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“E’ apparsa la grazia di Dio” (Tt 2,11). Le parole dell’apostolo Paolo a Tito, ci introdu- cono nel tempo dell’at- tesa e della speranza, qual è l’Avvento e ci permettono pure di cogliere il senso del Natale: è Gesù la gra- zia che non solo appare ma che si stabilisce al- l’interno della storia de- gli uomini, che si fa sto- ria divina, condivisa, amata e liberata. E’ stato scritto che “la- sciandoci condurre dal- la liturgia, sperimen- tiamo il grande para- dosso dell’esperienza cristiana. Essa è orientata al compimento ultimo della storia: il trionfo pieno e definitivo della vita; ma non siamo costretti a ri- mandare l’esplosione della gioia perché in quel Bambino che giace nella man- giatoia Dio mostra la sua gloria e riempie fin da ora la nostra solitudine”. La nostra solitudine e le nostre soli- tudini sono riempite e superate dalla Sua compagnia, frutto del suo irrompe- re nella vicenda umana. Quella compagnia ci permette, a nostra volta, di sentirci a Lui prossimi e quindi capaci di spezzare e condividere il pane duro delle nostre angosce e delle nostre difficoltà con il suo amore divino. E allora quel pane duro diventa pane fresco e profumato, pane di speranza. Il Natale vissuto come grazia di Dio che appare all’orizzonte della nostra storia ispira l’esperienza di sinodo che abbia- mo iniziato recentemente: possa sem- pre più diventare una grande esperien- za di compagnia dove noi polesani, parrocchiani del Duomo e parrocchiani di tutte le comunità ecclesiali della Diocesi mettiamo sopra lo stesso tavolo le preoccupazioni, i problemi quotidiani, le incertezze di giorni senza prospettive e le incertezze del vivere la fede e tras- formare il tutto, con la grazia di Dio che continua ad apparire e con la nostra buona volontà che vogliamo rinno- vare, in cibo di vita e di fraternità. Mettersi insieme, camminare insieme, fare esperienza di compagnia è il significato che vogliamo dare all’im- magine centrale di questo numero na- talizio del nostro bollettino parroc- chiale in cui si sovrappongono alcune foto di Chiese significative della nostra diocesi; mettersi insieme, camminare insieme, fare esperienza di compa- gnia è un percorso che va fatto per gradi, nel rispetto dei tempi di ciascuno, senza fretta, e con grande senso di responsabilità. Un programma e un impegno che coinvolge tutti e in particolare chi ha sensibilità di fede, che eminentemente è sensibilità profondamente umana che guarda con attenzione, delica- tezza e bontà chi è deluso e senza speranza, chi è malato e solo, chi non sa esprimere per pudore le proprie difficoltà e i propri bisogni. Camminare insieme per fare espe- rienza di compagnia, per portare i pesi gli uni degli altri, per fare famiglia, per godere di ciò che soprattutto ci uni- sce, per far felici e per rendersi conto che val la pena vivere la vita, che ci è data in dono e che è costantemente illuminata dalla grazia che è apparsa al nostro orizzonte: unica luce che sconfigge ogni notte. E’ il contenuto dell’augurio di Buon Natale che rivolgiamo alla comunità parrocchiale del Duomo auspicando per tutti salute e ogni bene nel’anno nuovo 2009. Don Carlo parroco, Don Andrea e i sacerdoti della parrocchia A An nn no o X XX XX XI I n n° °4 4 N NA AT TA AL LE E 2 20 00 08 8

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Duomo in Dialogo - Dicembre 2008

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Page 1: Natale 2008

“E’ apparsa la grazia di Dio” (Tt 2,11). Le parole dell’apostolo Paolo a Tito, ci introdu-cono nel tempo dell’at-tesa e della speranza, qual è l’Avvento e ci permettono pure di cogliere il senso del Natale: è Gesù la gra-zia che non solo appare ma che si stabilisce al-l’interno della storia de-gli uomini, che si fa sto-ria divina, condivisa, amata e liberata. E’ stato scritto che “la-sciandoci condurre dal-la liturgia, sperimen-tiamo il grande para-dosso dell’esperienza cristiana. Essa è orientata al compimento ultimo della storia: il trionfo pieno e definitivo della vita; ma non siamo costretti a ri-mandare l’esplosione della gioia perché in quel Bambino che giace nella man-giatoia Dio mostra la sua gloria e riempie fin da ora la nostra solitudine”. La nostra solitudine e le nostre soli-tudini sono riempite e superate dalla Sua compagnia, frutto del suo irrompe-re nella vicenda umana. Quella compagnia ci permette, a nostra volta, di sentirci a Lui prossimi e quindi capaci di spezzare e condividere il pane duro delle nostre angosce e delle nostre difficoltà con il suo amore divino. E allora quel pane duro diventa pane fresco e profumato, pane di speranza.

Il Natale vissuto come grazia di Dio che appare all’orizzonte della nostra storia ispira l’esperienza di sinodo che abbia-mo iniziato recentemente: possa sem-pre più diventare una grande esperien-za di compagnia dove noi polesani, parrocchiani del Duomo e parrocchiani di tutte le comunità ecclesiali della Diocesi mettiamo sopra lo stesso tavolo le preoccupazioni, i problemi quotidiani, le incertezze di giorni senza prospettive e le incertezze del vivere la fede e tras-formare il tutto, con la grazia di Dio che

continua ad apparire e con la nostra buona volontà che vogliamo rinno-vare, in cibo di vita e di fraternità. Mettersi insieme, camminare insieme, fare esperienza di compagnia è il significato che vogliamo dare all’im-magine centrale di questo numero na-talizio del nostro bollettino parroc-chiale in cui si sovrappongono alcune foto di Chiese significative della nostra diocesi; mettersi insieme, camminare insieme, fare esperienza di compa-gnia è un percorso che va fatto per gradi, nel rispetto dei tempi di ciascuno, senza fretta, e con grande senso di responsabilità. Un programma e un impegno che coinvolge tutti e in particolare chi ha sensibilità di fede, che eminentemente è sensibilità profondamente umana che guarda con attenzione, delica-tezza e bontà chi è deluso e senza speranza, chi è malato e solo, chi non sa esprimere per pudore le proprie difficoltà e i propri bisogni. Camminare insieme per fare espe-rienza di compagnia, per portare i pesi gli uni degli altri, per fare famiglia, per godere di ciò che soprattutto ci uni-sce, per far felici e per rendersi conto che val la pena vivere la vita, che ci è

data in dono e che è costantemente illuminata dalla grazia che è apparsa al nostro orizzonte: unica luce che sconfigge ogni notte. E’ il contenuto dell’augurio di Buon Natale che rivolgiamo alla comunità parrocchiale del Duomo auspicando per tutti salute e ogni bene nel’anno nuovo 2009.

Don Carlo parroco,

Don Andrea e i sacerdoti della parrocchia

AAAAAAAAnnnnnnnnnnnnnnnnoooooooo XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXIIIIIIII–––––––– nnnnnnnn°°°°°°°°44444444

NNNNNNNNAAAAAAAATTTTTTTTAAAAAAAALLLLLLLLEEEEEEEE 22222222000000000000000088888888

Page 2: Natale 2008

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2

Lo «stemperamento»

della religione

Dall’indagine socio-religiosa emerge innanzitutto una

significativa apertura alla dimensione spirituale della vita,

nonostante il materialismo che domina nella nostra cultura.

Quasi il 90% riconosce l’esistenza di qualcosa che va oltre la

realtà materiale delle cose, come l’amore profondo per una

persona, il dolore per la perdita di una persona cara, il contatto

vivo con la natura, i momenti di riflessione profonda sulla propria

vita, ecc. Questo atteggiamento può diventare esperienza

religiosa se si incontra con una tradizione religiosa vitale.

Il riferimento religioso è tenuto in considerazione dalla quasi

totalità dei soggetti intervistati. Una percentuale che si aggira

attorno al 93% dei polesani ammette l’esistenza di Dio o almeno

l’esistenza di un Essere superiore, di un Trascendente. Una

percentuale, che oscilla tra l’80 e l’85%, pensa almeno di tanto in

tanto a Dio e ricorre a lui con la preghiera.

Questa alta percentuale di credenti, però, comprende un 35%

di credenti che vivono nell’incertezza e del dubbio, senza sentire

il bisogno di risolvere questi dubbi. I giovani che vivono in questa

situazione di incertezza arrivano alla percentuale del 43%.

In molte persone che si dicono credenti domina una visione

soggettivistica delle verità cristiane. L’accettazione delle

credenze religiose, infatti, tende a restringersi quanto più au-

menta la loro specificità confessionale e la loro forza vincolante.

Si passa:

- dal 93% che ammette l’esistenza di un Dio (90% i giovani),

- al 58% che crede in Dio senza dubbi (47% i giovani),

- al 54% che crede in un Dio personale (per i giovani scende al

45%),

- al 52% che crede in Gesù Cristo figlio di Dio (solo il 39,5% dei

giovani),

- al 43% che crede nella presenza reale di Cristo nell’Eucaristia

(solo il 32% dei giovani),

- al 31% che crede nella nostra risurrezione dopo la morte (solo il

22,8% dei giovani).

