politecnico di milano sede territoriale di cremona questioni ambientali nella gestione del...
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Politecnico di MilanoPolitecnico di MilanoSede territoriale di CremonaSede territoriale di Cremona
Questioni ambientali nella gestione del territorio: Questioni ambientali nella gestione del territorio: strumenti e casi studio nell’area cremonesestrumenti e casi studio nell’area cremonese
Gli effetti economici dei vincoli Gli effetti economici dei vincoli ambientali nel processo produttivo ambientali nel processo produttivo agricolo della pianura cremoneseagricolo della pianura cremonese
9 giugno 2006, Cristina Cici, , Alberto Benedetti,
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Il territorio rurale è stato inteso dalla normativa vigente come una risorsa con una duplice funzione:
è considerato un bene ad utilizzo privato, di interesse produttivo, è considerato un bene pubblico.
Ma la prima funzione viene subordinata al pubblico interesse, secondo cui il territorio rurale è offerto come bene ad uso pubblico in virtù degli aspetti paesaggistici, ambientali, culturali, storici
ed architettonici che esso esprime.
La libera conduzione dello spazio agricolo da parte dei proprietari viene fortemente e in vario modo limitata al fine di sviluppare al massimo gli interessi pubblici.
Queste limitazioni, (che si esplicano nella legislazione in diverse forme di divieti), non possono essere senza conseguenze per il mondo agricolo, in quanto vanno a influenzare negativamente la
libertà degli imprenditori, costretti a non poter: aggiornare i metodi di produzione (ad es. non potendo effettuare movimentazioni di terra che
permetterebbero l’uso dei nuovi macchinari), razionalizzare l’uso delle materie prime (ad es. a non poter eseguire un riordino irriguo che porterebbe ad un più razionale e meno dispersivo uso dell’acqua di irrigazione) e così via.
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“L’attivazione di pratiche agricole coerenti con gli obbiettivi di tutela potrà essere oggetto di incentivi economici”
(Ptcp, Normativa, Capo III-Disciplina del territorio, art. 16)
Questa frase (unico riferimento ad una qualche forma di risarcimento nei confronti degli agricoltori) non ha trovato seguito in alcuna norma o specifica che in qualche modo andasse
praticamente a individuare le modalità attraverso cui gli agricoltori, potessero presentare una qualche forma di richiesta a tal proposito, o potessero andare a quantificare il loro grado di
perdita sulla produzione lorda vendibile.
Il diritto degli agricoltori ad un’indennità compensativa a fronte dell’utilizzo di “pratiche compatibili con la necessità di salvaguardare l’ambiente e di conservare lo spazio naturale, in particolare applicando sistemi di produzione agricola sostenibile”
(“buone pratiche agricole”) è sancito anche dalla normativa europea, Regolamento 1257/1999, il che avvalora il concetto che per l’agricoltore che vi aderisce vi è
una perdita economica.Questo studio si propone di determinare un possibile protocollo di stima
al fine di individuare: in che grado le diverse aree risentono delle limitazioni e dei vincoli imposti dalla
legislazione, i diversi gradi di perdita sulla percentuale lorda vendibile delle aziende agricole
presenti sul territorio cremonese
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La legge della Regione Lombardia n. 12/2005 prevede che in sede di pianificazione territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp):
-vengano individuate le aree agricole, -vengano definite norme per la loro gestione d’uso e tutela paesistico - ambientale, “nonché specifiche norme di valorizzazione, di uso e di tutela, in rapporto con strumenti di pianificazione e programmazione regionali”.
In seguito all’entrata in vigore di questa legge è stata condotta l’analisi del materiale descrittivo a corredo del Ptcp cremonese approvato nel 2003, nonché delle osservazioni presentate dalle categorie economiche agricole interessare e delle successive controdeduzioni prodotte dalla Provincia.
