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MATERNITA’, PATERNITA’ GENITORIALITA’ Arriva il bebè: i diritti di mamma e papà Quando l’handicap è di casa a cura della Direzione centrale risorse umane Inpdap Supplemento de “Il Giornale Inpdap” n.12-gennaio 2010 - Direttore resp. Bruno Benelli PERISc PIO PIO Mini biblioteca de Il Giornale Inpdap per renderci conto e saperne di piu’

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Page 1: Periscopio12

MATERNITA’, PATERNITA’

GENITORIALITA’

Arriva il bebè: i diritti di mamma e papàQuando l’handicap è di casa

a cura della Direzione centrale risorse umane Inpdap

Supplemento de “Il Giornale Inpdap” n.12-gennaio 2010 - Direttore resp. Bruno Benelli

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Page 2: Periscopio12

INDICE

Capitolo primo / Dalla maternità alla genitorialitàUn po’ di storia

Capitolo secondo / Prima, durante e dopo il partoControlli prenataliCongedo di maternità Congedo di paternità

Genitori adottivi e affidatari

Capitolo terzo / Si prolunga l’assenzaCongedi parentali

La busta paga

Capitolo quarto / Si torna al lavoroRiposi giornalieri

Malattia del figlio

Capitolo quinto / Figli con handicap graveAssenze più ampie

Congedo di due anni

Le fonti di riferimento

PPIO

PPIO

PPIO

PPIO

2

Page 3: Periscopio12

Nell’ultimo decennio la

normativa posta a fon-

damento delle esigenze

di tutela della maternità e del-

l’infanzia ha conosciuto rile-

vanti modifiche con le quali il

legislatore ha inteso valoriz-

zare gli interessi relazionali ed

affettivi del bambino, nonché

creare le condizioni idonee ad

un’effettiva conciliazione tra il

diritto alla maternità e il diritto al

lavoro.

Dopo le leggi “storiche”, la

legge n. 1204/1971 e la legge

n. 903/1977, un ampliamento

delle tutele relative alla mater-

nità e paternità si è realizzato

con la legge 8 marzo 2000 n.

53 recante “Disposizioni per il

sostegno della maternità e

della paternità, per il diritto alla

cura e alla formazione e per il

coordinamento dei tempi delle

città”.

Tale disposizione legislativa ha

destinato la prima parte a rifor-

mare gli ambiti delle astensioni

dal lavoro ed ha affiancato al

sistema di tutela, rigido e ga-

rantista tipico della normativa

in materia di lavoro degli anni

‘60- ‘70, ma limitato quanto ai

soggetti beneficiari, solo le la-

voratrici subordinate, e quanto

a durata nel tempo, un sistema

più flessibile e orientato alla re-

distribuzione dei ruoli familiari.

La legge n. 53/2000 ha dele-

gato il Governo ad emanare un

Testo unico per il riordino delle

disposizioni normative vigenti

in materia di tutela e sostegno

della maternità e della pater-

nità, allo scopo di dare organi-

cità e sistematicità alle norme

già vigenti, delega attuata con

il decreto legislativo 26 marzo

2001, n. 151 “Testo unico delle

disposizioni legislative in mate-

ria di tutela e sostegno della

maternità e della paternità”,

successivamente integrato

dalle disposizioni correttive del

decreto legislativo 23 aprile

2003 n. 115.

Con il Testo unico sono state

riunite e coordinate tra loro le

disposizioni vigenti in materia e

apportate, nei limiti di detto co-

ordinamento, le modifiche ne-

cessarie a garantire la

coerenza logica e sistematica,

anche al fine di adeguare e

semplificare il linguaggio nor-

mativo.

Con tale norma si pone in es-

sere l’effettiva parità di tratta-

mento tra madre lavoratrice e

padre lavoratore nella cura dei

figli, si favorisce la ricerca di un

equilibrio dei tempi di lavoro e

di attenzione alla famiglia negli

anni dell’infanzia del bambino

e si riconosce protezione ai di-

ritti sia delle lavoratrici madri

sia dei lavoratori padri.

