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Page 1: Pagg. iniziali - Senioritalia...di medicina e farmacologia dell’Università di Messina. Hanno inoltre collaborato associazioni di settore e numerosi esperti del settore sanitario,

Il presente compendio illustra puntualmente aspetti demografici ed epidemiologici, caratteristiche qualitative equantitative del sistema di offerta sul territorio nazionale, dati sulle risorse umane e volumi di spesa, riflettendospesso un’ampia diversificazione delle politiche regionali, una varietà dei modelli organizzativi, relazionali e

prestazionali, una diversa conformazione delle reti assistenziali.Luca Coletto - Assessore alla Sanità della Regione Veneto

La condivisione delle conoscenze è uno strumento fondamentale nel nostro campo; siamo pienamenteconsapevoli che un'informazione corretta ed etica sul farmaco passa anche attraverso il coinvolgimento

di tutti gli attori del sistema. In questa ottica, la sesta edizione del SIC Sanità in Cifre rappresenta senz’altro un utile strumento di approfondimento sia per gli stakeholder che per tutti i cittadini.

Luca Pani - Il Direttore Generale Agenzia Italiana del Farmaco

Il compendio SIC Sanità in cifre è ormai un punto di riferimento per una lettura dei costi della Sanità pubblica e per la programmazione di una attenta gestione della spesa, per la quale l’industria è disponibile a lavorare perl’appropriatezza, ma chiede alle Istituzioni politiche sanitarie e industriali per fronteggiare - nell’interesse tantodegli anziani quanto dei giovani e delle loro prospettive lavorative - problemi che la crisi attuale ha enfatizzato.

Massimo Scaccabarozzi - Presidente Farmindustria

Le conseguenze dell’invecchiamento sulla salute rappresentano una delle preoccupazioni più inquietanti per i cittadini: il rovescio della medaglia di una vita più lunga è forse proprio il timore di trascorrerne una parte

in condizioni di sofferenza, di non autosufficienza e di non ottenere le cure e le attenzioni necessarie. Giorgio Foresti - Presidente Assogenerici

Occorre quindi porsi come obiettivo prioritario quello di delineare una nuova politica del farmaco che tuteli e promuova l’innovazione, quale presupposto per la sostenibilità del nostro sistema sanitario e assistenziale,

ponendo il paziente al centro del sistema, al fine di garantire accesso omogeneo alle cure innovative in un contestodi contenimento della spesa attraverso una gestione strategica della filiera del farmaco. Ed è su questo obiettivo che,come Assobiotec, siamo pronti a confrontarci, facendo tesoro dei preziosi dati e delle informazioni che il CompendioSIC mette ancora una volta a disposizione di chi abbia a cuore la salute dei cittadini e lo sviluppo del Paese.

Alessandro Sidoli - Presidente Assobiotec

L’investimento in sanità deve essere obiettivo prioritario pari a quello in istruzione formazione e ricerca e auspicoche il compendio SIC, giunto alla sua sesta edizione, sia preso in seria considerazione dai decisori per una

programmazione sanitaria che si prefigga l’obiettivo di tutelare la salute dei cittadini combattendo l’inefficienza.Stefano Rimondi - Presidente Assobiomedica

L’edizione 2011 del SIC cade in un momento storico critico e complesso per il nostro Paese e, quindi, anche persanità italiana. Oggi più che mai disporre delle “cifre”, dei dati, è fondamentale per conoscere i problemi

e adottare interventi correttivi mirati, individuando inefficienze, diseconomie, sprechi.Annarosa Racca - Presidente Federfarma

€ 119,00

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“La vita non è viverema vivere in buona salute”

Marziale

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Il PresIdente della rePubblIca

GIorGIo naPolItano

ha conferIto a federanzIanI

In occasIone della PresentazIone del comPendIo

sIc sanItà̀ In cIfre 2011

una ProPrIa medaGlIa dI raPPresentanza

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© Copyright 2012 by SIC srlVia Duilio, 13 - 00192 Roma

Progetto grafico e videoimpaginazioneM&S - Roma

Proprietà letteraria riservata - printed in Italy

Stampa: Stige - Arti Grafiche S.p.A.Via Pescarito, 110 - 10099 San Mauro (TO)

Finito di stampare nel mese di novembre 2012

La riproduzione con qualsiasi processo di duplicazione delle pubblicazioni tutelate dal diritto d’autore è vietata e penalmenteperseguibile (art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633). Quest’opera è protetta ai sensi della legge sul diritto d’autore e delle Convenzioni internazionali per la protezione del diritto d’autore (Convenzione di Berna, Convenzione di Ginevra).Nessuna parte di questa pubblicazione può quindi essere riprodotta, memorizzata o trasmessa con qualsiasi mezzo e in qualsiasiforma (fotomeccanica, fotocopia, elettronica, ecc.) senza l’autorizzazione scritta dell’editore. In ogni caso di riproduzioneabusiva si procederà d’ufficio a norma di legge.

Si ringraziano per la collaborazioneFabio AbenavoliMarta CareddaAlessandro CesaroniVincenzo Di DomenicoGiancarlo FalletiSimona GiglioElisabetta Marfori SaviniPietro MeiMarianna MessinaCecilia RestainiRosita RocchettiFrancesca ToppettiLuciana ValenteAdele VitaLucio ZagariaMaria Teresa Zelante

A cura diRoberto Messina

Coordinatori ScientificiAmerico CicchettiFrancesco Saverio MenniniAchille CaputiGianluca Trifirò

RedazioneClaudio Taranto

Responsabile Rapporti IstituzionaliEleonora Selvi

Responsabile Rete FederAnzianiBruno Montanaro

Responsabile Ufficio ComunicazioneSimone Aureli

Direzione ProgettiCaterina Schiappa

Segreteria di RedazioneManuela Tardioli

FederAnziani SolidarietàGiuseppe Pozzi

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Anche in questa ultima edizione FederAnziani scatta una precisa fotografia del sistema sanitario,attraverso una puntuale raccolta dei dati demografici, epidemiologici, relativi all’organizzazione del SSN,alla spesa sanitaria e farmaceutica, ai conti economici regionali.

Per progettare e realizzare il compendio “SIC Sanità in cifre 2011” il centro studi SIC diFederAnziani si è avvalso della collaborazione di tre prestigiose università: il CEIS di Tor Vergata, laFacoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il Dipartimento clinico-sperimentaledi medicina e farmacologia dell’Università di Messina.

Hanno inoltre collaborato associazioni di settore e numerosi esperti del settore sanitario, perraggiungere la maggior completezza e precisione possibili.

In tempi come questi, in cui gli scenari cambiano rapidamente e siacuiscono i vincoli di contenimento della spesa, i Sistemi Sanitari Regionalisono chiamati ad affrontare sfide, nel presente e per il futuro, volte amantenere ed incrementare lo stato di salute della popolazione e laqualità della vita. Da un lato, infatti, i recenti mutamenti sociali, demo-grafici ed epidemiologici ampliano il numero potenziale dei pazienti fra-gili e modificano i profili di bisogno, dall’altro la riduzione delle risorseeconomiche disponibili induce a riorganizzazioni funzionali della retedei servizi e dei modelli di presa in carico.

Il presente compendio illustra puntualmente aspetti demografici edepidemiologici, caratteristiche qualitative e quantitative del sistema diofferta sul territorio nazionale, dati sulle risorse umane e volumi di spesa,riflettendo spesso un’ampia diversificazione delle politiche regionali, unavarietà dei modelli organizzativi, relazionali e prestazionali, una diversaconformazione delle reti assistenziali. Sono diversità che impongonoquindi di andare oltre il mero significato numerico al fine di compren-derne le cause, di riflettere sulle potenziali inefficienze, di formulareobiettivi chiari e strategici e di indicare le politiche adeguate attraversocui attuarli, in primis affinando la capacità del buon governo e dellagestione manageriale.

L’esercizio del ruolo di “policy makers” ci pone di fronte alcunedomande cruciali. Perché sussistono notevoli differenze tra i Sistemiregionali? Questa variabilità comporta anche una disomogeneità quan-titativa e qualitativa nella erogazione dei servizi alla popolazione?Possono configurarsi disuguaglianze nell’accesso ai servizi? La riparti-zione delle risorse risponde a criteri di equità allocativa?

Questi rappresentano senza dubbio grandi temi su cui dobbiamomisurarci come politici e su cui si gioca la responsabilità delle nostredecisioni. Per garantire il buon governo nel nostro ruolo di “decisori”dobbiamo allora essere in grado di:- individuare le aree prioritarie su cui intervenire, le direttrici verso cui

sviluppare e riorganizzare i Sistemi Sanitari Regionali;- enucleare e promuovere le migliori pratiche sviluppate localmente, sia

con riferimento agli assetti organizzativi che ai sistemi di gestione,specie sotto il profilo della efficienza ed efficacia erogativa;

- valorizzare le competenze ed identificare le pratiche manageriali ingrado di rafforzare le capacità dei professionisti verso l’attuazione dicomportamenti desiderati;

Regione Veneto

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- favorire processi di condivisione in merito ad elementi strutturali,organizzativi e gestionali al fine di costruire un consenso che non siasoltanto istituzionale, ma che coinvolga anche i cittadini, riconoscen-doli non come meri fruitori di prestazioni ma come soggetti attivi eresponsabili.