ALCUNE

CONSIDERAZIONI Siamo quindi in presenza di un

fenomeno contraddittorio: da una par-

te un apprezzamento e una domanda

di religione; dall’altra un progressivo

“stemperamento” della stessa.

Sembra che la domanda di religione

sia riconducibile più al bisogno di sicu-

rezza, che di senso e di trascendenza

che c’è nell’uomo.

L’aumento della complessità sociale

e del pluralismo culturale, tipico delle

società industriali avanzate, e il declino

dell’autosufficienza filosofica, ideologi-

ca, scientifica e tecnica, soprattutto di

fronte ai “momenti critici” dell’esisten-

za personale e sociale, generano nel-

l’uomo un bisogno di sicurezza e di sta-

bilità e, perciò, la ricerca di punti di ri-

ferimento più affidabili.

L’istanza religiosa sembra essere

orientata prima di tutto a far fronte

alle condizioni critiche dell’esistenza.

Ma fintanto che essa è funzionale solo

al bisogno di sicurezza, abbiamo a che

fare con una fede “reattiva”, di rifugio,

che gioca in difesa, piuttosto che con

una fede “proattiva”, che occupa nella

vita personale e sociale un ruolo

innovativo e profetico.

Ne consegue una religione che

assume prevalentemente un carattere

consolatorio e rassicurante; essa conti-

nua a sopravvivere, ma non disturba. Si

rileva un progressivo scollamento tra i

riferimenti della fede e le scelte prati-

che della vita. Cosa dobbiamo fare?

CCRREEDDEERREE nnoonn CCRREEDDEERREE II ddaattii ddeellll’’iinnddaaggiinnee ssoocciioollooggiiccaa

Il primo anno sinodale… in ascolto Il cammino sinodale che abbiamo iniziato il 21 settembre 2008 ci chiede di metterci in ascolto della nostra realtà sociale, culturale e religiosa e di verificare se il nostro modo di essere Chiesa e di fare pastorale risponde alle mutate esigenze dei tempi. Lo scopo di questo ascolto è quello di conoscere la situazione socio-culturale e religiosa del Polesine, per poter svolgere la nostra missione in modo fedele a Dio e all’uomo di oggi. Con questo spirito vogliamo “leggere” alcuni risultati dell’indagine sociologica “Credere/ non credere”, svolta dall’Osservatorio Socio-religioso Triveneto.

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3

IN CAMMINO CON SAN PAOLO Corso di spiritualità proposto dalla parrocchia presso “Villa Assunta” di Luvigliano

nei giorni 11-14 novembre 2008

L’Anno Paolino : aperto dal Papa il 28 giugno 2008 Con i primi Vespri della solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, presieduti dal Papa Benedetto XVI nel pomeriggio di

sabato 28 giugno, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, si è aperto l’Anno Paolino, con la partecipazione del

Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I e di delegati delle altre Confessioni cristiane, e alla presenza, di migliaia di

fedeli e di pellegrini. L’anno paolino si chiuderà il 29 giugno 2009.

PREGHIERA A S. PAOLO Glorioso San Paolo, Apostolo pieno di zelo, Martire per amore del Cristo, dai a noi una fede profonda, una speranza incrollabile,un amore ardent e per il Signore affinché possiamo dire con te: ''Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me''. Aiutaci a diventare apostoli che servono la Chiesa con una coscienza pura, testimoni della sua verità e della sua bellezza in mezzo alle oscurità del nos tro tempo. Con te lodiamo Dio nostro Padre, « A lui la gloria, nella Chiesa e nel Cristo per tutti i secol i dei secoli.» Amen

Da diverso tempo a questa parte la nostra parrocchia porta avanti una lodevole iniziativa, come è quella degli esercizi spirituali, nata dal gruppo diocesano dei sacristi. Anche quest’anno un gruppo di persone si è dato appuntamento per alcuni giorni di intensa riflessione e preghiera presso una accogliente casa di spiritualità situata sui colli Euganei. Sollecitati dall’anno paolino si è compiuto un percorso di approfondimento della figura e del pensiero di San Paolo, per dare più spessore alla nostra esperienza di fede e poterla vivere con maggiore senso di gratitudine e di lode. Aiutati dalle catechesi che Papa Benedetto XVI tiene ogni mercoledì, sono stati trattati alcuni temi particolarmente suggestivi riguardanti l’ambiente in cui San Paolo ha vissuto, la sua conversione, il suo rapporto con Cristo, la sua idea di chiesa, il valore della croce e della risurrezione così come è stato esposto nelle sue lettere. Si è scoperto un Paolo particolarmente attuale, vicino alla vita di ciascuno di noi, inserito nelle nostre preoccupazioni e nei nostri pensieri: un Maestro e un Amico che insegna ancora ad entrare nel mistero di Dio con la consapevolezza di essere da Lui profondamente amati. L’anno paolino ci ha offerto una opportunità meravigliosa per addentrarci in una riflessione che si pensava essere prerogativa per addetti ai lavori e invece è patrimonio di tutti anche di chi non ha una grande attrezzatura culturale. D’altra parte San Paolo stesso si è rivolto, scrivendo le sue lettere, soprattutto a persone del popolo, persone a cui era stato dato quel dono di fede, che veniva da lui e dalle sue parole rinvigorito e rafforzato; è lo stesso dono di fede che il Signore continua ad elargire a ciascuno di noi. Il corso di spiritualità si è concluso nella gioia di aver partecipato a una esperienza necessaria per la nostra crescita di fede e nel darci appuntamento per il prossimo anno. Un partecipante

“ DUOMO in dialogo ” Periodico della Comunità Parrocchiale del

Duomo di Rovigo

Direttore Responsabile: D. Bruno Cappato

Direttore D. Carlo Maria Santato

Autorizzazione del Tribunale di Rovigo n. 1498 del 24 aprile 1980

CANONICA P.zza Duomo 5 – Tel. 0425 22861 e-mail: [email protected]

sito:www.duomorovigo.it SACRESTIA

Tel 348 6889157 Chiuso in redazione

Giovedì 11 dicembre 2008 Stampa ARTESTAMPA

Via B. Tisi da Garofolo 14 - Rovigo Tel. 0425 - 31855

Page 4: Natale 2008

Diario d’EstateE’ stata un’estate carica di esperienze fondamentali per tanti nostri ragazzi, adolescenti, giovani, am-malati, famiglie della nostra Parrocchia del Duomo, segno di vivacità e di Grazia che nostro Signore non si stanca di concederci. Bello sfogliare insieme le foto e le testimonianze di queste nostre espe-rienze sotto l’albero di Natale: è un dono che ci concediamo, rappresenta l’album di famiglia della nostra Parrocchia e ci riporta a quei giorni di bellezza indimenticabile. E’ un’occasione per ringraziare le tantissime persone della nostra comunità che si sono rese disponibili in ogni modo.

Giornata Mondiale della Gioventù a Sidney (10 - 22 luglio 2008)

CampoScuola Ragazzi a Piani di Luzza (Ud)(13 - 20 luglio 2008)

CampoScuola Adolescenti ad Assisi(28 luglio - 3 agosto 2008)

CampoScuola Preadolescenti a Piani di Luzza (Ud)(20 - 27 luglio 2008)

Route Clan Fuoco Rovigo 1 Riva del Garda

(9 - 17 agosto 2008)

PellegrinaggioDiocesanoa Lourdes(25 - 31 agosto 2008)

Vacanza Insieme Gruppo Famiglie a Moena (10 - 20 agosto 2008)

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Page 5: Natale 2008

Dal 13 al 20 luglio scorso si è svolto il camposcuola estivo per ragazzi di 4° , 5° elementare e 1 media a Piani di Luzza (Ud). Sessantacinque i ragazzi che hanno vissuto quest’indimenticabile esperienza, seguiti da dodici animatori e cinque cuoche. È stata una settimana ricca di esperienze che hanno visto i bambini protagonisti delle varie attività e giochi che hanno riempito i bellissimi giorni trascorsi assieme.Il tema conduttore della settimana è stato: Corro per la via del Tuo Amore… e prendendo spunto dal film "Robots" abbiamo cercato di far comprendere loro, giorno per giorno, quanto è grande l’ amore di Dio. I bambini hanno risposto agli stimoli dati dalle giornate molto bene; ci siamo quasi stupiti nel vederli interagire tra loro nel migliore dei modi. Ogni giornata ha avuto un tema preciso, approfondito attraverso la preghiera, il gioco, la riflessione, il lavoretto e un momento celebrativo nella Chiesa del Villaggio Turistico. I temi sono stai: Tu puoi sempre brillare: com’è bello scoprirsi amati e chiamati da sempre all’amore di Dio rendendoci conto che di qualunque cosa noi siamo fatti: in famiglia, amici, parenti, carattere (bello o brutto) , ecc. noi possiamo sempre

brillare. Perchè essere Tu se puoi essere di più?: accogliere se stessi come un

grande dono di Dio. Amici va bene: scoprire che l’amicizia è fatta di ascolto, divertimento, condivisione di progetti e per tanti nostri piccoli la preghiera insieme in cerchio. Arrendersi? con Te mai!: individuare ciò che attiva in noi e attorno a noi il bene e il male, non arrendersi mai di fronte alle difficoltà. Questo è il momento di brillare: affrontando

il cammino come metafora nella via dell’amore. E’ Festa!: riconoscere

nella fiducia ricevuta e donata da Dio la chiave vincente per

compiere la Missione che ci ha affidato.Ricordo che quando

abbiamo chiesto loro che cosa vorrebbero portare a casa da questo campo tanti hanno risposto: "Poter continuare a pregare in famiglia insieme come abbiamo imparato qui". La mia esperienza come animatrice è stata stupenda, ho avuto modo di conoscere meglio tanti bambini ed ho ricevuto da loro tanto: qualcuno mi ha detto di essersi fatto dei nuovi amici tra cui gli animatori; tanti che incontro

ancor oggi in chiesa o per strada mi dicono che vogliono ripetere l’esperienza del camposcuola anche l’anno prossimo; anche il semplice "grazie" di uno di loro mi ha riempito il cuore. Queste

sono sensazioni che si provano solamente stando una settimana insieme a loro: dal buongiorno del

