rivista militare on-line n.4 - ministry of defence

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Page 1: Rivista Militare on-line n.4 - Ministry of Defence

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Page 3: Rivista Militare on-line n.4 - Ministry of Defence

Editoriale

investire nella ricerca dà solitamente i suoi frutti nel lungo periodo con implicazioni avolte imprevedibili.Nessun privato, quindi, può permettersi investimenti ad alto rischio che richiedono untempo di ritorno troppo lungo. Solo lo Stato può investire nella ricerca libera perché ilprogresso scientifico e culturale discendono direttamente dalla ricerca di base. Le nostre Forze Armate, in quanto apparati dello Stato, da sempre impegnate a mante-nere alto il loro livello di operatività, hanno continuato a ricercare e a sviluppare nel corsodei secoli nuove tecnologie. La scienza, per dirla in parole semplici, si è sempre più accompagnata all’esercizio dellearmi e questo connubio ha portato a straordinarie innovazioni tecnologiche, lasciandocioggi un patrimonio di capacità creative e di realizzazioni che hanno trovato applicazionepratica nei più diversi settori sociali. Sulla base di questi presupposti, in questo numero di Rivista Militare, cari Lettori, avretel’opportunità di scoprire come la prima radiografia sia stata realizzata nel 1896 pressol’Ospedale Militare di Napoli. Il procedimento, benché rudimentale, fu utilizzato fino al1915. L’articolo aiuta a mettere in luce gli apporti straordinari che l’Esercito e, più in ge-nerale, le Forze Armate hanno dato e continuano a dare al progresso civile, sociale edemocratico della Nazione.Continua l’appuntamento con la commemorazione della Grande Guerra con un articoloche “racconta” il nostro Paese nella fase della “neutralità”. Nella rubrica di geopolitica un’analisi della presidenza egiziana, dello scacchiere asiatico,della Bulgaria - partner europeo ed atlantico - e del Mozambico. Quest’ultimo è stato ancheoggetto di uno speciale di Rivista Militare in occasione della ricorrenza dei vent’anni dal-l’Operazione “Albatros” che ha visto la partecipazione del nostro Esercito. Un ulteriore spunto di riflessione, soprattutto per gli “addetti ai lavori”, lo proponiamonella sezione dottrina dove viene analizzato l’impiego dei corazzati nei centri abitati nellecosiddette aree di crisi… E, ancora, sempre per restare in tema di missioni oltre i confininazionali, troverete uno scritto estremamente interessante che fa riferimento ad un nuovoapproccio nelle operazioni CIMIC (Civil Military Cooperation). Non mi dilungo oltre.Il mio auspicio è che il nostro periodico continui a suscitare nei nostri appassionati ecompetenti Lettori nuovi spunti di riflessione, anche critici, che accoglieremo ben volen-tieri sulle pagine di Rivista Militare.

Buona lettura.

Il Direttore

Col. Felice De Leo

Page 4: Rivista Militare on-line n.4 - Ministry of Defence

EditoreMinistero della Difesa

Direttore ResponsabileFelice DE LEO

Vice DirettoreLuigino Cerbo

Capo RedattoreDomenico Spoliti

RedazioneStefano Massaro, Claudio Angelini, Annarita Laurenzi, Lia Nardella

GraficaAntonio Dosa, Ubaldo Russo

Grafica on-lineMarcello Ciriminna

Segreteria e diffusioneResponsabile: Giovanni Pacitto

Gabriele Giommetti,Fabio Di Pasquale, Ciro Visconti, Stefano Rubino, Filippo Antonicelli,Sergio Gabriele De Rosa

Direzione e RedazioneVia di S. Marco, 8 - 00186 RomaTel. 06 6796861

AmministrazioneUfficio Amministrazione dello Stato Maggioredell’Esercito, Via XX Settembre, 123/A -00187 Roma

Fotolito e StampaArti Grafiche PomeziaVia Torricelli snc - 00040 Pomezia (RM)Tel. 06 9162981 - Fax 06 91141658

SpedizionePostatarget Magazine

Condizioni di cessione per il 2014Un fascicolo Euro 4,00Un fascicolo arretrato Euro 6,00 Abbonamento: Italia Euro 15,00, esteroEuro 21,00. L’importo deve essere versato suc/c postale 000029599008 intestato a DifesaServizi S.p.A. Via Flaminia, 335 - 00196 Roma.I residenti all’estero possono versare l’importotramite bonifico internazionale intestato a Difesa Servizi S.p.A. - codice IBAN IT 37 X07601 03200 000029599008 - codiceBIC/SWIFT BPPIITRRXXX, con clausola«Commissioni a carico dell’ordinante»

Autorizzazione del Tribunale di Roma al n. 944 del Registro con decreto 7-6-49

Periodicità Bimestrale

© Tutti i diritti riservati

Tutte le foto a corredo degli articoli, ovenon altrimenti indicato, sono dell’AgenziaCine Foto Televisiva e Mostre dello SME.

L’editore si dichiara disponibile a regolarizzareeventuali spettanze dovute a diritti d’autoreper le immagini riprodotte di cui non siastato possibile reperire la fonte o lalegittima proprietà

INDIRIZZI WEB

Sito IstituzionaleInternet: www.esercito.difesa.itIntranet: www.sme.esercito.difesa.it

Luglio-Agoston. 4/2014

INDIRIZZI E-MAILcollaborazioni: [email protected]: [email protected] PDF: [email protected]: [email protected]

Il ruolo trainante della cultura militarenell’evoluzione tecnologica

Techne

Numero SpecialeMOZAMBICO 1993 - 94Codice 29Prezzo Euro 5,00

Numero SpecialeLIBANO 1982 - 2012

Codice 28Prezzo Euro 5,00

Flavio Russo - Ferruccio RussoTECHNE

Il ruolo trainante della culturamilitare nell’evoluzione

tecnologica.L’età moderna

Codice 30Prezzo Euro 50,00

Le Novità

Attraverso una semplice richiesta e-mail a: [email protected] ha la possibilità di ricevere due articoli completi a scelta nel formatoelettronico PDF.

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Page 5: Rivista Militare on-line n.4 - Ministry of Defence

ACCADEMIA MILITARE DI MODENA

RUBRICHERUBRICHE

1833

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GEOPOLITICA

DOTTRINA

TECNICA

STORIA

UMORISMO MILITARE

APPROFONDIMENTI

RIVISTA MILITARESommario

L’Egitto e la nuova presidenzadi Daniele Cellamare

Editoriale

La competizione in Asia di Pietro Batacchi

Le missioni di addestramentoe assistenza all’esterodi Manlio Scopigno

Le contraddizioni del Mozambicodi Filippo Maria Bonci

La Bulgaria oggidi Arduino Paniccia

NORME DI COLLABORAZIONE

La co l labo raz ione è a p e r ta a tu t t i . G l i a u to r i p ossono inv ia re i p rop r iscritti corredati da immagini nel rispetto della normativa vigente sul copyr ight .Rivista Militare, al momento della stampa e con l’elargizione del compenso perl’autore, acquisisce automaticamente la proprietà degli articoli e conseguen-temente ne può disporre secondo quanto s tabi l i to dal le leggi sull’editoria.I l mater ia le forn i to, pubbl icato o meno, non v iene comunque r e s t i t u i t o .Ogni collaboratore, all ’atto dell’ invio del proprio elaborato, dovrà forn i re :un breve curr iculum , i l propr io codice f i scale, un recapi to te lefonico el’eventuale indirizzo e-mail. Tutti i dati personali forniti sono trattati secondole v igent i norme sul la tutela del la pr ivacy .