Certamente i dati servono per conoscere e misurare, il confrontosistematico delle performance economico-finanziarie dei vari Sistemi siconfigura come uno strumento di approfondimento della variabilità cheintercorre tra le diverse realtà e può rappresentare un utile riferimentoanche nell’ambito del dialogo costruttivo tra le Regioni.

È importante allora affinare, non solo a livello di ogni singola Regionema con riferimento a ciascun livello di responsabilità, le capacità valutati-ve, ripensando i singoli Sistemi al fine di rispondere appropriatamenteagli obiettivi di salute e, al contempo, formulando proposte ed ideeinnovative finalizzate all’accrescimento della efficienza nell’impiego dellerisorse, piuttosto che limitarsi ad un mero contenimento della spesa.Pertanto, in questa prospettiva, ridurre l’abuso dei farmaci, indurre unricorso appropriato alla diagnostica, evitare ospedalizzazioni non neces-sarie sono azioni che qualificano l’assistenza e perciò necessarie al buongoverno del Sistema.

Luca ColettoAssessore alla Sanità - Regione Veneto

La promozione e la diffusione di un’informazione indipendente ecorretta sui farmaci costituisce uno dei mandati istituzionali dell’AgenziaItaliana del Farmaco. L’AIFA, in quanto Ente regolatorio italiano ha unagrande responsabilità, prima di tutto nei confronti dei malati e delle lorofamiglie: è a loro che è necessario garantire la sicurezza, l’accessibilità el’efficacia delle terapie farmacologiche unitamente a un’informazionechiara e puntuale che favorisca un uso appropriato del farmaco.

“Il malato prima di tutto” è il principio che ispira il nostro operato.Per questo, fin dall’inizio del mio mandato, ho indicato tre direttrici che cor-rispondono ai tre valori che ritengo strategici per l’Agenzia: Appartenenza,Responsabilità e Trasparenza. E in questa direzione ci siamo mossi finda principio con una serie di innovative iniziative istituzionali volte afavorire un dialogo costruttivo con tutti gli attori del sistema, come gliincontri periodici “Open AIFA” e l’audizione, all’interno della CommissioneTecnico-Scientifica (CTS) dei rappresentanti delle Associazioni dei malatie della società civile organizzata. Abbiamo voluto che l’Agenzia si dotasse,prima in Europa, di un Regolamento sul Conflitto d’Interesse che ha san-cito e formalizzato principi di trasparenza e indipendenza validi per tutti,anche per i membri del Consiglio di Amministrazione.

Sul fronte della ricerca abbiamo elaborato, ed è in via di definizione,un nuovo algoritmo per la valutazione dei farmaci innovativi, che rap-presentano, per il costo elevato e le grandi aspettative riposte, una dellesfide principali per ogni Agenzia regolatoria. In questo momento cosìdifficile per l’economia del Paese, non dobbiamo assolutamente dimen-ticare che il farmaco non deve essere considerato alla stregua degli altribeni di consumo perché non può essere valutato solo in base a para-metri di tipo economico, ma in base alla quantità di salute prodotta.

Noi siamo una delle poche Agenzie al mondo a coniugare, grazieall’Health Technology Assessment, le valutazioni scientifica ed economicadi un farmaco, e quindi i rapporti di beneficio/rischio e beneficio/costo.Lo facciamo, in coscienza e indipendenza, per tutte le terapie, anche le piùcomplesse, rare e costose, cercando di legare la loro specificità a parame-tri clinici oggettivi. Garantire la sostenibilità del sistema continuando adassicurare ai malati cure efficaci e sicure è un nostro dovere etico oltre checompito istituzionale. Siamo convinti che non si possa demandare al farma-co il mantenimento e/o il recupero dello stato di salute e che sia essenzialepromuovere presso i cittadini una cultura della “responsabilità della pro-pria salute” informandoli sul ruolo che stili di vita adeguati possono svol-gere per evitare o ridurre il ricorso al farmaco e migliorarne l’efficacia.

Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA)

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L’ultimo rapporto Osmed sull’uso dei medicinali in Italia ci hamostrato una decisa flessione della spesa farmaceutica territoriale, afronte di un lieve incremento delle prescrizioni: questo testimonia l’effi-cacia della nostra azione sul fronte del controllo della spesa e dellanegoziazione del prezzo, ma lascia aperta la questione dell’appropria-tezza prescrittiva, che, soprattutto dal punto di vista qualitativo, rappre-senta uno strumento essenziale per la garanzia della salute di tutti imalati, in particolare delle popolazioni fragili come i bambini e gli anziani.I malati devono poter accedere ai farmaci di cui hanno bisogno e devonoessere certi che siano i più appropriati per la cura delle loro patologie.

La condivisione delle conoscenze è uno strumento fondamentalenel nostro campo; siamo pienamente consapevoli che un’informazionecorretta ed etica sul farmaco passi anche attraverso il coinvolgimento ditutti gli attori del sistema. In questa ottica, la sesta edizione del SIC“Sanità in Cifre - una appropriata conoscenza dei dati per una miglioreprogrammazione sanitaria” rappresenta senz’altro un utile strumento diapprofondimento sia per gli stakeholder che per tutti i cittadini.

Prof. Luca Pani Direttore Generale AIFA

Agenzia Italiana del Farmaco

Il SSN è un punto di forza del sistema di Welfare in Italia, che il Paesedeve mantenere efficiente per rispondere all’evoluzione del contesto sociale.Rispetto a quando è stato fondato, la composizione della popolazione eil trend del reddito sono significativamente mutati.

Tra il 1975 e il 1985 gli over-65 erano il 13% della popolazione, oggisuperano il 20%. L’incremento della vita media - 1 mese ogni 4 - è un gran-de risultato, attribuibile per larga parte ai risultati della ricerca farmaceutica.È innegabile tuttavia che l’aumento degli anziani comporti un incrementodella spesa sanitaria. Quanto al PIL, mentre nel decennio 1975-1985 cre-scevamo del 2,6% all’anno, tra il 2000 e il 2010 l’Italia è cresciuta poco onulla (0,6% annuo), fino a giungere all’attuale recessione.

L’effetto congiunto di aumento della domanda di salute e flessionedella crescita pone un problema di sostenibilità della spesa sanitaria, percontinuare a garantire - soprattutto nell’interesse degli anziani - un SSNdi eccellenza dal punto di vista della qualità e dell’universalità, con un acces-so ai farmaci innovativi all’altezza degli altri Paesi. È innanzitutto impor-tante notare che l’Italia in sanità non spende più delle altre nazioni UE:non è quindi necessario ridurre la spesa, ma eliminare le inappropriatezzee le forti differenze di prezzo sul territorio per la medesima prestazione,che limitano le risorse per terapie innovative.

La farmaceutica ha già contribuito ampiamente, come dimostrano idati sulla spesa per medicinali, che in Italia è più bassa rispetto agli altri PaesiUE e da anni sotto controllo. La spesa farmaceutica pubblica è pari a 16,5miliardi di euro, ovvero 80 centesimi procapite al giorno, ed è inferiore del26% rispetto alla media delle grandi nazioni europee. Dal 2006 al 2011è cresciuta del 2%, molto meno rispetto al totale della spesa sanitaria(+10%) e degli altri beni e servizi acquistati dal SSN (+17%). Nel 2011è diminuita del 4% (e diminuirà anche nei prossimi anni), mentre quellaper gli altri beni e servizi acquistati dal SSN è cresciuta dell’1,8%.

Nonostante ciò, negli ultimi 5 anni sono state adottate pesanti misuredi contenimento con costi per le imprese del farmaco di 11 miliardi dieuro, una somma destinata a crescere di oltre 4 miliardi all’anno neiprossimi tre. È stata inoltre introdotta la prescrizione con principio attivo, unamisura che non fa risparmiare un centesimo allo Stato, mentre colpisceal cuore il marchio, valore fondante di un settore basato sulla ricerca,fondamentale per continuare ad alimentare l’innovazione. Il marchio è unelemento di qualità della produzione, ma anche un segno importante diriconoscimento e di fiducia da parte dei pazienti, specie quelli più anziani.

Farmindustria

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È poi necessario superare una situazione nella quale in Italia l’ac-cesso al mercato (tempi, prezzi, vincoli di spesa) dei nuovi farmaci - siain ospedale sia sul territorio - è stato frenato per anni da un approccioeconomicistico, mosso più dalla volontà di risparmio che non dalle realiesigenze terapeutiche, con ritardi rispetto agli altri Paesi che non posso-no essere accettati. La recente riforma della Sanità, che pure contienecriticità quali la revisione del prontuario farmaceutico e l’uso out oflabelling, introduce misure che possono contribuire a risolvere il proble-ma dell’accesso all’innovazione.

Le conseguenze di queste decisioni riguardano non solo quantità equalità dei farmaci prodotti e offerti, ma anche le potenzialità del nostrotessuto industriale. E ciò rimanda alla seconda delle soluzioni indicate, ecioè la necessità di stimolare la crescita. La farmaceutica è talmenteimportante per il benessere e la qualità della vita che il suo contributo allacrescita economica rischia di non essere adeguatamente riconosciuto.

Qualche dato per descrivere il settore: 25 miliardi di euro di produ-zione, il 61% rivolto all’export, fanno di noi i secondi produttori europei(dopo la Germania), con 2,4 miliardi di euro di investimenti, metà inR&S e metà in impianti ad alta tecnologia; gli stipendi sono pari a 4,4miliardi, ai quali se ne sommano 1,9 per i lavoratori dell’indotto.