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Le valutazioni della Libera Associazione Agricoltori Cremonese riguardo alla pianificazione in corso
Riconoscimento dell’importanza del
settore agro-zootecnico e del paesaggio come frutto dell’opera degli agricoltori
Riconoscimento agli agricoltori del ruolo di “tutori e garanti” dell’ambiente
Riconoscimento della terra come bene di proprietà privata
Determinazione di equi indennizzi
Riconoscimento del diritto ma nessun identificazione di criteri di stima tramite
indicatori
Mancata quantificazione
Attenzione nell’individuare
i limiti di uso del suolo
Priorità delle esigenze paesistiche-ambientali rispetto alla
conduzione agricola
Discrezionalità nell’indirizzare le risposte
Accoglimento Dialogo tra le parti
Riconoscimento della facoltà di aderire o meno alle misure agro-ambientali della Pac
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Assenso alle richieste pur non rilevando incoerenze fra un’agricoltura imprenditoriale e
competitiva e l’obbiettivo del Ptcp di rinaturalizzare fasce del territorio né con le indicazioni per favorire un’ agricoltura che
minimizzi gli impatti sull’ambiente
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Eccessivi limiti alla libertà imprenditoriale
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aTutela di livello
nazionale
Tutela di livello regionale
Aree di pregio naturalisticoMonumenti naturaliPopolamenti arboreiAree di pregio faunisticoPlisCentri strorici
Tutela introdotta dal Ptcp
SinPianalto della MelottaCorsi d’acquaTomba Morta-Le formoseScarpateFontaniliZone umideRete ecologicaAree archeologiche
Corsi d’acquaBellezze naturaliAree archeologicheGiardini StoriciSicAree individuate dal Pai
Esame delle ricadute
territoriali della
pianificazione in atto
rispetto agli interessi
del mondo agricolo
Salvaguardia introdotta
dal Ptcp
Infrastrutture esistentiFunzioni di interesse sovracomunaleNuove infrastrutture
Orientamenti forniti dal Ptcp
Componenti primarie del paesaggioComponenti secondarie del paesaggioPaesaggi agricoli
Perdita rispetto alla produzione lorda
vendibile
Azienda monocolturale
Azienda zootecnica altamente
specializzata
Analisi aziendale Classificazione delle aziende in
base alla PLV media per ha
Azienda zootecnica
conproduzione foraggera
Analisi ricadute territorialiClassificazione delle limitazioni in
base al grado di vincolo
Vincoli strutturali
Vincolitecnici
agronomici
Indirizzzi di rinaturalizzazione e di attenzione al
contesto
Suddivisione in bacini a differente grado di perdita rispetto allaproduzione lorda
vendibile
Perdita rispetto alla produzione lorda
vendibile
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(tn1) Corsi d’acqua naturali/artificiali(tn2) Bellezze naturali(tn3) Aree archeologiche(tn4) Giardini Storici(tn5) Sic(tn6) Aree individuate dal Pai
Tutele Nazionali
Tutele Regionali
(tr1) Riserve naturali(tr2) Monumenti naturali(tr3) Popolamenti arborei(tr4) Aree di pregio faunistico/vegetazionale(tr5) Plis
(tp1) Sin(tp2) Pianalto della Melotta(tp3) Corsi d’acqua naturali/artificiali(tp4) Tomba Morta-Le formose(tp5) Scarpate(tp5) Fontanili(tp7) Zone umide(tp8) Rete ecologica
Tutele Provinciali
(s1) Infrastrutture esistenti(s2) Funzioni di interesse sovracomunale(s3) Nuove infrastrutture
Salvaguardie
(o1) Componenti primarie del paesaggio(o2) Componenti secondarie del paesaggio(o3) Paesaggi agricoli
Orientamenti
Esplorazione delle banche dati per individuare i vincoli presenti sul territorio
Divieto di alterare i caratteri paesistici
Divieto di praticare
l’agricoltura
Divieto di alterare la qualità ecologica
Divieto di alterare la qualità morfologica
Divieto di edificare
Divieto di alterare la qualità acq.sup
Indirizzo di utilizzare pratiche più idonee col contesto e di rinaturalizzazione
Individuazione dei dati più significativi
Esplorazione delle banche dati per individuare le aree interessate da indicazioni del Ptcp
AZIENDE monocolturali
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L’esistenza del vincolo implica la tutela dei caratteri paesistici nelle porzioni di territorio interessate, e la sua apposizione impone, di fatto, il divieto di distruggere e di introdurre alcuna modificazione che possa recare pregiudizio all’aspetto esteriore e alla qualità estetico visuale che è oggetto di protezione, tra cui anche i caratteri naturali della vegetazione esistente. La presenza del vincolo, impone quindi all’agricoltore, delle limitazioni nella gestione dell’azienda.Inoltre, le difficoltà per l’agricoltore aumentano se il vincolo è presente in modo frammentato all’interno dei terreni condotti dell’azienda. Quindi si è ritenuto opportuno calcolare la dimensione media aziendale per la provincia di Cremona, approssimandola ad una cella di 500 metri di lato. Infine si è quantificato il numero di aree tutelate presenti nella cella.
A1Densità
poligonale aree
tutelate
A2Frammentazione
aree tutelate
Normalizz.0-10
Aggreg.
Normalizz.0-10
A=A1*A2Grado di vincolo
dovuto al divieto di alterare i caratteri paesistici
Divieto di alterare i caratteri paesistici
AZIENDE monocolturali
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B1Densità
poligonale aree
sottratte
BGrado di vincolo
dovuto alla sottrazione
di aree
Normalizz.0-10
Divieto di praticare
l’agricoltura
Nelle aree ad elevato pregio faunistico, vegetazionale e nelle aree prossime alle sponde dei fiumi le esigenze di tutela sono tali da vietare l’esercizio dell’agricoltura in qualsiasi forma (erbacee non permanenti ne quelle arboree).
Si è pertanto calcolata la densità poligonale delle aree sottratte all’uso agricolo.
