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www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO Sport & Spettacolo domenica 7 febbraio 2016 anno 6 numero 7 Milan Udinese LA FORZA TUTTA SULL’ Honda Mihajlovic ha ricompattato il gruppo

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www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIOSport & Spettacolodomenica 7 febbraio 2016 anno 6 numero 7

Milan

Udinesela forza tutta sull’Honda

Mihajlovic ha ricompattato il gruppo

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domenica 7 febbraio 2016 www.stadio5.it2

MILAN Arbitro: Davide Massa di Imperia

M i l a n Udinese

Allenatore A

llena

tore

UDINESEDonnarumma

Abate , Alex, Mexes, De Sciglio;Honda, Montolivo, Bertolacci, Bonaventura;

Bacca, Niang

Gollini; Pisano, Moras, Helander, Albertazzi;

Wszolek, Marrone, Ionita, Fares;Toni, Pazzini

(4-4-2) (4-4-2)

Tre punti di speranza da strappare al Verona

Sandro Mazzola

STADIO MEAZZA ORE 15.00

SinisaMihajlovic

StefanoColantuono

Milano torna a vincere. Do-minando questa volta. L’1-0 tra Inter e Chievo è il risul-tato più bugiardo dell’intera giornata di calcio. Segulin, estremo difensore dei cliven-si è stato l’artefice del match, negando almeno quattro gol ai nerazzurri con parate stra-bilianti. Uno che para così ha da qualche parte le stimma-te da supereroe, nascoste in chissà quale mantello. Conte farà bene a seguirlo in modo particolare. A Palermo, il Milan ha preso a calci i ro-sanero, sciorinando un cal-cio ancora migliore rispetto a quello visto al derby. Un 2-0 che non fa una piega. A questo punto della stagione, i campionati che vedremo sono tre: per il titolo, Napoli e Juventus hanno preso il lar-go; per la zona Champions, Fiorentina, Inter Roma e Milan sono racchiuse tutte in cinque lunghezze per la retrocessione: Verona, Fro-sinone e Carpi appaiono le indagate a scendere in B, ma a 5 punti distano Genoa e Sampdoria e poco più sopra Palermo, Udinese, Atalanta e Chievo. Con quindici par-tite ancora da disputare e 45 punti a disposizione, può succedere di tutto. I fumi del Naviglio si fanno ancora meno acri e la giornata nu-mero 24 propone un turno agevole, almeno sulla carta. I rossoneri ricevono in casa l’Udinese, che è uscita in-denne da Empoli. Mihajlovic chiede una prova caparbia, in linea a quelle degli ultimi due match disputati, mentre l’Inter, che ritrova in panchi-na Mancini, dopo un turno di squalifica, deve togliersi di dosso l’etichetta di squa-dra “inaffidabile” e “incom-piuta”, dopo che nel giro di un mese ha perso ben tre posizioni (dal primo posto in solitaria al quarto). Ri-maniamo convinti su quan-to scritto cinque mesi fa: la squadra di Mancini dovrà sudare per arrivare terza. La buona sorte incontrata nella prima metà di campionato, ora si è distratta e guarda al-trove. Viceversa il Milan sta guadagnando terreno dopo che per cinque mesi è stato oggetto di critiche più fero-ci. Inter e Milan non sono ancora squadre da scudetto, ma potrebbero però essere giudici nella sfida Napoli-Juventus. Contro l’Udinese il Milan ha l’opportunità di mettere ancora fieno in ca-scina, mentre l’Inter al Ben-tegodi incontrerà un Verona reduce dalla prima vittoria in campionato e per questo dovrà stare molto attenta, se non vorrà rimanere ancora una volta col cerino acceso in mano a domandarsi da chi è stata bruciata.

Dopo la vittoria sofferta

con il Chievo, oggi a

mezzogiorno l’Inter torna in

campo affrontando, al Ben-

tegodi, l’altra metà del cielo

di Verona, cioè quella Hellas

che il mio amico Delneri sta

tentando di far rimanere in

serie A, malgrado la disgra-

ziata classifica. Per noi non

sarà facile, perchè l’altra sera

nel turno infrasettimanale ho

visto i gialloblu veramente

caricati di rabbia dopo il gol

iniziale dell’Atalanta. Inoltre,

dobbiamo fare attenzione a

non perdere d’occhio l’ex di

turno Pazzini, fra i migliori in

campo nella sfida di quattro

giorni fa.

Le prime della classe han-

no vinto tutte, compreso la

Roma ed i nostri cugini del

Milan, bravi questi ultimi ad

espugnare la Favorita. Vitto-

ria tranquilla quella del Na-

poli all’Olimpico con la Lazio,

mentre Inter, Fiorentina e

Juventus hanno faticato non

poco a strappare i tre punti ad

avversarie modeste, soprattut-

to la Viola che ha rallentato la

partita con lo splendido gol di

Zarate. Insomma, non è cam-

biato proprio nulla in cima

alla classifica, dove Juventus e

l’Udinese potrebbe allungare

nuovamente il passo, aggan-

ciando il treno per l’Europa.

per quanto riguarda la Roma,

altro test non facile per Spal-

letti è stasera nel posticipo

dell’Olimpico contro la Sam-

pdoria. I blucerchiati hanno il

dente avvelenato per il pareg-

gio, a tempo scaduto, di Ma-

rassi con il Torino e vorranno

riprendersi i due punti persi,

giocando una partita perfetta.

Tra l’altro, sulla panchina del-

la Samp c’è Montella che non

vede l’ora di fare uno sgam-

betto alla sua ex squadra.

Napoli dovranno trovare altre

conferme, i bianconeri a Fro-

sinone ed i partenopei al San

Paolo contro un Carpi che

non ha assolutamente voglia

di arrendersi nella lotta per

non retrocedere.

La Juventus con il Genoa mi

è parsa in leggera flessione,

ma con il Frosinone dovrebbe

centrare la quattordicesima

vittoria consecutiva.

Per quanto concerne il Milan,

con il successo nel derby con

l’Inter, sembra abbia cambiato

marcia e oggi a San Siro con

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3domenica 7 febbraio 2016 www.stadio5.it

“VINCERE deve essere una regola”la partita

Luigi Rubino

Severa Bisceglia

1 partita in più

*

*cla

ssif

ica

ma

rcatori

LA C

LASS

IFIC

A

42 29

16

48 32

25 11

12

41

23

41

24

36

27

50

2527

33

22

27

10

32

19

1012

Éder Citadin MartinsGonzalo Higuain Josip IlicicLeonardo PavolettiPaulo Dybala Nikola Kalinic

10

*

E’ bastato poco (circa un mese) al Milan per raddriz-

zare la barca. Tutto è partito dal quel prezioso e soddisfacente pareggio (1-1) all’Olimpico contro la Roma lo scorso 10 gennaio (ultima gara del giro-ne d’andata) poi la squadra ha superato la Fiorentina in casa, pareggiato ad Empoli, vinto alla grande il derby e sconfitto

M i l a n t r a s f o r M a t oContro l’Udinese pronto il tris vittoriain trasferta il Palermo, dove ha

disputato un eccellente primo tempo, chiudendo subito la gara grazie ancora una volta ai gol di Niang e Bacca; una coppia d’at-tacco ben assortita che sta ora riportando il “diavolo” in alto. E’ vero che i rossoneri sono solo al sesto posto e che la zona Cham-pions è ancora lontana, ma il piazzamento Europa League è intanto più vicino, senza consi-derare una eventuale vittoria in una finale di Coppa Italia, che aprirebbe loro l’accesso matema-

li regge bene. Il centrocampo sta funzionando a dovere con Kucka, mai domo, Bonaventura e soprattutto Honda. Il samu-rai giapponese ora corre più di

prima. E’ sempre in prima fila nelle azioni offensive e soprat-tutto sugli esterni sembra dare il meglio di sé. C’è poi l’attacco che è esploso. Niang si è ormai integrato quasi alla perfezione con Bacca, riuscendo a spode-stare il collega di reparto Luis Adriano. Il giocatore francese, di origini senegalesi, è diventato intoccabile. I suoi gol, ma soprat-tutto i suoi continui movimenti

creano tanto spazio a Bacca che ringrazia. Il colombiano va in gol da quattro partite consecutive. In campionato ha già realizzato 12 reti ed è secondo nella classifica cannonieri alla pari con Dybala. Un bel confronto che certamente vale molto e che ha grande im-portanza per i rossoneri, che cercano la terza vittoria di fila.

