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Politica dei valori o politica della poltrona??? di Giacomo Criscenti B uongiorno, buonasera o buonano- tte, a seconda delle lancette del vostro orologio, cari lettori! E’ settembre ed inizia un nuovo anno ricco di lavoro, sudore, fatica e ten- sione, ma anche di piacevoli emozioni e di serene giornate. E con settembre torna sulla scrivania pure Il Pungigli- one, rinnovato nei contenuti e nella grafica, ma contraddistinto dalla pas- sione di sempre. Senza dilungarsi ulteriormente in futili saluti, entriamo nel vivo degli articoli di questo numero e raffrontiamo due diverse anime della politica. Personalmente, sono sempre stato con- vinto che bisogna distinguere la politi- ca dei valori, in cui credo fermamente e che amo vivere da protagonista, dal- la politica della poltrona, sicuramente meno utopica ma indubbiamente an- che poco concreta. Oggigiorno si avverte nel Paese una forte disillusione e, soprattutto, un forte distacco dalla politica e credo che, se da un lato questo atteggiamento sia motivato dal malgoverno della truppa guidata da Prodi, dall’altro dipenda anche dalla fossilizzazione del sistema politico nella sua generalità e dalla ripetitività di atti poco seri e responsabili da parte dei protagonisti, tanto di sinistra quanto di destra, dell’amministrazione statale della nostra amata penisola. Comportamenti questi ultimi che, secondo il mio modesto punto di vista, rappresentano una grave mancanza di serietà istituzionale, nonché una penuria di rispetto indescrivibile nei confronti degli elettori e che sono il frutto di un approccio alla vita politica da una prospettiva sbagliata, vale a dire dalla prospettiva professionale: c’è chi vede la politica come un’occasione lavora- tiva o, meglio, come un’opportunità di facile guadagno. Ed è per questo che, secondo me, in conclusione, bisogna distinguere la politica dei valori dalla politica della poltrona. La sinteticità della mia ultima frase rappresenta sicuramente un atteggia- mento pessimista e carico di criticità del modus vivendi della maggior parte dei politici italiani, ma quando si dice l’apparenza inganna non si sbaglia. D’altronde, da romantico della politica quale mi definisco, mi batterò affinché gli ideali possano sempre prevalere sul personale ed egoistico interesse e questo perché sono convinto che la poesia prevalga sempre sulla trage- dia e perché credo che il mio sogno di trasformare il modus vivendi della politica italiana non sia utopia, ma il desiderio e l’obiettivo di tanti ragazzi che, come me, si avvicinano a questo ambiente con la speranza di poter cam- biare se non il mondo, almeno qualche insenatura di esso. Sicuramente, ho appreso nei giorni, nei mesi e negli anni che la difesa dei principi e degli ideali in cui crediamo sono i presupposti da cui muove l’azione del giovanile fiorentino di Forza Italia e dell’annesso movimento universitario denominato Studenti per le libertà. Silvio Berlusconi Oriana Fallaci: “La libertà è un dovere, prima che un diritto è un dovere”. www.forzagiovanifirenze.it & www.studentiperleliberta.net « Financial - Guai » Pag.2 « Studenti per le libertà. Ecco chi siamo»Pag 4 « Fiorentina anno zero » Pag.8 Direttore responsabile: Leonardo Comucci supplemento de “il Pungiglione” supplemento al periodico “Forza Firenze” iscritto al Tribunale di Firenze al n. 5136 - in data 29.01.2002 ilPungiglione informazioni Forza Italia Giovani: tel : 055 212596 - 055 219257 sede: P.zza P.Vettori 7a Firenze

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Page 1: Pungiglione · politica della poltrona. La sinteticità della mia ultima frase rappresenta sicuramente un atteggia-mento pessimista e carico di criticità del modus vivendi della

Politica dei valori o politica della poltrona???di Giacomo Criscenti

Buongiorno, buonasera o buonano-tte, a seconda delle lancette del

vostro orologio, cari lettori!

E’ settembre ed inizia un nuovo anno ricco di lavoro, sudore, fatica e ten-sione, ma anche di piacevoli emozioni e di serene giornate. E con settembre torna sulla scrivania pure Il Pungigli-one, rinnovato nei contenuti e nella grafica, ma contraddistinto dalla pas-sione di sempre.

Senza dilungarsi ulteriormente in futili saluti, entriamo nel vivo degli articoli di questo numero e raffrontiamo due diverse anime della politica.

Personalmente, sono sempre stato con-vinto che bisogna distinguere la politi-ca dei valori, in cui credo fermamente e che amo vivere da protagonista, dal-la politica della poltrona, sicuramente meno utopica ma indubbiamente an-che poco concreta.

