materia l'altro nome dell'illusione. italian
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L’AUTOREHARUN YAHYA è lo pseudonimo dell'autore, Adnan Oktar, che è
nato ad Ankara nel 1956. Dopo aver completato gli studi superiori ad
Ankara, ha studiato arte alla Mimar Sinan University di Istanbul e
filosofia all‘Università di Istanbul. A partire dagli anni 1980 ha pubblicato
molti libri su temi politici, scientifici e di fede. Harun Yahya è molto
conosciuto come autore di opere importanti che svelano l'impostura degli
evoluzionisti, le loro errate tesi, e gli oscuri legami tra il darwinismo e
ideologie sanguinarie come il fascismo e il comunismo.
Le opere di Harun Yahya, tradotte in 57 lingue, costituiscono una
collezione di più di 45.000 pagine in totale con 30.000 illustrazioni.
Il suo pseudonimo è composto dai nomi Harun (Aronne) e Yahya
(Giovanni), in memoria dei due venerati Profeti che si batterono contro la
perdita di fede dei loro popoli. Il sigillo del profeta sulle copertine dei suoi libri
è simbolico ed è collegato ai loro contenuti. Esso rappresenta il Corano (la
Scrittura Finale) e il Profeta Muhammad (la pace e la benedizione siano su di lui),
l'ultimo dei profeti. Sotto la guida del Corano e della Sunna (insegnamenti del
Profeta [la pace e la benedizione siano su di lui]), l’autore si
propone di demolire uno per uno i cardini delle ideologie
atee, e di avere l’“ultima parola”, in modo da mettere
completamente a tacere le obiezioni sollevate contro la
religione. Egli usa il sigillo dell’ultimo Profeta (la pace
e la benedizione siano su di lui), che raggiunse la
saggezza definitiva e la perfezione morale, come
segno della sua intenzione di offrire quest'ultima
parola.
Tutte le opere di Harun Yahya hanno un unico
obiettivo: trasmettere il messaggio del Corano;
incoraggiare i lettori a riflettere su questioni
fondamentali della fede, come l’esistenza
di Dio, l'unità e l’Aldilà; e
dimostrare quanto fragili sono
le fondamenta dei sistemi atei
e delle ideologie distorte.
Harun Yahya ha moltissimi lettori in molti paesi, dall’India all’America, dall’Inghilterra
all’Indonesia, dalla Polonia alla Bosnia, dalla Spagna al Brasile, dalla Malesia all'Italia, dalla Francia alla
Bulgaria e alla Russia. Alcuni dei suoi libri sono già disponibili in inglese, francese, tedesco, spagnolo,
italiano, portoghese, urdu, arabo, albanese, cinese, swahili, hausa, dhivehi (la lingua delle Mauritius),
russo, serbo-croato (bosniaco), polacco, malese, turco uygur, indonesiano, bengali, danese e svedese.
Molto apprezzate in tutto il pianeta, queste opere sono state lo strumento attraverso il quale molti
hanno ritrovato la fede in Allah e hanno riguadagnato una maggior comprensione della propria fede. La
saggezza e la sincerità, accanto ad uno stile particolare e molto comprensibile, toccano direttamente tutti
coloro che le leggono. Chi riflette seriamente su questi libri non può continuare a sostenere ancora
l'ateismo o qualunque altra distorta ideologia o filosofia materialistica, poiché questi libri sono
caratterizzati da una rapida efficacia, da risultati definiti e incontrovertibilità. Anche se qualcuno
continuasse a farlo, sarebbe soltanto per un attaccamento emotivo, dal momento che questi libri
dimostrano come tali ideologie siano false dalle fondamenta. Tutti i movimenti contemporanei di
negazione sono ora ideologicamente sconfitti, grazie alla collezione di libri scritti da Harun Yahya.
Non c’è dubbio che tutto ciò derivi dalla saggezza e dalla chiarezza del Corano. L’autore intende
servire modestamente come mezzo nella ricerca dell'umanità per il giusto sentiero di Dio. La
pubblicazione di queste opere non è intesa al guadagno materiale.
Inestimabile è il servizio reso da tutti coloro che incoraggiano altre persone a leggere questi libri, che
aprono le loro menti e i loro cuori e li guidano a divenire più devoti servi di Dio.
Allo stesso tempo sarebbe soltanto una perdita di tempo e di energia diffondere altri libri che creano
confusione nella mente delle persone, le portano nel caos ideologico e, evidentemente, non hanno effetti
forti e precisi nel rimuovere i dubbi dal cuore della gente, come verificatosi in precedenti esperienze. È
impossibile che dei libri concepiti per sottolineare l’abilità letteraria dell’autore, piuttosto che il nobile
scopo di salvare la gente dalla mancanza di fede, abbiano un così grande effetto. Quelli che ancora
dubitano, possono constatare direttamente come il solo scopo dei libri di Harun Yahya sia quello di
sconfiggere la miscredenza e diffondere i valori morali del Corano. Il successo e l’efficacia di questo
servizio si manifestano nella persuasione dei lettori.
Bisogna tenere a mente una cosa: la ragione principale della persistente crudeltà, dei conflitti e delle
sofferenze che affliggono la maggioranza della gente è la prevalenza ideologica della miscredenza. A
questo stato di cose si può porre fine unicamente con la sconfitta ideologica della miscredenza, e
divulgando le meraviglie della creazione e la morale Coranica, in modo che la gente possa vivere secondo
queste. Considerando l’attuale stato del mondo, che conduce in una spirale discendente di violenza, di
corruzione e di conflitto, è chiaro che questo servizio deve essere reso in modo più rapido ed efficace,
prima che sia troppo tardi.
In questo sforzo, i libri di Harun Yahya assumono un ruolo centrale. Con il permesso di Dio, questi
libri costituiranno un mezzo tramite il quale la gente del XXI secolo raggiungerà la pace, la giustizia e la
felicità promesse nel Corano.
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AL LETTORE
• Al crollo della teoria evoluzionistica viene dedicato un capitolo a sé, poiché
tale teoria costituisce la base di tutte le filosofie anti-spirituali. Poiché il Darwinismo
rifiuta la realtà della creazione e, di conseguenza, l’esistenza di Dio, negli ultimi 140
anni esso ha fatto sì che molte persone abbiano abbandonato la propria fede o siano
cadute nel dubbio. Perciò, dimostrare a tutti che questa teoria è un inganno è un
servizio imprescindibile, un dovere molto importante. Nell’eventualità che qualcuno
tra i nostri lettori abbia la possibilità di leggere soltanto uno dei nostri libri, riteniamo
opportuno dedicare un capitolo alla sintesi di questo argomento.
• In tutti i libri dell’autore, gli argomenti legati alla fede vengono spiegati alla
luce dei versi Coranici, e si invitano le persone ad apprendere le parole di Dio e a
vivere in conformità ad esse. Tutti i temi che riguardano i versetti di Dio sono spiegati
in modo tale da non lasciare alcuno spazio a dubbi o interrogativi nella mente del
lettore. Lo stile sincero, semplice e scorrevole che viene impiegato assicura che
ognuno, di ogni età e proveniente da ogni gruppo sociale, possa comprendere
facilmente i libri. Grazie al loro linguaggio efficace e lucido, li si può leggere tutti d’un
fiato. Anche coloro che rifiutano rigorosamente la spiritualità vengono influenzati dai
fatti che tali libri documentano, e non possono contestare la veridicità dei loro
contenuti.
• Questo libro, e tutte le altre opere dell’autore, possono essere lette
individualmente o discusse in gruppo. I lettori che sono desiderosi di trarre profitto
dai libri troveranno molto utile la discussione, nel senso che essi saranno in grado di
ricollegare reciprocamente le loro riflessioni ed esperienze.
• Inoltre, sarà un grande servizio all'Islam il contribuire alla pubblicazione e alla
lettura di questi libri, che sono scritti soltanto per la volontà di Dio. I libri dell’autore
sono estremamente convincenti. Per questo motivo, per chi volesse comunicare ad
altri la vera religione, uno dei metodi più efficaci è incoraggiare a leggere questi libri.
• Si spera che il lettore esamini anche le recensioni degli altri libri che si trovano
in fondo al testo. La gran quantità di materiali su argomenti di fede è molto utile e
piacevole da leggere.
• In questi libri, a differenza di molti altri, non si troveranno opinioni personali
dell’autore, spiegazioni basate su fonti dubbie, stili non osservanti del rispetto e della
reverenza dovuti ad argomenti sacri, né argomentazioni senza speranza,
pessimistiche, che creano dubbi nella mente e distorsioni nel cuore.
MMAATTEERRIIAA::LL’’AALLTTRROO NNOOMMEE DDEELLLL’’IILLLLUUSSIIOONNEE
HHAARRUUNN YYAAHHYYAA((AADDNNAANN OOKKTTAARR))
IINNDDIICCEEIINNDDIICCEE
PREFAZIONE 10
INTRODUZIONE 14
CHE IL MONDO ABBIA ORIGINE NEL NOSTRO CERVELLO È UN
FATTO SCIENTIFICO 18
Non sono i nostri occhi a vedere, ma è il nostro cervello 22
Sentiamo ogni tipo di suono nel nostro cervello 35
Ogni odore si trova nel cervello 36
Ogni sapore si trova nel cervello 38
Anche il senso del tatto si trova cervello 44
Non possiamo in alcun modo entrare in contatto con l’originale del mondo
che appare nel nostro cervello 47
Anche il senso della distanza è una percezione che ha luogo all’interno del
nostro cervello 53
Il mondo sensoriale può formarsi senza l’esistenza del mondo esterno 62
Chi fa esperienza di tutte queste percezioni? 83
PERCHÉ LA VERITÀ SULLA MATERIA È UN ARGOMENTO COSÌ
IMPORTANTE? 94
La verità sulla materia mostra che Dio è l’Unico Essere assoluto 97
Anche le azioni umane appartengono a Dio 101
La comprensione della vera natura della materia condurrà le persone alla
fede 105
Comprendere la verità sulla materia elimina le ambizioni terrene 105
L’ambiente che esisterà quando la vera natura della materia sarà rivelata 122
La conoscenza della vera natura della materia è la fine del materialismo 123
ANCHE IL TEMPO È UNA PERCEZIONE 130
Il tempo è un concetto formato dal confronto di un momento con un altro 132
Il concetto della relatività del tempo è rivelato nel Corano 140
Il concetto di “passato” viene dall’informazione della nostra memoria 143
Il passato e il futuro sono notizie dell’invisibile 147
L’importanza di affidarsi al fato 148
L’ETERNITÀ È CELATA NELLA MEMORIA DI DIO 158
Ogni cosa è registrata nella Madre del Libro 163
Del passato e del futuro si fa in realtà esperienza nel presente 163
L’importanza di questo argomento per gli esseri umani 171
RISPOSTE ALLE OBIEZIONI SULLA REALTÀ DELLA MATERIA 176
CONCLUSIONE: LA VERITÀ NON PUÒ ESSERE EVITATA 230
COLORO CHE VENGONO A CONOSCENZA DELLA VERITÀ PROVANO
UN GRANDE ENTUSIASMO 233
L’EQUIVOCO DELL’EVOLUZIONE 240
10 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Ciò che viene esposto in questo libro è un’importante verità, che ha
sorpreso molti e ha cambiato la loro visione della vita. Tale verità
può essere così riassunta: “Tutti gli eventi e gli oggetti con cui ci
confrontiamo nella vita reale – edifici, persone, città, automobili,
luoghi – di fatto tutto ciò che vediamo, teniamo fra le mani, tocchiamo,
odoriamo, gustiamo e udiamo – hanno origine come rappresentazioni e
impressioni nel nostro cervello”.
Ci insegnano a credere che tali immagini e impressioni siano causate da un
mondo concreto esterno al nostro cervello, dove esistono gli oggetti materiali. In
verità, però, noi non vediamo mai la reale materia esistente né tocchiamo mai la
materia reale. In altre parole, ogni entità materiale che crediamo esista nella nostra
vita è, di fatto, solo un’immagine che viene creata nel nostro cervello.
Questa non è una speculazione filosofica. È un fatto empirico, provato dalla
scienza moderna. Oggi, qualunque scienziato che sia uno specialista in medicina,
biologia, neurologia o qualunque altro campo che si occupi di ricerca sul cervello,
alla domanda su come e dove vediamo il mondo, risponderebbe che vediamo il
mondo intero nel centro della visione presente nel nostro cervello.
Questo fatto è stato scientificamente provato nel ventesimo secolo e, sebbene
possa apparire sorprendente, ha in sé necessariamente la risposta a due domande:
“Se la nostra vita è una visione creata nel nostro cervello, allora chi crea tali
immagini? E chi, privo di occhi, vede tali immagini nel nostro cervello, e ne trae
godimento, entusiasmo e felicità?” Troverete le risposte a queste due importanti
domante in questo libro.
PPRREEFFAAZZIIOONNEEPPRREEFFAAZZIIOONNEE
Tutti gli eventi che fanno parte della nostra vita – lepersone, gli edifici, le città, le automobili, in brevetutto ciò che vediamo, teniamo in mano, tocchiamo,odoriamo gustiamo o ascoltiamo nel corso dellanostra vita – sono in realtà immagini e impressioniche sono state formate nel nostro cervello
IL SEGRETO AL DI LÀ DELLA MATERIA NON È LAWAHDATUL WUJÛD
Il tema definito “La Reale Essenza della Materia” è stato oggetto di critiche da
parte di alcuni. Avendo frainteso la natura dell’argomento, costoro sostengono che
quanto viene spiegato come segreto al di là della materia corrisponda
all’insegnamento della Wahdatul Wujûd. Affermiamo, prima di tutto, che l’autore di
questo libro è un credente che aderisce strettamente alla dottrina della Ahlus Sunnah,
e non difende il punto di vista della Wahdatul Wujûd.
Andrebbe anche ricordato, però, che la Wahdatul Wujûd fu sostenuta da alcuni
eminenti studiosi islamici, compreso Muhyiddin Ibn al-‘Arabi. È vero che molti
importanti studiosi islamici che hanno descritto l’idea della Wahdatul Wujûd nel
passato, lo hanno fatto basandosi su argomenti trovati in questi libri. Ciò che è
spiegato in quei testi, però, non corrisponde alla Wahdatul Wujûd.
Alcuni di coloro che sostennero la Wahdatul Wujûd si fecero avvincere da
alcune opinioni erronee e fecero affermazioni contrarie al Corano e alla dottrina degli
Ahlus Sunnah. Costoro, per esempio, rifiutarono completamente la creazione divina.
Ma quando viene affrontato l'argomento del segreto al di là della materia, non viene
mai avanzata alcuna affermazione del genere. Questa sezione spiega che ogni essere
è creato da Dio, e che gli originali di questi esseri sono percepiti da Lui, mentre le
persone non ne vedono che le mere immagini, che prendono forma nel loro cervello.
Montagne, pianure, fiori, persone, mari – in breve tutto ciò che vediamo e che
Dio, nel Corano, ci dice che esiste e che Lui ha creato dal nulla, è creato e davvero
esiste. Le persone, però, non possono vedere, avvertire o udire la reale natura di
questi esseri attraverso gli organi sensoriali. Ciò che vedono e sentono sono mere
copie che appaiono nel cervello. Questo è un fatto scientifico, insegnato in ogni
scuola, soprattutto in medicina. Ciò vale anche per l’articolo che stai leggendo ora;
non puoi vederne la vera natura. La luce che proviene dall’articolo originale viene
trasformata da alcune cellule dell’occhio in segnali elettrici, i quali sono in seguito
trasmessi al centro della visione nella parte posteriore del cervello. Questo è il luogo
dove è creata l’immagine di questo articolo. In altre parole, tu non stai leggendo un
articolo presente davanti ai tuoi occhi, tramite i tuoi occhi; di fatto, questo articolo è
creato nel centro della visione nella parte posteriore del cervello. L’articolo che ora
stai leggendo è una “copia dell’articolo” all’interno del tuo cervello. L’articolo
originale è percepito da Dio.
Per concludere, il fatto che la materia sia un’illusione che prende forma nel
12 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
nostro cervello non “nega” la materia, ma ci fornisce informazioni sulla sua reale
natura: cioè che nessuno può essere in relazione con quella originale.
Ciò viene detto nel libro Idealism, The Philosophy of the Matrix, and the True
Nature of Matter (Idealismo, la filosofia della Matrix, e la vera natura della materia)
come segue:
Vi È Materia Al Di Fuori Di Noi, Ma Non PossiamoRaggiungerla… [D]ire che la materia è un’illusione non significa affermare che non esista.
Piuttosto è il contrario: che noi percepiamo o meno il mondo fisico, esso esiste
realmente. Ma noi lo vediamo come una copia nel nostro cervello o, in altre parole,
come un’interpretazione dei nostri sensi. Per noi, quindi, il mondo fisico della materia
è un’illusione.
La materia fuori di noi non è vista solo da noi, ma anche da altri esseri. Anche gli
angeli cui Dio affidò il compito di custodi sono testimoni di questo mondo:
Quando i due che registrano seduti alla sua destra e alla sua sinistra,
raccoglieranno [il suo dire], [l'uomo] non pronuncerà nessuna parola senza
che presso di lui ci sia un osservat (Sura Qaf: 17-18)
Ancor più importante, Dio vede tutto. Egli creò questo mondo in ogni dettaglio
e lo vede a ogni suo stadio. Come Egli ci informa nel Corano:
… Temete Allah e sappiate che in verità Egli osserva quello che fate. (Sura
al-Baqara: 233)
Di': "Allah è testimone sufficiente tra me e voi". In verità Egli è ben
informato e osserva i Suoi servi. (Sura al-Isra’: 96)
Non bisogna dimenticare che Dio tiene memoria di ogni cosa nel libro chiamato
Lawh Mahfuz (Tavola Preservata). Anche se non vediamo ogni cosa, tutto è nel Lawh
Mahfuz. Dio rivela di tenere memoria di ogni cosa nella “Madre del Libro”, detta
Lawh Mahfuz, nei seguenti versetti:
Esso è presso di Noi, nella Madre del Libro, sublime e colmo di saggezza.
(Sura az-Zukhruf: 4)
… presso di Noi c'è un Libro che conserva [ogni cosa]. (Sura Qaf: 4)
Non c'è nulla di occulto nel cielo e sulla terra che non sia in un Libro
chiarissimo. (Sura an-Naml: 75)
13Harun Yahya (Adnan Oktar)
Quando guardate fuori dalla finestra, credete di vedere
un’immagine con i vostri occhi, perché questo è ciò che vi hanno
insegnato a credere. In verità, però, non è così che funziona,
perché non vedete il mondo con i vostri occhi. Vedete l’immagine
creata nel vostro cervello. Questa non è una predizione, né una
speculazione filosofica, ma la verità scientifica.
Tale concetto può essere meglio compreso quando si prende coscienza del
funzionamento del sistema visivo. L'occhio è responsabile della trasformazione
della luce in segnali elettrici per mezzo delle cellule della retina. Questi segnali
elettrici raggiungono il centro della visione nel cervello. I segnali creano
l’immagine che vedete quando guardate fuori dalla finestra. In altre parole, le
immagini che vedete sono create nel vostro cervello. Vedete l’immagine nel vostro
cervello, non la scena fuori dalla finestra. Per esempio, nella figura a destra, la luce
raggiunge gli occhi della persona dall'esterno. Questa luce è trasferita alla piccola
area visiva situata nella parte posteriore del cervello, dopo che le cellule degli occhi
l’hanno trasformata in segnali elettrici. Sono questi segnali elettrici che
costituiscono l’immagine nel cervello. In verità, se aprissimo il cervello, non
saremmo in grado di vedere nessun’immagine. Qualche tipo di coscienza nella
mente, però, riceve segnali elettrici sotto forma di immagine. Il cervello percepisce
segnali elettrici sotto forma di immagine, ma non possiede né occhi, né cellule
oculari, né retina. A chi appartiene quindi la coscienza del cervello?
La stessa domanda può essere posta a proposito del libro che state leggendo
ora. La luce che giunge ai vostri occhi viene trasformata in segnali elettrici e
raggiunge il vostro cervello, dove viene creata l’immagine del libro. In altre parole,
il libro che state leggendo ora non è al di fuori di voi, ma è in realtà dentro di voi
nel centro della visione nella parte posteriore del vostro cervello. Dal momento che
14 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
IINNTTRROODDUUZZIIOONNEEIINNTTRROODDUUZZIIOONNEE
Guardando il paesaggio fuori dallafinestra non si osserva in realtà
un’immagine all’esterno di noi,ma piuttosto un’immagine che
appartiene al paesaggio nelnostro cervello.
LUCE
SEGNALEELETTRICO
La luce che raggiungel’occhio è trasformata in
segnali elettrici dallecellule dell’occhio epoi trasmessaall’area visiva nellaparte posterioredel cervello. “Unacoscienza”all’interno del
nostro cervelloriceve i segnali
elettrici che entrano nelcervello e li percepiscecome paesaggio.
IL PAESAGGIOCOSTITUITO DI
SEGNALI ELETTRICI
NNOONN SSII PPUUÒÒ IINN AALLCCUUNN MMOODDOO TTOOCCCCAARREE LL’’OORRIIGGIINNAALLEE DDEELL LLIIBBRROO NNOONN SSII PPUUÒÒ IINN AALLCCUUNN MMOODDOO TTOOCCCCAARREE LL’’OORRIIGGIINNAALLEE DDEELL LLIIBBRROO
AUTORE
LIBRO
LIBRERIA
LEGATURA DI LIBRO
DISPOSIZIONE DI PAGINE
MACCHINA DA STAMPA
percepite la durezza del libro con le vostre mani, potreste pensare che il libro sia al
di fuori di voi. Però, anche questa impressione di durezza ha la sua origine nel
cervello. I nervi dei vostri polpastrelli trasmettono informazioni elettriche all’area
tattile del vostro cervello. E quando toccate il libro, ne percepite durezza e densità,
sentite la scivolosità delle pagine, la consistenza della copertina, l’affilatezza dei
contorni delle pagine, tutto all’interno del vostro cervello.
In verità però, non potete in alcun modo toccare la reale natura del libro.
Anche se credete di toccare il libro, è il vostro cervello a percepire le sensazioni
tattili. A ciò si aggiunge il fatto che nemmeno sapete se questo libro esiste come
oggetto materiale al di fuori del vostro cervello. La vostra non è che
un’interpretazione dell’immagine del libro, all’interno del vostro cervello. Non
dovreste, però, lasciarvi ingannare dal fatto che un autore abbia scritto questo
libro, che le pagine siano state create da un computer, e stampate da un editore. Ciò
che sarà spiegato a tempo debito vi mostrerà che le persone, i computer e gli
editori, a ogni stadio della produzione di questo libro, sono solo immagini che
appaiono nel vostro cervello, e che non saprete mai se esistono o meno al di fuori
di esso.
Possiamo quindi concludere che tutto ciò che vediamo, tocchiamo e udiamo
esiste esclusivamente nel nostro cervello. Questa è una verità scientifica,
dimostrata con prove scientifiche. Ciò che è significativo è la risposta alla
domanda posta sopra, che questa verità scientifica ci ha condotto a porre: chi, pur
senza occhi, osserva un paesaggio attraverso una finestra nel nostro cervello e ne
trae godimento oppure ansia? Ciò sarà spiegato nelle pagine che seguono.
17Harun Yahya (Adnan Oktar)
CCHHEE IILL MMOONNDDOOAABBBBIIAA OORRIIGGIINNEENNEELL NNOOSSTTRROOCCEERRVVEELLLLOO ÈÈ UUNNFFAATTTTOO SSCCIIEENNTTIIFFIICCOO
CCHHEE IILL MMOONNDDOOAABBBBIIAA OORRIIGGIINNEENNEELL NNOOSSTTRROOCCEERRVVEELLLLOO ÈÈ UUNNFFAATTTTOO SSCCIIEENNTTIIFFIICCOO
Noi tutti riconosciamo di fare esperienza di tutte le caratteristiche
individuali del mondo attraverso i nostri organi sensoriali. Le
informazioni che ci giungono attraverso tali organi sono trasformate
in segnali elettrici, che le singole aree del nostro cervello poi
analizzano ed elaborano. Dopo che questo processo di interpretazione ha avuto luogo
nel nostro cervello, noi saremo in grado, per esempio, di vedere un libro, gustare una
fragola, sentire l’odore di un fiore, percepire la consistenza di un manufatto di seta, o
udire le foglie agitarsi nel vento.
Ci è stato insegnato che tocchiamo il tessuto che ricopre nostro corpo, che
leggiamo un libro che è a 30cm di distanza da noi, che sentiamo l’odore di alberi che
sono lontani da noi, che udiamo il movimento di foglie in alto sopra di noi. Tutto ciò,
tuttavia, è nella nostra immaginazione. Tutte queste cose accadono nel nostro
cervello.
A questo punto ci troviamo di fronte a un altro fatto sorprendente: non
esistono, di fatto, colori, voci o immagini nel nostro cervello. I segnali elettrici sono
tutto ciò che si può trovare nel nostro cervello. Questa non è una speculazione
filosofica. È una semplice descrizione scientifica del funzionamento delle nostre
percezioni. Nel libro Mapping The Mind (Mappare la mente), Rita Carter descrive così
il modo in cui noi percepiamo il mondo:
Ognuno [degli organi sensoriali] si è adattato in modo complesso per poterentrare in relazione con il proprio tipo di stimolo: molecole, onde ovibrazioni. Ma la risposta non risiede in questo fatto, perché nonostante laloro meravigliosa varietà, ogni organo di senso esegue sostanzialmente lostesso compito: traduce il suo particolare tipo di stimolo in impulsi elettrici.Un impulso non è che un impulso. Non è il colore rosso, né le prime note
della Quinta Sinfonia di Beethoven — è un bit di energia elettrica. Difatto, più che discriminare un tipo di input sensoriale da un altro, gli organisensoriali li rendono in realtà più simili.
Tutti gli stimoli sensoriali, quindi, giungono al cervello sotto la forma,
più o meno indifferenziata, di un flusso di impulsi elettrici creati
dall’azione dei neuroni, a mo’ di domino, lungo un determinato percorso.Ecco tutto ciò che accade. Non c’è nessun riconvertitore che a un certo
stadio muti nuovamente questa attività elettrica in onde luminose o in
molecole. Ciò che rende un flusso visivo e un altro olfattivo dipende,piuttosto, da quali neuroni sono stimolati.1
20 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Il moto
Il tatto
L’uditoL’offatto
Il gusto
Il parlare
Il pensiero
La vista
Viviamo la nostra intera esistenza all’interno del nostro cervello. Le persone che vediamo, ifiori che annusiamo, la musica che ascoltiamo, la frutta che gustiamo, il bagnato chesentiamo sulla mano… tutto ciò si costituisce nel nostro cervello. In verità, né i colori, né isuoni, né le immagini esistono nel nostro cervello. Le uniche cose che esistono nel cervellosono segnali elettrici. Ciò significa che viviamo in un mondo che prende forma dai segnalielettrici nel nostro cervello. Questa non è un’opinione o un’ipotesi, ma la spiegazionescientifica di come si percepisce il mondo.
In altre parole, tutte le nostre impressioni e percezioni del mondo (odori,
rappresentazioni visive, sapori, ecc.) sono costituite dello stesso materiale, cioè di
segnali elettrici. Inoltre, è il nostro cervello a dare un significato a tali segnali, e a
interpretarli come sensi dell’olfatto, del gusto, della vista, dell’udito o del tatto. È
straordinario che il cervello, costituito di carne umida, possa conoscere quale
segnale elettrico deve essere interpretato come olfattivo e quale come visivo, e che
possa trasformare lo stesso materiale in diverse sensazioni e impressioni.
Occupiamoci ora dei nostri organi sensoriali, e di come ognuno di essi
percepisce il mondo.
Non sono i nostri occhi a vedere, ma è il nostro cervello
A causa dell’indottrinamento cui siamo soggetti nel corso della nostra vita,
immaginiamo di vedere l’intero mondo con i nostri occhi. Finiamo quindi per
concludere, di solito, che i nostri occhi siano le finestre che si aprono al mondo. La
scienza, però, ci mostra che non vediamo attraverso i nostri occhi. I milioni di
cellule nervose presenti negli occhi sono responsabili della comunicazione al
cervello di un messaggio, come lungo un cavo elettrico, per far sì che il “vedere”
abbia luogo. Se analizziamo le conoscenze che ci sono state fornite nella scuola
superiore, diventa più facile capire la realtà della visione.
La luce che viene riflessa da un oggetto attraversa la lente dell’occhio e
produce un’immagine rovesciata sulla retina, nella parte posteriore dell’occhio.
Dopo alcune operazioni chimiche portate a termine dai coni e dai bastoncelli
presenti sulla retina, tale immagine diventa un impulso elettrico. Questo impulso
è in seguito inviato attraverso le connessioni del sistema nervoso alla parte
posteriore del cervello. Il cervello trasforma questa corrente in un’immagine
tridimensionale provvista di significato.
Per esempio, quando guardate i bambini giocare nel parco, non vedete i
bambini e il parco con i vostri occhi, perché l’immagine di questa scena non si
costituisce davanti ai vostri occhi, ma nella parte posteriore del cervello.
Nonostante la semplice spiegazione che abbiamo dato, in verità la fisiologia
della visione è una operazione straordinaria. Senza fallo, la luce viene trasformata
in segnali elettrici e, in seguito, questi segnali elettrici rivelano un mondo di colore,
di luce, tridimensionale. R. L. Gregory, nel suo libro Occhio e cervello, riconosce
questo fatto significativo, e spiega questa incredibile struttura:
Abbiamo piccole immagini rovesciate negli occhi, e vediamo oggetticoncreti distinti nello spazio che ci circonda. Data la struttura della
22 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
TTUUTTTTOO CCIIÒÒ CCHHEE VVEEDDIIAAMMOO EE PPOOSSSSEEDDIIAAMMOO ÈÈ IINN RREEAALLTTÀÀUUNN’’IIMMMMAAGGIINNEE CCHHEE PPRREENNDDEE FFOORRMMAA NNEELL NNOOSSTTRROO CCEERRVVEELLLLOO
24 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
stimolazione sulla retina, noi percepiamo il mondo degli oggetti, e ciò èproprio un miracolo.2
Tutti questi fatti ci portano alla stessa conclusione. Nel corso della nostra vita,
presumiamo sempre che il mondo esista al di fuori di noi. Il mondo, però, è dentro
di noi. Sebbene pensiamo che il mondo si estenda fuori di noi, esso è nella parte
più piccola del nostro cervello. Per esempio, il dirigente di un’azienda può pensare
che l’edificio della compagnia, la sua auto nel parcheggio, la sua casa sulla
spiaggia, il suo yacht, e tutte le persone che lavorano per lui, i suoi avvocati, la sua
famiglia, e i suoi amici, siano al di fuori del suo corpo. Tutte queste cose, però, non
sono che mere immagini che si sono costituite nel suo cranio, in una piccolissima
parte del suo cervello.
Una persona che guarda un bambino giocare con una palla non lo vede in realtà con i suoiocchi. Agli occhi va attribuita solo la trasmissione della luce alla parte posteriore degli occhi.Quando la luce raggiunge la retina, su questa prende forma una scena capovolta ebidimensionale del bambino. In seguito questa scena con il bambino è trasformata in correnteelettrica, che viene poi trasmessa al centro della visione nella parte posteriore del cervello,dove la figura del bambino è vista perfettamente in tre dimensioni. Chi allora vede conperfetta chiarezza la figura del bambino in tre dimensioni nella parte posteriore del cervello?Chiaramente, l’entità con cui abbiamo a che fare è l’Anima, un essere al di là del cervello.
25Harun Yahya (Adnan Oktar)
TTUUTTTTEE LLEE CCOOSSEE CCHHEE VVEEDDIIAAMMOO EE PPOOSSSSEEDDIIAAMMOO SSOONNOO IINNRREEAALLTTÀÀ IIMMMMAAGGIINNII CCHHEE HHAANNNNOO PPRREESSOO FFOORRMMAA NNEELL
NNOOSSTTRROO CCEERRVVEELLLLOOQuando una persona si strofina un occhio, vede l’immagine della sua auto muoversi su e giù.Questo prova che l’osservatore non vede la macchina reale in sé, ma l’immagine di essa nel cervello
Egli ne è inconsapevole e, anche se lo sapesse, non si prenderebbe il disturbo
di pensarci. Se, in piedi orgoglioso accanto alla sua lussuosa auto ultimo modello,
il vento soffiasse un po’ di polvere o un piccolo oggetto nei suoi occhi, lui potrebbe
delicatamente fregarsi dove gli prude, aprire gli occhi e notare che gli “oggetti
materiali” che aveva visto si sono capovolti o mossi verso i lati. Potrebbe allora
rendersi conto del fatto che gli oggetti materiali visti nell’ambiente non sono
stabili.
Ciò dimostra che ogni persona nel corso della propria vita vede tutto
all’interno del proprio cervello, e che non è possibile entrare in contatto con
quei particolari oggetti materiali che si suppone siano la causa delle proprie
esperienze. Le immagini che vediamo sono copie, nel nostro cervello, di oggetti
che presumiamo esistano al di fuori di noi. Non siamo in grado di sapere fino a
che punto tali copie assomiglino agli originali, né tantomeno se gli originali
esistano.
Sebbene il professore di psichiatria tedesco Hoimar Von Ditfurth sia un
materialista, riconosce questo fatto concernente la realtà scientifica:
Non ha importanza come poniamo il dibattito, il risultato non cambia. Ciò
che sta di fronte ai nostri occhi nella sua pienezza e ciò che vedono i nostri
occhi non è il “mondo”. È solo un’immagine, una somiglianza, una
proiezione la cui associazione con l’originale può essere discussa.3
Per esempio, quando si osserva la stanza in cui si è seduti, ciò che si vede non
è la stanza al di fuori, ma una copia della stanza che esiste nel proprio cervello.
Non si potrà mai percepire la stanza originale mediante i propri organi sensoriali.
Come può un’immagine luminosa e colorata apparire nelbuio del tuo cervello?
C’è un altro fatto che non dovrebbe essere trascurato; la luce non può
attraversare il cranio. L’area fisica in cui il cervello si trova è completamente buia,
e la luce non ha la possibilità di penetrarvi. Però, per quanto possa apparire
incredibile, è possibile osservare un mondo luminoso e colorato in questa
completa oscurità. La bellezza naturale, piena di colore, i paesaggi luminosi, tutti
i toni del verde, i colori della frutta, le forme dei fiori, la luminosità del sole, le
persone che camminano in una strada trafficata, le auto veloci nel traffico, i vestiti
in un centro commerciale - tutto ciò è creato nel buio del cervello.
Immagina un barbecue acceso davanti a te. Puoi sederti e guardare il fuoco a
26 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
27Harun Yahya (Adnan Oktar)
NNEELLLL’’OOSSCCUURRIITTÀÀ DDEELL NNOOSSTTRROO CCEERRVVEELLLLOOVVEEDDIIAAMMOO UUNN MMOONNDDOO LLUUMMIINNOOSSOO
lungo, ma per tutto il tempo, il tuo cervello non entra in nessun modo in relazione
con la luce, la luminosità o il calore originali del fuoco. Persino quando ne senti il
calore e ne vedi la luce, l’interno del tuo cervello rimane buio e mantiene una
temperatura costante. È un assoluto mistero che, nell’oscurità, i segnali elettrici si
mutino in immagini colorate e luminose. Chiunque ci pensi a fondo sarà stupefatto
da questo fenomeno meraviglioso.
““IIMMMMAAGGIINNII CCOOPPIIAA”” EESSTTRREEMMAAMMEENNTTEE RREEAALLIISSTTIICCHHEECCHHEE SSII CCOOSSTTIITTUUIISSCCOONNOO NNEELL CCEERRVVEELLLLOO
Nella figura sotto, si vede un confronto tra lavisione dell’occhio umano e la visione di unatelevisione ad alta tecnologia, prodotta dalduro lavoro di migliaia di ingegneri elettronici.
IL MATERIALE CHE COSTITUISCEL’OCCHIO
ProteineLipidiAcqua
RISULTATOUna visione luminosa, tridimensionale,
chiara, radiosa, pressoché simile all’originale,senza effetto neve o tremolii e dotata di
profondità
ALCUNI DEI PEZZI DI RICAMBIOCHE FORMANO UNA
TELEVISIONETubo catodico
Pannello di controllo
Sintonizzatore
Condensatore
Raddrizzatore al selenio
Trasmettitore
Modulatore
Amplificatore
Oscillatore
Tubo di riproduzione
Filtro piezoelettrico
RISULTATOUna visione a volte con effetto neve, a voltesfocata, senza somiglianza uno a uno conl’originale, a volte tremolante, dove il sensodi profondità non è pienamente percepito
Come si può vedere anche da questoconfronto, nonostante le decine di annid’impegno, non si è riusciti a fornire unavisione che abbia la stessa nitidezza e altaqualità della visione di un occhio. Il tuoocchio, però, che è composto solo diproteine, lipidi e acqua, crea ciò che non siè riusciti a fare dando forma aun’immagine molto realistica. È unanitidezza talmente perfetta che tuttipensano che l’immagine che vedono sial’originale. Non riescono a rendersi contodel fatto che tutto ciò che vedono in realtàsi costituisce nel cervello. Anche se nonvedono l’originale, sono convinti diosservare un’immagine reale, perché laqualità dell’immagine che si costituisce nelcervello è perfetta. L’unica cosa che vedel’immagine è l’anima che Dio soffiò dal Suospirito all’uomo, non sono le proteine, lemolecole o gli atomi del cervello.
Anche la luce si forma nel nostro cervello
Nel discutere ciò che la scienza ha scoperto sulla visione, abbiamo parlato del
fatto che la luce che riceviamo dall’esterno dà origine all’attività delle cellule
dell’occhio, e che tale attività costituisce una struttura da cui emergono le nostre
esperienze visive. C’è, però, un altro fatto che dobbiamo discutere: la luce, come
la percepiamo, non è fuori dal nostro cervello. Anche la luce che conosciamo e
comprendiamo, si forma all’interno del nostro cervello. Ciò che chiamiamo luce
nel mondo esterno, che si suppone sia fuori dal nostro cervello, consiste di onde
elettromagnetiche e particelle di energia chiamate fotoni. Quando queste onde
elettromagnetiche o fotoni giungono alla retina, la luce, quella di cui abbiamo
esperienza, inizia ad avere origine. Questo è il modo in cui la luce è descritta in
termini fisici:
Il termine “luce” è usato per indicare onde elettromagnetiche e fotoni. Lostesso termine è usato in fisiologia, a indicare l’impressione di cui unapersona fa esperienza quando le onde elettromagnetiche e i fotonicolpiscono la retina dell’occhio. Sia in termini oggettivi che in terminisoggettivi, la “luce” è una forma di energia che ha origine nell’occhio diuna persona, e di cui una persona diventa consapevole attraverso la retinaper gli effetti della visione.4
29Harun Yahya (Adnan Oktar)
L’interno delcervello ècompletamentebuio. La lucenon raggiungel’interno delcervello.
Di conseguenza, la luce nasce come risultato degli effetti causati in noi dalle
onde elettromagnetiche e dalle particelle. In altre parole, non c’è una luce fuori dal
nostro corpo che crea la luce nel nostro cervello. C’è solo energia. E quando questa
energia entra in contatto con noi, vediamo un mondo colorato, splendente, pieno
di luce.
Anche i colori hanno origine nel nostro cervello
Sin dalla nascita entriamo in relazione con un ambiente colorato e vediamo
un mondo colorato. Non c’è però un singolo colore nell’universo. I colori prendono
forma nel nostro cervello. All’esterno ci sono solo onde elettromagnetiche con
diverse ampiezze e frequenze. Ciò che entra in contatto con il nostro cervello è
l’energia prodotta da queste onde, che noi chiamiamo “luce”, sebbene essa non sia
la luce che conosciamo come splendente e luminosa. Essa è pura e semplice
energia. Quando il nostro cervello interpreta questa energia misurando le diverse
frequenze delle onde, vediamo i “colori”. In verità, il mare non è blu, l’erba non è
verde, il terreno non è marrone e i frutti non sono colorati. Essi appaiono così per
il modo in cui li percepiamo nel nostro cervello. Daniel C. Dennett, noto per il suoi
libri sul cervello e sulla coscienza, riassume questo fatto universalmente accettato:
Il giudizio comune è che la scienza moderna ha eliminato il colore dal
mondo fisico, sostituendolo con radiazioni elettromagnetiche, prive di
colore, di varie lunghezze d’onda.5
In Il cervello e le sue meraviglie, R. Ornstein e R. F. Thompson hanno descritto
così il modo in cui i colori prendono forma.
Il “colore” in sé non esiste nel mondo; esiste solo nell’occhio e nel
cervello di colui che vede. Gli oggetti riflettono tante diverse lunghezze
d’onda della luce, ma queste onde luminose non hanno in sé colore.6
Per capire la ragione di questo fatto, dobbiamo analizzare il modo in cui
vediamo i colori. La luce proveniente dal sole giunge a un oggetto, e ogni oggetto
riflette la luce in onde di diverse frequenze. Questa luce di frequenza variabile
giunge all’occhio. (si ricordi che il termine “luce” usato qui si riferisce in realtà alle
onde elettromagnetiche e ai fotoni, non alla luce che prende forma nel nostro
cervello). La percezione del colore inizia nei coni della retina. Sulla retina ci sono
tre tipi di coni, ognuno dei quali reagisce a diverse frequenze della luce. Il primo
gruppo è sensibile alla luce rossa, il secondo è sensibile alla luce blu e il terzo è
sensibile alla luce verde. Per ogni diverso livello di stimolazione di questi gruppi
30 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
TTUUTTTTII II CCOOLLOORRII PPRREENNDDOONNOO FFOORRMMAA NNEELL NNOOSSTTRROO CCEERRVVEELLLLOONNOONN CCII SSOONNOO CCOOLLOORRII NNEELL MMOONNDDOO EESSTTEERRNNOO
Non ci sono colori nel mondo esterno. I colori prendonoforma solo negli occhi e nel cervello dell’osservatore. Nelmondo esterno esistono solo pacchetti di energia di varie
lunghezze d’onda. Sono i nostri cervelli a trasformarequesta energia in colori.
di coni, si costituiscono milioni di colori diversi. La luce che giunge ai coni, però,
non può costituire i colori di per sé. Come spiega Jeremy Nathans della John
Hopkins Medical University, le cellule dell’occhio non formano i colori:
Tutto ciò che un singolo cono può fare è catturare la luce edire qualcosa sulla sua intensità. Non dice nulla riguardoal colore.7
I coni trasformano l’informazione che ricevono sui
colori in segnali elettrici grazie ai loro pigmenti. I neuroni
connessi con tali cellule trasmettono questi segnali elettrici a
un’area speciale del cervello. Il luogo dove, nel corso della
nostra vita, vediamo un mondo pieno di colore, è questa
area specializzata del cervello.
Ciò dimostra che non ci sono colori o luce al di là del
nostro cervello. C’è solo energia che si diffonde sotto forma
di onde elettromagnetiche e particelle. Sia il colore che la
luce esistono nel nostro cervello. Noi non vediamo, in realtà,
una rosa rossa come rossa semplicemente perché è rossa.
L’interpretazione, da parte del nostro cervello,
dell’energia che perviene ai nostri occhi, ci
porta a percepire che la rosa è rossa.
Il daltonismo è prova del fatto che i colori
prendono forma nel nostro cervello. Una
piccola lesione della retina può causare il
daltonismo. Una persona che soffre
32 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Sulla retina dell’occhio,esistono tre gruppi di coni,ognuno dei quali reagisce a diverselunghezze d’onda della luce. Il primodi questi gruppi è sensibile alla lucerossa, il secondo alla luce blu e il terzo allaluce verde. Diversi livelli di stimolazione aognuno dei tre insiemi di coni danno origine alla nostra capacità divedere un mondo pieno di colore, in milioni di tonalità diverse.
Non vi è né luce nécolore all’esternodei nostri cervelli. Icolori e la luceprendono formanel nostro cervello.
33Harun Yahya (Adnan Oktar)
di daltonismo non è in grado di distinguere
il rosso dal verde. Se un oggetto esterno è
dotato o meno di colore non ha importanza,
perché la ragione per cui noi vediamo gli
oggetti colorati non è il loro essere colorati.
Ciò ci porta alla conclusione che tutte le
qualità che noi pensiamo appartengano
all’oggetto non sono nel mondo esterno, ma
nel nostro cervello. Tuttavia, dal momento
che non saremo mai in grado di andare al di
là delle nostre percezioni e di entrare in
contatto con il mondo esterno, non potremo
mai neppure provare l’esistenza di materia e
colori. Il famoso filosofo Berkeley, riconosce
questo fatto con le parole che seguono:
Se le stesse cose possono essere rossee calde per alcuni e il contrario peraltri, ciò significa che siamo sottol’influenza di idee erronee, e che le“cose” esistono solo nel nostrocervello.8
Grazie alla creazione perfetta di Dio, vediamo isegnali elettrici come un mondo luminoso, pieno dicolore, fatto di milioni di sfumature di colore, etraiamo godimento da ciò che vediamo. Questo è unmiracolo straordinario che deve essere attentamentepreso in esame.
Nella figura sopra, l’area verde sulla sinistrasembra scura mentre l’area verde sulla destrasembra più chiara. Di fatto, le tonalità di entrambi iverdi, come è mostrato in basso, sono esattamentele stesse. I colori rosso e arancione vicino allebande verdi ci ingannano e ci fanno credere che idue verdi siano di diverse tonalità. Questo ancorauna volta mette in luce il fatto che non vediamo ilmondo materiale originale, ne vediamo solo lanostra interpretazione nel nostro cervello.
TTUUTTTTII II SSUUOONNII PPRREENNDDOONNOO FFOORRMMAA NNEELL NNOOSSTTRROO CCEERRVVEELLLLOONNOONN CCII SSOONNOO SSUUOONNII NNEELL MMOONNDDOO EESSTTEERRNNOO
Sentiamo ogni tipo di suono nel nostro cervello
Anche il processo uditivo opera in un modo simile a quello visivo. In altre
parole, sentiamo i suoni nel nostro cervello nello stesso modo in cui percepiamo la
visione del mondo esterno nel nostro cervello. L’orecchio cattura i suoni intorno a
noi e li trasmette all’orecchio medio. L’orecchio medio amplifica le vibrazioni
sonore e le porta all’orecchio interno. L’orecchio interno trasforma queste
vibrazioni sonore in segnali elettrici, sulla base della loro frequenza e intensità, e
poi le trasmette al cervello. Questi messaggi all’interno del cervello vengono poi
trasferiti all’area uditiva, dove i suoni vengono interpretati. Perciò, il processo
uditivo ha luogo nel centro dell’udito essenzialmente nello stesso modo in cui il
processo visivo ha luogo nel centro della visione.
I suoni reali non esistono quindi al di fuori del nostro cervello, anche se ci
sono vibrazioni fisiche che chiamiamo onde sonore. Queste onde sonore non
vengono trasformate in suoni all’esterno o all’interno delle nostre orecchie, ma
piuttosto nel nostro cervello. Come il processo visivo non è eseguito dai nostri
occhi, così nemmeno le nostre orecchie operano il processo uditivo. Per esempio,
quando si discorre con un amico o un’amica, se ne osserva l’immagine nel proprio
cervello, e se ne sente la voce nel proprio cervello. Quando la scena prende forma
nel cervello, si ha un forte senso delle tre dimensioni, e anche la voce dell’amico
sarà udita con un simile senso di profondità. Per esempio, si potrebbe vedere
l’amico a una grande distanza, oppure seduto alle proprie spalle; nello stesso
35Harun Yahya (Adnan Oktar)
L’orecchio esterno cattura le onde sonore e le trasmette all’orecchio medio. Questoamplifica tali suoni e li trasmette all’orecchio interno. Questo, a sua volta, converte i suoniin segnali elettrici sulla base della loro intensità e frequenza e poi li manda al cervello.
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Nonostante sia stato scientificamente provato che tutte le nostre sensazioni prendono forma
all’interno del nostro cervello, alcuni ancora sostengono che gli originali delle immagini che vediamo
esistono fuori di esso. Non saranno mai in grado, però, di provare questa affermazione. Inoltre, sebbene
pensino che la materia esista fuori dal loro cervello, come si è detto prima, la luce, il suono e i colori non
esistono fuori dal nostro cervello. La luce esiste solo sotto forma di onde di energia e pacchetti di energia,
e noi diventiamo consapevoli della luce solo quando questa colpisce la retina. Analogamente, non c’è
nessun suono. Ci sono solo onde di energia. Il suono prene forma solo quando queste onde di energia
raggiungono il nostro orecchio e sono in seguito trasmesse al nostro cervello. Non c’è nemmeno il colore,
all’esterno. Quando diciamo “non c’è nessun colore” qualcuno potrebbe pensare a una scena in nero,
bianco o grigio. Di fatto, anche questi sono colori. Nel mondo esterno al nostro cervello non esistono
nemmeno il nero, il bianco e il grigio. Esistono solo onde di energia che variano in intensità e frequenza,
e queste onde di energia sono convertite in colori solo tramite le cellule dell’occhio del cervello.
La fisica quantistica è un’altra branca della scienza che mostra quanto le affermazioni a favore
dell’esistenza della materia siano ingiustificate. La verità più importante scoperta dalla fisica quantistica,
che lascia i materialisti senza parole, è che la materia è vuota al 99.9999999%. Nei suoi studi di fisica e
psicologia, Peter Russell descrive spesso la coscienza umana. In un saggio adattato da un suo libro, From
Science To God (Dalla scienza a Dio), Russell spiega così questa verità:
Si prendano, per esempio, le nostre idee per quanto riguarda la natura della materia. Per duemila anni si
è pensato che gli atomi fossero piccole palline di materia solida – un modello chiaramente tratto
dall’esperienza quotidiana. Poi, quando i fisici scoprirono che gli atomi sono composti di particelle più
elementari, subatomiche (elettroni, protoni, neutroni e così via), il modello diventò quello di un nucleo
centrale circondato da elettroni in orbita – di nuovo un modello basato sull’esperienza.
Un atomo può essere piccolo, un mero miliardesimo di un pollice, ma queste particelle subatomiche sono
centinaia di migliaia di volte più piccole. Si immagini il nucleo di un atomo ingrandito fino ad avere la
grandezza di un chicco di riso. L’intero atomo sarebbe allora della grandezza di uno stadio di football, e
gli elettroni sarebbero altri chicchi di riso che svolazzano intorno agli stand. Come pose la questione il
fisico inglese dell’inizio del ventesimo secolo, Sir Arthur Eddington “la materia è per la maggior parte
spazio vuoto e spettrale” - 99.9999999 per cento spazio vuoto, per essere un po’ più precisi.
Con l’avvento della teoria dei quanti, fu scoperto che anche queste stesse minuscole particelle
subatomiche sono molto lontane dall’essere solide. Di fatto, non sono per nulla come la materia – almeno
non sono nulla di simile alla materia come la conosciamo. Non possono essere individuate né misurate
precisamente. Sono più come nuvole confuse di esistenza potenziale, senza una posizione chiara. Il più
delle volte sembrano più onde che particelle. [Peter Russell, The Mystery of Consciousness and the
Meaning of Light (Il mistero della coscienza e il significato della luce), 12 ottobre 2000,
http://www.arlingtoninstitute.org/futureedition/From_Science-To-God.htm]
Possiamo quindi vedere che, mentre molti sostengono che ciò che vedono nel loro cervello esiste
fuori di loro, la scienza ci mostra che, al di là dei confini del nostro cervello, ci sono solo onde di energia
e pacchetti di energia. Al di là del nostro cervello non ci sono né luce, né suono né colore. Inoltre, gli
atomi e le particelle subatomiche che costituiscono un materiale sono in realtà gruppi slegati di energia.
Ne risulta che sebbene alcuni credano nell’esistenza della materia, essa è fatta di spazio. In verità, Dio
crea la materia attraverso un’immagine che possiede queste qualità.
SSEEBBBBEENNEE LLEE PPEERRSSOONNEE SSUUPPPPOONNGGAANNOO LL’’EESSIISSTTEENNZZAA DDIIUUNN MMOONNDDOO MMAATTEERRIIAALLEE AALL DDII FFUUOORRII DDEELL NNOOSSTTRROOCCEERRVVEELLLLOO,, LLAA LLUUCCEE,, IILL SSUUOONNOO,, EE II CCOOLLOORRII NNOONN
EESSIISSTTOONNOO;; EESSIISSTTEE SSOOLLOO LL’’EENNEERRGGIIAA
modo se ne sente la voce come proveniente da lui, da un luogo vicino o da dietro.
La voce dell’amico, però, non è lontana o alle spalle. È nel cervello.
La straordinarietà della reale natura del suono che si ode non è limitata a
questo. Il cervello è in realtà isolato sia rispetto alla luce che rispetto al suono. Il
suono, di fatto, non entra mai in contatto con il cervello. Perciò, malgrado il volume
dei suoni uditi, l’interno del cervello è in realtà molto silenzioso. Si odono, però, dei
rumori, delle voci per esempio, molto chiaramente nel cervello. Essi sono così
distinti che una persona in salute li ode senza difficoltà o distorsioni. Si ode la
sinfonia di un’orchestra nel proprio cervello, il quale è isolato acusticamente; si
possono udire tutti i suoni in un ampio spettro di frequenze e decibel che va dal
suono delle foglie al suono dei jet. Quando ci si reca a un concerto del proprio
cantante preferito, i suoni bassi e alti che riempiono lo stadio intero si costituiscono
nel profondo silenzio del cervello. Quando si canta da soli ad alta voce se ne ode il
suono nel cervello. Se, in quel momento, si avesse però la possibilità di registrare il
suono nel proprio cervello con un registratore, si udirebbe solo silenzio. Questo è un
fatto straordinario. I segnali elettrici che giungono al cervello sono uditi nel proprio
cervello come suoni, per esempio il suono di un concerto in uno stadio affollato.
37Harun Yahya (Adnan Oktar)
Il cervello è isolato siarispetto al suono cherispetto alla luce.Perciò, anche se irumori che udiamosono alti, l’interno delnostro cervello èmolto silenzioso. Inquesto silenzio, però,c’è una coscienza ingrado di interpretare isegnali elettrici comeuna melodia che lui olei amano, o come lavoce di un amico o ilsuono del telefono.
Ogni odore si trova nel cervello
Se si chiedesse a qualcuno come sente gli odori
intorno a lui, probablimente risponderebbe “con il mio
naso”. Questa risposta, però, non è quella corretta, anche se
alcuni concluderebbero subito che sia la verità. Gordon
Shepherd, un professore di neurologia dell’università di Yale,
spiega perché ciò non è corretto: “Crediamo di sentire gli odori con
il nostro naso, [ma] ciò è un po’ come dire che udiamo con i lobi delle
nostre orecchie”9
Il nostro senso dell’olfatto funziona con un meccanismo
analogo agli altri nostri organi sensoriali. Di fatto,
l’unica funzione del naso è la sua capacità di
agire come canale di assorbimento per le
molecolole dell’odore. Le molecole volatili
come la vaniglia, o il profumo di una rosa,
giungono a dei recettori situati sulla peluria in
una parte del naso chiamata epitelio e
interagiscono con essi. Il risultato dell’interazione delle molecole dell’odore con
l’epitelio giunge al cervello come segnale elettrico. Questi segnali elettrici sono poi
percepiti come un profumo dal cervello. Quindi, tutti gli odori che interpretiamo
come piacevoli o spiacevoli sono semplici percezioni che vengono generate nel
cervello dopo che l’interazione con le molecole volatili è stata mutata in segnali
elettrici. La fragranza del profumo, di un fiore, di un cibo che piace, del mare – in
breve tutti gli odori che possono piacere o non piacere – sono percepiti nel cervello.
Le molecole dell’odore, però, non giungono mai davvero al cervello. Nel nostro
senso dell’olfatto, sono solo i segnali elettrici a giungere al cervello, come accade
con i suoni e le immagini.
Di conseguenza, un odore non viaggia in nessuna particolare direzione,
perché tutti gli odori sono percepiti dal centro dell’olfatto nel cervello. Per
esempio, l’odore di una torta non viene dal forno, nello stesso modo in cui l’odore
della pietanza non viene dalla cucina. Analogamente, l’odore del caprifoglio non
38 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Una persona che annusa le rose del suo giardino non annusa, inverità, gli originali delle rose. Ciò di cui ha sensazione è
un’interpretazione cerebrale di segnali elettrici. L’odore, però, sembracosì reale che questa persona non comprenderebbe in alcun modo di
non annusare la rosa originale, e alcuni suppongono quindi diannusare la rosa reale. Questo è un grande miracolo creato da Dio.
TTUUTTTTII GGLLII OODDOORRII SSII TTRROOVVAANNOO NNEELL NNOOSSTTRROO CCEERRVVEELLLLOONNOONN CCII SSOONNOO OODDOORRII NNEELL MMOONNDDOO EESSTTEERRNNOO
viene dal giardino e l’odore del mare, un po’ lontano da te, non proviene dal mare.
Tutti questi odori sono sentiti in un certo punto, in un relativa area cerebrale. Non
c’è concetto di destra o sinistra, davanti o dietro, al di fuori di questo centro
sensoriale. Sebbene ognuna delle sensazioni sembri aver luogo con diversi effetti,
e possa sembrare provenire da diverse direzioni, tutte di fatto accadono all’interno
del cervello. Si presume che gli odori che si trovano nel centro dell’olfatto del
cervello siano gli odori degli oggetti materiali esterni. L’immagine della rosa, però,
è generata nel centro della visione e il suo odore è generato nel centro dell’olfatto.