A quest’ultimi la legge attribui-

sce benefici propri, non deri-

vanti cioè dal mancato eserci-

zio delle prerogative accordate

alla madre: entrambi i genitori

possono infatti godere della tu-

tela alternativamente e, in al-

cuni casi, anche

contemporaneamente.

La tutela della paternità rap-

presenta un’importante inno-

vazione, consiste

essenzialmente nel ricono-

scere al padre lavoratore al-

cuni importanti diritti correlati

alla cura dei figli, accanto-

nando in un angolo l’idea tradi-

zionale che la cura dei figli e le

attività familiari siano compiti

esclusivi della madre, anche

se lavora.

La tutela riconosciuta al padre

non può interpretarsi come “tu-

tela della madre” e della sua

attività lavorativa, considerato

che quello che merita priorita-

ria attenzione è l’interesse del

bambino e il suo sviluppo

psico-fisico. E’ infatti diretta-

mente in funzione di tale inte-

resse primario la tutela del

padre e della madre in quanto

genitori, il cui diritto è quello di

poter svolgere il loro ruolo na-

turale dentro il nucleo familiare

in armonia con quello profes-

sionale.

La struttura del Testo unico or-

dina e disciplina ciascun con-

gedo: di maternità, di paternità,

parentale, per la cura dei figli,

oltre ai permessi ed ai riposi.

Si riepilogano brevemente gli

istituti giuridici di particolare in-

teresse.

PERISc PIOPIO

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3

Capitolo primoDALLA MATERNITA’ ALLA GENITORIALITA’

Page 4: Periscopio12

Controlli prenatali

La lavoratrice gestante hadiritto a permessi retribuiti per

effettuare esami prenatali, ac-

certamenti clinici e visite spe-

cialistiche, nel caso in cui

questi debbano essere eseguiti

durante l’orario di lavoro ( va

presentata apposita domanda

all’ufficio di appartenenza e

idonea documentazione giusti-

ficativa attestante la data e

l’orario di effettuazione degli

esami).

I permessi sono da consi-derarsi aggiuntivi rispetto a

quelli previsti dal contratto col-

lettivo nazionale di lavoro del

comparto.

Congedo di maternità

La lavoratrice ha l’obbligo di

assentarsi dal lavoro nei se-

guenti periodi.

Due mesi prima della datapresunta del parto indicata nel

certificato medico da presen-

tare all’ufficio di appartenenza

prima dell’inizio del periodo di

divieto.

Per il periodo intercorrentetra la data presunta e la data

effettiva del parto, nel caso in

cui il parto avvenga in data

successiva a quella inizial-

mente presunta.

La lavoratrice può optareper una distribuzione “flessi-

bile” del congedo di maternità,

fermo restando la durata com-

plessiva dello stesso, assen-

tandosi dal lavoro un mese

prima della data presunta del

parto e quattro mesi dopo il

parto stesso, a condizione che

il ginecologo del Servizio sani-

tario nazionale (o con esso

convenzionato), e il medico

competente alla tutela della sa-

lute sui luoghi di lavoro, atte-

stino che la permanenza al

lavoro nel corso dell’ottavo

mese di gravidanza non rechi

pregiudizio alla salute della ge-

stante e del nascituro.

Tre mesi dopo il parto, op-pure quattro se ha esercitato

l’opzione di cui al punto prece-

dente.

Durante gli ulteriori giorninon goduti prima del parto, se il

parto è avvenuto in data antici-

pata rispetto a quella presunta;

tali giorni sono aggiunti al pe-

riodo di congedo di maternità

dopo il parto (vedi box).

Se il figlio nato prematuro hanecessità di un periodo di de-

genza presso una struttura

ospedaliera pubblica o privata,

la madre ha facoltà di chiedere

che il restante periodo di con-

gedo obbligatorio post-parto e

il periodo ante-parto non fruito

possano decorrere in tutto o in

parte dalla data di effettivo rien-

tro a casa del figlio. E’ neces-

sario produrre idonea

certificazione medica che atte-

sti che le condizioni di salute

della lavoratrice consentano il

rientro al lavoro.

