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STUDIO LEGALE ti ROCCO e ANNALISA NAN NA za Garibaldi , 63- 70122 BAR I 52 450 52 Te/efax: 080 5245 053 Giulio cesare , 71 00195 ROMA 06 32 65 2816 ttltfax : 06 322 17 89 S. N! O 4 5 9 8 ·ì·} · l'•rtltl IVA: OUOU00728 . . . . . REPUBBL[ CA ITALI ANA e.O)_{- TN NOME DEL P OPOLO IT ALIANO IL TR lB UNALE DI ROMA SEZIONE UNDICES JMA CIVILE i . .. · 2>S l g'f. l m persona del dr. B enedetta Thellun g dc Cowtelary, m funzione di g iudice unico, ha pronunciato ta seguen te SENTE NZA nella causa ci vile di primo gr ado isc ritta al numero · 28 .1 80 del ruo lo g ene ral e degli affari contenziosi d ell'anno 2003, vertcnte T RA ' l DAMATO FRANCESCO, CALZATURlFlCIO !SA SRL E GAJSDA SRL, con domicilio eletto in R oma, via Domen i co i\.zuni 9, presso lo studio del procuratore :.1V\ 'Oc ato Camelis. difensore, con i l procuratore avvocato Salvatore :vfonti, per procura in atti P:\ RTE OPPG.NENTE ED t\1TRICE 1\1 RICONVEl'iZIONAU:: E B :\L\CA 01 R OMA SPA, corf domicilio ele tto in Roma, viale \dio Cesare 71, presso lo studio del procuratore avvocato Na nna, rap presentante e d itensore per procura in atti ARTE OPP OSTA E CONVENUTA IN RlCO t\TVENZIONALE OGGETTO: opp osizione a decreto ingiuntivo. CONCLUSlOt ·1 All'udienza di precisa7ionc delle conclusioni i procuratori le parti costituite hanno concl uso come cJa verbale. (\(\

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STUDIO LEGALE AS~OCIATO ti ROCCO e ANNALISA NANNA

za Garibaldi, 63- 70122 BARI ~o 5245052 Te/e fax : 080 5245053 Giulio cesare, 71 • 00195 ROMA

06 32652816 ttltfax: 06 3221789

S. N! O 4 5 9 8 ·ì·} · l'•rtltl IVA: OUOU00728

O~ ?<3~ .

. . . .

REPUBBL[CA ITALIANA

e.O)_{-

~

TN NOME DEL POPOLO ITALIANO

IL TR lBUNALE DI ROMA

SEZIONE UNDICESJMA CIVILE

i ... i1~2 J 0 t-

·2>S ~~ l g'f. l

m persona del dr. Benedetta Thellung dc Cowtelary, m

funzione di giudice unico, ha pronunciato ta seguente

SENTENZA

nella causa ci vile di primo gr ado iscritta al numero ·28.1 80 •

del ruolo generale degli affari contenziosi dell'anno 2003,

vertcnte

TRA ' l

DAMATO FRANCESCO, CALZATURlFlCIO !SA SRL E

GAJSDA SRL, con domicilio e letto in Roma, via Domen ico

i\.zuni 9, presso lo studio del procuratore :.1V\'Ocato Raft~tclc o~

Camelis. r;,pprcsentar.t~e difensore, con i l procuratore avvocato

Salvatore :vfonti, per procura in atti

P:\ RTE OPPG.NENTE ED t\1TRICE 1\1 RICONV El'iZIONAU::

E

B :\L\CA 01 R OMA SPA, corf domicilio eletto in Roma, viale

\dio Cesare 71, presso lo studio del p rocuratore avvocato

Nanna, rappresentante e ditensore per procura in atti

ARTE OPPOSTA E CONVENUTA IN RlCOt\TVENZIONALE

OGGETTO: opposizione a decreto ingiuntivo.

CONCLUSlOt ·1

All'udienza di precisa7ionc delle conclusioni i procuratori

le parti costitu ite hanno concluso come cJa verbale.

(\(\ ~.

