PENSIERISTUPENDI

SCHIERIAMO SEMPRE LA FORMAZIONE MIGLIORE

Arti e pensieri del presente per ispirare il futuro

Un progetto di In collaborazione con

CONCILIARE LAVORO E VITA SI PUÒQuando la maternità e la paternità diventano scuola di leadership.

MILANO, 11 FEBBRAIO 2019Fondazione Adolfo PiniC.so Garibaldi 219.00 – 20.30

Incontro con RICCARDA ZEZZACEO della startup innovativa Life Based Value, ha lavorato come manager in grandi aziende in Italia e all’estero, prima di fondare Piano C, il primo spazio in Italia per far incontrare donne e lavoro.Nel 2014 pubblica il libro “MAAM – La maternità è un master che rende più forti uomini e donne”

e inizia così il suo percorso per sviluppare e lanciare l’inedito metodo MAAM®,

il primo e unico programma di formazione digitale che trasforma la maternità e la paternità in competenze “soft” per la crescita

professionale.

Maternità e paternità sono veri Master che portano le competenze a crescere anche del 35%. Eppure, con la nascita di un fi glio, sembra di entrare in un tunnel senza pit stop, dove le donne si sentono cognitivamente rallentate e professionalmente bloccate e gli uomini in colpa per non potersi prendere cura a suffi cienza dei piccoli perché non possono assentarsi dal lavoro. “Manco lo avesse fatto lui”, si sentono dire.Questa condizione culturale sta cambiando e la scienza ha confermato che quando si diventa genitori si mettono in campo nuove energie e competenze, le stesse che risultano essere di fondamentale importanza per il successo delle aziende!Cercheremo di capire con Riccarda Zezza quali sono queste capacità e come metterle a frutto per far bene a sé e alla propria azienda.

e inizia così il suo percorso per sviluppare e lanciare l’inedito metodo MAAM

il primo e unico programma di

la maternità e la paternità in

Siamo tutti esseri irrazionali, quando poi siamo sotto pressione la probabilità di prendere decisioni basandoci solo sulle emozioni aumenta. Negli ultimi anni essere indaff arati è diventato un inconfondibile distintivo d’onore in molte società occidentali. È abbastanza comune incontrare persone che si dichiarano stressate perché non hanno un minuto per loro stesse. Ma è anche evidente ora che il busy mindset è appunto più uno stato d’animo che una realtà, perché il per-cepire sé stessi come persone impegnate fa sì che ci si senta più apprezzati, membri importanti della società. Così, in quei giorni in cui si scende per qualche ora dalla giostra capita che si abbia l’impressione di non aver combinato nulla, di essere invisibili, inutili, di non aver fatto niente di importante. Questo è un bias che ci porta a non saper valoriz-zare i momenti di quiete o anche solo quelli in cui non siamo indaff arati a svolgere mille compiti. Con Claudia De Lillo che, tra lavoro in radio e sui giornali, fi gli e un marito che lavora a Londra, trova anche il tempo per scrivere libri, cerche-remo di capire come dare valore ai momenti più rifl essivi e come fare il punto della nostra giornata, trovando senso in quello che si è fatto o pensato.

DARE VALORE A CIÒ CHE SI FA OGNI GIORNOPerché alcuni giorni abbiamo l’impressione di non aver fatto nulla di importante?

MILANO, 4 MARZO 2019Fondazione Adolfo PiniC.so Garibaldi 219.00 – 20.30

Incontro con CLAUDIA DE LILLO alias ELASTIConduce Caterpillar AM, su Rai Radio 2, gestisce una rubrica su D di Repubblica e collabora come giornalista free lance su temi legati a donne, fi gli, lavoro. Per vent’anni ha lavorato come giornalista economica dall’agenzia Reuters. Dal 2006 ha

un blog di successo (nonsolomamma.com). Scrive per l’agenda Smemoranda oltre

a essere autrice di numerosi libri. Nel 2012 ha ricevuto l’onorifi cenza di Uffi ciale al Merito della Repubblica,

per aver inventato il personaggio di Elasti.

