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Provincia di Trento Trentino Sviluppo Spa
PROGETTO PER IL RISANAMENTO CONSERVATIVO DELLA BAITA IN LOCALITÀ PANTANI
Torino, Giugno 2011
RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA
PB_A8 - CARATTERISTICHE ARCHITETTONICHE ED AMBIENTALI
PB_A9 - STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE
PB_A10 - INDICAZIONI FASI SUCCESSIVE
Prof. Ing. Carlo Ratti
C.so Quintino Sella 26 - 10131 Torino (TO) - ItaliaT +39 011 81 30 851 - F +39 011 83 93 218
Progetto Baita Bersone Relazione illustrativa
Sommario
1. Caratteristiche architettoniche ed ambientali…………………………………………………………………………………..………….…...3
2. Studio di impatto ambientale…………….……………………………………………………………………………………..…….33
3. Indicazioni fasi successive……………………………………………………………………………………..….……………………38
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali 1. CARATTERISTICHE ARCHITETTONICHE ED AMBIENTALI PB_A8 Sommario
1. Caratteri storico-costruttivi………………………………………………………………………………………………….…………...4
2. Caratteristiche architettoniche ed ambientali…….……………………………………………………………………..……….9
3. Caratteristiche tecniche/tecnologiche ulterioti:ICT………………………………………………………………………….25
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali 1. Caratteri storico-costruttivi
Le scelte architettoniche sono basate su un’attenta analisi dell’edificio oggetto dell’intervento, al fine di
garantire il rispetto degli aspetti legati alla tradizione costruttiva della Valle del Chiese. L’edificio, infatti, è
inscrivibile negli esempi architettonici della tradizione rurale del Trentino - Alto Adige e più precisamente
in quelle che sono definiti “Cà da mont” o “Stavolo” o baita-fienile.
La cà da mont è, di solito, un’abitazione rurale usata come appoggio alle attività agricole e di pastorizia
d’alta quota. In genere è formato da alcuni ambienti essenziali: il fienile, la stalla, una piccola stanza
adibita alla cottura dei cibi e alla preparazione del formaggio.
Lo stile di costruzione di questi edifici varia da valle a valle, in funzione della localizzazione. Dipende,
infatti, principalmente dalle caratteristiche del terreno su cui si costruisce e dalle materie prime a
disposizione. In generale, i materiali principali sono il legno, tagliato dai boschi che circondano la località e
quindi diverso in base all’altitudine e alla valle (in alta montagna di solito era utilizzato il Larice) e
materiale lapideo di diverse caratteristiche e dimensioni.
Mancano notizie certe riguardo al periodo
di costruzione di questo edificio: la
costruzione, nel suo stato attuale, mostra
forma compatta e contrassegnata da un
unico tetto a due spioventi. L’osservazione
ravvicinata delle strutture e delle superfici
murarie ha permesso di riconoscere
momenti costruttivi diversi e riferibili
principalmente a tre corpi di fabbrica
edificati e modificati in un lungo periodo
che almeno dal XVIII secolo si è articolato fino agli inizi del XXI secolo.
Sono individuati tre corpi principali, come descritto di seguito:
Corpo A - Stalla – Fienile centrale
Il corpo centrale, a pianta quadrangolare, si contraddistingue per le dimensioni maggiori. Le pareti del
piano terra sono costituite esclusivamente in pietra: il lato a monte e gran parte dei fianchi sono stati
scavati nel deposito morenico e risultano in gran parte interrati e privi di aperture; queste ultime
caratterizzano, invece, la facciata principale, rivolta verso valle. Attualmente lo spazio è suddiviso in due
ambienti da una parete di assi di legno: una stalla con mangiatoia continua e canale di scolo, accessibile
dall’esterno ed un deposito o ricovero, privo di arredo, accessibile da una porta ricavata nella parete
divisoria interna; entrambi gli ambienti sono illuminati da una piccola apertura sulla facciata.
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali
Tutto il piano superiore è adibito a fienile sottotetto, accessibile dal
retro, con angolari di pietra e grandi aperture tamponate da tronchi di
larice disposti orizzontalmente sugli altri tre lati. Il pavimento è
costituito da un tavolato semplice sostenuto da travi di legno, tre
delle quali sono aggettanti sulla facciata esterna. In prossimità
dell’entrata e a fianco del foro di caduta del fieno sono state ricavate
recentemente due stanze con pannelli di compensato. La struttura
lignea di copertura è impostata su travi di bordo incastrate agli angoli
su cui aggettano le travi dell’orditura principale con estremità
sagomata. Queste travi sostengono a loro volta porzioni di un
tavolato semplice. Il manto di copertura attuale è diversificato e
oggetto di manutenzioni recenti: la falda est è in ondulato metallico
mentre quella ovest in tegole marsigliesi.
In questa porzione dell’edificio sono evidenti le maggiori modifiche e quindi è riferibile come nucleo più
antico. La muratura interrata del lato a monte, visibile solo all’interno, non ha andamento parallelo a
quella di facciata né è ortogonale ai muri di spina. Gli elementi che connotano i due ambienti al piano terra
documentano funzioni diverse e variamente modificate nel tempo. A titolo di esempio, la porta di legno ad
anta unica impiegata nel divisorio degli ambienti interni per la notevole erosione della sua superficie era in
origine esposta direttamente all’esterno e risulta quindi elemento di reimpiego. Il canale per la raccolta
del letame è costituito da spezzoni di travature lignee, provenienti probabilmente da rifacimenti
dell’orditura attuale. Il pavimento della stalla è in ciottolato e frammenti di pietra mentre quello del
secondo ambiente risulta completamente asportato e resta in terra battuta, benché in controfacciata
resti ancora il foro di scolo del letame.
Anche la muratura di facciata mostra la successione stratigrafica di modifiche continue; tra quelle
principali al piano terra è visibile il tamponamento di una porta, posta a fianco di quella esistente. Al piano
superiore è riconoscibile il probabile rialzamento o
regolarizzazione delle angolate con le aperture
centrali su tre lati. In questo modo si rende
plausibile la presenza in origine di due aperture
gemelle che, affiancate, immettevano in stalle
separate. Tali aperture, realizzate forse con stipiti di
legno, erano collocate al centro della facciata e
delle travi in aggetto del solaio soprastante, riferibili
all’esistenza di un ballatoio o di uno sbalzo,
definitivamente asportato dai tamponamenti fissi
attuali. Il paramento esterno della facciata a piano terra è in bozzette e pietrame di tonalite di pezzatura
Piano terra della del corpo A: la stalla.
Il fienile del corpo A.
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali generalmente media e minuta, disposto prevalentemente in orizzontale ed in corsi tendenzialmente
orizzontali e paralleli, raramente sdoppiati, che corrispondono allo spessore dei blocchi alternati di
tonalite sulle cantonate.
Frequente è l’impiego di zeppe in scaglie di tonalite soprattutto nei letti di posa e localmente nei giunti per
assicurare l’orizzontamento.
Nei paramenti interni e soprattutto quelli della muratura di fondo controterra sono impiegati blocchi di
tonalite di dimensioni più varie e anche maggiori, costituiti anche da massi non elaborati e da pezzi
semplicemente spaccati e di forma più irregolare.
Il paramento esterno della facciata al primo piano, riferibile alle murature angolari del fienile, non risulta
altrettanto verificabile per la presenza preponderante dello strato di intonaco; Eappare tuttavia più
irregolare per il maggior impiego di elementi di tonalite, tagliati mediante cunei di e di spessore simile fra
loro disposti in corsi orizzontali.
La malta di allettamento nella parte inferiore della facciata risulta aderente alle superfici lapidee ed ha
coesione poco tenace. Il legante ha colore giallognolo.
La malta di allettamento è ricoperta da trecce di una stilatura con impasto di colore più rosato che
presenta una superficie compatta e ricopre le numerose scaglie di zappatura.
I principali dissesti murari sono individuati nel lato est della cantonata sul retro del fienile. Le discontinuità
visibili sulla contonata di facciata corrispondono all’interfaccia di costruzione fra muratura e spigoli e
segnalano le stasi di cantiere.