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' l l

SVOLGil\1ENTO DEL PROCESSO

Con atto notificato il giorno 28 marzo 2003 Damato

Francesco, Calzaturificio ISA Srl e GAISDA Srl hanno proposto

opposizione, nei confronti di Banca di Roma Spa, contro il ,

decreto del giorno 4 febbraio 2003, n. 1698, con cui questo

tribunale aveva ingiunto ai medesimi il pagamento, quanto alle

società nei limiti del tetto fide~ussorio, dell' importo di € 9.840,90

con interessi convenzionali come richiesti e spese, a tito lo di

saldo debitore del conto corrente n. 12028/55, oltre interessi

convenzionali nell~ misura del 12,50%. . La parte opponente, a fondamento dçll'opposizione, ha

dedotto: a) l'incompetenza territorial~, per ragione di

connessione, del giudice adito avendo il Damato istituito dinanzi l ,

al tribunale di Trani un giudizio volto all'accertamento del credito

derivante dal rapporto di conto corrente n. 12028/55; b) .. l'inammissibil ità del ricorso per ingiunzioneJ con il conseguente

dècreto, per mancanza dei presupposti previsti dall'articolo 633

c.p.c. , avuto riguardo alla mancanza di efficacia probatoria degli

estratti conto posti a fondamento del menzionato ricorso, nei

quali era stata per di più contabilizzata la capitalizzazione

ttimestrale degli_ interessi.

In via riconvenzionale, poi, la parte opponente ha dedotto

l'infondatezza della pretesa ereditaria, in quanto nulla era dovuto

né dal Damato né dai suoi tìdeiussori, dal momento che la Banca

avrebbe appl icato tassi di interesse din~rsi da quelli concordati o

appl icato tassi di piazza, in viDinzione della d isnosizione eli cui ì ~

aU'articolo 1283 c.c. , capitalizzando trimestralmcnte gli interessi.

Le società opponenti, po.i, hanno dedotto la nullità e l'inefficacia

delle fideiussioni da essere prestate ex atiicolo 1418 c.c. perché

. 2 - -

\

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-~

.,

\ ..

'

mancanti dell'imp01to mass1mo garantito. Di qui gli opponenti,

lamentando un comportnmento di mala fede della Banca ·

nell'introduiTe della pretesa monitoria, hanno chiesto un

risarcimento dmmi per e 500.000!00.

Costituito il contraddiltorio, Oanca di Roma Spa ha

resistito all'opposizione.

La causa, isuuita con CTU e produzione di documenti, è

stata rinviata per la precisazione delle conclusioni e

successivamente decisa sulle conclu~ion i indicate in epigrafe.

MOTIVI DELLA DECISIONE

§ l. - L'eccezione di incompetenza territoriale del

!:!;iudice adito è infondata. '-'

Essa è così formulata:

«Si eccepisce l'incompeten~ dcll'oòiemo tribtmale adito per evidente

connessione del presente giudizio con quello pendl!ntc innanzi al tribunale di

1 , Trani ... precedentemente imroicato, con allo di citazione notificato in data 6

dicembre 2002 ... dallo stesso Dfl mato Francesco contro la Banca t! i Roma ... ed

avente aà oggetto l'accc:1amento del credi to rinvenicnte dal rapporto di conto

corrente n. 12028 l 55, stesso ::onto corrente posto a base della odierna procedura • rnonitoria. È ictu oculi evidente che tra il presente giudizio c quello pendente

innanzi al tribunale di Trani ... sussiste un rapporto di connessione in quunto solo

dopo essere giunti all 'effettivo accertamento del credito la Banca di Roma potrà

eventUalmente avanzare pretese ereditarie nei confronti degli odiemi opponenti.

Allo stato attuale, esistendo un processo di accertamento del credito, l'odierna

opposta che nel giudiiio pendente presso il tribunaJc di Barletta si è regolarmente

costimita .. . non può avanzare nessuna pretesa creditoria nei confronti del signor

Damato Francesco in proprio ed in qualità di legale rappresentante del

Calzaturificio ISA Srl e della GAISD/\ Srl società quest'ultime fidcussorie del

Damato Francesco, in quanto non è possibile quantifica re l'esistenza o meno di un

interesse creditorio in capo all'isti tuto bancario. Il presente giudizio dovrà quindi,

alla luce di quanto innanzi, essere ri a~sunto dinanzi al rribunale di Trani. .. per

evidenti ragioni di connessione, <~nche ul fine di cviturc un possibile contrasto tra

giudicati».

