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LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIOLogopedista Claudia Villani
1mercoledì 2 marzo 2016
COMUNICAZIONE Scambio di MESSAGGI, INFORMAZIONI,
RELAZIONI che coinvolgono ogni persona nella quotidianità.
La comunicazione ha una caratteristica fondamentale:
cioè la spinta volitiva (per necessità o desiderio) di trasmettere un messaggio.
Rivestono un ruolo fondamentale anche
INTENZIONALITA’
MEZZI COGNITIVISTRUMENTI PERIFERICI
2mercoledì 2 marzo 2016
Perché la comunicazione avvenga è necessario che sussistano:
INTENZIONE COMUNICATIVA CODICE COMUNICATIVO ESPRESSIONE CONTENUTO CONTESTO
COMUNICAZIONE
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NON VERBALE Mimica Gesti Prossemica Prosodia Sorriso Sguardo Gesti convenzionali Gesti non convenzionali Più in generale attraverso
qualsiasi canale che unisca un apparato sensoriale con un sistema espressivo.
VERBALE: IL LINGUAGGIO
COMUNICARE DESCRIVERE INVENTARE CONDURRE UN RAGIONAMENTO
collegando e generando idee, producendo pensieri
OTTENERE qualcosa dagli altri, a suscitare emozioni, reazioni
COMUNICAZIONE
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LINGUA sistema simbolico astratto e socialmente determinato
(es. la lingua italiana, la lingua inglese ecc..) LINGUAGGIO capacità cognitiva che consente di usare una lingua Fonetica Fonologia Semantica Morfologia Sintassi Pragmatica
COMUNICAZIONE
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LINGUAGGIO VERBALE
FONETICA studio dei suoni intesi come eventi fisici e
psicologici (FONI).
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FONOLOGIA l’insieme delle regole che danno tutte le
combinazioni fra i suoni per produrre le parole di una lingua.
LINGUAGGIO VERBALE
“cinema→cimena” “matita→ tita”
7mercoledì 2 marzo 2016
SEMANTICA si occupa dello studio del significato: •delle parole (SEMANTICA LESSICALE) •delle frasi (SEMANTICA PROPOSIZIONALE)
LINGUAGGIO VERBALE
mela
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MORFOLOGIA studia i principi e le regole che
consentono di modificare la forma e il significato delle parole.
LINGUAGGIO VERBALE
La mucca / le muccheIl nonno / la nonna
Il bambino VA / i bambini VANNO
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SINTASSI l’insieme delle regole che danno tutte le
combinazioni possibili fra le parole per produrre le frasi di una lingua
LINGUAGGIO VERBALE
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PRAGMATICA studia i meccanismi che permettono a
parlanti e ascoltatori di interpretare il linguaggio nel contesto verbale e non verbale.
LINGUAGGIO VERBALE
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2-3 MESI: interazione con l’adulto: Scambio di sguardi, Sorrisi (sociale) 3-9 MESI: Partecipazione attiva del Bambino. Interazione DIADICA
8-12 MESI: comparsa di una importante competenza sociale La CONDIVISIONE DELL’ATTENZIONE su un ogg.
(Adulto=riferimento sociale) Interazione TRIADICA (adulto+bambino+oggetto)
GESTI DEITTICI : Gesti con intenzione comunicativa che si riferiscono ad un oggetto/evento esterno INDICARE, MOSTRARE, RICHIEDERE
LA COMUNICAZIONE NEL
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11-12 MESI: GESTI REFERENZIALI : Gesti con significato semantico che esprimono intenzionalità
comunicativa. GIOCO SIMBOLICO (“far finta”):
un’azione che si compie su un oggetto (Es. BERE = portare la mano alla bocca simulando un bicchiere)
Azioni che il bno compie sul proprio corpo (Es. NANNA = appoggiare il palmo della mano sulla guancia)
LA COMUNICAZIONE NEL
13mercoledì 2 marzo 2016
PRIMO SVILUPPO VOCALICO
2 MESI: • Suoni di tipo riflesso in risposta a stati di disagio
(pianto e frignio) • Suoni vegetativi concomitanti a pratiche alimentari
(ruttini, deglutizioni)
2-5 MESI: •Prime vocalizzazioni e risate •Risposte di benessere a stati confortevoli durante
l’interazione diadica con la madre
4-7 MESI: • Ripetizione delle prime sillabe (scoperte
accidentalmente attraverso un movimento
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7-10 MESI: • LALLAZIONE CANONICA (o babbling) ripetizione della
stessa sillaba
12 MESI: • LALLAZIONE VARIATA ripetizione di sillabe diverse per
vocale o consonante• Comparsa delle PROTO-PAROLE suoni simili alle parole
PRIMO SVILUPPO VOCALICO
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PRIME PAROLE
Dopo i 12 MESI, in concomitanza con: Gesti Referenziali Gioco Del “Far Finta” COMPARSA DELLE PRIME PAROLE (circa una decina) Versi di animali (bau-bau) Routine sociali (ciao, cucù-sèttete) Persone familiari (mamma- papà) Cibi (pappa)
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12-18 MESI:
•Incremento Del Vocabolario produzione di 50 parole
•Parola-frase Utilizzo di una sola parola per esprimere un intero
concetto
PRIME PAROLE
17mercoledì 2 marzo 2016
SVILUPPO DEL LINGUAGGIO
18-24 MESI ESPLOSIONE DEL VOCABOLARIO
Il vocabolario aumenta NOTEVOLMENTE di mese in mese
24-30 MESI FRASE NUCLEARE
Nelle frasi vengono omessi i funtori grammaticali (pronomi, preposizioni, articoli ecc..)
