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NATALE 2013 1 natale 2013

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Fai da te, ricette, addobbi, decorazioni, interior design, idee regali di Natale, riciclo, giardino.

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Editoriale

Dinnanzi a voi, cari lettori, avete la nuova edizione della rivista online gratuita di Casa e Trend. Nella scelta dei contenuti abbiamo privilegiato quelli che ci aiuteranno a passare meglio l’inverno. E con inverno intendiamo davvero

l’inverno intero e non solamente il periodo natalizio e prenatalizio, con la frenesia delle cene aziendali, dei saggi dei ragazzi, delle varie commissioni e tutto lo sfarzo appariscente che ci abbaglia da ogni vetrina. Infatti abbiamo affrontato anche i buoni

propositi per l’anno nuovo, che di solito oltre all’esercizio fisico comprendono anche dei cibi disintossicanti. Il nostro è un tempo in cui abbiamo spesso

l’impressione di avere troppe cose, nonostante ci manchi quello di cui abbiamo più bisogno. Non importa se si tratti poi di avere più tempo libero, uno stipendio migliore o una tassazione più indulgente. Le nostre tasche sono sempre più vuote, perciò abbiamo preparato delle proposte per dei regali di Natale fai da te da regalare ai bambini, a chi è più in là con gli anni, ai colleghi, agli amici e ai parenti. Tanti gli spunti per gli amanti dei dolci e dei cocktail, ma anche per chi desidera

rigenerarsi con frutta e verdura in versione smoothie o insalata. Per chi è in cerca di nuove idee per la preparazione del pane, siamo andati a

sbirciare nella cucina di Matejka che prepara regolarmente il pane in casa. Abbiamo incontrato Jolanda, maestra di patchwork, e Darja, colonna portante

del bistro di tendenza Bazilika. Oltre ai due bellissimi appartamenti, la sorprendente Balena blu curata dallo studio 23bassi, e l’accogliente contemporaneità della casa

EG dello Studio Tricot, abbiamo approfondito anche il ruolo che detengono gli spazi di servizio con Ana, Jure e Ana dello studio Svet vmes. Ovviamente non possono mancare gli addobbi natalizi: ecco dunque i centrotavola, i calendari, le confezioni regalo e gli alberi di Natale. E infine troverete anche un pensierino per i nostri amici pennuti. In questo numero non troverete i tutorial per i progetti fai da te, che però sono disponibili sul portale: basta cliccare sulle apposite icone. Sfogliate la rivista, diteci che cosa ne pensate

e visitateci sulla nostra pagina Facebook dove vi attendono tante sorprese. Vi auguro un buon Natale in compagnia dei

vostri cari e un felice 2014.

Petra Slapar

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ISTRUZIONI

C L I C C A QUI

Idee e tutorial per i regali di Natale fai da te

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JASNA SIMONETAIl mio giorno preferito

è la vigilia di Natale, quando il presepe e l’albero sono pronti,

tutti i saggi e le varie manifestazioni sono

ormai alle nostre spalle, e dinnanzi

a noi si spalanca il mistero del Natale.

SUZANA ŠLEBIRLe mie giornate

preferite sono quelle con la neve fresca,

quando posso passeggiare nel

bosco innevato con i miei cani.

MATEJA DOBRAVECA dicembre il mio giorno preferito è quello in cui addobbiamo l’albero insieme ai bambini.

KLEMEN BRUMECLa gente adora le risate dei bambini, io invece adoro spalare la neve.

PETRA SLAPARIl mio periodo preferito di

dicembre è quando riesco a fermarmi per il puro gusto

di stare in compagnia, non importa se davanti al presepe o giocando a

tombola.

Autori

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TJAŠA KRIŽNARIl mio giorno preferito di dicembre è ogni giorno che riesco a passare con la mia famiglia e miei amici.Il massimo è farlo assaporando del buon cibo, magari con i fiocchi di neve che scendono fuori dalla finestra.

VALENTINA VOVKIl mio giorno preferito di dicembre è la vigilia di Natale, per il cenone

passato in famiglia e soprattutto perché dopo questo giorno si placa la

frenesia prenatalizia.

TINA CIPOT Il mio periodo

invernale preferito è ogni serata

passata accanto al caminetto acceso, con i

miei cagnoloni che sognano

brontolando ai miei piedi.

ANA BULATMi piacciono le serate di dicembre e il tempo passato con gli amici, la famiglia. La luce delle luminarie e il profumo del vin brulè rendono magica l’atmosfera di questo favoloso periodo dell’anno.

TANJA TUTAIl mio giorno

preferito è... la vigilia di San

Nicolò, quando sai per certo che sta per accadere

qualcosa di bello.

TJAŠA BRAJDIHA dicembre adoro la vigilia di San Nicolò, quando preparo e decoro i biscotti per poi confezionare delle piccole sorprese per i miei cari.

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Petra Slaparredattrice

Bojan Težak e K8 dizajndesign e impaginazione

Teja Klečdesign icone

Jasna Simonetaredattrice

Tanja Tutaredattrice

PKDV, d.o.o.

Web: www.casaetrend.itContatto: [email protected] 2013n. 8

EditorialeLa scelta della redazione

L’apicoltoreL’arte del panpepato

Ricette Regali di NataleI mondi di mezzo

Il profumo del pane appena sfornato Verde e genuina... come il basilico

Una cucina pastello su una base low cost La cucina scolpita nella pietra

Una sarta in casaVin brulè

Un Natale a colori Insalate & smoothie

La balena azzurraTonalità accoglienti in uno stile contemporaneo

Centrotavola nataliziLe casette per gli uccelli

Indice

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La scelta della redazione

LiesStylecatenella per gli occhiali, 15 € ca

Enrica Trevisanspillone per sciarpa dipinto

a mano, 18 €

Mad Rabtazza illustrata a mano, 30 €

Il bambino è competenteJ. Juul, 7,50 €

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The Woven Sheepsciarpa tessuta a mano, 63 €

Creazioni di angelinapochette, 15,20 €

Fiore di finocchio selvaticodalle spezie di Puress.Oil

Alberelli in legno, LesnaVesnadisponibili in tre versioni, da 40 €

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Siamo molto felici di poter mettere a disposizione un

favoloso calendario gratuito, opera di dodici autrici che ne

hanno realizzato le illustrazioni. Il calendario è disponibile in

due versioni, quella con ogni mese in formato A4 e quella

con tre mesi su un foglio.

Il calendario 2014 da scaricare e stampare gratis www.casaetrend.it

ISTRUZIONI

C L I C C A QUI

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Il miele

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Il miele fa parte della vita dell’uomo

da ormai otto millenni ed è stato

a lungo l’unico alimento zuccherino

concentrato conosciuto. Esistono

diverse varietà di miele: il millefiori raccolto nei prati, il miele di fiori d’arancio,

quello di bosco ossia di castagno, tiglio o acacia, oppure quello di salvia o timo

selvatico. I mieli più scuri vantano più proprietà medicinali, ad esempio quello

di castagno è il più ricco di sostanze antibatteriche.

Nel miele troveremo oltre ai vari zuccheri, numerose sostanze vitali come minerali,

vitamine, enzimi, ormoni, acidi, flavonoidi e sostanze antibatteriche.

Tra i prodotti melliferi contiamo oltre al miele, la propoli, il polline, la pappa

L’apicoltore

reale e la cera d’api. In medicina vengono utilizzati anche il veleno delle api e addirittura il microclima dell’alveare.Tra le molte virtù

del miele rientrano le sue proprietà antisettiche, antibatteriche e antitumorali. È antiossidante, purificante e migliora l’assorbimento dei medicinali. Oltretutto aiuta a curare la gastrite, l’ulcera, le coliti, l’acidità, i disturbi del fegato e le malattie respiratorie.Il miele non ha esigenze particolari riguardo alla conservazione, ma come tutti i prodotti naturali sarebbe meglio tenerlo al riparo dalla luce diretta del sole. Si cristallizza naturalmente con il tempo, per riportarlo allo stato liquido basta scaldarlo leggermente a bagnomaria. Tuttavia con

Testo: Petra SlaparFoto: Klemen Brumec, Ana Bulat

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il calore il miele perde gran parte delle sue proprietà, quindi è meglio non portarlo mai oltre i 40 °C.Il miele viene prodotto dal nettare e dalla melata (le secrezioni rilasciate dagli insetti). Le api raccolgono il nettare dei fiori e lo rigurgitano al ritorno nell’alveare. Le api operaie lo lavorano per mezz’ora e lo depositano sulla parete delle celle. Qui entrano in azione le api ventilatrici, che con il movimento delle ali disidratano il miele impedendone la fermentazione. Ecco quindi che le celle piene di miele vengono sigillate dalle api con la loro cera. A questo punto l’apicoltore estrae i melari, toglie la cera che protegge il miele dall’umidità, e inserisce i melari nello smielatore, che con la forza centrifuga farà fuoriuscire il miele. Questo verrà filtrato e decantato, per poi essere confezionato in vasetti di vetro.

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La famiglia dei Perger vanta una tradizione nella produzione del miele, del panpepato e della cera d’api che risale al 1757. L’arte del panpepato comprende, oltre alla produzione e alla vendita del pane, anche la realizzazione di figure di panpepato decorate. La lavorazione particolarmente difficoltosa dell’impasto di questo dolce a base di miele è riservata ai maschi. Si dice infatti che le cuoche degli antichi castelli chiamassero in aiuto i cavalieri, in quanto solo loro, con le loro possenti spade, potevano sperare di tagliare in due l’impasto al miele.I Perger possono sfruttare un’esperienza secolare nella preparazione.