In un’intervista dell’Harvard Business Review l’archistar Daniel Libeskin, autore del Jewish Museum di Berlino, racconta l’avventura di un edifi cio che ha impiegato dieci anni tra il primo disegno e la sua apertura al pubblico. Vittima, come molti complessi progetti, di un lungo e snervante percorso burocratico che ha visto coinvolti gli interessi di molti stakeholder, il progetto ha tenuto grazie anche all’auto-moti-vazione e alla perseveranza del suo ideatore. “Ci vuole fi ducia e non si deve mai cadere vittime del cinismo che ci circonda”, ha detto Libeskin. In casi come questo è necessario credere fortemente in quello che si fa e in perché lo si fa, e coinvolgere attivamente tutti gli stakeholder, in modo da non essere soli. I progetti importanti richiedono non solo grandi visioni e immaginazione, ma anche la capacità di auto-motivarsi e di essere dispositivo per la motivazione altrui. Ne parliamo con Alessandro Scandurra, autore del discusso progetto dell’Expo Gate di Milano e di altri importanti progetti, per scoprire che tra architettura e management ci sono molti punti in comune.

LA PAZIENZA È ANCORA UN VALORE? Imparare a restare motivati e motivare gli altri quando tutto ci abbatte a terra.

MILANO, 1 APRILE 2019Acqua su MarteVia Alessandria, 319.00 – 20.30

Incontro con ALESSANDRO SCANDURRAArchitetto, ha iniziato la sua carriera progettando scenografi e per il teatro e l’opera. A questo affi anca altre attività di ricerca, pubblicazioni e la didattica. È molto interessante la sua esperienza relativa all’EXPO Gate a Milano: inaugurato nel 2014 e

conclusosi con la demolizione nel 2016.Ha sviluppato vari importanti progetti, tra i quali la sede della Zurich a Milano e il bookshop del Teatro Alla Scala. Ha partecipato alla Biennaledi Architettura di Venezia. Visiting professor all’Università

svizzera SUPSI di Lugano dal 2005.

DOVE E QUANDO SI IMPARA?Quando buttare la gomma genera innovazione. L’esperienza dell’Atelier dell’Errore.

MILANO, 13 MAGGIO 2019Acqua su MarteVia Alessandria, 319.00 – 20.30

Incontro con LUCA SANTIAGO MORAArtista visivo e fotografo, fonda nel 2002 l’Atelier dell’Errore, un laboratorio artistico per i giovani pazienti della Neuropsichiatria Infantile dell’AUSL di Reggio Emilia, sviluppandolo poi nel 2013 a Bergamo. Nel 2015 nasce l’Atelier dell’Errore

Big con gli allievi ormai maggiorenni, un’alta scuola di specializzazione e professionalizzazione nell’ambito delle arti visive, oggi divenuta cooperativa sociale i cui dipendenti

sono gli artisti dell’atelier.

Big con gli allievi ormai maggiorenni, un’alta scuola di specializzazione e professionalizzazione nell’ambito delle arti visive, oggi divenuta cooperativa sociale i cui dipendenti

sono gli artisti dell’atelier.

Entrare nell’Atelier dell’Errore e vedere il lavori degli artisti guidati da Luca Santiago Mora è un’esperienza privilegiata. Il suo racconto è un fl usso senza sosta dentro a un’avventura di vita che media ogni giorno tra le richieste del mondo ordinario e le capacità straordinarie dei giovani artisti dell’atelier. Con le loro varie dis-abilità cognitive danno vita a opere d’arte acclamate dal mondo dell’arte contempora-nea. Poche regole nell’Atelier, la prima è che non si usa mai la gomma, la seconda è che si collabora insieme portando ognuno le proprie competenze e colmando gli spazi liberi lasciati dalle varie disabilità degli altri, e viceversa. Non si cancella perché l’errore, qui, è passaggio importante per la creazione e off re possibilità di scoprire nuove forme e nuovi modi di leggere il mondo. Si coopera, perché nel lavoro collettivo si impara ad ascoltarsi e a competere nel sensooriginario del termine, andare insieme verso un obiettivo comune.Ascoltare Luca Santiago Mora sarà un’esperienza molto illuminante per i manager che saranno presenti.

CFMTMilanoVia Decembrio, 28T. 02 54 06 311RomaVia Palestro, 32T. 06 50 43 053info@cfmt.it

Introduce e modera gli incontri VALERIA CANTONI,Presidente di ArtsFor_

In collaborazione con laFONDAZIONE ADOLFO PINIe ACQUA SU MARTE

PER ISCRIVERSIbit.ly/pensieristupendi

PER INFORMAZIONI Anna Scireaascirea@cfmt.itT. 02 54 06 3102

La partecipazione all’evento è gratuita e riservata ai dirigenti associati in regola con il versamento degli appositi contributi

www.cfmt.it