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    Adottando l'Euro,l'Italia si ridotta allo stato di una nazione del Terzo Mondo

    che deve prendere in prestito una moneta straniera,con tutti i danni che ci implica.

    Paul Krugman - Premio Nobel per l'Economia

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    * i curricula professionali degli estensori in calce al documento.

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    "NON ERAVAMO I PIIGS. TORNEREMO ITALIA."

    GUIDARE IL PAESE FUORI DALLA CATASTROFE ECONOMICADELL'EUROZONA

    RECUPERARE LA SOVRANIT MONETARIA E PARLAMENTARE

    SALVARE NELL'IMMEDIATO LE IMPRESE E L'OCCUPAZIONE

    PROGRAMMA ME-MMTDI SALVEZZA ECONOMICA PER IL PAESE

    Estensori:*

    . W M- - S U . M F- - S U . A P- - F P B- - I

    www.paolobarnard.infowww.memmt.info

    [email protected]

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    L'Italia usc dalla seconda guerra mondiale povera, distrutta, semianalfabeta, ma ricca di tre doti immense: la Costituzione del 1948, loStato democratico a Parlamento sovrano, una propria moneta.

    Nell'arco di meno di trent'anni, questa penisola priva di grandi risorse,senza petrolio, finanziariamente arretrata, diventa la settima potenzaeconomica del mondo, prima fra tutte per risparmio delle famiglie. Fu il'miracolo italiano' scaturito dalle tre immense doti di cui sopra.

    Oggi quelle doti sono state distrutte, e il Paese sprofondato nella ver-gogna dei PIIGS, i 'maiali' d'Europa. I Trattati europei, in particolare quel-li associati all'Eurozona, ci hanno tolto la sovranit costituzionale, quella

    parlamentare e quella monetaria. Ci hanno tolto tutto.La crisi che oggi sta distruggendo l'economia e i diritti delle famiglie edelle aziende italiane come mai dal 1945 a oggi, viene da questo.

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    Si segua questo percorso: viene creata una valuta che non di alcunoStato. Viene emessa da Banche Centrali direttamente nelle riserve deimercati di capitali privati (banche, assicurazioni, fondi pensione privati,ecc.). Si uniscono 17 Stati sotto questa valuta, e li si priva delle loro pre-cedenti valute nazionali. I 17 governi dovranno sempre batter cassa pres-so i mercati di cui sopra per ottenere la moneta con cui attuare la spesapubblica, esattamente come un cittadino che fosse sempre costretto aindebitarsi con la finanziaria sotto casa per mantenere la famiglia. Ecconata l'Eurozona. Cos funziona la moneta Euro.

    I debiti pubblici di questi Stati, precedentemente denominati in una va-luta di loro propriet, vanno ora ripagati in quella valuta 'estera', cio

    di qualcun altro, come se all'improvviso l'intero debito degli USA fossetrasformato da Dollari in Yen. Ne consegue che alcune economie fra quei17 Paesi si ritrovano schiacciate non da eccessivi debiti pubblici, ma dadebiti pubblici divenuti eccessivi perch denominati di colpo in una valuta'straniera'.

    Ogni prestito concesso dai mercati ai governi resi a rischio d'insolvenzadall'artificio sopra descritto alimenta un circolo vizioso di tassi che au-mentano sempre, cos come la finanziaria applica a quel cittadino gi in-

    debitato un tasso sempre pi usuraio per ulteriori prestiti. E pi aumen-tano i tassi, pi i debiti sono insostenibili, e pi sono insostenibili, piaumentano i tassi. Schiacciati da questo paradosso, i governi in oggettohanno una sola scelta: usare tagli alla spesa e una tassazione soffocanteper ripianare quei debiti denominati in quella moneta 'estera', cio l'Eu-ro. Di conseguenza il risparmio di cittadini e aziende si prosciuga, calanoi consumi, da cui precipitano i profitti, da cui derivano tagli di salari eoccupazione, con ulteriori crolli dei consumi, che deflazionano l'econo-mia, cala cos il Pil, da cui minori gettiti fiscali, e ci peggiora il debito, ma

    questo preoccupa i mercati che aumentano i tassi, che una spiraledistruttiva senza fine.

    Benvenuti nell'Eurozona. Nasce da un progetto del 1943 per sottomette-re le economie dei concorrenti industriali di Francia e Germania, e oggi hapurtroppo raggiunto quell'obiettivo. Le prove a sostegno di questa affer-mazione sono pubblicate in studi di statura accademica, in inchieste gior-nalistiche apparse sui maggiori quotidiani internazionali, ma sono insiteanche nell'operato di grandi tecnocrati europei come, fra gli altri, Perroux,

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    Hayek, Rueff, Attali, Delors, Schauble, Juncker, Issing, Ciampi, Scognami-glio, Padoa Schioppa, Draghi, Prodi, cio dei padri ideologici della mone-ta unica Euro al servizio (talvolta non inconsapevolmente) di esigue litesdi grandi industriali franco tedeschi, di speculatori e delle banche d'affariinternazionali. Invitiamo il cittadino a pensare a chi sono oggi i 'vincitori'nel sistema Eurozona: 1) gli speculatori che hanno scommesso sul crollodei titoli di Stato di Italia, Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna, con profittiincalcolabili; 2) le grandi banche d'affari che guadagnano parcelle pa-rassitarie di miliardi come intermediari nelle privatizzazioni selvagge deibeni di Stato nel sud Europa, imposteci da questa crisi del tutto artificio-sa; 3) ma soprattutto le corporation franco-tedesche (a discapito dei lorostessi lavoratori, si legga pi sotto), che hanno visto, grazie ai complessimeccanismi imposti dall'Euro, disintegrarsi la temibile concorrenza delleaziende italiane, da sempre le uniche in Europa a impensierire Berlino eParigi.

    Infatti l'Italia della Lira era nel 2000 la prima in Europa per produzioneindustriale, oggi siamo fra gli ultimi. Nel 2000 la Germaniaera ultimainEuropa per produzione industriale, oggi prima. forse possibile chel'intero sistema industriale italiano, che per decenni ha fatto la nostra ric-chezza, si sia 'suicidato' in soli 12 anni? O l'Eurozona ne la vera causa?Ci si pensi. Prima dell'Euro eravamo primi al mondo per risparmio privato,oggi ce lo stanno divorando, ridotto a un quarto di allora. Abbiamo ora

    i redditi pi bassi dell'Eurozona, le tasse sono fra il 47 e il 60%, abbiamopensioni che al 50% non arrivano ai 1000 euro mensili, la disoccupazionegiovanile al 35% e falliscono 40.000 aziende all'anno. La nostra econo-mia quindi 'deflazionata', cos che gli investitori franco-tedeschi possa-no fare shopping delle nostre migliori marche a prezzi stracciati citando ilfatto che siamo in crisi. E sta accadendo ogni giorno.

    Il costrutto dell'Eurozona, cio una moneta non posseduta da alcuno Sta-to, un'aberrazione monetaria che non ha precedenti in 5.000 anni di

    Storia. Non deve sopravvivere. Ne va del destino di milioni di famiglie eaziende del nostro Paese, che gi patiscono sofferenze sociali inenarra-bili. Nel 2002 la prestigiosa Federal Reserve americana titol uno studio"L'euro: non possibile, una pessima idea, non durer". Gli autori, de-cine di economisti tra i pi autorevoli al mondo, avevano seguito la crea-zione di questa moneta dal 1989, e cos avevano sentenziato. Andavanoascoltati.

    Al contrario, riacquisire la sovranit monetaria uscendo dall'Eurozona

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    significherebbe per l'Italia la salvezza dell'economia nonostante il suoalto debito. I nostri macroeconomisti internazionali lo spiegano in que-sto PROGRAMMA. Il Giappone oggi ha circa il 240% debito/PIL ma pagatassi d'interesse vicini allo 0, ha un tasso d'inflazione vicino allo 0. E non nei PIIGS. Il suo debito di Stato enorme non un problema, e non ildebito dei cittadini, al contrario, l'attivo dei cittadini che ne detengonouna grossa fetta. Lo Stato giapponese non ha alcun problema a ripagare isuoi creditori nonostante l'immenso indebitamento, e nulla cambierebbese i creditori fossero stranieri. Inoltre la valuta giapponese, lo yen, trale pi richieste come valuta di riserva sui mercati internazionali. Questoperch Tokyo possiede la sua moneta sovrana e dunque, come detto dalNobel Krugman, "Nazioni che hanno una moneta sovrana non soffrono idanni dell'Eurozona, infatti l'America che ha una moneta propria non haquesto tipo di problemi."

    Ma possiamo uscirne, possiamo salvare il nostro Paese e riportarlo dovestava, fra le maggiori economie del mondo.

    Per questo il giornalista Paolo Barnard ha chiamato in Italia i macroecono-misti accademici della scuola internazionale Mosler Economics - ModernMoney Theory (ME-MMT), una scuola di economia che eredita 100 annidi sapere economico da giganti come Friedrich Knapp, John MaynardKeynes, Abba Lerner, Michal Kalecki, Wynne Godley, Hyman Minsky. I ma-

    croeconomisti riuniti da Barnard hanno tenuto qui due convegni nazio-nali intitolati "NON ERAVAMO I PIIGS, TORNEREMO ITALIA. Ne abbiamotratto questo PROGRAMMA di SALVEZZA ECONOMICA NAZIONALE, disemplice lettura per tutti.

