l'officina numero 3
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Notizie e Idee da NichelinoTRANSCRIPT
ALL’INTERNO:ALL’INTERNO:ALL’INTERNO:ALL’INTERNO:
Periodico Indipendente
Maggio sarà un mese molto
importante per il nostro giorna-
le e per l’associazione che gli
ha dato vita. I tempi sono matu-
ri per cominciare a fare i primi
bilanci e, speriamo, raccogliere
i primi frutti delle iniziative
proposte. Un esempio tangibile
del nostro impegno sul territo-
rio è stato il lancio del primo
Forum sul linguaggio televisivo
che si è svolto ad aprile, ospita-
to dal centro di incontro Castel-lo. Vero e proprio esperimento
dell’impatto che l’associazione
Attaccabottone potrebbe avere
sulla città. Altro esempio è la
nuova veste grafica del numero
che avete in mano, con una
prima pagina più ricca e accat-
tivante e tanti temi trattati al
suo interno. Si va dai giovani e
la loro percezione del diverti-
mento all’edilizia convenziona-
ta, dallo sport all’arte passando
attraverso i temi “forti” della
disabilità e della tutela del con-
sumatore... Detto questo, non
possiamo far finta di non avere
timore blu per la nuova grande
sfida che ci apprestiamo ad
affrontare. Il 21 maggio Attac-
cabottone e Officina saranno
insieme al pub No Name per
presentarsi ufficialmente a tutti
i lettori. In quella serata potrete
conoscere la redazione al com-
pleto, assistere a spettacoli di
vario genere e natura (non anti-
cipiamo nulla, ovviamente),
proporci nuovi temi da trattare
e buoni suggerimenti per cre-
scere ancora. E, soprattutto,
divertirsi insieme cominciando
un cammino che speriamo pos-
sa essere lungo e prosperoso.
L’Attaccabottone
Giovani e Tempo Libero Pag. 2
Intervista a … Pag. 3 Diego Sarno
Edilizia Convenzionata Pag. 4
Sport: Pag. 5 Volley G.s. Sangone
Barriere Architettoniche Pag. 5
Arte & Cultura Pag. 6 a cura di Mauro Baglieri
L’Attaccabottone Pag. 6 Forum sul linguaggio televisivo
CO.RE.COM Pag. 7 a cura dell’Avv. Pietro Pisano
Prosegue l’inchiesta sull’edilizia convenzionata. Qualche setti-
mana fa un incontro con l’assessore all’urbanistica Franco Fattori
e alcuni tecnici esperti del Comune ci ha aiutati a fare chiarezza
su un problema che riguarda tutti coloro che, prima o poi e per i
più svariati motivi, decidessero di vendere il proprio appartamen-
to. Continua a pag. 4
L'associazione "G.S. Sangone" nasce il 15 Settembre 1993 su
iniziativa dei membri del Comitato Quartiere Sangone. Fin da
subito si propone come associazione sportiva dilettantistica e apo-
litica, che si propone di promuovere la formazione dei giovani
mediante un sano impegno del tempo libero. Ed è nel volley che il
Gruppo sportivo sta dimostrando di avere stoffa da vendere: sono
circa 130 gli atleti iscritti all’associazione che praticano questo
sport suddivisi in 6 squadre femminili, 1 maschile e 1 mista che
coprono praticamente tutte le fasce d'età: dal minivolley ai senior.
Continua a pag. 5
Anno 2 Numero 3 Maggio Giugno 2011 Copia Gratuita
SPORT: VOLLEY GS SANGONE
Nichelino è forse un paese per vecchi? È questo
quanto emerge dall'analisi del terzo questionario sottoposto ai ragazzi delle classi quinte dell'isti-
tuto Erasmo da Rotterdam. Ne risulta infatti un giudizio critico su quanto offre la nostra città in
materia di divertimento, tempo libero e attività
sportive. Solo il 23% dei maturandi trascorre i propri week-end a Nichelino mentre il 14% si
reca a Moncalieri e la percentuale rimanente, ben il 63%, indica Torino o altri luoghi come proprie
mete privilegiate. C o n t i n u a a p a g . 2
21 MAGGIO 2011
H. 19,00 NO NAME
NICHELINO IN TOUR
Un’ Officina di proposte
per muovere la mente
L’articolo a pag. 3
Sorge spontaneo chiedersi quali possano essere i motivi di que-
sta imponente “migrazione del sabato sera”. Una prima spiega-
zione si può dedurre dal fatto
che solo il 17% degli studenti si ritiene soddisfatto di ciò che
offre Nichelino mentre l'83% non lo è per nulla o lo è poco.