Oggigiorno si avverte nel Paese una forte disillusione e, soprattutto, un forte distacco dalla politica e credo che, se da un lato questo atteggiamento sia motivato dal malgoverno della truppa guidata da Prodi, dall’altro dipenda anche dalla fossilizzazione del sistema politico nella sua generalità e dalla ripetitività di atti poco seri e responsabili da parte dei protagonisti, tanto di sinistra quanto di

destra, dell’amministrazione statale della nostra amata penisola. Comportamenti questi ultimi che, secondo il mio modesto punto di vista, rappresentano una grave mancanza di serietà istituzionale, nonché una penuria di rispetto indescrivibile nei confronti degli elettori e che sono il frutto di un approccio alla vita politica da una prospettiva sbagliata, vale a dire dalla

prospettiva professionale: c’è chi vede la politica come un’occasione lavora-tiva o, meglio, come un’opportunità di facile guadagno. Ed è per questo che, secondo me, in conclusione, bisogna distinguere la politica dei valori dalla politica della poltrona.

La sinteticità della mia ultima frase rappresenta sicuramente un atteggia-mento pessimista e carico di criticità del modus vivendi della maggior parte dei politici italiani, ma quando si dice l’apparenza inganna non si sbaglia. D’altronde, da romantico della politica quale mi definisco, mi batterò affinché gli ideali possano sempre prevalere sul personale ed egoistico interesse e questo perché sono convinto che la poesia prevalga sempre sulla trage-dia e perché credo che il mio sogno di trasformare il modus vivendi della politica italiana non sia utopia, ma il desiderio e l’obiettivo di tanti ragazzi che, come me, si avvicinano a questo ambiente con la speranza di poter cam-biare se non il mondo, almeno qualche insenatura di esso. Sicuramente, ho

appreso nei giorni, nei mesi e negli anni che la difesa dei principi e degli ideali in cui crediamo sono i presupposti da cui muove l’azione del giovanile fiorentino di Forza Italia e dell’annesso movimento universitario denominato Studenti per le libertà.

Silvio Berlusconi

Oriana Fallaci: “La libertà è un dovere, prima che un diritto è un dovere”.

www.forzagiovanifirenze.it & www.studentiperleliberta.net

« Financial - Guai » Pag.2 « Studenti per le libertà. Ecco chi siamo»Pag 4

« Fiorentina anno zero » Pag.8

D i re t tore re sponsabi l e: Le onardo Comucc i supplemento de “ i l P u ng i g l ione” supplemento al periodico “Forza Firenze” iscritto al Tribunale di Firenze al n. 5136 - in data 29.01.2002

ilPungiglione

informazioni Forza Italia Giovani:tel : 055 212596 - 055 219257sede: P.zza P.Vettori 7a Firenze

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Financial - Guaidi Luca Volpi

Tasse. E’ questo il tema che in questi ultimi giorni tiene banco nella pagina economica

dei nostri quotidiani, evidenziando un palese stato di confusione. C’è chi come la Lega ha dato batt-aglia, discutibilmente certo , ma rappresentando comunque l’insofferenza degli italiani sulle scelte di politica economica adottate dall’attuale esecu-

tivo. Una battaglia nata anche a cau-sa delle ultime dichiarazioni prove-nienti dalla sinistra estrema, ovvero quelle concernenti l’idea di aumen-tare dal 12,5 al 20 % l’aliquota fis-cale sulle rendite finanziarie, riven-dicando, tra l’altro, che la proposta è prevista dal programma con cui l’Unione si è presentata alle elezi-oni. Proposte che oltre a non piacere all’opposizione, non piacciono nem-meno a individui di spicco del gov-erno e che si scontrano in tutto e per tutto con la proposta lanciata

dal candidato forte del nuovo Pd Walter Veltroni che pochi giorni fa ha presentato il suo decalogo sull’abbassamento delle tasse. E Prodi? Bè lui cerca di mettere una pietra sopra alle polemiche dicendo che <<Il governo decide presieduto dal

presidente del Consiglio, nella sua collegialità>>, ma intanto questo clima non piace a Tommaso Padoa-Schioppa, che raccomandando il silenzio assoluto, ha esaminato le linee guida della finan-ziaria parlando di una manovra da 11, qualcuno dice anche da 20 MLD, tutta centrata al taglio delle spese. Vedremo. Intanto, ancora una volta assistiamo ad un pietoso teatrino legato anche alla stabilità di questo governo che non aiuta certo a ridare fiducia nella politica agli italiani.

Alle 08.47 di Martedì 11 settembre 2001 l’America viveva un mat-tino come tanti. Un minuto dopo l’odio si abbatté con tutta la sua

ferocia su New York, sull’America e sul mondo. Le Torri Gemelle colpite eruttarono fumo e fiamme, gli occhi delle persone stupore e incredulità. Quando le Torri crollarono, il mondo intero era già davanti alla televisione e guardava attonito quelle macerie fumanti, che seppellivano per sempre centinaia di persone e di sogni. Seppellivano per sempre le certezze di milioni di persone. Seppellivano per sempre il mondo che avevamo cono-sciuto fino ad allora. Chi di noi non ricorda quelle tragiche immagini? Quel giorno tutti i nostri cuori furono attaccati insieme alla nostra libertà. Improvvisamente tutti ci sentimmo deboli, insicuri. Il Terrorismo insomma era riuscito a ottenere quello per cui vive ed agisce: creare panico e paura in tutto il mondo, e con il terrore governare. Oriana Fallaci disse in passato «La libertà è un dovere prima che un diritto.» Da questa sua affermazione credo si debbano dedurre tutte le immediate reazioni che scaturirono in conseguenza di quell’attacco terroristico. Perchè l’11 settembre del 2001 non fu attaccata solo l’America, fummo attaccati tutti,Italiani compresi. Mi fanno ridere coloro a sinistra che dicono che non andava scatenata