Il periodo di astensione dallavoro può essere anticipato,

previo accertamento medico,

per la durata (per periodi anche

frazionabili) fissata dal Servizio

ispettivo della Direzione pro-

vinciale del lavoro (interdizione

dal lavoro delle lavoratrici in

stato di gravidanza). L’interdi-

zione anticipata è equiparata,

sotto tutti i profili, al congedo di

maternità ante partum.

Il trattamento economicospettante prevede la corre-

sponsione dell’intera retribu-

zione fissa mensile nonché le

quote di salario accessorio.

PPIO

PPIO

4

Parto prematuro,

parto precoce

Con il termine parto prema-

turo si intende la nascita av-

venuta fra il 180° e il 265°

giorno di gestazione. Con il

termine di parto precoce la

nascita avvenuta fra il 266° e

il 275° giorno di gestazione

Capitolo secondoPRIMA, DURANTE E DOPO IL PARTO

Page 5: Periscopio12

Congedo di paternità

Il diritto al congedo di ma-ternità, di cui è naturale desti-

nataria la madre, si estende

per il periodo post-parto al la-

voratore padre, che ne ha di-

ritto in alternativa alla madre,

per tutta la durata spettante a

quest’ultima o per la parte resi-

dua, solamente in tre ipotesi

tassativamente previste: 1 -

morte o grave infermità della

madre, 2 - abbandono del

bambino da parte della madre,

3 - affidamento del bambino al

padre in via esclusiva.

Genitori adottivi e affidatari

Il trattamento dei genitoriadottivi ed affidatari, a seguito

dell’entrata in vigore della

legge 24 dicembre 2007 n.

244, è stato equiparato a

quello dei genitori naturali per

quanto riguarda i congedi di

maternità, paternità e parentali

a prescindere dall’età del bam-

bino adottato o in affido. Spe-

cifiche indicazioni normative ed

applicative sono state emanate

dalla Direzione centrale risorse

umane con circolare del 7 lu-

glio 2008 n. 12.

Il genitore adottivo ha diritto:

1 – in caso di adozione na-

zionale = all’astensione obbli-

gatoria per i cinque mesi

successivi all’effettivo ingresso

in famiglia del bambino,

2 - in caso di adozione inter-

nazionale = all’astensione ob-

bligatoria per i cinque mesi

successivi all’ingresso in fami-

glia del bambino

Nel caso di affidamento tem-

poraneo = il congedo è ricono-

sciuto per il massimo di tre

mesi, entro i cinque mesi dal-

l’affidamento.

PERISc PIOPIO

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5

Page 6: Periscopio12

Congedi parentali

Ciascun genitore ha diritto diastenersi dal lavoro, per ogni bam-

bino, nei suoi primi otto anni di vita,

per un massimo di sei mesi (anche

contemporaneamente).

In caso di parto gemellare oplurigemellare, ciascun genitore

ha diritto di utilizzare per ogni nato

il numero di mesi di congedo pa-

rentale previsti per ciascun figlio.

I congedi parentali dei genitorinon possono complessivamente

eccedere il limite di dieci mesi. Li-

mite elevato a undici, nel caso in

cui il padre lavoratore fruisca del

congedo parentale per un pe-

riodo, continuativo o frazionato, di

almeno tre mesi. In tale circo-

stanza il suo congedo massimo è

elevato a sette mesi e quello

complessivo tra i due genitori è

elevato ad undici mesi.

Nell’ambito del limite previsto,il diritto di astenersi dal lavoro

compete:

- alla madre lavoratrice, trascorso

il periodo di congedo di maternità

per un periodo continuativo o fra-

zionato di sei mesi;

- al padre lavoratore, sin dalla na-

scita del figlio, per un periodo con-

tinuativo o frazionato non

superiore a sei mesi, elevabile a

sette quando egli eserciti il diritto

di astenersi dal lavoro per almeno

tre mesi;

- qualora vi sia un solo genitore,

per un periodo continuativo o fra-

zionato non superiore a dieci

mesi. La condizione di genitore

solo si verifica per: 1) la morte del-

l’altro genitore, 2) l’abbandono del

figlio, 3) l’affidamento esclusivo

del figlio a un solo genitore, 4) ne-

gato riconoscimento del figlio da

parte di un genitore.