Se anche ci fosse un odore reale all’esterno, non si potrebbe mai entrare in contatto
con il suo originale.
George Berkeley, un filosofo che ha compreso l’importanza di questa verità,
afferma “In principio, si pensava che colori, odori, ecc., ‘esistessero realmente’, ma in
seguito tali opinioni furono abbandonate, e fu compreso che essi esistono esclusivamente
come dipendenti dalle nostre sensazioni”.
40 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
La funzione del naso è quella di ricevere i segnali odorosi e di trasmetterli al cervello.L’odore di una zuppa, o di una rosa, è percepito nel cervello. Una persona, però, può sentirel’odore della rosa o della zuppa in un sogno, anche in assenza di zuppe o rose. Dio dà formaa un insieme così convincente di sensazioni all’interno del cervello, con il gusto, l’odorato, lavista, il tatto e l’udito, che è necessaria una lunga spiegazione per dimostrare alle personeche tutte queste sensazioni sono ubicate nel cervello e che, in realtà, non si ha relazionealcuna con gli originali di ciò che vedono. Questa è la magnifica sapienza di Dio.
41Harun Yahya (Adnan Oktar)
Può essere istruttivo prendere in esame i sogni al fine di comprendere il fatto che
un odore è solo una sensazione. Quando si sogna, nello stesso modo in cui le
immagini sono viste molto realisticamente, anche gli odori sono percepiti come
fossero reali. Per esempio, una persona che nel suo sogno va al ristorante, può
scegliere la sua cena tra gli odori dei cibi sul menu; sognando una gita al mare si sente
distintamente l’odore del mare, e sognando un giardino di margherite si farebbe
esperienza, nel sogno, del piacere dei magnifici profumi. Similmente, sognando di
andare in un negozio di profumi e di scegliere un profumo, si sarebbe in grado di
distinguere tra gli odori dei profumi, uno a uno. Tutto, nel sogno, è così realistico che
quando ci si sveglia si può essere colti di sorpresa da questa circostanza.
Di fatto, non è necessario analizzare i sogni per comprendere l’argomento.
Basta anche solo immaginare una delle situazioni citate, come l’esempio delle
margherite. Se ci si concentra sulla margherita, si può avere l’impressione di essere
consapevoli del suo profumo, anche se non è lì. Il profumo, in questo momento, si
trova nel cervello. Se vuoi visualizzare tua madre nella tua mente, puoi vederla
nella tua mente, anche se non è lì di fronte a te; nello stesso modo puoi immaginare
l’odore del giglio, anche se non è lì.
Una persona può crearsi l’immagine di sua moglie o immaginare l’odore di una margheritanel suo cervello con una minima concentrazione. La domanda è, allora: chi vede senzabisogno di un occhio o sente un odore senza bisogno di un naso, cose che non sonofisicamente prossime? Questo essere è l’anima della persona.
Michael Posner, uno psicologo, e Marcus Raichle, un neurologo
dell’università di Washington, parlano del problema di come la visione e gli altri
sensi si formino anche in assenza di stimoli esterni:
Apri gli occhi, e una scena riempie il tuo panorama senza sforzo; chiudigli occhi e pensa a quella scena, e puoi richiamarne l’immagine,certamente non tanto vivida, nitida o completa come una scena che siveda con i propri occhi, ma tale comunque da coglierne le caratteristicheessenziali della scena. In entrambi i casi, un’immagine della scena prendeforma nella mente. L’immagine che si è costituita da reali esperienzevisive viene chiamata “percetto”, per distinguerla da un’immagineimmaginata. Il percetto prende forma come risultato della luce checolpisce la retina e invia segnali che sono ulteriormente elaborati nelcervello. Ma in che modo accade che possiamo creare un’immagine
quando non c’è luce che colpisca la retina e invii tali segnali?10
Non c’è bisogno di una fonte esterna per costituire un’immagine nella mente.
La stessa circostanza vale per il senso dell’olfatto. Nello stesso modo in cui si è
consapevoli, nei sogni o nell’immaginazione, di un odore che non esiste realmente,
non si può essere sicuri se questi oggetti, di cui se ne sente l’odore nella vita reale,
esistano all’esterno di noi. Anche presumendo che questi oggetti esistano al di
fuori di noi, non è possibile mai entrare in relazione con
gli oggetti originali.
Ogni sapore si trova nel cervello
Si può parlare del senso del gusto in maniera
simile a quella in cui abbiamo parlato degli altri organi
sensoriali. Il gusto è causato da piccole papille poste sulla
lingua e nella gola. La lingua può riconoscere quattro
diversi gusti, amaro, aspro, dolce, salato. Le papille
gustative, in seguito a una catena di processi,
trasformano l’informazione sensoriale in segnali
elettrici che poi trasferiscono al cervello. In
seguito, questi segnali sono percepiti dal
cervello come gusti. Il gusto di cui
si ha esperienza quando si
mangia una torta, uno yogurt,
un limone o un frutto è, in
42
TTUUTTTTII II SSAAPPOORRII SSII TTRROOVVAANNOO NNEELL NNOOSSTTRROO CCEERRVVEELLLLOO
verità, un processo di interpretazione di segnali
elettrici nel cervello.
L’immagine di una torta sarà associata al gusto
dello zucchero. Ciò avviene nel cervello e tutto
quanto è percepito è relativo alla torta che piace tanto. Il
gusto di cui si è consci dopo aver mangiato la torta con grande
appetito, non è altro che un effetto generato nel cervello da segnali
elettrici. Si è consapevoli esclusivamente di ciò che il cervello interpreta degli
stimoli esterni. Non si può mai entrare in contatto con l’oggetto originale; per
esempio non si può vedere, odorare, gustare il cioccolato reale di per se stesso. Se
i nervi del gusto nel cervello fossero recisi, sarebbe impossibile che il gusto di
qualsiasi cibo mangiato raggiungesse il cervello, e si perderebbe completamente il
senso del gusto. Il fatto che i gusti di cui si è consapevoli appaiano
straordinariamente reali, di certo non dovrebbe trarre in inganno. Questa è la
spiegazione scientifica della questione.
Anche il senso del tatto si trova all’interno del nostrocervello
Il senso del tatto è uno dei fattori che impedisce alle persone di convincersi
della verità succitata per cui il senso della vista, dell’udito e del gusto si trovano
all’interno del cervello. Per esempio, se si dicesse a qualcuno che vede un libro nel
suo cervello, egli, se non ci pensasse attentamente, risponderebbe “Non può essere
che io veda il libro nel mio cervello - guarda, lo sto toccando
con la mia mano”. Oppure, se si dicesse “Non
possiamo sapere se l’originale di questo libro esista o
meno come oggetto materiale esterno”, di nuovo la
stessa persona dalla mentalità superficiale
potrebbe rispondere “No, guarda, lo sto
tenendo in mano e ne sento la durezza - non
è una percezione ma un’esistenza che ha
realtà materiale”
C’è un fatto, però, che persone del genere
non riescono a capire, o che forse
semplicemente ignorano. Anche il senso del
tatto si trova nel cervello tanto quanto tutti
44
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MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
AANNCCHHEE IILL SSEENNSSOO DDEELL TTAATTTTOO SSII TTRROOVVAA AALLLL’’IINNTTEERRNNOO DDEELL NNOOSSTTRROO CCEERRVVEELLLLOO
gli altri sensi. Ciò a dire che, quando si tocca un oggetto materiale, si sente se è
duro, morbido, umido, appiccicoso o serico nel cervello. Gli effetti che
provengono dai polpastrelli sono trasmessi al cervello sotto forma di segnali
elettrici e questi segnali sono percepiti nel cervello come senso del tatto. Per
esempio, quando si tocca una superficie ruvida, non è possibile sapere in alcun
modo se la superficie è, in verità, davvero ruvida, o la sensazione reale data da una
superficie ruvida. Questo perché non si può in alcun entrare in contatto con
l’originale di una superficie ruvida. La conoscenza che si ha del contatto con una
superficie ruvida è l’interpretazione data dal cervello a determinati stimoli.
Una persona, mentre discorre con un caro amico bevendo una tazza di tè,
immediatamente lascia cadere la tazza quando si brucia la mano con la tazza
bollente. In verità, però, quella persona avverte il calore della tazza nella mente, non
sulla mano. La stessa persona visualizza l’immagine della tazza di tè nella mente,
dove anche ne sente l’odore e il gusto. Quest’uomo, però, non si rende conto che il
tè che sta gustando è in realtà una sensazione nel suo cervello. Egli presuppone che
il bicchiere esista al di fuori di lui, e parla con il suo amico, la cui immagine si trova,
46 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Che tu provi la sensazione di toccare illibro che ora stai leggendo non cambiail fatto che l’immagine del libro sitrova all’interno del tuo cervello.Come con l’apparire del libro, anche lasensazione tattile ha luogo nel tuocervello.
47Harun Yahya (Adnan Oktar)
anch’essa, all’interno del suo cervello. Di fatto, questo è un caso straordinario.
L’ipotesi di toccare il bicchiere originale e di bere il tè originale, che sembra essere
giustificata dalla sua impressione della durezza e del calore della tazza e del gusto e
dell’odore del tè, mostra la stupefacente chiarezza e perfezione delle sensazioni che
esistono all’interno del cervello. Questa importante verità, che necessita di un attento
esame, è espressa da un filosofo del ventesimo secolo, Bertrand Russell:
Per quanto riguarda la sensazione tattile che abbiamo quando facciamopressione sul tavolo con le dita, questa è un’interferenza elettrica e deiprotoni sui polpastrelli, prodotta, secondo la fisica moderna, dalla vicinanzadegli elettroni e dei protoni all’interno del tavolo. Se la stessa interferenzasulla punta delle dita si verificasse in qualunque altro modo, ne dovremmoavere la sensazione, independentemente dalla presenza del tavolo.11
Il fatto che Russell discute qui è estremamente importante. Di fatto, se i
polpastrelli vengono stimolati in modo differente, è possibile avere delle impressioni
completamente diverse. Come si mostrerà più avanti in dettaglio, questo può oggi
essere conseguito mediante simulatori meccanici. Con l’apporto di un guanto
speciale, una persona può provare la sensazione di accarezzare un gatto, stringere la
mano a qualcuno, lavarsi le mani, o toccare un materiale duro, anche in assenza di
queste cose. In verità, ovviamente, nessuna di queste sensazioni rappresenta cose
esistenti nel mondo reale. Ciò fornisce una prova ulteriore del fatto che tutte le
sensazioni provate da un essere umano prendono forma nella mente.
Non possiamo in alcun modo entrare in contatto conl’originale del mondo che si trova nel nostro cervello
Come è stato dimostrato, tutto ciò di cui facciamo esperienza, che vediamo,
udiamo, e di cui abbiamo impressioni nel corso della nostra vita, si trova nel nostro
cervello. Per esempio, qualcuno che guarda fuori dalla finestra seduto su una
poltrona sente la durezza della stessa e la scivolosità del materiale di cui essa è
composta nel suo cervello. L’odore del caffè proveniente dalla cucina si trova nella
mente, non in quel luogo un po’ distante che è la cucina. Il panorama del mare, con
gli uccelli e gli alberi che contempla dalla finestra sono tutte immagini costituitesi
nel cervello. Anche l’amico che sta servendo il caffè, e il gusto del caffè, esistono
nel cervello. In breve, chi, seduto nel suo soggiorno, guarda fuori dalla finestra, in
verità osserva il suo soggiorno e il panorama su uno schermo nel suo cervello. Ciò
che un essere umano descriverebbe come “la mia vita” è una collezione di tutte
le percezioni riunite in maniera sensata e osservate su uno schermo nel cervello.
Non si può in alcun modo uscire dal proprio cervello.
Non è in alcun modo possibile conoscere la reale natura del mondo materiale
originale esterno al cervello. Non possiamo sapere se l’originale, per esempio il
verde di una foglia, corrisponda a come lo percepiamo. Parimenti, non possiamo
in alcun modo scoprire se un dessert è davvero dolce o se questo è solo il modo in
cui il cervello lo percepisce. Si immagini, per esempio, un paesaggio che si è visto
in passato. Per quanto non ci stia è di fronte, lo si vede nel cervello. Rita Carter,
autrice di testi scientifici, afferma che non è realmente possibile vedere l’originale
quando si osserva un volto o un panorama, ma un’interpretazione dell’originale o
una versione che ne è una completa ricostruzione. Aggiunge che per quanto
perfetta possa essere la riproduzione di queste copie, saranno comunque diverse o
inferiori rispetto all’originale. (Rita Carter, Mapping the Mind (Mappare la mente),
University of California Press, London, 1999, p. 135)
Lo stesso accade quando si contempla un paesaggio. Non c’è di fatto
differenza tra l’immaginare un paesaggio quando esso è ormai lontano e il vederlo
da vicino. Perciò, quando si contempla un panorama in realtà ciò che si vede non
è che una versione costruita nel cervello, non l’originale.
Chiunque consideri ciò attentamente coglierà la verità in maniera chiara. Una
persona che lo ha fatto, George Berkeley, esprime tale verità nel suo Trattato sui
principi della conoscenza umana:
Con la vista ricevo le idee di luce e colori, nelle loro molteplici gradazionie variazioni. Con il tatto percepisco il duro e il soffice, il caldo e il freddo,il movimento e la resistenza… L’olfatto mi fa conoscere gli odori; il palatoi sapori; l’udito mi comunica i suoni… E quando si nota che tanti di questiaspetti si accompagnano, avviene che gli si dà un nome, e che venganoconsiderati come una cosa sola. Perciò, per esempio, se si nota che un certocolore, sapore, odore, una certa forma e consistenza si ritrovano insieme,ci si riferisce a essi come a un oggetto preciso, che si denota con il nomemela; altri raggruppamenti di idee costituiscono una pietra, un albero, unlibro e altre simili cose sensibili…12
La verità che Berkeley esprime con queste parole è questa: noi definiamo un
oggetto interpretando le diverse sensazioni di cui abbiamo esperienza nel cervello.
Come nel caso del suo esempio, il sapore e l’odore di una mela, la sua durezza e
rotondità e quelle sensazioni collegate alle sue altre qualità sono percepite dal
nostro cervello come un intero che noi percepiamo quindi come una mela. Non
possiamo, però, mai entrare in relazione con l’originale della mela, ma solo con la
nostra percezione di essa. Ciò che possiamo vedere, odorare, gustare, toccare o
48 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
49Harun Yahya (Adnan Oktar)
Una persona che osserva una scena particolare suppone di guardare la scena di fronte ai suoi occhi.Quella scena, però, si costituisce nel centro della visione nella parte posteriore del cervello. Ladomanda pertinente è questa: chi trae piacere dall’osservazione di questa scena, se non può essere ilcervello, fatto di lipidi e proteine?
udire sono solo copie all’interno del cervello.
Quando si considera tutto ciò che è stato finora discusso, la verità si rivela in
tutta chiarezza. Per esempio:
o Se possiamo vedere una strada piena di luci colorate e tutti i colori con le
loro splendenti sfumature nel cervello, dove non c’è luce reale, allora vediamo
copie di insegne, luci, lampioni e fari di auto, prodotte dai segnali elettrici
all’interno del cervello
o Dal momento che nessun suono può entrare nel cervello, non possiamo in
alcun modo udire le voci originali dei nostri cari. Udiamo solo copie.
o Non possiamo sentire il fresco del mare, il calore del sole – ne percepiamo
solo le copie nel nostro cervello
o Allo stesso modo, nessuno è mai stato in grado di gustare l’originale della
menta. Il sapore che si riconosce come menta è solo una percezione che si trova nel
cervello. Questo perché non si può toccare l’originale della menta, vedere
l’originale della menta o odorare o gustare l’originale della menta.
In conclusione, nel corso della nostra vita facciamo esperienza di percezioni-
copia che ci sono mostrate. Tali copie, però, sono così realistiche che non ne
intendiamo mai la vera natura. Per esempio, si sollevi la testa e si dia un’occhiata
in giro per la stanza. Si vedrà di essere in una stanza piena di mobili. Quando si
tocchino i braccioli della poltrona in cui si siede, se ne averte la durezza come se si
toccasse davvero l’originale. Il realismo di queste immagini che vengono mostrate,
e l’arte eccelsa nella creazione di queste immagini, sono sufficienti a convincere
miliardi di altre persone che tali immagini sono “concrete”. Anche se la maggior
parte delle persone ha letto che ogni sensazione relativa al mondo si costituisce nel
cervello, dal momento che ciò viene insegnato nei corsi di biologia delle scuole
superiori, le immagini sono così convincenti che si crede con difficoltà che esse
siano solo fantasie nel loro cervello. La ragione di ciò è che ogni immagine è creata
in maniera molto realistica e perfetta.
Alcune persone accettano il fatto che le immagini si trovino nel cervello, ciò
nonostante sostengono che gli originali delle immagini siano esterni. Ma non è
possibile provarlo in alcun modo, perché nessuno è stato in grado di andare al di
là dalle percezioni che esistono nel cervello. Tutti vivono nella cella che si trova nel
cervello, e nessuno può fare esperienza di nulla tranne di ciò che gli è mostrato
dalle sue percezioni. Di conseguenza, non si può sapere in alcun modo cosa accade
al di fuori delle proprie percezioni. Perciò dire “Là fuori ci sono gli originali”
sarebbe di fatto un’assunzione ingiustificata, perché non c’è nulla che possa essere
impugnato come prova. Inoltre, anche se là fuori ci fossero gli originali, tali
50 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Immagina di entrare in una stanza scura che contenga un grande schermo televisivo. Sepotessi osservare l’esterno solo attraverso questo schermo, naturalmente ben presto tiannoieresti e vorresti uscire.Rifletti per un momento sul fatto che il luogo in cui sei non è diverso. Dentro il tuo scuro,piccolo cranio, simile a una scatola, nel corso della tua vita osservi le immagini del mondoesterno. Continui a osservare tutte queste immagini nel tuo cervello senza uscire da questopiccolo luogo e non te ne stanchi mai.Inoltre, non crederesti mai di osservare tutte queste cose da un singolo schermo. Le immaginisono così convincenti che in migliaia di anni, miliardi di persone non sono riuscite a rendersiconto di questa grande verità.
NNOONN SSII PPUUÒÒ IINN AALLCCUUNN MMOODDOO UUSSCCIIRREE DDAALLLLOO SSPPAAZZIIOO DDEELLCCEERRVVEELLLLOO NNEELL CCOORRSSOO DDEELLLLAA VVIITTAA
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“originali” verrebbero comunque visti dal cervello, e ciò significa che l’osservatore
avrebbe a che fare con le immagini costituite nel suo cervello. Di conseguenza tali
affermazioni sono insostenibili perché le persone non sono in grado di entrare in
contatto con “gli equivalenti materiali” di cui assumono l’esistenza.
Va anche sottolineato che lo sviluppo scientifico o tecnologico non può
cambiare nulla, perché ogni scoperta scientifica o invenzione tecnologica si forma
nella mente delle persone, e di conseguenza non può essere di nessun aiuto a che
le persone entrino in contatto con il mondo esterno.
Le opinioni di rinomati filosofi come B. Russell e L. Wittgenstein su questo
argomento sono le seguenti:
Per esempio, che un limone esista veramente o meno e come abbia avutoorigine non può essere discusso o indagato. Un limone consistemeramente di un sapore sentito dalla lingua, un odore sentito dal naso, uncolore e una forma di cui gli occhi hanno sensazione; e solo talicaratteristiche possono essere oggetto di esame e giudizio. La scienza nonpuò in alcun modo conoscere il mondo fisico.13
Il filosofo G. Berkeley cha chiaramente affermato che le nostre percezioni
esistono solo nella nostra mente e che saremmo in errore presumendo senza
riflettere che esse esistano nel mondo esterno:
Crediamo nell’esistenza degli oggetti solo perché li vediamo e tocchiamo,e perché essi ci vengono rivelati dalle nostre percezioni. Le nostrepercezioni, però, sono solo idee nella nostra mente. Perciò, gli oggetti checogliamo tramite le nostre percezioni non sono altro che idee, e questeidee non sono sostanzialmente in alcun luogo se non nella nostra mente…Visto che tutto ciò esiste solo nella mente, allora significa che siamo sedottida chimere quando immaginiamo che l’universo e le cose abbianoun’esistenza al di fuori della mente. Nessuno degli oggetti che cicircondano ha quindi un’esistenza esterna alla nostra mente. 14
Va aggiunto che non è importante per le persone che qualcosa con cui non si
possa entrare in contatto, che non si possa vedere o toccare, esista o meno, perché
indipendentemente dall’esistenza o meno di un mondo materiale, un essere
umano osserva solo il mondo di percezioni nel suo cervello. Non ci si può in
alcun modo imbattere nel vero originale di un oggetto fisico. Inoltre è sufficiente
per tutti vederne la copia. Per esempio, chi si aggiri in un giardino con fiori colorati
non vede il giardino originale, ma la copia di esso nel suo cervello. Questa copia
del giardino, però, è così realistica che ognuno riceve piacere da essa, come se fosse
52 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
53Harun Yahya (Adnan Oktar)
reale, anche se di fatto è immaginaria. Miliardi di persone, fino al giorno d’oggi,
hanno presunto di vedere l’originale di ogni cosa. Di conseguenza, non c’è ragione
che le persone si interessino a ciò che è “all’esterno”.
Anche il senso della distanza è una percezione che haluogo nel cervello
Si immagini una folla lungo una strada con negozi, edifici, automobili,
clacson che suonano… Quando si osservi tutto
questo, appare reale. Per tale motivo, la
maggior parte delle persone non riesce a capire
che ciò che vede è prodotto nel cervello, e
assume che sia tutto reale. Ciò che vedono è
stato creato in un modo talmente perfetto che è
impossibile comprendere che l’immagine che
viene percepita come reale non è il mondo
originale esterno, ma solo un’immagine
riprodotta che esiste nella mente.
Gli elementi che rendono ciò che si
vede tanto convincente ed effettivo sono la
distanza, la profondità, il colore, l’ombra e
la luce. Questi effetti sono impiegati con
una tale perfezione da diventare, nel
cervello, un’immagine tridimensionale,
colorata e nitida. Quando, a ciò che si
vede, si aggiunge una quantità infinita di
dettagli, emerge un intero nuovo mondo
che, senza rendersene conto, si presume
sia reale nel corso dell’intera esistenza,
sebbene non sia che un’interpretazione
nella nostra mente.
Si immagini ora di guidare
un’automobile. Il volante è a una certa
distanza dalle braccia e c’è un gruppo di
semafori a circa 100m di distanza.
L’automobile in fronte dista circa 10m,
Una persona che guida un’automobilepensa che la strada e gli alberi che staoltrepassando siano lontani da lui. Tuttociò che vede, però, è in realtà su unpiano unico nel suo cervello propriocome in una fotografia.
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mentra ci sono montagne all’orizzonte, che, secondo le stime, dovrebbero trovarsi a
molti chilometri di distanza. Tutte queste stime, però, sono errate. Né l’automobile
né le montagne sono alla distanza che si presume. Di fatto, tutto ciò che si vede, come
su una pellicola cinematografica, esiste su un fotogramma bidimensionale, su
un’unica superficie all’interno del cervello. Le immagini che vengono riflesse
all’occhio sono bidimensionali, come quelle su uno schermo televisivo. Date queste
condizioni, come può formarsi la percezione di profondità e distanza?
Ciò a cui ci si riferisce come senso della distanza è un modo di vedere in tre
dimensioni. Gli elementi che causano l’effetto di distanza e profondità delle
immagini sono la prospettiva, l’ombra e il movimento. La natura della percezione,
la quale viene definita percezione spaziale in ottica, è fornita da sistemi molto
complicati. Tale sistema può essere descritto semplicemente così: l’immagine che
giunge all’occhio è bidimensionale. Ciò a dire che ha le misure di altezza e
larghezza. Il senso di profondità e distanza deriva dal fatto che due occhi vedono
due diverse immagini nello stesso momento. L’immagine che giunge a ognuno
degli occhi si differenzia dall’altra in termini di angolazione e luce. Il cervello monta
queste due diverse immagini per costituire il nostro senso di profondità e distanza.
È possibile fare un esperimento per comprendere meglio questo fatto. Primo,
si tenda il braccio destro in avanti tenendo l’indice alzato. Si fissi ora lo sguardo sul
dito e si chiuda quindi prima l’occhio sinistro e poi quello destro. Dato che due
diverse immagini raggiungono ciascun occhio, si vedrà il dito muoversi
leggermente da una parte. Si aprano ora entrambi gli occhi e, continuando a fissare
l’indice destro, si porti l’indice sinistro il più vicino possibile all’occhio. Si noterà
che il dito più vicino avrà creato due immagini. Ciò accade perché ora si è
costituita, nel dito più vicino, una profondità diversa da quella del dito più
lontano. Se si aprono e si chiudono gli occhi uno dopo l’altro, si vedrà che il dito
più vicino all’occhio sembrerà muoversi di più di quello lontano. Ciò è dovuto alla
differenza crescente tra le immagini che appaiono in ognuno degli occhi.
Quando si gira un film tridimensionale si utilizza questa tecnica; le immagini
girate da due angolazioni diverse vengono poste sullo stesso schermo. Il pubblico
porta degli occhiali speciali che hanno un filtro colorato e polarizzano la luce. I
filtri degli occhiali filtrano una delle due scene, e il cervello trasforma le due in una
singola immagine tridimensionale.
La percezione della profondità su una retina bidimensionale è molto simile
alla tecnica usata dagli artisti per dare all’osservatore un’impressione di profondità
in un quadro bidimensionale. Vi sono alcuni fattori che danno origine
all’impressione di profondità, come la disposizione degli oggetti uno sull’altro, le
55Harun Yahya (Adnan Oktar)
linee prospettiche del cielo, cambiamenti nella
grana, prospettiva lineare, le dimensioni, l’altezza e
il movimento. Per esempio il cambiamento di
grana è molto importante nella percezione della
profondità. Per esempio, il terreno su cui
camminiamo in una fattoria piena di fiori è in realtà
una trama. Le trame più vicine a noi sono più
dettagliate mentre le trame più lontane sembrano
sbiadite e più difficili da distinguere. Perciò, è più
facile stimare la distanza degli oggetti presenti su
una trama. Inoltre, anche l’impressione di ombra e
luce contribuisce alla percezione di un’immagine
tridimensionale.
La ragione per cui ammiriamo un quadro
dipinto da un artista di successo è il senso di
profondità e realismo che è stato dato al quadro,
creato usando gli elementi di ombra e prospettiva.
La prospettiva deriva dal fatto che gli oggetti
distanti sembrano più piccoli in proporzione a
quelli più vicini, in relazione alla persona che li sta
guardando. Per esempio, quando guardiamo un
panorama, gli alberi lontani sembrano piccoli,
mentre quelli vicini sembrano grandi. Nello stesso
modo, in un quadro con una montagna sullo
sfondo, la montagna è disegnata più piccola della
persona in primo piano. Nella prospettiva lineare,
gli artisti usano linee parallele. Per esempio, i binari
ferroviari danno una impressione di distanza e
profondità incontrandosi con l’orizzonte.
56 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
In questa figura, la linea sullo sfondo sembra due voltepiù grande della linea davanti. In verità, però, entrambele linee sono della stessa misura. Come possiamo vedereda questo esempio, l’uso di linee, prospettiva, luce eombra fa sì che le persone osservino gli stessi oggetti inmodo diverso. Di fatto, tutti questi oggetti sono visti inun singolo luogo, nel centro della visione del cervello.
Il metodo che i pittori usano nel dipingere è valido anche per l’immagine che
si trova nel cervello. La profondità, la luce e l’ombra sono prodotte con lo stesso
metodo nello spazio bidimensionale del cervello. Quanti più sono i dettagli di ciò
che vediamo, tanto più questo sembra realistico e tanto più inganna i nostri sensi.
Ci comportiamo come se ci fossero profondità e distanza reali, come se ci fosse
una terza dimensione. Tutto ciò che si vede, però, è come un fotogramma su una
superficie piatta. La corteccia visiva del cervello è estremamente piccola! Le
distanze, le immagini come quelle di case distanti, le stelle nel cielo, la luna, il sole,
gli aeroplani che volano nel cielo, e gli uccelli –
sono tutti stipati in questo piccolo spazio. Ciò
a dire che, tecnicamente, non c’è distanza tra
un bicchiere che si può prendere allungando la
mano e un aereoplano che, guardando in alto,
si considererebbe a migliaia di chilometri di
altezza; tutto ciò è su un’unica superficie,
quella nel centro sensoriale del cervello.
Per esempio, una nave che scompare
all’orizzonte in verità non è lontana miglia e
miglia. La nave è nel cervello. Il davanzale che
si sta guardando, il pioppo di fronte alla
finestra, la strada di fronte alla casa, il mare e la
nave sul mare sono tutti nell’area visiva del
cervello, su una superficie bidimensionale.
Proprio come un pittore può riprodurre
l’impressione di distanza su una tela
57Harun Yahya (Adnan Oktar)
Uno degli elementi significativi che fornisce ilsenso di profondità è la differenziazione dellatrama. Le trame più vicine a noi possono essereosservate in dettaglio mentre quelle più lontaneappaiono meno chiaramente. Per esempio, comepossiamo osservare dalla figura di lato, unatrama tridimensionale è stata creata su un fogliodi carta con il senso di profondità e, sebbenetutti i punti nella figura in alto siano bianchi,appaiono sia bianchi che neri.
C’è una profondità molto realistica in tutte queste figure. Con l’uso di ombra, prospettiva e luce sipuò costruire una scena tridimensionale con profondità su una tela bidimensionale. Questoelemento di realismo può aumentare aseconda dell’abilità del pittore. Lo stesso sipuò dire per la nostra percezione visiva,dal momento che l’immagine cheraggiunge la retina ha di fattoun’esistenza bidimensionale. Le immaginiche raggiungono ognuno degli occhi, però,diventano una singola immagine, così cheil nostro cervello percepisce un’immaginetridimensionale con una sua profondità.
CCRREEAARREE UUNNAA FFIIGGUURRAA CCOONN PPRROOFFOONNDDIITTÀÀ SSUU UUNNAA SSUUPPEERRFFIICCIIEE BBIIDDIIMMEENNSSIIOONNAALLEE
bidimensionale usando le proporzioni tra le grandezze, gli elementi di colore,
ombra e luce e prospettiva, così anche il senso della distanza può formarsi nel
cervello. In conclusione, il fatto che abbiamo la sensazione che gli oggetti siano
lontani o vicini non dovrebbe ingannarci, perché la distanza è una sensazione
come tutte le altre.
Sei tu nella stanza, o è lastanza a essere dentro di te?
Una delle ragioni che impedisce di
comprendere che le immagini viste sono
in realtà sensazioni nel cervello sta nel
fatto che le persone vedono il loro
corpo nell’immagine. Esse giungono a
questa conclusione errata: “Visto che io
sono in questa stanza, la stanza non si
trova nel mio cervello”. L’errore sta nel
dimenticare che anche il loro corpo è
un’immagine. Proprio come tutto ciò
che vediamo intorno a noi è
un’immagine che esiste nel
cervello, così anche il nostro
corpo esiste sotto forma di
immagine nel cervello. Per esempio,
seduti su una poltrona, si può vedere
ciò che del corpo è sotto il collo.
Anche quest’immagine è prodotta
dallo stesso sistema percettivo. Quando
si posa una mano su una gamba, si ha
un’impressione cinestetica nel cervello.
Ciò significa che si vedi il proprio corpo
nel cervello, e si percepisce se stessi
toccare il corpo nel cervello.
Se il corpo è un’immagine nel
cervello, la stanza è dentro di te o sei tu a
essere nella stanza? L’ovvia risposta è: “La stanza è dentro
60 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Just as everything we see in ourenvironment is an image formedin our brain, so is our own bodyan image in the brain.
61Harun Yahya (Adnan Oktar)
di te”. E si vede l’immagine del proprio corpo dentro la stanza, che a sua volta è
nel cervello.
Proviamo a spiegarlo con un esempio. Poniamo che si chiami l’ascensore.
Quando arriva, il vicino, che vive al piano di sopra, è dentro. Si entra
nell’ascensore. In verità: si è all’interno dell’ascensore o è l’ascensore a essere
all’interno di noi? La verità è: ogni cosa, l’ascensore con le immagini del vicino e
del proprio corpo, si trova all’interno del nostro cervello.
In conclusione, noi non siamo “dentro” a nulla. Tutto è dentro di noi; tutto si
trova nel cervello. Il sole, la luna, le stelle o un aereoplano che vola nel cielo a molte
miglia di distanza non possono cambiare questa verità. Il sole e la luna, come il
Dal momento che il tuo corpo è un’immagine vista nel tuo cervello, la domanda è questa:sei tu ad essere dentro la stanza, o la stanza è dentro di te? La risposta è chiara:ovviamente, la stanza è dentro di te, nel centro della visione del tuo cervello.
libro che si ha in mano, sono solo immagini che si trovano in un’area visiva molto
piccola nel cervello.
Il mondo delle sensazioni può formarsi senza l’esistenzadel mondo esterno
Un elemento che rende nulla l’affermazione che il mondo delle sensazioni che
proviamo ha un equivalente materiale, è che non abbiamo bisogno di un mondo
esterno perché le sensazioni si formino nel cervello. Molti sviluppi tecnologici
come i simulatori, e anche i sogni, sono le più importanti prove di questa verità.
L’autrice di testi scientifici Rita Carter afferma, nel suo libro Mapping The Mind
(Mappare la mente), che “gli occhi non hanno bisogno di vedere”, e descrive in modo
esauriente un esperimento fatto dagli scienziati. Nell’esperimento, si munivano
pazienti ciechi di un’attrezzatura in grado di trasformare immagini video in
62 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
In un esperimento, si mostravano delle immagini a persone cieche, tramite un’attrezzatura.Attraverso questa, tali persone non vedenti erano in grado di vedere alcune immaginimolto realistiche che non appartenevano al mondo esterno, ma erano prodotteartificialmente. Erano sotto l’impressione che qualcosa gli si stesse avvicinando, si facevanoquindi indietro per proteggersi.
63Harun Yahya (Adnan Oktar)
impulsi vibratori. Una telecamera posta vicino agli occhi dei soggetti propagava gli
impulsi alla schiena così che essi ricevevano un input sensoriale continuo dal
mondo visivo. I pazienti, dopo un certo tempo, iniziarono a comportarsi come se
fossero davvero in grado vedere. Per esempio, era stato inserito uno zoom in una
delle attrezzature, in modo da poter ravvicinare l’immagine. Quando lo zoom
veniva attivato senza avvertire in precedenza il paziente, questi aveva l’istinto di
proteggersi con le braccia perché l’immagine sulla sua schiena si ingrandiva
all’improvviso come se il mondo si stesse ingrandendo.15
Come questo esperimento dimostra, è possibile costituire sensazioni anche
quando esse non sono causate da equivalenti materiali nel mondo esterno. Tutti gli
stimoli possono essere creati artificialmente.
“Il mondo delle sensazioni” di cui facciamo esperienza nei sogni Una persona può fare esperienza di ogni sensazione in modo vivido senza la
presenza del mondo esterno. L’esempio più ovvio di questo fatto sono i sogni. Una
persona è distesa sul letto con gli occhi chiusi, quando sogna. Eppure, nonostante
Quando una persona sogna di essere in ungiardino in una mattina invernale con unfreddo pungente, può sentire il freddo einiziare a tremare. Non c’è vento né freddo,però, nel luogo particolare dove si trova.Potrebbe persino dormire in una stanza moltocalda. Nondimeno, sente il freddo in tutto ilsuo realismo. Non c’è differenza tra il freddoche sente nel mondo reale e il freddo chesente nel sogno.
ciò, sente tante cose di cui fa esperienza nella vita reale, e tale esperienza è tanto
realistica che i sogni sono indistinguibili dalla reale esperienza della vita. Tutti coloro
che leggono questo libro avranno spesso testimoniato questa verità nei loro sogni.
Per esempio, una persona stesa, di notte, da sola su un letto in un’atmosfera
tranquilla e silenziosa potrebbe, nel suo sogno, vedere se stessa in pericolo in un
luogo molto affollato. Potrebbe fare esperienza dell’evento come se fosse reale,
scappare dal pericolo in preda alla disperazione e nascondersi dietro un muro.
Inoltre, le immagini oniriche possono essere così realistiche da indurre paura e
panico come se fosse davvero in pericolo. Ogni volta che sente un rumore ha il cuore
in gola, trema dalla paura, i palpiti del cuore aumentano, suda e mostra le altre
affezioni cui è soggetto il corpo umano in una situazione di pericolo. Non c’è, però,
nessun equivalente esterno degli eventi dei suoi sogni. Esistono solo nella sua mente.
Una persona che, in sogno, cada da una grande altezza avverte queste
esperienza con tutto il corpo, pur se distesa nel letto in completa immobilità.
Oppure, si potrebbe sognare di scivolare in una pozzanghera, di infradiciarsi e di
avere freddo a causa di un vento freddo. In tali casi, però, non c’è la pozzanghera
64 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Una persona chedorme in un comodoletto nella sua casa puòsognare di trovarsi inmezzo a una guerra. Epotrebbe anche sentirela paura, la tensione eil panico della battagliacome se questa avesseluogo nel mondo reale.Ma in quel momentosta dormendo da soloin un comodo letto. Irumori e le immaginirealistiche che vede insogno hanno luogonella sua mente.
65Harun Yahya (Adnan Oktar)
Una persona che dorme a casa sua puòvedere, mentre sogna, se stesso su un carroche sta girando velocemente. Può sentire inmaniera realistica il vento di cui farebbeesperienza su un carro che si muoverapidamente nel mondo reale.
né c’è il vento. Inoltre, nonostante si stia dormendo in una stanza molto calda, si
può provare un senso di umidità e freddo, come se si fosse in stato di veglia.
Si può essere convinti di essere in relazione con l’originale del mondo
materiale nei propri sogni. Si può mettere la mano sulla spalla del proprio amico
quando questi dice “La materia è un’immagine; non è possibile entrare in relazione
con il mondo originale”, e poi chiedere: “Sono forse un’immagine ora? Non senti
la mia mano sulla tua spalla? Se sì, come puoi essere un’immagine? Cosa ti fa
credere questo? Facciamo una gita nel Bosforo; possiamo parlarne e così potrai
spiegarmi che cosa ne pensi”. Il sogno che si percepisce nel proprio sonno
profondo è così chiaro che si accende il motore con piacere e si accelera lentamente,
poi si fa quasi fare un balzo in avanti all’automobile spingendo all’improvviso sul
pedale. Mentre si percorre la strada, gli alberi e le strisce sull’asfalto sembrano
nitide a causa della velocità. A ciò si aggiunge che si respira l’aria pulita del
Bosforo. Ma si supponga che il sonno venga interrotto repentinamente dalla
sveglia, che suona proprio quando si è pronti a dire al proprio amico che ciò che
Si potrebbe sognare didiscutere con un amicoche sostiene che lamateria è solo unsogno. Si può mettereil braccio sulla spalladel proprio amico echiedergli: “Io sono unsogno ora? Non sentila mia mano sulla tuaspalla? Allora, comepuoi essere un sogno?”
Poi si invita l’amico inautomobile per ungiro: “Dai, andiamo afare un giro vicino almare, e mi dirai checosa ti fa pensarequeste cose.”
Il sogno che sipercepisce è cosìrealistico che ci puòavere la sensazione diaccenderel’automobile, spingeresull’acceleratore equasi far fare un balzoin avantiall’automobile, propriocome in un’auto nelmondo reale.
Nel momento in cui si prova a convincere il proprio amico che tutte queste cose sono reali, si viene svegliati dallasveglia. E quando ci si alza, ci si rende conto che tutto ciò che si è visto, della cui realtà si era così sicuri, era soloun sogno. Ma se anche ora si fosse in un sogno, da cui ci si sveglierà presto?
Mentre si guida l’autocon il proprio amico, sipuò sentire l’odore delmare, udire il rumoredelle onde e sentire ilvento soffiare, come nelmondo reale.
Quando si accelera, sipossono vedere glialberi scompariredietro di sé sul latodella strada. Tuttequeste visioni nelsogno non differisconodalla realtà.
viene vissuto in quel momento non è un sogno. Non si farebbero le stesse obiezioni
indipendentemente dal fatto di essere in stato di sonno o di veglia?
Al risveglio, si comprende che ciò che si è visto fino a quel momento è un
sogno. Ma per qualche motivo non si sospetta che la vita, la quale inizia con
un’immagine “a occhi aperti” (ciò che si suole chiamare “la vita reale”) può essere
anch’essa un sogno. Il modo in cui percepiamo le immagini nella “vita reale”, però,
è esattamente lo stesso in cui percepiamo i nostri sogni. Vediamo entrambe la cose
nella mente. Non è possibile comprendere che esse sono immagini se non al
risveglio. Solo allora si dice: “Ciò che ho appena visto era un sogno”. Così, come è
possibile provare che quanto si vede in qualsiasi momento non sia che un
sogno? L’ipotesi secondo la quale il momento che si sta vivendo è reale potrebbe
derivare solo dal fatto che non ci si è ancora svegliati. È possibile scoprire questo
fatto quando ci si sarà risvegliati da questo “sogno a occhi aperti”, più lungo dei
sogni che facciamo ogni giorno. Non abbiamo prove che dimostrino il contrario.
Molti studiosi islamici hanno anche dichiarato che la vita intorno a noi è solo
un sogno, e che solo quando saremo svegliati da quel sogno con “un grande
risveglio”, le persone saranno in grado di comprendere che vivono in un mondo
di sogno. Un grande studioso islamico, Muhyiddin Ibn al-'Arabi, chiamato Shaykh
Akbar (lo Shaykh più grande) per la sua conoscenza superiore, paragona il mondo
ai nostri sogni citando un detto del Profeta Muhammad (che Dio lo benedica e gli
conceda pace):
Il Profeta Muhammad [che Dio lo benedica e gli conceda la pace] disse che“l’uomo dorme e quando muore si sveglia”. Ciò a dire che gli oggetti vistinel mondo quando si è vivi sono simili a quelli visti nel sonno mentre sisogna, il che significa che esistono nell’immaginazione.16
In un versetto del Corano, si dice che, nel Giorno del Giudizio, gli uomini,
quando saranno resuscitati, dovranno dire:
... dicendo: «Guai a noi! Chi ci ha destato dalle nostre tombe! È quello
che il Compassionevole aveva promesso: gli inviati avevano detto il
vero». (Sura Ya Sin: 52)
Come mostra il versetto, le persone si risveglieranno nel Giorno del Giudizio
come se si svegliassero da un sogno. Come qualcuno svegliato nel bel mezzo di un
sogno durante un sonno profondo, queste persone chiederanno, analogamente, chi
sia stato a risvegliarli. Come mette in evidenza il versetto, il mondo intorno a noi
è come un sogno e tutti saranno svegliati da questo sogno, e inizieranno a vedere
le immagini dell’aldilà, dove è la vita reale.
68 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Cosaaccadrebbe senon cisvegliassimo econtinuassimo
a sognare?Saremmo in
grado di renderciconto di non entrare
davvero in relazionecon gli originali dellecose che viviamo evediamo nel sogno?
Ovviamente no. A meno che non ci svegliamo e scopriamo di avere dormito,non possiamo in alcun modo renderci conto di avere sognato, e di avere
passato la vita intera assumendo che fosse la nostra vita reale.Quindi, come possiamo provare che la nostra vita reale non sia un sogno?Abbiamo informazioni su ciò che accade quando lasciamo questa vita e ci
troviamo a osservare le immagini della nostra vita presente da unposto diverso?
Le nostre esperienze oniriche e il mondo reale si basano sullastessa logica. Facciamo esperienza sia dei sogni sia del mondoreale nella nostra mente. La sola ragione per cui pensiamoche i nostri sogni siano immaginari è che, quando cisvegliamo, ci troviamo nel nostro letto, così pensiamo chein realtà stavamo dormendo e abbiamo visto tutto nelnostro sogno.
Una persona che beve il caffè in sogno può sentire il sapore preciso di zucchero, latte e caffè, pur non essendovicaffè o altre bevande. Se qualcuno andasse da lui e gli dicesse che sta solo sognando, e che non c’è caffè, alloracostui negherebbe un’idea del genere. Potrebbe chiedere come possa essere solo un’immagine se sente il caloredel caffè sulla lingua, e se avendolo bevuto non ha più sete. Chiederebbe come possa togliergli la sete se nonfosse reale. Capirebbe, però, solo dopo essersi svegliato, che il caffè che credeva di avere bevuto era un’immagineche aveva preso forma nel suo cervello, e che le sensazioni di calore e sete, che sentiva nel bere il caffè, eranopercezioni che avevano preso forma nel suo cervello.
PPUUÒÒ DDAARRSSII CCHHEE TTUU OOSSSSEERRVVII LLAA TTUUAA VVIITTAA DDAA QQUUAALLCCHHEEAALLTTRROO PPOOSSTTOO PPRROOPPRRIIOO CCOOMMEE OOSSSSEERRVVII II TTUUOOII SSOOGGNNII
Mondi prodotti superficialmente
La tecnologia moderna presenta molti importanti esempi di come
l’esperienza sensoriale può essere simulata con un alto grado di realismo,
senza l’aiuto di nessun mondo esterno o materiale. In
particolare, la tecnologia chiamata “realtà virtuale”, che si è
sviluppata notevolmente negli ultimi anni, ci permette
di intuire qualcosa in proposito.
Detto con semplicità, la realtà virtuale consiste
nel mostrare immagini animate tridimensionali
generate su un computer in modo da creare un
“mondo reale” per mezzo di alcune
apparecchiature. Questa tecnologia, che è usata
in vari campi per diversi scopi, è chiamata
“realtà artificiale” o “mondo virtuale” o
“atmosfera virtuale”. La caratteristica più
importante della realtà virtuale è che la persona che usa
uno strumento particolare pensa che ciò che vede sia reale,
ed è ammaliato da quell’immagine. Per questo,
recentemente, è entrata nell’uso anche l’aggettivo
“immersivo” per descrivere la realtà virtuale, dove
“immersivo” significa che coinvolge profondamente (per
esempio, realtà virtuale immersiva).
Gli strumenti usati per creare un mondo virtuale sono un casco
(che contiene uno schermo per le immagini) e un paio di guanti
elettronici (per le impressioni tattili). Un dispositivo nel casco
controlla i movimenti e l’angolazione della testa per dare sullo
schermo un’immagine coerente
all’angolazione e alla posizione
della testa. A volte, vengono
riflesse immagini in stereo
sui muri e sul pavimento
di una cella della
grandezza di una
stanza. Le persone,
aggirandosi per
MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE70
71Harun Yahya (Adnan Oktar)
la stanza, possono vedere se stesse, attraverso degli occhiali stereo, in luoghi
diversi, come accanto a una cascata, in cima a una montagna, o mentre prendono
il sole sul ponte di una nave in mezzo al mare. I caschi creano immagini in 3D con
un senso realistico di profondità e spazio. Le immagini sono in proporzione alle
dimensioni umane mentre la sensazione tattile è data da altre attrezzature, come i
guanti. Perciò, una persona che usa queste apparecchiature può toccare gli oggetti
che vede nel mondo virtuale e può prenderli e muoverli. Anche i suoni che si
odono in questi posti sono convincenti, provengono da tutte le direzioni con
diversa intensità e diversi volumi. Alcune applicazioni rendono possibile che la
stessa atmosfera virtuale sia presentata ad alcune persone in luoghi molto diversi
del mondo. Tre persone in paesi diversi (anche in diversi continenti) possono
vedere se stessi mentre salgono su un motoscafo con gli altri.
Simulatori usati per la realtàvirtuale. Grazieall’apparecchiatura che usa, lapersona nella foto in alto staimmaginando di toccaredell’acqua che scorrevelocemente. Le personemostrate in basso stannoosservando se stesse nel ruolo diprotagonisti nel film che vieneloro mostrato e si entusiasmanoper ciò di cui fanno esperienza.
Con l’apporto di unatecnologia che si starapidamente evolvendo, isimulatori vengono usati inmolti campi diversi. Facendoindossare un cappello conocchiali e guanti, si possonofornire a una personaimmagini tridimensionalimolto diverse e questa puòimmaginare se stessa inquesta situazione.
Ingegneri di automobilitestano i modelli di nuove
auto in ambienti virtuali.
MMOONNDDII CCOOSSTTIITTUUIITTII IINN AAMMBBIIEENNTTII VVIIRRTTUUAALLIIMMOONNDDII CCOOSSTTIITTUUIITTII IINN AAMMBBIIEENNTTII VVIIRRTTUUAALLII
Un altro campo in cuiquesta tecnologia vieneutilizzata èl’addestramento dei piloti.In un piccolo abitacolo,grazie alle apparecchiature,queste persone si sentonocome se guidassero unvero aeroplano e lofacessero atterrare.
Il sistema utilizzato dai dispositivi che danno forma al mondo virtuale è
sostanzialmente lo stesso sistema utilizzato dai nostri cinque sensi. Per esempio,
con l’effetto prodotto da un meccanismo all’interno di un guanto indossato
dall’utente, sono forniti alcuni segnali ai polpastrelli che poi sono trasmessi al
cervello. Quando il cervello elabora questi segnali, l’utente ha l’impressione di
toccare un tappeto di seta o un vaso dalla superficie dentellata, con segni in rilievo,
anche se non c’è nessun tappeto di seta o vaso nei dintorni.
Uno dei più importanti campi in cui la realtà virtuale è attualmente in uso è
la medicina. Con una tecnica progettata presso l’università del Michigan, i
laureandi (in particolare l’unità del servizio di pronto soccorso) completano una
parte del loro addestramento in una sala operatoria artificiale. Con questa
applicazione, le immagini relative alla sala operatoria sono riflesse sui pavimenti e
sui muri e le immagini di un tavolo operatorio e di un paziente sono riflesse al
centro della sala. Indossando gli occhiali a 3D, i laureandi iniziano a operare il
paziente virtuale.
Questi esempi illustrano come ci si possa ritrovare in un mondo realistico
seppur irreale grazie all’apporto di stimoli artificiali. Con la tecnologia attuale, è
74 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
All’Università del Michigan, i laureandi e specialmente le unità del servizio dipronto soccorso vengono addestrati con la stessa tecnologia in una salaoperatoria artificiale. Al primo stadio, vengono riflesse le immagini di unasala operatoria sui muri di una semplice stanza. Nella sala operatoria di lato,tutto ciò che si vede (compreso il paziente) oltre ai tre dottori è virtuale. Conattrezzature di simulazione, i laureandi fanno la loro prima operazione in unambiente virtuale su pazienti virtuali.
OOPPEERRAAZZIIOONNEE VVIIRRTTUUAALLEE IINN UUNNAA SSAALLAA OOPPEERRAATTOORRIIAA VVIIRRTTUUAALLEEOOPPEERRAAZZIIOONNEE VVIIRRTTUUAALLEE IINN UUNNAA SSAALLAA OOPPEERRAATTOORRIIAA VVIIRRTTUUAALLEE
Nel film, Total Recall, Arnold Schwarzenegger si rende conto del fatto che la vita che credeva reale è solo unprogramma caricato nel suo cervello. Non riesce, però, a trovare la differenza tra il mondo reale e il mondo di sogno.
Uno degli sviluppi significativi che ha avuto luogo quando l’argomentodella realtà della materia è stato portato all’attenzione del mondo ecomunicato tramite i media è stata la riproposizione dell’argomento invari film di Hollywood.
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L’ARGOMENTO DELLA REALTÀ DELLA MATERIA NEI FILM
possibile produrre un’immagine che sia un efficace strumento di pratica. Non c’è
ragione di principio per cui questa tecnologia non possa produrre, infine, una
realtà indistinguibile dal mondo reale. È molto interessante che alcuni famosi film
prodotti recentemente riguardino l’argomento. Per esempio, in un film di
Hollywood chiamato "Matrix", i due eroi del film, quando i loro sistemi nervosi
vengono connessi a un computer mentre sono distesi su un divano, possono
vedere se stessi in luoghi completamente diversi. In una scena, si ritrovano a
partecipare a sport orientali; in un’altra, stanno camminando in una strada
affollatissima, vestiti in modo completamente diverso. Quando l’eroe, sotto
l’influenza della sua esperienza realistica, dice di non credere che ciò che vede sia
creato da un computer, l’immagine viene fermata dal computer. Egli allora si
convince che il mondo che lui credeva reale è di fatto solo un’immagine.
In conclusione, è possibile in linea di principio creare immagini artificiali o, in
altre parole, un mondo artificiale, con l’apporto di stimoli artificiali. Così, non
possiamo sostenere che l’“immagine della vita” che vediamo sempre sia il mondo
esterno originale, e che ciò con cui siamo in relazione sia “l’originale”. Le nostre
sensazioni potrebbero provenire da una fonte molto diversa.
76 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Non ti ricorderai di me, o diessere stato qui… se non è così
riavrai i tuoi soldi! Sei sotto controllo… lo
schermo è integrato nel tuo cranio.
La persona connessa a questo programma informatico è stesa su un letto dove vengono caricati nel suo cervelloinformazioni e dettagli sulla sua identità nel mondo virtuale del 1937. Per esempio, un personaggio di nome DouglasHall, un ricco dirigente di successo di una compagnia di computer, ottiene l’informazione, caricata nel suo cervello, di uncassiere di banca di nome John Ferguson del 1937.
All’improvviso questa persona si trova nel 1937. Tutte le automobili, gli edifici, i vestiti appartengono a quell’anno. Ciòche lo sorprende è che entrambe le vite sembrano perfettamente reali. Può sentire il bagnato dell’acqua e il vento efare esperienza di paura ed entusiasmo in entrambe queste vite.
Più avanti, questa persona si rende conto che ciò che ha vissuto non era più di un programma informatico, e che leautomobili, gli edifici, e persino i suoi amici, che credeva reali, erano solo un sogno. In verità, lui vive in un anno moltoposteriore al 2000 e sta osservando tutta la sua vita tramite un simulatore. Ciò che il film tenta di comunicare è che èdifficile trovare la differenza tra la vita che si suppone reale e l’immaginazione.
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Questo è il tema del film Il tredicesimo piano: i due protagonisti nel film hanno creato un mondo virtuale usando deicomputer. Nel mondo virtuale stanno animando l’anno 1937, sebbene nel mondo reale stiano vivendo nell’anno 2000.
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Dopo che il programma informatico è stato caricato nel suo cervello, questa persona, che è in realtà seduta in un luogomolto diverso, su una vecchia sedia con vestiti trasandati, vede se stesso in un luogo completamente differente conindosso tutt’altri vestiti. I suoi vestiti sciatti sono cambiati, i suoi capelli sono più lunghi. Ha un’apparenzacompletamente diversa dalla sua immagine sulla sedia del simulatore.
Questa persona, sotto l’impressione che ciò che vede sia troppo vicino alla realtà per essere un sogno, non vuoleammettere la verità e tocca la poltrona e chiede: “Questa non è reale?”. La risposta che riceve è: “Cosa è reale? Comadefinisci come ‘reale’? Se stai parlando delle tue sensazioni, ciò che senti, gusti, annusi o vedi, allora stai parlando deisegnali elettrici interpretati dal tuo cervello."
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Nel film Matrix, il protagonista si rende conto di avere vissuto in un mondo immaginario in una calotta di vetro fatta disegnali elettrici inviati al suo cervello. Crede di essere un programmatore di computer, ma sta dormendo nel luogomostrato in alto. Ciò che pensava fosse la sua vita esisteva solo nella sua immaginazione.
Nel film, alcuni cavi di computer sono connessi al cervello del protagonista, e i programmi vengono caricati nel suocervello mediante i cavi elettrici.
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1 2 3
Questo è struttura
Forse che ora ci troviamo all’internodi un programma informatico?
Possiamo caricare qualunquecosa, dai vestiti alle armi, a simulazioni di
addestramento.
Questo è Struttura Non è reale?
Se stai parlando delle tuesensazioni, ciò che senti, gusti, annusi ovedi, allora stai parlando dei segnali
elettrici interpretati dal tuo cervello.
Gli mostrano quindi che l’intero mondo è stato creato da un programma di simulazione. Ciò comprende tutti i dettagliche ha visto. Le automobili, il rumore della città, il traffico, i grattacieli, l’oceano, le persone, sostanzialmente tutto ciòche vede e di cui fa esperienza, è solo animato nel suo cervello attraverso un programma informatico.
La persona che gli mostra i fatti gli dice di avere vissuto anch’essa una vita virtuale e di avere immaginato che tuttofosse reale. Ma il mondo reale in quel momento è completamente differente. C’è solo un mondo in rovina, distrutto.Tutti gli edifici moderni e le automobili sono solo immagini nel suo cervello.
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Viene a conoscenza del fatto che persino la storia che credeva reale era un sogno, e che vive in realtà in un tempocompletamente diverso.
Un’altra scena dal film Matrix. La persona in questa scena sa che la sua intera esistenza è mostrata al suo cervello da unprogramma informatico. Dice che la carne che sta mangiando non esiste nella realtà, ma che comunque gli piace ilsapore.
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Questa è la Chicago che conosci.
Questa Chicago esiste solocome parte di una simulazione
neuro-interattiva.
Hai vissuto dentro la visione diBaulliaurd, dentro la mappa, non
dentro il territorio.
Questa è la Chicago cheesiste oggi.
Il deserto del reale.
Tu credi che sia il 1997 mentre inrealtà…
è molto più vicino al 2197 Non so dire per certo che anno siaperché onestamente non lo sappiamo.