una guerra contro Bin Laden. Come poteva il mondo intero, e quindi an-che l’Italia, tacere e restare immobile davanti a chi vuole e vorrà sempre limitare la nostra libertà personale? Pensare di rinchiudere in un recinto idelogico e casomai territoriale ogni nostro discorso sarebbe da ingenui e folli. Nel settembre 2001 Bin Laden e, più in generale, il Terrorismo hanno dichiarato guerra non solo a George W. Bush ,ma a tutti noi, anche a voi che mi leggete. Si anche a voi, perché l’obiettivo del Terrorismo è proprio quello di minare e rendere insicura la nostra vita per rendere ancora più facile l’attacco alla civiltà occidentale. Cedere davanti a questo ricatto per il mero rischio di una guerra, è solo demagogia. E’ la solita bassa politica dei pacifisti che sanno solo parlare a suon di stracci multicolore (per me la bandiera è una sola…il tricolore). Cari amici a distanza ormai di 6 anni noi non vogliamo dimenticare, anzi vogliamo celebrare questa data e non per una mera ricorrenza, ma perché crediamo che quel giorno rappresenti per tutti noi giovani di Forza Italia motivo di spinta per difendere sempre la libertà in ogni sua forma. Come dice sempre infatti il nostro Presidente Silvio Berlusconi “la difesa della libertà è la missione più alta e nobile, più entusiasmante che ci sia.” Non dimentichiamolo mai.

Angela Merkel

2 Il Pungiglione - Settembre 2007

Attacco al cuore della libertàdi Tommaso Villa

Redazione ArieteDirettore Responsabile: Leonardo Comucci

Direttore Editoriale: Giacomo Criscenti

Vice Direttore Editoriale Davide Loiero

Art Director: Davide Bisconti

Redazione: Francesco Amistà; Alessia Gironi; Davide Liverino; Giulia Nardoni: Paolo Gandola; Martina Santoni

Angela Merkel

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“C’è ancora una speranza”di Davide Loiero

I tagli degli alberi in viale Morgagni hanno fatto capire finalmente ai

fiorentini quanto la giunta di sinistra “ami” Firenze. Ripeto finalmente! E’ dal 2004 che noi di Forza Italia abbiamo iniziato ad avvisare la popolazione, con banchini sparsi nei vari quartieri durante la scorsa campagna elettorale per le am-ministrative, dei danni e dei disagi che causerà la tramvia alla nostra bella città. Niente! Nessuna reazione, eccezione fat-ta per alcune affermazioni poco gradite da parte di alcuni cittadini avversi alla nostra parte politica chiamandoci con appellativi che non voglio qui ripetere. Nessuno allora ci credeva ed invece quei b. di Berlusconi avevano ragione. Ora infatti il popolo fiorentino vede i disastri di questa giunta, dal degrado in centro storico, oramai trasformato dagli abusivi in un bazar dove di sera è pericoloso cammin-are, alle migliaia di multe per i parcheggi e per il telepass (a proposito: stanno mettendo nuove telecamere ad altri ingressi al centro storico visto

che nei primi mesi dell’anno il numero di multe è calato, e bravo il nostro Comune!). Poi questa, che spero che sia la goccia che faccia traboccare il vaso, la tramvia, un’opera dannosa e devas-tante per Firenze, che, tra le altre cose, porterà al taglio di centinaia di alberi sia in viale Morgagni sia lungo via dello Statuto, via Guasti, in piazza Viesseux, Via Gianni, piazza Leopolda lungo via Tavanti e questo solo per quanto riguarda la

terza linea della tramvia, tral-asciando i danni già causati in viale talenti dalla prima linea e quelli che ancora dovrà causare la linea 2. La cittadinanza che merita a nostro avviso una met-ropolitana sotterranea,ripeto sotterranea, magari collegata con l’hinterland che permetta a tutti, fiorentini e non, di poter avere un’alternativa seria che non sia la macchina. Spero tan-to che Firenze colga l’occasione di potersi riscattare dagli errori

fatti in passato ed andare a votare al prossimo referendum contro la linea 2 e 3 della tramvia. La data ad oggi deve essere ancora decisa; si pre-sume che si terrà in primavera, ma comunque vi terremo aggiornati nei prossimi numeri del nos-tro mensile.

Che Firenze fosse una città malata lo si poteva intuire dallo stato di de-grado in cui versano alcune zone anche centralissime della città stessa.