Corpo B - Baita
Il termine baita individua una piccola costruzione
accostata al maso vero e proprio, costruita in
genere sul lato a levante, con funzione di
abitazione temporanea. In questo caso si tratta di
un piccolo corpo di fabbrica di pianta quadrata,
con muratura in pietra, addossato al lato est del
nucleo centrale e allineato alla facciata principale.
La minore lunghezza di impianto è stata dettata
probabilmente anche dalla necessità di
movimentazione delle balle di fieno, dal prato verso
l’accesso retrostante del fienile. Sulla facciata sono visibili le aperture principali costituite da una porta
con stipiti in tonalite a cui si accede mediante due larghi scalini gettati in cemento e da due finestre: la
prima, ricavata nella muratura e realizzata anch’essa con stipiti del medesimo litotipo, è sormontata da
un cartiglio in intonaco lisciato con tracce di una data dipinta; la seconda, con telaio in legno, è tagliata nel
tamponamento di legno del sottotetto. Il corpo costituisce una vera e propria aggiunta, priva di
Interno della baita: corpo est dell’edificio.
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali ammorsature murarie con il corpo centrale. Come si può osservare in facciata, lo stipite della porta di
accesso è semplicemente addossato alla cantonata del corpo centrale.
Altrettanto evidente è la mancanza di ammorsatura della muratura retrostante, che è interrotta e
distaccata dal tamponamento ligneo del fienile centrale.
Il paramento esterno della facciata è in sassi di tonalite di pezzatura medio-grande nonché in bozzette e
pietrame, principalmente di tonalite e secondariamente di arenaria rossa con alcuni elementi di calcare,
disposti prevalentemente in orizzontale, e in corsi e bancate tendenzialmente orizzontali e paralleli.
L’angolata è costituita da elementi di tonalite tagliati mediante cunei, di lunghezza compresa tra 40 e 1,6
cm e di spessore da 25 a 15 cm. Impiego di numerose zeppe in scaglie di tonalite e arenaria rossa
soprattutto nei letti di posa e localmente nei giunti per sopperire alla irregolarità e per assicurare
l’orizzintamento. La muratura si contraddistingue per l’impiego unzionale di malte con legante
diversificato: terra per le malte di allettamento e calce per quella di rivestimento murario.
L’intonaco è costituito invece da una malta di calce ben aderente all’interfaccia con la superficie muraria e
assai tenace. Il legante è di colore crema e risulta sufficientemente vagliato. Anche l’aggregato lapideo
risulta di colore chiaro e di aspetto granulometrico prevalentemente arenaceo.
Alcune lesioni sono localizzate sul fianco est, in prossimità della cantonata. Altre discontinuità di minore
importanza sono riconoscibili soprattutto sulla facciata: corrispondono a stasi costruttive e ribadiscono le
fasi di cantiere della muratura medesima.
Corpo C - Stalla – Fienile
Il corpo di fabbrica, di pianta rettangolare, è addossato sul lato ovest del nucleo centrale, con facciata
allineata e di pari profondità del medesimo.
Anche in questo caso le pareti del piano terra sono costruite esclusivamente in pietra: il lato a monte ed il
fianco esterno sono scavati nel deposito morenico; l’unica apertura è costituita dalla porta, con stipiti di
tonalite, aperta in facciata e sormontata da un arco di scarico di forma irregolare. Lo spazio a piano terra
è adibito a stalla con mangiatoia continua, ancora utilizzato di recente quale ricovero di capre. Il
pavimento è costituito in gran parte da terra battuta che collima con un affioramento roccioso,
probabilmente in parte spianato.
Il piano superiore, adibito a fienile, ha accesso indipendente, mediante una porta sul retro accostata alla
cantonata del corpo principale, ed è areato da una apertura in facciata, parzialmente tamponata con travi
orizzontali distanziate tra loro da piccole zeppe di legno. Il pavimento è costituito da un assio di legno, in
parte crollato.
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali
La muratura emergente risulta chiaramente
addossata al lato del nucleo principale e
generalmente priva di ammorsature. Tale
addossamento è avvenuto successivamente: a
piano terra l’unico muro intonacato è quello che
corrisponde alla muratura laterale dell’edificio
centrale in origine esterna e perciò protetta da
uno strato di rivestimento. Al piano superiore il
tamponamento ligneo del fienile centrale risulta,
una volta anch’esso esterno, parete interna
dell’ambiente sottotetto. Si riconoscono bozze e pietrame di pezzatura generalmente media e minuta
disposti in orizzontale, sassi tondi e spaccati disposti anche in verticale.
I corsi hanno andamento tendenzialmente orizzontale, talvolta leggermente inclinato, talvolta irregolare. I
paramenti interni risultano costituiti invece da blocchi di tonalite di dimensioni più varie e generalmente
maggiori, semplicemente spaccati e di forma più irregolare. Nella muratura fuoriterra del fianco son stati
utilizzati grossi pezzi di tonalite tagliati anche mediante “punciotti”, cunei utilizzati a partire dalla fine del
XIX secolo.
La muratura interna, quella di facciata e parte del fianco a pianoterra mostrano l’impiego prevalente di
malta di terra, riconoscibile per il colore rosso scuro e la coesione assai friabile, interessata da fenomeni
generalizzati di dissoluzione per effetto dell’umidità. La muratura fuoriterra del lato a monte appare quasi
a secco, generalmente priva di malta con la sola applicazione di un intonaco a rasatura irregolare.
La malta ha coesione poco tenace, mostra aspetto grossolano accentuato dal dilavamento meteorico
delle superfici esposte. Il legante, di colore rossiccio per il probabile impiego di un impasto bastardo di
terra e calce, è ricco di resti di cottura dal colore biancastro.
Le murature fuori terra sono interessate da un plesso di fessurazioni generalizzate e riferibili alla
muratura di mediocre qualità. Sono riconoscibili lesioni e distacchi significativi, soprattutto sul fianco in
prossimità della cantonata.
Caratteristiche architettoniche simili sono
riscontrabili nell’edificio secondario: una piccola
baita di circa 40 mq, con struttura muraria in
pietre irregolari e una struttura di travi lignee a
supporto della copertura. I due edifici,
nell’insieme, costituiscono un piccolo
agglomerato edilizio, tipico delle valli montane. Il secondo edificio.
Il fienile del corpo C al piano primo.
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali 2. Caratteristiche architettoniche ed ambientali
Superfetazioni
L’edificio non presenta particolari superfetazioni che possano considerarsi incongrue. E’ evidente come la
finitura del manto di copertura, ad oggi in tegole marsigliesi e lamiera, sia dovuta ad interventi recenti non
documentati. Si è ritenuto di conseguenza di poter proseguire nel progetto sfruttando l’intero volume
edilizio esistente.
La falda di copertura, ad ovest, presenta un rivestimento in tegole marsigliesi e lamiera
Volumi
L’inserimento del sistema di copertura proposto richiede un incremento dell’altezza dell’edificio e di
conseguenza del volume edilizio complessivo. Tale volume è inferiore al 10% del volume fuori terra e non
compromette nel complesso le proporzioni dell’edificio. L’altezza del fabbricato, calcolata secondo le
indicazioni del Regolamento Edilizio del Comune di Bersone, passa da 4,90 a 5,13m. L’altezza al colmo
passa da 6,93 m a 7,30 m. La variazione è dovuta in parte anche al recupero l’altezza persa a causa di un
cedimento verticale della muratura frontale di circa 36 cm. La linea di colmo, infatti, appare ad oggi
visibilmente inclinata verso valle.
Prospetto nord: demolizioni e costruzioni
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali Considerata la presenza della baita più piccola ad una distanza di 12 si è preferito sfruttare questo volume
per l’inserimento del cogeneratore a pellet previsto nel sistema impiantistico. Questa soluzione ha evitato
la costruzione di volumi interrati nelle immediate adiacenze dell’edificio.