L’arte del panpepato

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Per preparare il panpepato i Perger utilizzano dei mastelli che hanno più di 250 anni e vi impastano diverse varietà di miele insieme all’acqua di sorgente, la pappa reale, la propoli e il polline. Il miele viene lavorato in modo che si sciolga e leghi bene con gli altri ingredienti. Poi l’impasto viene cotto in un paiolo di rame e lasciato a riposo lontano da fonti di luce per tre giorni.Quando l’impasto è ben raffreddato, vengono aggiunti tre tipi di farina integrale e pochissimo bicarbonato di potassio, poi viene lasciato a riposo per 60 giorni. Dopo questo periodo l’impasto viene trasferito in un altro mastello dove viene aggiunta una miscela di erbe e spezie, carbonato di ammonio (una sostanza lievitante che un tempo veniva ricavata dalle corna del cervo). Dopo un ulteriore giorno di riposo l’impasto è pronto per la cottura. I panetti di panpepato vengono decorati con la gelatina naturale, il miele e dei coloranti naturali.

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I Perger producono anche delle caramelle a base di diverse varietà di miele,

zucchero integrale, sciroppi di frutta, propoli, pappa

reale, polline, erbe, acido citrico, aromi naturali e

acqua di sorgente. In fatto di gusto le loro caramelle non temono rivali, e i lecca lecca colorati sono perfetti anche

per addobbare l’albero di Natale.

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I Perger utilizzano tutto ciò che viene prodotto dalle api, quindi anche la cera. Da loro

troverete infatti le candele in cera d’api, ormai una rarità soppiantata da materiali sintetici meno costosi (ma anche meno salutari). Il

profumo che queste candele emanano negli ambienti è dolce e inebriante, anche quando non sono accese. Dai Perger troverete anche

il profumo al miele: per produrne un litro ci vogliono ben 800 kg di miele.

Gli addobbi natalizi a base di miele hanno una tradizione imperiale che

risale persino al 1597. Nel 1996 i Perger riportarono in vita quest’antica tradizione addobbando la residenza di papa Giovanni Paolo II.

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Ricette

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RICETTE

Gamberetti al cocco e miele

250 g gamberetti sgusciati 1 piccola cipolla bianca 3 spicchi d’aglio olio di oliva 1 cucchiaio di salsa di soia 150 ml latte di cocco 2 lime 1 cucchiaio di miele chili (facoltativo)

Stemperare in una ciotolina la salsa di soia e il miele.

Far imbiondire la cipolla nell’olio e aggiungere l’aglio tritato finemente e i gamberetti. Continuare a soffriggere a fiamma media per qualche minuto. Aggiungere il succo di lime e la salsa di soia con il miele. A piacimento per rendere il piatto piccante aggiungere un po’ di chili. Versare il latte di cocco e cuocere per alcuni minuti. Servire con riso Jasmine.

Insalata (con salsa al miele)

radicchio tegoline rapa bianca Per il condimento: 2–3 cucchiai di olio di oliva 1 cucchiaino di miele 1 cucchiaio di aceto balsamico 1 spicchio d’aglio sale

Preparare il condimento emulsionando l’olio di oliva, il cucchiaino di miele, l’aceto balsamico e l’aglio finemente tritato. Salare a piacere.

Lavare le tegoline e cuocere in acqua bollente. Tagliare in piccoli pezzi. Lavare il radicchio e tagliare finemente. Il modo più agevole è di piegarlo e poi tagliarlo finemente. Tagliare la rapa bianca in fette sottili.

Distribuire sul piatto e irrorare con la salsa al miele.

Insalata

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al cocco e mieleGamberetti

Preparazione e foto: Ana Bulat

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Barrette di sesamo

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Barrette di sesamo

Il muesli fatto in casa

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Mandorle tostate con miele e cannella

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Crostata al cioccolato con miele e nocciole

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RICETTE

Il muesli fatto in casa

200 g cereali in fiocchi (farro, avena ecc.) 70 g mandorle sbriciolate 30 g cocco in scaglie 1 cucchiaino di cannella 2 cucchiaini di zucchero di canna 3 cucchiai di miele 2 cucchiai di olio (o burro) uvetta fichi secchi

In una ciotola mescolare i cereali, le mandorle, il cocco, la cannella e lo zucchero. Sciogliere leggermente il miele e versarvi l’olio. Versare la miscela sui cereali e mescolare accuratamente.

Distribuire su una teglia foderata con carta forno e cuocere a 125-15°C per circa 25-30 minuti. Ogni 5 minuti rimescolare il muesli per non rischiare di farlo bruciare.

Lasciare raffreddare completamente e aggiungere l’uvetta e i fichi secchi tritati. Conservare in un recipiente ermetico, preferibilmente di vetro.

Crostata al cioccolato con miele e nocciole

200 g farina 100 g burro 6-7 cucchiai di acqua fredda 4 cucchiai di miele 3 cucchiai di nocciole in polvere 2 dl panna 200 g cioccolato fondente (tagliato in pezzi) 2 uova 1 cucchiaio di rhum

Incorporare il burro alla farina e mentre si aggiunge l’acqua fredda impastare rapidamente il tutto. Avvolgere il panetto in un foglio di alluminio e mettere in frigo per circa mezz’ora.

Stendere l’impasto e mettere in una tortiera imburrata, coprire con carta forno e versarvi sopra dei fagioli secchi (evitano che l’impasto si alzi durante la cottura). Cuocere a 180°C per circa 15-20 minuti. Lasciar raffreddare.

In un tegame scaldare il miele e unire le nocciole macinate. Versare sul fondo del dolce.

Per fare la copertura di cioccolato, scaldare la panna, versarla sul cioccolato e mescolare fino a farlo sciogliere. Lasciar intiepidire. Aggiungere due uova e un cucchiaio di rhum. Versare sopra la farcitura al miele e cuocere in forno caldo per altri 15-20 minuti.

Mandorle tostate con miele e cannella

200 g mandorle intere 2 cucchiaini di miele 3 cucchiaini di zucchero di canna ½ cucchiaino di cannella (dosare secondo piacimento)

Scaldare il miele per scioglierlo leggermente e versarlo sulle mandorle. Mescolare bene e distribuirle su una teglia con carta forno. Cuocere in forno per circa 10-12 minuti a 175°C. Rimescolare più volte per non farle bruciare.

In una terrina unire lo zucchero di canna e la cannella. Quando le mandorle sono tostate, unirle rapidamente allo zucchero, mescolare accuratamente e versare su un foglio di carta forno pulito. Lasciare raffreddare.

Barrette di sesamo

260 g sesamo 1 cucchiaio di zucchero di canna 2 cucchiai di miele ½ cucchiaino di cannella

Unire lo zucchero di canna, il miele e la cannella. Cuocere a fuoco basso finché il liquido comincia a bollire. È fondamentale continuare a mescolare! Aspettiamo che lo zucchero cominci a caramellare (attenzione a non bruciarlo). Togliere dal fuoco e versarvi subito i semi di sesamo. Mescolare bene, versare su carta forno, coprire con un altro foglio di carta forno e stendere a circa mezzo centimetro di spessore.

Lasciar raffreddare e ritagliare dei quadratini. Si conservano fino a 3 giorni in un contenitore ermetico, separati tra di loro con della carta forno.

NB: E’ importante far leggermente caramellare lo zucchero, altrimenti le barette si sfalderanno.

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Regali di Natale

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Idee e tutorial per i regali di Natale fai da te

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La custodia per lo smartphone Uno di quei regali utili che sono anche molto semplici da realizzare.

ISTRUZIONI

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Tjaša Brajdih

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La balena azzurraPer bambini grandi e piccini che amano stringere i propri giochi. La balena azzurra si realizza con un vecchio maglione.

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Vesna Vogrin

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Lo scialle Per le giornate di gelo uno scialle è un ottimo regalo per tutti, ma se siete stati voi stessi a realizzarlo, la gioia di regalarlo (e di indossarlo) raddoppia.

La spilla con il fioreLe bambine adorano mettersi degli accessori di moda nei capelli, perciò possiamo realizzare per loro una semplice spilla o un fermacapelli d’effetto utilizzando degli avanzi di tessuto.

Tjaša Brajdih

ISTRUZIONI

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La borsetta per il truccoLe donne non hanno mai abbastanza borsette, questa è stata realizzata a mano e rappresenterà un ottimo regalo per ragazze, bambine, figlie, sorelle e amiche. Un’utile borsetta per il trucco da cucire con le proprie mani.

Tjaša Brajdih

ISTRUZIONI

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Lo ShangaiSi tratta di un gioco divertente, economico e molto semplice che possiamo realizzare anche da soli. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno sono dei bastoncini per gli spiedini che troveremo in negozio a meno di un euro.

Tjaša Brajdih

ISTRUZIONI

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Una morbida collanaPrepariamo una semplice ma bellissima collana con il feltro. Potete sostituire il feltro anche con dei pezzetti di cuoio o di un tessuto grosso che non si smaglia.

Il sottopentolaUn regalo per gli amici che hanno appena traslocato.

Tjaša Brajdih

ISTRUZIONI

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Tjaša Brajdih

ISTRUZIONI

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Portapenne vari Per gli amanti del legno e delle penne particolari. Utilizzando dei semplici pezzi di legno abbiamo realizzato dei portapenne che potete anche decorare con un disegno.

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Tjaša Križnar

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Olio al rosmarinoUn regalo utile per i buongustai e amico del nostro portafogli.

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Suzana Šlebir, Klemen Jakša

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I taglieri da cucinaRealizzati con una semplice asse di legno tagliata a punta, in modo da ottenere la forma stilizzata di una volpe o di una coda di volpe.

L’olio piccanteUna specialità piccante per i patiti della gastronomia.

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Tjaša Križnar

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L’attaccapanni Un ottimo regalo per tutti coloro che hanno appena traslocato. Noi abbiamo utilizzato un pezzo di una vecchia mensola.