Le operazioni in aree urbanizzatedi Giuseppe Tempesta

SWOT Analysisdi Francesco Suma Alessandro Magno:

la manovra sull’Idaspe di Andrea Frediani

“Ta pum o pum t a?”Fucile Carcano mod. ‘91

vs fucile Mannlicher mod. 1895di Andrea Beltramo

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GEOPOLITICA

DOTTRINA

STORIA

Approccio emico nelle operazioni CIMICdi Federico Prizzi

La formazione di basedegli Ufficiali

dell’Arma delle Trasmissionidi Angelo Tuccillo

e Matteo Marti

Neutralità armata?Le condizioni del Regio Esercito

di Antonello Folco Biaginie Antonello Battaglia

La normativa tattica italiananel periodo della neutralità(luglio 1914 - maggio 1915)

di Filippo Cappellano

IN COPERTINA

Bersaglieri della Brigata “Garibaldi”in Afghanistan (foto di Valentina Cosco).

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X Raydi Flavio Russo

CAMBIO DEL COMANDANTE

Page 6: Rivista Militare on-line n.4 - Ministry of Defence

Geopolitica

Nel novembre 2013 è inizia-

to il processo al deposto

Presidente egiziano Moha-

med Morsi, accusato di

aver incitato alla violenza i

suoi sostenitori nelle ore

immediatamente precedenti

il golpe militare del 3 luglio

dello stesso anno. Il leader

della Fratellanza Musulma-

na, incriminato insieme ad

altri 14 dirigenti dell’orga-

nizzazione, ha continuato a

dichiararsi il Presidente le-

gittimamente eletto di uno

Stato sovrano e non ha mai

riconosciuto l’autorità del

tribunale giudicante e del

nuovo governo.

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L’EGITTOE LA NUOVA PRESIDENZA

di Daniele Cellamare

EGYPT AND THE NEW

PRESIDENCYGeneral al-Sisi is leadingEgypt comforming to a newConstitution which introducedrelevant elements for the de-mocratic development of theCountry. The opposition, ledby the Muslim Brotherhood, ischallenging both democraticdevelopment and funding re-ceived from foreign Countries,as well as the role played bythe military, responsible forthe removal of President Morsiand for the pro-Western shift.Nonetheless, the fight againstIslamist movements seems tobe the trump card.

Page 7: Rivista Militare on-line n.4 - Ministry of Defence

Geopolitica

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LA COMPETIZIONEIN ASIAL’Asia è ormai diventato lo scacchiere geopolitico

più importante sul piano globale viste le enormi e

diversificate dinamiche competitive che lo attraver-

sano. Secondo molti, la situazione odierna

dell’Asia ricorderebbe quella dell’Europa dei

primi del Novecento, quando la competi-

zione tra i vari attori, e la “gara” na-

vale tra Germania e Regno Unito,

pur essendo due Paesi legati

da fortissime relazioni

commerciali, portò alla

deflagrazione del

Primo conflitto

mondiale.

THE COMPETITIONIN ASIA

By now, Asia has become the most important geopolitical chessboard at the globallevel due to enormous and diverse competitive dynamics crossing it.

According to many observers, the current situation in Asia remembers the one of early twentieth century Europe,where competition among various actors, and the naval arms race between Germany and the UK, although thetwo Countries were bound by strong trade relations, led to the explosion of World War I.

di Pietro Batacchi

Page 8: Rivista Militare on-line n.4 - Ministry of Defence

Geopolitica

A sinistraAlenia C-27J “Spartan”

SottoCarri T-72 bulgari

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LA BULGARIAOGGI

di Arduino Paniccia

Durante la guerra fredda, la Bulgaria era considerata uno degli Stati più fedeli a Mosca all’interno del Patto

di Varsavia. Dopo la caduta del muro di Berlino, l’integrazione del Paese nelle strutture internazionali occi-

dentali, atlantiche ed europee è diventata una priorità. La Nazione balcanica è così entrata a far parte della

NATO il 29 marzo 2004 ed è diventata membro dell’Unione Europea dal 1º gennaio 2007, spostandone così il

baricentro ancora più a Est.

BULGARIA TODAY

Bulgaria is a member of the Balkan Battle Group and Bulgarian military personnel has participated and partici-pates in international and NATO missions. Although it is one of the poorest countries in the European Union, ithas carried out a strong foreign policy of Westernization over the last 25 years, among a lot of difficulties. Thispolicy has recently suffered a setback due to the current crisis in Ukraine.

Page 9: Rivista Militare on-line n.4 - Ministry of Defence

Geopolitica

LE CONTRADDIZIONI DEL MOZAMBICO

di Filippo Maria Bonci

Subito dopo l’indipen-denza, raggiunta nel1975, il governo di Ma-puto deve fare i conticon l’opposizione ar-mata al regime. Si trattadel gruppo RENAMO(Resistenza NazionaleArmata Mozambicana),che si batte per un si-stema multipartitico euna maggiore democra-zione nel Paese. Il mo-vimento, finanziato dal-la Rhodesia, dal SudAfrica e dal Portogallo,scatena una guerra ci-vile, con distruzioni emassacri, che dureràsino al 1992.

Twenty years have passed since the Italian military intervention and the peace agreement si-gned in Rome and now tensions between the Government and the RENAMO are again pre-sent. The historic opposition movement is claiming a different distribution of economicresources and higher forms of democracy. Owing to this delicate institutional situation, po-litical conflicts and social tensions are increasing in theCountry.

CONTRADICTIONSIN MOZAMBIQUE

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Page 10: Rivista Militare on-line n.4 - Ministry of Defence

Dottrina

LE MISSIONI DI ADDESTRAMENTO E ASSISTENZA ALL’ESTERO

di Manlio ScopignoI recenti contesti operativi, in primis quello afgano, hanno evidenziato la

crescente necessità di un tipo di missioni diverse da quelle di manteni-

mento/imposizione della pace (Peace Support Operations - PSO), ma più

spesso orientato all’addestramento, alla mentorizzazione, all’assistenza

(Train Advise Assist - TAA) delle forze di sicurezza locali.

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TRAINING AND ASSISTANCEMISSIONS ABROAD.

NEW INSIGHTS

In Afghanistan, the transformation of Regional Command West (RC-W) intoTrain Advise and Assist Command West (TAAC-W) has challenged the “Sas-sari” Brigade staff to develop structures and procedures that come into linewith the new tasks.

Page 11: Rivista Militare on-line n.4 - Ministry of Defence

Dottrina

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SWOT ANALYSISSISTEMA DI ANALISI IN UN’AREA DI CRISI

di Francesco Suma

Quando pensiamo alla piani-

ficazione strategica, non

possiamo prescindere da

un’approfondita riflessione

sull’ambiente in cui operia-

mo. Sempre più globali,

complessi e imprevedibili,

gli scenari di riferimento

pongono con forza il tema

della situational understan-ding, che assume sempre

più cruciale importanza. Per-

tanto, la comprensione della

situazione dovrà necessaria-

mente basarsi su strumenti

analitici che aiutino decisori

e pianificatori a capire ciò

che è importante al fine di

conseguire gli scopi della

propria organizzazione.

Strategic planning is an indispensable technical and conceptual activity. It isunthinkable to undertake any enterprise whatsoever without a previous under-standing of the environment. The SWOT method, by analysing strengths, weak-nesses, opportunities and threats, can be of great help during the SituationalUnderstanding phase.

ANALYSIS SYSTEM IN A CRISIS AREA

Page 12: Rivista Militare on-line n.4 - Ministry of Defence

Dottrina

di Giuseppe Tempesta

Storicamente, le operazioni militari in aree urba-

nizzate sono state considerate una pessima

idea. Già Sun Tzu affermava che “...la peggiorpolitica è l’attacco alle città ... combatti nelle cit-tà solo se non hai alternative”. In particolare le

operazioni delle unità corazzate nelle aree urba-

nizzate sono state, particolarmente sconsigliate

nella dottrina classica delle truppe corazzate.