    Questo PROGRAMMA una guida di massima autorevolezza che spie-ga in ogni dettaglio di finanza dello Stato come l'uscita pilotata del Pa-ese dalla sciagura dell'Eurozona non solo non costerebbe alla nazionemiliardi, ma rilancerebbe la ricchezza nazionale di miliardi, con la Piena

    Occupazione, la piena produzione aziendale, col rilancio delle infrastrut-ture, l'arrivo di investimenti internazionali, e, non ultimo, il recupero del-le sovranit monetaria e parlamentare totalmente perdute per volere diTrattati europei mai votati dagli italiani.

    Ne va del nostro futuro, della democrazia stessa. Torniamo Italia.

    Paolo Barnard

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    Premesso che:

    la nostra economia rimane a livelli di depressione del tutto artificiosi; laBCE offre fondi legati a delle condizionalit (le Austerit) che mantengo-no in vita la nostra depressione economica;

    la BCE non ha mostrato alcuna intenzione di ammorbidire quelle condi-zionalit;

    la UE non ha mostrato alcuna intenzione di ridurre la disoccupazione am-morbidendo i limiti ai deficit di bilancio nazionali dettati da Maastricht;

    la UE e la BCE hanno mancato di riconoscere, gi nei propri obiettivi sta-tutari, il ruolo dei Deficit Positiviper sostenere la Piena Occupazione, laproduzione aziendale e i risparmi;

    l'inflazione da eccesso di domanda non un pericolo finch la produ-zione non si riduce drammaticamente, poich l'eccesso di denaro con

    carenza di prodotti che causa inflazione;le presenti politiche della UE e della BCE necessariamente manterrannola disoccupazione elevata e ridurranno i termini reali degli scambi com-merciali;

    i Trattati fondanti dell'Eurozona che hanno drasticamente limitato le no-stre sovranit non furono mai sottoposti a un'analisi indipendente, n alconsenso democratico dei cittadini;

    l'intera struttura dei poteri sovranazionali della UE si fonda sulle inappli-cabili ideologie Neoclassiche e Neoliberiste che necessariamente esclu-dono qualsiasi possibilit di Piena Occupazione sostenibile, cio di "Fi-nanza Funzionale" per i popoli; ora chiaro che le politiche di Austerit di Mario Monti hanno fatto pre-cipitare il Paese nella recessione, che sta divenendo piena depressioneeconomica, attraverso uno sforzo che si fonda su teorie inapplicabili,ma anche su un preciso piano di spoliazione del nostro bene comune a

    "NON ERAVAMO I PIIGS. TORNEREMO ITALIA."

    PROGRAMMA ME-MMTDI SALVEZZA ECONOMICA PER IL PAESE

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    favore di pochi interessi esteri o sovranazionali. Questo piano prese ilnome di Eurozona. Non solo esso ha contorni autorevolmente descritti,ma anche sotto gli occhi del comune cittadino, che vede oggi l'Italiaalla totale merc dei mercati speculativi, e distrutta come concorrente diFrancia e Germania;

    noi consideriamo le politiche che deliberatamente sostengono livelli altidi disoccupazione un crimine contro l'umanit;

    , N C R I

    :

    il ritorno alla nostra moneta sovrana, con cui creare politiche governative

    ispirate alla scuola economica ME-MMTche porteranno il governo a pro-muovere azioni nell'esclusivo Interesse Pubblico, includendo, fra le altrepi sotto descritte, le seguenti:

    il recupero della piena sovranit democratica controllata sempre-dal volere popolare anche in materia di Trattati UE. Il recupero del-la piena sovranit del Parlamento su cui nulla possa l'arbitrarietdei mercati;

    il sostegno alla Piena Occupazione su base permanente attraverso-

    l'uso statale dei Deficit Positivi(si legga sotto);il sostegno alle aziende italiane creando subito le condizioni per-l'aumento di domanda proprio per mezzo della Piena Occupazio-ne e dei Deficit Positivi, che creino PIL, il quale rilanci l'Italia nellacrescita e negli investimenti;

    la fornitura di sostegno pieno agli anziani, ai giovani, agli infermi,-ai disabili in modo da farci sentire fieri di essere italiani, ovvero fieridel nostro Stato Sociale;

    l'assicurazione dei conti correnti bancari e la limitazione della fun--zione bancaria all'esclusivo servizio dei sistemi di pagamento, alservizio dei correntisti, e alla fornitura di prestiti al servizio dellacollettivit economica;

    - l'eliminazione del pagamento governativo degli interessi attraversola creazione di un sistema di fondi a zero rischio e a tassi zero, elimi-nando l'emissione di titoli di Stato, in coordinamento con la Bancad'Italia.

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    PRIMA COSA: CAPIRE I PILASTRI DELLAMACROECONOMIA DELLO STATO SOVRANO.

    SFATARE I FALSI MITI CON LA ME-MMT.

    A. Come spende uno Stato. Il governo di uno Stato con moneta sovrana(che non convertibile in oro o in altre valute a un tasso fisso, ed scambiata a tasso variabile) prima spende la propria moneta e solodopo la ritira tassando o prendendola in prestito. Impossibile che sia-no le tasse o i prestiti dei privati a finanziare lo Stato, perch lo Statoha l'esclusiva nell'emissione di moneta, ne ha il monopolio. Si pensiad esempio: chi emette in esclusiva i biglietti per uno spettacolo, deveprima distribuirli e solo poi li pu ritirare. Impossibile il contrario. Ne

    consegue che lo Stato sovrano non necessita affatto di tasse e prestitial fine di spendere per la Funzione Pubblica. Colui che ha il monopo-lio nell'emissione di qualcosa, non deve prenderla in prestito da altri.

    Non si deve infatti confondere la condizione dello Stato che emettela propria moneta sovrana con quella dello Stato che usa una monetaaltrui, come oggi l'Italia nell'Eurozona. solo nel secondo casochelo Stato costretto a spendere tassando prima i cittadini o facendosiprestare i fondi. Lo Stato a moneta sovrana ha come unici limiti di spe-

    sa l'ideologia economica vigente, non fattori obiettivi. Infatti correttodire che, poich questo tipo di Stato ha l'esclusiva nell'emissione di mo-neta dal nulla, per esso la spesa e gli introiti sono solamente abitudinicontabili, non ricchezza vera che entra o esce. Quindi preoccuparsi delfatto che lo Stato a moneta sovrana possa esaurirla, cio fallire, comepensare che un professore di matematica possa esaurire i numeri. Neconsegue infine che questo Stato non avr mai problemi di solvibilitdel proprio debito, sia che esso appartenga a creditori italiani che esteri.

    B. La Piena Occupazione di Stato non costa troppo. Il governo di uno Statocon moneta sovrana pu e deve finanziare senza limiti la Piena Occu-pazione, poich essa rappresenta la ricchezza indistruttibile dell'eco-nomia nazionale. Non mai vero che questa spesa pubblica penalizzi iconti dello Stato, n che crei inflazione. Al contrario, essa invariabilmen-te li migliora e li risana in termini di ricchezza reale creata per il Paese,poich la Piena Occupazione il massimo motore economico esistente.

    C. Il default. impossibile che uno Stato con moneta sovrana possa

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    essere costretto al default. Questo perch essendo egli il detentoredella propria moneta, ha capacit illimitata di onorare il suo debitopuntuale e sempre. I mercati non possono mai in questo caso aggre-dire l'economia dello Stato.

    D. Il debito 'pubblico' non il debito dei cittadini. Lo Stato non unafamiglia. Il governo di uno Stato con moneta sovrana spende accredi-tando conti correnti, o emettendo titoli che costituiscono, fra le altrefunzioni, il risparmio degli acquirenti. Quindi, non dovendo lo Statoprendere in prestito dai privati prima di spendere, chiaro che il de-bito (la spesa) dello Stato con moneta sovrana precisamente l'attivodei cittadini (settore non-governativo). Non maiil debito di cittadini,delle aziende o dei nostri figli/nipoti. La regola secondo cui un buonoStato deve spendere come una brava famiglia falsa e dannosa. Que-sto Stato si indebita solo con se stesso, il suo debito solo una figuracontabile denominata nel denaro che esso crea dal nulla. La famiglia, alcontrario, non pu inventare il suo denaro, e ha ben altri limiti di spesa.

    E. La spesa a deficit dello Stato il nostro risparmio. Ne risulta che se loStato spende per noi pi di quanto ci tassa (deficit), esso ci lascia benifinanziari che sono esattamente il nostro attivo e il nostro risparmioal netto. Se lo Stato spende per noi tanto quanto ci tassa (pareggiodi bilancio), esso ci lascer nulla, e questo ci impoverisce impeden-doci proprio il risparmio. Non si dimentichi che nessuno nel setto-re non-governativo di cittadini e aziende pu creare il denaro delloStato e con esso arricchirci al netto (le banche creano prestiti ma an-che debiti). Se lo Stato poi spende per noi meno di quanto ci tassi(surplus di bilancio) il nostro impoverimento sar ancora pi estremo.

    F. Le tasse. Contrariamente a quando si crede, uno Stato con monetasovrana non usa le tasse per finanziarsi (punto A.). Le tasse servono

    in primo luogo per imporre al settore non-governativo la valuta delloStato, che altrimenti sarebbe senza valore. Se infatti il settore non-go-vernativo non fosse costretto a pagare le tasse in quella moneta, essopotrebbe rifiutarla o non accettarla in pagamento per i beni e i servi-zi che vende allo Stato. In secondo luogo le tasse servono allo Statocome regolatrici dell'economia. Si alzano per calmare un'economiache corre troppo, si abbassano per dare alimento a un'economia sta-gnante. Soprattutto, esse devono essere semprea un livello che ga-rantisca la Piena Occupazione.