So che questa bistecca non esiste.So che quando la metto in
bocca, la Matrix dice al mio cervelloche è tenera e deliziosa.
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L’importante verità rivelata dall’ipnosi
Uno dei migliori esempi di un mondo creato con stimoli artificiali è la tecnica
dell’ipnosi. Quando qualcuno viene ipnotizzato, fa esperienza di eventi
estremamente convincenti che non sono distinguibili dalla realtà. La persona
ipnotizzata vede situazioni, gente e varie immagini, e ode, sente odori e sapori di
molte cose, nessuna delle quali esiste nella stanza. In questi momenti, secondo
l’esperienza che vive, può provare felicità, turbamento, entusiasmo, noia,
preoccupazione o agitazione. Inoltre, gli effetti dell'esperienza sulla persona
ipnotizzata possono essere osservati dall’esterno nella loro manifestazione fisica.
Negli stati di trance ipnotico molto profondi, possono essere osservati alcuni tipi
di sintomi nella persona sotto ipnosi, quali l’aumento della frequenza del battito e
della pressione sanguigna, l’arrossarsi della pelle, l’aumento della temperatura, e
l’eliminazione di un malessere o di un dolore persistente.17
In un esperimento di ipnosi, viene detto al soggetto che si trova in un
ospedale e che c’è un paziente morente al decimo piano dell’edificio. Egli è stato
ipnotizzato facendogli credere che, se corre dal paziente con la medicina adeguata,
il paziente si salverà. Il soggetto, sotto l’influenza dell’ipnosi, crede di correre al
decimo piano. Durante la corsa comincia a mancargli il fiato e, per una sensazione
di estrema stanchezza, perde il controllo. Si dice quindi al soggetto che ora si trova
all’ultimo piano, che è riuscito a portare la medicina, e che può stendersi su un
comodo letto. Il soggetto inizia allora a rilassarsi.18 Sebbene il soggetto faccia
esperienza dei luoghi e delle atmosfere come se fossero assolutamente reali, i
luoghi, le persone o gli eventi come gli sono descritti non esistono.
In un altro esperimento, si dice a un soggetto sotto ipnosi in una stanza
normale che si trova in un bagno turco e che il bagno è molto caldo. Ne consegue
che inizia a sudare.19
Ciò indirizza la nostra attenzione verso un fatto molto importante. Perché una
persona sudi, devono pur esservi le condizioni. La realtà che si deduce da questo
esempio di ipnosi è che la persona ipnotizzata ha sudato, anche in assenza di
fattori fisici tali da indurre questo effetto. Questo esempio mostra chiaramente che,
per percepire un’atmosfera o un luogo, non vi è la necessità fisica dell’esistenza
materiale di tali luoghi o di atmosfere. Effetti simili possono essere creati con
stimolanti arificiali o suggestioni ipnotiche.
Lo specialista inglese di ipnoterapia, Terence Watts, membro di molte
organizzazioni tra cui la National Hypnotherapy Association (Associazione
80 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
nazionale di ipnoterapia), la National Psychotherapists Association (Associazione
nazionale degli picoterapisti), la Professional Hypnotherapists Center (Centro di
ipnoterapisti professionali), la Hypnotherapy Research Association (Associazione
per la ricerca sull’ipnoterapia), afferma in un articolo che nel corso dell’ipnosi,
alcune persone che stanno ricordando un evento passato manifestano dei
mutamenti fisici correlati a quell’evento. Per esempio, se ci fosse un fattore di
soffocamento nell’evento ricordato, a un soggetto ipnotizzato potrebbe mancare il
respiro mentre racconta l’evento sotto ipnosi, e potrebbe persino smettere di
respirare per un po’. Watts affermò che, sotto ipnosi, apparvero persino segni di
dita su un suo paziente, nel punto dove veniva ricordato uno schiaffo. Watts spiega
anche che questo non è un mistero ma una reazione alla sensazione di dolore del
corpo.20
81Harun Yahya (Adnan Oktar)
Dopo essere stataipnotizzata, questapersona immagina sestessa di farevelocemente 10 pianidi scale. A quelpunto le manca ilfiato e si sentestanca. La personaipnotizzata vivenell’ambienteprodottodall’induzioneipnotica, e accettache sia reale,nonostante il fattoche il luogo, lepersone e gli episodiche le vengonoraccontati nonesistano.
Uno degli esempi più sorprendenti osservati nell’applicazione dell’ipnosi è
che può apparire persino una ferita sulla pelle della persona ipnotizzata, se ciò gli
è stato inculcato. Per esempio, Paul Thorsen, un ricercatore, tocca il braccio della
persona ipnotizzata con la punta di una penna e gli dice che è uno spiedino
bollente. Presto, una bolla (come quelle causate da ustioni di secondo grado) si
costituisce nell’area che la punta della penna ha toccato. Thorsen ipnotizzò anche
una persona di nome Anne O. facendole credere che qualcuno stesse tracciando la
lettera A sul suo braccio esercitando una forte pressione. Sebbene ciò non avesse
avuto luogo, in quell’area emerse un arrossamento a forma di A.21 I ricercatori H.
Bourru e P. Burot, avendo indotto una persona ipnotizzata a credere che il suo
braccio veniva amputato, videro il braccio sanguinare dopo che una matita lo
aveva toccato delicatamente. 22
J. A. Hadfield disse a un
marinaio sotto ipnosi che
stava per premere sul suo
braccio una barra di acciaio
incandescente e che il braccio
si sarebbe ustionato. Egli,
però, lo sfiorò semplicemente
con il polpastrello, dopo di
ché lo coprì. Sei ore dopo,
quando l’area fu scoperta, si
rilevò un lieve arrossamento e
rigonfiamento. Hadfield
afferma che “il giorno
seguente il gonfiore si era
esteso e tumefatto come
un’ustione”.23
Questi mutamenti
corporei nel corso dell’ipnosi
mostrano che non vi è bisogno
che il mondo esterno produca
sensazioni di vista, suono,
tatto, emozione, sofferenza o
dolore. Per esempio, sebbene
non ci sia alcuna barra di
82 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
È un fatto che alcune malattie della pellepossono essere curate con l’ipnosi. Nellafotografia in alto vediamo la malattia prima deltrattamento ipnotico, poi la vediamo dopo chela persona è stata ipnotizzata e la malattia èstata curata. (D. Waxman, Hypnosis, p. 113)
83Harun Yahya (Adnan Oktar)
acciaio incandescente nel mondo esterno, qualora la persona ne sia convinta, il
segno di un’ustione può apparire sul suo braccio.
Questi esempi mostrano che quando si analizza il modo in cui si forma
un’immagine, e se ne prendono in esame gli sviluppi tecnologici, aggiungendo
inoltre a queste conoscenze metodi di alterazione della coscienza come l’ipnosi,
una certa verità diventa chiara. Nel corso della vita, un essere umano presume di
vivere in un mondo esterno al suo corpo. Tutto ciò cui ci si riferisce come il mondo,
però, è solo l’interpretazione cerebrale dei segnali che pervengono ai centri
sensoriali. In altre parole, non è in alcun modo possibile entrare in relazione con
un mondo che non sia quello che si trova nella nostra mente. Non possiamo sapere
in alcun modo ciò che succede o esiste al di fuori di noi. Non possiamo sostenere
se la fonte dei segnali che giungono al cervello consti di esistenze materiali esterne.
Questa verità comincia ad affermarsi nella letteratura scientifica ed è insegnata fin
dall’età delle scuole superiori. Il problema è che non si tiene conto nella giusta
misura del profondo significato di questo fatto.
Chi fa esperienza di tutte queste percezioni?
Finora abbiamo provato che tutto ciò che percepiamo ha luogo nel cervello, e
che non abbiamo bisogno del mondo esterno o di esseri materiali per fare
esperienza di queste percezioni. A questo punto siamo di fronte a una domanda
che verrebbe posta da chiunque mediti sull’argomento.
Come sappiamo, i segnali elettrici provenienti dalle cellule degli occhi
vengono trasformati in un’immagine nel cervello. Per esempio, il cervello
interpreta dei segnali elettrici che giungono al centro della visione come un campo
pieno di girasoli. In verità, non è l’occhio a vedere.
Perciò, se non sono gli occhi a vedere, chi vede i segnali elettrici come un
campo di girasoli, nella parte posteriore del cervello, nel buio più profondo, senza
alcuna necessità di occhi, retina, lenti, nervi ottici o pupilla, e si gode lo spettacolo
di ciò che vede?
Oppure, chi è colui che ode (senza bisogno di un orecchio) la voce di un amico
molto caro, è felice di udirla, e ne sente la mancanza quando è assente, se il cervello
è assolutamente isolato acusticamente?
Oppure chi, nel cervello, sente la morbidezza del pelo del gatto mentre lo
accarezza, senza aver bisogno di mano, dita o muscoli?
Chi prova sensazioni come caldo, freddo, oppure consistenza, profondità e
distanza, dal momento che queste hanno origine nel cervello?
Chi sente l’odore di limone, lavanda, rosa, melone, anguria, arancia e carne
cotta al barbecue nel cervello (anche se il cervello è impermeabile agli odori), e
sente la fame per via dell’odore proveniente dalla griglia?
Abbiamo fin qui discusso come tutto ciò che incessantemente si percepisce
prenda forma in realtà nel cervello. Chi, allora, osserva le immagini in un cervello
come se guardasse la televisione, provando entusiasmo, felicità, tristezza,
nervosismo, oppure piacere, ansia, curiosità? A chi va attribuita la coscienza,
capace di interpretare tutto ciò che vede e sente?
Quale entità, nel cervello, ha coscienza e nel corso della vita è capace di
vedere le immagini mostrategli in una testa buia e silenziosa, che è capace di
pensare, e raggiunge conclusioni e prende infine decisioni?
Ovviamente non è il cervello, fatto di acqua, lipidi e proteine, e di atomi
inconsapevoli, a percepire tutto ciò, né gli va attribuita la coscienza. Deve esserci
un essere al di là del cervello. Pur essendo un materialista, Daniel Dennett, in uno
dei suoi libri, riflette sulla domanda che ci siamo posti:
Il mio pensiero cosciente, e specialmente il piacere che ho provato per lacombinazione della luce solare, dei violini solari di Vivaldi edell’ondeggiare dei rami – oltre al piacere provato al solo pensiero di tuttociò – come può tutto questo essere solo qualcosa di fisico che accade nelmio cervello? Come può, una qualunque combinazione di eventielettrochimici nel mio cervello, in qualche modo sommarsi per equivalereal modo in cui centinaia di ramoscelli si sono piegati a tempo con lamusica? Come può, un evento di elaborazione di informazioni nel miocervello, essere il calore gentile della luce del sole che ho sentito poggiarsisu di me? E se è per questo, come può un evento nel mio cervello essere lamia immagine mentale, visualizzata schematicamente, di… qualche altroevento di elaborazione di informazioni nel mio cervello? Certo sembraimpossibile. Sembra davvero che gli eventi che sono i miei pensieri edesperienze coscienti non possano essere eventi cerebrali, ma debbanoessere qualcos’altro, qualcosa causato o prodotto da eventi cerebrali, certo,ma qualcosa in più, fatto di altro materiale, situato in un altro spazio. Be’,perché no?24
D’altro canto, R.L. Gregory mette in discussione l’esistenza di quell’entità,
posta nella parte posteriore del cervello, che osserva ogni immagine:
C’è la tentazione, che va evitata, di dire che gli occhi riproduconoimmagini nel cervello. Un’immagine nel cervello suggerisce la necessità di
84 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
NNEELLLL’’AASSSSOOLLUUTTOO SSIILLEENNZZIIOO DDEELL TTUUOO CCEERRVVEELLLLOO ÈÈ LLAA TTUUAA AANNIIMMAA AADD AASSCCOOLLTTAARREE UUNNAA CCOONNFFEERREENNZZAA
In una grande sala le persone che ascoltano con grande attenzione l’oratore possono credere che ogni suono cheodono provenga dalla sua bocca. Allo stesso modo, l’oratore espone con sicurezza i suoi pensieri, credendo che ilpubblico lo stia udendo. La realtà, però, è completamente diversa e si sta verificando unmiracolo straordinario di cui nessuno nella sala è consapevole in quelmomento. In verità, l’oratore sta esponendo delle cose agli ascoltatori nel suocervello, mentre gli ascoltatori ascoltano il discorso nel loro cervello.Invero, tutti i presenti che sono convinti di essere seduti nella stanzastanno in realtà vivendo questo evento nella loro mente. E c’èun’entità nel cervello di ogni individuo nella stanza che ode le correntielettriche nella forma della voce dell’oratore, e quest’entità non habisogno di un orecchio.Questa entità fa esperienza di ogni cosa in maniera talmente realisticache le persone non possono rendersi conto di non essere in realtà inrelazione con il suono reale in sé. Quest’entità, creata da Dio in un’unicacreazione, è l’ANIMA. Nonostante il profondo silenzio all’interno del
cervello, l’anima ode tutto in modoperfettamente chiaro, come l’originale.
qualche tipo di occhio interno che la veda – ma questo avrebbe bisogno di
un ulteriore occhio che veda la sua immagine… e così via in un regresso
infinito di occhi e immagini. Questo è assurdo. 25
I materialisti che pensano che nulla esista se non la materia non possono
comprendere questa particolare domanda. A chi appartiene questo
“occhio interno”, che vede e percepisce le cose viste e reagisce a esse?
Nel passo seguente, Karl Pribram descrive questa importante ricerca
dell’identità del soggetto percipiente da parte di scienza e filosofia:
Dal tempo dei greci i filosofi hanno speculato sul “fantasma” nella
macchina, il “piccolo uomo dentro il piccolo uomo” e così via. Dov’è l’Io
– l’entità che usa il cervello? Chi realmente conosce? O, come una volta
San Francesco d’Assisi pose la questione, “ciò che cerchiamo è ciò che
guarda”. 26
Sebbene molte persone si avventurino in grande prossimità di questa verità
nel rispondere alla domanda “Chi è l’entità che vede?”, sono riluttanti ad accettare
tutte le sue implicazioni. Come dimostrato negli esempi precedenti, nel discutere
l’entità nel cervello, alcuni si riferiscono al “piccolo uomo”, mentre altri dicono “il
fantasma nella macchina”, alcuni si riferiscono all’“essere che usa il cervello”
mentre alcuni dicono “l’occhio interno”. Tutti questi termini sono stati usati per
descrivere l’entità al di là del cervello che possiede la coscienza, e i mezzi per
entrare in contatto con questa entità. Le ipotesi materialiste, però, impediscono a
molte persone di comprendere la vera natura di questo essere che vede e ode
realmente.
L’unica fonte che risponde a questa domanda è la religione. Nel Corano, Dio
afferma di avere creato l’uomo fisicamente in principio, e di aver poi “soffiato il
Suo Spirito” nell’uomo che aveva creato:
E quando il tuo Signore disse agli angeli: «Creerò un uomo con argilla
secca, tratta da mota impastata; quando poi lo avrò plasmato e avrò
insufflato in lui del Mio spirito, prosternatevi davanti a lui». (Sura al-
Hijr: 28-29)
[Egli] quindi gli ha dato forma e ha insufflato in lui del Suo Spirito. Vi
ha dato l'udito, gli occhi e i cuori. Quanto poco siete riconoscenti! (Sura
as-Sajda: 9)
In altre parole, l’essere umano ha un’altra esistenza oltre al suo corpo fisico.
86 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
87Harun Yahya (Adnan Oktar)
Quell’entità nel cervello che dice di “osservare” le immagini nel cervello, e “udire”
il suono nel cervello e che, consapevole della sua propria esistenza dice “io sono
io”, è l’anima data agli esseri umani da Dio.
Qualunque essere umano con una mente e una coscienza può comprendere
questo: l’essere che osserva ogni cosa che accade nel cervello – osserva come se
guardasse uno schermo nel corso della sua vita – è la sua anima. Ogni essere
umano ha un’anima che vede senza bisogno degli occhi, ode senza bisogno delle
orecchie e pensa senza bisogno del cervello.
L’interpretazione materlialista – che asserisce che la materia è l’unica cosa
esistente, e che la coscienza umana è solo il risultato di alcune reazioni chimiche
nel cervello – è in imbarazzo rispetto alla questione. Per capirlo può essere
istruttivo porre le seguenti domande a un materialista:
o La visione ha luogo nel nostro cervello, ma chi contempla tale visione nel
cervello?
o Si provi a vedere con l’occhio della mente il vicino del piano di sotto quando
non è presente. Chi anima questa persona così chiaramente nell’immaginazione al
punto da riprodurne i dettagli dell’abito, le rughe del viso, il bianco dei capelli, il
tono della voce e il modo di parlare e di camminare?
Un materialista non sarà in grado di rispondere in maniera soddisfacente a
tali domande. La sola spiegazione a queste domande è l’anima che Dio ha dato
all’uomo. I materialisti, però, non accettano l’esistenza di alcun essere oltre alla
materia. Per questa ragione la verità esposta in questo libro assesta un colpo
micidiale al pensiero ateo materialista, e costituisce un argomento che i materialisti
rifiutano di discutere più di ogni altro.
Chi fa osservare tutte queste scene alla nostra anima?
A questo livello c’è un’altra domanda che andrebbe posta: la nostra anima
osserva le immagini nel nostro cervello. Ma chi crea queste immagini? Può il
cervello stesso costituire un’immagine splendente, colorata, chiara, ombreggiata e
costituire un intero mondo tramite segnali elettrici in uno spazio minuscolo? Il
cervello non è più che un pezzo di carne umido, morbido, ricurvo. Può un
semplice pezzo di carne come questo dare forma a un’immagine più chiara di
quella che potrebbe fornire un televisore di ultima tecnologia, senza alcun effetto
neve o tremolio orizzontale? Può un’immagine di così alta qualità prendere forma
dentro un pezzo di carne? Può questo pezzo di carne umida dare origine a un
UUNNAA VVIISSIIOONNEE DDII TTAALLEE QQUUAALLIITTÀÀ PPUUOO’’ AAPPPPAARRIIRREE SSUU UUNN PPEEZZZZOO DDII CCAARRNNEE??
UUNNAA VVIISSIIOONNEE DDII TTAALLEE QQUUAALLIITTÀÀ PPUUOO’’ AAPPPPAARRIIRREE SSUU UUNN PPEEZZZZOO DDII CCAARRNNEE??
suono in stereo di qualità migliore di un sistema stereo hi-fi della miglior
tecnologia, senza alcun fruscio? Ovviamente è impossibile per un cervello,
costituito da un chilo e mezzo di carne, dare origine a percezioni così perfette.
Si giunge ora a un’altra verità. Dal momento che tutto ciò che ci circonda, il
nostro corpo, le nostre mani, braccia e viso sono esseri ombra, allora anche il nostro
cervello è un essere ombra. Perciò non possiamo dire che questo cervello che, in
realtà, è esso stesso solo una sensazione visiva, possa dare origine a tali sensazioni
visive.
Bertrand Russell fa rilevare questa verità nel suo lavoro L’ABC della relatività:
Ovviamente, se la materia in generale va interpretata come un gruppo di
accadimenti, questo deve valere anche per l’occhio, il nervo ottico e il
cervello.27
Conscio di questo fatto, il filosofo francese Bergson affermò nel suo libro,
Materia e memoria: saggio sulla relazione tra il corpo e lo spirito, che “il mondo è fatto
di immagini, le quali esistono unicamente nella nostra coscienza; e il cervello è una
di queste immagini”.28
Chi, allora, è l’essere che mostra queste immagini alla nostra anima, in tutto
il loro realismo e la loro chiarezza, e ci permette di vivere una vita di percezioni
ininterrotte?
L’essere che mostra tutte le immagini alla nostra anima, le fa udire ognii
suoni, e crea quei sapori e quegli odori per il nostro piacere, è il Signore di tutti i
mondi, il Creatore di tutto, Dio.
Uno dei più importanti dilemmi del materialismo: la coscienza umanaLa filosofia materialista non può in alcun modo spiegare l’origine della
coscienza umana, cioè delle esperienze qualitative che appartengono all’anima
umana. Per la filosofia materialista, la materia è l’unica cosa esistente. Le qualità
che appartengono all’anima di un essere umano, quali la coscienza, il pensiero, i
processi decisionali, la felicità, l’entusiasmo, il desiderio, il godimento e il giudizio,
non possono in alcun modo essere spiegate dalle concezioni materialiste. I
materialisti sorvolano velocemente l’argomento dicendo: “La coscienza umana è
solo il risultato delle funzioni del cervello”. Uno scienziato materialista, Francis
Crick, riassume questa affermazione materialista come segue:
Le tue gioie e i tuoi dolori, i tuoi ricordi e le tue ambizioni, il tuo senso di
89Harun Yahya (Adnan Oktar)
È palese che delle mere cellule non possono dare a una personacoscienza, intelligenza, capacità di pensiero e parola, esentimenti quali l’amore, la compassione, lamisericordia, il desiderio.
identità personale e di libero arbitrio, sono di fatto non più che ilcomportamento di un immenso insieme di cellule nervose e dellemolecole a esse associate.29
Una tale affermazione, però, non può essere difesa né dalla scienza né dalla
logica. I pregiudizi del materialismo inducono i materialisti ad avanzare questo
genere di spiegazioni in riferimento alle qualità dell’anima umana. Per non
accettare il fatto che c’è un essere al di là del mondo materiale, essi tentano di
ridurre l’intelligenza umana alla materia e fanno affermazioni che non hanno
alcuna relazione con l’intelligenza o la logica.
Lo scrittore di testi scientifici John Horgan, sebbene sia solidale con quella
posizione materialista definita “riduzionismo”, fa rilevare i seguenti problemi
nelle affermazioni di Francis Crick:
In un certo senso, Crick ha ragione. Non siamo altro che un mucchio dineuroni. Nello stesso tempo, le neuroscienze si sono finora dimostratestranamente insoddisfacenti. Spiegare la mente in termini di neuroni nonha prodotto molte più intuizioni o vantaggi che spiegare la mente intermini di quark ed elettroni. Esistono vari tipi di riduzionismo. Nonsiamo altro che un mucchio di geni caratteristici. Non siamo altro che unmucchio di dispositivi computazionali destinatia compiti differenti. Non siamo altro che unmucchio di nevrosi sessuali. Queste
dichiarazioni, come quella di Crick,sono tutte difendibili, e sono tutte
inadeguate.30
90 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
91Harun Yahya (Adnan Oktar)
Ovviamente, tutte queste spiegazioni sono inadeguate e decisamente non
logiche. Ogni fanatico materialista è di fatto consapevole di questa verità. Non
sorprende il fatto che anche Thomas Huxley, il principale sostenitore di Darwin,
affermò che la coscienza non può essere spiegata come interazione di neuroni:
“Come sia possibile che qualcosa di così straordinario come uno stato di
coscienza risulti dall’eccitazione del tessuto nervoso, è inspiegabile proprio
come l’apparizione del Genio, quando Aladino strofinò la lampada”31
Dal tempo di Huxley fino a oggi, l'impossibilità di spiegare la coscienza
umana in termini di neuroni non si è risolta. Ciò, però, non è dovuto
all’inadeguatezza della scienza a tale riguardo. Invece, specialmente verso la fine
del XX secolo, ci sono stati molti sviluppi nel campo della neurologia e molti
misteri sono stati svelati. Queste scoperte, però, hanno mostrato che la coscienza
umana non può in alcun modo essere ridotta alla materia e che la realtà si trova al
di là di essa. Anche uno dei più grandi scrittori darwinisti-materialisti, il tedesco
Hoimar Von Ditfurth, confessa il fatto che i metodi attualmente adottati non sono
in grado di descrivere la coscienza umana:
È ovvio che, dato lo stato attuale della ricerca nel campo della storia
naturale e dello sviluppo genetico, non saremo in grado di dare una
risposta su che cosa sono coscienza, spirito, intelligenza e sentimenti. Ilmotivo è che il livello della coscienza psichica è il più alto livello cuil’evoluzione è giunta, almeno in questo mondo. Perciò, sebbene siamo ingrado di osservare dall’esterno gli altri stadi e fasi dell’evoluzione,elevandoci al di sopra di essi, sempre con l’aiuto della nostra coscienza,non siamo in grado di avere accesso alla coscienza (o spirito) stessa inmodo analogo. Questo perché non abbiamo a disposizione alcun livellopiù elevato della coscienza stessa.32
Il filosofo e dottore in matematica americano, William A. Dembski, nel suo
articolo "Converting Matter into Mind" (“Trasformare la materia nella mente”),
afferma che per quanto il funzionamento biochimico dei neuroni nel cervello
umano e le funzioni mentali che esso coinvolge siano stati intesi, facoltà quali la
capacità di prendere decisioni, il desiderio e la ragione non possono essere “ridotte
alla materia”. Dembski fa anche rilevare che gli specialisti della coscienza si sono
resi conto dell’errore del riduzionismo:
… Gli scienziati cognitivi abbandonano la speranza di comprendere
questo livello più elevato tramite il livello neurologico più basso. …
Perciò, pur mantenendo la dedizione al materialismo, la speranza di
spiegare l’intelligenza umana a livello neurale, che per il materialista è illivello logico, non è una considerazione seria. 33
È impossibile descrivere la coscienza mediante una visione del mondo
materialista, indipendentemente dai traguardi raggiunti dallo sviluppo scientifico.
Con l’emergere di nuovi dettagli relativi al cervello, appare sempre più chiaro che
la mente è irriducibile alla materia. I materialisti devono accantonare i loro
pregiudizi e pensare in maniera più approfondita, ampliando l’ambito delle
ricerche, se intendono comprendere il concetto della coscienza umana, perché è
impossibile definire il vero significato di essa mediante la materia. La coscienza è
una funzione dell’anima la quale è data all’uomo da Dio.
Domande per il materialisti
È assolutamente illogico affermare che pensieri, giudizi, meccanismi
decisionali, o sentimenti (quali la felicità, l’entusiasmo e la delusione) siano
meramente il risultato dell’interazione di neuroni nel cervello di un essere umano.
I materialisti che riflettono più a fondo sulla questione sono consapevoli di questa
verità. Il famoso materialista Karl Lashley, fece la seguente affermazione verso la
fine della sua carriera, sebbene avesse per anni sostenuto l’idea che la coscienza
umana poteva essere ridotta alla materia:
Che si consideri la relazione tra mente e corpo una questionegenuinamente metafisica o un’illusione sistematizzata, rimane unproblema per lo psicologo (e per il neurologo che si occupa dei problemiumani) che non sussiste per il fisico. … Come può il cervello, un sistema
fisico-chimico, percepire o conoscere alcunché; o sviluppare l’illusionedi farlo? 34
Lashley richiamò l’attenzione su questo contrasto con una singola domanda.
Ci sono molti altri dettagli, però, su cui i materialisti devono riflettere. Le
spiegazioni elencate qui sotto illustrano alcune delle questioni che rivelano
l’impasse dell’approccio materialista, e su cui si deve quindi riflettere a fondo:
o Affermare che pensieri, entusiasmi e sentimenti siano il prodotto dei
neuroni equivale a sostenere che essi siano il prodotto degli atomi inconsapevoli,
o il prodotto dei sotto-elementi degli atomi, quali quark o elettroni.
o Gli atomi inconsapevoli non possono conoscere i sentimenti di felicità o
tristezza, né possono trarre godimento dalla musica, dai sapori, dalla buona
amicizia e da una conversazione con un amico.
92 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
93Harun Yahya (Adnan Oktar)
o Gli atomi inconsapevoli non possono essere darwinisti o materialisti e
riunirsi per scrivere un libro.
o Gli atomi inconsapevoli non possono osservare se stessi o le cellule nervose
che li costituiscono a un microscopio elettronico e giungere a soluzioni scientifiche
con la loro ricerca.
o Cosa significa l’affermazione: “La coscienza è nei neuroni del nostro
cervello”? I neuroni, proprio come le altre cellule, sono fatti di membrana cellulare,
mitocondri, DNA e ribosomi. Perciò dove, secondo i materialisti, si trova la
coscienza in questi elementi? Se si assume che la coscienza sia il risultato di
reazioni chimiche tra neuroni e segnali elettrici, si cade in errore, perché non è
possibile spiegare l’esistenza di neppureuna singola “reazione chimica dotata di
coscienza”. Né è possibile mostrare un’“onda elettrica” che inizi a “pensare”
quando giunge un certo voltaggio.
Se i materialisti considereranno sinceramente tali questioni, si renderanno
conto che tutti, loro compresi, differiscono da gruppi di neuroni o mucchi di atomi.
Per quanto materialista, lo specialista del cervello Wolf Singer ammette questo
fatto quando dice “In questo confuso materiale dell’universo c’è ‘qualcosa’ che percepisce
se stesso come un ‘Io sono’”35
Questo “qualcosa” cui lo scienziato si riferisce è in realtà l’anima che Dio ha
dato all’essere umano. Il fatto che una persona possa pensare, essere felice,
entusiasmarsi, produrre nuove idee, od opporsi alle idee di altri, oppure conoscere
concetti quali l’onore, il rispetto, l’amore, l’amicizia, la lealtà, la sincerità e l’onestà,
avviene grazie a quest’anima posseduta dall’essere umano. I neuroni e gli atomi di
cui è costituito l’essere umano non sono in grado di pensare, prendere decisioni,
produrre idee filosofiche o conoscere i sentimenti di amore, compassione o affetto.
I materialisti, quando sono soli, conoscono e accettano questa verità. Dato che,
tuttavia, considerano i loro pregiudizi materialisti il requisito della scienza e della
ragione, non possono arrivare ad accettare questa realtà indiscussa. D’altro canto,
la situazione difficile in cui si mettono all’unico scopo di sostenere il materialismo,
e le idee illogiche che ne conseguono, in realtà arrecano loro un danno ancora
maggiore. Chi afferma che “i nostri pensieri sono il prodotto dei nostri atomi ed
elettroni” non è diverso da chi crede che i suoi sogni siano reali, o da colui che
inventa storie incredibili e favolose e finisce poi per crederci.
La verità è questa: un esser umano è un essere che possiede un’anima donata
da Dio, e grazie ad essa, egli può pensare, parlare, essere contento, prendere
decisioni, fondare civiltà e guidare paesi.
PPEERRCCHHÉÉ LLAA VVEERRIITTÀÀSSUULLLLAA MMAATTEERRIIAA ÈÈUUNN AARRGGOOMMEENNTTOOCCOOSSÌÌ IIMMPPOORRTTAANNTTEE??
PPEERRCCHHÉÉ LLAA VVEERRIITTÀÀSSUULLLLAA MMAATTEERRIIAA ÈÈUUNN AARRGGOOMMEENNTTOOCCOOSSÌÌ IIMMPPOORRTTAANNTTEE??
96 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Che la gente consideri come materia ciò che non ha esistenza
assoluta, essendo in realtà costituito da nulla più che percezioni,
è straordinario tanto quanto il fatto che l’universo sia stato creato
dal nulla, che l’esistenza sia eterna, e che risorgeremo a vita
eterna dopo la morte. Dio crea l’universo costantemente, in ogni dettaglio, in
maniera finita e senza difetti. Inoltre, questa creazione è così perfetta che la
maggioranza di coloro che hanno vissuto sulla terra non ha compreso che
l’universo e tutto ciò che vedono è un’illusione, e che non ha alcun contatto con
la realtà della materia.
Nel XXI secolo, questa verità è diventata più evidente dato che le scoperte
scientifiche hanno provato senza ombra di dubbio che non vi può essere alcun
contatto con la materia. Sebbene alcune persone rifiutino ancora di accettare
questo fatto, non può essere ignorato, trascurato o scartato. Al contrario,
conoscere la vera natura della materia è una condizione importante del
realismo. Per questa ragione, è molto importante che coloro che prendono in
esame la questione ne colgano la portata. Tra quanti hanno letto qualcosa circa
la reale natura della materia, alcuni hanno affermato di non comprendere
perché sia stata data tanta importanza alla questione. Dicono inoltre che ciò
non ha relazione con la fede, e chiedono perché mai debba ritrovarsi in ogni
discussione sulla fede. L’importanza di questo argomento è però ora evidente.
La conoscenza della vera natura della materia spaventa i materialisti perché
distrugge la loro visione del mondo, e comprendere questa verità e provare a
farla conoscere alle persone è molto importante per i musulmani.
Questa conoscenza può aiutare a comprendere alcune questioni sulla fede
e va spiegato che essa è importante quanto qualunque altro argomento
dottrinale. Il risultato della spiegazione della vera natura della materia, è che
le persone sono purificate dal loro attaccamento alle cose di questo mondo,
dirigono i loro pensieri alla vita dopo la morte, sono salvate dal commettere un
grave errore e possono facilmente cogliere alcune verità che quegli errori
impedivano loro di comprendere. Se si ha una visione del mondo materialista,
o se si è cresciuti sotto l’influenza di questo tipo di visione del mondo, non si
possono comprendere in alcun modo certe domande, quali “Dove è Dio?”,
“Esistono paradiso e inferno?”, “Qual è la natura dello spirito e dell’eternità?”,
“C’è vita dopo la morte?”. Ma la percezione del fatto che la materia è
97Harun Yahya (Adnan Oktar)
un’illusione fornisce per sua stessa natura le risposte a queste domande, e
permette alle persone di vedere chiaramente che Dio è l’unico Essere assoluto.
Quando si comprende cosa è la materia, si ha la forte sensazione che tutto
ciò che lega alla vita di questo mondo – i desideri, le passioni e tutto ciò che fa
dimenticare Dio e il Giorno del Giudizio – sia ingannevole e vano. Venire a
conoscenza della vera natura della materia è un mezzo di salvezza dai desideri
di questo mondo. Questo guida con cuore puro e sincerità a Dio e salva
dall’errore di associare altri a Lui.
Questo è un secolo in cui le persone mostrano arroganza, vanità e ogni
tipo di comportamento disumano e amorale. Quando, però, si renderanno
conto che loro stessi, e coloro che ammirano, non sono che esseri ombra,
l’arroganza e la vanità saranno sostituite dall’umiltà e dalla mitezza.
Tutti questi miglioramenti saranno il mezzo con cui si otterrà una società
sicura e tranquilla, in cui le persone potranno vivere senza grettezza, egoismo
e spietata competizione.
Certamente, un risultato importante verrà dalla consapevolezza che non
abbiamo alcun contatto con la materia, e che qualunque idea ci facciamo della
materia non è che un’immagine: il crollo della filosofia materialista.
Ora discuteremo in dettaglio perché il carattere non assoluto della materia
sia una delle scoperte più importanti della storia.
La verità sulla materia mostra che Dio è l’Unico Essereassoluto
Una delle cose più importanti derivanti da questo fatto è che Dio è l’Unico
Essere Assoluto. Alcune persone, sotto l’influenza della filosofia materialista,
credono che la materia sia l’essere assoluto. Alcuni pensano che Dio esista, ma
quando parlano dell’esistenza di Dio, e di dove si trovi, rivelano la loro
ignoranza. Per esempio, se si chiede loro “Dov’è Dio?”, costoro risponderanno:
“Mostrami la tua intelligenza; non puoi. Allo stesso modo, Dio è una realtà
come l’intelligenza, che non si può vedere.” Altri dicono (Dio è sicuramente al
di là di ciò) che Dio ha un’esistenza illusoria come quella delle onde radio.
Secondo la loro opinione, loro stessi e le cose che posseggono sono esistenze
assolute e l’esistenza di Dio circonda questa esistenza materiale come le onde
radio. Ciò che c’è di illusiorio, però, sono loro stessi e le cose che posseggono.
L’Unico Essere Assoluto è Dio. L’esistenza di Dio abbraccia tutto, gli esseri
umani non sono in alcun modo esseri assoluti, ma immagini transitoria.
Dio rivela questa verità con queste parole:
Allah! Non c'è altro dio che Lui, il Vivente, l'Assoluto. Non Lo prendon
mai sopore né sonno. A Lui appartiene tutto quello che è nei cieli e sulla
terra. Chi può intercedere presso di Lui senza il Suo permesso? Egli
conosce quello che è davanti a loro e quello che è dietro di loro e, della
Sua scienza, essi apprendono solo ciò che Egli vuole. Il Suo Trono è più
vasto dei cieli e della terra, e custodirli non Gli costa sforzo alcuno. Egli
è l'Altissimo, l'Immenso. (Sura al-Baqara: 255)
La pienezza della fede consiste nel comprendere questa verità, nell’evitare
l’errore di associare altri a Dio e nel riconoscere Dio come l’Unico Essere
Assoluto. Sapendo che, a parte Dio, tutto è un’esistenza ombra, si dirà con una
fede certa (al livello di Haqq-al yakin – la verità della certezza) che solo Dio
esiste e che non c’è nessun’altra divinità (o qualunque altro essere dotato di
forza) oltre a Lui.
I materialisti non credono all’esistenza di Dio perché non possono
vederLo con i loro occhi. Ma le loro affermazioni diventano completamente
nulle quando intendono la reale natura della materia. Venendo a conoscenza di
questa verità si comprende che la propria esistenza ha la qualità di
un’illusione, e si coglie il fatto che un essere illusorio non è in grado di vedere
un essere assoluto. Come rivela il Corano, gli esseri umani non possono vedere
Dio ma Dio vede loro.
Gli sguardi non lo raggiungono, ma Egli scruta gli sguardi... (Sura al-
An‘am: 103)
Certamente, gli esseri umani non possono vedere l’Essere Divino (di Dio)
mediante gli occhi, pur sapendo che Egli abbraccia completamente ciò che è
interno, ciò che è esterno, le opinioni e i pensieri. Per questa ragione, Dio Si
rivela nel Corano come colui che “domina l’udito e la vista” (Sura Yunus: 31).
Non possiamo dire una parola, non possiamo nemmeno fare un respiro senza
che Dio lo sappia. Perciò, Dio conosce ogni nostra azione, come rivelato nel
Corano:
Nulla di quel che è sulla terra o nei cieli è nascosto ad Allah. (Sura Al
98 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
99Harun Yahya (Adnan Oktar)
‘Imran: 5)
Che Dio ci osservi, ci veda e ci oda in ogni momento è molto importante.
Tale consapevolezza, pur non fondata su una diretta visione oculare di Dio,
consente di comprendere che Lui ci sta guardando. Si è quindi attenti a non
fare nulla che Lo scontenti e ci si preoccupa delle proprie azioni, delle proprie
parole e dei propri pensieri. Nel Corano si rivela che Dio è vicino a noi in tutto
ciò che facciamo; che Egli ci osserva e nulla Gli sfugge.
In qualunque situazione ti trovi, qualunque brano del Corano reciti e
qualunque cosa facciate, Noi siamo testimoni al momento stesso in cui
la fate . Al tuo Signore non sfugge neanche il peso di un atomo sulla
terra o nel cielo; non c'è cosa alcuna più piccola o più grande di ciò, che
non sia [registrata] in un Libro esplicito. (Sura Yunus: 61)
Certamente Dio, che è l’Essere Assoluto, conosce ogni aspetto degli esseri
umani che ha creato come illusioni. Ciò è molto semplice per Dio. Ma alcuni,
nella loro ignoranza, possono trovarlo difficile da comprendere. Quando, però,
osserviamo ciò che crediamo essere il “mondo esterno”, cioè, mentre viviamo
la nostra vita, l’essere più vicino a noi non è un’impressione, è chiaramente
Dio. Il segreto del seguente versetto è celato in questo fatto: “In verità siamo
stati Noi ad aver creato l'uomo e conosciamo ciò che gli sussurra l'animo suo.
Noi siamo a lui più vicini della sua vena giugulare.” (Sura Qaf: 16). Ma
quando una persona crede che il suo corpo sia composto di materia, non è in
grado di intendere questa importante verità; ciò accade ancora una volta
perché crede che la cosa più vicina a lui sia il suo corpo. Per esempio, se si
immagina che la propria esistenza sia nel suo cervello, non si può ammettere
la possibilità che ci sia un essere più vicino di quanto lo sia la vita giugulare.
Quando, però, si capisce il fatto che non c’è nulla che sia materia, e che tutto è
un facsimile di cui si fa esperienza nella mente, allora concetti come fuori,
dentro, lontano e vicino non hanno più significato. La giugulare, il cervello, le
mani, i piedi, la casa e la auto, che si credeva esistessero all’esterno, persino il
sole, la luna e le stelle che si credevano così lontane, tutto è sullo stesso piano.
Dio ci abbraccia completamente ed è eternamente con noi.
Che Dio sia eternamente vicino agli esseri umani è rivelato anche in questo
versetto: “Quando i Miei servi ti chiedono di Me, ebbene Io sono vicino!…”
(Sura al-Baqara: 186). In un altro versetto è espressa la stesa verità: “Sicuramente
il tuo Signore abbraccia il genere umano da ogni lato” (Il Corano, 17: 60).
Nonostante questo, si continuano a errare credendo che la cosa più vicina sia il
proprio sé. Dio, però, è più vicino a noi di quanto lo siamo noi stessi. Il fatto che
Dio sia l’Essere più vicino a un essere umano è ancora una volta sottolineato in
questi versetti: “Perché mai, quando [l'anima] risale alla gola sotto i vostri
occhi, e Noi gli siamo più vicini, ma non ve ne accorgete.” (Sura al-Waqi‘a: 83-
85). Certamente, una persona in punto di morte o che giace in un letto di
ospedale può pensare che l’essere più vicino a lui sia il dottore al suo capezzale,
la madre che lo abbraccia, o gli amici che lo toccano e gli tengono la mano. Ma
come è detto in questo versetto, Dio è più vicino a lui in quel momento di
chiunque altro. Inoltre, Dio è l’Essere a lui più vicino non solo in quel momento
particolare, ma dal primo istante della sua esistenza. Ma, dal momento che le
100 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Una persona che abbraccia suo figlio, sua moglie e chiacchiera con sua madre, crede cheesse siano più vicine a lui di chiunque altro. Dio, però, è più vicino a una persona di quanto siano il suo amico, sua moglie, i suoi figli, opersino egli stesso. Come è rivelato nel Corano, Dio è più vicino a una persona di quantosia la sua vena giugulare. (Sura Qaf: 16)
101Harun Yahya (Adnan Oktar)
persone non lo vedono con i propri occhi, ignorano questa verità.
Il fatto che Dio non sia limitato dallo spazio ma racchiuda in sé tutte le
cose è rivelato in un altro versetto:
Ad Allah appartengono l'Oriente e l'Occidente. Ovunque vi volgiate, ivi
è il Volto di Allah. Allah è immenso e sapiente. (Sura al-Baqara: 115)
In un altro versetto, Dio afferma questa verità in questo modo:
Egli è Colui Che in sei giorni ha creato i cieli e la terra, poi Si è innalzato
sul trono. Egli conosce ciò che penetra nella terra e ciò che ne esce, quel
che scende dal cielo e quel che vi ascende; Egli è con voi ovunque voi
siate. Allah osserva ciò che fate. (Sura al-Hadid: 4)
Tutto ciò implica che Dio sia l’Unica, Vera, Assoluta Esistenza. Con la Sua
conoscenza Dio racchiude in sé gli esseri umani che sono esseri ombra e ogni
altra cosa. Questo fatto viene fatto rilevare anche nel versetto seguente:
In verità il vostro Dio è Allah, al di fuori del Quale non c'è divinità
alcuna. Egli tutto abbraccia nella Sua Scienza. (Sura Ta Ha: 98)
In un altro versetto del Corano, Dio mette in guardia le persone perché
non siano incuranti:
Non è forse vero che dubitano dell'incontro con il loro Signore, mentre
in verità Egli abbraccia ogni cosa [nella Sua Scienza]? (Sura Fussilat: 54)
Anche le azioni umane appartengono a Dio
Dio ha creato l’uomo come un essere ombra senza alcun potere o arbitrio
indipendenti da Lui stesso. Questa verità è rivelata in questo versetto:
Ma voi lo vorrete solo se Allah lo vuole.. (Sura al-Insan: 30)
Alcuni sono inconsapevoli di questo grande fatto. Accettano il fatto che
Dio li abbia creati, ma credono che il lavoro che fanno appartenga a loro. Ogni
azione compiuta da un essere umano, però, è creata con il permesso di Dio. Per
esempio, una persona che scrive un libro lo scrive con il permesso di Dio; ogni
frase, ogni idea, e ogni paragrafo è composto perché Dio lo desidera. Dio rivela
questo principio molto importante in molti versetti, uno dei quali recita:
“…mentre è Allah che vi ha creati, voi e ciò che fabbricate.” (Sura as-Saffat:
96). In queste parole “… Quando tiravi non eri tu che tiravi, ma era Allah che
tirava…”, (Sura al-Anfal: 17) Dio rivela che tutto ciò che facciamo è un atto che
appartiene a Lui.
In altri versetti, Dio dà istruzioni al Profeta di prelevare la zakat dai
credenti, prosegue quindi affermando di essere Lui, in realtà, a prendere la
zakat:
Preleva sui loro beni una tassa tramite la quale li purifichi e li mondi e
prega per loro. Le tue preghiere saranno un sollievo per loro. Allah tutto
ascolta e conosce. Non sanno dunque che è Allah che accetta il
pentimento dei Suoi servi e che riconosce la loro zakat? Allah è Colui
102 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Tutte le azioni compiute da un essere umanoappartengono a Dio. Per esempio, un bambino che saleggere, un progetto realizzato da un architetto, lascoperta di uno scienziato, un pasto cucinato in cucina,l’opera di un artista… è Dio ad avere creato tuttequeste cose e ad averle portate all’esistenza.
103Harun Yahya (Adnan Oktar)
che accetta il pentimento, il Misericordioso. (Sura at-Tawba: 103-104)
Il grande studioso islamico Muhyiddin Ibn al-'Arabi spiega che le nostre
azioni appartengono a Dio:
Per quanto riguarda gli spiriti, la fonte delle azioni che derivano da loronon si trova nelle loro entità. È solo Dio a mettere costantemente in
azione gli spiriti e gli oggetti. Se non c’è nulla al mondo se non leimpressioni, ciò significa che non c’è nulla nella realtà se non un essere. Glispiriti e la materia non consistono di esseri scelti e di fatti determinati. Essiconsistono di atti divini; di varie manifestazioni dell’Essere Onnipotente.Nello stesso modo, le cose che si dice siano finite o infinite non sono altroche una singola entità considerata da due diversi punti.36
Come spiega Muhyiddin Ibn al-'Arabi, è Dio a creare ogni azione e a
indurre l’anima di chi agisce a credersi il soggetto agente. Dio crea questa
impressione in maniera talmente realistica in ogni anima che se si lancia, per
esempio, una pietra, si crede davvero di lanciarla in prima persona. Una
persona è però un essere ombra, e non può compiere l’atto del lanciare ed è Dio
a dargli l’impressione di compiere l’azione. Il risultato della meravigliosa
perfezione della creazione di Dio è che avvertiamo intensamente questa
sensazione e crediamo davvero di tenere in mano la pietra, di tirare indietro il
braccio per esercitare forza per darle velocità e di lanciarla.
Gli esseri umani vivono ogni momento in dipendenza da Dio e, che lo
sappiano o meno, o che lo accettino o meno, sono soggetti a Lui, come rivela in
questo versetto:
Volenti o nolenti si prosternano ad Allah coloro che sono nei cieli e sulla
terra e anche le ombre loro, al mattino e alla sera .. (Sura ar-Ra‘d: 15)
Chiunque si conosca, che vive o ha vissuto in questo mondo, nel presente
o nel passato, dovunque egli sia, qualunque cosa possegga, o non importa
quanto testardo egli sia nel negare, questa verità non cambia per lui né per
nessun altro. Ogni essere umano è soggetto all’arbitrio di Dio, ogni persona è
un essere ombra creato dal soffio dello Spirito Divino. Chiunque lo sappia
trova impossibile accettare lodi per la sua ricchezza, per la sua conoscenza, per
il suo titolo o per la sua reputazione; né può accettare adulazione per il suo
posto o la sua posizione nella società o per il successo nella sua professione.
Coloro che, nonostante questo, persistono nell’arroganza sono di fatto
completamente privi di potere. Dopo che Dio ha rivelato che colui che crede di
aver lanciato la pietra non l’ha veramente lanciata, ma che è stato Dio Stesso a
lanciarla, è ignoranza insondabile credere di meritare credito per un qualsiasi
successo umano.
In questo modo Dio mette alla prova e istruisce ogni essere umano. Oggi
coloro che non riescono a comprendere o ad accettare questa ovvia verità,
quando rescusciteranno dai morti, vedranno ogni cosa nella sua vera luce e
comprenderanno che la loro forza personale non serve a nulla:
Questa è la metafora di coloro che rinnegano il loro Signore: le loro
azioni saranno come cenere sulla quale infuria il vento in un giorno di
tempesta. Non avranno alcun pro di ciò che hanno fatto. Questa è la
perdizione totale. (Sura Ibrâhîm, 14: 18)
Allah è l’unico Essere Che ha potere su tutte le cose:
Glorifica Allah ciò che è nei cieli e sulla terra, Sua la Sovranità, Sua la
104 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Ogni cosa che una persona fa, tutto il successo che ottiene e tutti i suoi talentiappartengono a Dio. Questa verità non cambia se la persona è un grande uomo di stato, lapersona più ricca del mondo, un artista amato o uno scienziato che ha fatto un’importantescoperta. Tutti vivono affidati a Dio e fanno ciò che Egli vuole.
105Harun Yahya (Adnan Oktar)
Lode. Egli è onnipotente. (Sura at-Taghabun: 1)
La comprensione della vera natura della materia condurrà le persone alla fede
Coloro che arriveranno a rendersi conto che durante la loro vita hanno
osservato immagini mostrate al loro spirito, crederanno con certezza chesia
stato Dio ad avere creato tanto il loro spirito che queste immagini ininterrotte.
La ragione per cui alcuni caparbiamente si rifiutano di accettare il segreto
della materia è la loro riluttanza a concepire la vastità della grandezza di Dio e
ad accettare la loro nullità. Ma, nonostante il loro rifiuto, c’è una verità
incontestabile: tutto nel cielo e sulla terra appartiene a Dio di Cui è una
manifestazione. L’unico Essere assoluto è Dio. Gli altri esseri che Lui ha creato
non sono esseri assoluti ma apparenze. Tutti gli “Io”, cioè gli individui che
osservano queste apparenze create da Dio, sono spiriti che derivano da Lui.
Quando le persone coglieranno il grande segreto di questa conoscenza,
conseguiranno una chiara e profonda consapevolezza e la nebbia che avvolge
il loro spirito si leverà. Tutti colori che lo capiranno si affideranno
spontaneamente a Dio, Lo ameranno e Lo temeranno. Inoltre, i sentimenti
umani di orgoglio e autocompiacimento saranno sostituiti dall’umiltà e dalla
modestia. Questo è ciò che Dio vuole per gli esseri umani. Coloro che
comprenderanno questo fatto sorprendente guarderanno le cose da un punto
di vista differente e inizieranno una vita completamente diversa.
Riconosceranno il potere di Dio in maniera appropriata, e si allontaneranno dal
tipo di persona descritto in questo versetto:
Non hanno considerato Allah nella Sua vera realtà. Nel Giorno della
Resurrezione, di tutta la terra farà una manciata e terrà ripiegati i cieli
nella Sua Mano destra. Gloria a Lui, gli è ben al di sopra di quel che Gli
associano! (Sura az-Zumar: 67)
Comprendere la verità sulla materia elimina le ambizioni terrene
Ciò che abbiamo finora descritto è una delle più profonde verità che si
possa udire nel corso dell’intera esistenza. Abbiamo mostrato che l’intero
106 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
mondo materiale è in realtà un’ombra, e che questa è la chiave per
comprendere l’esistenza di Dio, la Sua creazione, e il fatto che Egli è l’unico
Essere assoluto. Allo stesso tempo, abbiamo presentato sia una dimostrazione
scientificamente innegabile dell’incapacità degli esseri umani, sia una
manifestazione della meravigliosa arte di Dio. Questa conoscenza impone la
fede alle persone, rendendo loro impossibile la miscredenza. Questa è la
ragione prinicipale per cui alcuni evitano questa verità.
Le cose che sono state finora esposte sono vere quanto una legge fisica o
una formula chimica. Quando è necessario, gli esseri umani sanno risolvere i
più ardui problemi matematici e comprendere argomenti molto complessi.
Quando, però, a queste stesse persone viene reso noto che la materia è
un’apparenza che si costituisce nella mente umana, con cui non hanno alcuna
connessione, il desiderio di comprendere si spegne. Questo è un caso esagerato
di incapacità di comprendere, perché l’idea discussa qui non è più complessa
della risposta alle domande: “Quanto fa due per due?” o “Quanti anni hai?”.
Se si chiede a un qualunque scienziato o professore di neurologia dove si vede
il mondo, loro risponderanno che si vede nel loro cervello. Questo fatto si trova
esposto persino nei libri di biologia delle scuole superiori. Ma nonostante la
loro palese evidenza, le informazioni relative al fatto che la percezione del
mondo materiale avviene all’interno cervello e ciò che comporta per gli esseri
umani possono essere ignorate. Che uno dei più importanti fatti
scientificamente provati sia nascosto agli occhi delle persone con tanta
accuratezza è una questione di enorme portata.
La ragione fondamentale per cui le persone, nonostante accettino facilmente
ogni genere di fatto scientifico, temono grandemente di accettare questo, è che la
conoscenza della verità concernente la materia è tale da indurre un sostanziale
rivolgimento del modo in cui si considera la vita. Coloro che credono che la
materia e il sé siano esseri assoluti scopriranno un giorno che tutto ciò per cui
hanno lavorato e che hanno protetto basandosi su quest’idea – i coniugi, i figli,
la ricchezza, persino la loro personalità – è un’illusione. Le persone temono
molto questa verità e fingono di non comprenderla, anche se non è così. Provano
con determinazione a confutare i fatti, che sono abbastanza semplici perché li
capisca persino un bambino delle elementari. La ragione che si cela dietro questa
opposizione è il timore di perdere ciò che questo mondo offre loro.
Per chi è attaccato a ciò che possiede, ai figli, o alle offerte transitorie di
107Harun Yahya (Adnan Oktar)
questo mondo, la natura illusoria della materia è causa di grande timore. Nel
momento in cui una simile persona giunge a comprendere, muore prima della
sua morte naturale, rinunciando ai propri beni e alla sua anima. Nel versetto
“Se ve li chiedesse con insistenza, vi mostrereste avari e fareste trasparire il
vostro odio.” (Sura Muhammad: 37), Dio rivela la malignità e il rancore che
emergeranno nel comportamento degli esseri umani quando Egli chiederà loro
ciò che possiedono.
Ma quando una persona viene a conoscenza della vera natura della
materia, comprende che la sua anima e ciò che possiede già appartengono a
Dio. Se sapesse che non c’è nulla da dare o da rifiutare, affiderebbe a Dio se
stesso e tutto ciò che possiede prima di morire. Per i credenti sinceri, ciò non
Ogni cosa che una persona crede di possedere, la casa, l’automobile, il lavoro e tutti gliamici, è costituita da immagini e sensazioni che si trovano nel cervello. Una persona checomprende ciò comprenderà anche che l’Unico ad avere creato queste immagini è Dio, Cuitutto questo appartiene. Per tale ragione, coloro che sono attaccati emotivamente alla vitadi questo mondo temono grandemente questa verità.
Si pensi per un momento a coloro che sono
trascinati dall’avidità materiale: a che cosa
attribuiscono maggiore valore? Una bella
casa, oggetti lussuosi, gioelleria
pretenziosa, automobili di ultimo modello,
grossi conti in banca, uno yatch… Per
questa ragione, costoro provano un grande
timore al pensiero che tutte le cose che
possiedono sono percepite su uno schermo
all’interno del loro cervello e che non
potranno in alcun modo avere queste cose
in una situazione reale.
Che gli piaccia o meno, vivono in un mondo
di facsimili formati nel loro cervello, e non
possono avere alcuna relazione con un
mondo esterno. Suono, luce e odore non
possono
entrare nel cranio; ciò che vi
penetra sono solo impulsi elettrici
provenienti da tali oggetti materiali. Questa
è la situazione di una persona, come nella
figura sopra, che paga dei soldi per
comprare la sfarzosa villa mostrata sullo
sfondo. Mentre pensa di comprare la villa e
di contare il denaro, in realtà compra
un’impressione che ha preso forma nel suo
cervello, e non paga denaro reale alla
persona di fronte a lui, bensì un’immagine
del denaro. La persona che riceve il denaro
in realtà riceve un’impressione. In altre
parole, è in atto una “transazione di
impressioni”.
LLAA PPAAUURRAA PPIIÙÙ GGRRAANNDDEE DDII CCOOLLOORROO CCHHEE SSOONNOOTTRRAASSCCIINNAATTII DDAALLLL’’AAVVIIDDIITTÀÀ MMAATTEERRIIAALLEE
solo è bello e onorevole ma anche un modo per approssimarsi ulteriormente a
Dio. Coloro che non credono o la cui fede è debole non possono riconoscere
questa bellezza e respingono caparbiamente questa verità.
Coloro che possiedono fabbriche, yacht o terre, che sonoimmagini nel cervello, si preoccupano per nulla
In questa sezione prenderemo in esame l’esempio di un proprietario di
una fabbrica che, nella più completa noncuranza, ha fondato la sua intera
esistenza sull’ambizione di essere ricco, e che a tal fine ha lavorato giorno e
notte da quando era giovane, credendo che avrebbe guadagnato tutto con il
sudore della fronte. Questo esempio ci mostrerà una verità molto importante.