Da qui tutta una serie di giudizi negativi sugli eventi proposti
fin’ora: i ragazzi valutano abba-
stanza negativamente il The Village estivo e bocciano
senz’appello le feste dei quartie-ri e i vari eventi organizzati
nelle piazze. Positiva eccezione
è la possibilità di istituire il “cinema in piazza” d’estate a
cui ben il 75% dei ragazzi si mostrerebbe, infatti, molto inte-
ressato. Di questi il 51% gradi-rebbe la sola proiezione di film
di recente uscita, il 6% preferi-
rebbe pellicole che hanno se-gnato la storia del cinema italia-
no mentre solo l’1% propone di proiettare film prodotti dalle
scuole. Da segnalare che il 23% non si dimostra interessato a
tale offerta. Peggior destino ha
il teatro Superga: il 39% dei giovani non ama il teatro o non
gradisce gli spettacoli offerti e il 33% di loro vi si è recato solo
una volta, probabilmente per
scopi didattici. Addirittura, e questo è il dato più sconcertan-
te, il 9% degli stu-
denti afferma di conoscere la strut-
tura. Forse si tratta di “non nicheline-
si”? Altri dati inte-
ressanti emergono dall’analisi dei dati
sullo sport: il 14% degli intervistati
non lo pratica, la restante parte si
divide tra pratica
attività regolarmente o raramen-te fuori Nichelino (46%) e chi
frequenta in modo regolare strutture nichelinesi (41%). Chi
pratica attività fuori dai confini
cittadini è spinto in parte dal fatto che lo sport che esercita
viene fatto meglio all'esterno (71%), ma non manca chi “è
costretto” ad andare fuori città
perché ivi il proprio sport non è praticato (29%). Scarsa è anche
la percezione degli spazi in cui poter trascorrere tempo libero
all’aperto come aree verdi at-
trezzate per pic nic o per gioca-re liberamente. Solo il 7% del
campione ritiene che siano pre-senti sul territorio mentre ben il
PILLOLE DALL’OFFICINA : Il Centro Giovani diventerà realtà Il centro giovani di Nichelino sarà presto realtà: ad aprile è stato firmato l’accordo tra amministra-
zione e Unicredit che anticiperà i soldi per dare l’avvio ai lavori di ristrutturazione dell’ex cascina
Nikodemo. Una storia travagliata, quella del centro d'aggregazione giovanile nichelinese il cui per-
corso comincia già durante la prima Giunta Catizone, quando Nichelino muove i primi passi verso
l’emancipazione dallo “status” di città dormitorio. Oggi il sogno di avere un “centro giovani” aperto
a tutti pare avvicinarsi a grandi passi grazie all’impegno di vari soggetti tra cui la Regione Piemonte
che decide di finanziare il progetto, nel 2008, con uno stanziamento pari a 900mila euro (un milione
e 800 mila il costo complessivo dell’opera). A lavorarci in prima persona, gli assessori alla cultura
Carmen Bonino e quello alle politiche giovanili Diego Sarno che, nell’autunno 2009, lancia i “tavoli
giovani” per discutere della destinazione del Centro, coinvolgendo varie realtà giovanili: in questa sede vengono presentate le idée
dell’amministrazione: la gestione dovrebbe poi essere affidata a un pool di privati, selezionati in base al merito e, come nel caso del bar
della struttura, provenienti dal mondo dell’imprenditoria giovanile. Aspetto questo, su cui si erano concentrate polemiche politiche legate
in particolar modo ad una interrogazione presentata dal consigliere di Sel Alessandro Azzolina e dal collega Marco Brandolini.
Francesco Gavatorta
Dal The Village alle feste di quartiere: Nichelino è una città per vecchi?
a cura di Roberto Autera, Erica Ferrara, Pietro Fusco
21% sostiene che tali aree siano
assenti e che il Comune dovreb-be attivarsi e fare qualcosa di
più (51%). Ma quali sono i luo-ghi privilegiati per il diverti-
mento del sabato sera? La mag-
gior parte frequenta discoteche (26%) e pub (24%). Il 34% ama
il cinema o la pizzeria in cui trovarsi con amici solo l’8%
preferisce frequentare concerti e sale giochi (5%). Ad uno scarno
3% piacerebbe usufruire di un
centro culturale. Ma il dato che più stupisce e fa riflettere è
l’alta percentuale di ragazzi (20%) che risponde a quasi tutte
le domande con completa apati-
a: il 23% non è interessato al cinema in piazza, il 20 % non lo
è al teatro, il 22% non ama lo sport e il 14% non lo pratica,
mentre il 21% non ha mai riflet-
tuto sul fatto che in città man-chino spazi sufficienti per il
proprio tempo libero. Interes-sante notare come il 43% dei
ragazzi preferisca trascorrere il
sabato sera in luoghi come di-scoteche o cinema, dove la co-
municazione è difficoltosa se non impossibile.