Generazioni di Comandanti di unità motorizzate,

meccanizzate e corazzate sono cresciuti con il

dogma “evita sempre di entrare nelle città. Lì

perdi la maggior parte dei tuoi vantaggi (prote-

zione e potenza di fuoco alle massime distanze).

LE OPERAZIONIIN AREE URBANIZZATE

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OPERATIONSIN URBANIZED

AREAS

Villages and cities are the most frequent and com-plex battlegrounds. This article aims to analyze themain characteristics of military operations inurban environments. In particular, it examinessome of the lessons learned from recent opera-tions in urbanized contexts, highlighting, from acombined arms standpoint, both the particular roleplayed by the armoured component and the bene-fits derived from an integrated use of heavy andlight units.

Page 13: Rivista Militare on-line n.4 - Ministry of Defence

Dottrina

Prospettive future

APPROCCIO EMICONELLE OPERAZIONI CIMIC

di Federico Prizzi

La Storia è piena di esempi che

potrebbero essere considerati,

più o meno legittimamente,

precursori del concetto di Coo-

perazione Civile-Militare (CI-

MIC). Tuttavia, in ambito NATO

si identifica più semplicemente

questa primogenitura con il

conflitto nella ex-Jugoslavia e,

in particolare, con l’inizio del-

l’Operazione NATO “Joint En-deavour” (1995-1996) in Bosnia

ed Erzegovina.

EMIC APPROACHIN CIMIC

OPERATIONS

After the experiences gained bythe Multinational CIMIC Group(MNCG) in the Balkans, Iraq, Af-ghanistan and Lebanon, it wasnoted that CIMIC approach toLiaison Activity has undergonea significant evolution in recentyears. The CIMIC Operator is aprofessional soldier who livesfirsthand the rapid changes ofcontemporary geopolitical sce-narios that NATO General Staffshave to confront.

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Page 14: Rivista Militare on-line n.4 - Ministry of Defence

Dottrina

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LA FORMAZIONE DI BASEDEGLI UFFICIALI

DELL’ARMADELLE TRASMISSIONI

di Angelo TuccilloMatteo Marti

In questi anni, tutte le organizzazioni fornitrici di servizi ICT (Informationand Communications Technology) si trovano a operare in un contesto

sfavorevole, caratterizzato da requisiti e aspettative degli utenti sempre

più elevati e mutevoli, dall’impiego di tecnologie ugualmente dinamiche

e articolate a fronte di budget in costante riduzione. In tale quadro e

nell’attuale periodo storico nel quale le amministrazioni, e in particolare

quelle pubbliche, sono chiamate a intraprendere un percorso di raziona-

lizzazione virtuosa, è di cruciale importanza la formazione e la valorizza-

zione delle risorse interne per conseguire livelli di competenza idonei a

supportare infrastrutture complesse e service level sempre più severi.

Telematic technologiesevolve more and more ra-pidly, so that the specia-list staff of the Army hasto cope with demandingchallenges in the upda-ting field and these re-quire adequate basicskills.

THE BASICTRAINING OF

OFFICERS OF THETRANSMISSION

SERVICE

Page 15: Rivista Militare on-line n.4 - Ministry of Defence

Storia

In altoIl Capo del Corpo di Stato

Maggiore, Generale Luigi Cadorna

In bassoSergente ”Tiratore Scelto”

del 18° reggimento fanteria

di Antonello Folco BiaginiAntonello Battaglia

NEUTRALITÀ ARMATA? LE CONDIZIONI

DEL REGIO ESERCITOAlle 11.10 del 28 luglio

1914 il Ministro degli

Esteri austro-ungarico,

Conte von Berchtold,

inviò al Primo Ministro

serbo, nonché Ministro

degli Esteri, Pashitch, il

seguente telegramma:

“Poiché il Reale Gover-no Serbo non ha rispo-sto in maniera soddi-sfacente alla nota diLuglio [...] l’Imperiale eRegio Governo è co-stretto a provvedere dasolo alla salvaguardiadei suoi interessi e di-ritti, e, con questo in-tento, a fare ricorso al-la forza delle armi”.

With the declaration of war by Austria-Hungary on Serbia, World WarI broke out, exactly one month after Archduke Franz Ferdinand’s as-sassination. Due to its neutrality, Rome was soon accused of not beingscrupulously faithful to the Triple Alliance, although the Central Po-wers were keeping the Kingdom of Italy ignorant of their plots. Fur-thermore, Rome’s neutrality had been provided for in Article 4 of theTreaty of the Triple Alliance. The Austro-Hungarian declaration of waron Serbia, therefore, did not compel Italy to intervene.

ARMED NEUTRALITY?THE CONDITIONS OF THE

ITALIAN ROYAL ARMY

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Page 16: Rivista Militare on-line n.4 - Ministry of Defence

Storia

La lastra ai raggi X effettuata da Röntgen nel 1895

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X RAY di Flavio Russo

La scoperta di enigmatiche

emissioni radianti fatta sul finire

dell’800 dal fisico tedesco Wil-

helm Conrad Röntgen, professo-

re all’Università di Würzburg, av-

venne casualmente, come del re-

sto molte altre nella storia della

tecnologia. Studiando i fenome-

ni che si manifestavano in un tu-

bo di Crookes, in seguito più no-

to come tubo catodico, osservò

che il suo funzionamento provo-

cava delle fluorescenze verda-

stre su un piccolo schermo di

vetro al platino cianuro di bario:

le attribuì a ignoti raggi che defi-

nì perciò “X”.

About the end of 1800, Germanphysicist Wilhelm Conrad Rön-tgen, professor at the Universityof Würzburg, accidentally disco-vered some enigmatic radiantemissions. In a subsequent expe-riment on 8 November 1895, Rön-tgen, moving the screen with hishand, suddenly saw the image ofhis skeleton appear over there. InMay 1896, in Naples military ho-spital, the first X-rays were per-formed on two wounded soldiers,but is was only after 1908 that thediscovery began to be cautiouslyimplemented all over the world.

Page 17: Rivista Militare on-line n.4 - Ministry of Defence

Storia

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All’atto dello scoppio delconflitto mondiale, nel-l’estate del 1914, l’Eserci-to Italiano aveva da pococompletamente aggiorna-to la propria normativatattica. Il merito principa-le di tale lavoro dottrina-rio è da attribuirsi al Ge-nerale Alberto Pollio, unodei Capi di Stato Maggio-re dell’Esercito che mag-giormente ha inciso sullosviluppo della Forza Ar-mata, vuoi per il lungotempo trascorso in talecarica (sei anni), vuoi perle sue elevate qualità in-tellettuali. Sotto la dire-zione e l’impulso di Pol-lio, tra il 1910 e il 1913 ilComando del Corpo diStato Maggiore rielaboròla regolamentazione tatti-ca d’impiego delle GrandiUnità e dei reparti minori,attraverso cinque princi-pali regolamenti.

Between 1910 and 1913, under the direction of General AlbertoPollio, the Italian Army completely reworked its tactical employ-ment regulation. Also General Luigi Cadorna, starting from July1914, distinguished himself for his job of updating tactical crite-ria, succeeding in issuing six new regulations before Italy wentto war. The most well-known among them is certainly “FrontalAttack and Tactical Instruction”, also known as “libretta rossa“,due to the unusual colour of its cover.