La persona che descriveremo è di mezza età. Ha due figli, un maschio e
una femmina, che studiano nelle scuole migliori. Possiede alcune automobili,
uno yatch, delle case e un po’ di terra. Quest’uomo crede di avere tutto ciò che
ha ammirato nella vita in questo mondo. Egli crede di avere ottenuto tutto ciò
che una persona può sperare di avere nella propria esistenza. Oltre alla
ricchezza, ha guadagnato una grande considerazione. Tutti coloro che lo
conoscono lo considerano una persona rispettata, con una reputazione e una
posizione nella società. Quest’opinione è condivisa dai domestici che lo
assistono al mattino, dall’autista che si inchina nell’aprire l’automobile per lui,
dalle guardie giurate che lo salutano con deferenza quando entra nell’edificio
aziendale, e dai dipendenti che si mettono sull’attenti dal momento in cui egli
entra in fabbrica fino a che non entra nel suo ufficio. Ha molti cari amici e
conoscenze che detengono posti e posizioni importanti. Ogni giorno si affretta
da una riunione all’altra; è membro di alcune commissioni e società, e persino
presidente di altre. Nel corso dela giornata dà ordini a centinaia di individui.
Nella sua banca e nella sua cassaforte privata ha più denaro, azioni e buoni del
tesoro di quanti possa contarne. Mentre queste cose aumentano giorno dopo
giorno, egli ne riceve ancor più soddisfazione; è orgoglioso di se stesso e se ne
rallegra. Ciò che gli dà un’impressione speciale di soddisfazione e fiducia in se
stesso è il fatto di avere guadagnato tutto da solo con il suo duro lavoro, e di
avere ottenuto ciò al cui raggiungimento ha dedicato la sua intera vita.
Un giorno, mentre naviga sul suo yatch con gli amici, qualcuno si avvicina
a lui e dice: “Tutto ciò che vedi qui in questo momento – tutte queste persone, questo
110 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
111Harun Yahya (Adnan Oktar)
yatch, il mare, le fabbriche, le case, i dipendenti che scattano al tuo comando – sono tutte
apparenze che si formano nel tuo cervello. Non sai se gli originali di queste apparenze
esistano fuori dal tuo cervello o meno. Se i nervi che entrano nel tuo cervello fossero
recisi, questo yatch, le persone in esso, le loro voci e conversazioni, l’odore del mare, il
gusto del succo di frutta che bevi, in breve ogni cosa, smetterebbe improvvisamente di
esistere. Tutte queste cose come anche tutto ciò che hai posseduto in tutta la tua vita si
trovano nella tua mente. Non c’è differenza tra le tue case, automobili, yatch, fabbriche
e aziende e ciò che possiedi nei tuoi sogni. È come sognare di andare in Europa sul tuo
aereoplano privato e svegliarti la mattina per scoprire che non c’è nessun aereoplano, e
che non sei in Europa ma nel tuo letto. Se un giorno ti svegliassi da questo sonno che
chiami la tua vita, come potresti essere sicuro di non essere in un posto completamente
diverso a osservare immagini che riguardano questa vita?”
Quest’uomo ricco reagirà energicamente a ciò che gli viene detto. Se questi
fatti gli fossero dimostrati chiaramente con tutte le prove scientifiche, anche se
comprendesse, non accetterebbe la verità. Nella sua mente, accettare che tutto
ciò che possiede è una fantasia onirica significherebbe avere passato tutta la
vita all’inseguimento di un’illusione. Allora, tutto ciò per cui una persona è
lodata, tutto ciò che gli dà un senso di orgoglio e di importanza, non sarebbe
che un’illusione. La situazione di questa persona sarebbe tanto umiliante e
ridicola quanto quella di una persona che è ricca nei suoi sogni, e si dà delle
arie per la sua ricchezza immaginaria. Quando il ricco del nostro esempio
entrerà nella sua azienda, dopo avere colto questa verità, non sarà mosso ad
arroganza dal rispetto e dalla stima mostratigli. Questo perché ora sa che
coloro che lo riveriscono e si inchinano al suo passaggio sono solo facsimili
nella sua mente. Oppure, una volta che gli siano state dette queste cose, non
riuscirà a “darsi delle arie” davanti ai suoi ospiti per il suo yatch perché sia
l’uno che gli altri sono apparenze nel suo cervello.
Quando gli si dice che la materia è un’illusione e che non può avere
relazione alcuna con la fonte dell’esistenza materiale, gli verrà in mente la
fattoria che ha comprato il giorno prima. In quel caso, il denaro che ha contato
banconota su banconota e ha dato al venditore, la fattoria che ha comprato con
tutte le pertinenze, l’area circostante ispezionata mentre portava avanti la
transazione – tutto esisterebbe solo nella sua mente. Sarebbe esattamente come
se la notte prima avesse sognato di vincere un appalto importante e ci avesse
fatto un sacco di soldi. Al risveglio non rimane nulla, in quanto ciò che credeva
Una persona che possiede una grande società finanziaria, che ha case, automobili ultimo modello, edipendenti che gli mostrano rispetto e deferenza, vede tutto ciò che possiede come impressioni nel suocervello. Anche la stima di cui gode è nel suo cervello. Ciò che considera serio e importante – il lavoro cuidedica tanto tempo, le riunioni con i colleghi, le decisioni che prende – sono tutte impressioni che sitrovano nel cervello.
Una persona che conta il suo denaro con grande soddisfazione lo conta in realtà nel suo cervello. Non si rende conto che loyatch che guida con tanto orgoglio e tanta ostentazione, le persone su cui cerca di fare colpo e il paesaggio che lo circondasono tutte impressioni costituite nel suo cervello. Se gli venisse detta la verità, costui la negherebbe vigorosamente, al finedi non perdere tutto ciò che possiede e la stima di cui gode. La stessa persona, però, può sognare di possedere tuttequeste cose e, durante il sogno, non dubitare mai della loro realtà. Se nel sogno gli venisse detto che non è il veroproprietario di queste cose, non lo accetterebbe. Ma svegliandosi, comprenderebbe che era tutto una fantasia.
reale era un sogno.
Se le cose stanno così, egli non si trova ora sullo yatch. Lo yatch è
un’apparenza all’interno di lui. Quando crede di andare nella sua casa arredata
all’ultima moda, di fatto, egli sta aprendo il cancello di un grande giardino e
sta entrando in una casa nel suo cervello. La casa, il mobilio, il giardino e il
cancello del giardino sono nella sua mente.
Se questa persona fosse consapevole del fatto che ciò che gli viene detto è
una palese verità, arriverebbe a rendersi conto che tutto ciò che possiede in
quel momento è fondamentalmente un insieme di esseri ombra. Tutte queste
cose sono immagini mostrategli da Dio, il Quale lo ha creato. Al fine di
metterlo alla prova, Dio ha creato la sua vita e le apparenze delle cose che egli
credeva di possedere. Ma, dimenticando che è stato Dio a concedergli queste
cose e ad averlo benedetto con la ricchezza di queste apparenze, si è fatto
arrogante e viziato da queste cose, si è dato delle arie e ha considerato le
persone inferiori a lui. Dunque, ha speso la sua vita inseguendo vanamente un
mondo di sogno illusorio. Un giorno, tuttavia, si rende conto di essersi trovato
in mezzo a illusioni e di avere perso tempo, che nessuna di queste cose ha
un’esistenza assoluta la quale appartiene solo a Dio.
In un versetto, Dio richiama l’attenzione su coloro che, nel corso della
storia, si sono rifiutati di accettare questa verità e su quanti hanno finto di non
conoscerla:
Quanto a coloro che sono miscredenti, le loro opere sono come un
miraggio in una piana desertica che l'assetato scambia per acqua e poi,
quando vi giunge, non trova nulla; anzi, nei pressi trova Allah che gli
salda il conto. Allah è rapido al conto. (Sura an-Nur: 39)
Come si vede in questo versetto, Dio paragonò le gesta dei rinnegatori a
un miraggio o a uno spettro. Quando costoro si legano a questi spettri
scoprono poi di non poter sperare aiuto da essi, comprendono che gli spettri
non sono reali e che Dio solo è l’unica realtà assoluta.
Una della ragioni più importanti per cui le persone temono tanto questa
verità e la rifiutano è la comprensione del fatto che, come l’uomo dell’esempio
precedente, tutto ciò che posseggono, il rispetto, la ricchezza, scomparirebbero
in un momento. Richiamiamo qui l’attenzione su un fatto: non stiamo dicendo
che “tutto ciò che una persona possiede resterà indietro dopo la morte e non le
gioverà”. Nell’affermare che “tutto ciò che una persona possiede è apparenza”,
114 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Un uomo ricco che ostenta la sua costosa
automobile ai suoi soci, in realtà ostenta
un’impressione di un’automobile che si è
costituita nel suo cervello. In quel momento, il
ricco non può nemmeno immaginare di non
avere in realtà alcuna relazione con l’automobile
che è oggetto di tanta ammirazione. Di fatto,
l’impressione dell’automobile nel suo cervello
prende forma separatamente nel cervello di
coloro cui sta mostrando l’automobile.
In questo caso, se lì ci sono cinque persone, e
ognuna di loro riceve l’immagine
dell’automobile nel suo cervello:
* Dov’è l’auto reale?
* Delle cinque impressioni, qual’è l’automobile
dell’uomo ricco?
* Quale impressione dell’automobile l’uomo
ricco presumerà di possedere e sfoggerà ai suoi
soci?
* Non è forse vero che ognuna delle persone cui
l’uomo ricco mostra l’automobile è una
percezione che si è costituita nel suo cervello?
Coloro che sfoggiano agli altri ciò che
posseggono, case e automobili, in realtà
mostrano delle fantasie che prendono forma nel
loro cervello a qualche altra fantasia, che, di
nuovo, si è costituita nel suo stesso cervello.
Alcuni non sono nemmeno consapevoli di
questo fatto tanto importante.
Certamente, si tratta di una situazione molto
umiliante, in quanto una persona che si vanta di
ciò che possiede non può avere alcuna relazione
con l’automobile reale che intende mettere in
mostra o con le persone cui vuole mostrarla.
LLAA SSIITTUUAAZZIIOONNEE DDEELLLLAA PPEERRSSOONNAA CCHHEE NNOONN ÈÈ CCOONNSSAAPPEEVVOOLLEEDDII MMEETTTTEERRSSII IINN MMOOSSTTRRAA CCOONN DDEELLLLEE IIMMPPRREESSSSIIOONNII
costei, in un certo senso, perde ciò che possiede mentre ancora vive. Nel
momento in cui capisce che ciò per cui ha lottato nella sua vita non è stato che
fonte di tormento e tristezza, e che allo stesso tempo ha tentato di schiacciare
altre persone, si rende conto che era tutto un vuoto inganno. In un versetto, il
Corano rivela che le persone incuranti vivono nell’inganno. L’avido
attaccamento delle persone alla proprietà è descritto nel seguente versetto:
Abbiamo abbellito, agli [occhi degli] uomini, le cose che essi
desiderano: le donne, i figli, i tesori accumulati d'oro e d'argento, i
cavalli marchiati, il bestiame e i campi coltivati; tutto ciò è solo
godimento temporaneo della vita terrena, mentre verso Allah è il
miglior ritorno. (Sura Al ‘Imran: 14)
In un altro versetto si rivela che la vita terrena è un gioco, una perdita di
tempo e un inganno:
Sappiate che questa vita non è altro che gioco e svago, apparenza e
reciproca iattanza, vana contesa di beni e progenie. [Essa è] come una
pioggia: la vegetazione che suscita, conforta i seminatori, poi
appassisce, la vedi ingiallire e quindi diventa stoppia. Nell'altra vita c'è
un severo castigo, ma anche perdono e compiacimento da parte di Allah.
La vita terrena non è altro che godimento effimero. (Sura al-Hadid: 20)
Quando ci si rende conto che queste apparenze che si credeva di possedere
in questa vita non sono in realtà che un’illusione, si comprende di essersi
dimenati e preoccupati invano, e di avere perso tempo. Alcuni custodiscono
gelosamente i loro possedimenti, per i quali si infuriano e insultano, si irritano
e danno pugni sul tavolo. Ma quando si rendono conto di non avere alcuna
relazione con i veri oggetti materiali, si vergognano e si dispiacciono
profondamente di essere come chi, in un sogno, aggredisce, si abbandona all’ira
e urla contro altri. Costoro comprendono immediatamente di dover agire in
modo tale da compiacere Dio, l’Origine di tutte le apparenze che vengono loro
mostrate. Coloro che intendono questa verità, cioè i credenti, dicono:
Di': «In verità la mia orazione e il mio rito, la mia vita e la mia morte
appartengono ad Allah Signore dei mondi». (Sura al-An‘am: 162)
È importante non dimenticare mai questo fatto fondamentale: non
importa a che punto della vita una persona giunga a cogliere questa verità; non
116 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
117Harun Yahya (Adnan Oktar)
è mai troppo tardi. Può subito cambiare il suo modo di considerare la vita e
riorganizzare il suo stile di vita in conformità a questi principi; può iniziare a
vivere non per le illusioni ma per nostro Signore, l’Unico Essere Assoluto. Dio
perdona sempre i suoi servitori.
Coloro che fingono scaltramente di non conoscere questa verità,
rifiutando di accettare il fatto che Dio è l’Unico Essere Assoluto, sono caduti in
una grande trappola. Dio descrive il loro stato:
Per loro, nell'altra vita non ci sarà altro che il Fuoco e saranno vanificate
le loro azioni. (Sura Hud: 16)
Anche se una persona non vuole accettare questa verità ora e preferisce
ingannarsi pensando che le cose che possiede sono esseri assoluti, tutto si
chiarirà dopo la morte, nell’Ultimo Giorno, quando risorgerà a nuova vita.
Quel giorno, come si dice nel versetto, la sua “vista è acuta” (Sura Qaf: 22), ed
egli giungerà a una consapevolezza molto più chiara di ogni cosa. Ma se ha
Quando una persona orgogliosa della propriafama e dell’interesse suscitato negli altri viene aconoscenza del fatto che quanti lo adulano ehanno interesse per lui sono in realtà impressioninel suo cervello, perde la sua soddisfazione.Capisce che il suo orgoglio non ha significato.
passato la sua vita terrena rincorrendo obiettivi illusori, desidererà di non aver
mai vissuto in questo mondo. Perirà dicendo, “Ahimè, quanto vorrei che essa
fosse stata definitiva! Quel che possedevo non mi ha giovato affatto. Ho
perso il mio potere.” (Sura al-Haqqa: 27-29)
Coloro che vedono la vera natura della materiaabbandonano la loro arroganza
Alcuni di coloro che raggiungono la consapevolezza di questa semplice
verità ne sono turbati. Quando comprendono che le loro fabbriche, case,
automobili, proprietà, bambini, coniugi, parenti, e posizione sociale sono tutte
illusioni di cui fanno esperienza nel cervello, la loro inettitudine e impotenza
si mostra di fronte a Dio. Costoro comprendono che sia loro stessi che tutto ciò
che posseggono, persino l’intero universo, sono un’illusione, e che essi stessi
non sono nulla. Tutto ciò che rimane loro è lo spirito che chiamano “Io”. Visto
che fu Dio a donargli questo spirito, costoro devono credere in Dio e affidarsi
a Lui, anche se potrebbero non averci creduto prima.
Quando una persona comprende questi fatti, un senso di umiltà e
dipendenza prende il posto dell’orgoglio, dell’arroganza e dell’autocompiaci-
mento. Se tutta la ricchezza del mondo e le posizioni più importanti in esso
fossero date a una persona siffatta, costui non diventerebbe presuntuoso,
superbo o arrogante. Non dimenticherebbe di stare osservando solo immagini
che Dio gli ha donato, e non si ritroverebbe nell’illusione. Questa verità
sublime eliminerebbe l’ambizione, la superbia e la vanità, come anche
sentimenti negativi quali il rancore, l’odio e la rabbia. Coloro che sanno che
tutto è un’illusione non ingaggiano competizioni accanite, né covano odio o
ostilità verso chicchessia. In un ambiente dove tutti si sono affidati a Dio solo,
regna l’umiltà, il rispetto, la compassione, la deferenza, l’amore e l’intimità.
È, quindi, altamente irragionevole fingere di non conoscere questa verità,
temerla e rifuggirla. Chi è privo di fede può a ragione temere questa verità
perché se ne accettasse i fatti, sarebbe anche costretto ad accettare l’esistenza di
Dio. Ma i credenti devono abbracciare con piacere ed entusiasmo il fatto che la
materia sia un riflesso di cui Dio gli fa fare esperienza nella loro mente e che
l’unico Essere Assoluto è Dio. Per un credente, temere la magnifica maestria di
Dio ed evitare di vederla non ha senso. Quando la verità è evidente, è inutile
118 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
non riconoscerla, e continuare a farsi ingannare dalle chiare linee delle ombre
e dalle apparizioni tridimensionali. Il credente non teme la verità, ma pensa
alla bellezza e alla profondità della realtà, e pensa a che magnificenza la
perfetta maestria di Dio giunge all’interno di questo sistema.
Questa verità minaccia coloro che sono attaccati a questomondo per ambizione
Chi riceve un premio per ciò che ha conseguito, lo riceve nel suo cervello.
Coloro che applaudono mentre lo riceve sono, di fatto, apparizioni nel suo
cervello.
Chi assiste a questa cerimonia di premiazione sul piccolo schermo del suo
cervello non ha modo di entrare in relazione con la fonte delle persone
nell’auditorio, il premio, o l’auditorio stesso. Tutto ciò si trova all’interno del
cervello. È come se egli stesse guardando su una videocassetta il
riconoscimento concessogli.
Una persona che riceve unpremio per il suo successo, loriceve nel suo cervello, ericeve plauso da impressionidi persone che si sonocostituite nel suo cervello.
119Harun Yahya (Adnan Oktar)
Questa è la ragione per cui le persone evitano con orrore questa verità.
Quando coloro che sono legati a questo mondo dall’ambizione comprendono
che la loro reputazione e la loro posizione nella società, i premi che vincono, i
conti in banca, gli yatch, i beni immobili, e le persone che li lodano e stimano
sono tutte apparizioni nel loro cervello, sono colti da una fortissima ira.
Evitano di accettare questo fatto con tutta la loro arroganza, consapevoli del
fatto che la loro stima, la loro reputazione e la loro proprietà non valgono
l’ambiziosa dedizione che vi hanno dedicato. Ma non importa quanto
intensamente costoro tentino di fuggire da questa verità, non possono
cambiare il fatto di condurre la loro intera esistenza all’interno del loro cranio.
Preoccupazioni e difficoltà sono come immagini di un sogno
Alcuni si rendono conto che certe cose accadono come apparizioni nel
cervello, ma tendono a dimenticare che ciò vale per tutti i fenomeni. L’intera
vita umana, però, - tutta – si forma in realtà come un’apparizione nel cervello.
Per esempio, un uomo d’affari che fa bancarotta riceve le immagini del suo
luogo di lavoro e dei suoi dipendenti nel suo cervello. Ciò che ha venduto e il
denaro che ne ha ricavato sono tutte impressioni nel suo cervello. Quando
quest’uomo perde tutto il suo denaro, ne perde l’immagine. Una persona che
perde il suo posto di lavoro e tutto ciò che possiede, perde le immagini che ha
120
Non ha importanza quali difficoltà una persona affronti, tutto sitrova nel suo cervello. Allo stesso modo in cui pensa e immaginail suo passato, per esempio la sua povertà nell’infanzia, anche ilmomento presente ha luogo nel suo cervello.
MATERIA L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
di queste cose nel suo cervello. Oppure, una persona cui viene rubata l’auto,
ancora una volta ha perso l’apparenza di un’auto nella sua mente. Costui non
può più vedere questa apparizione che credeva di possedere, ma con il cui
originale ovviamente non è mai stato in relazione, nemmeno per un momento
in tutta la sua vita.
Non solo cose di questo tipo, ma ogni difficoltà di cui una persona fa
esperienza nel corso della sua vita è nel cervello. Per esempio, si pensi a una
persona che vive in un paese dove c’è una guerra civile. Costui vive ogni
momento in un pericolo mortale e faccia a faccia con assalti da parte di soldati
ostili, ma in realtà è faccia a faccia con un’apparenza di soldati ostili nel suo
cervello. Una persona che viene ferita o perde un braccio in uno scontro perde
l’apparizione del braccio nel suo cervello e tutta l’impressione di dolore è una
percezione che si costituisce nel cervello. Le cose minacciose, astiose e
aggressive che i suoi nemici gli dicono sono costituite da suoni che si
costituiscono nel cervello.
Ne risulta che gli eventi che procurano difficoltà, preoccupazione e timore
121Harun Yahya (Adnan Oktar)
Ciò che causa difficoltà e ansia alle persone nella vita in realtà accade nel cervello.Comprendendo questo fatto, una persona si mostrerà paziente di fronte agli accadimenti.Saprà che Dio ha creato ogni cosa per un giusto fine e avrà fiducia in Lui.
sono illusioni che si trovano nel cervello. Chi comprende realmente la natura di
queste illusioni non è in ansia per le difficoltà in cui si trova, né se ne lamenta. Anche
se dovesse affrontare il nemico più aggressivo e pericoloso, saprebbe di trovarsi
faccia a faccia con delle illusioni nel suo cervello e non sarebbe sopraffatto da timore
o perdita di speranza. Costui sa che ognuna di queste cose è un’apparizione cui Dio
ha dato forma e creato con uno scopo. Non è preoccupato di cosa gli possa accadere,
in quanto è in pace confidando e affidandosi a Dio. In alcuni versetti del Corano, Dio
rivela che non ci saranno timori né dolori per il credenti. Un versetto recita:
Sì, coloro che dicono: «Il nostro Signore è Allah!» e agiscono rettamente non
avranno nulla da temere e non saranno afflitti. (Sura al-Ahqaf: 13)
Una persona consapevole del fatto che tutto ciò che è accaduto nel corso della
sua esistenza, ogni suono che ha udito, è costituito da immagini create da Dio nel
suo cervello, invece di avere timore e di essere inutilmente pieno di ansia e panico,
ha fiducia nell’infinita pietà e compassione del Creatore Che ha creato lui e queste
immagini.
L’ambiente che esisterà quando la vera natura della materiasarà rivelata
Quanti sapranno di non avere relazione con i veri oggetti materiali, ma di essere
in presenza solo delle immagini che Dio presenta loro, cambieranno completamente
il loro stile di vita, la loro opinione e i loro valori. Questo sarà un cambiamento utile
sia dal punto di vista personale sia da quello sociale, perché chi vede questa verità
vive senza difficoltà secondo le alte qualità morali che Dio ha rivelato nel Corano.
Per coloro che non considerano importante il mondo e comprendono che la
materia è un’illusione, sono le cose spirituali a meritare importanza. Chi sa che Dio
lo ascolta e lo osserva in ogni momento, ed è consapevole di dovere rendere conto
di ogni sua azione nell’aldilà, vivrà spontaneamente una vita moralmente virtuosa.
Costui sarà molto attento a ciò che Dio ha comandato e proibito. Tutti nella società
saranno pieni d’amore e rispetto reciproco, e tutti faranno a gara l’un con l’altro nel
compimento di gesta buone e nobili. Le persone cambieranno i valori secondo cui
giudicare gli altri. Gli oggetti materiali perderanno il loro valore e perciò, le persone
non saranno giudicate secondo la loro reputazione e posizione sociale ma secondo il
loro carattere morale e la loro religiosità. Nessuno inseguirà quelle cose la cui fonte
è illusoria; ognuno cercherà la verità. Ognuno agirà senza preoccuparsi di ciò che gli
122 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
123Harun Yahya (Adnan Oktar)
altri pensano; l’unico problema nella loro mente sarà se Dio sarà compiaciuto o meno
delle loro azioni. In luogo dei sentimenti di superbia, arroganza e
autocompiacimento provenineti da ciò che si possiede, dalla proprietà, dalla
reputazione e dalla posizione, si comprenderà il senso di umiltà e dipendenza.
Perciò, le persone vorranno vivere secondo quegli esempi di buone qualità morali di
cui si parla nel Corano. In conclusione, questi cambiamenti porranno fine a molti dei
problemi delle società di oggi.
Al posto di persone adirate e aggressive, in ansia persino per minimi profitti, ci
saranno coloro che sapranno che tutto ciò che vedono è un’illusione. Costoro saranno
ben consapevoli che le loro reazioni di rabbia e le loro urla li fanno sembrare degli
stolti. Il benessere e la fiducia prevarrano negli individui e nelle scocietà e ognuno
sarà felice della sua vita e di ciò che possiede. Queste, allora, sono alcune delle
benedizioni che questa verità nascosta arrecherà a individui e società. Sapere,
giudicare e vivere secondo questa verità porterà molta più bontà agli esseri umani.
Coloro che desiderano ottenere questa bontà dovrebbero pensare bene a questa verità
e adoperarsi per comprenderla. In un versetto, Dio dice:
[Di' loro]: «Da parte del vostro Signore vi sono giunti appelli alla
lungimiranza. Chi dunque vede chiaro, è a suo vantaggio; chi resta cieco, è a
suo danno.... (Sura al-An‘am: 104)
La conoscenza della vera natura della materia è la fine delmaterialismo
La filosofia materialista è la visione del mondo più minacciata dal fatto che il
mondo materiale è un’impressione mostrata ai nostri spiriti, e che non si possa sapere
se esista o meno qualcosa di esterno alla nostra mente. Per comprendere meglio
questo fatto, dobbiamo guardare alla definizione generale di materialismo. Questo è
definito negli scritti materialisti in questo modo:
Il materialismo accetta l’eternità e infinitezza del mondo, che non è creato da Dioed è infinito nel tempo e nello spazio.37
Nell’ottavo volume della enciclopedia Larousse, la filosofia materialista è
definita come segue:
Il materialimo è una dottrina che non accetta l’esistenza di nessun’altra sostanzaoltre alla materia. È l’opposto dell’idealismo, che sostiene che l’essenza e lasostanza della realtà è creata dallo spirito.
Come si può capire da questa breve definizione, la filosofia materialista
considera la materia come l’unica realtà assoluta esistente e afferma che, oltre la
materia, non esista né il pensiero né altra cosa. La filosofia materialista non accetta
l’esistenza dello spirito ma considera la coscienza umana un prodotto delle attività
cerebrali. (Abbiamo esaminato la mancanza di validità di questa affermazione
materialista nella sezione intitolata “Uno dei più importanti dilemmi del
materialismo: la coscienza umana”). Una delle implicazioni più importanti di ciò
che è esposto in questo libro è il fatto che la filosofia materialista è completamente
priva di validità. Ciò è dovuto al fatto che oggi è ormai molto chiaro che ciò che
chiamiamo materia è un’impressione nella nostra mente; è impossibile dimostrare
che tali impressioni abbiano un referente al di fuori della nostra mente. Questo
perché è impossibile uscire dai confini della mente per entrare in contatto con la
fonte materiale delle cose. Se si accetta questo fatto riassunto in due frasi, non
rimangono né la materia né il materialismo. Anche se si crede che le nostre
percezioni abbiano una controparte materiale al di fuori della nostra mente,
sapendo che non è in alcun modo possibile entrare in contatto con essa, è
chiaramente inutile e senza scopo costruire una filosofia sulla materia, la cui
esistenza stessa è incerta, e fondarvi una visione della vita.
La ragione fondamentale per cui coloro che sposano la filosofia materialista
sono turbati da questo importante segreto alla base del concetto di materia e
rifiutano di accettarlo anche se molto ovvio, è che costoro comprendono che
significherebbe la fine della loro credenza.
Nel corso della storia ogni materialista è stato turbato dalla descrizione della
natura della materia, anche dalla lettura da parte di altri materialisti di libri che
parlano di questo fatto, e hanno espresso la loro
apprensione. Per esempio, uno dei leader della
sanguinosa Rivoluzione Russa, Vladimir I.
Lenin, nel suo libro Materialismo ed
empiriocriticismo scritto quasi un secolo fa,
avvertiva i suoi seguaci di questo fatto:
124 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Nel corso della sua vita, Lenin diceva ai suoi seguaciche la materia è una realtà assoluta. In realtà, tenne isuoi discorsi più appassionati a impressioni di personeche si costituivano nel suo cervello, e anche i seguacida cui prendeva forza non erano che impressioni nelsuo cervello.
125Harun Yahya (Adnan Oktar)
Dal momento che negate la realtà obiettiva che ci è data dalla sensazione,perdete ogni arma contro il fideismo (l'affidamento alla sola fede), poiché sietegià scivolati nell'agnosticismo o nel soggettivismo; e al fideismo non occorrealtro... Se ti lasci prendere un dito, ti prenderanno tutta la mano. E i nostrimachisti (i seguaci del machismo, una filosofia positivista moderna) si sonolasciati prendere dall'idealismo, cioè dal fideismo attenuato, affinato, dalmomento che hanno considerato la "sensazione" non come un'immagine delmondo esterno, ma come un elemento particolare. Sensazioni di nessuno,psiche di nessuno, spirito di nessuno, volontà di nessuno.38
Queste parole dimostrano esplicitamente che quanto Lenin comprese con
preoccupazione e volle eliminare dalla sua mente e da quella dei suoi "compagni"
disturba parimenti i materialisti contemporanei. Ma i materialisti oggi sono in un
imbarazzo molto più grande di quello di Lenin perché, negli ultimi 100 anni, la
mancanza di validità del materialismo è stata più chiaramente e fortemente
dimostrata. Giudicata in passato una speculazione filosofica o una questione di
opinione, l’irrealtà della materia è stata oggi provata per la prima volta nella storia
in modo inconfutabile e scientificamente fondato. Il divulgatore scientifico Lincoln
Barnett afferma che persino accennare a questa possibilità insinua nello scienziato
materialista ansia e timore:
Insieme alla riduzione da parte dei filosofi di tutta la realtà oggettiva a un
Coloro che seguivano i leader comunisti come Lenin, Mao e Stalin, li stimavano grandi capi.Ascoltavano attentamente e con grande entusiasmo i loro discorsi. Credevano che fosseroindividui che possedevano una loro propria forza. Ogni leader, però, era una figura difantasia nel loro cervello.
mondo-ombra di percezioni, gli scienziati hanno preso coscienza delle
allarmanti limitazioni dei sensi umani.39
In Turchia e in tutto il mondo, questo timore e questa ansia si possono
osservare chiaramente in ogni materialista che affronti la questione. Per esempio,
in Turchia, i materialisti hanno subito un grave scacco per il crollo della teoria
dell’evoluzione, che assumevano come fondamento della loro filosofia. Ora hanno
iniziato a comprendere di avere perso un sostegno più importante del darvinismo
– la materia stessa. Per questa ragione ora costoro dicono che, dal loro punto di
vista, la questione è un pericolo molto grande che fa totalmente a brandelli il loro
tessuto culturale.
Di fatto, ciò indica una promessa che Dio ha rivelato agli esseri umani nel
Corano. Dove la verità è chiara, le idee false sono destinate alla distruzione:
E di': "È giunta la verità, la falsità è svanita". Invero la falsità è destinata a
svanire.” (Sura al-Isra’: 81)
E invece no, scagliamo la verità sulla menzogna, che le schiacci la testa, ed
ecco che essa scompare. Siate maledetti per quello che affermate! (Sura al-
Anbiya’: 18)
Il materialismo e coloro che lo hanno abbracciato nel corso della storia usano
la materia come pretesto per ribellarsi a Dio, il Quale li creò dal nulla, donò loro la
vita e creò l’universo perché ci vivessero. Facendo domande superficiali e capziose
come: “Se la materia esiste, dove in essa è Dio?”, essi rinnegano l’esistenza di Dio
e si applicano con grande impegno per indurre gli altri a rinnegarlo. Oggi costoro
vedono distrutto uno dei loro sostegni più importanti; la verità qui descritta ha
sradicato la loro filosofia e non ha lasciato alcuna possibilità per ulteriori
discussioni. La materia su cui costoro hanno fondato ogni loro idea, la loro vita, la
loro arroganza e il loro diniego è scivolata via dalle loro mani in un istante.
Nel corso della storia, i materialisti hanno lasciato un’eredità di diniego e
metodi di diniego. Per esempio, molti materialisti oggi usano le parole di Lenin
citate sopra ed esortano i loro compagni a non ascoltare o leggere nulla su questa
verità. Il fatto, però, che la scienza ha chiaramente spiegato la natura della materia,
insieme al fatto che è così facile usare tecnologie come internet per diffondere
queste informazioni nel mondo, ha vanificato i loro sforzi. Gli individui leggono di
questa verità, ne vengono a conoscenza e iniziano a comprenderla. Coloro che fino
a poco tempo fa hanno accettato il materialismo perché sembrava essere la più
valida visione del mondo, sono ora molto sorpresi di venire a conoscenza della
126 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
127Harun Yahya (Adnan Oktar)
verità sulla materia e sulla vita in questo mondo. Questa è una trappola
straordinaria che Dio ha preparato per coloro che Lo rinnegano. Non ha importanza
come questi, nel corso della storia, abbiano preparato trappole per la vera religione,
creando idoli materiali solo per rinnegare Dio, Dio, in cambio, ha preparato un
ambiente dove i loro idoli saranno strappati dalle loro mani e dove essi stessi
rimarranno prigionieri delle trappole che hanno preparato. Dio rivela come, nel
corso della storia, Egli abbia reagito alle trappole preparate da coloro che lo
rinnegano:
... Essi tramavano intrighi e Dio tesseva strategie. Dio è il migliore degli
strateghi. (Sura al-Anfal: 30)
Dando alle persone l’impressione di essere in contatto con la fonte della
materia, Dio ha fatto cadere i materialisti in una trappola e li ha umiliati in un modo
mai visto prima. Costoro hanno considerato cose composte di illusione come esseri
assoluti – ciò che possiedono, le proprietà, posizioni e titoli, la società in cui vivono,
di fatto il mondo intero. E dando fiducia a queste cose, si innalzano di fronte a Dio.
Nella loro arroganza si ribellano e persistono nel loro diniego. Nel fare questo, la
loro unica forza è nella materia. Ma sono caduti in una tale mancanza di
discernimento che non credono minimamente che Dio li avvolga e li circondi. Nel
Corano, Dio rivela la condizione finale cui coloro che lo rinnegano giugeranno come
risultato della loro mancanza di discernimento:
Vogliono tramare un'insidia? Saranno piuttosto i miscredenti ad essere
ingannati. (Sura at-Tur: 42)
I materialisti non si sono ancora resi conto di muoversi passo dopo passo verso
la più grande sconfitta della loro storia. Per esempio, quando hanno scoperto che
tutte le immagini sono percezioni nel cervello, non sono stati in grado di tenere in
conto che ciò farà cadere il fondamento della loro credenza. Quando uno scienziato
materialista, al termine delle sue ricerche, scopre che gli oggetti non sono realmente
costituiti di sostanza materiale, come aveva pensato, ha dato un colpo alla sua
credenza con le sue stesse mani. In un versetto, Dio rivela che coloro che lo
rinnegano cadranno inconsciamente nella trappola che essi stessi hanno preparato:
Così, in ogni città, facemmo capi i suoi peccatori più grandi, affinché
ordiscano in essa le loro trame . Ma tramano solo contro loro stessi e non ne
sono coscienti!. (Sura al-An‘am: 123)
Senza dubbio, rendersi conto di questo è la cosa più terribile che possa
accadere a un materialista. Il fatto che tutto ciò che possiede è costituito di
illusioni equivale, nelle sue stesse parole, a essere condannato alla morte in vita.
Insieme a questa realtà, solo Dio e loro sono rimasti. In questo versetto,
Dio fa rilevare che ognuno è completamente solo in Sua presenza.
LasciaMi solo con colui che ho creato. (Sura al-Muddaththir: 11)
Questo fatto notevole è rivelato anche in molti altri versetti:
Siete venuti a Noi da soli, come vi abbiamo creati la prima volta. Quello
che vi abbiamo concesso, lo avete gettato dietro le spalle … (Sura Al-
An'âm: 94)
E nel Giorno della Resurrezione ognuno si presenterà da solo, davanti a
Lui. (Sura Maryam: 95)
In un altro versetto, Dio rivela che a quanti lo rinnegavano verranno dette
queste parole nel Giorno del Giudizio:
Nel Giorno in cui li raduneremo tutti, diremo ai politeisti: «Dove sono
gli associati che supponevate?» (Sura al-An‘am: 22)
Dopo di che, coloro che lo rinnegavano vedranno la perdita e la
distruzione di tutto ciò che hanno considerato più importante di Dio, le cose
che credevano esistere nel mondo, come i loro beni, i figli e tutte le cose intorno
a loro. Dio rivela questa verità in questo versetto:
Guarda come si smentiscono! Come le loro calunnie li abbandoneranno!
(Sura al-An‘am: 24)
Il XXI secolo è un momento di svolta nel quale questa verità sarà diffusa
tra tutte le persone e il materialismo verrà cancellato dalla faccia della terra.
Non ha importanza il motivo per cui le persone hanno creduto ciò che hanno
creduto nel passato o sostenuto le opinioni che hanno sostenuto. Ciò che è
importante è che, dopo avere visto la verità, costoro non si sono opposti a essa
e non non hanno tardato a comprenderla, per quanto ne avranno pieno
intendimento solo al momento della morte. Non dobbiamo dimenticare che
non c’è scampo dalla verità.
128 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Non è la tua mano ad avere l’impressionedel libro che ora reggi o dei bordi o dellospessore delle pagine. L’impressione ditenere un libro in mano è qualcosa che si ècostituito da impulsi nervosi, di cui haisensazione nell’area tattile nel tuo cervelloLa coscienza che percepisce questasensazione tattile non è costituita dai nerviné dai grassi del cervello. In questo caso,cosa c’è nel cervello umano che, senza manio dita, sente che una persona tiene in manoun libro?Questo essere al di là della materia è lospirito umano. È una grande meraviglia cheDio faccia percepire allo spirito umano ognisensazione senza l’uso di alcun organo. Peresempio lo spirito, seppure privo di mani,può avvertire di toccare un libro, del cotone,
della pietra o il pelo di un animale. Questo èun fatto che spaventa molto i materialisti.Questi credono di passare la loro interaesistenza legati alla materia, ma quandoriflettono sul fatto che in nessun modo,nemmeno una volta in tutta la vita, hannopotuto toccare o vedere la realtà dellamateria, o uscire dalla propria mente,comprendono di essere giunti a una grandeimpasse. Per questa ragione, compiono ognisforzo per occultare agli occhi degli altriquesta meraviglia straordinaria.Ma per le persone del ventunesimo secolo,Dio ha creato un ambiente dove è possibilecogliere questo fatto importante di cui si faesperienza in ogni momento, e ha reso losviluppo scientifico un appoggiofondamentale per tale comprensione.
IILL PPIIÙÙ GGRRAANNDDEE TTIIMMOORREE DDEEII MMAATTEERRIIAALLIISSTTII
AANNCCHHEE IILL TTEEMMPPOO ÈÈUUNNAA PPEERRCCEEZZIIOONNEEAANNCCHHEE IILL TTEEMMPPOO ÈÈUUNNAA PPEERRCCEEZZIIOONNEE
Aquesto punto del libro è stato mostrato che la materia, creduta
l’unica realtà assoluta esistente, non è invero nulla più di una
percezione – un’immagine di cui ogni persona fa esperienza nel
suo cervello. Ed è stato mostrato quanto questa verità sia stata
importante nell’accrescere il timore e l’amore verso Dio, per la diffusione della
spiritualità e della buona morale e per il crollo del materialismo.
C’è un altro concetto simile alla materia che i materialisti hanno giudicato
eterno e assoluto – il tempo. Ma come la materia, anche il tempo è una percezione
e non è eterno; c’è un momento in cui fu creato. Questo fatto, che ora è stato
dimostrato con prove scientifiche, fu rivelato in diversi versetti del Corano.
Il tempo è un concetto formato dal confronto di unmomento con un altro
Il tempo è un concetto che dipende completamente dalle nostre percezioni
e dai confronti che facciamo tra di esse. Per esempio, in questo momento stai
leggendo questo libro. Poni che, prima di leggere questo libro, tu stessi
mangiando qualcosa in cucina. Tu credi che ci sia un intervallo tra il momento
in cui mangiavi in cucina e questo momento, e lo chiami “tempo”. Di fatto, il
momento in cui mangiavi in cucina è un’informazione nella tua memoria, e
confronti quel momento con essa e lo chiami tempo. Se non facessi questo
confronto, il concetto di tempo scomparirebbe e l’unico momento che esiste per
te sarebbe quello presente.
132 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Crediamo che siapassato un lasso ditempo tra ilmomento in cui iltelefono hasuonato e quello incui udiamo la vocedi un amico, e lochiamiamo“tempo”. Il tempo èuna percezione chenasce dal confrontotra ciò di cuifacciamo esperienzain un particolaremomento e ilpassato.
133Harun Yahya (Adnan Oktar)
Per esempio, una cerimonia di diploma è qualcosa di importante nella
memoria di una persona. Confrontando altre informazioni nella sua memoria,
a partire dal momento del diploma, con il momento presente, costui costruisce
l’idea di tempo e, secondo l’informazione nella sua memoria, determina la
lunghezza o brevità di questo tempo. Ma questo senso di lunghezza o di
brevità è tutto nel suo cervello, e deriva da questo confronto.
Nello stesso modo, quando qualcuno vede una persona che si piega per
prendere una penna caduta sul pavimento e metterla sul tavolo, costui fa un
confronto. Il momento in cui l’osservatore ha visto la persona mettere la penna
sul tavolo, la persona chinarsi, prendere la penna, andare verso il tavolo,
costituiscono tutte informazioni cerebrali. La percezione del tempo emerge dal
confronto della persona che mette la penna sul tavolo con queste informazioni.
Il tempo è un concetto che dipende dal confronto di eventi di cui abbiamo fattoesperienza. Per esempio, si entra in una stanza. Si vede quindi una penna sul pavimento eci si china per raccoglierla. Poi si porta la penna verso un tavolo dove viene riposta. Si faun contronto tra tutte queste azioni. Si crede che sia passato un lasso di tempo tra ognunadi esse e in tal modo nasce la percezione del tempo.
Il noto fisico Julian Barbour definisce il tempo in questo modo:
Il tempo non è nulla di più che una misura delle posizioni mutevoli deglioggetti. Un pendolo oscilla, le lancette di un orologio avanzano.40
In breve, il tempo è costituito da alcune informazioni nascoste come
memoria nel cervello; meglio, esso emerge dal confronto delle immagini. Se
una persona non avesse memoria, costui vivrebbe solo nel momento presente;
il suo cervello non sarebbe in grado di fare queste interpretazioni e, perciò, egli
non avrebbe alcuna percezione del tempo.
134 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Il passato di unapersona è costituitodi informazionifornite alla memoria.Se la memoria di unapersona fossecancellata, anche ilsuo passato losarebbe. Il futuro èfatto di idee. Senzaqueste, rimane solo il“momento presente”dell’esperienza.
135Harun Yahya (Adnan Oktar)
Le opinioni degli scienziati sull’idea che il tempo sia unapercezione
Oggi è un fatto scientificamente accettato che il tempo è un concetto che
emerge dalla nostra costruzione di una disposizione sequenziale definita tra i
movimenti e i cambiamenti. Cercheremo di renderlo più chiaro facendo esempi
presi da quei pensatori e scienziati che hanno dimostrato questa
interpretazione
Il fisico Julian Barbour creò grande agitazione nel mondo scientifico con il
suo libro La fine del tempo, in cui prese in esame le idee di atemporalità ed
eternità. Egli rileva che l’idea che il tempo sia una percezione è molto difficile
da accettare per molte persone. In un’intervista a Barbour riportata sulla rivista
Discover, si parla del tempo e del suo carattere di percezione:
"Ho ancora difficoltà ad accettarlo” dice (Barbour). Ma il senso comunenon è mai stata una guida affidabile alla comprensione dell’universo – ifisici non hanno fatto altro che smentire le nostre percezioni sin da quandoCopernico per primo affermò che il sole non gira intorno alla terra.Dopotutto, non sentiamo il minimo movimento mentre la terra inrotazione sfreccia nel vuoto a circa 67.000 miglia all’ora. Il nostro senso
del trascorrere del tempo, sostiene Barbour, è tanto ostinatamente errato
quanto il credo della Flat Earth Society [Società della terra piatta].41
Come è possibile vedere dal passo sopra citato, questo noto fisico ha fatto
rilevare che qualunque idea abbiamo dell’assolutezza del tempo è falsa, e che ciò
è stato confermato dalle ricerche della fisica moderna. Il tempo non è assoluto; è
un concetto percepito in modi diversi, soggettivo, dipendente dagli eventi.
François Jacob, pensatore, premio Nobel e famoso professore di genetica,
nel suo libro dal titolo Il gioco dei possibili, riguardo la possibilità che il tempo
possa andare all’indietro, afferma:
I film proiettati al contrario ci rendono possibile immaginare un mondo incui il tempo scorra all’indietro. Un mondo in cui il latte si separa dal caffèe salta fuori dalla tazza per raggiungere il pentolino del latte; un mondo incui i raggi di luce sono emessi dai muri per essere raccolti in un puntoinvece di scaturire da una fonte di luce: un mondo in cui una pietra salenel palmo di un uomo grazie alla sorprendente cooperazione diinnumerevoli gocce d’acqua che fanno saltare la pietra fuori dall’acqua. E,in un mondo siffatto in cui il tempo ha tali caratteristiche opposte, i
IINN UUNN MMOONNDDOO IINN CCUUII IILL TTEEMMPPOO SSCCOORRRREESSSSEEAALLLL’’IINNDDIIEETTRROO,, IILL PPAASSSSAATTOO SSAARREEBBBBEE IILL FFUUTTUURROO
Dato che ogni evento ci viene mostrato in un certo ordine, crediamo che il tempo proceda sempre in avanti.Per esempio, uno sciatore scia sempre su una montagna verso il basso, non verso l’alto. Una goccia d’acquanon sale da una piscina, ma cade sempre in essa. In questa situazione, la posizione di uno sciatore in cima auna montagna è nel passato, mentre la sua posizione in basso è nel futuro. Se l’informazione della nostramemoria, però, fosse mostrata al contrario, come se si riavvolgesse un film, ciò che per noi è il futuro, cioèla posizione della discesa, sarebbe il passato, e questo, cioè la posizione sulla cima, sarebbe il futuro.
processi del nostro cervello e il modo in cui la nostra memoria accumulainformazioni funzionerebbero, analogamente, al contrario. Lo stesso valeper passato e futuro e il mondo ci apparirebbe esattamente come apparein questo momento.42
Visto che il nostro cervello funziona ordinando le cose in sequenza, non
pensiamo che il mondo funzioni come appena descritto; crediamo che il tempo
vada sempre in avanti. Questa, però, è una decisione del nostro cervello, ed è
perciò assolutamente relativa. Se le informazioni nel nostro cervello fossero
ordinate come in un film proiettato al contrario, il tempo per noi sarebbe come
un film proiettato al contrario. In questa situazione, inizieremmo a percepire il
passato come futuro e il futuro come passato, e faremmo esperienza della vita
in un modo totalmente opposto a quello in cui ne facciamo esperienza ora.
Di fatto, non possiamo sapere in che direzione vada il tempo o, invero, se
esso abbia davvero una direzione. Questo dimostra che il tempo non è una
realtà assoluta ma solo un tipo di percezione.
Il fatto che il tempo è una percezione è stato dimostrato dal grande fisico
del XX secolo Albert Einstein, nel suo "Teoria generale della relatività". Nel suo
libro, L'universo e Einstein, Lincoln Barnett afferma:
Insieme allo spazio assoluto, Einstein scardinò il concetto di tempoassoluto – di uno scorrere del tempo costante, invariante, inesorabile,universale, che fluisse dal passato infinito verso il futuro infinito. Moltadell’oscurità che ha circondato la Teoria della Relatività nasce dalla
riluttanza dell’uomo a riconoscere che la sensazione del tempo, come la
sensazione del colore, è una forma di percezione. Proprio come lo spazioè semplicemente un possibile ordine di oggetti materiali, così il tempo è
semplicemente un possibile ordine di eventi. La soggettività del tempoè espressa meglio con le parole di Einstein stesso. “Le esperienze di unindividuo” egli afferma, “ci appaiono ordinate in una serie di eventi; inquesta serie i singoli eventi che ricordiamo, ci appaiono ordinati secondo
il criterio di ‘prima’ e ‘dopo’. Esiste, perciò, per l’individuo, un tempo-dell’Io, o tempo soggettivo. Questo in se stesso non è misurabile. Posso,invero, associare numeri con eventi, in modo che un numero più alto siaassociato a l’evento più recente piuttosto che a un evento anteriore”.43
Da queste parole di Einstein, possiamo comprendere che l’idea che il
tempo si muova in avanti è assolutamente un riflesso condizionato.
Einstein stesso fece rilevare, come è citato nel libro di Barnett: “Lo spazio
137Harun Yahya (Adnan Oktar)
e il tempo sono forme di intuizione, che non possono essere separate dalla
coscienza più di quanto possano esserlo i concetti di colore, forma o
grandezza”.44
Secondo la “Teoria generale della relatività”, il tempo non è assoluto; a
parte le serie di eventi secondo le quali lo misuriamo, non ha alcuna esistenza
indipendente.
I nostri sogni sono molto importanti per comprendere la relatività del
tempo. Nel sonno facciamo esperienza di eventi che crediamo durare giorni
ma, in realtà, il sogno che facciamo dura solo pochi minuti o persino pochi
secondi.
Al fine di chiarire meglio questo punto, facciamo un esempio. Pensiamo a
una stanza progettata appositamente, con una finestra, e pensiamo di
trascorrere un certo tempo dentro di essa. Nella stanza c’è un orologio con il
quale saremo in grado di vedere il passare del tempo. Attraverso la finestra
possiamo vedere il sole sorgere e tramontare a intervalli regolari. Dopo qualche
138 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
139Harun Yahya (Adnan Oktar)
giorno ci viene chiesto quanto tempo siamo stati nella stanza. La nostra
risposta sarà calcolata secondo le informazioni ricevute, basate
sull’osservazione dell’orologio fatta di tanto in tanto e su quante volte il sole è
sorto e tramontato. Per esempio, calcoliamo che abbiamo trascorso tre giorni
nella stanza. Ma se la persona che ci ha messo nella stanza venisse a dirci che
siamo in realtà stati nella stanza per due giorni, che il sole che abbiamo visto
dalla finestra era in realtà prodotto artificialmente, e che l’orologio nella stanza
segnava il tempo più velocemente, allora i nostri calcoli non avrebbero senso.
Questo esempio mostra che la nostra conoscenza del ritmo con cui passa
il tempo dipende da riferimenti che cambiano a seconda della persona che lo
sta percependo.
Questo è un esempio di come, in circostanze diverse, una persona
percepisca la stessa quantità di tempo come più breve o più lunga. Ecco un altro
esempio. Per una persona che aspetta che suo fratello esca da un’operazione,
un’ora sembra molte ore. Ma se la stessa persona fa qualcosa che lo diverte
davvero, costui non può comprendere come l’ora sia passata così velocemente.
Einstein dimostrò scientificamente il fatto seguente nel suo “Teoria
generale della relatività”: il ritmo con cui passa il tempo cambia a seconda
della velocità di un corpo e della sua distanza dal centro di gravità. Se la
velocità aumenta, il tempo diminuisce, si contrae, va avanti più lentamente e
sembra che il punto di inerzia si avvicini.
Spieghiamolo con uno degli esperimenti mentali di Einstein. Poniamo che
ci siano due fratelli gemelli. Uno di loro resta in questo mondo, l’altro parte per
un viagio nello spazio durante il quale viaggia quasi alla velocità della luce. Al
suo ritorno dallo spazio, troverà suo fratello gemello molto più vecchio di lui.
La ragione è che il tempo è trascorso molto più lentamente per il fratello che è
andato nello spazio. Si può pensare allo stesso esempio in relazione a un padre
che va nello spazio su una nave che viaggia al 99 per cento della velocità della
luce mentre suo figlio rimane sulla terra. Secondo Einstein, se il padre avesse
27 anni e il figlio 3, 30 anni terrestri dopo, al ritorno del padre sulla terra, il
figlio avrebbe 33 anni e il padre 30. 45
La relatività del tempo non è qualcosa che ha a che fare con l’accelerazione
o il rallentamento dell’orologio; deriva dal fatto che ogni sistema materiale,
fino alle particelle a livello subatomico, funziona a diverse velocità. In un
ambiente dove il tempo fosse rallentato, il battito del cuore di una persona, il
ritmo della divisione cellulare e l’attività cerebrale sarebbero più lenti. In
questa situazione, una persona vivrebbe la sua quotidianità inconsapevole del
rallentamento del tempo.
Il concetto della relatività del tempo è rivelato nel Corano
Come abbiamo spiegato nelle pagine precedenti, il tempo non è una realtà
assoluta. Grazie alle scoperte della scienza moderna è stato provato con
certezza che esso è una percezione relativa. È straordinario che questa scoperta
fatta dalla scienza nel XX secolo sia stata rivelata nel Corano 1400 anni prima.
Per esempio, in alcuni versetti, è fatto rilevare che la vita è molto breve. Si
dice che una vita umana di circa 60 anni è breve quanto un’ora in un giorno.
Nel Giorno in cui vi chiamerà, Gli risponderete lodandoLo e crederete
di essere vissuti ben poco. (Sura al-Isra’: 52)
Il Giorno in cui li riunirà, sarà come se fossero rimasti solo un'ora e si
riconosceranno tra loro... (Sura Yunus: 45)
140 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Una di due sorelle gemelle fa unviaggio nello spazio a una velocitàprossima a quella della luce. Al suoritorno, trent’anni dopo, la sorellarimasta sulla terra sarà molto piùvecchia rispetto a quella che èandata nello spazio.
3300 AANNNNII FFAA
OOGGGGII
141Harun Yahya (Adnan Oktar)
In altri versetti, è rivelato che il tempo è molto più breve di quanto
credano gli uomini.
Dirà: « Quanti anni siete rimasti sulla terra?». Risponderanno: « Siamo
rimasti un giorno, o parte di un giorno. Interroga coloro che tengono il
computo ». Dirà: « Davvero siete rimasti ben poco. Se lo aveste saputo!»
(Sura al-Muminun: 112-114)
In altri versetti del Corano si dice che il tempo scorre con velocità diverse
in dimensioni differenti. Per esempio, è rivelato che un giorno è uguale a mille
anni agli occhi di Dio. (Sura al-Hajj: 47) Altri versetti parlano di questo:
Gli angeli e lo Spirito ascendono a Lui in un Giorno la cui durata è di
cinquantamila anni. (Sura al-Ma’arij: 4)
Dal cielo dirige le cose della terra e poi tutto risalirà a Lui, in un Giorno
che sarà come mille anni del vostro contare. (Sura as-Sajda: 5)
Nello stile usato in molti versetti del Corano, è chiaramente mostrato che
il tempo è una percezione. Per esempio, Dio parla di un numero di credenti (I
Dormienti della Caverna) cui Egli diede un sonno profondo per oltre 300 anni.
In seguito, quando li risvegliò, essi credettero di avere dormito per un tempo
molto breve; non potevano immaginare quanto tempo avessero dormito:
Rendemmo sorde le loro orecchie, [rimasero] nella caverna per molti
anni. Li resuscitammo poi, per vedere quale delle due fazioni meglio
computasse il tempo che avevano trascorso. (Sura al-Kahf: 11-12)
Li resuscitammo infine perché si interrogassero a vicenda. Disse uno di
loro: «Quanto tempo siete rimasti?» Dissero: «Siamo rimasti una
giornata o parte di una giornata». Dissero: « Il vostro Signore sa meglio
quanto siete rimasti...». (Sura al-Kahf: 19)
La situazione cui si riferisce il versetto seguente costituisce un’importante
prova del fatto che il tempo è una percezione psicologica:
O colui che passando presso una città in completa rovina [disse]: "Come
potrà Dio ridarle la vita dopo che è morta?". Dio allora lo fece morire per
cento anni, poi lo resuscitò e gli chiese: "Quanto [tempo] sei rimasto?".
Rispose: "Rimasi un giorno o una parte di esso". "No, disse Dio, sei
rimasto cento anni. Guarda il tuo cibo e la tua acqua, sono intatti; poi
guarda il tuo asino, [Ti mostriamo tutto ciò] affinché tu divenga un
segno per gli uomini. Guarda come riuniamo le ossa e come le
rivestiamo di carne". Davanti all'evidenza disse: "So che Dio è
onnipotente". (Sura al-Baqara: 259)
Come si può vedere, questi versetti rivelano chiaramente che il tempo è
relativo e non assoluto. Ciò significa che il tempo cambia secondo le percezioni
di chi percepisce; non è un esistenza concreta che esiste di per sé al di là di chi
percepisce.
La relatività del tempo spiega la verità del fato
Come si vede dal resoconto della relatività del tempo e dai versetti che si
riferiscono a essa, il tempo non è un concetto concreto, ma varia a seconda
delle percezioni. Per esempio, un intervallo di tempo per noi lungo milioni di
anni, è solo un momento per la percezione di Dio. Un periodo che per noi è
pari a cinquantamila anni è solo un giorno per Gabriele e gli angeli.
