platelminti-trematodi lez5
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• Corpo appiattito dorso ventralmente
• Costituito da un “sacco muscolo-cutaneo”
• Privi di cavità generale del corpo riempito da un tessuto connettivale detto parenchima nel quale si trovano gli organi
PlatelminitiPlatelminiti
• Sono per lo più ermafroditi• Producono uova spesso
opercolate ed esolecitiche. Il tuorlo è prodotto dai vitellogeni
• MONOXENI o ETEROXENI • Spesso con fasi di
moltiplicazione larvale asessuata che si alterna a fasi di riproduzione sessuata
PlatelminitiPlatelminiti
• L’apparato digerente è a fondo cieco o assente
• L’assorbimento di sostanze semplici avviene attraverso il tegumento
• L’emoglobina e altre sostanze ad alto peso molecolare sono digerite dall’intestino
PlatelminitiPlatelminiti
MONOGENEA a ciclo diretto, parassiti esterni dei pesci
DIGENEA a ciclo indiretto, richiedono uno o più ospiti intermedi, parassiti dei vertebrati e rivestono un ruolo importante in medicina umana e veterinaria
La classe TREMATODA si divide in due sottoclassi principali:
• Ectoparassiti di organismi acquatici (pesci)
• Vivono adesi alla cute, branchie ecc. dell’ospite definitivo
TrematodiTrematodimonogeneimonogenei
I trattamenti possono rivelarsi poco efficaci e particolarmente nocivi per:
Nelle popolazioni selvatiche i parassiti possono essere di poca rilevanza mentre in cattività possono causare importanti problematiche.
L’ambiente
I pesci trattati
La salute del consumatore
SPECIE COMUNI
Sparus aurata (orata)
Dicentrarchus labrax (spigola)
Sparicotyle chrysophrii Diplectanum aequansFurnestinia echeneis
Sparidae
• Detti comunemente DISTOMI• Tutti endoparassiti• Vivono nei dotti biliari, nel tratto
alimentare e nel sistema vascolare dell’ospite definitivo
TrematodiTrematodiDIGENEIDIGENEI
• La superficie esterna è costituita da uno strato sinciziale che prende il nome di tegumento (spesso munito di spine) per distinguerlo dalla cuticola non vitale che ricopre invece il corpo dei nematodi.
DIGENEIDIGENEI
L’adulto presenta due ventose, una orale (VO) anteriore (al fondo si apre l’apertura orale) e una ventrale (VV) che permettono l’adesione ai tessuti
DIGENEIDIGENEI
(VO)
(VV)
L’intestino può essere diviso in due rami ciechi semplici (Opistorchis)
DIGENEIDIGENEI
oppure suddiviso in ramificazioni come in Fasciola
• L’assorbimento di sostanze semplici a basso peso molecolare (glucosio, aminoacidi) avviene attraverso il tegumento
• L’emoglobina e altre sostanze ad alto peso molecolare sono digerite dall’intestino
DIGENEIDIGENEI
Un sistema nervoso semplice che consiste in cordoni longitudinali connessi anteriormente a due gangli
DIGENEIDIGENEIUn apparato escretore
(con cellule a fiamma)
• Sono tutti Ermafroditi (eccetto le specie del genere Schistosoma)
• E’ possibile sia l’autofertilizazione, sia la fecondazione crociata
DIGENEIDIGENEI
L’apparato riproduttivo maschile è formato da due testicoli con due dotti deferenti che si uniscono nella tasca del cirro contenente la vescicola seminale e il cirro, necessario per la fecondazione
DIGENEIDIGENEI
L’apparato riproduttivo femminile è formato da un unico ovaio dal quale si diparte l’ovidotto. L’ovidotto si espande e all’interno la cellula uovo si circonda del vitello secreto dai vitellogeni e avviene la formazione del guscio.
DIGENEIDIGENEI
L’ uovo passa nell’utero, si indurisce e viene espulso attraverso il poro genitale che si trova adiacente alla ventosa ventrale.
