piano annuale per l’inlusione · già quindici anni fa, brahm norwich, uno dei massimi studiosi...
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Ministero della Pubblica Istruzione
Istituto Comprensivo Statale
“Laureana Galatro Feroleto”
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Piano Annuale per l’Inclusione Direttiva M 27/12/2012 e C.M. n.8 del 6/3/2013
A.S. 2017/2018
Premessa La realtà quotidiana della nostra scuola, così come quella della nostra società, è contraddistinta dal confronto costante
con l’eterogeneità delle richieste e dei bisogni dei nostri alunni e della comunità intera che gravita attorno al mondo
della scuola. Già quindici anni fa, Brahm Norwich, uno dei massimi studiosi internazionali delle pratiche e politiche
inclusive, aveva evidenziato come nella scuola coesistano quotidianamente tre tipi fondamentali di bisogni educativi ai
quali è necessario rispondere:
- Bisogni comuni, che fanno riferimento a bisogni posseduti da tutti;
- Bisogni specifici, che riguardano aspetti condivisi da alcuni alunni;
- Bisogni individuali, che sono riconducibili esclusivamente ad alcuni alunni e sono differenti da tutti gli altri.
In questa ripartizione, elaborata a livello internazionale, ritroviamo anche la complessità e la ricchezza dei bisogni
tipici della scuola italiana che da quarant’anni, non senza difficoltà, accoglie tutti gli alunni con disabilità nelle classi
comuni e che, negli ultimi anni, ha contribuito a innovare la normativa, creando una risposta ai bisogni educativi degli
alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) e con altre forme di svantaggio di origine socioculturale,
linguistico o clinico.
Nella macrocategoria dei Bisogni Educativi, quindi, convergono tutte quelle necessità educative normali e speciali che
richiedono degli accorgimenti didattici specifici per realizzare una piena inclusione di tutti gli alunni, che si traduce nel
massimo grado possibile di apprendimento rispetto alle proprie potenzialità e di partecipazione alla vita sociale e
comunitaria, sia a scuola, sia nell’extrascuola.
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
A. Rilevazione dei BES presenti: n°
1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 41
minorati vista
minorati udito
Psicofisici 41
2. disturbi evolutivi specifici
DSA
ADHD/DOP 2
Borderline cognitivo
Altro 41
3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)
Socio-economico
Linguistico-culturale
Disagio comportamentale/relazionale
Altro
Totali 84
% su popolazione scolastica 9,45
N° PEI redatti dai GLHO 40
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 4
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 37
B. Risorse professionali
specifiche
Prevalentemente utilizzate in… Sì / No
Insegnanti di sostegno 25 Attività individualizzate e di piccolo gruppo SI
Attività laboratoriali integrate (classi aperte,
laboratori protetti, ecc.)
SI
AEC / Attività individualizzate e di piccolo gruppo NO
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)
NO
Assistenti alla comunicazione / Attività individualizzate e di piccolo gruppo NO
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)
NO
Funzioni strumentali / coordinamento
1 SI
Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)
3 SI
Psicopedagogisti e affini
esterni/interni
/ NO
Docenti tutor/mentor NO
Altro:
Altro:
I dati sopracitati sono riferiti all’A.S. 2016/2017
C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No
Coordinatori di classe e simili
Partecipazione a GLI SI
Rapporti con famiglie SI
Tutoraggio alunni SI
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva SI
Altro:
Docenti con specifica formazione
Partecipazione a GLI SI
Rapporti con famiglie SI
Tutoraggio alunni SI
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
SI
Altro:
Altri docenti
Partecipazione a GLI NO
Rapporti con famiglie SI
Tutoraggio alunni SI
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva SI
Altro:
D. Coinvolgimento personale ATA
Assistenza alunni disabili SI
Progetti di inclusione / laboratori integrati SI
Altro: SI
E. Coinvolgimento famiglie
Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva
SI
Coinvolgimento in progetti di inclusione SI
Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante
SI
Altro:
F. Rapporti con servizi
sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla
sicurezza. Rapporti con CTS / CTI
Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità
SI
Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili
SI
Procedure condivise di intervento sulla disabilità
SI
Procedure condivise di intervento su
disagio e simili SI
Progetti territoriali integrati SI
Progetti integrati a livello di singola scuola SI
Rapporti con CTS / CTI SI
Altro:
G. Rapporti con privato
sociale e volontariato
Progetti territoriali integrati SI
Progetti integrati a livello di singola scuola SI
Progetti a livello di reti di scuole SI
H. Formazione docenti
Strategie e metodologie educativo-
didattiche / gestione della classe SI
Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva
SI
Didattica interculturale / italiano L2 SI
Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)
SI
Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive,
sensoriali…)
SI
Altro:
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo X
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
X
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; X
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola X
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola,
in rapporto ai diversi servizi esistenti; X
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;
X
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;
X
Valorizzazione delle risorse esistenti X
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione
X
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo
inserimento lavorativo.
