progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · scegliere di “andare mobile” e di...

46
Progettare in grande per schermi piccoli Come valutare, scegliere e organizzare i contenuti per gli smartphone Parte 1 / La scelta dello strumento Maria Cristina Lavazza

Upload: others

Post on 29-Jun-2020

2 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Progettare in grande per schermi piccoliCome valutare, scegliere e organizzare i contenuti per gli smartphone

Parte 1 / La scelta dello strumento

Maria Cristina Lavazza

Page 2: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Premessa

Introduzione

Perché esserci è importante

La strategia del piccolo schermo

Cosa facciamo con uno smartphone?

Tutti i modi per essere mobile

Progettare in grande per schermi piccoliCome valutare, scegliere e organizzare i contenuti per gli smartphone

Parte 1 / La scelta dello strumento

Maria Cristina Lavazza

Parte 1 / La scelta dello strumento

Scegliere lo strumento più adatto

Siti, dedicati o responsive?

Le app, native, web o ibride?

Scegliere in base alle caratteristiche

Valutare in sintesi vantaggi e opportunità

Page 3: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Premessa

Il mobile si sta diffondendo in tutto il mondo, ormai non esiste angolo della terra senza qualcuno che tiri fuori un telefono di ultima generazione. Le informazioni grazie a questi strumenti viaggiano e arrivano ovunque. È in atto una vera e propria rivoluzione nel modo di comunicare e nei contenuti stessi che girano intorno a questi piccoli oggetti personali, intimi.

Questo lavoro è dedicato ai cambiamenti velocissimi in cui siamo tutti immersi ed è destinato a chi si avvicina alla comunicazione su smartphone. Gli esperti non trove-ranno risposte ai loro dubbi, tutti coloro che finora hanno comunicato in senso più tradizionale, forse, avranno qual-che spunto in più.

La pubblicazione si divide in due parti, la prima affronta i temi della scelta e della strategia di approccio al mobile, la seconda sui metodi per organizzare i contenuti e l’architettura dell’informazione per schermi ridotti.

Entrambi le parti servono a ricordare che, malgrado l’ubriacatura tecnologica, sono i contenuti a rimanere, che sono una prerogativa umana e che non esiste ancora macchina che lo metta in discussione. Dunque organiz-zare bene i contenuti è l’obiettivo primario di qualsiasi mezzo di comunicazione, anche di quelli piccoli come gli smartphone.

Per questo motivo l’architettura informativa mobile appa-re per i professionisti digitali una sfida ancora più affasci-nante, perché è come tuffarsi da 20 metri in una piscina in miniatura. Le dimensioni dei nuovi schermi rendono l’obiettivo da raggiungere più complesso per chiunque si cimenti.

Nelle prossime pagine affronteremo come scegliere il pro-dotto più giusto per la nostra realtà e cosa dobbiamo fare dei nostri contenuti per assicurare una progettazione e uno sviluppo efficace. Gli step, i metodi e i documenti che precedono lo sviluppo sono raccontati in maniera sinte-tica, l’obiettivo è proporre un percorso, per chi volesse

Page 4: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

approfondire rinviamo a Comunicare la User Experience, il mio libro su tutti i metodi e gli strumenti della user experience.

Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re nei vari store, ma bensì ripensare la propria presenza digitale, rivedere il modo di comunicare.

Per certi versi è una ulteriore rivoluzione all’interno della grande rivoluzione digitale che noi tutti stiamo vivendo. Sbagliare strategia in questo momento, per paura o per difficoltà, è un lusso che nessuna azienda pubblica o pri-vata può permettersi.

Questo lavoro è destinato a tutti coloro che sono consci di questo, a chiunque lavori nella comunicazione e senta di non poter perdere questo treno, quello di arrivare a tutte le persone dovunque si trovino e qualunque cosa stiano facendo.

Il mobile è maturo e voi lo siete?

Page 5: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Premessa

Introduzione

Parte 1 / La scelta dello strumento

Perché esserci è importante

La strategia del piccolo schermo

Tutti i modi per essere mobile

Scegliere lo strumento più adatto

Siti, dedicati o responsive?

Le app, native, web o ibride?

Scegliere in base alle caratteristiche

Valutare in sintesi vantaggi e opportunità

Cosa facciamo con uno smartphone?

Page 6: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Introduzione

Mob has matured, Mob is different

Ecco, state per entrare nella stanza del vostro direttore e già sapete cosa vi chiederà. Anni per riuscire a far passa-re la necessità di un buon sito web, contenuti aggiornati e usabili, siete perfino riusciti a far digerire al management l’inevitabile presenza sui social networks e ora è arrivato il fatidico giorno. Quello in cui il vostro dirigente vi chie-derà “allora, perché non abbiamo una app? ”.

Potremmo rispondere che quel giorno arriva sempre tardi, perché nel nostro paese siamo in ritardo. Ritardo nella strategia digitale, ritardo nei prodotti e nei processi, seguiamo i paesi più veloci nell’innovazione sempre con l’affanno di anni.

In Italia con il digitale scontiamo un atteggiamento diffuso in molti ambiti: ci innamoriamo dei prodotti innovativi, ma stentiamo a ripensare i processi che permettono di in-serirli al meglio. Tendiamo alla stratificazione escludendo di rivedere le progettazioni.

Come se costruissimo nel tempo nuovi piani sullo stesso palazzo del 1600, oltretutto senza mai assicurare le fon-damenta. Il prodotto di tale operazione sarebbe a dir poco mostruoso (per chi volesse vedere qualcosa del genere c’è un palazzo a via Paisiello a Roma).

Le stratificazioni sono l’antitesi dell’armonia, della coe-renza e della connessione. Su questo dobbiamo progettia-mo prodotti di comunicazione scollati tra di loro.

Il sito web, il suo essere responsive, la presenza social, le app, etc. vanno progettate insieme, in maniera sincroni-ca: dobbiamo immaginare la nostra presenza digitale non composta da tanti atolli separati, ma, piuttosto, come un arcipelago ben collegato dove ogni isola ha la propria pe-culiarità in grado di sostenere e comunicare con le altre. L’obiettivo è un sistema saldo e autosussistente di comu-nicazione.

Per questo prima affrontare l’architettura delle informa-zioni è importante capire cosa significa addentrarsi nell’u-niverso mobile.