Es. “mamma pappa, pappa più, bimbo mangia) • SUONI PRESENTI /p/ /b/ /t/ /d/ /k/ /g/ /m/ /n/ /l/
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30-36 MESI FRASE AMPLIATA
Le frasi iniziano ad ampliarsi e compaiono anche funtori grammaticali.
Es. “ho il camion blu”
30-48 MESI Suoni presenti/s/;/z/ (es. casa); /∫/ (es. scimmia); /f/; /v/; /t∫/ (es.
cinta); /dз/ (es. giraffa); /ts/ (es. pazzo); /dz/ (zanzara).
SVILUPPO DEL LINGUAGGIO
19mercoledì 2 marzo 2016
36-60 MESI FRASI COMPLESSE E BINUCLEARI
Il bambino si esprime con frasi complesse in cui i funtori grammaticali vengono utilizzati in maniera appropriata.
Es. FRASE COMPLESSA: “guarda mamma che io faccio la pappa”, “non posso giocare”,“dammi il
ciuccio che dormo” Es. FRASE BINUCLEARE: “ aiuta gli uccellini perché il nido è caduto”
48-60 MESI: Suoni presenti/r/; /ŋ/ (es.gnomo); /λ/ (es. aglio) e i gruppi consonantici /sp/, /
sk/, /st/ e /l+cons/ (es. albero), /r+cons/ (es. parto)
SVILUPPO DEL LINGUAGGIO
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SVILUPPO DEL LINGUAGGIO
21mercoledì 2 marzo 2016
4 ANNI INVENTARIO FONETICO COMPLETO possono fare eccezione suoni come: /r/; /s+cons/ ad es. spalla, scatola, bastone ecc..; /l+cons/ ad es. “albero” e /r+cons/ ad es. “carta”
STRUTTURA FRASALE ADEGUATA il bambino è in grado di utilizzare strutture frasali che
si assomigliano quasi totalmente a quelle di un adulto
SVILUPPO DEL LINGUAGGIO
22mercoledì 2 marzo 2016
DAI 5 ANNI COMPETENZE METAFONOLOGICHE Prerequisiti necessari per l’apprendimento della letto-
scrittura
SVILUPPO DEL LINGUAGGIO
TRA IL LINGUAGGIO VERBALE E IL LINGUAGGIO SCRITTO ESISTE
UNA “CERNIERA”, UN LEGAME INVISIBILE: LA METAFONOLOGIA,
DOVE IL BAMBINO DIVENTA SOGGETTO ATTIVO E RIFLETTE
SULLA PAROLA.
23mercoledì 2 marzo 2016
I BAMBINI CON SVILUPPO ATIPICO
24mercoledì 2 marzo 2016
OSSERVAZIONE
RITARDO nell’acquisizione del linguaggio
Difficoltà di COMPRENSIONE del linguaggio
25mercoledì 2 marzo 2016
BAMBINI “PARLATORI TARDIVI” Ovvero quei bambini che sviluppano il linguaggio tra i
24 e i 36 MESI Età in cui la maggior parte dei coetanei è in grado di
utilizzare il linguaggio come strumento privilegiato
A 36 MESI IL LINGUAGGIO E’ PRESENTE MA… • VOCABOLARIO RIDOTTO (utilizza poche parole e a
volte la stessa parola per intendere più oggetti/azioni ecc)
OSSERVAZIONE
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Qualità della PRODUZIONE DEL LINGUAGGIO :
SGUARDO/ATTENZIONE CONDIVISA Presenza/assenza di GESTI REFERENZIALI Presenza/assenza del GIOCO SIMBOLICO Eventuale presenza di STEREOTIPIE
OSSERVAZIONE
Vocabolario ridotto Inventario fonetico ridotto Utilizzo di un suono “Passpartout” (Es: “tono tato a tuola”) Linguaggio fluente ma poco comprensibile ad un orecchio non abituato
27mercoledì 2 marzo 2016
Dai 4 ai 5 ANNI •Inventario fonetico non
completo •Distorce le parole •Fa delle frasi brevi e non
ben strutturate •Si distrae facilmente
Dai 5 ai 6 ANNI• Inventario fonetico
incompleto •Distorsione delle parole •Frasi brevi e non ben
strutturate •Si distrae facilmente •Non impugna
adeguatamente la penna
•Ha difficoltà nella “manipolazione” delle
OSSERVAZIONE
28mercoledì 2 marzo 2016
OSSERVAZIONE
