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AssociazioneItaliana OperatoriSanitarIStomaterapia
Stoma Siting
Documento di Posizionamento
AIOSS - SIC
2013
AssociazioneItaliana OperatoriSanitarI diStomaterapia
societàitaliana
di chirurgia
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Finito di stampare nel settembre 2013,per i caratteri di Editpress S.r.l., Castellalto (TE)
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Prendendo spunto dai documenti di posizionamento esistenti sot-toscritti in America da Wound Ostomy Continence Nurses(WOCN) in collaborazione con l’American Society of Colon &Rectal Surgeons (ASCRS) e con l’American Urological Associa-tion (AUA), l’Associazione Italiana Operatori Sanitari Stomatera-pisti (AIOSS) e la Società Italiana di Chirurgia (SIC) redigono edapprovano congiuntamente il presente documento in data 27 Luglio2013.
La realizzazione del documento intende formalizzare e raccoman-dare il posizionamento preoperatorio del sito della stomia – accom-pagnato da un colloquio – per tutti i pazienti sottoposti adintervento chirurgico che preveda il confezionamento di una stomiaenterale o urinaria.
Date oggi per certe le conseguenze in termini di prevenzione dellecomplicanze, di promozione della qualità della vita, delle cure e diesiti di salute, ma anche di riduzione della spesa sanitaria, l’AIOSSe la SIC auspicano che detti benefici possano presto contraddistin-guere tutte le realtà chirurgiche e urologiche del nostro Paese.
Presentazione
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Il raggiungimento di una soddi-sfacente qualità di vita per lepersone stomizzate è lo scopoultimo dell’attività del team sa-nitario multiprofessionale che siprende carico di diversi aspetti:eliminare/controllare la sintoma-tologia legata alla malattia, pre-venire/ridurre le complicanzepost-operatorie, favorire il selfmanagement sia dello stoma, siadella patologia di base (se an-cora presente).
Tra i fattori che supportano il re-cupero fisico, sociale e psichicodella persona stomizzata si pos-sono annoverare:la tecnica chirurgica di con-•fezionamento dello stoma,la sede di confezionamento•della derivazione, la completa padronanza nella•gestione dello stoma, l’adozione di un sistema di•raccolta degli effluenti affi-dabile,
la presenza di personale pre-•parato e strutture sanitariededicate di riferimento.
Le associazioni di infermieristomaterapisti hanno da tempoindividuato nei primi due puntisopra elencati, le fasi che nelpercorso riabilitativo della per-sona con stoma influiscono pro-fondamente sull’adattamentoalla presenza di questo nuovoorgano1.
Nei primi articoli della “Cartainternazionale dei diritti dellostomizzato” elaborata per laprima volta al Bay Front Medi-cal Centre Ostomy Fair in Flo-rida nel 1976 e revisionata nel2003 a Francoforte durante il se-minario della European OstomyAssociation, sono riportati i ca-pisaldi dell’infermieristica sto-materapica.
Il documento, dopo aver men-
Introduzione
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zionato al primo articolo il di-ritto di ricevere informazionipreoperatorie sui benefici deri-vanti dall’intervento chirurgico,nel secondo articolo recita il di-ritto di: “Avere una stomia benconfezionata e situata in una po-sizione appropriata in modo chepossa essere adeguatamente ge-stita”.
Recentemente questi principisono stati adottati e raccoman-
dati anche da alcune associa-zioni nazionali di medici chi-rurghi tra cui la ASCS(American Society of Colon &Rectal Surgeons)2 e l’AUA(American Urological Associa-tion)3.
Questo documento si focalizzasulla scelta della sede più idoneaper allestire uno stoma, ossia suldisegno preoperatorio della sto-mia.
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Si tratta di una tecnica che costi-tuisce il primo passo verso ilprocesso di riabilitazione dellapersona con stoma. Va attuatapreoperatoriamente e consisteessenzialmente nella selezionedel sito di posizionamento dellostoma.