Page 7: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Proviamo a chiarire cosa si intende per “mobile”.

Con mobile si intende tutto quell’universo composto da strumenti, software e collegamenti in rete utilizzato in mobilità. Sia gli oggetti che i software/applicazioni che portiamo con noi e utilizziamo ovunque fanno parte di quel microcosmo definito “mobilità”.

In realtà è un microcosmo molto diversificato e composito, che spazia tra device dalle caratteristiche e dalle dimen-sioni molto diverse: tablet, smartphone e smartwatch e modalità esplorative molto eterogenee (responsive, web app, app ibride, etc.)

In questo proliferare di strumenti e modalità rappresen-tative di fruizione dell’informazione le regole sembrano stentare ad affermarsi. Come ha più volte sottolineato Jacob Nielsen il mobile sembra aver riportato indietro di venti anni le regole acquisite riguardo l’usabilità.

Siamo nel bel mezzo di una rivoluzione e, come in tutte le rivoluzioni che si rispettino, un periodo di naturale trava-glio appare fisiologico. Siamo in cerca di un nuovo assetto, di un nuovo equilibrio nella comunicazione che si riper-cuote non poco nei prodotti digitali che utilizziamo ogni giorno sui nostri smartphone.

Oggi sembra tutto permesso: nei micro schermi le regole d’usabilità sono ancora poche e questo non facilita la vita di chi si avvicina alla progettazione mobile.

Scegliere come comunicare mobile oggi è una sfida com-plessa e sfaccettata, stabilire cosa e come sarà la nostra presenza digitale in mobilità decreta la sopravvivenza fu-tura di qualsiasi realtà pubblica o privata che sia.

L’ACQUISTO E L’UTILIZZO DI SMARPHONE È CRESCIUTO IN TUTTO IL MONDO DEL 600%

Page 8: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Premessa

Introduzione

Parte 1 / La scelta dello strumento

Perché esserci è importante

La strategia del piccolo schermo

Tutti i modi per essere mobile

Scegliere lo strumento più adatto

Siti, dedicati o responsive?

Le app, native, web o ibride?

Scegliere in base alle caratteristiche

Valutare in sintesi vantaggi e opportunità

Cosa facciamo con uno smartphone?

Page 9: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

L’accesso web dallo smartphone è il 17% degli accessi globali

Perché esserci è importanteIl mobile è un mondo che si fa piccolo nelle nostre tasche che cresce a ritmi inimmaginabili in tutto il pianeta. La crescita è sorprendente in Asia e in Africa dove si investe per recuperare il gap tecnologico che li separa dal resto del mondo. Cina e India stanno investendo e spendendo nel settore delle telecomunicazioni mobili molto denaro per essere sempre più competitivi.

Dieci anni fa sentivo spesso dire che in Italia l’ecommerce non avrebbe preso piede. Il risultato dell’ennesimo treno perso è sotto gli occhi di tutti. Siamo indietro nella pro-gettazione e nella comunicazione digitale oltre che mobile e il rischio è rimanere fanalino di coda anche dei paesi che erano dietro a noi.

Il mobile è un universo complesso, qui ci concentreremo nel suo aspetto micro, quello degli smartphone, oggetti che portiamo sempre con noi.

I numeri dell’universo smarphone

L’acquisto e l’utilizzo di smarphone è cresciuto in tutto il mondo del 600%. Paypal muove attraverso mobile phone 10 milioni di dollari al giorno, Ebay 2 miliardi di dollari solo nel 2010. Eppure non è negli Stati Uniti che si gioca la partita futura, ma nei paesi in via di sviluppo.

Percentuali delle page views provenienti da mobile (da luglio 2012 a luglio 2013)Fonte: StatCount

Nord America

Sud America

Accessi globali

Europa

Africa Oceania

Asiada 9,4% a 15,2%

da 3,2% a 16,8%

da11,1% a 17,4%

da 11,3% a 23,7% da 8% a 14,6%

da 5,9% a 9,7% da 18,8% a 26,6%

Page 10: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Utilizzo dello smartphone in italia

IN AFRICA CON UNO SMARTPHONE SI SALVANO DELLE VITE

Non tutti sanno che con uno smartphone, una app e degli elettrodi in Africa è possibile fare elettrocardiogrammi e salvare vite umane, in Giappone è possibile pagare sempre più cose e in India è possibile abbonarsi a qualsi-asi rivista nella sua versione digitale. In Italia facciamo ancora troppe poche cose, a parte giocare.

Lo scorso anno l’Asia ha avuto una vera impennata nell’acquisto di telefoni intelligenti passando da un più 4.5% del 2010 a 22.9% nel 2013, l’Africa è passata ad un più 16,6 e una più timida Europa ad un più 8.1% a seguito però di una crescita costante.

Ma non bisogna poi andare così lontano in Italia nel 2013 gli smartphone sono aumentati del 12,2%.

I dati previsionali del 2014 sono un inno indiscusso alla diffusione pervasiva della telefonia mobile.

In Italia l’utilizzo degli smartphone è diffuso: il 41% degli italiani ne è dotato. Il 92% degli utenti mobile cerca infor-mazioni geolocalizzate con il proprio telefono, e l’84% lo utilizza per cercare i prodotti e servizi specifici.

Gennaio 2014 - Fonte: Report Google “Il nostro pianeta Mobile”

diffusionedello smartphone sul totale della popolazione

utenti che cercano informazioni locali attraverso smartphone

utenti che cercano prodotti attraverso smartphone

utenti che hanno fatto un acquistoattraverso smartphone

41% 92% 84% 30%

Page 11: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

La diffusione dell’accesso ad internet da smartphone ha poi un altro aspetto da considerare rappresentato dagli stranieri in Italia. Quelle che oggi sono le fasce economica-mente meno forti risultano attori importanti nell’universo mobile.

Sia perché i telefoni di ultima generazione rappresentano uno status sociale, sia perché facilitano il contatto con il paese di origine attraverso le chiamate via internet, l’invio di foto e video, gli smarphone sono molto diffusi tra i neo immigrati.

Gli stranieri in Italia utilizzano i dispositivi mobile per navigare e acquisire informazioni e sono gli stessi che dotano i figli prestissimo di telefoni intelligenti, le nuove generazioni che agiranno sui comportamenti e i modelli dei prossimi anni.

