ricardo chacal nella parola del corpo della parola biblioteca … · 2015-09-21 · parola corpo la...
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chacal, nella parola del corpo della parolabiblioteca perìgeion
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ricardo chacal
nella parola del corpo della parola
biblioteca perìgeion
novembre 2015
chacal, nella parola del corpo della parolabiblioteca perìgeion
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Nella parola del corpo della parola
“A palavra ‘lúdico’ é a chave para a poesia de Chacal”. Leminski também via nos poemas de Chacal apresença “da Poesia Concreta, das letras de música popular, do mundo industrial e urbano que se
abateu, irremediavelmente, sobre nós”.
“La parola ‘ludico’ è la chiave per la poesia di Chacal”. Leminski vedeva anche, nella poesia di Chacal,la presenza “della poesia Concreta, dei testi della musica popolare, del mondo industriale e urbano che
si è abbattutto, irrimediabilmente, su di noi”.
Ricardo de Carvalho Duarte giocava a pallavolo. Dopo una partita, si attardò sotto la doccia. Raggiungendo i compagni nello spogliatoio, qualcuno gli gridò scherzando: “Che onda, Chacal!”, un modo di dire dell'epoca che Ricardo non ricorda cosa significasse. Per quanto “sciacallo” sia un soprannome inquietante, a Ricardo piacque, ese lo tenne.
È curioso, pensavo, come questo soprannome non abbia niente a che vedere con il personaggio. Invece di mangiare cadaveri, nutrirsi di morte, Chacal ha passato la vita a creare, per sé e per gli altri, a dare vita e sostanza a un'infinità di progetti culturali. È stato il primo, ad esempio, ad autoprodursi con il ciclostilato. È stato fra i primi a sviluppare la poesia “parlata”, fin dal 1975, cioè quello che oggi da noi sembra tanto una novità e che viene identificato, erroneamente, con lo “slam poetry” - che in realtà non è altro che una gara. (Il movimento slam americano prende forma e coscienza di sé più o meno verso la metà degli anni '80, e adotta il verbo to slam, che per quanto ci riguarda potremmo tradurre con sbattere (in faccia la poesia), prelevandolo direttamente da Ginsberg, Corso, dai beat ma anche rifacendosi alla tradizione orale poetica dei neri d'America.)
Nel 1973, Chacal è a Londra. Il viaggio se l'è pagato vendendo ad amici e conoscenti il suo secondo libro ciclostilato che, guarda caso, ha per titolo Prezzo per il passaggio.
Così, vidi Ginsberg a un festival internazionale di poesia. Be', c'erano poeti diversi e di varie parti del mondo, tutti in giacca e cravatta, che leggevano. Quando entrò Ginsberg, in tuta, con la stampella e la gamba ingessata, la barba incolta e ispida, be', ne diventai matto. Prima cosa, non aveva fogli in mano da leggere! Credo recitò un estratto da Urlo. Rideva e gridava. Poi tirò fuori un organetto dal borsone e disse: “Ora canterò un blues”. Per me, era la prima volta che vedevo una poesia “parlata”, oltre che cantata.
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Così, di ritorno in Brasile, Chacal, già segnato dalla controcultura “americana” di fresca importazione in Brasile (che tanta fatica aveva fatto il Tropicalismo a introdurre e a sincretizzare con la musica locale), inizia ad elaborare in chiave brasiliana ciò che Ginsberg aveva fatto in chiave americana. In chiave locale perché il brasiliano (o il carioca soprattutto, come sostiene lo stesso Chacal) è naturalmente portato a utilizzare ilcorpo per comunicare, a esporsi, a far seguire al gesto la parola. In Brasile esistevano (e ancora oggi, anche se più rare, esistono) diverse forme di poesia orale, dalla più conosciuta literatura de cordel (di origine portoghese) fino alla meno conosciuta poesia orale nella Capoeira (e quindi africana) – che unisce poesia orale e performance. È questa, per Chacal, una delle chiavi della sua poesia marginale che, nata per essere quotidiana, colloquiale, antiaccademica, lui sviluppa con forza in direzione di una nuovapoesia orale e, quindi, popolare.
Così inadatto, insomma, ma affascinante questo soprannome, per un uomo che ha creatoe fatto di tutto per diffondere in modo contemporaneo una maniera di intendere la poesia, come poesia in se stessa, e come comunicazione. Oggi, all'età di 65 anni, ancora dice:
Voglio sentirmi sempre come se stessi cominciando. L'altro giorno sentivo Carlito Azevedo che diceva: “Quando un tipo di poesia mi rende felice, vorrei essere infelice per cominciare a fare un'altra cosa”. Io sto arrivando a un'ottima forma di poesia parlata. La presentazione orale della poesia è una forma, ed è questo che più m'interessa.