Tjaša Križnar

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Suzana Šlebir, Klemen Jakša

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Tjaša Križnar

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Abitare: i mondi di mezzo

I corridoi, gli ingressi, le scale, i refettori, gli spogliatoi … sono degli spazi interposti tra il mondo esterno e ciò che attende gli alunni „all’interno“, ovvero l’apprendimento e le sfide quotidiane. I luoghi di mezzo vengono spesso considerati poco interessanti e vengono perciò in gran parte ignorati, con la conseguenza di dover vivere quotidianamente in degli spazi desolatamente banali. Un team composto da tre giovani architetti, Ana Kreč, Jure Hrovat e Ana Kosi, ha deciso di raccogliere la sfida. Per il proprio gruppo hanno scelto un nome emblematico – Il mondo di mezzo –, infatti trasformano questi spazi in luoghi di apprendimento, integrazione e divertimento. Per il progetto della ristrutturazione dell’ostello Proteus di Postumia sono stati premiati al Mese del design di Lubiana con il premio per il migliore interno del 2013.

Testo: Tina CipotFoto: Klemen Brumec, Archivio: Svet vmes

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Abitare: i mondi di mezzo I “mondi di mezzo” sono un ottimo palcoscenico della vitaTra i loro progetti realizzati troviamo numerosi successi. Oltre alla ristrutturazione degli spazi comuni dell’ostello Proteus, ci sono tra i loro lavori anche gli spazi comuni del convitto di Postumia, il design degli accattivanti spogliatoi femminili del liceo Ledina, la realizzazione della „strada delle idee“ sui corridoi della scuola elementare Koseze e della sala giochi nel centro commerciale Supernova, tutti a Lubiana.Da dove nasce questo interesse per i »mondi di mezzo«? Durante la stesura della tesi alla Facoltà di Architettura di Lubiana, le due ragazze hanno avuto modo di approfondire il tema dell’edilizia scolastica e hanno dovuto constatare che nei vari regolamenti un’ampia normativa regola la costruzione e l’allestimento degli ambienti adibiti alle aule, ad esempio quella di chimica, ma mancano quasi totalmente delle indicazioni sugli altri spazi di servizio. „Ad esempio troveremo l’indicazione che il corridoio deve avere una larghezza di due metri e quaranta, e nient’altro. Per i regolamenti dell’edilizia scolastica il corridoio è solamente un percorso che ti porta alla meta. Così abbiamo incominciato a chiederci perché un corridoio non possa svolgere anche un ruolo più interessante, trasformarsi in un luogo d’incontro, dove potersi sedere, pensare, mettersi a fissare il soffitto o le stelle … ed è così che abbiamo scoperto questa nostra vocazione“, racconta Ana Kreč.

I “mondi di mezzo” fanno parte dell’apprendimentoI regolamenti sull’edilizia scolastica sono ormai vetusti e dall’impostamento traspare l’idea secondo cui gli alunni debbano recarsi il più rapidamente possibile nelle aule, non debbono soffermarsi nei corridoi e nemmeno sedersi nell’ingresso … „Ma nella realtà solo metà dell’apprendimento si svolge nelle aule, l’altra metà – quella sulla vita e sui rapporti interpersonali – accade proprio negli spazi di mezzo,“ spiega Ana Kosi. I programmi didattici sono in continua evoluzione, seguono le varie tendenze, ad esempio il modello scandinavo di mescolare i gruppi e far lezione all’esterno. Tuttavia gli spazi scolastici non possono sempre seguire questi cambiamenti. I nostri »tre moschettieri« nel loro lavoro incontrano delle scuole costruite decenni fa, da tempo non si costruiscono più edifici

nuovi. Nelle scuole reali i problemi più pressanti sono rappresentati dalla mancanza di spazio e dalla costruzione di ampliamenti che possano supplire ai deficit degli edifici esistenti. „Noi ci impegnamo per dimostrare come tutti gli spazi della scuola possano diventare dei „luoghi di apprendimento“, in quanto non si tratta di spazi a parte, ma di un organismo, quello dell’edificio scolastico, che vive nella sua totalità ed ha come potenziale il fatto che gli alunni possano muoversi e apprendere ovunque,“ racconta Ana Kosi.Come constatano i tre giovani architetti, sono poche le scuole progettate in modo che gli spazi di servizio siano inclusi nel processo didattico e in quello di socializzazione. „Nessuno pensa al fatto che anche un salotto scolastico sia necesario,“ dice Jure, che aggiunge come molto dipenda dall’orientamento e dalla visione del preside e di chi ha potere decisionale nelle scuole. „Ci sono quelli che provano a innovare, nell’intento di trovare delle soluzioni utili. Altri invece sono convinti che sia meglio dare ai bambini il meno possibile, perché comunque romperanno tutto. Noi però siamo convinti che se non riusciranno ad avere un contatto con delle esperienze abitative di qualità fin da giovani, difficilmente impareranno ad conoscere un’architettura dove si vive meglio, non riusciranno mai ad apprezzarla. Il nostro compito è anche quello di formare il nostro pubblico e istruirlo, in modo che da adulto sia capace di avere un approcio positivo verso il proprio ambiente abitativo.“Nella loro esperienza hanno incontrato scuole molto diverse tra di loro, ognuna con le proprie sfide e il proprio orientamento. L’ostacolo più difficile da superare sono i dubbi dei presidi e degli altri soggetti coinvolti riguardo ai risultati dei loro interventi. I bambini invece, dice Ana Kreč, sono degli utenti molto semplici. „Reagiscono subito ai cambiamenti, il nostro intervento in una scuola provoca immediatamente un cambiamento sociale, psicologico.“

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I punti d’incontroCon il premio per il migliore interno dell’anno sentono di avere ricevuto l’approvazione del pubblico del settore, ora sperano di trovare consenso anche nella cerchia dei potenziali committenti. I tre giovani professionisti ci tengono a precisare che i loro interventi non hanno come meta un mero abbellimento delle scuole, ma dei cambiamenti molto più profondi. In gioco c’è la soddisfazione dei ragazzi di frequentare la scuola, la loro sensibilità verso l’ambiente in cui vivono. „Nel nostro lavoro diamo forma a spazi nuovi, nelle scuole dove

questi spazi comuni non esistono cerchiamo delle nicchie, delle stanze, degli angoli dimenticati e vi collochiamo delle soluzioni per dare modo agli alunni di stare in compagnia. Diamo forma a dei luoghi d’incontro, dove si può intavolare facilmente una chiacchierata,“ spiega Ana Kosi. L’altra Ana, Kreč, aggiunge: „A volte si tratta solo di aggiungere delle immagini o degli elementi grafici, oppure di erigere una colonna portante o addirittura di una struttura tutta nuova. Spesso si tratta di cose molto semplici – ad esempio quella di spiegare che per i bambini del primo triennio

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della scuola primaria non ha alcun senso mettere dei manifesti o dei quadri a due metri d’altezza, perché nessuno di loro li guarderà. Oppure di mettere sulle pareti dei corridoi spogli, che potrebbero trasformarsi in una bacheca ideale, delle informazioni che potrebbero agire sull’apprendimento inconscio. Di solito non abbiamo problemi a memorizzare le cose che vediamo ogni giorno. Così abbiamo già tappezzato le pareti dei corridoi scolastici con varie poesie conteporanee, cronologie, parole in lingue diverse ...“La scuola di Koseze è stata un progetto che si è evoluto in corso di realizzazione. Il primo intervento pilota ha riguardato una sezione del corridoio. Ma ben presto nella parte dedicata ai più piccoli aevano incominciato a susseguirsi le incursioni degli alunni più grandi, entusiasti della novità. Così si è reso necessario un ulteriore intervento, mirato a soddisfare le esigenze dei più grandi, ubicato al lato opposto della scuola.Uno dei problemi che si ripropongono ovunque è il mantenimento della continuità. A causa del sistema degli appalti pubblici hanno la precedenza i progetti più economici, senza tenere conto dello studio che vi ha lavorato in precedenza. „La conseguenza è che compaiono ogni volta idee, materiali e manodopera diversi. Perciò si rende necessaria una strategia evolutiva degli spazi che andrebbe osservata indipendentemente da queste variabili. Ma le scuole di solito non ne sono dotate„ racconta Ana Kreč. „In fondo è anche una caratteristica della nostra società. Come fa una scuola ad avere una strategia se non ce l’hanno nemmeno le città? Una strategia è necessaria sia a livello di città sia su quello di una casa privata, ovunque.“I luoghi di passaggio, affermano i componenti del team, fanno parte della nostra vita e giocano comunque un ruolo molto importante – nelle case, negli uffici, negli ospedali. „Quando progettiamo una casa o degli uffici, dobbiamo pensare agli spazi come ad un poligono in sviluppo e stilare un documento che indichi alle generazioni a venire come intervenire nelle ristrutturazioni, nella manutenzione e nello sviluppo.“

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Qui. E lì. I Mondi di mezzo non si limitano a giocare in casa. Il team ha deciso di usare la propria esperienza nei progetti umanitari dei Paesi del terzo mondo. In questo momento sta nascendo una scuola in India, costruita secondo le loro idee. Ma purtroppo devono constatare che in assenza di una presenza continuativa in loco, le cose prendono „un’altra piega“. „Nella fase di progetto è sempre necessaria un’attenta ricerca nei confronti dell’ambiente, delle condizioni nell’edilizia, dei regolamenti. Ad esempio in India è difficile far passare l’idea che il materiale locale sia la soluzione migliore, che la sua scelta non banalizzerà l’edificio. Oltre a questo problema bisogna ribadire che si tratta di un Paese in cui l’edilizia è sottoposta ad altre esigenze climatiche rispetto a noi che ad esempio non ci imbattiamo mai nei monsoni. Poi lì non esiste la sicurezza antincendio che dalle nostre parti rappresenta un fattore che influisce pesantemente sull’intero progetto,“ chiarisce Ana Kreč e aggiunge: „Ovunque io vada, anche in vacanza, cerco sempre di andare a visitare le scuole.“