Ecco, le nuove generazioni in Italia, la fascia d’età sotto i 25 italiani, di nascita e non, utilizza lo smarphone in maniera molto consistente, mostrando una velocità e una abilità gestuale non replicabile dalle generazioni prece-denti. Sono loro che esploreranno di qui a breve qualsiasi prodotto digitale venga prodotto da noi oggi.

GLI ADOLESCENTI SONO I FUTURI FRUITORI DI QUALSIASI COSA SIAMO IN GRADO DI PROGETTARE OGGI SUGLI SMARTPHONE

Gli indicatori internet in ItaliaGennaio 2014 - Fonte: US Consub Bureau

tempo medio che le persone spendono su in-ternet durante la gioranta accedendo da desktop fisso o portatile

tempo medio che le persone spendono per accedere ad internet da mobile

percentuale della diffusione di internet nel Paese

4h42m 1h59m46%

Page 12: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

L’ultima fascia su cui riflettere è composta dalle persone economicamente svantaggiate che non rinunciano, grazie anche a contratti vantaggiosi da parte dei gestori telefoni-ci, al possesso di uno smartphone.

Una situazione diversa ma pur assimilabile negli sviluppi e nelle conseguenze è quella degli Stati Uniti. Negli USA il 50% degli afroamericani e ispanici non possiede un collegamento a casa, così come il 60% degli americani con un reddito inferiore a 30.000 dollari l’anno, lo stesso per l’87% delle persone senza diploma di scuola superiore. Il binomio cultural gap e collegamento ad internet tramite smartphone andrebbe sicuramente approfondito anche in Italia perché prospetta scenari inediti.

Gli italiani presentano un analfabetismo di ritorno e in Unione Europea sono il fanalino di coda quando si par-la di lettura. L’accesso all’informazione tramite mobile, soprattutto smartphone, racchiude sicuramente questo paradosso: accesso incondizionato alle informazioni, ma ricerche molto limitate, nei prossimi paragrafi lavore-remo anche su questo, perché accade e come cercare di mitigare tale contraddizione.

DOBBIAMO ARRENDERCI ALL’EVIDENZA CHE LA CARTA AVRÀ VITA BREVE E CHE LA LETTURA SARÀ SOLO SU VIDEO

Italia: istantanea dei datiGennaio 2014 - Report Google “Il nostro pianeta Mobile”

popolazione totale urbana

diffusione di Facebook

diffusione di internet

diffusione del mobile

rurale

utilizzatori di internet

utenti attivi di Facebook

sottoscrittori dicontratti mobile

61.482.297 68%

42%

58%

158%

32%

35.531.527

26.000.000

97.226.000

Page 13: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Il mondo si muove in fretta riguardo il mobile alla conti-nua ricerca di nuove interazioni tra fisico e digitale. Pagamenti, collegamenti, informazione, formazione passano sempre più spesso prima dal nostro smarphone rispetto ai personal computer.

Il 2014 sarà l’anno di svolta, quello in cui il mobile in-ternet supererà la navigazione tramite il caro vecchio desktop. Vecchio, appunto. Il digitale è reale e sta cam-biando i nostri modelli sociali in maniera velocissima, negare questa realtà è un po’ come chi non voleva ricono-scere i vantaggi delle prime auto rispetto ai cavalli.

Ci stiamo abituando a vivere connessi, a ricevere informa-zioni ovunque, ad avere la certezza che la carta non potrà avere lunga vita e dunque perché non arrendersi a questa evidenza e cavalcare questa onda?

Il mobile nella sua rappresentazione più estrema degli smartphone è una sfida che non è in opposizione ad una conoscenza profonda e strutturata, ma né è e né sarà sempre più il suo veicolo principale. Questo è il momento di non restare in finestra a guardare, ma di scendere in strada e diventare “mobile”.

84% DI NOI ACCEDE AD INTERNET TRAMITE SMARTPHONE DA CASA

Page 14: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Premessa

Introduzione

Parte 1 / La scelta dello strumento

Perché esserci è importante

La strategia del piccolo schermo

Tutti i modi per essere mobile

Scegliere lo strumento più adatto

Siti, dedicati o responsive?

Le app, native, web o ibride?

Scegliere in base alle caratteristiche

Valutare in sintesi vantaggi e opportunità

Cosa facciamo con uno smartphone?

Page 15: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Cosa facciamo con uno smartphone?

Se chiedete ad amici e colleghi che tipo di ricerche permette lo smartphone e cosa poi fanno nell’arco della giornata, otterreste scenari contrastanti.

Il 95% di noi dopo aver chiamato la famiglia e gli amici lo utilizza per informazioni locali, legate al territorio e alla geolocalizzazione. Ogni 5 ricerche 3 sono tramite mobile, non sono solo gli adolescenti ad utilizzarlo diffusamente, anche noi adulti lo facciamo, preferendo i media online ai giornali cartacei.

Acquistiamo e soprattutto accediamo ai social tramite smartphone: 9 accessi su 10 sono dedicati queste attività. Eppure va sfatato qualche mito riguardo dove e quando compiamo queste azioni. Il 60% dei nostri accessi avven-gono tra le pareti domestiche e il restante 40% si divide tra ufficio e situazioni altre. Questo mette in luce un passaggio decisivo agli occhi di chi progetta: le persone per cercare informazioni o lanciare un tweet da casa non accendono il pc, ma lo fanno tramite mobile.

Tempo medio impiegato per interazione2012 - Fonte: Google/Ipsos/Sterling

Smartphone

Tablet

Pc/Laptop

TV

17 minuti

30 minuti

39 minuti

43 minuti

Page 16: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

La ragione è banale: un pc va acceso e richiede un log, lo smartphone è lì, connesso, veloce e a portata di mano qualunque cosa ci impegni.

Ed è questa la seconda grande verità: non è vero che quando navighiamo tramite smartphone siamo distratti. O meglio, lo siamo, ma non più degli altri schermi.

Il 77% di noi guarda la televisione utilizzando ad un altro device, così come il 75% degli utilizzatori di tablet, il 67% degli utilizzatori di pc ed uno scarso 57% di navigatori di smartphone.

84% di noi lo usa a casa 80% in vari momenti della giornata 74% in coda o in attesa 69% durante lo shopping 64% al lavoro 62% guardando la TV.