Questa verità è molto importante per la comprensione dell’idea di fato. Il
fato è l’idea secondo cui Dio creò ogni singolo evento, passato, presente e
futuro in “un singolo momento”. Ciò significa che ogni evento, dalla creazione
dell’universo fino al Giorno del Giudizio, è già accaduto e si è concluso agli
occhi di Dio. Un numero significativo di persone non riesce a cogliere la realtà
del fato. Costoro non riescono a comprendere come Dio possa conoscere eventi
che non sono ancora accaduti, o come gli eventi passati e quelli futuri siano già
accaduti agli occhi di Dio. Dal nostro punto di vista, le cose che non sono
accadute sono eventi che non sono stati. Questo perché viviamo la nostra vita
in relazione al tempo che Dio ha creato, e non potremmo sapere nulla senza
l’informazione della nostra memoria. Visto che dimoriamo in un mondo dove
siamo messi alla prova, Dio non ci ha dato memoria delle cose che chiamiamo
eventi “futuri”. Di conseguenza, non possiamo sapere che cosa il futuro ha in
serbo. Ma Dio non è legato né allo spazio né al tempo; è Lui che ha già creato
tutto ciò dal nulla. Per questa ragione, il passato, il presente e il futuro sono la
stessa cosa per Dio. Dal Suo punto di vista ogni cosa è già stata; Egli non ha
bisogno di aspettare per vedere il risultato di un’azione. L’inizio e la fine di un
evento sono entrambi, ai Suoi occhi, esperienze simultanee. Per esempio, Dio
già sapeva quale fine attendeva il Faraone ancor prima di inviargli Mosè, ancor
prima che Mosè nascesse e ancor prima che l’Egitto diventasse un impero; e
tutti questi eventi, inclusa la fine del Faraone, agli occhi di Dio, furono
142 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
143Harun Yahya (Adnan Oktar)
esperienze di un singolo momento. Inoltre, per Dio non esiste una cosa come il
ricordo del passato; il passato e il futuro sono sempre presenti a Dio; ogni cosa
esiste nello stesso momento.
Se pensiamo alla nostra vita come a un filmino, la guardiamo come se
stessimo guardando una videocassetta senza possibilità di mandare avanti il
nastro. Ma Dio vede l’intero film simultaneamente in un singolo colpo d’occhio;
Egli lo ha creato e ne ha determinato ogni dettaglio. Come noi siamo in grado
di vedere la parte iniziale, centrale e finale di un regolo in un sol colpo d’occhio,
così Dio abbraccia in un solo momento, dall’inizio alla fine, il tempo al quale
siamo soggetti. Gli esseri umani, però, fanno esperienza di questi eventi solo
quando viene il tempo di essere testimoni del fato che Dio ha creato per loro. È
così per il fato di tutti coloro che sono nel mondo. La vita di tutti coloro che sono
già stati creati e di chiunque sarà creato, in questo mondo e nel prossimo, è
presente agli occhi di Dio in ogni dettaglio. Il fato di tutte le creature viventi –
pianeti, piante e cose – è scritto insieme al fato di milioni di esseri umani nella
memoria eterna di Dio. Esso rimarrà scritto senza essere perduto o ridotto. La
realtà del fato è una delle manifestazioni dell’eterna grandezza, del potere e
della forza di Dio. Per questo Egli è chiamato il Custode (al-Hafiz).
Il concetto di “passato” viene dall’informazione dellanostra memoria
Per le suggestioni che riceviamo, crediamo di vivere in sezioni separate di
tempo chiamate passato, presente e futuro. L’unica ragione, però, per cui
abbiamo il concetto di “passato” (come abbiamo spiegato sopra) è che sono
state poste diverse cose nella nostra memoria. Per esempio, il momento in cui
ci siamo iscritti alle scuole elementari è una informazione nella nostra
memoria, e quindi la percepiamo come un evento del passato. Gli eventi futuri,
però, non sono nella nostra memoria. Consideriamo quindi ciò di cui non
siamo ancora a conoscenza come cose di cui faremo esperienza o che
accadranno nel futuro. Ma proprio come del passato, dal nostro punto di vista,
abbiamo fatto esperienza, così è per il futuro. Ma, dato che questi eventi non
sono stati dati alla nostra memoria, non possiamo conoscerli.
Se Dio mettesse nella nostra memoria eventi futuri, allora il futuro sarebbe
il passato per noi. Per esempio, una persona di trent’anni ha trent’anni di
ricordi ed eventi nella sua memoria e, per questa ragione, crede di avere un
PPAASSSSAATTOO
145Harun Yahya (Adnan Oktar)
FFUUTTUURROO
PPRREESSEENNTTEE
passato di trent’anni. Se nella sua memoria fossero messi gli eventi futuri tra
l’età di trenta e di settanta allora, per questo individuo trentenne, sia i suoi
trent’anni sia il “futuro” tra i trenta e i settant’anni diventerebbero il passato.
In questa situazione il passato e il futuro sarebbero presenti alla memoria, e per
costui entrambi sarebbero esperienze vissute.
Visto che Dio ha fatto sì che percepissimo gli eventi in una serie definita,
come se ci fosse un tempo cha va dal passato al futuro, Egli non ci informa del
nostro futuro né fornisce queste informazioni alla nostra memoria. Il futuro
non è nella nostra memoria, ma tutti i passati e i futuri umani sono nella Sua
memoria eterna. Ciò, come abbiamo detto prima, è come osservare una vita
umana come fosse già completamente rappresentata e ultimata in un film. Non
potendo mandare avanti il film si vede la propria vita man mano che i
fotogrammi scorrono in successione. Si sbaglia nel credere che i fotogrammi
non ancora visti costituiscano il futuro.
PASSATO PRESENTEFUTURO
Memoria = Passato Pensiero = Futuro
Pensiero = FuturoMemoria = Passato
Il passato di una persona è in realtà informazione presente nella sua memoria. Se tale memoria fossecancellata, il passato sparirebbe. Il futuro è costituito di pensieri umani. Si fanno progetti per il futuro e cisi pensa, ma se i nostri pensieri fossero eliminati, non rimarrebbe alcun concetto di futuro. Se la nostramemoria e i nostri pensieri ci fossero sottratti, rimarremmo solo con il momento dell’esperienza, o conquesto particolare momento.
Il passato e il futuro sono notizie dell’invisibile
Nei versetti, Dio rivela che l’unico a conoscere ciò che è segreto, invisibile,
occulto e sconosciuto è Egli stesso.
Di': «O Dio, Creatore dei cieli e della terra, conoscitore del visibile e
dell'invisibile! Tu giudicherai tra i Tuoi servi sulle loro divergenze».
(Sura az-Zumar: 46)
Di' [loro, o Muhammad]: “Invero, la morte che fuggite vi verrà incontro,
quindi sarete ricondotti a Colui Che conosce l'invisibile e il palese, e vi
informerà a proposito di quel che avrete fatto”. (Sura al-Jumu’a: 8)
Disse: "O Adamo, informali sui nomi di tutte [le cose]". Dopo che li
ebbe informati sui nomi, Egli disse: "Non vi avevo forse detto che
conosco il segreto dei cieli e della terra e che conosco ciò che manifestate
e ciò che nascondete?". (Sura al-Baqara: 33)
Generalmente, si crede che la parola “segreto” si riferisca solo a qualcosa di
sconosciuto riguardo al futuro; sia il passato che il futuro, però, sono segreti.
Coloro che hanno vissuto nel passato e coloro che vivranno nel futuro sono
custoditi nella visione di Dio. Dio, però, dona parte della conoscenza custodita
nella Sua visione alla memoria delle persone e la rende nota. Per esempio, quando
Dio donò la conoscenza sul passato nel Corano, disse al Profeta Muhammad (Dio
lo benedica e gli dia pace) che questa era una notizia dell’invisibile:
Questa è una delle notizie dell'ignoto che ti riveliamo. Tu non le conoscevi
e neppure il tuo popolo prima di ora. Sopporta dunque con pazienza. In
verità i timorati [di Dio] avranno il buon esito». (Sura Hud: 49)
Sono queste le storie segrete che ti riveliamo, chè certo non eri tra loro
quando si riunivano per tramare. (Sura Yusuf: 102)
Dio donò al Profeta Muhammad (Dio lo benedica e gli conceda la pace)
informazioni su alcune cose che non erano ancora accadute, notizie
dell’invisibile sul futuro. Per esempio, la presa della Mecca (Sura Al-Fath: 27) e
la vittoria dei greci sui pagani (Ar-Rum: 3-4) furono rivelate al Profeta
Muhammad (Dio lo benedica e gli conceda la pace) prima che accadessero. I
detti del Profeta (Dio lo benedica e gli conceda la pace) sui segni del giorno
della resurrezione e la fine del tempo (che erano notizie dell’invisibile per la
gente di quell’epoca) mostrano che fu Dio a insegnargli queste cose.
147Harun Yahya (Adnan Oktar)
Il Corano dice che le notizie dell’invisibile sono rivelate ai profeti e ad
alcuni credenti devoti. Per esempio, fu rivelato a Giuseppe che la trappola che
i suoi fratelli gli avevano teso sarebbe finita nel nulla (Sura Yusuf: 15), e alla
madre di Mosé fu rivelato che suo figlio sarebbe sfuggito alla crudeltà del
Faraone e sarebbe diventato un profeta. (Sura al-Qasas: 7)
In conclusione, tutto ciò che chiamiamo passato e futuro sono notizie
dell’invisibile celate nella visione di Dio. Dio dona parte della sua conoscenza
alla memoria di coloro che sceglie, nel momento che sceglie, rendendoli così
consapevoli di parte dell’ignoto. Gli eventi che diventano visibili e osservabili
sono descritti dagli esseri umani come eventi passati.
L’importanza di affidarsi al fato
Il fatto che il passato e il futuro siano già creati agli occhi di Dio, e che tutto
sia accaduto e sia presente ai Suoi occhi, dimostra una verità molto importante.
Ognuno è completamente sottomesso al proprio destino. Proprio come una
persona non può cambiare il proprio passato, così non può cambiare il proprio
futuro perché, come il passato, il futuro è già accaduto. Tutto il futuro è
determinato – quando e dove gli eventi accadranno, cosa mangerà, con chi
parlerà, di cosa discuterà, quanto denaro guadagnerà, quali malattie prenderà,
e quando, dove e come morirà. Tutto ciò è già davanti agli occhi di Dio e sono
già esperienze nella Sua memoria. Ma tale conoscenza non è ancora nella
memoria della persona.
Perciò, coloro che sono afflitti, turbati, oltraggiati e preoccupati del futuro,
sono vanamente in ansia. Il futuro di cui sono così preoccupati e ansiosi è già
accaduto. E non ha importanza cosa facciano, non possono cambiare questo fatto.
A questo punto è molto importante far rilevare che è necessario evitare
una comprensione errata del fato. Alcuni fraintendono e credono che ciò che è
nel loro destino accadrà comunque e che quindi non si possa fare nulla. È vero
che tutto ciò di cui facciamo esperienza è determinato nel nostro destino. Ogni
esperienza di un fatto è già stata vissuta agli occhi di Dio ed è scritta in ogni
dettaglio nella Madre del Libro (Lawh Mahfuz). Ma Dio dà a ognuno la
sensazione di poter cambiare le cose e fare le proprie scelte e decisioni. Per
esempio, quando si vuole bere un bicchier d’acqua, non si dice “Se è il mio
destino berrò”, e non ci si siede senza muoversi. Invece, ci si alza, si prende un
148 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
149Harun Yahya (Adnan Oktar)
bicchiere e si beve l’acqua. In realtà, si beve una quantità predeterminata di
acqua da un bicchiere predeterminato. Ma mentre lo si fa, si ha la sensazione
di agire secondo il proprio desiderio e la propria volontà. Si ha questa
sensazione nel corso della vita in ogni cosa che si fa. La differenza tra una
persona che si affida a Dio e al fato creato da Dio e una che non riesce a cogliere
questa verità è la seguente: la persona che si affida a Dio sa che ogni cosa che
fa è in accordo alla Sua volontà nonostante la sensazione di averlo fatto lui
stesso. L’altra persona presume erroneamente di avere fatto tutto con la sua
intelligenza e il suo potere.
Per esempio, quando chi si è affidato a Dio viene a conoscenza del fatto di
aver contratto una malattia, sa che la malattia è nel suo destino e ha fiducia in
Dio. Crede che poiché Dio l’ha determinata nel suo destino, certamente gli
porterà un grande bene. Ma non aspetta senza prendere misure, credendo che
se è destinato a migliorare migliorerà. Al contrario, prende tutte le precauzioni
possibili; si reca dal dottore, presta attenzione alla sua dieta e prende medicine.
Ma non dimentica che l’efficacia del dottore, del trattamento, della medicina,
come anche il possibile miglioramento, è già deciso nel suo destino. Costui sa
che tutto ciò è nella memoria di Dio e vi era presente ancor prima che lui
venisse al mondo. Nel Corano, Dio rivela che tutto ciò di cui gli esseri umani
fanno esperienza è stato scritto in precedenza in un libro:
Non sopravviene sventura né alla terra né a voi stessi, che già non sia
scritta in un Libro prima ancora che [Noi] la produciamo; in verità ciò è
facile per Dio. E ciò affinché non abbiate a disperarvi per quello che vi
sfugge e non esultiate per ciò che vi è stato concesso. Dio non ama i
superbi vanagloriosi. (Sura al-Hadid: 22-23)
Per questa ragione, chiunque creda nel fato non si turberà né si dispererà
per ciò che gli accade. Al contrario, si affiderà a Dio con somma fiducia e
sicurezza. Dio ha determinato in anticipo tutto ciò che accade a una persona;
Egli ha ordinato di non dolersi per ciò che accade, e di non compiacersi delle
benedizioni che si ricevono. Le difficoltà di cui gli esseri umani fanno
esperienza, come anche la ricchezza e il successo, sono determinate da Dio.
Tutte queste cose sono predeterminate nel fato dal nostro Signore per mettere
alla prova gli esseri umani. Come è rivelato in un versetto, “…L'ordine di Dio
è decreto immutabile.” (Sura al-Ahzab: 38)
In questa foto le persone non vedono l’automobile, e quelle nell’automobile non vedono loro. In questoparticolare momento gli uni non sono consapevoli della presenza degli altri. Ma se si osserva questasituazione da lontano e da un luogo differente si vedranno facilmente le due parti contemporaneamente. Lostesso accade nella vita umana.
DDIIOO CCOONNOOSSCCEE EE VVEEDDEE IILL NNOOSSTTRROO PPAASSSSAATTOO EE IILL NNOOSSTTRROOFFUUTTUURROO CCOOMMEE FFOOSSSSEERROO UUNN SSOOLLOO MMOOMMEENNTTOO
Abbiamo il concetto di passato e futuro e, visto che siamo legati al tempo, siamo in grado di vedere il nostrofuturo solo col passare del tempo. Ma dal momento che Dio non è legato allo spazio e al tempo, Egli vede ilnostro passato, il nostro futuro e il nostro presente in unico momento, in completa vivezza e chiarezza. Peresempio, l’improvvisa frenata che farà quest’uomo quando vedrà le persone sulla strada è, agli occhi di Dio,conosciuta e vista in anticipo.
In un altro versetto, Dio rivela che “Ogni cosa creammo in giusta
misura.” (Sura al-Qamar: 49) Non solo gli esseri umani ma anche tutte le cose
animate e inanimate, il sole, la luna, le montagne e gli alberi, hanno un loro
destino, determinato da Dio. Per esempio, un vaso d’antiquariato frantumato
si è frantumato al momento determinato dal suo destino. Mentre veniva
plasmato, fu determinato chi avrebbe usato questo vaso secolare, e in quale
angolo di quale casa e con quali altri oggetti sarebbe stato. I disegni sul vaso e
i suoi colori furono determinati in anticipo nel suo fato. Nella memoria di Dio
c’era la conoscenza del giorno, dell’ora, del minuto, della persona e del modo
in cui sarebbe stato infranto. Il primo momento in cui il vaso fu plasmato, il
primo momento in cui fu posto in vendita in una vetrina, il primo momento in
cui fu posto nell’angolo della casa, il momento in cui fu frantumato, in breve
ogni momento nella vita centenaria di questo vaso, era presente agli occhi di
Dio come un unico singolo momento. Mentre anche se colui che avrebbe rotto
il vaso non ne era consapevole fino a un momento prima che accadesse, quel
momento era esperienza e conoscenza agli occhi di Dio. Per questa ragione,
Dio dice agli esseri umani di non dolersi per le cose che possono essere sfuggite
loro. Ciò che è sfuggito a seguito il suo fato, e non lo si può cambiare. Si deve
trarre una lezione da ciò che accade nel proprio fato, e comprenderne lo scopo
e i benefici che ne conseguono. Si deve sempre tendere alla misericordia, alla
compassione e alla giustizia infinita del nostro Signore, Colui Che crea il loro
fato, e risparmia e protegge i Suoi servitori.
Coloro che conducono la propria esistenza incuranti di questa importante
verità vivono nell’ansia e nel timore. Per esempio, si preoccupano del futuro dei
loro figli. Sono coinvolti da domande del tipo: in quale scuola andranno? Quale
professione intreprenderanno? Godranno di buona salute? Che tipo di vita
condurranno? Ogni momento della vita di una persona, tuttavia, è determinato
nella visione di Dio, dal momento in cui egli è una singola cellula al tempo in cui
impara a leggere e scrivere, dalla prima risposta che dà a un esame universitario
all’azienda per cui lavorerà durante la sua vita, dalle carte che firmerà a quante
volte le firmerà, fino a dove e come morirà. Tutte queste cose sono celate nella
memoria di Dio. Per esempio, in questo momento, una persona è allo stadio
fetale, alle scuole elementari e all’università. Tutto questo è nella memoria di Dio
come un unico singolo momento, insieme al momento in cui egli festeggia il suo
trentacinquesimo compleanno, il giorno in cui inizia a lavorare, il momento in
152 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
153Harun Yahya (Adnan Oktar)
Ogni cosa esistente è creatacon un destino. Persinoprima che un vaso vengafabbricato, agli occhi di Dio èdeterminato chi lo farà e inquale stile, chi lo comprerà edove, in quale casa e inquale angolo verrà posto, ein quale giorno, in qualemomento e per qualeragione cadrà e si romperà.
cui incontra gli angeli dopo la morte, il momento in cui viene sepolto, e il
momento, nel Giorno del Giudizio, quando dovrà rendere conto a Dio.
È quindi inutile preoccuparsi e temere per una vita di cui ogni momento
è stato vissuto, è stato esperienza, ed è ancora presente nella memoria di Dio.
Non ha importanza quanto una persona si impegni e non ha importanza
quanto sia ansiosa, tutti, i suoi figli, il suo coniuge, gli amici e i parenti,
vivranno la vita che è presente agli occhi di Dio.
Se le cose stanno così, una persona di coscienza e intelligenza che colga
questa verità deve affidarsi umilmente a Dio e al fato che Egli ha creato. In
realtà, ognuno è già sottomesso a Dio, creato in ossequio a Lui. Non ha
importanza se gli piaccia o meno, egli vive in ossequio al fato creato per lui da
Dio. Una persona che rinnega il suo fato è un rinnegatore perché tale
condizione è determinata nel suo fato.
Coloro che si sottomettono volontariamente a Dio possono sperare di
godere del compiacimento e della misericordia di Dio e di ottenere il Paradiso;
costoro vivranno una vita di benessere in sicurezza e felicità sia in questo
mondo sia nel mondo che verrà. Questo perché, per una persona che si
sottomette a Dio, sapendo che non c’è nulla di meglio che il fato creato per lui
da Dio, non c’è nulla per cui aver paura o ansia. Questa persona farà ogni
sforzo, consapevole del fatto che questo sforzo è nel suo destino e,
154 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Persino prima cheun’automobile siafabbricata, èdeterminato nel suodestino di che coloresarà, chi la comprerà epersino il modo in cuisarà nella discarica.
155Harun Yahya (Adnan Oktar)
indipendentemente da ciò che faccia, non avrà la possibilità di cambiare
quanto è scritto in esso.
Un credente si sottometterà al fato creato da Dio. Di fronte a ciò che gli
accadrà, farà del suo meglio per comprendere lo scopo di questi eventi, per
prendere precauzioni, e per fare lo sforzo di cambiare le cose per il meglio. Ma
troverà conforto nella consapevolezza del fatto che tutte queste cose accadono
in conformità al fato e che Dio ha determinato le cose di maggiore beneficio in
anticipo. Come esempio di ciò, il Corano parla delle misure prese da Giacobbe
per la sicurezza dei suoi figli. Al fine di di insegnare ai suoi figli a stare in
guardia dalle persone con intenzioni malvagie, Giacobbe consigliò loro di
entrare in città da porte diverse ma ricordò loro che questo non avrebbe in
alcun modo influenzato il fato determinato da Dio.
Disse: «O figli miei, non entrate da una sola porta, ma entrate da porte
diverse. In nulla potrei proteggervi nei confronti di Dio. La decisione
appartiene solo ad Dio e in Lui confido. In Lui confidino coloro che
confidano».” (Sura Yusuf: 67)
Si può fare ciò che più aggrada, ma non si sarà mai in grado di cambiare
il proprio destino. Ciò è rivelato in questo versetto:
Dopo la tristezza, fece scendere su di voi un senso di sicurezza e un
sopore che avvolse una parte di voi mentre altri piangevano su sé stessi
e concepirono su Dio pensieri dell'età dell'ignoranza, non conformi al
vero. Dicevano: "Cosa abbiamo guadagnato in questa impresa?" . Di'
loro:"Tutta l'impresa appartiene ad Dio" . Quello che non palesano lo
nascondono in sé: " Se avessimo avuto una qualche parte in questa
storia, non saremmo stati uccisi in questo luogo" . Di': "Anche se foste
stati nelle vostre case, la morte sarebbe andata a cercare nei loro letti
quelli che erano predestinati. Tutto è accaduto perché Dio provi quello
che celate in seno e purifichi quello che avete nei cuori. Dio conosce
quello che celano i cuori. (Sura Al ‘Imran: 154)
In questo versetto si può vedere che anche se si fugge da un compito
deciso da Dio al fine di evitare la morte, se questa è scritta nel destino, si morirà
comunque. Persino i modi e i metodi cui si ricorre per sfuggire alla morte sono
determinati dal fato e ognuno farà esperienza di ciò che è scritto nel suo
destino. E in questo versetto, Dio rivela agli esseri umani che lo scopo di ciò
che è creato nel loro fato è di metterli alla prova e purificare i loro cuori. Nel
Corano si dice che la morte di ognuno è determinata agli occhi di Dio e che il
concepimento di un bambino accade con il permesso di Dio.
Dio vi ha creati dalla terra e poi da una goccia di sperma e quindi vi ha
disposti a coppie. Non c'è femmina che sia gravida o partorisca a Sua
insaputa. A nessuno sarà prolungata o abbreviata la vita senza che ciò non
sia [scritto] in un Libro. In verità ciò è facile per Dio. (Sura Fatir: 11)
Nei versetti che seguono viene rivelato che ogni azione è scritta frase per
frase e che anche ogni esperienza nel paradiso è già stata vissuta. Come si è
detto in precedenza, la vera vita del paradiso è, per noi, nel futuro. Ma le vite
di coloro che sono in paradiso, le loro conversazioni e il loro banchettare sono
nella memoria di Dio in questo momento. Prima ancora della nascita, il futuro
dell’umanità in questo mondo e nell’altro è già stato vissuto agli occhi di Dio
in un solo momento, ed è custodito nella Sua memoria.
Tutto quel che fecero è nei registri: ogni cosa piccola o grande vi è
segnata. I timorati saranno tra Giardini e ruscelli, in un luogo di verità,
presso un Re onnipotente. (Sura al-Qamar: 52-55)
Da queste parole del Corano si può comprendere che, agli occhi di Dio, il
tempo è un singolo momento, e che per Lui non c’è passato né futuro. Come si
vede, alcuni eventi che per noi saranno nel futuro, sono considerati nel Corano
già passati da lungo tempo. Questo perché sia il passato che il futuro sono
creati da Dio come un singolo momento. Perciò, un evento descritto come
futuro, in realtà è già accaduto ma, visto che non possiamo comprenderlo, lo
crediamo futuro. Per esempio, nei versetti dove viene descritto il momento in
cui gli esseri umani devono render conto a Dio, esso è considerato come un
evento passato da molto tempo.
Sarà soffiato nel Corno e cadranno folgorati tutti coloro che saranno nei
cieli e sulla terra, eccetto coloro che Dio vorrà. Quindi vi sarà soffiato
un'altra volta e si alzeranno in piedi a guardare. La terra risplenderà della
luce del suo Signore, sarà aperto il Registro e saranno condotti i profeti e i
testimoni. Saranno giudicati con equità e nessuno subirà un torto. Ogni
anima sarà ricompensata con esattezza per quello che avrà fatto. Egli ben
156 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
157Harun Yahya (Adnan Oktar)
conosce quello che fanno. I miscredenti saranno condotti in gruppi
all'Inferno. Quando vi giungeranno saranno aperte le sue porte e i suoi
guardiani diranno: « Non vi giunsero forse i messaggeri della vostra gente,
che vi recitarono i versetti del vostro Signore e vi avvertirono dell'incontro
di questo Giorno?». Risponderanno: « Sì, ma la promessa del castigo si
realizza contro i miscredenti!». Verrà detto loro: «Entrate per le porte
dell'Inferno per rimanervi in perpetuo». Quant'è orribile la dimora degli
arroganti. E coloro che avranno temuto il loro Signore saranno condotti in
gruppi al Paradiso. Quando vi giungeranno, saranno aperte le sue porte e i
suoi guardiani diranno [loro]: « Pace su di voi! Siete stati buoni; entrate qui
per rimanervi in perpetuo». (Sura az-Zumar: 68-73)
Altri esempi si trovano nei seguenti versetti:
Ogni anima verrà accompagnata da una guida e da un testimone. (Sura
Qaf: 21)
e si spaccherà il cielo, così fragile in quel Giorno. (Sura Al-Haqqah: 16)
Li compenserà del loro perseverare con il Giardino e la seta. Adagiati su
alti divani, non dovranno subire né il sole, né il freddo pungente. (Sura
al-Insan: 12-13)
E apparirà la Fornace per chi potrà vederla. (Sura an-Nazi’at: 36)
Oggi invece sono i credenti a ridere dei miscredenti. (Sura al-
Mutaffifin: 34)
Gli iniqui vedranno il fuoco. Allora capiranno di stare per cadervi e non
avranno nessuno scampo. (Sura al-Kahf: 53)
Nei versetti citati, gli eventi di cui faremo esperienza dopo la morte sono
descritti come conclusi. Questo perché Dio non è legato alla dimensione
relativa del tempo come noi. Dio ha voluto tutti questi eventi nell’atemporalità;
gli esseri umani li hanno compiuti, ne hanno già fatto esperienza, e li hanno
conclusi. Il versetto seguente rivela che ogni tipo di evento, grande e piccolo,
accade nella conoscenza di Dio ed è scritto in un libro.
In qualunque situazione ti trovi, qualunque brano del Corano reciti e
qualunque cosa facciate, Noi siamo testimoni al momento stesso in cui
la fate . Al tuo Signore non sfugge neanche il peso di un atomo sulla
terra o nel cielo; non c'è cosa alcuna più piccola o più grande di ciò , che
non sia [registrata] in un Libro esplicito. (Sura Yunus: 61)
LL’’EETTEERRNNIITTÀÀ ÈÈCCEELLAATTAA NNEELLLLAAMMEEMMOORRIIAA DDII DDIIOO
LL’’EETTEERRNNIITTÀÀ ÈÈCCEELLAATTAA NNEELLLLAAMMEEMMOORRIIAA DDII DDIIOO
160 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Alcuni di coloro che non comprendono fino in fondo che la
materia è in realtà un complesso di percezioni che si
costituiscono nel cervello, cadono in errore e traggono
conclusioni errate. Per esempio, alcuni intendono le spiegazioni
sull’illusorietà della materia come come se queste significassero che la materia
non esiste. Altri credono che la materia esista come illusione solo quando la
guardiamo, ma che non esista quando non la guardiamo. Nessuna di queste
idee è corretta.
Primo, dire che la materia non esiste, o che le persone, gli alberi o gli
uccelli non esistono è certamente sbagliato. Tutte queste cose esistono e sono
state create da Dio. Ma, come abbiamo detto fin dall’inizio di questo libro, Dio
ha creato tutte queste cose come immagini o percezioni. Ciò a dire che, dopo
averle create, Egli non diede loro un’esistenza concreta e indipendente.
Ognuna di esse continua a essere creata ogni momento.
Che noi le vediamo o meno, tutte queste cose sono eterne nella memoria
di Dio. Tutte quelle che sono esistite prima di noi, e quelle che esisteranno dopo
di noi, sono già state create da Dio in un unico singolo momento. Come è stato
illustrato nel capitolo precedente, il tempo è un’illusione; Dio lo ha creato e non
è legato a esso. Perciò, le cose che per noi esisteranno nel futuro sono state
create in un solo momento agli occhi di Dio ed esistono attualmente. Ma non
possiamo ancora vederle perchè siamo siamo legati al tempo.
Proprio come le cose che vedremo nel futuro (o che per
noi esisteranno nel futuro) sono presenti in ogni
momento nella memoria di Dio, così, nello stesso
modo, le cose del passato non smettono di esistere, ma
sono presenti nella memoria di Dio. Per esempio, il
momento in cui eri un feto nel grembo di tua madre, il
giorno in cui hai iniziato a leggere e scrivere, il momento
in cui hai preso la prima pagella, la prima esperienza
alla guida di un’automobile, quella volta che una
vecchia signora ti ha sorriso quando le hai ceduto
Ogni momento della nostra vita è conservato nellamemoria di Dio in tutta la sua vividezzà.
OOGGNNII MMOOMMEENNTTOO DDEELLLLAA NNOOSSTTRRAA VVIITTAA ÈÈ CCOONNSSEERRVVAATTOONNEELLLLAA VVIISSIIOONNEE DDII DDIIOO.. NNEESSSSUUNNOO ÈÈ PPEERRDDUUTTOO,, OOGGNNUUNNOO
RRIIMMAANNEE VVIIVVIIDDOO
il tuo posto sull’autobus, e altre cose del genere di cui hai fatto esperienza nel
passato, insieme a tutti i momenti di cui farai esperienza nel futuro, sono, in
questo momento, nella memoria di Dio, e vi rimarranno per l’eternità.
Poniamo che tu dia un calcio a una pietra mentre cammini lungo un
sentiero. Il momento in cui lo avresti fatto è stato determinato e creato nel tuo
destino ancor prima che tu nascessi. Il fatto che questa pietra sia caduta da un
pezzo di roccia più grande, e ogni stadio in cui si formavano ognuna delle sue
fenditure e cavità – tutto ciò era presente agli occhi di Dio ancor prima che tu
dessi il calcio alla pietra.
La stessa cosa è vera di una farfalla morta che vedi in un bidone della
spazzatura o di una foglia secca che cade da un albero sulla tua testa. Dal
momento in cui la farfalla era ancora un bruco fino al momento in cui lasciò il
bozzolo, dal momento in cui le sue ali si asciugarono fino al momento in cui
cadde nel bidone, tutto è stato predeterminato nel suo destino. Agli occhi di
Dio, la farfalla viva e la farfalla morta continuano a esistere e continueranno a
esistere eternamente.
162 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Ogni stato della farfalla che si vede nella foto – dal momento in cui è un uovo almomento in cui entra nel bozzolo, dal momento in cui lascia il bozzolo e inizia a volareal momento in cui muore – è presente in maniera vivida agli occhi di Dio. Agli occhi diDio la farfalla sta ora lasciando il bozzolo, inizia a volare e cade al suolo.
163Harun Yahya (Adnan Oktar)
Ogni cosa è registrata nella Madre del Libro
Come abbiamo spiegato nella sezione precedente, Dio ha creato in un solo
momento ogni evento e ogni creatura che percepiamo come passata e futura.
Nel Corano è rivelato che i destini di ogni essere umano e di ogni altra creatura
sono celati nella Madre del Libro:
Esso è presso di Noi, nella Madre del Libro , sublime e colmo di
saggezza. (Sura az-Zukhruf: 4)
… presso di Noi c'è un Libro che conserva [ogni cosa].. (Sura Qaf:4)
Non c'è nulla di occulto nel cielo e sulla terra che non sia in un Libro
chiarissimo. (Sura an-Naml: 75)
In altri versetti, Dio dice che tutto ciò che accade in cielo e in terra è
registrato in questo libro.
I miscredenti dicono: « Non ci raggiungerà l'Ora». Di' [loro]: « No, per il
mio Signore: certamente giungerà a voi, per Colui che conosce
l'invisibile», Colui al quale non sfugge il peso di un atomo, nei cieli e
sulla terra, e non c'è nulla di più grande o più piccolo che non sia in un
Libro chiarissimo». (Sura Saba’: 3)
In questo versetto è rivelato che, da quando l’universo fu creato, l’animato
e l’inanimato, ogni evento che accade è una creazione di Dio di cui Egli ha
quindi conoscenza. In altre parole, tutto questo è nella memoria di Dio. La
Madre del Libro è una manifestazione di Dio in quanto Custode (Al-Hafiz).
Del passato e del futuro si fa in realtà esperienza nelpresente
Visto che il tempo non esiste agli occhi di Dio, tutte le cose accadono in un
singolo momento, cioè nel “presente”. Ogni evento che pensiamo come
passato o futuro è presente a Dio; ai Suoi occhi tutto è molto più chiaro e vitale
di quanto possiamo percepire noi. Per esempio, in questo momento Giona (la
pace sia con lui) viene gettato in mare perché hanno tirato a sorte ed è toccato
a lui; Giuseppe (la pace sia con lui) viene buttato nel pozzo dai suoi fratelli; sta
mangiando il suo primo pasto in prigione e sta lasciando la prigione. In questo
momento Maria sta parlando con Gabriele; Gesù (la pace sia con lui) sta
nascendo. In questo momento Noè (la pace sia con lui) sta piantando il primo
chiodo dell’arca e la sta lasciando insieme alla sua famiglia nel luogo che Dio
scelse per loro. La madre di Mosè (la pace sia con lui) sta mettendo la sua culla
nell’acqua, Mosé (la pace sia con lui) sta ricevendo la prima rivelazione da Dio
nel roveto, sta aprendo le acque e i credenti le stanno attraversando. In questo
momento il Faraone e il suo esercito stanno annegando nell’attraversare il
mare e Mosé (la pace sia con lui) sta parlando con Khidr, Khidr sta restaurando
il muro dei bambini orfani. Coloro che chiesero a Dhu'l-Qarnayn di costruire
una barriera per proteggerli stanno in questo momento presentando la loro
richiesta e Dhu'l-Qarnayn sta costruendo il bastione nel quale nessuno avrebbe
fatto breccia fino al Giorno del Giudizio. Abramo (la pace sia con lui) sta in
questo momento mettendo in guardia suo padre, distruggendo gli idoli
pagani, e il fuoco che gli lanciano addosso gli sta dando freschezza. Il Profeta
Muhammad (Dio lo benedica e gli conceda pace) sta in questo momento
ricevendo una rivelazione da Gabriele e viene portato dalla Masjid al-Haram
alla Masjid al-Aqsa. In questo momento il popolo di ‘Ad viene distrutto.
164 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Gli eventi del passato sonoesperienze vivide e chiarenella memoria di Dio comegli eventi passati. Peresempio, gli operai checostruivano le piramidistanno ora trasportando ilmateriale, si stannostancando, hanno sete estanno bevendocontemporaneamente.
Mosè e la sua gente stannoora fuggendo attraverso leacque divise e si stannosalvando. Il Faraone e lasua armata sono orasommersi dal mare e stannoannegando. L’arca di Noè eil tempio di Salomonevengono costruiti ora. Tuttequeste cose sono presentiin questo momento nellamemoria di Dio, in modomolto più vivido e chiaro diquanto possiamo sapere.
Tutti i momenti sono celati come un unico momento nella memoria di Dio – dalmomento in cui un seme cade al suolo da un albero di banane, al momento incui le banane sono raccolte dall’albero, inscatolate e inviate al mercato,vendute quindi al mercato, portate a casa, e messe nel cesto della frutta. Ognimomento è un’esperienza vivida agli occhi di Dio. Nessuno stato della bananaè distrutto agli occhi di Dio, ma è conservato per sempre.
Coloro che sono in Paradiso sono sui loro troni impegnati a conversare; coloro
che sono all’inferno vengono consegnati alle fiamme e stanno soffrendo con un
grande dolore per cui non c’è rimedio o alternativa.
Dio vede e ode tutte queste cose, in questo momento, con una chiarezza
molto maggiore di quanto possiamo immaginare. Dio può udire suoni a
frequenze che noi non possiamo udire, e può vedere cose che noi non possiamo
vedere. Tutti gli eventi e i suoni che possiamo percepire o meno, sono tutti
presenti agli occhi di Dio, che ne fa esperienza in ogni momento in tutta la loro
vividezza. Nessuna di queste cose è mai persa, ma continua nella memoria di
Dio in tutti i dettagli.
Questo è vero anche per tutti gli eventi della tua vita. Per esempio, le
fondamenta della casa che ti ha lasciato tuo nonno vengono costruite in questo
momento. Tuo padre sta nascendo ora in questa casa. Il momento in cui hai
iniziato a parlare è ora. Ora stai mangiando il pasto che “in realtà” mangerai
tra dieci anni.
La realtà presentataci da tutti questi esempi è questa: nessun momento,
nessun evento o nessuna cosa esistente ha mai cessato, né mai cesserà, di
esistere. Come un film che stiamo guardando in televisione è registrato su
pellicola e composto di diversi fotogrammi, e come il fatto che non vediamo
alcuni fotogrammi non significa che essi non esistano, così stanno le cose per
ciò che chiamiamo “il passato” e “il futuro”.
È molto importante comprendere correttamente un fatto: nessuna di
queste immagini è come un ricordo o un sogno. Tutte sono vivide come se ne
stessi facendo esperienza in questo momento. Ogni cosa è oltremodo viva.
Visto che Dio non ci dà queste percezioni, le vediamo come passate. E Dio può
mostrarci queste immagini in qualunque momento voglia; dandoci le
percezioni proprie a questi eventi, Egli può farci fare esperienza di essi.
Da questi esempi si può vedere che, per Dio, il passato e il futuro sono la
stessa cosa. Per questa ragione nulla è celato a Dio, come questo versetto fa
rilevare;
(Luqman disse a suo figlio): «O figlio mio, anche se fosse come il peso
di un granello di senape, nel profondo di una roccia o nei cieli o sulla
terra, Dio lo porterà alla luce. Dio è dolce e ben informato». (Sura
Luqman: 16)
167Harun Yahya (Adnan Oktar)
A coloro che, in Paradiso, desiderano vederlo, Dio puòmostrare il passato proprio come è stato
Se un servitore di Dio in Paradiso lo desidera, Dio può mostrargli le cose
della vita terrena proprio come sono state. Per esempio, se una persona in
Paradiso chiede a Dio di mostrargli il suo cane morto come ancora vivo, la sua
casa incendiata prima che fosse distrutta, o il Titanic prima che affondasse, Dio
può mostrargli tutto questo in un modo ancor più vivido di quanto fosse in
precedenza. Per esempio, mentre il Titanic avanza sul mare, i pesci che lo
circondano saranno tutti nello stesso posto di allora, e i passeggeri staranno
discutendo le stesse cose usando le stesse parole. Oppure le grandi civiltà
antiche possono essere viste nel momento più alto del loro splendore e della
loro ricchezza. Una persona che sia curiosa della civiltà inca può vederne
qualunque periodo a suo piacimento. Visto che ogni evento continua a essere
vissuto eternamente con la stessa vividezza nella memoria di Dio, la persona
che vuole vedere un evento troverà tutto presente proprio come era.
In un versetto, Dio rivela che in Paradiso le persone avranno tutto ciò che
desiderano:
... e in quella [vita] avrete ciò che l'anime vostre desidereranno e quel
che chiederanno. (Sura Fussilat: 31)
Se chi è in Paradiso lo vuole, Dio gli mostrerà ogni immagine ed evento
terreni, che gli daranno dolore ma lo renderanno felice e gioioso. Questa è una
168 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Ogni momento dellademolizione di questo edificioè presente nella memoria diDio. Ogni momento – daquello in cui vengono gettatele fondamenta a quello in cuiviene distrutto – rimarràpresente per sempre, nullaandrà perduto.
169Harun Yahya (Adnan Oktar)
NNEESSSSUUNN MMOOMMEENNTTOO DDII CCUUII VVIIEENNEE FFAATTTTAA EESSPPEERRIIEENNZZAASSCCOOMMPPAARREE AAGGLLII OOCCCCHHII DDII DDIIOO
LL’’UUOOMMOO OOSSSSEERRVVAA OOGGNNII MMOOMMEENNTTOO DDEELLLLAA SSUUAA EESSIISSTTEENNZZAAMMEENNTTRREE HHAA LLUUOOGGOO,, PPRROOPPRRIIOO CCOOMMEE II FFOOTTOOGGRRAAMMMMII DDII UUNN FFIILLMM
grande benedizione che Dio ha preparato per i Suoi servitori meritevoli in
Paradiso.
L’importanza di questo argomento per gli esseri umani
Questo argomento è di grande importanza per gli esseri umani perché
tutto ciò che ci accade in un giorno, persino le cose che abbiamo già
dimenticato a sera, il modo in cui agiamo, i nostri atteggiamenti e ogni
pensiero che ci passa per la testa, non viene dimenticato da Dio e rimane
presente ai suoi occhi.
Per esempio, se una persona spettegola con un amico, poi lo dimentica,
ciò non è importante per lui. Ma quel momento di pettegolezzo rimane per
sempre presente agli occhi di Dio. O se una persona esprime un pensiero
negativo sui musulmani, quel pensiero, il momento in cui è stato formulato,
l’espressione che costui aveva sul viso e le parole che ha usato, tutto rimane
per sempre presente agli occhi di Dio. O l’abnegazione con cui una persona dà
del cibo a un amico anche se ha fame rimarrà eternamente presente agli occhi
di Dio insieme alle circostanze di quel momento, e all’atteggiamento e ai
pensieri espressi. O se una persona rimane paziente in un momento difficile
per amore di Dio e dice parole gentili a chi gli causa quella difficoltà, non
vedrà il proprio comportamento giusto e morale andare perso, ma esso sarà
conservato per l’eternità. E nel Giorno del Giudizio, Dio chiederà conto di tutte
le gesta buone e cattive che ciascuno ha compiuto; le cose che le persone hanno
fatto ma dimenticato saranno di fronte a loro, né dimenticate né mutate.
Alcuni saranno persino sorpresi del fatto che il libro che gli viene dato nel
corso del giudizio sia così dettagliato, e diranno,
E vi si consegnerà il Registro . Allora vedrai gli empi, sconvolti da quel
che contiene. Diranno: «Guai a noi! Cos'è questo Registro che non lascia
passare azione piccola o grande senza computarla! ». E vi troveranno
segnato tutto quello che avranno fatto. Il tuo Signore non farà torto ad
alcuno. (Sura al-Kahf: 49)
Per questa ragione, se una persona è consapevole di questa verità non
deve mai dimenticare che ogni azione e ogni pensiero sono sigillati per sempre
nella memoria di Dio e continueranno a esistere in essa; costui deve
preoccuparsi del Giorno del Giudizio e temerlo.
171Harun Yahya (Adnan Oktar)
172 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
In un’intervista al famoso fisico Julian Barbour, autore de La fine del
tempo, apparso sulla rivista Discover, si dimostra che gli argomenti che abbiamo
affrontato in questa sezione sono scientificamente verificabili. Alcuni dei temi che
Barbour trattò nell’articolo: “Da qui all’eternità” sono riportati da Tim Folger, un
giornalista di Discover:
Nella sua opinione, questo momento e tutto ciò che contiene – Barbour stesso, il
suo visitatore americano, la terra, e tutto ciò che è al di là delle galassie più
lontane – non cambierà mai. Non ci sono passato e futuro. Invero, il tempo e il
movimento non sono altro che illusioni. Nell’universo di Barbour, ogni momento
della vita di ogni individuo – nascita, morte e tutto ciò che sta fra le due – esiste
per sempre. “Ogni istante che viviamo”, dice Barbour, “è, in sostanza, eterno”.
Ogni possibile configurazione dell’universo, passata, presente e futura, esiste
separatamente ed eternamente. Non viviamo in un unico universo che attraversa
il tempo. Invece noi – o molte versioni leggermente diverse di noi – siamo
simultaneamente presenti in una moltitudine di scene statiche, eterne, che
comprendono tutto ciò che c’è nell’universo in qualunque momento dato.
Barbour chiama ognuna di queste possibili configurazioni di nature morte un
“Ora”. Ogni Ora è un universo completo, indipendente, atemporale, immutabile.
Noi percepiamo erroneamente gli Ora trascorrere, quando di fatto ognuno
persiste per sempre. Visto che la parola universo sembra troppo piccola per
abbracciare tutti i possibili Ora, Barbour ha coniato una nuova parola per
indicarlo: Platonia. Il nome rende omaggio al filosofo greco antico, che sosteneva
che la realtà fosse fatta di forme eterne e immutabili, anche se il mondo fisico
che percepiamo attraverso i sensi sembra in un flusso continuo.
Egli paragona la sua visione della realtà a una pellicola cinematografica. Ogni
fotogramma cattura un possibile Ora, che può includere un filo d’erba, delle
nuvole in un cielo blu, Julian Barbour, un perplesso giornalista di Discover, e
lontane galassie. Ma nulla si muove o muta in nessuno dei fotogrammi. E i
fotogrammi – il passato e il futuro – non spariscono dopo essere passati davanti
alla lente.
“Ciò corrisponde al modo in cui si ricordano i momenti salienti della tua vita”,
dice Barbour. “Si ricordano vividamente certe scene come se fossero delle
UUNN FFIISSIICCOO SSPPIIEEGGAA LL’’AATTEEMMPPOORRAALLIITTÀÀ EELL’’EETTEERRNNIITTÀÀ
Julian Barbour dice che nessuno dei momenti di una persona è perduto e che ognuno di essi continua a esistere persempre insieme agli altri. Il luogo dove la vita continua a essere vissuta è la memoria di Dio.
istantanee. Ricordo che una volta, in maniera molto tragica, dovetti
visitare un uomo che si era sparato.
E, ancora, non ho difficoltà a richiamare la scena in cui aprii la porta proprio
dove lui giaceva ai piedi delle scale e in cui lo vidi là con la pistola e il sangue.
È ancora impressa come una fotografia nella mia mente. Molti altri ricordi che
ho prendono quella forma. Le persone hanno forti ricordi visivi. Se non è solo
un’istantanea, quelli che si ricordano possono essere alcuni fotogrammi di un
film. Si pensi a quelli che sono forse i ricordi più vividi. Non ci si pensa come
se durassero solo un secondo. Li si vede come istantanee nell’occhio della
mente, non è vero? Non svaniscono – non sembrano avere durata. Sono solo
lì, come le pagine di un libro. Non si chiederebbe quanti secondi dura una
pagina. Non dura un millisecondo, o un secondo; semplicemente è."
Barbour aspetta con calma l’inevitabile farfugliamento di obiezioni.
Allora non ci muoviamo forse, in qualche modo, da un “fotogramma”
all’altro?
No. Non è in atto movimento da una disposizione statica dell’universo a
quella seguente. Alcune configurazioni dell’universo contengono
semplicemente piccoli frammenti di coscienza – le persone – con ricordi di ciò
che chiamano passato costruiti nell’Ora. L’illusione del movimento si forma
perché molte versioni leggermente diverse di noi – nessuna delle quali è in
movimento– sono presenti simultaneamente in universi con disposizioni
leggermente diverse di materia. Ogni versione di noi vede un fotogramma
differente – un unico, immobile, eterno Ora. “La mia posizione è che non
siamo mai gli stessi in due istanti distinti”, afferma Barbour.
La parrocchia vicino a casa di Barbour contiene alcuni dei più rari murali in
Inghilterra. Un dipinto, completato all’incirca nel 1340, mostra l’omicidio di
Thomas Becket, l’arcivescovo del XII secolo le cui credenze si oponevano a
quelle di Re Enrico II. Il murale cattura l’istante in cui la spada del cavaliere
fende il cranio di Becket. Il sangue sgorga dalla ferita. Se la teoria di Barbour
fosse corretta, allora il momento del martirio di Becket esisterebbe ancora
come un eterno Ora in una qualche configurazione dell’universo, come le
nostre morti. Ma nel cosmo di Barbour, l’ora della nostra morte non è una
fine; è solo uno degli innumerevoli componenti di una struttura
inconcepibilmente vasta, congelata. Tutte le esperienze che abbiamo fatto e
che faremo sono per sempre fissate, poste come facce di un cristallo in un
174 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
gioiello infinito, immortale. I nostri amici, i nostri genitori, i nostri figli, sono
sempre lì.
"Siamo sempre chiusi all’interno di un Ora”, dice Barbour. Non attraversiamo il
tempo. Ogni nuovo istante è un invece universo interamente distinto. In tutti
questi universi, nulla si muove o invecchia, dal momento che il tempo non è
presente in nessuno di essi. Un universo può contenere te da bambino mentre
fissi il viso di tua madre. In quell’universo non ti muoverai mai da quell’unica
scena immobile. In un altro universo ancora, sarai per sempre solo a un respiro
dalla morte. Tutti questi universi, e infiniti altri, esistono permanentemente,
fianco a fianco, in un cosmo di grandezza e varietà inimmaginabili. Non c’è quindi
un tu immortale, ma molti: il bambino, il bel ragazzo, il vecchio scorbutico. La
tragedia – o forse è una benedizione – è che nessuna versione riconosce la propria
immortalità. Vorresti davvero avere 14 anni per l’eternità, aspettando la fine della
lezione di educazione civica? [Tim Folger, "From Here to Eternity" (“Da qui
all’eternità”), Discover, Dicembre 2000, p.54]
Queste spiegazioni delle teorie di Julian Barbour illustrano molto
efficacemente l’aspetto scientifico di ciò che è stato riportato in questa sezione. Da
questo punto di vista, le teorie di Barbour sono parallele all’argomento di questo
libro. Ma il fatto importante che deve essere affermato è il seguente: Barbour
spiega che nulla di ciò che è accaduto nel passato sarà perduto, e che ogni evento
è presente in questo momento come una serie di fotografie. Certamente, il passato
e il futuro sono presenti in ogni momento nella memoria di Dio, ma non come una
serie di fotografie; in realtà sono tutte esperienze di questo momento. Per
esempio, i fratelli di Giuseppe stanno in realtà lo stanno gettando nel pozzo in
questo momento. Le piramidi egiziane vengono in realtà costruite in questo
momento e gli operai stanno ponendo le pietre al loro posto. Proprio come stiamo
facendo esperienza reale e vivida di questo momento, così tutto il passato e il
futuro sono esperienze altrettanto reali e vivide agli occhi di Dio.
Questi fatti sono stati oggi scientificamente provati dagli sviluppi della fisica
moderna e c’è una grande corrispondenza tra essi e ciò che è detto nel Corano
sull’atemporalità e l’eternità. Questa grande meraviglia della creazione di Dio è
segno dell’eterno potere e dell’eterna maestà di Dio; è una verità su cui si deve
riflettere attentamente e che deve essere compresa.
175Harun Yahya (Adnan Oktar)
RRIISSPPOOSSTTEE AALLLLEEOOBBIIEEZZIIOONNII SSUULLLLAARREEAALLTTÀÀ DDEELLLLAAMMAATTEERRIIAA
RRIISSPPOOSSTTEE AALLLLEEOOBBIIEEZZIIOONNII SSUULLLLAARREEAALLTTÀÀ DDEELLLLAAMMAATTEERRIIAA
Sebbene la questione della realtà della materia sia fin troppo chiara e
facile da comprendere, alcuni tentano di rifiutare l’unica possibile
conclusione, per una moltitudine di ragioni diverse, fingendo di non
comprenderla.
Molti tra coloro che hanno compreso il problema hanno espresso il loro
straordinario entusiasmo per essere venuti a conoscenza del “segreto dietro la
materia”, e per come questo ha cambiato la loro vita e il loro modo di pensare. Molti
provano ad andare più a fondo nella questione, facendo domande per provare a
comprenderla meglio. Si possono leggere alcune di tali affermazioni nel capitolo
"Coloro che vengono a conoscenza della verità sentono grande entusiasmo."
Altri, però, negano testardamente questa verità straordinaria, e avanzano
varie obiezioni personali nel tentativo di negarla. Chiunque la neghi deve
dimostrare scientificamente che le immagini o i suoni non si costituiscono dentro
il cervello. Ma nessuna delle obiezioni avanzate, da scienziati, professori di
neurologia, esperti del cervello, psicologi, psichiatri o professori di biologia, in
breve da chiunque, nega il fatto che le nostre percezioni prendono forma
all’interno del cervello, dal momento che questo è un fatto dimostrato
scientificamente.
Nonostante ciò, alcuni tentano di occultare il problema facendo giochi di parole
o adottando un atteggiamento scientifico pretenzioso. Costoro provano a evitare la
verità evidente, la quale deriva dall’assunto: “Dal momento che le immagini si
costituiscono nel nostro cervello…”. Uno degli esempi più chiari è la risposta data
da quegli scienziati cui si chiede se le immagini si costituiscono nel cervello.
Uno di questi scienziati risponde: “No, le immagini non si costituiscono nel
cervello. I segnali in entrata costituiscono la rappresentazione di un’esperienza
visiva”.
Esaminiamo ora il metodo impiegato da questo scienziato per ignorare la
verità. Quando gli si chiede se le immagini si costituiscono all’interno del
cervello, costui inizia con un deciso “No”. Poi continua dicendo che i segnali
costituiscono un’immagine rappresentazionale che permette di vedere ciò che si
sta guardando. In realtà sta rispondendo affermativamente alla domanda. È
ovvio che l’immagine nel cervello sia “rappresentazionale”. Il nostro cervello non
può in nessun modo contenere un tavolo reale, o il sole o il cielo. L’immagine che
abbiamo è una rappresentazione, in altre parole una copia. Quando diciamo di
potere “vedere il mondo”, in realtà percepiamo questo “mondo
178 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
179Harun Yahya (Adnan Oktar)
rappresentazionale”, o “copia”, o “mondo immaginario”. Tutte queste
espressioni costituiscono modi diversi di dire la stessa cosa. Quando si chiede a
uno scienziato se ciò che vediamo nel nostro cervello è un mondo
rappresentazionale, la risposta è: “Certamente no. Ciò che vediamo nel nostro
cervello è una copia del mondo”. In altre parole, prima nega ciò che gli è
domandato, ma poi usa una spiegazione ancor più confusa per confermare che in
realtà la visione avviene nel cervello. Questo è un metodo disonesto cui ricorrono
alcuni scienziati i quali temono che accettando questa verità saranno costretti a
rinunciare alla materia, che loro credono essere l’unica cosa esistente.
Altri non se la sentono di negare il fatto che le immagini si costituiscono nel
cervello, ma visto che esitano nel dire: “Sì, vedo l’intero mondo nel mio cervello”,
danno una risposta più sconclusionata: “Il cervello semplicemente elabora i segnali
in entrata e ordina l’attività neuronale, è così che vediamo e udiamo”. Ma in ogni
caso, il vero argomento di discussione è dove l’immagine si costituisce una volta
che il cervello ha concluso tutta l’elaborazione. La risposta fornita da questo
scienziato non è affatto una risposta, ma un breve resoconto dello stadio precedente
alla formazione di un’immagine. Il cervello elabora i segnali, ma non per poi
rimandarli all’occhio o all’orecchio. Per questa ragione, non è l’occhio a vedere, o
l’orecchio a udire. Stando così le cose, cosa fa il cervello dopo avere elaborato i
segnali in entrata? Dove viene conservata l’informazione elaborata, e dove è
trasformata in immagini o suoni? Chi percepisce questa informazione in forma di
immagini o suoni? Quando si chiedono a tali scienziati risposte a domande di
questo tipo, essi tentano di negare la verità offrendo lunghi, intricati resoconti. In
realtà, è stupefacente che ci sia addirittura un dibattito su una verità così ovvia.
Tutti questi modi di obiettare o di evitare la questione in esame, però, sono
deboli e nulli. Finché chi obietta alla verità descritta in queste pagine non trova
dati scientifici per confutare il fatto che tutte le nostre percezioni prendono forma
all’interno del nostro cervello, ciò che dice non avrà alcuna rilevanza. È un fatto
che le immagini e tutte le nostre sensazioni si costituiscono nel nostro cervello.
Anche se, però, si coglie con chiarezza questo concetto, si potrebbe ancora negare
che è Dio a formare queste immagini. Si potrebbe dire: “Non mi piace nemmeno
pensarci”, o “Mi mette a disagio immaginare di non potere in alcun modo vedere
la materia reale in sé”, o “La mia vita non ha più significato alcuno”. Si può
trovare inquietante il fatto che nulla esista se non Dio. Ma non si può nemmeno
dire che si veda ciò che si vede con i propri occhi, o che gli originali di ciò che si
vede esistano da qualche parte al di fuori di noi. Questo perché non c’è prova
od osservazione scientifica che mostri che le cose stanno così, e nemmeno ne
possono esistere. In ogni caso, persino il materialista più determinato accetta il
fatto che le immagini sono viste all’interno del cervello.
Questo capitolo sarà dedicato soprattutto a rispondere alle obiezioni di
coloro che non riescono ad accettare questo fatto. Leggendo queste obiezioni e
le risposte relative, si vedrà che le risposte sono in realtà abbastanza evidenti
se esaminate con onestà e senza pregiudizio.