DIGENEIDIGENEI
L’ uovo nella maggior parte delle specie è opercolato. Non sono opercolate le uova degli Schistosomi
Ciclo biologico eteroxeno
• Alternanza di una moltiplicazione sessuata, allo stadio adulto nell’ospite definitivo, con produzione di uova contenente una larva detta miracidio
• con una generazione asessuata, allo stadio di larva nel mollusco gasteropode ospite intermedio, con formazione di generazione di larve “figlie” (sporocisti, redie (prime e seconde) e cercarie)
• Le cercarie fuoriescono dal mollusco e si incistano in metacercarie (o nell’ambiente o in un ospite intermedio)
• L’ospite definitivo si infetta per ingestione delle metacercarie
DIGENEIDIGENEI
In base alla localizzazione del parassita nell’uomo si distinguono tre tipi di patologie
DISTOMATOSI POLMONARI: Paragonimus
DISTOMATOSI INTESTINALI/URINARIE: Fasciolopsis, Heterophyes, Metagonimus,
Schistosoma
DISTOMATOSI EPATICHE: Fasciola, Clonorchis, Opistorchis, Dicrocoelium
DIGENEIDIGENEI
DISTOMATOSI EPATICHE : Fasciola, Clonorchis, Opistorchis
Sono causate da almeno 13 specie di trematodi digenei che si localizzano a livello del fegato e/o delle vie biliari
I vermi adulti risiedono nei dotti biliari intraepatici, nella colecisti e nel dotto pancreaticodi mammiferi carnivori quali felini e canidi.
Sono trasparenti, di colore giallastro e forma lanceolata. Cuticola priva di spine.
Le uova sono deposte (alcune migliaia al giorno per verme) nei dotti.
Clonorchis sinensis
Le uova sono ovoidali, giallo-brune, misurano 28-30x14-16 µm. Si distinguono per la presenza di un anello lungo la circonferenza e di un tubercolo all’estremità opposta.
Clonorchis sinensis
Con la bile le uova raggiungono il lume intestinale e vengono emesse all’esterno con le feci
Il ciclo prevede due ospiti intermedi (il primo è una lumaca, il secondo un pesce d’acqua dolce) ed un ospite definitivo mammifero.
Clonorchis sinensis
•L‘uovo si apre una volta ingerito da chiocciole acquatiche del genere Parafossarulus.
• Il miracidio dà origine a una sporocisti dalla quale originano redie che producono cercarie. Le cercarie nuotano nell’acqua e penetrano nei pesci.
•Se l’uomo ingerisce pesce infestato, crudo o poco cotto, le metacercarie, liberate nel duodeno risalgono I dotti biliari dove maturano in 3-4 settimane.
• Endemico in Asia: Cina, Corea, Taiwan, Giappone (in via di eliminazione), Vietnam e Siberia.
• 25 milioni di persone infestate
Clonorchis sinensisEpidemiologia
Clonorchis sinensis
•Il consumo di pesce d’acqua dolce crudo o scarsamente cotto, ma anche marinato, seccato o affumicato, in cui sono presenti le metacercarie, è responsabile dell’infezione umana.
•E’ frequente in cani e gatti che si nutrono di pesce crudo e fungono da reservoirs, contribuendo con le loro feci alla contaminazione ambientale: ZOONOSI.
• Gli adulti sono causa infiammazione e ostruzione intermittente a livello dei dotti biliari intra- ed extra-epatiche e del parenchima.
•Infezioni avanzate e croniche possono portare a cirrosi e colangiocarcinoma del fegato.
•La gravità del quadro patologico è in rapporto con la carica parassitaria.
Clonorchis sinensis - patologia
•L’infestazione spesso è asintomatica.
•I sintomi principali sono febbre, anoressia, dolori addominali, diarrea, nausea, subittero, epatomegalia con fegato di consistenza normale. Il quadro può simulare un’epatite virale.
•Diagnosi attraverso la ricerca delle uova nelle feci.
•Può essere trattato con Praziquantel.
Clonorchis sinensis - sintomi
Agenti eziologici della opistorchiasi umana.
I vermi adulti, di colore arancione, con estremità simile alla punta di una lancia, di lunghezza variabile fra i 5 ed i 7 mm.
DISTOMATOSI EPATICHEOpisthorchis felineus
Opistorchis felineusCorpo appiattito più o meno allungato assottigliato
anteriormente
Ventosa orale
Testicoli
Vitellogeni
Ovaio
Utero
Opisthorchis felineus
Il ciclo biologico di questi vermi piatti si compie in presenza di tre differenti ospiti: i mammiferi (uomo, carnivori), i molluschi ed i pesci di acqua dolce.
Quando le uova vengono ingerite da molluschi d’acqua dolce (Bithynia) il miracidio dà origine ad una sporocisti dalle quali originano redie che producono nella stagione calda le cercarie. Le cercarie penetrano attraverso il tegumento e si incistano nella muscolatura di varie specie di pesci d’acqua dolce.
