notiziario periodico di trouw nutrition italia s.p.a ... · ... manuale pratico per ... di...

2
Notizia Notiziario periodico di Trouw Nutrition Italia S.p.A. n° 2/ Primavera 2013 Domande o suggerimenti riguardo i temi degli articoli sono da inviare a: [email protected] Trouw Nutrition Italia S.p.A. Località Vignetto, 17 - 37060 Mozzecane VR - Tel. +39 045 6764311 - Fax +39 045 6764339 Nutrizione e mastite nella bovina da latte Il primo passo da fare per affrontare un tema spinoso come la mastite, è tenere pre- sente la definizione perché ci consente in poche parole di inquadrare la questione. La mastite è un processo infiammatorio della ghiandola mammaria che causa un’alterazione nella composizione del latte. L’infezione batterica, indipendentemente “di chi si parli”, è l’elemento scatenante indispensabile. Tutte le altre condizioni, fra cui gli errori alimentari, gestionali e le patologie di- smetaboliche, sono da considerarsi fattori predisponenti, che hanno un ruolo nel determinare una minore efficienza delle difese immunitarie, ruolo che pur tuttavia è molto variabile e difficilmente quantificabile nella genesi della mastite. Un altro concetto cardine è quello di cellule somatiche. Sono tali tutti gli ele- menti cellulari del latte (di questi circa il 90% sono leucociti di origine ematica, il restante 10% sono cellule dell’epitelio ghiandolare mammario). Fonte: Mastite bovina, manuale pratico per un efficace controllo in stalla, Alfonso Zecconi). Fissate le definizioni, si può affrontare in modo critico la relazione fra nutrizione e mastite, dato che a fronte del fatto che non vi siano pubblicazioni scientifiche che dimostrino una proporzionalità diretta fra le parti, in campo persiste la ten- denza nell’identificare nell’alimentazione una causa primaria di rialzo della conta cellulare del latte (situazione che sottintenderebbe una mastite). Come collocare la nutrizione in questo contesto? Un’alimentazione correttamente settata sui fabbisogni nutritivi della vacca nelle diverse fasi di produzione, con prodotti di qualità, consente di prevenire le patologie metaboliche quali la chetosi e l’ipocalcemia che possono compromettere il funzionamento del sistema immunitario, già minato nel periodo di transizione da uno stato di immunodepressione para-fisiologico (immunodepressione periparto). L’immunodepressione periparto è imputabile al riassetto ormonale che si verifica al parto ed alla condizione di bilancio energetico negativo tipica del momento. Quale certezza? Il ruolo degli antiossidanti. La nutrizione può supportare l’efficienza del sistema immunitario apportando molecole ad effetto antiossidante, allo scopo di proteggere le cellule e i tessuti a rapido turnover (quali ad esempio il tessuto epatico, il tessuto ungueale, l’epitelio endometriale, nonché l’epitelio ghiandolare mammario) dallo stress ossidativo. Lo stress ossidativo è dovuto ad un’elevata produzione di radicali liberi dell’ossigeno, elementi distruttivi per le membrane cellulari, cui non fa seguito un’adeguata risposta antiossidante da parte dell’organismo. I radicali liberi dell’ossigeno sono prodotti in tessuti sottoposti ad un superlavoro e/o in corso di processi infiammatori. In quest’ot- tica un’integrazione in vitamina E, beta-carotene, selenio, zinco e rame è da ritenersi di fondamentale importanza. - Vitamina E: elemento antiossidante più noto e studiato. Durante il periparto, proprio quando gli epiteli sono più “sensibili”, si verifica un calo a livello ematico di tocoferolo. L’assunzione di adeguati livelli di vitamina E in asciutta e nelle prime settimane di lattazione consente di dare un adeguato supporto al sistema immunitario. Livello minimo raccomandato di integrazione in steaming up e in primi giorni di integrazione 1.500-2.000 ppm/capo/giorno. Fonte: Benchmarking Vitamins Trace elements 2010. - Beta-carotene: oltre ad essere il precursore naturale della vitamina A e a giocare un importante ruolo nella fertilità, è anche un potente antiossidante naturale. Nel periparto naturalmente si verifica una carenza di beta-carotene proprio perché una massiccia quantità viene richiesta per la sintesi della vitamina A e per lo sviluppo follicolare. - Selenio (Se): agisce in sinergia con la vitamina E nel proteggere le membrane cellulari dallo stress ossidativo. - Zinco (Zn) e Rame (Cu): componenti indispensabili di vari enzimi preposti a numerose funzioni metaboliche, fra cui le reazioni di ossidoriduzione per la rimozione dei radicali