Queste percentuali ci dicono molto sulle nostre abitudini, sovvertono non poco le convinzioni comuni che ci mo-strano intenti a navigare e scrivere sugli smartphone su qualsiasi mezzo in movimento, guidato da noi o no. Se, malgrado la possibilità di scegliere, noi per primi optiamo per uno schermo in miniatura significa che non possia-mo prevedere cosa e come il resto del mondo arriverà alle informazioni che produciamo.

NON POSSIAMO PREVEDERE DA QUALE STRUMENTO E CON QUALE SCHERMO LE PERSONE ACCEDERANNO AI NOSTRI PRODOTTI

Page 17: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

L’impossibilità di calcolare con sicurezza il punto di con-tatto che le persone hanno rispetto all’universo informativo mette in discussione uno dei capisaldi della UX: il contesto d’uso.

Nelle tavole della legge di ogni user experience designer (UXd) c’è quello di capire come le persone arrivano e fruiscono dei contenuti organizzati per loro. Mettetevi l’anima in pace, in alcuni casi le tavole della legge devono essere aggiornate, con la diffusione massiva del mobile non è più possibile tenere conto in maniera certa dove, come e quando le persone si collegano al nostro sito.

Vediamo un esempio concreto dallo scaffale dello UX designer.

LE PERSONE HANNO DIRITTO A VEDERE TUTTO DA QUALSIASI STRUMENTO SI COLLEGHINO. CHI NAVIGA DA SMARTPHONE NON È UN UTENTE DI SERIE B

Un compagno sempre presente2011 - Fonte: Google Think mobileDove utilizziamo lo smartphone

93%

87%77%73%72%66%54%53%50%32%29%

Casa

in gironei negozi

nei ristoranti

al lavoroin situazioni socialial bar

dal medico

all’aeroportoin biblotecascuola

Page 18: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Stiamo progettando il nuovo sito di ecommerce della Geox. Nella fase di analisi che facciamo per capire come interagiscono i clienti con il sito individuiamo Anna, il nostro utente tipo (personas).

Prima della diffusione del mobile avremmo rilevato facil-mente attraverso interviste, questionari, etc. che Anna si collegava al sito tramite pc nella pausa pranzo dalla postazione dell’ufficio.

Ora Anna potrebbe collegarsi tramite il tablet da casa, o scorrere lo offerte con il suo smartphone in mezzo al traf-fico mattutino, o aspettando di entrare dal fisioterapista.

L’universo di riferimento si frantuma come le facce di un brillante, non possiamo sapere quando Anna vedrà le scarpe che le piacciono, cosa starà facendo quando le sal-verà nella sua wishlist o quando le aggiungerà al carrello.

Sappiamo solo che Anna deve raggiungere quelle scarpe e farlo, ovunque si trovi, nel modo più semplice e diretto possibile.

Per fare questo dobbiamo ripensare i canali di comu-nicazione in maniera integrata: non aggiungere (sito + versione mobile + app dedicata + social network 1 + social network 2 + etc.) ma ripensare il contenuto.

Da qualsiasi porta decida di entrare Anna deve poter ve-dere la stessa cosa.

Page 19: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Premessa

Introduzione

Parte 1 / La scelta dello strumento

Perché esserci è importante

La strategia del piccolo schermo

Tutti i modi per essere mobile

Scegliere lo strumento più adatto

Siti, dedicati o responsive?

Le app, native, web o ibride?

Scegliere in base alle caratteristiche

Valutare in sintesi vantaggi e opportunità

Cosa facciamo con uno smartphone?

Page 20: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Le persone che navigano tramite smartphone non posso-no essere penalizzate, devono poter vedere le stesse cose di quelle che navigano da pc. Questo è il mantra dei guru del web: “digital first”, prima c’è la strategia digitale e poi tutti i canali da attivare.

I devices mobili come tutti i prodotti digitali hanno van-taggi e svantaggi dobbiamo imparare a contenere e ovvia-re le difficoltà e sfruttare al massimo le potenzialità che sono davvero molte.

Vediamo gli svantaggi e i vantaggi del navigare tramite smartphone.

Gli svantaggi del piccolo schermo

• Scarsa leggibilità• Difficile interazione• Distrazione generata dalle azioni push• Perdita dei punti di riferimento nella navigazione.

Noi passiamo da uno schermo da 1024 x 768 pixel del pc ad uno schermo di 320 x 480 pixel di uno smartphone. In altre parole ci troviamo a cercare le stesse informazioni con uno spazio del meno del 80% di grandezza.

In questo caso abbiamo escluso gli schermi più grandi delle televisioni e quelli più piccoli di telefoni meno per-vasivi, ma tra i 1024 pixel e i 320 dei minischermi c’è il proliferare delle misure dei tablet: dal mini ipad al kindle fire, sempre più diffuso, fino ai tablet Samsung o Lenovo. Ognuno con le proprie dimensioni e il proprio spazio dedicato alla rappresentazioni delle informazioni.

“SCEGLIERE IL MOBILE NON SIGNIFICA RESTRINGERSI, MA RIPENSARE” (NOKIA)

La strategia del piccolo schermo. Capire se è la strada giusta

Page 21: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Gli schermi dei nostri telefoni sono piccoli e il problema principale di questi strumenti è la leggibilità. Le infor-mazioni debbono necessariamente essere brevi, il testo per essere leggibile deve essere mediamente grande che, tradotto, significa meno parole per schermata.

L’interazione resta complessa sugli schermi piccoli, i menu sui cui fare tap sono in genere di 9 mm, lo spazio tra un box e l’altro è di 2 mm. La digitazione delle parole può risultare molto difficile quando le dita non sono esat-tamente quelle di fate. Nella scrittura delle parole l’errore è molto frequente, la cancellazione e la riscrittura non facilitano un’interazione fluida.

In generale lo spazio di movimento in ambiti limitati è de-cisamente poco abilitativo, senza calcolare che è sempre immaginato per destrorsi.

Alcune aree dello schermo sono più facili da raggiungere dalle nostre dita, altre meno, l’interazione avviene con l’impegno di entrambe le mani e questo complica ulterior-mente l’ergonomia.