ITALIAN LEGISLATION ABOUTITALIAN LEGISLATION ABOUTTACTICS DURING TACTICS DURING THE PERIOD OF NEUTRALITY THE PERIOD OF NEUTRALITY

di Filippo Cappellano

Page 18: Rivista Militare on-line n.4 - Ministry of Defence

Storia

ARMI A CONFRONTO

“TA PUM O PUM TA?”Fucile Carcano mod. ‘91 vs fucile Mannlicher mod. 1895

di Andrea Beltramo

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Il fucile Carcano mod. 1891

In alto Salvatore Carcano, 1827 - 1903

A cento anni dall’inizio della Grande Guerra è interessante

mettere a confronto le armi individuali che equipaggiavano

le truppe di due Paesi belligeranti: Regno d’Italia e Impero

austro-ungarico. Tale esercizio non vuole essere una mera

elencazione di dati tecnici ma un modo per accostare la per-

sonalità degli inventori, le capacità tecnologiche e le esi-

genze operative del mondo.

For the centenary of the Great War it may be interesting to compare individual weapons that equipped the tro-ops of the Kingdom of Italy and of the Austro-Hungarian Empire. This is not just a list of technical data because,through it, it is possible to highlight the personality of the inventors of those weapons as well as the techno-logical capabilities and operational needs of the time.

Rifle mod. ‘91Rifle mod. ‘91

MannlicherMannlicher

Rifle mod. 1895Rifle mod. 1895

vs

Page 19: Rivista Militare on-line n.4 - Ministry of Defence

ALESSANDRO MAGNO: LA MANOVRA SULL’IDASPE

di Andrea Frediani

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Storia

The great Macedonian could always suit circumstances to his fa-vourite tactic: the hammer and the anvil. He immobilized the ene-my’s army between an anvil, represented by his phalanx, whichadvanced frontally, and a hammer, formed by his heavy cavalry,which he himself led and by which he invested the enemy’s sidedeployment. Alexander used this strategy in his three field battlesagainst the Persian Empire: on the Granicus, at Issus and at Gau-gamela. On the Hydaspes, he also took advantage of the surpriseelement.

Tutti i grandi condottieri dopo Alessandro Magno hanno so-

gnato di emularlo. Si narra che Giulio Cesare, al suo primo

incarico militare di rilievo, abbia pianto davanti a una statua

del grande macedone, lamentandosi di avere l’età in cui

Alessandro aveva conquistato il mondo ed era morto, men-

tre lui non aveva fatto ancora nulla di rilevante. E a distanza

di secoli lo stesso Imperatore Traiano, dopo aver conquista-

to la Mesopotamia, uno dei principali teatri delle vittorie del

macedone, recriminò di essere troppo vecchio per prosegui-

re oltre, verso Oriente, per imitarlo.

ALEXANDER THE GREAT: THE MANEOUVER ON

THE HYDASPES

Page 20: Rivista Militare on-line n.4 - Ministry of Defence

“PEACE, PAIX, FRIEDEN”La pace attraverso lo sport

di Luigi Francesco De Leverano*Ugo Cillo**

Quella di Montecassino può consi-derarsi una delle più cruente batta-glie della storia, non esclusivamen-te nazionale. La fase della campa-gna d’Italia, in cui le forze alleateavevano l’intento di sfondare la Li-nea Gustav per ricongiungersi allealtre truppe rimaste confinate nellazona di Anzio, vedeva come Teatrodelle operazioni un’area di 20 km²che comprendeva la città di Cassi-no, la Valle del Liri e i rilievi cheportano all’Abbazia di Montecassi-no. L’epilogo della battaglia, anzidelle battaglie, poiché se ne com-batterono ben quattro dal 12 gen-naio al 18 maggio 1944, al di là deirisultati, si è rivelato un vero e pro-prio disastro, con un costo, in ter-mini di vite umane, di oltre 130 milauomini tra morti, feriti e dispersi.Così, quando lo scorso dicembre ègiunta al Ministro della Difesa la pro-posta, senz’altro ambiziosa, del Ma-gnifico Rettore dell’Università di Cas-sino e del Lazio Meridionale di orga-nizzare, quale momento commemo-rativo delle battaglie di Montecassi-no, una manifestazione storico-spor-tiva denominata “Peacefix 70”, di pri-mo acchito si è avuta l’impressionedi un contrasto storico: la Difesa chesi interessava di pace. Un paradossoin termini, secondo un’accezione tra-dizionalmente intesa dell’uso militaredella forza. Ma le dinamiche e gli as-setti, ormai cambiati e apparente-mente in antitesi rispetto al passato,fanno dello strumento militare unmezzo, talvolta l’unico, di ristabili-mento e tenuta della pace, come di-mostrato negli odierni sviluppi inter-nazionali di peace keeping. Ed èproprio secondo questo approccioche “Peacefix 70” ha inteso evocaredall’11 al 18 maggio un fatto storicoche non può essere assolutamentedimenticato; ma questa volta gli stes-si popoli si sono affrontati senza learmi, bensì con la tenacia e col cuo-re degli atleti, nelle competizionisportive di calcio, atletica, equitazio-ne e scherma, per veicolare il mes-saggio di pace sotto il motto “dai

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APPROFONDIMENTI

Page 21: Rivista Militare on-line n.4 - Ministry of Defence

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LE RUBRICHE

campi di battaglia ai campi di gara”.Per comprendere appieno il senso della manifestazione è necessario ri-portare la memoria agli anni del conflitto, quando, terminata la campagnad’Africa, il 10 luglio 1943 gli Alleati sbarcarono in Sicilia dando inizio allacampagna d’Italia. In 38 giorni l’isola fu occupata e le truppe tedesche dirinforzo alle unità italiane ripiegarono in Calabria. Con l’armistizio dell’8settembre 1943 l’Italia uscì dal conflitto ma sul suo territorio la guerracontinuò per quasi due anni. Il 9 settembre dello stesso anno la 5a Arma-ta americana sbarcò a Salerno e la 1a Divisione Aviotrasportata britanni-ca a Taranto. La penisola venne così invasa dagli Alleati e la 10a Armatatedesca fu costretta a ripiegare verso nord, nonostante avesse contrat-taccato energicamente a Salerno. Il 1° ottobre vennero occupate ancheNapoli e Foggia, ma da quel momento l’avanzata Alleata subì un notevo-le rallentamento: nel settore adriati-co infatti l’8a Armata britannica do-vette combattere duramente persuperare una serie di corsi d’acquaarrestando la sua avanzata a Orto-na; nel settore tirrenico la 5a Arma-ta americana fu rallentata e indebo-lita nel superamento della WinterLine, alias Linea Gustav.Nel corso di quei combattimenti, il IRaggruppamento Motorizzato Italia-no ebbe il suo battesimo del fuoco afianco degli Alleati nella battaglia diMonte Lungo, a metà dicembre 43.Un mese dopo, verso la metà digennaio del 1944, gli Alleati si trova-rono di fronte alla Linea Gustav. Lalinea fortificata era stata realizzatadai tedeschi nel punto più strettodella penisola per poter essere piùefficacemente difesa dalle forze di-sponibili. Lungo il tracciato si trova-vano postazioni protette per mitra-gliatrici e mortai, ricoveri per le truppe, estesi campi minati e centinaia dichilometri di filo spinato. Il punto focale di quella linea era costituito da unsedime compreso tra Cassino e Montecassino, capisaldi a difesa della Valledel Liri. Proprio per questo Cassino è uno dei luoghi simbolo della Secondaguerra mondiale, e non a caso ogni anno è meta di studenti e scolarescheche nelle visite al museo della guerra e all’Abbazia possono rivivere i mo-menti cruciali del conflitto.Le battaglie che interessarono la città e l’Abbazia furono, come detto, quat-tro e si svolsero tra il gennaio e il maggio del 1944. L’intenzione delle forzealleate era quella di fare breccia nella Linea Gustav (che passava proprioper la città) e raggiungere Roma ricongiungendosi agli Alleati che erano di-slocati nei pressi di Anzio.Cassino divenne così il perno della difesa tedesca. Gli Alleati attaccaronoripetutamente la città, ma le prime due battaglie (che si svolsero rispetti-vamente tra il 12 gennaio e il 12 febbraio del 1944 e a partire dal 15 feb-braio dello stesso anno) furono deludenti e portarono alla distruzione del-la città e dell’Abbazia. Il primo scontro di Montecassino infatti si conclusecon la vittoria dei tedeschi, mentre il secondo viene ricordato soprattutto