liberi dell’ossigeno e dei meccanismi di difesa messi in atto dal sistema immunitario. Stefano Busnari Product Manager Prodotti Salute Animale Il ruolo della Vitamina E nel vitellone da carne. I tocoferoli sono composti oleosi, insolubili in acqua e solubili nei solventi apolari. Sono otto composti naturali: quattro tocotrienoli (alfa, beta, gamma, delta) e quattro tocoferoli (alfa, beta, gamma, delta), questi ultimi sono dotati di una maggiore attività vitaminica oltre che antiossidante (soprattutto l’alfa). L’assorbimento della Vitamina E è maggiore a livello dell’intestino tenue. Generalmente l’assorbimento dei tocoferoli varia tra il 20 e il 40% di quello ingerito. Nel sangue, essi vengono trasportati inclusi nelle lipoproteine. La vitamina viene scambiata tra diverse lipoproteine e ceduta a vari tessuti, specialmente adiposo e muscolare che tramite l’azione delle lipasi permettono la liberazione del tocoferolo. Il metabolismo del tocoferolo è assai lento (infatti si accumula), ed esso viene poi eliminato sia nelle feci che con le urine. La vitamina ha un ruolo importante, quale fattore antiossidante nella prevenzione dell’ossidazione degli acidi grassi polinsaturi. Durante tale evento, scatenato dall’azione di radicali liberi, la vitamina E è in grado di bloccare questo fenomeno donando un elettrone ai radicali, neutralizzandoli. Poiché lo sviluppo della perossidazione lipidica può determinare profonde alterazioni delle membrane cellulari, si comprende il motivo per cui alla vitamina E è riconosciuto un ruolo importante nel mantenere tali strutture indenni. L’azione permetterebbe di mantenere l’integrità delle membrane cellulari a livello dell’apparato cardiovascolare, muscolare, immunologico e nervoso. Esistono anche meccanismi attraverso i quali la supplementazione con Vitamina E riduce il fabbisogno d’insulina giornaliera ottimizzando quindi l’utilizzazione dei glucidi (insulino-mimetica); ciò favorisce quindi l’ingrassamento in fase di finissaggio. I tocoferoli sono normalmente presenti nei vegetali, in particolare nei foraggi freschi di leguminose, nei semi di oleaginose e nei cereali. Il contenuto in alfa-tocoferolo può variare, anche ampiamente, negli alimenti vegetali, anche in relazione al sistema di produzione, lavorazione e conservazione cui essi sono sottoposti. Le principali funzioni di questa vitamina, nel bovino, si estrinsecano nel metabolismo degli acidi nucleici, nella secrezione endocrina, nell’attività del sistema immunitario che ci interessano in fase di allevamento. L’azione, invece, sui processi di detossificazione e nell’attività antiossidante (attività presente anche in carotenoidi, flavonidi, polifenoli, Vitamina C ed altri antiossidanti naturali) gli conferisce notevole importanza nella capacità di migliorare le caratteristiche qualitative della carne (colore-sapore- tenuta). Azione sulla qualità delle carni La principale causa dell’imbrunimento delle carni è l’ossidazione dei grassi e del pigmento mioglobina che si manifestano anche con una marcata alterazione nell’odore e nel sapore. Dal normale metabolismo dell’ossigeno a livello cellulare si formano i radicali liberi, potenti agenti ossidanti. L’ossidazione lipidica è un processo autocatalitico, favorito dai radicali liberi, che prende il via appena dopo la morte producendo gran quantità di alcoli, aldeidi e chetoni che alterano il sapore e l’odore delle carni, rendendole sgradite al consumatore. Come già visto la Vitamina E è molto attiva nel contrastare queste reazioni. La vitamina E, per la sua elevata attività antiossidante, è in grado di contrastare anche l’ossidazione dell’ossimioglo- bina (più chiara) in metamioglobina (più scura), conferendo alle carni una maggiore conservabilità e stabilità nel colore (tenuta banco), maggiormante apprezzato dal consumatore finale. Recentemente è stato inoltre ipotizzato che in seguito alla sua azione protettiva nei confronti dell’integrità delle membrane cellulari, la vitamina E sia potenzialmente in grado di limitare il rilascio della frazione liquida del sarcoplasma aumentando la capacità di ritenzione idrica delle carni crude. Dosaggi d’utilizzo nei vitelloni: somministrazione di min. 1.500 mg/capo/ gg per 50-60 giorni prima della macellazione, oppure 800 mg/capo/ gg per 120-150 giorni nel ciclo d’ingrasso. I dosaggi considerati sono sufficienti per raggiungere l’effetto cercato soprattutto nella qualità delle carni di bovino. Luigi Fontana Product Manager Bovini da carne Notizie