AZIENDE monocolturali
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C1Densità
poligonale aree
tutelate per qualità ecologica
C2Qualità biotica aree
tutelate per qualità ecologica
C3Cap.prot. acq.sott
aree tutelate
per qualità ecologica
Normalizz.0-10
Aggreg.
C=C1*(10+C2+C3)Grado di vincolo
dovuto al divieto di alterare i caratteri ecologici
Ricod.1-5Normaliz.0-10
Ricod.1-5Normaliz.0-10
Divieto di alterare la qualità ecologica
Si è calcolata l’entità delle aree tutelate per l’elevata qualità ecologica. Poiché in queste aree sono permesse solo quelle attività compatibili con i caratteri ecologici dell’area si è anche svolta un’analisi e classificazione del territorio sulla base della qualità biotica (derivante dalla matrice di compatibilità fisico-naturali realizzata in fase di redazione del Ptcp) e sulla base della capacità protettiva nei confronti delle acque sotterranee (derivante dalla base informativa pedologica dell’E.R.S.A.L.).
AZIENDE MONOCOLTURALI
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Il grado di divieto di realizzare interventi di carattere edificatorio e/o di ristrutturazione che comportino un aumento delle superfici o delle volumetrie comporta per l’agricoltore delle notevoli limitazioni dal punto di vista strutturale della propria azienda agricola (si pensi all’impossibilità di ampliare ad esempio un deposito).
D1Densità
poligonale aree
inedificabili
DMancata
Redditivitàdovuta alla
inedificabilità
Normalizz.0-10
Divieto di edificare
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aAZIENDE MONOCOLTURALI
E2Capacità
produttiva dei suoli tutelati per qualità morfologica
E1Densità
poligonale aree tutelate per qualità morfologica
Normalizz.0-10
Aggreg.
E=E1*E2Grado di vincolo
dovuto al divieto di alterare i caratteri morfologici
Ricod.1-5Normaliz.0-10
Divieto di alterare la qualità morfologica
Si è calcolata l’entità delle aree tutelate per qualità morfologica. Le aree che risentono di più di tale limitazione sono quelle in cui è maggiore la necessità di effettuare alterazioni di carattere morfologico quali bonifiche, escavazioni, movimentazioni di terra, sistemazioni del terreno e in genere manomissione diretta del suolo, ossia quelle aree che presentano una minor attitudine all’uso agricolo. Si è pertanto effettuata anche un’analisi e una classificazione del territorio in questo senso (derivante dalla base informativa pedologica dell’E.R.S.A.L.).
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aAZIENDE MONOCOLTURALI
Si è calcolata l’entità delle aree tutelate. Inoltre, poiché a risentire maggiormente di tale vincolo sono quelle aree che presentano una scarsa capacità protettiva nei confronti delle acque superficiali, si è svolta un’analisi e una classificazione del territorio in tal senso (derivante dalla base informativa pedologica dell’ E.R.S.A.L.).
F2Cap. prot. acq. sup.
aree tutelate per qualità acq. sup
F1Densità
poligonale aree tutelate per qualità acq. sup
Normalizz.0-10
Aggreg.
Ricod.1-5Normaliz.0-10
Divieto di alterare la qualità acq.sup
F=F1*F2Grado di vincolo
dovuto al divieto di alterare la qualità
acq.sup
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aAZIENDE MONOCOLTURALI
Si sono considerate le indicazioni fornite dal Ptcp al fine di orientare l’operato della amministrazioni locali verso pratiche più idonee col contesto ambientale. Idoneità che deriva dalla lettura della Carta delle opportunità insediative realizzata in base alla matrice di compatibilità fisico-naturali realizzata in fase di redazione del Ptcp. Si quindi effettuata una classificazione del territorio in base alle limitazioni che deriverebbero dall’applicazioni di tale indicazioni. Oltre a ciò il Ptcp indirizza le aree in prossimità dei corsi d’acqua verso pratiche di rinaturalizzazione. Queste indicazioni interessano in maggior misura le aree in cui la presenza di vegetazione nei pressi di corsi d’acqua è più scarsa. Si è pertanto svolta un’analisi e classificazione del territorio in tal senso.
G1Idoneità all’
esercizio agricolo
G2Rinaturalizzazione corsi
d’acqua
Aggreg.
G= G1+G2Grado di vincolo
dovuto all’applicazione degli indirizzi che favoriscono pratiche agricole più
idonee con il contesto e la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua
Ricod.1-5Normaliz.0-10
Normaliz.0-10
Indirizzo di utilizzare pratiche più idonee col contesto e di rinaturalizzazione
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aAZIENDE MONOCOLTURALI
Suddivisione in bacini a differente grado di vincolo
A1Densità
poligonale aree
tutelate
A2Frammentazione
aree tutelate
B1Densità
poligonale aree
sottratte
C1Densità
poligonale aree
tutelate per qualità ecologica
C2Qualità biotica aree
tutelate per qualità ecologica
C3Cap.prot. acq.sott
aree tutelate
per qualità ecologica
E2Capacità
produttiva dei suoli tutelati per qualità morfologica
E1Densità
poligonale aree tutelate per qualità morfologica
Normalizz.0-10
Aggreg.
