numero10 /il pietrafesano

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8dicembre ilpietrafesano.altervista.org Numero 10 Anno 1 | 8 Dicembre 2015 Con voi da 10 numeri. #IlPietrafesano10 Intervista al garante dellinfanzia Giuliano La prassi natalizia Ogni anno giunge il mo- mento di addobbare casa Satriano si fa piccante Inaugurata lesposizione per- manente Pepem FabuleumIl compleanno di Orazio Alcuni tratti sulla sua vita Buon Natale e felice anno nuovo! 10

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Dopo 10 numeri e vari speciali, Il Pietrafesano reincontra i lettori l'8 dicembre in una nuova veste con più pagine.

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Page 1: Numero10 /Il Pietrafesano

8dicembre

ilpietrafesano.altervista.org Numero 10 Anno 1 | 8 Dicembre 2015

Con voi da 10 numeri. #IlPietrafesano10

Intervista al garante dell’infanzia Giuliano

La prassi natalizia

Ogni anno giunge il mo-

mento di addobbare casa

Satriano si fa piccante

Inaugurata l’esposizione per-

manente “Pepem Fabuleum”

Il compleanno di Orazio

Alcuni tratti sulla sua vita

Buon Natale e felice anno nuovo!

10

Page 2: Numero10 /Il Pietrafesano

Al livello istituzionale quale ruolo

svolgete nella figura del garante? Il

ruolo di tutelare, promuovere e prevenire

tutto ciò che potrebbe essere di danno

nella crescita dei bambini e degli adole-

scenti, i cosiddetti minori, i quali sono i

bambini che partono dagli zero anni a

diciott’anni.

Come potete aiutare i ragazzi? In due

modi: in maniera diretta e in maniera in-

diretta. La maniera indiretta è quando un

bambino, un ragazzo, un giovane, si sente

mortificato nei suoi diritti, non compreso

nelle sue aspirazioni, e dopo aver intera-

gito con la famiglia, con la scuola, con gli

amici che gli possono dare una mano può

chiamare il garante che è colui che può

andare a rimuovere i vari ostacoli tra la

famiglia, la scuola e così via.

Ultimamente avete presentato delle

iniziative o dei progetti per i ragazzi?

Si. Ultimamente è stata fatta la prima

conferenza regionale sull’infanzia e l’ado-

lescenza. In questa conferenza è stata

fatta la fotografia della situazione in cui

vivono i bambini e i ragazzi lucani. Con

questa “fotografia” sono stati detti gli

aspetti positivi che ci sono nella nostra

regione ma anche le criticità che vanno

rimosse.

Con quali strumenti potete rimuovere

queste criticità? In primis con la parte-

cipazione stessa dei ragazzi alla vita civile,

quotidiana, facendo si che le istituzioni si

pongano in un atteggiamento di ascolto.

Un esempio negativo sono i genitori che

ci respingono quando devono sentire i

telegiornali oppure i mass media che di

tutto parlano meno che dei problemi dei

ragazzi. Uno dei progetti che ho messo in

campo e che fra non molto vi vedrà pro-

tagonisti è Scubalu, scuola Basilicata ludi-

ca; voi ragazzi attraverso tutti gli stru-

menti multimediali, dai giornali al web

alla radio, realizzerete una dibattito per

discutere e far discutere i grandi sugli

argomenti che voi ci proponete. Quindi

ci sarà ogni mese un inserto speciale sui

giornali locali oppure la redazione di un

giornale radio presso le radio private, un

telegiornale presso le televisioni che sono

presenti sul territorio o la gestione stessa

del sito web del garante; insomma tutto

ciò che oggi appartiene alla vostra cultura

ed al vostro interesse. Questo è uno dei

progetti ma non è l’unico, infatti ci sono

dibattiti per combattere le criticità, che

cosa bisogna fare per i bambini meno

fortunati, per chi abusa di alcool e di so-

stanze proibite, per il bullismo e molto

altro ancora.

Il 20 novembre è stata la giornata

mondiale per i diritti dell’infanzia. Ci

sono stati passi in avanti in Basilicata

dal 1989 ad oggi? Se vi è stata la necessi-

tà di avere un garante sui diritti dell’infan-

zia e dell’adolescenza vuol dire che i passi

in avanti sono stati pochissimi. Ci sono

delle buone strutture e delle ottime istitu-

zioni che lavorano per i ragazzi ma anco-

ra non sono sufficienti.