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    G. Il Deficit Positivo un dovere dello Stato. Poich lo Stato con mone-ta sovrana ha il potere di imporci di lavorare per guadagnare la suamoneta al fine di pagare le sue tasse, ne consegue che dovere im-prescindibile di questo Stato far s che vi sia lavoro sufficiente affinchtutti i cittadini possano pagare le loro tasse, vivere dignitosamente, eanche risparmiare. Ergo: la spesa dello Stato deve essere sufficiente-mente a deficit per garantirci quanto sopra (Deficit Positivo). Lo Sta-to che, al contrario, ci impone di lavorare per pagargli le tasse nellasua moneta ma non ce ne fornisce a sufficienza per appunto paga-re le tasse e per vivere decorosamente, tiranno, poich ci costrin-ge a lavorare interamente per lui senza altra possibilit di crescita.

    H. Le esportazioni sono un costo, le importazioni sono vera ricchezza peril Paese. Il principio fondante di un'economia funzionale al bene del99% dei cittadini il seguente: la vera ricchezza sono i beni e i ser-vizi prodotti internamente, pi quelli che il resto del mondo ci invia .Questo principio supportato non solo dall'evidenza logica, ma an-che dall'analisi veritiera delle economie dei Paesi che si sono gettatisull'export, in primo luogo Cina, Giappone e Germania. Contraria-mente a quanto di solito detto dai media genericisti, questi Paesi sof-frono disfunzioni interne gravi, come il crollo dei consumi, cali signifi-cativi dei redditi reali, aumenti esasperanti dei ritmi lavorativi. Gli StatiUniti, al contrario, sono e rimangono la prima potenza economica delmondo, e non per nulla dedicano alle esportazioni una quota minoredell'economia, che all'89% domestica e basata sulle importazioni.

    Si deve comprendere che la corsa all'export implica la dedizione allavoro di masse di lavoratori e di mezzi per produrre beni e servizi chesaranno goduti da altri fuori dall'Italia, e non da noi. In cambio ne rice-viamo beni finanziari, che non solo sono assai precari, ma che finisconosempre nel basket dei profitti delle corporation e sono solo in minimaparte re-distribuiti ai cittadini. Inoltre, la corsa all'export nell'economia

    globalizzata impone tagli al costo del lavoro sempre pi esaspera-ti, con conseguente calo dello standard di vita dei lavoratori italiani.Non solo: la corsa all'export impone al governo di scoraggiare i con-sumi domestici il pi possibile, per favorire l'esportazione dei beniprodotti dai lavoratori di casa. Anche questo danneggia l'economia.

    Il principio fondante di cui sopra si pu formulare anche nel seguen-te modo: un governo sovrano che mantenga sempre le Piena Occu-pazione interna deve permettere solo le esportazioni necessarie ad

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    acquisire importazioni. La Piena Occupazione garantisce sempreun'economia domestica stabile, e le importazioni aggiungono ricchezzareale (real terms of trade). Le esportazioni sottraggono economia reale.

    I. Il settore bancario e finanziario. Uno Stato pienamente sovrano deveregolamentare il settore bancario nell'esclusivo Interesse Pubblico.Primo: eliminare interamente il settore finanziario che parassita. Se-condo: si eliminino tutte le funzioni bancarie che esulano dal pubblicointeresse. Terzo: si elimini l'emissione di titoli del Tesoro, che con i mo-derni sistemi monetari sovrani sono del tutto anacronistici e che costanoallo Stato cifre immense in interessi e parcelle di intermediari finanziari.

    J. Uscire dall'Eurozona non basta. Ma si badi bene: se, come ci auguria-mo, l'Italia torner alla sua sovranit monetaria abbandonando l'Euro-zona, ma poi non applicher il principio della Spesa a Deficit Positivoper la Piena Occupazionee per il rilancio di tutto il settore di cittadinie aziende, poco o nulla migliorer, come infatti accade a Stati comegli USA o la GB che pur avendo sovranit monetaria non applicano laSpesa a Deficit Positivo.

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    L'USCITA PILOTATA DELL'ITALIADALL'EUROZONA.

    CRESCITA, OCCUPAZIONE E DEMOCRAZIA.

    GUIDA ME-MMTSU CI CHE DEVE FARELO STATO SOVRANO ABBANDONANDO L'EURO.

    .

    A. L'Italia rifonda la sua economia sul principio dell'esclusivo InteressePubblico, che significa Spesa a Deficit Positivo dello Stato per il soste-gno di tutta l'economia.

    B. L'Italia annuncia che tasser unicamente nelle nuove Lire.C. L'Italia annuncia che tutti i pagamenti saranno in Lire.

    D. Il governo, in collaborazione con la Banca d'Italia, finanzia un pro-gramma transitorio di Piena Occupazione, o lavoro per tutti, a salariodi dignit per qualsiasi disoccupato italiano.

    E. I depositi bancari e i prestiti in Euro rimangono in Euro.

    F. Le banche convertiranno i conti correnti/risparmi da Euro a Lire surichiesta dei titolari.

    G. Tutti i conti correnti bancari saranno assicurati dalla Banca d'Italia. Lebanche saranno regolamentate nell'esclusivo Interesse Pubblico.

    H. La Banca d'Italia annuncia una politica di tassi 0 sull'esempio del Giap-pone. Svalutazione e inflazione saranno funzioni sovrane controllateda Roma in coordinamento con la Banca d'Italia.

    I. Il tasso di cambio della Lira sar variabile e libero.J. Saranno eliminati i titoli emessi dal Tesoro.

    K. Il governo rinegozia tutti i contratti da Euro a Lire in base all'InteressePubblico.

    L. Le dimensioni della spesa pubblica e dell'apparato governativo saran-no consone ai fini dell'Interesse Pubblico, alle necessarie infrastrutturepubbliche e ai servizi pubblici.

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    M. Il prelievo fiscale sar regolato in modo da mantenere un DeficitPositivosufficiente ad assicurare all'Italia la Piena Occupazione e unnumero strettamente minimo necessario di persone impiegate nelprogramma governativo transitorio di lavoro garantito.

    N. Il debito di Stato residuo in Euro dell'Italia, interno o esterno, sar ono-rato sulla base dell'Interesse Pubblico, e in tempi decisi dall'Italia.

    O. L'Italia incoragger le importazioni in quanto costituiscono ricchezzareale che entra, e considerer le esportazioni unicamente come mez-zo per favorire le importazioni.

    P. Eventuali insolvenze private saranno trattate in accordo con le equepratiche fallimentari, mentre i soggetti privati coinvolti avranno la cer-

    tezza del lavoro e del reddito nel programma governativo transitoriodi lavoro per tutti. Le banche saranno tenute a rifinanziare i mutui sullacasa da Euro a Lire, se necessario.

    Q. I Trattati europei, in particolare quelli che ci impongono le Austerit,saranno rinegoziati dall'Italia sulla base dell'Interesse Pubblico.

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    La gestione generale dei conti dello Stato nell'Interesse Pubblico.

    Creare subito la Piena Occupazione, nell'Interesse Pubblico.

    Come saranno gestiti i titoli di Stato nell'Interesse Pubblico.

    Controllare l'inflazione nell'Interesse Pubblico.

    Non ci sar svalutazione della nuova Lira.I tassi di cambio nell'Interesse Pubblico.

    Il prelievo fiscale del nuovo governo sovrano nell'Interesse Pubblico.

    Come regolare import ed export, materie prime e petrolio,nell'Interesse Pubblico.

    Rifondare il sistema bancario per l'Interesse Pubblico.

    I risparmi nell'Interesse Pubblico.

    Gestire le criticit, nell'Interesse Pubblico.

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    La gestione generale dei conti dello Stato nell'Interesse Pubblico.

    Va premesso che il debito cosiddetto pubblico, se denominato in unamoneta sovrana come la nuova Lira, altro non che un esercizio di con-

    tabilit generale per lo Stato, non ha nulla di pubblico. Per questo moti-vo, meglio spiegato sotto, il nuovo Stato italiano sovrano rinominer ilsuo debito in Debito di Stato, cancellando definitivamente qualsiasi rife-rimento al fatto che il Debito di Stato in moneta sovrana sia un debito dicittadini e aziende.

    Col ritorno dell'Italia alla Lira, il governo dovr considerare se onorareil pagamento del debito complessivo denominato in Euro sulla basedell'Interesse Pubblico. I creditori potranno sempre ottenere il saldo dei

    loro crediti in Lire, ma se insisteranno nel pagamento in Euro dovrannosottomettersi alla discrezionalit del governo italiano se ripagare in quel-la valuta, quanto ripagare e quando. Il credito dei fornitori dello Stato,degli enti locali, e di ogni altro soggetto legale sar rinegoziato in Lire,poich anche questi soggetti hanno interesse ad approvvigionarsi dellanuova valuta.

    Il governo italiano seguir la linea guida fondamentale dei bilanci setto-riali di Wynne Godley, e della ME-MMT: non pu esistere un debito senzaun equivalente e identico credito. Ci si applica ovviamente anche al de-bito di Stato, per cui risulta evidente che esso il credito/risparmio di chilo detiene (italiani o stranieri). Lo Stato italiano capir che eliminare il pro-prio debito significa eliminare contemporaneamente anche quei crediti/risparmi del settore non-governativo di cittadini e aziende. Poich il debi-to di Stato la somma dei suoi deficit annuali, lo Stato sa che eliminare ildeficit porta a quei risultati negativi sul settore non-governativo. Lo Statoitaliano applica quindi il principio dell'economista Abba Lerner: non ilnumero relativo al deficit che conta, esso non un dogma. Conta che lanazione sia prospera. Se questo implica un deficit pi alto, ben venga.