Corro per la Via del Tuo AmoreIl Camposcuola dei ragazzi e ragazze a Piani di Luzza

Pag. II

Page 6: Natale 2008

particolare: la veglia alle stelle, animata da un grande fuoco scoppiettante, e la Santa Messa di chiusura campo. Lo Spirito ci ha

voluto lì con Lui in mezzo a quei ragazzi, con le loro preghiere, i loro canti, le loro emozioni, i loro silenzi, mentre nelle stesse ore da un’altra parte in un clima caotico e disordinato si consumava il dramma di Nicole. Signore proteggi tutti questi nostri ragazzi; fa’ che in mezzo a tanto rumore e confusione sappiano cogliere

le occasioni di sano divertimento e tenere lontane le esperienze così tragicamente pericolose. Un GRAZIE a tutti i compagni di viaggio: grandi e piccoli e in particolare a Stefania, Marisa e Teresa, che hanno condiviso con me tante ore ai fornelli e al secchiaio.E... alla fine del campo chiedo al Don: “ e allora?”; risposta “ bene, bene, anche se c’è sempre qualcosa da migliorare”.“è vero” rispondo, “l’anno prossimo il minestrone (poco

apprezzato dai ragazzi) non lo faremo più”.Un ciao a tutti e arrivederci a presto.Lorenza

IL CAMPO VISTO DALLA CUCINA

65 Ragazzi di 4 e 5 elementare e 1°media, una decina di animatori tra giovani ragazzi e adulti + Don Andrea + il mitico e sempre presente Paolo e .... noi cuoche. In tutto 82 presenze (non poche) che moltiplicate x 8 giorni x 2 pasti al giorno + colazioni e merende, hanno significato veramente tanta “PAPPA”. Sotto il cappello “CARITA’ = AMORE” è STATO UN BEL CAMPO: animatori capaci e preparati hanno saputo organizzare le giornate dei ragazzi in modo intenso, armonioso e divertente: non c’è stato spazio per la noia. Abbiamo condiviso due momenti in

mattino al bacino della buona notte la sera; restando loro vicino sia nei momenti belli come quelli un po’ più tristi: per la nostalgia della mamma o del papà, perché la nonna si è fatta male, per un mal di pancia, perché non riuscivano a prendere sonno o semplicemente per aver qualcuno vicino pronto ad ascoltare quello che era successo durante il giorno. Grazie al camposcuola anche tra noi animatori è nata un’amicizia tra persone che non si conoscevano e si è quindi consolidata un’ottima squadra che si è data appuntamento alla prossima estate.Un immenso GRAZIE a Don Andrea e a Don Carlo e alla squadra degli animatori per avermi dato la possibilità di provare questa straordinaria esperienza.

Moira e gli animatori.

Pag. III

Page 7: Natale 2008

Si è svolto dal 20 al 27 luglio scorso presso il villaggio GE.TUR. di Piani di Luzza (UD), il campo estivo per i 47 ragazzi di II e III media dell’U.P. Rovigo Centro (Duomo, S. Francesco, S. Bortolo, S. Rita). I ragazzi erano accompagnati da

Don Andrea e da 6 animatori, Anna, Enrico, Lucia, Paola, Sara e Mirco. “Corro per la via del tuo amore” era il tema guida di tutto il campo e il tema della scorsa giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. L’età stupendamente critica ed euforica dei ragazzi ha permesso agli animatori di poter esprimere lo slogan legandolo a tutte le sfumature della bellezza espresse come vele dell’unico veliero con cui ognuno può navigare sulle acque dell’esistenza. Ogni giorno si faceva tappa in un porto per scendere dentro se stessi ed indagare aspetti vitali per l’esperienza di vita e di fede di ciascuno.La bellezza del crescere ci ha guidati a scoprire che siamo frutto dell’amore di Dio, frutto di una mente che ci ha pensati fin nella più piccola piega del nostro essere. È l’età delle scelte in cui vorremmo crescere ma anche rimanere ancorati alle false certezze che ci impediscono di prendere il largo. È l’età dei sogni per il futuro e l’età dei dubbi che li ingabbiano. Proprio per questo la scelta di vedere uno spezzone del cartone animato Peter Pan ha contribuito a leggere in prospettiva futura l’idea di vita, di sogni, di progetti che ogni ragazzo porta nel cuore. Aprire se stessi al vento dello Spirito diventa allora fondamentale per diventare uomini e donne del domani.La bellezza delle relazioni si è colta nella passeggiata a coppie che ci ha condotti fino a Cima

Sappada. Ogni ragazzo ha scelto un

amico con cui camminare e a cui raccontare se stesso a partire dalle proprie scelte in ogni ambito. Al ritorno, nel pomeriggio, alcuni sport tra cui la gettonatissima gara di canoe, hanno dato la possibilità ai ragazzi di mettere a servizio degli altri le proprie capacità. Anche il gesto serale, durante la celebrazione quotidiana, della profumazione dei piedi dei ragazzi con il nardo, compiuto dagli animatori ha voluto esprimere la bellezza di essere uniti, di essere amici.Il terzo giorno abbiamo scelto di affrontare il tema del volontariato espresso come bellezza del dono di sé. Il film Patch Adams ha accompagnato tutta la mattinata offrendo ai ragazzi la possibilità di mettersi a confronto con la realtà della “compassione”, farsi cioè, carico del fratello, non solo curandolo nel fisico ma anche nel cuore. Farsi carico dell’altro è saper accettare ogni uomo come compagno di strada, scoprire che l’uomo viene prima di ogni ideologia, religione o programma politico. L’uomo al centro, dunque, di questa giornata. ll Giovedì lo abbiamo riservato all’escursione che ci ha portati fino a quota 2100, ai laghi d’Olbe e per i più temerari (in 10) fino ai 2500 metri, sulla cresta del monte dal quale era possibile scorgere la bellezza della Val Visdende. La bellezza dell’amore vero è stato il penultimo tema affrontato. L’amore, e più in particolare l’innamoramento, è l’esperienza più bella che molti ragazzi fanno a questa età. Proprio per questo motivo diventava necessario affrontare il tema dell’amore, della corporeità e dell’affettività dando contenuto a ciò che spesso è visto banalmente e in modo superficiale. L’inizio delle attività è stato dato leggendo in gruppo le risposte ad alcune domande che, prima di partire, gli animatori avevano rivolto a dei loro amici via e-mail sul tema dell’amore. Tantissime le risposte pervenute che hanno reso reale il tema affrontato.

La Bellezza di un Campo insiemeL’esperienza dei preadolescenti a Piani di Luzza

Pag. IV

Page 8: Natale 2008

La serata è stata caratterizzata dalla veglia alle stelle. Dopo il cerchio attorno al fuoco ogni ragazzo è stato accompagnato dagli animatori in mezzo al campo da calcio che per una sera è diventato una cattedrale, dove sul terreno di gioco 47 lumini segnalavano il luogo in cui ciascun ragazzo avrebbe vissuto il tempo di deserto. In fondo al campo una luce attendeva di essere accesa non appena Gesù Eucaristia avesse fatto ingresso nel campo. E così è stato. Ad ogni ragazzo è poi stata consegnata la lettera scritta dai propri genitori e una traccia di preghiera pensata per ciascuno. Un’esperienza emozionante e commovente espressa dai ragazzi nelle tante preghiere deposte ai piedi dell’ostensorio e conclusasi con la processione fino alla chiesa. Un’esperienza che nei piani doveva concludersi presto ma che, senza eccessi, si è prolungata fino all’una di notte. A seguire i ragazzi hanno consumato lo spuntino notturno assieme.L’ultimo tema ha richiamato la bellezza di essere Chiesa, di essere membra dell’unico corpo, per il Battesimo che ci è stato donato. La celebrazione penitenziale, vissuta ancora nel clima della sera precedente, ha espresso in modo chiaro la bellezza dell’essere riconciliati gli uni con gli altri per essere immagine credibile di Chiesa. Questa volontà è stata espressa dai ragazzi con un impegno effettivo di servizio scritto su un mattone da loro costruito. La serata finale ha visto i ragazzi coinvolti in prima persona come “animatori” del gruppo. Hanno infatti organizzato loro i giochi e le scenette che li hanno tenuti impegnati fino a notte fonda. La domenica poi, abbiamo portato tutto davanti all’altare, perché semi gettati in questo campo, diano frutto nei mesi e negli anni avvenire e i nostri ragazzi possano sempre dire con la vita e con rinnovato stupore “Signore, corro per la via del tuo amore!”. La bellezza di essere ragazzi di oggi, giovani col cuore grande!