Lo sfruttamento minorile è una delle

tante piaghe che affligge la società di

oggi. Questo fenomeno da noi non è

molto frequente ma nei paesi sottosvi-

luppati purtroppo esiste. Lei nei pan-

ni di difensore dei diritti dei bambini

interviene per dare una mano a risol-

vere questo problema? Certo. Infatti io

ai ragazzi lascio il mio numero di cellulare

perché la legge regionale parla di un tele-

fono gratuito, una specie di telefono az-

zurro, dove i ragazzi ogni volta che subi-

scono un’azione di maltrattamento o di

violenza devono chiamare il garante il

quale con il potere che possiede, con

l’aiuto delle forze dell’ordine, con il tribu-

nale dei minori, con la scuola, interviene

per risolvere i vari problemi dei ragazzi. È

vero che da noi non ci sono tante azioni

di sfruttamento dei minori, ma ci sono

situazioni di maltrattamento, a volte an-

che in famiglia.

Crede che nel futuro ci saranno anco-

ra passi in avanti, fino a quando lo

sfruttamento minorile sarà sconfitto

del tutto? Certamente. Noi insieme a

voi, che non siete una parte diversa dal

garante, voi siete il garante stesso, ed in-

sieme a voi noi dobbiamo rimuovere e

costruire la società del domani. C’era una

volta un detto che diceva: ”se hai a che

fare e investi sui bambini e sui ragazzi tu

già costruisci il paese del domani”, ed io

con voi voglio costruire un nuovo paese.

Il ruolo di garante richiede molto im-

pegno e lavoro? Si. Infatti adesso sono

impegnato ventiquattro ore su ventiquat-

tro perché ricevo telefonate di continuo.

Ma poi come detto prima la funzione del

Garante non è solo quella di tutelare con

la denuncia, ma anche di promuovere,

quindi si gira molto. Infatti pochi giorni

fa sono stato a Policoro per combattere il

fenomeno del femminicidio. Poi sono

stato a discutere dell’obesità dei bambini

lucani. Gli argomenti sono tanti, ma non

ci dobbiamo scoraggiare perchè ci sono

ragazzi bravi e volenterosi come voi del

pietrafesano, che vogliono costruire un

proprio sogno, che non è quello del suc-

cesso personale, ma è quello di costruire

una società migliore con l’affermazione

del bene comune attorno al quale noi ci

dobbiamo organizzare per migliorare

sempre noi stessi e la società.

Le da soddisfazione tutelare i diritti dei

ragazzi? Avere a che fare con la purezza

dei bambini e la purezza dei giovani ti emo-

ziona ogni volta che tu pensi a questo ruo-

lo, per cui l’emozione determina la consa-

pevolezza di un grande onore ricevuto ma

anche di tanta responsabilità a cui bisogna

dare riscontro.

Ringraziamenti -A conclusione dell’in-

tervista vi volevo ringraziare per le do-

mande che mi avete posto, per gli obbiet-

tivi che vi siete proposti con questo gior-

nalino, perché ovunque c’è dialogo,

ovunque c’è conoscenza, c’è crescita, non

solo dei singoli, ma anche della comunità.

Grazie al Pietrafesano e complimenti per

l’iniziativa.

Lorenzo Blasi

L’intervista Vincenzo Giuliano

Garante regionale per i diritti dell’infanzia e adolescenza

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News dal mondo Il Pietrafesano| 3

Ripassiamo le ultime novità. DI ANTONIO PASCALE

Doping, chiesta squalifica per 26 azzurri dell'atletica

In corso deferimenti da parte della Procura Nado-Italia

Lanciata la sonda europea, a bordo tecnologia Italiana

Il lancio del satellite dell'Agenzia spaziale europea (ESA), sviluppato con un importante contributo italiano, è avvenuto alle 5:04 italiane dalla base spaziale europea di Kourou nella Guyana Francese.

Mosca-Ankara, escalation di accuse e minacce

Putin avverte: "Si pentiranno di quello che hanno fatto". Erdogan: "sono i russi a comprare petrolio Isis". Il giorno prima le stesse accuse di Mosca contro Turchia.

Pensioni, sei milioni vivono con meno di mille euro al mese

Il 40,3% ha un reddito inferiore a 1.000. Lo rileva l'Istat, diffondendo i dati sul 2014. Metà delle pensionate ha un assegno sotto questa cifra. I nuovi pensionati sono più poveri nelle “new entry 3.000 euro in meno”.