Spazi
L’allestimento degli spazi interni della baita principale rispetta la conformazione originaria dell’edificio,
lasciando leggibile la divisione spaziale in tre blocchi indipendenti che caratterizza la situazione esistente
dei due fienili/stalla ed abitazione. Nell’edificio si è ritenuto opportuno ricavare due unità abitative:
-‐ Unità abitativa 1, mq 154,2, suddivisa su due livelli;
-‐ Unità abitativa 2, mq 48,5, suddivisa su 3 livelli.
Unità abitativa 1
L’accesso all’alloggio principale avviene dal lato sud dell’edificio, ovvero dalla porta più ampia di accesso
al fienile. L’ingresso immette immediatamente nell’ampio spazio principale della baita, aperto in modo
suggestivo sul paesaggio circostante.
L’ambiente riceve luce diffusa attraverso il sistema di copertura a lamelle proposto ed appare dunque
come uno spazio pervaso dalla luce naturale. Una serie di inserti in vetro acidato a pavimento, il vano
scala ed un cavedio portano luce al livello inferiore, che accoglie la zona notte.
Il living è lo spazio cardine dell’alloggio: un sistema di arredi mobili composto da divani bassi e da un
tavolo appeso a soffitto che può scorrere trasversalmente permettono diverse configurazioni ed usi dello
spazio. Nel volume tecnico trovano posto un camino a camera chiusa e tutte le dotazioni impiantistiche
del sistema ICT: rack, proiettore, stampante etc.
Una panca in cemento a vista incornicia la facciata a nord, caratterizzata dal mantenimento della
muratura a vista, e garantisce una seduta confortevole che affianca l’ampia finestratura.
Al piano si trova anche lo spazio cucina, affacciato sull’ambiente inferiore con un vetro extrachiaro di
separazione.
La scansione delle lamelle in copertura genera lo spazio: la stessa trama è ripetuta negli elementi verticali,
nelle scale appese, nella trama di pavimentazione e nell’orditura secondaria di travetti lignei che la
sorregge. Questa trama ricorrente richiama il concept che ha generato il progetto: la costruzione di un
nido in legno, permeabile alla luce naturale, appoggiato alla la muratura storica. La scansione fitta delle
lamelle crea effetti di luce/ombra costantemente mutabili e gerarchizza gli elementi architettonici.
Al piano inferiore sono collocate due camere da letto ed i servizi. Gli spazi si aprono verso il contesto
naturale e la luce penetra attraverso le esistenti aperture nella muratura. Due porte, coronate da un
architrave in pietra, permettono di uscire direttamente sullo spazio antistanti l’edificio. A sud, al contrario,
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali lo spazio è caratterizzato dalla presenza della muratura controterra: è il luogo più buio della baita, dove
solo la luce zenitale che filtra dalla scala e dal cavedio permette di ottenere un grado di illuminazione
sufficiente.
I servizi sono collocati all’interno di un volume autonomo rivestito in acciaio cerato. All’interno, superfici
vetrate e smaltate completano uno spazio luminoso ed accogliente. Il cavedio verticale che scende dalla
copertura è posizionato in corrispondenza della doccia, creando un effetto di illuminazione naturale
zenitale estremamente suggestivo.
La seconda camera da letto, in parte a doppia altezza, gode, secondo lo stesso principio, di illuminazione
zenitale. L’inserimento di porte finestre permette di garantire i rapporti illuminanti minimi, utilizzando le
porte esistente come semplici elementi di oscuramento.
ALLOGGIO 1
154,2 mq
Locale Superficie di pavimento
mq
Superficie di illuminazione
ed aerazione
Mq
Rapporto aero/illuminante
(non inferiore ad 1/16)
Living 44,5 14,44 1/3
Cucina 10,1 2,19 1/4
Disimpegno 62,3 - -
Letto 1 14,8 1,63 1/9
Letto 2 13,6 1,42 1/9
Disimpegno 6,6 - -
Servizi 2,3 - -
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali
Alloggio 1: pianta piano terra
Alloggio 1: pianta piano primo
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali Unità abitativa 2
Il secondo alloggio, di taglia più ridotta, è stato ricavato nella parte ovest dell’edificio: una stretta fascia
dove tra piano primo e piano terra non era presente alcuna connessione. Anche in questo caso l’accesso
avviene dal lato nord dell’edificio, attraverso l’apertura di accesso al fienile. Una scala, appesa al sistema
di copertura come nell’alloggio principale, permette di accedere alla zona notte dal piano primo. Lo
spazio, in questo caso, è fortemente caratterizzato dalla presenza di un mezzanino, pensato come
estensione del living.
Un ampio cavedio sulla zona notte complessizza la spazialità interna e permette alla luce zenitale di
raggiungere il piano inferiore.
Al piano terra troviamo si trovano zona notte e servizi, a diretto contatto con l’esterno grazie attraverso la
porta esistente.
ALLOGGIO 2
48,5 mq
Locale Superficie di pavimento
mq
Superficie di illuminazione
ed aerazione
mq
Rapporto aero/illuminante
(non inferiore ad 1/16)
Living 22 4,35 1/5
Mezzanino 4,56 - -
Letto 16,6 1,3 1/12
Disimpegno 3,4 - -
Servizi 2 - -
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali
Alloggio 2: pianta piano primo
Alloggio 2: pianta piano terra
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali Edificio di servizio
L’edificio secondario è utilizzato come volume tecnico per accogliere il cogeneratore a pellet, il deposito
pellet e la SPA (opzionale).
La SPA è allestita con una vasca idromassaggio riscaldata ed una piccola sauna a legna.
EDIFICIO DI SERVIZIO
19,8 mq
Locale Superficie di pavimento
mq
Superficie di illuminazione
ed aerazione
mq
Rapporto aero/illuminante
(non inferiore ad 1/16)
SPA 10,6 1,4 1/7
Disimpegno 2,4 - -
Vano tecnico 2,9 - -
Vano tecnico 3,9 - -
In tutti gli ambienti sono rispettati i requisiti igienico sanitari in termini di altezza minima e media
ponderale dei locali (m 2,20).
Edificio di servizio, pianta
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali Strutture verticali
Sono previsti interventi di consolidamento localizzato sulle murature esistenti (si veda capitolo
“Strutture”). Problematiche di natura statica legate alle murature stesse hanno imposto il ricorso ad una
soluzione strutturale alternativa. Seguendo il criterio della non-visibilità e cercando di non incrementare
eccessivamente i costi di costruzione si è deciso di procedere con una struttura in profili di acciaio
inserita all’interno delle murature e mascherata dal cappotto interno di isolamento e non visibile
dall’esterno.
Lo stesso tipo di intervento non è da prevedersi nell’edificio accessorio, le cui murature appaiono in
buono stato di conservazione.
Tutta la muratura è stata impermeabilizzata ed isolata con strati di polistirene ad alta densità, barriera al
vapore e cartongesso idropittato bianco.
Al fine di garantire una buona conservazione delle murature si prevede l’esecuzione un’intercapedine con
reinterro drenante di profondità cm 80 lungo tutto il perimetro dell’edificio.
Consideratto lo stato di conservazione e l’assenza di decorazioni e/o techiche costruttive di rilieo, si è
deciso di sostituire integralmente l’intera carpenteria lignea esistente.
Le porte sono state mantenute prevedendone un consolidamento ed una modifica del sistema cerniere in
modo da permetterne l’apertura verso l’esterno. Questa strategia è associata all’inserimento di porte
vetrate scorrevoli all’interno per garantire confort acustico, termico ed antieffrazione. Inoltre, l’utilizzo
delle porte esistenti con sola funzione di scuretti, permette di ottenere i rapporti aero-illuminanti
necessari.
L’edificio, ad uso agricolo, non era provvisto di infissi: al piano superiore sono state inseriti grandi vetrate
con infissi a taglio termico in alluminio e vetrocamere singole con trasmittanza Ug1,1W/(m.K) con 90%
Argon. Il rifacimento degli elementi lignei è avvenuto con listelli e travi in legno lamellare di abete
impregnato in autoclave.
