-

nente inizio è la fogna bianca, per laquale l’amministrazione uscente ha ot-tenuto dai POR 2000-2006 quattro mi-lioni e mezzo di euro, il secondo stral-cio per il completamento di Piazza Li-bertà, l’ampliamento della sede mu-

nicipale e la stessa riqualificazione ur-bana delle piazze e di nuove aree a ver-de. Si dovrà continuare a sfruttare tut-ti i fondi regionali, ad esempio iPOR 2007-2013, da cui questa am-ministrazione ha già attinto parecchio.Ruffano è ormai dotato di tutti i sot-toservizi necessari, in quanto tutte leopere primarie sono state completa-te. La prossima amministrazione devepuntare a migliorare la qualità dellavita dei cittadini e dell’ambiente, sal-vaguardarlo dal punto di vista ener-

getico e da quello di impatto am-bientale.

L’amministrazione uscente ha com-pletato tutto l’iter tecnico per arriva-re al piano urbanistico generale, il co-siddetto Pug: dopo i pareri positivi del

settore urbanistica sia della Provinciae della Regione (concluse le confe-renze di copianificazione) è prontoper essere portato in Consiglio Co-munale ed essere adottato. Riqualifi-care le scuole, sia a livello strutturale,dotandole delle agibilità necessarie, siaoffrendo loro delle giornate dedica-te alla prevenzione sanitaria gratuitasono altri obiettivi in programma.

È mio intento salvaguardare ilprincipio della continuità ammini-strativa e di coniugare lo stesso connuove idee e nuova forza, con sol-lecitudine, esperienza e disponibilitàe continuare a spendermi per unprogetto che mi anima: un proget-to fatto di idee nuove e concrete peruna città che cresce e vuole conti-nuare a crescere, una città che cam-mina e deve continuare a cammi-nare, una città che si sviluppa epuò continuare a svilupparsi, anchecon il mio contributo. La Redazione

Due domande a… Antonio CavalloAssessore nell’amministrazione uscente, è ora candidato con Marcello Falco sindaco

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Responsabile del movimento gio-vanile del PdL “Giovane Italia”di Ruffano, Pasquale Toma,

classe 1982, è uno dei candidati più gio-vani in lista per le comunali.

In che modo è stato possibile metterea frutto l’entusiasmo dei giovani ruf-fanesi in un progetto politico realizza-to per le elezioni?

Con un movimento, il “Cantieredelle Idee”, nato per distaccarsi dal di-scorso prettamente politico e coinvol-gere le persone della società civile.

Abbiamo interessato i giovani e ab-biamo fatto emergere tutte le idee chesono ora contenute nel programma am-ministrativo della lista “Per il popolo diRuffano e Torrepaduli - De Vitis Sin-daco”. Si percepisce un forte entusia-smo, che proviene in modo particolaredai giovani. Questa è la nota positiva.Fino ad oggi la classe dirigente giovanilenon riusciva a venire fuori, i ragazzi nonerano coinvolti nelle scelte del paese.

Con questo nuovo modo di fare po-litica, pensato e messo in pratica insie-me a Franco De Vitis, abbiamo notatocome i giovani si sentono partecipi, ciscrivono su facebook, lasciano messag-gi, sono entusiasti di questo gruppo. Epoi ci ritroviamo con loro tutte le sere,siamo una squadra che si muove insie-me.

Quali sono i vantaggi che i candida-

ti giovani possono portare alla lista?L’elasticità mentale, la capacità di

uscire dagli schemi, la tendenza ad es-sere profondamente diversi dai solitipersonaggi che esistono da sempre sul-la scena politica.

Abbiamo, inoltre, un modo più di-retto di relazionarci con gli altri, siamotutti attivi nel campo lavorativo e nel so-ciale; probabilmente le persone hannomeno difficoltà a parlare dei loro pro-blemi, ci sentiamo al loro stesso livello,ci facciamo sentire vicini.

Noi siamo con la gente e soprattut-to tra la gente.

Di che cosa hanno più bisogno i gio-vani di Ruffano e in che modo un’am-ministrazione comunale può fattiva-mente andare loro incontro?