Pistorius, la corte: “L'omicidio di Reeva fu volontario”

La corte d'appello del Sudafrica ha condannato Oscar Pistorius per omicidio vo-lontario della sua fidanzata Reeva, ribaltando così la precedente accusa di omici-dio colposo.

Strage in California: uccisi i due killer. Uno era musulmano

A fare fuoco in un centro disabili sono stati un uomo e una donna. Fermata una per-sona. 14 morti, 18 i feriti.

Primi raid Tornado britannici dopo ok comuni. Isis minaccia

Cameron trionfa. I caccia decollati dalla base cipriota. Subito sul web piovono le minacce jihadiste alla Gran Bretagna: "Non prendetevela con l'Islam quando vi col-piremo".

WIFI mini

Perchè gli egiziani costruirono le piramidi?

Le piramidi sono tombe, costruite per custodire i corpi

dei faraoni insieme ai loro tesori. La prima fu costruita

per il re Zoser nel 2500 a.C. Questa piramide a gradoni,

di circa 60 m d'altezza, fu progettata per Imhotep, l'ar-

chitetto e medico del re. Piramidi più grandi furono edi-

ficate per i sovrani successivi e oggi rimangono ancora

circa 80 piramidi.

HUMOUR

L'avvocato difensore si reca dal suo assistito in cella e gli

comunica: "Caro, Jack lo squartatore, ho due notizie da

darti. Una cattiva e una buona. Quella cattiva è che il test

del DNA ha dimostrato che il sangue trovato sul luogo

del delitto era il tuo". "E quella buona?". "Beh, glicemia

e colesterolo, vanno bene!".

Page 4: Numero10 /Il Pietrafesano

La prassi Natalizia 4| Il Pietrafesano

L’albero di Natale

Che non fosse un simbolo cristiano lo sappiamo bene tut-

ti. Addirittura si parla degli antichi egizi, che usavano ad-

dobbare le loro piramidi in occasione della festa del dio

Sole. Dunque, per non essere da meno, noi abbiamo in un

certo senso appreso questa tradizione. Solo che, ovvia-

mente una piramide in casa non sarebbe stata davvero l’i-

deale. Quindi, pensammo bene di sradicare qualche buon

abete e portarlo nelle nostre dimore. Ed appunto, le luci

sull’albero simboleggerebbero proprio la luce del dio Sole.

Ovvio, più tardi sono arrivati gli abeti artificiali. Più belli.

Ma attenzione. Come ben sappiamo, siamo riusciti ad in-

serire una punta di cristianità anche nelle tradizioni più

pagane esistenti. La storia narra di un povero giocoliere

che raggiunse la grotta di Gesù. Questo però, non avendo

nulla da offrirgli inscenò uno spettacolo con delle palle,

che fecero divertire il piccino. Ecco perché sull’albero di

Natale viene inserita una punta, simile al cappello del gio-

coliere e le palline.

Inoltre se qualcuno accende le candeline sull’albero, invece

delle lucine, deve ben sapere che si fa perché un albero

ghiacciato riflette la luce delle stelle.

Il presepe

Innanzitutto in nessun Vangelo è descritta la nascita di

Gesù come la conosciamo. Matteo sintetizza: (1:25) “E

senza che avessero avuto fin'allora rapporti matrimoniali,

Maria partorì il bambino e Giuseppe gli mise nome Gesù”.

Lo stesso per Luca, che aggiunge: “Lo avvolse in fasce e lo

mise a dormire nella mangiatoia di una stalla, perché non

avevano trovato altro posto.” Marco invece inizia il Van-

gelo dal battesimo. Invece Giovanni con il famoso “In

principio il Verbo era presso Dio…”

Dunque, vi chiederete lecitamente da dove nasce la tradi-

zione del presepe così come lo conosciamo, da dove ab-

biamo tratto i dettagli della mangiatoia, del bue e l’asinel-

lo?

Ebbene, la risposta sono i Vangeli apocrifi. In particolare

il protovangelo di Giacomo, che spiegano con chiarezza i

fatti avvenuti, ovvero quelli che conosciamo benissimo,

avendoli visti in spettacoli, film e quant’altro.

Tuttavia il presepe ha origine da rappresentazioni pittori-

che, le cosiddette natività. Ma fu San Francesco, una volta

ottenuta l’autorizzazione da papa Onofrio III a realizzare

questa composizione. E dopo ci fu il boom. Tutti iniziaro-

no a seguire l’esempio di Francesco.

