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Luglio 2011 - anno XI - numero 27 Tutti i volti del servizio Tutti i volti del servizio Amicincammino Amicincammino UNITALSI UNITALSI Parma Parma I pellegrinaggi di febbraio e aprile Il Gruppo giovani non ha ostacoli! I pellegrinaggi di febbraio e aprile Il Gruppo giovani non ha ostacoli!

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L u g l i o 2 0 1 1 - a n n o X I - n u m e r o 2 7

Tutti i volti del servizio

Tutti i volti del servizio

A m i c i n c a m m i n oA m i c i n c a m m i n o

UNITALSIUNITALSI ParmaParma

I pellegrinaggidi febbraioe aprile

Il Gruppo giovani non ha ostacoli!

I pellegrinaggi di febbraio e aprile

Il Gruppo giovani non ha ostacoli!

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Il cammino continua...EditorialeEditoriale

La stesura dell’editoriale del giornalino nel ruolo di Presidente della Sottosezione

è per me motivo di gioia, e auspico che questo appuntamento, nonché il resto della pubblicazione, possano divenire un punto d’incontro e di coinvolgimento per tutti.Vi ringrazio fin da ora per lapazienza che avrete nel leggerlo eattendo eventuali suggerimentiche possano contribuire a miglio-rare questo strumento di comuni-cazione, che deve essere un mezzo di scambio di opinioni, idee e riflessioni. Desidero, inoltre, porgere il miopiù sentito ringraziamento a coloroche ci hanno preceduto e che, in

vario modo, hanno consentito alnuovo Consiglio, grazie alla loro attiva presenza, di proseguire il cammino associativo, trasmettendol’esperienza maturata nel tempo. In questi pochi mesi di presidenza, ho avuto modo di verificare che l’Unitalsi di Parma è una realtà “ricca”, sia nelle forme di parteci-pazione alle iniziative periodiche, da quelle locali ai Pellegrinaggi, (in particolare quello di aprile), sia per quanto riguarda gli impegni quoti-diani quali il servizio Arianna. È noto anche che è presente in Sottosezione un nutrito gruppo di aderenti alla Protezione Civile, che si sono già impegnati in attività operative, come, ad esempio, in

seguito al disastroso terremoto che ha colpito L’Aquila.In questo numero troverete alcune significative testimonianze sul modo di vivere l'esperienzaassociativa, che vogliono evidenzia-re la vitalità e l’entusiasmo che ci accomuna.Rivolgo da ultimo un sentito abbraccio a tutti i malati, a quanti si trovano in particolari situazioni di sofferenza e ai loro familiari, che sento vicini e che affido alla nostra Madre Celeste.Nell’augurare a tutti una buona estate vi saluto con affetto.

Luigi Ippolito

N u o v o c o n s i g l i o , t a n t e a t t i v i t à , u n s o l o c u o r e

In copertina: Lourdes, aprile 2011, pellegrini al Santuario.

Nel corso dell’Assemblea nazionale del 16 maggio a

Roma è stato eletto il nuovo Presidente nazionale: è Salvatore Pagliuca. Il nuovo Consiglio è composto da: Dante D’Elpidio e Agostino Borromeo (Vicepresidenti), Giovanni Punzi, Marzia Tanini, Francesco Lapalombara, Germano Benedusi, Francesco Dalla Rizza, Mons. Luigi Marucci (Assistente nazio-nale) e Don Danilo Priori (Viceassistente). Un nuovo incarico anche per l’ex Presidente di Parma Francesco Mineo, che è stato nominato il 26 febbraio Presidente della sezione emilia-no-romagnola. Assieme a lui, un’altra parmigiana ha assunto un incarico regionale: Annarita

d’Incà è il nuovo tesoriere. Il Consiglio regionale è così com-posto: Marco Baroni (Vicepresidente), Giovanni Loccarini, Maria Cecilia Spallanzani, Massimo Montanaro, Valerio Valeri, Antonella Paganini, Anna Romualdi, Marietta di Sario, Velia Gallinari, Angelo Torelli, G.Federico Lorenzini, Mons. Guiscardo Mercati (Assistente ecclesiastico). Anche a Parma c’è un nuovo Consiglio formato da: Luigi Ippolito (Presidente), Andrea Corradi (Vicepresidente), Paola Quintavalla (Segretaria), Ettore Manzoli (Tesoriere), Alberto Anedda, Federica Azzoni, Roberto Carvin, Paolo Mazzeo e don Renato Mori (Assistente ecclesiastico).

Unitalsi: rinnovate le carichePagl iuca Presidente nazionale. Mineo Presidente del la sezione

emi l iano-romagnola, Ippol i to del gruppo di Parma

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Salvatore Pagliuca,

Presidente nazionale

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Il cammino continua...MeditazioneMeditazione

Il 25 giugno ricorreva il 30° anniversario degli avvenimenti di Medjugorie, iniziati nel

1981. L’evento è stato festeggiato da migliaia di pellegrini. Medjugorie, Fatima e Lourdes sono santuari mariani che attirano milioni di pellegrini da tutto il mondo. Alcuni ritengono che i messaggi di questi tre santuari siano in relazione tra loro. In parti-colare, ritengono che Medjugorie sia in relazione con Fatima. Oltre a Padre Livio Fanzaga, il direttore di Radio Maria, viene ricordato il Beato Giovanni Paolo II, il quale avrebbe confidato al Vescovo Sebastiano Murilo Krieger “Medjugorie è il centro spirituale del mondo” (cfr. A. Socci, Mistero Medjugorie, pag. 9) e al Vescovo cecoslovacco Pavel Hinlica ”Medjugorie è la continuazione di Fatima, è la conclusione di Fatima” (id. pag. 150).Per quanto autorevole sia la con-vinzione del Papa, a tutt’oggi la Chiesa non ha ancora dichiarato autentici i messaggi di Medjugorie. In passato ci sono stati vari inter-venti: il Vescovo di Mostar, Mons. Zanic, si oppose strenuamente; il suo successore Mons. Rako Peric mantenne un giudizio negativo: “Sui fenomeni di Medjugorie sono tollerati i pellegrinaggi privati, ma non quelli ufficiali diocesani”. La Conferenza Episcopale jugoslava, il 18 aprile 1991, un mese prima dello scoppio della guerra bosniaca, affermava che fino a quel momen-to non aveva trovato nulla di soprannaturale e che non erano permessi i pellegrinaggi ufficiali; e chiedeva a Roma di prendere in mano la situazione.Il 26 marzo 2010, il Papa Benedetto XVI, con la nomina di una Commissione internazionale guidata dal Card. Ruini e formata da cardinali, teologi ed esperti, ha

avocato a sé la decisione sulla veri-dicità delle visioni e dei messaggi di Medjugorie. Questa commissio-ne dovrà valutare la credibilità dei veggenti, i testi dei messaggi (qua-lora ci sia qualcosa di contrario all’ortodossia), e i frutti spirituali che ne derivano. Da questo esame possono emergere incomprensioni o aspetti negativi, che non devono, però, essere attribuiti ai veggenti o alle apparizioni, ma derivano da situazioni storiche, ambientali, cul-turali o pastorali. Essi non appar-tengono, tuttavia, al deposito della Fede.Il Catechismo della Chiesa cattoli-ca (n. 107) afferma: “Lungo il corso dei secoli ci sono state delle rivela-zioni chiamate private, alcune delle quali sono state riconosciute dall’autorità della Chiesa. Il loro ruolo non è quello di migliorare o di completare la Rivelazione defi-nitiva di Cristo, ma di aiutare a viverla più pienamente in una determinata epoca storica”.Il fatto che la Chiesa abbia istituito una Commissione per esaminare i fenomeni di Medjugorie sta a indi-care l’importanza che questi assu-mono nella pietà del popolo cri-stiano. Se è certamente importante il riconoscimento ufficiale della

