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Riflessi giuridici e responsabilità nel sistema diallerta: dai concetti giuridici all’applicazioneconcreta
U.P. VETERINARIAServizio Sanità Animale e Igiene Alimentare
29 novembre 2012 – Montecchio Precalcino (VI) Avv. Giuseppe Giacovelli
PRESUPPOSTI PER L’ATTIVAZIONE SISTEMA DI ALLERTA
Sospetto di un grave RISCHIO per la saluteumana o animale
ASSENZA DI INFORMAZIONI O DATI SCIENTIFICI
PRINCIPIO DI PRECAUZIONE (art. 7 Reg. CE 178/2002)
IMMEDIATA ATTIVAZIONE DEL SISTEMA DI ALLERTA
DEFINIZIONE DI RISCHIO
Artt. 3 nn. 9 e 14 Reg CE 178/2002: rischio comefunzione della probabilità e della gravità di uneffetto nocivo per la salute conseguente alla presenzadi un pericolo biologico (es. contaminazione batterica)chimico (es. residui fitosanitari) o fisico (es. corpoestraneo) contenuto in un alimento o mangime ocondizione in cui si trova un alimento o un mangime, ingrado di provocare un effetto nocivo sulla salute
Art. 50 Reg. CE 178/2002: ogni grave rischio diretto oindiretto per la salute umana dovuto agli alimenti omangimi
Come valutare grave rischio
Allegato D delle “Linee Guida” di cui all’IntesaStato/Regioni del 13/11/2008 n. 287 forniscealcuni criteri orientativi per effettuare lavalutazione del rischio.
Vengono distinti i casi in cui si identifica ungrave rischio da quelli in cui si rendenecessaria una valutazione scientifica peraccertare la presenza di un grave rischio..
Supposta presenza di grave rischio
Se i prodotti contestati: contengono sostanze proibite in base alla normativa
vigente; contengono residui di pesticidi a livelli che superano i
limiti prescritti; contengono sostanze genotossiche o cancerogene a
livelli che superano i livelli prescritti; contengono funghi, tossine, batteri o virus a tali livelli
da indurre con elevata probabilità la comparsa dimalattie nell’uomo;
contengono allergeni non indicati nell’elenco degliingredienti
Accertamento dell’esistenza di rischio grave – All. D linee guida
Necessaria una valutazione scientifica per accertarela presenza di un rischio grave in caso di: alimenti contenenti sostanze il cui impiego non èautorizzato; alimenti che presentano un rischio per lapresenza di corpi estranei; alimenti di origine animale provenienti dastabilimenti non riconosciuti;
Definizione di rischionell’ambito del sistema di allerta
Rischio diretto o indiretto:
Valutazione delle possibili conseguenze derivanti
dalla consumazione di mangimi da parte degli animali che
diventeranno cibo per gli esseri umani
Probabili effetti immediatie/o a breve termine, e/o a lungo termine,
dell’alimento sulla salute
REQUISITI DI SICUREZZA DEGLI ALIMENTI (ART.14)
ALIMENTI A RISCHIO PER IL CONSUMATORE
alimento dannoso per la salute umana
alimento inadatto per il consumo umano
ALIMENTO DANNOSO (art.14)
Probabili effetti immediati e/o a breve termine, e/o a lungo termine sulla salute della persona e su quella dei discendenti
Probabili effetti tossici cumulativi
Sensibilità di una specifica categoria di consumatori, se destinato a essa
ALIMENTO INADATTO (art.14)
Inaccettabile per il consumo umano secondol’uso previsto, in seguito a contaminazionedovuta a materiale estraneo o ad altri motivi, oin seguito a putrefazione, deterioramento odecomposizione.
Principio di precauzione
Nel caso in cui si sospetti
la presenza di un rischio grave,
ma non siano disponibili sufficienti informazioni odati scientifici a riguardo,
sulla base del principio di precauzione,di cui all’articolo 7 Reg. (CE) n. 178/2002,si procede all’immediata attivazione del
sistema di allerta.
Portata del principio
Nel suo nucleo concettuale il principio diprecauzione si configura come una strategia digestione del rischio nelle ipotesi in cui non siabbia la certezza scientifica sulla portata deipotenziali effetti negativi di una determinataattività
Presupposti per l’applicazione del principio
la presenza di un rischio in grado di generare undanno grave o comunque significativo;
la constatazione dell’incertezza scientifica in meritoalla esatta determinazione del rischio medesimo edalla probabilità che esso ha di manifestarsi, anchesotto il profilo temporale;
il riconoscimento che tale incertezza non puòcomunque ostacolare l’adozione di misure efficacirispetto ai costi ed alle capacità dello stato interessato.