tico alla competizione interna-zionale per il prossimo anno. Nel frattempo, il Milan ha respinto in classifica gli assalti del Sassuolo e dell’Empoli, distanti dietro di ben sei punti ed ora si prepara ad affrontare in casa l’Udinese che non vince da ben cinque gare. I friulani, con il campionato an-cora lungo, non sono ancora si-curi della salvezza e per questo tenteranno l’impresa al Meazza,

nonostante una difesa facilmen-te perforabile, avendo già subiti 36 gol. Il tecnico Colantuono, comunque, spera che tutto ciò possa essere risolto anche con l’aiuto dell’attacco, che (20 reti realizzate) segna veramente con il contagocce. Sul fronde rosso-nero, comunque, c’è grande fidu-cia. La squadra di Mihajlovic ha ritrovato la giusta inquadratura. La difesa con Alex e Romagno-

Ci sta riuscendo, e bene, Sinisa Mihajlovic. E’ ri-

uscito a caricare a dovere i suoi ragazzi. Tutto è pronto per questa ventiquattresi-ma giornata di campionato. Milan-Udinese per un salto in classifica, sulla carta ri-sulterebbe facile per i rosso-neri che a partire dalle 15.00 avranno la ghiotta occasio-ne di portare a casa ancora i tre punti. Il pareggio dell’O-limpico, contro la Roma, ha dato il via, almeno così

sembra, finalmente alla ri-monta del Diavolo. L’obiettivo del tecnico serbo è quello di dare continuità al suo lavoro, due vittorie consecutive, una importantissima come quella ottenuta nel derby, ha ridato fiducia all’intero ambiente, soprattutto alla coppia del gol Carlos Bacca-M’Baye Niang. Oggi San Siro ospita l’Udi-nese di Stefano Colantuono che proverà a dire la sua. La tifoseria rossonera, ricarica-ta dalla mini striscia positi-va della squadra del cuore, aspetta l’ennesima rete del loro bomber Bacca. Sull’al-tro fronte occhi puntati su

Hallfredsson, arrivato fresco fresco dal Verona, per offrire alla sua nuova squadra fisici-tà, dinamismo e geometrie di gioco. Il Milan dovrebbe ap-portare delle modifiche alla formazione che mercoledì scorso ha battuto il Palermo. Dovrebbe ripartire titolare Alex, dopo il turno di ripo-so, al posto di Cristian Zapa-ta, e fare coppia, quindi, con Alessio Romagnoli al centro. Sulle corsie laterali conferma-ti Abate e Antonelli mentre a centrocampo confermati Kucka e Riccardo Montolivo. Confermati anche Bonaven-tura e Honda, quest’ultimo

potrebbe lasciare il posto a Boateng. Molta fiducia è ri-posta, oltre al bomber Bacca, nell’ex atalantino Giacomo Bonaventura capace di muo-

vere palla e dare qualità al gioco rossonero. Bacca, da canto suo, è confermato in coppia con Niang, la coppia del gol. L’Udinese, non più in

difficoltà in difesa, ritrova Wague e Danilo, rientrati dalla squalifica, con Felipe a completare il reparto. Tra i pali confermato Karnezis. A centrocampo Widmer e Edenilson. In mediana, alla prima gara da titolare, è at-teso l’islandese Hallfreds-son che prenderà il posto di Bruno Fernandes. Attese anche le prestazioni di Lodi, Badu, preferito a Guilher-me. Ancora panchina per Totò Di Natale che si è spes-so mostrato protagonista al Meazza. Il simbolo bianco-nero potrebbe anche trovare spazio nel secondo tempo.

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I Cugini

Severa Bisceglia

trE Punti PEr il tErzo Posto E PEr il MoralE

Luigi Rubino

intEr, basta incErtEzzE Dopo la buona prestazione e la vittoria di misura con il Chievo, Mancini cerca conferme per rimpinguare una classifica qua-si soddisfacente per gli obiettivi che la società si è prefissata per questa stagione. Il piazzamen-to Champions è a portata di mano, ma punti non se ne pos-sono sprecare, ne tantomeno le molte occasioni da gol create, come è accaduto nell’ultima gara di campionato contro i clivensi,

Contro il Verona bisogna solo vinceresalvati più volte da Seculin, in versione superman. Avversario di turno all’ora di pranzo (ore 12,30) è l’Hellas Verona di Gigi Neri, ultimo in classifica e reduce dalla sua prima vittoria in cam-pionato domenica scorsa contro l’Atalanta. Contro gli scaligeri, punto fermo della difesa neraz-zurra a sinistra ci sarà ancora Telles. Finalmente Mancini lo ha capito. Quando è stato impie-gato, il terzino brasiliano, classe

’92, è stato molto utile alla squa-dra sia nella fase difensiva che in quella offensiva. Sul versante op-posto, davanti ad Handanovic, ci sarà sempre Nagatomo. Il nuovo piccolo samurai, che non eccede per qualità tecnica, tempo fa era pronto a fare le valigie, invece ora sembra avere la piena fiducia di Mancini che più volte lo ha schierato a sorpresa in formazio-ne. Nel frattempo, altri tasselli, dopo l’arrivo di Eder, sono stati

stici hanno infatti evidenziato una lesione al muscolo otturato-re esterno della gamba sinistra. Nelle ultime sei gare casalinghe disputate contro il Verona, l’In-ter ha conquistato 5 vittorie e un pari. L’ultima sconfitta risale alla stagione 1991/92 (1– 0). Gol di Rossi.

sono. Sulla strada nerazzurra, ci sarà l’ex di turno Giampaolo Paz-zini, protagonista numero uno della prima vittoria del Verona sette giorni fa contro l’Atalanta al Bentegodi. Non sarà invece della gara l’altro ex, Luca Siligar-di, autore del primo gol scaligero sempre contro i bergamaschi. Al giocatore, gli esami diagno-

piantati in attacco con la coppia fissa Eder- Icardi, ai quali toc-cherà realizzare i gol che con-tano, anche perché le qualità ci

L’Inter, nell’anticipo delle 12.30, è di scena al Bentego-di ospitato dal Verona felice di avere finalmente ottenuto la prima vittoria in questo campionato, mercoledì scor-so contro l’Atalanta. L’Inter a Verona può solo puntare ai tre punti, contro il fanalino di coda Hellas Verona non è permesso alcun passo falso. Roberto Mancini se la deve vedere con il buon Gigi Del-neri che ci proverà fino alla fine a raddrizzare la barca ed evitare la Serie B. L’Inter, do-vrà fare a meno ancora di Joao

Miranda squalificato, non può perdere l’occasione di riportarsi al terzo posto, gra-zie al pareggio ottenuto dalla Fiorentina, nell’altro anticipo di ieri, contro il Bologna di

Donadoni, altro tecnico che vende dura la pelle. L’Inter manda in campo: 1 Handano-vic; 55 Nagatomo, 24 Murillo, 5 Jesus, 12 Telles;  77 Brozo-vic,  83 Melo,  7 Kondogbia;

23 Eder, 9 Icardi, 8 Palacio. A disposizione: 30 Carrizo, 46 Berni, 11 Biabiany, 17 Medel, 21 Santon, 22 Ljajic, 27 Gnou-kouri, 33 D'Ambrosio, 44 Pe-risic, 56 Popa,  97 Manaj, 99

Correia. Il Verona risponde con: 95 Gollini; 3 Pisano, 18 Moras, 5 Helander, 6 Alber-tazzi; 13 Wszolek, 8 Marrone, 23 Ionita, 93 Fares; 9 Toni, 11 Pazzini. A disposizione: 37

Coppola, 88 Marcone, 2 Ro-mulo, 4 Samir, 7 Jankovic, 12 Gilberto, 14 Furman, 19 Gre-co, 21 Gomez, 22 Bianchetti, 28 Emanuelson.

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5domenica 7 febbraio 2016 www.stadio5.it

Diego Lopez

Diego Lopez dovrebbe essere prossimo al rientro. La sua tendinopatia rotulea ha

dato al giovanissimo collega Gianluigi Don-narumma l’occasione di mettere in mostra le proprie capacità. Il portierone dovrà riconqui-starsi la maglia titolare.