Se l’uomo (altri canivori – cane, gatto, felini) ingerisce pesce infestato, crudo o poco cotto, le metacercarie, dal duodeno risalgono i dotti biliari dove maturano.
O. felineus
OPISTORCHIASI: SINTOMI
Anoressia Dolori addominali Stanchezza Perdita di peso Ittero
COLANGIOCARCINOMA
•Le persone affette da opistorchiasi possono risultare asintomatiche per anni.
•La sintomatologia può manifestarsi già dopo 10-26 giorni dall’ingestione del pesce con febbre, dolore addominale, anoressia, diarrea, aumento di volume della milza e del fegato.
Opisthorchis felineus
•La patogenicità è dovuta ad azioni spogliatrici, distruttive e meccaniche, irritative e tossiemiche
•La diagnosi si base sulla ricerca delle uova nelle feci.
•In alcune regioni del mondo sono disponibili dei test sierologici per l’individuazione di anticorpi.
Opisthorchis felineus
Opisthorchis felineus
O. felineus è diffuso in prossimità dei laghi e corsi d’acqua in vari Paesi della Federazione Russa (1,6 milioni di persone infette)
E’ presente in Europa (Italia compresa) ed Asia
Opisthorchis felineus fu descritto per la prima volta in Italia nel 1884 da Rivolta in gatti e cani.
1884 O. felineus prima segnalazione in 3 gatti a Pisa
(2003) 2 a Perugia (2006) 8 dal lago Trasimeno
(2007) 2 a Terni
(2007) 21 a Bolsena
(2008) 2 a Bolsena
CASI UMANI (2010) 50 in Valle D’Aosta
Il Ministero della Salute(2007/2008)
ISTITUTO ZOOPROFILATTICOLAZIO e TOSCANA
2 progetti di ricerca
Indagare sull’epidemiologia della parassitosi e dei diversi ospiti
intermedi e definitivi
5741 ESEMPLARI
616 Lago Bolsena
5125 Lago Bracciano
25 POOL 184 POOL
TOTALE 209 POOL
Univ. Tor Vergata: 1° ospite intermedio Bithynia spp.
6 POOL POSITIVI (2,9%)
3 Lago di Bolsena (12%) 3 Lago di Bracciano (1,6%)
Campionamento Sito di raccolta N° pool POSITIVI Identificativo sequenza
8 Lago di Bracciano 1 BR81
10 Lago di Bracciano 1 BR101
17 Lago di Bolsena 2 BO171/2
19 Lago di Bracciano 1 BR191
25 Lago di Bolsena 1 BO251
16 specie di pesceIZS
801 esemplari esaminati
AnguillaBarboCarpaCoregoneLuccio
Solo la Tinca è risultata positiva
2° ospite intermedio
De Liberato et al., 2010
IZS 5 specie di animali
Ratto 5Volpe 5Cane 13Gatto 31 POSITIVONutria 27
Esemplari
Ospite definitivo
Ministero della Salute nota informativa del 27/02/2008 su “Emergenza dell’opistorchiasi nell’Italia centrale” suggerisce di imporre nella commercializzazione controllata dei prodotti a rischio l’indicazione “da consumarsi previa cottura o congelamento a -20° C per una settimana”
Diverse abitudini alimentari
ASL Ordinanze Specifiche (maggio 2010)
. Fasciola hepatica
•Fasciola hepatica è un trematode molto diffuso, parassita delle vie biliari di molti animali domestici ed in particolare di bovini ed ovini e accidentalmente nell’uomo
• Parassitosi cosmopolita, in aumento con l’uso dell’ agricoltura e zootecnia biologica.
.
DISTOMATOSI EPATICHE
. Fasciola hepatica
• Il verme adulto è lungo 20-30 mm e largo 8-12 mm, con ventosa anteriore terminale e ventosa ventrale
.
DISTOMATOSI EPATICHE
.
•L’adulto vive nei dotti biliari e nella cistifellea e si nutre di sangue. •Ogni giorno vengono espulse 5000-50000 uova con le feci. •L’uovo matura nell’ambiente; il miracidio fuoriesce nell’acqua e nuota in cerca del mollusco (Limnea). Penetrato nella lumaca dà origine a sporocisti dalle quali originano redie che producono cercarie.