Chiesa, forse non meno importan-te è il frutto spirituale che ne rica-vano coloro che con fede viva e intensa preghiera vanno in pelle-grinaggio in questi luoghi. Quanti vi partecipano sono concordi nel riconoscere un miglioramento e un rinnovamento della propria vita spirituale: recuperano il gusto della preghiera, riscoprono la vita sacra-mentale e ne ricavano un forte invito alla conversione.

Don Renato Mori

Lourdes, Fatima, MedjugorieT r e l u o g h i c h e i n v i t a n o a l l a c o n v e r s i o n e

Il santuario di Medjugorie

Auguri e ringraziamenti

In occasione del rinnovo delle cari-che dell’Unitalsi, desidero ringrazia-re il precedente Consiglio, guidato da Francesco Mineo, per quanto ha fatto per far crescere e conoscere le numerose iniziative, tra cui il servi-zio Arianna. In particolare, ringra-zio il Dott. Mineo che ha sempre partecipato con lodevole impegno, viva fede ed esemplare devozione alla Madonna. Al nuovo Presidente, Luigi Ippolito, e a tutto il Consiglio, va il più fervido augurio perché siano sempre solleciti e generosi nella carità e nella fede per perse-guire le preziose finalità della nostra Associazione.

Don Renato

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VolontariatoVolontariato

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Tutti i volti del servizioL ' i n c o n t r o d e i v o l o n t a r i A r i a n n a e l a F e s t a d i p r i m a v e r a

Sabato 28 maggio è stata un’in-tensa giornata per l’Unitalsi di Parma. Alle 15.00, presso la

parrocchia di S. Benedetto, si è tenuto un momento di formazione dei volon-

tari Arianna, per riflettere su quanto fatto finora e provare a migliorare anco-ra grazie alle testimonianze di chi il servizio lo fa, ma anche di chi lo riceve. All’incontro, infatti, sono intervenuti

Don Luciano Genovesi, Assistente spi-rituale di Arianna, e Giuliana Costanzo, un’utente del servizio. Riportiamo qui le loro riflessioni.A seguire, si è svolta la tradizionale

Il piacere di un incontroSe anni fa mi avessero detto che avrei partecipato a una festa dell’Unitalsi e che avrei avuto la possibilità di parlare a una platea di volontari, mi sarei messa a ridere e non l’avrei ritenuto possibile, invece è accaduto.

Il 28 maggio scorso all’interno della Festa di Primavera sono stata invita-ta a partecipare al momento di for-mazione dei volontari del servizio “Arianna” portando il mio contri-buto da utente. È stato un bel momento perché ho avuto l’oppor-tunità di ringraziare i volontari che si adoperano per questo prezioso servizio, ma è stata anche un’occa-sione per riflettere insieme su come ci si sente da sia da utenti, siaa da volontari. Come ho raccontato ai presenti, la mia esperienza con l’Unitalsi non è iniziata nei migliori dei modi: per anni, quando ero una bambina e vivevo in Abruzzo con la mia famiglia, ogni volta che andavo a processioni religiose mi si avvici-

nava una signora vestita di bianco e, senza nemmeno domandarmi il nome, mi chiedeva di andare con lei e l’Associazione che accompagnava i malati a Lourdes, “perché la Madonna mi avrebbe fatto la gra-zia”. Adesso ne parlo sorridendo, ma in quegli anni mi dava veramente fastidio: non mi interessava quello che lei mi offriva e soprattutto non mi sentivo malata e bisognosa di un miracolo.Per quanto mi riguarda, queste cose valgono tutt’ora, ma la mia opinio-ne nei confronti dell’Unitalsi è cambiata grazie al fatto che, diven-tando grande, ho conosciuto perso-ne molto diverse da quella damina bianca, ho fatto più di una volta l’esperienza del viaggio a Lourdes e ho scoperto che un miracolo accade sempre ed è l’incontro con l’altro. Questo succede sempre, anche in quel quarto d’ora di viaggio su “Arianna”.Per me il vero di senso di questo servizio è proprio questo: “Arianna” non è un taxi e nemmeno un auto-bus, è fatta da persone, utenti e volontari, tutti diversi gli uni dall’al-tri per età, carattere, educazione,

abitudini; perciò a volte può essere difficoltoso e magari non sarà facile capirsi, ma si ha la possibilità di par-larsi, conoscersi e chiedere aiuto anche a chi spesso si dà per scontato che non possa dartelo perché rite-nuto fragile. La sfida vera si gioca in quel viaggio in cui ognuno investe sé stesso così com’è, con i suoi pregi, ma anche con le sue difficol-tà; e in questo siamo tutti sullo stes-so livello: utenti e volontari. La cosa importante è però che i volontari, in relazione agli utenti, siano più consapevoli dei propri limiti, altri-menti diventerebbe troppo difficile pretendere di aiutare l’altro.In questo rapporto tra utente e

Giuliana Costanzo

Festa di Primavera: unitalsiane a pranzo

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Cosa vuol dire fare volonta-riato oggi? E per di più in

un’associazione di chiara matrice confessionale come l’Unitalsi? Come mi relaziono con la parola volontariato? Sono domande importanti che ciascuno di noi si dovrebbe porre quotidianamente, non essendo mai scontata la risposta. La prova provata sono le a volte grandi difficoltà che si incontrano nel gestire i servizi.Non possiamo non partire, nel provare ad abbozzare una rispo-sta, dalla frase di Gesù in Gv. 15: “Nessuno ha un amore più gran-de di questo: dare la vita per i propri amici”. Questa è la chiave di lettura per impostare un discorso fondato sul volontariato. In altre parole: da dove parto? Da me o dall’altro? Qui spesso si cade in un equivoco non di poco conto. C’è in tutti la tenta-zione forte di pilotare il proprio servizio e di coniugarlo con tante istanze, che rischiano di portarci completamente fuori strada. Ad esempio, si sente dire: “Volentieri mi impegno, ma alle seguenti condizioni: quando ho tempo; quando mi va; quando non ho altro di meglio da fare”. In poche parole il volontariato è solo un saltuario riempitivo della giornata e magari non il solo.Si è volontari sempre. L’altro da me “guida e gestisce” il mio volontariato. L’altro da me mi chiede di intraprendere un cam-mino con lui che va oltre un mero servizio. Allora giunge spontanea la domanda: Chi sei tu per me? Già, chi sei? Per noi la risposta non può che essere una: l’immagine di Dio. Certo, una risposta così scardina totalmente la visione parziale che noi abbia-mo del volontariato: ci deve