Upload: phamdang

Post on 18-Feb-2019

222 views

Category:

Documents


1 download

TRANSCRIPT

NotiziaNotiziario periodico di Trouw Nutrition Italia S.p.A.

n° 2/ Primavera 2013Domande o suggerimenti riguardo i temi degli articoli sono da inviare a: [email protected]

Trouw Nutrition Italia S.p.A. Località Vignetto, 17 - 37060 Mozzecane VR - Tel. +39 045 6764311 - Fax +39 045 6764339

Nutrizione e mastite nella bovina da latteIl primo passo da fare per affrontare un tema spinoso come la mastite, è tenere pre-sente la definizione perché ci consente in poche parole di inquadrare la questione.La mastite è un processo infiammatorio della ghiandola mammaria che causa un’alterazione nella composizione del latte. L’infezione batterica, indipendentemente “di chi si parli”, è l’elemento scatenante indispensabile. Tutte le altre condizioni, fra cui gli errori alimentari, gestionali e le patologie di-smetaboliche, sono da considerarsi fattori predisponenti, che hanno un ruolo nel determinare una minore efficienza delle difese immunitarie, ruolo che pur tuttavia è molto variabile e difficilmente quantificabile nella genesi della mastite.Un altro concetto cardine è quello di cellule somatiche. Sono tali tutti gli ele-menti cellulari del latte (di questi circa il 90% sono leucociti di origine ematica, il restante 10% sono cellule dell’epitelio ghiandolare mammario). Fonte: Mastite

bovina, manuale pratico per un efficace controllo in stalla, Alfonso Zecconi).

Fissate le definizioni, si può affrontare in modo critico la relazione fra nutrizione e mastite, dato che a fronte del fatto che non vi siano pubblicazioni scientifiche che dimostrino una proporzionalità diretta fra le parti, in campo persiste la ten-denza nell’identificare nell’alimentazione una causa primaria di rialzo della conta cellulare del latte (situazione che sottintenderebbe una mastite).

Come collocare la nutrizione in questo contesto?Un’alimentazione correttamente settata sui fabbisogni nutritivi della vacca nelle diverse fasi di produzione, con prodotti di qualità, consente di prevenire le patologie metaboliche quali la chetosi e l’ipocalcemia che possono compromettere il funzionamento del sistema immunitario, già minato nel periodo di transizione da uno stato di immunodepressione para-fisiologico (immunodepressione periparto).

L’immunodepressione periparto è imputabile al riassetto ormonale che si verifica al parto ed alla condizione di bilancio energetico negativo tipica del momento.

Quale certezza? Il ruolo degli antiossidanti.La nutrizione può supportare l’efficienza del sistema immunitario apportando molecole ad effetto antiossidante, allo scopo di proteggere le cellule e i tessuti a rapido turnover (quali ad esempio il tessuto epatico, il tessuto ungueale, l’epitelio endometriale, nonché l’epitelio ghiandolare mammario) dallo stress ossidativo.