3

l t-'\ ("'J

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·-..._

In proposito occorre · osservare, anzitutto, che

opponenti, svolgendo gli argomenti che precedono, non hanno

formulato un'eccezione di continenza, ai sensi del secondo ~----

comma dell'articolo 39 c.p.c., bensì di connessiOne, senza ' ----------------------

peraltro identificare quella in tesi applicabile tra le figure di

connessione disciplinate dagli articoli 31-36 c.p.c.: ma, come è r-

noto, la connessione non influ_isce sulla competenza «forte» del . ------

giudice dell'opposizione a decreto ingiuntivo. Difatti , le ragioni

di connessione non incidono sulla competenza del giudice

investito del gil.ldizio di opposizione a decreto ingiuntivo poiché

essa ha carattere funzionale ed inderogabile in quanto il relativo

procedimento è disciplinato come un giudizio di impugnazione

davanti allo stesso giudice che ha emesso il PJ!Creto ingiuntivo ed

ha un sostanziale carattere impugnatorio nella parte in cui è

diretto a contestare il provvedimento monitorio, sia n~i profili di :

rito sia in quelli di merito (Cass. 26 novembre 1999, n . 13204;

Cass. 1° marzo 2000, n. 225 1; Cass. lO dicembre 2001 , n . 15584

tra le tante).

§ l.l. - È tuttavia altrettnnto noto che la continenza è ---

rilevabile d'ufficio, in quanto tende a ren lizzare interessi di ordine

pubblico, attinenti all'economia di giudizi ed alla necessita di

prevemre la possibilità di pronunce contraddittorie (Cass. 19

maggio 1977, n. 2056 tra le altre).

Ciò detto, è palese che tra la causa, verten te sul rapporto,

intentata dal Damalo ·- c dn qt:cst'ultimo 30ltanto, non gia dalle -· .----- - -· -.. --società oggi opponenti, sicché la devoluzione della controversia

tra le stesse e la Banca non è sorto nessun profilo in discussione

- dinanzi al tdbunale di Tran i e la causa di opposizione a

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·--...

) \

--- -­. ---- '

decreto ingiuntivo qm pendente sussista un rapporto · di

continenza .

Difaui, sussiste continenza non solo quando due cause

::;iano caratterizzate da identità di soggetti e titolo c da una

Jifferenza soltanto quantitativa dell'oggetto, ma anche quanuo fra

le due cause sussista un rapporto òi interdipcndenza, come nel

caso in cui sono prospettate, con riferimento ad un unico rapporto

negoziale, domande contrapposte, o in relazione di alternatività e

caratterizzate da una coincidenza soltanto parziale delle causae

petendi (Cass. 23 luglio 2001, n. 10011; Cass., Sez. U., 13 luglio

2006, n. 15905, in motivazione).

Ed allora, non può sussistere alcun dubbio che il rapporto

di continenza sussista tra le due cause in discorso -

limitatamente alla controversia qui introdotta dall'opposizione a

.. - -----------~ decreto ingiuntivo da parte del Damato - dal momento che,

avendo entrambe ad oggetto l'accertamento dei rapporti di dare

cd avele' in dipendenza della stipulazione del medesimo rapporto

di conto con ente, il Damato ha dinanzi al tribunale di Trani

chiesto dichiararsi l'invalidità del contratto di apertura di credito,

determinarsi 't 'esatto ammontare di guanto versato oltre il dovuto

e condannarsi la Banca alla restituzione di tutto quanto

indebitamente percepito, con interessi, rivalutazione e spese da

) distrarsi, .mentre la Barica di Roma ha chiesto condannarsi lo

! stesso Damato al pagamento di quanto dovuto in forza del

rapporto.

Una volta stabilita la sussistenza del menzionato rapporto

di continenza, sorge dunque questione dell'appl icazione

dell'articolo 39, secondo comma, c.p.c., il quale stabilisce che:

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· - .....J

«Nel caso di continenza di causa, se il giudice preventivnmcme adito (;

competente unche per la causa proposta successivamente, il giudice di questa

dichiara con sentenza la continenza e fissa un termine perentorio entro il quale le

parti debbono riassumere la causa davanti al primo giudke. Se questi non è

competente anche per la causa successivamente proposta, la dichiarazione della

continenza c la fissazione del termine sono da lui pronunciate».

Orbene, va in questa sede corretto l'errore motivazionale in

cu1 il tribunale (prima . della sostituzione medio tempore

intervenuta del precedente assegnatario del processo) ha ritenuto,

con ordinanza del 29 dicembre 2003, che «la causa continente

rispetto a quel!~ pendente dinanzi al tribunale di Trani .. . per . l'accertamento negativo del credito, è la presente»: ed invero, ai

fini dell'applicazione del congegno della continenza nulla rileva

il rapporto fi·a causa «contenente» e causa «contenuta», giacché il l 1

radicamento della competenza dipende invece dal criterio della

prevenzione, a condizione che il giudice preventivamente adito .. sia competente anche per la causa successiva.