Le azioni da adottare
proporzionali al livello prescelto diprotezione;
non discriminatorie; coerenti con misure analoghe già adottate; basate su un esame dei potenziali vantaggi
ed oneri;
soggette a revisione
ART. 18 REG. 178/2002 - RINTRACCIABILITA’-
Gli operatori del settore alimentare devono: Individuare chi abbia fornito loro un
alimento/sostanza (legame fornitore-prodotto) Individuare le imprese alle quali hanno fornito i
propri prodotti (legame cliente-prodotto) Disporre di sistemi/procedure che consentano
di mettere a disposizione delle autoritàcompetenti le informazioni
ART. 19 REG. 178/2002 RITIRO/RICHIAMO
Se un operatore del settore alimentare ritiene o abbiamotivo di ritenere che un alimento, non più sotto il suocontrollo immediato, non sia conforme ai requisiti disicurezza (rif. art. 14 Reg. 178/02) deve: avviare immediatamente le procedure di ritiro avvisare l’autorità competente collaborare con l’autorità competente e con gli altrioperatori economici (informare il proprio fornitore) se può essere arrivato al consumatore, informarlo
- RITIRO -
Dalla direttiva 2001/95/CE sulla sicurezza generale deiprodotti:
=
qualsiasi misura finalizzata a prevenire la distribuzione,l’esposizione o l’offerta di un prodotto pericoloso per ilconsumatore. In sintesi, è il processo tramite il quale unprodotto viene rimosso dalla catena diapprovvigionamento, con l’eccezione di un prodottoin possesso dei consumatori
- RICHIAMO -
Quando il prodotto può aver raggiunto il consumatorel’operatore deve: Informare il consumatore delle ragioni del ritiro Richiamare i prodotti forniti (ritorno) quando altremisure non sono sufficienti a raggiungere un alto livello diprotezione della salute
=qualsiasi provvedimento volto a ottenere la restituzione di unprodotto a rischioUn richiamo comporta la richiesta ai consumatori di riportareil prodotto al luogo di acquisto o di distruggerlo
CONCLUSIONE DELLA PROCEDURA DI ALLERTA
• Totale richiamo o ritiro dei prodotti per essere distrutti,ulteriormente trasformati o destinati ad usi diversi dalconsumo umano;
• Mancanza di ritrovamento del prodotto;• Esclusione della sussistenza di rischio per i consumatori.
Non c’è una conclusione “ufficiale” dell’allerta a livellodella Commissione EU.
ALTRE MISURE IN CASO DI ALLERTAART. 54 Reg. CE 882/04
l’imposizione di procedure di igienizzazione o di qualsiasi altra azione ritenutanecessaria per garantire la sicurezza degli alimenti o la conformità alla normativa inmateria di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere deglianimali;
la restrizione o il divieto dell’immissione sul mercato, dell’importazione odell’esportazione di mangimi, alimenti o animali;
il monitoraggio e, se necessario, la decisione del richiamo, del ritiro e/o delladistruzione di mangimi o alimenti;
l’autorizzazione dell’uso di mangimi o di alimenti per fini diversi da quellioriginariamente previsti;
la sospensione delle operazioni o la chiusura in toto o in parte dell’aziendainteressata per un appropriato periodo di tempo;
la sospensione o il ritiro del riconoscimento dello stabilimento;
qualsiasi altra misura ritenuta opportuna dall’autorità competente
SEQUESTRO PENALE
Art. 253 c.p.p.“l’autorità giudiziaria dispone con decreto motivato il sequestro del corpo del reato e delle cose pertinenti al reato necessarie per l’accertamento dei fattisequestro probatorio”, con il quale “le cose sulle quali o mediante lequali il reato è stato commesso, nonché le cose che ne costituiscono il prodotto, ilprofitto o il prezzo” vengono tolte alla disponibilità del proprietarioper essere assunte come prove nel procedimentosecondo l’art. 354 c.p.p., se vi è “pericolo che le cose le tracce e i luoghi…si alterino o si disperdano o, comunque, si modifichino e il Pubblico Ministeronon può intervenire tempestivamente... gli ufficiali di polizia giudiziaria… sedel caso, sequestrano il corpo del reato e le cose ad esso pertinenti”,
Sequestro preventivo
Art. 321 C.p.p.: quando vi è pericolo che la libera disponibilità diuna cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre leconseguenze di esso ovvero agevolare la commissione di altri reatipuò essere effettuato di propria iniziativa dal personaleincaricato del controllo ufficiale degli alimenti conqualifica di UPG nel caso di: rinvenimento, nel corso dell’attività ispettiva, diprodotti in cattivo stato di conservazione, alterati,contaminati, nocivi