X
Altro:
Altro:
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di
responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)
La nostra scuola, nel rispetto del diritto allo studio ed in ottemperanza alla legge n. 104/92,
persegue la “politica dell’inclusione” per garantire il successo scolastico non solo degli alunni
portatori di “handicap”, ma anche di quei soggetti con difficoltà di apprendimento, privi della
certificazione di disabilità e/o di dislessia.
L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla
presenza di deficit. In molte classi sono presenti alunni che richiedono speciale attenzione per
una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o
disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua
italiana perché appartenenti a culture diverse. Quest’area dello svantaggio scolastico comprende
alunni con problematiche diverse, dalla disabilità ai disturbi evolutivi specifici o lo svantaggio
socioeconomico, linguistico e culturale.
Al fine di incrementare i livelli d’inclusività, si predispone un protocollo di accoglienza di tutti gli
alunni con BES, ed in particolare:
1) Alunni diversamente abili
L’azione pedagogica e didattica destinata ai diversamente abili è di per sé individualizzata.
Essa prevede due fasi iniziali: l’anamnesi, per acquisire dalla famiglia, dagli insegnanti della scuola
primaria e dagli enti medico-sociali che seguono l’alunno le informazioni necessarie per
determinarne le abilità senso-percettive, psicomotorie, comunicative, cognitive e sociali, e la
diagnosi per accertare le reali capacità dell’allievo secondo il deficit mentale e la sua funzionalità
motoria e sensoriale. Questa analisi spetta al Consiglio di classe e al docente esperto di sostegno,
che procede alla stesura dei profili funzionali, in concertazione con gli operatori medico-sanitari
dell’ASL e con le famiglie. Per ogni alunno viene stilato il P.E.I. (Piano didattico individualizzato),
cioè il documento scolastico di sintesi dei dati conosciuti e di previsione degli interventi. Per gli
alunni diversamente abili si predispongono percorsi didattico-formativi atti a sviluppare e a
promuovere al massimo grado possibile l’autonomia dell’allievo e la sua integrazione nel gruppo
classe e nella scuola. I ragazzi con disturbi lievi sono guidati e sostenuti nel raggiungimento degli
obiettivi programmati, mentre le attività pratiche e laboratoriali saranno utili per facilitare
l’inserimento anche dei ragazzi con gravi disabilità. Gli obiettivi formativi saranno di volta in volta
stabiliti dal Consiglio di Classe e dai docenti di sostegno in base alle reali esigenze e possibilità del
singolo alunno. In linea generale, l’insegnamento di sostegno sarà svolto preferibilmente in
classe. Il curricolo sarà semplificato anche con l’utilizzo di giochi didattici. Le modalità previste si
svilupperanno lungo l’asse affettivo-relazionale, l’asse motorio-prassico e sensoriale e l’asse
cognitivo. Saranno usati metodologie come: l’educazione strutturata, la CAA, la flipped learning,
percorsi guidati in palestra, percorsi di motricità, manipolazioni di materiali.
2) Alunni con disturbo specifico dell’apprendimento (D.S.A.)
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento interessano alcune specifiche abilità dell’apprendimento
scolastico e, particolarmente, le abilità di lettura, di scrittura, di fare calcoli. Sono D.S.A. la
dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia.
Posto nelle condizioni di attenuare o compensare il disturbo, certificato dalla relativa
documentazione medica, l’alunno può raggiungere gli obiettivi di apprendimento previsti.
Pertanto, in presenza di alunni con tali fragilità, i docenti della scuola , con l’ausilio del G.L.I.
(Gruppo di lavoro per l’inclusione) si attiveranno per:
- favorire il successo scolastico,
- prevenire blocchi nell’apprendimento,
- agevolare la piena integrazione sociale e culturale,
- ridurre i disagi formativi ed emozionali.