NOI PASSIAMO DA UNO SCHERMO DI 1024 PIXEL AD UNO DI 320 MA DOBBIAMO POTER ACCEDERE ALLE STESSE INFORMAZIONI

1920x1080

640x960

320x480

160x240

240x400

480x800

1280x720

1280x960

1024x768

800x600

640x480

480x340

854x480

3:5

2:3

4:3

16:9

Page 22: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Tra le difficoltà che affrontiamo tutti i giorni navigando con il nostro telefono c’è anche la scarsa connettività che ci impedisce di arrivare alle informazioni. Quando siamo realmente in mobilità e sfruttiamo la connessione del no-stro gestore di rete, dobbiamo fare i conti con la copertura delle rete e con la pesantezza dei dati. I download posso-no rivelarsi estenuanti e non tutti i formati sono sempre supportati.

Questi ultimi aspetti sono migliorati nel tempo: la con-nessione e la leggibilità dei formati hanno rappresentato un obiettivo primario per i colossi della telefonia e per gli sviluppatori mobile.

Navigare su schermi più grandi è più facile, una volta individuate le informazioni su device mobile si tende a rinviare la lettura e gli approfondimenti ad altri schermi. In questo caso lo smartphone ha la funzione di prima se-lezione dell’informazione, le persone iniziano il percorso per poi continuare altrove.

GLI SVANTAGGI DELL’ACCESSO AD INTERNET SU SMARTPHONE SONO NUMEROSI

FACILE

OK

DIFFICILE

Page 23: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Gli ultimi due punti di debolezza per chi naviga i micro schermi sono le azioni push che si ricevono creando di-strazione e la perdita di orientamento. I messaggi di notifica vanno infatti accettati o disabilitati, prevedono comunque azioni supplementari che non facilitano la let-tura. Navigando i prodotti digitali mobile è facile perdersi per l’assenza o la scarsa coerenza dei menu contestuali (Dove sono? Come sono arrivato fin qui?).

La contestualizzazione dell’informazione che è stato un tema ampiamente dibattuto e risolto per i siti web, con i prodotti per smartphone torna alla ribalta.

I vantaggi

• il collegamento ubiquitario• le funzionalità native• la portabilità• l’intimità.

Tutti i limiti del mobile nella sua versione più piccola sono compensati da alcuni aspetti peculiari che rendono gli smartphone device potentissimi. Il primo è il collegamen-to potenzialmente sempre attivo e immediato, non ci sono le attese legate all’accensione e al riconoscimento della persona.

Ci sono poi tutte le funzionalità native che rendono pos-sibile fotografare, filmare, registrare anche attraverso la dual camera, pubblicare online i nostri prodotti è davvero semplice. Gli smartphone sfruttano come nessun altro strumento la possibilità di geolocalizzare la propria posi-zione in funzione ad altri oggetti nello spazio.

IL COLLEGARSI OVUNQUE E IN MANIERA RAPIDA È L’ASPETTO PIÙ INTERESSANTE DELLA NAVIGAZIONE TRAMITE SMARTPHONE. POI CI SONO LE FUNZIONALITÀ NATIVE

Page 24: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Attraverso le Google map tutti i devices, pc compresi, possono misurare la propria posizione rispetto ad altri og-getti, o all’interno di un dato contesto, e solo attraverso gli strumenti mobile viene utilizzata in movimento.

Gli smartphone sfruttano poi la possibilità di connettersi e scambiare informazioni con altri strumenti (nfc through RFID e bluethooth) che aprono nuovi scenari nell’intera-zione con il mondo reale: dai pagamenti al controllo della merce gli impieghi sono davvero infiniti.

Poi ci sono altri aspetti legati all’interazione e all’ergono-mia come il gyroscope e l’accelerometro.

Tutti aspetti molto importanti, ma quello davvero decisivo consiste nel fatto che lo smartphone siamo NOI.

A differenza degli altri devices il telefono è uno strumento assolutamente personale e “intimo” dove l’accesso a tutti i canali web based è diretto e facilitato.

Le applicazioni e i software che installiamo sul nostro te-lefono rappresentano il nostro universo personale e spes-so sono progettate per interagire tra di loro.

Le applicazioni di ultima generazione sfruttano i dati già esistenti, quelli che abbiamo già inserito per risparmiare il lavoro di immetterli ogni volta e potenziare il risultato.

Questo aspetto di personalizzazione estrema dello stru-mento è l’elemento di maggiore particolarità rispetto a tutti gli altri che, per scelta o necessità, spesso condividia-mo con altre persone.

Lo smartphone è solo nostro, siamo noi, e questo è un elemento che apre a scenari nuovi e sfidanti su cui tenere alta l’attenzione ogni volta che progettiamo i nostri pro-dotti mobile.

LO SMARTPHONE SIAMO NOI. È UN OGGETTO INTIMO

Page 25: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Aprirsi al mobile significa fornire le stesse informazioni che diamo attraverso gli altri strumenti (sì, proprio tutte perché abbiamo visto che non possiamo prevedere come si collegano al nostro sito), ma riuscendo a sfruttare le ca-ratteristiche che solo il mobile è in grado di offrire.

Come? Attraverso una buona progettazione, che non par-te dal singolo canale ma è semplicemente “digital first”.

Page 26: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Premessa

Introduzione

Parte 1 / La scelta dello strumento

Perché esserci è importante

La strategia del piccolo schermo

Tutti i modi per essere mobile

Scegliere lo strumento più adatto

Siti, dedicati o responsive?

Le app, native, web o ibride?

Scegliere in base alle caratteristiche

Valutare in sintesi vantaggi e opportunità

Cosa facciamo con uno smartphone?

Page 27: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Tutti i modi per essere mobile

Progettare per step

Una buona progettazione rappresenta la base di qualsiasi prodotto digitale, è fondamentale per la riuscita dell’og-getto, se poi è basata sull’esperienza dei nostri utenti (UX) è ancora meglio.

Lavorare da subito accanto agli utilizzatori finali e a chi sviluppa è un’arma vincente.

Mettete insieme team allargati che analizzino i bisogni dei clienti e le esigenze di business e riescano a valutare rischi e opportunità delle scelte.