Uno sciacallo che nel 1990 s'inventa il Centro di sperimentazione poetica 20.000 dove, oramai da 25 anni, crescono nella parola “parlata” migliaia di giovani.
Questo mi dà sempre felicità. Sabere che ci sono sempre nuove generazioni con la mia stessa malattia: la parola scritta, parlata... Credo che scrivi solo se si ha questa malattia. Se non ce l'hai, puoi dimenticare. Hai bisogno di curarti in continuazione, prendere medicine, scrivere una pagina ogni notte. Il CEP 20.000 è stato il primo palcoper molti artisti di Rio, e alcuni del Brasile tutto. Le nuove generazioni salgono a occupare il proprio posto. Credo siamo già alla quarta generazione. Ricordare il mio cammino fino a qui è più allegria che dolore. Quando alla mia età si fa il punto della situazione, e vedo tante cose prodotte, anche in situazioni difficili, come lo è stata la maggior parte del tempo... Tutto il periodo della dittatura, delle molte difficoltà sconomiche... Tutto questo è un motivo di orgoglio. Non solo di orgoglio ma di sapere che ne è valsa la pena. Che ho costruito qualcosa. Non solo un'opera letteraria ma un'opera più ampia.
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Quest'opera più ampia è essere riuscito a dare parola al corpo e, in qualche modo, un corpo di carne alla parola.
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Uma palavra
umapalavraescrita é umapalavra não dita é umapalavra maldita é uma palavragravada como gravata que é uma palavragaiata como goiaba que é uma palavra gostosa
Una parola
unaparolascritta è unaparola non detta è unaparola maledetta è una parolagravata come cravatta che è una parolagioiosa come goiaba che è una parola gustosa
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Esse animal
o poeta é de carne e ossotem olhos, boca, nariz, pescoçotem pressa, humor, desejo e calmao poeta é de corpo e alma
o poeta é de osso e carnesendo a vida vivida o ossoa carne o que lhe dá a palavrao poeta é alguém que se lavra
tem poeta mais carne que ossotem o tecido adiposo de quementre livros ditadosvê a vida passar ao largo
tem poeta carne de pescoçotraz o esqueleto no rostonão sabe dar carne ao poemapreso no fundo de poço
o poeta é um animal que fuma
Quest'animale
il poeta è di carne e ossoha occhi, bocca, naso, colloha fretta, humor, desiderio e calmail poeta è di corpo e di anima
il poeta è di osso e carneperché la vita vissuta è ossola carne ciò che gli dà parolail poeta è uno che si ara
il poeta ha più carne che ossoha il tessuto adiposo di chiin mezzo a libri dettativede la vita passare lontana
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il poeta ha carne di colloporta lo scheletro sul voltonon sa dare carne alla poesiacaduto nel fondo del pozzo
il poeta è un animale che fuma
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Entre
entre a coisa e o nome, a coisaentre o vinho e a taça, o vinhoentre a boca e o baton, a bocaentre a mão e a luva, a mãoentre o pé e o salto, o péentre a pele e o pano, a peleentre nós, nada.
Fra
fra la cosa e il nome, il nomefra il vino e la tazza, il vinofra la bocca e il rossetto, la boccafra la mano ed il guanto, la manofra il piede e il salt, il piedefra la pelle e il vestito, la pellefra noi, niente
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Palavra corpo
a palavra vive no papelcom vírgulas hífens crases reticênciasleva uma vida reclusa de carmelita decalça
corpo palavra
o corpo aprendeu a ler na ruacom manchetes de jornaisjogadas na cara pelo ventocom gírias palavrõeszoando no ouvidocom gritos sussurrosimpressos na pele
palavra corpo
a palavra quer sair de sia palavra quer cair no mundoa palavra quer soar por aía palavra quer ir mais fundoa palavra fundaa palavra quera palavra fala:– eu quero um corpo!
corpo palavra
o corpo sabe letras com gostode carne osso unha e genteo corpo lê nas entrelinhaso corpo conhece os sinaiso corpo não menteo corpo quer dizer o que sabeo corpo sabeo corpo quero corpo diz:– fala palavra!!!