Oggigiorno il bisogno primario deigiovani è quello del lavoro, garantire unintroito sicuro permetterebbe loro dipianificare il futuro. Non si vive di sololavoro però, dunque il nostro compitosarà quello di assicurare a tutti ampi spa-zi di svago e di aggregazione che per-mettano la socializzazione ed il con-fronto, grazie anche ad una bibliotecain stile moderno ed interattivo. I cantieridi lavoro sono al primo punto del no-stro programma. Rivaluteremo tuttele strutture pubbliche esistenti met-tendole a disposizione di coloro i qua-li vorranno utilizzarle.

Tre domande a… Pasquale TomaNella lista “Per il popolo di Ruffano e Torrepaduli”

è uno dei rappresentanti più giovani

Tre domande a… Amedeo FalconeEx vicepresidente della Coldiretti,

in lista per le comunali con De Vitis sindaco

Q uali sono le motivazioni chel’hanno portata a candidarsi?Noi giovani dobbiamo essere

artefici attivi e non passivi delle scelteamministrative del nostro paese. Perquesto ho scelto di scendere in campoin prima persona mettendoci la facciae tanta passione.

Ritiene che abbia un peso, oggi,l’ideologia politica?

A livello locale non serve dire “iosono di destra” o “io sono di sinistra”.Ognuno di noi ha un’inclinazione po-litica. Quello che conta, a livello locale,è analizzare le necessità per dare dellerisposte alle diverse problematiche esi-stenti, individuando soluzioni condivi-se e non imposte.

Lei è il vicepresidente provinciale diColdiretti…

Poiché Coldiretti è un’organizza-zione apolitica, per evitare strumenta-lizzazioni, sabato scorso (il 5 marzoNdr) ho dato le dimissioni da vicepre-sidente provinciale per un’incompati-bilità con la mia candidatura alle co-munali. Mantengo ruoli di rappresen-tanza in due Gal (Gruppo Azione Lo-cale) come componente del consigliodi amministrazione. Ritengo che primadell’amore per il territorio provincialevenga l’amore per il proprio paese.

Comunque sia, questa esperienzale ha dato modo di conoscere meglio il

settore dell’agricoltura. Quali potreb-bero essere le azioni di intervento darealizzare per rendere competitivo il set-tore?

La prima cosa da fare è creare co-scienza nelle aziende. Oggi manca l’in-formazione, manca la formazione e so-prattutto l’aggregazione: ad una crisi co-mune si può rispondere solo stando uni-ti e facendo squadra. Se i problemi sonocomuni a tutti, le soluzioni devono es-sere condivise. Il settore agricolo vive lacrisi come tutti gli altri settori, né più némeno. Ci possono essere aziende cheproducono reddito, quelle che fanno de-biti, aziende che chiuderanno. Credo,però, che chi si struttura può spuntar-la. Investire, attingendo anche ai fondiregionali, fare progetti, proiettare l’azien-da negli anni a venire: è un momento incui bisogna agire.

Se noi saremo la futura amministra-zione non possiamo pensare di risolverei problemi di mercato delle aziende agri-cole, però potremo essere punto di in-contro per le aziende, coinvolgere le as-sociazioni di categoria creando mo-menti di visibilità per i prodotti locali,incentivando la presenza degli operatoriin fiere e manifestazioni, riqualificandola mostra mercato di San Rocco ridot-ta ormai ad un ruolo marginale, quan-do poi dovrebbe essere un importantevolano per l’economia locale.

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Candidato sindaco della lista delPopolo delle Libertà, FrancoDe Vitis ha 45 anni, è sposato,

con due figli. Di mestiere è ispettoreper la sicurezza sul lavoro.

Lei non è nuovo al mondo della po-litica, è stato amministratore negli anni’90 con il sindaco Stradiotti (tra l’al-tro nella stessa giunta insieme con unodegli altri due candidati sindaco).Da dove ricomincia il suo impegno?

Da quattro anni sono coordinatoredi Forza Italia. Insieme a un gruppo diamici presentammo una lista nel pri-mo vero congresso cittadino di parti-to; siamo risultati vincitori e abbiamoiniziato un nuovo percorso, innanzi-tutto politico. L’intento era quello dicreare una nuova classe dirigente dapresentare alle future elezioni ammi-nistrative. A Ruffano c’era un percor-so che si andava ad esaurire natural-mente, il sindaco uscente dopo due le-gislature non poteva più ricandidarsi.

Il gruppo che si presenta con la mia li-sta ha partecipato alla vita politica lo-cale e condivide gli stessi intenti.

Quale è stato il motivo dominanteche l’ha portata a tornare in politica?