mettere in crisi e spingerci a purificare quotidianamente il nostro servizio.Dobbiamo spaventarci? Dobbiamo gettare la spugna? Ovviamente no! Ma dobbiamo avere l’umiltà di lasciarci plasma-re da questa visione di volonta-riato. Ecco allora alcune ricadute molto pratiche e immediate: la puntualità e la perizia nel servi-zio (prima, durante e dopo). Il senso di responsabilità: mi pre-muro di trovare un sostituto se proprio non riesco a svolgere il mio compito (non demando al gestore…). Cerco di avere uno sguardo di fede (lo chiedo nella preghiera, magari all’inizio del servizio con l’altro volontario). Nessuno chiede il volontario perfetto (ci mancherebbe!), ma ciascuno di noi si deve sentire chiamato a entrare in questa logica del dono di sé sull’esem-pio di Gesù, che è venuto per servire e non per essere servito.Per concludere, ripetiamoci spes-so (specie nei momenti di stan-chezza) che noi siamo dei privi-legiati ad essere qui, nell’Unitalsi. Sì, dei privilegiati. Non abbiamo paura di dirlo. Privilegiati perché abbiamo la possibilità di penetra-re più a fondo il mistero dell’amore vero: quello permeato dall’amore di Dio. Abbiamo la possibilità di vivere fino in fondo il mistero dell’amore che si fa dono gratuito: io do me stesso perché tu sia. Questa è la vera impostazione del volontariato. Questa è la vera chiave di lettura di ogni rapporto interpersonale che si voglia dire maturo e costruttivo.

Don Luciano Genovesi

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Tutti i volti del servizioL ' i n c o n t r o d e i v o l o n t a r i A r i a n n a e l a F e s t a d i p r i m a v e r a

Festa di primavera con celebrazione della S. Messa e rinfresco: una bella occasione per ritrovarsi insieme a condi-videre momenti di preghiera e di gioia in compagnia di amici e familiari.

volontario è fondamentale che ci sia rispetto e i volontari, anche se mossi da compassione, secondo me, devo-no sempre tenere a mente che que-sto rispetto dev’essere reciproco. La compassione, infatti, non va confusa con la pietà: mentre la compassione riflette l’anelito del cuore a imme-desimarsi e soffrire con l’altro, la pietà è una serie controllata di pen-sieri intesi ad assicurarci il distacco da chi soffre. Come scrive Papa Benedetto XVI, la compassione cri-stiana non ha niente a che vedere col pietismo, con l’assistenzialismo. Piuttosto, è sinonimo di solidarietà e di condivisione, ed è animata dalla speranza. Perciò, se, come raccontava un volontario, accade che un utente, usando la sua condizione di svan-taggio, approfitti della situazione e chieda più di quello che era stato concordato, io ritengo sia giusto che il volontario dica di no, perché in questa maniera tratterà l’utente come una persona, non solo come un malato che ha bisogno di essere assistito, e gli darà una possibilità per crescere ed essere responsabile di sé stesso.

Giuliana Costanzo

L ' i n te r ven to d i don Luc iano Genoves i

È anche un privilegio

Da sinistra: Andrea Corradi, Ferdinando Sandroni (Delegato del Sindaco), don Luciano Genovesi

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IDDal 16 al 22 maggio 2011 ha fatto tappa a Parma “Tobia, Famiglie e parole in viag-

gio”: un progetto promosso da Forum delle Associazioni Familiari insieme al Gruppo editoriale San Paolo, che nei prossimi mesi rag-giungerà le famiglie in quindici piazze di diverse città. La prima è stata Parma, in occasione di “W la Famiglia”: rassegna di eventi e momenti d’incontro nata per cele-brare Giornata Internazionale della Famiglia.Il tour di Tobia, ha spiegato in un’intervista Francesco Belletti, Presidente del Forum delle Associazioni Familiari, parte pro-prio da Parma: “che ha fatto dell’attenzione alla famiglia una sua cifra distintiva e può tranquilla-mente confermare quanto sia bella, difficile e affascinante la sfida di costruire una città a misura di famiglia”.L’Amministratore del Gruppo edi-toriale San Paolo, don Vito Fracchiolla, ha elogiato la manife-stazione, dicendo che “in un pano-rama come quello italiano, così vivo e ricco di proposte, la cultura cattolica ritrova il suo spazio e scende nelle piazze tra la gente, per porsi al centro di un dibattito cul-turale e sociale; si tratta di un’occa-sione senza precedenti, che dimo-stra come la fede sia metodo di conoscenza della realtà, capace di interrogare i non credenti e di ribadire il valore della famiglia, prima risorsa per la società”. Anche il sindaco di Parma, Pietro Vignali, presente all’inaugurazione, ha affer-mato: “Parma vivrà una settimana di festa, ma anche e soprattutto una settimana per riflettere su una poli-tica seria per la famiglia”.Tantissime le organizzazioni, le

associazioni e i gruppi che per l’occasione hanno animato piazza Garibaldi con le loro numerosissi-me e partecipatissime attività. Tra queste c’era anche l’Unitalsi, che ha collaborato al progetto con “Le mille bolle blu”: un’iniziativa organizzata dal Gruppo Giovani dedicata ai bambini e alle famiglie. Il titolo, volutamente giocoso, non si ispirava solo alla celebre canzone, ma voleva soprattutto ricordare il classico colore delle divise dei volontari unitalsiani.La soddisfazione, da parte di tutti coloro che sabato 21 maggio erano in piazza, è stata veramente tanta per l’ottima riuscita dell’evento. Era presente anche il Presidente della sottosezione di Parma, Luigi Ippolito, che è rimasto molto col-pito dall’entusiasmo con il quale il Gruppo Giovani ha saputo orga-nizzare una così gradevole manife-stazione.Lo stand dell’Unitalsi era bello, colorato e divertente, molti sono stati i giovani volontari che hanno voluto essere presenti durante tutta

la giornata per intrattenere i bam-bini con giochi e palloncini colo-rati, ma anche per far conoscere ancor meglio la realtà unitalsiana a tantissime persone di Parma e pro-vincia. L’occasione è stata propizia anche per proporre una lotteria per la raccolta di fondi a sostegno delle attività rivolte ai giovani amici disabili. Raccontano i volontari, anche solo con il loro sguardo, la contentezza di vedere riunita la famiglia Unitalsi; infatti tra gli adulti e i bambini che si sono accostati allo stand, si è percepito un profondo, gradevole e significativo senso di appartenenza ad una famiglia che si muove e opera insieme per il bene degli altri. Pertanto ringraziamo col cuore tutti i presenti e coloro che anche col pensiero sono stati vicini a quanti hanno reso possibile questo fantastico sabato in piazza, con la speranza di poter riproporre l’iniziativa in altre occasioni in città e non solo.