Le famiglie sono invitate a collaborare con la scuola per perseguire un armonico sviluppo psico-
fisico del proprio figlio attraverso la definizione di un Piano didattico
personalizzato (P.D.P.) condiviso, che tenga conto anche di eventuali suggerimenti degli specialisti
che hanno stilato la documentazione che certifica il D.S.A.
Per i suddetti alunni viene garantito l’utilizzo di strumenti che consentono di evitare l’insuccesso
scolastico e verrà valutato, caso per caso, l’uso di strumenti compensativi, quali ad esempio la
calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo, o l’uso di tabelle, formulari o mappe concettuali.
Nei casi in cui sarà necessario si attueranno misure dispensative, quali la dispensa da lettura ad
alta voce, scrittura veloce sotto dettatura, studio mnemonico.
Ove necessario, saranno concessi tempi più lunghi per le prove scritte, si organizzeranno
interrogazioni programmate e si valuteranno le prove scritte e orali con modalità che tengano
conto del contenuto e non della forma. Verranno considerate le caratteristiche del processo di
apprendimento e verrà valutata la consapevolezza da parte dell’alunno del proprio modo di
apprendere; si metteranno in atto, quindi, le strategie metodologiche e didattiche opportune.
3) Alunni con problematiche diverse
Poiché è compito doveroso della scuola riconoscere i casi per i quali, pur non essendovi
certificazione medica specifica, sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione
della didattica, i Consigli di classe individuano gli allievi che hanno bisogno di una qualche forma di
personalizzazione dell’insegnamento per un più agevole superamento delle proprie difficoltà. La
scuola si impegna ad adottare metodi, strumenti e procedure per adattare la didattica ai bisogni
individuali, riconoscendo per tali alunni la necessità di un percorso didattico personalizzato.
Pertanto gli insegnanti valutano circa l’effettiva convenienza ed efficacia delle strategie da
adottare per il successo dell’alunno ed elaborano un piano di lavoro personalizzato che tenga
conto delle esigenze del ragazzo, con la collaborazione, se possibile, anche della famiglia (il
Consiglio di classe assume proprie decisioni pedagogiche e didattiche opportunamente motivate
e deliberate (DM 27/12/2012 e C.M. n.8 /13).
4) Alunni stranieri
La nostra scuola si pone come obiettivo la piena integrazione di tutti gli alunni che accoglie e
l'educazione interculturale come dimensione trasversale che accomuna tutte le discipline e tutti
gli insegnanti. La presenza di alunni provenienti da altre parti del mondo e di altre lingue è per la
scuola una ricchezza da promuovere e sviluppare. La gestione dell’accoglienza di questi alunni
avviene attraverso gli strumenti che la scuola riterrà eventualmente di adottare, secondo il
Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n.394, quali una commissione di lavoro
formata da un gruppo ristretto di docenti o l’ausilio di un mediatore culturale.
Il lavoro dei docenti prevede di:
definire un protocollo di accoglienza degli studenti stranieri;
programmare attività rivolte a tutti gli studenti allo scopo di diffondere un’educazione
interculturale;
contrastare atteggiamenti di pregiudizio e favorire l’acquisizione di una mentalità aperta al
dialogo, allo scambio e all’accoglienza;
predisporre percorsi personalizzati, adeguati a valorizzare le competenze pregresse
dell’alunno e a superare gli ostacoli linguistici e culturali che possono ostacolare o ritardare
il pieno sviluppo della sua personalità e delle sue conosce
In tutti i casi in cui non sia presente una certificazione clinica, i Consigli di classe, di fronte a
individuate situazioni di difficoltà negli apprendimenti, potranno utilizzare
la scheda di rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali, predisposta dal
Gruppo Tecnico di Ricerca-Azione BES, come punto di partenza per l’analisi
della situazione ed eventualmente la presa in carico “pedagogica”
dell’alunno.
a normativa sui BES fornisce chiare indicazione sui diversi “livelli” organizzativi e istituzionali
coinvolti in questo processo, che rappresentano stimoli interessanti in direzione di una scuola più
inclusiva:
Livelli di intervento Dirigente Scolastico Svolge attività di coordinamento fra tutti i soggetti coinvolti,
convoca e presiede le riunioni collegiali, prende visione del PDP e lo firma.