Sequestro amministrativo
Normativa di riferimento
Legge 24.11.1981 n. 689
Legge 30.4.1962 n.283 art. 1
D.P.R. 26.3.1980 n. 327 art.20
Sequestro cautelare
Legge 689/81 - art. 13 (atti di accertamento): “Gli organi addetti alcontrollo sull’osservanza delle disposizioni per la cui violazione è prevista lasanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro possono [..]procedere al sequestro cautelare delle cose che possono formareoggetto di confisca amministrativa, nei modi e con i limiti con cui ilcodice di procedura penale consente il sequestro alla polizia giudiziaria
L’art. 20 Le autorità stesse (autorità amministrative competenti in materia sanitaria individuate dalle Regioni, Nda) possono disporre la confisca amministrativa delle cose che servirono o furono destinate a commettere la violazione e debbono disporre la confisca delle cose che ne sono il prodotto…”
CASI DI SEQUESTRO CAUTELARE
prodotto alimentare preconfezionato conetichettatura inesistente o irregolare, o scaduto(violazioni del D.Lgs. n. 109/1992 e altre normespecifiche);
prodotto alimentare per il quale sia impossibile larintracciabilità (non dimostrabilità del fornitore)prevista dall’art. 18 del Reg. 178/2002;
prodotto di origine animale preconfezionato privodel bollo sanitario o marchio di identificazione(violazione dell’art. 5 del Reg. CE n. 853/2004; art. 6,commi 9 e 10, del D.Lgs. n. 193/2007)
SEQUESTRO CAUTELATIVO
L’art. 1 della Legge n. 283/1962: “Sono soggette a vigilanza perla tutela della pubblica salute la produzione ed il commercio dellesostanze destinate alla alimentazione. A tal fine l’autoritàsanitaria può procedere, in qualunque momento ed a mezzodei competenti organi ed uffici, ad ispezione e prelievo dicampioni negli stabilimenti ed esercizi pubblici, dove siproducano, si conservino in deposito, si smercino o si consumino lepredette sostanze, nonché sugli scali e sui mezzi di trasporto. Essapuò, altresì, procedere al sequestro delle merci e, ove dagliaccertamenti eseguiti risulti necessario per la tutela della pubblicasalute, alla loro distruzione
DIFFERENZE
Il sequestro amministrativo è quasi sempre cautelarefacoltativo = confisca della cosa che è servita adattuare la violazione;
il sequestro sanitario è preventivo = sequestro dellacosa che apparentemente può essere dannosaall’igiene e salute pubblica.
Il sequestro sanitario implica per la maggior partedelle volte il prelievo di campioni, che vengonosottoposti ad analisi presso istituti autorizzati
ORGANI ACCERTATORI
DISTRUZIONE IMMEDIATA DELLA MERCE IN CASO DI DANNO
ALLA SALUTE DISPOSTA DALL’AUTORITA’ SANITARIA
SEQUESTRO CAUTELATIVO
INTERESSATO PUO FARE OPPOSIZIONEIMMEDIATAMENTE O ENTRO 10 GIORNIPROPORRE EVENTUALI DEDUZIONI O ISTANZEDI DISSEQUESTRO
AUTORITA’ SANITARIA
DECIDE ENTRO 10 GIORNI E/O DOPO
RICEZIONE REFERTI ANALISI
ORDINA
SOSPETTO DI PERICOLO PRELIEVO DEI CAMPIONI
CONVALIDA SEQUESTRO(SINDACO) ENTRO 48 ORE
DISSEQUESTRO E RICONSEGNA, DISTRUZIONE, DESTINAZIONE A USI DIVERSI
CESSAZIONEEFFICACIA
DEL SEQUESTRO
ORDINANZA MOTIVATA DISSEQUESTRO E RESTITUZIONE MERCI SEQUESTRATE
ORDINANZA DISTRUZIONE
PRIMA CHE SI PROCEDA A TRASFORMAZIONE O AD ALTRA DESTINAZIONE OCCORRE INFORMARE IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PER I NECESSARI PROVVEDIMENTI
BLOCCO UFFICIALE
l’art. 2, punto 13, definisce “blocco ufficiale: laprocedura con cui l’autorità competente fa sìche i mangimi o gli alimenti non siano rimossio manomessi in attesa di una decisione sullaloro destinazione;Il blocco ufficiale ha un ruolo conservativo per iltempo necessario a formulare una decisionedefinitiva sulla destinazione
VINCOLO SANITARIOD.Lgs. 25 febbraio 2000, n. 80
i prodotti per i quali la normativa comunitariaprevede la sorveglianza dal posto d’ispezionefrontaliero d’introduzione fino allo stabilimento didestinazione” è previsto che “il trasporto fino allostabilimento di destinazione deve avvenire, sottovincolo sanitario specie di sequestro temporaneo, non finalizzato allaconfisca all’art. 20 il sequestro, operato dal veterinarioufficiale del PIF qualora sia riscontrato pericolo perla salute umana o per gli animali