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domenica 7 febbraio 2016 www.stadio5.it6

Giovanni Labanca

Vita di CLUB MILAN CLUB SLOVACCHIA

Sta prendendo sempre più pie-de la bella abitudine in casa

rossonera di organizzare dei singoli Tornei di calcio nelle na-zioni estere, come già avviene in Italia.L’ultimo esempio viene dalla Slo-vacchia dove, in località Zarno-vica, nel bel mezzo di maestose foreste, è stato appunto orga-nizzato, con la collaborazione dell’AIMC, il 1° Torneo di calcio, riservato ai Milan Club d’Euro-

pa. All’ombra della bella Coppa dei Campioni 2007,portata da Milano da Nuccia Malvestiti, segretaria dell’AIMC, si sono ri-trovati più di cento ragazzi dei Milan Club Polonia, Rossoneri Cechi/Slovacchi, Bielorussia, Fiavè Alto Garda, Supporter Barcellona, Supporter Real Ma-drid. I ragazzi si sono affrontati con vigore, ma con la massima sportività, tanto da meritare gli elogi degli osservatori, giunti ap-

posta da Milano, per garantire la regolarità dell’evento.La Coppa del vincitore del Tor-neo è andata al Milan Club Po-lonia, una delle squadre più preparate ed apprezzate dagli spettatori, che hanno dimostra-to, con continui applausi, il loro gradimento per l’iniziativa che ha ricoperto anche un forte ca-rattere sociale, proprio quello di cui queste giovani Nazioni han-no maggiormente bisogno.

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7domenica 7 febbraio 2016 www.stadio5.it

Ospiti

Giovanni Labanca

l’oMbra dEl friuliL’immagine dell’Udinese,

che parla più di ogni altra cosa, è quella di Di Natale in panchina, lasciato malinconi-co a pensare al suo passato da applausi e consolato dall’affet-to della gente di Udine. Non ha voluto mai lasciare la bel-la città, neanche quando le grandi squadre gli facevano ponti d’oro, con offerte diffi-cili da respingere. Lui, il na-poletano del Nord, ha fatto la scelta di vita che lo ha ri-compensato con fama e dana-ri, lasciandolo sempre al suo posto di gran capitano. Ora, il tempo, questo maledetto Tempo, è trascorso anche per lui e lo ha trascinato, ovvia-mente, verso il riposo, parola

che non si confà sicuramente allo scugnizzo impietoso del-le aree di rigore e con lui an-che la squadra, alla quale, suo malgrado, non può più dare il suo apporto, oltre al suo intatto cuore. “Non possiamo pretendere l’immortalità per nessuno, dice sconsolato il presidente Pozzi, ma ci dob-biamo arrendere all’evidenza, senza avere rimpianti. Il ren-dimento della squadra è sta-to sempre legato a quello del centravanti e ne siamo felici per averlo avuto con noi. Ora, non scriviamo il de profundis a nessuno, ma prepariamoci, per tempo, al futuro che per noi non può essere diverso dal passato. Consideriamo questa stagione interlocutoria e mi-riamo dritti alla salvezza da ottenere senza patemi d’ani-

mo, perchè siamo consapevoli della nostra condizione e non ne facciamo un dramma”. Af-frontare i bianconeri era una dannazione per tutti, salvo che per la Juve che, strana-mente, trovava sempre la por-ta più larga e più alta, rispetto alle altre squadre (Absit iniu-ria verbis). Non solo vinceva, ma si procurava anche un sacco di denari con la vendi-ta dei pezzi pregiati della rosa che, con una particolare ed accorta politica di saggezza e competenza, partivano per al-tre squadre, in cambio di bei gruzzoletti che hanno sempre fatto felice il cassiere. Il calo della squadra, non il tramon-to si badi bene, non coinvolge minimamente la tifoseria e la città che, al contrario di quan-to sarebbe stato giusto aspet-

tarsi, si sono strette, ancora di più, ai giocatori, facendo ca-pire di condividerne le traver-sie senza grandi traumi,ma con la speranza e l’augurio che, passata ‘a nuttata, tornerà il sole sullo splendido nuovo coloratissimo stadio. “Contro il Milan, -ci dice lo stesso Di Natale-, ritroveremo la vecchia verve , da squadra pirata che proprio a San Siro, ha sfoggia-to le migliori prestazioni. Non ci facciamo ingannare dalla favola del Diavolo indeboli-to, perchè il Milan è sempre il Milan, ma anche noi, lo sap-piano bene i rossoneri, siamo sempre una bella squadra che di fronte alla grandi dà sempre il massimo”. Ci crediamo e ci credono i friulani, per il bene del calcio.

Juventus a caccia della quattordi-cesima vittoria consecutiva, oggi pomeriggio al Matusa, contro il Frosinone di Stellone, redu-ce dalla bella vittoria di quattro giorni fa con il Bologna. La Vec-chia Signora ha faticato parec-chio per avere ragione del Genoa di Gasperini, accusando una leggera flessione nella marcia trionfale messa in atto proprio in occasione della sfida interna con il Frosinone, dove i Laziali avevano strappati allo Stadium un clamoroso pareggio. Chi non accusa alcuna flessione è, inve-ce, il Napoli, mandando la Lazio a gambe all’aria davanti al suo scorretto pubblico. La squadra

JuvEntus a caccia di rEcord: vuol sbancarE frosinonEdi Sarri non molla il primo posto in classifica e oggi, in concomi-tanza con la Juventus, chiederà conferma con il Carpi, forse la squadra piàù in forma del cam-pionato, insieme ai partenopei e i bianconeri. Da controllare, sem-pre questo pomeriggio, lo stato di salute del Milan, reduce dal bel successo con il Palermo, con-tro un’Udinese imbufalita per il pareggio centrato dall’Empoli negli ultimi minuti di gara. L’In-ter, quarta forza del campionato, dovrà vedersela, oggi a mezzo-giorno, con il Verona, che ha finalmente ha rotto il ghiaccio, vincendo con l’Atalanta la sua prima partita del campionato. I nerazzurri, ancora una volta, hanno dimostrato la loro incapa-

cità di andare in gol, salvo poi il solito Icardi, lesto a rimettere in sesto la situazione, dopo i brividi del secondo tempo con il Chie-vo. Prova del nove per il Sassuolo con il Palermo, dopo la sconfit-ta interna con la Roma, mentre il Torino ospiterà il Chievo alla ricerca di un riscatto dopo le due sconfitte con Juventus ed Inter.In serata chiude i giochi la Roma, ricaricata dal successo con il Sassuolo, contro la Sampdoria che ancora si dispera per il gol incassato al 94’ da Belotti. Due ore prima dell’Olimpico tocche-rà all’altro posticipo di Bergamo il compito di tenere acceso i ri-flettori della ventiquattresima giornata con l’Atalanta che ospita l’Empoli di Giampaolo.

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Giovanni Labanca

Vita di CLUBPiace a molti, ma non a tutti questa moderna costruzione

futuristica progettata dall’archi-tetto salentino Fabio Novembre, piantata in una piazza moderna ,che sa tanto di bruttura e deso-lazione. Almeno questo è il mo-desto parere di chi scrive.E’ CASA MILAN ed allora piace a tutti i milanisti,per gioco forza. Oggi è così, se vi pare. Poco importa l’aspetto estetico, quanto importa tantissimo quel-lo che vi è conservato ed espo-sto all’interno: tutta la storia del Diavolo, tutta la vita del Milan, fatta di coppe e scudetti , proprio quello che attira il popolo rosso-nero ad una visita speciale, come quella che i musulmani devono compiere alla Mecca di Medina.Tantissimi sono i Milan Club, coordinati dall’A.I.M.C. che ne hanno varcato la soglia, ne han-no ammirati strabiliati le fattezze moderne e ne sono usciti com-mossi, tanti con la lacrimuccia di emozione.Da quando Casa Milan è stata inaugurata, la presenza dei tifo-si è stata continua, anche con il beneficio di un buon incasso per il forziere di Berlusconi, che di soldi ne ha bisogno. Tutti i  Mi-lan Club, che per qualsiasi moti-vo siano giunti a Milano, hanno visitato la splendida nuova sede