Nell’approccio orientato alla user experience gli step che ci troveremo ad affrontare sono i seguenti:

UN BUON PRODOTTO HA SEMPRE UN’OTTIMA PROGETTAZIONE DIETRO. OGGI NON SI IMPROVVISA PIÙ

• analisi/ascolto/raccolta esigenze• analisi dei contenuti e di quello che abbiamo• analisi dei concorrenti

Valutare lo strumento più adatto e studiare quello che abbiamo

Progettare e scegliere quello che sarà

• organizzazione dei contenuti• progettazione della struttura di navigazione• prototipazione e testing

Page 28: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Alcuni di questi passaggi possono avvenire in parallelo, altri sono interdipendenti. Qui accenneremo al loro fun-zionamento in maniera sintetica, soffermandoci un po’ di più sull’organizzazione dei contenuti e sulla progettazione dell’architettura informativa.

Se volete approfondire nei dettagli il processo di progetta-zione: Comunicare la User Experience.

Scegliere come assicurare la nostra presenza mobile signi-fica conoscere la realtà da comunicare e i bisogni dei nostri utenti. Quando lavoriamo sulla comunicazione per smar-tphone il primo step è sapere chi sono i nostri user e come si comportano.

Sappiamo chi sono i nostri utenti? Cosa cercano? Perché lo cercano? Quali sono le loro aspettative? I loro desideri? Le loro frustrazioni rispetto ai canali che abbiamo aperti?

Se non conoscete a fondo questi aspetti avete il 50% di pos-sibilità di azzeccare il prodotto giusto. È vero, la ricerca sulle persone costa, tempo e denaro, ma i costi di una stra-tegia mobile sbagliata possono rivelarsi davvero altissimi.

Rispetto alle progettazioni ex novo, chi possiede già un sito ha un vantaggio molto potente: la possibilità di studiare chi visita il sito. Potete lavorare accanto a loro e con loro capire cosa è veramente da visualizzare nelle prime scher-mate.

Il primo passo è proprio questo: studiare i vostri user e farlo attraverso le tecniche dello user experience design e della ricerca sulle persone.

Prima di immergerci nel processo di progettazione vedia-mo quali sono i prodotti che offre oggi il mercato mobile.

SE NON CONOSCETE A FONDO LE PERSONE PER CUI PROGETTATE AVETE IL 50% DI POSSIBILITÀ DI AZZECCARE IL PRODOTTO GIUSTO.

Page 29: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Premessa

Introduzione

Parte 1 / La scelta dello strumento

Perché esserci è importante

La strategia del piccolo schermo

Scegliere lo strumento più adatto

Tutti i modi per essere mobile

Siti, dedicati o responsive?

Le app, native, web o ibride?

Scegliere in base alle caratteristiche

Valutare in sintesi vantaggi e opportunità

Cosa facciamo con uno smartphone?

Page 30: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Scegliere lo strumento più adatto

Nell’universo mobile esistono differenti modalità per rap-presentare le nostre informazioni ognuna delle quali ha le proprie peculiarità che vanno valutate a fondo prima di scegliere.

In realtà solo dopo aver analizzato i bisogni dei nostri uti-lizzatori, il contenuto e gli obiettivi di business siamo in grado di giudicare al meglio lo strumento mobile più adat-to, per motivi pratici ne parleremo in parallelo. Sui nostri smartphone i contenuti possono essere veicolati da:

• siti mobile dedicati• siti responsive• dynamic serving• app native• web app• app ibride.

Vediamone le caratteristiche in sintesi, per chi avesse poco tempo rinviamo alla tabella finale.

Page 31: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Premessa

Introduzione

Parte 1 / La scelta dello strumento

Perché esserci è importante

La strategia del piccolo schermo

Scegliere lo strumento più adatto

Tutti i modi per essere mobile

Siti, dedicati o responsive?

Le app, native, web o ibride?

Scegliere in base alle caratteristiche

Valutare in sintesi vantaggi e opportunità

Cosa facciamo con uno smartphone?

Page 32: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Siti, dedicati o responsive?I prodotti mobile

I siti web dedicati

Sono quelli con l’estensione .mobi. Sarebbe più corretto dire “erano” perché ormai questo tipo di prodotto è meno diffuso. In un passato non troppo lontano vi sarà capitato di navigare un sito apparentemente uguale alla sua ver-sione desktop, ma con un’estensione della url differente: .mobi. Questa è una versione gemella che richiede un dop-pio aggiornamento. Talmente complesso e anti-economico che con il tempo è stato abbandonato.

Il dynamic serving

Oggi quello che è più diffuso è il dynamic serving ovvero da un prodotto originario vengono erogati html5/css dif-ferenti in base ai devices. Il browser è in grado di rico-noscere da dove accede l’utente e di offrirgli la versione adatta dello stesso prodotto.

• doppio aggiornamento• doppio lavoro per il crawler che indicizza i contenuti in rete • difficoltà di riconoscimento dello user agent (dove e come ci colleghiamo)

• minore complessità di progettazione e sviluppo• personalizzazione dell’esperienza mobile

• una sola url• un solo sito da mantenere • maggiore personalizzazione dell’esperienza mobile

• triplo lavoro per il crawler che indicizza i contenuti in rete• difficoltà di riconoscimento dello user agent

PRO

CONTRO

PRO

CONTRO

Page 33: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

I siti responsive

I siti responsive sono la scelta più completa e democratica che si possa avere. Questo è un prodotto unico che eroga gli stessi contenuti da qualsiasi schermo si acceda. I con-tenuti appaiono in maniera differente in base alle richie-ste delle persone, ma la loro completezza resta inalterata. I siti responsive sono la risposta più esaustiva al fatto che non possiamo conoscere il contesto con cui le persone ar-rivano all’informazione. Il motto di questa scelta potrebbe essere: “i vostri utenti non sono di serie b e non vogliono/meritano una versione light dei vostri contenuti”.

Tra gli altri vantaggi c’è il fatto che l’aggiornamento viene condotto un’unica volta e il prodotto risulta aggiornato sempre e ovunque lo si consulti.

Gli svantaggi sono una progettazione più complessa e accurata nella ridefinizione delle pagine a secondo dello schermo e non poter sfruttare le funzionalità native che gli smartphone possono offrire: foto, GPS, accelerometro, contatti, etc.