Prospetto nord: stato di progetto
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali Strutture orizzontali e di copertura
In fase di progetto si è mantenuta la posizione dei solai originali, considerando fissa la quota di estradosso
degli stessi. Questo ha permesso di sfruttare le aperture esistenti senza necessità di ampliamenti. Il
tavolato ligneo è stato sostituito da un doppio assito ordito ortogonalmente che ne migliora il
comportamento sismico. La trama della pavimentazione riprende la scansione delle lamelle di copertura,
ricercando un trattamento uniforme e coerente degli spazi interni.
Al piano inferiore è stato necessario abbassare la quota interna della pavimentazione per garantire
un’altezza di 2,4 m. L’ntervento di scavo risulta comunque inevitabile vista la necessità di realizzare le
sottofondazioni, un vespaio isolante e l’isolamento delle murature e della pavimentazione.
Non si è praticata alcuna apertura aggiuntiva nelle murature esistenti né si sono ampliati i fori esistenti.
Il sistema di copertura proposto rappresenta la caratteristica peculiare del progetto. Le esigenze
progettuali sono triplici:
-‐ Integrare produzione da fonti rinnovabili;
-‐ Rendere la copertura permeabile alla luce naturale;
-‐ Creare un nuovo sistema che visivamente non richiami la tipologia tradizionale locali.
-‐
La soluzione proposta
consiste di un doppio
sistema di lamelle lignee di
sezione cm 9x21 distanziate
l’una dall’altra di cm 18. Le
due orditure creano
un’intercapedine di cm 30;
in tale spessore è alloggiata
la struttura portante in
acciaio. L’orditura superiore
integra celle fotovoltaiche
organizzate in strisce di
dimensioni cm 200x7. Una
scanalatura all’interno della lamella nasconde la cablatura di supporto e permette la ventilazione evitando
il surriscaldamento delle celle fotovoltaiche. Durante l’iter di progetto definitivo sono stati realizzati
diversi prototipi del sistema lamella, valutando l’ottimale dimensione della lamella stessa, l’inserimento
Prototipo di una lamella di copertura. Dimensioni cm 9x21x60
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali
della scanalature per l’alloggiamento dei cavi e
l’accoppiamento legno/fotovoltaico. Il prototipo è
stato realizzato da Abba Srl, treviso.
L’orditura inferiore, appesa alla struttura principale
in acciaio, sostiene lastre di policarbonato
contenenti Nanogel. I sistemi innovativi a Nanogel
sono in grado di assicurare elevati livelli di
isolamento uniti a caratteristiche di diffusione
luminosa. Introdotti dagli Stati Uniti in Europa agli
inizi del 2000, sono stati impiegati per realizzazioni
di edifici pubblici e sportivi, sfruttando le
caratteristiche di diffusione luminosa, senza
generare ombre, e senza utilizzo di schermature
applicate esternamente.
Il Nanogel è un materiale isolante composto da
microgranuli di silicio e pori nanometrici che lo
rendono simile ad una spugna composta dal 95%
di aria, con, ad esempio, una trasmittanza termica
di 0,28 W/mqK per uno spessore di 70 mm.
Questo valore di trasmittanza è decisamente
maggiore a quello di un sistema di vetrocamera
tradizionale, ed è infatti assimilabile ad una parete
opaca, ma a fronte di uno spessore
significativamente ridotto. Il Nanogel permette di
realizzare le grandi superfici permeabili alla luce
naturale inserite in coperture, capaci di garantire
elevati livelli di isolamento e risparmio energetico.
I serramenti a taglio termico delle lastre in
policarbonato sono pressoché planari rispetto alla
superficie della vetrocamera: questo
accorgimento permette lo scorrimento della neve
e dunque garantisce illuminazione naturale
Dettaglio del sistema di copertura proposto
Modellino del sistema di lamelle in scala 1:1 , realizzato durante la fase progettuale.
Una lastra di policarbonato alveolare e un vetro camera riempiti con nanogel.
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali anche nella stagione invernale. Poiché la planarità e l’inclinazione della falda non rappresentano
condizioni sufficienti per un totale scorrimento della neve, si è previsto l’allestimento un sistema di
serpentine elettriche riscaldanti per ridurre l’aderenza del manto nevoso. Tali serpentine, montate in
corrispondenza di montanti e traversi, non intendono produrre ombre aggiuntive sulla superficie
traslucida in policarbonato.
La distanza di cm 18 tra le lamelle non richiede che l’orditura superiore sia apribile: la distanza è
sufficiente per garantire l’ispezionabilità dell’intercapedine. Con appositi tavolati ancorabili alle lamelle
stesse si ritiene possibile garantire l’accessibilità e la manutenzione della copertura.
Il sistema copertura proposto mantiene le proporzioni
e le geometrie delle coperture tradizionali a scandole:
in distanza, l’effetto discontinuo delle lamelle ricorda
la complessità delle trame lignee nei tetti a scandole.
Le celle fotovoltaiche, alloggiate sul lato superiore
delle lamelle e perfettamente planari, non sono
percepibili in distanza e dimostrano la perfetta
integrazione delle tecnologie per la produzione di
energia rinnovabile ed involucro. Le ampie superfici
traslucide in Nanogel sono a loro volta nascoste dall’orditura lignea superiore. L’integrazione dell’edificio
nel territorio è a sua volta garantita, riducendo i consumi energetici energetico, le dispersioni e le
emissioni di CO2, sfruttando appieno l’illuminazione naturale e ricreando visivamente l’effetto ligneo della
tipologia architettonica tradizionale.
Elementi non strutturali e material i costruttivi esterni
Non si è ritenuto opportuno il rifacimento degli intonaci sulle murature esistenti. La motivazione che ha
portato è questa scelta è stata duplice: lavorare per contrasto tra la base e la struttura in elevazione
superiore, non compromettere le incisioni, le scritte, i segni e la patina che rendono la muratura una
testimonianza storica significativa.
Le gronde sono state mascherate all’interno della doppia struttura di lamelle, riscaldate anch’essi con un
sistema di serpentine, scaricano tramite un sistema i pluviali collocato sul fronte sud.
L’orditura lignea proposta segue la scansione delle strutture originali. Nella parte superiore,
corrispondente al timpano dell’edificio, il sistema lamelle segue la scansione della copertura, con elementi
lignei di larghezza cm 7 distanziati di cm 18.
Le lamelle fotovoltaiche della copertura
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali Nella fascia inferiore, l’orditura orizzontale è più minuta e fitta. Per questo sistema si prevedono 3
soluzioni:
-‐ Struttura a telaio ligneo fisso (non apribile);
-‐ Struttura apribile ad ante verticali;
-‐ Struttura apribile a scorrimento verticale.
La terza soluzione, sebbene più complessa, permette di creare, quando aperta, un parapetto di sicurezza
ed un elemento a sbalzo, a testimonianza di un precedente ballatoio di cui si ipotizzata l’esistenza.
Sebbene non del tutto coerente con la tipologia architettonica tradizionale, l’apertura degli elementi di
facciata garantirebbe un’incredibile visuale sul paesaggio circostante dall’interno.
stato di progetto
Struttura a telaio ligneo fisso.
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali
stato di progettolamelle aperte
Struttura apribile ad ante verticali.
stato di progettosistema di apertura
Struttura apribile a elementi verticali in facciata.
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali Elementi non strutturali e material i costruttivi interni
Gli interni si caratterizzano per l’uso calibrato di pochi materiali costruttivi semplici. Il legno, in particolare,
è utilizzato per la struttura di copertura, per i solai, gli allestimenti, le scale e gli arredi. Si propone l’utilizzo
di legno lamellare di abete impregnato in autoclave, piallato su tutti i lati con angoli smussati a 45 gradi
senza fenditure, nodi, torsioni e curvatura non conformi.
