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Non si può dire che la globalizzazione sia sinonimo di ordine mondiale
Benedetto XVI GLOBALIZZAZIONE
Processo (o insieme di processi) consistente in una trasformazione
nell’organizzazione spaziale della relazioni e delle transazioni sociali che produce
flussi e reti transcontinentali o interregionali di attività, interazioni e
potere
Cosa provoca
Estende attività sociali, politiche ed
economiche attraverso le frontiere politiche, le regioni e i
continenti
Intensifica la dipendenza reciproca
con il progressivo aumento dei flussi di
commercio, investimenti, finanza, migrazione e cultura
Cosa provoca
‘Accellera’ il mondo. L’introduzione di nuovi sistemi di trasporto e comunicazione
implica un più rapido movimento di idee, beni, informazioni, capitali e persone
Cosa provoca
Dal locale al globale
Dal globale al locale
Riguarda le connessioni (economiche, finanziarie, criminali, culturali, ambientali)
tra le diverse regioni del mondo
Cosa provoca
• E’ la fine degli STATI-NAZIONE?
• E’ la fine della POLITICA?
Cosa comporta
Che si intende perMERCATO INTERNAZIONALE
• Interscambio commerciale che esiste tra differenti compratori e venditori oltre le frontiere dei singoli Stati-nazione.
• Interscambio commerciale tra i differenti paesi del mondo
Perché il mercato internazionale è complicato?
• I principali venditori sono le imprese multinazionali
• I compratori o ‘consumatori’ sono le persone di ogni paese
• Le imprese multinazionali sono a loro volta compratrici
• I lavoratori vendono la loro forza-lavoro in cambio di un salario
Cosa si vende nel mercato internazionale?
Non si vendono solo prodotti (televisori, auto)
Si vende e si compra denaro
Si scambiano materie prime (petrolio, gas)
Si vende manodopera
AGENTI DELLA GLOBALIZZAZIONE
Chi sta dietro la globalizzazione?
• Le imprese multinazionali
• Le banche multinazionali
• I governi conservatori e neo-liberal
• Gli organismi finanziari internazionali
LE MULTINAZIONALI
Le multinazionali sono imprese molto grandi che operano in molti paesi attraverso le filiali. Non sono in nessun luogo ed in tutti allo stesso tempo.
La maggior parte delle multinazionali ha le sue sedi principali nei paesi più ricchi del mondo
Sono molto potenti e controllano il mercato dei prodotti più importanti
Ad esempio: solo 10 compagnie
gestiscono il mercato e l’industria dell’informatica
9 controllano l’89% del mercato mondiale dell’informazione
Multinazionali
Per avere un’idea
La quantità di vendite delle 100 maggiori imprese multinazionali non finanziarie equivale al 93% del PIL (prodotto interno lordo) dei paesi ‘sottosviluppati’ed è pari a 5 volte l’insieme delle esportazioni di tutti i paesi del ‘terzo mondo’
Esse hanno circa 12 milioni e mezzo di dipendenti ed hanno un peso economico uguale ai 100
maggiori paesi ‘più poveri’ dove abitano quattro miliardi e 150 miloni di persone
IL MONDO É PICCOLO E IL CAPITALE NON HA PATRIA
Nelle multinazionali nulla è nazionale (nemmeno la proprietà) e le leggi dei singoli paesi sul
commercio internazionale sono solo un disturbo
Le multinazionali si dispongono geograficamente seguendo due obiettivi:
• Avere nelle vicinanze materie prime e manodopera a basso costo
• Presenza di un buon mercato per i propri prodotti
LE BANCHE MULTINAZIONALI
Le banche multinazionali finanziano le imprese
allo scopo di produrre più denaro.
Non investono in processi produttivi, ma in operazioni finanziarie da cui ricavano più denaro D-D’
Il mercato del capitale finanziario (del denaro) si svolge nelle piazze finanziarie (Londra, New York, Tokio etc.)