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I mondi di mezzo possono dunque muovere altri mondi. Ma tutti e tre ci tengono a precisare che l’architettura da sola non riesce a portare a termine un processo del genere, perché è sempre necessaria la presenza di chi sa che cosa desidera ottenere e che poi si prende le proprie responsabilità. „In mancanza di persone di questo tipo, possiamo farci in quattro, ma la cosa decadrà in pochi anni. Oppure può fiorire. Ad esempio nel caso dell’ostello di Postumia, che sicuramente avrà bisogno di una certa manutenzione, ma che durante le nostre visite è sempre stato molto affollato, gli studenti e gli ospiti dell’ostello girano dappertutto all’interno dell’ambiente. Si tratta di uno spazio in cui si socializza, dove ora gli studenti e gli ospiti dell’ostello interagiscono, ci sono gli internet point che attirano anche gli abitanti del luogo che sono un po’ in là con gli anni. La direttrice sta addirittura progettando delle serate cinematografiche. Il nostro progetto è riuscito a realizzarsi in misura molto maggiore di quanto avremmo potuto immaginare,“ dice Jure Hrovat. E Ana Kosi aggiunge: „Noi non scriviamo le sceneggiature, ma mettiamo in piedi un palcoscenico e diamo a disposizione gli strumenti. Poi le cose fanno il proprio corso.“

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Il profumo del pane appena sfornato

Le nebbioline del mattino sulle lande carsiche stanno lasciando il posto al sole, quando lasciamo la strada principale per imboccare una stradina stretta. Procedendo fra due file di case arriviamo ad un piccolo cortile. Ecco che sulla porta sotto il ballatoio appare il sorriso di Matejka, che ci accoglie nel cuore dell’antica casa in pietra, che cinque anni fa è diventata la dimora della sua famiglia. Nella cucina in cui regna un grande forno a legna, nel tardo pomeriggio si riuniranno quattro bimbi curiosi, che con il loro chiacchiericcio riempiranno l’atmosfera sotto le vecchie travi di legno. Sino ad allora però potremo dedicarci ai segreti del pane che sta già lievitando sul tavolo, coperto da un canovaccio bianco. E mentre i raggi del sole creano i loro giochi di luce sul pavimento lastricato di pietra, le abili mani di Matejka lavorano l’impasto per il pane. Lo dividerà in tre panetti: uno rimarrà bianco, mentre gli altri due verranno farciti con i fichi e con le noci.

Testo: Jasna Simoneta Foto: Klemen Brumec

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Ingredienti per tre panetti

2 kg di farina bianca 20 g di lievito un cucchiaino di miele o di zucchero integrale 1,250 l d’acqua olio q.b.

Farcitura: una tazza di fichi secchi tagliati a pezzetti una tazza di gherigli di noci

Innanzitutto facciamo sciogliere il lievito in acqua tiepida con un cucchiaino di miele e un cucchiaio di farina e lasciamo lievitare. Setacciamo la farina in un recipiente capiente, aggiungiamo il lievito e l’acqua tiepida. Eventualmente aggiungiamo anche dell’olio, considerando che il pane con le noci assorbirà comunque il grasso dei gherigli. Amalgamiamo delicatamente la farina con l’acqua e lasciamo lievitare per due ore. L’ideale sarebbe incominciare al mattino presto per poi dedicarci ad altri lavori durante la lievitazione. Di tanto in tanto torniamo a girare l’impasto.

Quindi lavoriamo l’impasto sul piano di lavoro finché è ben sodo. Dividiamo in tre panetti e li mettiamo a lievitare al caldo.

Dopo mezz’ora impastiamo ogni panetto e incorporiamo poco a poco i fichi e le noci. Mettiamo nello stampo, spalmiamo con l’olio d’oliva e incidiamo i panetti con un coltello.

Accendiamo il forno a 220 °C e mettiamo sul fondo un pentolino con dell’acqua. Inforniamo i panetti, dopo dieci minuti abbassiamo la temperatura a 200 °C e continuiamo la cottura per 40-45 minuti. Appena sfornati verifichiamo la cottura picchiettando il pane – se ne dovrebbe ricavare un suono sordo, vuoto. Togliamo il pane dallo stampo, copriamo con un canovaccio e lasciamo raffreddare.

Per la farcitura possiamo utilizzare anche delle olive o un trito di rosmarino e olio.

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Il paneS’io facessi il fornaioVorrei cuocere un paneCosì grande da sfamareTutta, tutta la genteChe non ha da mangiare.Un pane più grande del sole,Dorato, profumatoCome le viole.Un pane cosìVerrebbero a mangiarlo…

i poveri, i bambini,I vecchietti e gli uccellini.Sarà una dataDa studiare a memoria:Un giorno senza fame!Il più bel giorno di tutta la storia. (G. Rodari)

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Panini rustici

400 g farina (bianca, integrale e di farro) 30 ml di acqua calda 30 g lievito 1,5 cucchiaino di sale

Unire l’acqua calda e un cucchiaino di zucchero al lievito. Riporre in un luogo caldo e riparato.Amalgamare con cura farina, sale e lievito. L’impasto deve risultare appiccicoso. Coprire con un panno e lasciar lievitare finché raddoppia di volume. Versare l’impasto lievitato sul piano di

Il pane

lavoro cosparso preventivamente con abbondante farina. Impastare premendo la pasta sul piano, cospargendola poi con la farina e ripiegandola su se stessa. Ripetere su tutti i lati e continuare finché l’impasto non si attacca più alle dita. Lasciamo lievitare ancora un po’ sul piano, coperto da una ciotola. Spolverare con un po’ di farina, tagliare in quadratoni e infornare per 15 minuti a 230°C e poi per altri 10 minuti a 200-210°C.

ISTRUZIONI

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Preparazione e foto: Ana Bulat

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Mescolare il lievito con 5 cucchiai di latte caldo e un cucchiaino di zucchero.Riscaldare il latte e versarci lo zucchero e il burro. Mescolare finché si sciolgono.

Versare la farina in una terrina ampia. Aggiungere il sale, il lievito appena preparato e il latte. Impastare bene e lasciar lievitare il panetto fino a che

raddoppia il suo volume. Lavorare leggermente l’impasto e formare con le mani dei fiori di papavero, delle chiocciole ecc. Disporli sulla teglia con carta

forno e lasciare riposare per altri 10-15 minuti. Spennellare con l’uovo sbattuto, cospargere di semi di papavero e di girasole e infornare a 175°C per circa 20

minuti ovvero finché diventano dorati. Servire appena sfornati.

RICETTE

Nodini e trecce con semi di papavero

30 g lievito 20 ml latte (+ 5 cucchiaini di latte e 1 cucchiaino di zucchero per preparare il lievito) 2 cucchiai di zucchero 50 g burro 0,5 kg farina sale uovo sbattuto semi di papavero semi di girasole

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Darja Končarevič

Avevo notato le foto di questo locale su numerosi blog e su

Instagram. Poi, dopo aver partecipato ad

un matrimonio un po’ hipster di cui ha curato il catering, ho deciso che è proprio l’ora di andare a

trovare Darja Končarevič, l’anima del bistro Bazilika.

Testo: Valentina VovkFoto: Klemen Brumec

Verde e genuina... come il basilico

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Sono bastati 5 minuti per farmi sentire come se stessi chiacchierando con una vecchia amica. Nel suo bistro si servono soprattutto cibi vegetariani e vegani, perciò davo per scontato che Darja non mangiasse carne. “Invece no,” mi corregge, “mangio tutto tranne le trippe, anche se in effetti non mangio molta carne e preferisco i piatti a base di frutta e verdura”.

Darja ha studiato culturologia e vive con il compagno, la figlia Iva e il dalmata Frida in una casa appena fuori città. Il compagno, che ha un’attività propria, gestisce la parte economica di Bazilika e rappresenta una fonte inesauribile di idee innovative. Darja ama molto cucinare, una dote ereditata dalla madre e dalla nonna che a suo tempo conduceva anche dei corsi di cucina. I suoi genitori, alle soglie del pensionamento, avevano deciso di dedicarsi all’olivicultura. Durante la raccolta delle olive, la loro casa si riempie di amici e di un’allegra convivialità. E i discorsi, immancabilmente, riguardano sempre il cibo.

Ma come mai una culturologa si mette a lavorare nella ristorazione?

“Semplice, risponde Darja, è tutta „colpa“ della mia famiglia! I miei disponevano di tanto olio, olive, erbe e altre cose buone, così nel 2006 hanno ideato una propria linea di alimenti biologici. Due anni più tardi avevamo adocchiato un locale vuoto nel centro di Lubiana e così naque Bazilika, un negozietto con annesso un locale di ristorazione presso il quale oltre al caffè si potevano trovare degli ottimi panini o una corroborante zuppa calda.”

Dopo tre anni di duro lavoro Darja si è sentita pronta per un salto in avanti, voleva offrire ai propri clienti qualcosa in più. Nel cassetto aveva tantissime ricette, così si è messa alla ricerca di uno spazio più grande e quando finalmente l’ebbe trovato inaugurò il Bistro.

Quel che contraddistingue il Bistro è l’atmosfera tranquilla e raffinata in cui si servono pranzi gustosi e leggeri, con in più la possibilità di scegliere tra crostate di frutta o verdura, torte dolci e salate, bevande salutiste e tante altre cose buone sia per il palato sia per la linea. Potete anche andarci per bere un caffè e gustare un buon dolce, magari sfogliando il nuovo Kinfolk.

Già... “Com’è nata la collaborazione tra Bazilika e Kinfolk?”, le chiedo.