per il bombardamento dell’Abba-zia, bersaglio degli Alleati, i qualierano convinti che il monasterofosse occupato da truppe tede-sche. A causa di questa falsa sup-posizione Montecassino venne ri-petutamente colpita per l’interamattinata del 15 febbraio, fino adessere ridotta a un ammasso dimacerie sotto cui giacevano nume-rose vittime, non solo soldati, maanche civili che avevano cercato ri-fugio proprio nel monastero. Nono-

stante ciò, la zona continuava aessere in mano ai tedeschi.Il 15 marzo 1944 le truppe alleatesferrarono un ulteriore attacco,dando inizio alla terza battaglia.L’intera città di Cassino venne rasaal suolo dai bombardamenti, cau-sando numerose vittime civili e mi-litari (inglesi e neozelandesi); no-nostante l’alto costo di vite umane,le truppe tedesche, seppur dura-mente provate dai ripetuti assaltiche perdurarono sino al 22 marzo,tennero ancora testa alla battaglia.Per gli Alleati non restava che pia-nificare il quarto attacco.La cosiddetta “quarta battaglia”,nota anche come “Operazione Dia-

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dem”, combattuta tra l’11 ed il 19 maggio permise all’8a Armata britannicadi irrompere tra le linee tedesche nella valle del fiume Liri e di insediarepresidi alleati sotto il Monastero. Nelle prime ore del 18 maggio una pattu-glia polacca in ricognizione si arrampicò sulle rovine di Montecassino in-nalzando la propria bandiera. La cattura di Cassino permise così alle Divi-sioni Alleate (britanniche e statuni-tensi) di cominciare l’avanzata ver-so Roma, che cadde il 4 giugno1944 pochi giorni prima dello sbar-co in Normandia. La sola operazio-ne “Diadem” cagionò 18 mila perdi-te tra gli americani, 14 mila tra gliinglesi e 11 mila tra i tedeschi.Per ricordare e onorare questo tra-gico evento costato la vita a miglia-ia di persone provenienti da ogniparte del mondo, (circostanza testi-moniata dai cimiteri di guerra, metadi pellegrinaggio di migliaia di redu-ci e parenti), è maturata la propostadel Magnifico Rettore del progetto“Peacefix 70” che coinvolge i milita-ri appartenenti alle diverse popola-zioni e di diversa estrazione etnicae religiosa, provenienti da Italia,Germania, Stati Uniti, Gran Breta-

gna, Francia. Partendo da questeconsiderazioni, il Magnifico Retto-re, celebrando il settantesimo anni-versario della battaglia ha intesoandare oltre il mero formalismo perriaffermare in concreto quei valoriper i quali i caduti di Montecassinoavevano combattuto. Da questopunto di vista lo sport, in particola-re quello dilettantistico, avrebbesenz’altro rappresentato la sintesidi quei valori: il rispetto delle rego-le, dell’avversario, la valorizzazionedel merito, il saper stare insiemenonostante le differenze, coniugan-do parità e diversità, anzi, conside-rando le diversità come ricchezza enon come barriere fra persone eStati. L’idea partecipata al Ministrodella Difesa è stata quella di trasfe-rire la contesa, che ebbe luogo set-tant’anni fa, dal campo di battagliaa quello di gara, trasformandola daevento bellico a evento sportivo,pacifico per definizione.Come organizzare un evento di taleportata? Come coinvolgere i Paesistranieri? Come sostenere i costiCome gestire le numerose gare? Larisposta a questi interrogativi è stataassunta con la costituzione di unComitato d’Onore presieduto dalSottosegretario di Stato alla Difesa

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APPROFONDIMENTIrosi cimiteri di guerra dislocati nelbasso Lazio, Campania e Molise. Atal fine, il Commissariato Generaleper le Onoranze dei Caduti in Guer-ra è stato incaricato di organizzare,con i responsabili dei principali cimi-teri, una cerimonia commemorativacon il coinvolgimento di tedofori mili-

tari e civili, italiani e stranieri che,partendo dall’Abbazia di Montecas-sino hanno toccato i cimiteri di Net-tuno (USA), Cassino (Polonia eCommonwealth), Venafro (Francia),Caira (Germania) e Mignano Monte-lungo (Italia).Il progetto iniziale assumeva cosìuna sua spiccata (complessa) con-notazione, non solo logistica, tale darichiedere il supporto di ulteriori atto-ri da coordinare in sinergia medianteuna stretta azione di direzione. Ciòanche in considerazione di un altroevento contingente che avrebbe in-teressato la città di Cassino, indivi-duata come sede di arrivo della tap-pa ciclistica del Giro d’Italia (15maggio 2014). Si rendeva pertantonecessario coinvolgere oltre alle di-verse articolazioni della Difesa,

Onorevole Gioacchino Alfano e composto dal Presidente del CONI, dal Ret-tore dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, dal Sindaco del Co-mune di Cassino, dal Presidente regionale del CONI e dal Presidente regio-nale reggente del CUSI nonché dai Presidenti delle Federazioni competentiper ciascuna disciplina sportiva (calcio, atletica, scherma ed equitazione) edi un Comitato Organizzatore con compiti meramente esecutivi. Definita la “linea di comando”, si è valutato poi l’interesse dei principaliPaesi stranieri che presero parte alla battaglia di partecipare all’evento;Un primo feedback positivo è statodato (Germania in primis) dagli Ad-detti Militari in Italia, in una apposi-ta riunione, nella quale si è polariz-zata l’attenzione sull’alta valenzastorica della manifestazione sporti-va, tale che onorasse i caduti inguerra, suscitasse sentimenti dipacificazione e, non da ultimo, for-nisse spunti di riflessione per laprossima presidenza europea daparte dell’Italia (2° semestre del2014). In tal senso “Peacefix 70”non voleva essere solo un momen-to di sport, e proprio cogliendo l’oc-casione dell’approssimarsi del se-mestre di guida italiana dell’UnioneEuropea, d’intesa con il MagnificoRettore, si è deciso di organizzareanche un convegno sulla DifesaEuropea, come momento di rifles-sione volto anche a meglio definirele linee guida nazionali per il seme-stre europeo. Il convegno “La dife-sa e l’Europa: priorità per il seme-stre di presidenza italiana”, al quale sono stati chiamati a intervenire rela-tori provenienti dalle più importanti Università/Think Tank nazionali, hacontribuito ad arricchire la manifestazione. Così, ospitati proprio dall’Uni-versità di Cassino e del Lazio Meridionale, una decina di illustri professoried esperti di questioni europee hanno avuto modo di discutere e appro-fondire una delle questioni chiave che il nostro Paese è chiamato ora adaffrontare, per la responsabilità di guidare l’Unione nei sei mesi che ci di-vidono dal 2015. Qual è il ruolo dell’Europa nel mondo? Siamo ancoraquell’isola felice che ha messo alle spalle le guerre fratricide e si può con-centrare solo sul benessere economico e sullo sviluppo dei diritti? E pos-siamo ancora farlo, se il mondo attorno a noi cambia così rapidamente?Infine – ma non per importanza – possiamo procedere tutti insieme, noiEuropei, verso una difesa comune o dobbiamo pragmaticamente formareun gruppo più piccolo e coeso che tracci il percorso, e al quale domani siuniranno gli altri? Con questi interrogativi sul tavolo gli esperti si sonoconfrontati, scrivendo una nuova pagina, breve ma perfetta per il momen-to storico, segnato tanto dalla ricorrenza della battaglia quanto dall’immi-nente semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea.Ma non è stato tutto. Oltre alle gare sportive e al convegno universitario nonsi è dimenticato di rendere omaggio anche alle migliaia di soldati, di tutte lenazionalità, che hanno perso la vita a Cassino e che sono sepolti nei nume-