Enrico e Paola

La Veglia alle stelleGrazie Gesù per tutte le cose belle che ci dai, aiutaci sempre a trovare la giusta via nel bene. Aiutaci a crescere e maturare nella nostra vita. Amen

Caro Gesù, aiutami a superare le

difficoltà che il futuro mi prospetta e proteggi la

mia famiglia e tutti i miei amici. Amen

Grazie Signoreper avermi donato una famiglia su cui io posso sempre contare; grazie Signore che mi stai sempre vicino anche quando io non me ne accorgo, grazie perché ho partecipato a questo campo in cui ho imparato cose importantissime, mi

sono arricchita il cuore di cose meravigliose! Perdonami se, a volte, dico o faccio cose sbagliate; Signore, aiutami ad amare più come tu hai fatto con noi! Amen

Signore, grazie di avermi dato una famiglia così

bella che mi ama tanto, degli amici che mi vogliono bene e questo viene ricambiato

anche da parte mia.Grazie Signore, per avermi fatto nascere e di avermi fatto conoscere i miei amici. Ti ringrazio inoltre per avermi dato un fratello paziente e simpatico. Grazie Signore.

Ti ringrazio, Signore, per avermi donato due genitori così buoni, spontanei ma anche severi, per avermi donato un fratello. Gli voglio troppo bene, Tu

continua a proteggerlo anche se non crede più in Te. Mi dispiace moltissimo ma io sento che lui prova ancora compassione, amore, per Te. Ti chiedo quindi di aiutarmi ad aiutarlo. AmeGrazie, Signore, per avermi creata.Grazie per l’acqua, il fuoco, l’erba, l’aria. Grazie per aver creato l’uomocon i suoi pregi e i suoi difetti.Grazie per esserti sacrificato per noi.Grazie perché sempre ci perdoni.Grazie, Signore Gesù.Dio,perdonami se in questi mesi sono un rompiscatole con tutti anche perché spesso comincio io. Sono stato molto contento di fare il deserto perché è stato bello pregare in questo modo.

Caro Gesù, grazie perché mi stai illuminando questa notte con la tua luce in questo momento di preghiera. Sei qui davanti a me, che mi osservi, mentre prego, proprio come un angelo custode. È bello avere un momento così diverso dal normale per pregarti. Spero tu mi guiderai sempre ed io avrò sempre fede in Te! Amen Pag. V

Page 9: Natale 2008

Come ogni anno il camposcuola...anzi no, quest'anno no! Non era il solito campo, non nelle solite montagne ma bensì ad Assisi...Fantastico! Fatica? Si tanta... Dolore ai piedi? Eccome se ce lo ricordiamo. Esperienza? Indimenticabile, Unica, Vera. Più o meno così potrebbe rispondere ognuno dei 35 ragazzi di prima, seconda e terza superiore di età compresa tra i 15 e i 17 anni che ha fatto quest'esperienza nella città di Francesco accompagnati da sette animatori e da don Andrea nella settimana tra il 28 luglio e il 3 agosto scorso. Tutto è iniziato lunedì 28 luglio alle 21.20 mentre tutti gua rdavano a m m a l i a t i la bellezza della Basilica: spunta Fra A lessandro, giovane frate m i n o r e , che ci ha introdotto e presentato la vita di San Francesco, partendo però da una domanda che ognuno di noi deve porsi: "stiamo camminando nella via della felicità per riuscire un giorno ad essere davvero felici?". Nella serata ci ha fatto capire che lui sta camminando in questa via ma che di strada ne deve fare ancora tanta...e NOI? Ogni giornata era vissuta a partire dalla vita di Francesco: la sua chiamata, la sua scelta di servire unicamente Gesù Cristo, la sua volontà di camminare nella fraternità, la vita di preghiera… Nei

giorni seguenti, nel correre per le vie di

questa bellissima cittadina tra casa natale, Santa Chiara, San Rufino, San Damiano, San Francesco, abbiamo avuto anche la fortuna di incontrare una suora di clausura. Suor Maria Paola ci parlava da dietro una grata, mentre dialogava con noi della sua vita, la divisione tra noi e lei è svanita. La sera Don Andrea durante la compieta ci ha fatto riflettere sul fatto che la libertà: "non è fisica ma spirituale" come ci aveva fatto capire Suor Maria Paola.

La solita camminata del campo quest'anno è stata una "scalata" per giungere all'Eremo, luogo nel quale Francesco ha scoperto quale fosse la vera felicità. Tra i tanti luoghi sacri e significativi che abbiamo avuto la possibilità di visitare, la chiesa di Santa Maria

degli Angeli nel giorno nel Perdono d’Assisi, con centinaia e centinaia di pellegrini da diverse parti del mondo giunti per ricevere l'indulgenza plenaria, è stato forse il luogo più simbolico. In mezzo a tutto questo, gioco notturno e veglia alle stelle compresi, i ragazzi si sono affiatati tantissimo, creando grandi rapporti

che li hanno portati a confrontarsi ed aiutarsi nei momenti di difficoltà, in modo da non lasciare nessuno fuori dal gruppo e restare tutti uniti. Un ringraziamento a coloro che hanno permesso questa magnifica esperienza, i sacerdoti, i genitori, gli animatori e le persone che silenziosamente hanno collaborato per rendere indimenticabile tutto questo Gli animatori

Per la Via del Tuo Amore ad AssisiL’esperienza indimenticabile degli adolescenti

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Padre Nostro che sei nei Cieli sia santificato il Tuo NomeGrazie Signore di amarci tutti indistintamenteGrazie Signore per essermi sempre vicinoGrazie Signore per avermi affiancato delle persone fantastiche, l’amore di una famiglia e la sincerità degli amici.Grazie Signore perchè anche nelle difficoltà Tu non mi abbandoni mai,Grazie Signore perchè con Te regna la PaceGrazie Signore per questa opportu-nità di essere qui al CamposcuolaNoi Signore ti ringraziamo per averci donato la Vita.Dacci oggi il nostro pane quotidiano.Signore, aiuta noi giovani a seguire sempre la tua Parola,a non cadere in tentazione e a realizzare un mondo migliore.Porta aiuto alle persone bisognose, ai nostri familiari, amici e conoscenti così che possano trovare la felicità che solo Tu sai dare.Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori.Gesù, ti chiediamo perdono per la nostra mancanza di ascolto, perdonaci per la nostra indifferenza, per il nostro egoismo,Scusaci per la nostra mancanza di rispetto nei tuoi confronti e in quella degli altri.Scusaci se non siamo stati in grado di capire gli altri.Infine perdonaci per gli errori che commettiamo tutti i giorni.

i ragazzi del Campo

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Anche quest’ estate il gruppo famiglie, composto da 27 persone, ha trascorso in Val di Fassa, presso la casa del C.T.G. di Someda-Moena, la ormai tradizionale vacanza spirituale.Si è trattato di una vacanza vissuta in armonia con la natura e i paesaggi montani, sempre incantevoli, e con la preghiera e le riflessioni sulla Parola, altrettanto arricchenti e rappacificanti per lo Spirito. Tutto è stato condiviso dai partecipanti in modo unitario e fraterno: dalle camminate, alla recita delle orazioni nei principali momenti della giornata, nonché gli abbondanti pasti dai sapori montani, e poi i giochi, i canti, i film. Si è anche dedicato qualche momento (di pioggia!) alla riflessione sull’imminente Sinodo Diocesano, cercando di inquadrarne le caratteristiche principali dell’evento. Dal confronto sono emersi alcuni aspetti importanti: - il Sinodo è occasione per sperimentare un percorso comune nelle attività pastorali sia tra le parrocchie che tra i gruppi di una stessa parrocchia;- il Sinodo è occasione per aumentare il senso di appartenenza e di responsabilità da parte dei fedeli alle proprie comunità e alla Chiesa; - il Sinodo è occasione per incrementare la formazione degli adulti e per realizzare momenti di preghiera comunitari; - il Sinodo è occasione per essere “famiglia di famiglie” cercando di vivere l’unità parrocchiale in iniziative comuni. Dopo ferragosto, il soggiorno si è concluso lasciando nei cuori di chi vi ha partecipato tanta serenità, amicizia e salute (sia fisica che spirituale). E ora si aspetta già la prossima estate!