“Per caso!”, sorride. “Adoravo sia la rivista sia il loro blog, perciò un giorno gli ho inviato un’email. La cosa era finita nel dimenticatoio quando inaspettatamente mi hanno contattato proponendomi di fare da ambasciatore nel settore dell’organizzazione di eventi, che stavano appunto espandendo. Ho accettato senza pensarci due volte e a breve presenteremo la seconda serata Kinfolk, una vera e propria festa per l’uscita del nuovo libro di cucina.”

Con tante cose da fare immagino che di tempo libero gliene resti ben poco…

“Ma no, non me la passo tanto male. Agli inizi stavo in bistro dalle sette del mattino fino alle undici di sera, anche il sabato.” Ora l’orario è molto più tranquillo, Darja arriva alle otto e il pomeriggio torna a casa per stare con il compagno e la figlia. Nel tempo libero ama portare a spasso il cane e leggere (libri di cucina e blog in tema, ovviamente). La sera si immerge nelle sue ricette e stila i menu per il bistro o prepara i catering. A volte il lavoro fila liscio, altre invece un po’ meno. Ma il piacere di avere un’idea fulminante e di riuscire a realizzarla, sorprendendo in primis se stessa, non ha prezzo, sorride Darja.

I suoi progetti per il futuro sono ancora in attesa di realizzazione. Le chiedo qual è il primo della lista. “Beh, forse un libro di ricette a cui sto pensando da tempo.” Probabilmente perché sono, anzi siamo, in molti a chiederle i segreti delle sue ricette.

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Crostata di zucca

Impasto: 250 g di burro freddo 500 g di farina 1 cucchiaio di semi di papavero 1 cucchiaino di sale 1 tuorlo 200 ml di acqua fredda

Uniamo la farina, il burro, il sale e il papavero e lavoriamo velocemente. Poi aggiungiamo il tuorlo e l’acqua. Lavoriamo fino ad ottenere una palla di impasto. Dividiamo in tre parti e mettiamo in frigorifero per almeno mezz’ora.Nel frattempo prepariamo la farcitura:

1 piccola zucca hokkaido una manciata di parmigiano 2 uova 200 ml di panna fresca un cucchiaio di semi di zucca sale, pepe di cayenna, oilo d’oliva, noce moscata

Tagliamo la zucca a dadini di 2 cm, bagnamo con qualche goccia d’olio d’oliva, saliamo e pepiamo. Cuociamo su una teglia rivestita con la carta da forno a 180 °C per almeno 20 minuti. Schiacciamo con lo schiacciapatate, aggiungiamo gli altri ingredienti tranne i semi, assaggiamo ed eventualmente regoliamo di sale.

Abbiamo utilizzato una parte dell’impasto per una crostata di ca. 24 cm, mentre con le altre due parti si possono rivestire due stampi e mettere in congelatore in modo che siano pronti all’uso: basterà infornare gli stampi e portare a cottura l’impasto, versarci la farcitura e ripetere la cottura.

Stendiamo una parte dell’impasto su un piano di lavoro infarinato e rivestiamo uno stampo. Rimettiamo in frigo per mezz’ora. Quindi lo copriamo con la carta da forno, lo riempiamo con dei fagioli secchi e cuociamo a 180 °C per mezz’ora. Versiamo la farcitura e infine cospargiamo con i semi di zucca. Continuiamo con la cottura per altri 20 minuti.

Le crostate salate possono essere sempre accompagnate da un’insalata e da un bicchiere di vino bianco.

RICETTE

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Si dice che la casa ideale sia quella in cui ci sentiamo come in vacanza. Questa è stata anche la linea guida della progettazione di questa cucina che si apre su un ampio terrazzo sovrastato da una pergola di gelsomino e glicine.Già a prima vista la cucina ci conquista con i suoi numerosi dettagli, pochi però sospetterebbero che sotto il piano di lavoro in ceramica e le sfumature pastello delle antine si nasconda una comune cucina bianca dell’Ikea. La storia di questa cucina infatti è segnata da una mano esperta, guidata da buona dose di creatività.

L’idea di partenza era una cucina verde pastello, che dopo le prime due mani di smalto è stata ammorbidita con una velatura marrone che le dona un aspetto anticato. Il rivestimento del piano di lavoro è stato realizzato con ceramiche gialle decorate a mano e bordato con un romantico listello fiorito. Sopra il piano cottura, a riprendere l’ambiente che circonda la casa, un riquadro raffigurante il ciclo lavorativo nelle vigne, realizzato in ceramiche catalane, il ricordo di un viaggio a Barcellona. Il decoro lineare blu sulla parete è stato realizzato a mano e riprende la riga sul piano di lavoro e sulle cornici. Il blu crea un gradevole contrasto con il giallo del rivestimento e le tonalità calde delle pareti. La cappa è decorata con una velatura color sabbia e può accogliere degli oggetti di uso comune o delle decorazioni, come ad esempio le lettere tipografiche in legno. L’atmosfera tranquilla e pacata della cucina è ravvivata dal frigorifero Nostalgie della Gorenje nella versione rosa fucsia.

Una cucina pastellosu una base low cost

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Testo e preparazione: Jasna SimonetaFoto: Klemen Brumec

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RICETTE

La pasta al nero di seppia

La pasta fatta in casa si distingue per il sapore pieno e gustoso che difficilmente riscontreremo nei prodotti industriali. Per dare un tocco in più alla nostra pasta abbiamo deciso di aggiungere del nero di seppia che si trova con facilità all’interno delle seppie. Durante la pulizia delle seppie basta fare attenzione a lasciare integro il sacchetto che contiene l’inchiostro. Il nero di seppia si può anche conservare nel congelatore. Noi lo abbiamo aggiunto subito all’inizio della preparazione dell’impasto. Non è una cattiva idea usare un paio di guanti sottili usa e getta, per facilitarvi la pulizia delle mani al termine dell’operazione.

Ingredienti per 4 persone: 300 g di semola rimacinata 3 uova 5 g di nero di seppia (in base alla quantità la pasta sarà più o meno nera) sale

Condimento: 500 g di cozze 300 g di seppie salsa di pomodoro di qualità aglio vino bianco pepe o peperoncino timo

Preparazione:Setacciamo la farina a fontana all’interno di una ciotola e vi aggiungiamo le uova e il nero di seppia. Sbattiamo le uova, uniamo un cucchiaino di olio e con un movimento circolare incorporiamo sempre più farina dal bordo fino a quando al centro si è formato un impasto denso. Quindi rovesciamo l’impasto sul piano di lavoro precedentemente infarinato. Impastiamo per circa 10-15 minuti, finché diventa omogeneo ed elastico. Se quest’operazione dovesse risultare difficoltosa, aggiungiamo un po’ d’acqua per far assorbire tutta la farina e successivamente esercitiamo delle pressioni con i due pollici.

Condimento:Con la pasta al nero di seppia prepareremo un condimento a base di frutti di mare. Innanzitutto puliamo le cozze e facciamo attenzione a eliminare quelle danneggiate. Con un coltello raschiamo il guscio dei molluschi e tagliamo la barba. Mettiamo in una pentola senza aggiungere acqua, copriamo e cuociamo a fiamma alta. Filtriamo il liquido e mettiamo da parte. Tagliamo le seppie e le rosoliamo su un filo d’olio d’oliva con dell’aglio. Bagniamo con il vino bianco e lasciamo evaporare. Aggiungiamo il pomodoro e facciamo addensare. All’occorrenza irroriamo con il liquido delle cozze, facendo attenzione quando saliamo al termine della cottura, in quanto il liquido è già molto salato. Infine aggiungiamo le cozze e le spezie.

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Una cucina accogliente e colorata, ideale per passare pomeriggi e serate in allegra

compagnia, preparando e gustando piatti semplici e genuini. Come se ci si

ritrovasse in vacanza ogni singolo giorno dell’anno, non importa se per preparare

le caldarroste o l’impepata di cozze.

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La cucina scolpita nella pietra

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La simpatica cucina di questa casa di campagna davvero non riesce a nascondere la propria vocazione culinaria. I mobili della cucina infatti sono una vera e propria opera d’arte da cui difficilmente distoglieremo lo sguardo. La sua struttura portante è stata realizzata da un giovane scultore e docente di lavorazione della pietra, Damjan Švara.L’antica casa che un tempo ospitava il negozio del paese è stata restaurata con passione, nell’ottica di un’estetica nostalgica. Diversi mobili si trovavano già al suo interno e i suoi nuovi proprietari hanno deciso di valorizzarli, mettendoli al centro di un racconto che va ad incontrare il bisogno tutto contemporaneo di ritrovare, in un mondo che viaggia troppo veloce, i propri legami con il passato.Un legame che si esprime anche attraverso oggetti che ci riportano all’infanzia: il dondolo appeso alla trave di sostegno della cucina, è anch’esso opera dello scultore Švara, mentre in un altro angolo troviamo un vecchio seggiolone risalente ai primi del ‘900 ancora funzionante.Il resto dei piccoli oggetti e dei complementi da cucina sono frutto di tante piccole ricerche e di una buona dose di fantasia, come ad esempio il paralume creato da un semplice scolapasta oppure il vaso che un tempo era stato un tubo di scarico. Anche gli inusuali dipinti sulle pareti danno l’impressione di

essere lì da sempre.E quando le pietanze appena sfornate riempiono la cucina, ci si sente trasportati in un’altra epoca, quella del periodo in cui la cucina è stata concepita, quella in cui gustare cibi genuini in convivialità rigenerava anima e corpo.

Testo e foto: Tjaša Brajdih

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I due dipinti sulla parete sono opera del pittore Gigo de Brea, mentre le tele sono

creazioni della padrona.

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Una decorazione abbastanza inusuale per una finestra, le spezie intrecciate.

L’inusuale vaso è stato realizzato con un tubo di scarico di recupero.

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La lampada della cucina è stata realizzata dalla padrona di casa, mentre quella nel tinello è stata portata dalla sua casa d’origine.