La spinta maggiore nasce dopo il29 maggio 2009, dopo la rimozionedel sindaco con decreto del Presi-dente della Repubblica. Un atto gra-ve per la cittadinanza, la pagina piùnera della storia del paese. Ha portatomolto disordine e dispiacere, ma è sta-ta la molla che ha fatto scattare la vo-lontà di impegnarci per creare unnuovo ciclo.

A Ruffano ci sono tre candidati allacarica di sindaco: tutti e tre uomini, confamiglia, un lavoro, una posizione so-ciale. Cosa la distingue dagli altri?

Ci contraddistingue il progetto,una discontinuità sia con il clima in-staurato in passato che ha determinatotutto quello che è successo in paese.Non volevamo e non vogliamo entra-re in nessuna polemica. Noi abbiamorealizzato un progetto nuovo, conpersone preparate a questo evento.

Da chi è formata la sua lista?I candidati sono in parte persone

con esperienza politica e ammini-strativa, in parte invece senza un’espe-rienza diretta. Tutti però sono impe-gnati socialmente, rivestono ruoliimportanti nella vita cittadina.

Ritiene che l’esperienza sia im-portante in politica o è meglio privi-legiare l’entusiasmo e la voglia dicambiare le cose?

È importante che ognuno porti lapropria esperienza personale, met-tendola a servizio dell’amministra-zione. Se dovessimo vincere vogliamofar ricoprire le deleghe assessorili ainostri giovani, affiancandoli però a deiprofessionisti con un’esperienza spe-cifica in determinati settori, cosìcome ha fatto De Masi per il comunedi Casarano. Ci vuole una ventata dinovità. E abbiamo anche stabilito

che in giunta ci sarà la presenza fem-minile.

Quale sarà, in caso di vittoria del-la vostra lista, la prima cosa all’ordi-ne del giorno?

Ridurremo gli stipendi di sindacoe assessori al minimo consentito dal-la legge, per costituire un fondo da de-stinare delle situazioni di emergenza.

Quali sono le emergenze di Ruf-fano, gli interventi che non possonoessere rimandati?

Abbiamo costruito il nostro pro-gramma diversamente dal solito, e in-sieme con i cittadini. Abbiamo crea-to un contenitore, il “Cantiere delleIdee”, un luogo in cui i cittadini han-no segnalato le esigenze del paese.Noi le abbiamo raccolte e sintetizza-te in dieci punti che abbiamo lancia-to su internet, tramite facebook, fa-cendo assegnare la priorità ai cittadinistessi. Sono emersi dati molto signi-ficativi: la struttura fieristica e fiera diSan Rocco (9,7%), la sistemazione del-le strade (42,7%), gli impianti sportivie di integrazione giovanile (4,8%), ilparco giochi (4%), l’ampliamentodella zona artigianale (0,8%), l’ade-guamento delle strutture scolastiche(6,5%), l’ambiente e il verde pubbli-co (2,4%), la riqualificazione delcentro storico (4 %), la riqualifica-zione delle strutture comunali in di-suso (1,6%), i cantieri di lavoro pergiovani e disoccupati (21%).

I risultati sono una richiesta di at-tenzione da parte della popolazione,che dà priorità a strade, scuola, lavo-ro: un appello alla concretezza nel-l’azione politica. Probabilmente si èpersa la fiducia in chi amministra. C’èun modo per ridare speranza ai cit-tadini?

Se la gente viene sollecitata, ri-sponde. Avere un dialogo e un con-tatto diretto con i cittadini, ascoltarele loro esigenze è importantissimo.Questi dati sono simili a quelli di

un’indagine conoscitiva effettuata dauna associazione culturale locale, sul-la situazione locale di Ruffano. Unbambino ha commentato: “Il mio è unpaese con molte buche e con pochepersone”: è una frase che, nella suadrammaticità, è bellissima, ed è vera.Anche il 45% dei ruffanesi dice que-

sto. Ed è importante ricominciare dal-l’immagine che il paese offre di sé.

Con questo modo di interpellarela cittadinanza, con le nuove tecno-logie, i social networks, e non più nel-le sezioni di partito, non si corre il ri-schio di fare scelte troppo populiste,di accontentare la cittadinanza sullerichieste minime e perdere di vista laprogettazione più ampia degli in-terventi?