Il congedo è frazionabile, ed intale circostanza i diversi periodi di

assenza devono essere interval-

lati dal ritorno al lavoro del lavora-

tore o della lavoratrice.

Il diritto al congedo è ricono-sciuto indipendentemente dalla

posizione lavorativa dell’altro ge-

nitore (es. madre casalinga).

Uno dei limiti posti al godimentodel diritto ha natura procedurale e

consiste nel dare al datore di la-

voro un preavviso di almeno 15

giorni, salvo casi di oggettiva im-

possibilità.

La busta paga

Il trattamento economico spettanelle seguenti misure:

a) 100% della retribuzione per i

primi 30 giorni, nell’ambito del pe-

riodo massimo di sei mesi, fruito

da entrambi i genitori, entro il

terzo anno di vita del bambino;

b) 30% della retribuzione per i

successivi cinque mesi, senza

vincoli di reddito, entro i primi tre

anni di vita del bambino;

c) per gli ulteriori periodi (oltre il

sesto mese) e comunque per i

periodi successivi al terzo anno di

vita del bambino: 30% della retri-

buzione se il reddito del richie-

dente non è superiore a 2,5 volte

l’importo della pensione minima

Inps (definita anno per anno); se il

reddito è superiore il richiedente

ha diritto al congedo parentale ma

non al trattamento economico;

d) se il congedo parentale viene

fruito per la prima volta dopo il

compimento del terzo anno di vita

del bambino, il 100% della retri-

buzione per il primo mese può es-

sere riconosciuto solo se

sussistono le condizioni di reddito

di cui alla precedente lett. c).

e) Gli ulteriori mesi riconoscibili al

“genitore solo” dopo il sesto mese

(quindi dal settimo al decimo,

anche se fruiti entro il terzo anno)

possono essere retribuiti nella mi-

sura del 30% a condizione che

sussistano i requisiti di reddito in

precedenza indicati.

Solo i periodi di congedo pa-rentale retribuiti al 100% sono utili

ai fini della maturazione delle ferie.

PPIO

PPIO

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Capitolo terzoSI PROLUNGA L’ASSENZA

Congedi parentali: le possibili varianti

Persone interessate Mesi a disposizione

Madre Padre Madre Padre Totale

Lav. dipendente Lav. dipendente 6 7 11

Casalinga Lav. dipendente 0 7 7

Lav. autonoma Lav. dipendente 3 7 10

Lav. dipendente Lav. autonomo 6 0 6

Genitore solo 10

Maternità fuori del rapporto di lavoro

E’ prevista la possibilità di valorizzare i periodi corrispondenti al con-

gedo di maternità e congedo parentale intervenuti al di fuori del rap-

porto di lavoro, ai fini del diritto e della misura della pensione.E’ richiesto

il requisito di cinque anni di contribuzione effettiva da far valere all’atto

della domanda presentata per il riconoscimento dei periodi.

Page 7: Periscopio12

Riposi giornalieri

Nel primo anno di vita delbambino la lavoratrice madre ha

diritto a due ore di riposo giorna-

liero (se l’orario di lavoro è pari o

superiore a sei ore) o un’ora al

giorno (se l’orario di lavoro è infe-

riore alle sei ore giornaliere).

Il padre può sostituirsi allamadre, fino ad un anno di età del

figlio, nelle ipotesi tassativamente

previste:

- nel caso in cui i figli siano affi-

dati solo al padre;

- in alternativa alla madre lavo-

ratrice dipendente che non se ne

avvalga;

- nel caso in cui la madre non sia

lavoratrice dipendente;

- in caso di morte o grave infer-

mità della madre.

Il numero delle ore spettanti alpadre (due o una) è determinato

in relazione al suo orario di la-

voro.

Una recente interpretazionegiurisprudenziale, condivisa dal

Ministero del Lavoro, della salute

e delle politiche sociali, riconosce

i riposi al lavoratore padre anche

nell’ipotesi in cui la madre “casa-

linga” sia “impegnata in attività

che la distolgano dalla cura del

neonato”.

Il padre lavoratore non puòfruire dei riposi giornalieri nello

stesso periodo in cui la madre la-

voratrice si avvale del congedo di

maternità o del congedo paren-

tale.