Consiglio di classe/team -Individuazione BES
- risorse interne(GLI,ins.di sostegno..
-Individuazione BES
-PEI, PDP -Personalizzazione dell’apprendimento attraverso progettazioni di curricoli inclusivi -Valutazione
Gruppo di lavoro per l’inclusione
Composizione
Dirigente scolastico Funzioni strumentali disabilità e POF Insegnanti per il sostegno Docenti disciplinari Educatori professionale/assistenti alla comunicazione Esperti istituzionali o esterni in regime di convenzione con la scuola Referente asl Ente locale Un genitore componente del consiglio d’istituto Un genitore eletto dai genitori degli alunni disabili
Supporto ai consigli di classe nella personalizzazione Confronto sui casi Scelta degli strumenti per la rilevazione, consulenza e supporto su strategie e documentazione degli interventi adottati. Interfaccia con i servizi sociosanitari Analisi e monitoraggio del livello di inclusività della scuola
Tempi: nel mese di settembre, in relazione alle risorse effettivamente
assegnate alla scuola – ovvero, secondo la previsione dell’art. 50 della L.35/2012, alle reti di scuole – il Gruppo provvederà ad un adattamento del Piano, sulla base del quale il Dirigente Scolastico procederà all’assegnazione definitiva delle risorse, sempre in termini “funzionali”;
all’inizio di ogni anno scolastico il Gruppo propone al Collegio dei Docenti una programmazione degli obiettivi da perseguire e delle attività da porre in essere, che confluisce nel Piano annuale per l’Inclusività;
a metà anno scolastico il GLI si riunisce per monitorare l’andamento delle attività e affrontare eventuali problemi emergenti;
al termine dell’anno scolastico, il Collegio dei Docenti procede alla verifica dei risultati raggiunti
inoltre il Gruppo di lavoro per l’inclusione costituisce l’interfaccia della rete dei Centri Territoriali di Supporto (C.T.S.) e dei servizi sociali e sanitari territoriali per l’implementazione di azioni di sistema (formazione, tutoraggio, progetti di prevenzione, monitoraggio, ecc.).
Organi collegiali (Collegio dei Docenti e Consiglio d’Istituto)
Inserimento nel POF della scuola di una “policy”per l’inclusione attraverso l’adozione del PAI
Enti territoriali (Asl, Comuni, provincia ,associazioni) << Perseguire attraverso le reti scolastiche,accordi e intese con i Servizi Sociosanitari territoriali. finalizzati all’integrazione dei servizi “alla persona “ in ambito scolastico.. >> (C.M.8/2013)
Personale ATA presta assistenza agli alunni disabili ove necessario e partecipa ai progetti di inclusione.
Assistente specialistico presta assistenza all’autonomia, all’inclusione e alla comunicazione
Gruppo di Lavoro per l’Handicap Operativo (G.L.H.O., indicato comunemente G.O.)
Composizione
dirigente scolastico o delegato docente coordinatore docenti curricolari docenti di sostegno referente dell’asl e personale medico specializzato genitori altri soggetti coinvolti nel processo educativo
stesura e aggiornamento del bilancio diagnostico e prognostico del P.D.F.;
progettazione e verifica del P.E.I.;
indicare al G.L.I. (ex G.L.H. di Istituto) le ore e le aree di sostegno necessarie nel successivo a.s.;
provvedere ad ogni altro adempimento necessario ad assicurare l’integrazione dell’alunno disabile.
Tempi
si riunisce, salvo diversa necessità, 3 volte l’anno (verifica iniziale e stesura PEI, verifica intermedia e finale)
Dipartimento di sostegno
Composizione
INSEGNANTI DI SOSTEGNO
Gruppo Tecnico di Ricerca-Azione
B.E.S.
Compiti
prende atto di quanto emerso in sede di G.L.I. e di G.O.
fornisce indicazioni e proposte da portare in sede di G.L.I. e di G.O.
si coordina con tutti gli altri dipartimenti per ciò che attiene la programmazione di attività/progetti previsti per una o più discipline in modo integrato.
svolge attività di aggiornamento, informazione e di divulgazione sui B.E.S.
svolge osservazione e monitoraggio nelle classi tramite i competenti Consigli
. predispone ed aggiorna gli strumenti di lavoro per la promozione di una didattica inclusiva.