Ma che Firenze soffrisse proprio del male che al mondo la rende una delle città più visitate e conosciute è davvero paradossale. Paradossale ma non illogico, basti pensare che Firenze con i suoi 10 milioni di visitatori annui concentrati per lo più in un centro storico che può ben dirsi un fazzoletto di terra se paragonato ad altri centri storici di città italiane ed europee subisce a pieno il peso di un turismo così massiccio.Una risposta valida a questo problema potrebbe essere quella di stanziare fondi extra che riuscirebbero a mitigare l’impatto di un fenomeno ambiva-lente come il turismo.Non si comprende allora come mai al capoluogo toscano non siano andati nessun tipo di fondi dalla scorsa finanziaria a differenza di Roma e Vene-zia.Non solo queste ultime due città godono di una legge ad hoc in quanto città d’arte ma a Venezia sono stati destinati da parte dell’osservatorio nazion-ale del turismo altri 20 milioni di euro per la costruzione del Palazzo del cinema e dei congressi.Non si tratta certo di battaglie campanilistiche, se l’opinione pubblica si smuove di fronte a certe tematiche è per una sempre più diffusa sensazione

di decadimento e abbandono in cui riversa la nostra città.Se il turismo infligge un duro colpo di certo lo infligge su un corpo già martoriato.I fenomeni dell’abusivismo, divenuto ormai intollerabile e preponderante in zone come san Lorenzo o addirittura in strade “salotto buono” come via calzaiuoli o via Roma, i punk a bestia che sono ormai padroni di santo spirito, per non parlare di luoghi divenuti famosi come zone di spaccio an-ziché per le meraviglie architettoniche che ospitano(santa croce), le piazze trasformatesi in luoghi di aggregazione per etnie di vario tipo che imman-cabilmente si trasformano in latrine o discariche a cielo aperto.La situazione è diventata insostenibile anche per l’ignavia dell’amministrazione comunale che ormai si è dimostrata immobile e in-etta. L’ultimo duro colpo che subisce Firenze è quello di essere passibile di non ricevere per l’ennesima volta nessun euro dalla prossima finanziaria gettando un’ombra di sconforto sul futuro di questa città. Abituiamoci a che le cose NON cambino sembra voler essere il motto di questa giunta. Fac-ciamo di tutto che le cose cambino deve essere il grido dei Fiorentini.

Foto Stock Adobe

Niente di nuovo dal fronte delle entratedi Fabrizio Materassi

3 Il Pungiglione - Settembre 2007

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Luniversità italiana in questi anni si è ac-

corta di una decurtazione costante di fondi che è cul-minata l’anno scorso con un taglio netto e deciso del 20 % dei fondi per il finanzia-mento delle cd. “spese in-termedie” (tanto per capirci tutte quelle per l’acquisto di cancelleria, carta per stampanti, inchiostri, ecc) voluto dal governo “Prodi” in un periodo a suo dire di ristrettezze economiche.

Come sempre in questi casi quando c’è da tirare la cin-ghia non si va a tagliare i fondi alle cose “inutili” ma si tagliano i fondi alle forze dell’ordine, alle cancellerie dei tribunali e come ovvio alla scuola e all’Università.

Un anno dopo si tenta di

c o r -r e r e ai ri-p a r i e d ecco il risultato.

Il ministro dell’Università e della Ricerca On. Fabio Mussi e dell’Economia e delle Finanze Tommaso Padoa Schioppa fanno una conferenza stampa in pieno Agosto e annun-ciano che da domani le carenze economiche del sistema universitario sara-nno solo un triste ricordo.

In una poco affollata con-ferenza stampa a Palazzo Chigi alla presenza del premier pace è finalmente fatta tra i due contendenti.

Dovete sapere che nem-

meno un anno fa infatti, il ministro dell’Università si era detto pronto alle di-missioni se non fossero stati stanziati altri soldi per l’Università; il padrone di via XX Settembre (sede del ministero dell’Economia) cercò di spiegargli che per risanare i bilanci dello stato non era possibile fare altrimenti e che la fi-nanziaria 2007 doveva es-sere di “lacrime e sangue”.

Il contenzioso continuò, i fondi furono tagliati, molte università andarono addi-rittura quasi sull’orlo del baratro (vedi la nostra, che solo per una grazia ricevuta riuscì ad evitare di portare

i libri contabili in tribu-nale) ma delle annunciate dimissioni del ministro Mussi nemmeno l’ombra!!!

Beh si sa che quando si è ministri di un governo tanto instabile per andare avanti bisogna mandare giù delle “polpette avvelenate” e bar-camenarsi fin quando si può.

Oggi però l’apparente svolta; i due minis-tri sembrano finalmente d’accordo e si presentano con un progetto che loro stessi chiamano: “PATTO PER L’UNIVERSITA’”.Ecco cosa prevede.

Oggi in Italia ci sono 58 ate-

nei pubblici, alcuni dei quali molto gran-di i cd. grandi atenei (Bologna, Firenze, Roma “La Sapi-

enza” ecc.) ed altri molto piccoli e quasi sconosciuti (vedi Sannio di Benevento).

Secondo i presupposti del documento firmato “Patto per l’Università” gli atenei che sforano il tetto del 90% del FFO (Fondo di Finanzia-mento Ordinario: in parole povere i soldi destinati agli atenei da parte dello stato) per il pagamento degli sti-pendi dei propri dipendenti (professori compresi ov-viamente) sono considerati “fuori legge” e come tali perseguiti indipendente-mente dai risultati ottenuti in termini di qualità e ricerca.