• una sola url• un solo sito da mantenere • crawling più efficiente• nessun redirect

• maggiore complessità di progettazione• ridotta personalizzazione dell’esperienza mobile

CONTRO

PRO

Page 34: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Le app native

Le app native sono prodotti dedicati che troviamo nei vari store, da acquistare o scaricare gratuitamente. Agli occhi degli user le app native non differiscono par-ticolarmente da un sito web, ma nella realtà presentano differenze sostanziali.

Le app native possono essere molto diversificate, basti esplorare un qualsiasi app store per rendersi conto che c’è davvero di tutto, alcuni prodotti esistono esclusivamente in tale modalità come ad esempio tutte le app di gioco, ma altre sono la versione complementare del canale web.

In quest’ultimo caso, ed è quello su cui ci soffermeremo, si può scegliere una app nativa se si vuole usufruire delle funzionalità native dello smartphone, o se si ha bisogno di puntare su un aspetto del prodotto come ad esempio quel-lo business (abbonamento di un giornale).

Queste app sono soggette al pagamento per la presenza negli store, i costi non sono alti (annuali o una tantum), ma sono soggetti a limitazioni come le maglie della censu-ra o il possesso una licenza da sviluppatore.

La app nativa privilegia l’interazione progettata per lo schermo d’utilizzo. Possiamo immaginare di avere un sito web responsive e una app nativa dedicata ad una specifica interazione: i giornali hanno siti responsive e app native dedicate agli abbonamenti per facilitare l’acquisto e la let-tura dei singoli numeri della rivista.

L’altro punto di debolezza fondamentale delle app native consiste nel fatto che la loro vita digitale è all’interno de-gli store.

Le informazioni non sono indicizzate da Google ma risie-dono nel microcosmo dello store.

Scegliere di comunicare attraverso una app nativa signifi-ca anche esporsi al giudizio che le persone esprimeranno all’interno del negozio virtuale.

Page 35: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Non è un elemento da sottovalutare perché la credibilità che ci costruiamo in rete esponendoci alla valutazione collettiva può risultare molto complessa da gestire: se si accumulano giudizi negativi può essere difficile riuscire a rilanciarsi.

Tra i vantaggi degli utenti c’è la facilità di interazione e la possibilità di accedere in maniera diretta dall’icona sullo schermo. L’icona non è un elemento da sottovalutare, è un richiamo magico, una porta aperta e sempre disponibile al mondo dei contenuti che proponiamo.

Da parte di chi le progetta c’è la possibilità di metterle a pagamento, da subito o per le funzionalità aggiuntive, di esercitare una forte azione push tramite notifiche e alert sugli utenti ricordandogli la propria presenza.

• esperienza utente personalizzata• integrazione di tutte le funzionalità native mobile• progettazione non complessa• accesso diretto dallo schermo• utilizzo anche in remoto

• aggiornamento specifico• doppio lavoro per il crawler• pagamento agli store

CONTRO

PRO

Page 36: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Premessa

Introduzione

Parte 1 / La scelta dello strumento

Perché esserci è importante

La strategia del piccolo schermo

Scegliere lo strumento più adatto

Le app, native, web o ibride?

Tutti i modi per essere mobile

Siti, dedicati o responsive?

Scegliere in base alle caratteristiche

Valutare in sintesi vantaggi e opportunità

Cosa facciamo con uno smartphone?

Page 37: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Le App, native, web o ibride?

Le web app

Le web app non sono vere app, ma siti web che assomiglia-no a applicazioni mobile. La differenza sta nel fatto che si raggiungono attraverso un indirizzo web, ma possono essere raggiunte dall’icona che si crea salvandolo tra i preferiti. Il vantaggi sono quelli della navigazione intuiti-va delle web application e una maggiore agilità che viene dalla gestione tramite CMS.

Una volta “installata”, anche se non è il termine più cor-retto, spariscono url e browser e scaricati gli oggetti (es. il numero della rivista) è possibile leggere il contenuto anche offline.

Rispetto alle app native non è possibile usufruire dei van-taggi delle funzioni mobile: non ci sono notifiche, accelero-metro, etc. Le web app sono raggiungibili dal web dunque non è necessario inserirle negli app store.

Il vantaggio delle web app sta nel fatto che sfruttano i contenuti esistenti dando vita a prodotti distribuiti su più piattaforme. Le info vengono inserite una sola volta e di-stribuite attraverso più canali.

Alcuni grandi aziende americane come Walgreen o Bana-na Republic, hanno optato per questa soluzione in modo da avere: versione web, mobile iphone e android identiche anche sfruttando una soluzione ibrida.

• gestione e aggiornamenti facilitati • esperienza mobile personalizzata• unico lavoro per il crawler• presenza nel web (e non negli store)

• scelta di installazione da parte delle persone • impossibilità di sfruttare le funzionalità native mobile

PRO

CONTRO

Page 38: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Le app ibride

Le app ibride sono un mix tra app native e web app, sfrut-tano le funzionalità dei sistemi operativi e riescono ad es-sere sempre aggiornate, ma in alcune parti hanno bisogno del collegamento online.

È importante sottolineare che tutti questi prodotti (siti e differenti app) non sono in antitesi, una buona presenza digitale è frutto di una saggia combinazione. Si può sce-gliere il sito responsive con una app nativa dedicata ad una parte dei contenuti, oppure scegliere di avere un sito responsive e una web app che sfrutti l’aggiornamento di alcuni contenuti e le funzionalità native del mobile.

Dipende dallo scenario in cui lavoriamo fatto di persone, risorse e necessità di business. Dal delicato equilibrio di questi fattori viene fuori la strategia più adatta.

Un ruolo importante in questa scelta lo giocano sicura-mente le funzionalità native del mobile. Vediamone un confronto.

• possibilità di sfruttare funzionalità native mobile• facilità di gestione e aggiornamento• possibilità di consultazione di alcune parti anche offline• buona risposta al crawler

• scelta di istallazione da parte degli utenti• presenza all’interno degli store

PRO

CONTRO

Page 39: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Premessa

Introduzione

Parte 1 / La scelta dello strumento

Perché esserci è importante

La strategia del piccolo schermo

Scegliere lo strumento più adatto

Le app, native, web o ibride?

Tutti i modi per essere mobile

Siti, dedicati o responsive?

Scegliere in base alle caratteristiche

Valutare in sintesi vantaggi e opportunità

Cosa facciamo con uno smartphone?