c a s a M i l a n

rossonera, sempre dopo aver visto, però, il Domm con la Ma-dunina dorata. Sono stati tanti, tantissimi, al raduno della prima squadra, alla prima delle partite e anche nei normalissimi giorni

infrasettimanali o festivi. Ogni occasione, in fondo, è stata sfrut-tata per la gioia di esserci stati.  Come non nominare i tanti Club esteri, che prima delle partite, hanno raggiunto la Meta con i

loro pullman stracolmi di tifosi dal Belgio, dalla Francia, dalla Polonia, dalla Germania, dalla Svizzera dalla Cechia e Slovac-chia , dalla Croazia, dall’Albania dalla Slovenia, tanto per citarne

più possibile , come Landriano, Rotaliano, Borbiago, Pianezza, Bolzano, Genova Lanterna Ros-sonera, Carpi, Fabriano e Solfe-rino.La Società e l’Associazione Mi-lan Club dicono un forte grazie a tutti e lanciano una calda rac-comandazione a coloro i quali che verranno a Milano: bisogna assolutamente prendere contatti con la dirigenza AIMC, per me-glio coordinare le visite, anche per avere più tempo a disposi-zione.Stadio5, con questo servizio, ha cercato di segnalare almeno una parte dei Milan Club visi-tatori, con l’impegno che, dome-nica per domenica, dedicherà

alcune? Non da meno è stata l’affluenza dei Club nostrani , ar-rivati con bus dal Trentino Alto Adige, dal Friuli, dal Veneto, dal Piemonte , dall’Emilia Romagna, dalla Toscana,  dall’Umbria, dal-

le Marche, dall’Abruzzo, dal La-zio e dalla Sardegna e ancora da regioni più lontane, come la Lu-cania, Campania, Puglia, Sicilia, Calabria.Sono tanti e ne nominiamo il

una pagina intera agli altri che avranno visitato Casa Milan ed avranno, successivamente, invia-to resoconto anche fotografico al nostro giornale, all’indirizzo: [email protected]

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9domenica 7 febbraio 2016 www.stadio5.it

pagine 284 - ill. - prezzo € 16,00isbn 978-88-6218-242-3

Nell’ottobre del 1908, cu-riosamente a Chiasso, si

disputava il primo Inter-Milan, la sfida che sarebbe diventata il derby italiano per eccellenza, il più giocato, il più prestigioso. Il derby della Madonnina ne ce-lebra la storia ripercorrendo in sessantuno storie la sua gloriosa epopea attraverso partite famose e incontri che pochi conoscono. Un lungo, intenso e vivace rac-conto, ricchissimo di aneddoti, interviste, personaggi: dai fratelli Cevenini all’immenso Meazza che segnò con entrambe le ma-glie, dai fuoriclasse come Nyers e il Gre-No-Li, Rivera e Mazzola, Matthaeus e van Basten, Ibra e Kaká, a giocatori magari meno celebri ma che un’impronta, nel-la stracittadina, l’hanno lasciata: Smerzi, Bonizzoni, Cappellini, Belli, De Vecchi, Minaudo e tan-ti altri. Calcio, dunque, ma non solo. Poesia, musica, fatti di cro-naca si inseriscono spesso e vo-lentieri nei racconti, al pari delle vicende di una città fortunata a possedere il derby. Perché la stracittadina, oltre a essere emo-zione allo stato puro, è anche de-mocrazia: una sorta di bipolari-

Alberto Figliolia, Davide Grassi, Mauro RaimondiIL DERBY DELLA MADONNINA

smo calcistico, l’esaltazione della dialettica, della libertà. Questo libro rappresenta un sincero, ap-passionato atto d’amore nei suoi confronti.Alberto Figliolia è giornali-sta pubblicista. Collabora con il «Gazetin», periodico indi-pendente di cronaca civile, e «tellusfolio», rivista telematica “glocal”. Allenatore di basket, ha provato a coniugare la passione dell’insegnamento con i concetti di agonismo, democrazia e soli-darietà. Collabora con Silvana Ceruti alla conduzione del Labo-ratorio di Scrittura creativa nella Casa di Reclusione di Milano-Opera. Ha scritto numerosi libri navigando fra poesia e sport. Condivide con Çlirim Muça la vocazione alla divulgazione del-lo haiku e crede con fermezza nel martello libertario e gandhiano della poesia.Davide Grassi, giornalista pub-blicista, ha collaborato con diver-si quotidiani nazionali – tra cui il «Corriere della Sera» – prima di approdare agli uffici stampa. Ha pubblicato Inter? No, grazie! (Li-mina, 2002), Rossoneri comun-que (Limina, 2003) – antologia curata con Andrea Scanzi –, La palla è rotonda? (Limina, 2003), Rossoneri. Il manuale del perfet-

to casciavit (Fratelli Frilli Editori, 2008). Nel 2013, ha curato il Dia-rio della mia guerra (Segni e Pa-role), scritto da suo padre Paolo, e nel 2014 ha partecipato all’an-tologia 33 Racconti rock (QuiE-dit). Il suo sito è www.davideg.it, il blog www.fuorigiocoblog.com. Mauro Raimondi, milanese, ha esordito nel 2003 con Invasione di campo. Una vita in rossonero (Limina), partecipando all’an-tologia Rossoneri comunque (Limina, 2003). Insegnante di Storia di Milano, ha curato la biografia del poeta Franco Loi in Da bambino il cielo (Garzanti, 2010). Della sua città ha raccon-tato il cinema in Milano Films 1896/2009 (Frilli, 2009, coautore M. Palazzini), le testimonianze dei viaggiatori stranieri in Dal tetto del Duomo (Touring Club, 2007) e i libri in CentoMilano (Frilli, 2006). I tre autori hanno pubblicato insieme Centonovan-tesimi (Sep, 2005), Eravamo in centomila (Frilli, 2008) e Portieri d’Italia (A.Car, 2010). Nel 2010, Figliolia e Grassi hanno inol-tre scritto La sua Africa. Storia di Samuel Eto’o (Limina), e nel 2012 Grassi e Raimondi hanno pubblicato Milano è rossonera (Bradipolibri).

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domenica 7 febbraio 2016 www.stadio5.it10

naPoli a Passo d i carica anchE a roMaB a t t u t i L a z i o e t i f o r a z z i s t aNelle 31 partite stagionali,

per gli azzurri 23 vittorie, 5 pareggi e 3 sconfitte, 77 gol fatti, 23 reti subite. Eguagliato il record di vittorie consecutive , 7 di seguito, che resisteva dalla sta-gione 1987-88, quando c’erano Diego Maradona e Antonio Ca-reca, cioè nel periodo più florido della storia del Napoli. Stanno polverizzando tutti i record della storia del Calcio Napoli. Il pro-tagonista principe di questa im-presa meravigliosa è senz’altro Il Pipita che un telecronista ha de-finito “GH 9 l’ormone della cre-scita del Napoli”. Mai un’etichet-ta fu più azzeccata! Proprio di Gonzalo in questi giorni è stata raccontata la storia del suo pri-mo contatto con Maurizio Sarri a Dimaro, nel ritiro del Napoli; si racconta, appunto, che  Sarri consigliò a Higuain di lasciare il club partenopeo se non avesse più voglia di rimanere con gli az-

zurri .Prendere Sarri dopo l’espe-rienza Benitez non era cosa da tutti, De Laurentiis ha avuto gli attributi. Per fortuna l’allenatore, con il suo modo di fare e la sua bravura, ha conquistato subito tutti i giocatori. In pochi sanno che Higuain, dopo la stagione scorsa, era molto scontento, tan-to da confidare al padre ed il fra-tello, suoi manager, di non essere felice; i due, allora, gli risposero: ‘Se le cose stanno così, ne parlia-mo col presidente e ti portiamo via’. Callejon chiamò l’argentino dal ritiro, gli riferì che il nuovo mister l’aveva ben impressionato e gli consigliò di andare prima a Dimaro per conoscerlo. Il Pipita così fece. Sarri, appena lo incon-trò, gli disse: ‘Gonzalo, tu fai il