Studenti per le Libertà è pronto per affrontare un nuovo anno

al vostro fianco... se siete delle matricole vi chiederete chi è Stu-denti per le Libertà oppure se si-ete dei veterani dell’università ci avrete già visti per un intero anno a combattere per i nostri e i vostri ideali... Studenti per le Libertà è un movimento che rappresenta Forza Italia Giovani all’università e nasce dalla passione e dagli ideali di lib-ertà che un gruppo di ragazzi vuole difendere e trasmettere non solo ai loro coetanei ma bensì anche a tutte le persone che vivono a Firenze.

Alle scorse elezioni universitarie (14 e 15 marzo 2007) abbiamo ot-tenuto un buon risultato, strappan-do tra Consigli di Facoltà e Corsi di Laurea 4 eletti a Economia, 6 eletti a Scienze Polit-iche, 2 eletti a Giurisprudenza, 3 eletti a Ingegn-eria, 2 eletti a Medicina e 1 eletto a Psicologia.

Nel campo universitario non sono molti anni che siamo presenti, come invece lo sono altri movimenti universitari. Tuttavia, secondo me,

abbiamo una caratteristica che ci diversifica da tutti gli altri movimenti: noi ragazzi siamo legati prima di tutto da una forte amicizia che ci unisce non soltanto nell’ambito politico ma anche al di fuori, tant’è che possiamo sempre contare l’uno sull’altro anche se siamo di diverse Facoltà e questo proprio perché in Studenti per le Libertà

non esiste una divisione tra Economia e Giuris-prudenza o Ingegneria e Medicina, dove c’è bi-sogno noi combattiamo insieme!!! Siamo un’ unica forza al servizio delle nostre Facoltà!! Non pensate che questo articolo che sto scriv-endo sia un modo per convincervi ad unirvi a noi, ognuno ha i propri ideali e come noi difen-diamo i nostri è gius-

to che ognuno difenda i propri.

Ho scritto questo articolo perché credo in ogni parola che ho qui appuntato: non sono una veterana di Studenti per le Libertà,

sono entrata nel movimento appena un anno fa, però in questo anno passato con loro ho imparato tante cose, abbiamo lavorato e ci siamo divertiti.

Spero di non avervi annoiati e soprat-tutto spero di avervi trasmesso lo spiri-to del nostro movimento universitario.

Caterina Campagni

«Siglato il protocollo per il finanziamento degli atenei italiani.Firenze bocciata rischia il commissariamento»

Patto per l’università verità o farsa?

Studenti per le libertà: ecco chi siamo!

Paolo Gandola

4 il Pungiglione - Settembre 2007

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5 il Pungiglione - Settembre 2007

La cura è d’impatto: blocco al 35% del turn-over e possibilità di aumentare le tasse per i propri iscritti fino al 25% del FFO (contro il tetto fissato al 20% di oggi) con il solo insulso obbligo per gli atenei di destinare almeno il 50 % di tali introiti per fare fronte alle spese per strutture e servizi per gli studenti oppure per aumentare il numero o la cifra delle borse di studio.Parlo di insulso obbligo perché come è ov-vio si tratta di uno sconsiderato aumento delle tasse per gli studenti che ancora una volta sono chiamati a fare fronte agli squilibri finanziari dell’Università italiana; il fatto che si preveda poi che “almeno” il 50% di questi fondi ven-gano destinati ai servizi per gli studenti o all’aumento delle borse di studio non è altro che un ipocrita presa in giro dato che non è nelle competenze dei singoli atenei gestire le borse di studio che invece sono erogate dalle varie aziende regionali per il diritto allo studio (la nostra ARDSU per intendersi).Per gli atenei che hanno bilanci in rosso da più di due anni, in tutto sono 19 compreso quello di Firenze, la cura è ben più forte. Essi dovranno presentare un progetto di ri-sanamento non più che decennale che preveda

ovviamente una strategia di rientro e dovranno bloccare al 20% il turn over anche ad essi si applicherà la possibilità di aumentare fino al 25% del FFO gli introiti derivanti dalle tasse universitarie versate dai propri iscritti e nel caso il tutto non bastasse si può rischiare il commis-sariamento. Il documento prosegue poi con le solite dichiar-azioni di principio: si destineranno sempre mag-giori risorse compatibilmente con i bilanci dello stato, si farà maggiore attenzione all’aumento del costo del lavoro e dell’inflazione e così via; di fatto il tutto diventa una dichiarazione di intenti anziché un documento da cui far partire una svolta.Per quanto riguarda invece le Università virtu-ose il patto propone poi delle misure per così dire palliative; si prevede infatti che solo il 5% dell’intero FFO nel 2008 venga distribuito secondo i criteri di merito e “buona gestione” promossi dal Comitato nazionale di Valutazi-one CNVSU e che solo negli anni e venire sarà distribuita una cifra ben più consistente con tale metodo.Ma allora, la strada del rigore la su vuole per-correre o no??Non si può mazzare i cd. “non virtuosi” e

mettere a tacere coloro i quali invece si sono impegnati da anni a gestire bene la cosa pub-blica elargendogli per il 2008 delle insignificanti “noccioline”.Si tratta infatti di soli 350 ml di euro che dovranno essere divisi secondo criteri di merito tra 40 atenei italiani sui circa 7,1 MLD di euro dell’intero fondo, una vera presa in giro, l’ennesima.Gli studenti sono stufi dei proclami vogliono finalmente sapere se i concorsi torneranno a svolgersi a livello nazionale o continuerà lo scempio di oggi in ogni singolo ateneo? Se sa-ranno aiutate le università che producono di più o verrà dato ancora a tutti indistintamente? Se verranno proposte borse di studio nazionali così da garantire un’effettiva mobilità studentesca tra gli studenti o si continuerà a lasciare che ogni singola regione faccia a propria discrezione? Si lascerà che anche i privati possano investire e donare ai singoli centri di ricerca o alle stesse università parte dei loro soldi, magari garanten-dogli una detassazione sulla cifra che vogliono destinare?