Davide Piredda

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EventiEventi

L'Unitalsi riempie la piazza di "Mille bolle blu"U n ' i n i z i a t i v a d e l G r u p p o g i o v a n i p e r l a F e s t a d e l l a f a m i g l i a

Lo staff del Gruppo giovani

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Il 5 giugno scorso, una piccola delegazione dell’Unitalsi di Parma, su invito della sezione

lombarda, è partita alla volta di Como per visitare la mostra “Boldini e la Belle époque”. Ecco la testimonianza di due partecipan-ti: Giuliana Costanzo e Annalisa Dall'Asta.“Siamo partiti alle 7 del mattino” racconta Giuliana Costanzo, “la giornata sembrava ideale per una gita sul lago: c’era il sole e l’aria fresca; ma dopo pochi chilometri e per l’intero viaggio ci ha accompa-gnato una pioggia insistente, che non ci ha più abbandonato. Però, ogni volta che abbiamo dovuto fare spostamenti all’aperto, sembra-va che qualcuno lassù chiudesse i rubinetti per permetterci di non bagnarci; che dire? Ognuno tragga le sue conclusioni! Al nostro arrivo ci siamo ritrovati con il gruppo lombardo, presso l’Opera Don Guanella e siamo stati accolti da dolcetti e bibite e da un’aria di festa e calore umano. Quindi ci siamo diretti a Villa Olmo dove abbiamo visitato la mostra”.“Non è la prima volta che in quelle sale esposi-tive giungono persone con disabilità” spiega Annalisa Dall’Asta “ma una comitiva organizzata e numerosa come la nostra, certo, ha rappre-sentato un evento non comune. La mostra è molto ricca e interessan-te. Il percorso, totalmente accessibile, punta a rie-vocare tutto l’estro di Boldini: inventore di una pittura dal fascino imme-diato, vezzosa e originale quanto le donne che

amava ritrarre. Oltre alle sessanta opere dell’artista, sfilano altrettanti lavori di artisti che, come lui, hanno interpretato la Belle èpoque: Giuseppe De Nittis, le cui donne impeccabili popolano ippodromi e teatri; Federico Zandomeneghi, che si conquista la fama di cantore di un nuova tipologia femminile: la giovane donna che ride, mostrando i bei denti; Vittorio Corcos, audace e spavaldo, che rappresenta una immagine femminile quasi inquie-tante per la sua modernità. Sono gli anni nei quali lo sviluppo della tecnologia rivoluziona i modi di vivere, creando una prosperità e un benessere individuale prima scono-sciuti. Cambiano i costumi e si impone un’immagine di donna sensuale e consapevole di un fasci-no non più solo domestico, che cresce di pari passo al suo ruolo sociale. Delle donne ritratte colpi-scono gli sguardi, gli abiti descritti nei particolari più vezzosi, i gioiel-

li. Boldini è un ritrattista di fama e nella Parigi dell’epoca le donne chiedono di essere dipinte da lui per il prestigio che ne derivava”.“Finita la visita” continua Giuliana “siamo tornati al Don Guanella per pranzare insieme nello spirito della solidarietà e… della gratuità! I lombardi, infatti, ci hanno offerto il pranzo e li ringrazio a nome di tutti. Abbiamo anche potuto cono-scere la figura di Don Luigi Guanella (1842-1915)” dice Giuliana, “prossimo santo a ottobre e compatrono dell’Unitalsi. Como, infatti, è anche la “capitale” dell’opera di questo sacerdote che ha dedicato la vita ai giovani in stato di abbandono materiale o morale; alle persone anziane e han-dicappate, prive del sostegno necessario per una vita dignitosa; e a tutte le persone segnate da grave povertà sociale e religiosa. Di tutti loro, oggi, si prendono cura i suoi centri sparsi per il mondo, attraver-

so l’opera delle congrega-zioni da lui fondate: i Servi della Carità e le Figlie di Santa Maria della Divina Provvidenza.“Dopo pranzo” spiega Annalisa “avremmo dovu-to partecipare alla Messa, ma le condizioni meteo stavano peggiorando e abbiamo deciso di rien-trare”. “Nonostante la giornata grigia” conclude Giuliana, “penso che ognuno di noi abbia portato dentro di se lo spirito di fratel-lanza e solidarietà che abbiamo respirato e siamo rientrati ognuno nella propria routine quotidia-na carichi e ottimisti nell’affrontarla”.

L ' U n i t a l s i a C o m o p e r a m m i r a r e l e o p e r e d ' a r t e d i B o l d i n i

Una mostra senza barriere

Gli unitalsiani sul lago di Como

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PellegrinaggiPellegrinaggi

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Appartenere a una comunità viva, amica del SignoreIl desiderio di partireÈ bello poter essere a Lourdes lo stesso giorno dove, nel 1858, è cominciata la sua storia. Ma perché esserci? Non certo per dire io c’ero, come a una prima a teatro o a un pranzo di gala. Il desiderio profondo di chiunque parta per un pellegrinaggio è quello di poter cominciare ancora una volta il nostro rapporto con il Signore che ci ama e ha dato la sua vita per noi. Allora il dolore e la sofferenza ven-gono trasfigurati e integrati in una più grande e onnicomprensiva esperienza d’Amore.

Il pellegrinaggioÈ una esperienza di condivisione, di fare e sentirsi parte di una comunità più grande, che non è sotto il mio controllo, ma nella quale mi perdo, per ritrovarmi, chiamato per nome e con tenerez-za traboccante d’Amore. Così ogni esperienza di comunità può diven-tare superamento del limite e momento di gioia che chiama all’integrazione, ad appartenere a una comunità viva.

Il Vescovo di ParmaLa sua presenza, riservata e attenta a tutti, ha testimoniato che la Chiesa è una comunità di persone, pietre vive scolpite dallo Spirito per la città dei Santi. La Chiesa vive, animata dallo Spirito, nella nostra realtà quotidiana, ci confor-ta, ci nutre, ci accompagna, ci pro-pone i suoi insegnamenti. La Chiesa non è una ideologia, ma una comunità di persone vere, amiche del Signore.

Il ritorno a casaMi auguro che il seme che anche durante questo pellegrinaggio a Lourdes è stato deposto nel cuore dei partecipanti, sotto forma di esperienze liturgiche e di vita in comune, possa portare i suoi frutti, non secondo il progetto di ciascu-no, ma secondo il progetto di Dio.

