new librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?

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ANNA GALLUZZI BARI, 31 GENNAIO 2014 New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?

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L’intervento prende spunto dal recente volume di David Lankes, The atlas of new librarianship, per interrogarsi sul ruolo delle biblioteche e sui contenuti della professione in un contesto nel quale la biblioteca come spazio fisico viene messa in discussione in virtù dei processi di convergenza al digitale e gli effetti della crisi economica impongono alle biblioteche e ai bibliotecari la necessità di giustificare e dimostrare la loro utilità sociale. La new librarianship di Lankes si basa sul presupposto che “la missione dei bibliotecari consiste nel migliorare la società facilitando la creazione della conoscenza nelle loro comunità di riferimento”. In sostanza, la tesi principale sostenuta da Lankes è che sia necessaria una rifondazione ontologica della biblioteconomia basata su un corretto posizionamento delle biblioteche e dei bibliotecari, il cui ruolo non è incentrato sull'oggetto libro, né su qualunque altro tipo di supporto o di tecnologia dovesse diventare vettore di contenuti (quelli che Lankes chiama artifacts), bensì sulla capacità dei bibliotecari di continuare a svolgere il ruolo di facilitatori del processo di creazione della conoscenza in un contesto di apprendimento partecipativo. Per farlo, il bibliotecario deve prendere parte attiva alla conversazione attraverso cui avviene il processo dell'apprendimento ovvero creare le condizioni per facilitare e/o potenziare tale conversazione, separando di fatto il proprio destino da quello delle biblioteche. L’aspetto più critico di questa visione consiste nel trasformare tale punto di vista in convinzione comune all'interno della professione e in percezione diffusa nella società, ribaltando secoli di associazione mentale e pratica tra biblioteche, bibliotecari e libri (o altri supporti del sapere), come anche le più recenti ricerche e indagini sulla percezione degli utenti continuano a mettere in evidenza. La discontinuità insita nell'idea di bibliotecari che restano tali pur non essendo agganciati ad alcuna struttura bibliotecaria e di utenti che partecipano alle funzioni bibliotecarie come creatori e vettori di conoscenza resta impegnativa in termini di formazione, di politiche pubbliche, di progettazione dei servizi, di attitudine del personale e di organizzazione delle attività. È inoltre del tutto incerta e per niente scontata la possibilità che le nostre comunità (e le altre professionalità che operano nel settore della conoscenza) possano vederci, in tempi brevi, come partner all’interno di un raggio di azione più ampio di quello a cui sono abituati e che scelgano di aprirsi alla conversazione con noi.

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Page 1: New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?

ANNA GALLUZZI

BARI, 31 GENNAIO 2014

New librarianship: un futuro sociale

per biblioteche e bibliotecari?

Page 2: New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?

Obiettivi dell’intervento

interrogarsi sul ruolo delle biblioteche e sui contenuti della professione :

la biblioteca come spazio fisico viene messa in discussione

gli effetti della crisi economica impongono la necessità di giustificare e dimostrare la loro utilità sociale

Page 3: New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?

Punto di partenza

il volume di David Lankes

The atlas of new

librarianship

Page 4: New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?

Biblioteconomia = librarianship?

Lankes utilizza il termine librarianship piuttosto che library and information science

espressione antica la cui etimologia pone al centro il bibliotecario e le sue competenze, anziché la biblioteca e la sua gestione

Page 5: New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?

Biblioteche o bibliotecari?

accettare il declino delle biblioteche

in quanto strutture fisiche

ma le comunità avranno sempre

bisogno di bibliotecari che facilitino

l'accesso e l'acquisizione della

conoscenza

diventare cruciali in questo processo

Page 6: New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?

Biblioteche o bibliotecari?

non basta l’amore per le biblioteche

è controproducente considerare la biblioteca come il cuore della comunità; piuttosto, dice Lankes, dovremmo diventarne il “sistema di circolazione”

Page 7: New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?

Tesi di Lankes

“la missione dei bibliotecari consiste nel migliorare la

società facilitando la creazione della

conoscenza nelle loro comunità di riferimento”

Page 8: New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?

Che cos’è la conoscenza?

il concetto di recorded knowledge è un ossimoro

la conoscenza è un processo che si realizza attraverso la conversazione

tale conversazione può avvenire: nella testa del singolo individuo, che

mette in relazione quanto legge, vede, acquisisce con quanto già conosce

tra due o più soggetti che si confrontano e si scambiano informazioni e punti di vista

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I processi dell’apprendimento

non esiste solo l’apprendimento linguistico-verbale, ma anche quelli fisico-cinestetico, musicale-ritmico, logico-matematico, interpersonale e intrapersonale

lavorare sulla motivazione all’apprendimento e creare le condizioni per cui tutti i diversi stili di apprendimento trovino spazio ed espressione

Page 10: New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?

I processi dell’apprendimento

siamo noi ad essere remoti rispetto ai membri delle nostre comunità di riferimento

sta a loro lasciarci o meno partecipare ai loro processi di apprendimento

apprendere significa capacità di accedere e usare le informazioni in modo significativo

Page 11: New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?