lavoro più bello del mondo e per me sei il più forte del mondo, però non ti vedo sorridere. Se è così, se sei infelice, vai via; però se resti, fidati, ti faccio diven-tare il migliore di tutti’. A quel punto Higuain, convinto, salì in camera e fece subito una telefo-nata: chiamò la famiglia e disse che sarebbe rimasto. Per fortuna quindi la favola del connubio tra il puntero argentino e la squadra più rappresentativa del sud itali-co è proseguito con tanto di ri-sultati sbalorditivi. La partita con la Lazio ha comunque sottoline-ato che, con squadra di seconda fascia, Sarri può permettersi di giocare pure con le cosiddette “seconde linee”; infatti a un dato momento del match con i capito-

lini, in campo, c’erano solo 5 tito-larissimi, mentre al fischio di ini-zio i rincalzi schierati dal primo minuto erano  Christian Maggio, Ivan Strinic e David Lopez, che dopo un normale titubante avvio hanno comunque svolto egregia-mente il  compito loro assegnato. Certo non sono le “riserve” del-la Juventus, che di riserve non ne ha, ma che invece dispone di ben 27 titolari, questa è e rimane la differenza che contraddistin-gue il club bianconero da quello partenopeo, questo temo sia il motivo per cui a vincere ancora saranno i non colorati di Mas-similiano Allegri. Mi auguro, però, ci sia da qualche parte,in paradiso, un dio borbonico che possa ricordarsi di noi e del fatto

che qualche volta anche i pove-ri possono sognare e non solo. Ritornando alla gara di Roma, c’è da sottolineare che il Napoli per ben 60 minuti ha dominato senza problemi e che, oltre alle due reti segnate, ne ha mancata

una davvero facile con Higuain. Oramai gli schemi sono stati assimilati perfettamente dalla truppa di Sarri, il risultato è un gioco davvero spumeggiante ed a tratti si scorge sul campo una fusione d’intesa esaltante. Dav-vero un grande bravo all’allena-tore degli azzurri che con pochi, chiari, semplici concetti, ha tra-sformato una squadra alla deri-va, quella dell’ultima era Benitez, in una compagine meravigliosa. Domenica il Napoli affronterà il Carpi, una delle squadre che nel girone d’andata fu in grado di rosicchiargli punti; la partita in Emilia, infatti, terminò 0 a 0 e il tecnico dei biancorossi, il mar-chigiano  Fabrizio Castori, im-brigliò i partenopei con una tat-

tica sparagnina e rinunciataria; immagino che anche al San Pao-lo il Carpi si presenti con le stes-se intenzioni dell’andata, ma sta-volta l’augurio per noi tifosi del ciuccio è che il risultato vada ben oltre quello delle reti inviolate del primo scontro. Sarà una gara particolare per il nostro direttore sportivo Cristiano Giuntoli che proprio da Carpi, nel 2009, ha iniziato la sua avventura, come vice del direttore sportivo di al-

lora Giandomenico Costi. Poco tempo dopo, nell’Ottobre del-lo stesso anno, il presidente del club emiliano Bonacini lo ha promosso al ruolo di direttore sportivo in carica; in tale funzio-ne il dirigente fiorentino ha asse-condato la “rifondazione” voluta da Bonacini, sperimentando mi-rate politiche di calciomercato che prevedono maggiormente l’acquisizione di giocatori giova-ni emergenti e poco conosciuti. Durante il suo operato la società biancorossa è riuscita a centrare quattro promozioni in quattro stagioni, dalla Serie D alla A. Il momento saliente della sfida cul-minante si avvicina, ma prima c’è il Carpi e come dice Il Pipita “Si deve giocare partita, partita”.

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cross PEr tutti 2016

OGGI SI TORNA IN GARA A PADERNO DUGNANOCLASSIFICHE INDIVIDUALI DOPO 3 GARE

Paderno Dugnano (Mi), 2 febbraio 2016 - E’ il momen-

to del giro di boa al Cross per Tutti FIDAL Milano. Dopo un week end di pausa, domenica 7 febbraio 2016 il circuito di corse campestri riprenderà a macinare chilometri dal parco del Centro Sportivo Toti di Paderno Dugna-no (Mi), sede di gara 4: organiz-za l’Euroatletica 2002. Nell’ul-tima prova di Lissone il record di partecipanti è salito a 1822: cosa succerà a Paderno? Certo è lecito aspettarsi un gran nu-mero di Cadetti e Cadette (nati 2001-2002) dal momento che la loro gara sarà valida come prova

Giunti a metà del percorso, è tempo anche di dare uno sguar-do alle classifiche di categoria, un’appassionante gara nelle gare.

Assoluti – Il punteggio finale sarà dato dalla somma di 5 pun-teggi gara più un bonus di 10 punti per chi correrà anche la sesta prova. La nuova formula lascia così spazio fino all’ultimo per capovolgimenti di classifica, dagli Assoluti fino agli Allievi/e. Al momento tra gli uomini giuda Thomas Capponi (Runners Ber-gamo) con 82 punti, 9 in più di Matteo Terenghi (Team Brianza

Team) con 80. Attenzione però alla più in forma di tutte, Silvia Radaelli (Atletica Cesano), 60 punti con due vittorie, e a Chiara Rossi (Atletica Monza), 59 punti in due gare.

Promesse – Saldamente al co-mando troviamo Andrea Bel-landi (Atletica Cinisello), primo con 87 punti e vincitore di due prove di categoria. Dietro lo in-segue a -9 Nur Ahmed Lobuo-no (Euroatletica 2002), Andrea Nerci (San Vittore Olona) è ter-zo con 76 punti. Tra le donne guida Maria Rita Ruzza (Team-A Lombardia) con 89 punti, da-

rate) con 85 punti, inseguito da Tommaso D’Annunzio (CUS Pro Patria Milano) con 69. Vedremo nelle prossime gare se Yassine Fatmi (Sangiorgese) e Gabriele Aquaro (Team-A Lombardia), fermi rispettivamente a 60 e 59 punti in due gare, proveranno a dare l’assalto alla vetta. Al fem-minile l’allungo è di Arianna Be-ranger (CUS Pro Patria Milano) con 89 punti, 4 in più di Marta Villa (Euroatletica 2002). Lotta a due ormai: Carlotta Manara (Atletica Assago), campionessa uscente, è terza con 73 punti.

Allievi/e – Al momento la sfida

sifica strettissima con Daniela Mondonico (Team-A Lombar-dia) che guida con 80 punti, ma Marta Palummieri (CUS Pro Pa-tria Milano) con 79 e Ilaria Fel-trin (Team Brianza Lissone) con 78 la braccano da vicino. Al 4° posto si inserisce Bianca Seregni (CUS Pro Patria Milano), vinci-trice a Cesano e a Lissone. Lot-ta aperta quindi fino all’ultimo, sempre considerando il bonus da 10 punti per la sesta gara.

Nelle categorie giovanili il pun-teggio finale verrà invece dalla somma dei cinque migliori ri-sultati, senza bonus.Cadetti/e – Luca Aliprandi (At-letica Sovico) guida con 83 pun-ti, gli stessi di Federico Letizi (CBA Cinisello Balsamo), ma primo grazie alla vittoria di Lis-sone. Gli altri sono più staccati,

Villasanta) con 79, poi Agnese Angolani (Euroatletica 2002) con 76. Sesta è Susanna Marsi-gliani (Atletica Muggiò) con 60 punti, due vittorie in due gare. Se tornerà ad allungare la striscia di primati potrà rientrare in corsa. Ragazzi/e – Jacopo Albanese è quasi a punteggio pieno, 89 pun-ti con due vittorie e un secondo posto. Dietro c’è Davide Loca-telli (Scuola Sportiva Atletica Punto It) con 84, terzo è Matteo Daloiso (US Casati Arcore) con 80. La sfida potrebbe restare tra questi tre. Al femminile l’allun-go è di Nicole Coppa (Azzurra Garbagnate), sempre a podio ma senza vittorie. Per lei 86 punti, 5 in più di Sofia Lissoni (5 Cerchi Seregno), in recupero. Terza è Federica Stella (Atletica Monza) con 71, vincitrice a Cesano e Lis-sone: la favorita potrebbe essere

unica del Campionato Regionale Individuale e come seconda se-lezione per i Campionati Italiani di cross di categoria. La gara di Paderno sarà anche sede della 3° prova del Trofeo Lombar-dia per le categorie Ragazzi/e e Cadetti/e.