Al fine di garantire la totale salubrità degli interni, si propone incollaggio con colla poliuretanica
trasparente, esente da formaldeide, con classe di emissione 0 (Conforme alla norma EN 386, impregnato
a pressione in soluzione acquosa con sali minerali, esente da cromo, secondo le norme DIN 68800-3,
garantiti ed certificati dal marchio di garanzia e controllo RAL (classe d’impregnazione RAL 3 – tale
trattamento assicura la migliore protezione contro gli agenti atmosferici, muffa, insetti e putredine).
Inoltre, si propone l’utilizzo di legnami certificati PEFC (il legno provenienza da foreste a gestione
sostenibile), prodotto/sorvegliato e certificato dall’Istituto “Holzforschung Austria di Vienna” (elevata
qualità, affidabilità e stabilità del legno lamellare), certificato CE (rispetto della normativa europea per gli
elementi strutturali in legno), con una garanzia di 15 anni contro la marcescenza dalla data di produzione.
Qualità a vista, assortimento GL 24 (ex BS11 – stabilità statica e dimensionale garantita). Processo
produttivo certificato ISO 9001, certificazione ambientale ISO 14001. Certificato MPA-Istituto Otto Graf-
Università di Stoccarda, legno lamellare marchiato con numero di serie di produzione (anno/mese/nr di
lotto) come indicatore e certificazione della qualità.
Gli arredi lignei da disegno si limitano ai tavoli, i letti, le armadiature. Tali arredi sono quado possibili
appesi al solaio superiore: questo è possibile con le gambe del tavolo, pensate come scorrevoli su semi
binari, gli armadi, le testate dei letti.
Vista del living dell’alloggio principale
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali
Il blocco centrale, che accoglie i servizi al piano terreno e funge da cavedio tecnico al piano superiore, così
come gli arredi delle cucine, sono interamente rivestito in lastre di acciaio cerato spessore mm3, dal
colore scuro che bene si inserisce per contrasto. Il sistema di allestimento proposto si compone mobili in
in MDF ignifugo, associati ad un idoneo sistema di montanti e traversi in alluminio per il sostegno e
l’ancoraggio delle lastre in acciaio cerato. Tutte le finiture associate (maniglie, bancali, zoccoletti..) sono
da prevedersi in acciaio con finitura satinata.
Nelle aree living sono previste panche in cemento a vista levigato con finitura al quarzo, di cui si consiglia
la produzione in loco.
Alloggio 2, vista al piano terreno
Isolamento termico
Al fine di garantire la non visibilità esterna, la non invasività e reversibilità dell’intervento di isolamento,
si è optato per la realizzazione di un cappotto interno. L’isolamento è realizzato con lastre accoppiate di
polistirene ed un’intercapedine non areata. Al sistema di coibentazione è associato un sistema di
impermeabilizzazione lato muro ed una barriera al vapore lato ambiente. La finitura della parete avviene
con cartongesso idropittato. Lo spessore complessivo del pacchetto di isolamento è di cm 12.
Al fine di mantenere visibile parti della muratura anche dall’interno, al piano superiore due porzioni libere
incorniciano la grande finestra che si affaccia a nord e scaldano l’ambiente del living.
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali Sistemazioni esterne
Si propongono interventi di minima per il riallestimento degli spazi esterni di pertinenza. Ogni intervento è
teso alla valorizzazione del contesto naturale in cui le baite si inseriscono, attraverso l’utilizzo di materiali
naturali congrui con la preesistenza e del tutto rispettosi del suo contesto ambientale. A completamento
dell’intervento di recupero si propone la costruzione di un marciapiede in pietra naturale bianca o rossa
della lesina da 100x50 con uno spessore di 4 cm, per tutto il perimetro dell’edificio principale. Lungo il lato
ovest dell’edificio il marciapiede sarà costituito da gradini nella medesima pietra, ai fini di facilitare la
salita agli accessi principali, collocati sul fronte sud. In seguito alla cantierizzazione dell’area sarà
necessario procedere alla rigenerazione del manto erboso.
Planimetria generale dell’intervento
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali 3. Caratteristiche tecniche/tecnologiche ulterioti: ICT
Il sistema ICT proposto si fonda sulle indicazioni date dai Principi Guida del Progetto Baite per la
progettazione di uno spazio flessibile che possa accogliere un profilo di utenza che intenda conciliare
vacanza e lavoro.
Il sistema ICT contribuisce alla trasformazione della baita in ambiente di vita e lavoro flessibile, con
impianti, arredi, tecnologie, sistemi di controllo e di gestione appropriati che riescano a sostenere i
processi di autonomia, sicurezza, comfort, connettività, risparmio energetico.
Il sistema di seguito delineato è stato studiato in collaborazione con Trentino Network, società in-house
dalla Provincia Autonoma di Trento per la gestione delle reti di telecomunicazioni presenti sul territorio e,
fornire servizi alle pubbliche amministrazioni e agli operatori del mondo delle telecomunicazioni.
Studio di fattibi l ità
Simulazione del link di interconnessione alla rete Geografica di Trentino Network e della copertura Wi-Fi
2.4GHz outdoor proposta.
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali Apparati Wireless Outdoor
(estensione del servizio Wi-FI 2.4 GHz esterno alla struttura).
In seguito alla simulazione dell’interconnessione con la rete Geografica di Trentino Network, in base alle
coordinate geografiche della baita sono state individuate gli apparati da utilizzare ai fini di grantire una
copertura di rete con taglio di banda pari a 10Mbps (Wireless Hiperlain 5.4 GHz) con un garantito pari al
50%. Il sistema di connettività è proposto sulla base delle esigenze dei fruitori della baita e teso a
garantire un utilizzo della conessione per scopi lavorativi (conference call etc.)
Gli apparati proposti sono:
NA24 09
2.4GHz 9dBi
360° Omidirectional Antenna
NA56 F23
5 GHz 23dBi
Flat Panel Antenna
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali
Esempio di installazione degli apparati su un edificio di montagna (Trentino Network)
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Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali Wireless Indoor
(Wi-FI 2.4 GHz interno alla struttura).
Quanto sopra indicato, necessita di un' adeguata infrastruttura tecnologica atta garantire la funzionalità e
continuità dei servizi offerti.
È dunque neccasario prevedere un Rack (centro stella tecnologico) d’attestazione del cablaggio
strutturato di rete LAN, di dimensioni: 60cm x 60cm x 120-150cm. Di conseguenza sono da prevedere
anche alcuni apparati attivi necessari: in particolare un gruppo statico di continuità (UPS) che garantisca
la continua alimentazione elettrica del sistema.
Da prevedere, inoltre,la disposizione all'interno della struttura di n° 1-2 Access-Point Wi-Fi indoor.
Rack dati posizionato all’interno della spna tecnica in una collona dedicata ai servizi tecnologici indoor.
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Progetto Baita Bersone Relazione illustrativa
Ȣ
Sommario
1. Caratteristiche architettoniche ed ambientali…………………………………………………………………………………..………….…...3
2. Studio di impatto ambientale…………….……………………………………………………………………………………..…….33
3. Indicazioni fasi successive……………………………………………………………………………………..….……………………38
30
Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali
- Tandberg Personal Telepresence 1700
- Cisco TelePresence System EX series
- LifeSize Room
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Provincia di Trento Comune di Bersone Progetto per il risanamento conservativo della baita in località Pantani STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE PB_A10
Prof. Ing. Carlo Ratti
Torino, Giugno 2011
32
Progetto Baita Bersone Impatto ambientale
2. STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE PB_A9 Sommario
1. Introduzione………………………………………………………………………………………………………………………………….34
2. Minimizzazione dell’impatto del cantiere nell’area adiacente ai lavori ed in generale nel contesto urbano………….34
2.1 Rumore………………………………………………………………………………………………………………………………34
2.2 Polveri……………………………………………………………………………………………..…………………………………34
2.3 Gestione rifiuti…………………………………………………………………….………………………………………………34
2.4 Accessibilità del cantiere……………………………………………………………………………………..………….…..35
2.5 Interferenza del cantiere con l’ambito urbano……………………………………………………..…..…..….…..35
2.6 Sicurezza delle lavorazioni…………………………………………………………………………………..………….…..36
2.7 Aree di scavo………………………………………………………………………………………………….…..………….…..36
2.8 Impatto su flora e fauna………………………………………………………………………………..………….…….…..36
3. Limitate ripercussioni sul contesto dei nuovi spazi in esercizio…………………………………………………………………36
3.1 Impatto visivo…………………………………………………………………………………………………………..……...…36
3.1 Impatto insediativo………………………………………………………………………………………………………………37
3.3 Superficie coperta…………………………………………………………………………………………………….…………37
3.4 Impatto sulla qualità dell’aria…………………………………………………………………………………….…………37
3.5 Impatto acustico………………………………………………..…………………………………………………….…………37
33
Progetto Baita Bersone Impatto ambientale
1. Introduzione
L’intervento complessivo riguarda il risanamento conservativo di due baite in località Pantani nel Comune
di Bersone (TN).