Finalità generali del protocollo
- Definizione di procedure e prassi condivise di carattere amministrativo e burocratico. - Definizione dei ruoli delle diverse figure coinvolte.
- Modalità condivise di prima conoscenza, coinvolgimento dei genitori per la conoscenza dell’alunno. - Criteri di inserimento nelle classi - Accoglienza nelle classi, presentazione al Consiglio di classe.
- Modalità concordate di progettazione didattico-educativa personalizzata. - Coinvolgimento delle famiglie in progetti di inclusione. - Promuovere progetti che favoriscono l’inclusione.
- Documentare e diffondere le buone pratiche.
Funzione Strumentale Disabilità
Tale funzione strumentale coordina le risorse disponibili per i BES (disabilità, DSA, BES);
collabora con il Dirigente Scolastico per predisporre tutte le attività volte ad assicurare l’integrazione e l’inclusione scolastica;
si avvale della collaborazione dei componenti della Commissione Disabilità;
si avvale della collaborazione di un referente D.S.A. e di un referente B.E.S.
coordina le attività mirate all’integrazione e all’inclusione scolastica (classi aperte, laboratori integrati misti, tirocini di orientamento al lavoro), sia all’interno che all’esterno della scuola;
intrattiene i rapporti tra la scuola e i soggetti esterni (famiglie, ASL, Enti territoriali, volontari, cooperative, aziende);
svolge attività di aggiornamento, informazione e di divulgazione sulle tematiche dell’handicap, dell’integrazione e dell’inclusione.
Referente D.S.A. e B.E.S
Collabora con i Consigli di Classe e con il Dirigente
Scolastico per predisporre tutte le attività volte ad assicurare
la redazione dei P.D.P.
Svolge attività di aggiornamento, informazione e di
divulgazione sui D.S.A.
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
All’inizio di ogni anno scolastico viene presa in considerazione, in sede di G.L.I., l’opportunità di individuare specifici percorsi di formazione e aggiornamento degli insegnanti, concernenti tematiche riferite ai casi specifici di B.E.S. presenti nella scuola e al miglioramento delle politiche di inclusione, anche attraverso la sperimentazione di metodologie innovative. Corsi di formazione su tematiche BES (intesa come macro area comprendente tutte le forme di disagio derivanti da situazioni clinicamente certificate e non). Tali corsi devono mirare all'acquisizione di modalità e tecniche d'intervento didattico per il potenziamento delle abilità strumentali, anche grazie all'uso delle nuove tecnologie per la didattica. Successivi corsi possono essere previsti su tematiche specifiche via via emergenti nel corso
dell'anno, tenendo anche conto degli alunni in ingresso , delle future rilevazioni o delle evoluzioni di situazioni esistenti e in itinere. L'aggiornamento si avvarrà di consultazione di materiale bibliografico ed informatico, software, banche dati in rete.
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive Non fare “Parti uguali tra disuguali”
Valutare un alunno in difficoltà coinvolge in modo responsabile sia il singolo docente che il consiglio di classe nella sua interezza. La difficoltà sta nel comprendere gli effettivi obiettivi raggiunti senza indulgere in "aiuti" né pretendere risposte non adeguate alla condizioni di partenza.
Per i Bes in particolare, se necessario, si attuano deroghe per le bocciature e validazione anno anche se il numero delle assenze ha raggiunto il limite stabilito. Per i disabili si tiene conto dei risultati conseguiti nelle varie aree. Per i DSA si effettuano valutazioni che privilegiano le conoscenze e le competenze di analisi, sintesi e collegamento piuttosto che la correttezza formale. Saranno previste verifiche orali e compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera). Si farà uso di strumenti e mediatori didattici nelle prove di verifica sia scritte che orali (mappe concettuali, mappe mentali).