Un po’ di storia
Alla fine del XIX e inizio del XX secolo nascono le prime imprese multinazionali
Nel 1944 Stati Uniti e i loro alleati europei si riunirono a Bretton Woods per stabilire
condizioni che avrebbero dovuto evitare crisi analoghe a quella che aveva portato alla II
guerra mondiale:disordine monetario mondiale
caduta del commercio internazionaleelevato indebitamento
A Bretton Woods emergono due posizioni
• Britannica, che con Keynes proponeva la creazione di una moneta mondiale (Bancor) e la creazione di uno Stato sovranazionale internazionale che mantenesse l’equilibrio economico e finanziario
• Statunitense, che sosteneva che Gli USA, usciti illesi dalla guerra, potevano dirigere la ricostruzione mondiale
GLI USA SI IMPONGONO
Il dollaro divenne la ‘divisa’ di scambio o riserva di valore a livello mondiale
Piano Marshall per la ricostruzione in Europa
GATT per il commercio intenazionale
FMI per regolare il sistema monetario internazionale
BIRs Banca internazionale per la Ricostruzione e l’Incentivazione allo scopo di fornire crediti per la ricostruzione
GATT
1947 nasce il GATT ( Accordo Generale sul Commercio e sui Dazi doganali)
Organismo che ha l’obiettivo di sostenere la liberalizzazione del commercio mondiale, eliminando barriere doganali imposte dai singoli paesi nell’attività di commercio internazionale
Il GATT (come organizzazione) è stato sostituito, dal 1 gennaio 1995, dall'Organizzazione Mondiale del Commercio (World Trade Organization - WTO)
OMC (WTO)
• L'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), World Trade Organization (WTO), è un'organizzazione internazionale creata allo scopo di supervisionare numerosi accordi commerciali tra i 150 stati membri. Detiene il 97% di beni e dei servizi del mondo.
• Il WTO è stato istituito il 1 gennaio 1995, alla conclusione dell'Uruguay Round
Obiettivo generale del WTO è quello dell'abolizione o della riduzione delle barriere tariffarie al commercio internazionale; a differenza di quanto avveniva in ambito GATT, oggetto della normativa del WTO sono, però, non solo i beni commerciali, ma anche i servizi e le proprietà intellettuali.
Gli accordi WTO coprono:
Beni
Servizi
Proprietà intellettuali
BANCA MONDIALE
La Banca Mondiale è parte delle Nazioni Unite ma la struttura direzionale della Banca differisce da quella dell'ONU: ciascuna delle istituzioni facenti parte del gruppo ha, infatti, come "azionisti" i governi dei paesi membri, come sottoscrittori delle quote di capitale, i cui voti sono proporzionali alle quote azionarie possedute. La partecipazione come paese membro assicura, infatti, un certo numero di diritti di voto uguali per tutti i paesi ma ulteriori diritti di voto vengono attribuiti in dipendenza dei contributi finanziari del paese membro
Come risultato di tale suddivisione la Banca Mondiale ed il FMI sono controllati, principalmente, dai paesi occidentali, mentre i paesi dove tali istituzioni operano sono stati e sono quasi esclusivamente paesi in via di sviluppo.
Cosa non va?
Alcuni critici sostengono che una diversa struttura organizzativa potrebbe garantire una maggiore attenzione ai bisogni dei paesi beneficiari: dal momento che (al 1 novembre 2004) gli Stati Uniti detenevano il 16.4% del totale dei diritti di voto, il Giappone il 7.9%, la Germania il 4.5%, Francia e Gran Bretagna il 4.3% ciascuna e che le decisioni più importanti necessitano di una maggioranza qualificata dell'85% un solo paese od un gruppo ristretto di paesi possono, da soli, bloccare qualsiasi riforma.
FMI
Il Fondo Monetario Internazionale (International Monetary Fund, di solito abbreviato in FMI in italiano e in IMF in inglese) è, insieme al Gruppo della Banca Mondiale, una delle organizzazioni internazionali dette di Bretton Woods, dalla sede della Conferenza che ne sancì la creazione. L'Accordo Istitutivo acquisì efficacia nel 1945 e l'organizzazione nacque nel maggio 1946. Attualmente gli Stati membri sono 185. L'FMI si configura anche come un Istituto specializzato delle Nazioni Unite.
Fini del FMI
• Fini statutari del FMI • Nell'articolo 1 dell'Accordo Istitutivo gli scopi del FMI
sono così definiti:• Promuovere la cooperazione monetaria internazionale • Facilitare l'espansione del commercio internazionale • Promuovere la stabilità e l'ordine dei rapporti di cambio,
evitando svalutazioni competitive • Dare fiducia agli Stati membri rendendo disponibili, con
adeguate garanzie, le risorse del Fondo per affrontare difficoltà della bilancia dei pagamenti
• In relazione con i fini di cui sopra, abbreviare la durata e ridurre la misura degli squilibri delle bilance dei pagamenti degli Stati membri.