L’OFFICINA PAG. 2
Politiche giovanili? Per Nichelino, un problema “storico”. «Una delega specifica per questo tipo
di argomenti esiste solo da 10 anni – spiega l’assessore che se ne occupa, Diego Sarno – Prima
era l’assessorato allo sport e cultura che si occupava delle attività e politiche da dedicare ai giova-
ni. La situazione è cambiata da poco per cui potrebbe essere questo il motivo per cui dai questio-
nari emerga un giudizio così negativo sul divertimento in città». Pochi anche gli imprenditori che
hanno deciso di investire sulla città nonostante sul territorio sia presente un’alta componente gio-
vanile: su circa 50mila abitanti circa 8mila sono ragazzi di età compresa tra i 14 e 29 anni. Ma
anche le iniziative promosse dall’amministrazione, purtroppo, pare non aver ancora fatto breccia
nel cuore dei giovani. Per quanto riguarda il teatro Superga, secondo Sarno esiste un problema di
impostazione culturale generale e di concezione del mondo teatrale. «In Cartellone c’erano spettacoli rivolti ai ragazzi (prosa, comicità...)
ma non abbiamo ricevuto grandi risposte nonostante l’Informagiovani abbia sempre messo a disposizione biglietti gratuiti o buoni sconto
per i ragazzi». Sorprendono anche i dati sul “The Village” che, pare, non abbia riscosso il successo sperato tra i giovani nichelinesi. «Su
350mila passaggi in 2 mesi e 10 giorni, più del 70% erano di ragazzi giovani – analizza l’assessore - All'interno c'erano tutte le tipologie
di locali possibili: dalla musica dal vivo, al latino americano e alla discoteca pura organizzata dai ragazzi di Codice 10. Sono sicuro come
la programmazione dei concerti non è stata adeguata, ma si tratta solo di una parte del villaggio. Rispetto agli anni passati non ci sono
stati problemi di sicurezza anche il sistema del disturbo è stato regolamentato meglio di 2 anni fa, tanto che non ci sono state grandissime
lamentele dopo le prime 2 settimane». Dubbi anche sulla proposta di organizzare il cinema estivo: «È stato fatto per tre anni in Piazza
Pertini, ma si è registrata una presenza bassissima del mondo giovanile...». Sport? «Nichelino ha di tutto – spiega - Calcio, basket, palla-
volo, scherma, karate, danza, atletica e tra poco il corso di tiro con l'arco. Il livello dello strutture è medio, si sfruttano per molte attività le
palestre delle scuole ma come avviene anche a Torino. Idem per gli spazi verdi e per il gioco libero: gli spazi ci sono vanno solo gestiti
meglio».
Intervista a… Diego Sarno
21 maggio 2011, segnatevi que-
sta data. L’associazione
“L’attaccabottone” in quella
serata presenterà sè stessa, i
suoi progetti, il giornale che
edita e che state leggendo in
questo momento, la propria
filosofia, i propri soci e i propri
amici… tra i quali vorremmo ci
fossi anche tu. Non credo ci sia
bisogno di grandi spiegazioni
per convincere una persona a
passare una bella serata tra ami-
ci con intrattenimenti vari, bere,
mangiare, musica e risate. Non
sono stato abbastanza convin-
cente? Volete sapere qualcosa
di più? Ok, solo qualche piccolo
accenno. Direte: “che noia una
serata di presentazione di
un’associazione (l’ennesima),
con una introduzione dei pro-
getti sicuramente a sfondo poli-
tico (no grazie) e il lancio di un
giornale gratuito locale indipen-
dente (questo si, grazie) e che
sicuramente non arriverà alla
seconda uscita (siamo già alla
quarta)”. Dite male; la serata
sarà molto piacevole e leggera e
contornata da mille attività di-
verse delle quali potrete fruire
senza troppo impegno e che
potrebbero, perché no, darvi
qualche stimolo in più per con-
dividere delle passioni sopite.
Sopite… sopire… assopire…
[as-so-pì-re] (assopìsco, -sci, -
sce, assopìscono; assopènte; as
sopìto) Rendere sonnolento;
provocare un sonno leggero.