palavracorpo corpopalavra
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Parola corpo
la parola vive sulla cartafra virgole trattini crasi reticenzeuna vita reclusa da carmelitana scalza
corpo parola
il corpo ha imparato a leggere per stradale prime pagine dei giornaliscaraventati in faccia dal ventocon il gergo i paroloniche rimbombano alle orecchiecon i gridi coi sussurrimarchiati sulla pelle
parola corpo
la parola vuole uscire da séla parola vuole cadere nel mondola parola vuole suonarela parola vuole andare più a fondola parola profondala parola vuolela parola parla:- io voglio un corpo!
corpo parola
il corpo sa di lettere gustosedi carne ossa unghie e genteil corpo legge fra le lineeil corpo conosce i segnaliil corpo non menteil corpo vuole dire ciò che sail corpo sail corpo vuoleil corpo dice:- parla parola!!!
parolacorpo corpoparola
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Rápido e rasteiro
vai ter uma festa que eu vou dançar até o sapato pedir pra parar.
aí eu paro tiro o sapato e danço o resto da vida.
Rapido e terra terra
ci sta una festae vado a ballarefinché le scarpe mi dicano basta.
e lì mi fermomi tolgo le scarpee ballo per tutta la vita.
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20 anos recolhidos
chegou a hora de amar desesperadamente apaixonadamente descontroladamente chegou a hora de mudar o estilo de mudar o vestido chegou atrasada como um trem atrasado mas que chega
20 anni tutt'insieme
è arrivata l'ora di amare disperatamentepassionatamenteselvaggiamenteè arrivata l'ora di cambiare lo stiledi cambiare il vestitoè arrivata in ritardo come un treno in ritardoma che arriva
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Como era bom
o tempo em que marx explicava o mundotudo era luta de classescomo era simpleso tempo em que freud explicavaque édipo tudo explicavatudo era clarinho limpinho explicadinhotudo era muito mais assépticodo que quando eu nascihoje rodado sambado piradodescobri que é precisoaprender a nascer todo dia
Com'era bello
il tempo in cui marx spiegava il mondotutto era lotta di classecom'era sempliceil tempo in cui freud spiegavae edipo tutto spiegavatutto era chiaro netto e pulitinotutto era molto più asetticoche non quando sono natooggi girato sambato sballatoho scoperto che è necessarioimparare a nascere ogni giorno
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O beijo
todo mundo precisa de beijoo ascensorista a vitrinistao judoca o playboyo zagueiro o bombeiro o hidrante
o hidrante precisa tambémde cuidados água fartaanalgésicos e dinheiro
todo mundo precisa de dinheiroo maracanã o pavilhão de são cristovãoo cristo a pedra da gávea o dois irmãos
quem não precisa de dinheiro?todo mundo precisa de beijo
Il bacio
tutti quanti han bisogno di un baciol'ascensorista il vetrinistalo judoka il playboyil terzino il pompierte l'idrante
anche l'idrante ha bisognodi attenzioni e tanta acquaanalgesici e denaro
tutti quanti han bisogno di denaroil maracanã la fiera di são cristovãoil cristo la pedra da gávea e dois irmãos
chi non ha bisogno di denaro?tutti quanti han bisogno di un bacio
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Meio assim
tava atrasado.o metrô ia sair.corri.a porta se fechou.metade de mim foi.outra ficou. uma que já era,ficou mais ensimesmada.olhando o relógiofalando no celular. a outra, tagarela,levantava levianaa saia das moças,uivando intempestiva. se alguémencontrar uma delas,avise a outra.eu vou verse estou na esquina.
Un po' così
ero in ritardo.la metro partiva.corsi.la porta si chiuse.metà di me entrò.l'altra restò.
una che già era,se ne stava concentrata.guardava l'orologio.parlava al cellulare.
l'altra, chiacchierona,
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alzava piano pianola gonna alle ragazze,fischiando inopportuna.
se qualcunotrova una delle due,avvisi l'altra.io vado a vederese sto all'angolo.
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Aquilo que sobra
gosto daquilo que sobra.daquilo que as pessoas desprezam.na feira, recolho entre os dejetosa semente da abóbora, a folha da mandioca.no empório, compro o farelo do trigo, do arroz.gosto de me alimentar de coisas nutritivas.pessoas principalmente.mas nossa cultura, assim como os grãos, refinaas pessoas.tira delas o mais nutritivo e deixa apenas o miolosem sustância.por isso gosto do que sobra.das pessoas desprezadas como eu.
Quello che resta
mi piace quello che resta.quello che la gente disprezza.al mercato raccolgo dagli scartiun seme di zucca, la foglia di mandioca.al negozio, compro la crusca di frumento, il riso.mi piace nutrirmi di cose nutrienti.gente principalmente.ma la nostra cultura, così come i grani, raffinale persone.toglie loro il nutritivo e lascia solo il midollosenza sostanza.per questo mi piace ciò che resta.della gente disprezzata come io.