I doni

“Figlj mij tant aujurij, tecc’t a strenn e accattat na

cos” (Figliolo a me tanto caro auguri, ricevi la strenna e

acquista qualcosa di salutare)

Esatto, la strenna. Si dice nacque con Tito Tazio, re sabino

che chiese in dono ai suoi sudditi ogni anno un ramoscello

d’alloro o di ulivo, colto nel bosco della dea Strenia. Poi in

seguito abbiamo ovviamente ampliato il raggio di azione

della strenna, passando ai regali.

Dunque, con questa ridotta infarinatura sul Natale, non vi

resta che addobbare casa consapevoli di ciò che farete.

Auguri! Antonio Santopietro

L’otto dicembre. La festa nazionale del Regno delle due Sicilie. Non solo. Un giorno ricco di eventi.

Più nello specifico siamo abituati ad allestire ed a deco-rare le nostre case in occasione del nascente periodo natalizio. Il presepe, l’albero di natale, e qualche deco-razione qua e là ci risvegliano dal torpore del tempo ordinario. Ma in realtà sappiamo cosa stiamo allesten-do?

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Satriano si fa piccante Il Pietrafesano| 5

Di cosa si occupa precisamente l'Ac-

cademia del Peperoncino?

L'Accademia è stata

costituita innanzitutto

due anni fa, ha sede a

Satriano perché è stata

ospitata dall'ammini-

strazione all'epoca, si

occuperà e si occupa già dal giorno in cui

è stata fondata di valorizzare il peperonci-

no, che è la spezia piu' utilizzata al mon-

do. E' un associazione culturale non a

scopo di lucro, quindi cercherà di mettere

insieme tutte quelle sensibilità che ruota-

no intorno al peperoncino, sia dal punto

di vista gastronomico, culturale, artistico,

pittorico, tutto quel mondo che ruota

intorno al fascino del peperoncino può

trovare interesse di qualsiasi tipo.

La valorizzazione del peperoncino

può avere un ruolo importante nella

promozione del territorio ? Un elemen-

to come il peperoncino che lo è nella ga-

stronomia e nei piatti lo è anche nella va-

lorizzazione di un territorio. Una peculia-

rità come tante altre può essere un fattore

importante, deve essere messa a sistema

quindi può valorizzare un territorio sia

come attrattore artistico e sia come anche

volano economico. Dal peperoncino pos-

sono nascere anche dei momenti, delle

opportunità di rilancio di quella che è

un'agricoltura che mai come in questo

momento può essere uno sbocco fonda-

mentale per le nuove generazioni.

Siete contenti delle partecipazioni al

Peperoncino Festival di questo set-

tembre, il numero di presenze è stato

soddisfacente o si deve continuare a

crescere? Per quello che è questa edizio-

ne che è soltanto la terza edizione e nella

semplicità in cui è nato Peperoncino Fest

non siamo contenti ma siamo più che

contenti perché la partecipazione è stata

tanta, l'investimento sia delle risorse per

tutti, sia la comunicazione non era stata

eccessiva, quindi significa che ha funzio-

nato bene il passaparola e il lavoro fatto

nel tempo. Siamo sicuramente contenti di

quello che abbiamo fatto fino ad oggi, ma

sicuramente dobbiamo fare sempre di più.

Ma il peperoncino come momento di

aggregazione, siccome nasce e si deve in

qualche modo continuare a tenere in vita

nella mostra comunità come l'associazio-

ne culturale di tutti, deve essere anche

nella manifestazione in tutte le sue sfac-

cettature un qualcosa che deve sentire la

comunità, se ne deve appropriare come

concetto e deve essere di unione, ecco

così come può crescere ancora di più,

deve diventare non dico il simbolo ma un

ingrediente fondamentale della nostra

comunità che può portarlo a crescere si-

curamente.

Eppure non è solo Satriano a rivendi-

care il titolo del paese del peperonci-

no, anche senza allontanarci di trop-

po, scendendo nella vicina Calabria si

può partecipare a numerose sagre con

tradizioni piccanti e spesso vantano

una tradizione ben più antica della

nostra. Come si giustifica tutto ciò?