In tale occasione è possibileanche instaurare un rapporto difiducia con il paziente (e la suafamiglia) che consenta di:
valutare le sue conoscenze•sulle motivazioni dell’inter-vento e del confezionamentodi uno stoma;valutare le sue caratteristiche•fisiche e i suoi bisogni psico-logici (che possono incideresulla scelta della sede dellastomia);iniziare un percorso educa-•tivo finalizzato all’autono-mia nella gestione del nuovoorgano4.
Cos’è
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Mediante l’osservazione e la va-lutazione della conformazioneaddominale e delle sue modifi-che al variare di postura, si vuoleindividuare un’area cutanea ab-bastanza ampia e pianeggiante(priva cioè di cicatrici, ferite epliche cutanee) e lontana dastrutture anatomiche come le sa-lienze ossee, l’ombelico e lalinea alba, che consenta:
l’applicazione del sistema di•raccolta in modo funzionaleal contenimento delle deie-
zioni e alla prevenzione didistacchi improvvisi e ripe-tuti del dispositivo che pos-sono compromettere nonsolo l’integrità cutanea masoprattutto la vita di rela-zione e l’autostima; la prevenzione di alcune•complicanze stomali comel’ernia peristomale, la retra-zione, il prolasso e le lesionicutanee peristomali;un rapido recupero dell’auto-•nomia e dell’autostima delpaziente.
Lo scopo
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Per quanto riguarda gli outco-mes postoperatori, la scelta delpunto di confezionamento dellostoma rappresenta, insieme al-l’educazione e alla tecnica chi-rurgica, una delle variabili chepossono essere controllate dalpersonale sanitario.
La localizzazione dello stomadipende dal tipo di derivazione:solitamente le colostomie di-scendenti e le sigmoidostomievengono confezionate nel qua-drante addominale inferiore si-nistro; le ileostomie, lecolostomie ascendenti e le ceco-stomie nel quadrante inferioredestro così come le uretero-ileo-cutaneostomie.
Per favorire il coping e l’adatta-mento al nuovo organo si do-vrebbe preferire una posizione aldi sotto dell’ombelico, anche per
quelle derivazioni enterali cheinteressano il colon trasverso. Sidovrebbe evitare la vicinanza asalienze ossee, pliche cutanee,cicatrici pregresse, incisioni chi-rurgiche per favorire l’adesionedell’ausilio stomale, sostenere ilself-care e la riabilitazione post-operatoria.
Il confezionamento dello stomaall’interno del muscolo rettopreviene alcune complicanzestomali come l’ernia peristo-male, il prolasso e la retrazione.La scelta della sede stomaledeve tener conto anche della si-tuazione clinica, della presenzadi alcuni handicap, e delle pre-ferenze del paziente. Di fronte apersone obese, cachettiche o chevivono su una sedia a rotelle sidevono prendere in considera-zione altre opzioni (come peresempio preferire i quadranti ad-
Dove e comeindividuare il sito ottimale
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dominali superiori per posizio-nare lo stoma) per permettere lavisione diretta dello stoma equindi l’autonomia gestionale5.
È importante valutare la confor-mazione addominale in diverseposizioni, distesa, seduta ederetta, per individuare più facil-mente le zone non idonee al con-fezionamento dello stoma. L’abboccamento dello stomaalla parete addominale dovrebbetrovarsi a metà strada tra l’om-belico e le salienze ossee come
le arcate costali e le creste ilia-che superiori, e alla sommitàdelle pliche di grasso che ben sivisualizzano in posizione se-duta6.
Un altro modo per individuare laposizione corretta della stomiaconsiste nel tracciare un trian-golo tra ombelico, spina iliacaantero-superiore e il pube equindi scegliere come sede ilpunto centrale della figura cosìottenuta che viene definita“triangolo della stomia”.