Sono rimasto perplesso dal son-daggio che abbiamo somministratoper quanto riguarda il rilievo dato allaproposta di allargamento della zonaartigianale: solo lo 0,8%. Per un pae-se che vive di piccola e media impre-sa si tratta di un aspetto fondamentale.A Ruffano si svolge un evento im-portantissimo, la fiera di San Rocco,con tutto ciò che ruota intorno sia dalpunto di vista culturale che dal pun-to di vista commerciale. Dieci anni fa,grazie al finanziamento del pro-gramma Leader, ideai la Mostra Mer-cato. Su quella struttura avevo gran-di progetti, all’epoca ero assessore alcommercio, volevo dimostrare che sipoteva fare di più. Una settimana difiera che permetteva scambi com-merciali ed economici non indiffe-renti. Purtroppo negli anni è andataperdendosi. Bisognerebbe ripartire dalì e creare una struttura fieristicavera e propria, migliorare i collega-menti con la S.S.275, rapportarsi dipiù con le iniziative del privato. In can-tiere abbiamo tante idee.

Chiara Schiavano

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““ PP EE RR II LL PP OO PP OO LL OO DD II RR UU FF FF AA NN OO EE TT OO RR RR EE PP AA DD UU LL II ””

De Vitis, si volta paginaUn progetto iniziato quattro anni fa, fatto di impegno e di interesse per la vita del paese

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E L E Z I O N I RR UU FF FF AA NN OO 29

In politica per la prima volta, Car-lo Russo si presenta con la lista “Al-leanza Ruffano e Torrepaduli”. Ha

55 anni, sposato, con due figli, svolgela professione di medico del lavoropresso la Asl di Maglie.

Quali sono le motivazioni chel’hanno spinta a candidarsi alla cari-ca di Sindaco di Ruffano e Torrepa-duli?

La motivazione è unica: ho pensa-to che fosse giunto il momento di met-tere a disposizione della collettività ilmio trascorso impegnandomi, sta-volta, in prima persona. Evidente-mente, della stessa idea è stato ungruppo di amici.

Quali ritiene che siano le poten-zialità del territorio ruffanese, le ri-sorse su cui è necessario investire perrilanciare il paese?

Ruffano ha delle grosse potenzia-lità in diversi settori: basti pensare alletante imprese artigiane e ad altret-tanto numerosi insediamenti a ca-rattere industriale che costituisconoil tessuto connettivo della nostra eco-nomia. Ha nel suo DNA tradizioni po-polari che tutti conosciamo, più vol-te invocate come peculiarità per unapotenziale maggiore visibilità in am-bito nazionale e internazionale. Mi ri-ferisco, ovviamente alla Festa di SanRocco con tutto il corollario di ma-

nifestazioni a sfondo folkloristico chel’accompagnano. È proprio questa pe-culiarità, accanto alla nostra tradizioneenogastronomica che trae vigore daiprodotti della nostra terra e, quindi,dal lavoro delle imprese agricole e dal-l’attrattiva di un centro storico final-

mente valorizzato che fa la pari con labellezza naturalistico-ambientale delnostro territorio, che deve costituireil substrato su cui poter implementarel’offerta turistica. Come si vede sonotutti settori di sviluppo che, seppur ap-parentemente distanti sono interdi-pendenti e, per questo, bisognevoli diuna attività di coordinamento che puòessere esplicitata proprio dall’Ammi-nistrazione Comunale.

Quali sono i primi tre interventiche, nel caso di vittoria, attuerà conurgenza?

In primo luogo la verifica di cassa;poi la messa in cantiere di opere perla manutenzione degli edifici scolasticie per migliorare l’aspetto esteticodel nostro Comune (con in primo luo-go il rifacimento del manto stradaledove risulta essere particolarmente de-teriorato) e, infine, l’impegno teso alreperimento di fondi comunitari fi-

nalizzati allo sviluppo di piccole im-prese che possono rappresentare unosbocco professionale per i nostri gio-vani.

Che età hanno i candidati della sualista e qual è il loro livello di prepa-razione? Hanno già avuto esperienza

politica oppure sono soltanto anima-ti dalla voglia di cambiare le cose?

Le età dei candidati sono variega-te, con presenza di giovani accanto apersone più mature. Sono rappre-sentanti professionisti, artigiani, ope-rai e dipendenti statali insieme ai pen-sionati. Alcuni hanno già esperienzapolitica alle spalle, altri sono neofiti.