Come funziona il FMI
• Dei membri del Consiglio Esecutivo 5 sono permanenti e appartengono ai 5 Stati che detengono la quota maggiore (Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia e Regno Unito) mentre gli altri sono eletti dal Consiglio dei Governatori sulla base di un sistema di raggruppamenti di nazioni Il FMI dispone di un capitale messo a disposizione dai suoi membri e il voto all'interno dei suoi organi è ponderato a seconda della quota detenuta. Questo fa sì che, considerato che per prendere le decisioni più importanti sono necessarie maggioranze molto alte (2/3 o i 3/4 dei voti). Gli Stati Uniti e il gruppo dei principali paesi dell'Unione Europea si trovano ad avere un potere di veto di fatto, presi singolarmente (nel caso della maggioranza dei 3/4) o insieme (maggioranza dei 2/3).
Cosa fa il FMI
Oggi il FMI si occupa per lo più di concedere prestiti agli Stati membri in caso di squilibrio della bilancia dei pagamenti. Il FMI si occupa anche della ristrutturazione del debito estero dei paesi del cosiddetto Terzo Mondo. Il FMI impone di solito a questi paesi dei piani di aggiustamento strutturale (PAS) come condizioni per ottenere prestiti o condizioni più favorevoli per il rimborso del debito che costituiscono l'aspetto più controverso della sua attività. Questi piani sono infatti modellati su una visione neoliberista dell'economia e sulla convinzione che il libero mercato sia la soluzione migliore per lo sviluppo economico di questi paesi..
I PAS (Piani di aggiustamento strutturale)
I PAS sono infatti modellati su una visione neoliberista dell'economia e sulla convinzione che il libero mercato sia la soluzione migliore per lo sviluppo economico di questi paesi.
Tra i punti principali essi comprendono:
• la svalutazione della moneta nazionale
• la riduzione del deficit di bilancio da conseguire con forti tagli alle spese pubbliche e aumento delle imposte
• privatizzazioni massicce
• l'eliminazione di qualsiasi forma di controllo dei prezzi.
Condizioni per la globalizzazione
1. Sviluppo della tecnologia moderna
2. Globalizzazione finanziaria
3. Mercato mondiale
1. Globalizzazione e tecnologia
• Produzione di massa e a ritmi accelerati
• Segmentazione del processo produttivi
(un prodotto viene fabbricato in molti luoghi, in molte fabbriche anche in paesi differenti e distanti tra loro,dove è più facile avere materie prime e manodopera a basso costo, per ridurre i costi)
Tecnologia e consumi
La tecnologia fa in modo che • i prodotti che si fabbricano siano uguali per i
consumatori di tutto il mondo e che le forme di consumo siano uguali a prescindere dalle culture differenti
• ci sia flessibilità nella produzione per rispondere in fretta al cambiamento dei gusti
• permette di controllare la produzione, gli acquisti, le vendite
• Assicura rapidità ed efficienza nel trasporto merci
2. Capitale finanziario e deregulation
Gli Stati hanno eliminato barriere, leggi, burocrazia, tasse per far entrare od uscire denaro da un paese,con la conseguenza che la vera globalizzazione è quella finanziaria.
Il capitale finanziario non occupa spazio e tempo e si trasporta facilmente
3. Mercato mondiale
Non esiste un mercato mondiale perché il capitale commerciale e quello produttivo non hanno la stessa libertà di quello finanziario per dislocarsi nel mondo.
• Non tutte le merci hanno libera circolazione
• La forza lavoro non ha libera circolazione• Con lo sviluppo tecnologico si produce di
più con meno lavoro
Conseguenze della globalizzazione
La globalizzazione fa più ricchi i ricchi e più poveri i poveri
Ulteriore frattura tra il Nord e il Sud
Aumento delle povertà anche nei paesi ‘ricchi’
Aumento della disoccupazione
Mancanza di potere decisionale dei governi dei singoli Stati
Per ultimo, ma non ultimo: distruzione ambientale
• Distruzione ed esaurimento delle risorse naturali
• Mondializzazione del deterioramento ecologico
CHE FARE?
• A problemi mondiali, soluzioni mondiali
• I governi dei paesi del cosiddetto Terzo Mondo devono unirsi per negoziare con BM, FMI, Banche multinazionali in difesa degli interessi nazionali e della popolazione tutta
• Devono cioè riprendere un ruolo politico
Lavoratori e lavoratrici
• Lavoratori e lavoratrici di un paese devono comunicare ed organizzarsi per concordare fra loro e richiedere diritti umani e sul lavoro
• Creare reti mondiali di informazione e comunicazione
Per fare il punto
La globalizzazione riduce gli spazi di partecipazione sociale
Negli Stati ci deve essere maggiore democraziaBisogna fare in modo che il capitale finanziario non
sia più fine a se stesso, ma al servizio della produzione e della generazione di ricchezza sociale
Gli equilibri sociali sono più importanti di quelli economici
La questione ambientale è vitale per l’esistenza del pianeta