Francesco Mineo

N o t e d a l p e l l e g r i n a g g i o a L u r d e s d e l f e b b r a i o 2 0 1 1

Il Padre Nostro con Bernadette

Lourdes, vista del santuario dal fiume

Il Padre Nostro è il tema pastorale che accompa-gnerà i pellegrinaggi a Lourdes per tutto il 2011:

la preghiera più bella, perché pronunciata da Dio, apparentemente semplice, perché si impara da bam-bini, ma difficile da vivere fino in fondo. Per questo dobbiamo meditarla e “reimpararla” da capo. Può aiutarci l’esempio di Bernadette che, ha affermato Mons. Marucci, “con la sua vita di preghiera e di azione, è immagine di come un figlio si pone in

relazione col Padre ed è, nello stesso tempo, sorella di intercessione”. E può aiutarci proprio il pellegri-naggio: sia i volontari sia gli ammalati, infatti, si scoprono fratelli condividendo un’esperienza nel nome dello stesso Padre. Il Padre nostro ci chiama all’impegno del perdono reciproco, ma ci invita anche a scoprire il progetto che Dio ha per ciascu-no di noi e ad abbandonarci con fiducia al suo abbraccio.

I l t ema pas to ra le che accompagnerà i pe l l eg r inagg i de l 2011

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Lourdes può cambiarti la vita

Tra i volontari che hanno partecipato al pellegrinaggio a Lourdes, svoltosi dal 13 al

19 aprile, c’era Enzo Beccanti, barelliere Unitalsi da più di 20 anni. Abbiamo raccolto la sua testi-monianza.“Il pellegrinaggio mi ha lasciato dentro, ancora una volta, sensazioni positive” afferma Enzo. “Il bel tempo ci ha permesso di svolgere regolarmente tutto il programma. Per me è stato particolarmente importante il rosario recitato con gli altri volontari all’alba: è stato un momento che ci ha dato forza prima di immergerci negli impegni quotidiani. Anche la processione Eucaristica, che ora parte dalla Basilica dell’Annunciazione, è stato un momento molto atteso e molto forte, tanto che, anche se il pro-gramma ne prevedeva una sola, alcuni hanno chiesto di.... fare il bis”. Enzo ha un solo rammarico: “Eravamo in pochi e questo ha facilitato il raccoglimento; però mi rattrista vedere meno gente del solito. La Madonna ha invitato Bernadette ad andare da lei e credo lo dica anche a noi, perché ha un messaggio per tutti, in ogni situa-zione. A me, ad esempio, ha cam-biato la vita”.

Da imprenditore a volontario“Nell’aprile 1990” racconta Enzo “durante il mio primo pellegrinag-gio da barelliere, nel corso della processione aux flambeaux, mentre accompagnavo una suora in sedia a rotelle, ho cominciato a sentirmi poco bene. Sono riuscito a riporta-re la suora fino all’ospedale e poi mi sono ritrovato in rianimazione: avevo avuto un infarto.Ricordo che, mentre ero a letto, attaccato a macchine che mi tene-vano in vita, guardando il crocifisso

dissi: ‘Signore, se ti serve un volon-tario io sono disponibile.’Rimasi 20 giorni in ospedale e quando tornai a casa mi dissero che, probabilmente, qui non sareb-bero riusciti a salvarmi: la Madonna mi ha risparmiato e io ho mantenuto la promessa. Prima avevo un’azienda con 30 dipendenti; l’ho ceduta – salvaguar-dando il lavoro dei dipendenti – e da allora mi dedico al volontariato. Sono stato in Romania a gestire un orfanotrofio, poi ho svolto vari servizi in diverse parrocchie e nell’Unitalsi, alla quale sono molto legato: oltre al servizio ai pellegri-naggi, infatti, oggi sono anche volontario Arianna. Non mi è mai mancato il lavoro e spero di aver accumulato un buon deposito nella banca di Pietro…Dopo quella che per molti sarebbe stata una battuta d’arresto e per me è stata una svolta, ho avuto altre croci: sono rimasto vedovo e ho avuto problemi di salute; ma sono ancora qui e sono grato alla

Madonna, che ha trasformato la mia vita come può fare con quella di molti altri”.

Tour operator per Maria…Enzo non solo partecipa ai pelle-grinaggi, ma, ogni volta che ne ha l’occasione, invita tutti ad andare: “Anche gli ultimi due che ho ‘mandato’ sono rimasti entusiasti” dice, “una era una giovane suora, che è tornata serena e rafforzata nella sua vocazione”.Da oggi, poi, non c’è nemmeno bisogno di aspettare i nostri pelle-grinaggi: “Se qualcuno non può in quelle date o vuole andare in un altro momento” spiega Enzo “c’è la possibilità, contattandoci, di essere ospitati negli alberghi gestiti dall’Unitalsi, in cui si trova sempre un’accoglienza speciale e ci si sente un po’ a casa”. Insomma, non ci sono più scuse per sottrarsi all’invito di Maria…

Intervista a cura di Cristina Musi

Te s t i m o n i a n z a d i E n z o B e c c a n t i , s t o r i c o b a r e l l i e r e

Lourdes, momento di preghiera, durnate il pellegrinaggio di aprile

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IIl mio nome è Marietta, sono nata il 16 luglio del 1992 su un “treno bianco” in pellegrinag-

gio verso la grotta di Massabielle, cuore del Mistero di Lourdes. Era il mio primo viaggio con l’Unital-si, su quel treno incontrai per la prima volta i volti dolci e sorri-denti delle dame e dei barellieri.Come un bimbo in braccio alla sua mamma, mi sentii subito a casa, protetta dalla loro vicinanza. Mi lasciai accarezzare dalla loro pre-senza, il mio cuore iniziava a batte-re per la prima volta. Mi unii a loro nella preghiera e nei loro canti di lode. Riesco ancora oggi a sen-tire l’eco di quell’Ave Maria! Sono nata lì perché è lì che il dolore del mio lungo calvario si è trasfigurato! L’Amore della Mamma celeste e dei suoi figli mi aveva travolto e, strappandomi il vecchio e povero cuore, me ne donava uno comple-tamente nuovo.La mia carrozzina da 45 anni è la mia compagna di vita. Avevo solo quattro anni, quando fui colpita dalla poliomielite e, da allora, i ricoveri in ospedale sono diventati

la routine della mia esistenza. Sono invalida al 100% agli arti inferiori e superiori, da sola non riesco a compiere neppure il più banale gesto. Dipendo completamente, in tutto e per tutto, dagli altri. Anche solo per bere un bicchiere d’acqua, sfogliare un giornale, o voltarmi nel letto, dipendo da altre persone.Come vorrei pregare inginoc-chiandomi e congiungendo le mani, ma ciò non mi è possibile. Con il tempo ho scoperto che per ringraziare Dio basta un cuore che batte, si commuove e prega.