Normalizz.0-10
A=A1*A2Grado di vincolo
dovuto al divieto di alterare i caratteri paesistici
Divieto di alterare i caratteri paesistici
BGrado di vincolo
dovuto alla sottrazione
di aree
Normalizz.0-10
Normalizz.0-10
Aggreg.
C=C1*(10+C2+C3)Grado di vincolo
dovuto al divieto di alterare i caratteri ecologici
Ricod.1-5Normaliz.0-10
Normalizz.0-10
Aggreg.
E=E1*E2Grado di vincolo
dovuto al divieto di alterare i caratteri morfologici
Ricod.1-5Normaliz.0-10
Ricod.1-5Normaliz.0-10
Divieto di praticare
l’agricoltura
Divieto di alterare la qualità ecologica
Divieto di alterare la qualità morfologica
D1Densità
poligonale aree
inedificabili
DMancata
Redditivitàdovuta alla
inedificabilità
Normalizz.0-10
Divieto di edificare
F2Cap. prot. acq. sup.
aree tutelate per qualità acq. sup
F1Densità
poligonale aree tutelate per qualità acq. sup
Normalizz.0-10
Aggreg.
Ricod.1-5Normaliz.0-10
Divieto di alterare la qualità acq.sup
F=F1*F2Grado di vincolo
dovuto al divieto di alterare la qualità
acq.sup
G1Idoneità all’
esercizio agricolo
G2Rinaturalizzazione corsi
d’acqua
Aggreg.
G= G1+G2Grado di vincolo
dovuto all’applicazione degli indirizzi che favoriscono pratiche agricole più
idonee con il contesto e la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua
Ricod.1-5Normaliz.0-10
Normaliz.0-10
Indirizzo di utilizzare pratiche più idonee col contesto e di rinaturalizzazione
A+B+C+0.5D+E+F+0.7G
ENormalizz.0-10
DNormalizz.0-10
ANormalizz.0-10
BNormalizz.0-10
FNormalizz.0-10
CNormalizz.0-10
GNormalizz.0-10
Aggreg.
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aAZIENDE MONOCOLTURALI
(tn1) Corsi d’acqua naturali/artificiali(tn2) Bellezze naturali(tn3) Aree archeologiche(tn4) Giardini Storici(tn5) Sic(tn6) Aree individuate dal Pai
Tutele Nazionali
Tutele Regionali
(tr1) Riserve naturali(tr2) Monumenti naturali(tr3) Popolamenti arborei(tr4) Aree di pregio faunistico/vegetazionale(tr5) Plis
(tp1) Sin(tp2) Pianalto della Melotta(tp3) Corsi d’acqua naturali/artificiali(tp4) Tomba Morta-Le formose(tp5) Scarpate(tp5) Fontanili(tp7) Zone umide(tp8) Rete ecologica
Tutele Provinciali
(s1) Infrastrutture esistenti(s2) Funzioni di interesse sovracomunale(s3) Nuove infrastrutture
Salvaguardie
(o1) Componenti primarie del paesaggio(o2) Componenti secondarie del paesaggio(o3) Paesaggi agricoli
Orientamenti
Esplorazione delle banche dati per individuare i vincoli presenti sul territorio
H1Densità
poligonale aree
tutelate
Normalizz.0-10
Divieto di realizzare nuovi impianti zootecnici
specializzati e/o ampliare quelli esistenti
Individuazione dei dati più significativi e successiva
individiazione di indici
Esplorazione delle banche dati per individuare le aree interessate da indicazioni del Ptcp
HGrado di vincolo
dovuto al divieto di realizzare/ampliare allevamenti
specializzati
Indicazioni espresse dal Ptcp sulla compatibilità degli
allevamenti zootecnici col territorio
G3Compatibilità con l’esercizio
zootecnico
GGrado di vincolo
dovuto all’applicazione degli indirizzi sulla compatibilità degli allevamenti
zootecnici col territorio
Ricod.0-5Normaliz.0-10
Suddivisione in bacini a differente grado di vincolo
H+0.7GAggreg.