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Per l’organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola si tiene conto: - dell’organico di sostegno; - della possibilità di implementare metodologie didattiche inclusive quali l’apprendimento cooperativo, il Tutoring, apprendimento fra pari, …; - della precedente esperienza scolastica dell’alunno;
- della documentazione medica (Diagnosi Funzionale, Certificazione di handicap della commissione medica, altre certificazioni medico-specialistiche); - delle indicazioni fornite dalla famiglia. Alla base del piano esiste un modello di flessibilità che deve vedere inclusi soprattutto i docenti di sostegno. Quando il coordinamento tra il lavoro dei docenti curriculari e quello dei docenti di sostegno è meno efficace, si può effettuare un lavoro di osservazione degli insegnanti delle reciproche attività didattiche e, successivamente, scambiare momentaneamente i ruoli. L'insegnante è di sostegno alla classe, prima ancora che all'alunno, pertanto il suo orario deve tenere conto dell'orario delle discipline "sensibili" ma anche degli eventuali momenti dove i lavori di gruppo e quelli laboratoriali sono fondamentali nell'attività didattica.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti
La scuola si propone di effettuare consultazioni informativo-gestionale con CTS e CTI in seguito alle quali saranno utilizzati le eventuali risorse messe a disposizione. Inoltre, nel caso verrà concessa, usufruirà del servizio di assistenza educativa messo a disposizione dai diversi comuni dove ricade la nostra istituzione scolastica, che intende utilizzare le figure degli assistenti educativi quali supporto a tutte le attività finalizzate all'inclusività.
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative
- Non ci scegliamo gli alunni; non ci scegliamo neanche le famiglie - E’ nostro preciso dovere costruire pazientemente e con determinazione un rapporto di fiducia con la famiglia, basandolo su una comunicazione aperta al confronto e alla discussione. E’ necessario una equilibrata distribuzione e distinzione dei ruoli educativi tra scuola e famiglia, dove diventa essenziale negoziare la relazione educativa. La scuola intende adottare una “policy” specifica ed esplicita, finalizzata al coinvolgimento attivo delle famiglie, che prevede strategie e interventi a tutti i livelli, rivolti non solo ai genitori degli alunni in difficoltà: la sensibilizzazione di tutta la comunità educante, attraverso interventi formativi e informativi, in relazione all’esistenza di bisogni educativi speciali e alle modalità di personalizzazione degli interventi educativi da parte della scuola, rappresenta un “facilitatore” di contesto ,che può offrire molte opportunità/risorse, oltre a ridurre le probabilità di incomprensione.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi. Una cultura inclusiva deve tener conto delle diversità come risorsa. II curriculo non è da ritenersi solo cognitivo, ma anche motorio ed espressivo. Alcune disabilità potenziano, inoltre, altre abilità ed è bene che il docente le potenzi facendo assumere agli alunni ruoli da leader o tutor nei lavori di gruppo, che magari sono stati strutturati apposta per usufruire di queste abilità. Lo sviluppo di un curriculo deve tenere conto dei vari stili di apprendimento e la didattica inclusiva utilizza: tutoring, gruppi cooperativi, Didattica di problemi reali, adattamento delle discipline ai bisogni reali dell'alunno. Si attuerà in tre fasi. 1. Insegnamento/Apprendimento che procede tenendo conto della pluralità dei soggetti e non dell’unicità del docente e dei programmi da completare; 2. valorizzazione delle competenze di cittadinanza e della costruzione di un progetto di vita; 3. sostegno ampio e diffuso e capacità della scuola di rispondere alle diversità degli alunni di cui il sostegno individuale è solo una parte.
Valorizzazione delle risorse esistenti. La scuola si impegna a valorizzare le risorse professionali esistenti sia all’interno della scuola stessa che all’esterno, come è già stato fatto coinvolgendo alunni nei laboratori, attivando lavori di gruppo sia in classe che fuori. Il gruppo operativo di sostegno si è adoperato a formulare un progetto con lo scopo di promuovere la creazione di uno “spazio ascolto” finalizzato alla consulenza per famiglie e docenti. Scopo del progetto è offrire al territorio un servizio di supporto e consulenza sull’organizzazione didattica, fornito da insegnanti con significative esperienze e competenze nel sostegno dei Bisogni Educativi/Emotivi Speciali . Gli insegnanti non saranno soli nell’organizzazione e nella gestione di questo servizio, ma saranno affiancate da figure esperte, quali tecnici della riabilitazione, psicologi, operatori dell’Unità Multidisciplinare, operatori del CTS operante in provincia e genitori con qualificate esperienze.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione. - Assistenti ai materiali ed alla gestione delle nuove tecnologie di supporto, assistenti alla comunicazione, assistenti educatori. - Gruppi di varie associazioni di volontariato presenti sul territorio. - Potenziamento della biblioteca scolastica con acquisizione di audio libri e testi in forma digitale. - Creazione di laboratori con software specifici (sintetizzatori vocali). - Realizzazione di progetti di recupero pomeridiani. - Le strutture dei PEI e PDP potrebbero essere elaborate con una struttura in formato elettronico in modo da essere allegati ai futuri registri digitali. ( software SOFIA ed. ERICKSON)
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. La scuola dedica un’attenzione particolare, con progetti di accoglienza mirati, a tutti gli alunni nella fase di inserimento, provenienti dai diversi ordini di scuole (Infanzia, Primaria) o da altre scuole . Allo stesso modo, per gli alunni con BES in nuovo ingresso, la scuola, in collaborazione con la famiglia e con la scuola di provenienza ed eventualmente con i servizi coinvolti, si attiva, tramite incontri dedicati, per acquisire tutte le informazioni utili alla conoscenza dell’alunno, al fine di rendere più agevole ed esaustiva l’elaborazione del P.E.I. o del P.D.P..