Questo forse è il verbo che più
ci ha stimolato nel fondare
l’associazione e il giornale,
l’assopimento collettivo che
infido e silenzioso spinge la
nostra vita verso una fase REM
perenne. Siamo coscienti che
forse è una battaglia persa in
partenza ma noi non vogliamo
non averci neanche provato.
Abbiamo voglia di fare, propor-
re, giocare, pensare, ridere, par-
lare, confrontarci, lottare e so-
gnare con un numero sempre
maggiore di persone. Non chie-
diamo a nessuno di impegnarsi
in chissà quale modo, vi chie-
diamo solo di seguirci, seguire
le nostre iniziative, proporci
delle attività o renderci partecipi
delle vostre idee e magari qual-
cosa di bello e interessante in-
sieme lo possiamo veramente
fare. Non chiedetevi cosa succe-
derà, cosa vedrete, cosa dovete
fare… semplicemente parteci-
pate e divertitevi. Ah, dimenti-
cavo… segnatevi anche l’ora…
dalle 19,00 al pub No Name di
Nichelino – Piazza Martiri della
Libertà n. 5.
Marco Lei
L’OFFICINA PAG. 3
Il primo punto caldo esposto
riguarda il divario esistente tra
prezzo degli immobili realizzati
in edilizia convenzionata, e
quelli in libero mercato. Fattori
fa subito una distinzione tra gli
immobili realizzati prima
dell’adozione dell’euro e quelli
successivi. «In pochi anni il
prezzo di una casa da 100 mi-
lioni è diventato 100 mila euro.
Nemmeno il legislatore poteva
prevedere un evento del genere
- spiega - Da tempo l’ufficio
tecnico sta lavorando per trova-
re la soluzione al problema. È
allo studio la possibilità di far
decadere anzitempo i vincoli
delle convenzioni prendendo
spunto da quello che hanno
fatto altri comuni ad esempio
facendo pagare ai proprietari
degli immobili che intendono
aderire, la differenza tra quanto
era dovuto dal costruttore
(contributo di costruzione e
oneri di urbanizzazione, Ndr) e
quanto effettivamente versato.
Chi non avesse necessità di
rivendere potrebbe comunque
aspettare la scadenza temporale
della convenzione, generalmen-
te 20 o 30 anni, e non pagare
nulla». Ricordiamo però che chi
nel frattempo è subentrato al
primo acquirente, con ogni pro-
babil i tà ha già paga to
l’immobile al valore di mercato
e in questo modo, in caso di
n e c e s s i t à d i v e n d i t a
dell’immobile si troverebbe a
pagare ancora. «L’interesse
della collettività prevale
sull’interesse di pochi e comun-
que è nella nostra volontà cer-
care di non chiedere un corri-
spettivo troppo alto. Una delle
idee al vaglio e che probabil-
mente andrò a mostrare in
Giunta, è che il corrispettivo
possa aggirarsi sui 5000 euro,
con meccanismi di riduzione in
base agli anni mancanti alla
scadenza della convenzione».
Due documenti della Regione
Piemonte, recependo una sen-
tenza del Consiglio di Stato del
1990 e della Corte di Cassazio-
ne del 2000, danno parere favo-
revole all’eliminazione del vin-
colo della determinazione del
prezzo delle vendite successive
al la pr ima, definendolo
“illegittimo”. Sarebbe solo il
costruttore infatti a godere della
riduzione degli oneri e quindi
l’unico soggetto tenuto al conte-
nimento del prezzo. Per questo
motivo, riporta il documento ,
“non si vede ragione per preve-
dere un corrispettivo (parere
55/2010)”. Cosa che sorprende
tecnici e assessore. «Questo
vorrebbe dire snaturare i prin-
cipi dell’edilizia convenzionata
come strumento per dare case a
prezzi più accessibili e, soprat-
tutto, evitarne la speculazione.
Forse una volta si, il costruttore
si avvantaggiava per il fatto che
se non si firmava una conven-
zione, mai avrebbe potuto co-
struire su terreni non suoi ( ma
ottenuti con l’esproprio del co-
mune). Oggi questi vantaggi
sono notevolmente diminuiti
soprattutto in virtù del fatto che
l’edilizia convenzionata, da
quasi dieci anni, non viene più
fatta su terreni espropriati dal
Comune ma di proprietà del
costruttore. Comunque non era-
vamo a conoscenza di questi
documenti, ne dovrò parlare
con la Regione». Argomento
tutt’altro che chiuso, insomma.
Resta aperto e attivo più che
mai, invece, il gruppo Facebook
che tratta l’argomento e le sue
problematiche “Edilizia conven-
zionata: problemi per l'uso” a
cui iscriversi per avere aggior-
namenti sulla vicenda.