AZIENDE ZOOTECNICHE SPECIALIZZATE
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fica
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(tn1) Corsi d’acqua naturali/artificiali(tn2) Bellezze naturali(tn3) Aree archeologiche(tn4) Giardini Storici(tn5) Sic(tn6) Aree individuate dal Pai
Tutele Nazionali
Tutele Regionali
(tr1) Riserve naturali(tr2) Monumenti naturali(tr3) Popolamenti arborei(tr4) Aree di pregio faunistico/vegetazionale(tr5) Plis
(tp1) Sin(tp2) Pianalto della Melotta(tp3) Corsi d’acqua naturali/artificiali(tp4) Tomba Morta-Le formose(tp5) Scarpate(tp5) Fontanili(tp7) Zone umide(tp8) Rete ecologica
Tutele Provinciali
(s1) Infrastrutture esistenti(s2) Funzioni di interesse sovracomunale(s3) Nuove infrastrutture
Salvaguardie
(o1) Componenti primarie del paesaggio(o2) Componenti secondarie del paesaggio(o3) Paesaggi agricoli
Orientamenti
Esplorazione delle banche dati per individuare i vincoli presenti sul territorio
Divieto di alterare i caratteri paesistici
Divieto di praticare
l’agricoltura
Divieto di alterare la qualità ecologica
Divieto di alterare la qualità morfologica
Divieto di realizzare
allevamenti
Divieto di alterare la qualità acq.sup
Indirizzo di utilizzare pratiche più idonee col contesto e di rinaturalizzazione
Individuazione dei dati più significativi
Esplorazione delle banche dati per individuare le aree interessate da indicazioni del Ptcp
AZIENDE ZOOTECNICHE TRADIZIONALI
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Fas
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assi
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a
Suddivisione in bacini a differente grado di vincolo
A1Densità
poligonale aree
tutelate
A2Frammentazione
aree tutelate
B1Densità
poligonale aree
sottratte
C1Densità
poligonale aree
tutelate per qualità ecologica
C2Qualità biotica aree
tutelate per qualità ecologica
C3Cap.prot. acq.sott
aree tutelate
per qualità ecologica
E2Capacità
produttiva dei suoli tutelati per qualità morfologica
E1Densità
poligonale aree tutelate per qualità morfologica
Normalizz.0-10
Aggreg.
Normalizz.0-10
A=A1*A2Grado di vincolo
dovuto al divieto di alterare i caratteri paesistici
Divieto di alterare i caratteri paesistici
BGrado di vincolo
dovuto alla sottrazione
di aree
Normalizz.0-10
Normalizz.0-10
Aggreg.
C=C1*(10+C2+C3)Grado di vincolo
dovuto al divieto di alterare i caratteri ecologici
Ricod.1-5Normaliz.0-10
Normalizz.0-10
Aggreg.
E=E1*E2Grado di vincolo
dovuto al divieto di alterare i caratteri morfologici
Ricod.1-5Normaliz.0-10
Ricod.1-5Normaliz.0-10
Divieto di praticare
l’agricoltura
Divieto di alterare la qualità ecologica
Divieto di alterare la qualità morfologica
H1Densità
poligonale aree in cui
vige il divieto di realizzare allevamenti
HGrado di vincolo
dovuta al divieto di realizzare
allevamenti
Normalizz.0-10
Divieto di realizzare
allevamenti
F2Cap. prot. acq. sup.
aree tutelate per qualità acq. sup
F1Densità
poligonale aree tutelate per qualità acq. sup
Normalizz.0-10
Aggreg.
Ricod.1-5Normaliz.0-10
Divieto di alterare la qualità acq.sup
F=F1*F2Grado di vincolo
dovuto al divieto di alterare la qualità
acq.sup
G1Idoneità
all’esercizio agricolo
G2Rinaturaliz
zazione corsi
d’acqua
Aggreg.
G=0.5(G1+G2)+G3Grado di vincolo
dovuto all’applicazione degli indirizzi che favoriscono pratiche più idonee
con il contesto e la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua
Normaliz.0-10
Indirizzi espressi dal Ptcp
0.5(A+B+C+E+F)+0.7G+H
ENormalizz.0-10
HNormalizz.0-10
ANormalizz.0-10
BNormalizz.0-10
FNormalizz.0-10
CNormalizz.0-10
GNormalizz.0-10
G3Idoneità
all’esercizio
zootecnico
Ricod.0-5Normaliz.0-10
Ricod.0-5Normaliz.0-10
Aggreg.
AZIENDE ZOOTECNICHE TRADIZIONALI
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STIMA DELLA PERDITA PER ETTARO, RISPETTO ALLA PRODUZIONE LORDA VENDIBILE PER TIPOLOGIA DI AZIENDA AGRICOLA INDIVIDUATA
Individuati i gradi di vincolo che gravano sulla libera conduzione dei propri terreni da parete di un’azienda agricola la Libera ci ha fornito i dati (fonte S.I.A.R.L. del 2005) e le equazioni di estimo agrario la determinare la PLV per le diverse tipologie di aziende individuate:• aziende monocolturali: PLV di € 1.463/ha all’anno, da noi approssimato a 1.500€/ha,• aziende zootecniche specializzate: PLV di € 4.407/ha, da noi approssimato a 4.400€/ha,• aziende zootecniche tradizionali: PLV di 6.485€/ha, da noi approssimato a 6.500€/ha.
Si è determinata la percentuale di perdita della PLV per le diverse classi di vincolo individuate, in accordo con i rappresentanti della Libera.
AZIENDE monocolturali CERIALICOLE
• 5 accusano una perdita del 20% sulla PLV,
• 4 accusano una perdita del 16% sulla PLV,
• 3 accusano una perdita del 12% sulla PLV,
• 2 accusano una perdita del 8% sulla PLV,
• 1 accusano una perdita del 4% sulla PLV,
• 0 non accusano perdite.