Finalità del PAI
Scopo del Piano Annuale per l’Inclusività (P.A.I.) è fornire un elemento di riflessione nella predisposizione del POF. Non va inteso come un ulteriore adempimento burocratico, bensì come uno strumento che possa contribuire ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e sulla trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei
“risultati” educativi, per creare un contesto educante dove realizzare concretamente la scuola “per tutti e per ciascuno” (nota di chiarimento n. 1551 del 27/06/2013).
Il Piano Annuale dell'Inclusione è uno strumento di monitoraggio e di valutazione per documentare la capacità dell'Istituto di migliorare le proprie azioni formative e richiede l'individuazione di finalità ben precise, ovviamente coerenti con le politiche di inclusione messe in campo concretamente.
Fermo restando le competenze del consiglio di classe in ordine alla individuazione degli alunni con BES e all'eventuale elaborazione, monitoraggio e documentazione dei relativi PDP, è necessario che tutte le componenti dell'azione educativa – docenti, famiglie, alunni – partecipino attivamente alla promozione di una cultura dell'inclusione che si riferisce a tutti gli alunni, perché ciò rappresenta la base più autentica di una comunità scolastica, che è anche comunità educativa.
Sulla base dell'INDEX per l'Inclusione, messo a punto da un organismo internazionale, il Centre for Studies on Inclusive Education (CSIE), un ente indipendente che nel corso degli anni è diventato un punto di riferimento per la promozione dell'inclusione nel sistema scolastico, abbiamo individuato le tre dimensioni che saranno oggetto di monitoraggio e valutazione per il prossimo a.s. 2016/2017.
L'Index offre una serie di materiali per consentire ad alunni, insegnanti, genitori, dirigenti e amministratori (ma anche ai membri più estesi della comunità locale) di progettare per la propria realtà scolastica un ambiente inclusivo in cui le diversità siano motore per il miglioramento della scuola. L'Index promuove uno sviluppo inclusivo per così dire dall'interno perché muove dalle conoscenze, dalle esperienze e dalle rappresentazioni dei suoi attori, e analizza la scuola nella dimensione delle politiche (il progetto complessivo che la guida e l'insieme delle decisioni che mirano al cambiamento), delle pratiche (le attività e i metodi di insegnamento e l'utilizzo proficuo delle risorse disponibili) e in quella fondamentale della cultura (i valori e le convinzioni che la ispirano).
Concretamente gli indicatori dell'Index consentono un esame dettagliato della scuola per superare gli ostacoli all'apprendimento e alla partecipazione, per favorire la realizzazione del successo formativo di ogni studente e per creare comunità solidali.
Sulla base di tali indicatori è stato elaborato un questionario per insegnanti, studenti e genitori al fine di diffondere la cultura dell'inclusione e di valutare il miglioramento della scuola in questo ambito fondamentale. Tale questionario, allegato 1 a questo documento, sarà proposto all'inizio del prossimo anno scolastico, per valutare il livello di inclusività della scuola, e al termine dell'anno scolastico, per rilevare eventuali auspicabili segnali di miglioramento.
Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data
Deliberato dal Collegio dei Docenti in data
Allegati:
Proposta di assegnazione organico di sostegno e altre risorse specifiche (AEC, Assistenti
Comunicazione, ecc.)
Modelli PEI/ PDP
Griglie osservative
Protocollo accoglienza