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Già Pearl e coll., in una indagineretrospettiva condotta su 610 pa-zienti e pubblicata nel 1985,avevano rilevato una maggiorefrequenza di complicanze sto-mali nei pazienti con stoma en-terale confezionato in regimed’urgenza; questo dato avevaspinto gli autori ad ipotizzareche alcuni dei fattori di rischiofossero rappresentati dal cattivoposizionamento dello stoma edalla impreparazione dei medicichirurghi nella chirurgia deltratto gastro-intestinale7.
Bass e coll. (1997), in un altrostudio retrospettivo che inten-deva indagare la frequenza dellecomplicanze stomali (stenosi,retrazione, fistola, necrosi, pro-lasso, infezione, sanguinamentoe alterazioni cutanee peri-sto-mali) su 593 pazienti operati inregime di elezione, avevano ri-
scontrato una maggiore fre-quenza di complicanze stomalinei pazienti a cui non era statoeseguito il disegno preoperatoriodella stomia (43,5% vs 32,5%)soprattutto nel primo mese post-operatorio8.
Anche Park e coll. (1999) rileva-rono una elevata frequenza dicomplicanze stomali, in una re-visione retrospettiva della lorocasistica costituita da 1606stomi enterali, soprattutto neipazienti a cui non era stato ap-plicato il disegno preoperatoriodella stomia9.
In uno studio prospettico pubbli-cato nel 2003, Arumugam e coll.hanno seguito per un anno 97pazienti enterostomizzati allamaggior parte dei quali (84,5%)era stato praticato il disegnopreoperatorio della stomia. I ri-
Analisidella letteratura
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cercatori non hanno potuto con-fermare che la mancanza del di-segno preoperatorio fosse unfattore di rischio per la comparsadi complicanze stomali nel pe-riodo post-operatorio ma va sot-tolineato che vi era una piccolapercentuale di persone che nonerano state sottoposte alla pra-tica del posizionamento preope-ratorio dello stoma10.
Millan e coll. (2010), dopo avercondotto uno studio prospetticosu 270 pazienti con enterosto-mia, il 45,6% dei quali era statosottoposto al disegno preopera-torio dello stoma, rilevaronouna minore incidenza di compli-canze stomali e di ansietà nellepersone che avevano potuto in-contrare uno stomaterapistaprima dell’intervento. In parti-colare nel gruppo di coloro cuinon era stato praticato il disegno
stomale preoperatorio, l’inci-denza delle complicanze cuta-nee peristomali, a tre mesidall’intervento, era di 41,5% trairritazioni cutanee e dermatiti vsil 14,6% del restante campione.L’84% delle persone che nonavevano incontrato lo stomate-rapista prima dell’intervento, vsil 73%, era molto ansioso e pre-occupato sia per la diagnosi el’intervento, sia per lo stoma cheveniva confezionato11.
Parmar e coll. (2011) hanno se-guito 192 pazienti con enterosto-mia in un follow-up di 6 mesi ehanno rilevato un’incidenza dicomplicanze stomali pari al27%. La mancanza del disegnopreoperatorio stomale è statouno dei fattori di rischio insiemeal carattere d’urgenza dell’inter-vento, all’altezza dello stoma sulpiano cutaneo, al tipo di stoma e
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all’alto indice di massa corpo-rea. Infatti le complicanze sto-mali (fistole, perdite dal sistemadi raccolta, necrosi, retrazione,separazione muco-cutanea, ste-nosi, alterazioni cutanee, erniaperi-stomale) incidono per il27% e sono maggiormente pre-senti nei pazienti sottoposti a in-tervento in regime d’urgenzadove raggiungono il 46% controil 22% di tasso d’incidenza per ipazienti operati in elezione. Lamaggioranza dei pazienti operatiin elezione ha potuto avere il di-segno preoperatorio della stomia(89%) contro il 36% dei pazientisottoposti a intervento in regimedi urgenza. A causa delle com-plicanze stomali, i ricercatorihanno riscontrato un allunga-mento della degenza ospedalierae dei tempi di recupero dell’au-tonomia gestionale dello stomatanto da dover instaurare un pro-
gramma educativo domiciliare12.