E’ di cruciale importanza riuscire ad identificare un disturbo linguistico e cognitivo durante questo periodo dello sviluppo
è il momento in cui abbiamo la migliore
opportunità di intervenire e modificare le
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STRATEGIE UTILI: COSA FARE
RICERCARE IL CONTATTO VISIVO (non verbale)
STARE ATTENTI A NON PARLARGLI MENTRE FACCIAMO QUALCOS’ ALTRO
DIRGLI COME SI CHIAMANO LE COSE I bambini con difficoltà di linguaggio possono avere
difficoltà a reperire in modo rapido le parole da utilizzare…
E’ NECESSARIO ESSERE RIPETITIVI,
30mercoledì 2 marzo 2016
PARLARE CON UN LINGUAGGIO ADEGUATO all’età e al livello di sviluppo linguistico
UTILIZZARE SEMPRE IL LINGUAGGIO Utilizzare un linguaggio RALLENTATO ed IPER-
ARTICOLATO
ELOGIARLO Premiare il suo intento comunicativo dicendogli
“BRAVO” anche se non ha pronunciato correttamente la parola.
EVITARE DI CHIEDERGLI SPESSO DI RIPETERE o COME SI CHIAMANO LE COSE
STRATEGIE UTILI: COSA FARE
31mercoledì 2 marzo 2016
RIPETERE/RIFOMULARE LA PRODUZIONE VERBALE DEL BAMBINO
FARE PAUSE Rispettare i tempi di conversazione, suggerirgli quando tocca a lui
ESAUDIRE UNA RICHIESTA ANCHE SE NON DICE BENE UNA COSA
NON DIRGLI “NON HO CAPITO” SE HO CAPITO! I bambini pigri non esistono, se un bimbo non parla o parla male è solo perché è troppo difficile per lui.
STRATEGIE UTILI: COSA FARE
è sempre meglio sottolineare il SUCCESSO COMUNICATIVO : fornire un RINFORZO POSITIVO è la miglior strategia per ottenere un comportamento desiderato
“vojo palla”“VUOI LA palla?”
“si, vojo LA palla”
32mercoledì 2 marzo 2016
Richiamare il suo sguardo Accovacciarsi all’altezza dei suoi occhi Ricercare il contatto oculare Abbassare il volume della voce
STRATEGIE UTILI: COSA FARE SE…
IL BAMBINO NON GUARDA NEGLI OCCHI
33mercoledì 2 marzo 2016
Farlo finire Non chiedere di ripetere Porgli alcune domande semplici per
seguire i contenuti
STRATEGIE UTILI: COSA FARE SE…
IL BAMBINO PARLA TRANQUILLAMENTE CON TUTTI MA NON SI CAPISCE NULLA DI CIÒ CHE DICE
34mercoledì 2 marzo 2016
Capire in quale ambiente si verifica Fare da mediatore Mettere in atto le strategie comunicative
STRATEGIE UTILI: COSA FARE SE…
IL BAMBINO NON PARLACON GLI ALTRI E SI ISOLA
35mercoledì 2 marzo 2016
Niente, se il bambino ha tra i 2 e i 4 anniSi tratta di disfluenza fisiologica (i bambini
desiderano comunicare molte cose difficili e non sono ancora in grado di farlo “muscolarmente”)
Il bambino non nota la sua difficoltà e non la vive come un problema
L’80% dei casi ha remissione spontanea
STRATEGIE UTILI: COSA FARE SE…
IL BAMBINO BALBETTA
36mercoledì 2 marzo 2016
CONSIGLI PRATICI
ASSOCIARE SEMPRE , DOVE POSSIBILE, UN GESTO ALLE PAROLE
FILASTROCCHE
GIOCHI DI RUOLO
GIOCHI LESSICALI (categorie semantiche) RACCONTO E RAPPRESENTAZIONE DI FIABE
37mercoledì 2 marzo 2016
GIOCHI METAFONOLOGICI (per i bimbi più grandi):
•Filastrocche, conte, rime •E’ arrivato un bastimento carico di… •Parole che iniziano allo stesso modo •Catene di parole•Divisione/fusione•Racconti in rima
CONSIGLI PRATICI
I BAMBINI PIU’ ABILI FONOLOGICAMENTE IMPARANO PIU’ FACILMENTE A STABILIZZARE LA CORRISPONDENZA GRAFEMA-FONEMA
38mercoledì 2 marzo 2016