Valorizzare le imprese farmaceutiche significa disporre di cureappropriate e innovative, garantendo anche un maggior contributo allacrescita economica. Penalizzarle con continui tagli può garantire nelbreve facili risparmi, ma priva il Paese di una risorsa fondamentale enon risolve i problemi di sostenibilità della spesa totale, dato che perl’85% la spesa sanitaria pubblica è costituita da voci non farmaceutiche.

Il compendio SIC Sanità in cifre è ormai un punto di riferimento peruna lettura dei costi della Sanità pubblica e per la programmazione diuna attenta gestione della spesa, per la quale l’industria è disponibile alavorare per l’appropriatezza, ma chiede alle Istituzioni politiche sanitariee industriali per fronteggiare - nell’interesse tanto degli anziani quanto deigiovani e delle loro prospettive lavorative - problemi che la crisi attualeha enfatizzato.

Buona lettura.

Massimo ScaccabarozziPresidente Farmindustria

Il progressivo invecchiamento della popolazione è ormai noto a tutti.Ciò che colpisce maggiormente nel panorama del XXI secolo è il fatto diassistere a una ridistribuzione demografica senza precedenti, in cuientro il 2050 la proporzione di anziani tenderà a raddoppiare, passandodall’11% al 22% della popolazione totale. Nei prossimi 5 anni, per laprima volta nella storia dell’umanità, il numero di individui di età ugualeo superiore a 65 anni supererà quello dei bambini al di sotto dei 5 anni.L’incremento della popolazione anziana sarà più evidente nei Paesi invia di sviluppo, ma nei Paesi industrializzati il segmento di popolazioneche aumenterà maggiormente sarà quello degli ultraottantenni, il cuinumero, entro il 2050, risulterà praticamente quadruplicato (fonte:Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione dellaSalute, Istituto Superiore di Sanità, Roma).

Parallelamente all’aumentata aspettativa di vita, si è verificata unatransizione epidemiologica nella patologia emergente: da una situazionein cui erano prevalenti le malattie infettive e carenziali, si è passati a unapreponderanza di quelle cronico-degenerative. Tanto nei Paesi in via disviluppo che in quelli a più alto reddito, si prevede che il numero di soggetticon disabilità, derivante principalmente dalle malattie non trasmissibili,aumenterà proporzionalmente alla crescita della popolazione, con unapiù alta percentuale proprio nelle classi di età più avanzata.

Nel panorama mondiale l’Italia è uno dei Paesi con la maggioreproporzione di persone ultra 64enni, che costituiscono circa il 20% dellapopolazione. Una proporzione destinata ad aumentare, visto che le piùrecenti proiezioni Istat indicano anche che, nel 2051, un italiano su treavrà più di 64 anni. Le conseguenze dell’invecchiamento sulla saluterappresentano una delle preoccupazioni più inquietanti per i cittadini: ilrovescio della medaglia di una vita più lunga è forse proprio il timore ditrascorrerne una parte in condizioni di sofferenza, di non autosufficien-za e di non ottenere le cure e le attenzioni necessarie.

È stato evidenziato già da tempo un rischio riguardo alla sostenibilitàdi lungo periodo dei sistemi sanitari: l’aumento dell’aspettativa di vitacorrisponde a un aumento delle patologie croniche con conseguentecrescita dei costi assistenziali e sanitari e difficoltà di sostenibilità del-l’assistenza.

La crisi economica attuale, la riduzione delle risorse alla sanità, l’in-vecchiamento della popolazione e le prossime scadenze dei brevetti

Assogenerici

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Con piacere accolgo l’invito di FederAnziani ad introdurre, in qualitàdi Presidente di Assobiotec, la sesta edizione del compendio SIC - “Sanitàin Cifre”.

Le biotecnologie rappresentano una risposta importante alla sfidaposta dalla crescente domanda di salute della popolazione, pur nelrispetto dei limiti di sostenibilità economica che l’attuale crisi impone atutti i sistemi sanitari e assistenziali.

Negli ultimi decenni si è assistito a una vera e propria rivoluzionesanitaria. La ricerca ha infatti reso disponibile un numero crescente divaccini, farmaci e terapie per curare patologie prima senza cura, oltreche nuove metodiche diagnostiche e riabilitative. In questo contesto,grazie alle biotecnologie, milioni di pazienti hanno già potuto beneficia-re di progressi notevoli sia a livello di prevenzione - anche grazie allapossibilità di diagnosticare le malattie partendo dall’individuazione delDNA dell’agente patogeno invece che degli anticorpi contro l’agentestesso, che ha consentito di eliminare i lunghi “effetti finestra” che primasi avevano nelle diagnosi di malattie molto importanti come l’immuno-deficienza acquisita o le epatiti B e C - sia a livello di terapia, con nume-rosi farmaci cui ben presto si affiancheranno le cosiddette terapie per-sonalizzate, ovvero quelle più mirate per lo specifico problema di salutedi un determinato paziente e le terapie avanzate, che includono la tera-pia genica e cellulare e la medicina rigenerativa.

Il primo farmaco da biotecnologie disponibile è stato, nel 1982, l’in-sulina umana ricombinante, ovvero prodotta tramite batteri genetica-mente modificati: secondo PhRMA - The Pharmaceutical Research andManufacturers of America ad oggi sono stati impiegati più di 600 far-maci e terapie biotecnologiche per trattare più di 100 malattie. Numerosialtri saranno disponibili nel prossimo futuro: infatti, circa il 50% di tutti inuovi farmaci e terapie in sviluppo originano oggi dalle biotecnologie, ela proporzione cresce nei trattamenti più innovativi come vaccini, anti-corpi monoclonali per il trattamento di tumori e malattie infiammato-rie/infettive, terapia cellulare, terapia genica, medicina rigenerativa ecc...

Gli sforzi delle attuali attività di ricerca e sviluppo hanno ricadutedirette anche sull’efficienza del sistema sanitario nel suo complesso. Da unlato infatti le biotecnologie, focalizzandosi sui numerosi unmet medicalneeds, e su molte malattie rare, un campo nel quale l’Italia vanta importantieccellenze, permettono ai pazienti di accedere a nuove cure, talvolta

Assobiotec

possono costituire fattori che favoriscono lo sviluppo del mercato dei far-maci equivalenti, gettando le premesse per una sana riforma del sistema.Un sistema che abbia come interesse comune il paziente, l’appropria-tezza e l’efficienza nella gestione delle risorse e che possa garantire atutti l’accesso alle cure al costo più basso.

L’industria del generico è attiva nel nostro Paese da più di 10 annicon aziende che danno lavoro a circa 10 mila persone. Il 60% della pro-duzione degli equivalenti disponibili avviene proprio in Italia.

In questa prima parte del 2012, però, si è registrato un fenomenoapparentemente paradossale: il rallentamento della crescita del mercatodei generici. In tempi di crisi ci si aspetterebbe che la spesa si orientasseverso prodotti a più basso costo.

Se l’Italia si allineasse alla media dei Paesi europei, dove il farma-co generico è una realtà consolidata e culturalmente accettata, il SSNgioverebbe di risorse incrementali dovute alla dinamica concorrenzialesui prezzi. Non è un mistero il fatto che gli equivalenti, nel restod’Europa, costano molto meno perché non esiste il monopolio del far-maco di marca. Basti pensare che se la concorrenza generasse unadiscesa del prezzo degli equivalenti anche soltanto del 10%, il Serviziosanitario risparmierebbe 400 milioni l’anno. Inoltre un maggiore ricorsoai farmaci equivalenti determinerebbe un risparmio consistente ancheper i cittadini, che oggi spendono annualmente 770 milioni di euro percoprire la differenza di prezzo tra l’equivalente e il farmaco di marca abrevetto scaduto. Ma questo è possibile solo eliminando gli ostacoli allapenetrazione nel mercato.

L’indicazione del principio attivo nelle prescrizioni nell’ambito dellenuove regole sui farmaci equivalenti in seno alla spending review hasegnato un passo fondamentale, che apre la strada a una vera razio-nalizzazione della spesa, attraverso l’effetto positivo della concorrenzasul prezzo dei farmaci rimborsati. Questo meccanismo può liberare ledinamiche della concorrenza e contribuire a un’ulteriore riduzione dellaspesa per il Servizio sanitario in una proiezione futura.

Giorgio Foresti Presidente Assogenerici

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anche personalizzate, portando alla riduzione dei costi di ospedalizzazione.Dall’altro riducono i costi del processo di identificazione, sviluppo e pro-duzione di nuovi farmaci, grazie all’aumento dell’efficienza dell’interoprocesso.

In questo contesto il nostro Paese vanta un patrimonio di rilievo intermini di imprese biotech attive nell’area della salute, ben 238 (di cui 142pure biotech, ovvero dedicate), che, nel complesso, hanno in pipelineben 319 prodotti per uso terapeutico, dei quali 80 in fase preclinica, 43in Fase I, 98 in Fase II e 98 in Fase III. Tale numero è in crescita del 35%rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda le pure biotech, essehanno 63 prodotti in preclinica, 22 in Fase I, 38 in Fase II e 15 in Fase III,per un totale di 138 prodotti complessivi.