    Il governo sa che il limite reale, e non ideologico, dei deficit la raggiuntaPiena Occupazione e la piena produzione nazionale di beni e servizi. Aquel punto, e solo a quel punto, il governo deve ridurre il proprio deficit,usandolo, in congiunzione con altre misure monetarie, esattamente comeun termostato che regola l'economia. Il governo sa infine che manteneredeficit troppo bassi (parametri di Maastricht) per puri motivi ideologici, ecausare quindi impoverimento e disoccupazione, una politica crimino-sa e un attentato al futuro della nazione.

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    necessario ribadire con forza, qui, che le realt delle contabilit di unStato a moneta sovrana implicano senza ombra di dubbio che: 1) essonon avr mai problemi di solvibilit sul proprio debito; 2) che nulla cam-bia se il debito detenuto da soggetti italiani o esteri, poich la valuta diStato in entrambi i casi si sposta solo fra computer presso la Banca d'Ita-lia, e non va da nessuna parte (pi dettagli di seguito).

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    Creare subito la Piena Occupazione, nell'Interesse Pubblico.

    L'atto di governo in assoluto pi crucialein un ritorno dell'Italia alla sovra-nit monetaria la realizzazione nel Paese della Piena Occupazione. Ci

    significa che il governo istituir un programma nazionale di pieno impie-go per chiunque non abbia un lavoro, maschi e femmine, abili o disabili,senza limiti. Tale programma prender il nome di Programma di LavoroGarantito (PLG). questo passaggio che innesca nel Paese il massimo cir-colo virtuoso di aumento dei redditi, dei consumi, della produzione, deiprofitti, delle assunzioni, del risparmio e degli investimenti sia nazionaliche esteri.

    Il pilastro di economia su cui questa politica si basa il seguente: uno Sta-

    to che possegga una sua moneta sovrana pu permettersi di acquistaretutto ci che prezzato in quella moneta e senza limiti. Questo include laforza lavoro.

    Il governo italiano dovr strutturare il PLG secondo queste linee guida:

    A. Il salario stabilito per il PLG sar sufficiente per garantire una vitadecorosa al lavoratore, ma sar lievemente inferiore allo stesso sa-lario per la stessa mansione, a tempo indeterminato e con tutte letutele sociali previste, pagato dal settore privato (non-governati-

    vo). Questo costituisce una soglia minima sotto la quale il settoreprivato non potr pi scendere nelle retribuzioni, ma non intaccala funzionalit del settore privato, che avr al contempo una spintadi vendite e profitti proprio dai salari pagati dal PLG.

    B. Inoltre, il PLG vorr creare impiego in settori che competano ilmeno possibile col settore privato, come ad esempio il non pro-fit, l'economia green, i servizi umani alla persona. In quest'ultimosettore il beneficio al PIL nazionale derivante da impieghi pubbliciche facilitino la vita quotidiana di milioni di persone fornendogliogni sorta di servizio su misura, incalcolabile.

    C. Soprattutto, l'uso del PLG deve essere transitorio, per permettere ailavoratori di passare il prima possibile a impieghi nel settore non-governativo quando sar proprio il PLG a far ripartire l'economiaprivata del Paese. Infatti il settore non-governativo potr 'pesca-re' forza lavoro proprio dal PLG. Contemporaneamente il governouser la Spesa a Deficit Positivo in quantit necessaria a imprimere

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    spinta all'economia del Paese, cos che i lavoratori del PLG passi-no il prima possibile al settore privato. L'istruzione superiore dellavoratore disoccupato rientra nella categoria lavoro' prevista dalPLG.

    D. Il settore privato beneficer notevolmente dal PLG anche perchpotr sempre assumere lavoratori che grazie al PLG saranno attivi,formati, gi pronti alle nuove mansioni, e questo imprime qualitimmediata alla produzione nazionale. Ugualmente il settore gover-nativo beneficer dal PLG poich verranno a mancare in Italia i malisociali enormi della disoccupazione, che come noto costa ai deficitnazionali miliardi ogni anno in spese-tampone del tutto improdutti-ve, denaro gettato via letteralmente ( la Spesa a Deficit Negativo).

    A questo si aggiungono le seguenti considerazioni che formeranno ilconsenso del governo italiano sovrano sul PLG: un aumento di impieghifino alla Piena Occupazione significa anche un aumento della base impo-nibile per il gettito fiscale, cos che il governo potr persino abbassare lealiquote del prelievo. La Piena Occupazione crea un'aspettativa positivaper il business nazionale, che aspettandosi un aumento certo della do-manda decider di investire. Parimenti, grazie alla Piena Occupazione,aumenteranno gli investimenti esteri in Italia. Il governo sa che ci testi-moniato, fra le altre fonti autorevoli, dall'esempio degli Stati Uniti, i quali

    alla fine degli anni novanta detenevano il primato per investimenti esteriricevuti proprio grazie a una disoccupazione praticamente a zero (2,8%).Infine, il PLG imprimer al PIL nazionale una spinta inaudita, poich nonesister cittadino italiano improduttivo nei settori dei beni e dei servizi.

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    Come saranno gestiti i titoli di Stato nell'Interesse Pubblico.

    I titoli di Stato emessi dal Tesoro italiano equivalgono esattamente a contidi risparmio detenuti dai compratori presso la Banca d'Italia. Questo vale

    sia che i compratori siano italiani che stranieri. Quando il compratore ac-quista un titolo di Stato italiano, accade che il suo denaro si sposta dalleriserve della sua banca detenute presso i conti della Banca d'Italia, a unconto 'di risparmio' del Tesoro sempre detenuto presso la Banca d'Italia.All'atto della liquidazione di quei titoli con relativi interessi, accade il pro-cedimento inverso. Tutto accade dentro la Banca d'Italia. Se i titoli sonodenominati in una valuta sovrana come sarebbe la nuova Lira, non esistepossibilit di un default sui pagamenti, proprio perch si tratta di cifreelettroniche che vengono passate da un conto all'altro dai computer del-

    la Banca d'Italia, ed essa non pu esaurire i numeri, gli impulsi elettronici,neppure quando si tratta di liquidare gli interessi dovuti.

    Il governo italiano nuovamente sovrano sa che i titoli di Stato svolgonofondamentalmente due funzioni: 1) offrire un'alternativa di risparmio aicompratori; 2) sostenere il livello di tassi d'interesse voluti dalla Bancad'Italia. In questo secondo caso, la realt contabile dell'emissione di titolidi Stato in moneta sovrana ci dice che essi servono a drenare gli accumulieccessivi di moneta emessa dallo Stato e che si trovano nelle riserve delle

    banche (che compreranno quei titoli). In effetti, ovvio che chi compratitoli di Stato lo fa con la moneta dello Stato, che quindi deve essere primastata emessa. Ci dimostra che prima lo Stato a moneta sovrana spende,e solo poi emette titoli di Stato drenando il denaro che ha speso. Quindii titoli non finanziano la spesa pubblica. Essi sono strumenti di controllomonetario dei tassi d'interesse, secondo un complesso meccanismo. Mal'emissione di questi titoli costosa, laboriosa e anacronistica.

    Il governo italiano delle nuove Lire, proprio in virt del fatto che i titolinon gli servono per poter spendere e che sono strumenti farraginosi, de-cider quindi di abolire del tutto questa emissione. Il governo spenderda ora in poi semplicemente accreditando conti correnti del settore non-governativo, i quali si trovano sempre presso i conti delle banche pressola Banca d'Italia. Tutto il denaro speso dallo Stato si accumuler quindinelle riserve delle banche presso la Banca d'Italia, sulle quali riserve puessere pagato un interesse 0, o poco pi. Il coordinamento fra governoe Banca d'Italia sulla gestione degli interessi sul denaro di cui sopra, esu quello che la Banca d'Italia presta alle banche, assicurer che i tassi

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    rimangano al target desiderato dal governo, che dovrebbe essere 0, perfavorire l'economia privata.

    Infatti di nuovo l'esempio del Giappone che ci aiuta. Il governo dellenuove Lire sa che Tokyo, pur avendo un debito di Stato altissimo (240%

    sul PIL), mantiene i tassi a 0 e non soffre n di inflazione (vicina allo 0) ndi svalutazione dello Yen.

    Infine, come gi detto, all'atto dell'uscita dell'Italia dall'Eurozona il go-verno annuncer che il rimanente debito di Stato italiano denominato inEuro sar onorato da Roma solo sulla base del Pubblico Interesse, se equando lo decider il governo.

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    Controllare l'inflazione nell'Interesse Pubblico.

    Poich il presupposto fondamentale del ritorno dell'Italia alla sovranitmonetaria la Spesa a Deficit Positivoin funzione del pieno impiego,

    uno sguardo va rivolto all'inflazione.Anche qui una breve premessa: l'inflazione direttamente correlata aiprezzi pagati dal creatore e monopolista della moneta sovrana, cio dalloStato. Per esempio: se lo Stato decide di raddoppiare il salario pubblicoper il medesimo lavoro, di fatto dimezza il valore della moneta. Tuttavia,questa azione inflattiva limitata nel momento in cui il governo cessa diaumentare i salari. Dunque si pu dire che la vera inflazione deve essereun processo permanente, e non limitato a singoli aumenti di prezzi, e

    deve essere non pianificata dal governo.Il governo italiano delle nuove Lire sa per che la Piena Occupazione(il PLG) rappresenta il maggior stabilizzatore dei prezzi di tutta l'econo-mia, per le seguenti ragioni:

    A. La Piena Occupazione aggiunge una spinta produttiva di beni eservizi enorme, ed essi vanno a pareggiare la massa monetaria cir-colante, impedendo alta inflazione.