La realizzazione del suddetto intervento potrà comportare alcuni limitati effetti sull’ambiente circostante,
naturale e antropizzato sia in fase di costruzione, sia in fase di esercizio dei nuovi spazi.
2. Minimizzazione dell’impatto del cantiere nell’area adiacente ai lavori ed in
generale nel contesto urbano
2.1 Rumore
Si richiederà di operare sempre con modalità tali da limitare al massimo le emissioni di rumore,
ricorrendo tassativamente all’impiego di macchinari opportunamente silenziati.
L’impresa dovrà verificare se esistono fonti di rumore tali da incrementare il livello sonoro proprio del
cantiere stesso, in tale caso si potrebbe rendere necessaria una prova strumentale per la misurazione del
livello di esposizione. Tale prova sarà alla base per l'adozione di eventuali misure di protezione.
Si ricorda che tutte le imprese nel proprio Piano Operativo di Sicurezza dovranno allegare la valutazione
del rumore emesso durante le lavorazioni relative al cantiere in oggetto, per permettere al CSE di
elaborare, se necessario, ulteriori misure di protezioni.
2.2 Polveri
Si richiederà di operare in modo da limitare al massimo le emissioni di polveri durante le fasi lavorative
provvedendo a mantenere il giusto grado di umidità della superficie. Su richiesta del CSE potranno essere
attivate procedure di monitoraggio ambientale delle polveri aerodisperse.
Se necessario il CSE provvederà a richiedere all’impresa di bagnare costantemente, anche mediante
impianti di irrigazione provvisori, le superfici di scavo ed i percorsi dei mezzi meccanici ed alla pulizia con
mezzi meccanici della viabilità circostante l’area di cantiere.
2.3 Gestione dei r if iuti
Si verificherà il rispetto della normativa vigente, a partire dal cantiere fino allo smaltimento definitivo in
discariche autorizzate, la compilazione, la registrazione e la conservazione della documentazione prevista
dalla normativa vigente oltre a promuovere la raccolta differenziata.
Sarà assolutamente vietato abbandonare, bruciare ed interrare i rifiuti prodotti in cantiere.
Le aree individuate per lo stoccaggio dei rifiuti verranno concepite in relazione al tipo di rifiuto che vi sarà
stoccato, in modo da evitare dispersioni nell’ambiente circostante a causa di agenti atmosferici, rotture di
34
Progetto Baita Bersone Impatto ambientale
contenitori ed ogni tipo di fuoriuscita accidentale. Tali aree dovranno essere chiaramente contrassegnate
e mantenute in idonee condizioni.
Sarà compito dell’impresa esecutrice fornire eventuali istruzioni anche alle imprese subappaltatrici.
Le ditte che gestiranno il trasporto e/o lo smaltimento dei rifiuti del cantiere dovranno essere qualificate;
a tal fine sarà necessario conservare copia delle autorizzazioni di ciascuna ditta e verificarne l’iscrizione
all’Albo Nazionale relativamente alla tipologia di rifiuto trattato.
2.4 Accessibil ità del cantiere
Il fabbricato è collocato in località “Pantani” nel Comune Amministrativo di Bersone. L’edificio è collocato
a poca distanza dalla strada comunale che diparte dall’abitato di Bersone in direzione ovest.
Una nuova strada carrabile che mette in collegamento il sito di progetto e la strada comunale, è stata da
poco realizzata ad opera del comune di Bersone.
Considerando che non si dovranno eseguire trasporti eccezionali, ma che tutti i materiali potranno essere
trasportati con comuni mezzi 3 assi, non si registrano pertanto criticità di accesso.
2.5 Interferenza del cantiere con l ’ambito urbano
Si ritiene di poter definire le aree di accantieramento all’interno dei limiti di proprietà dell’edificio oggetto
del lavoro.
Tale attenzione in fase progettuale permetterà di eliminare o comunque ridurre al minimo gli eventuali
oneri di occupazione del suolo pubblico.
L’area di cantiere sarà comunque completamente recintata mediante la posa di rete metallica di altezza
almeno 2m con l’aggiunta di telo ombreggiante.
L’intervento di cantierizzazione prevede attività di tre diverse entità:
- Attività molto incidenti: si devono prevedere lo scavo interno e lo scavo esterno dove previsto con
macchinari idonei per la realizzazione delle fondazioni e dei getti di sottofondo.
- Attività mediamente incidenti: si devono prevedere le tracce per l’inserimento delle colonne metalliche, il
getto del calcestruzzo additivato e i ripristini murari dove necessario; tali lavorazioni richiedono il
montaggio dei ponteggi, il trasporto o la realizzazione in loco del calcestruzzo e delle malte cementizie.
- Attività lievemente incidenti: le altre lavorazioni prevedono il montaggio a secco dei profili metallici e
lignei da farsi con apparecchi di sollevamento o manualmente; tali lavorazioni non prevedono interferenze
con l’esterno.
35
Progetto Baita Bersone Impatto ambientale
2.6 Sicurezza delle lavorazioni
Si cercherà di prediligere un pre-assemblamento in officina delle strutture metalliche, in modo da dover
eseguire dei semplici accoppiamenti dei componenti in cantiere.
2.7 Aree di scavo
Le operazioni di scavo sono limitate all’interno dell’edificio per la realizzazione del sistema di cordoli di
sottofondazione delle murature e del vespaio areato contro terra nonché nelle immediate adiacenze
dell’edificio per la realizzazione di un’intercapedine drenante.
Data la natura delle strutture fuori terra, senza creazione di piani interrati, la quota del piano di posa sarà
limitata alla profondità di – 0,85 mt dal piano attuale.
Il materiale di scavo risultante dall’intervento sopra descritto non verrà riutilizzato, ma sarà trattato come
rifiuto speciale (codice CER 170504) ai sensi delle normative vigenti in materia di gestione dei rifiuti (D-
Lgs. 152/06 e s.m.i.) e conferito in discarica autorizzata.
Dalle stime di progetto si presume che il materiale oggetto di smaltimento può essere quantificato in circa
107 mc di terreno, 459 mq di tamponamenti lignei, 44mc di muratura in pietra locale (da riutilizzarsi
parzialmente per integrazioni localizzate).
Dal punto di vista idrogeologico, seppur l’altezza piezometrica di falda si ritenga di poco al di sotto il piano
di campagna, non si ritiene che l’intervento in progetto possa riscontrare problemi dato che il piano di
calpestio dei fabbricati coincide con la quota del piano di campagna.
2.8 Impatto su f lora e fauna
Non è prevista l’eliminazione della flora e della vegetazione esistenti e la compromissione di habitat
faunistici, quanto invece la ridefinizione delle aree limitrofe gli immobili tramite la piantumazione di alberi
ed essenze vegetali.
3. Limitate ripercussioni sul contesto dei nuovi spazi in esercizio
3.1 Impatto visivo
L’impatto visivo dell’opera rispetto all’ambiente circostante non sarà modificato poiché l’intervento,
seppur applicando tecnologie contemporanee e reinterpretando tecniche costruttive dell’edificio
esistente, mantiene nel complesso le caratteristiche materiche e tipologiche di una baita tradizionale.