OObbiieezziioonnee:: ""QQuuaannddoo vveeddii uunn aauuttoobbuuss aarrrriivvaarree vveerrssoo ddii ttee,, ttii ssppoossttiippeerr eevviittaarree ddii eesssseerree iinnvveessttiittoo.. CCiiòò ssiiggnniiffiiccaa cchhee ll’’aauuttoobbuuss eessiissttee..PPeerrcchhéé ddoovvrreessttii ssppoossttaarrttii ssee lloo vveeddii nneell ttuuoo cceerrvveelllloo??""RRiissppoossttaa:: l’errore di coloro che pongono questa domanda è il credere che
il concetto di “percezione” si applichi solo al senso della vista. Di fatto, anche
tutte le altre sensazioni, come il tatto, il contatto, la durezza, il dolore, il calore,
il freddo, l’umidità, si costituiscono nel cervello umano, precisamente nello
stesso modo delle immagini visive. Per esempio, qualcuno che sente il metallo
freddo della porta mentre scende da un autobus, in realtà “sente il metallo
freddo” nel suo cervello. Questa è una verità chiara e ben nota. Come abbiamo
già visto, la sensazione tattile prende forma in un’area precisa del cervello, per
esempio con i segnali nervosi provenienti dai polpastrelli. Non sono i
polpastrelli a indurre la sensazione. Le persone accettano questo fatto perché è
stato dimostrato scientificamente. Quando, però, si tratta dell’autobus che
investe qualcuno, non solo dell’impressione del metallo interno, in altre parole,
quando la sensazione tattile è più violenta e dolorosa, costoro credono che
questo fatto in qualche modo perda validità. Anche il dolore o i colpi violenti,
tuttavia, sono percepiti nel cervello. Chi è travolto da un autobus sente tutta la
violenza e il dolore dell’evento nel suo cervello.
Al fine di comprendere meglio questo fatto, sarà utile riflettere sui sogni.
Si potrebbe sognare di essere travolti da un autobus, di aprire quindi gli occhi
in un ospedale, di essere portati in sala operatoria, di udire i dottori discorrere,
di vedere la famiglia in ansia giungere in ospedale, di rimanere zoppo o di
soffrire dolori terribili. Chi sogna percepisce tutte le immagini, i suoni, le
impressioni di durezza, dolore, luce, i colori dell’ospedale, di fatto tutti gli
aspetti dell’incidente, in maniera molto chiara e distinta, naturali e credibili
come nella vita reale. In quel momento, se di dicesse a chi sta facendo questo
180 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Alcuni accettano il fatto che, quando toccano un autobus, sentono il metallo freddo nel loro cervello. D’altro canto,non accettano il fatto che la sensazione di dolore avvertita nel momento in cui l’autobus li travolge si costituisca nelcervello. Una persona, però, sentirà lo stesso dolore nel vedere se stesso cadere sotto un autobus in un sogno.
sogno che è solo un sogno, non ci crederebbe. Ma tutto ciò che vede è
un’illusione, e l’autobus, l’ospedale, e persino il corpo che percepisce nel sogno
non hanno nessuna controparte fisica nel mondo reale. Sebbene non esistano
controparti fisiche, costui ha lo stesso l’impressione che un “corpo reale” sia
stato travolto da un “autobus reale”.
Similmente, non c’è validità in quelle obiezioni dei materialisti del tipo:
“Ti rendi conto che la materia esiste davvero quando qualcuno ti colpisce”,
“Non puoi avere alcun dubbio sull’esistenza della materia quando qualcuno ti
dà un calcio al ginocchio”, “Corri via quando ti imbatti in un cane feroce”,
“Quando un autobus ti ha travolto, comprendi se è nel tuo cervello o no” o “In
questo caso, mettiti in piedi sull’autostrada di fronte al traffico che viene nella
tua direzione”. Un colpo netto, il dolore dato dei denti di un cane o uno
schiaffo violento non provano che tu sia in relazione con la materia in sé. Come
abbiamo visto, puoi fare esperienza delle stesse cose nei sogni, senza
controparti fisiche corrispondenti. Inoltre, la violenza di una sensazione non
cambia il fatto che la sensazione in questione sia ubicata nel cervello. Questo è
un fatto scientifico chiaramente provato.
La ragione per cui alcuni credono che un autobus veloce sull’autostrada o
un incidente causato dallo stesso siano prove straordinarie dell’esistenza fisica
182 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Anche se qualcuno è aggredito da un cane, ciò noncambia il fatto che tutto ciò viene visto nel cervello.Una persona potrebbe vedere lo stesso evento conla stessa chiarezza in un sogno, e fare esperienzadella stessa emozione e della stessa paura.
183Harun Yahya (Adnan Oktar)
della materia, è che l’immagine in questione è vista e sentita in modo talmente
reale da trarre in inganno. Le immagini intorno a costoro, per esempio la
prospettiva e la profondità perfette dell’autostrada, la perfezione di colori,
forme e ombre che esse contengono, la vividezza di suoni, odori e consistenza,
e la coerenza della logica all’interno dell’immagine possono trarre alcuni in
inganno. A causa di tale vivacità, alcuni dimenticano che tutto questo è in
realtà una percezione. Non ha importanza quanto le percezioni della mente
possano essere coerenti e precise, ciò non cambia il fatto che sono comunque
percezioni. Se si è travolti da un’automobile mentre si cammina lungo la
strada, o si è intrappolati sotto una casa che crolla durante un terremoto, o si è
circondati dalle fiamme durante un incendio, o si inciampa e si cade per le
scale, comunque si fa esperienza di tutto questo nella propria mente, e non si
entra veramente in contatto con la realtà di ciò che accade.
Quando si è travolti da un autobus, l’autobus nella propria mente travolge
il corpo nella propria mente. Il fatto che il risultato sia la morte, o che il proprio
corpo sia fatto completamente a pezzi, non cambia questa verità. Se ciò di cui
qualcuno fa esperienza nella sua mente finisce con la morte, Dio sostituisce le
immagini che gli mostra con immagini che appartengono all’aldilà. Coloro che
ora, con un’onesta riflessione, non sono in grado di comprendere questa verità,
ne faranno esperienza al momento della morte.
OObbiieezziioonnee:: ““ÈÈ vveerroo cchhee vveeddoo ttuuttttii ggllii ooggggeettttii nneellllaa mmiiaa mmeennttee,, mmaa lleeccoossee cchhee ssttoo vveeddeennddoo eessiissttoonnoo rreeaallmmeennttee aallll’’eesstteerrnnoo..""RRiissppoossttaa:: il fatto che percepiamo l’intero mondo nel nostro cervello è
stato dimostrato con certezza dalla scienza, e nessuna persona di retto giudizio
può sostenere il contrario. Il fatto che le persone, però, non riescono a
comprendere è questo: se percepiamo tutto nella nostra mente, allora come
possiamo essere sicuri dell’esistenza delle cose esterne ad essa? Questo dubbio
è valido: non possiamo in alcun modo essere sicuri che esistano controparti
fisiche delle cose che percepiamo nella nostra mente. Questo perché non
possiamo in alcun modo uscire dal nostro cervello e vedere cosa c’è davvero al
di fuori di esso. Questo è il motivo per cui è impossibile sostenere che le
immagini nel nostro cervello corrispondano davvero a cose nel mondo esterno.
Nessuno – né la persona che lo sostiene, né un neurologo, né un chirurgo del
cervello, né un filosofo, né nessun altro – è mai stato in grado di uscire dal suo
cervello per vedere cosa c’è al di fuori di esso.
184 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Quando i nervi che giungono al cervello sono recisi, allora non si costituisce nessunaimmagine. In questo caso, non c’è significato nella frase: “Gli originali delle immagini esistonoall’esterno”, perché non potremmo in alcun modo vedere questi originali, anche se esistessero.
185Harun Yahya (Adnan Oktar)
Tutto ciò che una persona sa della sua vita è percepito dal cervello
attraverso i segnali elettrici che vi giungono. In altre parole, viviamo sempre
nel mondo che esiste all’interno del nostro cervello. Gli uccelli che vediamo
guardando il cielo, l’automobile che sta per scomparire alla nostra vista alla
fine della strada, le cose nella stanza, il libro che teniamo tra le mani, gli amici,
le relazioni e ogni altra cosa – tutto questo è un’immagine copia che giunge al
cervello. Nessuno può uscire da questa vita interna al cervello. Né la scienza,
né la tecnologia possono essere d’aiuto a farlo. Questo perché qualunque cosa
possa inventare uno scienziato, lo inventa comunque all’interno di
quell’immagine nel suo cervello. Per questa ragione, l’oggetto che inventa per
vedere il mondo esterno rimane comunque nel suo cervello.
Sebbene la verità di ciò sia perfettamente chiara, alcuni ancora sostengono
che le immagini che vedono corrispondono a realtà fisiche nel mondo esterno.
Costoro credono nella “materia” (anche se non hanno mai visto la materia in
sé), e ignorano il fatto che la materia non è altro che un nome che si dà alle
illusioni che si percepiscono. Non è possibile per nessuno sapere come davvero
appaia la materia, perché nessuno è mai stato faccia a faccia con l’originale di
nulla. Dal tempo del primo uomo fino a oggi, non un solo essere umano ha mai
udito l’originale di alcun suono, né visto l’originale di alcuna scena, né ha
goduto dell’odore originale di una rosa.
Dobbiamo anche ricordare questo: chiunque affermi che c’è un mondo
fisico esistente al di là delle nostre percezioni ha comunque bisogno di occhi
con cui vederlo. E quel mondo esterno si trasformerà in segnali elettrici
quando passerà attraverso i suoi occhi, e quei segnali elettrici creeranno
un’immagine dentro il cervello. Di conseguenza, costui vedrà comunque il
mondo all’interno del suo cervello. Se i nervi che conducono al cervello di
costui fossero recisi, anche l’immagine del mondo che egli sostiene esistere “là
fuori” finirebbe all’improvviso. Stando così le cose, a che giova insistere su
qualcosa il cui originale non possiamo vedere in alcun modo, e che non può
esserci di alcuna utilità anche se esiste davvero?
OObbiieezziioonnee:: ""LLaa mmaatteerriiaa eessiissttee aall ddii ffuuoorrii ddeell mmiioo cceerrvveelllloo.. IIll ddoolloorreeddaattoo ddaa uunn ccoolltteelllloo cchhee sscciivvoollaa ee ttaagglliiaa llaa mmiiaa mmaannoo ee iill ssaanngguueecchhee ssccoorrrree vviiaa nnoonn ssoonnoo uunn’’iimmmmaaggiinnee.. PPeerr ddii ppiiùù,, iill mmiioo aammiiccoo eerraaccoonn mmee ee ll’’hhaa vviissttoo aaccccaaddeerree..""RRiissppoossttaa:: in realtà abbiamo risposto a questa obiezione in quella
precedente. Data l’importanza dell’argomento, però, sarà di giovamento
tornarci sopra di nuovo.
Coloro che affermano cose del genere ignorano il fatto che non solo la vista,
ma anche gli altri sensi come l’udito, l’olfatto e il tatto, hanno luogo all’interno
del cervello. Per questa ragione affermano: “Può darsi che veda il coltello nel
mio cervello, ma l’affilatezza dalla lama è un fatto, guarda come ha tagliato la
mia mano”. Il dolore alla mano di costui, tuttavia, il calore e l’umidità del
sangue, e tutte le altre percezioni si costituiscono comunque all’interno del
cervello. Il fatto che il suo amico possa aver osservato l’incidente non cambia
nulla, perché anche questi ha preso forma nella stessa area visiva del suo
cervello dove ha preso forma il coltello. Costui può anche fare esperienza delle
stesse impressioni in un sogno – il modo in cui ha tagliato la sua mano con un
coltello, il dolore alla mano, l’immagine e il calore del suo sangue. In quel sogno
può anche vedere l’amico che ha assistito all’incidente. Ma l’esistenza
dell’amico non vale a provare l’esistenza fisica di ciò che vede nel sogno.
Anche se qualcuno arrivasse proprio nel momento in cui si stesse
tagliando la mano nel sogno e dicesse: “Ciò che vedi sono solo percezioni,
questo coltello non è reale, il sangue che scorre via dalla tua mano e il dolore
non sono reali, sono solo eventi che osservi nella tua mente”, costui non gli
crederebbe, e avanzerebbe delle obiezioni. Potrebbe persino dire: “Sono un
186 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Il dolore e il bagnato che si avvertono nel tagliarsi una mano si costituiscono nel cervello. Sipotrebbe sognare di tagliarsi la mano e si potrebbe fare esperienza delle stesse sensazioninel sogno. Ma nel sogno si vede semplicemente un’illusione, e non c’è alcun coltello reale oferita sanguinante. Stando così le cose, l’impressione di dolore non cambia il fatto chevediamo tutta la nostra vita sotto forma di immagini all’interno del nostro cervello.
187Harun Yahya (Adnan Oktar)
materialista. Non credo a tali affermazioni. C’è realtà fisica in tutto ciò che vedo
ora. Guarda, non vedi il sangue?”.
Coloro che insistono che la materia esiste davvero all’esterno sono simili a
coloro su cui abbiamo appena riflettuto. Nel mondo delle percezioni in cui
vivono, per quanto odano le parole: “Tutte queste cose sono percezioni, e non
puoi in alcun modo entrare in contatto con le fonti originali di queste
percezioni, né puoi sapere se questi originali esistono o meno”, continuano a
combattere violentemente la verità.
Ma non dobbiamo dimenticare che nessuno che si tagli la mano dirà
semplicemente: “Questa è solo un’immagine”, rimanendosene seduto senza fare
nulla in proposito. Questo perché Dio ha creato impressioni che legano le persone
alle immagini che percepiscono. Per esempio, se ci si taglia la mano ci si mette
sopra qualcosa, la si benda o si va dal dottore. Tutti questi processi, però,
accadono, di nuovo, sotto forma di immagini nel cervello. La benda e la medicina
che si applicano sono tutte immagini che si costituiscono dentro il cervello.
OObbiieezziioonnee:: ""DDiirree cchhee llaa mmaatteerriiaa èè uunn’’iilllluussiioonnee ppeerrcceeppiittaa nneellllaa mmeenntteeèè ccoommppaattiibbiillee ccoonn ll’’IIssllaamm??""RRiissppoossttaa:: alcuni musulmani sostengono che non è compatibile con
l’Islam dire che la materia sia un’illusione, e affermano che i sapienti del
passato hanno negato questo fatto. La cose non stanno davvero così, però. Al
contrario, ciò che affermiamo qui è in assoluta conformità con i versetti del
Corano, molti dei quali indicanti l’illusorietà della materia sono estremamente
importanti al fine di comprendere correttamente alcuni argomenti rivelati,
quali paradiso e inferno, atemporalità, infinito, resurrezione e aldilà.
È incontestabile che, anche se si ignora questo argomento, si può lo stesso
vivere completamente nella fede. Si può avere fede, con tutto il cuore e senza
alcun dubbio, in ciò che Dio ha rivelato nel Corano. Dobbiamo ancora chiarire,
però, che la conoscenza dell’argomento permette di rendere la fede e la certezza
più profonde. Vari dotti islamici del passato hanno considerato la questione da
questo stesso punto di vista. Gli unici elementi che hanno impedito la diffusione
e la conoscenza di quanto avevano da dire sono stati: 1) il fatto che il livello della
scienza del loro tempo non era in grado di chiarire pienamente l’argomento e 2)
l’esistenza di tendenze che hanno portato al suo fraintendimento.
Il più importante degli studiosi islamici che ha spiegato la vera natura della
materia fu l’Imam Rabbani, che è rispettato in tutto il mondo islamico da
centinaia di anni ed è considerato “il più grande riformatore del X secolo del
calendario musulmano”. Nel suo libro Lettere, l’Imam Rabbani fornisce un
commento dettagliato proprio su questo argomento. In una della sue lettere,
l’Imam Rabbani afferma che Dio creò l’intero universo a livello della percezione:
Ho usato questa frase sopra, “La creazione di Dio è nella sfera delle
sensazioni e delle percezioni”. Ciò significa che “La creazione di Dio è in una
sfera tale che in essa non c’è permanenza o esistenza per gli oggetti a parte le
sensazioni e le percezioni"46
A un esame accurato si nota che l’Imam Rabbani è attento a sottolineare
che il mondo che vediamo, in altre parole tutto ciò che esiste, è stato creato a
livello della percezione. Tutto ciò che esiste al di fuori di esso è l’Esistenza di
Dio. In realtà, questo concetto di “fuori” è ipotetico, perché una percezione non
ha corpo, e non occupa volume. L’Imam Rabbani spiega che le cose (in altre
parole la materia) non hanno esistenza all’esterno:
Nulla oltre a Dio esiste all’esterno… Forse tutta la creazione di Dio
onnipotente trova costanza nella sfera della percezione… Nello stesso
modo in cui la materia non ha esistenza nel mondo esterno, appare
all’esterno in una forma senza colore… Se davvero ha un’apparenza fissa,
questo è di nuovo solo a livello percettivo. Ha permanenza solo grazie alla
maestria di Dio a quel livello. In breve, ha permanenza e apparenza solo a
un livello. Non ha esistenza su un piano e apparenza su un altro… Non
contiene alcuna traccia all’esterno che può permettergli di essere là visto …47
Come si nota dalla chiara esposizione dell’Imam Rabbani, appellandosi
alla scienza o avvalendosi del potere della ragione, si giunge alla conclusione
che non è in alcun modo possibile sapere se c’è una vera controparte fisica
corrispondente a ciò che si percepisce. Tutto ciò che è possibile vedere è
l’immagine che si presenta alla nostra mente. È Dio, il Signore di tutti i Mondi,
a creare questa immagine e a presentarla.
Anche il grande studioso islamico Muhyiddin Ibn al-'Arabi crede che
l’unica cosa che ha esistenza certa sia Dio, il Quale ha creato l’intero universo
solo a livello percettivo. Egli è conosciuto come “il più grande dei maestri”
(Shaykh al-Akbar) per la profondità della sua conoscenza, e nella sua opera
intitolata Fusûs al-Hikam (I castoni della saggezza), rivela che l’universo è solo
un’esistenza ombra che consiste di ciò che è manifestato da Dio:
Devi sapere che, a parte Dio, tutto ciò che esiste, o tutto ciò che c’è
188 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
189Harun Yahya (Adnan Oktar)
nell’universo, è nella stessa relazione con Dio in cui è l’ombra con l’uomo.Stando così le cose, tutto a parte Dio è solo la Sua ombra… Non c’è
dubbio che l’ombra esista nella percezione.48
Muhyiddin Ibn al-'Arabi offre una risposta chiara a coloro che si
considerano esistenti in maniera indipendente da Dio, e che credono di godere
di un’esistenza separata:
Come ti ho spiegato, il mondo è un concetto. Non ha esistenza reale. Questoè il significato di illusione. Pensavi dentro di te che il mondo avesseun’esistenza intrinseca: che questa dipendesse da se stessa, e che esistesseindipendentemente da Dio. Le cose, però, non stanno così. Non vedi chel’ombra ha origine da chi la possiede e, dal momento che è connessa a lui,le è evidentemente impossibile separarsi da chi la possiede… Visto che ècosì, devi sapere che sei solo un sogno. Tutto ciò che percepisci, e anche
tutto ciò che consideri “separato dal Signore” o che “non sono io” è solo
un sogno. Tutto ciò che esiste, esiste all’interno di un sogno. Dio è l’unico
a possedere una vera esistenza nella sua propria essenza.49
Come dimostrano le parole di Muhyiddin Ibn al-'Arabi, l’uomo è un
essere che possiede un’anima insufflata in lui da Dio, una manifestazione di
Dio. Dio è tutto ciò che esiste veramente, mentre l’uomo è un sogno. Questa è
la verità più importante, e faremmo un grosso errore a pensare il contrario.
Insieme a questi due studiosi, anche Mawlana Jami esprime questa verità
sorprendente, che egli incontrò grazie ai segni del Corano e usando le sue
capacità di ragionamento, nelle parole: “Qualunque cosa esista nell’universo
è solo percezione. È come un riflesso in uno specchio, o un’ombra”.
Come abbiamo visto, i grandi pensatori islamici hanno chiarito
perfettamente questa verità, e per questa ragione non è credibile sostenere che sia
in conflitto con il Corano e la Sunna, o che sia negata dal mondo islamico. Inoltre,
non va dimenticato che è un fatto scientificamente provato, innegabile, che noi
vediamo tutto nel nostro cervello. Dato che questo fatto non era scientificamente
conosciuto in passato, è abbastanza naturale che alcuni studiosi islamici non vi
abbiano fatto riferimento. Inoltre, il fatto che la materia sia un’illusione è stato
esposto in maniera alterata in alcuni ambienti, che in tal modo hanno provato a
sbarazzarsi delle regole e delle leggi della religione. A causa di queste opinioni
distorte e disoneste, alcuni studiosi islamici hanno ammonito contro questi
pericoli. Questi commenti, però, hanno travisato la verità. Non dovrebbero essere
paragonati con i commenti che abbiamo visto sopra.
Di fatto, l’Imam Rabbani parla di quei filosofi che si allontanano dalla
verità nel discutere la questione della materia. Egli sottolinea che ciò che dice
è molto diverso dalle loro opinioni distorte. Ecco cosa dice nelle sue Lettere:
Quando mi riferisco al mondo come “immaginario”, non voglio dire cheesso è prodotto e foggiato dall’immaginazione… Ovviamente, ciò che
veramente significa è che Dio ha creato il mondo al livello percettivo…
Una cosa immaginaria non ha vera apparenza o corpo… Questo puòessere paragonato a un cerchio creato dalla veloce corsa circolare di unpunto. Anch’esso ha un’apparenza, ma non un corpo…
D’altro canto, i filosofi, che sono un gruppo di alienati, in realtà parlano
di qualcos’altro. Ciò che intendono è che il mondo è un’operadell’immaginazione ed è foggiato dall’immaginazione. C’è una grandedifferenza tra le due cose. 50
Come ha chiarito l’Imam Rabbani, gli antichi sofisti greci dicevano che
“la materia è una percezione che abbiamo creato noi stessi”. Questa
opinione è razionalmente e scientificamente viziata, e si allontana dalla
vera religione. Come abbiamo sottolineato fin dall’inizio, la verità è che
la materia è una percezione creata da Dio.
È un grave errore confondere l’opinione falsa di questi filosofi con la
spiegazione del fatto che “la materia è una percezione creata da Dio” avanzata
dagli studiosi islamici.
OObbiieezziioonnee:: ""SSee ttuuttttoo èè uunn’’iilllluussiioonnee,, ccoommee ppoossssiiaammoo ssppiieeggaarree aallccuunniiddeeggllii aattttrriibbuuttii ddii DDiioo?? ""RRiissppoossttaa:: alcuni credenti pensano che quando accettiamo la vera natura
della materia, cali un velo su diversi nomi di Dio, e che se la materia è
semplicemente un’illusione, la manifestazione di alcuni di essi non può essere
spiegata. Questo è di nuovo un errore che nasce da un pensiero superficiale e
dall’incapacità di comprendere la natura dell’argomento.
Prima di tutto, nessuna forza o idea può fare calare un velo su nessuno dei
nomi di Dio. Nessuna verità scientifica può impedire la manifestazione di
alcuno di questi nomi. È Dio che crea queste verità in primo luogo. Dio non è
legato alle cose e alle leggi che crea. Per questa ragione, nessun potere o
conoscenza nel mondo può sbarazzarsi di alcuna di queste manifestazioni.
Persino pensare una cosa del genere equivarrebbe a essere incapaci di
apprezzare l’infinito potere di Dio.
190 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
191Harun Yahya (Adnan Oktar)
Inoltre, il fatto che la materia sia solo una percezione che si costituisce
nella nostra mente è un’importante prova del fatto che, contrariamente a
quanto costoro possono pensare, la manifestazione dei nomi di Dio ha luogo in
ogni momento e in ogni luogo. Questo perché, proprio come un film,
quest’immagine che si costituisce a livello percettivo non può comparire da
sola, e deve esserci qualcosa a mostrarla, e ciò significa un Creatore che la
conduce all’esistenza.
Il fatto che l’immagine sia permanente e ininterrotta dimostra
chiaramente che il nostro Creatore continua a creare ogni cosa
incessantemente. Di fatto, un versetto dice che la terra e il cielo (in altre parole
l’universo) non sono fissi e invariabili, che esistono solo in virtù della creazione
di Dio, e che smetteranno di esistere quando smetterà la creazione:
Dio trattiene i cieli e la terra affinché non sprofondino, ché, se
sprofondassero, nessuno li potrebbe trattenere all'infuori di Lui. In
verità Egli è magnanimo, perdonatore. (Sura Fatir: 41)
Nel Corano, sura 27, versetto 64, Dio rivela che Egli “ha dato inizio alla
creazione e la reitera”. In un altro versetto, Egli richiama l’attenzione sul fatto
che le persone vengono create in ogni momento:
Gli associano esseri che non creano nulla e che anzi sono essi stessi
creati. (Sura al-A‘raf: 191)
In altre parole, la ragione della natura permanente e ininterrotta delle
immagini che vediamo non è che esse hanno un’esistenza fissa e materiale,
ma che Dio le crea in ogni momento. Così la manifestazione continua della
creazione di Dio può essere osservata in ogni momento, in ogni cosa che una
persona vede o percepisce.
Questa verità rende quindi la manifestazione degli attributi di Dio
nell’universo ancora più chiara. Per esempio, se si sa che quando ci si reca in
un giardino ogni frutto, fiore e albero è in realtà un’immagine che viene
mostrata alla mente, si ricorderà che è Dio, Colui che elargisce (al-Razzaq),
che fornisce innumerevoli benedizioni e bellezze, e che mostra queste
immagini. Se si possiede una bella casa e si conosce la vera natura dei mobili,
dei pezzi d’antiquariato, dell’oro e dell’argento che si trovano in essa, in altre
parole se si comprende che sono tutte immagini nel proprio cervello, non è
possibile in alcun modo vantarsi di ciò che si possiede. Proprio come il Profeta
Tutte le cose belle chepossediamo e vediamointorno a noi sonomanifestazionidell’attributo di Dio, ilMunifico. (al-Wahhab).
TTUUTTTTEE LLEE CCOOSSEE BBEELLLLEE SSOONNOO OOPPEERREE DDEELLLLAA CCRREEAAZZIIOONNEE DDII DDIIOO
Salomone (la pace sia con lui), si identificherà Dio, Il Munifico (al-Wahhab)
come Colui che mostra la bellezza di questi averi e arricchisce mediante essi.
Oppure, quando si convince un altro dell’esistenza e dell’unicità di Dio, del
fatto che Egli è l’unico Essere Assoluto, insieme con l’esistenza di paradiso e
inferno, si vede allora la manifestazione dell’attributo di Dio, Colui che rivela
il vero sentiero, la Guida (al-Hadi).
Dobbiamo qui ricordare la scientificità del fatto che ognuno di noi vede le
immagini, ode i suoni che le accompagnano, e ne sente le proprietà fisiche nel
cervello. Non è in alcun modo possibile sapere, tramite le nostre percezioni,
che cosa si estenda al di fuori di esso, e se questi oggetti vi abbiano alcuna
controparte reale. Possiamo essere sicuri, però, che esiste un potere che ci
consente di vedere queste immagini e udire questi suoni, e che esiste chi li crea
in un rapporto di causa ed effetto. Questa forza è Dio. Se non creasse queste
immagini per noi, non ci sarebbe vita in questo mondo. In questo modo, la
creazione di Dio e la manifestazione dei Suoi attributi continuano in ogni
momento. Per esempio, Dio continua a creare questo libro e le parole che
contiene, con i colori delle foto mostrate, per chiunque lo legga.
Ciò ci rivela l’attributo di Dio il Creatore (al-Khaliq), e il potere della Sua
creazione. In questo stesso momento, Dio sta mostrando ai miliardi di persone
sulla terra miliardi di immagini separate. Ognuna di queste immagini è creata
incessantemente, in perfetta armonia, e nei minimi dettagli. A ogni individuo
sono mostrate immagini senza il minimo errore nei dettagli. Pensare a questa
meraviglia dimostrerà l’infinito potere di Dio e il fatto che Egli è l’unico
Sovrano dei Mondi.
Quando dice che la materia è stata creata a livello della percezione, l’Imam
Rabbani spiega che anche i nomi di Dio sono manifestati a livello della
percezione:
… il Dio Glorioso assegnò un’apparenza da tutte le apparenze per i nomida tutti i nomi nella sfera della non-esistenza con il suo Perfetto Potere. EdEgli la creò nella sfera delle sensazioni e delle percezioni. Nel tempo in cuivolle e nel modo in cui volle… La costanza del mondo non è a livelloesteriore ma a livello delle sensazioni e delle percezioni… Persinoall’esterno, non c’è nulla di permanente e di esistente diverso dall’essere edagli attributi di Dio Onnipotente51
È impossibile, per chiunque comprenda questa verità, inorgoglirsi del
proprio successo, della ricchezza, dei possedimenti e dei titoli. Dal momento
193Harun Yahya (Adnan Oktar)
che in ogni istante, in ogni luogo, egli sa che c’è una manifestazione del nome di
Dio, e di percepire un’immagine che Dio crea in lui, non può mai dimenticare
quanto è inerme e bisognoso di fronte a Dio.
Egli crede nella verità definita in questo versetto come "Haqq-al yaqin'", o
verità della certezza:
O uomini, voi siete bisognosi di Dio, mentre Dio è Colui che basta a Sé
stesso, il Degno di lode. (Sura Fatir: 15)
OObbiieezziioonnee:: ""QQuueessttaa èè uunnaa vveecccchhiiaa ffiilloossooffiiaa cchhee ffuu aavvaannzzaattaa uunn tteemmppooddaaggllii iiddeeaalliissttii""RRiissppoossttaa:: alcuni, sentendo un profondo disagio di fronte alla vera
spiegazione concernente la materia, provano a paragonare la verità per cui la
materia è un’illusione che percepiamo nel nostro cervello con filosofie
precedenti. Gli sviluppi della scienza, però, rivelano che si tratta di un fatto
scientifico, non di una mera speculazione filosofica. Gli sforzi di costoro sono
quindi del tutto vani.
In più, il fatto che altri pensatori in diverse epoche abbiamo sostenuto un’idea
simile, non la smentisce né la svaluta. Il fatto che la materia sia una percezione è
stato compreso e affermato nel nostro tempo come pure in tempi passati.
Le idee degli idealisti del passato non sono state inoltre smentite dai
materialisti che comparvero più tardi. Perciò, dire: “questa idea è stata espressa
nel passato” non prova nulla.
LL’’iiddeeaa ppeerr ccuuii ppeerrcceeppiiaammoo iill mmoonnddoo nneell nnoossttrroo cceerrvveelllloo nnoonn èè uunnaassppeeccuullaazziioonnee ffiilloossooffiiccaa::Non è la prima volta che si scopre la verità sulla materia, sebbene sia vero
che nel passato sia stata discussa solo in forma di speculazione filosofica. Questa
verità, però, è ora stata provata scientificamente.
Molti pensatori, studiosi religiosi e scienziati nel corso della storia hanno
sollevato questo argomento, e spiegato che la materia è in realtà un insieme di
percezioni. Per esempio, i filosofi greci antichi come Pitagora, la scuola eleatica e
Platone – con la sua allegoria della caverna – hanno considerato la questione da
quella prospettiva. I documenti che sono giunti fino a noi mostrano che religioni
quali lo zoroastrismo, il buddismo, il taoismo, l’ebraismo e il cristianesimo,
hanno tutte discusso l’argomento. Anche importanti studiosi islamici come
194 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
195Harun Yahya (Adnan Oktar)
l’Imam Rabbani, Muhyiddin Ibn al-'Arabi e Mawlana Jami hanno discusso
l’essenza della materia nello stesso modo. Sono, tuttavia, le idee del filosofo
irlandese Berkeley che necessitano della discussione più dettagliata.
Berkeley affermò che la materia è una totalità di percezioni. Egli andò
incontro ad attacchi feroci da parte dei materialisti del tempo, i quali credevano
che la materia godesse di esistenza fisica; provarono quindi a farlo tacere con
insulti e calunnie. Un altro materialista, Bertrand Russell, fece lo stesso. Sebbene
Russell sia uno dei pensatori su cui i materialisti ripongono la più grande
fiducia, e sebbene sia considerato un grande sostenitore del punto di vista
materialista, egli non riuscì a confutare ciò che Berkeley aveva affermato. Nel
suo libro I problemi della filosofia, descrisse la situazione in questi termini:
… Berkeley ha il merito di avere mostrato che l’esistenza della materia può
essere negata senza assurdità, e che se ci fosse qualcosa che esiste
indipendentemente da noi, questo non può essere l’oggetto immediato
delle nostre sensazioni.52
Vista, però, la mancanza di fatti scientifici al tempo in cui vissero, né
Berkeley né altri pensatori furono in grado di sostenere la loro opinione con
prove empiriche. Non fu quindi possibile comprendere completamente la
materia o discuterne ampiamente, in particolare data la pressione da parte di
coloro che sostenevano l’opposto. Alcuni di questi non valutarono correttamente
la verità che era stata scoperta, e anche se ci si approssimarono, non riuscirono
a trarre le conclusioni esatte. Altri, con piani nascosti, provarono a deviare
l’argomento in una direzione completamente errata.
LL’’eesssseennzzaa ddeellllaa mmaatteerriiaa èè uunn ffaattttoo sscciieennttiiffiiccoo::Nel nostro tempo, però, la “percezione della materia nella mente” non è più
un problema di speculazione filosofica, ma è diventato un fatto confermato da
prove scientifiche. I progressi del mondo scientifico hanno rivelato il
funzionamento degli organi sensoriali umani. Come abbiamo visto all’inizio di
questo libro, tale funzionamento è lo stesso per ogni organo sensoriale. I segnali
che giungono ai nostri organi sensoriali dal mondo esterno sono trasformati in
segnali elettrici dalle cellule e inviati dai nervi alle aree percettive del nostro
cervello. Così l’uomo vede, ode, odora, gusta o tocca il mondo nelle minuscole
aree percettive nel suo cervello.
Questi fatti scientifici sono ora completamente chiari, e possono essere
trovati in qualunque libro di fisiologia o testo scolastico di biologia. Il modo in
cui le immagini e le percezioni si costituiscono nel cervello si insegna ora in
dettaglio nelle scuole di medicina. Con il progresso della nostra conoscenza,
scienze quali la fisica, la fisica quantistica, la psicologia, la neurologia, la
biologia e la medicina hanno chiarito i dettagli effettivi del processo.
Per esempio, il fisico teorico Fred Alan Wolf, che ha ricevuto un’attenzione
notevole per la sua ricerca ed è stato premiato per otto dei suoi libri, spiega che
la fisica quantistica in particolare ha rivelato che il mondo che vediamo è in
realtà un’illusione:
… c’è qualcosa al di là di tutto il materialismo, al di là del mondo fisico,fuori dal quale tutta la realtà, l’intera esistenza, di proietta. Questopotrebbe sopraffare il dualismo tradizionale – e prendo questa posizionenon come mistico, ma come fisico quantistico. Credo che la nostracomprensione più moderna del mondo fisico implichi la possibilità di unregno ineffabile, un regno mistico, un regno “immaginale”, dal qualeemerge il mondo fisico. Qualcosa di simile a ciò che [il fisico tedesco epioniere della meccanica quantistica] Werner Heisenberg suggerì quandointrodusse la nozione di coscienza nella fisica – quando disse che èl’osservatore che crea l’osservato semplicemente mediante l’atto diosservare… Io vedo la realtà in modo diverso. La realtà per me è piùsimile a un sogno – vedo una realtà di sogno. Immagino un sognatore, o
un grande spirito, di cui siamo tutti parte… E credo che avvalendoci di
questo modello, piuttosto che tentando di ridurre tutto al livello più
semplice, potremo raggiungere alcuni veri successi scientifici.53
Questo scienziato ha capito il fatto che il mondo materiale è davvero
un’“illusione”, alla luce delle scoperte scientifiche, e come lui tanti altri. Il
negare questa evidente verità scientifica avviene per ragioni ideologiche, non
scientifiche. Questo perché questi scienziati non vogliono accettare questo
fatto, sapendo, e lo sanno, che esso minerà definitivamente il materialismo a
cui sono così caparbiamente attaccati. Di fatto, il dott. Wolf chiarisce che questa
verità escluderà qualunque possibilità di materialismo.
Quando si riflette sui risultati scientifici che sono stati ottenuti, non è
credibile considerare come una speculazione filosofica il fatto di percepire il
mondo esterno all’interno del nostro cervello. Non è affatto una speculazione
filosofica, ma un fatto scientifico chiaramente rivelato da scoperte
scientifiche. È una realtà in cui ognuno vive e che nessuno può negare.
196 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
197Harun Yahya (Adnan Oktar)
Dire, "Dio creaogni cosa sotto
forma diimmagine" non èlo stesso che dire“queste cose non
esistono” Tuttociò che Dio crea:persone, edifici,
laghi, cielo e ognialtra cosa, esiste
davvero. Tuttoesiste, però, sotto
forma diimmagini, e
possiamo vederlosolo nel nostro
cervello.
Ognuno, religioso o meno, ne è consapevole, senza riserve, e anche se lo nega,
ciò non significa nulla.
OObbiieezziioonnee:: ""IIll tteemmaa ddeellllaa vveerriittàà rriigguuaarrddaannttee llaa mmaatteerriiaa èèeeqquuiivvaalleennttee aallll’’iiddeeaa ddeellll’’uunniittàà ddeellll’’eesssseerree ((WWaahhddaatt aall--WWuujjuudd))??""RRiissppoossttaa:: è vero che l’idea dell’unità dell’essere è qualcosa che molti
studiosi islamici del passato hanno discusso nel riflettere su alcuni temi
presenti in questo libro. Ciò che è stato discusso qui, però, non è esattamente
equivalente all’unità dell’essere.
Nel corso della storia, molti studiosi e pensatori hanno spiegato questo
principio. Alcuni di loro, però, sono stati sviati da un’idea errata, e hanno
considerato le cose create da Dio come assolutamente non-esistenti. Dire che la
materia è un’illusione che si costituisce dentro il nostro cervello, però, non
significa che “nessuna delle cose che vediamo esiste”. Questo perché tutte le
cose che vediamo, le montagne, i prati, i fiori, le persone, i mari, in breve tutto
ciò che ci appare, tutto ciò la cui esistenza Dio ha descritto nel Corano, è stato
creato ed esiste davvero. Ognuna di queste cose, però, esiste come immagine.
Tutto ciò che è stato creato da Dio esiste, che noi lo vediamo oppure no. È
stato in ogni caso creato e, come abbiamo visto, continuerà a esistere nella
memoria di Dio dal momento della sua creazione al momento della sua morte.
[Per ulteriori informazioni si veda Eternity Has Already Begun (L’eternità è già
cominciata) di Harun Yahya].
Di conseguenza, il fatto che la materia sia un’illusione nella nostra mente
non significa che non esista. D’altra parte questo ci dice qualcosa sulla natura
della materia, cioè che è una percezione.
OObbiieezziioonnee:: ""CCoommee ssii ppuuòò aammaarree qquuaallccoossaa cchhee ssii ssaa eesssseerreeuunn’’iilllluussiioonnee?? SSee aacccceettttiiaammoo iill ffaattttoo cchhee ttuuttttoo ssiiaa uunn’’iilllluussiioonnee cchhee ssiiccoossttiittuuiissccee aallll’’iinntteerrnnoo ddeellllaa nnoossttrraa mmeennttee,, ccoommee ppoossssiiaammoo aammaarreennoossttrraa mmaaddrree,, nnoossttrroo ppaaddrree,, ggllii aammiiccii ee ii pprrooffeettii??""RRiissppoossttaa:: una persona che chiede questo non sa, o non ha compreso di
essere anch’egli un’illusione. Mentre accetta che i suoi amici e la sua famiglia
siano illusioni, crede se stesso assoluto. Come coloro che gli sono vicini, però,
anch’egli è un’illusione. Il corpo che vede e tocca, come quello di coloro che
ama, è un’immagine che si costituisce all’interno del suo cervello.
MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE198
199Harun Yahya (Adnan Oktar)
Un musulmano che prova amore, affetto e interesseper le cose che Dio ha creato, in realtà prova questisentimenti per la creazione di Dio, e per il potere e lamaestria che essa contiene. Egli sa che la bellezza inuna creatura vivente in realtà appartiene a Dio.
Inoltre, il fatto che anche gli amici e la famiglia di tali persone siano
percezioni nella loro mente, non impedisce di amarli. Se si amano la propria
famiglia e i propri amici per la loro esistenza corporea, allora questo è in ogni
caso un falso amore. Il vero amore consiste nell’amare qualcuno per le
caratteristiche manifestate in lui da Dio. Per esempio, sebbene non abbiamo mai
visto il Profeta Muhammad (che Dio lo benedica e gli conceda pace), proviamo
grande amore e affetto per lui perché sappiamo che molti degli attributi di Dio,
quali il Patrono (Al-Wali), il Re (Al-Malik), il Generoso (Al-Karim), il Procuratore
(Al-Wakil), la Guida (Al-Hadi) si manifestano in lui. Ma la sola fonte di questo
amore che proviamo per il profeta Muhammad (Dio lo benedica e gli conceda la
pace) è l’amore e l’affetto che proviamo per il suo vero Signore, Dio.
I musulmani amano le persone, e anche tutte le altre cose, a causa del loro
amore per Dio, e perché tutto è Sua manifestazione. Per esempio, un
musulmano che ama una giovane gazzella, la ama perché la compassione e
l’amore di Dio si manifestano in essa, perché le qualità degne d’amore che Dio
ha creato nell’animale lo allietano, e il suo aspetto gli ispira un sentimento di
compassione. Non ama l’animale in se stesso, né altre creature in se stesse,
come entità indipendenti.
Un musulmano non prova amore né sente legami per nessuna persona o
cosa in modo indipendente. L’origine di tutto l’amore è l’amore di Dio. Un
200 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Quando un musulmano ama qualcuno, in realtà mostra il suo amore per Dio. La vera fontedi amore per un’immagine che Dio ha creato è il nostro amore per Dio, il Quale creaquell’immagine in una forma che possiamo amare.
201Harun Yahya (Adnan Oktar)
versetto del Corano recita: “…all'infuori di Lui, non c'è per voi né patrono né
soccorritore”, e sottolinea che l’uomo non ha altro amico oltre a Dio. (Al-
Baqara: 107) Un altro versetto chiede: “Non basta forse Dio al Suo servo?”
(Az-Zumar: 36). Stando così le cose, coloro che amiamo non possono essere
nostri amici e genitori indipendentemente da Dio. Ecco che questa verità è
semplicemente rafforzata dal fatto che tutta la nostra famiglia e tutti i nostri
amici sono percezioni nella nostra mente. Quando amiamo nostra madre, ciò
che in realtà amiamo sono le qualità di Dio che Egli ha manifestato in lei, il
Misericordioso (Ar-Rahim), il Compassionevole (al-Rauf) e il Protettore (al-
Asim). Oppure, quando amiamo un fratello credente, in realtà amiamo la
allietante moralità che Dio manifesta in lui. Dal momento che speriamo che il
suo carattere e la sua natura allietino Dio, allietano anche noi. Dal momento
che vediamo che egli ama e teme Dio, riceviemo piacere anche da questa
immagine di fede che Dio ha creato. Per questa ragione, quando amiamo
qualcuno, che abbia o meno un’esistenza fisica separata, in realtà amiamo Dio,
e il nostro amore e il nostro affetto per quell’immagine sono in realtà amore e
affetto per la loro vera origine, Dio.
Coloro che amano gli altri indipendentemente da Dio, come se avessero
un’esistenza indipendente distinta da Lui, commettono un grave errore.
Secondo il Corano, l’amore e la devozione devono essere provati solo per Dio,
e le altre cose sono amate perché sono Sue manifestazioni. Ecco cos’ha da dire
Dio su coloro che amano le persone e attribuiscono loro un’esistenza
indipendente:
E fra gli uomini vi sono coloro che attribuiscono ad Dio degli uguali e
li amano come amano Dio. Ma coloro che credono hanno per Dio un
amore ben più grande. Se gli empi potessero vedere, [come] quando
vedranno il castigo, che tutta la forza è di Dio, e che Dio è implacabile
nel castigo! (Sura al-Baqara: 165)
Come questo versetto rivela, attribuire alle persone o alle cose un valore al
di fuori dell’esistenza di Dio significa considerarli Suoi eguali e Suoi associati.
Nulla di ciò che esiste, però, ha il potere di fare alcunché o compiere alcuna
azione a parte Dio. In molti versetti del Corano, si mettono in guardia le
persone dall’attribuire potere a qualunque cosa che non sia Dio:
In verità coloro che invocate all'infuori di Dio, sono [Suoi] servi come
voi. Invocateli dunque e che vi rispondano, se siete sinceri! Hanno piedi
per camminare, hanno mani per afferrare, hanno occhi per vedere,
hanno orecchie per sentire? Di': «Chiamate questi associati, tramate
pure contro di me e non datemi tregua: ché il mio Patrono è Dio, Colui
che ha fatto scendere il Libro, Egli è il Protettore dei devoti. E coloro che
invocate all'infuori di Lui non sono in grado di aiutarvi e neppure di
aiutare loro stessi». Se li chiami alla retta via, non ti ascolteranno. Li
vedi: rivolgono lo sguardo verso di te, ma non vedono. (Sura al-A‘raf:
194-198)
Com’è chiaramente affermato in questo versetto, nessuno, oltre a Dio, può
aiutare qualcun altro. Nemmeno i genitori, i figli o gli amici, la cui esistenza si
presume nel corso della vita, possono in realtà fare nulla per aiutarlo. L’aiuto
da parte degli amici e della famiglia ha luogo unicamente con la volontà e il
permesso di Dio. Non è nemmeno possibile aiutare se stessi senza la volontà di
Dio. È persino impossibile per chiunque camminare, vedere o provare
sensazioni, in breve sopravvivere, se ciò non è volontà di Dio.
Né va dimenticato che le cose e le persone, la cui esistenza esterna non
possiamo conoscere, ma che alcuni affermano abbia luogo fisicamente nel
mondo esterno, saranno portati via nell’aldilà a coloro che affermano queste
cose. Come ha rivelato il Corano, ognuno sarà chiamato a rendere conto da
solo. In altre parole, come ognuno è in realtà solo con Dio in questo mondo,
così sarà chiamato a rendere conto nello stesso modo dopo la morte. Dio lo
afferma in un versetto;
Siete venuti a Noi da soli, come vi abbiamo creati la prima volta. Quello
che vi abbiamo concesso, lo avete gettato dietro le spalle. Non vediamo
con voi i vostri intercessori, gli alleati che pretendevate fossero vostri
soci. I legami tra voi sono stati tagliati e le vostre congetture vi hanno
abbandonato. (Sura al-An‘am: 94)
Quando si guarda un amico, per esempio, ognuno ne vede l’immagine
creata da Dio nella mente. Se i nervi che giungono al cervello fossero recisi,
l’immagine dell’amico sparirebbe. Solo Dio è Vivente ed Eterno. Allora, in
questo caso, come si può essere attaccati a qualcosa, con il cui originale non si
può in alcun modo stabilire contatto, e che esiste solo nella mente? Non va
dimenticato che solo Dio va amato e solo a Lui ci si deve affidare.
202 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
203Harun Yahya (Adnan Oktar)
OObbiieezziioonnee:: ""SSii vvuuoollee cchhee ii pprroopprrii ccaarrii ssiiaannoo rreeaallii ee ppeerrmmaanneennttii ccoommeessee sstteessssii..""RRiissppoossttaa:: alcuni di coloro che obiettano a questo argomento dicono: “Una
persona vuole che i suoi amici siano reali e permanenti come lui. Come
possono essere diversi?"
Tali affermazioni mostrano che costoro non hanno compreso ciò che
abbiamo detto sulla vera natura della materia, o non ci hanno riflettuto
abbastanza a fondo. Coloro che dicono queste cose non sono “reali e
permanenti” come credono di essere, quindi non possono aspettarsi che lo
siano i loro cari. Quando si prende in esame l’argomento, si comprende che il
proprio corpo è meramente un’immagine che Dio mostra alla propria anima.
Alcuni, nel sentire il proprio corpo, nel sentire dolore quando si tagliano
un dito, o nel soddisfare alcuni dei bisogni fisici del corpo, potrebbero avere
l’impressione che il loro corpo abbia una vera esistenza fisica. Il corpo di una
persona, però, è in realtà una percezione, proprio come ogni altra cosa, e
nessuno può in alcun modo sapere se il suo corpo abbia una controparte fisica
al di fuori della percezione che ne ha. Per esempio, il dolore che si prova nel
tagliarsi un dito è, anch’esso, una percezione. Così anche l’impressione di
pienezza che si ha dopo aver mangiato. Anche dei segnali artificiali
provenienti dall’esterno del corpo umano possono produrre le stesse
impressioni. Nessuno, però, può in alcun modo essere sicuro dell’esistenza
fisica del proprio corpo. È l’anima che Dio ha dato all’uomo che sente dolore o
È possibile creare un’impressione di sazietà consegnali artificiali inviati dall’esterno del cervelloumano. Questi possono indurre un senso disazietà, anche se non si è mangiato nulla.
204 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
comprende le parole su una pagina, e per questo, l’individuo stesso è anch’egli
una manifestazione di Dio. Costoro non sono reali e permanenti come
potrebbero credere.
OObbiieezziioonnee:: ""CCoonncclluuddeerree cchhee ll’’uunniivveerrssoo èè uunn iinnssiieemmee ddii ppeerrcceezziioonniissiiggnniiffiiccaa aabbbbaannddoonnaarree ll’’iinnddaaggiinnee ssuull ffuunnzziioonnaammeennttoo ddeellll’’uunniivveerrssoo,,iinn aallttrree ppaarroollee llaa sscciieennzzaa..""RRiissppoossttaa:: questo è un tipo di obiezione generalmente avanzato dai
materialisti, ed è usato per mostrare che questo argomento si oppone alla
scienza e intende negarla. È, però, chiaramente falso e privo di validità.
Dio ci mostra le immagini di cui facciamo esperienza all’interno di noi
stessi unite da una rete di relazioni di causa ed effetto, tutte connesse da leggi.
Le immagini del giorno e della notte che si costituiscono nel nostro cervello,
Il sorgere e il tramontare del sole sono immagini che si costituiscono nel cervello dellepersone. Quando si osserva il tramonto nella mente, è l’anima a trarne piacere.
per esempio. Percepiamo la notte e il giorno connessi al sole e al movimento
della terra. Quando l’immagine del sole nella nostra mente è nel punto più
elevato, sappiamo che è mezzogiorno, e quando il sole tramonta, assistiamo al
calare della notte. Quando creava le percezioni dell’universo, Dio le creava con
una relazione di causa ed effetto. Non facciamo mai esperienza del giorno
dopo che il sole è tramontato. Quindi la scienza è osservazione e studio di
questa relazione di causa ed effetto creata da Dio nella nostra mente.
Prendiamo in esame un altro esempio: nell’illusione all’interno della
nostra mente, se lasciamo andare una penna, questa cade per terra. Dalla
ricerca sulla relazione di causa ed effetto che regola questo tipo di eventi risulta
la scoperta della “legge di gravità”. Le immagini che Dio ci mostra nella mente,
205Harun Yahya (Adnan Oktar)
Dio mostra leimmagini checrea in unaconnessione dicause ed effetti.Quando unamela cade da unalbero, peresempio, cadesempre al suolo,non va mai inalto né rimanesospesa in aria.Lo studio diquesti effetti eleggi che Dio hacreato costituisceil campo distudio dellascienza. Nerisulta che,seppure l’interouniverso sia unatotalità dipercezioni, ciònon annulla néelimina lanecessità dellaricercascientifica.
vengono presentate in connessione con cause e leggi particolari. Una delle
ragioni della creazione di queste cause e leggi è che la vita è creata come una
prova. La scienza è nata come risultato della ricerca sull’ordine all’interno del
quale funzionano queste leggi e l’insieme di percezioni che sono chiamate
“universo”. Ecco perché è molto importante studiare la scienza, le leggi che
appaiono regolare le immagini straordinarie che Dio ha creato.
In conclusione, non c’è giustificazione per le affermazioni materialiste
secondo cui accettare il fatto che la materia sia una percezione significhi negare
la scienza. Al contrario, coloro che accettano genuinamente questo fatto,
vedono la scienza come un modo importante di comprendere questo insieme
di immagini, e i segreti che celano.
C’è una grande differenza tra questa concezione della scienza e quella dei
materialisti. Le leggi della natura che abbiamo scoperto osservando la totalità
delle immagini in questione sono le leggi di Dio, che ha creato quella totalità.
206 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Dio possiede il potere dicreare effetti senza cause.Una prova di questo è ilmodo in cui si può sentire ilcalore del sole in un sogno,anche se il sole non è inrealtà presente.
207Harun Yahya (Adnan Oktar)
L’opinione sulla scienza sostenuta dai materialisti, i quali credono che la
materia abbia un’esistenza reale, e cioè che le leggi della natura nascano dalla
materia stessa, e che siano queste leggi ad averli in realtà creati, crolla alla luce
di questa verità.
Né va dimenticato che Dio possiede il potere di creare tutte queste
percezioni senza bisogno di alcuna causa o legge. Per esempio, Dio può creare
una rosa senza usare il seme, o la pioggia senza bisogno delle nuvole, o l’ombra
e il giorno e la notte senza il sole. Dio rivela questo fatto in un versetto:
Non hai visto come distende l'ombra, il tuo Signore? E se avesse voluto
l'avrebbe fatta immobile. Invece facemmo del sole il suo riferimento; e
poi la prendiamo [per ricondurla] a Noi con facilità. Egli è Colui che
della notte ha fatto una veste per voi, del sonno un riposo e ha fatto del
giorno un risveglio. (Sura al-Furqan: 45-47)
Come abbiamo visto in questo versetto, Dio rivela di avere prima creato
l’ombra, poi il sole come causa di essa. I sogni sono un esempio che può aiutare
a comprendere meglio questa creazione. Sebbene i nostri sogni non abbiano
una controparte materiale, comunque percepiamo la luce e il calore del sole. Da
questo punto di vista, i sogni sono indicazioni del fatto che la percezione del
sole può essere creata nella nostra mente senza che esso ci sia davvero.
Con questa prova, comunque, Dio ha anche dato agli umani una ragione
per ogni cosa. Il giorno è causato dal sole, e la pioggia dalle nuvole. Tutte
queste sono immagini che Dio crea individualmente nella nostra mente.
Creando una causa prima di un effetto, Dio ci rende possibile credere che ogni
cosa funzioni secono regole specifiche, e perciò ci rende possibile portare
avanti la ricerca scientifica.
OObbiieezziioonnee:: ""NNoonn cc’’èè ccoonnttrraaddddiizziioonnee ttrraa llaa ddeessccrriizziioonnee ddeellll’’eesssseerree ddiiDDiioo mmeeddiiaannttee llee pprroovvee ddeellllaa SSuuaa eessiisstteennzzaa iinn nnaattuurraa ddaa uunn llaattoo,, ee,,ddaallll’’aallttrroo,, ll’’aaffffeerrmmaazziioonnee cchhee iill mmoonnddoo ffiissiiccoo,, aavvaannzzaattoo ccoommee pprroovvaaddeellllaa SSuuaa eessiisstteennzzaa,, nnoonn eessiissttee??""RRiissppoossttaa:: alcuni, che non hanno pienamente compreso l’essenza della
materia, pensano che l’affermazione: “Il mondo fisico consiste di un insieme di
percezioni” significhi “Nulla esiste”. Dire, però, che la materia è una totalità di
percezioni o un’immagine che percepiamo nel nostro cervello, non è come dire
che la materia non esiste. C’è un universo fisico, ma esiste solo come totalità di
percezioni. Proprio come i nostri sogni, esiste unicamente a livello percettivo.
L’esistenza della materia a livello percettivo è una prova certa
dell’esistenza di Dio. Questo perché, dal momento che nulla di ciò che esiste a
livello percettivo (solo come immagine) può creare se stesso, se ne deduce che
deve esserci un Creatore che le dà origine. Perciò, il fatto che l’universo fisico
sia solo un’immagine è prova concreta dell’esistenza e dell’unicità di Dio. Per
questa ragione, non c’è contraddizione tra il fatto che la materia sia
un’immagine e il fatto che le cose esistenti manifestino l’esistenza di Dio.
Piuttosto il contrario, l’uno è conseguenza logica dell’altro.
Dio ha creato tutto ciò che esiste. Lo ha creato, però, come immagine.
Esaminare e studiare le proprietà di questi oggetti-immagine fornisce la prova
della superiorità della creazione di Dio, della Sua maestria e della Sua infinita
sapienza. Ne risulta che non c’è contraddizione tra l’affermare che la materia è
208 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Quando si guarda una foca la si vede nel proprio cervello. Anche le caratteristiche diquesta creatura si studiano nel proprio cervello. Ciò di cui si viene a conoscenza mostral’infallibilità della creazione di Dio, e la superiorità della Sua saggezza.
209Harun Yahya (Adnan Oktar)
una totalità di percezioni e di seguito studiarne le proprietà e vedere la
grandezza e il potere di Dio.