Di qui nasce un primo quesito, di agevole risposta,

attinente all'identificazione _c!_~~-j$l~9i~e s~1ccessivamente adito,

che è senz'altro questo tribunale. Pur tenendo conto della svolta ------ - -- . ·-- ·-- -·· . giurisprudenziale la quale ha anticipato il momento della veri fica

delta penden~a del procedimento di opposizione a decreto

i-ngiuntivo a!Ja data dei deposito dei ricorso monitorio (Cass. 18

marzo 2003, n. 3978), è di immediata constatazione, nella specie ,

che la citazione introduttiva del giudizio instaurato dal Damato

dinanzi al tribunale di Trani è s tata notificata il 6 di~~mbre 2002, ~ .. , ... . -

mentre il ricorso monitorio che:! ha dato luogo ~ tl~ prcsent~

opposizione è stato depositato soltanto il successivo 2 1 gennaio

2003.

L'altro aspetto che va quindi verificato e se il giudice

6

(

(

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-......

' --successivamente adito, in questo caso questo tribunale, debba

-verificare, in ossequio all'articolo 39, secondo comma, citato, la

competenza del giudice preventivamente adito soltanto con

-rlguar.do.allr~. c;ontrovcrsia dinanzi a sé pendente, ovvero anche

co~-rigu~do alla controversia anterionnente introdotta dinanzi a - ... - ... ~~

quel giudice. Sul che è risolutivo il recente niTesto delle Sezioni

Unite della s.e. secondo cui:

«Ai sensi dell'art. 39, secondo :omma, c.p.c., il g1Ud1ce che ravvisi :a

cnnrinen7.a tra una causa propostagli ed ultra precedentemente in~taurata dinanzi a

un ·-giu~c -~Ù~-erso ùcvc vcrirìcare la competenza (per materia, territorio,

<.lcrogabiì~ e inderogabile, e valore) di ques{uitimo in rd azione non soltanto alla

causa-da rimettergli ma anche a quella presso di lui già pendente, con indagine

:~·te!!~~ rurti i criteri di competenza>> (Cass., Sez. U., 13 luglio 2006, n. 15905).

Ed allora diviene facile ripetere che il Damato, nella causa ........___ -----.. -

~--

intentata dinanzi al tribunale di Trani ha chiesto ripetere quanto ,_ .... - ~

in tesi corrisposto alla banca indebitamente in dipendenza del r·.· . -·- -- ..

rapporto di conto COlTente menzionato in espositiva. Di tal che

trova applicazione il principio secondo cui:

«Le azioni di ripeti:tione di indebito basate sulla nu!lità, armullabilità,

risoluzione dei contratti che abbiano dato luogo alle prestazioni dJ restituirsi, sono

da considerare non azioni reali (per le quali sia applicabile il jòrum rei sitae), ma

-di carattere "'P-;s~;:;nl~ Ìn quanto basate sull'obbligazione di restituzione _...,.__.___ - --

conseguente alla richlesta elimi:lazione del rapporto obbligatorio in base al quale il

bene è stato consegnato, con conseguente applicazione sia dei criteri deali artt. 18 --·--·-- .... __ - ----------·--~- -·-e 19 c.p.c., sia di quelli dell'art. 20 dello stesso codice. Pertanto, qualora ~i chieda

la rlpetizione di somme 'versate alla--~~cfetà-ero-;aoice di a~:que irriaue in forza di . - ------- --- . . . .. . --- -- . - ·--·---------- o . .

applicazione di illegittimi aumenti tnriffari, essendo !'obbligazione dedotta in ...---- .-... - - - - ..... . - --· - ... -giudizio quella, nasceme dal contratto di fornitura, di pagare il corrispe~ti"o do_vuto

Jòifeil!c; occon·e far rifer imento .. ai uri l<!ri di collcga muuto ex nrt. 20 ci t. ,

individuando il luogo in cui è nat:l l'obbligazione, ovvero quello in cui è avvenuto

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., .