Per ritemprarsi nello spiritoIl gruppo famiglie in vacanza spirituale

Campo Route a Riva del GardaEstate, le spiagge si affollano, le discoteche si riempiono. Questo è quello che i ragazzi della nostra età aspettano durante tutto l’anno per vivere esperienze uniche.Noi siamo venticinque ragazzi dai sedici ai diciannove anni del gruppo scout del Rovigo 1, e la nostra esperienza indimenticabile l’abbiamo vissuta a Riva del Garda dal 9 al 16 agosto accompagnati dai nostri capi e dall’assistente ecclesiastico don Andrea.Abbiamo deciso di vivere una parte del nostro campo all’interno della casa di riposo per anziani di Riva, per poterci confrontare con una realtà nuova e soprattutto molto diversa dalla nostra. Un po’ timorosi e spaesati abbiamo cercato di rallegrare con semplicità la routine quotidiana degli ospiti del centro. Qualche canto, qualche sorriso e qualche passeggiata in città sono bastati a renderli contenti, scoprendo che dalla loro felicità scaturiva la nostra.Non si può capire quanto riappagante sia questa esperienza se non provandola: i loro e i nostri sorrisi, gli abbracci, i baci e la commozione sono all’ordine del giorno. Le loro personalità così varie e sorprendenti sono riuscite a rompere quel velo di indifferenza nei confronti degli anziani diffuso ormai ovunque, soprattutto tra i giovani.Un’esperinza che porteremo nel cuore, a cui saremo sempre legati nel ricordo di quegli anziani a cui siamo così grati.Un’avventura che consigliamo caldamente a tutti i nostri coetanei che hanno voglia di mettersi in gioco e maturare attraverso un’esperienza così forte.

Clan / Fuoco ROVIGO 1

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Il Messaggio di Sua Santità Benedetto XVI per la celebra-zione della 42a Giornata Mondiale della Pace, che si celebrerà il 1° gennaio 2009, sarà dedicato al tema: "Combat-tere la povertà, costruire la pa-ce". Il tema scelto dal Santo Padre intende sottolineare la necessità di una risposta urgente della famiglia umana alla grave questione della povertà, intesa come problema materiale, ma prima di tutto morale e spirituale. Anche di recente, il Santo Padre ha denunciato lo scandalo della povertà nel mondo: «... come si può rimanere insensibili agli ap-

pelli di coloro che, nei diversi conti-nenti, non riescono a nutrirsi a suffi-cienza per vivere? Povertà e malnu-trizione non sono una mera fatalità, provocata da situazioni ambientali avverse o da disastrose calamità na-turali … le considerazioni di carat-tere esclusivamente tecnico o eco-nomico non debbono prevalere sui doveri di giustizia verso quanti sof-frono la fame» (Messaggio di Sua Santità Benedetto XVI alla FAO del 2 giugno 2008). Lo scandalo della povertà manifesta l'inadeguatezza degli attuali sistemi di convivenza umana nel promuo-vere la realizzazione del bene co-mune (cfr Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 69).

Ciò rende necessaria una rifles-sione sulle radici profonde della povertà materiale, quindi anche sulla miseria spirituale che rende l'uomo indifferente alle sofferenze del prossimo. La risposta va allora cercata prima di tutto nella con-versione del cuore dell'uomo al Dio della carità (cfr Benedetto XVI, Lett. enc. Deus caritas est), per conquistare così la povertà di spirito secondo il Messaggio di salvezza annunciato da Gesù nel Discorso della Montagna: «Beati i poveri in Spirito, perché di essi è il regno dei cieli» (Mt 5,3). Nota della sala stampa vaticana

MESSAGGIO PER LA MESSAGGIO PER LA MESSAGGIO PER LA MESSAGGIO PER LA GIORNATA DELLA PACE GIORNATA DELLA PACE GIORNATA DELLA PACE GIORNATA DELLA PACE 2009200920092009 "Combattere la povertà, costruire la pace”"Combattere la povertà, costruire la pace”"Combattere la povertà, costruire la pace”"Combattere la povertà, costruire la pace”

GRUPPO EMMAUS – coniugi separati

PROGRAMMA 2008-2009 29 Dicembre 2008 - ore 19 - Auguri di Fine Anno, Cena in fraternità ; 1 7 Gennaio 2009 - ore 17.30; 15 Febbraio 2009 - ore 10 Ritiro di Spiritualità e S. Messa; 14 Marzo 2009 - ore 17.30 - Visione di un film; 5 Aprile 2009 - ore 17- Adorazione Eucaristica NOTE: gli incontri si svolgeranno in canonica; le rifless ioni sulla Parola avranno come tema la lettera di S .Paolo: Romani, 12. il 29 Marzo, alle ore 15, ci sarà l’Assemblea Vicar iale; Il 23-24 Maggio si svolgerà l’Assemblea Sinod ale Diocesana.

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IILL NNUUOOVVOO CCOONNSSIIGGLLIIOO PPAASSTTOORRAALLEE EELLEETTTTOO NNEELLLLOO SSCCOORRSSOO MMEESSEE DDII GGIIUUGGNNOO PPEERR GGLLII AANNNNII 22000088--22001122

MEMBRI DEL CONSIGLIO PASTORALE

Membri di diritto

ZECCHINI Sr. ELENA SCORTEGAGNA fr. ANDREA VARLIERO Don ANDREA ZIVIANI Don GIAMPIETRO PAVARIN PAOLO FENZI ERMANNO

Membri eletti nella dieci zone pastorali

BELLINELLO RENZO

BERTELLI TURCATO PATRIZIA

MARAN MARCO

MARANGONI RICCARDO

MERLO MILAN ROSETTA

MIANTE DE POLI M.STELLA

PERETTO LEONARDO

SECCO GIAMPAOLO

TOSO PAVARIN SANDRA

VERONESE MIRIAM

Membri rappr. di gruppi/associazioni

CORDELLA MAZZILLI RICCARDA Caritas-S.Vincenzo

LUCARIELLO ALFREDO E MOIRA Famiglie/Giovani coppie

OCCARI PAOLO Missionari

PITRELLI FRUNCILLO ANTONELLA Catechisti

TESI PAOLO Formazione/ Informazione

VERONESE GIACOMO Animatori

VERONESE GIOVANNI Sport Tempo Libero

VERONESE RAIMONDI AGNESE Adulti & più

ZAMBELLO MARIO Liturgia-Canto-Min.Straord.

Membri cooptati

GIUNTA CLAUDIO

MIRANDOLA MASIERO SIMONETTA

VALENTE GABRIELE

VERONESE GIANNI

Lunedi 29 settembre ha iniziato la sua atti-vità il nuovo Consiglio Pastorale Parroc-chiale, i cui componenti sono stati eletti nel giugno scorso. La concomitanza con l’avvio del Sinodo Diocesano è provviden-ziale perché permette a tutti di trovare ul-teriori motivazioni per un impegno parroc-chiale che deve essere sempre più radi-cato nella esperienza di Chiesa diocesana e quindi più partecipato. É il modo migliore per dare risposta a quanto richiesto dalla Lumen Gentium (Costituzione Dogmatica del Concilio Vaticano II sulla Chiesa) che invita i laici cristiani a sen-tirsi chiamati a contribuire all’incremento della chiesa e alla sua santificazione per-manente, attraverso gli uffici che sono loro propri. Il Consiglio Pastorale Parrocchiale, come organismo ecclesiale, saprà accogliere le istanze più urgenti, farsene carico e pro-porre progetti di comunione, fondati in au-tentiche esperienze di fede. Ci si augura che con questa consapevo-lezza e con l’aiuto del Signore si possa dare alla Parrocchia un volto migliore, un volto amichevole e fraterno, che testimoni l’amore di Dio in mezzo a noi. Qui a fianco sono riportati i nominatividei componenti onenti del nuovo Consiglio Pastorale parrocchiale che rimarranno in carica fino al 2012.