I livelli di eccellenza raggiunti dalle red biotech italiane trovano ulte-riore riprova nel loro impegno nei settori degli Orphan Drug, con untotale di 32 prodotti designati, e delle terapie avanzate, che contano già30 progetti avviati.

I dati sulla pipeline biotecnologica italiana confermano la competi-tività e il contributo delle nostre imprese nel sostenere l’innovazionequale prima risposta alla domanda di salute della popolazione.

In vista di un sistema sanitario più efficiente appare quindi eviden-te l’importanza di sostenere le grandi potenzialità delle biotecnologieattraverso una politica lungimirante che favorisca anche in Italia la ricer-ca e lo sviluppo di farmaci e terapie innovative, come avviene nei prin-cipali Paesi industrializzati. Servono pertanto incentivi, agevolazioni e unquadro normativo adeguato.

Al contrario, nel nostro Paese, i farmaci biotech, pur contribuendoin maniera determinante all’innovazione terapeutica, sono soggetti apesanti restrizioni. Basti pensare come la stessa Autorizzazioneall’Immissione in Commercio venga riconosciuta dal Sistema SanitarioNazionale solo dopo una negoziazione della durata di diversi mesi, senon di un anno o più. È poi evidente il problema dei tempi di accesso aifarmaci innovativi che, oltre a non essere in linea con la media europea,fa sì che l’erogazione di farmaci sia differente da Regione a Regione,tanto che pazienti affetti da una stessa patologia vengono purtroppocurati a seconda del codice postale del domicilio. Senza contare che,nella logica di contenimento della spesa farmaceutica, vengono imposte

restrizioni al regime di fornitura, nonostante nel nostro Paese i farmacibiotech siano soggetti alla prescrizione da parte di centri specialistici, eil loro utilizzo sia regolato da rigorosi protocolli terapeutici, con la possi-bilità di un attento e costante controllo del loro rapporto costo-efficacia.

Come emerge dal compendio SIC - “Sanità in Cifre”, viviamo quin-di un paradosso: mentre sono unanimemente riconosciuti la crescentedomanda di salute e il valore aggiunto del farmaco innovativo, il nostroattuale sistema nei fatti non incentiva l’innovazione, comprimendolaall’interno dei tetti della spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera.

Occorre quindi porsi come obiettivo prioritario quello di delineareuna nuova politica del farmaco che tuteli e promuova l’innovazione,quale presupposto per la sostenibilità del nostro sistema sanitario e assi-stenziale, ponendo il paziente al centro del sistema, al fine di garantireaccesso omogeneo alle cure innovative in un contesto di contenimentodella spesa attraverso una gestione strategica della filiera del farmaco.Ed è su questo obiettivo che, come Assobiotec, siamo pronti a confrontarci,facendo tesoro dei preziosi dati e delle informazioni che il CompendioSIC mette ancora una volta a disposizione di chi abbia a cuore la salutedei cittadini e lo sviluppo del Paese.

Alessandro SidoliPresidente Assobiotec

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Nel nostro Paese purtroppo continua a confermarsi la convinzione chela salute pubblica possa essere tutelata solo tagliando la spesa. È unerrore gravissimo che sta portando allo sgretolamento del nostro sistemasanitario.

È vero che la buona sanità costa, ma si dimentica la realtà: la spesaper la sanità è un investimento, destinato a crescere e a diventare peròsempre più decisivo per lo sviluppo economico di un Paese; le risorsevanno reperite all’interno del servizio, eliminando sprechi e inefficienzegrazie all’appropriatezza clinica e organizzativa, separando la gestionedalla cattiva politica, recuperando le dispersioni di danaro causate dalladiffusa illegalità. È significativo, per capire quanto sia falsa l’affermazioneche si spende troppo per la salute, valutare l’incidenza delle entrate totaliitaliane sul Pil in rapporto ai principali Paesi (Germania, Francia, Spagna,Uk) e verificarne la destinazione alla voce sanità.

Ebbene il primo confronto ci vede per gettito fiscale e contributivosecondi dietro la Francia, ma addirittura ultimi per gli impieghi di quellerisorse in sanità.

L’investimento in sanità deve essere obiettivo prioritario pari a quelloin istruzione, formazione e ricerca e auspico che il compendio SIC, giuntoalla sua sesta edizione, sia preso in seria considerazione dai decisori peruna programmazione sanitaria che si prefigga l’obiettivo di tutelare lasalute dei cittadini combattendo l’inefficienza.

Altro aspetto importante, che il nostro Governo dovrebbe seria-mente affrontare, è quello dell’assoluta necessità di rivedere con coraggiole modifiche apportate al titolo V della Costituzione. Andrebbe colto ilmomento favorevole per quanto sta accadendo in varie regioni, perchiarire che, vista l’impossibilità di riportare al centro organizzazione,gestione e controllo della sanità, si dimostra necessario e urgente che,quanto meno, le linee organizzative e relativo svolgimento, nonché icontrolli, corredati di conseguente apparato sanzionatorio, non soltantoa consuntivo, siano ricondotti sotto la responsabilità di Governo e Cortedei Conti.

Voglio concludere con un commento sulle recenti scelte di politicasanitaria, che oltre a penalizzare i cittadini, stanno amplificando gliimpulsi recessivi nella nostra economia. Da gennaio 2011 all’agostoscorso gli occupati nel settore dei dispositivi medici sono diminuiti del 2,7%

Assobiomedica

e ben più drammatica è la prospettiva che ci attende da qui alla fine del2015, quando il calo occupazionale sarà del 18% . Ciò significa la can-cellazione nel complesso degli addetti nell’industria dei dispositivi medicidi circa 9.500 posti di lavoro, mediamente di altissima qualificazione,con il blocco delle assunzioni di neolaureati, da sempre fiore all’occhiellodel nostro settore.

Assobiomedica da tempo mette in guardia sul rischio di compro-mettere il futuro di una delle rare attività innovative e ad alta tecnologiadel panorama industriale italiano.

Stefano Rimondi Presidente Assobiomedica

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L’edizione 2011 del SIC cade in un momento storico critico e comples-so per il nostro Paese e, quindi, anche per la sanità italiana. Oggi piùche mai disporre delle “cifre”, dei dati, è fondamentale per conoscere iproblemi e adottare interventi correttivi mirati, individuando inefficienze,diseconomie, sprechi. Doveva essere proprio questo uno degli scopiprincipali della spending review, avviata dal Governo nell’estate 2012anche con il supporto di un commissario ad hoc.

In realtà, la spending review nel settore sanitario, e in particolare inquello farmaceutico, è stata tutt’altro. Per la farmaceutica territoriale,l’intervento del Governo si è tradotto in nuovi tagli, soprattutto ancorauna volta a carico delle farmacie, con l’introduzione di nuove trattenutee l’ulteriore riduzione del tetto di spesa farmaceutica territoriale già apartire dal 2012 e in misura ancora più rilevante negli anni successivi;nella farmaceutica ospedaliera, la spending review ha assunto invece laforma di un aumento del tetto a copertura di una spesa in continuo eincontrollato aumento.

Il passaggio parlamentare del decreto-legge n. 95 è stata l’occasioneper correggere alcune storture: il Parlamento, infatti, ha riconosciuto lanecessità di porre un termine all’onere a carico delle farmacie. Al riguardova considerato che le attuali trattenute a favore del SSN pesano suibilanci delle farmacie per circa 800 milioni l’anno e che negli ultimi 10anni il contributo delle farmacie al contenimento della spesa è stato paria 7 milioni di euro. Ma soprattutto il Parlamento ha riconosciuto lanecessità di aprire un processo di riforma della remunerazione del serviziofarmaceutico, volto a garantire stabilità ed efficienza al sistema farmaciache finora ha assicurato un alto livello di assistenza alla popolazione.

La spending review, quindi, da un lato è stata un’occasione perduta,perché non si è avuto il coraggio o la capacità di incidere sulle vocimeno trasparenti e di valorizzare invece quelle virtuose e più controllate.Si sarebbero potute, infatti, trasferire prestazioni e risorse dall’ospedaleal territorio, con l’obiettivo di avvicinare la sanità ai cittadini, favorendoil potenziamento dell’assistenza territoriale soprattutto a favore di unapopolazione anziana in costante aumento. In questo modo, si sarebbeottenuto il risultato di ridurre l’ospedalizzazione di pazienti cronici, ren-dendo più efficace, grazie al coinvolgimento delle farmacie in sinergiacon i medici e gli altri operatori del territorio, l’assistenza domiciliare e ilmonitoraggio delle terapie della cronicità, aumentando la trasparenza eriducendo gli sprechi.

Federfarma

Dall’altro lato, grazie alle modifiche apportate in corso d’opera inmateria di nuova remunerazione delle farmacie, la spending reviewpotrebbe riacquistare il significato proprio. Una remunerazione diversa,non più totalmente agganciata al prezzo del farmaco, può - anzi, deve,secondo Federfarma - tradursi in un trasferimento alla farmacia deimedicinali oggi distribuiti dalle ASL, riattivando quel processo di poten-ziamento dell’assistenza territoriale e di monitoraggio di cui sembranoessersi perse le tracce.

Confido che anche il SIC, con la mole di dati messa a disposizionedi chi si interessa ai problemi della sanità italiana, possa contribuire afar aumentare la sensibilità generale riguardo all’esigenza di fare chia-rezza, puntando sui settori virtuosi, più efficienti e vicini ai cittadini, conl’obiettivo di ottimizzare l’uso delle risorse e ridurre sprechi ormai nonpiù sostenibili.