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dell’Ordinariato Militare per l’Italia, anche le Autorità prefettizie, religiose, lo-cali, sportive, sanitarie e di Pubblica Sicurezza. In questa direzione è statochiesto al Comune di Cassino di convocare una Conferenza dei servizi cheha rappresentato, senza dubbio, il primo passo ufficiale di “Peacefix 70”. Si èdeciso pertanto di ricorrere massicciamente agli assetti resi disponibili daiCorpi ausiliari delle Forze Armate, vale a dire dal Corpo Militare della CroceRossa, dal Corpo delle Infermiere Volontarie e dal Corpo Militare del Sovra-no Militare Ordine di Malta. Non da ultimo, il concorso sanitario è stato assi-curato con grande disponibilità ed elevatissima capacità professionale dal lo-cale servizio “118” di emergenza sanitaria.La consapevolezza dei costi da sostenere in tempi di spending review, granparte dei quali per il pagamento delle spese di alloggio degli oltre 100 atletipartecipanti, ha portato alla ricerca di finanziamenti esterni che avrebberopotuto giungere per il tramite di sponsor. Trovare eventuali donors, non èstato certo facile considerate le difficoltà che le aziende hanno in questitempi di crisi economica. Ciononostante, il valore dell’iniziativa, da tutti rico-

nosciuto, ha fatto sì che il riscontro ricevuto dai potenziali donatori sia statoall’altezza delle aspettative e in linea con le esigenze, rendendo di fattopossibile la piena riuscita di tutti gli eventi.Parallelamente a questa lunga serie di attività, se ne conduceva infineun’ulteriore, forse la più importante, volta a sostenere la partecipazione deiPaesi esteri a “Peacefix 70”. Tutta l’organizzazione avrebbe infatti perso si-gnificato nel caso in cui non si fosse raggiunto un numero adeguato di par-tecipanti. E proprio per scongiurare tale pericolo è stata avviata una fittissi-ma rete di relazioni “diplomatiche” ai livelli più elevati con Germania, Fran-cia, USA e Regno Unito, Paesi ai quali era stato, in sintesi, rivolto il formaleinvito a partecipare ai giochi.Il trascorrere delle settimane e l’approssimarsi dell’inizio della manifesta-zione, fissato nel frattempo per il giorno 11 maggio 2014, imponeva consempre maggiore pressione di superare senza alcuna ulteriore perdita di

tempo gli ostacoli che, immancabil-mente, si presentavano: le numero-se problematiche di carattere logi-stico, l’individuazione dei cimiteri diguerra presso i quali svolgere lecerimonie, i contatti con le Prefettu-re interessate, il coordinamentocon le Ambasciate estere cheavrebbero svolto proprie celebra-zioni nella città di Cassino, i neces-sari contatti con il CONI e le Fede-razioni sportive e l’individuazione,infine, delle infrastrutture sportiveda utilizzare per l’esigenza. D’inte-sa con l’Università, si è stabiltopertanto di ricorrere a quelle già di-sponibili nell’Ateneo. Tra queste, ilCampus Universitario di Cassino inlocalità Folcara (comprendente uncampo in erba sintetica per calcettoa 8, un campo da basket, una pale-stra di oltre 1.400 m2 dotata di salascherma e moderne attrezzatureginniche, una pista ciclabile internacon una lunghezza di oltre 2 km) eil Polo didattico sportivo “O. Soria-no”, localizzato ad Atina, a circa 12km dal centro di Cassino, (munitodi palazzetto dello sport, campopolivalente coperto, pista di atleti-ca, campo di calcio regolamentare,piscina scoperta, campo da tennise parete d’arrampicata omologataolimpica).Definiti questi ultimi aspetti logistici,è stato dunque possibile determina-re il calendario della manifestazio-ne, ulteriormente impreziosito dadue altri eventi di pregio, quali il Ca-rosello del reggimento “Lancieri diMontebello” (8°) (reso disponibiledallo Stato Maggiore dell’Esercito) euna partita di calcio tra la Nazionaledei Parlamentari e una selezione divecchie glorie della SS Lazio, il cuiricavato è stato interamente devolu-to in beneficienza a favore dell’Ope-ra Nazionale di Assistenza per gliOrfani ed i Militari di Carriera del-l’Esercito (O.N.A.O.M.C.E.). Il tuttonel quadro complessivo di una ma-nifestazione che, non a caso, è sta-ta inserita nell’anno 2014, di cele-brazione del 70° anniversario della

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Guerra di Liberazione e della Resi-stenza, che ha visto proprio le cittàdi Mignano Montelungo e CassinoTeatro delle prime battaglie allequali ha preso parte il rinato Eser-cito Italiano (ancorché solo concompiti logistici). E anche il terminedell’evento sportivo – che ha visto,tra l’altro, l’Italia vincere il trofeo dicalcio – è stato fissato sotto la me-desima data del 18 maggio, giornoin cui si concludeva la battaglia.Ma quello evocativo, non è statol’unico obiettivo di “Peacefix 70”. Inparticolare, l’invito a partecipare ri-volto anche alla Germania ha as-sunto un significato rilevante e hacertamente contribuito a superareogni (mero) nazionalismo, antepo-nendo quei valori tesi a ristabilire irapporti umani, tralasciando il pas-sato. Messaggio ulteriormente raf-forzato nelle ulteriori celebrazionitenutesi, sempre nel medesimoquadro di “Peacefix 70”, presso ivari cimiteri che hanno visto unaspiccata presenza non solo di Au-torità locali, ma soprattutto di sco-laresche, alle quali il messaggioera rivolto, con la speranza di sen-sibilizzare le generazioni future.

A suffragare ulteriormente il livellodella manifestazione poi, la pre-senza di diverse personalità dispicco quali, tra le altre, quella delPrincipe inglese Harry. Questi, inoccasione della visita presso l’Ab-bazia di Montecassino, ha incon-

trato anche gli atleti militari disabilivittime di attentati terroristici/inci-denti in missioni cosiddette “fuoriarea”, rivolgendo loro l ’ invito apartecipare agli “Invictus games”,competizione sportiva, riservataagli atleti mil itari diversamenteabili.In definitiva, la manifestazione, hamesso in luce un’eccellente coo-perazione tra istituzioni ammini-strative e sportive. Tra queste, si-curamente meritevoli di citazione,sono le Prefetture di Roma, Frosi-none, Caserta, Isernia e il Comu-ne di Cassino; il CONI e tutte lefederazioni delle diverse disciplinesportive. Determinante e fattivocontributo, è stato dato altresìdall’Università di Cassino, non so-lo per gli aspetti strettamente or-ganizzativi, quanto piuttosto per il

fatto di aver riportato nelle memo-rie collettive un evento storico cherestava di fatto circoscritto esclu-sivamente ai libri di storia.