Lo stress ossidativo è dovuto ad un’elevata produzione di radicali liberi dell’ossigeno, elementi distruttivi per le membrane cellulari, cui non fa seguito un’adeguata risposta antiossidante da parte dell’organismo. I radicali liberi dell’ossigeno sono prodotti in tessuti sottoposti ad un superlavoro e/o in corso di processi infiammatori. In quest’ot-tica un’integrazione in vitamina E, beta-carotene, selenio, zinco e rame è da ritenersi di fondamentale importanza.

- Vitamina E: elemento antiossidante più noto e studiato. Durante il periparto, proprio quando gli epiteli sono più “sensibili”, si verifica un calo a livello ematico di tocoferolo. L’assunzione di adeguati livelli di vitamina E in asciutta e nelle prime settimane di lattazione consente di dare un adeguato supporto al sistema immunitario. Livello minimo raccomandato di integrazione in steaming up e in primi giorni di integrazione 1.500-2.000 ppm/capo/giorno. Fonte: Benchmarking Vitamins Trace elements 2010.- Beta-carotene: oltre ad essere il precursore naturale della vitamina A e a giocare un importante ruolo nella fertilità, è anche un potente antiossidante naturale. Nel periparto naturalmente si verifica una carenza di beta-carotene proprio perché una massiccia quantità viene richiesta per la sintesi della vitamina A e per lo sviluppo follicolare.- Selenio (Se): agisce in sinergia con la vitamina E nel proteggere le membrane cellulari dallo stress ossidativo.- Zinco (Zn) e Rame (Cu): componenti indispensabili di vari enzimi preposti a numerose funzioni metaboliche, fra cui le reazioni di ossidoriduzione per la rimozione dei radicali liberi dell’ossigeno e dei meccanismi di difesa messi in atto dal sistema immunitario.

Stefano Busnari Product Manager Prodotti Salute Animale

Il ruolo della Vitamina E nel vitellone da carne.I tocoferoli sono composti oleosi, insolubili in acqua e solubili nei solventi apolari. Sono otto composti naturali: quattro tocotrienoli (alfa, beta, gamma, delta) e quattro tocoferoli (alfa, beta, gamma, delta), questi ultimi sono dotati di una maggiore attività vitaminica oltre che antiossidante (soprattutto l’alfa). L’assorbimento della Vitamina E è maggiore a livello dell’intestino tenue. Generalmente l’assorbimento dei tocoferoli varia tra il 20 e il 40% di quelloingerito. Nel sangue, essi vengono trasportati inclusi nelle lipoproteine.La vitamina viene scambiata tra diverse lipoproteine e ceduta a vari tessuti, specialmente adiposo e muscolare che tramite l’azione delle lipasi permettono la liberazione del tocoferolo.Il metabolismo del tocoferolo è assai lento (infatti si accumula), ed esso viene poi eliminato sia nelle feci che con le urine. La vitamina ha un ruolo importante, quale fattore antiossidante nella prevenzione dell’ossidazione degli acidi grassi polinsaturi. Durante tale evento, scatenato dall’azione di radicali liberi, la vitamina E è in grado di bloccare questo fenomeno donando un elettrone ai radicali, neutralizzandoli.

Poiché lo sviluppo della perossidazione lipidica può determinare profonde alterazioni delle membrane cellulari, si comprende il motivo per cui alla vitamina E è riconosciuto un ruolo importante nel mantenere tali strutture indenni. L’azione permetterebbe di mantenere l’integrità delle membrane cellulari a livello dell’apparato cardiovascolare, muscolare, immunologico e nervoso. Esistono anche meccanismi attraverso i quali la supplementazione con Vitamina E riduce il fabbisogno d’insulina giornaliera ottimizzando quindi l’utilizzazione dei glucidi (insulino-mimetica); ciò favorisce quindi l’ingrassamento in fase di finissaggio.I tocoferoli sono normalmente presenti nei vegetali, in particolare nei foraggi freschi di leguminose, nei semi di oleaginose e nei cereali. Il contenuto in alfa-tocoferolo può variare, anche ampiamente, negli alimenti vegetali, anche in relazione al sistema di produzione, lavorazione e conservazione cui essi sono sottoposti. Le principali funzioni di questa vitamina, nel bovino, si estrinsecano nel metabolismo degli acidi nucleici, nella secrezione endocrina, nell’attività del sistema immunitario che ci interessano in fase di allevamento. L’azione, invece, sui processi di detossificazione e nell’attività antiossidante (attività presente anche in carotenoidi, flavonidi, polifenoli, Vitamina C ed altri antiossidanti naturali) gli conferisce notevole importanza nella capacità di migliorare le caratteristiche qualitative della carne (colore-sapore- tenuta).