Lissone). Da seguire le prossime prove di Andrea Soffientini (Az-zurra Garbagnate), 58 punti ma con due sole gare (una vittoria e un terzo posto). Al femminile guida Tamara Baratella (Atletica Lambro) con 86 punti, davanti a Rocio Blaya Bermejo (Friesian

vanti a Martina Giangolini (Frie-sian Team - 85) ed Elena Bastia (Virtus Senago - 82). Lotta a tre, le altre ormai inesorabilmente staccate.

Juniores – Fuga solitaria per Al-berto Bellinzoni (Atletica Me-

è a due, tra Matteo Bellea (SAO Cornaredo) con 79 punti e Mat-teo Grassi (Atletica Cesano) con 72. Al terzo posto risale prepo-tente Filippo Dallù (Sangiorge-se) con 59 punti in due gare. Tra scarti e bonus ci sarà da lottare fino in fondo. Al femminile clas-

come Suhail Haida (Bienate Ma-gnago), fermo a 60 punti con due vittorie di gara. Bisognerà non mancare le prossime prove per riportarsi al comando. Sono 80 i punti di Margherita D’Ammora (CUS Pro Patria Milano), segui-ta da Alice Mussi (Athletic Club

proprio lei. Questa è la classifica più numerosa con ben 194 atlete in gara.Tutti i risultati completi su HYPERLINK “http://www.crosspertutti.it/classifiche/” http://www.crosspertutti.it/clas-sifiche/

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13domenica 7 febbraio 2016 www.stadio5.it

buco NERO

Luigi Sada

finestra sul mondo e dintorni

Giovanni Labanca

Attualità

Kerry a Roma: “D istruggeremo l’I-Toh, il mondo, anzi gli USA,

si sono accorti che l’Isis è un pericolo mortale per l’umanità e non un semplice gruppuscolo di terroristi da poter eliminare nel giro di qualche giorno. Già due anni fa, con Jon il tagliagole che sgozzava in diretta visione uno sfortunato prigioniero america-no, era scattato l’allarme. Ma per gli USA si trattava di una messa in scena spettacolare sui canali telematici solo per spaventare l’opinione pubblica. Poi, a parte i rivoli di sangue fatti scorrere nel Califfato con l’assassinio del

pilota giordano bruciato vivo è arrivato il salto di qualità con l’attacco a Charlie Ebdo, quindi la carneficina del Bataclan di Pa-rigi, dove sono morte centotren-ta persone, sotto i colpi di mitra-glie dei terroristi. Senza contare le autobombe fatte saltare in aria in Pakistan, Turkia, Iraq e nella stessa Siria.Adesso, Kerry, al summit di Roma, promossa dalla coalizio-ne europea, con a capo il nostro ministro degli esteri Gentiloni, si dice pronto a combattere l’Isis con tutte le forze, fino alla sua di-

struzione, in modo da farlo spa-rire dalla faccia della Terra. Per gli Stati Uniti, la precedenza sembra cadere sull’abbattimento del presidente siriano Assad, ac-cusato di crimine di guerra per aver cercato di bloccare i ribelli della cosiddetta primavera siria-na che lo voleva rovesciare. La Russia e l’Iran sono corsi in difesa di Assad, ma, in primo luogo, soprattutto per combat-tere l’Isis che sta provocando una marea di profughi. Ora noi ci chiediamo: come mai tra la maggior parte di questa gen-

te che fugge dalla Siria, non da Assad, bensì dall’Isis, c’è una valanga di laureati, se in Siria il governo metteva il bavaglio a tutta la popolazione, lasciando-la nell’ignoranza? La Russia sa qual è la verità, per questo ha deciso di difendere Assad, indi-pendentemente dalla guerra al Califfato. Kerry, nella conferen-za di Roma, aveva ipotizzato un cessate il fuoco da parte russa e da parte dei ribelli, ma Mosca ha detto no. Infatti, ha sottolinea-to il ministro degli esteri russo Lavrov, la Russia non ha alcuna

intenzione di interrompere i raid aerei contro i terroristi in Siria. “I bombardamenti - ha ribadito Lavrov - non cesseranno fino all’autentica sconfitta delle or-ganizzazioni terroristiche, come l’Isis e gli Hjadisti dello Jubhat al Nusra.Nel gruppo accennato da Lavrov rientrano di conseguenza anche i ribelli che in questi cinque anni, per cacciare Assad, hanno scate-nato la guerra civile con milioni di morti e una moltitudine di profughi, che hanno invaso l’Eu-ropa.

Il conto delle vittime delle auto impazzite non si ferma e va, pur-troppo, aggiornato quotidiana-mente. Lo strazio di questo triste “lavoro” lo può capire solo chi si è visto portare via per sempre dei parenti. Gli possiamo espri-mere solo le più sentite condo-glianze ed essere vicini, come si dice, ai familiari dei morti. Le strade sono diventate dei veri e propri camminamenti di croci che portano i nomi di mamme con bambini, di persone anzia-ne, tutte vittime di automobilisti scellerati, alla guida ubriachi o drogati. La casistica parla di una elevata percentuale di stranieri, soprattutto provenienti dai pa-esi dell’Est, che hanno scelto il nostro Paese come terra di nes-suno, dove le leggi sono blande nei confronti della malavita in genere e molto clementi per chi usa la macchina come fossero delle armi puntate contro l’u-manità, con la consapevolezza, molto amara, di cavarsela con non più di una lavatina di testa. “Tanto non mi fanno niente”, di-ceva un albanese arrestato o me-glio fermato solo per poche ore, dopo aver causato uno dei tanti

PatEntE di uccidErE. il ParlaMEnto ha altri iMPEgnitamponamenti mortali. Questa è una grave affermazione che ci deve far riflettere e dovrebbe far rabbrividire i nostri legislatori che, almeno finora, hanno scrit-to che le morti provocate per guida pericolosa possono essere classificate solo come semplice “omicidio colposo” che, tradot-to in spiccioli, vuol dire quasi nessuna pena, cioè impunità. La stessa leggerezza con cui tratta altri casi, efferati episodi di mas-sima gravità che si registrano nei furti in appartamenti o rapine in genere. Insomma, questo è il de-solante quadro legislativo della nostra Repubblica e per serenità di analisi dobbiamo ricordare che di quello che avviene la col-

pa deve essere addossata “solo” al legislatore, non tanto ai giudici che, come potere esecutivo, han-no il dovere di applicare le leggi che il Parlamento detta e mette a loro disposizione. Accade, so-vente, che se un giudice rimanda a casa delinquenti di varie cate-gorie, che meriterebbero pene severissime, facciamo ricadere la colpa su una categoria che, per dovere, deve scrupolosa-mente attenersi all’applicazione dei dettami del legislatore, anche se il popolo invoca, non a torto, ergastoli o addirittura pena di morte. L’emotività è una brutta consigliera, ma, ditemi voi cari lettori, potrebbe essere diverso il desiderio dei parenti di inno-

Vittuone, donna di 68 anni è stata falciata sulle strisce pedonali da un’auto che aveva saltato uno stop.

Roma, donna investita sulle strisce, ferita gravemente.

centi vittime? Finora, come dice-vamo, siamo di fronte a semplice “episodio colposo” che, come sanno bene gli addetti ai lavori, esclude la volontarietà e la pre-determinazione dell’atto doloso, punibile sì, ma in maniera meno severa. A furor di popolo, questo distratto Parlamento, dopo gli immancabili distinguo dei soliti buonisti, ha presentato un dise-gno di legge che parla molto più esplicitamente di “omicidio stra-dale” equiparabile ad omicidio intenzionale, per cui si possono ipotizzare pene durissime, fino ad arrivare all’ergastolo. Sono passati due anni e la legge tanto attesa, dopo aver dormito in uno dei tanti cassetti ministeriali, è

stata presentata alla Camera, da dove, con il tempo necessario alla discussione, che vuol dire compromessi tra i partiti “buo-nisti” e “forcaioli, è approdata al Senato (avete visto il fine uso dei termini burocratici?) dove, arenata per dare spazio ad altri vitali problemi della comunità, è stata impallinata da un emen-damento cavilloso, per cui deve tornare alla Camera, per una se-conda lettura. Quando avverrà, considerato che i temi all’ordine del giorno dei nostri legislatori son ben altri e vanno approvati, pena, come fanno capire, la ca-pitolazione del nostro intero im-pianto costituzionale? Insomma, campa cavallo che l’erba cresce, allo stesso modo in cui cresce-ranno i delitti stradali, gli omici-di in ville ed appartamenti che, dato allarmante, cominciano a riguardare anche vaste zone del Sud. Il che è tutto dire. A con-

solazione, parziale si intende, è giunta la sentenza della Corte di Cassazione che non considera più reato la difesa personale da ladri e malfattori, se esercitata nella propria proprietà. Rappre-senta, questa bella notizia, una virata radicale nel giudicare tanti episodi che hanno visto in galera chi ha difeso i frutti del lavoro di una vita. Altro tema che non è da poco è la comprovata incapacità dello Stato di far scontare qualsi-asi pena fino alla fine ed in modo duro, ciò che non rende un buon servigio al popolo onesto, che comincia a dare segni di insof-ferenza. Stadio5 starà sempre sul pezzo, perchè ha particolarmen-te a cuore la giustizia ed il rispet-to di tanta gente che è stanca di versare lacrime che non ha più, per persone care che autentici banditi fanno volare in cielo sen-za scrupoli.