Dalla Lucania a Carpi con la “famiglia” dell’UnitalsiCirca tre anni fa ho lasciato la Lucania e mi sono trasferita a Carpi. Partire dalla Basilicata non è stata una sconfitta per me, perché in terra emiliana ho ritrovato la mia amatissima sorella Carmela, mio cognato Rocco e l’affeziona-tissimo nipote Antonio.L’avvocato e amico carissimo Salvatore Pagliuca, Vicepresidente

nazionale dell’Unitalsi, scriveva in un articolo che se la Basilicata, e S. Chirico nello specifico, perdeva un cittadino dopo la mia partenza, l’Unitalsi non avrebbe perso Marietta, che avrebbe continuato a operare nella Sottosezione di Carpi. Infatti, proprio a Carpi ho incontrato il Presidente della Sottosezione, Paolo Carnevali, una persona umile e sensibile, in una parola speciale, grazie al quale ho conosciuto poi tutto lo staff della Sottosezione di Carpi, della Sezione Regionale e in particolare il neo Presidente Dott. Mineo: in lui riconosco un medico di rara umanità, capace di interpretare la sua professione e, inevitabilmente, il suo ruolo nell’associazione, come servizio disinteressato al paziente, al fratello.La gioia di vivere in famiglia è una sensazione unica e non credo di esagerare quando penso che a Carpi ho ritrovato due famiglie!A Carpi, come in Basilicata, non mi è mai mancato l’amore della comunità unitalsiana che si innesta perfettamente a quello dei miei cari. Grazie agli amici dell’Unitalsi

“V i d a rò un cuo re nuovo”Q u a n d o i l p e l l e g r i n a g g i o f a r i n a s c e r e l a g i o i a d e l l a f e d e

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TestimonianzeTestimonianze

Nelle pagine: momenti del pellegrinaggio di

aprile 2011

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“V i d a rò un cuo re nuovo”Q u a n d o i l p e l l e g r i n a g g i o f a r i n a s c e r e l a g i o i a d e l l a f e d e

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sono riuscita a visitare luoghi come la Terra Santa, Fatima, Malta e, lo scorso mese, San Giovanni Rotondo con la presenza attenta, preziosa e amorevole di Don Gian Pio Caleffi, assistente spirituale della Sottosezione dell’Unitalsi di Carpi.

Accettare la sofferenza per conoscere la gioiaIl pellegrinaggio per me è un luogo dell’anima dove avverto una sensazione di familiarità, conoscen-za, pace. Nelle mie giornate non mancano le sofferenze, le amarezze, i dispiaceri, le umiliazioni e la stan-chezza. I pellegrinaggi mi donano la carica e la giusta dose di speran-za e coraggio per affrontare le dif-ficoltà del quotidiano.Il pellegrinaggio è un cammino e ogni volta per me diventa un cam-mino di fede e di ringraziamento. Non mi metto in viaggio per chie-dere la mia guarigione perché sono già guarita, proprio nel mio primo pellegrinaggio a Lourdes! Con l’intercessione di una Madre tanto compassionevole e tanto tenera verso coloro che soffrono, ho sco-perto l’amore che ha spinto Gesù, “l’uomo dei dolori”, a morire per noi sulla Croce. Con la giovane Bernadette, consumata fino alla fine dall’amore e dal dolore, “maci-nata come un chicco di grano”, ho imparato che l’accettazione della sofferenza è una vittoria che non ti fa conoscere la felicità, ma la vera gioia, non una gioia sensibile, ma un appagamento tranquillo e misterioso.A Lourdes ho scoperto che la sola infermità è quella di essere ampu-tati da Dio!Non credo ci sia un miracolo più grande di questo! Davanti alla grotta di Massabielle ho ricevuto più di quello che potessi mai spe-

rare.Cari amici, la grazia sovrabbondan-te che Dio aveva riservato per me ha continuato ad agire e continua ancora oggi nella sua opera attra-verso la mia famiglia e i miei amici, che sono l’unico dono tan-gibile che avevo chiesto nel mio primo indimenticabile pellegrinag-gio a Lourdes.

Un grazie e un sorriso a tuttiA distanza di anni, questa diventa un’occasione propizia per salutare e ringraziare tutti voi. È mio deside-rio esprimere il mio apprezzamen-to e la mia gratitudine a tutta la famiglia unitalsiana, in primis a Sua Eccellenza Mons. Guiscardo Mercati e agli Assistenti Spirituali, al neo eletto Presidente Regionale Dott. Francesco Mineo al riconfer-mato Presidente della Sottosezione di Carpi, Paolo Carnevali, a tutti presidenti, consiglieri e consiglieri aggiunti, confermati e neoeletti, di tutte le Sottosezioni, senza dimen-ticare il Presidente Regionale uscente, Italo Frizzoni, e tutti colo-ro che hanno avuto incarichi in questi anni, perché con il loro “ser-vizio” hanno contribuito concreta-mente alla crescita dell’Unitalsi.Grazie di cuore a quanti partecipa-no attivamente all’organizzazione di questo pellegrinaggio e che ogni anno lo rendono possibile. A voi, dame e barellieri, che nell’indossare

la divisa, bianca o blu, di questa straordinaria associazione, vi mette-te al servizio degli altri con umiltà e senso profondo di responsabilità, perché possiate, attraverso la visita all’ammalato durante l’anno, intesa come continuazione nella quoti-dianità dell’esperienza del pellegri-naggio, rinnovare il significato autentico della vostra presenza a Lourdes.Il mio augurio più grande è che ognuno di noi, scendendo dal treno bianco, continui a portare Lourdes nel cuore raccontando con la vita la gioia di essere disce-poli del Signore “alla scuola di Maria”.Vi chiedo di stare uniti nella pre-ghiera donandovi il regalo più grande: il sorriso! È il sorriso il segno dell’amicizia di tutti coloro che entrano ogni giorno dalla porta principale del mio cuore, lì si fermano in silenzio, ne ascoltano e custodiscono i battiti soprattutto nei momenti più difficili, quando le forze umane vengono meno e si sente più forte il dolore. Rimangono lì, strumenti nelle mani del Signore, ad aiutarmi a rinnovare il coraggio e a fortificare la fede in un Padre che, nel suo infinito Amore, a ciascuno di noi ha consegnato il dono più bello e più grande: la propria vita.