Tutto ciò non si giustifica, nasce da ciò,

perché qualche anno fa il nostro comune

si è gemellato con il comune di Diamante,

che in qualche modo è stato pioniere nel

ragionamento dei murales tanti anni fa e

Satriano poi negli anni 80 ha seguito que-

sto percorso, quindi proprio dall' idea dei

murales venne tempo fa questa intuizione

di gemellarci con il comune di Diamante

perché avevamo i murales che ci accomu-

navano, però avevamo diverse situazioni

da un punto di vista paesaggistico, loro

avevano il mare e noi abbiamo la monta-

gna però pensammo che gemellarsi pote-

va essere un valore aggiunto reciproco,

noi per loro e loro per noi, dal gemellag-

gio dei murales ci siamo portati dietro

anche questa bella tradizione, loro sono il

paese del peperoncino forse nel mondo,

ma sicuramente in Italia. Fanno questo

grande festival che fa centinaia di migliaia

di presenze e quindi noi ci siamo in qual-

che modo fatti affascinare anche da que-

sto mondo, siccome il peperoncino fà

parte della cultura meridionale e anche

quindi della cultura Lucana e quindi speci-

fica dell' Appennino Lucano. Quindi dalla

nostra aria abbiamo fondato proprio con

l'Accademia del Peperoncino nazionale

che ha sede ha Diamante, una delegazione

che è quella che è la nostra delegazione ,

che è unica in Basilicata e parte proprio

dalla principale che è Diamante.

Cos'è Pepem Fabuleum? Quali sono i

fini di questa esposizione ? Pepem è

un nome di fantasia, Fabuleum lo vuole

riportare in quel mondo fantastico che è

anche la favola, perchè questa installazio-

ne ciù accompagna e accompagna il visi-

tatore per mano, in quello che è il mondo

del peperoncino, quindi nella storia del

peperoncino e ci riporta indietro a Co-

lombo quando lo portò dalle Americhe. Il

peperoncino visto nell' arte, quindi molti

pittori famosi hanno riportato il peperon-

cino nelle loro tele, nelle loro installazioni,

nella musica. Quindi siccome c'è un mon-

do che si è occupato e che continua a

occuparsi, o quanto meno continua ad

ispirarsi, ad affascinarsi da questa spezia

che ripeto è quella più consumata al mon-

do, ad un mondo anche fantastico, anche

di fantasia ed anche culturale. Fa parte di

un qualcosa in più da assaporare soltanto

a tavola, ecco perchè ha ispirato il regista

e tutti quanti noi ad immaginare questo

concetto un po' fiabesco.

Abbiamo concluso, grazie e buona

serata.

Michele Laviano

L’intervista Michele Miglionico Presidente del Gal CSR Marmo Melandro e già Sindaco di Sa-

triano

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Orazio 6| Il Pietrafesano

L'8 dicembre del 65 a.C. nasceva a Venosa Quin-to Orazio Flacco, probabilmente il lucano più illu-stre di tutti i tempi. Figlio di un liberto, ossia di uno schiavo liberato, trascorse i primi anni di vita nella cittadina lucana, dalla quale partì alla volta di Roma per seguire il padre che andava nella capita-le a svolgere il lavoro di esattore delle tasse. I buo-ni guadagni del padre gli permisero di divenire alunno del grammatico Orbilio, maestro della no-biltà romana dalla quale Orazio veniva snobbato, a causa delle sue umili origini. Ma grazie alle sue ottime qualità venne mandato a completare gli studi ad Atene, dove probabilmente entrò per la prima volta in contatto con la filosofia epicurea, alla quale aderirà in seguito. Svilupperà idee re-pubblicane alle quali sarà costretto a rinunciare in seguito alla battaglia di Filippi, che vedrà vincere la fazione politica e militare a lui opposta. Fece ritorno a Roma dove venne assunto come scriba quaestorius, ossia segretario di un questore. Nel 38 a.C. venne presentato da Virgilio a Mecenate, fondatore di un circolo culturale nel quale il poeta lucano verrà inserito. Dal quel momento dediche-rà tutta la sua vita alla letteratura, non si sposerà mai e terrà lontana qualsiasi forma di distrazione.