Page 40: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Scegliere in base alle caratteristiche

I prodotti si possono valutare in base alle funzionalità offrino. Vediamone le principali.

>>Funzionalità peculiari

Le wep app danno un buon accesso, ma la massima per-formance (GPS, camera, comandi gestuali del sistema, le notifiche etc.) è data dalle app native

>>Funzionamento offline

Rispetto alla navigazione offline le app native sono quelle più adatte.

>>Recupero informazioni

Le web app e i siti responsive permettono l’indicizzazione nel motori di ricerca cosa che non avviene per gli altri prodotti. La ricerca all’interno degli store è ancora debo-le, l’organizzazione delle app in macrocategorie ricorda tanto i primi motori di ricerca come Altavista o Yahoo che indicizzano i siti in base ai contenuti. Questa situazione dovrà evolvere perché la separazione tra web e app non ha futuro.

>>Velocità

Le app native sono quelle che rispondono in maniera più rapida agli input delle persone. Nel 2012 Mark Zuckem-berg ha dichiarato di essere pentito di non aver optato per questo tipo di prodotto.

>>Installazione

Può essere considerato un piccolo ostacolo rispetto all’uti-lizzo. Significa che le persone debbono essere veramente motivate a farlo e questo si lega anche al tema della trova-bilità del prodotto negli store.

ANALIZZATE I VOSTRI BISOGNI E SCEGLIETE LO STRUMENTO PIÙ ADATTO

Page 41: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

>>Mantenimento / aggiornamento

Le app native possono essere più complesse da mantene-re, non sono sempre supportate da un sistema che faciliti il loro aggiornamento, mentre le web app e i siti responsi-ve sono facilitati dalla presenza sicura di sistemi di gestio-ne del contenuto (CMS) che escludano la conoscenza del codice.

>>Autonomia dalla piattaforma

Quelle più complesse sono le app native, le altre sono sup-portate dall’html5 assicura una buona interoperabilità dei prodotti.

>>Restrizioni e fees

Le app native e le ibride sono soggette al pagamento per la presenza negli store, il prezzo non è sempre altissimo, spesso è una tantum in altri casi è annuale ma legato ad una licenza da sviluppatore.

>>Costi di sviluppo

Le app ibride e quelle web sono le meno costose tutte le altre possono rivelarsi più impegnative dal punto di vista economico.

>>Gestione

Le più complesse sono proprio le app native perché nell’aggiornamento può esserci una maggiore dipendenza dal codice. Le altre possono essere gestite totalmente o in parte da sistemi di gestione del contenuto (CMS).

LA GESTUALITÀ È UNO DEI VALORI ASSOLUTI DEL MOBILE

Page 42: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

>>Download

I tempi di download sono più lenti rispetto ad altri stru-menti per tutte le soluzioni, questo dipende dalla linea e dal sistema operativo, ma è comunque possibili scaricare e leggere file di differenti formati con tutte e tre le soluzio-ni.

>>Comandi touch

La gestualità è uno dei valori assoluti del mobile. I gesti cambiano da devices a devices (es. tra smartphone e Kin-dle, tra iPad e Samsung tablet) e tra sistemi operativi. Il press è uguali per tutti mentre se si desidera sfruttare tutti i gesti: double press, small swipe, large swipe, pinch spread, bisogna scegliere le app native.

Se si vuole sfruttare questo di funzionalità bisogna sce-gliere proprio queste ultime.

NON SOTTOVALUTATE I VOSTRI OBIETTIVI PRINCIPALI. SONO QUELLI CHE GUIDANO IL PROGETTO E LE VOSTRE SCELTE

Page 43: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Premessa

Introduzione

Parte 1 / La scelta dello strumento

Perché esserci è importante

La strategia del piccolo schermo

Scegliere lo strumento più adatto

Le app, native, web o ibride?

Tutti i modi per essere mobile

Siti, dedicati o responsive?

Scegliere in base alle caratteristiche

Valutare in sintesi vantaggi e opportunità

Cosa facciamo con uno smartphone?

Page 44: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Valutare in sintesi vantaggi e opportunità

funziona bene non funzionapermette un margine di azione

Velocità

Aggiornamentocontinuo

Consultazioneancheoffline

Spesa

Funzionalitàsmartphone

Targetspecifici

Diffusioneinformazioni

nel web

Sitodedicato

Dinamicserving

Sitoresponsive

Appnativa

Webapp

Appibrida

Se volete o avete bisogno di ....

Page 45: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

A questo punto la scelta può apparire più semplice o forse più complessa ;).

Un sito responsive a livello di esperienza utente (UX) è la scelta più completa e gestibile nel tempo, una app nativa è utile per lanciare uno specifico prodotto, andare a colpire un determinato target, sfruttando una specifica funzio-nalità. Provate a rispondere in maniera realistica alle se-guenti domande e riuscirete a focalizzare meglio ciò di cui avete bisogno e dove volete andare.

A questo punto se non avete ancora deciso cosa scegliere siete almeno pronti ad escludere qualcosa, e vi assicuro, non è cosa da poco.

Se avete le idee più chiare e siete convinti del percorso mobile da intraprendere allora site pronti per lo step suc-cessivo, l’organizzazione dei contenuti e l’architettura delle informazioni mobile.

DECIDERE LO STRUMENTO E LA STRATEGIA È GIÀ METÀ DELL’OPERA

Quali sono gli obiettivi strategici che ci spingono verso una prodotto mobile?

Cosa vogliono e come si comportano i miei utenti?

Quale necessità di aggiornamento ho del prodotto?

Ho bisogno di sfruttare le funzionalità del sistema operativo mobile (geolocalizzazione, touch, azioni push, etc.?

Che disponibilità economica ho a disposizione?

Mi serve l’indicizzazione di Google o mi basta essere cercato negli app store?

Sono pronto a progettare un prodotto definitivo o posso immaginare un rilascio a step?

Page 46: Progettare in grande per schermi piccoli · 2018-09-15 · Scegliere di “andare mobile” e di essere trovabili tramite smartphone non significa progettare applicazioni da offri-re

Scritto daMaria Cristina LavazzaUX designer, information architect and co-design enthusiast fan@mc_lavazzacristinalavazza.wordpress.com

Grafica diLucia PacellaCreative designer

@LucyPacellahttp://www.pinterest.com/luciapacella/

Pubblicato aprile 2014