    B. La Piena Occupazione attraverso il PLG comporta per il governo un

    aumento di Spesa a Deficit Positiva quando esiste disoccupazione,e nondi per s. Ci di nuovo impedisce all'inflazione di apparire.Infatti la Spesa a Deficit Positiva del governo nuovamente sovranosi ferma a fronte di Piena Occupazione con piena produzione na-zionale (full capacity), proprio per impedire inflazione.

    C. La Piena Occupazione, come gi detto, riduce drasticamente laspesa a Deficit Negativa del governo, cio il denaro sprecato peri costi sociali dei disoccupati, e questo significa meno denaro im-

    produttivo circolante, quindi meno inflazione. noto infatti che sa-lari pagati a persone che non producono aumentano la domanda(denaro disponibile da spendere) ma non la produzione di beni eservizi, e questo pu causare inflazione. Non con il PLG.

    D. La temuta iperinflazione impossibile se il Paese gode di PienaOccupazione. Essa un fenomeno che si verificato in contestistorici ben definiti (scenari di devastazione del sistema produttivoed enormi debiti denominati in oro o in una valuta non controllatadallo Stato debitore).

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    Inoltre, la Piena Occupazione del nuovo governo sovrano italiano inco-ragger la produzione domestica del maggior numero di beni e servizipossibili, riducendo la dipendenza dell'Italia dall'acquisto estero di talibeni e servizi. Questo diminuisce in parte l'esposizione del Paese a shockdei prezzi (aumenti) causati da eventi esterni che non pu controllare.

    Infine, il nuovo governo sovrano italiano sar consapevole che l'inflazio-ne non mai un valore assoluto in economia. L'Italia del 1980 (con mo-neta sovrana) era uno dei sette Paesi pi ricchi del mondo, col pi alto ri-sparmio delle famiglie del pianeta (25%) nonostante un'inflazione moltoalta (21,2%). Oggi nell'Eurozona l'Italia ha inflazioni virtuose ma crollatanell'economia al livello dei PIIGS (i 'maiali') e ha i redditi fra i pi bassidell'OCSE. Lo stesso vale per il Giappone, che ristagna da oltre 10 anninonostante inflazioni vicine allo 0%.

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    Non ci sar svalutazione della nuova Lira.I tassi di cambio nell'Interesse Pubblico.

    Il governo italiano che abbandona l'Eurozona non dovr temere la svalu-

    tazione, e probabilmente dovr gestire il problema opposto. Si consideriil principio precedentemente stabilito: il governo tasser da subito nellenuove Lire e spender da subito nella stessa valuta. Questa valuta sar atasso variabile e liberosui cambi.

    Le due precedenti azioni del governo creano un'immediata richiesta na-zionale su larga scala della nuova valuta per pagamenti di tasse e normalitransazioni. Dunque la nuova Lira, non essendo presente, sar scarsa e siapprezzer. Inoltre il settore non-governativo ricorrer alla vendita degli

    Euro ancora in suo possesso per ottenere le Lire necessarie a tasse e pa-gamenti, e questo di nuovo porter a un apprezzamento delle Lire sugliEuro. Esattamente il contrario di quanto ventilato dai 'terroristi' dell'ab-bandono dell'Eurozona.

    Gli stessi processi valgono per gli attori stranieri che lavorano con l'Italia.Essi dovranno acquisire immediatamente le nuove Lire per continuarea operare qui, e venderanno la propria valuta per acquistare Lire, inco-raggiandone cos l'apprezzamento sui mercati dei cambi. Soprattutto, ilnuovo governo sovrano sar forte della Piena Occupazione con la conse-guente ripresa economica, e questo, in un Paese moderno e industrializ-zato come il nostro, significa attirare investimenti dall'estero che necessi-tano di nuove Lire, apprezzandole.

    Non si dimentichi, a margine, che l'uscita dell'Italia dalla zona Euro si-gnificherebbe con tutta probabilit uno shock fatale per questa moneta,con una sua conseguente ipersvalutazione a causa della perdita totaledi credibilit dell'intero sistema. Sar l'Euro a svalutarsi, non la Lira, cheal contrario, potrebbe addirittura apprezzarsi eccessivamente. In questo

    caso, il nuovo governo sovrano avr ogni mezzo a sua disposizione perregolare verso il basso il valore della moneta, in coordinamento con laBanca d'Italia.

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    Il prelievo fiscale del nuovo governo sovrano nell'Interesse Pubblico.

    Il governo sovrano delle nuove Lire sapr quali sono i motivi fondanti perl'esistenza del prelievo fiscale, sopra specificati, e che ricordiamo:

    A. Uno Stato con moneta sovrana non usa le tasse per finanziarsi.

    B. Le tasse servono in primo luogo per imporre al settore non-gover-nativo la valuta dello Stato, che altrimenti sarebbe senza valore.

    C. Le tasse servono allo Stato come 'termostato' dell'economia. Si al-zano per calmare un'economia che corre troppo, si abbassano perdare alimento a un'economia stagnante.

    D. Esse devono essere semprea un livello che garantisca la Piena Oc-cupazione.

    Infatti, l'evidenza di sacche di disoccupazione nel Paese di per s suf-ficiente a suggerire al governo che la tassazione eccessiva. Il governoapplica il principio secondo cui il prelievo fiscale deve permettere nonsolo la Piena Occupazione, ma:

    A. ai cittadini di comprare tutto quello che viene prodotto dall'econo-mia domestica a regime di Piena Occupazione

    B. ai cittadini di acquistare i prodotti che il settore estero ci offre e chesono necessari al Paese

    C. ai cittadini di accumulare anche una quota opzionale di risparmio.

    Poich, si ribadisce con forza, che in uno Stato proprietario della propriavaluta le tasse non finanziano la spesa pubblica, e poich con l'abban-dono dell'Eurozona l'Italia non dovr pi tassare i propri cittadini per ri-pagare i mercati che gli prestavano Euro, il nuovo governo sovrano sa-

    pr che cessano i presupposti per l'esistenza della tassa pi dannosa maipensata: l'IVA. Il governo sapr che la ricchezza reale di un Paese sono ibeni e i servizi che il settore non-governativo produce e si scambia. Nonesiste bene superiore in economia. Perci l'IVA, che penalizza fortementeproprio questa produzione e questi scambi, va eliminata. Essa colpisce alcuore l'economia e ci impoverisce direttamente, e su base permanente.Inoltre essa , fatto ancor pi grave, una forma di tassazione regressi-va: colpisce con maggiore incidenza relativa i redditi pi bassi rispetto aquelli pi alti.

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    Un capitolo va dedicato alla tassazione della grande ricchezza privata.Anche qui il nuovo governo sovrano che applica la ME-MMTsi porr inprimo luogo il problema dell'Interesse Pubblico, e avr compreso alcunipunti fondamentali, che sono:

    A. L'azione di governo nell'Interesse Pubblico non dovr sottrarre moti-vazione ai privati che desiderano creare beni e servizi utili alla comu-nit.

    B. Gli accumuli di ricchezza spropositata non sono funzionali all'interesse

    Pubblico. Le politiche dello Stato elimineranno le fonti primarie dellaricchezza privata all'eccesso, fra cui il settore finanziario speculativo el'emissione di titoli del Tesoro (effetto indiretto).

    C. L'idea secondo cui tassando con aliquote altissime i ricchi che si tro-veranno i fondi per finanziare i bisogni dei pi poveri ignorante del-le realt dei bilanci di uno Stato. Impossibile che un governo trovi leimmense cifre necessarie tassando i patrimoni dei ricchi, per quantofacoltosi essi siano. Inoltre, sappiamo che le tasse in regime di monetasovrana (la nuova Lira) non finanziano la spesa pubblica al servizio ditutti, che invece prerogativa dei Deficit Positivi dello Stato. Ne con-segue che neppure la tassazione sulle transazioni finanziarie (TobinTax) servirebbe a finanziare la spesa pubblica in presenza di monetasovrana. Le tasse sui grandi patrimoni sono concepite essenzialmenteper impedire la nascita di oligopoli difficilmente controllabili.

    D. Il danno reale degli accumuli eccessivi di capitale finanziario dei ricchi

    (depositati in prodotti finanziari o conti correnti) si materializza in duemodi: Danno 1) si tratta di liquidit sottratta agli investimenti produt-tivi, ai consumi, quindi ai profitti aziendali e quindi all'occupazione. Aci tuttavia si rimedia facilmente con l'intervento della Spesa a DeficitPositivo del governo, come gi spiegato. Questo non deve per esclu-dere una decisa azione del legislatore che elimini il settore finanziario

    speculativo, come anche l'emissione di titoli del Tesoro. Ne consegueche le grandi ricchezze finanziarie potranno solo esistere come depo-siti bancari ordinari, e gi questo ne limita la perniciosit. Danno 2) sitratta di denaro che poi sovente speso in beni di lusso estremo, chealimentano un'economia troppo ristretta rispetto alle cifre impiegate,quindi contraria all'Interesse Pubblico.

    Detto ci, il governo sovrano si porr come fine la messa a frutto perl'Interesse Pubblico dei grandi patrimoni finanziari dei ricchi. Questo si

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    ottiene incoraggiando/costringendo i ricchi a spendere/investire 'bene',cio nell'Interesse Pubblico, nei seguenti modi:

    A. Tassando con aliquote altissime i beni di lusso estremo (super yacht,super auto, mega ville, oggetti di lusso eccessivo), cio tutti queibeni che assorbono cifre enormi ma che alimentano pochissimi postidi lavoro (se le medesime cifre fossero spese in beni ordinari creereb-bero molta pi occupazione). Questo potrebbe incoraggiare i facol-tosi a spendere di pi nei beni ordinari, che alimentano un'economiain cui lavora la maggioranza dei cittadini.