Annarosa RaccaPresidente Federfarma

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Premessa: Dr. Roberto Messina, Presidente FederAnziani

Capitolo PRIMO DATI DEMOGRAFICI ED EPIDEMIOLOGICIDati demografici- POPOLAZIONE 44- NATI-MORTALITÀ 51- FECONDITÀ 55Dati epidemiologici- CAUSE DI MORTE 56- ABORTO 57- TRAPIANTI 64

Capitolo SECONDOORGANIZZAZIONE DEL SSNStruttura e distribuzione sul territorio- STRUTTURE LOCALI 80- STRUTTURE DI RICOVERO 82- STRUTTURE OPERATIVE - RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI 90- STRUTTURE OPERATIVE - AMBULATORI E LABORATORI 101- POSTI LETTO 106- STRUTTURE PER TIPOLOGIA DI APPARECCHIATURE 112Il personale 118- MEDICI 138Attività di ricovero 139

Capitolo TERZO SPESA SANITARIALa spesa sanitaria in Italia- DATI GENERALI 156- SPESA 158- COSTI 160- RICAVI 182L.E.A. 193- PREVENZIONE 200- ASSISTENZA SANITARIA COLLETTIVA IN AMBIENTE DI VITA 202E DI LAVORO

- ASSISTENZA OSPEDALIERA 207- ASSISTENZA DISTRETTUALE 226

Capitolo QUARTO SPESA FARMACEUTICASpesa farmaceutica in Italia- DATI GENERALI DEI CONSUMI 254

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Settore farmaceutico territoriale- CONSUMI E SPESA 258Spesa farmaceutica- CONSUMO FARMACI 269- SPESA PER ATC 274- PRESCRIZIONI 286- FARMACI EQUIVALENTI 295

Capitolo QUINTO CONTI ECONOMICI REGIONALIDescrizione codici conto economico 308Conto economico delle strutture sanitarie pubbliche per regione:- PIEMONTE 318- VALLE D’AOSTA 351- LOMBARDIA 357- PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO 412- PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO 418- VENETO 425- FRIULI VENEZIA GIULIA 458- LIGURIA 480- EMILIA ROMAGNA 502- TOSCANA 524- UMBRIA 544- MARCHE 554- LAZIO 563- ABRUZZO 596- MOLISE 605- CAMPANIA 613- PUGLIA 642- BASILICATA 664- CALABRIA 672- SICILIA 694- SARDEGNA 727

Capitolo SESTO SINTESI DEI PRINCIPALI STUDI ESEGUITI NELL’ANNO- Analisi dell’individuazione di procedure per una migliore 746gestione delle malattie Cronico-respiratorie

- Confronto dell’analisi del trend della spesa delle aziende 792sanitarie del SSN. Anni 2006-2007-2008

- Le Ipoglicemie 823- Distribuzione Diretta 836- ICA: Infezioni correlate all’assistenza 845

Anche quest’anno i dati del Compendio SIC Sanità in Cifre, giuntoalla sua VI edizione, evidenziano trend, fenomeni e scenari della sanitàe della salute in Italia, offrendo ai decisori politici un ulteriore strumentonel loro lavoro di elaborazione delle politiche sanitarie, pianificazione eprogrammazione degli interventi.

Uno dei primi dati che balzano all’occhio, a conferma del costantemiglioramento della qualità della vita nel nostro Paese, è l’ulterioreaumento della speranza di vita alla nascita, che arriva nel 2010 a quota79,2 anni per i maschi e 84,4 per le femmine. La fascia di età superiore ai65 anni arriva oggi a racchiudere il 20,3% della popolazione complessiva,e il 6% di questa quota è costituito da persone con più di 80 anni. Accantoa tale dato si colloca l’aumento del saldo negativo tra nati vivi e morti, chepassa da -22.806 nel 2009 a -25.544 nel 2010.

Passando dai dati demografici a quelli epidemiologici siamo tornati adoccuparci di trapianti d’organo, osservando l’affiancarsi di due fenomeniparalleli quali, da un lato, la diminuzione di donatori segnalati e, dall’altro,l’aumento nel numero dei trapianti. Nel 2011 si sono avuti, in totale, 1.662trapianti di rene, 273 trapianti di cuore, 1.008 trapianti di fegato, 203 tra-pianti di polmone e 60 trapianti di pancreas. Le liste di attesa standard,aggiornate ad ottobre 2012, segnalano un totale di 9.051 pazienti inattesa di trapianto, con 708 pazienti in attesa di un trapianto di cuore,1.051 per il fegato, 211 per pancreas/cellule pancreatiche, 376 per il pol-mone, 6.705 per il rene. L’aumento dei trapianti, la mancata diminuzio-ne sostanziale delle liste d’attesa e una concomitante lettura della dis-tribuzione territoriale degli interventi evidenziano l’estrema frammenta-zione delle attività trapiantologiche, con una riduzione degli interventi nellegrandi città, come ad esempio Roma.

FederAnziani, alla luce delle indicazioni del Centro Studi SIC Sanità inCifre, suggerisce ai decisori una drastica riduzione del numero dei centritrapianto. Tale processo, volto alla creazione e valorizzazione di poli dieccellenza, consentirebbe un importante risparmio sui costi e soprattuttouna concentrazione di attività che migliorerebbe la qualità e la sicurezzadelle attività dei laboratori coinvolti nel processo di donazione e trapianto.I più alti volumi di attività afferenti ai poli d’eccellenza, che auspichiamoessere uno per ciascuna macro area (Nord, Centro e Sud), o al massimouno per ogni Regione, si assocerebbero ad elevati standard di qualità esicurezza, utilizzo di strumentazione adeguata, elevata competenza di tuttele figure professionali coinvolte, adeguata formazione di tutti gli operatori.

FederAnziani

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Per quanto riguarda le attività di ricovero, il totale delle dimissioni èdiminuito, passando da 11.600.662 nel 2008 a 10.756.549 nel 2010 per acutie riabilitazione in regime ordinario e day hospital, mentre le relative gior-nate di degenza sono scese, nello stesso arco di tempo, da 71.055.185 a67.170.875. Ancora in riferimento alla distribuzione delle dimissioni, appareevidente la scarsità delle dimissioni protette a domicilio con ospedaliz-zazione domiciliare, che riguardano poco più di 21mila casi, e risultanoparimenti scarsi i trasferimenti in istituti di riabilitazione.

Esaminando i dati relativi ai primi 60 DRG che hanno generato iprincipali ricoveri nel 2010, appare priva di ogni giustificazione clinica oepidemiologica la presenza, al terzo posto, dei DRG per parto cesareosenza complicanze. Parallelamente, l’analisi degli indicatori di appro-priatezza clinica per Regione, relativi alle attività di ricovero, mostra chel’Italia vanta una percentuale di parti cesarei pari al 38,24% del totale,con punte del 52,75% in Sicilia e del 61,76% in Campania. Non possiamoche condividere la preoccupazione più volte espressa dai medici, perl’incongruo aumento dei tagli cesarei in Italia e in particolare in alcunearee, tanto più ingiustificabile in quanto rispetto al parto naturale il cesareoè più costoso economicamente e comporta maggiori rischi di salute perla madre e per il neonato.

Sul fronte della spesa sanitaria, pur essendo questa costantemente cre-sciuta in Italia, arrivando a superare i 110 miliardi euro, spicca l’esiguità dellaspesa farmaceutica, decisamente minoritaria e insufficiente. La spesasanitaria pro-capite nel suo complesso è notevolmente aumentata rispettoal 2007 in tutte le Regioni, eccetto Calabria e Abruzzo, mentre nel Lazio èdiminuita di 2 euro, con una spesa media di 1.883 euro, partendo dai 1.690della Sicilia per arrivare ai 2.191 della Provincia autonoma di Bolzano.

Sul versante dei ricavi del SSN - Fabbisogno sanitario ex D. L.vo5672000 (IVA e Accise), assistiamo ad un costante aumento negli anni2007-2010, superando i 53 miliardi di euro nel 2010. Abbiamo quindipreso in esame i presidi residenziali e socio assistenziali, i posti letto e ilnumero degli ospiti presenti, concludendo che oltre il 70% delle personeospitate in tali strutture sono costituite da persone anziane. Dai datiemerge, inoltre, come il 67,2% della spesa di farmaci sia effettuata percittadini con oltre 65 anni di età. Si può constatare dai dati storici che,tra il 2007 e il 2011, la spesa farmaceutica per i farmaci di classe A a caricodel SSN è diminuita del 2,5% rispetto al 2007 mentre i ticket sonoaumentati del 148%, e la spesa netta è diminuita dell’1,3% circa.