L'amico Mecenate gli farà dono di una villa a Sa-bina, nella quale Orazio si ritirerà a vivere compia-cendosi della lontananza dalla frenesia della vita cittadina. Aderì, come già detto, all'epicureismo di cui fu uno dei maggiori esponenti dell'epoca, det-tando i canoni dell' “Aurea mediocritas”, della au-rea moderazione, ritenendo che la felicità si trovi nella giusta misura. Dettò i canoni dell'arte del vi-vere, tenendosi lontano dalle posizioni di rilievo che le sue importanti amicizie avrebbero potuto offrigli, dedicandosi ad una vita serena e quasi anonima, improntata sulla capacità di “cogliere l'attimo” piuttosto che perdersi in lunghe discus-sioni. Non mancarono nella sua poetica richiami alla terra natia, come quando racconta che si ad-dormentò da bambino nei boschi del vulture, e le colombe lo difesero dagli attacchi delle vipere. Si spense il ventisette novembre dell'8 dopo Cristo, e fu sepolto accanto all'amico Mecenate. I suoi versi più famosi e forse riassuntivi di tutta la sua filoso-fia recitano così. «Mentre stiamo parlando il tempo invidioso sarà già fuggito. Cogli l'attimo, confidando il meno possibile nel do-

mani.» Aurelio

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Viviamo in un era dove panini ipercalorici e bibite gasate ne fanno da padrone con una conseguente inevitabile il sovrap-peso, tutto questo è causato molto spesso da una scarsa co-noscenza dei principi base di una corretta alimentazione e dall’attività fisica sempre meno praticata per pigrizia. Seguendo alcune piccole regole, tutti posso ambire a un cor-po sano. “Siamo quello che mangiamo“, questo comune modo di dire esprime una concreta verità: Il benessere e l’aspetto fisico di ogni individuo dipendono in larga misura dal cibo. Chi mangia bene si vede. La corretta alimentazione esiste e corrisponde ad un com-plesso di regole alimentari semplici da seguire. L’organismo umano ha bisogno di tutti i tipi di nutrienti per funzionare correttamente, per questa ragione l'alimentazione deve essere quanto più possibile varia ed equilibrata. Cereali; Grano, mais, avena, orzo, farro e gli alimenti da loro derivati (pane, pasta, riso) apportano all’organismo carboidrati, che rappresentano la fonte energetica principale dell’organismo, meglio se consumati integrali. Contengono inoltre vitamine del complesso B e minerali, oltre a piccole quantità di protei-ne. Frutta e ortaggi; Sono una fonte importantissima di fibre, un elemento essen-ziale nel processo digestivo. Frutta e ortaggi sono inoltre ricchi di vitamine e minerali, essenziali nel corretto funzionamento dei meccanismi fisiolo-gici. Contengono, infine, antiossidanti che svolgono un’azio-ne protettiva. Carne, pesce, uova e legumi; Questi alimenti hanno la funzione principale di fornire pro-teine, una classe di molecole biologiche che svolge una plura-lità di funzioni. Partecipano alla “costruzione” delle diverse componenti del corpo, favoriscono le reazioni chimiche che avvengono nell’organismo, trasportano le sostanze nel san-gue, sono componenti della risposta immunitaria: forniscono energia “di riserva”, aiutano l'assorbimento di alcune vitami-ne e di alcuni antiossidanti, sono elementi importanti nella costruzione di alcune molecole biologiche. Le carni, in particolare quelle rosse, contengono grassi saturi e colesterolo, pertanto vanno consumate con moderazione e preferite quelle bianche. Vanno consumati con maggior frequenza il pesce, che ha un effetto protettivo verso le malattie cardiovascolari (contiene i grassi omega-3) e i legumi, che rappresentano la fonte più ricca di proteine vegetali e sono inoltre ricchi di fibre, ma l’importante resta sempre variare il più possibile gli alimenti. Latte e derivati; Sono alimenti ricchi di calcio, un minerale essenziale nella costruzione delle ossa. E' preferibile il consumo di latte scre-mato e di latticini a basso contenuto di grassi.