Il seggiolone pieghevole con tavolino, risalente ai primi del

‘900, è ancora funzionante.

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I vasetti che oggi contengono le spezie sono stati trovati nella casa, un tempo probabilmente venivano usati per i medicinali.

Altre decorazioni e piccoli oggetti sono stati acquistati sempre nel rispetto dello stile retrò che contraddistingue la casa.

Le ciotole in terracotta sono fatte a mano e provengono dalla Serbia.

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Si aggiorna continuamente sulle novità, spesso è in viaggio. Un giorno alla settimana però è dedicato alla figlia adolescente. Allora il tempo si ferma e c’è spazio per mangiare insieme e parlare di tutto ciò che è successo durante la settimana. Jolanda è anche una grande amante dei cani, lei e la figlia ne possiedono due: lo spaniel Toby e la staffordshire terrier Kora. Le passeggiate con i cani sono un’occasione per fare del movimento all’aria aperta, ma anche per riflettere sui nuovi progetti.Il primo incontro con il patchwork è avvenuto quindici anni fa, grazie a un’amica. In Italia all’epoca nascevano tanti negozi di quilt, specializzati

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nella vendita di tutto il necessario per realizzare un patchwork. Jolanda se ne innamorò subito, il cucito infatti è un’arte di famiglia: la nonna faceva la sarta e la magliaia, mentre la mamma gestiva un negozio in cui vendeva le sue creazioni. Da bambina Jolanda passava molto tempo nel laboratorio della nonna e ben presto imparò a cucire bene. Non ha mai amato cucire dei vestiti, perciò nel patchwork riconobbe subito un’occasione che le avrebbe permesso di liberare la propria creatività. Dopo qualche anno ha incominciato a collaborare come rappresentante per un’azienda italiana importatrice di tessuti e attrezzi per il patchwork. In questo modo ha avuto la

Jolanda è una di quelle persone che non si fermano mai e sono sempre in movimento. Se non la troverete nel suo negozio, allora starà sicuramente tenendo uno dei laboratori di cucito in cui insegna le tecniche del patchwork.

Testo: Valentina VovkFoto: Klemen Brumec

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possibilità di apprendere tutte le novità, che poi ha cominciato a trasmetterere alle proprie corsiste.Jolanda ha sognato a lungo un negozio in proprio, ma non aveva il coraggio di intraprendere da sola questa strada. Il problema maggiore era rappresentato dagli orari prolungati e dalla moltitudine di incombenze che ne derivano. Due anni fa ad un corso ha conosciuto Nadja Tratnik e in un attimo tra le due è scattata la scintilla. Nadja è una sarta molto esperta e le due donne hanno subito capito il potenziale di un sodalizio a due. Da un anno hanno aperto il proprio negozio di quilt nel centro storico di Lubiana, e lo hanno chiamato Šivilja in the House, una sarta in casa. L’ambiente è gradevole e ben organizzato, mentre le due titolari sono una vera e propria fonte di consigli sartoriali.

Il negozio è ben avviato, racconta Jolanda, il segreto del suo successo fonda soprattutto su tanto lavoro e tante rinunce. Le ferie sono da due anni solo un sogno, ma tutto sommato si muove tanto e il suo è un lavoro gratificante, dato che le permette di essere sempre in contatto con la sua passione, i tessuti.

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Poi chiediamo a Jolanda chi sono le sue creative preferite, fra le tante che segue ce ne elenca tre: due australiane e un’americana, Annie Downs, Lynette Anderson e Renee Nanneman. Tutte e tre sono famose per i propri capolavori, i libri che hanno scritto e soprattutto per le proprie linee di tessuti. Nel mondo del patchwork i designer di motivi e tessuti sono molto apprezzati, così come accade anche nell’industria della moda.Anche Jolanda sogna una propria linea di tessuti. Nel frattempo si fa carico di progetti „minori“, come ad esempio una propria linea di bottoni di legno appena sfornata. Il negozio è stato il primo desiderio ad essersi realizzato, ora la linea di tessuti dovrà restare in attesa ancora per un po’. Ma a giudicare dalla sua grinta dubitiamo che dovremo aspettarla a lungo.

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Il patchwork è un prodotto sartoriale composto da piccoli ritagli di tessuto di diverse forme geometriche. Solitamente è composto da tre strati: quello superiore, formato dai vari ritagli di tessuto, quello inferiore, un unico pezzo di stoffa, e quello intermedio, il materiale riempitivo. Tutti e tre gli strati, alla fine del procedimento, vengono passati con delle cuciture decorative (quilting).Questa tecnica si può utilizzare per la realizzazione di vari articoli decorativi: trapunte, cuscini, tovaglie, borse, vestiti e tanto altro ancora.Abbinando fantasie e colori, forme geometriche e applicazioni diverse le possibilità creative sono praticamente infinite.Il patchwork si è diffuso in tutto il mondo partendo dall’America, dove le donne, specialmente nelle comunità amish, tramandano di madre in figlia le esperienze e il sapere su questa tecnica. Dato che un tempo il patchwork veniva realizzato a mano, questo lavoro era lento e laborioso. Le donne incominciarono a riunirsi in gruppi di lavoro, in modo da accelerare i tempi. Così è nata l’organizzazione Quilting bee che oggi troviamo in tutto il mondo. Donne di ogni età si ritrovano per stare in compagnia e per realizzare insieme una trapunta. Di solito lavorano tutte ad un progetto e ognuna di loro contribuisce un pezzetto di mosaico. Poi le trapunte vengono esposte alle fiere e concorrono ai concorsi, dove il loro ricavato viene devoluto in beneficenza.Le tecniche per il patchwork sono tante e in un anno Jolanda ne ha insegnato alle proprie corsiste ben 30. Sotto la sua guida è stata creata anche una trapunta di due metri per lato.

La trapunta è stata poi donata ad un’associazione che si occupa delle vittime di atti di violenza.

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A tavola, si mangia! Le ricette di Casa e Trend

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Che cosa offrire ai propri ospiti nel periodo prenatalizio oltre al vin brulè? Ecco alcune bevande alcoliche e dei dolci adatti alle serate da passare in allegra compagnia.

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Preparazione e styling: Petra SlaparFoto: Klemen Brumec

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Pere al vino rosso

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Ananasmarinato alle spezie

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ePreparazione: Danica Arh

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RICETTE

Vin brulè

Il profumo del vin brulè si diffonde nelle vie che luccicano sotto le luminarie. Tutti riconoscono il suo caldo aroma, eppure non si trovano due ricette uguali: ciascuno lo prepara a modo suo. Quando sentono dire “vin brulè” alcuni pensano alle strade innevate e ai mercatini di Natale, altri invece già si sentono immersi fino alle ginocchia nella neve da spalare.

1 l di vino 300 ml d’acqua 10 cucchiai di zucchero chiodi di garofano (almeno 15) cannella qualche fettina di limone e arancia senza la buccia

Mettiamo tutti gli ingredienti in una pentola e scaldiamo a fuoco vivace. Prima che il vino incominci a bollire, mettiamo da parte e versiamo nelle tazze. Il gusto del vin brulè può essere arricchito con una foglia di alloro, delle bacche di ginepro, dello zenzero o della vaniglia. Avete mai provato qualcuna delle varianti elencate? Ecco, forse avete già l’idea giusta per una serata in compagnia.

Grog

acqua bollente ¾ di rhum ¼ di succo di limone whiskey 1 cucchiaio di zucchero o di miele

Versiamo il succo di limone con il rhum e il whiskey in un pentolino, quindi vi versiamo anche l’acqua bollente. Per una bevanda più robusta riduciamo la quantità d’acqua, o viceversa. Infine aggiungiamo il miele. Serviamo ben caldo.

Ananas marinato alle spezie

1 ananas 60 g di zucchero a velo 1 bastoncino di cannella 1 baccello di vaniglia 5 semi di cardamomo 4 anici stellati

4 chiodi di garofano 2 pizzichi di pepe acqua

In un tegame scaldiamo lo zucchero, un po’ d’acqua e le spezie. Puliamo l’ananas e lo tagliamo a fettine. Adagiamo le fettine nello sciroppo e proseguiamo la cottura a fuoco moderato per 15 – 20 minuti.Impiattiamo l’ananas, irroriamo con lo sciroppo e serviamo ancora caldo.

Punch al latte

45 ml di rhum 30 ml di sciroppo (una parte d’acqua e una parte di zucchero) estratto di vaniglia o zucchero vanigliato 90 ml di latte ghiaccio

Mettiamo tutti gli ingredienti nello shaker, aggiungiamo il ghiaccio e agitiamo vigorosamente. Serviamo in bicchieri di vetro con della noce moscata grattuggiata sul momento e della cannella.

Pere al vino rosso

2 pere aromatiche 250 ml di vino rosso corposo zucchero vanigliato 50 g di zucchero cannella in polvere panna fresca e gelato alla vanigliaSbucciamo le pere, se preferiamo possiamo tagliarle a metà nel senso della lunghezza e quindi, con un coltellino, eliminare da tutte e due le metà ottenute, il torsolo centrale ed eventualmente il picciolo. Noi abbiamo deciso di lasciarle integre. Versiamo il vino in un tegame, aggiungiamo lo zucchero, un pizzico di cannella e portiamo a bollore. In questo liquido cuociamo per circa 20 minuti le pere, finché diventano rosse e morbide, il tempo di cottura dipenderà dal loro grado di maturazione. Quando le pere sono cotte, le trasferiamo sui piatti. A fuoco lento facciamo addensare il sugo di cottura. Decoriamo le pere con la panna, irroriamo con il sugo ed eventualmente serviamo con del gelato alla vaniglia.