Antonello Marino
Ecco di seguito un breve elenco degli immobili sog-
getti a vincoli convenzionali e alla determinazione
del prezzo per le cessioni successive alla prima. AREA P.E.E.P. “PRACAVALLO-CASTELLO-DEBOUCHE’ Via Pallavicino n° 91, 93, 95 Largo delle Alpi n° 1,3,5,9,10,11,12,14,16 Via Debouchè n° 3,5 Via XXV Aprile n° 145 Viale Matteotti n° 24,26 Via Berlinguer dal n° 6 al n°32 Via Nenni n° 1,3,5,33 Via Spadolini n° 3,4,5,6,7,8,9,11,12,13,14,15,17,18,19,20,22 Via Cacciatori n° 1, 3,5,7,9,11 FUORI AREA P.E.E.P. (Costruiti su suolo di proprietà del costrut-tore) Via Verdi 16,18,20 Via Trento 18 Piazza Tamagno 4,6 Via Torricelli 177,179,181,185 Via Belfiore 18,20 Via Moncenisio 38 int. Dal 1 al 9 Viale dei Parchi 11,13,15,17,19,21,23,25 Via Sassari 2,4,6,8,10,10/1,10/2,12,16/1,16/2
CI SIETE ANCHE VOI?
L’OFFICINA PAG. 4
Disabilità e barriere architettoniche: Nichelino città ad ostacoli
G.S. Sangone Volley: l’unione! Ecco la chiave per la vittoria
Fiore all’occhiello di questa stagione si è
rivelata la femminile UISP 2° livello amato-
ri. Un gruppo composto da dodici ragazze di
età compresa tra i 18 e i 20 anni molto pre-
parate, motivate e soprattutto unite, che in
poco tempo hanno raggiunto risultati assai
rilevanti. La squadra è nata circa cinque
anni fa con l’obiettivo di inserirsi fin da
subito in Federazione. Ha partecipato infatti
ai campionati di questa categoria per tre
anni raggiungendo anche un’ottima crescita
personale e di squadra. Del 2009 è
l’incontro con l’allenatore Stefano Cappelli
che le porta in UISP, le aiuta a crescere e a
migliorare fino ad ottenere, durante la tra-
Quando si parla di strade o più in generale
di viabilità, si è portati a considerarne sol-
tanto l’aspetto della percorribilità da parte
dei veicoli sottovalutando quasi totalmente
quello pedonale. Eppure l’azione ammini-strativa dovrebbe essere prioritaria sulla
questione dell’abbattimento delle barriere
architettoniche sul territorio cittadino. Si
pensi ad esempio alle persone anziane, alle
carrozzine dei bambini o più semplicemente
ai soggetti che presentano limitazioni, sia
temporanee che permanenti, alla deambula-
zione. Gli uffici comunali dovrebbero redi-
gere progetti per eliminare le barriere archi-
scorsa stagione invernale, l’accesso alle
nazionali UISP, immediatamente dopo esse-
re salite di livello. Diversi i fattori hanno
contribuito al raggiungimento di tali obietti-
vi: allenamenti ben organizzati, impegno,
costanza e la presenza di dodici titolari su
dodici. Il tutto condito da un ingrediente
fondamentale: il senso del “gruppo”.
«Siamo affiatate sia dentro che fuori dal
campo», conferma il capitano della squadra,
Roberta Noviello. Decisamente focalizzate
sui prossimi campionati nazionali, la squa-
dra ha leggermente “patito” lo scorso cam-
pionato primaverile, durante il quale le ra-
gazze sono scivolate ai play-off. Nonostante
questa piccola “defiance”, per le nazionali
la squadra si sente molto motivata e, anche
se cosciente delle grandissime difficoltà,
non intende assolutamente escludere la pos-
sibilità di vittoria. La squadra, che gestisce
le sue attività in completa autonomia, da
ormai 5 anni utilizza per i propri allenamen-
ti la palestra messa a disposizione
dall’istituto Erasmo da Rotterdam mentre le
partite vengono ospitate dalla palestra
dell’Itis Maxwell che le ragazze condivido-
no con i colleghi della squadra di basket.