Acqua; Circa il 70% dell’organismo umano è composto di acqua e la sua presenza, in quantità adeguate, è essenziale per il mante-nimento della vita. La quantità giusta; Il fabbisogno di energia varia nel corso della vita ed è diverso tra uomini e donne, dipende dall’attività fisica, dallo stile di vita, dalle caratteristiche individuali, dall’età. Per una corretta alimentazione è fondamentale seguire alcuni suggerimenti: Fare 3 pasti principali (Colazione, pranzo, cena) e 2 spuntini (uno a metà mattina, uno il pomeriggio) cosi da elevare il metabolismo e inoltre evitare gli attacchi di fame. Fare sempre una sana prima colazione, variare spesso le scel-te alimentari e non saltare i pasti, consumare molta frutta e verdura al giorno, ridurre quanto più possibile il consumo di sale privilegiando le spezie per insaporire i cibi, limitare il consumo di dolci, preferire l’acqua, almeno 1,5-2 litri al gior-no limitando le bevande zuccherate, ridurre il consumo di alcol. Vediamo cosa consumare con limitazione: Grassi da condimento; E’ buona abitudine non esagerare con i grassi da condimento ed è meglio preferire quelli di origine vegetale come l’olio extravergine d’oliva. Sale; Contiene il sodio che è un minerale essenziale per il funzio-namento dell'organismo. Tuttavia, il sodio contenuto natu-ralmente negli alimenti è sufficiente a soddisfare il fabbiso-gno. Non ci sarebbe, dunque, nessuna necessità di aggiunger-lo all'alimentazione, se non per rendere più gustose le pietan-ze. Soprattutto perché un eccessivo consumo di sale favori-sce la comparsa di ipertensione arteriosa, di alcune malattie del cuore e dei reni. Zucchero e cibi zuccherati; Sono composti da carboidrati con una struttura molto sem-plice che, proprio in virtù di questa semplicità, vengono im-piegati dall’organismo come immediata fonte di energia, so-no da limitare. Un eccessivo consumo può aumentare il rischio di insorgen-za di obesità, diabete e malattie cardiovascolari. Alcol; Il costituente fondamentale e caratteristico di ogni bevanda alcolica è l’etanolo, sostanza estranea all’organismo e non essenziale. Pur non essendo un nutriente, l’etanolo apporta una cospicua quantità di calorie che si sommano a quelle de-gli altri alimenti e contribuire all’aumento di peso. “Per concludere, non dimentichiamoci che un alimen-tazione sana va sempre accompagnata all’attività Fisi-ca.” Saraceno Vincenzo, Personal Trainer ed educatore alimentare saracenovincenzo.tk

Linee guida essenziali per un’alimentazione completa e sana.

Il Pietrafesano| 7

Siamo quel che mangiamo

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Il Pietrafesano @pietrafesano [email protected] | Realizzazione grafica di Antonio Santopietro

1997-8. Da un ragazzo di cl. IV-V, scuola elementare di

Satriano fu vinto il premio “letterario” Puor faire souvrir

l’Europe, Associazione “Poésie Enfance”.

Scopo: Conoscere i desideri dei bambini del terzo millen-

nio.

Parteciparono le nazioni europee ed extraeuropee, ed era

un progetto belga. La sede da raggiungere, Bruxelles. E il

ragazzo e l’insegnante di Satriano la raggiunsero.

Fu una festa grande fra le nazioni che a turno offrirono un

premio nelle loro ambasciate. Invero, l’ambasciata italiana

ci ricevette nell’ingresso, per qualche momento.

Il Parlamento Europeo accolse i suoi futuri cittadini, con

finissima attenzione. E… il ragazzo di Satriano fu invitato

a salire sull’alto scranno del Presidente dell’Assemblea.

Doveva “dirigere il traffico”, dal dire dei deputati alla pa-

rola, insomma doveva gestire la Democrazia. E l’insegnan-

te sorrideva. Ma solo dentro. Non voleva mostrare vanità!

I ragazzi, udite udite, furono ricevuti dalla regina Paola di

Lieg, cui dovevano rivolgere un saluto in versi in francese.

Gli insegnanti intanto, furono impegnati in una giornata di

studio. Argomento “la poesia nella vita dell’uomo”. Per-

ché, vi chiederete, questo moto nostalgico nel raccontare

l’episodio?

Vi dirò: nell’ingresso del Parlamento Europeo vi era una

costruzione (sottolineata alla nostra attenzione) che la di-

ceva lunga! 15 (quante erano le Nazioni Unite allora) can-

ne d’organo legate da un tubicino comunicante, propagava

fra queste il più lieve tocco ad una di esse. All’unisono vi-

bravano e all’unisono rispondevano: “Aiuto! Aiuto!”

“Tutti per uno, uno per tutti!”

Avevano sottolineato la solidarietà. L’Europa era nata per

questo. Da tempi lontani sognato, il sogno dei sognatori si

realizzava!

Ma c’è ancora questo simbolo sonoro nell’ingresso del

Parlamento Europeo a Bruxelles?

Aria d’Europa I valori che hanno portato alla

fondazione dell’Unione Europea

esistono ancora?

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