Azione sulla qualità delle carniLa principale causa dell’imbrunimento delle carni è l’ossidazione dei grassi e del pigmento mioglobina che si manifestano anche con una marcata alterazione nell’odore e nel sapore.Dal normale metabolismo dell’ossigeno a livello cellulare si formano i radicali liberi, potenti agenti ossidanti. L’ossidazione lipidica è un processo autocatalitico, favorito dai radicali liberi, che prende il via appena dopo la morte producendo gran quantità di alcoli, aldeidi e chetoni che alterano il sapore e l’odore delle carni, rendendole sgradite al consumatore. Come già visto la Vitamina E è molto attiva nel contrastare queste reazioni.La vitamina E, per la sua elevata attività antiossidante, è in grado di contrastare anche l’ossidazione dell’ossimioglo-bina (più chiara) in metamioglobina (più scura), conferendo alle carni una maggiore conservabilità e stabilità nel colore (tenuta banco), maggiormante apprezzato dal consumatore finale.Recentemente è stato inoltre ipotizzato che in seguito alla sua azione protettiva nei confronti dell’integrità delle membrane cellulari, la vitamina E sia potenzialmente in grado di limitare il rilascio della frazione liquida del sarcoplasma aumentando la capacità di ritenzione idrica delle carni crude. Dosaggi d’utilizzo nei vitelloni: somministrazione di min. 1.500 mg/capo/ gg per 50-60 giorni prima della macellazione, oppure 800 mg/capo/ gg per 120-150 giorni nel ciclo d’ingrasso. I dosaggi considerati sono sufficienti per raggiungere l’effetto cercato soprattutto nella qualità delle carni di bovino.

Luigi Fontana Product Manager Bovini da carne

Notizie

nostre attività

Qualità e sicurezza feed-to-food

Il nostro ambiente di lavoro

Impegno dei dipendenti

Impegno degli stakeholder

Sviluppo delle comunità

nutrizionali sostenibili

Incremento delle performance

dei mangimi e degli allevamenti

Approvvigionamento sostenibile

Partnership sostenibili

Formulazioni flessibili

Riduzione dell’impatto ambientale delle

Sviluppo di soluzioni

Tutela della salute degli animali

INGREDIENTIPer creare una

base sostenibile

per i mangimi

ATTIVITÀPer assicurare

ordine all’interno

della nostra

organizzazione

IMPEGNOPer coinvolgere le

persone nella sfida di

Feeding the Future

SOLUZIONI ALIMENTARI Per mettere in

condizione animali ed

allevatori di produrre

i risultati migliorie delle persone

nostre attività

Qualità e sicurezza feed-to-food

Il nostro ambiente di lavoro

Impegno dei dipendenti

Impegno degli stakeholder

Sviluppo delle comunità

nutrizionali sostenibili

Incremento delle performance

dei mangimi e degli allevamenti

Approvvigionamento sostenibile

Partnership sostenibili

Formulazioni flessibili

Riduzione dell’impatto ambientale delle

Sviluppo di soluzioni

Tutela della salute degli animali

INGREDIENTIPer creare una

base sostenibile

per i mangimi

ATTIVITÀPer assicurare

ordine all’interno

della nostra

organizzazione

IMPEGNOPer coinvolgere le

persone nella sfida di

Feeding the Future

SOLUZIONI ALIMENTARI Per mettere in

condizione animali ed

allevatori di produrre

i risultati migliorie delle persone

6

LA VISIONE 2020

la visione 2020

20NUT3006_020_AmbitionPaper_IT_03.indd 6 20/07/12 12:02

Le razioni sono adatte alla produzione di latte alimentare, o per produzioni casearie che non vietino la somministrazione di ingredienti come l’azoto non proteico, ma la stessa tecnica è utilizzabile anche con alimenti del tutto diversi con risultati altrettanto interessanti.