Quale pensa possa essere la cosapiù difficile da compiere da sindaco?La posizione più scomoda che po-trebbe trovarsi ad assumere?

Se si opera con onestà intellettua-le e tenendo ben presente la dignitàdella persona non credo ci siano“cose più difficili da compiere” o“posizioni più scomode che potrei tro-varmi ad assumere”.

Pensa di vincere?In cuor mio spero di sì, ma mi ri-

metto alla volontà degli elettori.Renata Moio

““ AA LL LL EE AA NN ZZ AA RR UU FF FF AA NN OO EE TT OO RR RR EE PP AA DD UU LL II ””

Le proposte di Carlo RussoTurismo, manutenzione edilizia e stradale, e piccole imprese:queste le urgenze per il candidato Sindaco

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S P O R T 30(continua dalla prima pagina)

Pochi minuti prima dell’inizio delmatch, lo speaker richiamando l’at-tenzione del pubblico annuncial’evento destinato ad entrare nella sto-ria della società giallorossa: la nasci-ta dell’inno ufficiale dei Falchi Ugen-to! Tra l’emozione generale di tuttii presenti va così in scena il battesimodella bellissima e coinvolgente me-lodia dedicata alla squadra del cuore.

Quella dei Falchi Ugento è una sto-ria fatta di passione, di importanti suc-cessi, di grandi sacrifici, di record, dimomenti difficili ma soprattutto diamore per questa disciplina nata suicampi del Seminario Vescovile e del-l’Oratorio di Ugento nei primi anni’70. A descrivere tutto ciò ora ci pen-sa quest’inno realizzato da un giova-ne ugentino: Ronaldo Ponzetta, 28anni, diplomato presso l’Istituto Sta-tale d’Arte “E. Giannelli” di Parabita,appassionato di pianoforte e di can-to sin da bambino, cabarettista, ani-matore musicale e attore di teatro neltempo libero. Lo abbiamo raggiuntonella sua nuova casa, ad Ugento,dove ci ha raccontato tutti i retrosce-na della creazione dell’inno:

Ronaldo, com’è nata l’idea di “Fal-chi Ugento”?

“Quest’anno, per la prima volta, spin-to dalla curiosità e dai miei amici, ho fat-to l’abbonamento al palazzetto. Sin dallaprima partita sono rimasto molto entusiastae mi ha colpito subito l’atmosfera che si re-spira in curva sud: veramente non crede-vo fosse così emozionante e divertente seguirei Falchi. Allora mi sono chiesto: perché, as-sieme ai cori, non cantare un vero e pro-prio inno? Inizialmente ero un po’ incer-to, perché non avevo mai composto testi inambito sportivo. Poi però ho avuto subitoil supporto di Carmine Congedi e Loren-zo Dimo (dirigenti dei Falchi), che hannoascoltato una prima versione in acusticodella canzone e, compiaciuti, mi hannoesortato a ultimare l’inno”.

Un testo che inneggia alla grandestoria dei Falchi, ai colori giallorossi

e all’attaccamento ad una squadra cherappresenta l’orgoglio di un intera cit-tà. Il tuo lavoro è diventato un cd...

“Sì, esatto. Ho iniziato a curare il per-fezionamento della canzone: dalle parolealla musicalità fino all’arrangiamento. Altermine di questo lavoro, mi sono recato a

Supersano, presso la nota casa discogra-fica “Corrado Production”, dove abbiamoiniziato ad incidere la canzone. Abbiamocurato i minimi dettagli per un’intera set-timana, in quanto volevamo che tutto fos-se pronto per la prima partita in casa del2010. Alcuni ragazzi della curva si sono

cimentati nel canto e la ciliegina sulla tor-ta è arrivata con Laura Mergola. La vocefemminile, anche se non è la principale, dàsenza dubbio un tocco di grazia a questamelodia”.

La realizzazione dell’inno ufficia-le diviene prova provata e simbolo delforte attaccamento dei tifosi alla lorosquadra: Ugento è pallavolo per tra-dizione e tale creazione artistica,spontanea e per iniziativa di un tifo-so speciale come Ronaldo, non fa al-tro che confermare l’esistenza di unlegame forte tra gli ugentini e questosport. A qualche settimana dall’usci-ta ufficiale del cd non è raro imbat-tersi in tifosi, piccoli e grandi, con lasciarpa giallorossa, che intonano le pa-role di “Falchi Ugento” prima e dopouna partita. Una melodia che sta ac-compagnando il bel campionato di B2dei Falchi 2009-2010, ma che ac-compagnerà anche tutti i futuri pro-tagonisti di questa storia nata per “nonmorire mai!”.