Anche Pittman (2011) in unostudio di prevalenza sulle com-plicanze stomali, ha rilevato chele persone con stoma ben confe-zionato e rilevato rispetto alpiano cutaneo, hanno maggioriprobabilità di essere dimesse intempi brevi rispetto a coloro chepresentano delle complicanzestomali. L’autrice ha condotto lostudio in un centro traumatolo-gico dove solo il 37% degli in-terventi erano in elezione e il28% sottoposto al disegno preo-peratorio dello stoma. Le varia-bili significativamente correlatealla disposizione alla dimissioneerano il tipo di procedura chirur-gica (in elezione, in urgenza),l’altezza dello stoma sul pianocutaneo e la diagnosi13.Gulbiniene e coll. (2004) hannocondotto uno studio quasi-speri-
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mentale sull’impatto dell’educa-zione e del disegno preoperato-rio della stomia sulla qualità divita di pazienti stomizzati. Ilcampione era stato diviso in 3gruppi: un gruppo veniva sotto-posto al disegno preoperatoriodello stoma e ad un incontroeducativo, un altro gruppo rice-veva soltanto l’approccio educa-tivo senza individuazione delsito chirurgico, il terzo gruppocostituiva il controllo e non rice-veva nessuna delle proceduresuesposte. I risultati dei 2 que-stionari sulla qualità di vita(EORTC QLQ-C30 e EORTCQLQ-CR38) somministratiprima dell’intervento e dopo 2mesi mostrano che i pazienti checomponevano i primi 2 gruppinon presentavano significativevariazioni della qualità di vitatra il pre e post-operatorio; inol-tre mostravano meno compli-
canze e meno problemi di adat-tamento allo stoma rispetto algruppo di controllo. Tuttavia ilgruppo che aveva ricevuto en-trambi gli approcci, quello edu-cativo e la scelta della posizionedello stoma, evidenziava dei ri-sultati significativamente mi-gliori rispetto sia al gruppo dicontrollo sia al gruppo cheaveva ricevuto solo l’approccioeducativo14.La relazione tra capacità di adat-tamento ad uno stoma, la com-parsa di complicanze el’esecuzione del disegno preope-ratorio stomale è stato l’oggettoanche dello studio descrittivo diPittman e coll. (2008) che hacoinvolto 239 pazienti con ente-rostomia. I loro risultati indi-cano una relazione tra questevariabili: le persone che nonavevano ricevuto alcun incontroeducativo o disegno dello stoma
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prima dell’intervento riporta-vano una maggiore frequenza dicomplicanze (lesioni cutanee pe-ristomali e perdite dal sistema diraccolta degli effluenti) e unapeggiore capacità di adatta-mento al nuovo organo. Un datointeressante rivela che l’educa-zione alla gestione dello stomada parte di personale preparatonel periodo post-operatorio noninfluisce significativamentesulle complicanze o sulla capa-cità di adattamento. Il disegnopreoperatorio della stomia ri-sulta un fattore predittivo per lacapacità di adattamento alla mo-dificazione dell’immagine cor-porea imposta dal nuovoorgano15.
L’oggetto di una ricerca con-dotta da Haugen e coll. (2006)era l’individuazione dei fattoriperi-operatori che potevano in-
fluire sull’adattamento ad unostoma incontinente. Il campioneera costituito da persone constomi sia enterali sia urinari daalmeno un anno e per la maggiorparte (56%) da ileostomizzati.Quasi la metà (49%) aveva unamalattia infiammatoria cronicaintestinale. Dai 147 questionarirestituiti per posta si evincevache uno dei fattori che influivanegativamente sulla capacità diadattamento era la difficoltà adottenere gli ausili necessari perla gestione dello stoma. Erano,al contrario, associati ad un adat-tamento positivo allo stoma siala presenza di una malattia ricor-rente, sia il livello di utilità delcolloquio educativo preoperato-rio con un infermiere stomatera-pista: il livello di adattamentoallo stoma aumentava in fun-zione dell’utilità dell’educa-zione che era stata ricevuta
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prima dell’intervento16.