    B. Avendo il governo sottratto ai ricchissimi il settore finanziario specu-lativo dove investire, a essi rimangono sostanzialmente due opzioni:spendere in beni ordinari (vedi sopra), o investire in attivit produttivecon creazione di posti di lavoro*. Tuttavia, questi investimenti sarannostrettamente regolamentatidallo Stato. Esso sa, ad esempio, che se lanazione gi gode di piena occupazione, gli investimenti all'eccessoda parte dei ricchi possono creare troppa domanda a fronte di produ-zione stazionaria, quindi inflazione. Questo accade perch alla liqui-dit emessa dallo Stato (piena occupazione) si aggiunge anche unaliquidit eccessiva da parte degli investitori privati, con effetti inflattivi.Inoltre, lo Stato dovr assicurarsi che l'eventuale investimento del pri-vato molto ricco non sottragga lavoratori essenziali al settore pubbli-co (ospedali, scuole, sicurezza). Ancora: lo Stato dovr controllareche l'investimento sia di pubblica utilit e non danneggi l'ambiente ol'economia nazionale.

    In generale: il governo sapr che il prelievo fiscale in presenza di monetasovrana un cosiddetto "stabilizzatore automatico". Significa che nel mo-mento in cui il giusto livello di tasse permette all'economia di riprende-re vita ed espandersi, gli introiti dello Stato da tassazione aumentano di

    conseguenza senza per nulla aumentare le aliquote, poich aumentandoi redditi, il numero di persone occupate e i profitti, aumenta anche la baseimponibile. La ME-MMT in particolare, favorisce una riduzione drasticadel prelievo fiscale sul costo del lavoro.

    *(l'opzione in cui il ricco a quel punto esporta all'estero il capitale finanziario non mai un veroproblema per lo Stato sovrano che usa i Deficit Postivi, ma anche per altre ragioni accennatenel capitolo Fuga di Capitali)

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    Come regolare import e export, materie prime e petrolio,nell'Interesse Pubblico.

    Il nuovo governo sovrano ha compreso il principio fondamentale della

    ME-MMT, secondo cui nell'economia reale le importazioni sono un be-neficio, mentre le esportazioni sono un costo. Esso mantiene la Piena Oc-cupazione interna come garante della prosperit economica nazionalefornita dalla piena produzione domestica di beni e servizi, che sarannovenduti internamente grazie alla garanzia di reddito del 100% dei citta-dini. Su questa base, le attivit di export sono da considerarsi funzionaliall'interesse italiano solo se sono finalizzate ad acquisire la quota mag-giore possibile di importazioni.

    Il governo sovrano della nuova Lira sa che il modello delle nazioni espor-tatrici pernicioso per i seguenti motivi: primo, quelle nazioni sono co-strette a deprimere i consumi interni dei loro cittadini per favorire l'espor-tazione del maggior numero possibile di beni da essi prodotti. Questocausa un declino interno dello standard di vita, a favore dei profitti delleindustrie Neomercantili (export) di quei Paesi, che non sono mai re-distri-buiti sulla forza lavoro. Anzi, al contrario, la forza lavoro sar assoggettataa tentativi di riduzione del salario proprio per permettere alle industrieNeomercantili di competere globalmente. Secondo, a causa della de-

    pressione dei consumi interni, la valuta nazionale di quei Paesi si apprez-za, e questo paradossalmente danneggia proprio l'export. A quel puntoi governi sono costretti a vendere valuta nazionale e ad acquistare valutaestera per ottenere un deprezzamento della prima. Uno sforzo dannosoe del tutto distruttivo per l'economia di quei Paesi. La Germania, la Cina eil Giappone sono tutti passati per questo modello, con risultati debilitanti.La Germania negli ultimi anni ha visto i suoi salari medi reali aumentaredella met rispetto alla media europea, mentre i suoi lavoratori devonooggi lavorare il 35% in pi della media europea. I consumi dei tedeschi

    sono molto diminuiti. Il Giappone ristagna da oltre 10 anni. La Cina, lungidall'essere una potenza economica mondiale (falso mito dei media), alle prese con quasi un miliardo di cittadini mantenuti in condizioni semi-medievali pur di continuare a primeggiare nell'export.

    In materia di approvigionamento di materie prime e petrolio, il nuovo go-verno della Lira sovrana sa che non esistono limiti all'acquisto del greg-gio con qualsiasi valuta, e questo include ovviamente la Lira. Non as-solutamente necessario acquistarlo in dollari (altro falso mito dei media),

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    inoltre il fabbisogno italiano di oro nero non supera di norma l'1,8% delPIL. Infine, e questo ricomprende anche le materie prime non presentiin Italia, il governo sa che nella nuova economia di Piena Occupazione edi piena produzione l'Italia sar un polo di investimenti esterni in valutecosiddette forti, utili a far acquisti all'estero. Il governo sa che ci testi-moniato, fra le altre fonti autorevoli, dall'esempio degli Stati Uniti, i qualialla fine degli anni novanta detenevano il primato per investimenti esteriricevuti proprio grazie a una disoccupazione praticamente a zero (2,8%).

    Si aggiunge una nota per affrontare le problematiche che l'import pu farinsorgere nelle aziende che vedono il proprio prodotto penalizzato dallaconcorrenza estera. Premettiamo che la complessit degli accordi com-merciali oggi regolati dall'Organizzazione Mondiale del Commercio do-vr essere affrontata nelle sedi appropriate dal governo sovrano nell'In-

    teresse Pubblico. In questo ambito, si consideri che le eventuali ritorsionicommerciali derivanti dalla decisione dell'Italia sovrana di proteggerealcuni comparti industriali, e che si concretizzerebbero con tariffe ai dan-ni del nostro export, non penalizzerebbero l'Italia sovrana che applicala ME-MMT, che per definizione considera le esportazioni un costo perl'economia reale, e non un beneficio. Detto ci sappiamo che non sarpossibile evitare perdite in alcuni comparti produttivi nazionali causateda importazioni concorrenziali da Paesi terzi, ma questo gi accade oggie non riconducibile agli indirizzi ME-MMT. In queste istanze, l'occupa-

    zione perduta sar riassorbita dai Programmi di Lavoro Garantito. Ma anche vero che laumento del potere di acquisto che i PLG e la nuova eco-nomia porteranno allItalia, far s che il pubblico possa in molte istanzecontinuare ad acquistare il prodotto italiano anche a fronte della concor-renza pi economica dallestero. nel considerevole aumento del PIL chela nuova economia ME-MMToffrir, che si concretizzano tali sbocchi.

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    Rifondare il sistema bancario per l'Interesse Pubblico.

    Il governo nuovamente sovrano, particolarmente nella funzione parla-mentare, riconosce che le banche sono di fatto istituti pubblici. Esse non

    solo sono garantite nei depositi dallo Stato, ma sono teoricamente deltutto regolamentate dal legislatore, sia a livello nazionale che europeo.Questo significa che il governo ha ogni diritto e potere di imporre al si-stema bancario di funzionare per l'esclusivo Interesse Pubblico. Il gover-no riconosce che le banche non possono pi continuare a godere deiprivilegi dell'attivit privata a fini di lucro e al contempo dei salvataggicon denaro pubblico. Esse dovranno garantire una funzione unicamen-te di Interesse Pubblico. Il governo, fatto tesoro della catastrofe globalecausata dalla deregolamentazione della finanza, dalla permessa fusione

    delle banche d'investimento con quelle commerciali, e dalla nascita delsistema creditizio cosiddetto informale (hedge funds, fondi pensione, as-sicurazioni), decreta che l'Italia si oppone all'esistenza del settore fi-nanziario speculativo in blocco e ne impedisce il funzionamento sul suoterritorio nazionale.

    Il governo s'impegna ad assicurare tutti i depositi bancari dei cittadini,poich per essi pressoch impossibile sapere se una banca ha i conti inordine o meno. La funzione del sistema bancario sar perci strettamentelimitata:

    A. all'esclusivo servizio dei sistemi di pagamento

    B. al servizio dei correntisti

    C. e alla fornitura di crediti al servizio della collettivit economica.

    Al contrario di ci che accade nel sistema creditizio informale, che ricevefondi da erogare come crediti solo se giudicato affidabile dai mercati, icrediti erogati dalle banche dell'Italia sovrana si baseranno su un rigoroso

    controllo dell'affidabilit creditizia del soggetto richiedente. In generale,il governo riporter sotto il suo stretto controllo i parametri che regolanol'emissione del credito bancario, fra i quali, oltre alla gi citata affidabilitcreditizia dei clienti,vi il livello di capitalizzazione dei suddetti istituti. Incontropartita, il governo e il Parlamento confermeranno il ruolo della Ban-ca d'Italia come prestatore di ultima istanza anche per il settore bancario,il quale, col fine di poter sempre erogare crediti all'economia privata, avrun pi facile accesso ai prestiti da parte di via Nazionale alle sue riserve.

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    Queste misure tutelano la cittadinanza da eventuali derive irresponsabilidel sistema bancario, che proprio perch mantenuto sano' non ricorrerpi alle strette creditizie degli ultimi anni, che hanno drammaticamentedebilitato l'industria italiana, in particolare le PMI.

    Infine: il governo e il Parlamento italiani nuovamente sovrani, abolirannoil cosiddetto 'divorzio' fra Banca d'Italia e Ministero del Tesoro del luglio1981, riportando la Banca d'Italia alla sua funzione di prestatore di ulti-ma istanza anche per le operazioni di spesa dello Stato italiano (essendoesse non reali operazioni di credito il governo a moneta sovrana nonnecessita di prendere in prestito da alcuno il suo denaro ma solo opera-zioni contabili interne al 'governo', inteso come Tesoro e Banca d'Italia).

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    I risparmi nell'Interesse Pubblico.