*Generale di Divisione **Colonnello

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Svolgere le attività concorsuali come un’azione militare è stata, fin dallasua costituzione, una delle principali sfide del Centro di Selezione eReclutamento Nazionale dell’Esercito (CSRNE) di Foligno. L’Area del-

la Selezione, dotandosi nel 1995 di un unico organismo per il reclutamentodi ogni ordine e grado per il personale della Forza Armata, ha dovuto coniu-gare peculiarità proprie della Pubblica Amministrazione e tipicità proceduralidel mondo militare; le sfide che allora si presentarono furono diverse, adesempio: come far coesistere i legittimi diritti di accesso agli atti con le pro-

cedure d’ingresso nell’infrastrutturamilitare e, in particolare, come tute-lare l’imparzialità del giudizio deglioperatori militari e/o civili con le esi-genze d’arruolamento aventi il finedi ricoprire tutti i posti a concorso?Inoltre, in senso più generale, la se-lezione e il reclutamento, ragioniesistenziali dell’Ente, dovevano es-sere considerati laboriosità civili ov-vero azioni militari? O meglio, cometrattare il concorrente, per la mag-gior parte neofito del mondo militaree, se alloggiato in sede, a quali “re-golamenti” doveva sottostare?Tutti questi “hot spot” furono risolti,fin dagli inizi, con il conforto di richia-mi giuridici esplicitati nei bandi con-corsuali, le prove selettive sono stategestite come azioni militari “ad hoc”e il candidato invitato ad adattarsi al-le norme comportamentali militari.Per illustrare le attività concorsualidel CSRNE, non si può prescinde-re dalla sua missione: mettere ilcandidato e la commissione esami-natrice nelle migliori condizionipossibili, rispettivamente per espri-mersi in tutte le sue potenzialità eper esaminare compiutamente eimparzialmente. Tutto ciò, ispiratoa criteri di trasparenza e obiettività,come nel caso della correzionedelle prove culturali, strutturate perla maggior parte con “test a rispo-sta chiusa” e “valutazione con cor-rettori opto-elettronici” gestiti dauna ditta esterna. Anche la compo-sizione delle Commissioni valuta-trici, nominate con Decreto mini-steriale, sono state articolate in ba-se al principio della rotazione edell’alimentazione con personalemilitare e civile proveniente daogni latitudine militare italiana. Ca-ratteristiche che, come si può intui-re, pesano considerevolmente suicosti di gestione, ma che ripaganola Forza Armata in termini di credi-

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PROVE SELETTIVE:AZIONI MILITARI

“AD HOC”di Massimiliano Bianchi*

L’afflusso dei candidati presso ilCSRNE

“Si racconta che i l pr incipe di Condé dormì profondamentela notte avanti la giornata di Rocroi; ma, in primo luogo, era molto af-faticato; secondariamente aveva già date tutte le disposizioni neces-sarie, e stabilito ciò che dovesse fare, la mattina.”

(“I Promessi Sposi”, Alessandro Manzoni)

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bilità e trasparenza, permettendo di conseguire l’obiettivopiù importante: arruolare i candidati migliori!

I CRITERI DELLA PIANIFICAZIONE “CONCORSUALE”

Il CSRNE, in aderenza al suo mandato di reclutamento del per-sonale dell’Esercito, elabora un “calendario annuale” dove ogniattività concorsuale si sviluppa armonizzandosi con quelle deglialtri concorsi, in un continuum che ha un rallentamento soltantonel mese di agosto, durante il quale non vengono svolte provecon i candidati, bensì ci si dedica alle cosiddette “altre attività”,come per esempio la ricezione e il controllo delle domande on-line del Concorso VFP-1. È un living document che risente difrequenti cambi data e variazioni delle prove a causa di esigen-ze organizzative interne (es. disponibilità logistica, numero diconvocati per concorso, ecc.), esterne (es. richieste da partedello Stato Maggiore o di PERSOMIL) e armonizzazione conattività concorsuali delle altre Forze Armate.Il “planning process” applicato per lo svolgimento di un con-corso si basa su “initial directives” rappresentato dal bandoconcorsuale e i Decreti ministeriali all’uopo redatti dalla Dire-zione Generale per il Personale Militare (DGPM) di concertocon lo Stato Maggiore dell’Esercito (SME I RAGEP). In essi, ilCSRNE trova gli obiettivi, le linee-guida, i vincoli (contraints) ele limitazioni (restraints) delle varie prove concorsuali. Se rife-rito, a esempio, al Concorso VFP-1, gli obiettivi sono il nume-ro di persone da arruolare per blocco, le linee-guida (direttiveapplicative per lo svolgimento delle prove fisiche, sanitarie eattitudinali), mentre i contraints/restraints sono dati dal programma di svolgi-mento delle prove per ogni gruppo di candidati al giorno nonché i periodid’effettuazione in relazione alle date per gli arruolamenti. Quale “orientation”,il Comandante del CSRNE prefigura uno sviluppo concorsuale anche basatosulle relazioni dei Presidenti di Commissione degli anni precedenti e come“concept development” approva un programma dove ogni step deve potersiadempiere con risorse economiche e umane certe e, soprattutto, dove la va-lutazione del candidato possa attuarsi con imparzialità, trasparenza e ogget-tività. Il “plan development” si concretizza nell’OPORD (Operation Order)specifico per ogni tipo di concorso (nella figura sopra, un esempio relativo alconcorso per l’Accademia Militare di Modena), strumento sintetico e di riferi-mento anche per i membri esterni delle Commissioni esaminatrici. Situazioniparticolari, quali condizioni meteo eccezionali che compromettono i trasportioppure esiti imprevisti sui risultati di una prova concorsuale, impongono ladiramazione di ordini specifici nonché la “review” dell’OPORD.

LO SVILUPPO CONCORSUALE

Attualmente, sono circa 20 i concorsi gestiti annualmente dal CSRNE. Ben-ché ognuno abbia specifici obiettivi di reclutamento con relative prove selet-tive, è possibile illustrare un concorso “tipo” che racchiuda la totalità delleprove di selezione che un concorrente deve affrontare. L’operazione iniziale è la compilazione della domanda di partecipazione. Ogniconcorso viene pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – 4a Serie Speciale in uscita

ogni martedì e giovedì della settima-na, ma la partecipazione allo stessopuò avvenire soltanto attraverso l’inol-tro della domanda on-line. Questa lasi reperisce in internet, nel sito dellaDifesa, sezione “portale dei concorsi”(www.concorsi.difesa.it) o in quello diFA (www.esercito.difesa.it/concorsi).In entrambi, il candidato trova ancheinformazioni utili per la preparazionealle prove (banche dati per le provedi selezione culturale), check-list perla produzione della documentazioneda presentare, le domande più fre-quenti (FAQ) nonché sezioni dedica-te a comunicazioni ufficiali in meritoal calendario delle prove o all’esitodelle stesse. Il periodo a disposizioneper la compilazione e l’inoltro delladomanda di partecipazione al con-corso è di 30 giorni calendariali.L’esame della stessa nel merito dellasua legittimità e congruità con i requi-siti autocertificati richiesti, è a cura dialcune Sezioni all’uopo dedicate