Va anche chiarito che alcuni credono che Dio esista solo finché esistono
esseri che pensano a Lui (Dio è sicuramente al di là di ciò), e come risultato di
questo grave errore avanzano una quantità di obiezioni. Se Dio, però, volesse,
potrebbe eliminare tutte le immagini che ha creato, e distruggere tutto ciò che
esiste, ma Egli esisterebbe ancora. Questo perché è Infinito ed Eterno. Molti
versetti richiamano l’attenzione sul fatto che Dio può distruggere qualunque
cosa voglia in qualsiasi momento:
Se volesse vi annienterebbe, o uomini, e ne susciterebbe altri. Dio ha
tutto il potere di farlo. (Sura an-Nisa’: 133)
O uomini, voi siete bisognosi di Dio, mentre Dio è Colui che basta a Sé
stesso, il Degno di lode. Se volesse, vi farebbe perire e susciterebbe una
nuova creazione. Ciò non è difficile per Dio. (Sura Fatir: 15-17)
È un fatto molto importante che anche se Dio distruggesse tutto ciò che
esiste, ciò che conta sarebbe ancora la Sua esistenza. Dio esisteva prima di ogni
cosa, e continuerà a esistere anche se tutto il resto smettesse di esistere. Ciò è
rivelato in un versetto:
Tutto quel che è sulla terra è destinato a perire, [solo] rimarrà il Volto del
tuo Signore, pieno di Maestà e di Magnificenza. (Sura ar-Rahman: 26-27)
OObbiieezziioonnee:: ""SSee aacccceettttiiaammoo qquueessttaa ddeessccrriizziioonnee,, aalllloorraa nnoonn ppoossssoonnoossuussssiisstteerree ii ccoonncceettttii ddii lleecciittoo oo iilllleecciittoo..""RRiissppoossttaa:: questa affermazione è assolutamente irrealistica. Il fatto che il
mondo fisico si costituisca nelle nostre percezioni non elimina il segreto della
prova. Che la materia esista come percezione o all’esterno della nostra mente,
ciò che Dio ha dichiarato proibito è proibito, e ciò che è lecito è lecito. Per
esempio, Dio ha proibito di mangiare maiale. Dire “Il maiale è solo
un’immagine nella mia mente” e quindi continuare a mangiarlo è
evidentemente ipocrita e ottuso. Oppure, dire: “Queste persone sono solo
immagini nella mia mente, quindi non importa se mento loro”, non è una cosa
che, chiunque tema Dio e abbia compreso ciò di cui stiamo discutendo, farebbe
mai. Ciò vale per tutti i limiti, gli ordini e le proibizioni imposti da Dio. Il fatto
Non possiamo sapere in alcun modo se il colore a cui ci riferiamo come verde appaia nello stesso modoa un altro osservatore. Per esempio, la foto su questa pagina può essere vista in maniera distinta in duediversi cervelli. Uno potrebbe vedere verde, mentre l’altro potrebbe vedere blu, anche se lo chiamaverde. Non si può in alcun modo sapere.
211Harun Yahya (Adnan Oktar)
di cui stiamo discutendo non abolisce il dovere di fare l’elemosina, per
esempio. Il fatto che l’elemosina che facciamo esista nella mente delle persone
a cui la diamo, non significa che non sia necessario compiere questo dovere.
Dio ha creato l’intero mondo come una totalità di percezioni, però, nell’ambito
di queste percezioni, siamo comunque obbligati a osservare ciò che il Corano
ha rivelato.
In passato, alcuni distorsero questa verità per provare ad abolire i concetti
di lecito e illecito. Costoro, però, già possedevano un sistema distorto di
credenze, e probabilmente hanno voluto usare questa verità per i loro scopi.
Ma si dovrebbe comprendere che la conclusione a cui giunsero era scorretta.
In conclusione, chiunque esamini con onestà la situazione, vedrà
chiaramente che, per gli scopi della prova dataci da Dio, non è necessario che
la materia esista. Dio ha creato questa prova all’interno del mondo delle
immagini. Non ci sono basi per sostenere che la materia debba esistere affinché
qualcuno preghi o distingua lecito e illecito. Inoltre, ciò che importa è l’anima.
È l’anima che sarà punita o premiata nell’aldilà. Per questa ragione, il fatto che
la materia sia una percezione nella nostra mente non ci impedisce di fare ciò
che è lecito e di evitare ciò che è illecito o di compiere i nostri doveri religiosi.
A questo punto, è necessario chiarire che coloro che affermano di non
avere responsabilità per le immagini diranno, quando saranno mandati
all’Inferno: “Credevamo di non essere responsabili, per questo siamo qui”.
Non possiamo sapere se duepersone che guardano dei tulipanirossi vedano esattamente lastessa tonalità di rosso.
Costoro, anche se comprenderanno che l’Inferno è un’immagine, come lo è il
mondo, comunque ne soffriranno il tormento in eterno.
OObbiieezziioonnee:: ""TTuuttttii ddiiccoonnoo cchhee llee ffoogglliiee ssoonnoo vveerrddii qquuaannddoo gguuaarrddaannoo uunnaallbbeerroo.. DDaall mmoommeennttoo cchhee ttuuttttii ddeessccrriivvoonnoo ll’’aallbbeerroo nneelllloo sstteessssoo mmooddoo,,cciiòò ssiiggnniiffiiccaa cchhee eessssoo nnoonn eessiissttee ssoolloo nneellllaa mmiiaa mmeennttee..""RRiissppoossttaa:: anche noi chiamiamo verde ciò che le persone che ci circondano
chiamano verde. Il colore che chiamano verde, però, è lo stesso verde che
vediamo nella nostra mente, o si riferiscono a ciò che vediamo blu, e lo chiamano
verde? Non c’è alcun modo di saperlo. Come abbiamo già visto, non ci sono
colori all’esterno della nostra mente. Ci sono solo diverse lunghezze di onde
luminose all’esterno, ed è il nostro cervello che le elabora in colori. I colori
prendono quindi forma dentro di noi, e nessun altro può vedere in alcun modo
il colore che vediamo nel nostro cervello.
Questo è un argomento che è stato discusso da molti filosofi e scienziati, e
questi ultimi sono d’accordo sul fatto che “non possiamo sapere in alcun modo se
l’altro vede la rosa che vediamo rossa nello stesso modo, o se ciò che vediamo blu
è da lui chiamato rosso”. Questo vale per le percezioni, non solo per il colori. Daniel
Dennett, per esempio, esprime il suo pensiero e il suo interesse per l’argomento:
Locke ne discusse nel suo Saggio sull’intelletto umano (1690), e molti dei mieistudenti mi raccontano che da piccoli ebbero la stessa idea e ne furonoaffascinati. L’idea sembra trasparente e certa:
"C’è il modo in cui le cose appaiono a me, e il modo in cui mi suonano, e incui odorano, e così via. Questo è ovvio. Mi chiedo, però, se il modo in cui lecose appaiono a me sia lo stesso in cui appaiono alle altre persone."
I filosofi hanno composto diverse variazioni sul tema, ma la versioneclassica è quella interpersonale: come so che tu e io vediamo lo stesso coloresoggettivo quando guardiamo qualcosa? Dal momento che abbiamoentrambi imparato i termini da attribuire ai colori allorquando ci hannomostrato oggetti colorati pubblici, il nostro comportamento verbale siaccorderà anche se facciamo esperienza di colori soggettivi completamentediversi – anche se il modo in cui le cose rosse appaiono a me è il modo in cuile cose verdi appaiono a te, per esempio.54
Drew Westen, un professore di psicologia dell’università di Harvard, dice
che dal punto di vista scientifico non possiamo in alcun modo sapere se qualcun
212 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
213Harun Yahya (Adnan Oktar)
altro percepisce una rosa nel nostro stesso modo:
Se la percezione è un processo creativo, costruttivo, fino a che punto lepersone percepiscono il mondo nello stesso modo? Il rosso appare a unapersona come appare a un’altra? Se una persona ama l’aglio e un’altra loodia, i due amano e odiano lo stesso sapore, o l’aglio ha un diverso saporeper ognuno? La natura costruttiva della percezione solleva la domanda,ugualmente interessante, se, o in quale misura, le persone vedano il mondoper come esso è realmente. Platone sosteneva che ciò che percepiamo è pocopiù di ombre sul muro di una caverna, proiettate dal movimento di unarealtà invisibile nella luce fioca. Che cosa significa dire che una tazza di caffèè bollente? E, l’erba è davvero verde? Una persona daltonica rispetto alverde, al cui sistema visivo manca la capacità di discriminare determinatelunghezze d’onda della luce, non vedrà l’erba verde. L’essere verde, allora, èun attributo dell’oggetto (erba), del percipiente, o di qualche interazione tral’osservatore e l’osservato? Queste sono domande filosofiche al cuore delproblema delle sensazioni e delle percezioni.55
Una passeggiata in campagna con ipropri amici, avviene in realtà nellamente. Nella propria mente si respiraanche l’aria fresca della campagna. Trepersone che osservano dei fiori incampagna ne hanno tre diverseimmagini. Questo non può essere provadel fatto che gli originali dei fiori da cuinasce l’immagine esistano davvero.
Entrando in uno stadio per assistere a una
partita si pensa di osservare tutti lo stesso
evento, ma ciò è errato.
Questo perché un lancio diverso, i giocatori, i
tifosi e ogni altra cosa danno forma a immagini
diverse nel cervello di ognuno dei presenti. Tutte
le migliaia di spettatori, però, credono che si
tratti di un’unica partita quella cui stanno
assistendo. Persino coloro che la guardano da
casa credono di vedere la stessa partita.
Si costituiscono, però, tante immagini quanti
sono gli spettatori, e nessuno può distinguere
tra la sua propria immagine e la realtà. Né i tifosi
nello stadio, né quelli che siedono davanti allo
schermo a casa, possono vedere la vera
immagine. Questo perché nessuno può uscire
dallo schermo nel suo cervello e avere contatto
diretto con ciò che è all’esterno di esso. Tutto ciò
che costoro possono vedere è l’informazione che
raggiunge gli schermi nel loro cervello. Ciò che
osserva tutto è l’anima. È il Signore dei cieli e
della terra, Dio, che crea l’anima, e le immagini,
tanto somiglianti alla realtà, individualmente
per ogni essere umano.
IINN UUNNOO SSTTAADDIIOO PPIIEENNOO DDII TTIIFFOOSSII OOGGNNUUNNOO OOSSSSEERRVVAA UUNNAAPPAARRTTIITTAA DDIIVVEERRSSAA NNEELLLLAA SSUUAA MMEENNTTEE
Come si vede, il fatto che diamo le stesse definizioni, o chiamiamo i colori
nello stesso modo, non significa che vediamo le stesse cose. Paragonare le
percezioni delle persone è assolutamente impossibile, perché ognuno vede un
mondo diverso all’interno del suo cervello, che appartiene a lui solo.
L’obiezione seguente contiene un’altra spiegazione pertinente a quest’ultima.
OObbiieezziioonnee:: ""SSoonnoo iinn uunn ggiiaarrddiinnoo ccoonn dduuee aammiiccii,, ee nnooii ttrree vveeddiiaammooeessaattttaammeennttee llee sstteessssee ccoossee.. SSee cciiòò cchhee ooggnnuunnoo ddii nnooii vveeddee nneellllaa ssuuaammeennttee èè llaa sstteessssaa ccoossaa,, ssiiggnniiffiiccaa cchhee ggllii oorriiggiinnaallii ddii qquueessttee ccoosseeddeevvoonnoo eessiisstteerree aallll’’eesstteerrnnoo ddeellllaa nnoossttrraa mmeennttee..""RRiissppoossttaa:: il fatto che tu e altre persone vediate le stesse cose non
conferma l’affermazione per cui ci sono controparti fisiche di ciò che voi tutti
vedete. Questo perché vedi anche i tuoi compagni nella tua mente. Per
esempio, quando passeggi con i tuoi amici in un frutteto, così come le mele, le
albicocche, i fiori colorati, i suoni degli uccelli, la brezza calda, e gli odori della
frutta e dei fiori si costituiscono nel tuo cervello, allo stesso modo prendono
forma anche i tuoi amici, e le cose di cui parlate. In altre parole, i tuoi amici
camminano nel frutteto che vedi nella tua mente, non in un frutteto del mondo
esterno. Il fatto che i tuoi amici vedano le stesse cose che vedi tu non significa
dunque che ci sia una controparte fisica di tutto ciò che vedete.
Quando guardi una partita in uno stadio pieno di persone, il fatto che
migliaia di persone vedano segnare un gol e reagiscano a esso
contemporaneamente non è prova dell’esistenza fisica dello stadio, dei
giocatori, dell’arbitro né delle migliaia di persone in tribuna. I giocatori, i tifosi,
gli applausi e tutto il resto che vedi là, tutto ha luogo all’interno del cervello. Il
giocatore che segna un gol e i tifosi che esultano sono tutti dentro di te. Tu
esulti per un gol segnato nella tua mente, e applaudi e acclami insieme alla
folla nel tuo cervello. In conclusione, il fatto che le persone che vedi vicino a te
confermino ciò che vedi non significa che ciò che vedi abbia una controparte
fisica nel mondo esterno. Non importa in quanti siano, le persone che dici
essere “proprio accanto” a te sono in realtà nel tuo cervello.
OObbiieezziioonnee:: ""PPeerrcceeppiiaammoo iill mmoonnddoo eesstteerrnnoo ccoommee èè rreeaallmmeennttee,, qquuiinnddiinnoonn vvii èè aallccuunnaa aannoommaalliiaa nneell nnoossttrroo ccoommppoorrttaammeennttoo.. PPeerr eesseemmppiioo,,qquuaannddoo ssii aarrrriivvaa aa uunn ddiirruuppoo,, ccii ssii ffeerrmmaa iinnvveeccee ddii ccoonnttiinnuuaarree aaccaammmmiinnaarree oollttrree iill lliimmiittee..""
215Harun Yahya (Adnan Oktar)
RRiissppoossttaa:: questa obiezione mostra che chi la pone è seriamente confuso, e
non ha compreso cosa abbiamo detto. Questo perché l’obiezione si basa sulla
seguente affermazione: “C’è un mondo fisico esterno. Ognuno, però, vede quel
mondo in modo diverso nella sua mente”. Costui crede di obiettare a tale
affermazione, e per smentirla dice: “C’è una realtà materiale là fuori, e la vediamo
per come è. Nessuno la vede in modo diverso. La prova di questo è che, quando
c’è l’orlo di un dirupo là fuori, lo vediamo come tale, e smettiamo di camminare".
Ciò che qui si discute, però, è molto diverso da ciò che costui assume. Un
argomento afferma: “C’è un mondo esterno, ma lo vediamo in modo diverso
da come esso realmente è”. L’altro dice: “Percepiamo ogni cosa di cui facciamo
esperienza nella nostra mente, ma non possiamo in alcun modo avere un
contatto diretto con nessun tipo di entità indipendente originale. Per questa
ragione non possiamo sapere in alcun modo se questi originali esistano nel
mondo esterno o meno."
Il fatto che non camminiamo oltre l’orlo di un dirupo non significa che
vediamo il mondo esterno come realmente è. Quando si cammina lungo un
sentiero diritto e poi ci si ferma all’orlo del dirupo, si cammina per un sentiero
nel proprio cervello, e si vede l’orlo del dirupo nel proprio cervello. Di fatto,
anche se si cade dall’orlo del dirupo, lo si percepisce comunque nel cervello.
Ciò accade esattamente nello stesso modo in cui si viene travolti da un
autobus, o si viene morsi da un cane, come già si è visto. Quando si cade dal
dirupo, il dolore che si prova per una qualunque ferita o per le ossa rotte, si
costituisce comunque nel nostro cervello.
OObbiieezziioonnee:: ""NNoonn ccii ssoonnoo dduubbbbii ssuull ffaattttoo cchhee DDiioo ccii mmoossttrraa qquueesstteeiimmmmaaggiinnii ppeerr mmeetttteerrccii aallllaa pprroovvaa.. PPeerrcchhéé,, ppeerròò,, DDiioo,, iill CCrreeaattoorree ddiittuuttttee llee aazziioonnii,, ddoovvrreebbbbee pprroovvooccaarree ttaallee pprroovvaa??""RRiissppoossttaa:: naturalmente Dio non ha bisogno di mettere alla prova le
persone per vederne gli atteggiamenti, dal momento che è il nostro Signore ad
aver creato tutti gli eventi, i tempi e i luoghi. Dio non è vincolato da tempo e
spazio. Ciò che per noi è passato e futuro è stato vissuto ed è finito in un istante
ai Suoi occhi. Dio, però, ci permette di fare esperienza di queste prove e cause
affinché le persone osservino i propri atteggiamenti e comprendano le ragioni
che possono condurre in paradiso o all’inferno. Sapendo che Dio è proprio
amico – che è infinitamente giusto, compassionevole e amorevole – si accetterà
216 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
217Harun Yahya (Adnan Oktar)
questa Sua creazione.
Dio mostra cose che sono già accadute ai suoi occhi. Dà alle persone
l’impressione di compiere queste azioni, mediante il libero arbitrio.
Nell’ambito di questa sensazione, Egli annuncia per mezzo del Corano che
siamo responsabili di tutto ciò che Egli rivela. Questa responsabilità consiste
nell’ubbidire a tutti gli ordini del nostro Signore. Possiamo venire a conoscenza
di qualcosa che vada oltre a ciò solo se Dio lo vuole. In tal caso, Dio può
rivelarci questo segreto e questa saggezza nel mondo o nell’aldilà. Oppure,
mai. Come si afferma in un versetto “essi apprendono solo ciò che Egli vuole”
(Sura al-Baqara: 255). Qualunque cosa accada, Dio è il nostro Signore e
Protettore. È perciò nostro dovere avere fede in Lui, che ci dona tante
benedizioni, ed essere lieti di tutto ciò che crea.
Alcuni nel passato hanno colto la verità sull’essenza della materia ma,
visto che la loro fede in Dio e la loro comprensione del Corano sono state
deboli, hanno espresso idee devianti. Alcuni hanno detto “Tutto è un’illusione,
quindi non c’è giovamento nell’adorazione”. Tali idee sono distorte e
ignoranti. È vero che tutto è un’immagine presentataci da Dio. È vero anche,
però, che Dio ci ordina di ubbidire al Corano. Ciò che dobbiamo fare è
osservare attentamente i Suoi ordini e le Sue proibizioni.
Nel Corano, Dio rivela di averci fornito pochissime informazioni
sull’anima. Dio ha creato quest’immagine di una prova per una certa causa:
Sicuramente vi metteremo alla prova con terrore, fame e diminuzione
dei beni, delle persone e dei raccolti . Ebbene, dà la buona novella a
coloro che perseverano. (Sura al-Baqara: 155)
Sarete certamente messi alla prova nei vostri beni e nelle vostre
persone, e subirete molte ingiurie da quelli che hanno ricevuto la
Scrittura prima di voi e dagli associatori. Siate perseveranti e devoti,
ecco il miglior atteggiamento da assumere. (Sura Al ‘Imran: 186)
C’è una notevole saggezza in questa prova. Un aspetto di essa sta nel fatto
che siamo messi alla prova e poi mandati in paradiso o all’inferno di
conseguenza. Inoltre la saggezza risiede nel modo in cui le persone possono
osservare ciò che fanno nel corso della loro vita, e vedere perché la moralità in
cui hanno vissuto debba portarli in paradiso o all’inferno nel Giorno del
Giudizio. Ma Dio lo sa meglio di tutti. Tutto ciò che possiamo fare è pregare che
Egli ci riveli la sua sapienza.
OObbiieezziioonnee:: ""DDaa cciiòò cchhee aabbbbiiaammoo vviissttoo ffiinnoo aa oorraa,, llaa nnoossttrraappeerrcceezziioonnee ccoonnttiinnuueerràà aanncchhee ddooppoo llaa mmoorrttee.. DDuurreerràà ppeerr sseemmpprree?? IIllPPaarraaddiissoo ee ll’’IInnffeerrnnoo nnoonn ssoonnoo aallttrroo cchhee ttoottaalliittàà ddii ppeerrcceezziioonnii??""RRiissppoossttaa:: Dio ci ha creato in modo tale che possiamo percepire il mondo
solo per mezzo di immagini presentate alle nostre anime. In altre parole,
possiamo comunque vedere le immagini che ci sono presentate,
indipendentemente dall’esistenza di un reale mondo fisico esterno. Dopo la
morte, però, Dio creerà l’individuo in modo diverso, sebbene non possiamo
sapere in alcun modo quale sarà.
Nondimeno, il fatto che si faccia esperienza di paradiso e inferno come
percezioni, non diminuisce affatto il piacere dato dal primo né la sofferenza data
dal secondo. Come in questo mondo si sente dolore quando ci si brucia la mano,
così si sentirà anche la realtà di questa percezione nell’aldilà. Come si è detto,
anche impressioni come il dolore sono percepite nel cervello. Questa percezione
di cui tutti fanno esperienza, però, è stata creata per essere oltremodo realistica,
proprio come tutte le nostre altre percezioni. Si può persino svenire per la
violenza del dolore che si prova. Allo stesso modo, alcune immagini possono
dare intenso disagio, anche se sono create come percezioni nella mente. Per
esempio, un’immagine o un suono spiacevoli, o un cattivo odore, possono
indurre grande disagio. Il fatto che siano percepiti nel cervello non cambia
nulla. Perciò, anche se l’inferno sarà presentato all’anima come percezione,
questo fatto non servirà ad alleviare il tormento di cui si farà esperienza.
Nello stesso modo in cui Dio crea la vita in questo mondo in maniera talmente
chiara e convincente che le persone presumono che essa sia “un dato di fatto
certo”, Egli ha il potere di fare esattamenre la stessa cosa nell’aldilà. Dio rivela
in molti versetti che i tormenti dell’inferno sono davvero insostenibili:
... e che il Mio castigo è davvero un castigo doloroso. (Sura al-Hijr: 50)
Certamente faremo gustare un duro castigo ai miscredenti, e li
compenseremo in base alle loro peggiori azioni. Così il compenso dei
nemici di Dio sarà il Fuoco, in cui rimarranno in perpetuo: [punizione]
per aver smentito i Nostri segni. (Sura Fussilat: 27-28)
Lo stesso vale per il paradiso. Tutto ciò da cui una persona trae godimento
o piacere è una percezione che si costituisce nella sua mente. Quando si gode
della compagnia del proprio migliore amico, per esempio, ciò avviene nella
218 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
219Harun Yahya (Adnan Oktar)
propria mente. O se si gode della magnifica vista di una cascata, e si ascolta il
fragore dell’acqua, in realtà si vedono immagini e si odono suoni nella propria
mente. Non c’è dubbio su questo. Ma ciò non impedisce il godimento di
quell’immagine. Ecco perché Dio rivela nel Corano che il paradiso rappresenta
il risultato supremo per le persone, e che contiene tutto ciò da cui le loro anime
riceveranno piacere:
Coloro invece che temono il loro Signore, avranno i Giardini dove
scorrono i ruscelli e vi rimarranno per sempre, dono da parte di Dio. Ciò
che è presso Dio è quanto di meglio per i caritatevoli. (Sura Al ‘Imran:
198)
Il loro Signore annuncia loro la Sua misericordia e il Suo
compiacimento e i Giardini in cui avranno delizia durevole, in cui
rimarranno per sempre. Presso Dio c'è mercede immensa. (Sura at-
Tawba: 21-22)
Colui le cui bilance saranno pesanti avrà una vita felice. (Sura al-Qari’a:
6-7)
Inoltre, sapendo che è Dio a indurre la visione di queste immagini
deliziose, se ne riceverà un piacere ancora più grande. Per esempio, quando
cogliamo una mela da un albero, con il suo odore soave e il suo aspetto
piacevole, pensando a Dio che ha creato quell’odore e quall’aspetto per noi,
trarremo ancor più godimento da quell’immagine di quanto facciano gli altri.
Dio preparerà immagini diverse del paradiso per ogni credente, dove a costui
saranno donati gli esempi migliori di qualunque cosa brami la sua anima. In
questo mondo e nell’aldilà, l’unico amico, protettore e creatore è Dio. Tutti i
profeti, gli apostoli, i credenti devoti, le urì e gli altri che vedrà con lui in
paradiso, sono esseri che costituiscono la più chiara manifestazione
dell’amicizia, dell’amore e della vicinanza di Dio.
È abbastanza evidente che Dio ci permette di ricevere questa totalità di
percezioni nel corso della nostra vita. Una persona onesta che lo comprende
non può provare dubbi sulla Sua giustizia, la Sua creazione priva di difetti, e
sul fatto che Egli crea il meglio e il più bello di ogni cosa. Dio creerà anche il
paradiso e l’inferno come percezioni. Ma questo fatto non cambia le promesse
che Dio fa nel Corano. Mentre a una persona sono offerti, in paradiso, le più
grandi gioie e i più grandi piaceri per l’eternità, anche la sofferenza terribile
DDIIOO CCRREEEERRÀÀ IILL PPAARRAADDIISSOO SSOOTTTTOO FFOORRMMAA DDII FFOONNTTEE DDIIPPIIAACCEERREE IINNFFIINNIITTOO
dell’inferno durerà in eterno. La creazione di Dio è priva di difetti, ed Egli
mantiene le promesse.
Accetteremo le loro azioni più belle e sorvoleremo sui loro misfatti.
[Saranno] tra i compagni del Giardino. Promessa veritiera fatta a loro.
(Sura al-Ahqaf: 16)
Come chiariscono i versetti, il paradiso esiste proprio in questo momento
agli occhi di Dio. Egli ha creato il paradiso e l’inferno, ed entrambi esistono, nel
tempo e nella forma, ai Suoi occhi.
OObbiieezziioonnee:: ""PPoottrreemmoo mmaaii ffaarree eessppeerriieennzzaa ddiirreettttaa ddeellll’’eessiisstteennzzaaaassssoolluuttaa?? MMii sseennttoo aa ddiissaaggiioo aa ssaappeerree ddii eessiisstteerree ssoolloo iinn uunn mmoonnddooddii ppeerrcceezziioonnii..""RRiissppoossttaa:: solo Dio esiste in modo assoluto. Qualunque altra cosa vediamo
è una manifestazione di Dio. Le persone generalmente presumono di esistere,
insieme agli altri, fisicamente, e che Dio li compenetri, un po’ come le onde
radio (Dio è sicuramente al di là di ciò). Ma la verità è l’esatto opposto. In altre
parole è solo Dio a esistere. Non dobbiamo farci ingannare dal fatto che non
possiamo vedere direttamente il Suo Essere. Ovunque ci giriamo, chiunque
guardiamo, qualunque cosa vediamo, in realtà è la manifestazione di Dio.
Inoltre, lungi dal mettere a disagio qualcuno, questo fatto dovrebbe
donare persino una maggiore felicità a chiunque creda in Dio. È un grande
onore che Dio sia tutto ciò che esiste e che noi, i Suoi servitori, siamo illusioni.
Questo fatto deve indurre gioire, moltiplicare il timore che proviamo del nostro
Signore, e l’affidamento al Suo infinito potere.
È anche importante notare il fatto che le persone saranno naturalmente
liberate dai loro desideri terreni, e che ciò permetterà loro di adorare Dio senza
attribuirGli alcun associato. Questo perché dire “deve esistere qualcos’altro
oltre Dio”, equivale in realtà ad attribuirGli degli eguali, e a sostenere che c’è
un altro potere al di fuori del Suo. Le cose, però, non possono in alcun modo
stare così per un vero credente. Costui non teme altri che Dio. Quando trova
forza o potere, sa che essi in realtà appartengono a Dio. Quando un dottore
trova una cura per la sua malattia, costui loda Dio come l’Unico che ha davvero
fornito la cura. Egli sa che il dottore è solo un mandatario per la cura di cui Dio
ha determinato la scoperta.
221Harun Yahya (Adnan Oktar)
Dio crea sempre il più bello e il meglio di ogni cosa. Questo fatto non deve
mai essere dimenticato. In un versetto, Dio rivela:
... ritorna al tuo Signore soddisfatta e accetta! (Sura al-Fajr: 28)
Una persona deve sempre essere contenta di ogni evento creato da Dio. In
questo caso si può comprendere chiaramente come questa verità che stiamo
discutendo possa avvicinare maggiormente le persone a Dio. Inoltre, quando
si torna a leggere il Corano tenendo a mente questa verità, la saggezza di molti
versetti può essere più prontamente notata.
È vero, però, che non credendo in Dio, intrappolati dai propri desideri
terreni, senza alcuna speranza dell’aldilà, e abbracciando posizioni
materialiste, si può provare un disagio terribile per via di questa situazione. È
veramente deludente e mortificante per tali persone comprendere che tutte le
cose che desiderano, tutte le persone che presumono avere esistenza assoluta,
sono in realtà solo illusioni. Quando comprenderanno la verità, capiranno di
avere passato tutta la vita inseguendo illusioni, e di essersi logorati invano con
i loro desideri. Capiranno di avere sprecato le loro energie nel negare la verità.
Saranno veramente rattristati da ciò, e persino umiliati.
Soffriranno una grande delusione anche nell’aldilà, per il fatto di aver
presunto che tutte quelle illusioni fossero veramente reali.
Hanno rovinato le anime loro e quello che inventavano li ha
abbandonati. Sono certamente quelli che nella vita futura saranno
quelli che avranno perduto di più. (Sura Hud: 21-22)
Ma il fatto che tutto sia un’illusione, che Dio sia tutto ciò che veramente
esiste, è fonte di grande gioia per chiunque accetti Dio come suo unico amico
e protettore, e che Lo ami genuinamente.
OObbiieezziioonnee:: ""LLaa ffiinnee ddii qquueessttoo mmoonnddoo ddii ppeerrcceezziioonnee èè iill nnuullllaa?? LLeeppeerrssoonnee ppoossssoonnoo ttrraatttteenneerrssii iinn qquueessttoo nnuullllaa??""RRiissppoossttaa:: una delle cose che impedisce alle persone di pensare a questo
argomento è il timore di rimanere nel nulla completo. Quando riflettono sulle
implicazioni di questo fatto, si rendono conto che ciò che credono di toccare
non è in realtà proprio nulla. Nulla, però, a parte la volontà di Dio, può
eliminare le cause che Egli ha creato per metterci alla prova in questo mondo.
Tali cause continueranno a essere create fino al momento della nostra morte.
222 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Continueremo a subire prove come percepire la durezza di un tavolo,
vedere il nostro sangue quando ci tagliamo la mano, provare dolore,
sofferenza, paura e malattia. Il fatto che viviamo in un mondo di sole
percezioni non eliminerà la nostra forte connessione con tali cause. Persino
quando moriremo, non ci sarà comunque il nulla. Come Dio ha rivelato nel
Corano, inizieremo una nuova vita di dimensioni e cause diverse. Non c’è
ragione per pensare che finiremo nel nulla. Dal momento che Dio ha creato gli
esseri umani in questo ambiente che ci mette alla prova, Egli continuerà a
fornirci le percezioni. Questo è di fatto ciò che rivela nel Corano. Quando le
nostre percezioni in questo mondo finiranno, avranno inizio le percezioni
dell’aldilà, e non ci sentiremo mai nel nulla.
OObbiieezziioonnee:: ""QQuuaannddoo ssii ccoommpprreennddee cchhee ttuuttttoo èè uunn’’iilllluussiioonnee,, èè ppoossssiibbiilleecchhee ssii ccoonnttiinnuuii aa eesssseerree mmeessssii aallllaa pprroovvaa iinn qquueessttoo mmoonnddoo??""RRiissppoossttaa:: questo è un tema molto importante. Alcuni suggeriscono che la
prova finirà quando questa verità sarà finalmente compresa. Questa è però
un’idea disonesta. Come abbiamo già visto in precedenza, la prova continuerà
finché viviamo.
Anche si Dio ci fa vivere in questo mondo di percezioni, Egli connette
questo mondo alla legge di causa e effetto. Per esempio, quando si ha fame si
mangia qualcosa. Non si dice: “È un’illusione, quindi non importa”. Se non si
mangia, ci si indebolisce e infine si muore. Dio può eliminare queste cause e
questi effetti in qualunque momento voglia, per chiunque, con qualunque
mezzo. Non possiamo sapere in alcun modo quando o perché lo farà. Questa,
però, è la verità più importante: Dio ci dà il compito di osservare l’intero
Corano, e noi continuiamo a vivere nella sfera delle cause al fine di osservare i
comandamenti divini contenuti in esso. Per esempio, Dio ordina alle persone
di fare il bene e di evitare il male. Egli comanda di risparmiare crudeltà e
sofferenza alle donne e ai bambini indifesi. Nel Corano Dio chiede “Perché non
combatti in loro nome?”. Sarebbe assolutamente sbagliato e disonesto adottare
un atteggiamento che neghi queste responsabilità che Dio ci ha affidato.
Al contrario, consapevoli che Dio è Colui che ci mostra ogni cosa che
accade, si proverà un grande obbligo come reazione a ogni immagine che si
vede. Diversamente da molti, si proverà sempre a sostenere il bene e a
impedire il male. Questa responsabilità non può mai essere passata ad altri, e
223Harun Yahya (Adnan Oktar)
non sono accettabili scuse come: “Che lo faccia qualcun altro, ho fatto tutto ciò
che potevo”. Conoscendo i veri dati di fatto della situazione si dirà: “Se Dio mi
mostra quest’immagine, allora vuole che io trovi una soluzione. Ne sono
quindi responsabile”.
In conclusione, ognuno deve fare tutto il possibile per rispettare le
responsabilità attribuitegli nel Corano. Conoscere la vera natura della materia
– e trovare una visione del mondo in accordo ad essa – rafforza ulteriormente
tutti i nostri sforzi per ottenere il favore di Dio, e aumenta grandemente la
nostra determinazione.
OObbiieezziioonnee:: ""ÈÈ pprroopprriioo vveerroo cchhee DDiioo èè oovvuunnqquuee?? LLaa SSuuaa ssoovvrraanniittàà nnoonnèè nneeii cciieellii??""RRiissppoossttaa:: alcuni credono nell’esistenza di loro stessi, della materia, e del
mondo che li circonda. Pensano a Dio come a un’illusione che in qualche modo
circoscrive questa materia esistente (Dio è certamente al di là di ciò). Oppure,
dal momento che non possono vedere Dio con i propri occhi, dicono: “Dio
deve essere in un posto che non possiamo vedere, nello spazio, o in un posto
molto lontano nel cielo”. Questo è uno sbaglio enorme.
Dio è ovunque, non solo nei cieli. Essendo l’unica cosa che esiste veramente,
Dio compenetra tutto l’universo, tutte le persone, e tutti i luoghi. Ovunque ti giri,
il volto di Dio è là. È sbagliato, secondo il Corano, dire che la sovranità di Dio è
solo nei cieli, perché Egli è ovunque. Come abbiamo visto in alcune sezioni
precedenti, il fatto che Dio è ovunque, più vicino a noi di quanto lo siano i nostri
corpi, e che ovunque ci giriamo vediamo il Suo Volto, è stato rivelato in molti
versetti del Corano. Per esempio, Egli dice “…il Suo Trono è più vasto dei cieli
e della terra…” (Sura al-Baqara: 255). Un altro versetto sottolinea che non c’è
dubbio che il Signore circondi tutto ciò che le persone fanno:
"... il mio Signore abbraccia [nella Sua scienza] tutto quello che fate."
(Sura Hud: 92)
Come è rivelato nel Corano, Dio non è unicamente nei cieli. Dio è
ovunque. Questa verità ci è stata data tramite il Corano.
La spiegazione del segreto al di là della materia permetterà alle persone di
comprendere meglio questi versetti. Coloro i quali comprendono che la
materia non ha esistenza assoluta, capiscono anche che Dio è ovunque, che li
224 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
225Harun Yahya (Adnan Oktar)
CCOOLLOORROO CCHHEE RRIIFFIIUUTTAANNOO LLAA VVEERRIITTÀÀ CCOONNTTIINNUUEERRAANNNNOO AADDIISSCCUUTTEERREE TTRRAA LLEE SSOOFFFFEERREENNZZEE DDEELLLL’’IINNFFEERRNNOO IINN EETTEERRNNOO
vede e li ode in ogni momento, che osserva tutto ed è più vicino a loro di
quanto siano il loro corpi, e che ode ogni preghiera che Gli viene offerta.
Conclusione: l’inferno è la casa della polemica
Nel Corano, Dio richiama l’attenzione sulla natura polemica degli esseri
umani: “Certamente, in questo Corano, abbiamo offerto alle genti ogni sorta
di esempi. Ciononostante l'uomo è la più polemica delle creature." (Sura al-
Kahf: 54) Alcuni fingono di non comprendere le verità più semplici, non
importa quanto siano chiare, specialmente se credono che tali verità siano in
conflitto con i loro interessi. Si addentrano in dettagli inutili, pongono
domande vuote che non possono in alcun modo condurre ad alcuna
conclusione certa, e rivelano una natura polemica. A causa di questo tratto
caratteriale, nel corso della storia alcuni hanno polemizzato con tutti i Profeti e
i Messaggeri scelti da Dio, e avanzato argomenti irrealistici per opporsi alla
chiara verità che è stata affidata loro. Lo scopo soggiacente a questa
opposizione non era un desiderio genuino di conoscere la verità, ma piuttosto
un desiderio di sollevare obiezioni così da poterla ignorare.
Dobbiamo qui escludere coloro che pongono domande mossi da un
desiderio genuino di conoscere la verità, esaminarla e comprenderla.
Ovviamente è assolutamente ragionevole e necessario porre domande su
questo tema fondamentale, e fare riferimento a coloro che ne sanno di più, dal
momento che la maggior parte delle persone si sono imbattute in esso per la
prima volta nella loro vita e ciò cambierà completamente il loro punto di vista
sul mondo. È anche evidente che coloro che fanno domande per un desiderio
genuino di comprendere sono diversi da coloro che sono semplicemente
polemici e scettici e mancano di comprensione. Le persone di cui stiamo
parlando qui sono quanti rifiutano di vedere la verità, e che sono usi alla
polemica e alla negazione.
Dio descrive lo stato mentale di tali personaggi polemici in un versetto:
Dicendo: «I nostri dèi non sono forse migliori di lui?». Ti fanno questo
esempio solo per amor di polemica, ché sono un popolo litigioso. (Sura
az-Zukhruf: 58)
Uno degli esempi dati nel Corano di caparbietà e spirito polemico è il
Faraone. Sebbene il Profeta Mosè (la pace sia con lui) gli avesse spiegato
226 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
l’intera verità in maniera estremamente chiara, egli pose una domanda che non
aveva nulla a che fare con ciò che il Profeta aveva detto, una domanda la cui
risposta non poteva in alcun modo giovargli. Questa è la domanda che pose al
profeta Mosè (la pace sia con lui) quando gli fu detto dell’esistenza di Dio:
Disse: «Cosa ne è delle generazioni antiche?». (Sura Ta Ha: 51)
È evidente che il Faraone pose questa domanda solo per avviare una
discussione. Non c’era in essa nessun desiderio sincero di imparare, e pensò
nella sua debole mente che il Profeta Mosè (la pace sia con lui) non avrebbe
saputo rispondere. Il Profeta, però, comprese immediatamente il proposito di
questa domanda, e diede quindi una risposta chiara:
Rispose: «La conoscenza di ciò è in una Scrittura presso il mio Signore.
Il mio Signore non sbaglia e non dimentica». (Sura Ta Ha: 52)
Naturalmente, la natura polemica e negativa non è esclusiva di Faraone e
di personaggi simili vissuti nel passato. Un gran numero di persone oggi è
sempre pronto a iniziare una discussione su argomenti che si scontrano con i
loro interessi, e in particolare sulla religione. Costoro non vogliono davvero
comprendere un tema che sarebbe perfettamente ovvio se affrontato con una
certa onestà. Ciò risulta chiaro dal loro atteggiamento e dalle domande che
pongono. Le persone spesso tentano di ignorare temi come quelli presi in
esame in questo libro, quali il destino e la natura della materia. Per questa
ragione, le domande relative a questi temi sono spesso ispirate dal desiderio di
convincersi che queste cose non sono vere, piuttosto che da una ricerca sincera
della verità. Per esempio, coloro che chiedono: “Se ogni cosa è un’immagine,
qual è lo scopo di compiere i nostri doveri religiosi?”, non riescono a rendersi
conto quanto tale domanda sia priva di significato. La sola ragione per cui
costoro sostengono che se l’uomo è creato in forma di immagine non è
necessario adempiere all’orazione, o che se il cibo è soltanto un’immagine
nulla è più illecito, è semplicemente quella di sollevare un’obiezione, senza
considerare affatto la questione. Il loro unico scopo, privo di ogni logica, è il
rifiuto di accettare la verità.
I credenti, però, accettano subito la verità quando la vedono, e la
rispettano. Dicono: “Abbiamo udito e ubbidito”, come dice il Corano. Quando
i personaggi polemici gli fanno domande, danno chiare risposte senza farsi
227Harun Yahya (Adnan Oktar)
trascinare nella polemica. Dio ha rivelato che i credenti danno questo tipo di
risposta quando vengono interrogati da coloro che vogliono polemizzare:
Di': “Volete polemizzare con noi a proposito di Dio, Che è il nostro e
vostro Signore? A noi le nostre opere e a voi le vostre! Noi ci diamo solo
a Lui”. (Sura al-Baqara: 139)
Coloro che discutono con i veri credenti, che si rifiutano di comprendere
che Dio è tutto ciò che esiste veramente e che loro stessi appartengono in realtà
a Lui, e che negano quindi verità ovvie, e che dubitano inoltre dell’esistenza
del Paradiso e dell’Inferno, della compassione di Dio, e della Sua giustizia con
domande illogiche, devono comprendere questo: continueranno queste
discussioni per l’eternità all’inferno. I versetto coranici descrivono l’inferno
come luogo di eterna discussione ed eterno conflitto:
Diranno, disputando tra loro: «Per Dio, certamente eravamo in errore
evidente» (Sura ash-Shu‘ara’: 96-97)
E quando [i dannati] disputeranno tra loro nel Fuoco, diranno i deboli a
coloro che erano superbi: « Noi vi seguivamo, potresti darci un po' di
riparo da [questo] Fuoco?». E coloro che erano stati superbi diranno: « In
verità tutti noi ci siamo dentro. Dio ha emesso la sentenza sui Suoi
servi». (Sura Ghafir: 47-48)
Come abbiamo visto in questi versetti, i rinnegatori continueranno a
polemizzare anche tra le fiamme dell’inferno. In altri versetti, Dio rivela ciò che
segue a proposito di coloro che cercano di provocare i credenti, e cita le loro
parole:
Diranno: « Signore, raddoppia il castigo nel Fuoco a chiunque ce lo
abbia preparato». Diranno: « Perché mai non vediamo [tra noi] quegli
uomini che consideravamo miserabili, dei quali ci facevamo beffe e che
evitavamo di guardare?». Invero saranno queste le mutue
recriminazioni della gente del Fuoco. (Sura Sad: 61-64)
Le anime nell’Inferno continuano ancora a discutere in quei luoghi oscuri
e angusti, colpiti da mazze d’acciaio e ustionati dall’acqua bollente, mentre la
loro pelle brucia per il calore delle fiamme. I vuoti dibattiti continueranno per
sempre, ed essi non cesseranno di chiedersi l’un l’altro la ragione di tali
tormenti. Continueranno a litigare su Dio e sui credenti:
228 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
229Harun Yahya (Adnan Oktar)
Ecco due avversari che polemizzano a proposito del loro Signore. Ai
miscredenti saranno tagliate vesti di fuoco e sulle loro teste verrà
versata acqua bollente, che fonderà le loro viscere e la loro pelle.
Subiranno mazze di ferro, e ogni volta che vorranno uscirne per la
disperazione vi saranno ricacciati: «Gustate il supplizio della Fornace».
(Sura al-Hajj: 19-22)
Non riusciranno in alcun modo, però, ad arrivare a nessuna conclusione,
con questi dibattiti. Coloro che hanno messo in discussione la verità in questo
mondo, e l’hanno quindi ignorata, continueranno a polemizzare nel dolore
infernale, in un’atroce sofferenza, che non finirà mai.
La continuazione di questo dibattito tra i compagni dell’inferno è segno
del fatto che, nemmeno quando vedranno le fiamme dell’inferno, i miscredenti
arriveranno a comprendere la verità di ciò di cui parlano. Continueranno a
negare, persino tra i tormenti infernali:
Coloro che saranno nel Fuoco diranno ai guardiani dell'Inferno: «Pregate
il vostro Signore, ché ci sollevi dal castigo, [anche] di un [solo] giorno».
Risponderanno: «Non vi recarono le prove evidenti vostri messaggeri?».
Diranno: « Sì! ». E quelli: «Invocate allora!». Ma l'invocazione dei
miscredenti è destinata al fallimento. (Sura Ghafir: 49-50)
È chiaro che le spiegazioni e le sollecitazioni rivolte a queste persone non
saranno di alcun beneficio, dal momento che continueranno a rifiutarsi di
rivolgersi al loro Signore e a essere gonfi di orgoglio anche nelle fiamme
dell’inferno. Non ha importanza quanti esempi gli forniscano, non ha
importanza quante prove, comunque non comprenderanno. Dio rivela in un
versetto come alcuni non arriveranno mai a credere:
E hanno giurato con solenni giuramenti che, se giungesse loro un segno,
certamente crederebbero. Di': «In verità i segni sono presso Dio». Ma
chi vi dà la certezza che se questo avvenisse crederebbero? (Sura al-
An‘am: 109)
Per questa ragione, non dobbiamo sorprenderci se alcuni rifiutano di
accettare la verità di ciò che si è finora discusso qui, non importa quanto essa
sia chiara ed evidente. La loro testardaggine davanti alla verità è in realtà una
rivelazione proveniente da Dio.
Un numero crescente di persone sta iniziando ad accettare questa
verità, che ne cambia le idee fondamentali e le obbliga ad avere
fede in Dio. L’accettazione di questa verità induce le persone ad
amare e a conformarsi volontariamente a tutte le caratteristiche
della moralità rivelata nel Corano, elimina inoltre tutti i sentimenti maligni –
come la competizione, l’odio e l’inimicizia – e li sostituisce con amore,
compassione e umiltà, ciò che è la vera natura della materia. Coloro che dicono:
“Come è possibile che mi ci sia voluto tanto a comprendere una verità così
ovvia e semplice come questa?” sono la maggioranza.
È molto importante comprendere questa unica verità e parlarne agli altri.
Ciò permette di cogliere con chiarezza altri argomenti difficili, come il destino,
il tempo, la morte, la resurrezione, il paradiso e l’inferno. Un tale servizio
permette agli altri di comprendere in maniera migliore e più rapida il Corano,
ed è un mezzo per imboccare rapidamente la retta via.
Dio ha dato la buona novella che quando nulla sarà associato con Lui,
quando Egli solo sarà adorato, quando Egli solo sarà accettato come l’unica
divinità e l’unico potere, allora la moralità del Corano sarà sovrana in terra:
Allah ha promesso a coloro che credono e compiono il bene di farne
[Suoi] vicari sulla terra , come già fu per quelli che li precedettero, di
rafforzarli nella religione che Gli piacque dar loro e di trasformare in
sicurezza il loro timore. Mi adoreranno senza associarMi alcunché.
Quanto a colui che dopo di ciò ancora sarà miscredente... Ecco quelli che
sono iniqui! (Sura an-Nur: 55)
Affinché la moralità del Corano domini su tutto il mondo, la condizione
più importante è che le persone credano che non c’è altro potere oltre a Dio. Gli
230 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
CCOONNCCLLUUSSIIOONNEE:: LLAA VVEERRIITTÀÀNNOONN PPUUÒÒ EESSSSEERREE EEVVIITTAATTAA
CCOONNCCLLUUSSIIOONNEE:: LLAA VVEERRIITTÀÀNNOONN PPUUÒÒ EESSSSEERREE EEVVIITTAATTAA
231Harun Yahya (Adnan Oktar)
argomenti discussi in questo libro devono essere compresi a fondo perché ci si
liberi di idee politeiste quali il credere che la materia abbia un’esistenza
assoluta al di fuori di Dio, che Egli possa compenetrare la materia solo in
maniera illusoria, l’opinione su Dio come entità astratta simile all’intelligenza,
la fantasia che gli esseri umani abbiano potere oltre a Dio, che le persone
possano cambiare il loro destino se lo scelgono, o che il tempo e lo spazio siano
assoluti. Coloro che chiedono perché il tema sia così importante e perché
dedichiamo spazio a questo argomento in tutti i nostri libri ogni volta che se ne
presenta l’opportunità, dovrebbero pensarci meglio.
Dio è l’unico essere che esista in modo assoluto. Egli ci vede e ci ode
mentre leggiamo o pensiamo a questo libro e conosce i segreti del nostro cuore.
Dio ci circonda in ogni direzione. Dio esiste in modo assoluto. Siamo noi, i
Suoi Servitori, a essere astratti. Questo fatto è fonte di grande gioia e
bellezza per tutti coloro che amano Dio e comprendono di esserne i servitori.
Il tentativo di evitare questa verità non può essere giusto per i musulmani. I
musulmani devono accettare la verità con tutto il loro cuore, e non screditarsi
agli occhi di Dio ignorandola. Dio dà un avvertimento ai Suoi servitori credenti
nel Corano:
E non avvolgete la verità di menzogna e non nascondete la verità ora che
la conoscete. (Sura al-Baqara: 42)
Non dobbiamo dimenticare che la rivelazione di questa verità sarà un
mezzo per scardinare il materialismo, e che tramite essa la spiritualità e la
moralità domineranno la terra. Quanti, nei circoli materialisti, sono in grado di
comprenderlo si sentono molto a disagio quando questa verità è rivelata, e
ricorrono ai mezzi più ridicoli e disperati per impedire che essa giunga alle
orecchie della gente. Questo perché sanno che essa minerà l’intera base della
loro filosofia. La verità sulla materia, però, è stata ora rivelata con chiarezza
assoluta. Questa verità, che prima era solo speculazione filosofica per la
mancanza di prove scientifiche, ora è stata completamente riconosciuta
scientificamente. Frederick Vester, per esempio, che ha colto la verità sulla
materia, ha questo da dire:
Le affermazioni di alcuni pensatori per cui “l’uomo è un’immagine, tuttociò di cui sa fa esperienza è temporaneo e ingannevole, e questo universoè un’ombra”, sembrano provate dalla scienza nel nostro tempo.56
Tutto il contorcersi dei materialisti è privo di utilità. Ora che questa
conoscenza può essere comunicata in tutto il mondo in un batter d’occhio,
questa verità che hanno tentato di celare agli occhi delle persone per centinaia
d’anni viene ora letta, conosciuta e spiegata ovunque, dalla Guyana
all’Inghilterra, dall’America all’Indonesia, da Singapore alla Svezia, e
persino nelle roccaforti del materialismo, la Russia, la Cina, Cuba e
l’Albania. Il materialismo sta andando in pezzi con il più grande crollo della
storia. Questo perché oggi ci si è resi conto di non potersi in alcun modo
avvicinare all’originale della materia. Non possiamo sapere se essa esiste al di
fuori della nostra mente. È completamente illogico costruire una filosofia su
qualcosa che nessuno può vedere in alcun modo. Se non possiamo in alcun
modo avere una relazione diretta con la materia, allora non può esserci alcun
materialismo.
Questo fatto importante, che rende più facile comprendere una quantità di
segni e argomenti in vari versetti del Corano, demolisce completamente quella
credenza superstiziosa e antireligiosa che è il materialismo. Questo è uno
sviluppo fondamentale. Dio afferma nel Corano:
E invece no, scagliamo la verità sulla menzogna, che le schiacci la testa,
ed ecco che essa scompare. Siate maledetti per quello che affermate!
(Sura al-Anbiya’: 18)
Come è rivelato in questo versetto, quando la verità si sostituisce alla
falsità, anche la materia, che è il cervello del materialismo, il quale è una falsa
ideologia, scompare. Nessun materialista ha la minima possibilità di ritardare
o cambiare questo fatto.
232 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
233Harun Yahya (Adnan Oktar)
Le lettere che seguono sono state scritte da persone che hanno letto
“La vera essenza della materia”, in libri pubblicati
precendentemente. Questi passi dalle lettere contengono solo i loro
pensieri dopo che hanno conosciuto la verità.
� Chiunque legga questo lavoro comprenderà che la materia non ha un
vero significato, ed è in realtà un’illusione. Il fatto che la materia sia
un’illusione è talmente grande che sembra quasi impossibile descriverlo. Per
esempio: si può immaginare l’entusiasmo che si prova morendo e tornando
alla vita? O l’entusiasmo ineffabile provato volando nell’aria, camminando
attraverso un muro, o trovandosi in diversi posti contemporaneamente? Ma
l’argomento non è nemmeno paragonabile a questi stati miracolosi. La parola
straordinario è un eufemismo in confronto. Anche dire che è stranamente
meraviglioso ed entusiasmante è insufficiente. È una manifestazione senza
pari della maestria profonda e sublime di Dio. Ma ciò che non capisco è: com’è
possibile che qualcosa così facile da cogliere sia stata nascosta alla
comprensione umana per così tanti anni? Com’è possibile che l’umanità non
sia riuscita a rendersene conto? O altrimenti, dov’erano coloro che, pur
rendendosene conto, per timore scelsero di non parlarne a nessuno? L’ho letto
una volta e ho subito capito. È tutto perfettamente ovvio… K H.G. Francoforte
� Dobbiamo immediatamente raccontare a tutti questa verità, che
sconvolge la ragione umana. Che cosa stiamo aspettando? Non è
perfettamente chiaro? Dobbiamo avvalerci immediatamente di tutti i mezzi
possibili per parlarne al mondo. Questa verità porterà le persone più vicino a
Dio. Secondo me, questa è una verità che scuoterà ogni cosa nel mondo dalle
fondamenta. Non trovo altre parole. I miei rispetti a Lei, e possa Dio tenerla
sotto la Sua custodia. F. E. Ankara
CCOOLLOORROO CCHHEE VVEENNGGOONNOO AACCOONNOOSSCCEENNZZAA DDEELLLLAA VVEERRIITTÀÀSSEENNTTOONNOO GGRRAANNDDEE EENNTTUUSSIIAASSMMOO
CCOOLLOORROO CCHHEE VVEENNGGOONNOO AACCOONNOOSSCCEENNZZAA DDEELLLLAA VVEERRIITTÀÀSSEENNTTOONNOO GGRRAANNDDEE EENNTTUUSSIIAASSMMOO
� Ho letto il capitolo “La vera essenza della materia” nella parte finale de
L’inganno dell’evoluzione. C’è solo una cosa che non ho capito. È una cosa un po’
strana. Cos’è questa cosa, questo me, dentro di me? Che grande segreto! Mi
chiedo quando la gente lo capirà. È perfettamente chiaro, e non è affatto difficile
da cogliere. Perché c’è voluto tanto tempo per capirlo? Quando tutti nel mondo
lo capiranno, credo che ci saranno innumerevoli rivoluzioni nella scienza. Non
so come definire questa situazione. Ero stupefatto, stordito. Ho rigraziato Iddio.
Ora capisco tutto meglio. Ma lo trovo piuttosto difficile da spiegare agli altri.
Alcuni non riescono a capire. Dicono di essere di fronte a me. Ma quando lo
dicono, io sono un’immagine nel loro cervello. Quella persona crede che io sia
all’esterno. Ora mi sto solo chiedendo come spiegare meglio il mio stupore.
Aspetto questo argomento nel suo nuovo libro. Se gli esempi saranno tratti dalla
vita quotidiana, sarà più facile spiegare la questione agli altri. S. K. Mu¤la.
� Caro Sig. Yahya, ho letto molte volte circa “La vera essenza della
materia” nei suoi libri. La mia opinione è che la materia sia certamente
un’illusione. È meraviglioso che la vita sia proprio come un sogno. Mi ha
straordinariamente colpito. L’impressione che ho dell’esistenza della materia,
però, e le sensazioni che mi ispira, sono così convincenti che generalmente vivo
come se essa esistesse. Ma quando ci penso un momento, sento subito
chiaramente che la materia è solo un’illusione. Ma è così credibile. Rido di me
stesso. A volte, mi capita di irritarmi per qualcosa tanto da alzare la voce. Poi
mi imbarazzo quando ricordo l’immagine nel mio cervello contro cui ho urlato.
Quale creazione sbalorditiva abbiamo! L’idea che la materia esista è così
potente che nessuno tra coloro che non sapevano la verità ne ha mai dubitato.
A volte guardo il Bosforo. Penso a quanto ci vorrebbe per arrivare alla sponda
opposta. Guardo lontano. Poi penso. Persino il luogo che credo essere così
lontano è dentro di me, nel mio cervello, dentro il mio cervello sotto forma di
immagine, in altre parole. L’uomo è una creatura straordinaria. Dio lo ha creato
con una sapienza tanto magnifica che non so esattamente come descriverla o
parlarne. Mi si permetta di dire, però: spero che lei e il suo lavoro godano del
favore di Dio per averci dato questa grande sapienza. E. M. Istanbul
� Ho letto la sua descrizione del segreto dietro la materia alla fine de
L’inganno dell’evoluzione con grande interesse ed entusiasmo. All’inizio ne ho
avuto una comprensione teorica, ma non pratica. Poi, a pensarci, la cosa ha
234 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
cominciato a prendere senso. Sono stato colto da un entusiasmo che mi ha
stordito. “Dio”, ho detto, “questo è stupefacente”. Una cosa del genere non mi
era mai passata per la testa. Dicevano che la vita è come un sogno. Pensavo
fosse solo un modo di dire. Queste persone non lo intendevano nel vero senso
della parola, ma come similitudine. Chissà cosa farebbero se sapessero che ciò
in realtà è vero? È una situazione straordinaria. Ma tutti quelli che leggono il
libro sono abbastanza tranquilli. Mi chiedo se lo abbiano compreso
pienamente. Come possono essere così tranquilli davanti a una tale posizione?
Ora ho capito molto meglio la morte, l’aldilà, la resurrezione, la vita in
paradiso e ogni cosa. Nel Corano Dio dice: “È facile per Noi crearvi di nuovo”.
