ordinanza costituzione in via telematica
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Ammissibile il deposito di un atto esoprocessuale costituzione in via telematica pct ammissibilitàTRANSCRIPT
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TRIBUNALE DI CATANZARO
SECONDA SEZIONE CIVILE
Il Giudice Onorario,
letti gli atti ed esaminati documenti di causa;
a scioglimento della riserva che precede;
rilevato che parte opponente ha chiesto che venga dichiarata la contumacia
dell’opposta per essersi quest’ultima costituita in via telematica;
atteso che il Giudice deve comunque applicare due principi: il principio della
libertà di forme (art. 121 c.p.c.) “gli atti del processo, per i quali la legge non
richiede forme determinate, possono essere compiuti nella forma più idonea al
raggiungimento del loro scopo” e il principio del raggiungimento dello scopo (art.
156 c.p.c.) il quale prevede che “non può essere pronunciata la nullità per
inosservanza di forme di alcun atto del processo se la nullità non è comminata
dalla legge” e che “la nullità non può mai essere pronunciata se l’atto ha
raggiunto lo scopo a cui è destinato”. Il codice di procedura civile prevede due
principi generali unanimemente riconosciuti dalla giurisprudenza e dalla dottrina:
a) il primo, denominato principio della libertà di forme, lo si trova sotto l’art. 121
del codice di rito, secondo cui “gli atti del processo, per i quali la legge non
richiede forme determinate, possono essere compiuti nella forma più idonea al
raggiungimento del loro scopo”;
b) il secondo, denominato principio del raggiungimento dello scopo, è specificato
nell’art. 156 c.p.c.. Tale fondamentale articolo prevede innanzitutto che “non
può essere pronunciata la nullità per inosservanza di forme di alcun atto del
processo se la nullità non è comminata dalla legge”. Il secondo comma aggiunge
che “ può tuttavia essere pronunciata quando l’atto manca dei requisiti formali
indispensabili per il raggiungimento dello scopo”. L’ultimo, e più rilevante,
comma sancisce infine che “la nullità non può mai essere pronunciata se l’atto ha
raggiunto lo scopo a cui è destinato”.
Appare evidente come tali principi debbano essere verificati alla luce della
normativa prevista in materia di atti informatici, ove è previsto che:
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il documento informatico sottoscritto con firma elettronica avanzata,
qualificata o digitale che rispetti le regole tecniche ha la stessa efficacia prevista
dall’art. 2702 c.c. (cfr. artt. 20 e 21);
i documenti trasmessi da chiunque ad una pubblica amministrazione con
qualsiasi mezzo telematico o informatico idoneo ad accertarne la fonte di
provenienza soddisfano il requisito della forma scritta e la loro trasmissione non
deve essere seguita da quella del documento originale (art. 45).
Ora, appare evidente come il difensore che si costituisca in giudizio
telematicamente soddisfi tutti i requisiti di forma sanciti dal codice di procedura
civile in quanto:
a) sottoscrive la comparsa con firma digitale;
b) effettua il deposito utilizzando le regole tecniche e le specifiche previste dalla
normativa regolamentare del PCT;
c) supera il controllo della cancelleria la quale certifica il deposito della comparsa
e dei documenti allegati;
d) l’atto e i documenti sono messi a disposizione del Giudice e delle altre parti
processuali, che possono evitare l’accesso in cancelleria potendo visionare la
comparsa e i documenti depositati direttamente tramite la consolle
dell’avvocato (risultato che, oltretutto, è uno degli obiettivi del legislatore, ossia
quello di diminuire gli accessi nelle cancellerie).
In conclusione, in alcun modo può essere sanzionata la parte che si costituisca in
via telematica.
Oltretutto, nel nostro ordinamento le sanzioni processuali debbono essere
previste specificamente dal legislatore;
atteso che l’opposta ha chiesto la concessione della provvisoria esecutività al decreto ingiuntivo opposto; ritenuto che, oltre ai requisiti espressamente richiesti dall’art. 648 c.p.c., la
concessione dell’esecutività provvisoria del provvedimento monitorio debba
fondarsi su un’adeguata prova del diritto vantato (cfr. Trib. Salerno, 6 maggio
2004, in Giur. mer., 2004, 2444), sicché la pretesa dell’attore sostanziale deve
apparire pienamente fondata allo stato degli atti (cfr. Trib. Alessandria, 13
maggio 1997, in Giur. It., 1998, 54);
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ritenuto che, nel caso di specie, in ragione delle argomentazioni difensive
dell’opponente sia necessario un approfondimento istruttorio;
ritenuto che l’odierna controversia sia sottoposta alla condizione di procedibilità
dell’esperimento della mediazione obbligatoria che opera dopo la decisione sulle
istanze di concessione e sospensione della provvisoria esecuzione;
rilevato che nell’odierno giudizio la mediazione obbligatoria non è stata esperita;
P.Q.M.
rigetta la richiesta di dichiarazione di contumacia dell’opposto;
rigetta la richiesta di concessione della provvisoria esecutività al decreto
ingiuntivo opposto;
assegna alle parti termine di giorni quindici, decorrenti dalla comunicazione del
presente provvedimento, per la presentazione della domanda di mediazione;
fissa per la verifica del buon esito della mediazione ovvero per il prosieguo
l'udienza del 29 ottobre 2015.
Manda alla Cancelleria per quanto di competenza.
Catanzaro, li 20 aprile 2015
Il Giudice Onorario
dott.ssa Rosanna Scillone
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