Per quanto riguarda i Lea, il costo pro-capite del livello di assistenzacollettiva in ambiente di vita e lavoro è aumentato, passando da 77 euronel 2007 a 80,94 nel 2009; un contemporaneo aumento è quello deicosti pro-capite per la medicina generale, con il parametro di riferimentopassato da 98,6 nel 2007 a 115,4 nel 2009. In aumento anche il numeromedio di ricette farmaceutiche prescritte dai medici di base e pediatri dilibera scelta del SSN. Nel 2011 ci sono state 590 milioni di ricette e oltre1 miliardo di confezioni (classe A-SSN), con una spesa lorda pro capitepari a 204,3. Se, dunque, il numero delle ricette è cresciuto di 3 milioni trail 2010 e il 2011, nello stesso periodo il numero di confezioni è aumen-tato di 9 milioni. Nonostante ciò la spesa farmaceutica netta, nel corsodel 2011, è stata di soli 10 miliardi di euro rispetto ai quasi 11 dell’annoprecedente. Tali numeri possono essere spiegati solo da una diminuzionedei prezzi di acquisto per il SSN legata all’avvento dei farmaci generici.

Non va dimenticato che l’anno 2012 ha visto l’introduzione, con lalegge 135 del 14 agosto, con cui è stato convertito in legge il decreto legge95 del 6 luglio 2012 (il cosiddetto decreto sulla “spending review”), dinuove disposizioni in merito alla prescrizione dei farmaci. In particolare,l’articolo 11 bis di tale decreto ha stabilito che “il medico che curi unpaziente, per la prima volta, per una patologia cronica, ovvero per unnuovo episodio di patologia non cronica, per il cui trattamento sono dis-ponibili più medicinali equivalenti, è tenuto ad indicare nella ricetta delServizio sanitario nazionale la sola denominazione del principio attivocontenuto nel farmaco”. Come più volte richiamato dal Ministro dellaSalute, tale norma era diretta ai pazienti curati per la prima volta peruna patologia cronica o per un nuovo episodio di patologia non cronica.Restavano pertanto esclusi dal provvedimento i “vecchi” cronici già incura per le loro patologie. La ratio della norma è risultata tuttavia fre-quentemente tradita dall’applicazione della norma, essendo il principioattivo spesso prescritto anche a vecchi cronici, costretti in tal modo amodificare i loro usi e le loro abitudini nell’assunzione di farmaci. Occorrepertanto prestare particolare attenzione affinché tale norma non si traducaper i pazienti, in special modo quelli anziani, in uno “zapping farmaco-logico” e in un allontanamento dalla già precaria aderenza alla terapia,con correlato rischio di reazioni avverse, recidive, ricoveri ospedalieri eaumento dei costi per il SSN.

Altra criticità che rileviamo sul fronte dei farmaci è la disomogeneitàterritoriale nell’accesso ai farmaci innovativi da parte dei cittadini a secondadel luogo di residenza (Nord, Centro, Sud).

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Alla luce delle considerazioni fin qui svolte possiamo sintetizzare insei punti l’impegno che FederAnziani si assume per il 2013:- Aumento delle possibilità di accesso ai farmaci innovativi per i pazienti,

a prescindere dall’età e dal luogo di residenza;- Maggiore accesso ai medical device; - Individuazione di ulteriori sprechi, concertazione, allocamento e fina-

lizzazione delle risorse per una migliore ed equa ripartizione di questetra i cittadini;

- Migliore informazione rivolta ai cittadini sul diritto alla salute;- Sensibilizzazione sui corretti stili di vita, su doveri verso la propria salute

e verso il SSN e individuazione di formule di copayment tra cittadinoe Stato;

- Ripristino e difesa del Fondo per la non autosufficienza.

Non a caso, nel corso dell’anno che si sta concludendo, FederAnzianiha convocato ben tre assemblee interregionali per definire i propri puntiprogrammatici sul tema del diritto alla salute, arrivando a individuarequelle criticità che i tecnici - 600 tra medici, avvocati ed economisti sani-tari - hanno sottoposto a vaglio nel I Congresso della Corte di GiustiziaPopolare per il Diritto alla Salute, svoltosi il 27 e 28 ottobre a Montesilvano(Pescara). In tale sede, attraverso il lavoro di 15 Dipartimenti medico-scientifici riuniti in altrettante Commissioni Tecniche Nazionali, si è arrivatia delineare soluzioni e proposte migliorative per il SSN, valutate sotto ilprofilo della sostenibilità da un pool di economisti sanitari provenientidalle principali università italiane.

In vista del Congresso, i cittadini hanno individuato come prioritari12 punti che riportiamo di seguito:

1. Diritto alla prevenzione. 2. Diritto alla vaccinazione. 3. Diritto a visite e diagnosi in tempi ragionevoli. 4. Diritto a ricevere tempestivamente le cure oncologiche. 5. Diritto ad ambienti sanitari sicuri. 6. Diritto a ricevere i farmaci essenziali dal SSN. 7. Diritto degli anziani a ricevere le stesse cure. 8. Diritto di accesso ai farmaci biosimilari. 9. Diritto di accesso ai farmaci equivalenti. 10. Diritto di ricevere cure personalizzate. 11. Diritto di accesso ai medical device. 12. Diritto ad una vita dignitosa per le persone non autosufficienti.

Le relazioni conclusive elaborate dai 15 Dipartimenti della Corte diGiustizia Popolare per il Diritto alla Salute sono consultabili sul sito dellaCorte (www.cortegiustiziapopolare.it).

Ci auguriamo che il lavoro del Centro Studi SIC Sanità in Cifre, cul-minante ogni anno nel presente compendio e arricchito oggi da nuovee preziose sinergie, possa sempre più contribuire all’individuazione disoluzioni possibili per le criticità del Servizio Sanitario Nazionale, a benefi-cio di tutti i cittadini e a garanzia del loro inalienabile diritto alla salute.

Roberto MessinaPresidente FederAnziani

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Valorizzare le eccellenze delServizio Sanitario Nazionalecon uno sguardo particolarealla sensibilità dimostrataverso il mondo dei pazienti“over 60”. Questo è lo scopo

del premio “60 e più”, ideato e promosso da FederAnziani perattribuire un riconoscimento non solo all'eccellenza medico-scientifica delle strutture sanitarie, ma alla qualità del serviziointesa nel senso più ampio, quindi anche all'umanità dei profes-sionisti, alla capacità di ascolto e di accoglienza del paziente,e in particolare dell'anziano.

Il premio “60 e più” è destinato a riconoscere i meriti diospedali, centri di riabilitazione, Asl, Policlinici Universitari,Residenze Sanitarie Assistenziali, o anche singoli reparti chesi siano distinti per la qualità del servizio offerto.

Il Premio, inoltre, attribuisce un riconoscimento non soloall’eccellenza medico-scientifica delle strutture sanitarie, maanche a quegli esponenti del mondo della ricerca, delle isti-tuzioni, dell’associazionismo, dell’impresa, che si siano distintiper il contributo offerto al miglioramento della salute e dellaqualità della vita delle persone anziane.

Ma la denominazione del premio si lega anche alla carat-teristica principale dei protagonisti cui sarà affidata la scelta:gli over 60. Saranno loro, importanti fruitori dei servizi erogatidalle strutture della sanità italiana, a premiare la qualità e l'effi-cienza dei servizi sanitari, conferendo il premio.

A fronte di un'immagine del Servizio Sanitario Nazionalesempre più logorata agli occhi dei cittadini-pazienti da un'infor-mazione tesa soprattutto ad evidenziarne i difetti, FederAnzianiintende, attraverso questo premio, promuovere i successi egli aspetti positivi di un sistema sanitario che le classificheinternazionali collocano ai primi posti, malgrado le criticità.

I PremiatiEmanuela Baio Senatrice, XII Commissione permanente (Igiene e sanità) Senato della Repubblica

Per essere stata paladina dei diritti dei malati, delle fasce più deboli e fragili e degli anziani, portandoall’interno del dibattito parlamentare competenza politica e sensibilità personale, promuovendo la cultura del fare.

Monica Bettoni Direttore Generale ISS

Per aver sempre messo al centro della propria attività di amministratore della sanità e della salutedei cittadini, di sottosegretario e di parlamentare, gli anziani, le famiglie con disabili, i servizi perl’infanzia, costruendo modelli di tutela e di costruzione di un vero tessuto sociale.

Claudio Cricelli Presidente SIMG

Per aver esaltato negli anni il ruolo fondamentale del medico di famiglia quale collante delSistema sanitario nazionale, punto di riferimento del cittadino e sentinella vigile delle criticitàe fragilità che la terza età comporta dal punto di vista della salute.

Pierpaolo De Feo Italian Wellness Alliance

Per aver promosso ricerche e modelli pratici di assistenza nel campo cardiometabolico e nel paziente anziano, ed aver evidenziato il ruolo fondamentale dell’attività motoria perinvecchiare in salute e bene.

Stefano Cascinu Presidente eletto AIOM

Per aver individuato e reso evidente l’esigenza di misure di prevenzione e del trattamento tempestivo degli effetti collaterali della chemioterapia, con particolare attenzione ai pazienti anziani,troppo spesso sottotrattati a causa dell’età anagrafica.

Lucia Borsellino Dirigente Generale del Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico, Regione Sicilia

Per aver espresso, attraverso il suo impegno politico, la forza e il coraggio della Sicilia, portandocon dignità il peso della propria storia.

Franco Dessì Medico di Medicina Generale

Per l’impegno costante profuso, persino nel tempo libero, nell’assistenza dei suoi pazientianche in Paesi lontani, e per l’amicizia da sempre dimostrata a FederAnziani.

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I PremiatiI PremiatiPaolo Di Caro Presidente Agenzia Nazionale per i Giovani

Per aver promosso il dialogo intergenerazionale quale valore da promuovere nella societàdando un ruolo all’esperienza degli anziani nella costruzione dei “sogni” dei più giovani.