Marietta Di Sano

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DLLa marcia è stata ben ingrana-ta e il Gruppo Giovani dell’Unitalsi di Parma non

intende rallentare la sua attività. Maggio è stato un mese foltissimo di iniziative alle quali abbiamo par-tecipato e alcune sono state orga-nizzate da noi: Le Mille Bolle Blu (21 maggio), con i giovani unital-siani a raccontare in piazza il volontariato; la Festa di Primavera (28 maggio), che ogni anno raduna la grande famiglia Unitalsi di Parma per trascorrere un pomerig-gio di preghiera e di festa e si è conclusa con una gustosa cena in compagnia; la Partita del Cuore che quest’anno si è tenuta a Parma (30 maggio) e ci ha visti partecipa-re numerosi e con tanto entusia-smo: volontari e giovani amici disabili insieme per condividere interessi comuni per lo sport e per

gli artisti che si sono esibiti in campo.Per continuare in questo clima unico di vitalità, il 12 giugno con un gruppo nutritissimo di volonta-ri e disabili (circa 40 persone) abbiamo trascorso una fantastica giornata al parco divertimenti di Gardaland. Siamo partiti quasi all’alba con un mezzo attrezzato e il tragitto è stato rallegrato dalla caratteristica e simpatica animazio-ne di alcuni volontari, che con la musica di una chitarra e tante can-zoni hanno fatto sentire meno la fatica del viaggio. La giornata, accompagnata dal bel tempo, ci ha permesso di partecipare a tante attrazioni del parco: Transgardaland express, spettacolo della sabbbia magica, spettacolo dei delfini al Palablu, spettacolo “Museum the secret” al Gardaland theatre e tanti

altri. Non è mancato il momento del ristoro con il nostro abituale e più che abbondante “pranzo al sacco”! Al termine della giornata era grande la soddisfazione e la contentezza di tutti. Tutte queste esperienze positive agiscono su noi volontari come sti-molo a non mollare il cammino intrapreso dal gruppo, che non si ferma, ma prosegue con gli appun-tamenti estivi: il 25 giugno per assistere ai fuochi pirotecnici sul lido di Boretto e poi al mare, nel mese di luglio.È sempre necessario ringraziare tutti coloro che collaborano con il Gruppo Giovani e far sentire viva l’anima di questo bel gruppo, ren-dendo visibile il vero spirito che ci muove: l’amicizia e l’amore per il prossimo.

Davide Piredda

Il Gruppo giovani non ha ostacoli!

Amicizia e amore per il prossimo, il motore di tanti eventi passati e futuri

AssociazioneAssociazione

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Il Gruppo giovani in gita a Gardaland

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D

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L'emergenza: il nostro mestiere

Da quella fatidica notte del terremoto in Abruzzo, il 6 aprile 2009, di tempo ne è

passato. A distanza di quasi due anni, precisamente il 18 gennaio scorso, inizia il 1° Corso di forma-zione dei volontari unitalsiani che vogliono operare (anche) in condi-zioni di emergenza e vogliono entrare a far parte della Protezione Civile. È proprio con quell’evento negli occhi e, ancor di più, nella mente e nel cuore che ci apprestia-mo a cominciare questa nuova sfida, questo percorso che, ne siamo consapevoli, non sarà una passeg-giata, ma che, siamo certi, sarà capace di fornirci grandi soddisfa-zioni, mai personali, ma sempre in vista della persona che aiutiamo, dell’“altro da noi”.Tra di noi, le persone che hanno partecipato all’esperienza del terre-moto in Abruzzo sono molte, quasi tutte: da loro partono storie, aned-doti, sensazioni, emozioni. Certo, precisano subito, sul campo non tutto è bello, niente è facile, tutto sembra surreale e inspiegabile; ma siamo qui per questo. Anzi, per questo ci sono i nostri istruttori: il coordinatore del Comitato di Protezione Civile, l’esperto di gestione dei rischi, il geologo,

l’istruttore dei Vigili del Fuoco, il medico del 118, la psicologa. Ce ne accorgiamo subito, in un batter di ciglio: operare in emergenza è una cosa molto seria. Non ci si improvvisa infermieri, magazzinieri o autisti. La buona volontà spesso non basta: occorre la teoria. Ci consigliano di mettercelo bene in testa. Quello che sembra semplice, diventa difficile. Le azioni di routi-ne quotidiana possono diventare ingestibili. Non siamo eroi, né ci verrà richiesto di esserlo. La Protezione Civile “moderna”, infatti, vuole essere proprio questo: un insieme di tante, piccole e gran-di, associazioni che, ognuna secon-do la propria attitudine e vocazio-ne, va a comporre il mosaico di entità di cui è composto il Comitato Provinciale di Protezione Civile. Di una di queste, come una goccia nel mare, siamo parte anche noi, e ne siamo fieri.

Scopo del corso (in nove puntate) non è stato, quindi, quello di forni-re al singolo competenze specifiche su ogni aspetto che può incontrare in una calamità; piuttosto, il volon-tario Unitalsi di Protezione Civile dovrà avere delle conoscenze di base su tutto quanto potrà incon-trare davanti a sé per sapere come reagire e comportarsi, ma soprat-tutto dovrà saper fare bene il suo mestiere. Facile, potrà obiettarsi. Ma facile non è, se proviamo a calarci, per un attimo, in una situa-zione di pericolo, e pensare di risolvere, in quel contesto, anche il più banale dei problemi. Ecco che, allora, da parte di quelli tra noi che c’erano, riaffiorano alla mente ricordi, quasi cancellati, quasi dimenticati, di quelle giornate d’aprile di quasi due anni fa, in cui tutto ebbe inizio…

Andrea Corradi

1 ° c o r s o d i f o r m a z i o n e p e r i v o l o n t a r i d e l l a P r o t e z i o n e C i v i l e

Corso di formazione

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• 5 febbraio. Il Consiglio della sottosezione ha partecipato al Convegno Regionale Unitalsi a Imola.• 13 febbraio. Celebrata in Cattedrale la Giornata Mondiale del Malato.• 27-30 febbraio. Pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo.• 18 marzo. Un piccolo gruppo ha partecipato agli Esercizi spirituali nazionali a Loreto.• 2-3 aprile. Giornata nazionale dell’Unitalsi con vendita piantine di ulivo in piazza della Steccata e presso il Santuario di Fontanellato.• 12-19 maggio. Un piccolo gruppo ha partecipato al Pellegrinaggio in Terra Santa.• 14 maggio. Nell’anniversario della morte di Padre Lino, all’Annunziata si è svolta una veglia france-scana, alla quale hanno partecipato numerose associazioni cittadine, tra cui l’Unitalsi. Era presente don Luigi Ciotti, fondatore di Libera. Durante la serata è stato consegnato a don Andrea Volta il premio Avis – Padre Lino.• 15 maggio. Pellegrinaggio della Sofferenza a Fontanellato con S. Messa presieduta dal Vescovo. • 31 maggio. A conclusione del mese mariano, l’Unitalsi ha animato la processione aux flambeaux presso il Santuario di Fontanellato.• 3-6 giugno. Pellegrinaggio Regionale a Lourdes.• 16 giugno. La sottosezione ha partecipato alla Processione del Corpus Domini.• 18-21 giugno. Pellegrinaggio con il “Pullman della Grazia” a Loreto.• 9 luglio. Pellegrinaggio alla Madonna della Consolazione di Bedonia con la sottosezione di Borgotaro.