Ora è tutto chiaro nella mia mente. Tutti quelli con cui parlo dell’argomento
hanno difficoltà a intenderlo. Come posso spiegarlo in modo più semplice e
chiaro? Alcuni a cui ho descritto la cosa si sono entusiasmati molto. Mi chiedo,
sbaglio forse a spiegarlo in maniera tanto diretta? Sarebbe meglio se prima
parlassi dell’amore di Dio, che è Compassionevole e Misericordioso, e che
vuole che le persone ottengano il meglio e che vivano nel miglior modo
possibile? Cosa ne pensa? S. U. Edirne
� Sin da bambino pensavo che la materia fosse percepita genuinamente
ed esistesse chiaramente. Ma dalla scuola elementare in poi mi hanno sempre
detto che che le sensazioni si costituiscono all’interno del cervello. Era un fatto
che conoscevo molto bene. L’ho spiegato chiaramente così tante volte alle
lezioni di biologia, ma comunque non ho mai visto davvero l’argomento dal
punto di vista appropriato. Dicevo che le immagini si costituiscono nel
cervello, ma che la materia esiste lontano all’esterno di noi. È là fuori, e la vedo.
Il mio pensiero era confuso, seguendo l’idea che l’immagine si costituisce
laddove si trova l’occhio, poi nel cervello. Pensavo che la materia esistesse in
maniera assoluta, proprio là di fronte a me. In realtà, non devo averci pensato
molto a fondo. E invece la materia appare in un unico luogo. Vedo quel luogo
e la materia come fossero la stessa cosa. È come se fossi di fronte a una tenda
sottile, ma non è chiaro che cosa in realtà sia a guardare, un nulla o un’anima.
Ma c’è un potere che percepisce tutto, un nulla che non occupa spazio, ma è
una coscienza che percepisce i cinque sensi. Sta pensando di scrivere un lavoro
più dettagliato sull’argomento? Inoltre, i suoi libri non sono disponibili nella
provincia dove vivo. Posso informarne la casa editrice? Le auguro ogni
successo. Y. C. Kayseri
235Harun Yahya (Adnan Oktar)
� Ho spiegato l’argomento a diversi miei amici. Sebbene laureati, sono
piuttosto incapaci di intendere l’argomento. “Smettila”, dicono, “ok,
l’immagine potrebbe costituirsi nel cervello. Ma tu sei proprio qui di fronte a
me”, e mi mettono la mano sulla spalla. Spiego come quella conversazione e
quell’azione abbiano luogo nel cervello. Dico anche che se i nervi che giungono
al cervello fossero recisi loro non potrebbero vedere, o toccare. Comunque non
capiscono. Questa incapacità di capire mi sembra “l’emergenza di una verità
metafisica diagnostica”, perché non sono in grado di cogliere il concetto. Ma
l’ho spiegato a mio nipote, uno studente delle elementari, e lui ha capito al
volo. Mi chiedo se la loro comprensione sia stata deliberatamente impedita. O
se non abbiano un’identità personale. È possibile? Il Corano parla delle
persone i cui occhi e le cui orecchie sono chiusi. È possibile che alcuni non
abbiano nessuna coscienza di vedere o udire? Potrebbe affrontare questi
argomenti nella prossima edizione del suo libro? Grazie in anticipo. E.A.
Istanbul
� Caro Harun Yahya, mi interesso in maniera particolare di filosofia, ho
quindi letto del “segreto dietro la materia” con grande piacere. Che la materia
sia un’illusione è stato spiegato molte volte in passato. Ma le persone non
hanno avuto probabilmente il tempo di esaminare le percezioni che li
convincono che la materia esista, altrimenti avrebbero colto questa evidente
verità. Hanno però, oggi, opportunità molto maggiori di capire la verità. Gli
studi e le descrizioni della struttura dell’occhio, dei nervi che conducono
l’immagine all’occhio, del centro della visione nel cervello e di questioni simili,
hanno reso molto più agevole la comprensione di questa verità. Inoltre, lo
sviluppo della fisica specifica, dei film in tre dimensioni, la televisione, il video
e simili hanno reso più facile fornire esempi vividi. Secondo me, questo
argomento sarà predominante nel mondo in questo secolo. Come anche Lei sa,
la fisica quantistica sta già proclamando ad alta voce la verità. Mi aspetto che
sarà ancora più facile se alcuni non si ritireranno in un’infantile paura della
verità, e se sarà possibile superare il dolore per la distruzione dell’amore per il
mondo. Non credo che fuggire dalla verità, nascondendo la testa nella sabbia
e ignorando i fatti, sia un atteggiamento compatibile con l’onore umano. Ci
sono tante cose che vorrei dirLe, ma non intendo farle perdere tempo. Con i
miei migliori auguri. T. E. Richmond
236 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
237Harun Yahya (Adnan Oktar)
� Perché la televisione, la radio e i giornali non dicono alla gente che la
materia è un’illusione? Questa particolare verità dovrebbe essere discussa da
eminenti scienziati nei programmi in cui gli esperti rispondono alle domande
del pubblico o nei dibattiti televisivi. Mi chiedo se si possa trovare qualcuno
che si oppongaa essa, e che cosa direbbe. Ho sentito parlare di persone che non
sono riuscite a capirla, e me ne sono stupito. Com’è possibile che gente adulta
non riesca a cogliere un fatto così ovvio? Queste persone potrebbero anche
emergere, ma è il popolo a dover dare il giudizio finale. Non solo il popolo
imparerà qualcosa dalla verità, ma vedrà anche la logica, o piuttosto l’illogicità,
di quanti non riescono a capirla. La mia opinione è che questo argomento sia
molto importante per l’Islam. Spero che tale importanza aumenti col
trascorrere del tempo… K. I. Samsun
� La sua descrizione della materia mi ha colpito profondamente. Va al di
là delle capacità della ragione umana. Non è una cosa che possa essere
compresa completamente. È bizzaro pensare che anche questa lettera che sto
scrivendo sia un’immagine. Un’immagine incontra un’immagine, ed esse
comunicano. È davvero una situazione sbalorditiva. Secondo me, chiunque ne
legga capirà… W. B. F. Regno Unito
� Il mio modo di guardare la vita è mutato da quando ho letto il capitolo
del suo libro sul segreto dietro la materia. L’altro giorno, per esempio, mi sono
adirato con una persona e stavo per alzare la voce. Poi mi sono reso conto che
tutto era all’interno del mio cervello. Mi sono subito calmato, e tutta la mia
rabbia è venuta meno. Sembrava che mi comportassi come una vecchia donna
arrabbiata con un povero attore in un film turco. Queste verità, che
costituiscono un cambiamento così importante, devono essere comunicate a
comunità molto più grandi, e lei deve quindi pubblicare un altro libro. Se
pubblica un libro di questo tipo, può per favore farmelo sapere? M. V. Aydin.
� Ho letto “La vera essenza della materia”. Davvero tutto accade nel mio
cervello? Non è un’immagine anche il mio cervello? Questo è ciò che davvero
non riesco a capire. Tutti dovrebbero parlarne nelle scuole e in televisione.
Vorrei addentrarmi nell’argomento in modo molto più dettagliato. Cosa mi
suggerisce? Sarei molto grato se mi aiutasse. K. B. Antalya.
� Sono un oculista. L’altro giorno un paziente mi ha chiesto come
vediamo. Le prime domande erano tecniche, ma poi ha iniziato a chiedere
delle cose che mi hanno fatto davvero pensare. Per esempio, chi è a vedere le
immagini nel cervello. Ero molto colpito. Credo nell’esistenza di Dio e
nell’anima, ma non mi era mai venuto in mente di spiegare l’esistenza
dell’anima in un modo così scientifico e chiaro, anche se rientra nel mio campo
di specializzazione. Ho letto il suo punto di vista sull’argomento sul suo sito
Internet. Ci sono altre fonti? Ha qualche libro da consigliarmi? Può anche
essere una fonte straniera. Credo davvero che questo sia un argomento
importante, degno di essere conosciuto, di ricerca e di pensiero. Non solo ciò
che ho letto amplia l’orizzonte delle persone, ma le induce a dubitare di molte
cose nella vita. È genuinamente importante. F. N. G. Eskisehir.
� Iero ho guardato il CD THE SECRET BEYOND MATTER (IL SEGRETO
AL DI LÀ DELLA MATERIA). Ho fatto del mio meglio per capire, e credo di
esserci riuscito. Ma in questo momento sento un grande vuoto, e ci sono
domande a cui vorrei trovare risposte. Per favore mi aiuti. M.H. Izmir
� Quando ho letto “LA VERA ESSENZA DELLA MATERIA” ho pensato
che tutto fosse una sceneggiatura scritta proprio per me. Voglio dire che mi
sono sentito come se fossi in un film come Truman Show o Matrix. Mi sono
sentito come se vivessi in una macchina progettata proprio per me. Mi sono
ritrovato in una quantità di stati d’animo nel guardare le cose in questo modo.
Lei si è addentrato nell’argomento con maggiore profondità di chiunque altro
finora. E. H. Toronto
� Ho appena guardato una parte del suo video The Secret Behind Matter (Il
segreto al di là materia). L’argomento è spiegato molto bene, sebbene io creda che
avremmo bisogno di più esempi per spiegarlo agli altri. Quelli mostrati nel
documentario sono sicuramente sufficienti. Se tuttavia si producesse una
versione ulteriore, con qualche esempio in più, in particolare sulla vita
quotidiana, ciò faciliterebbe la comprensione e la divulgazione. Questo perché
le persone non sono in grado di parlare dell’argomento come si dovrebbe, e
avanzano quindi idee false. Per contrastare tutto questo, credo che sarebbe
utile integrare gli esempi esistenti con alcuni più semplici. S. G. Istanbul
� Le mie opinioni sul mondo materiale e sull’esistenza sono cambiate
radicalmente. La vita, le altre persone e chi mi sta intorno non sono più ciò che
erano. Più vengo a conoscenza dei fatti, più inizio a prendere distanza da certe
238 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
239Harun Yahya (Adnan Oktar)
cose, inizio a guardare dentro di me e a pensare di più. Mi chiedo se sia giusto.
Ma in un certo senso mi sento più in pace, più sicuro e più felice. Ciò che la
gente fa e dice, mi sembra ora piuttosto superficiale. Sto cercando qualcuno che
ascolti e capisca ciò di cui sto facendo esperienza. Spero che, come sempre, Lei
mi possa aiutare ad affrontare questo problema importantissimo. Non voglio
sprecare la mia vita invano. K. U. Tekirda¤
Dichiarazioni richieste ad alcuni scienziati e pensatorisulla natura della materia
� La ringrazio molto per la sua mail, i cui contenuti sono sicuramente di
grande interesse. Non sono uno scienziato, ma ho trovato le sue domande
molto stimolanti. Non posso dare risposte scientifiche alle sua domande ma
devo dire che ho imparato molto leggendole. Grazie per avermi scritto, e
presenterò le sue domande ad alcuni amici scienziati per vedere che risposte
danno. I miei migliori auguri e, di nuovo, grazie di avere scritto. Kofi Opoku
� Tutte le sue domande e le sue osservazioni sono perspicaci e vanno
dritte al punto. Sono vecchie domande, ovviamente, ma non sono ancora
pienamente chiarite. Di fatto, la neuroscienza e la psicologia moderne e persino
la filosofia progredirebbero molto se i ricercatori in quei campi fossero
manifestassero il suo stesso interesse a queste domande. Sfortunatamente,
anche la sua domanda #13 va dritta al punto (Domanda #13. Alcuni sono
incredibilmente spaventati quando vengono discussi questi temi. Quale pensa
possa esserne la ragione?) La risposta è che quando si vede il mondo in modo
corretto, nel modo in cui Lei lo descrive, la prospettiva fa davvero molta paura.
Ma vale sempre la pena di scoprire la verità, anche se spaventa. Steve Lehar
� Lei pone una quantità di domande interessanti che hanno tormentato i
filosofi per secoli. Certamente potremmo vivere in un mondo virtuale dentro
qualche super-computer, e non conoscere mai la differenza, come nei film Tron
o Matrix, ma finché le “leggi della natura”, che potrebbero essere parte del
programma, rimangono fisse, e non si può quindi cogliere la differenza, non fa
differenza. Naturalmente, molte persone hanno paura di pensieri di questo
tipo perché minacciano la loro comoda visione del mondo. Jon Roland
(Presidente e dirigente del Vanguard Research Institute)
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LL''IINNGGAANNNNOODDEELLLL''EEVVOOLLUUZZIIOONNEE
Il darwinismo, in altre parole la teoria dell'evoluzione, fu avanzato
con lo scopo di negare il fatto concreto della creazione, ma in realtà
non è altro che un nonsense debole e antiscientifico. Questa teoria,
che sostiene che la vita sia emersa per caso dalla materia inanimata,
è stata invalidata dalle prove scientifiche dell'ordine miracoloso nell'universo
e degli esseri viventi. In tal modo, la scienza ha confermato il fatto che Dio ha
creato l'universo e le cose in esso viventi. La propaganda condotta oggi allo
scopo di mantenere in vita la teoria dell'evoluzione si basa esclusivamente
sulla distorsione dei fatti scientifici, su interpretazioni pregiudiziali, bugie e
falsità mascherate da scienza.
Eppure questa propaganda non riesce a nascondere la verità. Il fatto che
la teoria dell'evoluzione sia il più grande inganno della storia della scienza è
stato espresso molte volte nel mondo scientifico negli ultimi 20-30 anni. Le
ricerche svolte dopo gli anni Ottanta, in particolare, hanno rivelato che le tesi
del darwinismo sono totalmente infondate, e questo è stato affermato da un
gran numero di scienziati. Negli Stati Uniti in particolare, molti scienziati di
campi diversi, come la biologia, la biochimica e la paleontologia, riconoscono
che il darwinismo non è valido e utilizzano, per dar conto dell'origine della
vita, il fatto della creazione.
Noi abbiamo esaminato il crollo della teoria dell'evoluzione e le prove
della creazione in gran dettaglio scientifico in molte delle nostre opere, e
continueremo a farlo. Data l'enorme importanza di questo argomento, sarà
molto utile darne qui una sintesi.
Il crollo scientifico del darwinismo
Sebbene si possa far risalire questa dottrina fino all'antica Grecia, la teoria
dell'evoluzione è stata avanzata in maniera estensiva nel XIX secolo. Lo
sviluppo più importante, che ha fatto di essa l'argomento principale nel mondo
della scienza è stato L'origine delle specie di Charles Darwin, pubblicato nel
1859. In questo libro egli negava che Dio avesse creato ciascuna diversa specie
vivente sulla terra separatamente, sostenendo che tutti gli esseri viventi
avevano un antenato comune e si erano diversificati nel tempo attraverso
piccoli cambiamenti. La teoria di Darwin non era basata su un dato scientifico
concreto, come egli stesso ammetteva, si trattava solo di una "assunzione".
242 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Inoltre, come Darwin stesso confessava nel lungo
capitolo del suo libro intitolato Le difficoltà della
teoria, la teoria era debole di fronte a molte
questioni essenziali.
Darwin riponeva tutte le sue speranze nelle
nuove scoperte scientifiche, che egli si aspettava
avrebbero risolto queste difficoltà. Invece,
contrariamente alle sue aspettative, le scoperte
scientifiche ampliarono le dimensioni di tali
difficoltà. La sconfitta del darwinismo di fronte
alla scienza può essere sintetizzata in questi tre
argomenti di base:
1) La teoria non può spiegare come la vita si
sia prodotta sulla terra.
2) Nessuna scoperta scientifica dimostra che il "meccanismo evolutivo"
proposto dalla teoria abbia alcun potere e evolutivo.
3) I reperti fossili provano l'esatto opposto di ciò che suggerisce la teoria.
In questa sezione, esamineremo questi tre fondamentali nelle linee
generali.
Il primo passaggio non superabile: L'origine della vita
L'evoluzione presuppone che tutte le specie viventi si siano evolute da
una singola cellula vivente emersa sulla terra primitiva 3,8 miliardi di anni fa.
Come è stato possibile che un'unica cellula abbia potuto generare milioni di
specie viventi complesse e, se è vero che c'è stata questa evoluzione, perché
non è possibile osservarne tracce nei reperti fossili? Queste sono solo alcune
delle domande cui la teoria non riesce a rispondere. Tuttavia, innanzitutto,
dobbiamo chiedere: da cosa ha avuto origine questa "cellula iniziale"?
Poiché la teoria dell'evoluzione nega la creazione e qualunque tipo di
intervento soprannaturale, sostiene che la "cellula iniziale" si è originata per
coincidenza nell'ambito delle leggi della natura, senza alcun progetto, piano o
predisposizione. Secondo la teoria, la materia inanimata deve aver prodotto
una cellula vivente come risultato di coincidenze. Una tale affermazione,
tuttavia, è incoerente con le più inattaccabili regole della biologia.
243Harun Yahya (Adnan Oktar)
Charles Darwin
"La vita viene dalla vita"
Nel suo libro Darwin non ha mai fatto riferimento all'origine della vita.
L'interpretazione primitiva della scienza al suo tempo si basava
sull'assunzione che gli esseri viventi avevano una struttura molto semplice. Fin
dai tempi medievali era stata ampiamente accettata la generazione spontanea,
teoria che sostiene che materiali non viventi si siano uniti a formare organismi
viventi. Si credeva comunemente che gli insetti si creassero dai resti di cibo e i
topi dal grano. Venivano condotti interessanti esperimenti per provare questa
teoria. Si metteva del grano su un pezzo di stoffa sporco e si credeva che da
questo si originassero, dopo un po', dei topi.
Allo stesso modo le larve che si sviluppano nel cibo guasto erano prese
come prova della generazione spontanea. Tuttavia, in seguito si è compreso che
i vermi non compaiono sulla carne spontaneamente ma sono portati da
mosche in forma di larve, invisibili all'occhio nudo.
Anche quando Darwin scrisse L'origine delle specie, la credenza che i batteri
si producessero dalla materia non vivente era ampiamente accettata nel mondo
della scienza.
Tuttavia, cinque anni dopo la
pubblicazione del libro di Darwin,
Louis Pasteur annunciò i suoi risultati
dopo lunghi studi ed esperimenti, che
dimostravano la falsità della
generazione spontanea, uno dei pilastri
della teoria di Darwin. Nella sua
trionfale conferenza alla Sorbona nel
1864 Pasteur disse: "La dottrina della
generazione spontanea non potrà mai
risollevarsi dal colpo mortale infertole
da questo semplice esperimento".57
Per lungo tempo i sostenitori della
teoria dell'evoluzione hanno fatto
resistenza a queste scoperte. Tuttavia,
quando lo sviluppo della scienza ha
svelato una complessa struttura della
244 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Darwin sosteneva che la cellula fosse unsemplice ammasso di protoplasma. Manmano che la scienza è progredita, tuttavia,ha rivelato che la cellula possiede unastruttura con una complessità che hasbalordito gli scienziati.
cellula di un essere vivente, l'idea che la vita potesse venire in essere per
coincidenza si è trovata in un'impasse ancora maggiore.
Gli sforzi inconcludenti del XX secolo
Il primo evoluzionista ad occuparsi dell'argomento dell'origine della vita
nel ventesimo secolo fu il noto biologo russo Alexander Oparin. Con varie tesi
avanzate negli anni Trenta tentò di provare che una cellula vivente si poteva
generare per coincidenza ma questi studi erano condannati al fallimento e
Oparin dovette confessare:
“Sfortunatamente, tuttavia, il problemadell'origine della cellula è forse il punto piùoscuro nell'intero studio dell'evoluzione degliorganismi”.58
Gli evoluzionisti seguaci di Oparin tentarono
di condurre esperimenti per risolvere questo
problema. L'esperimento più noto è quello
condotto dal chimico americano Stanley Miller nel
1953. Combinando nell'esperimento i gas, che egli
sosteneva essere esistiti nell'atmosfera della terra
primordiale, e aggiungendo energia a questa
mescolanza, Miller sintetizzò diverse molecole organiche (aminoacidi) presenti
nella struttura delle proteine.
Erano passati appena pochi anni che già si rivelò che l'esperimento, a suo
tempo presentato come un passo importante nel nome dell'evoluzione, non era
valido poiché l'atmosfera usata nell'esperimento era molto diversa dalle reali
condizioni della terra.59
Dopo un lungo silenzio, Miller confessò che l'ambiente atmosferico che
aveva usato non era realistico.60
Tutti gli sforzi degli evoluzionisti durante il XX secolo per spiegare
l'origine della vita sono finiti in fallimento. Il geochimico Jeffrey Bada, del San
Diego Scripps Institute accetta questo fatto in un articolo pubblicato sulla
rivista Earth nel 1998:
Stiamo per lasciare il XX secolo ma siamo ancora di fronte al più grandeproblema irrisolto che avevamo quando il secolo iniziato: come si èoriginata la vita sulla terra? 61
245Harun Yahya (Adnan Oktar)
Alexander Oparin
La complessa struttura della vita
La ragione principale per cui la teoria dell'evoluzione è finita in
una così grande impasse riguardo l'origine della vita, è che anche
quegli organismi viventi destinati ad essere più semplici hanno delle strutture
incredibilmente complesse. La cellula di un essere vivente è più complessa di
tutti i prodotti tecnologici dell'uomo. Oggi, anche nei laboratori più avanzati
del mondo, non è possibile creare una cellula vivente mettendo insieme
elementi chimici organici.
Le condizioni necessarie per la formazione di una cellula sono
quantitativamente troppe per essere liquidate con le coincidenze. La
probabilità che le proteine, i blocchi costitutivi di una cellula, vengano
sintetizzati per coincidenza, è di 1 su 10950 per una proteina media costituita
da 500 aminoacidi. In matematica, una probabilità inferiore a 1 su 1050 è
considerata impossibile in termini pratici.
La molecola del DNA, che si trova nel nucleo di una cellula e che conserva
le informazioni genetiche, è una incredibile banca dati. Se le informazioni
codificate nel DNA dovessero essere messe per iscritto, impegnerebbero una
biblioteca gigantesca formata da circa novecento volumi di enciclopedia,
ognuno di cinquecento pagine.
Un dilemma molto interessante si presenta a questo punto: il DNA può
replicarsi soltanto con l'aiuto di alcune proteine specializzate (enzimi).
Tuttavia, la sintesi di questi enzimi può essere realizzata soltanto con le
informazioni codificate nel DNA. Poiché ambedue dipendono l'uno dall'altro,
devono essere esistiti nello stesso momento perché potesse esserci replicazione.
Questo conduce in un vicolo cieco lo scenario che vede la vita originata da se
stessa. Il professor Leslie Orgel, un evoluzionista di fama dell'Università di San
Diego, California, confessa questo fatto nel numero del settembre 1994 della
rivista Scientific American:
246 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Tutte le informazioni rigurdanti gli esseri viventisono immagazzinate nella molecola del DNA.Tale incredibile metodo di immagazzinamentod’informazioni è di per sé una prova chiara delfatto che la vita non pervenne all’esistenza percasualità, ma che richiede un disegno, o, permeglio dire, una meravigliosa creazione.
“È estremamente improbabile che le proteine e gli acidi nucleici, entrambistrutturalmente complessi, siano nati spontaneamente nello stesso luogo enello stesso momento. E inoltre sembra anche impossibile avere l'unosenza l'altro. Quindi, a veder bene, bisognerebbe concludere che la vita nonavrebbe mai, in effetti, potuto originarsi mediante elementi chimici”. 62
Senza dubbio, se è impossibile che la vita si sia originata da cause naturali,
si deve accettare che la vita è stata "creata" in un modo soprannaturale. Questo
fatto invalida esplicitamente la teoria dell'evoluzione, il cui scopo principale è
negare la creazione.
L'immaginario meccanismo dell'evoluzione
Il secondo punto importante che nega la teoria di Darwin é che si è capito
che entrambi i concetti avanzati dalla teoria come "meccanismi evolutivi" non
hanno, in realtà alcun potere evolutivo.
Darwin ha basato la sua costruzione interamente sul meccanismo della
"selezione naturale". L'importanza che egli attribuiva a questo meccanismo
traspariva già nel nome del suo libro: L'origine delle specie, per mezzo della
selezione naturale...
Secondo il principio di selezione naturale, gli esseri viventi più forti e più
adatti alle condizioni naturali del proprio habitat sopravviveranno nella lotta
per la vita. Per esempio, in un branco di cervi minacciato dall'attacco di animali
selvatici, sopravviveranno quelli che riescono a correre più velocemente.
Quindi, il branco di cervi sarà composto dagli individui più veloci e più forti.
Tuttavia, senza discussione, questo meccanismo non provocherà il fatto che il
cervo si evolve e si trasforma in un'altra specie vivente, per esempio un cavallo.
Quindi, il meccanismo della selezione naturale non ha alcun potere
evolutivo. Anche Darwin era consapevole di questo fatto e dovette dichiarare
nel suo libro L'origine delle specie:.
La selezione naturale non può provocare nulla se non intervengonodifferenze o variazioni individuali favorevoli. 63
L'impatto di Lamarck
Dunque, come si possono verificare queste "variazioni favorevoli"?
Darwin provò a rispondere a questa domanda dal punto di vista della
247Harun Yahya (Adnan Oktar)
consapevolezza scientifica primitiva di quel tempo. Secondo il biologo francese
Chevalier de Lamarck (1744-1829), vissuto prima di Darwin, le creature viventi
trasmettevano i tratti acquisiti durante la propria esistenza alla generazione
successiva. Egli sosteneva che questi tratti, accumulati da una generazione
all'altra, causassero la formazione di nuove specie. Per esempio egli sosteneva
che le giraffe si erano evolute dalle antilopi poiché queste si sforzavano di
mangiare le foglie di alberi alti, i loro colli si erano estesi di generazione in
generazione.
Anche Darwin dava esempi simili. Nel suo libro
L'origine delle specie, per esempio, dice che degli orsi finiti
a cercare cibo nell'acqua si erano con il tempo
trasformati in balene.64
Tuttavia, le leggi dell'ereditarietà scoperte da
Gregor Mendel (1822-84) e verificate dalla scienza
della genetica, fiorita nel XX secolo, hanno demolito
completamente la leggenda che i tratti acquisiti siano
trasmessi alle generazioni successive. Così, la
selezione naturale perse la sua considerazione come
meccanismo evolutivo.
Neo-darwinismo e mutazioni
Per trovare una soluzione, i darwinisti avanzarono la "teoria sintetica
moderna" più comunemente conosciuta come neo-darwinismo, alla fine degli
anni Trenta. Il neo-darwinismo aggiunse le mutazioni, che sono distorsioni
provocate dei geni degli esseri viventi da fattori esterni come radiazioni o
errori di replicazione, come "causa di variazioni favorevoli" in aggiunta alla
mutazione naturale.
Oggi, il modello che nel mondo rappresenta l'evoluzionismo è il neo
darwinismo. La teoria sostiene che i milioni di esseri viventi si sono formati
come risultato di un processo mediante il quale numerosi organi complessi di
questi organismi (per esempio, orecchie, occhi, polmoni ed ali) hanno subito
"mutazioni", cioè disordini genetici. Eppure, c'è un fatto scientifico diretto che
smentisce completamente questa teoria: le mutazioni non provocano sviluppo
negli esseri viventi, al contrario, sono sempre dannose.
248 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Gregor Mendel
La ragione di questo è molto
semplice: il DNA ha una struttura molto
complessa, e gli effetti casuali possono
solo danneggiarlo. Il genetista americano
B. G. Ranganathan spiega a questo fatto
così:
“Innanzitutto le vere e propriemutazioni sono molto rare in natura.In secondo luogo, la maggior partedelle mutazioni sono pericoloseperché sono casuali, invece di esserecambiamenti ordinati nella strutturadei geni; qualunque cambiamentocasuale in un sistema strettamenteordinato sarà per il peggio, non peril meglio. Per esempio, se unterremoto va a scuotere la struttura rigorosamente ordinata di un edificio,provocherà un cambiamento casuale nell'armatura dell'edificio che, conogni probabilità, non sarà un miglioramento”.65
I reperti fossili: nessun segno di forme intermedie
La prova più evidente che lo scenario suggerito dalla teoria
dell'evoluzione non è mai esistito sono i reperti fossili.
Secondo questa teoria, tutte le specie viventi sono scaturite da un
predecessore. Una specie precedentemente esistente si è mutata nel tempo in
qualcosa di diverso e tutte le specie sono venute in essere in questa maniera. In
altre parole, questa trasformazione si è compiuta gradualmente per milioni di
anni.
Se fosse stato così, avrebbero dovuto esistere e vivere in questo lungo
periodo di trasformazione, innumerevoli specie intermedie.
Per esempio, nel passato avrebbe dovuto esserci qualche essere metà
pesce/metà rettile, che aveva acquisito alcuni tratti rettili in aggiunta ai tratti
ittici che già possedeva. Oppure avrebbe dovuto esistere qualche rettile-
uccello, che aveva acquisito alcuni tratti di un volatile in aggiunta ai tratti rettili
che già possedeva. Poiché questa sarebbe stata una fase transitoria, questi
249Harun Yahya (Adnan Oktar)
Soltanto un esempio del anormalitàche si producono in esseri viventisoggetti a mutazioni.
Una mucca a due teste
esseri viventi avrebbero dovuto essere handicappati, difettosi, limitati. Gli
evoluzionisti chiamano queste creature immaginarie, che essi credono siano
vissute nel passato, "forme transitorie".
Se tali animali fossero realmente esistiti, avrebbero dovuto essere milioni o
addirittura miliardi, di numero e varietà. Quel che più importa, nei reperti fossili
dovrebbero essere presenti i resti di queste strane creature. In L'origine delle
specie, Darwin spiegava:
“Se la mia teoria fosse vera, dovrebbero senz'altro essere esistiteinnumerevoli varietà intermedie, che collegano più strettamente tutte lespecie dello stesso gruppo... Di conseguenza, la prova della loro esistenzapotrebbe essere trovata solo tra i resti fossili”. 66
250 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
I "fossili viventi" provanoche gli esseri viventi nonhanno subito alcuncambiamento per milionidi anni, in altre parolenon si sono evoluti.A sinistra: una libellulaodierna Sotto: una libellula fossiledi 140 milioni di anni
Le speranze di Darwin demolite
Tuttavia, sebbene gli evoluzionisti abbiano fatto enormi sforzi per trovare
i fossili fin dalla metà del XIX secolo in tutto il mondo, non sono mai state
scoperte forme transitorie. Al contrario delle aspettative degli evoluzionisti,
tutti i fossili dimostrano che la vita è comparsa sulla terra all'improvviso e già
ben formata.
Un famoso paleontologo britannico, Derek V. Ager, ammette questo fatto,
nonostante sia un evoluzionista:
“Emerge il punto che se esaminiamo nel dettaglio i reperti fossili, a livellodi ordini o di specie, troviamo - ripetutamente - non l'evoluzione graduale,ma l'esplosione improvvisa di un gruppo a spese di un altro”. 67
Ciò significa che nei reperti fossili, tutte le specie viventi sono emerse
all'improvviso già completamente formate, senza alcuna forma intermedia.
Questo è esattamente il contrario delle tesi di Darwin. Inoltre, è una prova
schiacciante che tutti gli esseri viventi sono stati creati. L'unica spiegazione di
una specie vivente che compare all'improvviso e già completa di ogni dettaglio
senza alcun antenato evolutivo, è che è stata creata. Questo fatto viene
ammesso anche dal notissimo biologo evoluzionista Douglas Futuyma:
“Con la creazione e l'evoluzione si esauriscono le possibili spiegazionidell'origine degli esseri viventi. O gli organismi sono apparsi sulla terracompletamente sviluppati, oppure no. Se non lo sono, devono essersisviluppati da specie preesistenti mediante qualche processo di modifica.Se sono apparsi ad uno stadio già completamente sviluppato, devonoessere stati indubbiamente creati da una qualche intelligenzaonnipotente”.68
I fossili dimostrano che gli esseri viventi sono emersi completamente
sviluppati in uno stato perfetto sulla terra. Ciò significa che alla "origine delle
specie", contrariamente alle supposizioni di Darwin, non c'è l'evoluzione ma la
creazione.
La favola dell'evoluzione umana
L'argomento più spesso avanzato dai sostenitori della teoria
dell'evoluzione è quello dell'origine dell'uomo. La tesi darwinista dà per
scontato che l'uomo moderno si sia evoluto da creature scimmiesche. Nel corso
251Harun Yahya (Adnan Oktar)
di questo presunto processo evolutivo, che si suppone sia cominciato 4-5
milioni di anni fa, si ritiene siano esistite alcune "forme transitorie" tra l'uomo
moderno e i suoi predecessori. Secondo questo scenario del tutto immaginario,
ci sono state quattro "categorie" di base:
Australopiteco
Homo habilis
Homo erectus
Homo sapiens
Gli evoluzionisti chiamano Australopiteco - che significa 'scimmia
sudafricana' - i presunti primi antenati scimmieschi dell'uomo. Questi esseri
viventi in realtà non sono altro che un'antica specie di scimmie che si è estinta.
La completa ricerca fatta su vari esemplari di Australopiteco da parte di due
anatomisti di fama mondiale, dall'Inghilterra e dagli Usa, cioè Lord Solly
Zuckerman e il prof. Charles Oxnard, dimostra che queste scimmie
appartenevano ad una specie comune di scimmie estintesi, che non aveva
alcuna somiglianza con gli umani. 69
Gli evoluzionisti classificano i successivi stadi dell'evoluzione umana con
il termine "Homo", uomo. Secondo la loro tesi, gli esseri viventi della serie
252 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
UNA FAVOLAEVOLUZIONISTA
Homo sono più sviluppati del Australopiteco. Gli evoluzionisti hanno
architettato uno schema evolutivo fantastico sistemando diversi fossili di
queste creature e in un ordine particolare. Questo schema è immaginario
perché non è mai stato provato che ci sia stata una relazione evolutiva tra
queste classi diverse.
Ernst Mayr, uno dei più importanti evoluzionisti del XX secolo, sostiene
nel suo libro Una lunga controversia che "in particolare [i rompicapi] storici
come l'origine della vita o dell'Homo sapiens, sono estremamente difficili e
possono sfuggire perfino ad una spiegazione finale soddisfacente". 70
Disegnando la catena di collegamenti Australopiteco> Homo habilis>
Homo erectus> Homo sapiens, gli evoluzionisti sottintendono che ognuna di
queste specie è l'antenata dell'altra. Tuttavia le recenti scoperte dei
paleontologi hanno rivelato che l'Australopiteco, l'Homo abilis e l'Homo erectus
vivevano in parti diverse del mondo nello stesso momento. 71
Inoltre, un certo segmento di umani classificati come Homo erectus è
vissuto fino a tempi molto recenti. L'Homo sapiens neandarthalensis e l'Homo
sapiens sapiens (l'uomo moderno) coesistevano nello stesso territorio
geografico. 72
Questa situazione sembra indicare l'invalidità della tesi che essi sono
antenati gli uni degli altri. Stephen Jay Gould ha spiegato così questo punto
morto della teoria dell'evoluzione, nonostante fosse egli stesso uno dei
principali sostenitori dell'evoluzione del XX secolo:
“Che cosa è stato della nostra scala se ci sono tre stirpi di ominidicoesistenti (A. africanus, i robusti australopithechi e H. habilis), nessunachiaramente derivata dall'altra? Inoltre, nessuna delle tre mostra alcunatendenza evolutiva durante la sua permanenza sulla terra”. 73
In breve, lo scenario dell'evoluzione umana, "sostenuto" con l'ausilio di
vari disegni di creature "metà scimmia/metà uomo" che compaiono nei media
e nei libri di testo, il che è propaganda esplicita, non è altro che una favola
senza alcun fondamento scientifico.
Lord Solly Zuckerman, uno dei più famosi e rispettati scienziati della
Gran Bretagna, che ha condotto ricerche su questo argomento per anni e ha
studiato i fossili di Australopiteco per 15 anni, ha concluso infine, nonostante
fosse egli stesso un evoluzionista, che in realtà non c'è alcun albero genealogico
che si dirama da creature scimmiesche all'uomo. Zuckerman ha anche
253Harun Yahya (Adnan Oktar)
realizzato un interessante "spettro della scienza" che va da ciò che egli
considerava scientifico a ciò che egli considerava anti-scientifico. Secondo lo
spettro di Zuckerman, i campi della scienza più "scientifici" - cioè dipendenti
da dati concreti - sono la chimica e la fisica. Dopo di questi vengono le scienze
biologiche e quindi le scienze sociali. All'estremità dello spettro, che dunque è
la parte considerata più "anti-scientifica", ci sono le "percezioni extra-
sensoriali" - concetti come la telepatia e il sesto senso - e infine "l'evoluzione
umana". Così Zuckerman spiega il suo ragionamento:
“Quando ci spostiamo dal registro della verità oggettiva in quei campi dipresunta scienza biologica, come le percezioni extrasensoriali ol'interpretazione della storia dei fossili umani, laddove [all'evoluzionista]fiducioso è possibile qualunque cosa - e laddove l'ardente credente[nell'evoluzione] è a volte capace di credere parecchie cose contraddittorieallo stesso tempo”. 74
La favola dell'evoluzione umana si riduce a nulla più che le
interpretazioni pregiudizievoli di qualche fossile portato alla luce da certe
persone che aderiscono ciecamente alla propria teoria.
254 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
L'immaginario albero dell'uomo
Gli evoluzionisti cercano didefinire un immaginario "Albero
genealogico" usando specie estinte discimmie e varie razze umane. Tuttavia, le prove
scientifiche non lasciano loro alcuna possibilità di fare tutto ciò.
La formula darwinista!
Oltre a tutte le prove tecniche che abbiamo trattato fin qui, ora, per una
volta, esaminiamo quale tipo di superstizione hanno gli evoluzionisti, con un
esempio tanto semplice da essere compreso perfino dai bambini:
la teoria dell'evoluzione sostiene che la vita si forma per caso. Secondo
questa affermazione, gli atomi senza vita e incoscienti si unirono a formare la
cellula e quindi in qualche maniera formarono gli altri esseri viventi, compreso
l'uomo. Pensiamo a questo. Quando mettiamo insieme di elementi che sono i
blocchi costruttivi della vita come il carbonio, il fosforo, l'azoto e il potassio, si
forma soltanto un ammasso. Non importa a quanti trattamenti lo si sottopone,
l'ammasso di atomi non potrà formare nemmeno un unico essere vivente. Se
volete, formuliamo un "esperimento" su questo argomento ed esaminiamo dal
punto di vista degli evoluzionisti ciò che essi in realtà sostengono, senza
pronunciarlo ad alta voce, con il nome di "formula darwinista".
Poniamo che gli evoluzionisti mettano in grandi fusti grandi quantità dei
materiali presenti nella composizione degli esseri viventi come il fosforo,
l'azoto, il carbonio, l'ossigeno, il ferro e il magnesio.
Inoltre, poniamo che aggiungano a questi barili qualunque materiale non
esistente in condizioni normali, ma che ritengano necessario. Poniamo che
aggiungano a questa mescolanza tutti gli aminoacidi e tutte le proteine -
ognuna delle quali ha una probabilità di formazione di 10-950 - che vogliono.
Facciamo sì che espongano queste mescolanze al calore e all'umidità che
preferiscono. Che le mescolino con qualunque strumento tecnologico
desiderino. Che pongano i più famosi scienziati accanto a questi fusti e che
questi esperti aspettino a turno, accanto ai barili, per miliardi e anche milioni
di miliardi di anni. Lasciamoli liberi di usare tutti tipi di condizione che
ritengono essere necessario per la formazione di un essere umano. Non
importa ciò che essi faranno, non riusciranno produrre da questi barili un
essere umano, ad esempio un professore che esamini la propria struttura
cellulare sotto il microscopio elettronico. Non riusciranno a produrre giraffe,
leoni, api, canarini, cavalli, delfini, rose, orchidee, gigli, garofani, banane,
arance, mele, datteri, pomodori, angurie, meloni, fichi, olive, uva, pesche,
pavoni, fagiani, farfalle multicolori o milioni di altri esseri viventi come questi.
In effetti, non potranno ottenere neanche un'unica cellula di uno di essi.
255Harun Yahya (Adnan Oktar)
256 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
In breve, gli atomi incoscienti non possono formare la cellula unendosi.
Non possono prendere una nuova decisione e dividere questa cellula in due,
che poi prende le altre decisioni e crea i professori che per primi hanno
inventato il microscopio elettronico e poi hanno esaminato la propria struttura
cellulare con quel microscopio. La materia è un ammasso incosciente, senza
vita, e viene alla vita per la creazione suprema di Dio.
La teoria dell'evoluzione, che sostiene l'opposto, è una fallacia totale
completamente opposta alla ragione. A pensarci anche soltanto un po', si svela
questa realtà, proprio come nell'esempio che precede.
La tecnologia dell'occhio e dell'orecchio
Un altro argomento che resta senza risposta nella teoria dell'evoluzione è
l'eccellente qualità della percezione dell'occhio dell'orecchio.
Prima di passare all'argomento dell'occhio, esaminiamo brevemente il
modo in cui vediamo. I raggi di luce che provengono da un oggetto finiscono
capovolti sulla retina dell'occhio. Qui, tali raggi di luce vengono trasmessi in
segnali elettrici da parte delle cellule e raggiungono un piccolo punto nella
parte posteriore del cervello, il "centro della visione". Questi segnali elettrici
sono percepiti in questo centro come un'immagine dopo una serie di processi.
Con questo presupposto tecnico, facciamo qualche ragionamento.
Il cervello è isolato dalla luce. Ciò significa che al suo interno è
completamente buio, e che non c'è luce che raggiunga il luogo in cui esso è
collocato. Quindi, il "centro della visione" non è toccato dalla luce e può essere
perfino il luogo più sicuro di cui si abbia conoscenza. Tuttavia, si riesce a
vedere un mondo luminoso e brillante in questo pozzo di oscurità.
L'immagine formata nel occhio è così chiara e distinta che perfino la
tecnologia del XX secolo non è stata ancora in grado di ottenerla. Per esempio,
guardate il libro che state leggendo, le vostre mani con cui lo tenete e poi
sollevate la vostra testa e guardate attorno a voi. Avete mai visto altrove
un'immagine tanto chiara e distinta come questa? Anche lo schermo televisivo
più avanzato prodotto dal maggior fabbricante di TV nel mondo non vi potrà
fornire un'immagine tanto chiara. Questa è un'immagine tridimensionale,
colorata e estremamente netta. Per più di cento anni, migliaia di ingegneri
hanno provato a raggiungere questa chiarezza. Sono state impiantate fabbriche,
enormi stabilimenti, è stata fatta molta ricerca, sono stati creati progetti e piani
per questo scopo. Di nuovo, guardate uno schermo TV e il libro che tenete tra
le mani. Vedrete che c'è una grande differenza nella definizione e nella
chiarezza. Inoltre, lo schermo TV mostra un'immagine bidimensionale laddove
con i vostri occhi avete una prospettiva tridimensionale con la profondità.
Per molti anni, decine di migliaia di ingegneri hanno provato a fare una
TV tridimensionale e ad ottenere la qualità di visione dell'occhio. Sì, hanno
creato un sistema TV tridimensionale, ma non è possibile guardarlo senza
indossare speciali occhiali 3D, inoltre, è soltanto una tridimensionalità
artificiale. Lo sfondo è confuso, il primo piano appare come uno scenario di
carta. Non è stato mai possibile produrre una visione chiara e distinta come
quella dell'occhio. Sia nella macchina fotografica sia nella televisione, c'è una
perdita di qualità dell'immagine.
Gli evoluzionisti sostengono che il meccanismo che produce questa
immagine chiara e distinta si è formato per caso. Ora, se qualcuno vi dicesse
che la televisione nella vostra stanza si è formata come risultato del caso, che
tutti i suoi atomi la sua mente si sono trovati insieme ed hanno composto
l'apparecchio che produce un'immagine, che cosa pensereste? Come possono
gli atomi fare ciò che migliaia di persone non riescono a fare?
Se un apparecchio che produce un'immagine più primitiva di quella
dell'occhio non può essersi formato per caso, allora è molto evidente che
257Harun Yahya (Adnan Oktar)
Quando paragoniamo l'occhio e l'orecchio a videocamere e registratori,vediamo che essi sono di gran lunga più complessi, funzionali e perfettirispetto a questi prodotti tecnologici.
l'occhio e l'immagine vista dall'occhio non possono essersi formati per caso. La
stessa situazione si applica all'orecchio.
L'orecchio esterno cogliere i suoni disponibili mediante il padiglione
auricolare e li dirige verso il centro dell'orecchio, l'orecchio centrale trasmette
le vibrazioni sonore intensificandole, e l'orecchio interno invia queste
vibrazioni al cervello traducendole in segnali elettrici. Proprio come con
l'occhio, l'atto di udire si completa nel centro dell'udito, nel cervello.
La situazione dell'occhio è vera anche per l'orecchio. Cioè, il cervello è
isolato dal suono proprio come lo è dalla luce. Nessun suono gli arriva. Quindi,
non importa quanto rumoroso sia l'esterno, l'interno del cervello è
completamente silenzioso. Tuttavia, i suoni più definiti vengono percepiti nel
cervello. Nel nostro cervello completamente silenzioso, è possibile ascoltare le
sinfonie e udire tutti i rumori di un luogo affollato. Tuttavia, se il livello del
suono nel nostro cervello venisse misurato da un apparecchio di precisione al
momento, vi si troverebbe completo silenzio come elemento prevalente.
Come con le immagini, decenni di sforzi sono stati spesi nel provare a
generare e riprodurre il suono che fosse fedele all'originale. I risultati di questi
sforzi sono i registratori del suono, i sistemi Hi-Fi e i sistemi per la percezione
del suono. Nonostante tutta questa tecnologia e le migliaia di ingegneri ed
esperti che hanno lavorato a questi sforzi, non è stato ancor ottenuto un suono
che abbia la stessa definizione e chiarezza del suono percepito dall'orecchio.
Pensate ai sistemi Hi-Fi di qualità superiore prodotti dalle più grandi società
dell'industria musicale. Anche in questi apparecchi, quando il suono viene
registrato, si perde qualcosa; o quando si accende un Hi-Fi si sente sempre un
suono sibilante prima che inizi la musica. Tuttavia, i suoni che sono il prodotto
della tecnologia del corpo umano sono estremamente definiti e chiari. Un
orecchio umano non percepisce un suono accompagnato da un suono sibilante
o con i ronzii come un Hi-Fi invece, percepisce il suono esattamente come,
definito il chiaro. Questo il modo in cui è stato fin dalla creazione dell'uomo.
Fin qui, nessun apparecchio visivo o di registrazione creato dall'uomo si è
rivelato tanto sensibile nè è riuscito nel percepire i dati sensoriali come l'occhio e
l'orecchio. Tuttavia, per quello che riguarda la vista e l'udito, c'è dietro una verità
ancora più grande.
258 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
A chi appartiene la coscienza che vede e sente all'interno del cervello?
Chi guarda l'affascinante mondo nel cervello, chi ascolta le sinfonie e il
cinguettio degli uccellini e chi sente il profumo della rosa?
Le stimolazioni che vengono dagli occhi, dalle orecchie e dal naso di una
persona viaggiano fino a cervello come impulsi nervosi elettrochimici. Nei libri
di biologia, fisiologia e biochimica, si possono trovare tutti i dettagli su come
quest'immagine si forma nel cervello. Tuttavia, non riuscirete a spiegarvi il
fatto più importante: chi percepisce questi impulsi nervosi elettrochimici come
immagini, suoni, odori e eventi sensoriali nel cervello? C'è una coscienza nel
cervello che percepisce tutto ciò senza sentire alcuna necessità di un occhio, un
orecchio e un naso. A chi appartiene questa coscienza? Naturalmente non
appartiene i nervi né allo strato di grasso né ai neuroni che formano il cervello.
È per questo che i darwinisti-materialisti, che credono che ogni cosa sia
composta di materia, non possono rispondere a queste domande.
Poiché questa coscienza è lo spirito creato da Dio, Che non ha bisogno
dell'occhio per guardare le immagini dell'orecchio per udire i suoni. Inoltre,
non ha bisogno del cervello per pensare. Chiunque legga questi fatti espliciti e
scientifici dovrebbe riflettere su Dio Onnipotente e avere timore e cercare
rifugio in Lui, poiché Egli può concentrare l'intero universo in un luogo oscuro
di pochi centimetri cubici in una forma tridimensionale, colorata, ombreggiata
e luminosa.
Una fede materialistaLe informazioni che abbiamo proposto fin qui ci mostrano che la teoria
dell'evoluzione è incompatibile con i dati scientifici. La tesi della teoria che riguarda
l'origine della vita è incoerente con la scienza, i meccanismi evolutivi che propone non
hanno alcun potere evolutivo, e i fossili dimostrano che le forme intermedie necessarie
non sono mai esistite. Così ne segue di certo che la teoria dell'evoluzione dovrebbe
essere messa da parte come idea anti-scientifica. È questo il modo in cui molte idee,
come per esempio il modello di un universo con al centro la terra, sono state eliminate
dall'ordine del giorno della scienza nel corso della storia.
Tuttavia, la teoria dell'evoluzione viene mantenuta all'ordine del giorno della
scienza. Alcune persone provano addirittura a raffigurare le critiche dirette contro di
essa come un "attacco la scienza". Perché?
259Harun Yahya (Adnan Oktar)
La ragione è che questa teoria è una credenza dogmatica indispensabile per alcuni
ambienti. Questi ambienti sono ciecamente devoti alla filosofia materialista ed
adottano il darwinismo perché è l'unica spiegazione materialistica che possa essere
avanzata per spiegare le opere della natura. In modo abbastanza interessante, di
quando in quando essi confessano anche questo fatto. Un noto genetista e sfegatato
evoluzionista, Richard C. Lewontin della Harvard University, confessa di essere
"innanzitutto e soprattutto un materialista e poi uno scienziato":
Non è che i metodi e le istituzioni della scienza in qualche modo ci spingono ad accettare la
spiegazione materiale del mondo dei fenomeni, ma, al contrario, siamo costretti dalla nostra
aprioristica adesione alle cause materiali a creare un apparato investigativo e un insieme di
concetti che producono spiegazioni materiali, non importa quanto contro-intuitive, non
importa quanto mistificanti per chi non è iniziato. Inoltre, questo materialismo è assoluto, così
noi non possiamo consentire che nella nostra porta si infili un Piede Divino. 75
Queste sono affermazioni esplicite che il darwinismo è un dogma tenuto vivo
solo per amore di adesione al materialismo. Questo dogma sostiene che non c'è alcun
essere tranne la materia. Quindi, se ne deduce che la materia inanimata, inconscia ha
creato la vita. Si insiste che i milioni di specie viventi diverse (per esempio, uccelli,
pesci, giraffe, tigri, insetti, alberi, fiori, balene ed esseri umani) sono originate come
risultato delle interazioni tra materia come la pioggia, i lampi e così via dalla materia
inanimata. Questo è un preconcetto contrario sia alla ragione che alla scienza. Eppure
i darwinisti continuano a difenderlo proprio per non "consentire che nella porta si infili
un Piede Divino".
Chi non guarda all'origine degli esseri viventi con pregiudizio materialista vedrà
la verità evidente: tutti gli esseri viventi sono opere del Creatore, Che è Onnipotente,
Onnisciente e Sapiente. Questo Creatore è Dio, Che ha creato l'intero universo dalla non
esistenza, lo ha progettato nella forma perfetta e ha plasmato tutti gli esseri viventi.
La teoria dell'evoluzione: l'incantesimo più potente del mondoChiunque sia libero dal pregiudizio e dall'influenza di qualunque ideologia
particolare, chiunque usi soltanto la propria ragione e la propria logica, comprenderà
chiaramente che la fede nella teoria dell'evoluzione, che riporta alla mente le
superstizioni di società che non avevano alcuna conoscenza della scienza o della
civiltà, è del tutto impossibile.
Come spiegato in precedenza, che crede nella teoria dell'evoluzione pensa che
qualche atomo e molecola, lanciati in un grande contenitore, possano produrre il
pensiero, i professori che argomentano e gli studenti universitari; gli scienziati come
260 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Einstein e Galileo; gli artisti come Humphrey Bogart, Frank Sinatra e Luciano
Pavarotti; nonché le antilopi, gli alberi di limone e i garofani. Inoltre, poiché gli
scienziati professori che credono in questo non-senso sono persone colte, è veramente
giustificabile parlare di questa teoria come "l'incantesimo più potente del mondo". Mai
prima un'altra fede o idea aveva mai cancellato il bene dell'intelletto della gente,
rifiutando di lasciarli pensare in maniera intelligente logica e nascosto la verità gli dissi
come se fossero bendati. Questa è una cecità anche peggiore e più incredibile
dell'adorazione dei totem in alcune parti dell'Africa, della devozione al Sole del popolo
di Saba, dell'adorazione di idoli costruiti con le proprie mani da parte della tribù del
Profeta Ibrahim (lpscl), o del Vitello d'Oro da parte del popolo del Profeta Mosè (lpscl).
In realtà, Dio ha additato questa assenza di ragione nel Corano. In molti versetti,
Egli rivela che le menti di alcune persone verranno chiuse e che essi saranno impotenti
a vedere la verità. Ecco alcuni di questi versetti:
In verità [per] quelli che non credono, non fa differenza che tu li avverta
oppure no: non crederanno. Allah ha posto un sigillo sui loro cuori e sulle loro
orecchie e sui loro occhi c'è un velo; avranno un castigo immenso. (Sura al-
Baqara, 6-7)
In verità creammo molti dei démoni e molti degli uomini per l'Inferno: hanno
cuori che non comprendono, occhi che non vedono e orecchi che non sentono,
sono come bestiame, anzi ancor peggio. Questi sono gli incuranti. (Sura al-
A‘raf, 179)
Se anche aprissimo loro una porta del cielo perché possano ascendervi,
direbbero: "I nostri occhi sono ipnotizzati o ci hanno lanciato un sortilegio!".
(Sura al-Hijr, 14-15)
Non si trovano parole per esprimere quanto è sconcertante che questo sortilegio
possa tenere in schiavitù una tanto vasta comunità, e non venir spezzato per 150 anni.
È comprensibile che una o poche persone possono credere in scenari impossibili e tesi
piene di stupidità ed illogicità. Tuttavia, la "magia" è l'unica possibile spiegazione per
persone di tutto il mondo che credono che atomi incoscienti e senza vita all'improvviso
abbiano deciso di unirsi per formare un universo che funziona con un sistema perfetto
di organizzazione, disciplina, ragione e coscienza; un pianeta chiamato terra con tutte
le sue caratteristiche così perfettamente adatte alla vita; e gli esseri viventi con infiniti
sistemi complessi. In effetti, il Corano riferisce l'episodio del Profeta Mosè (lpscl) e del
faraone per mostrare che alcune persone che sostengono filosofie alte in effetti
influenzano gli altri con la magia. Quando al faraone fu detto della vera religione, egli
disse al Profeta Mosé (lpscl) di incontrare i suoi maghi. Mosé (lpscl) lo fece, e disse loro
di dimostrare le proprie capacità per primi. Il versetto continua:
261Harun Yahya (Adnan Oktar)
"Gettate pure" rispose. Dopo che ebbero gettato, stregarono gli occhi della
gente, la spaventarono e realizzarono un grande incantesimo. (Sura al-A‘raf,
116)
Come abbiamo visto, i maghi del faraone erano in grado di ingannare chiunque,
tranne Mosé (lpscl) e coloro che credevano in lui. Tuttavia, la sua prova interruppe
l'incantesimo, o "inghiottì tutto quello che avevano fabbricato", come dice il versetto:
Noi ispirammo a Mosè: "Getta la tua verga". E quella inghiottì tutto quello che
avevano fabbricato. Così si affermò la verità e vanificò quello che avevano
fatto. (Surat al-A‘raf, 117-8)
Come possiamo vedere, quando gli uomini realizzarono che su di loro era stato
gettato un incantesimo e ciò che vedevano non era che illusione, i maghi del faraone
perso lo tutta la credibilità. Anche oggi, coloro che, sotto l'influenza di un incantesimo
simile credono in queste tesi ridicole e in veste scientifica e passano la loro vita a
difenderle, se non abbandoneranno le loro credenze superstiziose, saranno anch'essi
umiliati quando la piena verità emergerà e l'incantesimo sarà spezzato. Infatti, lo
scrittore e filosofo inglese di fama mondiale Malcolm Muggeridge, in passato ateo che
ha difeso l'evoluzione per circa sessant'anni, ma che successivamente ha compreso la
verità, rivela la posizione in cui la teoria dell'evoluzione si troverà nel prossimo futuro
in questi termini:
Io stesso sono convinto che la teoria dell'evoluzione, specialmente con l'ampiezza con cui è
stata applicata, sarà soltanto uno dei grandi giochetti nella libri di storia del futuro. La
posterità si meraviglierà che un'ipotesi così esile e dubbia possa essere stata accettata con tale
incredibile credulità.76
Il futuro non è molto lontano: al contrario, le persone vedranno presto che "il
caso" non è una divinità, e guarderanno indietro alla teoria dell'evoluzione come il
peggior inganno e il più terribile incantesimo del mondo. Questo incantesimo sta già
cominciando rapidamente ad essere scaricato dalle spalle dei popoli in tutto il mondo.
Molte persone che vedono il suo vero aspetto si chiedono meravigliate come possono
esserne state catturate.
262 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
Essi dissero: “Gloria a Te. Non conosciamo
se non quello che Tu ci hai insegnato:
in verità Tu sei il Saggio, il Sapiente”
(Surat al-Baqara: 32)
263Harun Yahya (Adnan Oktar)
NNootteeNNoottee
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264 MATERIA: L’ALTRO NOME DELL’ILLUSIONE
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