Fasciola hepatica
.
•Fuoriuscite dal mollusco le cercarie si portano sui vegetali dove perdono la coda incistandosi in metacercarie.•Ingerite da erbivori o accidentalmente dall’uomo migrano attraverso l’intestino e la cavità peritoneale verso il parenchima epatico e quindi verso I dotti biliari.•Ancorati con la ventosa ventrale si nutrono di sangue da ulcere emorragiche causate dalla ventosa orale.
Fasciola hepatica
Uovo
Fasciola hepatica
Miracidio di Fasciola hepatica. Questo stadio larvale, ciliato e non in grado di nutrirsi, ha circa 24 ore per trovare l’ospite specifico
Redia e cercaria di Fasciola hepatica.
. Fasciola hepatica
La fasciolosi è una zoonosi. Si calcola vi siano da 2,5 a 17 milioni di soggetti infestati con una popolazione a rischio di 180 milioni.Attualmente i paesi più colpiti con prevalenze superiori al 10% sono Bolivia, Perù, Porto Rico
.
L'ospite definitivo più comune è la pecora, nel cui intestino si schiudono le cisti; le fasciole, che hanno ormai l'aspetto di adulti, vanno a localizzarsi nel fegato risalendo le vie biliari e provocano lesioni ed emorragie, causando in tal modo una grave malattia detta cachessia dei ruminanti
La distomatosi epatica è una parassitosi prevalentemente dei ruminanti che mantengono il ciclo.
DISTOMATOSI EPATICHE Fasciola hepatica
•Nell’uomo l’infestazione può essere asintomatica.
•La sintomatologia consiste in disturbi addominali, epatomegalia, febbre, eosinofilia. Stati di epatite-epatosi.
•La fase acuta è relativa alla migrazione del parassita che provoca gravi lesioni meccaniche e tossiche a carico del parenchima epatico. Nei casi gravi, anemia e granulomi da accumulo di uova.
DISTOMATOSI EPATICHE Fasciola hepatica
Schistosoma mansoni Schistosoma haematobium
• Sessi separati.• I vermi adulti misurano 10-15 mm.
Il maschio, piatto e allungato, si ripiega su se stesso formando il canale ginecoforo in cui alloggia la femmina, cilindrica e più lunga del maschio
Schistosoma spp.• L’uomo si infesta in
ambienti di acqua dolce mediante penetrazione cutanea della cercaria.
• Tramite la circolazione arriva al cuore, polmoni e circolazione portale intraepatica.
Schistosoma spp.• I vermi immaturi (schstosomuli) maturano e raggiungono le vene
del mesentere (S.mansoni) o della vescica (S. haematobium) dove vivono gli adulti e avviene la deposizione delle uova.
Schistosoma spp.• Le uova non opercolate maturano e passano attraverso la parete
dei vasi dell’intestino (o della vescica) mediante la spina di cui sono dotate e sono espulse con le feci dell’ospite (S. mansoni) o con le urine (S. haematobium).
S. mansoni S. haematobium
Schistosoma spp.• Arrivate nell’acqua dolce dall’uovo esce il miracidio che deve
trovare il 1° ospite intermedio: mollusco gasteropode polmonato del genere Biomphalaria (S. mansoni) o Bulinus (S. haematobium).
Biomphalaria Bulinus
Schistosoma spp.• Riproduzione sessuata come sporocisti e formazione di centinaia
di cercarie che, uscite dal mollusco, nuotano nell’acqua per infestare un nuovo ospite
Schistosoma spp.• S. mansoni diffuso in Africa e parte orientale del Sud America• S. haematobium è diffuso nell’Africa sub sahariana
Schistosoma spp.• S. mansoni diffuso in Africa e parte orientale del Sud America• S. haematobium è diffuso nell’Africa sub sahariana
Schistosoma spp.• Antropoparassitosi e zoonosi• Circa 250 milioni di persone infestate dalle varie specie di
Schistosoma, 600 milioni a rischio di infezione
Patologia-sintomi della bilharziosi• Dermatiti causate dalla penetrazione delle cercarie• Sintomi legati alle reazioni dei tessuti contro le uova: forma intestinale – febbre, anemia, emorragie gastro-intestinali,
polipi intestinali. Nel fegato causano epatomegalia, splenomegalia, ascite.
forma vescicale – lesioni granulomatose ed ematuria. Cancro alla vescica associato alle infestazioni croniche