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l

il pagamento del corrispettivo oggetto dell 'obblìcazione. di cui si chiede il parzille -· -

rrrfiborso» (Cass." 20 ap-rTI~ 200:>, n. 8248). ---Su11a base del principio che precede, dunque, non resta al

tribunale se non rilèvare che il Damato non ha neppure allegato, ----·- - - ._

in fatto, le circostanze che condurrebbero al radicamento della

competenza in ordine alla spiegata azione di ripetizione di -~---- -- - -- - -- . ------ . ....-. ........ -· .... . ... -- .. -,._, ...

indebito dinanzi al tribunale di Trani: con l'ulteriore conseguenza _ .. ---~- _...._. -.. ______ ..... - --- ... ___ ___.....,..

che questo tribunale non ha alcun elemento per ritenere qud

tribunale competente in ordine alla causa preventivamente

introdotta. Val quanto dire che, per qùanto qui risulta, quel - ----- . tribunale non è competente. -·~-·-- ... ..._... ' ..,..~ ~ ~ ...............

Ovvia, dunque, l 'insussistenza dei _Y.tesuEP.osti per - - -- .,-----provvedere ai sensi dell'articolo 39, secondo comma, c.p.c.,

dichia;ando co~~ente~~~~·l~ continenza e fissando un termine ...

perentorio entro per riassumere la causa davanti al giudice

preventivamente adito.

§ 2. - Passando all'esame del merito, occorre muovere

dalla- constatazione che il ricorso per d.,;creto ingiuntivo di cui

oggi si d iscorre è stato proposto non soltanto sulla base

dell'estratto di cui al l'articolo 50 del decre to legislativo n. 385 del

1993, ma anche in forza della «ampia ricognizione di debito ---- ------- -~-- ·-·- ---- ~

dallo .~[r5an~~·to: n .d.r.] effettuata con atto de! 4 agosto

1998, a cui si rinvia». -

Detto atto di ricognizione di debito, prodotto in atti dalla

Banca è del seguente tenore:

«Preme;:sso che sono deb itore sob.lu l<! nei ,·ostri confronti dell' importo di

E T!. 1.095.3 12 ... debito così COSlintlto: f. 721.095.3 12 = Saldo debitore del mio

-~-8

< ·-

--

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-- '"""tonro corrente di corrispondenza n. 12028/55 presso di voi comprensivo degli

irJeressi matur:lt l al 31 luglio 1998 (doVùiÌ di per l'intero arnmom are

contabilizzato, anche a titclo ài risarcimento e, comunque. in via transat~iva) olrre

;r.tcressi successi\'i al tlSso ... con capitalizzc.7.ione :r:mestrale. Debito dd quale mi

:we1e c!liesro il pagamento: con la presente vi prego di consentire che il pagamcmo

J-!1 mie debito di cui sopw avver·~n rncdi:1r1tc ver~~n:cnt i .. ».

Orbene, non v'è dubbio che, sulla base del menzionato

riconoscimento di debito, tanto più perché titolato, operi il -... - --

congegno di astrazione processuale previsto dall'articolo 1988

c.c., incombendo perciò sulla parte oppon_tmte - - come del resto

la stessa esplicitamente ammette nella propna comparsa

conclusionale, a pagina 5 - la dimostrazione dell'inesistenza del

credito iàtto valere in via monitoria.

Tanto premesso, si deve sottolineare che g li opponenti,

nell'atto di opposizione, hanno affidato la prova dell'ines istenza

(jel credito ex adverso azionato ad un'istanza di ordine di

esibizione «degli estratti conto e di tutta la docwnentazione

relativa t!l~ rapporto di cui è causa», nonché ad una successiva

espletanda C~U «volta a ricalco/are tutr?._Le. competeJ?Ze e gli -·-- ..... --........ . .

interessi dovuti» . • ._.,-.. .. ----.- . A tal ·proposito, dopo aver rammentato l'evidente

insussistenza dei presupposti per impartire il richiesto ordine, sia .....__

per mancata identificazi01~e specifica. d~i. do.cumenti da produtTe,

sia perché trattasi di documenti (essenzialmente estratti conto) da ....... - ------ .

presumersi nella disponibilità degli oppone~ti .Jp~desimi, non ---- -· -- . ·- . risultando che gli stessi abbiano mai lamentato che la Banca non

provvedesse all'in~i?' occorre dire che la CTU espletata non ha ----

fomito alcuna dimostrazione tale da paraliz~arc la pretesa

ereditaria fondata sul riconoscimento di debito prima ricordato.

È decisivo, tal riguardo, l'osservazione che il CTU ha

9

l

çG' ' •,

)

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...

acquisito documentazione ormai non _ _pjù _ depositabile, ------- ·-- --------ricevendola dal dr. Giailuisi , consulente tecnico di parte del ---- __ .... _ ... ·---· ~

Damato (si veda quanto risultante a pagina 2 della relazione).