Firenze e il suo Gigliodi Giacomo Criscenti

“Firenze e il suo giglio”: un titolo che è già di per sé un saggio, un carme ricco di intensità e di avvolgente passione. Sicuramente, le mie parole muo-vono da un indescrivibile e intramontabile amore per la mia città, ma tanto orgoglio di fiera appartenenza non è insito nel mio solitario essere, ma è

sintesi di uno spirito incontrovertibile di tutti i fiorentini, tant’è che, passano i secoli, i periodi storici, i governi, ma il nostro amato giglio è da sempre espressione ed immagine di questa stella della cupola del firmamento celeste chiamata Firenze.

A conferma di quanto suddetto non mancano testimonianze storico-artistiche dell’incredibile gelosia di Firenze per i suoi più intimi tesori, tra cui indubbi-amente rientra il giglio: lo stemma della città è, infatti, ammirabile camminando con la dovuta attenzione per le strade del centro storico, ma non solo . Ora, dopo questa convulsione emotiva, vorrei brevemente riportare qualche cenno storico relativamente al simbolo della mia amata Firenze.

Curiosamente, Giglio di Firenze è un termine utilizzato in araldica per indicare il giglio sbocciato. Indubbiamente, oggi esso è usato come simbolo della città toscana, anche se con la medesima finalità è stato utilizzato fin da tempi remoti. Detto ciò, non se ne conosce tuttavia con certezza l’origine. Secondo l’opinione più accreditata, tale scelta deriva dal fatto che nei dintorni di Firenze cresce numerosa e florida la specie Iris germanica nella sua variante “florentina”. Secondo un’altra teoria, invece, la scelta dell’amato giglio discenderebbe dalla stessa fondazione della città da parte dei romani, che, stando all’orientamento dominante tra gli studiosi, avvenne nell’anno 59 a.C. per festeggiare l’avvenimento della primavera. In particolare, tali celebrazioni si svolgevano dal 28 aprile al 3 maggio in onore alla dea Flora e proprio in coincidenza con questi giochi e con queste competizioni pubbliche prese il nome la città di Florentia.

Al di là degli albori del giglio quale simbolo di Firenze, ciò che mi preme evidenziare è come una volta adottato esso non abbia più abbandonato la storia e la vita di Firenze. A proposito, c’è solo da registrare che inizialmente il giglio era bianco in campo rosso; furono i guelfi ad invertire i colori per differ-enziarsi dai ghibellini, così che, quando, nel 1251, i primi cacciarono i secondi il simbolo di Firenze divenne quello che conosciamo oggi.Volendo, infine, riportare un altro dato culturale, ai tempi della Repubblica di Firenze il simbolo della città era talvolta rappresentato su uno scudo retto dalla zampa di un leone (il cosiddetto marzocco).Concludendo, “Firenze e il giglio”: poesia di inimitabile bellezza la prima; poesia nella poesia il secondo.

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Passione e ragione. Ecco la forza di Orianadi Luca Taddei

11 Settembre, giorno terribile. Ma quanto è stato terribile anche il giorno in cui è

scomparsa la forza che risvegliava le coscienze dell’Occidente, che apriva gli occhi sulla minac-cia mondiale contro la nostra vita, la nostra lib-ertà, la nostra civiltà? Oriana Fallaci era questa forza, la nostra forza, una forza fatta di passione e di ragione. Se “La Rabbia e l’Orgoglio” è il grido passionale per l’immane ferita nel cuore di New York, “La Forza della Ragione” è l’appello appassionato alla razionalità, alla riflessione, in-somma a una intelligenza da ritrovare in un mon-do, il nostro mondo, che sembra aver venduto l’anima ai suoi nemici. <<L’Europa è sempre più una provincia dell’islam. E l’Italia un avamposto di quella provincia, un caposaldo di quella colo-nia>>, scriveva la Fallaci. Parole schiette, come tutte le parole di Oriana Fallaci. Ma la schiettez-za e il coraggio di esercitare sempre la propria