Valeria Carlucci e Donato Provenzano

CALENDARIO PARTITEserie B2 girone H

20ª gior. 20/21.02.10• Av Lucera

vs Caroli Hotels Ugento• Aurispa-Isolp Alessano

vs Pallavolo Martina• Open D Casarano

vs Trivianum Triggiano

21ª gior. 27/28.03.10• As Cabv Bari Volley

vs Caroli Hotels Ugento• Open D Casarano

vs Iesi Volley Altamura• Aurispa-Isolp Alessanovs Trivianum Triggiano

22ª gior. 10/11.04.10• Città di Squinzano

vs Caroli Hotels Ugento• Open D Casarano

vs Aurispa-Isolp Alessano

PP AA LL LL AA VV OO LL OO

Note giallorosseNasce l’inno ufficiale dei Falchi Ugento

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Il 20 febbraio presso il Castello Car-lo V di Lecce si è tenuto il Convegnointernazionale dal tema “Puglia li-

bera da Ogm. L’inviolabilità della me-moria genetica di tutti gli esseri viventiper uno sviluppo rurale agroecologicoa tutela dei diritti umani”.

Un incontro promosso dal Comunedi Lecce a conclusione dell’iniziativa “Pu-glia libera da Ogm”, ideata dall’asso-ciazione Sum (Stati Uniti del Mondo) di

Maglie in seguito all’entrata in vigore, dalprimo gennaio 2009, del nuovo Rego-lamento Europeo 834/2007 che esten-de anche ai prodotti biologici la soglia

di tolleranza dello 0,9 % di Ogm, senzaobbligo di segnalarlo in etichetta, comegià avviene da anni negli alimenti e man-gimi convenzionali. All’iniziativa hannoaderito, oltre al Comune di Lecce, altrisessanta comuni della provincia e varienti ed associazioni.

Il convegno è stata un’importante oc-casione di aggregazione per le diverseforze anti-Ogm. Sono intervenuti ri-cercatori indipendenti di fama inter-nazionale e coloro che hanno già spe-rimentato i danni causati dalla coltiva-zione degli Ogm in altre parti delmondo, con una conseguente raccoltadi firme contro il loro utilizzo in Puglia.

I motivi che hanno portato a dire noagli Ogm sono molteplici e legati ai ri-sultati di ricerche condotte oramai da di-versi anni e di cui molti governi non nevogliono tenere conto. Gli Ogm sono deisemi trattati tramite un procedimento dimutamento genetico che dovrebberoportare la pianta ad essere maggior-mente resistente agli erbicidi ed ai pa-rassiti, generando di conseguenza un au-mento della produttività ed un uso ri-dotto degli antiparassitari. Il dato di fat-to, dopo quasi 15 anni dall’inizio del loroimpiego in ambito agricolo, è che quan-to era stato previsto non è accaduto. InIndia, dove sono stati ampiamente uti-lizzati, la percentuale dei raccolti falliti

è arrivata in alcuni casi anche al 100%.Ciò a causa del problema della conta-minazione: le piante Gm (genetica-mente modificate), tramite l’impolli-nazione, sono in grado di trasmettere laloro maggiore capacità di resistenzaanche alle piante infestanti che sono di-ventate a loro volta più resistenti. Di con-seguenza è stato necessario incrementarel’uso di erbicidi, i quali - occorre ricor-dare - sono dei veri e propri veleni ed inalcuni casi sono stati la causa di avvele-namento anche umano.

Le piante Gm sono in grado di con-taminare tutte le altre piante coltivate neiterreni circostanti, quindi è impossibi-le una coesistenza tra raccolti Gm e no-Gm. Inoltre gli Ogm non sono sicuri: nu-merosi studi hanno dimostrato il verifi-carsi di mutamenti nell’apparato dige-rente degli animali che se ne cibano edi conseguenza c’è una certa preoccu-pazione per la salute degli uomini chea loro volta si nutrono di carne.

Per ultimo, ma non meno impor-tante, le multinazionali che vendono gliOgm, avevano sostenuto che il loro uti-lizzo avrebbe risolto il problema dellafame nel mondo, ma ciò non si è veri-ficato.