Nell’ipotesi di parto plurimo iperiodi di riposo sono raddoppiati

e le ore aggiuntive possono es-

sere utilizzate anche dal padre la-

voratore.

Le disposizioni in materia di ri-posi giornalieri si applicano anche

in caso di adozione e di affida-

mento entro il primo anno dall’in-

gresso del minore nella famiglia.

I riposi giornalieri sono consi-derati ore lavorative agli effetti

della durata e della retribuzione.

Malattie del figlio

Entrambi i genitori, alternati-vamente, possono astenersi dal

lavoro durante le malattie di cia-

scun figlio fino a tre anni di età.

Per le malattie del figlio di etàcompresa tra i tre e gli otto anni,

ciascun genitore, alternativa-

mente, ha diritto di astenersi dal

lavoro nel limite di cinque giorni

lavorativi all’anno.

Il congedo spetta al genitorerichiedente anche se l’altro geni-

tore non ne ha diritto.

Per la fruizione dei congediper la malattia del figlio il genitore

deve presentare: 1) il certificato

medico rilasciato da un medico

specialista del Servizio sanitario

nazionale o con esso convenzio-

nato, 2) una dichiarazione atte-

stante che l’altro genitore non sia

in congedo negli stessi giorni per

il medesimo motivo.

Nel caso di fruizione frazio-nata i diversi periodi di assenza

devono essere intervallati dal ri-

torno al lavoro del lavoratore o

della lavoratrice.

Nei casi di fruizione dei con-gedi per malattia del figlio non tro-

vano applicazione le disposizioni

legali e contrattuali sul controllo

della malattia del lavoratore. In

altri termini non si possono richie-

dere visite mediche di controllo

sul lavoratore, in quanto l’amma-

lato è un bambino che non è

parte del rapporto di lavoro.

La busta paga

Il trattamento economicospetta per:

a) i primi trenta giorni, fruibili

dopo aver esaurito il congedo di

maternità e calcolati complessi-

vamente per entrambi i genitori,

sono retribuiti per intero; i trenta

giorni retribuiti spettano per ogni

anno di vita del bambino e fino al

compimento del terzo anno; solo

tali periodi comportano la matu-

razione delle ferie.

Il trattamento economico non

spetta per:

b) i periodi di congedo per ma-

lattia del bambino successivi ai

primi trenta giorni,

c) per i congedi di cinque giorni

lavorativi all’anno utilizzabili per le

malattie del figlio di età compresa

tra i tre e gli otto anni.

PERISc PIOPIO

PERISc PIOPIO

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Capitolo quartoSI TORNA AL LAVORO

Page 8: Periscopio12

Alcune agevolazioni sono previ-

ste per i figli portatori di handicap

grave.

Assenze più ampie

Prolungamento del periodo dicongedo parentale fino al compi-

mento del terzo anno di età del

bambino portatore di handicap: a)

in situazione di gravità, accertata

ai sensi della legge 5 febbraio

1992, n. 104, b) non ricoverato a

tempo pieno presso istituti spe-

cializzati.

In alternativa al prolunga-mento del congedo parentale,

due ore di riposo giornaliero retri-

buito (un’ora se l’orario di lavoro è

inferiore alle sei ore) fino al com-

pimento del terzo anno di età del

bambino non ricoverato.

Dal compimento del terzoanno di età del bambino la lavo-

ratrice madre, o in alternativa il

padre lavoratore, hanno diritto a

tre giorni di permesso retribuito al

mese, in maniera frazionata o

continuativa, a condizione che il

bambino non sia ricoverato a

tempo pieno.

Congedo di due anni

Un congedo retribuito delladurata massima di due anni nel-

l’arco della vita lavorativa finaliz-

zato alla cura e all’assistenza del

figlio, anche maggiorenne, affetto

da handicap in situazione di gra-

vità non ricoverato a tempo pieno

presso strutture specializzate. I

due anni sono il limite massimo

complessivo di congedo straordi-

nario riconoscibile agli interessati

in relazione al singolo portatore di

handicap grave.