Ma, come è noto, .il CTU non può di regola utilizzare documenti 0- -· - ,..__._ --------- ---

non ritualmente prodotti in giudizio, entro i ten11ini a tal fine - -· ·- ----· -~---~--_....--·-pre-visti dall'ordinamento, come si desume agevolmente a ______ , ___ ,.. __ contrario dal dettato dell'~rticolo 198 c.p.c., il quale consente

Ta~~;s~ai d~cu'roentCfo~iti cÌ~Ìl~ ~~a;;i soltanto con il consenso ·-~ .... ....... .. --- .... _ -· ..... .. __ ... ......_ ..... _ .. - .... -.... -- •l • • ' - ,. ., .... - -·- -

delle medesime, nel quadro della consulenza contabile. È ovvio, -

cioè, che non possono avere ingresso. nel giudizio, attraverso

l'espletamento della CTU, documenti che il'giudice non potrebbe ~

esammare, essendo spirati i termini per le produzioni

documentali: ed è parimenti ovvio che, in, materia di prova

, \ documentale, quel che è inutilizzabile per il giudice, è altrettanto l .

inutilizzabile per il CTU. .. Né rileva alcunché, nel caso ùi specie, che il tribunale

all'epoca titolare della controversia, nel fotmulare il quesito,

avesse contemplato l'acquisizione della <<documentazione

necessaria dal fascicolo o dalle parti», dal momento che i l

giudice non ha il potere di modificare a proprio piacimento le

scansioni processuali stabilite dal codice di rito.

D'altro canto, depositata la relazione di consulenza tecnica

m data 11 marLo 2005 (si veda l'annotazione al l'indice de l

fascicolo d'ufficio, sotto il numero 9), la Banca, nella propria

memona autorizzata depositata il 4 maggw 2005, ha

tcmpe c;tivamcnk b;n nt.1t.o l' illegittimità dell'acquisizione

documentale effettuata Jal CTU senza il proprio consenso.

Sicché in defi nitiva, pur versandosi in ipotesi di CTU

contabile, l'acquisizione documentale in discorso non può che --·- IO -

·( '· ...

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\ l ·.:· ~~ .. '

l ' '' l l • ~ , /

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. ' '1

' ---essere ritenuta illegittima, con conseguente nullità

dell'accertamento tecnico espletato, per essere mancato in ---.. --·-

proposito il consenso della Banca, come previsto dal citato

_JJ.iLcolo 198 c.p.c ..

Pertanto, della CTU non può tenersi conto at fini del

decidere.

E ciò esime dal dilungarsi sulla sua palese enoneità: la . __ .........__ ·- ____ .................... ___ .. - ..

Banca, di fatti, a fì·onte delle doglianze avanzate da controparte in

ordine ai rapporti di dare ed avere discendenti dal conto con·ente

m questione, ha prontamente fonnulato ecceZione di -----------prescrizione. Sicché, trovando le pretese ereditarie rlel Damato

titolo in una ipotetico diritto alla ripetizione di indebito, è ~.-. __ ,., __ -·-

senz'altro da applicare la prescrizione decennale, la quale

comporta che lo stesso Damato non possa rimettere in

discussione quelle asserite partite di credito, a _pro2_rio jayore, . ·- -

maturate in epoca antecedente al decennjo anteriore alla -----

formulazibhe de lla domanda. Cionondimeno l'ausiliare è risal ito --· ... - - --

.. nel calcolo indietro nel tempo, senza considerare la decon·enza ------ ---· ... . --~-- ·-- "'·-·-- ..... _, .. -----....... -----del termine prescrizionale, incorrendo perciò - tra gli altri __ ... ___ . errori, non occorrendo soffermarsi sul ·resto - in un vizio che si

è ripercorso su tutti i calcoli susseguenti. ---------- ---·---- ----- -... _~ -

§ 4. - Concludendo :sul punto, il credito fatto valere in via ·--~

monitoria trova fondamento sulla ricognizione di dcbi_t_9_ prima

menzionata, mentre la parte opponente non ha dato la prova

dell'inesistenza del credito medesi1Ì10. Di guisa che, per tale .. -_ _..._ -- - - ----- .. .. - ..--

aspetto, l'opposizione è senz'altro da respingere e il decreto

ingiuntivo da confem1arc.

Il

i.