Il motivo è che, poiché i semi Gmsono sterili, il contadino non può mol-tiplicarli in azienda. Deve riacquistarliogni anno divenendo così dipendenteeconomicamente dalle multinazionali.L’unica conclusione a cui giungere èche gli Ogm non hanno portato a nul-la di buono, ma non vengono banditiperché arricchiscono le tasche di gran-di imprenditori. Elisa Surano

Apartire dal 1° luglio 2010 tuttigli alimenti da agricoltura bio-logica recheranno sulla loro eti-

chetta il nuovo logo biologico dell’Ue.Ideato dallo studente tedesco Du-

san Milenkovic, l’Euro-leaf, l’Eurofo-glia, in cui le stelle dell’Unione Eu-ropea tracciano il profilo di una foglia

su sfondo verde, sarà obbligatorio, adifferenza di quello attuale, per tuttigli alimenti biologici preconfeziona-ti prodotti in uno Stato membro,mentre sarà opzionale per i prodottiimportati.

Una giuria internazionale, dopoaver esaminato ben 3.422 propostegiunte in commissione a seguito di unconcorso per studenti di design e ma-terie artistiche di tutta Europa, svol-tosi da aprile a giugno 2009, ne ha se-lezionate tre: la scelta finale è stata poieffettuata attraverso una votazione online, aperta a tutti i cittadini europeifino al 31 gennaio 2010.

La Commissione Europea, adot-tando una simile procedura di scelta,ha voluto che il nuovo logo fosse gra-dito al maggior numero di personepossibile, fosse facilmente memoriz-zabile e facesse pensare all’UE e al-l’agricoltura biologica senza necessi-tà di parole o sigle. Il nuovo logo haottenuto il 63% delle preferenze, suun totale di circa 130.000 voti.

Gianvito Negro Valiani

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Fase fenologicaRipresa vegetativa

PotaturaEffettuare le operazioni di potatura, li-mitando gli interventi energici solo aicasi strettamente necessari, onde evitaresquilibri vegetativi alle piante. Preferi-re piuttosto interventi di lieve entità ef-fettuati annualmente o al massimo a ca-denza biennale.

ConcimazioniIn questo mese si può procedere alla di-stribuzione di concimi chimici conte-nenti maggiormente azoto, utilizzandoconcimi semplici (es. solfato ammoni-co con titolo di azoto pari al 21%) op-pure complessi, scegliendo tra quelliche contengono il titolo di azoto piùalto rispetto agli altri due elementi (es.20.5.10 oppure 20.10.10). Distribuire ilprodotto nella zona di terreno ove le ra-dici dell’olivo sono più attive cioè unpo’ più distanti dal colletto ed entro laproiezione della chioma delle pianteUtile ed economica risulta una conci-mazione fogliare con concimi fogliariutilizzati rispettando le quantità consi-gliate in etichetta, associandola anche

al trattamento con prodotti rameici.Trattamenti fitosanitari

Non si consigliano interventi di lotta an-tiparassitaria in questo mese: l’eventualepresenza della generazione fillofaga del-la Tignola (Prays Oleae), evidenziata dagallerie scavate tra le due pagine fo-gliari, è limitata in modo naturale dainumerosi antagonisti naturali presen-ti nell’oliveto, rendendo pertanto inu-tile la difesa antiparassitaria controtale patogeno.

Legislazione vigenteSi rammenta che, per l’acquisto e l’uti-lizzo di prodotti fitosanitari classificaticome ‘Molto Tossico, Tossico o Nocivo’,è obbligatorio detenere il patentino fi-tosanitario che va rinnovato ogni 5 anni.I prodotti fitosanitari devono essere con-servati in locali freschi, asciutti, aerati,con pareti lavabili, chiusi a chiave e concartelli di avviso del pericolo.Dopo aver effettuato il trattamento, ènecessario apporre ai bordi del campoappositi cartelli indicanti “Coltura trat-tata con prodotti fitosanitari” indican-do il principio attivo e la data del trat-tamento eseguito. Dario De Giorgi

Nuovo logo del “bio” in EuropaObbligatorio dal prossimo luglio per gli alimenti biologici

Marzo, la ripresa vegetativaI consigli dell’agronomo

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Una Puglia libera da OGMUn convegno internazionale ha promosso

lo sviluppo rurale agroecologico e la tutela dei diritti umani

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