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Non c’è pietra in Terra Santa che non racconti la Parola e non vi è Parola che non rimandi alla pietra. L’esperienza estiva vissuta con gli amici di Seminario in Terra Santa dal 2 al 9 agosto scorso, e quella vissuta da alcuni nostri parroc-chiani la settimana dopo, ricalca in modo fedele questa espressione. La spiritualità dei luoghi, infatti, ri-manda continuamente alla realtà evangelica, all’incontro con Cristo. Ma cosa porto con me da questa esperienza? La Terra santa è terra di fede. Non c’è pietra che non ricordi la sto-ria di Dio con gli uomini, non c’è pietra che non rimandi alla storia di una promessa che, iniziata, nella creazione si protrae fino ad oggi per mezzo di Gesù Cristo, uomo nuovo capace di novità anche per questo nostro tempo. Terra di fede, dunque, e terra di fedi che si incontrano e che quasi gioca-no a scacchi la suddivisione persino dei territori, del singolo altare, del pezzo di terra… ogni cosa rimanda a qualcosa di più alto cui nessuno vuole rinunciare, certo è che questo mostra un’immagine reale dei cris-tiani, bisognosi di unità, capaci di realizzarla solo con la forza di Dio. Terra santa, terra di unità da invo-care per il bene della Chiesa e del-l’unica fede in Cristo. Ma in questa terra dove, per parte umana, la santità sembra essere lontana, si respira il soffio dello Spi-rito che rianima le ossa aride e le eleva a tal punto che il pellegrino si sente portato a sua volta verso Dio, in una danza dell’anima che rimbal-za nel tamburo della storia per mos-trarsi ad ogni uomo… anche il sem-plice turista non può accontentarsi di rimanere tale ed è questa la forza di quel Vangelo che prima di essere

scritto è stato vissuto in questi luoghi. È stato vissuto a Nazareth, dove l’an-nuncio di Dio ha sconvolto la vita sem-plice di due giovani, Maria e Giusep-pe, che stavano progettando il loro futuro…ma Dio, conoscendo il loro cuore, si è fatto loro compagno, si è avvicinato a tal punto da sentirli come parte di se, come “luogo” di una pro-messa da realizzare, come luogo in cui il Verbo trovasse casa. A Betlemme, il Verbo ha preso dimo-ra definitiva tra le case degli uomini. Qui il Verbo di Dio, la parola ascoltata «nei tempi antichi» dai profeti ha aper-to un’era nuova, un tempo di salvez-za, un tempo di grazia che sboccia tuttora là dove la voce di Dio si fa cammino orante, si fa corsa verso le tante grotte in cui bambini e orfani piangono la disperante solitudine. A Ain-Karen un altro incontro, quello della straordinarietà dell’ordinarietà. Una fontana, due brocche d’acqua e

quattro braccia tese nell’abbraccio che sigilla l’eterna tenerezza di Dio a cui «nulla è impossibile». Maria ed Elisabetta, l’immagine di due donne baciate dall’amore inatteso che compie le promesse antiche e si fa profezia di quelle future. E poi viene il tempo del ministero, il tempo del discepolato, il tempo dei “figli nel Figlio” che camminano ancor oggi, carichi della Speranza che arriva fino al Calvario. Roccia, bianca e spezzata, tagliata da quella croce che è fonte di vita per chi crede, per chi sa piegare il ginocchio e allungare le braccia, per chi sa ten-dere tutto se stesso verso Dio, in un grido di libertà. «Padre, nelle tue mani consegno il mio Spirito». E cade il silenzio, tre giorni di muta preghiera davanti alla tomba sigillata, ma viene il primo giorno, quello della novità. É la Terra santa, la terra in cui la Pa-rola rimanda alla pietra, e la ribalta.

Enrico Turcato

NELLANELLANELLANELLA TERRATERRATERRATERRA DIDIDIDI GESÚGESÚGESÚGESÚ

Pellegrini in Terra Santa… La Terra santa è una terra carica della sua storia e della sua tradizione umana e culturale di cui oggi è possibile notare sia le bellezze che le avversità, terra in cui un popolo lotta contro l’altro popolo per una eredità terriera che spesso frantuma ogni sfumatura di pace. Terra santa, terra di confine ricca di sapori antichi e nuovi dove la grandezza della tradizione si sposa, senza stridere, con le tecnologie più avanzate. Ma la Terra santa non è solo contenitore è anche contenuto, è anche popolo, è anche volti di persone. è come un tappeto tessuto sapientemente con fili di ogni colore che annodati assieme danno un’immagine spettacolare di un popolo che gioisce e soffre, orgoglioso della propria tradizione.

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LLOOUURRDDEESS:: 115500 AANNNNII DDII DDEEVVOOZZIIOONNEE

Il pellegrinaggio del Papa Anche il Papa, Benedetto XVI, ha visitato Lourdes dal 12 al 15 settembre scorsi percorrendo, così come tutti i pellegrini in questo anno giubilare, il “Cammino del Giubileo” che ripercorre tutte le tappe della vita di Bernardette, la ragazzina che vide la Madonna. Il papa ha messo in luce, parlando di queste apparizioni, come “Prima di presentarsi a lei, come “l’Immacolata Concezione”, Maria le fece conoscere innanzitutto il suo sorriso”. “Nel sorriso della più eminente fra tutte le creature, a noi rivolta, si riflette la nostra dignità di figli di Dio, una dignità che non abbandona mai chi è malato”.

PREGPREGPREGPREGHIERA HIERA HIERA HIERA ALL’IMMACOLATAALL’IMMACOLATAALL’IMMACOLATAALL’IMMACOLATA

O Vergine Immacolata, in questo momento vorrei affidarti specialmente i "piccoli" di questa nostra

Città: i bambini, anzitutto, e soprattutto quelli gravemente malati, i ragazzi disagiati e quanti subiscono le conseguenze di pesanti situazioni

familiari. Veglia su di loro e fa’ che possano sentire, nell’affetto e nell’aiuto di chi sta loro

accanto, il calore dell’amore di Dio! Ti affido, o Maria, gli anziani soli, gli ammalati, gli immigrati che fanno fatica ad ambientarsi, i nuclei familiari che stentano a far quadrare il bilancio e le

persone che non trovano occupazione, o hanno perso un lavoro indispensabile per andare avanti. Insegnaci, Maria, ad essere solidali con chi è in

difficoltà, a colmare le sempre più vaste disparità sociali; aiutaci a coltivare un più vivo senso del bene comune, del rispetto di ciò che è pubblico,

spronaci a sentire la città come patrimonio di tutti, ed a fare ciascuno, con coscienza ed impegno, la nostra parte per costruire una società più giusta e

solidale.

O Madre Immacolata, che sei per tutti segno di sicura speranza e di consolazione, fa’ che ci

lasciamo attrarre dal tuo candore immacolato. La tua Bellezza – Tota Pulchra, cantiamo quest’oggi - ci assicura che è possibile la vittoria dell’amore; anzi, che è certa; ci assicura che la grazia è più

forte del peccato, e dunque è possibile il riscatto da qualunque schiavitù. Sì, o Maria, tu ci aiuti a

credere con più fiducia nel bene, a scommettere sulla gratuità, sul servizio, sulla non violenza, sulla forza della verità; ci incoraggi a rimanere svegli, a

non cedere alla tentazione di facili evasioni, ad affrontare la realtà, coi suoi problemi, con coraggio e responsabilità. Così hai fatto tu,

giovane donna, chiamata a rischiare tutto sulla Parola del Signore. Sii madre amorevole per i nostri giovani, perché abbiano il coraggio di

essere "sentinelle del mattino", e dona questa virtù a tutti i cristiani, perché siano anima del

mondo in questa non facile stagione della storia. Vergine Immacolata, Madre di Dio e Madre nostra,

prega per noi!

Benedetto XVI – 8 dicembre 2008

UNA TESTIMONIANZA Lourdes è un angolo di paradiso che il Signore ha offerto al mondo. A Lourdes dimentichi te stesso e le tue preoccupazioni, ti scopri bambino di fronte alle sofferenze che ti circondano e senti in te il desiderio di aiutare gli altri con il cuore che traboc-ca di gioia; i rapporti con gli ammalati, con il perso-nale e con i pellegrini diventano incredibilmente genuini ai piedi della grotta di Massabielle. Ti tras-formi nell'uomo voluto da Dio, quell'uomo felice perché si apre all'amore di Dio, perché ne scopre l'autenticità, e non può fare a meno di amare...e amando la vita esplode di gioia. La Grotta di notte è stupenda, ti senti veramente abbracciato da Maria. Lourdes.... che stupennda oasi nel deserto!

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NNAATTAALLEE 22000088

Le origini: il presepio Il presepio.... il nostro primo pensiero va a quella lontana notte del 1223 in cui S. Francesco da Assisi volle rievocare la nascita del bambin Gesù, riproponendo ai fedeli riunitisi per ascoltare la sua parola, la scena della grotta di Betlemme, in una chiesetta a Greccio. Si trattò del primo presepe vivente e la tradizione si è perpetuata nei secoli arrivando fino ai giorni nostri: numerosissime sono infatti in Italia e nel mondo le rievocazioni della Notte Santa. Per arrivare all’attuale forma bisogna attendere il 1700 quando il presepio entra nelle case, e non solo nei conventi o nelle chiese.

MOMEMOMEMOMEMOMENTO DI PREGHIERA NTO DI PREGHIERA NTO DI PREGHIERA NTO DI PREGHIERA

IN FAMIGLIA IN FAMIGLIA IN FAMIGLIA IN FAMIGLIA

NELLA NOTTE SANTANELLA NOTTE SANTANELLA NOTTE SANTANELLA NOTTE SANTA DI NATALEDI NATALEDI NATALEDI NATALE

Il papà/la mamma: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito

santo. Tutti: Amen

Bambino: Facciamo festa insieme perché è nato Gesù. Oggi la vera pace è scesa in mezzo a noi dal cielo.

La mamma/il papà: Oggi su di noi splenderà la luce, perché è nato per noi Gesù; Dio sarà il suo nome, Principe della pace, Padre per sempre: il suo regno non avrà fine.