AZIENDE ZOOTECNICHE SPECIALIZZATE
• 5 accusano una perdita del 60% sulla PLV,
• 4 accusano una perdita del 48% sulla PLV,
• 3 accusano una perdita del 36% sulla PLV,
• 2 accusano una perdita del 24% sulla PLV,
• 1 accusano una perdita del 12% sulla PLV,
• 0 non accusano perdite.
AZIENDE ZOOTECNICHE TRADIZIONALI
• 5 accusano una perdita del 40% sulla PLV,
• 4 accusano una perdita del 32% sulla PLV,
• 3 accusano una perdita del 24% sulla PLV,
• 2 accusano una perdita del 16% sulla PLV,
• 1 accusano una perdita del 8% sulla PLV,
• 0 non accusano perdite.
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E’ stato invece possibile effettuare una somma della superficie agricola utilizzata dalle aziende degli associati aggregata alla dimensione comunale (per tutti e 115 comuni della provincia cremonese). Successivamente si e prodotta una quantificazione, alla scala comunale, determinando un ipotetico valore minimo e massimo di perdita per ettaro. Si è supposto, per assurdo, che nel primo caso tutte le aziende si trovino localizzate nella porzione di territorio meno vincolata del comune analizzato, e di contro, nel secondo caso, si trovino nella parte di territorio maggiormente vincolata e quindi denuncino la maggiore perdita rispetto alla produzione lorda vendibile.
LA QUANTIFICAZIONE DELLA PERDITA RISPETTO ALLA PRODUZIONE LORDA VENDIBILE AGGREGATA ALLA DIMENSIONE COMUNALE
0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 4500 5000 5500 6000
1
2
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cl1 (Ha)
cl2 (Ha)
cl3 (Ha)
cl4 (Ha)
cl5 (Ha)
0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 4500 5000 5500 6000
1
2
cl5 (Ha)
cl4 (Ha)
cl3 (Ha)
cl2 (Ha)
cl1 (Ha)
cl0 (Ha)
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LA QUANTIFICAZIONE DELLA PERDITA RISPETTO ALLA PRODUZIONE LORDA VENDIBILE DISAGGREGATA PER TIPOLOGIA DI
AZIENDA AGRICOLA
Per verificare i risultati ottenuti abbiamo voluto effettuare il calcolo del grado di vincolo su tre aziende campione esemplificative delle tre tipologie individuate. Per poter far ciò ne abbiamo ridigitalizzato i perimetri dopo aver georeferenziato le immagini che le rappresentavano, estrapolate dai terminali della Libera tramite un programma che ne ha permesso la “cattura”dell’immagine a video. Non è stato possibile eseguire questa procedura, evidentemente piuttosto lunga, su tutto il territorio per avere tutti i perimetri delle aziende.Per ogni tipologia di azienda è stato effettuato il calcolo già descritto per definire il grado di vincolo, solo che è stata utilizzata come unità di indagine non la cella di 100 metri di lato ma i vari perimetri dei diversi campi che fanno parte delle singole aziende, e normalizzando i risultati utilizzando come valore massimo quello individuato precedentemente per i diversi sotto indicatori.
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L’azienda da noi presa come esempio per quantificare la perdita rispetto alla PLV ha un’estensione di 71,69 ettari, ed è composta da più perimetri aziendali. In condizioni ottimali, ossia in assenza di vincoli, avrebbe una PLV di circa € 107.533 all’anno (1500 €/ha).
AZIENDA MONOCULTURALE CEREALICOLA
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Siamo andati a discretizzare i perimetri aziendali al fine di sovrapporli alla grigia dei gradi di vincolo. Dall’intersezione dei dati abbiamo potuto calcolare la perdita di PLV per ogni perimetro aziendale, che varia per il 4.4% e il 16% (valore massimo possibile 20%).
AZIENDA MONOCULTURALE CEREALICOLA
AZIENDA MONOCULTURALE CEREALICOLA
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L’azienda, nella sua totalità, risente delle limitazioni imposte dalla normativa perdendo il 12.32% della sua PLV, ossia 13.245 € l’anno.
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AZIENDA MONOCULTURALE CEREALICOLA
L’azienda da noi presa come esempio per quantificare la perdita rispetto alla PLV ha un’estensione di 121 ettari, ed è composta da più perimetri aziendali. In condizioni ottimali, ossia in assenza di vincoli, avrebbe una PLV di circa € 536.332 all’anno (4400 €/ha).
AZIENDA ZOOTECNICA SPECIALIZZATA
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Siamo andati a discretizzare i perimetri aziendali al fine di sovrapporli alla grigia dei gradi di vincolo. Dall’intersezione dei dati abbiamo potuto calcolare la perdita di PLV per ogni perimetro aziendale, che varia per il 36,94% e il 60% (valore massimo possibile 60%).