Un altro studio ha voluto analiz-zare la qualità di vita di personecon colostomia terminale in re-lazione all’appropriatezza delsito di confezionamento dellostoma. Mahjoubi e coll. (2010)si sono avvalsi degli stessi que-stionari utilizzati da Gulbinienee coll. (2004) e hanno rilevatouna qualità di vita significativa-mente migliore nel gruppo di174 persone a cui era stato con-fezionato lo stoma nel sito ap-propriato rispetto ad un altrogruppo di pari grandezza ma conlo stoma confezionato in un sitoinappropriato17.
In una recente ricerca, Person ecoll. (2012) hanno valutato laqualità di vita di 105 personesottoposte, in regime di ele-zione, a confezionamento di de-
rivazioni incontinenti sia ente-rali (definitive e temporanee)che urinarie. Il 50% del cam-pione era stato sottoposto allaprocedura del disegno preopera-torio stomale e proprio questogruppo di pazienti ha mostratoun significativo aumento dellaqualità di vita, una maggiore fi-ducia e indipendenza, e un mi-nore tasso di complicanze,rispetto al gruppo che non haavuto il disegno preoperatoriodella stomia18.
L’analisi della letteratura ha evi-denziato l’utilità del disegnopreoperatorio stomale nel preve-nire talune complicanze comel’ernia peristomale, la retra-zione, il prolasso, le lesioni cu-tanee peristomali, cherappresentano un costo sanitarioaggiuntivo per la società (pro-lungamento della degenza ospe-
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daliera, necessità di re-inter-vento, necessità di sistemi diraccolta degli effluenti specificie più costosi, aggravamento delcarico assistenziale territo-riale)7,8,9,11,12,13,15.Uno stoma correttamente posi-zionato e ben confezionato edun incontro educativo preopera-torio favoriscono un coping po-sitivo da parte del paziente e
quindi anche la sua capacità diraggiungere più velocementel’autonomia nella gestione dellostoma e di riprendere le normaliattività quotidiane. L’esecuzionedel disegno stomale preoperato-rio migliora la capacità di adat-tamento del paziente alcambiamento imposto dall’in-tervento15,16 e ne migliora la qua-lità di vita14,17,18.
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Il presente documento descrivela procedura del disegno stomalepreoperatorio sia per enterosto-mie che per urostomie.Rappresenta una guida all’indi-viduazione della posizione piùcorretta dello stoma, premessanecessaria per prevenire alcunecomplicanze stomali, consentireun migliore adattamento allanuova condizione, favorire unpiù rapido raggiungimento delself management e recuperodelle normali attività. Tale procedura deve essereespletata da personale medico oinfermieristico preparato e com-
petente, ma qualora questi nonsiano presenti, la procedura puòrappresentare una guida utile.
Campo di applicazioneLa presente procedura si applicaa tutte le persone cui si prevedeil confezionamento di una ente-rostomia o urostomia in regimedi elezione. Si cercherà, perquanto la situazione possa con-sentirlo, di applicarla anche aquelle persone che verranno sot-toposte a intervento chirurgico econfezionamento di uno stomain regime d’urgenza/emergenza
Valutazione e scelta del sito addominalein cui confezionare la stomia: PROCEDURA
Azione RazionaleProcurarsi il materiale necessario:
un pennarello indelebile•
un pennarello delebile•
un film trasparente in poliure-•
tano
un sistema di raccolta •
Ottimizzare il tempo a disposi-
zione.
Evitare disagi alla persona.
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Informare la persona della proce-
dura in atto.
Rispettare il diritto all’informa-
zione e coinvolgere la persona.
Valutare l’addome, in posizione
supina, e notare la presenza di
cicatrici, nevi e pliche cutanee
Identificare eventuali aree che
possono compromettere la ca-
pacità adesiva dei sistemi di rac-
colta delle deiezioni. Lo stoma
dovrebbe essere posizionato in
un’area piana dell’addome per
ridurre il rischio di perdite e infil-
trazioni sotto il dispositivo di rac-
colta.