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r § 5. - Occorre passare, a qu~sto punto, a ll 'esame delle l

domande delle due società opponenti le quali hanno dedotto la l nullità de lla garanzia fideiussoria da esse prestata. L'eccezione di

nullità è così fotmulata:

«L'articolo .l O della legge 7 febbraio l~· N. !54 e una norma di

interpretazione autentica dell'articolo 193M c.c. e-dA perciò efficacia retroattiva. Di

conseguenza le fideiussioni senza lil~ite massimo di garanzia sono nulle pur se

rilasciate prima deU'emanazione di detta legge. Tanto anche ai sensi dell'articolo

1346 cc che espressamente recita: "l'oggetto del contratto deve essere possibile,

lecito, determinato o determinabile". A lla ~rento giudicante non sfuggirà che le

fideiussioni sottoscritt~ ... in data 24 febbraio 1989 non determinarono l'importo

massimo per il quale venivano prestate pertanto, se è 'vero che le stesse avevano . . validità [::~~~~ll'.ent:ata in vigore della legge 154/92 e altrettanto vero che le

-\AoU'Pio.il predette · · alla data del febbraio 92, dopo l'introdUzione della novella erano

in .... opcranti c quindi nulle. Va da sé che essendo l'atto presupposto nullo tutti t ,

successivi atti sono nulli perché presuppone una modifica di atto nullo. Il giudice

dovrà quindi ritenere nulli tutti successivi ani e pertanto dovrà necessariantente

revocnrc il decreto ingiuntivo nei confronti dci predetti con ogni necessaria .. conseguenza».

In realtà, come è noto, le cose stanno ben diversamente.

Difatti, è stato reiteratamentc affem1ato che, nella controversia

inerente-alla validità ed alla efficacia di una fideiussione prestata

in favore di un istituto di credito per tutte le obbligazioni -

d eri vanti da fuhtre operazioni con il terzo fideiubente (cosiddette

fideiussione omnibus) non può avere rilievo la sopravvcnjenza

della legge 17 febbraio 1992, n. 154 (il cui art. l O, modificando

gli artt. 1938 e 1956 c.c., impone la Jì ssazione dell'importo

massimo garantito ed esclude la possibil ità di preventiva rinuncia

del tìdeiussore ad avvalersi della liberazione), avendo il ----- .. - -

[çgìslatore espressamente escluso l'efficacia retroattiva della

nuova disposizione (art. l l legge cil.); la disciplina precedente

12 - - --

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...

'

-...... --continua pertanto ad operare per le obblig_~~~~~~ - prin~ipali .. già

sorte alla data di entrata in vigore della nuova l~gge, f!.!entre per

la validità delle obbligazioni sorte successivamente è necessaria ~ -

t 1!18. nuova convenzione di garanzi8 con l'indicazione dell'importo

massimo garant itO ex art. 1938 c.c. (ex multis Cass. 28 novembre

2003, n. 18234).

È semmai fermo, nella giurisprudenza della S.C., un

diverso principio, non richiamato dalle società prestatrici di

fideiussione, che attiene alla validit~ della fideiussione stipulata

prima della citata legge rispetto alle obbligazioni sorte

successivamente ad essa. In tal senso è parimenti ricorrente

l'affermazione secondo cui, nel caso di fideiussione omnibus

senza limitazione di importo, stipulata anteriormen te, ma ancora

in corso alla data di entrata in vigore della disposizione del l 'art.

10, comma l, l. 17 febbraio 1992 n. 154- il quale, sostituendo

il testo originario dell' art. 1938 c.c. , 1-:a subordinato la validità

della ' fì deiussione per obbligazioni future all'indicazione

dell'importo massimo garanti to - la banca conserva il diritto

alla garanzia unicamente per i debiti verso di essa sorti a carico

del debitÒre principale prima di .tale data c non anche per quelli

successivi (tra le molte Cass. 21 novembre 2000, n. 15024; Cass.

17 aprile 2003, n. 6171 ; Cass. 29 ottobre 2005, n. 211 O 1 ).

Sicché, nel caso di specie, è assorbente il rilievo che .---- - - -

l'opponente non ha neppure allegato, in fatto, che il credi to fatto ------ ----

valere in via monitoria sia sorto successivamente all'entrala in

vigore della citata legge.

§ 6. - Infine occone soffermarsi sulla domanda di

risarcimento danni per l'importo di € 500.000,00. .. -·~-· -

13

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Secondo g li opponenti la Banca avrebbe operato in

malafede proponendo il ricorso per decreto ingiuntivo dinanzi al

tribunale di Roma, pur dopo 1'1nstaurazione della causa di

acce11amento negat~va instaurata dinanzi al tribunale di Trani:

ma, come abbiamo visto, così non è.