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Uova di neve

Preparazione: 30 – 35 minuti

5 uova fresche 1-1,2 l di latte (dipende da quanto sarà liquida la crema) un baccello di vaniglia zucchero vanigliato 3 cucchiai di zucchero 1 cucchiaio di farina

Separiamo gli albumi dai tuorli e li montiamo a neve. In un altro recipiente lavoriamo i tuorli con lo zucchero sino a renderli schiumosi.Aggiungiamo al latte il baccello di vaniglia, mettiamo il latte in un tegame e lo scaldiamo. Prendiamo gli albumi montati a neve e a cucchiaiate li facciamo cuocere nel latte bollente. Facciamo attenzione a metterne solo 5 o 6 per volta perché la neve tende a gonfiarsi. Dopo un minuto giriamo con delicatezza e cuociamo ancora, in modo che di rassodino per bene. Con una schiumarola togliamo dal latte e mettiamo da parte. Per un effetto estetico migliore scegliete una zuppiera, un recipiente di vetro, delle coppette …Quando abbiamo finito con la neve, prepariamo una crema con il latte di cottura. Versiamo lentamente i tuorli nel latte, aggiungendo a piacere anche un po’ di farina e facendo attenzione a non scaldare troppo il latte in quanto i tuorli potrebbero coagulare.Lasciamo raffreddare e serviamo. Buon appetito!

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L’eleg

anza

del

nero

Un Natale a colori Idee e realizzazione: Tjaša Križnar, Suzana Šlebir, Tjaša Brajdih

Foto: Klemen Brumec

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Per un Natale più sostenibile abbiamo scelto un abete di legno. Abbiamo ritagliato un semplice pannello di compensato e dopo averlo colorato di nero, l’abbiamo addobbato con degli addobbi di vetro. L’abete nero può trasformarsi anche in una lavagna su di cui scrivere dei messaggi augurali.

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I bambini saranno entusiasti di trovarci le figure natalizie preferite: ad esempio il cavallo a dondolo.

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Una scelta audace, ma di grande effetto: il nero.

Siate originali e sbizzarritevi con vari accessori. Nonostante abbiamo

utilizzato sempre la stessa carta, siamo riusciti a personalizzare

i pacchetti con tanti piccoli dettagli.

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Provate a scegliere un festone di pom pom per la vostra casa.

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I fiocchi di neve che brillano sulla base scura invece sono sati realizzati con le linguette delle lattine.

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Per realizzare il vostro calendario

dell’Avvento potete utilizzare delle

semplici scatoline. Per i fiocchi di neve

fai da te abbiamo utilizzato dei semplici

cotton fioc.

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Quando fuori nevica e i nostri pomeriggi si riempiono del profumo dei biscotti fatti in casa. La scatola con i biscotti si trasforma in un regalo per gli amici, da gustare in compagnia durante una serata festiva.

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L’albero di Natale è composto da legni disposti a forma di

abete, addobbato con i lumini, mentre sotto l’albero ci attendono i regali di Natale. Per rendere più solenne

l’atmosfera, i regali sono stati

confezionati con la stoffa.

Bianco Natale

Idea e realizzazione: Mateja Dobravec, Mojca PerdihFoto: Klemen Brumec

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Il calendario dell’Avvento a forma

di coroncina, con un biscotto per ogni

singolo giorno. La coroncina si può

appendere anche su una parete in cucina.

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Un dolce natalizio fuori dal comune, i muffin al

cardamomo.

Un biglietto d’auguri unico e originale per sorprendere i vostri cari.

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Cvetličarna Ksenija, Domžale

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RICETTE

Muffin al cardamomo

2 tazze di farina 2 cucchiaini di lievito in polvere ¼ cucchiaino di bicarbonato ¼ cucchiaino di sale 1 cucchiaino di cardamomo ½ cucchiaino di zenzero ¼ cucchiaino di noce moscata appena grattugiata 1/8 cucchiaino di chiodi di garofano in polvere 1 tazza di zucchero di canna 2 uova ½ tazza d’olio ½ tazza di yogurt ¼ tazza di panna

In un recipiente uniamo la farina, il lievito, il bicarbonato, il sale e tutte le spezie.In un altro recipiente uniamo lo zucchero e le uova e lavoriamo con lo sbattitore per due minuti, aggiungiamo lo yogurt e l’olio e continuiamo a lavorare fino ad ottenere un liquido omogeneo. Lentamente aggiungiamo la miscela di farina e di spezie. Infine aggiungiamo la panna.Riempiamo gli stampini con due cucchiai e mezzo di impasto e inforniamo per 18 minuti a 180 °C. Per verificare il punto di cottura possiamo fare la prova dello stuzzicadenti: quando esce pulito, i muffin sono pronti.

Crema: 1 tazza di burro ammorbidito 2 tazze di zucchero 170 g di cioccolato bianco 5 cucchiai di panna fresca

Lavoriamo il burro e lo zucchero con lo sbattitore, fino ad ottenere un impasto schiumoso. Facciamo sciogliere a bagnomaria il cioccolato bianco e lo aggiungiamo con cautela. Infine aggiungiamo la panna.

Biscotti natalizi

300 g di farina 200 g di burro 100 g di zucchero 100 g di nocciole tritate 3 cucchiai di latte un pizzico di cannella un pizzico di scorza di arancia grattuggiata un pizzico di zenzero in polvere un pizzico di chiodi di garofano in polvere

Impastiamo gli ingredienti, mettiamo l’impasto nel frigorifero per un’ora, stendiamo con il mattarello e ritagliamo i biscotti. Mettiamo in forno a 180 °C per dieci minuti.

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Rosso e

ver

de

Idea e realizzazione: Suzana Šlebir, Jolanda Borić, Foto: Klemen Brumec

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Con i nastri washi potete anche decorare i lumini e poi metterli nei bicchieri.

L’abbinamento di colori più amato in generale è

sicuramente quello del rosso e del verde che donano un tono

solenne e festoso al Natale. Per i vostri regali scegliete della carta in tinta unita, così potrete decorarla con gli stampini per i dolci o con le figure realizzato

con il nastro washi. Potete ritagliare le sagome in carta da

forno, ricoprirle con il nastro washi, ritagliare la sagoma e

staccarla dalla carta da forno. Potete scegliere le figure in base ai gusti del ricevente,

divertitevi a tracciare magari la sagoma di una vespa, di una bici o di un instrumento musicale. Le possibilità sono infinite.

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La tavola di Natale apparecchiata a festa con

dei centrini a forma di fiocchi di neve.

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ISTRUZIONI

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ISTRUZIONI

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Idea, realizzazione e foto: Tjaša Brajdih

Il biglietto d’auguri in rosso e verde con il classico motivo dell’albero di Natale. Frugate nei cassetti e cercate una manciata di bottoni e degli avanzi di nastro decorativo.

Biglietti d’auguri

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Ecco delle coroncine di sempreverde adatte anche a chi è poco abile nei lavori manuali. Con un nastro molto alto fissate una coroncina di sempreverde sulla porta. Per rallegrarla potete utilizzare dei simpatici personaggi fiabeschi. Se le temperature lo permettono, potete divertirvi anche a realizzare dei portalumini e delle coroncine di ghiaccio. Tutto ciò di cui avete bisogno sono delle bacche di rosa canina, delle pigne e dei rametti di sempreverde. Mettete tutto in uno stampo, riempitelo con dell’acqua e mettete nel congelatore. Per estrarlo utilizzate dell’acqua fredda in quanto l’acqua calda potrebbe causare delle rotture nel ghiaccio. Appendetelo alla porta con un grosso nastro, ma fate attenzione a non esporlo alla luce diretta del sole.

ISTRUZIONI

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La ghirlanda con i bottoni

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Il calendario dell’Avvento

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Il calendario dell’Avvento ci aiuta a scandire l’attesa del Natale, confezionate dei piccoli regali o dei messaggini per grandi e piccini che rallegreranno le giornate di dicembre. Cercate delle idee originali nella natura, come ad esempio dei rami d’albero tagliati a pezzetti e decorati con motivi natalizi.

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ISTRUZIONI

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ISTRUZIONI

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Per un albero di natale in bianco e rosso potete realizzare gli addobbi con le vostre mani, bastano un po’ di abilità e una macchina da cucito.

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Oro

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Lo spirito del Nataleun intreccio di semplicità e di eterna eleganza

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Un Natale pastelloPer preparare gli addobbi pastello abbiamo utilizzato dei i tovaglioli color sabbia, delle pigne, dello spago e dei colori acrilici (bianco, blu e rosa), da cui abbiamo ottenuto delle sfumature pastello, dei sottobicchieri, delle foglioline dorate e dei rametti sempreverdi. Abbiamo colorato le pigne, gli spaghi e i sottobicchieri, su di cui abbiamo anche applicato delle foglioline dorate.Ecco che la nostra tavola natalizia è pronta per accogliere i nostri ospiti.

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Torta

4 uova 180 g di zucchero 130 g di farina 80 g di cacao in polvere 1 cucchiaino di estratto di vaniglia 1 cucchiaino di lievito in polvere

Crema al mascarpone 250 g di mascarpone 75 g di zucchero a velo 250 ml di panna fresca

Decorazione scaglie di cocco foglioline di salvia

Con lo sbattitore lavoriamo le uova e lo zucchero, aggiungiamo poco a poco la farina, il cacao, la vaniglia e il lievito. Rivestiamo lo stampo con della carta da forno, versiamo l’impasto nello stampo e mettiamo nel forno preriscaldato a 200 °C per 45 minuti.Con un coltello affilato tagliamo il pan di Spagna raffreddato e ne ricaviamo due o tre dischi.

Montiamo la panna e lo zucchero, quando la panna è ancora semiliquida aggiungiamo il mascarpone e continuiamo a montare fino ad ottenere una crema solida.