Dolenti le note che riguardano, purtroppo, i
finanziamenti: sebbene il G.S. Sangone si
impegni nel gestire orari, palestre, trasferte
(completamente autogestite dalle atlete e dal
loro allenatore) sponsor e divise, le difficol-
tà non mancano, soprattutto in questi tempi
di crisi in cui gli “investitori” sono sempre
più difficili da trovare. Quest’anno però, in
occasione delle nazionali, saranno fornite
nuove uniformi come a sottolineare che,
nonostante manchi spesso una “mano ester-
na”, eccellenti obiettivi si possono sempre e
comunque raggiungere. Soprattutto quando
passione e spirito di squadra diventano in-
gredienti fondanti e di coesione. Le magni-
fiche 12 sono Antonella Fiorillo, Chiara
Chiomenti, Clizia Coppola, Daniela Binetti ,
Eleonora Cargalli, Emanuela Tolucci, Gior-
gia Ruggiero, Letizia Sansanelli, Priscilla
Pasini, Roberta Noviello (capitano), Roberta
Riontino, e Serena D’Amelio. Stefano Cap-
p e l l i è i l l o r o a l l e n a t o r e .
Erica Ferrara
tettoniche e consentire a tutti il facile acces-
so, per esempio, agli uffici pubblici, come
previsto dalla legge 104 del febbraio 1992
che delega gli Enti Locali a destinare il 2%
dei mutui contratti annualmente alle opere
di abbattimento delle barriere e dei trasporti.
Sarà sempre così? Nella Nichelino del futu-
ro, un’ampia parte della programmazione di
governo dovrebbe essere dedicata proprio
all’avvio di importanti lavori di adeguamen-
to urbanistico e di abbattimento degli osta-
coli che creano disagio non solo ai disabili.
Il comune ha cercato di ottenere risultati in
tal senso ma la strada da percorrere è ancora
lunga. Se da una parte alcune opere di ade-guamento sono state realizzate, come per
esempio in piazza Dalla Chiesa, via Cuneo e
via Juvarra dove i marciapiedi sono più lar-
ghi della media e dotati di scivoli, ancora
tanto è da fare su buona parte del territorio
cittadino. Qualche esempio? Molte strade
cittadine sono prive di marciapiedi o se ci
sono, sono spesso troppo stretti e disconnes-
si. Spesso in mezzo ai camminamenti sono
collocati pali per la segnaletica o cestini per
l’immondizia. La posta di via XXV Aprile 7
da tempo è al centro delle cronache per
l’inadeguatezza dell’ingresso destinato agli
invalidi per cui servirebbe una rampa che
attualmente ancora manca. Ma situazioni
analoghe si presentano in molte altre aree
cittadine. In Via Cacciatori le strisce pedo-
nali sono tracciate in modo tale da sbattere
contro i marciapiedi. Idem in Via Occelli. In
piazza Camandona, lato edicola, un segnale
stradale di divieto di accesso è collocato in
mezzo alla rampa di salita rendendo proble-
matico il passaggio. La notizia che vorrei
sentire è che Nichelino si sta avvicinando al modello di Genova, dove da qualche tempo
è uscita una guida - Genova per tutti noi -
che presenta informazioni precise e attendi-
bili su percorsi e itinerari a misura di disabi-
le. Valorizzare le diversità, favorendo una
reale inclusione delle persone nella vita so-
ciale, è la carta vincente del futuro. Per que-
sto Nichelino deve e può cambiare.
Carmelo Mendolia
L’OFFICINA PAG. 5
Arte & Cultura a cura di Mauro Baglieri
Entrare in casa Ventrella è come intrufolarsi “clandestinamente” in una sala museale, durante una
vera e propria esposizione di quadri: una mostra della quale rimanere esterrefatto e stupefatto per la
grande presenza di temi e colori. Da un lato fiori e colori fanno bella mostra di sè, dall’altro si indivi-
duano paesaggi marini o montani, scorci e panorami di deserti australiani. Già. Perchè entrare in casa
Ventrella equivale a far conoscenza con una famigliola di artisti. Infatti sia la moglie che il marito
sono due pittori. Lei con la passione per la natura morta che però definisce “viva”, poiché i profuma-
ti fiori che immagina e riporta su tela sono sempre aperti e vivi variopinti e ricchi di piacevoli sfu-
mature. Come vivi e piacevoli sono i colori utilizzati da Biagio per i suoi dipinti fatti di viste panora-
miche tratte da foto precedentemente scattate. Una “storia d’arte” che inizia grazie a uno zio che
istiga Biagio alla pittura regalandogli un kit completo di colori e tavolozze. L’avventura inizia quan-
do Biagio ha tredici anni, grazie a dipinti definiti “piatti” a cui, con l’andar del tempo, riesce ad ap-
plicare il concetto della tridimensionalità. Ed è proprio al termine della carriera lavorativa, quando il
tempo è maggiore, che l’artista da impeto e sfogo alle sue idee migliorando nel contempo le proprie capacità tecniche e di rappresentazio-
ne. Differente il percorso della moglie Ida che la sua carriera artistica la comincia dipingendo su ceramica. Solo due anni fa decide di se-
guire il marito cimentandosi nell’arte pittorica senza, però, avere la giusta fiducia in sè stessa. Dopo poco tempo e il giusto approccio,
però, inizia a tirar fuori dal pennello la più svariata collezione di fiori su tela, su cartoncino