Bambino: voglio capire cos’è veramente suc-cesso in questa notte, 2000 anni fa.

La mamma/il papà: Mentre si trovavano a Betlemme Maria

diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

Tutti: Padre nostro…

La mamma/il papà: Accendiamo ora questo lume, che per antica tradizione i cristiani pongono sulla finestra nella notte santa come segno di attesa e di speranza.

Mentre un genitore legge la preghiera il bambino accende la candela: O Dio, che hai illuminato questa santissima notte con lo splendore di Cristo, vera luce del mondo, concedi a noi, che sulla terra lo contempliamo nei suoi misteri, di partecipare alla sua gloria nel cielo. Per Cristo nostro Signore. Amen

Albrecht Durer, Adorazione dei Magi,1504 (particolare). Firenze, Galleria degli Uffizi

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Il segno di Dio è la semplicità. Il segno di Dio è il bambino. Il segno di Dio è che Egli si fa piccolo per noi. È questo il suo modo di regnare. Egli non viene con potenza e grandiosità esterne. Egli viene come bambino – inerme e bisognoso del nostro aiuto. Non vuole sopraffarci con la forza. Ci toglie la paura della sua grandezza. Egli chiede il nostro amore: perciò si fa bambino. Nient'altro vuole da noi se non il nostro amore, mediante il quale impariamo spontaneamente ad entrare nei suoi sentimenti, nel suo pensiero e nella sua volontà – impariamo a vivere con Lui e a praticare con Lui anche l'umiltà della rinuncia che fa parte dell'es-

senza dell'amore. Dio si è fatto piccolo affinché noi potessimo comprenderLo, accoglierLo, amarLo. I Padri della Chiesa, nella loro traduzione greca dell'Antico Testamento, trovavano una parola del profeta Isaia che anche Paolo cita per mostrare come le vie nuove di Dio fossero già preannun-ciate nell'Antico Testamento. Lì si leggeva: "Dio ha reso breve la sua Parola, l'ha abbreviata" (Is 10,23; Rom 9,28). I Padri lo interpretavano in un duplice senso. Il Figlio stesso è la Parola, il Logos; la Parola eterna si è fatta piccola – così piccola da entrare in una mangiatoia. Si è fatta bambino, affinché la Parola diventi per noi afferrabile. Così Dio ci insegna ad amare i piccoli. Ci insegna così ad amare i deboli. Ci insegna in questo

modo il rispetto di fronte ai bambini. Il bambino di Be-tlemme dirige il nostro sguar-do verso tutti i bambini sof-ferenti ed abusati nel mondo, i nati come i non nati. Verso i bambini che, come soldati, vengono introdotti in un mon-do di violenza; verso i bam-bini che devono mendicare; verso i bambini che soffrono la miseria e la fame; verso i bambini che non sperimen-tano nessun amore. In tutti loro è il bambino di Betlemme che ci chiama in causa; ci chiama in causa il Dio che si è fatto piccolo. Preghiamo, affinché il fulgore dell’amore di Dio accarezzi tutti questi bambini, e chie-diamo a Dio di aiutarci a fare la nostra parte perché sia rispettata la dignità dei bam-bini; che per tutti sorga la luce dell’amore, di cui l’uomo ha più bisogno che non delle cose materiali necessarie per vivere. Benedetto XVI

24 dicembre 2006

DDIIOO SSII FFAATTTTOO BBAAMMBBIINNOO

Le origini: L’albero di Natale L’idea dell’albero di Natale in Europa ha un’origine particolare risalente ai cosiddetti “misteri”, sceneggiate che durante il medioevo, si svolgevano sul sagrato delle chiese, la sera della vigilia, in preparazione al Natale. È la scena biblica dell’Eden, sviluppata nei “misteri”, che ha dato all’albero natalizio il suo significato cristiano. Nella notte in cui si celebra la nascita di colui che, secondo la fede cristiana, ha portato nuova vita nel mondo, l’albero posto al centro del giardino dell’Eden - simbolo della caduta dell’umanità - diventa anche l’albero intorno al quale l’umanità ritrova il perdono.

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Ai fratelli e sorelle

«pace e carità con fede da parte di Dio Padre e del Signore Gesù Cristo. La grazia sia con tutti quelli che amano il Signore nostro Gesù Cristo con amore incorruttibile». Con questo saluto così intenso e appassionato san Paolo concludeva la sua Lettera ai cristiani di Efeso (6, 23-24). Con queste stesse parole noi Padri sinodali, riuniti a Roma per la XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sotto la guida del Santo Padre Benedetto XVI, apriamo il nostro messaggio rivolto all’immenso orizzonte di tutti coloro che nelle diverse regioni del mondo seguono Cristo come discepoli e continuano ad amarlo con amore incorruttibile. A loro noi di nuovo proporremo la voce e la luce della Parola di Dio, ripetendo l’antico appello: «Ques-ta parola è molto vicina a te, è sulla tua bocca e nel tuo cuore perché la metta in pratica» (Dt 30, 14). E Dio stesso dirà a cias-cuno: «Figlio dell’uomo, tutte le parole che ti dico accoglile nel cuore e ascoltale con gli orecchi» (Ez 3, 10). A tutti ora proporremo un viaggio spirituale che si svolgerà in quattro tappe e che dall’eterno e dall’infinito di Dio ci condurrà fino nelle nostre case e lungo le strade delle nostre città.

I. LA VOCE DELLA PAROLA:

LA RIVELAZIONE «Dio vi parlò in mezzo al fuoco: voce di parole voi ascoltavate, nessuna immagine vedevate, solo una voce!» (Dt 4,12). È Mosè che parla evocando l’esperienza vissu-ta da Israele nell’aspra solitudine del deserto del Sinai. Il Signore si era presentato non come un’im-

magine o un’effigie o una statua simile al vitello d’oro, ma con “una voce di parole”. È una voce che era entrata in scena agli inizi stessi della creazione, quando aveva squarciato il silenzio del nulla: «In principio… Dio disse: Sia la luce! E la luce fu… In principio era il Verbo… e il Verbo era Dio… Tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste» (Gn 1, 1.3; Gv 1, 1.3). Il creato non nasce da una lotta intradivina,(…) bensì da una parola che vince il nulla e crea l’essere. Si ha, così, una prima rivelazione “cosmica” che rende il creato simile a un’im-mensa pagina aperta davanti all’inte-ra umanità, che in essa può leggere un messaggio del Creatore: «I cieli narrano la gloria di Dio, l’opera delle sue mani annuncia il firmamento» (Sal 19, 2). (…)La parola divina è anche alla radice della storia umana. (…) La parola divina efficace, creatrice e salvatrice, è quindi in principio all’essere e alla storia, alla creazione e alla redenzione. testimonianza” in forma scritta

II. IL VOLTO DELLA PAROLA:

GESÙ CRISTO (…) La Parola eterna e divina entra nello spazio e nel tempo e assume un volto e un’identità umana, tant’è vero che è possibile accostarvisi diretta-mente chiedendo, come fece quel gruppo di Greci presenti a Gerusa-lemme: «Vogliamo vedere Gesù» (Gv 12, 20-21). Le parole senza un volto non sono perfette, perché non com-piono in pienezza l’incontro(…). Cristo è «il Verbo che è presso Dio ed è Dio», è «l’immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura» (Col 1, 15); ma è anche Gesù di Nazaret che cammina per le strade di una marginale provincia dell’impero romano,

che parla una lingua locale, che rivela i tratti di un popolo, l’e-braico, e della sua cultura. Il Gesù Cristo reale è, quindi, carne fragile e mortale, è storia e umanità, ma è anche gloria, divinità, mistero (…).

III. LA CASA DELLA PAROLA:

LA CHIESA (…)A nche la Parola di Dio ha una sua casa nel Nuovo Testamento: è la Chiesa che ha il suo modello nella comunità-madre di Gerusa-lemme, la Chiesa fondata su Pietro e sugli Apostoli e che oggi, attra-verso i vescovi in communione col Successore di Pietro, continua ad essere custode, annunciatrice e interprete della parola (cf. LG 13). Luca, negli Atti degli Apostoli (2, 42), ne traccia l’architettura basata su quattro colonne ideali: «Erano perseveranti nell’insegnamento de-gli apostoli, nella comunione fra-terna, nello spezzare il pane e nelle preghiere». (…) IV. LE STRADE DELLA PAROLA:

LA MISSIONE «Da Sion uscirà la Legge e da Gerusalemme la parola del Signore» (Is 2, 3). La Parola di Dio personificata “esce” dalla sua casa, il tempio, e si avvia lungo le strade del mondo per incontrare il grande pellegrinaggio che i popoli della terra hanno intrapreso alla ricerca della verità, della giustizia e della pace. C’è, infatti, anche nella moderna città secolarizzata, nelle sue piazze e nelle sue vie un anelito nascosto, una speranza germinale, un fremito d’attesa. A questa fame vuole rispondere la missione evangelizzatrice della Chiesa.