libertà di pensiero procurano molti nemici tra i vili ed i conformisti, tra i deboli e i venduti. Per questo la grande giornalista e scrittrice fiorentina si paragona all’eretico Mastro Cecco di fronte ad innumerevoli inquisitori, novelli Fra’ Accursio, pronti a condannare e a uccidere la propria civiltà e tutte le voci che si ergono a difenderla. Questi uomini sono ormai animati da una sola passione, l’odio per se stessi e per le proprie radici, uomini che hanno perso totalmente la ragione.“La For-za della Ragione” dimostra incontestabilmente come Oriana Fallaci fosse al contrario di questi uomini animata da una grande passione, la più grande: l’amore. Il suo era un amore viscerale per la vita, per la libertà, per la civiltà, quella civiltà che ha costruito Firenze, l’Italia, l’Europa e gli Stati Uniti d’America. Questo amore è alla base della rabbia e dell’orgoglio, dello sdegno e di una nuova tensione verso la riflessione e la ra-

gione: <<La Rabbia e l’Orgoglio si sono sposati e hanno partorito un figlio robusto: lo sdegno. E lo sdegno ha aumentato la riflessione, ha rinvigo-rito la Ragione>>. La passione e la ragione sono inscindibili in Oriana Fallaci e forse trovano la loro sintesi perfetta proprio ne “La Forza della Ragione”, il cui monito finale è più che chiaro: <<Bisogna ritrovare la Forza della Ragione>>.

Ho visto il film “I cento passi” per la prima volta al liceo.

Il nostro professore, prima di dare il via alla visione della pellicola, ci aveva parlato vagamente della figura di Giuseppe Impastato. Lo descrisse come un personaggio di grande rilievo nel panorama della lotta siciliana alla ma-fia; essa infatti è caratterizzata da una diffusa omertà e scarsa collaborazi-one da parte degli isolani stessi che preferiscono diventarne collaboratori e trarne guadagno piuttosto che ostacolarla. Come è risaputo opporsi alla mafia costa caro; tuttavia a Impastato non importava, continuava la sua battaglia con tutti, seppur scarsi, i mezzi a sua disposizione. Il professore aggiunse, inoltre, che Impastato era attivista di sinistra e prima di morire si era candidato alle elezioni comunali di Cinisi.

Ciò mi portò immediatamente a pensare che si trattasse del solito film fazio-so che lancia messaggi politici, nascosti sotto fatti di rilevanza sociale,quale la lotta alla mafia. Questa lotta al contrario non deve avere nessun colore politico bensì deve essere intrinseca ad ogni uomo.

Vedendo il film mi sono ricreduta: è vero che la vicenda di Peppino è

strettamente legata al suo impegno politico, ma ciò non muta la stima e l’ammirazione che nutro per lui,soprattutto per il coraggio e la caparbietà che animavano la sua azione.

La mafia è come un serpente che striscia indisturbato e si insinua ovunque.Tutti sanno che c’è, lui esiste ma nessuno ha il coraggio di fermarlo; al contrario, si abbandonano docilmente alla sua morsa.

Impastato no, voleva combattere contro quel serpente dal quale lo divide-vano soltanto cento passi, ossia la distanza tra la sua casa e quella di Tano Badalamenti, boss mafioso di Cinisi. Peppino,tramite le sue pubbliche denuncie,aumentò sempre più quella distanza che alla fine divenne incol-mabile. Ciò gli costò inevitabilmente la vita. Il 9 maggio 1978 venne bar-baramente ucciso.

Dalle indagini che ne seguirono la morte apparve evidente che si trattava di omicidio. Le forze dell’ordine non esitarono a coprire gli assassini: af-fermarono che Impastato si era tolto la vita. La mafia aveva vinto di nuovo. Peppino si era solo illuso, il suo sacrificio era stato vano.

Impastato:il coraggio di rompere il silenzio si paga con la vitadi Martina Santoni

il Pungiglione Settembre 2007 Arte e Spettacolo

Scheda Film

Titolo Cento Passi

Cast: L.Lo Cascio(Peppino Impastato),T.Sperandeo(Tano Badalamenti),L.Burrano(Luigi Impastato),L.Sardo(Felicia Impastato),P.Briguglia(Giovanni Impastato)

Regia Marco Tullio Giordana

Anno di Produzione: 2000

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Il Ministro Letizia Moratti

Giochi di Studenti per le Libertà

FIRENZE – Fiorentina anno 0! Dopo le tormentate stagioni pas-

sate dalla Fiorentina, che, da cinque anni ad oggi, oltre alle vicende, for-tunatamente lontane, della retroces-sione, ha subito anche la valanga giudiziaria sportiva di Moggiopoli, quest’anno la squadra viola riparte da 0. Non perché quello fatto negli anni precedenti sia stato negativo, anzi, nel 2005-06 la Fiorentina aveva ottenuto la qualificazione in Champions’ League, poi persa a causa della squalifica, e lo scorso anno, nonostante la penalizzazione, la formazione di mister Prandelli ha raggiunto un onorevole quinto pos-to conquistando l’Uefa; ma la città e i tifosi vogliono iniziare un nuovo ciclo, fatto di sogni, ma anche di

concretezza, magari cominciando a vincere qualcosa di importante. Niente da buttare, quindi, del corso Della Valle, ma tanto da innovare ed investire, anche in termini di capitale. salta sicuramente all’occhio la par-ticolare campagna acquisti estiva, che ha visto la cessione ormai da tanto annunciata di Luca Toni, il bomber della nazionale campione del mondo e idolo dei tifosi e so-prattutto delle tifose viola. L’età del giocatore e la presenza di attaccanti del calibro di Mutu e Pazzini non hanno fatto insorgere il popolo gigli-ato, come accadde per Batistuta, ma senza dubbio la mossa di Corvino è stata piuttosto rischiosa. Ancor più dopo l’acquisto del poco brillante Christian Vieri, apparsa più come