nero e persino su pietra, utilizzando l’ardesia come supporto. Nella famiglia di artisti la
complicità è padrona. Mentre Biagio butta un occhio sul dipinto di Ida, il suo pennello sci-
vola sulla carta a creare un acquerello: riproduzione quasi esatta della foto a cui si ispira,
andando a marcare il colore sulla resa dei dettagli, sulla forma, sulla veridicità dell’opera. Il
risultato finale è di grande compartecipazione all’opera che attira e attrae un po’ come acca-
de nel film di Mary Poppins quando la celestiale governate, interpretata da Julie Andrew,
salta dentro un quadro disegnato sulla strada. Tutti e due usano colori molto caldi: per i fio-
ri, Ida e molto accesi per i paesaggi, Biagio. Impegnati attivamente con l’associazione Ni-
chelin Art Nuova Edizione hanno partecipato a mostre a Cervo (Imperia), Pragelato, Bubbio
(Asti) e nella tenuta Il Grifone di Vigone dove vive il mitico Varenne e in Via Po a Torino.
Capire come la televisione agisce sull’immaginario, scoprire come viene
realizzata una trasmissione televisiva, svelarne le influenze sulla vita dello
spettatore e sul suo modo di comportarsi. Senza, ovviamente, che questi se
ne renda conto. È da qui che è partita l’idea dell’associazione Attaccabotto-
ne di realizzare il primo forum cittadino sul linguaggio televisivo, ospitato
dal Centro di quartiere Castello e svoltosi nel mese di aprile. L’intento era
quello di offrire alla cittadinanza qualche strumento per comprendere quali
siano le complesse strutture che costituiscono quel linguaggio. Un esercizio
concreto che l’associazione ha deciso di organizzare in due momenti: uno
introduttivo e uno analitico. Ospite della prima serata è stato Silvio Bucca-
rello, autore e conduttore della trasmissione di Quartarete “OkGol”, che ha
raccontato come viene realizzato un programma di genere (in questo caso
sportivo). Illustrandone le scelte autoriali, le rubriche e i modi di interazione
con il pubblico di riferimento. Il secondo appuntamento ha passato al setaccio, invece, una serie di esempi della televisione di tutti i giorni,
dall’episodio della finta terremotata ospite a Forum (che ha guadagnato, pare, 300 euro per una “comparsata”) allo show d’intrattenimento
più amato del momento: Uomini e Donne. Le riflessioni che emerse, sia sotto il punto di vista dell’approccio analitico che dalle osserva-
zioni del pubblico, hanno messo in chiaro come anche quando la televisione propone contenuti per l’intrattenimento e il divertimento dello
spettatore, ci sia sempre un’elaborazione profonda e accurata. Un’esperienza (e un esperimento) sicuramente da ripetere con la partecipa-
zione di tutti i lettori dell’Officina.
Francesco Gavatorta
“FIORI NEL VASO”
“SCORCIO PROVENZALE”
L’OFFICINA PAG. 6
LA REDAZIONE:
Direttore Responsabile Erika Nicchiosini Condirettore Daniela Demasi Proprietà della Testata: Associazione L’attaccabottone Pres. Daniela Demasi P. iva 10375680013 C.F. 10375680013 [email protected] Registrazione Tribunale di Torino n. 61 del 29/10/2010 Stampato da: GRAFICHE VIESTI di Viesti A. & C. S.n.c. Sede legale: V. Nizza, 400 10127 Torino Sede operativa ed amministrativa: V. Calatafimi 9 10042 Nichelino (TO) P. iva / Cod. Fisc.: 06631250013 C.C.I.A.A. Reg. Ditte 800536 Reg. Trib. TO 159/94 Ci puoi trovare: officinaredazione.blogspot.com Facebook: L’Officina Redazione [email protected] 3337626840 Per le inserzioni pubblicitarie: 3346072323 DISTRIBUZIONE GRATUITA
L’angolo legale a cura dell’Avv. Pietro Pisano
La linea telefonica non ti viene
attivata ma il flusso del denaro
dalla carta di credito o dal conto
corrente bancario a quello della
compagnia telefonica non si
interrompe? Il computer non
vuole saperne di connettersi e
tu, anziché navigare, dapprima
galleggi nella speranza che la
connessione venga ripristinata,
poi affondi nello sconforto? Per
non parlare degli altri servizi
promessi e mai forniti, le clau-
sole capestro (da impiccagio-
ne...), gli addebiti di somme di
denaro per servizi non richiesti
o per connessioni mai effettuate
verso numerazioni a tariffazione
speciale... Provi a contattare il
call center nella speranza di
risolvere il problema (anche
perché normalmente non esiste
un luogo fisico ove poter parlare
a tu per tu con qualcuno, prote-
stare e far valere i propri diritti)
e dall'altra parte del filo trovi le voci cordiali e talvolta suadenti
di Piero, Marco, Erika o Danie-
la. Tutti onesti e pazienti lavora-
tori che in ossequio alle diretti-
ve aziendali si qualificano come
fossero i tuoi amici del bar
dell’angolo ma che poi finisco-
no con il rimpallarti da un uffi-
cio all'altro, chiedono di pazien-
tare qualche giorno, forniscono
notizie approssimative, applica-
no procedure non risolutive e
mentre ci si scontra contro un
impenetrabile muro di gomma,
ansia e senso di frustrazione
raggiungono in culmine. Eppure
esistono degli strumenti per
risolvere casi di questo genere.