Il sistema copertura integra celle fotovoltaiche e pannelli traslucidi al’interno di un doppio sistema di
lamelle lignee che, in distanza, viene percepito come una superficie dall’effetto continuo ma
disomogeneo, del tutto simile a quello delle tradizionali coperture in scandole.
36
Progetto Baita Bersone Impatto ambientale
Nel complesso, la volumetria dell’edificio non supera del 10% il volume attuale dell’edificio, mantiene
costante l’inclinazione delle falde.
La muratura esistente viene conservata nella sua interezza ed i tamponamenti lignei vengono sostituiti da
tamponamenti del tutto simili nella trama e nella matericità.
Non sono previste sistemazioni esterne che alterino il contesto, se non pavimentazioni in pietra naturale
nelle immediate adiacenze degli edifici.
3.1 Impatto insediativo
L’opera non comporta nessun intervento infrastrutturale complesso.
Sotto il profilo insediativo, il carico dei flussi di persone e merci configurato dal nuovo intervento sarà
assorbito dalle infrastrutture viarie esistenti.
3.3 Superficie coperta
Non vi sarà alcuna variazione della superficie coperta.
3.4 Impatto sulla qualità dell ’aria
La nuova opera prevede l’installazione di un sistema di produzione dell’energia termica ed elettrica
attraverso cogenerazione. Tale aspetto determina una produzione in sito di fumi da combustione.
3.5 Impatto acustico
Il cambio di destinazione d’uso previsto per la baita non comporterà impatto acustico nell’ambiente
circostante. Per quanto riguarda gli impianti a servizio dell’edificio essi si trovano tutti in ambienti
confinati e le strutture di involucro dei vani saranno in grado di evitare l’emissione del rumore verso
l’ambiente esterno. Per quanto riguarda il traffico indotto dal cambio di destinazione d’uso si esclude che
esso si produca in flusso tale da creare impatto acustico nei confronti dell’ambiente circostante,anche in
ragione del limitato numero di ospiti che la struttura è in grado di accogliere.
37
Progetto Baita Bersone Caratteristiche architettoniche ed ambientali Prospetto economico ICT (Trentino Network)
Tipo Servizio Descrizione Caratteristica Una tantum Canone Note
Connettività
Attacchi modalità Wireless. Operano a velocità variabile secondo le esigenze. Gli
attacchi prevedono l’utilizzo di apparati aggiuntivi (switch e/o router). Il canone
comprende le attività professionali di configurazione, manutenzione, gestione,
controllo e amministrazione. Eventuali oneri per nuove infrastrutture (posa di
canaline o tubature), ivi comprese anche le predisposizioni elettriche, sono a carico
del cliente.
10 Mbps 1.950,00! 4.400,00! Prezzi riservati P.A.
InternetBanda Internet dedicata ad uso esclusivo. Il servizio viene erogato fornendo sulla
connettività acquisita dal cliente per l’accesso alla rete geografica (“local loop”) una
porzione di banda riservata per l’accesso alla rete Internet secondo i tagli necessari.
4 Mbps 500,00! 1.130,00! Prezzi riservati P.A.
Novas virtuale - Piattaforma telefonica implementata su server fornisce
funzionalità:
ü telefoniche (chiamata base, inoltro e deviazione delle chiamate, conferenza, ecc.
ecc., per una lista completa si veda l'apposito paragrafo nelle appendici);
ü di provisioning delle configurazioni ed aggiornamento del software dei telefoni;
ü di documentazione degli addebiti.
fino a 10 telefoni -! 600,00! Prezzi riservati P.A.
Media gateway virtuale - consente la connessione alla rete PSTN pubblica tramite
l'attestazione su linee ISDN.2 porte BRI ISDN -! 250,00! Prezzi riservati P.A.
Servizio Videoconferenza sino a 10 account usabile con PC -! 400,00! Prezzi riservati P.A.
Stazione completa Tanderberg / Cisco integrata, con telecamera e schermo LCD 24-
in HD 1080p.aggiuntiva al servizio 8.000,00! -!
Stazione composta da codec e telecamera HD 1080p, collegabile a periferica video
esterna.aggiuntiva al servizio 6.000,00! -!
Stazione completa LifeSize con telecamera e schermo LCD 24-in 720p. aggiuntiva al servizio 3.000,00! -!
Rack per supportare gli apparati 60x60x120 1.000,00! -!
UPS (circa un ora di autonomia) dotato di scheda snmp per la gestione remotizzata. 1,5 Kw 700,00! -!
Switch/Router Cisco 3560-8P PoE - 8 Porte 600,00! -!
Access-Point indoor - con controllo centralizzato WiFi 500,00! -!
N.B. I servizi e i corrispettivi identificati valgono solo per la fase di Test. I prezzi contrassegnati sono quelli che Trentino Network puo applicare alla sola P.A. e quindi sono stati anche scontati gli
oneri già coperti da servizi esistenti (es. VoIP).
Video Conferenza
Infrastrutture
Voip
In alternativa
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Progetto Baita Bersone Impatto ambientale
2. STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE PB_A9 Sommario
1. Introduzione………………………………………………………………………………………………………………………………….34
2. Minimizzazione dell’impatto del cantiere nell’area adiacente ai lavori ed in generale nel contesto urbano………….34
2.1 Rumore………………………………………………………………………………………………………………………………34
2.2 Polveri……………………………………………………………………………………………..…………………………………34
2.3 Gestione rifiuti…………………………………………………………………….………………………………………………34
2.4 Accessibilità del cantiere……………………………………………………………………………………..………….…..35
2.5 Interferenza del cantiere con l’ambito urbano……………………………………………………..…..…..….…..35
2.6 Sicurezza delle lavorazioni…………………………………………………………………………………..………….…..36
2.7 Aree di scavo………………………………………………………………………………………………….…..………….…..36
2.8 Impatto su flora e fauna………………………………………………………………………………..………….…….…..36
3. Limitate ripercussioni sul contesto dei nuovi spazi in esercizio…………………………………………………………………36
3.1 Impatto visivo…………………………………………………………………………………………………………..……...…36
3.1 Impatto insediativo………………………………………………………………………………………………………………37
3.3 Superficie coperta…………………………………………………………………………………………………….…………37
3.4 Impatto sulla qualità dell’aria…………………………………………………………………………………….…………37
3.5 Impatto acustico………………………………………………..…………………………………………………….…………37
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Progetto Baita Bersone Impatto ambientale
1. Introduzione
L’intervento complessivo riguarda il risanamento conservativo di due baite in località Pantani nel Comune
di Bersone (TN).
La realizzazione del suddetto intervento potrà comportare alcuni limitati effetti sull’ambiente circostante,
naturale e antropizzato sia in fase di costruzione, sia in fase di esercizio dei nuovi spazi.
2. Minimizzazione dell’impatto del cantiere nell’area adiacente ai lavori ed in
generale nel contesto urbano
2.1 Rumore
Si richiederà di operare sempre con modalità tali da limitare al massimo le emissioni di rumore,
ricorrendo tassativamente all’impiego di macchinari opportunamente silenziati.
L’impresa dovrà verificare se esistono fonti di rumore tali da incrementare il livello sonoro proprio del
cantiere stesso, in tale caso si potrebbe rendere necessaria una prova strumentale per la misurazione del
livello di esposizione. Tale prova sarà alla base per l'adozione di eventuali misure di protezione.
Si ricorda che tutte le imprese nel proprio Piano Operativo di Sicurezza dovranno allegare la valutazione
del rumore emesso durante le lavorazioni relative al cantiere in oggetto, per permettere al CSE di
elaborare, se necessario, ulteriori misure di protezioni.
2.2 Polveri
Si richiederà di operare in modo da limitare al massimo le emissioni di polveri durante le fasi lavorative
provvedendo a mantenere il giusto grado di umidità della superficie. Su richiesta del CSE potranno essere
attivate procedure di monitoraggio ambientale delle polveri aerodisperse.