un’operazione di marketing, che tecnica. Bella speranza, invece, il giovanissimo Lupoli, tolto all’Arsenal, che da quel poco visto finora sembra un grande talento e alla Fiorentina va il merito di averlo riportato in Italia. Ceduto anche Reginaldo e al suo posto preso un altro attaccante sudamericano, Pablo Daniel Osvaldo, argentino dalle buone prospettive, che incor-aggia il popolo viola, ricordando la fortuna delle punte biancocelesti nella storia della Fiorentina. Spicca poi la truppa di centrocampisti e difensori prelevati all’estero: il bel-ga Vanden Borre, i cechi Mazuch e Hable, e il serbo Kuzmanovic. Chiudiamo con Semioli, l’esterno

destro preso dal Chievo. Corvino dice di contare su 25 titolari. Af-fermazione difficile da valutare, ma sicuramente la Fiorentina sarà una protagonista del campionato.

Intanto nella prima giornata, il derby d’esordio contro l’Empoli è stato di ottimo auspicio con una netta vittoria per 3-1. Dopo un pri-mo tempo difficile, nella ripresa è Pazzini a siglare il primo gol della stagione. Poco dopo Mutu rad-doppia e Montolivo fa il tris. Per l’Empoli segna Saudati allo scadere.

Fiorentina anno zerodi Gianluca CInelli

il Pungiglione Settembre 2007 Fiorentina e Giochi

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il Pungiglione Settembre 2007 Eventi

Lunedì 10 Settembre 2007YAB SMOOVE - Yab

Martedì 11 Settembre 2007VASCO ROSSI in concerto - Stadio Artemio Franchi - FI

Mercoledì 12 Settembre 2007

Giovedì 13 Settembre 2007GIANNA NANNINI in concerto – Mandela Forum - FIBUGO, Fi.esta Rock – Ippodromo Le Mulina – FI

Venerdi 14 Settembre 2007RADIOLIBERAFESTIVAL, 10 gruppi musicali si esibiranno non stop – Santa Croce sull’arno - FIFRAGRANZE N° 5 – Fortezza da Basso - FI

Sabato 15 Settembre 2007MEI fest, fi.esta rock – Ippodromo Le Mulina – FIANTONIO FORCIONE QUARTERT in concerto – Saschall - FI Domenica 16 Settembre 2007PELLEGRINAGGIO A PIEDI ALLA MADONNA DELL’IMPRUNETA – Parrocchia San Michele – Grassina - FI

Lunedì 17 Settembre 2007PASSEGGIATA DI FINE ESTATE TRA VILLE, CHIESE E CASTELLI – Montespertoli - FI

Martedì 18 Settembre 2007LA VILLA II TONDO AI CIPRESSI VISITA GUIDATA, fondazione Spadolini –ore 10:00 – FI

Mercoledì 19 Settembre 2007

Giovedì 20 Settembre 2007NEXTECH FESTIVAL – Stazione Leopolda – FI

Venerdì 21 Settembre 2007

PROGETTO PORGES E DANTE –Santo Spirito - FINEXTECH FESTIVAL – Stazione Leopolda – FI

Sabato 22 Settemre 2007BANDABARDO’, fi.esta rock – Ippodromo le Mulina - FIFANCY SHOW con Gian di Amici – Otel - FINEXTECH FESTIVAL – Stazione Leopolda – FI

Domenica 23 Settembre 2007ORCHESTRA DELLA CAMERA FIORENTINA con il pianista Giuseppe Andaloro – Chiesa Orsanmichele – FI

Lunedì 24 Settembre 2007

Martedì 25 Settembre 2007CONCERTO – DANZA PRIMAVERA - Piazza di Grassina - FI

Mercoledì 26 Settembre 2007

Giovedì 27 Settembre 2007FIERA DI SETTEMBRE – Barberino di Mugello - FI

Venerdì 28 settembre 2007TEATRI APERTI, spettacoli, mostre e visite guidate in 18 spazi teatrali – tutti i teatri di Firenze – FIARTEFIRENZE, mostra di gallerie d’arte – Fortezza da Basso – FI

Sabato 29 Settembre 2007JEAN BAPTISTE LULLI: un fiorentino a Versailles – Cenacolo del Ghir-landaio in Ognissanti – FI15° ELBA PARTY – Otel – FI

Domenica 30 settembre 2007MANIFESTAZIONE CORRI LA VITA, corsa competitiva e passeggiata – ritrovo Piazza Santa Croce – FI81° FESTA DELL’UVA – Impruneta - FILE GOUT ITALIEN sonate per violoncello barocco e basso continuo - Cenacolo del Ghirlandaio in Ognissanti - FI

informazioni Forza Italia Giovani:tel : 055 212596 - 055 219257sede: P.zza P.Vettori 7a Firenze

Rubrica a cura di Francesco Amistà