I costi degli alimenti sono quelli indicati nel listino dell’Associazione Granaria di Milano del 4/12/2012, i due integratori sono un mineral vitaminico convenzio-nale (Trouwmix 500) e un analogo prodotto mineral vitaminico, ma contenente gli ingredienti della linea Sincronos 011 (Trouwgreen 500).

La razione 1 è una formula «classica», calcolata per la copertura di una produ-zione media di 28-30 kg di latte, basata su alimenti tradizionali, di buon valore nutritivo e digeribilità.

La razione 2 è un esempio di formula «economica», in cui nel tentativo di conte-nere i costi si penalizza il valore nutritivo della razione: il costo per capo/giorno cala di 0.42€, ma si perde quasi mezza ufl e 170 g di proteina digeribile, il che significa che le vacche stenteranno a mantenere la produzione, o lo faranno a discapito della fertilità e della salute, vanificando i nostri sforzi.

La razione 3 è identica alla razione 2, salvo per il tipo di integratore utilizza-to: passando ad un prodotto Sincronos 011 però si risparmiano comunque 0.37€ e migliorando la resa della razione gli animali ricavano dalla dieta più ufl(0.8) e proteina digeribile (30 g) rispetto alla razione 1!

SINCRONOS 011 Uno strumento per contenere i costi di produzione del latte.

Sincronos 011 è un progetto Trouw Nutrition Italia per l’alimentazione della vacca da latte, basato su una specifica associazione di probiotici e oli essenziali che modula le fermentazioni ruminali migliorando il rendimento della digestione e la resa della razione.

Il costo alimentare incide oltre il 60% sui ricavi di un’azienda da latte, e la ra-zione delle vacche in lattazione rappresenta circa il 70% del costo alimentare in azienda.Perciò è molto importante cercare di contenere il costo della razione delle vac-che da latte, ma è difficile farlo senza penalizzare produzione di latte e titoli, ferti-lità e salute degli animali: salvo il caso, purtroppo raro, in cui si possa migliorare la qualità dei foraggi, o utilizzare sottoprodotti industriali umidi di buon valore ali-mentare (trebbie di birra, marchi di frutta, polpe suppressate di bietola, ecc.) ci si deve rivolgere inevitabilmente ad alimenti più economici, ma meno digeribili.

Sincronos 011 aumenta la resa delle razioni, aiutando a mantenere le per-formance in presenza di razioni economiche, ma scarsamente digeribili o non perfettamente bilanciate.

Sincronos 011 ottimizza le fermentazioni ruminali, evitando squilibri tra la fer-mentazione dei carboidrati e quella della proteine, agisce sulla fibra, sugli amidi e sulle proteine, mantenendo un pH ruminale più alto, e riducendo lo spreco di azo-to sotto forma di ammoniaca e di energia sotto forma di metano e acido lattico.

Sincronos 011 migliora l’efficienza della razione, sia dal punto di vista energetico che proteico, aumentando la sintesi di acido propionico e di proteina batterica.L’esempio seguente è una buona dimostrazione di quanto si può ottenere dall’applicazione mirata dei prodotti della linea Sincronos 011.

Meno Scarti:- Metano- Acido lattico- Protozoi

Più Resa:+ Energia+ Proteina microbicapH + alto

Se i proteici costano sempre di più, Se i cereali aumentano di prezzo,Se i foraggi non sono proprio il massimo…

SINCRONOS 011 è il sistema Trouw Nutritionche ottimizza la digestione ruminale per la massima resa

- COSTI

+ LATTE

+ TITOLI

+ FERTILITA’

+ SALUTE

- COSTI

+ LATTE

+ TITOLI

+ FERTILITA’

+ SALUTE

Come può la zootecnia contribuire a nutrire in modo sostenibile nove miliardi di persone nel 2050?