Se necessario il CSE provvederà a richiedere all’impresa di bagnare costantemente, anche mediante
impianti di irrigazione provvisori, le superfici di scavo ed i percorsi dei mezzi meccanici ed alla pulizia con
mezzi meccanici della viabilità circostante l’area di cantiere.
2.3 Gestione dei r if iuti
Si verificherà il rispetto della normativa vigente, a partire dal cantiere fino allo smaltimento definitivo in
discariche autorizzate, la compilazione, la registrazione e la conservazione della documentazione prevista
dalla normativa vigente oltre a promuovere la raccolta differenziata.
Sarà assolutamente vietato abbandonare, bruciare ed interrare i rifiuti prodotti in cantiere.
Le aree individuate per lo stoccaggio dei rifiuti verranno concepite in relazione al tipo di rifiuto che vi sarà
stoccato, in modo da evitare dispersioni nell’ambiente circostante a causa di agenti atmosferici, rotture di
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Progetto Baita Bersone Impatto ambientale
contenitori ed ogni tipo di fuoriuscita accidentale. Tali aree dovranno essere chiaramente contrassegnate
e mantenute in idonee condizioni.
Sarà compito dell’impresa esecutrice fornire eventuali istruzioni anche alle imprese subappaltatrici.
Le ditte che gestiranno il trasporto e/o lo smaltimento dei rifiuti del cantiere dovranno essere qualificate;
a tal fine sarà necessario conservare copia delle autorizzazioni di ciascuna ditta e verificarne l’iscrizione
all’Albo Nazionale relativamente alla tipologia di rifiuto trattato.
2.4 Accessibil ità del cantiere
Il fabbricato è collocato in località “Pantani” nel Comune Amministrativo di Bersone. L’edificio è collocato
a poca distanza dalla strada comunale che diparte dall’abitato di Bersone in direzione ovest.
Una nuova strada carrabile che mette in collegamento il sito di progetto e la strada comunale, è stata da
poco realizzata ad opera del comune di Bersone.
Considerando che non si dovranno eseguire trasporti eccezionali, ma che tutti i materiali potranno essere
trasportati con comuni mezzi 3 assi, non si registrano pertanto criticità di accesso.
2.5 Interferenza del cantiere con l ’ambito urbano
Si ritiene di poter definire le aree di accantieramento all’interno dei limiti di proprietà dell’edificio oggetto
del lavoro.
Tale attenzione in fase progettuale permetterà di eliminare o comunque ridurre al minimo gli eventuali
oneri di occupazione del suolo pubblico.
L’area di cantiere sarà comunque completamente recintata mediante la posa di rete metallica di altezza
almeno 2m con l’aggiunta di telo ombreggiante.
L’intervento di cantierizzazione prevede attività di tre diverse entità:
- Attività molto incidenti: si devono prevedere lo scavo interno e lo scavo esterno dove previsto con
macchinari idonei per la realizzazione delle fondazioni e dei getti di sottofondo.
- Attività mediamente incidenti: si devono prevedere le tracce per l’inserimento delle colonne metalliche, il
getto del calcestruzzo additivato e i ripristini murari dove necessario; tali lavorazioni richiedono il
montaggio dei ponteggi, il trasporto o la realizzazione in loco del calcestruzzo e delle malte cementizie.
- Attività lievemente incidenti: le altre lavorazioni prevedono il montaggio a secco dei profili metallici e
lignei da farsi con apparecchi di sollevamento o manualmente; tali lavorazioni non prevedono interferenze
con l’esterno.
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Progetto Baita Bersone Impatto ambientale
2.6 Sicurezza delle lavorazioni
Si cercherà di prediligere un pre-assemblamento in officina delle strutture metalliche, in modo da dover
eseguire dei semplici accoppiamenti dei componenti in cantiere.
2.7 Aree di scavo
Le operazioni di scavo sono limitate all’interno dell’edificio per la realizzazione del sistema di cordoli di
sottofondazione delle murature e del vespaio areato contro terra nonché nelle immediate adiacenze
dell’edificio per la realizzazione di un’intercapedine drenante.
Data la natura delle strutture fuori terra, senza creazione di piani interrati, la quota del piano di posa sarà
limitata alla profondità di – 0,85 mt dal piano attuale.
Il materiale di scavo risultante dall’intervento sopra descritto non verrà riutilizzato, ma sarà trattato come
rifiuto speciale (codice CER 170504) ai sensi delle normative vigenti in materia di gestione dei rifiuti (D-
Lgs. 152/06 e s.m.i.) e conferito in discarica autorizzata.
Dalle stime di progetto si presume che il materiale oggetto di smaltimento può essere quantificato in circa
107 mc di terreno, 459 mq di tamponamenti lignei, 44mc di muratura in pietra locale (da riutilizzarsi
parzialmente per integrazioni localizzate).
Dal punto di vista idrogeologico, seppur l’altezza piezometrica di falda si ritenga di poco al di sotto il piano
di campagna, non si ritiene che l’intervento in progetto possa riscontrare problemi dato che il piano di
calpestio dei fabbricati coincide con la quota del piano di campagna.
2.8 Impatto su f lora e fauna
Non è prevista l’eliminazione della flora e della vegetazione esistenti e la compromissione di habitat
faunistici, quanto invece la ridefinizione delle aree limitrofe gli immobili tramite la piantumazione di alberi
ed essenze vegetali.
3. Limitate ripercussioni sul contesto dei nuovi spazi in esercizio
3.1 Impatto visivo
L’impatto visivo dell’opera rispetto all’ambiente circostante non sarà modificato poiché l’intervento,
seppur applicando tecnologie contemporanee e reinterpretando tecniche costruttive dell’edificio
esistente, mantiene nel complesso le caratteristiche materiche e tipologiche di una baita tradizionale.
Il sistema copertura integra celle fotovoltaiche e pannelli traslucidi al’interno di un doppio sistema di
lamelle lignee che, in distanza, viene percepito come una superficie dall’effetto continuo ma
disomogeneo, del tutto simile a quello delle tradizionali coperture in scandole.
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Progetto Baita Bersone Impatto ambientale
Nel complesso, la volumetria dell’edificio non supera del 10% il volume attuale dell’edificio, mantiene
costante l’inclinazione delle falde.
La muratura esistente viene conservata nella sua interezza ed i tamponamenti lignei vengono sostituiti da
tamponamenti del tutto simili nella trama e nella matericità.
Non sono previste sistemazioni esterne che alterino il contesto, se non pavimentazioni in pietra naturale
nelle immediate adiacenze degli edifici.
3.1 Impatto insediativo
L’opera non comporta nessun intervento infrastrutturale complesso.
Sotto il profilo insediativo, il carico dei flussi di persone e merci configurato dal nuovo intervento sarà
assorbito dalle infrastrutture viarie esistenti.
3.3 Superficie coperta
Non vi sarà alcuna variazione della superficie coperta.
3.4 Impatto sulla qualità dell ’aria
La nuova opera prevede l’installazione di un sistema di produzione dell’energia termica ed elettrica
attraverso cogenerazione. Tale aspetto determina una produzione in sito di fumi da combustione.
3.5 Impatto acustico
Il cambio di destinazione d’uso previsto per la baita non comporterà impatto acustico nell’ambiente
circostante. Per quanto riguarda gli impianti a servizio dell’edificio essi si trovano tutti in ambienti
confinati e le strutture di involucro dei vani saranno in grado di evitare l’emissione del rumore verso
l’ambiente esterno. Per quanto riguarda il traffico indotto dal cambio di destinazione d’uso si esclude che
esso si produca in flusso tale da creare impatto acustico nei confronti dell’ambiente circostante,anche in
ragione del limitato numero di ospiti che la struttura è in grado di accogliere.
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Progetto Baita Bersone Indicazioni delle fasi successive 3. INDICAZIONI DELLE FASI SUCCESSIVE PB_A10
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Prof. Ing. Carlo Ratti
C.so Quintino Sella 26 - 10131 Torino (TO) - ItaliaT +39 011 81 30 851 - F +39 011 83 93 218