    In sintonia coi principi di macroeconomia della ME-MMT, il governo com-prende che il risparmio non altro che l'evidenza contabile di un prece-

    dente investimentoda parte di un altro soggetto. Tale soggetto effettual'investimento cedendo un suo bene finanziario, o indebitandosi. Se in-fatti il cittadino A risparmia 100, vi deve per forza essere un altro soggettoche precedentemente si privato di 100 investendo/spendendo/indebi-tandosi. Ci dimostra che obbligatoriamente l'investimento che vieneprima del risparmio, che permette il risparmio.

    Se poi si prende in considerazione il settore non-governativo naziona-le nel suo insieme (cittadini e aziende), evidente che il suo risparmio

    deriver dall'investimento (spesa) precedentemente effettuatodall'altrosettore, che quello governativo, che cede beni finanziari indebitandosicon se stesso. Parimenti, questo rapporto funziona fra soggetti interni aciascun settore.

    Il nuovo governo dell'Italia a Lire sovrane ne trae il gi citato principioper cui solo il deficit dello Stato a garantire un uguale e corrisponden-te risparmio nel settore non-governativo. Il governo smentir quindi lapresente e distruttiva contraddizione del sistema Eurozona, dove vienepretesa da una parte la riduzione dei deficit, ma dall'altra l'aumento deirisparmi. Impossibile.

    Tuttavia, il nuovo governo sovrano terr presente un altro pilastro fonda-mentale dei bilanci settoriali della ME-MMT: all'interno del settore non-governativo di cittadini e aziende il risparmio significa anche la sottrazionedi beni finanziari dal circolo virtuoso della spesa, consumi, profitti, assun-zioni, Piena Occupazione e aumento dei redditi. Infatti, ogni Lira sottrattaa questo circolo significa produzione invenduta, e ci significa disoccu-pazione. Il nuovo governo sovrano quindi sa di dover fare due cose in tal

    caso: o aumenta i deficit, permettendo quindi il nostro risparmio senzadanni all'economia, oppure scoraggia larghe fette di risparmio. Significainvertire la tendenza degli ultimi decenni che ha visto le politiche gover-native incentivare le previdenze integrative e i risparmi finanziarizzati diogni sorta e tipo. Essi rappresentano masse enormi di liquidit sottrat-te alla Piena Occupazione e alla piena produzione nazionale, cio allaricchezza reale, e spesso poi impiegate nel distruttivo settore finanziariospeculativo. Si obietter che cos facendo, se da una parte si beneficial'economia reale, dall'altra per si tolgono ai cittadini le protezioni che

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    quel risparmio privato gli garantiva (polizze sanitarie, pensioni integra-tive, ecc.). La risposta che sar lo Stato che spende a Deficit Positivo afornire alla cittadinanza tutti i beni e servizi pubblici per ottenere i qualioggi siamo incentivati a quelle forme deleterie di risparmio.

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    Gestire le criticit, nell'Interesse Pubblico:

    A. Le insolvenze nel settore privato. I cittadini italiani che nonostanteil rilancio nazionale dell'uscita del Paese dall'Eurozona si trovasse-

    ro comunque gravati da insolvenze intrattabili, saranno aiutati dalnuovo governo sovrano come segue: il governo potr assumersii debiti privati residui denominati in Euro che liquider in quellavaluta nei confronti dei creditori, mentre rinegozier col debito-re la restituzione del dovuto nelle nuove Lire in tempi consoni auna equa pratica, che terr conto delle condizioni oggettive deibilanci di quest'ultimo. Si tenga conto che il debitore potr semprericadere nei Programmi di Lavoro Garantito del governo per trar-ne una base di reddito certa con cui far fronte alle sue scadenze.

    Naturalmente, vi sar una severa selezione di coloro che potran-no accedere a questo programma, che tratter solamente i casiestremi (e meritevoli di tutela in un'ottica di Interesse Pubblico).

    In altri casi (i pi frequenti) il debitore che dovesse in futuro tro-varsi di fronte all'insolvenza nella nuova Lira, affronter il normaleiter di liquidazione legale degli asset (fallimento), ma sar imme-diatamente soccorso dai PLG per il sostentamento suo e della fa-miglia.

    Il caso dei mutui denominati ancora in Euro, e problematici per ildebitore italiano, ha la seguente soluzione: il debitore, garantitonel reddito da sua propria attivit o dai PLG, chieder alle bancheun rifinanziamento del mutuo in Lire con cui estinguer quello inEuro, per poi essere in grado di affrontare le scadenze nella nuo-va moneta nazionale. In questo caso il debitore sar tutelato dalladisposizione di legge del governo che render obbligatorio per ilsistema bancario l'eventuale rifinanziamento del mutuo contrattonelle nuove Lire. Infine, non si dimentichi, come precedentemente

    descritto, che con ogni probabilit il nuovo cambio Lira-Euro sardel tutto a favore della prima, per cui questo faciliter assai i debi-tori di Euro.

    B. Gli attacchi speculativi contro il Paese. Il nuovo governo sovranosa che non esiste nella storia dell'economia moderna un solo casodi attacco speculativo portato con successo contro uno Stato amoneta sovrana, che, ribadiamo, significa una moneta emessa inmonopolio da quello Stato, non convertibile in oro o valute a un

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    tasso fisso, e scambiata a tassi variabili. La nuova Lira sar monetasovrana, inattaccabile. Si rammenta ai critici che ogni singolo casostorico di attacco speculativo portato con successo contro una va-luta nazionale ha colpito valute che non erano sovranesecondo lasuccitata definizione.

    C. La fuga di capitali. Il governo sovrano che abbia compreso le re-alt macroeconomiche spiegate dalla ME-MMT sa che la cosid-detta fuga di capitali una finzione che non trova riscontro nelleoperazioni monetarie reali. In un'Italia con moneta sovrana libe-ramente scambiata a tasso variabile, le Lire passeranno di mano,ma non andranno letteralmente da nessuna parte, nel senso chepasseranno da un computer all'altro della Banca d'Italia (B.d.I.),come crediti che si spostano da un conto all'altro al suo interno.

    Il governo sovrano che abbia compreso le realt macroeconomi-che spiegate dalla ME-MMT conosce cosa accade nel caso del-la cosiddetta fuga di capitali. Si fa l'esempio di un soggetto chevende Lire sovrane per acquisire Dollari USA. Il soggetto che de-cida di vendere Lire per acquisire Dollari innesca il seguente pro-cedimento: le sue Lire passeranno dalle riserve della sua bancaitaliana detenute presso la B.d.I. a un conto del venditore di Dol-lari sempre presso la B.d.I. Le Lire non escono dalla B.d.I. Il ven-

    ditore di Dollari vedr i suoi Dollari transitare allo stesso mododalla sua banca americana al conto del venditore di Lire che stapresso la Federal Reserve USA. I Dollari non escono da quel Pa-ese. Se il venditore di Lire decider di ritirare i Dollari acquisiti incontante, tutto quello che accade che la B.d.I. emetter in suofavore pezzi di carta del tutto identici a quelli chiamati Lire, masolo con un nome diverso, che per rappresentano il vero con-to in Dollari, detenuto presso la FED, che ancora sta in America.Nulla si spostato in realt, meno che meno 'fuggito'. Idem per il

    contrario: se il venditore di Dollari decide di incassare contante inLire, la FED gli dar pezzi di carta che rappresentano solo le Lireancora detenute dalla B.d.I. Nulla si sposta dalla B.d.I. in realt.

    Il reale problema della fuga di capitali esisteva quando le valu-te erano convertibili in oro, il cosiddetto Standard Aureo. Infat-ti il venditore della valuta poteva pretendere di incassare oro eportarselo fuori dalla nazione debitrice. Ci poteva, se fatto su

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    larga scala, insidiare fatalmente l'economia di quella nazione.L'unico aspetto problematico oggi, e con Lira sovrana, della fugadi capitali non riguarda le operazioni monetarie, ma l'eventualedisinvestimento da parte di un investitore che chiude una fabbricao un'azienda in Italia per trasferirne le operazioni in altro Paesenonostante la presenza in Italia dei Deficit Positivi e dei PLGche inprimo luogo favoriscono proprio la piena produzione. In questocaso, il governo sovrano d'Italia ha ampi strumenti d'intervento,che sintetizziamo come segue:

    1. Una legislazione che sancisca e persegua con decisione la respon-sabilit sociale delle imprese di rilevanza sistemica, cio di quelleimprese che per numero di dipendenti rappresentano una fettaconsiderevole di economia nazionale, o che per tipologia di at-

    tivit impattano fortemente l'ecosistema e le risorse naturali edambientali italiane, che sono una ricchezza collettiva inestimabile.Il fatto che queste imprese private godano dell'usufrutto di unavasta gamma di infrastrutture che furono edificate in decenni dipubblici investimenti, e del suolo pubblico nazionale su cui ope-rano spesso una forte usura ambientale, le pone nelle condizionidi non poter ignorare le loro responsabilit sociali, fra cui in primoluogo l'occupazione. Il Parlamento sovrano porr in essere limitialla possibilit per questo tipo di imprese di dismettere le proprie

    operazioni sul suolo nazionale senza un'adeguata collaborazionecol governo per tutelare l'occupazione perduta, o sanare eventualidanni all'ambiente.

    2. L'impiego dei PLG per riassorbire il danno all'occupazione l dovela dismissione dell'investimento sia assolutamente inevitabile. Incaso poi di interventi di ripristino ambientale dovuti all'abbando-no di attivit produttive da parte di imprese di rilevanza sistemica,i PLG potranno essere adottati immediatamente dallo Stato per

    avviare un sistema di lavori greenche al contempo riqualifichi ilterritorio e salvaguardi i livelli occupazionali, con una partecipazio-ne ai costi anche delle imprese in dismissione.