Altro profilo di malafede risiederebbe in ciò, che la Banca

avrebbe ·chiesto il decreto ingiuntivo, iscrivendo ipoteca

giudiziale, nonostante la d isponibilità di parte debitrice a

costituire un'ipoteca volontaria: anche siffatto assunto, tuttavia, è

sforni to di qualsivoglia fondatezza, nulla impedendo al creditore

di tàr valere secondo legge i l proprio credito; senza che ciò possa -- - - .. .._ ---. - - -~ ... _ .... _ -·· -- __..,_.......~ ~

essere impedito da una generica disponibilità alla sottoscrizione ------... - ----.

di una garanzia. Ed anzi il ?ecreto ingiup~ivo è titolo per - · l'esecuzione, mentre l' ipoteca non fa altro che stabilire un vincolo

reale di garanzia su un ~bene, ma non consente al creditore di .. realizzare il proprio credito: sicché la Banca bene avrebbe potuto

agire con il ricorso monitorio anche se l'ipoteca volontaria fosse

stata effetti vamente costitui ta .

_ Inoltre Ja parte opponente ha lamentato che dai decreto

ingiuntivo sarebbe derivata la revoca della linea di credito da

parte della Banca opposta nonché di altre (neppure identificate in ""è ... -.-....

atto introdutti v o) banche. IÌ · che, evidentemente non è, dal

momento che la Banca non ha fatto altro che far valere un

proprio diritto, senza che in ciò possa nella specie ravvisarsi

alcun abuso.

Inlì.nt: lu part:.... opptmente si JL:ok che la tcint:rarietà

de ll'azione posta in essere dal l'istituto bancario avr<::bbe leso

ÌITimediabilmente l'immagine e il buon nome del Damato, con

conseguente responsabilità ex articolo 96 c.p.c.: ma di

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cv-~ ·=--

' --discorrere, stante la soccombenza di parte opponente, mentre

nulla di nulla consta della asserita lesione all'immagine. . - - .

r .a domanda risarcìtoria, pertanto. è senz'altro da

respmgere.

§ 7. - Le spese seguono la. soccombenza. E la relativa

liquidazione va effettuata in considerazione del valore della - .)·~·. ; -~ ') . ...

causa, la quale deve t~ner. <?Dnto ~:d~l rigetto della dom<mda .. _ -· ·-·- -

risarCitoria come indicata (si veda, tra lè tante; Cass. 15 luglio .. ,_,.. .. "'! ~~·:·"!._ . ...................... --~; -:·· .. ;_· c : ••

:004, .n. 13113, FI, 2004, I, 303.0; RGE, 2005, L 79; GC, 2004, I, - ... , • :. :; ; • : J ; • #. 7 l .-_, •.

19]8): Ee spes(j ài :.CTU vanno. deiìniti·v~ente .poste a canco

dellk.part·é ;·app~Aet{tè.~> · · !· ··· · ·, · · ·.' ~. i ~' l.· " 1' , '· · : . : .. ·~ .

PER QUESTI MOTIVI

.v.defi~h'iva~·;~te prommciandq s~l,l'~pçdsizione a decreto ...

ingiunti vo e sulla domanda ricorivenzionale proposte da Damato

Franoesco, Calzaturificio ISA Srl e GAISDA Srl nei confronti di

Banca di Roma Spa, ogni altra conclusione disattesa, così

provvt;de:

1.- i·igetta l'opposizione c la riconvenzionale;

2.- condanna la parte opponente al rimborso, m favore

deJla parte opposta, delle spese sostenute per questo giudizio,

liquidate in complessivi € 30.000,00, di cui € 883,00 per esborsi 2-. c Do Oc

e €{pitamtti;

3.- pone le spese di CTU definitivamente a carico della

parte opponente.

\~-, Così deci so ìn Roma i l giorno 18 dicembre 2006. \ _ ~t.;ancelleM ~ . .

11 f-u foa 0 • ,A77 A /~,..\~~- Il Gtudtce

no . , an• i\; '.w-~" {2

\. Depositato ìn Cancelleria \ : ;~~ ~-: . .i~) - V~ \\ , O 7 Mf:IR 'Jrn7 \ \ ~ .! c=J '\Roma, l1 ___ ........ ____ ;_: __ :.. ·1·"1 ~\ \~,J'>~··

· ~· , af.lr.eller .. ~ a furmon~;. \ C' l v A~·, .'· .

n ... tl ~<:~ v ::. r)l;;\ t~1 o