Per la lettura integrale del documento si rimanda:http://www.vatican.va/roman_curia/synod/index_it.htm

MESSAGGIO AL POPOLO DI DIO MESSAGGIO AL POPOLO DI DIO MESSAGGIO AL POPOLO DI DIO MESSAGGIO AL POPOLO DI DIO DELLA XII ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DELLA XII ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DELLA XII ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DELLA XII ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA

DEL SINODO DEI VESCOVIDEL SINODO DEI VESCOVIDEL SINODO DEI VESCOVIDEL SINODO DEI VESCOVI

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Domenica 23 novembre 2008, durante la Messa delle ore 19.00, presieduta dal Vescovo, due nostri parrocchiani, Alfredo Lucariello e Marco Maran, sono stati ammessi tra i candidati al diaconato perma-nente insieme ad altri tre candidati. Pubblichiamo ampi stralci dell’omelia pronunciata da Mons. Soravito nel corso della Celebrazione. Il comandamento dell’amore del prossimo è tutto un’utopia? No. Nella nostra società sono tante le persone che amano sinceramente il prossimo, il povero, il bisognoso e spendono per lui la vita. Anche nel nostro Polesine sono tante le persone e le associazioni di volon-tariato, sia ecclesiali che civili, im-pegnate in favore delle persone in situazioni di povertà e bisognose di aiuto.(…) Abbiamo davanti a noi un’altra testimonianza di questa carità. Cin-que nostri fratelli, sposi e padri di famiglia, metteranno la loro vita nelle mani di Dio e la dedicheranno al servizio dei poveri. Sono cinque adulti, che tra poco ammetteremo tra i candidati al diaconato perma-nente : un ministero ordinato che nella nostra diocesi è ancora tutto da scoprire, ma che viene a dare un ulteriore impulso all’impegno del “servizio”. Essi sono: Alfredo Luca-riello e Marco Maran della parroc-chia di questa Chiesa Concatte-drale; Benedetto Pavarin , della parrocchia di S. Pio X in Rovigo; Settimio Rigolin , della parrocchia di Fratta; Guglielmino Zampollo , della parrocchia di Boara. Questi cinque candidati riceveranno il Sacramento dell’Ordine Sacro che li costituirà diaconi permanenti della Chiesa, quando avranno ter-minato gli studi teologici, avranno percorso il cammino di formazione spirituale e pastorale e avranno fat-to il necessario discernimento voca-zionale.(…)Un altro giovane, Gionata Fioratti di Ficarolo, sposo e padre di due bambini, riceverà il diaconato permanente il 2 maggio 2009 qui in Duomo.

Che cos’è il diaconato permanente? Il diaconato permanente è un ministe-ro ordinato, che è stato riproposto a tutta la Chiesa latina dal Concilio Vati-cano II ed è stato reintrodotto nella Chiesa italiana dai Vescovi riuniti in Assemblea Generale il 12 novembre 1970. Il diacono è costituito nella Chiesa come segno di Gesù servo di tutti; egli partecipa alla triplice funzione del sacramento dell’Ordine: è maestro che proclama e illustra autorevolmente la parola di Dio; è santificatore che amministra il battesimo e la comunione; è guida che anima la comunità e, sostenuto dalla grazia del Sacramen-to, promuove la comunione ecclesiale assieme ai presbiteri, sotto la guida del Vescovo. Il ministero del diacono si configura soprattutto come servizio ai poveri, ai deboli, agli ultimi, agli infelici.(…) Mediante il servizio di carità, l’annun-cio del Vangelo ed i sacramenti, il dia-cono è chiamato a promuovere nella Chiesa questa diaconia , questo servi-zio di carità, che è la vocazione di ogni cristiano, a imitazione di Cristo, che è venuto per servire e non per essere servito.

Il diacono è inviato a edificare una Chiesa tutta ministeriale : non deve sostituire gli operatori pastorali, ma deve cercarli nel popolo di Dio, formarli, coordinarli e valorizzarli. Il diacono è mandato a edificare una Chiesa tutta missionaria , a far passare la parrocchia dalla pasto-rale della conservazione alla pasto-rale della missione o, per dirla con una battuta, “dalla pastorale della campane alla pastorale dei campanelli”. Egli è il punto di connessione tra la comunità eccle-siale e l’intera società. Egli è il “ministro della soglia”. Cari aspiranti diaconi:(…) Voi la chiamata di Dio la state accogliendo : con trepidazione, ma anche con generosità. Certo, lavorare nella vigna del Signore oggi non è facile. Dovete mettere nel beneficio dell’inventario ostacoli, sfide, difficoltà, resistenze. Non sarete però dei “lavoratori in proprio”, dei lavoratori “autonomi”, ma “collaboratori di Dio” per la gioia dei fratelli. E noi pregheremo perché possia-te perseverare nella vocazione e perché diventiate testimoni au-tentici del Vangelo della carità.

+ Lucio Soravito, vescovo

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Page 20: Natale 2008

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IINN AAGGEENNDDAA……

CHIARASTELLA parrocchiale Nelle sere del 17 - 18 - 19 dicembre i ragazzi del catechismo e del post-cresima raggiungeranno

le famiglie delle 10 zone della parrocchia. Portera nno nelle case gli auguri di Buone Feste. Le offerte che verranno raccolte saranno destinate tramite la Caritas parrocchiale ad un progetto

di solidarietà.

Dal 17 al 24 dicembre 2008

NOVENA del NATALE

Ore 18.15 - Celebrazione di novena Ore 19.00 - S. Messa

24 dicembre 2008 VIGILIA di NATALE

Ore 19.00 - S. Messa vespertina della vigilia Ore 23.00 - Veglia di preghiera in preparazione alla Messa di mezzanotte animata dal coro

“sentinelle del mattino” e dai gruppi giovanili.

25 dicembre 2008 NATALE DI GESÙ

CRISTO

Ore 24.00 - S. Messa della Notte presieduta da S.E. mons. Vescovo solennemente cantata

Ore 7.00 – 8.30 – 10.00 – 11.30 – 19.00: Ss. Messe Ore 19.00 - S. Messa animata dal coro “Armonia di

voci” Ore 18.00 - Canto dei Vespri della solennità e

Adorazione Eucaristica Ore 19.00 - S. Messa solennemente cantata presieduta dal Vescovo

26 dicembre 200 8 S. Stefano primo martire

Ore 7.00 – 8.30 – 10.00 – 11.30 – 19.00: Ss. Messe

31 dicembre 2008 Ore 8.00 – 9.00 – 10.00 – 19.00: Sante Messe Ore 19.00 - S. Messa con canto del Te Deum di

ringraziamento per la fine dell’anno civile

1 gennaio 2009

MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO E GIORNATA

MONDIALE PER LA PACE

Ore 7.00 – 8.30 – 10.00 – 11.30 – 19.00: Ss. Messe Ore 11.30 - S. Messa presieduta da mons. Vescovo Ore 18.00 - Canto dei Vespri della solennità e Adorazione Eucaristica Ore 19.00 - S. Messa solennemente cantata

6 gennaio 2009 EPIFANIA

E GIORNATA DELL’ INFANZIA MISSIONARIA

Ore 7.00 – 8.30 - 10.00 – 11.30 – 19.00: Ss. Messe Ore 18.00 - Canto dei Vespri della solennità e

Adorazione Eucaristica Ore 19.00 - S. Messa solennemente cantata -

presiede S.E. mons. Vescovo

11 gennaio 2009 BATTESIMO DI GESÙ

Ore 7.00 – 8.30 – 10.00 – 11.30 – 19.00: Ss. Messe Ore 11.00 – in Teatro- premiazioni concorso presepi Ore 16.30 – Celebrazione comunitaria del

Sacramento del Battesimo Ore 18.00 – Vespri e Adorazione Eucaristica

DDDDOMENICA OMENICA OMENICA OMENICA 20 DICEMBRE20 DICEMBRE20 DICEMBRE20 DICEMBRE GIORNATA della GIORNATA della GIORNATA della GIORNATA della CONDIVISIONECONDIVISIONECONDIVISIONECONDIVISIONE OOOOre re re re 10.0010.0010.0010.00

La La La La caritas raccogliecaritas raccogliecaritas raccogliecaritas raccoglie gli alimenti per i gli alimenti per i gli alimenti per i gli alimenti per i

poveripoveripoveripoveri

ore 16.00 ore 16.00 ore 16.00 ore 16.00 teatro Duomo teatro Duomo teatro Duomo teatro Duomo

CCCConcerto e auguri oncerto e auguri oncerto e auguri oncerto e auguri di Natale con il Coro di Natale con il Coro di Natale con il Coro di Natale con il Coro

dei ragazzi dei ragazzi dei ragazzi dei ragazzi "Armonia di Voci""Armonia di Voci""Armonia di Voci""Armonia di Voci"

CONCORSO PRESEPIO IN FAMIGLIA Le adesioni si raccolgono presso la canonica entro il 24 dicembre.

Le premiazioni avverranno Domenica 11 gennaio 2009 - ore 11.00 - In Teatro Duomo