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Anastasia Mazzia

Cinema

Perfetti SconosciutiIl lato oscuro di Genovese

Parafrasando la celebre frase dell’autore colombiano Ga-

briel Garcia Marquez, “ognuno di noi ha una vita pubblica, una privata e una segreta”, il noto re-gista Paolo Genovese ritorna sul grande schermo con una nuova e brillante commedia “Perfetti Sconosciuti”. Il regista, infatti, racconta come ognuno di noi nasconda un lato oscuro, una parte segreta che ai tempi d’oggi è racchiusa nello smartphone, la “scatola nera”, scrigno dei de-sideri più intimi, le fantasie più incoffessabili, le paure più  na-

scoste. Una cena tranquilla tra amici di lunga data diventerà, a causa di una specie di gioco della verità moderno, un campo di battaglia dove segreti e bugie, pregiudizi e fantasie, metteran-no in mostra tutta la fragilità e solitudine dei partecipanti. Il chirurgo plastico Rocco (Marco Giallini) e la moglie psicologa Eva (Kasia Smutniak); l’inse-gnante di ginnastica disoccupa-to Peppe (Giuseppe Battiston); Lele (Valerio Mastandrea), di-pendente di una grande azienda privata, e sua moglie Carlotta

(Anna Foglietta); la veterinaria Bianca (Alba Rohrwacher) e suo marito Cosimo (Edoardo Leo), tassista; si riuniscono a cena. Per rendere la serata più interessante i convitati decidono di fare un gioco apparentemente innocen-te: ognuno di loro metterà sul tavolo il proprio smartphone ed accetteranno di ascoltare in viva voce le chiamate in arrivo e di leggere pubblicamente sms e messaggi di chat. Se inizialmente i partecipanti, che si conoscono fin da bambini, credono di co-noscersi approfonditamente, poi

scopriranno di essere dei “per-fetti sconosciuti”. Dopo “Imma-turi” e “Tutta Colpa di Freud”, il regista Paolo Genovese decide di raccontare una storia drammati-camente attuale con i toni leggeri e briosi della commedia. Infatti molte sono le tematiche affronta-te: dalla dipendenza tecnologica all’infedeltà, dall’omosessualità al sesso virtuale. La sceneggia-tura risulta essere ben articolata e lo sviluppo narrativo segue un ritmo sempre incalzante. Molte sono le battute divertenti a fron-te di tematiche drammatiche.

La pellicola omaggia anche i suoi eccellenti protagonisti con tempistiche ben distribuite ed equilibrate. La psicologia di ogni personaggio viene così perfetta-mente espletata e caratterizzata. Il cast si compone di attori im-portanti dello scenario italico, primo fra tutti il sempre apprez-zato Marco Giallini, seguito da Giuseppe Battiston, Edoardo Leo e Valerio Mastandrea. Le figure femminili, anche se risul-tano spesso secondarie e sovra-state dalle controparti maschili, offrono buone interpretazioni:

Alba Rohrwacher, Kasia Smut-niak e Anna Foglietta. Il finale twist ending poi sorprende ed offre molti spunti riflessivi sia sulla “friabilità” dell’individuo moderno sia sulla sua estrema solitudine.Bellissima, infine, risulta esse-re la colonna sonora di Fiorella Mannoia.“Perfetti sconosciuti”, dall’11 febbraio nelle nostre sale, è sicu-ramente una buona commedia che affronta con delicatezza ed intelligenza tematiche dramma-ticamente sempre attuali.

Dal 4 febbraio arriva nelle sale l’attesissimo “Pride and

Prejudice and Zombies” diretto da Burr Steer.Adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Seth Grahame-Smith, bestseller del New York Times, il film è una rivisitazione in chiave zombie del classico della letteratura “Or-

PPZ - Pride and Prejudice and ZombiesGli Zombies di Jane Austen

goglio e Pregiudizio” di Jane Au-sten.Nell’Inghilterra Vittoriana c’è stata un’apocalisse zombie: i morti viventi hanno conquista-to le campagne e minacciano il cuore di Londra. La nobiltà inglese vive abbarbicata nelle proprie dimore e pur non rinun-ciando alla vita mondana è sem-pre pronta a combattere. Nono-stante vengano rispettati gli usi e le tradizioni di sempre, le no-bili donne vengono mandate in Oriente per imparare ed affinare le tecniche di combattimento. Così nonostante bustini e mer-letti, abiti ingombranti e capi-gliature spumeggianti, le donne sono delle vere guerriere sempre allerta e pronte ad impugnare pistole, spade e coltelli. Facendo eco all’originario romanzo della Austen sia per l’ambientazione che per le dinamiche amorose, anche nella pellicola di Steer le

protagoniste sono le sorelle Ben-net, in particolare l’orgogliosa Elizabeth e la sua difficile rela-zione con l’arrogante e misterio-so Mr. Darcy.“Pride and Prejudice and Zom-bies” è un film che vorrebbe osare ma che resta intrappolato in sé stesso senza trovare un fil rouge narrativo. Infatti la pel-licola non è ascrivibile in alcun genere cinematografico: non è un horror, dato che gli zombie sono semplici comparse rilegate a qualche frammento; non è una commedia sentimentale -rivisi-tazione dell’originario romanzo

della Austen! La pellicola, infatti, s’incentra soprattutto sulle figu-re femminili, eroine alla “prin-cipessa Xena”, abili amazzoni moderne che affrontano, senza paure o tentennamenti, spietati morti viventi.Il film poteva essere una teen comedy interessante: divertente per i conoscitori della Austen, accattivante per i neofiti della letteratura. Infatti lo stesso cast richiama volti noti ed amati dai più giovani come Lily James (“Downton Abbey”, “Il sapore del successo”), Sam Riley (“Sui-te francese”, “Maleficent”), Matt

Smith (“Doctor Who”), Lena Headey (“Trono di spade”) e Douglas Booth (“Romeo & Ju-liet”, “Noah”). In realtà la pellico-la manca proprio di quella vellei-tà, artistica ed ironica, necessaria per renderla almeno godibile dal grande pubblico.“Pride and Prejudice and Zom-bies” è un film che poteva essere attrattivo per il pubblico giovani-le, sempre affascinato da vampiri e zombies, ma che, a causa della sua insicurezza ed indecisione di stile e genere, risulta essere sola-mente una “terra di mezzo” alla ricerca di un suo perché.