Evidenziare con il pennarello de-
lebile alcune strutture anatomi-
che quali le arcate costali, le
creste iliache, la linea alba, la
linea della vita e i muscoli retti.
Delimitare la superficie addomi-
nale all’interno della quale dise-
gnare lo stoma.
Grande pettorale
Linea alba
Inserzioni tendinee
Retto addominale
Ombelico
Legamento inguinale
Arcate costali
Trasverso
Obliquo interno
Obliquo esterno
Cresta iliaca
Aponeurosi del m.obliquo esterno
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Selezionare e segnare con il pen-
narello delebile il punto medio
sulla linea che unisce l’ombelico
alla cresta iliaca o al margine co-
stale. Il punto scelto deve trovarsi
all’interno della muscolatura retta
dell’addome (per evidenziare i
muscoli retti basta chiedere alla
persona di alzare la testa dalla
posizione supina).
Selezionare, se possibile, un
punto al di sotto della linea della
vita o della cintura, se presente.
Tener conto, se possibile, delle
abitudini di vita, dell’occu-
pazione, degli hobbies e dei
desideri della persona.
Individuare il punto ipotetico di
posizionamento dello stoma.
Il confezionamento dello stoma
all’interno dei muscoli retti evita
alcune complicanze stomali più
frequenti come l’ernia peri-sto-
male e il prolasso.
Soddisfare, per quanto possibile,
le esigenze particolari della per-
sona permette un migliore recu-
pero fisico e psichico e una
migliore qualità di vita.
In caso la persona fosse obesa e
l’addome voluminoso, scegliere
come sede il punto più alto del-
l’addome o un punto dei qua-
dranti superiori.
Individuare un punto ipotetico di
posizionamento ben visibile dalla
persona e facilmente raggiungi-
bile.
Un altro modo per individuare laposizione corretta della stomia:tracciare un triangolo tra ombe-lico, spina iliaca antero-superioree il pube e scegliere il punto d’in-contro di queste 3 linee.Lo stesso procedimento è validoper entrambi i quadranti addo-minali inferiori
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Occorre precisare, infine, che ildisegno del sito chirurgico, sedeottimale della stomia, potrebbe,in taluni rari casi, non coinciderecon la sede definitiva adottatadal chirurgo in sala operatoriagiacché, durante l’interventochirurgico, altri fattori possonocondizionarne, anche pesante-
mente, il posizionamento.
A tal proposito è importante chela presenza di zone che possonorappresentare, di fatto, una con-troindicazione all’allocazionedella stomia, siano documentatee condivise con l’équipe chirur-gica.
Valutare l’opportunità di segnare
anche un secondo punto di re-
pere nel quadrante addominale
contro-laterale.
Fornire un altro punto di riferi-
mento al chirurgo da prendere in
considerazione in situazioni chi-
rurgiche impreviste.
Far assumere alla persona la po-
sizione seduta ed eretta.
Rilevare modifiche del profilo ad-
dominale al variare della postura
e, se necessario, modificare il
punto scelto di posizionamento
dello stoma che deve essere lon-
tano da cicatrici e pliche cutanee.
Far riassumere alla persona le
varie posizioni e accertarsi che
possa vedere il punto scelto.
Confermare definitivamente la
scelta fatta.
Pulire il punto prescelto e se-
gnarlo con il pennarello indele-
bile. Se lo si ritiene opportuno,
proteggere la zona con il film tra-
sparente di poliuretano.
Segnare in modo indelebile la
sede ritenuta più idonea per lo
stoma e conservare fino al mo-
mento dell’intervento l’indicazione
della sede prescelta.
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Presentazione 1
Introduzione 2
Cos’è 4
Lo scopo 5
Dove e come individuare il sito ottimale 6
Analisi della letteratura 8
Procedura 15
Bibliografia 19
Indice 23
INDICE
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