Idea, realizzazione e foto: Živa e Veronika

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Biscotti da decorare

540 g di farina 1 bustina di lievito in polvere 380 g di zucchero zucchero vanigliato 460 g di burro 2 uova un pizzico di sale

Impastiamo gli ingredienti, mettiamo l’impasto nel frigorifero per un’ora, stendiamo con il mattarello e ritagliamo i biscotti. Mettiamo in forno a 180 °C per dieci minuti. I nostri biscotti possono essere decorati con la glassa oppure con la pasta di zucchero.

Con l’aiuto dello stampino con cui abbiamo rigliato il biscotto, ritagliamo la stessa sagoma dalla pasta di zucchero. Spalmiamo il biscotto con poco albume e attacchiamo la pasta di zucchero. Con la pasta di zucchero possiamo realizzare anche delle figurine a forma di pupazzo di neve o di animali e incollarle al biscotto con un po’ d’acqua.

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Realizziamo gli addobbi con i nostri motivi natalizi preferiti. Prendiamo del filo di ferro, lo pieghiamo con delle pinze per farne un gancetto e lo infiliamo nell’addobbo. Lasciamo asciugare per bene.Coloriamo l’addobbo con gli acquerelli, le tempere o dei colori acrilici. Per un risultato più duraturo passiamo anche uno strato di lacca.

Ricicliamo gli addobbi di Natale con i glitter nei

colori pastello.

Idea e realizzazione: Mateja Dobravec, Suzana ŠlebirFoto: Klemen Brumec

ISTRUZIONI

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Una semplice ghirlanda di bosso è stata addobbata con un biscotto a forma di albero di Natale decorato con la pasta di zucchero.

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Smoothiensalate &I

I buoni propositi per l’anno nuovo – ripartiamo dalla verdura

e dalla frutta di stagione

Preparazione: Petra Slapar, Ana Bulat Foto: Klemen Brumec, Ana Bulat

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Insalata di Capodanno

Preparazione e foto: Ana Bulat

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Insalata di rucola, mele e gorgonzola

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Radicchio con noci e datteri

Valeriana con mele e noci

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Smoothie di melograno e banana

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Smoothie di melograno e banana

Smoothie di kaki

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Smoothie di kiwi e banana

Smoothie alla pera

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Smoothie alla pera

Insalata di Capodanno

spinaci novelli 1 mandarino dolce formaggio caprino leggermente piccante nocciole tritate Per il condimento: olio di oliva sale aceto balsamico

Preparare il condimento emulsionando l’olio di oliva con il sale e l’aceto balsamico.Lavare gli spinaci, sbucciare il mandarino e tagliarlo in pezzi. Distribuire sul piatto per primi gli spinaci, poi il mandarino e cospargere con il formaggio di capra e le nocciole. Irrorare con l’emulsione e servire. Questo piatto può essere proposto come antipasto, come piatto unico accompagnato con pane integrale o come contorno.

Insalata di rucola, mele e gorgonzola

Eliminiamo il torsolo alla mela, tagliamola a fettine e bagnamola con il succo di limone per non farla ossidare. Irroriamo la rucola e la mela con un cucchiaio di olio d’oliva, una goccia di aceto balsamico e sale. Prima di servire cospargiamo di gorgonzola sbriciolato.

Radicchio con noci e datteri

Radicchio rosso 6-8 datteri denocciolati 4-6 noci olio EVO, sale, pepe, qualche goccia di aceto balsamico.

Mondiamo il radicchio, tagliamo le foglie più grandi e condiamo con l’olio, l’aceto, il sale e il pepe. Completiamo con le noci e i datteri.

Valeriana con mele e noci

Valeriana (soncino) succo di limone una mela sale, pepe, noci, olio EVO.

RICETTE

Tagliamo le mele a fettine e bagnamole con il succo di limone, aggiungiamo la valeriana e condiamo. Infine aggiungiamo le noci.

Smoothie di kiwi e banana

2 kiwi maturi 1 banana 50 ml yogurt

Frulliamo tutti gli ingredienti fino ad ottenere un liquido omogeneo.

Smoothie alla pera

1 pera matura mezzo cucchiaino di miele un cucchiaino di succo di limone un pizzico di cannella in polvere un bacello di vaniglia 75 ml di yogurt un cucchiaio di semi di melograno per la decorazione

Frulliamo tutti gli ingredienti, ad eccezione dei semi di melograno, fino ad ottenere un liquido omogeneo.

Smoothie di melograno e banana

200 ml di yogurt magro freddo 200 ml di succo di melograno freddouna grossa banana a fettine

Frulliamo tutti gli ingredienti fino ad ottenere un liquido omogeneo.

Smoothie di kaki

2 kaki vaniglia maturi 80 ml di yogurt 80 ml di succo d’arancia cannella, zenzero in polvere

Puliamo i kaki e tagliamoli a metà. Eliminiamo i semi. Frulliamo tutti gli ingredienti fino ad ottenere un liquido omogeneo. Versiamo nei bicchieri e serviamo.

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Il volume della Balena blu è il protagonista indiscusso di questo affascinante appartamento milanese.In una mansarda, il progetto non può prescindere dal rapporto con l’involucro e la copertura, elemento, quest’ultimo, che denota la qualità degli spazi.Per questo si è scelto di racchiudere tutti i servizi in un volume ribassato, la Balena blu, che divide la pianta in due zone distinte, la zona notte e la zona giorno.

La balena azzurrauna mansarda eclettica e raffinata

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Studio 23 bassi

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La parete attrezzata della cucina che fa da sfondo alla zona giorno è completamente schermabile e realizzata in mdf colorato nero in pasta.

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Per accentuare la monoliticità del volume blu si è scelto di esaltare la cura nel dettaglio inserendo lo zoccolino e le porte in tinta e a raso con l’intonaco. La luce naturale che arriva dalle finestre e dai lucernai è completamente dedicata alla zona notte e alla zona giorno, che non hanno partizioni interne.

All’interno della Balena sono state inserite tutte le funzioni che non necessitano di illuminazione diretta, la sala da bagno, la cabina armadio e il ripostiglio/lavanderia.Questa operazione permette di mantenere continuità visiva della struttura di copertura, utilizzando il solaio sopra il volume blu per alloggiare gli impianti dell’aria e il sistema di illuminazione indiretta.

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Solo una stretta collaborazione tra progettisti e committenza ha permesso la realizzazione di questo eclettico e raffinato progetto.

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Per i bagni sono stati scelti dei sorprendenti colori intensi in contrasto.

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Tonalità accoglienti in uno stile contemporaneo

Residenza EGRistrutturazione di appartamento 90 mqViale Belfiore, FirenzeRealizzato: 2012Autore: Studio Tricot

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Tonalità accoglienti in uno stile contemporaneo

L’interior design di questo appartamento di 90 mq ubicato nel centro storico di Firenze accosta a colori tenui e naturali delle superfici, quelli vivaci di arredi e dettagli.

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Una parete attrezzata caratterizzata da una

struttura bianca e leggera crea una gradevole continuità tra la cucina e la zona salotto,

senza compromettere la luminosità dell’ambiente.

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Le tonalità più scure degli infissi, delle armadiature a muro e degli arredi si alternano con le superfici chiare dei pavimenti, delle pareti e dei mobili divisori. L’arredamento accosta con equilibrio oggetti e arredi del passato con pezzi contemporanei e disegnati su misura. Un’atmosfera fresca ed elegante per l’abitare contemporaneo.

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Non è mai troppo presto per sognare la primavera Le idee per il giardinaggio

di Casa e Trend

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Perché non attingere dai materiali che di solito non compaiono tra gli addobbi

natalizi, ad esempio dei fiori secchi di ortensia, lavanda o rosa, rami di betulla o di cornus. La vite, i gusci delle noci o delle arachidi, chicchi di caffè, semi di zucca …

I centrotavola sono probabilmente l’addobbo più diffuso sulle nostre tavole natalizie.

Centrotavola natalizi Foto: Klemen Brumec, Tjaša Brajdih, Mateja Dobravec

ISTRUZIONI

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144 natale 2013

I centrotavola natalizi sono realizzati con le mele secche e sono decorati con tanti piccoli addobbi

che vanno dalle ghiande all’anice stellato, dalle stelline di feltro alle palline di legno dipinte di rosso.

Potete utilizzare anche delle fettine di lime, limone o arancia che avrete fatto seccare per qualche

giorno. Un centrotavola molto semplice può essere rappresentato anche solo da un vassoio di legno con

delle candele decorate e del materiale naturale.

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Le idee Natale di quest’anno sono dedicate al recupero: ecco dunque un vecchio stampo per i muffin, quattro candele che simboleggiano le quattro settimane dell’Avvento, dei numeri realizzati con del filo di ferro piegato e un po’ di sempreverde.

Realizzazione e foto: Mateja Dobravec

ISTRUZIONI

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Le casettePER GLI UCCELLI

La casetta per gli uccelli con il legno di betulla – abbiamo tagliato i rami di betulla a metà e li abbiamo utilizzati per ricoprire la base per la casetta.

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Realizzazione: Marjan Rosec, Peter Vovk, Brane Vegelj Decorazione: Suzana Šlebir, Foto: Klemen Brumec

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Una casetta per gli uccelli che abbiamo

decorato con le nostre mani e che

si trasformerà in un accessorio di

moda per il nostro giardino.

Per star bene, a questo mondo basta un bel nidetto tondodove i sette fratellinisi raccolgono vicinifuori neve a larghe faldedentro muschio e piume caldesi è felici nel teporecosì stretti cuore a cuore. (G. Grohmann)

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Per star bene, a questo mondo basta un bel nidetto tondodove i sette fratellinisi raccolgono vicinifuori neve a larghe faldedentro muschio e piume caldesi è felici nel teporecosì stretti cuore a cuore. (G. Grohmann)

Una mangiatoia ricavata da una bottiglia di plastica e da un mestolo di legno – un lavoretto da fare con i bambini.

La casetta per gli uccelli ricavata da un pezzo di tronco d’abete – una sfida per gli esperti del fai da te.

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