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Musica

Riccardo Sada

bXr: si riparte da Philipp Kieser

Con l’approdo in Media Re-cords, come A&R di BXR,

per il dj e produttore Philipp Kieser la motivazione e l’adre-nalina sono salite a mille. Kieser sta lavorando sugli ultimi “twe-aks” del suo progetto 2050, che sostanzialmente “mette assieme digital art, musica sperimentale e tecnologia di prossima genera-zione, per formare un concetto unico nella scena elettronica. Su HYPERLINK “http://www.2050.culture-assault.com/”www.2050.culture-assault.com”.Ti dedichi molto alla musica elettronica un po’ più spinta.“Sì, dark i.e. techno, industrial, drum&bass, dubstep, breakcore. Questo naturalmente non esclude di avere un interesse nei generi più overground e armonici tipo

Trovare una definizione per un personaggio simile è davvero difficileDark, deep e atmospheric techno breaks; per il nuovo A&R dell’eti-chetta BXR non ci sono confini sonori

Info su www.gfb.guru

house, idm, trip-hop, ambient e persino EDM. Assorbo tutto quel-lo che considero di qualità. Sono un buco nero nel cosmo della mu-sica. Assorbo e sintetizzo”.Sei A&R di BXR: che intenzioni hai con questa etichetta?“BXR è una label con una grande storia e grandi releases sulle spal-

le. Quello che è stato fatto negli anni ‘90 e nei primi del 2000 ri-sulta oggi un punto di riferimento nella scena della musica elettroni-ca europea. Ripartiamo da que-sto punto e operiamo su tutto il globo”.Che suono avrà la nuova BXR? Potrà fare crossover?

“Il nuovo sound sarà molto techno. Non ci limiteremo su una strategia copy-and-paste della techno attuale ma ci lanceremo sul mercato con un sound auten-tico e all’avanguardia. Punteremo anche su facce nuove, nuovi ta-lenti”.La collaborazione con Media Records ti offrirà tanti vantag-gi.“Il team nel backoffice è composto da gente fortissima. E non dimen-tichiamoci del leader, Gianfranco Bortolotti: esperienza, network e visione. Non serve altro”.L’Italia potrebbe dare ancora tanto alla techno?“Le nazioni perderanno valore. Bisogna trovare e individuare clu-ster e hotspot come città o colletti-vi che spingeranno il movimento”.

Philipp Kieser

aMnEsia MilanoduE MEsi ruggEnti

Dana Ruh

Neverdogs

Nuove frontiere musicali, sentieri già percorsi ma co-

munque sempre inediti, una pro-grammazione che nessuno altro locale può rivelare costantemen-te con questo anticipo. Questo e molto altro è in cartellone a febbraio e a marzo all’Amnesia Milano. Sabato 06 l’autorevolez-za e la qualità di Cocoon Night inaugurano la programmazione di febbraio di Amnesia Milano: in consolle Dana Ruh e Sascha Dive; Da quasi dieci anni, Dana Ruh è diventata un riferimento nel panorama internazionale del djing, grazie ad una serie di pro-duzioni sempre più sperimenta-li, non soltanto con la sua label Brouqade, ma anche con etichet-te quali Ars, Crosstown Rebels e ovviamente Cocoon Recordings. I set della dj tedesca non si sa mai come inizino e mai come finisca-no: il suo approccio alla consolle è sempre istintivo, mai studiato, frutto di una cultura musicale a 360° che vai dai Beatles al jazz, in modo da dominare Techno e House nel modo più naturale possibile. Con l’approdo a Co-coon, Sascha Dive ha completato un percorso che tutt’ora lo vede transitare con naturalezza dal-

la House alla Techno, restando sempre e comunque fedele al suo unico primo amore, il vini-le. Una passione senza se e senza ma che lo accomuna a Stefano Di Miceli, Amnesia Milano resi-dent, che completa e perfeziona la line-up di sabato 6 febbraio. sabato 13 si festeggia il Carnevale Ambrosiano il party ufficiale di El Row Barcelona e il suo Sam-bodromo, con i dj Hector, Marc Maya, De La Swing e Tony Var-ga; sabato 20 Paco Osuna torna all’Amnesia Milano con uno dei suoi rari e proverbiali extended set; sabato 27 tocca ai Neverdogs, sempre più protagonisti nelle se-rate Music On e nel relativo tour mondiale. A marzo si comincia venerdì 4, con una nuova extra-date al Fabrique di Milano: pro-tagonista la Drumcode Night con il suo mentore Adam Beyer, i Pan-Pot e Bart Skils; sabato 05 la magia di Avotre Night torna a

posarsi sull’Amnesia Milano, con i suoi alfieri Santé, Sidney Char-les e Cera Alba; sabato 12 spazio all’ecclettismo di Sonja Moonear e Dewalta; sabato 19 è il turno di una della serate clou dell’intera stagione, grazie a Sven Väth, da oltre trent’anni un’assoluta fonte

di ispirazione per tutti i dj e il suo fiero sodale Maurizio Sch-mitz. Sabato 26 turno di riposo, in attesa dell’evento prefestivo di domenica 27, che sarà comuni-cato nelle prossime settimane. Un sano alone di mistero, ogni tanto, non guasta mai.

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n o n s o l o c a l c i o Suoni eSaporiLa lavandaia

Non vi è esempio migliore della lavandaia per identifi-

care una contadina nobilitata da un lavoro che la porta in città di casa in casa a togliere o riconse-gnare i panni.La si distingue per la grande sporta o immenso fagotto di biancheria, sporca o candida, che trasporta. L’abito è solita-mente di taglio contadino ma ricercato: corsaletto di seta ros-sa o cilestre, giubbetto e gonna con colori a contrasto, senaletto bianco e ai piedi zoccoli guarniti di nodi di nastri.Molte lavandaie sono però, ten-tate dalla avvenenza della moda cittadina, tanto che più d’una “ha preso le vesti vecchie delle contadine, quelle vesti ereditate che le madri davano in dote il dì delle nozze alle loro figliuole, e le ha fatto comperare a forte prez-zo dalle patrizie per foderarne i

entrambi bucati sotto, da cui il termine bucato con cui si indi-ca questo genere di lavaggio. Sui panni si butta quindi dell’acqua bollente che filtra attraverso i panni e sfoga dal foro sottostante generando una colata.Mercoledì: i panni sono rin-saponati, lavati sfregandoli fin quasi alla macerazione su pietre di lastrico, quindi sciacquati con acqua pura per far perdere loro

seggioloni dei loro più ricercati salotti. Vedi stranezza! I cenci d’una contadina sono il lusso di una principessa! Ma già, la seta e il broccato son altro mai che il sepolcro d’un verme.*”Col profitto di tale commercio la lavandaia si compra abiti da cittadina, ben meno pregiati, ma che le permettono di sentir-si meglio assimilata nella realtà metropolitana a cui ella si vuol fregiare di appartenere.

A dispetto della semplice appa-renza il lavoro della lavandaia è tutt’altro che banale, tanto che spesso queste sono organizzate alle dipendenze di una maestra, che è una sorta di lavandaia-im-prenditrice, che ha il compito di dividere le varie raccolte di pan-ni a seconda del genere di capo e delle necessità di nettamento.Questa organizza il lavoro delle fanciulle sue subalterne che paga a giornata o con un tanto per cento sull’utile. Alcune lavan-daie invece hanno un asino per alleggerirsi il carico o sopportare grandi moli di panni da prende-

re o consegnare.La settimana di lavoro della la-vandaia si articola così:Lunedì: a mani vuote o con la sporta al braccio o l’asino scarico la lavandaia va a ritirare i panni sporchi presso i suoi avventori. Questi vengono conteggiati su libretti o tabelle di cartone affin-ché nulla vada smarrito.Martedì: la lavandaia maestra divide i panni portatele dalle su-balterne e li segna con un mar-chio tutto suo.Alla sera i panni sono insapona-ti e messi in grandi vasi di ter-racotta o in un capace lavatoio,

il puzzo di sapone. Quindi ven-gono stesi ad asciugare sperando nel sole, o cantando per invo-gliarne i raggi a cadere.Giovedì: i panni si finiscono di asciugare.Venerdì: i panni sono piega-ti da stiratrici o soppressiere raggruppati insieme per essere riconsegnati e quindi riportati alle rispettive case, dove came-riere o padrone sovraintendono il riscontro tra quanto è uscito sporco e quanto tornato pulito e provvedono a pagare la lavan-daia.Sabato: si fanno i conti degli in-troiti e vengono pagate le lavora-trici a giornata, dette giornaliste.Domenica: è un giorno di festa che corona la settimana di lavoro della lavandaia, buono “per ac-conciarsi, azzimarsi, abbellarsi, mettere il meglio che si ha, anda-re alla messa a sentire le pubbli-cazioni, pranzare all’aria aperta, correre a spasso, ballar la taran-tella ed aspettar la serenata.*”(*)De Bourcard: “Usi e costumi di Napoli e Contorni” volume I, pagg. 57 e segg.

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