Silvio Garattini Direttore Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri

Per il suo contributo alla ricerca farmacologica internazionale e per il contributo al miglioramentodella qualità della vita della popolazione.

Luigi Giampaolino Presidente della Corte dei Conti

Per l’attento controllo e la puntuale rilevazione delle “criticità” nei bilanci degli organismi pubblici.

Gianluigi Melotti Presidente Società Italiana di Chirurgia

Per aver contribuito negli anni a formare una cultura nell’ambito della chirurgia mini-invasivae robotica, dando prestigio internazionale alla scuola italiana e conquistando un posto dirilievo nelle eccellenze mondiali.

Claudio Gustavino Senatore, XII Commissione permanente (Igiene e Sanità) Senato della Repubblica

Per aver dato attenzione, attraverso una costante attività parlamentare, alle esigenze delle famigliee degli anziani, soprattutto con riferimento a questioni quale l’invalidità, affrontando l’argomentosempre nell’ottica dei diritti e della tutela della dignità della persona.

Albert Lanièce Assessorato della Sanità, Salute e Politiche Sociali, Regione Autonoma Valle D’Aosta

Per non aver mai dimenticato di svolgere la sua attività di medico di medicina generale nonostantei suoi impegni politici, e per la sua sensibilità nei confronti del popolo della terza età.

Fulvio Moirano Direttore AGENAS

Per aver costruito attraverso il “Programma Nazionale Esiti” un sistema di valutazione comparativadelle prestazioni sanitarie tra le diverse strutture ed aree territoriali di residenza, al fine di migliorarel’efficacia delle prestazioni stesse e contribuire ad una maggiore equità nella tutela della salute, soprattutto nella terza età.

Filippo Palumbo Capo Dipartimento della Programmazione e dell’Ordinamento del Servizio Sanitario Nazionale,Ministero della Salute

Per aver raccolto la percezione che gli italiani hanno dei servizi e aver contribuito ad orientare le politiche rispetto ai bisogni e alle criticità segnalate, rendendo il cittadino più partecipe eresponsabile, scoraggiandone il cattivo utilizzo dei servizi sanitari e liberando così risorse importantiper gli anziani.

Luca Pani Direttore Generale AIFA

Per aver promosso concretamente in AIFA la partecipazione delle Associazioni dei pazienti e di cittadinanza attraverso l’OPEN SPEECH FORUM, che consente per la prima volta in Italia la partecipazione del terzo settore nei processi di advocacy sul farmaco.

Nicola Piepoli Presidente Istituto di Ricerca Piepoli

Per aver fatto emergere, con le sue ricerche e i suoi sondaggi, l’opinione pubblica sui fenomeni piùrilevanti, ed aver contribuito a far conoscere tendenze, desideri, esigenze e gusti della popolazioneitaliana, colti attraverso strumenti precisi e sempre aggiornati.

Giuseppe Paolisso Presidente Società Italiana di Gerontologia e Geriatria

Per aver contribuito attraverso competenza professionale e ricerche scientifiche di valoreinternazionale al miglioramento della qualità di vita degli anziani.

Walter Ricciardi Direttore dell’Istituto di Igiene dell’Università Cattolica di Roma e dell’Osservatorio Nazionale per la Salute nelle Regioni Italiane

Per aver dato voce, attraverso l’Osservatorio Nazionale per la Salute nelle Regioni, ai campanelli di allarme sul livello di insostenibilità dell’attuale situazione sanitaria evidenziando e documentandouno stato di disagio sociale sempre maggiore soprattutto nella terza età.

Massimo Russo Assessore alla Salute della Regione Siciliana

Per la grande sensibilità dimostrata nei confronti degli anziani e per essere riuscito, nel corso delsuo mandato, a riportare in ordine i conti della Regione Sicilia nel settore della sanità.

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Comitato di PresidenzaRoberto Messina - PresidenteBruno Montanaro - Vice Presidente Vicario e Responsabile ReteElio D’Orazio - Vice PresidenteCaterina Schiappa - Vice PresidenteGiuseppe Pozzi - Vice PresidenteEleonora Selvi - Consigliere

Consiglio DirettivoRoberto Messina - Presidente e Responsabile Centro StudiGiuseppe Pozzi - Vice PresidenteMassimiliano Mungo - ConsigliereElio D’Orazio - ConsigliereCaterina Schiappa - Tesoriere, Coordinamento ProgettiEleonora Selvi - Consigliere, Responsabile ComunicazioneVincenzo Di Domenico - Responsabile Ufficio LegaleBruno Montanaro - Consigliere, Sicurezza Luciana Valente - Consigliere, Sicurezza Ambientale e CentriPietro Mei - Consigliere, Trasporti

Comitato Tecnico ScientificoGiuseppe Pozzi - Presidente - ChirurgoFabio Abenavoli - Chirurgo plastico Pierluigi Bartoletti - Politiche sindacaliAugusto Battaglia - PoliticoPasquale Berloco - Trapiantologo Piero Bonadeo - Chirurgo dermatologoMaria Luisa Brandi - EndocrinologaAchille Caputi - FarmacologoAlessandro Cesaroni - NeurochirurgoAmerico Cicchetti - EconomistaClaudio Cricelli - Medico di Medicina GeneraleLeopoldo Di Girolamo - PoliticoElio D’Orazio - Docente di FilosofiaCarlo Garufo - OncologoLuigi Giacco - PoliticoDonato Greco - Prevenzione SanitariaMario Marino - Pneumologo

Marco Masina - Chirurgo DermatologoFrancesco Saverio Mennini - EconomistaCarlo Molino - ChirurgoBruno Montanaro - Security & ServiceMassimiliano Mungo - Primario ChirurgoElia Ricci - Medico VulnologoMarco Romanelli - DermatologoEleonora Selvi - GiornalistaCaterina Schiappa - EconomistaGirolamo Sirchia - Ex Ministo della SaluteFrancesca Toppetti - AvvocatoGianluca Trifirò - FarmacologoLuciana Valente - Health & SafetyAdele Vita - EconomistaVincenzo Di Domenico - AvvocatoGiancarlo Faletti - Avvocato

La Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute è unorganismo nazionale di FederAnziani preposto alla tutela deldiritto alla salute, capillarmente presente su tutto il territorionazionale e ripartito in 5 aree tematiche: Medico-Sanitaria, Legale,Economico-Sanitaria, Politico-Istituzionale e Comunicazione.

L’area Medico-Sanitaria è ulteriormente suddivisa in 15dipartimenti monotematici per area specialistica, diretti ecomposti da autorevoli esponenti delle principali societàmedico-scientifiche, delle istituzioni legate della sanità, dadocenti universitari, da alti dirigenti delle istituzioni della sferasocio-sanitaria pubblica e privata, che in virtù della loro vastae riconosciuta esperienza sono investiti del compito di indivi-duare le criticità delle rispettive aree e proporre soluzioni alServizio Sanitario Nazionale.

L’obiettivo della Corte è tutelare, attraverso un accuratolavoro multidisciplinare condotto a fianco delle istituzioni, il dirit-to alla salute sancito dalla Costituzione, consentendo al cittadinodi afferire a un sistema sanitario migliore, che sappia coniu-gare qualità dei servizi offerti e ottimizzazione delle risorseeconomiche, armonizzando l’atto medico, le linee guida adesso legate, la giurisprudenza e l’economia sanitaria.

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Nel 2010 FederAnziani ha dato vita al sito d’informazioneSanità in cifre (www.sanitaincifre.it), quotidianamente aggiornatosu temi quali politiche sanitarie nazionali e locali, salute e benes-sere, patologie, farmaci, ricerca, eventi in medicina e sanità. Il sitoha una sezione dedicata alle attività scientifiche di FederAnziani,ovvero studi, sondaggi, dati statistici e compendio SIC.

Sanità in cifre è anche un e-magazine settimanale, ovveroun giornale via web che gli abbonati ricevono gratuitamenteogni mercoledì nella propria casella di posta elettronica iscri-vendosi attraverso la home page o pagina iniziale del sito.

La domanda di informazione sulla salute è cresciuta signifi-cativamente negli ultimi anni e secondo il Censis sempre piùitaliani cercano l’informazione sulla salute attraverso il web.L’informazione online non si sostituisce al medico, ma consen-te al cittadino/paziente di vivere il rapporto con la medicina inmodo più consapevole e di essere più attento alla prevenzione.

Non sempre, tuttavia, l’informazione online è seria edaffidabile. Per questo FederAnziani ha deciso di offrire ai lettorila garanzia della sua autorevolezza e del prestigio scientificodel suo Centro Studi per un’informazione di qualità.

Il sito è rivolto sia agli addetti ai lavori che a un pubblicopiù ampio e non specializzato. I primi trovano ogni giorno suwww.sanitaincifre.it le ultime notizie provenienti dal mondodella ricerca, dalle istituzioni locali e nazionali, dall’IstitutoSuperiore di Sanità, dalle società scientifiche, e un calendariodei più importanti congressi medici. I secondi vi trovano noti-zie su benessere e stili di vita, alimentazione, prevenzione epatologie specifiche.

Sanità in cifre conta circa 500mila articoli letti ogni mese.