    Si comprende come anche in questo caso la 'fuga' di capitali non pongapi problemi insormontabili all'Italia della Lira sovrana.

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    "NON ERAVAMO I PIIGS. TORNEREMO ITALIA.

    COME USAREIL PROGRAMMA DI SALVEZZA ECONOMICA PER IL PAESE

    Cari Cittadini,

    abbiamo sotto i nostri occhi la pi pericolosa crisi sistemicadella democrazia e dell'economia italiana dal 1948 a oggi. La strutturadell'Eurozona non lascia scampo al Paese, proprio perch disegnata persottometterlo, in tutte le sue sovranit, agli interessi di lite sovranazionalifinanziarie e speculative che lucrano depredando la nostra ricchezza cosfaticosamente costruita in decenni. Nessuno di voi aveva mai sentito par-

    lare di SPREAD fino a pochi anni fa. Oggi questo arnese finanziario ricattal'intera nazione, Parlamento incluso.

    L'Italia, con oltre dieci mila miliardi di Euro di ricchezza privata, la primamira in Europa di quelle lite. L'attacco sta distruggendo i nostri redditi,il tesoro nazionale delle nostre Piccole Medie Imprese, e ha interamenteabolito le sovranit parlamentari fondamentali. L'attacco non si fermer,le presenti politiche del 'rigore' mirano esattamente a garantire la suatragica efficacia.

    Tornare Italia si pu e si deve. Questo PROGRAMMA vi ha descritto come,con la massima autorevolezza accademica in economia. Ora lo sapete. la vostra arma per salvarvi, per salvare i vostri figli, la ricchezza che abbia-mo tutti costruito in sessant'anni, la democrazia stessa.

    Presentate questo PROGRAMMA alla vostra forza politica di riferimento,e pretendeteche esso divenga politica economica nazionale, scelta poli-tica dell'Italia in Europa,in cambio del vostro voto.Pegno: il vostro voto.

    Non eravamo i PIIGS.Torniamo Italia.

    Paolo Barnard

    Novembre 2012

    www.paolobarnard.infowww.memmt.info

    [email protected]

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    W M

    STUDI: 1971 Dottore in Economia, University of Connecticut.

    ESPERIENZA PROFESSIONALE:

    Fondatore e Presidente della Valance Co. - Servizi finanziari avanzati a clientiistituzionali.

    Enterprise National Bank: Direttore e maggior azionista.

    Presidente e socio di maggioranza di Consulier Engineering. Produzione auto racing

    MT900.Fondatore e finanziatore del Centro per il Pieno Impiego e Stabilit dei Prezzi (CFEPS)nell'Universit del Missouri, Kansas City (UMKC).

    Ricercatore Sr. presso Cambridge Centre for Economic & Public Policy, Cambridge, UK.

    Ricercatore associato presso la University of Newcastle, Newcastle, Australia.

    Fondatore e leader di Principal, Illinois Income Investors. Ha predisposto e gestito la piampia operazione sui futures (oltre 20 mld $) in Giappone nel 1996.

    William Blair e Company, Chicago - Ha fondato il dipartimento di arbitraggio sul redditofisso.

    Banker's Trust NYC, Vice Presidente, area Trading.Bache and Co. - Area mercati reddito fisso.

    The Savings Bank of Manchester - Area Investimenti di breve periodo; long termsecurities.

    Autore di "Le 7 Innocenti Frodi Mortali della Politica Economica" (Valance Co. Inc. Ed.),pubblicato in Italia da Edizioni Arianna, Geraci Siculo (PA).

    Creatore e sviluppatore della Mosler Economics, scuola di economia di stampoKeynesiana che ha dato origine alla Modern Money Theory School of Economicsdell'Universit del Missouri Kansas City.

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    M F

    Professore di Economia presso l'Universit del Missouri Kansas City, e ricercatoreassociato presso il Levy Economics Institute of Bard College, New York.

    Ha conseguito la laurea con lode in Studi Afro Americani preso la Temple University(1987), specializzazione (1993) e Ph.D. in Economia presso la "New School for SocialResearch".

    Dal 1996 stato co-fondatore e Direttore del Centro per il Pieno Impiego e Stabilit dei

    Prezzi (CFEPS) nell'Universit del Missouri Kansas City.Le sue ricerche sono state pubblicate ampiamente in riviste accademiche, volumi,enciclopedie; ha pubblicato oltre una decina di libri. Il suo "Piccolo libro di grandi idee:Economia" (2007) stato tradotto in Estone, Tedesco, Svedese, Spagnolo, Cinese.

    Mathew Forstater ha ventennale esperienza nella ricerca, insegnamento, consulenza eprogettazione di politiche economiche ambientali e di sviluppo sostenibile affiancato alpieno impiego. tra i redattori dellEnciclopedia Internazionale di Scienze Sociali per lesezioni Inquinamento dellaria, inquinamento acustico.

    Regolarmente intervistato sui media, stato consulente economico in vari contesti.

    Nel 2002 ha partecipato alla missione dell'Organizzazione Internazionale del Lavorodi supporto al Ministero del Lavoro in Argentina, dove le sue proposte di aumento delsalario minimo e di programma di pubblico impiego vennero recepite e messe in attodal Governo, contribuendo al salvataggio di quel Paese dopo il default.

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    A P

    Professore Emerito di Economia. Universit de France-Comt at Besanon (Francia).

    Facolt di Leggi, Scienze Politiche ed Economiche. Universit di Ottawa, Canada.

    Titolo Accademico:

    Dottore in Scienze Economiche, Universit de Paris 1.

    Due dottorati - Ph.D Theses 1973.

    Membro della "Eastern Economic Association" (USA).

    Materie d'insegnamento:

    Principi di Macroeconomia.

    Teoria della Politica Economica Economia Finanziaria.

    Relazioni economiche internazionali.

    Teoria della Distribuzione.

    Autore di centinaia di articoli e decine di saggi sulla politica monetaria, sulla politica

    economica e sulla genesi della crisi, e di oltre dieci libri di teoria economica, storia efilosofia.

    Dal 1984 al 1996 stato direttore del periodico "Monnaie et Production".

    l'ideatore della Teoria del Circuito Monetario, di ispirazione post Keynesiana, a cui hadedicato buona parte della propria carriera, e attualmente sta ultimando la stesura diquesta vasta e dettagliata ricerca.

    stato consigliere del Presidente Francois Mitterrand, e dunque uno dei massimi insi-der dissidenti del processo di creazione dell'Eurozona.

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    P BGiornalista e saggista, ha dapprima lavorato come corrispondente estero per molti frai maggiori quotidiani Italiani, fra cui La Stampa, Il Manifesto, Il Corriere della Sera, IlMattino, Il Secolo di Genova e altri, per poi passare alla RAI, in cui apparso per 14 annipartendo da Samarcanda nel 1991 in occasione della prima Guerra del Golfo. statouno dei fondatori nel 1994 della trasmissione Report (Rai 3), con la quale ha collaboratoper dieci anni con inchieste di ampio respiro internazionale, per approdare infine a RaiEducational, da cui si autosospeso in seguito alla controversia sorta per la sua inchiesta

    "Little Pharma & Big Pharma" e il caso "Censura Legale".Ha pubblicato nel 2002 "Due Pesi e Due Misure, riconoscere il terrorismo dello Statod'Israele" e, nel 2006, il libro inchiesta "Perch ci odiano" (Rizzoli BUR), che condensanelle sue pagine alcune delle inchieste confezionate per Report ("Perch ci odiano?",e "L'Altro Terrorismo"), portando una critica documentata alla cosiddetta Guerra alTerrorismo e alle condotte di Israele in Palestina sin dalla nascita del Sionismo.Ha curato, per la Rizzoli BUR, "Dall'altra parte" (Sandro Bartoccioni, Gianni Bonadonna,Francesco Sartori), una raccolta di testimonianze di medici ammalati su come riformareil sistema sanitario italiano.Ha pubblicato saggi di politica e su temi internazionali per Micromega e il Golem del

    Sole 24 Ore.Dal 1999, si occupa dei reali Poteri che oggi governano le democrazie conregole sovranazionali oscure ai cittadini (FMI, OMC, Commissione UE, ecc.).

    L'ultimo lavoro di Barnard si intitola "Il Pi Grande Crimine" (2011, gratuitamentescaricabile a questo indirizzo www.paolobarnard.info/docs/ilpiugrandecrimine2011.pdf), e rivela il progetto di 70 anni dei Poteri finanziari e industriali internazionaliper controllare i patrimoni degli Stati, ridimensionare il potere dei Parlamenti e peraccantonare la legittimit dei cittadini, di cui la creazione dell'Unione Europea e dellamoneta unica (Euro) sono stati capitoli fondanti. Barnard il maggior divulgatore italianodella ME-MMTamericana.

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    AVVISO A PAGAMENTO COMPARSO SUL CORRIERE DELLA SERALUNED 26 NOVEMBRE 2012 A PAG. 16

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    edizioniS

    EDIZIONI ARIANNA Via Zero, 1 90010 GERACI SICULO (PA) Tel. +39.0921.643378

    www.eizioiariaa.ite-mail: [email protected]

    EdIZIOnI S Via Orselli, 36/A 47121 FORL (FC) Tel. +39.0547.661570

    www.eizioisi.come-mail: [email protected]

    iformazioi: [email protected]

    ISBN 978 888994398 4

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    COPIA OMAGGIO

    "Dobbiamo dichiarare guerra a qualsiasi proposta che non contenga la pienaoccupazione. La piena occupazionedeve essere l'imperativo."

    Warren Mosler