marija kukaina

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  • 8/3/2019 Marija Kukaina

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    Marija Kukaina

    "Di notte sentivo pianti, lamenti e spari"

    CRNI VRH (Slovenia) - Marija Kukania aveva dieci anni nel 1945.

    Adesso abita con il marito architetto vicino a Nova Gorica, ma non

    ha dimenticato. La casa dei suoi sul limitare del bosco, a poche

    decine di metri da quell'avvallamento che inghiottiva le persone:

    Mi svegliava la luce dei fari dei camion. La prima notte ho sentito

    36 spari, la seconda 38. Attutiti appena dalla distanza ci arrivavanoflebili pianti, lamenti e gemiti. Mio padre era a Mathausen. Quando

    torn andammo a vedere che cosa era successo. Trov un orologio

    tutto schiacciato e un frammento di mandibola. Si sedette e si mise

    a piangere, a piangere. Nella foiba sono finite di sicuro pi di

    cinquanta persone. Ho capito la tragedia solo quando ho origliato

    per caso un dialogo fra mamma e pap.Maria era nella folla degli oltre cinquecento sloveni che hanno

    depositato decine di lumini e che hanno assistito alla solenne

    benedizione delle vittime il 25 ottobre. Anka Puzenel, 51 anni, la

    donna che si battuta per dare una sepoltura degna agli

    scomparsi, la ricorda come quella donna che ha pianto tutte le sue

    lacrime. Quando le venuta l'idea del funerale signora?

    Tanti anni fa. I miei genitori mi parlavano sempre dell'accaduto. Se

    ne discuteva anche a scuola, ma solo fra amici fidatissimi. Era del

    tutto impensabile affrontare l'argomento in pubblico. C' gente che

    ancora non ammette l'accaduto.

    Chi per esempio?

    I borzi, i partigiani, hanno sostenuto che nella foiba non c'

    assolutamente nulla. Il presidente della sezione di Idrija

    dell'Associazione ex partigiani Franz Petric ha scritto al consiglio

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    comunale per tentare di bloccare la nostra iniziativa. Ha sostenuto

    che avremmo dovuto chiedere la licenza municipale per costruire un

    monumento e che comunque prima di erigere una stele si sarebbe

    dovuta accertare l'identit degli scomparsi.

    Che cosa l' ha spinta a questa battaglia?

    L'umana piet, non ho parenti scomparsi. Sono consigliere di

    frazione a Monte Nero, ma la politica non c'entra nulla. Sono solo

    una cattolica convinta. Il sindaco Samo Beuk mi ha appoggiato.

    Abbiamo cominciato a lavorare due anni fa. Ho trovato un mucchio

    di volontari. I falegnami che hanno costruito la staccionata e la

    croce, i muratori che hanno piantato i supporti di ferro nella roccia,

    l'architetto che ha disegnato il tutto... pagher di tasca mia solo i

    materiali. Abbiamo scelto il 25 perch era l'ultima domenica prima

    della festa dei morti.

    stata lei a chiamare il vice primo ministro?

    Assolutamente no. venuto di sua iniziativa assieme al ministro

    della giustizia il giorno dei defunti. Ma il momento pi felice dellamia vita stato una settimana prima, quando l'ausiliario Renato

    Podbersic e il parroco Albert Strancar hanno benedetto la foiba.

    venuta gi un acqua fitta, uno scroscio, come se il cielo volesse

    partecipare al pianto... Ho mandato 180 inviti. La mia amica

    architetto Petric Moravec ci ha fatto stampare sopra questo appello:

    Partecipate a un viaggio. Per tutti gli scomparsi il viaggio durato53 anni. Adesso finalmente finito.