Il 27 e 28 ottobre 2012 si è svoltoa Montesilvano, presso il PalacongressiD’Abruzzo, il I° Congresso Nazionaledella Corte di Giustizia Popolare per ilDiritto alla Salute, che ha visto al lavoro,riuniti in una formula innovativa esenza precedenti, medici provenienti datutta Italia, esponenti delle principalisocietà medico-scientifiche, del mondodell’università e della ricerca, giudici, magistrati, avvocati, eco-nomisti sanitari, esponenti delle istituzioni, giornalisti e comu-nicatori esperti di medicina e politiche sanitarie, in una duegiorni organizzata in sessioni monotematiche di lavoro pertecnici specialisti nel settore, e sessioni aperte al pubblico.

I lavori di confronto in aula hanno condotto all’elaborazionedi documenti scientifici contenenti l’individuazione delle criticitàdelle diverse aree medico-sanitarie e le relative proposte disoluzione, elaborate dai più alti esperti del settore secondo lelinee guida internazionali, dagli economisti sanitari sotto ilprofilo del budget e da avvocati e magistrati sotto quello deldiritto sancito dalle leggi italiane. I documenti finali sono statiapprovati dai 2.500 delegati FederAnziani presenti al Congresso.

Accanto alle sessioni scientifiche di lavoro attivo in aulahanno avuto luogo anche due sessioni plenarie dedicate al temadel diritto alla salute come diritto inalienabile. Tali momenti diconfronto e dibattito hanno visto la partecipazione dei più altiesponenti del mondo delle istituzioni, della magistratura,della medicina e della comunicazione.

Il Congresso, che ha visto la partecipazione, tra gli altri,del Ministro della Salute, ha costituito una preziosa occasionedi confronto multidisciplinare, di dialogo tra esperti, istituzioni ecittadini, a dimostrazione del fatto che un serio impegno con-giunto della società civile tutta e delle istituzioni può aprire lastrada ad un processo di risanamento del Servizio SanitarioNazionale che sia al tempo stesso rispettoso del diritto allasalute dei cittadini, attraverso un uso più razionale ed effi-ciente delle risorse.

Page 21: Pagg. iniziali - Senioritalia...di medicina e farmacologia dell’Università di Messina. Hanno inoltre collaborato associazioni di settore e numerosi esperti del settore sanitario,

Nato nel 1997 come mensile cartaceo, “Figli e Famiglia” si è trasferito sul webnel 2010 come giornale online, all’indirizzo www.figliefamiglia.it, arricchito nei con-tenuti e più capillare nella diffusione, grazie alle nuove possibilità offerte dalla rete.

Ma perché una federazione dedicata alla terza e quarta età sente di doversi rivol-gere alle famiglie? Perché le persone anziane non sono monadi isolate, ma vivononel contesto di nuclei familiari dei quali rappresentano sempre più spesso il perno,in quanto erogatrici del lavoro di cura verso i minori, fonti di sostentamento econo-mico e morale nei confronti dei figli adulti, fonti di trasmissione di valori e saperi,collante intergenerazionale e antidoto rispetto al rischio di distanziamento e conflittotra le generazioni giovani e quelle mature.

“Figli e Famiglia” si rivolge dunque alle famiglie e alle generazioni che in esseconvivono per parlare loro delle tematiche legate alla vita quotidiana con articolidedicati ad attualità, economia, sociale, volontariato, cultura, benessere. Al centrodell’informazione è la famiglia nelle sue diverse forme e declinazioni, con le sue esi-genze, i suoi problemi, le sue relazioni, la sua complessa ricchezza che fa di essa ilcuore pulsante e solidale della società italiana.

Attraverso interviste, inchieste e approfondimenti “Figli e Famiglia” intende offrireai suoi lettori un’informazione vasta e accurata sui temi che più coinvolgono le famigliein quanto luoghi di relazione, di cura, spesso di conflitto, ma anche in quanto nucleieconomici e di consumo, destinatarie delle politiche e delle leggi, custodi della tra-dizione e al tempo stesso protagoniste del cambiamento.

In un discorso pubblico spesso dominato da una retorica familista vuota, “Figli eFamiglia” vuole essere il vero alleato e punto di riferimento delle famiglie, denun-ciando le carenze delle politiche a sostegno dei nuclei familiari, promuovendo lebuone pratiche, informando su diritti e opportunità, offrendo consigli di esperti peraffrontare le relazioni genitori-figli, per destreggiarsi nel fisco, ma anche per scegliereun libro, una ricetta o un’idea di vacanza “family friendly”, ovvero a misura di famiglia.

Genitori e figli, nonni e nipoti, generi e generazioni, italiani e migranti sono idestinatari dell’informazione quotidiana di FederAnziani per le famiglie, raggiuntianche attraverso un e-magazine settimanale destinato a coloro che vogliono esserecostantemente aggiornati sui contenuti del giornale online. Basta inserire la propriae-mail nell’apposito spazio in home page per ricevere il Magazine settimanale nellapropria casella di posta elettronica.

Figli e Famiglia conta circa 300mila articoli letti ogni mese.

Family TV www.familytv.it è la web tv di FederAnziani per tutta lafamiglia. La piattaforma Family TV offre un’informazione ampia, in un linguaggiosemplice e immediato come quello del video, su salute e benessere per tutta lafamiglia, economia e risparmio, genitorialità, educazione.

Alle interviste e ai servizi si aggiungono i consigli degli esperti, i tutorial, in un’otticarigorosamente social, ovvero centrata sulle enormi potenzialità offerte dal web in ter-mini di condivisione e diffusione virale delle informazioni.

Family TV è anche su digitale terrestre e satellitare.

Family TV, in collaborazione con Rete News, manda in onda il suo TG quotidiano “Family TG” sui seguenti canali:

DIGITALE TERRESTRENAZIONALE GOLD TV ITALIARETECAPRI (lcn 20)RETECAPRI 2

CANALI SATELLITARI LAZIO Silver TV (bouquet SKY canale 925)

DIGITALE TERRESTRE INTER-REGIONALE,REGIONALE, PROVINCIALE

PiemonteVIDEO NORDTELE STUDIORETE7VIDEO NOVARATELERITMOQUINTARETEGOLD TV ITALIARETECAPRI

LiguriaANTENNA BLUTELEVISIONIMPERIA TVGOLD TV ITALIARETECAPRILombardiaANTENNA 2TELE MILANO CITYPIÙ BLU LOMBARDIATELE MILANO TELE TVGOLD TV ITALIARETECAPRI

Valle d’AostaRETE 7 VALLEEGOLD TV ITALIARETE CAPRI

Trentino Alto AdigeVIDEO BOLZANOGOLD TV ITALIARETECAPRI

Friuli Venezia GiuliaTELE PORDENONETRIESTEOGGIDOMINO TVR.A.N.GOLD TV ITALIARETECAPRI

VenetoTELEVENETOLIFE VENETO TVDOMINO TVGOLD TV ITALIARETE CAPRI

Emilia RomagnaTELE SANTERNOTELE CENTROGOLD TV ITALIARETECAPRI

ToscanaNOI TVTELEITALIATELETRURIA 2000102 TVGOLD TV ITALIATELECAPRI

UmbriaTELEITALIAGOLD TV ITALIARETECAPRI

LazioGOLD TVLAZIO TVTELEUNIVERSOTS2000LATINA TVCANALE ZEROTVR AUTOVOXTELEITALIASUPERNOVAEUROPATVTELEPONTINAGARI TVAMICI TVLA 4 ITALIAGOLD TV ITALIARETECAPRI

AbruzzoTELEMAXTERAMO TVTGOLD TV ITALIARETE CAPRI

MoliseGOLD TV ITALIARETE CAPRI

CampaniaTELECAPRITELECAPRI NOTIZIETV OGGI SALERNOCDSGOLD TV ITALIARETECAPRI

PugliaTELESVEVATELERADIO CITTÀ BIANCARTM MANDURIATELEBLU FOGGIATELECAPRIGOLD TV ITALIA

BasilicataTRM MATERARETECAPRIGOLD TV ITALIA

CalabriaRTITELELIBERA CASSANOTELE MIARETECAPRIGOLD TV ITALIA

SardegnaCATALAN TVTELE ITALIARETECAPRIGOLD TV ITALIA

SiciliaVIDEO SICILIACANALE 9TELESTARTELECOMISOTELERADIOSTUDIO 98TELE8RETECAPRIGOLD TV ITALIA

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La pagina di FederAnziani su Facebook (Il Giornale del web)è la punta di diamante del network di FederAnziani, in ragionedella sua diffusione capillare e dell’a mpio bacino di utentiraggiunto.

Il Giornale del web conta 128mila iscritti, e i suoi articolivantano 12 milioni di visualizzazioni ogni mese.

La pagina insiste su un potenziale di oltre 20 milioni dipersone (amici degli iscritti) raggiunti dagli articoli del networkin ragione della “condivisione” dei post da parte degli utentiiscritti. Ciascun articolo, anche relativo a tematiche di nicchia,raggiunge in media 15mila visualizzazioni.

Il Giornale del web diffonde ogni giorno le notizie prodottedal network FederAnziani sui temi più diversi, dalla saluteall’economia, dalla politica alla cultura. Tra gli utenti cresce ilnumero degli anziani, sempre più presenti sui social network.Sono infatti oltre un milione e mezzo gli anziani con un profiloFacebook, e lo usano per comunicare con amici e parenti,ma anche per acquisire e condividere informazioni.