ÈÈ impossibile pensare che te ne sei andata. Così, in punta di piedi, senza dirci nulla,

senza darci un semplice preavviso. Era il tuo stile di vita: essere pre-sente, essere d’aiuto, ma farsi da parte silenziosamente per paura di disturbare. Sempre pronta, sempre attiva e disponibile. Alle feste unitalsiane il tuo regno era la cucina. Riordinavi in silenzio e in silenzio, a lavoro terminato, te ne andavi. Non riuscivi a stare ferma e ridendo dicevi che nella vita avevi lavorato talmente tanto che ti era impossibile stare in ozio, essere inoperosa.Ricordo con affetto e nostalgia i tuoi consigli, i tuoi suggerimenti, la tua saggezza. Ci parlavi del passato, dei momenti duri della tua vita, ma sottolineavi che ora eri felice, per-ché circondata dall’amore dei figli, nipoti e pronipoti. “Spero e prego di non disturbare

nessuno” ripetevi spesso. Tu volevi molto bene alla Madonna e Lei ti ha accontentata. Te ne sei andata come desideravi, improvvisamente, senza disturbare nessuno.Grazie Ismele per tutti i tuoi inse-gnamenti e per il tuo esempio di vita veramente vissuta secondo il Vangelo. Ora riposati, non spolve-rare le ali degli angeli, non spazzare le nuvole grigie, non lucidare le stelle!Ti ricorderemo sempre come una persona speciale e, a nome di tutte le amiche dell’Unitalsi e del grup-po volontarie di Villa San Bernardo, ti diciamo che non ti dimentiche-remo e ti porteremo nel cuore. Ciao Ismele, dolce, generosa, umile sorella. Cercheremo, se ci riuscire-mo, di imitare il tuo esempio.Ti vogliamo bene.

Gianna Mazzera

Notizie dalla sottosezione

AssociazioneAssociazione

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Ricordo di una sorel la umi le e instancabi leC a r a I s m e l e

Ismele Siri

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I

Quelle terrene sono il sale della

vita,

rendono la stessa più completa,

musicale

o sportiva, poco importa se il cuore

ti conforta. Ma quella più impor-

tante

è quella spirituale, che ci mette

un’intera settimana per estrapolare

la sua essenza che a noi manca:

la Settimana Santa.

Questa è la morale che ci deve

aiutare a ricordare

che la vita va vissuta con coraggio

ed abnegazione e, naturalmente,

con passione.

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L a p a s s i o n eP o e s i a d i F a b i o G i a r e l l i

Zirudèla* d’i malè

Di Pietro Pancaldi, da Budrio (Bo)

Zirudèla d’i malèL’Unitalsi l’è vgnò què:per avion e ferroviapellegrini di Maria.

La Madonna ci ha chiamati ed a Lourdes siam arrivatianimati, ben si vede,dal richiamo della fede.

Tutto ciò che ci travaglia,dice Mons. Garavaglia,se vissuto con amoregià ci porta dal Signore.

Questa nostra sofferenza,poi aggiunge sua eccellenza,per qualunque malattia, affidiamola a Maria:

è da centocinquant’anniche guarisce dei malanni.Noi domani ci lasciamoe a casa ritorniamo,

ma non ci sentiamo solicon Mineo e con Sassoli,Carnevali e Mons. Mercati,non sarem abbandonati.

Pellegrini ed ammalati:noi ci siam complimentaticon le dame e i barellieridi Unitalsi siamo fieri.

Alla fine lo facciamoe tra poco li applaudiamo,con chi ha letto e chi ha prega-to e chi ha sol partecipato.

Questo è un bel pellegrinaggio.Ci torniamo, su coraggio.

* La zirudèla è una forma di poe-sia popolare diffusa a Bologna e in tutta la Romagna. Deve il nome alla “ghironda” antico strumento musicale con cui veniva accompa-gnata. Questa è stata scritta da un amico dell’Unitalsi, durante il pel-legrinaggio diocesano di aprile 2011.

Il 15 marzo scorso, presso il pode-re S. Teresa, si è svolto un torneo

benefico di burraco a ricordo di Franca Mutti Fratta, appassionata giocatrice e da molti anni iscritta all’Unitalsi come sorella d’assisten-za. Oltre 100 persone hanno aderi-to all’invito e partecipato con entusiasmo.Grazie a questa iniziativa, il cui ricavato è stato devoluto all’Unital-si di Parma, alcuni ammalati hanno potuto partecipare al pellegrinag-gio a Lourdes di aprile.La gara, organizzata e condotta con

disponibilità e competenza, si è svolta in un clima di amicizia e cordialità. Al termine sono state premiate le prime 15 copie classifi-cate grazie alle generose donazioni di numerose aziende parmensi: Banca Monte, Barilla, Bia, Borri, Caseificio Monica, Greci, Lilloni, Rosati e Salsi, Silva e Smeg. Un ricco buffet ha concluso il pomeriggio, con l’impegno da parte di tutti di ripetere presto l’in-contro.

Gianna Mazzera

Burraco beneficoI l ricavato util izzato per il pellegrinaggio di aprile

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Fabio Giarelli

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Unitalsi Parma - Amicincammino, luglio 2011, anno XI, numero 27 periodico di informazione dell’Unitalsi di Parma

Reg. Trib. PR n. 24 del 8/8/2001 - Direttore responsabile: GF BellèRedazione: Borgo Pipa, 3/a, Parma - tel. 0521 206026, fax: 0521 221920; e-mail: [email protected]

Realizzazione editoriale: Cristina Musi, Sale in Zucca comunicazione - Stampa: Stamperia ScrlSpedizione in A.P. Art. 2 Comma 20/C Legge n.662 del 23/12/96 - Filiale di Parma

UNITALSI - Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali

Appuntamenti estate - autunno 2011• 22-28 agosto. Pellegrinaggio regionale a Lourdes in treno e in aereo.• 6 settembre. Pellegrinaggio a Loreto in pullman in occasione della Giornata Eucaristica.• 26 settembre - 2 ottobre. Pellegrinaggio a Lourdes in treno e in aereo.• 11-14 ottobre. Pellegrinaggio regionale a Nevers.• 25-29 ottobre. Pellegrinaggio a Fatima in aereo.

Il notiziario è disponibile anche su internet all’indirizzo: www.unitalsiemiliaromagna.it, elenco sottosezioni.

Momen t i d i s p i r i t u a l i t à ma r i an aSantuario di Fontanellato• Ogni domenica, dopo la S. Messa delle 16.30, Adorazione eucaristica.• Il 13 di ogni mese “Ora mariana”: alle 21.00 reci-ta del S. Rosario e processione aux flambeaux.• Il 15 agosto, Festa dell'Assunta.

• Dal 23 settembre al 1° ottobre, alle ore 21,00, Novena di preparazione alla Festa della Madonna del Rosario.• Il 2 ottobre, Festa della Madonna del Rosario, ore 16,30 Santa Messa presieduta dal Vescovo mons Enrico Solmi e processione per le vie del paese.

Lourdes, aprile 2011, processione