Caro cliente,

Con lo stile di vita occidentale e la crescita demografica costante saranno necessari tre pianeti per nutrire 9 miliardi di persone nel 2050.

Nutreco, di cui Trouw Nutrition fa parte, è una delle poche aziende leader sia nel settore della nutrizione animale sia degli alimenti per pesci. Condividendo tecnolo-gie e conoscenza tra tutte le nostre socie-tà operative, il nostro Gruppo è in grado di massimizzare il proprio potenziale con una forte attenzione ai concetti di nutri-zione (Nutrition), ecologia (Ecology) ed economia (Economy): il nome Nutreco rappresenta appunto la sintesi di queste attività.

Il Gruppo vuole contribuire fattivamente a una filiera alimentare sostenibile con l’im-pegno di tutte le parti in causa (dipenden-ti, fornitori, allevatori e consumatori). Fee-ding the Future è lo slogan che Nutreco ha adottato per esprimere la sfida e l’im-pegno assunti.

Con il nostro impegno, nel 2020 avremo ridotto in misura significativa la nostra impronta ambientale ed avremo contri-buito al contempo ad alimentare in ma-niera sostenibile la crescente popolazio-ne mondiale, i nostri successi saranno da stimolo ad altri a fare lo stesso.

Nel grafico qui sotto potrà vedere le quattro direzioni su cui la nostra azienda si impegna a concentrare i suoi sforzi, facendone oggetto del nostro lavoro quotidiano.

Sincronos 011 contiene

un’associazione mirata di

Aspergyllus Oryzae,

Saccharomyces Cerevisiae,

Kluyveromyces Fragilis, estratti

vegetali e oli essenziali,

studiata per modulare le

fermentazioni ruminali”

La razione 4 mostra come sfruttando l’azione di un integratore Sincronos 011 si possano sfruttare meglio alimenti «scarsi» o pericolosi (in questo caso l’urea) risparmiando di più (0.41€) e migliorado la resa energetica (ufl + 0.87) e proteica (pdi + 40g).

Questi effetti sulla digestione ruminale non sono calcolati su base teorica, ma sono desunti dai risultati sperimentali, e ci danno la certezza di ottenere risultati soddisfacenti anche in presenza di condizioni meno favorevoli di quelle sperimentali, come molti nostri clienti stanno verificando nella loro stalla.

Daniele Bertinelli Product Manager Bovini da latte

Razione 1 Razione 2 Differenza Razione 3 Differenza Razione 4 Differenza

ALIMENTI €/kg kg/capo kg/capo kg/capo kg/capo

Silomais 34%SS 0,05 24 24 24 24Prato stabile 1°tg fieno 0,15 3 3 3 3Medica fieno 2°-3° tg 0,17 2.5 2.5 2.5 2.5Mais farina media 0,26 4.5 4 4 4.3Mais semola glutinata 0,23 2 2 2Soia integrale estrusa 0,54 1Soia far. estr. 44% 0,47 3.5Soia far. estr. 48% 0,49 1.4 1.4 1.4Girasole f.e. 35% 0,33 2.2 2.2 2Polpe bietola secche 0,235 1Grassi idrogenati 1,2 0.2 0.2 0.15Trouwmix 500 0,8 0.5 0.5Trouwgreen 500 0,9 0.5 0.5Urea 0,5 0.05 0.05 0.07

Costo 6.07 5.65 -0.42 5.7 -0.37 5.66 -0.41Totali Totali Totali Totali

SS kg 22.24 22.2 22.2 22.24UFL n° 21.03 20.58 -0.45 21.84 0.81 21.9 0.87PG g 3.656 3.654 3.654 3.667PDIE g 2.395 2.228 -167 2.426 31 2.435 40PDIN g 2.470 2.425 2550.5 2.560NDF % SS 33 35 35 34.75E-NDF % SS 23.35 25.58 25.58 25.52AMIDO % SS 24.84 25.34 25.34 26.17NSC % SS 42 40 40 40.73LG % SS 3.42 3.66 3.66 3.47