AZIENDA ZOOTECNICA SPECIALIZZATA
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L’azienda, nella sua totalità, risente delle limitazioni imposte dalla normativa perdendo il 46,61% della sua PLV, ossia circa 249.982 € l’anno.
AZIENDA ZOOTECNICA SPECIALIZZATA
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L’azienda da noi presa come esempio per quantificare la perdita rispetto alla PLV ha un’estensione di 100 ettari, ed è composta da più perimetri aziendali. In condizioni ottimali, ossia in assenza di vincoli, avrebbe una PLV di circa € 650.702 all’anno (6500 €/ha).
AZIENDA ZOOTECNICA TRADIZIONALE
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Siamo andati a discretizzare i perimetri aziendali al fine di sovrapporli alla grigia dei gradi di vincolo. Dall’intersezione dei dati abbiamo potuto calcolare la perdita di PLV per ogni perimetro aziendale, che varia per il 22.87% e il 39.6% (valore massimo possibile 40%).
AZIENDA ZOOTECNICA TRADIZIONALE
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L’azienda, nella sua totalità, risente delle limitazioni imposte dalla normativa perdendo il 30,47% della sua PLV, ossia 198.276 € l’anno.
AZIENDA ZOOTECNICA TRADIZIONALE
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GRAZIE PER LA VOSTRA CORTESE ATTENZIONE
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Poiché non è stato possibile reperire i perimetri di tutte le aziende degli associati (dato che alla Libera gli è consentito solo la consultazione e non l’esportazione dell’informazione), l’analisi è stata condotta su tutto il territorio agricolo provinciale, escludendo tutte le aree urbanizzate, le infrastrutture - rispettive pertinenze, il reticolo idrografico e gli specchi d’acqua. Il calcolo dei diversi gradi di vincolo è stato effettuato in modalità discreta. Per compiere il passaggio dalla dimensione continua a quella discreta, degli strati informativi delle banche dati utilizzate, si è modificato l’algoritmo di “discretizzazione” del software Gis ArcView. Il quale, tramite il pacchetto Spatial Analyst, passa dalla dimensione continua a quella discreta solo se l’informazione continua, contenuta in una cella (di lato dato), ne occupa almeno il 50 % della propria superficie. Si è preferito quindi, realizzare la griglia di indagine realizzata in ambiente Cad, al fine di poter considerare, nel successivo passaggio in ambiente Gis, come celle di indagine anche quelle celle in cui l’informazione continua sia inferiore del 50% (si è assunto il 2% di copertura). Si è optato per tale percorso poiché si è constatato che le tradizionali procedure in ambiente Gis (nello specifico ArcView 3.x con pacchetto Spatial Analyst) avrebbero prodotto una sottostima delle preziose informazioni recuperate. Inoltre abbiamo ritenuto fondamentale non solo verificare la presenza assenza delle singole informazioni (strati informativi) ma anche la quantificazione delle stesse. Con tali impostazioni il territorio provinciale di Cremona è stato discretizzato in 179.727 celle di lato 100 metri (per una superficie complessiva pari a 179.727 ettari).
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La Libera Associazione Agricoltori Cremonesesottolinea che:
- nella prov. di Cremona, l’ambiente, che il Ptcp vuole tutelare, coincide con il territorio agricolo,- la forte vocazione tipica della provincia nei confronti del settore agricolo, riconosciuta a livello nazionale e mondiale, - il paesaggio cremonese è tipicamente funzionale all’agricoltura in quanto creato appositamente dagli agricoltori nel corso dei secoli, (es. rete di canali per la bonifica e l’irrigazione) funzionalmente all’attività agricola,
chiede di:- continuare ad usufruire di quanto da loro costruito nei secoli, secondo regole soprattutto economiche e non solo di sostenibilità ambientale,
propone di:- potenziare e sostenere lo sviluppo economico del settore agricolo-territoriale, non come semplice “paesaggio agricolo”,(come per il Ptcp) ma soprattutto come fornitore di materia prima, acquirente di mezzi e servizi, così da ottenere di conseguenza, la conservazione e valorizzazione del paesaggio agrario e di quanto gli agricoltori hanno costruito e mantenuto per secoli.
La Provincia di Cremonaafferma che:
-il Ptcp conferisce di massima priorità alla tutela del suolo dai fenomeni diffusivi e dispersivi dell’espansione urbana-non rileva incoerenze tra la tutela del territorio proposta e la possibilità di una forma di agricoltura moderna e competitiva
ha tenuto conto delle osservazioni:-aggiungendo fra gli obiettivi del Ptcp il consolidamento dei fattori di sviluppo delle attività agricole.