Quali? Da qualche anno l’utente
può sperimentare il tentativo di
conciliazione presso il
Co.Re.Com (Comitato Regiona-
le per le Comunicazioni). Si
tratta di un organo di tutela e di
controllo della Regione in mate-
ria di comunicazioni. Rivolgen-
dosi a tale organismo gratuita-
mente e senza dover necessaria-
mente ricorrere all’assistenza di
un avvocato, il consumatore ha
l’opportunità di ottenere un con-
fronto diretto con l’operatore
telefonico alla presenza di un
funzionario dell’organismo pub-
blico, al fine di trovare un accordo. Peraltro tale proce-
dimento costituisce condizione
di proponibilità della domanda
giudiziale, nel senso che non è
possibile iniziare una causa se
prima non sono trascorsi trenta
giorni dalla richiesta rivolta al
Co.Re.Com. La domanda, ac-
compagnata dalla fotocopia di
un documento di riconoscimen-
to, potrà essere inoltrata al
Co.Re.Com Piemonte compi-
lando apposito modulo che po-
trà essere ritirato presso la sede
dell’organo oppure scaricato da
internet. La consegna potrà av-
venire direttamente presso la
sede dell’ Ufficio Relazioni con
il Pubblico del Consiglio regio-
nale in Via Arsenale 14 a Tori-
no o, a mezzo raccomandata A/
R, all’indirizzo di via Lascaris
10 o, ancora, via fax. Il
Co.Re.Com, verificata
l’ammissibilità della domanda,
comunica alle parti il giorno e
l’ora dell’udienza. L’organo di
conciliazione ha il compito di
favorire un accordo, ma non ha
potere di decidere su torti e ra-
gioni dell'una o dell'altra parte.
Il procedimento si conclude con
la sottoscrizione di un verbale e,
in caso di raggiunto accordo, il
relativo verbale di conciliazione
sarà immediatamente esecutivo.
Ciò significa che, in caso di
inadempimento da parte di una
compagnia per le telecomunica-
zioni, il verbale sarà direttamen-
te azionabile tramite precetto e
successivo pignoramento. L'u-
tente, contestualmente o succes-
sivamente alla richiesta di con-
ciliazione, può chiedere al
Co.Re.Com l’adozione di prov-
vedimenti temporanei diretti a
garantire l’erogazione del servi-
zio, qualora questo fosse stato
sospeso dalla compagnia, o a far
cessare forme di abuso o di
scorretto funzionamento. Il pro-
cedimento conciliativo descritto
si è rivelato un apprezzabile
sistema per la risoluzione delle
controversie con effetti deflatti-
vi sulla giustizia ordinaria. Nel 2009 sono pervenute al
Co.Re.Com Piemonte e sono
state istruite 3807 istanze di
conciliazione. Le udienze alle
quali si sono presentate entram-
be le parti (gestore e utente)
sono state 2959 e nell'83,6% dei
casi la conciliazione ha avuto
esito positivo (fonte: Relazione
sull'attività del CORECOM
Piemonte nell'anno 2009).
Quando non viene raggiunto
l'accordo, ovvero decorsi 30
giorni dalla richiesta inviata al
Co.Re.Com senza che la proce-
dura sia stata conclusa, l’utente
potrà promuovere l'azione giu-
diziaria davanti al Giudice di
Pace o al Tribunale.
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