ome)e)cognome matilde)danielis … · 2014-12-03 ·...

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MATILDE: UN FUTURO MEDICO CON LA PASSIONE PER LA MUSICA, LA LETTERATURA E L’ARTE NOME E COGNOME:MATILDE DANIELIS ANNO DEL DIPLOMA: 2014 PROVENIENZA:SANTA MARIA LA LONGA FACOLTÀ UNIVERSITARIA FREQUENTATA:MEDICINA E CHIRURGIA SEDE DELLA FACOLTÀ UNIVERSITARIA:UDINE Matilde, parlaci di come sei arrivata al liceo classico. Alla scuola media mi piacevano tutte le materie e avevo una predilezione per la matematica. Ero indecisa tra liceo classico e scientifico, ma ho chiarito i miei dubbi già in seconda media quando allo Stellini si è iscritta mia sorella maggiore: la sua esperienza infatti si stava rivelando positiva. Mi sono poi confrontata con vari studenti ed exstudenti, i quali mi avevano detto che il percorso sarebbe stato difficile, ma che ne sarebbe valsa la pena. E così è stato! Le ragioni che hanno determinato la mia scelta quindi sono varie: in primis, l’ottima base culturale e l’apertura mentale che questo liceo offre, poi il fatto che questa scuola fornisce una preparazione tale da prepararti ad affrontare qualsiasi indirizzo di studio universitario. C’è un episodio o un momento della tua esperienza scolastica al liceo Stellini che ricordi in particolare e che ritieni significativo all’interno del tuo percorso formativo? Degli anni del liceo ricordo molte cose: in primo luogo la classe, poco numerosa, molto unita, solidale, divertente e allo stesso tempo stimolante. Ragazzi che avevano voglia di lavorare, di sapere, di fare. Insomma un ambiente molto positivo che ha svolto un ruolo non indifferente nel mio processo di crescita personale. Non posso poi dimenticare i professori, specie quelli del liceo, molto preparati e disponibili, che ci hanno fatto sudare sui libri e fare le ore piccole. Insomma ci hanno fatto faticare per indurci a ottenere il meglio da noi! Durante la tua esperienza di studente liceale ti dedicavi ad altre attività, coltivavi altre passioni? E’ stato difficile conciliare questi interessi con lo studio? Ho praticato ginnastica artistica fino in terza superiore, poi un anno di danza e un anno di atletica. Sempre fino al terzo anno ho preso lezioni di clarinetto e percussioni e ho suonato nella banda cittadina di Palmanova e in un altro gruppetto composto di giovani. Nel corso di tutti e cinque gli anni del liceo ho preso lezioni private in una scuola d’inglese e ho poi conseguito la certificazione linguistica del livello C1. Frequentavo e frequento ancora anche un gruppo di animatori. Insomma ero abbastanza impegnata: forse non avevo neppure un giorno completamente libero. Ero però determinata a portare avanti tutte queste attività, perché non potevo ridurmi certo solo a studiare, anche se non era sempre facile conciliare i vari impegni. Ringrazio i miei genitori che mi hanno permesso di fare tutto questo. Hai incontrato delle difficoltà nel tuo percorso liceale? Quali? Le difficoltà si sono presentate subito in quarta ginnasio con le versioni di greco e latino! Erano proprio incomprensibili! All’inizio non è stato amore a prima vista, ma alla fine ho imparato ad andarci d’accordo! L’importante è cercare di dare sempre il meglio, impegnarsi. Poi i risultati verranno.

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 MATILDE:  UN  FUTURO  MEDICO  CON  LA  PASSIONE  PER  LA  

MUSICA,  LA  LETTERATURA  E  L’ARTE      NOME  E  COGNOME:  MATILDE  DANIELIS  ANNO  DEL  DIPLOMA:  2014  PROVENIENZA:  SANTA  MARIA  LA  LONGA  FACOLTÀ  UNIVERSITARIA  FREQUENTATA:  MEDICINA  E  CHIRURGIA  SEDE  DELLA  FACOLTÀ  UNIVERSITARIA:  UDINE  