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La Libera Associazione Agricoltori Cremonesesottolinea che:
- la terra è non solo una risorsa finita (da preservare) ma anche un bene privato,- imporre l’adesione a determinate pratiche comporta la lesione del principio di proprietà, - alcune attività, come agricoltura biologica e agriturismo, individuate come contropartite alle conseguenze degli indirizzi individuati per l’agricoltura provinciale, non possano di certo avere nel medio termine una diffusione ampia e generalizzata
chiede un esplicito riferimento in merito :-al rimborso degli eventuali danni subiti in seguito alle perdite di reddito derivanti dall’introduzione di norme restrittive e di ridimensionamento del valore fondiario dei terreni, a favore di opere pubbliche. - alla “libera”e “volontaria” adesione alla diffusione di tali pratiche.
La Provincia di Cremonaafferma che:
-concorda sulla necessità di contributi provinciali o comunali, da fornire agli agricoltori che rispettano le normative ambientali, -la tutela costituisce uno strumento per salvaguardare le aree agricole dalle espansioni di insediamenti urbani e industriali
ha tenuto conto delle osservazioni:-modificando l'art. 16 della normativa inserendo la possibilità di favorire la realizzazione di reti ecologiche in zone agricole mediante adeguate politiche di incentivi economici.
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La Libera Associazione Agricoltori Cremoneseafferma che nel Ptcp:
- alcuni indirizzi contenuti sono generici e vaghi,- manca una puntuale definizione terminologica basata su riscontri tecnici, e ciò può creare confusioni al momento del recepimento e dell’applicazione da parte delle amministrazioni locali - i vincoli e gli indirizzi espressi sono astratti rispetto ai caratteri dell'agricoltura locale nonché incompatibili, a volte, con le leggi vigenti (es.prati stabile e marciti) -oltre a salvaguardare gli ambiti con un elevato indice di naturalità,le prescrizioni vengono estese alle aree limitrofe (es. rinaturalizzazione dei corsi d’acqua e rete ecologica)
sottolinea che-decretare l’incompatibilità all’attività agricoltura per una porzione di territorio così vasta, è un grave rischio per l’economia del territorio, e risulta incoerente e scientificamente poco sostenibile.
propone di:-eliminare le indicazioni che spingono verso l’estensione dei vincoli dei parchi - rivedere e approfondire le prescrizioni e gli indirizzi indicati sulla base di ulteriori indagini che tengano conto delle caratteristiche salienti dell’economia e del territorio cremonese.
La Provincia di Cremonaafferma che:
-il ripristino naturalistico non ha proporzioni gigantesche e può coesistere con un’attività agricola moderna ed efficiente,- le attività agricole non sempre sono compatibili con il sistema paesistico-ambientale,- le disposizioni del Ptcp non penalizzano solo le attività agricole .
ha tenuto conto delle osservazioni:-rendendo più chiare le parti del Ptcp che la Libera lamenta come incongruenti e ambigue,-limitando al minimo delle aree soggette a salvaguardia, di ridurre il più possibile gli effetti negativi per le attività agricole.
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La Libera Associazione Agricoltori Cremonesesottolinea che:
- il Ptcp si propone di orientarele risorse comunitarie delle misure agro-ambientali, in funzione della sensibilità delle aree,- questo concetto rappresenta un abuso sia dei poteri dell’amministrazione provinciale che del rispetto della normativa comunitaria,- questo concetto rappresenta una grave prevaricazione della libertà imprenditoriale degli agricoltori, in quanto le risorse comunitarie sono ad accesso libero e volontario,- tra gli obbiettivi primari della Pac, al contrario, vi è la necessità di rendere competitiva l’agricoltura della Comunità Europea,
chiede che:- il concetto venga eliminato,- la messa in atto di pratiche “compatibili con l’ambiente” volte a “minimizzare” qualunque forma di impatto siano escusivamente su base volontaria, incentivata economicamente.
La Provincia di Cremonaafferma che:
-concorda che gli interventi di naturalizzazione e di costruzione della rete ecologica devono basarsi su adesione volontaria degli operatori agricoli da incentivare economicamente-ritiene anche che un imprenditore possa essere orientato nelle proprie scelte, anche attraverso facilitazioni di varia natura e supporti conoscitivi
ha tenuto conto delle osservazioni:-modificando alcuni passaggi del documento direttore al fine di rendere più chiare le indicazioni del Ptcp.
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La Libera Associazione Agricoltori Cremonesesottolinea che:
- il mondo agricolo ha avuto poche occasioni per poter esprimere la propria posizione - anche nei momenti in cui c’è stato confronto, il settore agricolo è rimasto coinvolto solo in modo marginale nonostante il suo maggior coinvolgimento rispetto agli altri settori.
chiede che:-in un futuro nelle commissioni vengano inseriti anche esperti in materia ambientale, quali agronomi, periti agrari, agrotecnici od esperti agricoltori.
La Provincia di Cremonaconcorda:
-sulla richiesta di opportuni momenti di confronto e di coordinamento nell'ambito di progetti che riguardino strutture di servizi per imprese agricole,-con la necessità di effettuare approfondite valutazioni delle aree agricole durante la progettazione delle infrastrutture
ha tenuto conto delle osservazioni:-effettuando alcuni incontri che hanno consentito di colmare in parte le lacune a riguardo.
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