Ruolo dei bibliotecari

non è incentrato sull'oggetto libro, né su qualunque altro tipo di supporto o di tecnologia dovesse diventare vettore di contenuti (artifacts)

bensì sulla capacità dei bibliotecari di svolgere il ruolo di facilitatori del processo di creazione della conoscenza in un contesto di apprendimento partecipativo

Page 12: New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?

Focalizzarsi sulle persone

i bibliotecari dovrebbero far propria "una visione del mondo che non sia incentrata sugli oggetti, ma sulle persone”

"how artifact-centric is your worldview?"la comunità costituisce la vera collection che i bibliotecari hanno il compito di sviluppare e preservare nel tempo

Page 13: New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?

Embedded librarian

i bibliotecari perseguono le proprie finalità non necessariamente agganciati a una biblioteca

non operano come un canale parallelo o alternativo, ma nei contesti dove si svolgono le conversazioni

Page 14: New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?

Innovare e creare partecipazione

le soluzioni del passato vanno messe in discussione e ripensate

bisogna offrire alle comunità possibilità di partecipazione, per rispondere a due tendenze : la crescita esponenziale dei dati e delle

informazioni la componente sociale dell'apprendimento

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Esiste un problema terminologico?

lavorare per cambiare l'associazione mentale relativa ai termini “biblioteca” e “bibliotecario”

riconoscere il ruolo dei componenti delle comunità di riferimento, non chiamandoli più utenti o clienti o lettori (o patrons), bensì members

Page 16: New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?

Riflettere su:

etica della professione: la neutralità non esiste: dichiarare il

proprio punto di vista non esiste buona o cattiva

informazione, ma solo in riferimento a un contesto e alle finalità di chi la utilizza

accuratezza ed esaustività spesso sono in contrasto con il “good enough”

riflettere sul grado e il tipo di responsabilità del bibliotecario in tale processo

Page 17: New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?

Riflettere su:

apertura e flessibilità della professione:necessità dell'interdisciplinaritànecessità di un ripensamento delle

tipologie bibliotecarie: superare gli steccati che la specializzazione

bibliotecaria ha creato

riconoscere che il mondo non è segmentato come noi lo immaginiamo e lo vogliamo

Page 18: New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?

Riflettere su:

biblioteconomia gestionale: le strutture organizzative che puntano

esclusivamente ad efficacia ed efficienza tendono alla rigidità e a impedire quel processo collaborativo di costruzione della conoscenza

sostituire l’approccio tradizionale a vantaggio dell’utilizzo dei metodi della ricerca sociale, finalizzati a interrogarsi sull’outcome

Page 19: New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?

Lezioni da imparare

di fronte alle minacce di sopravvivenza delle biblioteche, Lankes spinge i bibliotecari a:

“disperdersi” nelle loro comunità (piuttosto che fare quadrato e asserragliarsi)

dimostrare a politici e comunità che le loro competenze non consistono nel raccogliere artefatti, ma nel garantirne un senso e un uso all’interno delle conversazioni e del processo conoscitivo

scindere le riflessioni sul futuro delle biblioteche da quello delle competenze dei bibliotecari

Page 20: New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?

Tre scenari possibili per i bibliotecari

si spostano su attività di back-office e “coaching”: gestione e messa a disposizione dei dati bibliografici, information literacy, formazione ecc.

si disperdono nell’ambiente ma riciclandosi ;-)

l’eccesso di “self-service” fa tornare di moda la possibilità di delegare

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Nodi da sciogliere

l’idea di bibliotecari non agganciati ad alcuna struttura bibliotecaria e di utenti coinvolti come creatori e vettori di conoscenza si scontra con:

un gap percettivo: come far cambiare mentalità e percezione

all’interno della professione, dei partner e delle comunità di riferimento?

un gap organizzativo: idea impegnativa in termini di formazione, di

politiche pubbliche, di progettazione dei servizi, di attitudine del personale e di organizzazione delle attività

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Una riflessione finale

“Quando parliamo del futuro delle biblioteche, io di solito promuovo l’idea delle biblioteche come piattaforme che rendono apertamente disponibile tutto quello che le biblioteche sanno: tutti i dati, tutti i metadati, ciò che la comunità sta facendo con ciò che hanno ottenuto dalla biblioteca, tutti i suggerimenti e la saggezza dei bibliotecari, tutti i contenuti (in particolare se si potranno sistemare le leggi sul copyright).

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Una riflessione finale

Tutto. Tutto accessibile a chiunque voglia scrivere un’applicazione che lo rende usabile.

E la ragione di tutto questo è perché nel mio cuore non penso che i bibliotecari inventeranno il futuro delle biblioteche. È un compito troppo grande per qualunque gruppo. Sarà il mondo a inventare il futuro delle biblioteche. Sarà un quattordicenne come Aaron [Swartz] a inventare il futuro delle biblioteche. Dobbiamo mettere a loro disposizione piattaforme che glielo consentano.”

David Weinberger in: http://www.hyperorg.com/blogger/2013/11/09/aaron-swartz-and-the-future-of-libraries/

Page 24: New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?

Grazie dell’attenzione!

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