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Rio
o rio é basicamente o maro mar e o amoramor e maratlânticamente amar
o rio é basicamente o risohumor amoramor humorpara rolar de rir
água na boca é a guanabarae o arpoador é jóia rara
pelas curvas desse rioninguém vai morrer de frioporque é só se espreguiçarno sol que sai detrás do mar
Rio
rio è essenzialmente il mareil mare e l'amoreamore e mareatlanticamente amare
rio è essenzialmente il risohumor amoramor humorrotolarsi dal ridere
acqua in bocca è guanabarae arpoador è gioia rara
fra le curve di questo fiumedi freddo non muore nessunoperché è tutto uno stirarsinel sole che nasce dal mare
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Delírio puro
quanto mais loucolúcido estou
no fundo do poçoque me banhotem uma claridadeque me namoratoda vez queeu vou ao fundo
me confundo quando bóiome conformo quando nadome convenço quando afundo
no fim do fundoeu te amo
Delirio puro
quanto più pazzolucido sono
nel fondo del pozzolì dove mi bagnoc'è come un chiaroreche m'innamoraogni voltache vado a fondo
quando galleggio mi confondomi rassegno quando nuotomi convinco quando affondoù
in fine sul fondoio ti amo
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SOS
tem gente morrendo de medotem gente morrendo de esquitossomosetem gente morrendo de hepatite meningite sifilitetem gente morrendo de fome
nós, que não somos médicos, psiquiatras,nem ao menos bons cristãos,nos dedicamos a salvar pessoasque, como nós,sofrem de um mal misterioso:o sufoco.
SOS
c'è gente che muore di paurac'è gente che muore di schistosomiasic'è gente che muore di sifilide epatite meningitec'è gente che muore di fame
noi, che non siamo medici, psichiatri,né tantomeno buoni cristiani,ci dedichiamo a salvare la genteche, come noi,soffre d'un male misterioso:il soffocamento.
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Feliz 2008
narrar um assassinato é quase tãodifícil como dizer que te amocomo falar do sangue que se esvai ouvc cantarolando numa aléia do horto de vestido floridocomo descrever o terror dos olhos e o grito sequelado ouvc vendo tv de calcinha de algodãoou como dizer da arma ainda quente ouseu corpo mole na camaessas coisas do amor e do ódiosão impossíveis de narrar.
Felice 2008
narrare un omicidio è quasidifficile come dire io ti amocome parlare del sangue che gocciola atu che canticchi in un vicolo del parco con la camicia a fioricome descrivere il terrore degli occhi e il grido traumatizzato otu che guardi la tv con le calzette di cotoneo come dire una pistola ancora calda oil tuo corpo molle sopra il lettoqueste cose di odio e di amoresono impossibili da narrare.
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Impossível
só o impossível aconteceo possível apenasse repete
Impossibile
solo l'impossibile succedeil possibile soltantosi ripete
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Coisa
coisacoisinhacoisaçacoisa nonadacoisa nenhumacoisa à beçae de montãocoisacoisinhacoisão
Cosa
cosacosinacosissimacosa da nientecosa nessunacosa a iosae a secchiatecosacosinacosona
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Ricardo Duarte de Carvalho, Chacal (Rio de Janeiro, 1951), fu tra i primi ad autoprodursi in ciclostilato, nel 1971, con il libro Molto piacere, Ricardo. L’anno dopo, comincia a collaborare con la rivista Navilouca e pubblica il libro Prezzo del passaggio – che distribuisce fra amici e conoscenti, e si fa pagare, e quindi così intitolato perché gli occorrono i soldi per andare a Londra. Nel ’72/’73 è a Londra dove, oltre al meglio del rock di quel periodo, rimane folgorato da Allen Ginsberg, del quale assiste a una performance. Nel ’75, pubblica, per le “auto” edizioni Vida de Artista il libro America, mescolando il suo nome con quelli di Cacaso, Alvim e altri. Dal ’76 al ’77 fa parte del gruppo Nuvem cigana. Nello stesso periodo, si laurea in Comunicazione presso l’Università Federale di Rio. Fra il ’78 e l’83 scrive per i gruppi teatrali Asdrubale ha portato il trombone e Manhas & Manias. Lungo gli anni ’80, collabora come cronista con Correio Brasiliense e con Folha de S. Paulo, oltre che con la televisione Globo. Instancabile agitatore della scienza culturale carioca, e nazionale, nel 1990 fonda, e poi dirige fino ad oggi, il CEP 20000 (Centro di Sperimentazione Poetica).