I periodi di congedo straordi-nario retribuito rientrano nel limite

massimo globale spettante a cia-

scun lavoratore (vedi art. 4,

comma 2, legge 53/2000) di due

anni di permesso non retribuito

per “gravi e documentati motivi fa-

miliari”. I periodi eventualmente

già fruiti dal dipendente a tale ti-

tolo devono perciò essere detratti

dai due anni previsti per il con-

gedo straordinario retribuito.

Il congedo spetta ad un geni-tore anche quando l’altro genitore

non ne ha diritto.

I periodi di congedo possonoessere fruiti in modo frazionato; in

tal caso tra un periodo e l’altro è

necessaria l’effettiva ripresa del

lavoro.

Durante i periodi di congedospetta un’indennità corrispon-

dente all’ultima retribuzione men-

sile percepita ed il periodo è

coperto da contribuzione figura-

tiva. L’indennità e la contribuzione

figurativa spettano fino ad un im-

porto complessivo massimo, per il

2009, di € 43.276,13. I periodi di

congedo non entrano nel calcolo

della tredicesima mensilità e delle

ferie.

PPIO

PPIO

8

Capitolo quintoFIGLI CON HANDICAP GRAVE

PERISc

PIOPIOPE

RISc

P

IOPIO

Page 9: Periscopio12

Legislazione

Legge 5 febbraio 1992 n. 104 “Legge-quadro per

l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle per-

sone handicappate” .

Legge 8 marzo 2000 n. 53 “Disposizioni per il soste-

gno della maternità e della paternità, per il diritto alla

cura e alla formazione e per il coordinamento dei

tempi delle città”.

Decreto legislativo 26 marzo 2001 n. 151 “Testo unico

delle disposizioni legislative in materia in materia di tu-

tela e sostegno della maternità e della paternità, a

norma dell’articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53”.

Decreto legislativo 23 aprile 2003 n. 115 “Modifiche

ed integrazioni al D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151, re

cante Testo unico delle disposizioni legislative in ma-

teria di tutela e sostegno della maternità e della pa-

ternità, a norma dell’articolo 15 della L. 8 marzo 2000,

n. 53”.

Decreto legge 25 giugno 2008 n. 112 “Disposizioni

urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione,

la competitività, la stabilizzazione della finanza pub-

blica e la perequazione Tributaria” convertito, con

modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008 n. 133.

Decreto legge 1 luglio 2009 n. 78 “Provvedimenti an-

ticrisi, nonché proroga di termini e della partecipa-

zione italiana a missioni internazionali” convertito,

con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009 n. 102.

PERISc PIOPIO

PERISc PIOPIO

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Circolari ministeriali

Dipartimento della Funzione Pubblica – Circolare 16 novembre 2000 n. 14

Ministero del Lavoro – Circolare 7 luglio 2000 n. 43

Contratti Collettivi nazionali di lavoro

CCNL ad integrazione del CCNL per il personale non dirigente degli Enti pubblici non economici

(16/02/1999), sottoscritto in data 14 febbraio 2001.

CCNL per il quadriennio normativo 2002 – 2005 e per il biennio economico 2002 – 2003 relativo all’area

VI della dirigenza.

LE FONTI DI RIFERIMENTO

Circolari ed informative Inpdap

Circolare 29 maggio 2000 n. 24

Circolare 10 luglio 2000 n. 34

Circolare 10 luglio 2000 n. 35

Circolare 27 novembre 2000 n. 49

Circolare 3 agosto 2001 n. 33

Circolare 10 gennaio 2002 n. 2

Informativa 25 ottobre 2002 n. 22

Informativa 29 ottobre 2002 n. 24

Informativa 9 dicembre 2002 n. 33

Informativa 28 febbraio 2003 n. 8

Informativa 11 marzo 2003 n. 15

Informativa 21 luglio 2003 n. 30

Circolare 7 luglio 2008 n. 12

Circolare 10 ottobre 2008 n. 14

Nota informativa 13 marzo 2009 prot. n. 279/PE

Nota informativa 23 giugno 2009 prot. n. 602/PE

Nota informativa 13 luglio 2009 prot. n. 609/PE