   Matilde,  parlaci  di  come  sei  arrivata  al  liceo  classico.  Alla  scuola  media  mi  piacevano  tutte  le  materie  e  avevo  una  predilezione  per  la  matematica.  Ero  indecisa  tra  liceo  classico  e  scientifico,  ma  ho  chiarito  i  miei  dubbi  già  in  seconda  media  quando   allo   Stellini   si   è   iscritta   mia   sorella   maggiore:   la   sua   esperienza   infatti   si   stava  rivelando   positiva.   Mi   sono   poi   confrontata   con   vari   studenti   ed   ex-­‐studenti,   i   quali   mi  avevano  detto  che  il  percorso  sarebbe  stato  difficile,  ma  che  ne  sarebbe  valsa  la  pena.  E  così  è  stato!   Le   ragioni   che   hanno   determinato   la  mia   scelta   quindi   sono   varie:   in   primis,   l’ottima  base   culturale   e   l’apertura   mentale   che   questo   liceo   offre,   poi   il   fatto   che   questa   scuola  fornisce   una   preparazione   tale   da   prepararti   ad   affrontare   qualsiasi   indirizzo   di   studio  universitario.    C’è  un  episodio  o  un  momento  della  tua  esperienza  scolastica  al  liceo  Stellini  che  ricordi  in  particolare  e  che  ritieni  significativo  all’interno  del  tuo  percorso  formativo?  Degli  anni  del  liceo  ricordo  molte  cose:  in  primo  luogo  la  classe,  poco  numerosa,  molto  unita,  solidale,  divertente  e  allo  stesso  tempo  stimolante.  Ragazzi  che  avevano  voglia  di  lavorare,  di  sapere,  di  fare.  Insomma  un  ambiente  molto  positivo  che  ha  svolto  un  ruolo  non  indifferente  nel  mio  processo  di  crescita  personale.  Non  posso  poi  dimenticare   i  professori,  specie  quelli  del  liceo,  molto  preparati  e  disponibili,  che  ci  hanno  fatto  sudare  sui  libri  e  fare  le  ore  piccole.  Insomma  ci  hanno  fatto  faticare  per  indurci  a  ottenere  il  meglio  da  noi!      Durante  la  tua  esperienza  di  studente  liceale  ti  dedicavi  ad  altre  attività,  coltivavi  altre  passioni?  E’  stato  difficile  conciliare  questi  interessi  con  lo  studio?  Ho  praticato   ginnastica   artistica   fino   in   terza   superiore,   poi   un   anno  di   danza   e   un   anno  di  atletica.  Sempre   fino  al   terzo  anno  ho  preso   lezioni  di   clarinetto  e  percussioni  e  ho  suonato  nella  banda  cittadina  di  Palmanova  e  in  un  altro  gruppetto  composto  di  giovani.  Nel  corso  di  tutti   e   cinque   gli   anni   del   liceo   ho   preso   lezioni   private   in   una   scuola   d’inglese   e   ho   poi  conseguito  la  certificazione  linguistica  del  livello  C1.  Frequentavo  -­‐  e  frequento  ancora  -­‐  anche  un   gruppo   di   animatori.   Insomma   ero   abbastanza   impegnata:   forse   non   avevo   neppure   un  giorno   completamente   libero.   Ero   però   determinata   a   portare   avanti   tutte   queste   attività,  perché  non  potevo  ridurmi  certo  solo  a  studiare,  anche  se  non  era  sempre  facile  conciliare   i  vari  impegni.  Ringrazio  i  miei  genitori  che  mi  hanno  permesso  di  fare  tutto  questo.      Hai  incontrato  delle  difficoltà  nel  tuo  percorso  liceale?  Quali?  Le   difficoltà   si   sono   presentate   subito   in   quarta   ginnasio   con   le   versioni   di   greco   e   latino!  Erano   proprio   incomprensibili!   All’inizio   non   è   stato   amore   a   prima   vista,   ma   alla   fine   ho  imparato  ad  andarci  d’accordo!  L’importante  è  cercare  di  dare  sempre  il  meglio,  impegnarsi.  Poi  i  risultati  verranno.    

Come  pensi   che   abbia   influito   su   di   te   il   fatto   di   avere   frequentato   un   liceo   classico?  Confrontandoti   con   i   tuoi   compagni   di   università   che   hanno   una   formazione   diversa  dalla  tua,  noti  delle  differenze?  Quali?  Io  ho  appena  cominciato  il  percorso  di  studio  di  medicina.  Sono  alle  prime  armi,  ma  ho  subito  notato   tante   differenze.   Molti   studenti   che   hanno   frequentato   il   liceo   scientifico   o   istituti  tecnici  sono  ben  preparati  in  campo  scientifico  e  fanno,  a  volte,  meno  difficoltà  a  studiare  e  a  seguire  le  materie  di  base  d’inizio  corso.  Tuttavia  non  mi  pento  del  percorso  fatto:  se  tornassi  indietro   tornerei   allo   Stellini,   perché   avrò   modo   di   approfondire   e   studiare   tutta   la   vita  materie  scientifiche,  anche  molto  affascinanti,  ma  non  avrò  più  la  possibilità  di  dedicare  molto  tempo  allo  studio  della  letteratura,  della  filosofia…di  quelle  discipline  insomma  che  aiutano  a  riflettere,  a  porsi  domande,  a  ritrovarsi  nei  dolori,  nelle  gioie,  negli  amori,  nelle  sofferenze  di  tanti  poeti  e  letterati.  Perché  il  cuore  dell’uomo  è  sempre  lo  stesso,  così  come  i  drammi  che  lo  affliggono.  Secondo  me  quella  umanistica  è  una  formazione  imprescindibile,  perché  ti  abitua  a  sviluppare  una  maggiore  capacità  critica  e  t’induce  a  riflettere  su  te  stesso:  queste  dimensioni  dell’uomo  invece  sfuggono  a  un  approccio  meramente  scientifico.    C’è   un   pregiudizio   sulla   formazione   classica   che   alla   luce   della   tua   esperienza   ti  sentiresti  di  sfatare?  Tanti  dicono  che  “il  greco  e  il  latino  sono  lingue  morte”,  che  “  non  servono  a  nulla”,  che  è  “tutto  tempo  perso”,  che  “al  giorno  d’oggi  bisogna  puntare  sulle  scienze”…  Invece  il  greco  e  il  latino  permettono   di   padroneggiare   meglio   la   lingua   italiana,   cosa   fondamentale   nel   mondo  universitario   e   lavorativo.   Consentono   di   conoscere   le   radici   della   nostra   civiltà   e   non   ci  possiamo  certo  permettere  di  dimenticare  da  dove  veniamo!  Permettono  inoltre  di  sviluppare  l’abilità  mnemonica  e  quelle  di   analisi   e  di   sintesi.  Abituano  a   studiare   in  modo  ragionato  e  quindi  preparano  agli  studi  futuri,  di  qualsiasi  tipologia.