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Fig. 1

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presso il CSRNE o presso la DGPM. Qualora il primo step sia la prova di pre-selezione culturale, come nel casodei Concorsi per l’Accademia Militare, il Ruolo Speciale o le Scuole Militari,l’aspirante è tenuto a presentarsi a Foligno per poterla svolgere. Di per sé losvolgimento del test (solitamente sono domande a risposta chiusa) ha la du-rata di un’ora, ma considerando il tempo necessario per il riconoscimentodel candidato (a cura personale del CSRNE), le spiegazioni della prova (acura della Commissione nomina-ta con Decreto ministeriale),l’estrazione della stessa e la suariproduzione (a cura della ditta ci-vile designata dopo apposita garadi appalto), ne sono necessariealmeno altre due. Gli esiti dellaprova sono ottenuti con la corre-zione automatizzata dei fogli ri-sposte attraverso lettori ottici ge-stiti dalla ditta civile stessa e allapresenza di minimo due concor-renti in qualità di testimoni. In det-taglio, viene prima redatta unagraduatoria con i “codici a barre”(che i candidati avevano applica-to al foglio risposte e alla schedaanagrafica) e soltanto dopo vieneeffettuato l’abbinamento dei risul-tati con i candidati. Ogni opera-zione è sotto la responsabilitàdella Commissione che producee sottoscrive i verbali degli esiticon i già citati testimoni. In definitiva, il CSRNE, per dette prove scritte, è te-nuto a garantire soprattutto il supporto logistico e organizzativo necessario,come ad esempio: far affluire i candidati, far insediare la Commissione valu-tatrice nonché far operare la ditta responsabile della correzione dei dati te-stologici. Quando i numeri dei concorrenti sono migliaia, la prova si sviluppa-ta in più giorni. Il Centro può accogliere circa 1.500 candidati per sessione,mattutina o pomeridiana, in aule dislocate in 4 zone distinte della caserma,ma collegate via audio e video al fine di permettere la simultaneità delle ope-razioni. Lo scopo della pre-selezione culturale è di ridurre ad un numero so-stenibile i candidati per le successive prove di selezione previste dal bandoconcorsuale, ad esempio quella fisio-psico-attitudinale e le prove fisiche.Questo step successivo alla preselezione culturale è comune a tutti i concor-si. È il passaggio fondamentale nel quale il candidato viene valutato nelle suequalità sanitarie, nella sua attitudine alla vita militare e nelle sue qualità fisi-che. Dette prove hanno un notevole impatto sul CSRNE perché investonotutti i suoi reparti. Nell’ottica di un contenimento dei costi a carico del candida-to, il Centro offre a quest’ultimo alloggiamento e vitto durante le prove concor-suali. Questa funzione è assolta dal Reparto Ricezione Controllo ed Accom-pagnamento (RCA) che, come si evince dal nome, deve accompagnare ilcandidato in ogni stazione della prova di selezione. Il personale all’uopo pre-posto, per la maggior parte è costituito da VSP con importante esperienzaprofessionale maturata negli anni e apposita formazione. L’eterogeneità dellacomposizione degli accompagnatori offre al candidato un ventaglio di profes-sionalità attraverso la “testimonianza” della loro vita militare. Gli stessi accom-

pagnatori sono consapevoli del privi-legio di poter dare un imprinting aiconcorrenti prefigurando loro scenariattraverso i racconti di esperienzevissute. Il CSRNE cerca, altresì, difar svolgere le varie prove secondoun programma che ha l’ambizione di

mantenere sempre alta la qualitàdelle valutazioni, rispettando il giustorapporto costi/benefici in relazione alpersonale selezionato e alle risorseinvestite (in termini economici, dipersonale, tecnologico, ecc.). Dettoprogramma è il risultato di vari incon-tri tra i Reparti Psicofisiologico, Attitu-dinale e Prove Fisiche che, diretti dalComando del Centro, prefigurano lerispettive attività esecutive in terminidi personale specializzato e materialinecessari: richiesta di Ufficiali medicie Ufficiali psicologi per le specialitàcon carenze, reagenti per le provesanitarie, test per quelle attitudinalinonché locali e aule appositamenteattrezzati. Sempre a cura del Centro,è l’accoglienza delle Commissioni,

La prova di preselezione culturale

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nominate per le diverse prove concorsuali con Decreto ministeriale, che siestrinseca in un apposito indottrinamento nonché cessione di locali e mate-riali informatici. A parte il Concorso VFP-1, dove la selezione, con appositi in-castri, si sviluppa in due giorni, per tutti gli altri la durata è di 3-4 giorni. Sipuò, quindi, facilmente intuire il peso che ha sul Centro la presenza di circa300-350 candidati al giorno, sia in termini di distribuzione presso le varie sedid’esame sia per accudirli logisticamente (vitto e alloggio). Spesso, infatti, icandidati sono civili senza esperienza di vita militare ai quali il contingenta-mento delle operazioni appare un’azione non usuale. A ogni modo, anchecon il supporto del Nucleo Carabinieri in servizio presso il CSRNE, i casi dicomportamento atipici nel tempo sono risultati poco significativi. Di contro, sisono registrati episodi d’intemperanza più nei genitori che nei canditati, so-prattutto durante il Concorso per l’ammissione alle Scuole Militari “Nunziatel-la” e “Teuliè”. Inoltre, mentre risultano indiscutibili i verdetti sanitari, ai qualiperaltro si può solitamente ricorrere chiedendo una visita di seconda istanzaprevia idonea certificazione, risultano più difficili da accettare i verdetti attitudi-nali (riferiti alle capacità richieste per quel tipo di concorso) e quelli delle pro-ve fisiche (es. piegamenti sulle braccia o flessioni addominali), anche se sonosupportati da strumentazione per la loro valutazione, come le prove. Infine, per l’ammissione alle carriere degli Ufficiali e Sottufficiali, viene ri-chiesto il superamento di ulteriori prove culturali scritte ed orali. Quella scrit-ta, si sviluppa con modalità organizzative identiche a quella di pre-selezioneculturale mentre, per quanto attiene l’esecuzione della prova, il candidatodeve effettuare una composizione scritta (es. tema); i tempi di svolgimentodella prova sono lunghi: fino a 6 ore per il tema d’italiano nel caso dell’Ac-cademia Militare! Differente è, invece, la correzione dell’elaborato che av-viene manualmente ed in maniera collegiale e, solitamente, con l’ausilio dimembri già insegnanti nella Pubblica Istruzione. Per l’inderogabile rispettodei criteri d’imparzialità e trasparenza, le valutazioni avvengono prima informa anonima e soltanto dopo è effettuato l’abbinamento anagrafico alcandidato. Dette operazioni sono scrupolosamente verbalizzate e ricadononelle incombenze della sola Commissione valutatrice relegando il Centro al-la mera assistenza logistica. La prova orale, infine, completa il quadro dellavalutazione generale del candidato. Essa viene condotta in aule delCSRNE dotate di appositi ausili didattici per poter proiettare le risposte ela-borate dal candidato. Inoltre, a detta valutazione possono assistere altricandidati ed accompagnatori accreditati.

CONCLUSIONI E SVILUPPI FUTURI

Da quanto illustrato, il candidato ha una serie di prove da superare, ma laprima, seppur non menzionata, è la comprensione del bando concorsuale.Esso, per ragioni di carattere legale, è redatto in un linguaggio tecnico nonpiù usuale nelle correnti comunicazioni. Spesso si viene contattati da candi-dati per avere ulteriori spiegazioni sulle modalità di svolgimento delle prove,sulle tipologie dei certificati da produrre nonché sulla gestione di casi parti-colari non espressamente contemplati nel bando. In questa ricerca di contat-to, alcune volte si segnalano difficoltà di comunicazione con gli uffici prepostied indicati nel bando (solitamente, l’Ufficio per la Relazione con il Pubblicopresso la DGPM). Infatti, può succedere che si dovranno richiedere ulterioriinformazioni perché quelle ottenute non sono esaustive e/o rimandano ad unaltro ufficio e/o ente; per questo motivo l’utente può provare dei sentimenti difrustrazione. Ovviamente il Centro, da parte sua, sta provvedendo al fine di

migliorare il rapporto di comunica-zione con gli utenti (es. Ufficio pre-posto per la gestione delle informa-zioni, sito internet, ecc.).L’altro grande ostacolo concorsuale,non espressamente menzionato,sono i costi a carico del candidato;mentre la domanda di partecipazio-ne è a costo zero (on-line), i suc-cessivi adempimenti, (viaggi e repe-rimento dei certificati), possono gra-vare considerevolmente sul candi-dato. Anche per queste ragioni, ilpersonale del CSRNE s’industriaquotidianamente per offrire il sup-porto logistico necessario; quest’ul-timo viene anche offerto alle Com-missioni, al fine di effettuare conprofessionalità e imparzialità le pro-ve concorsuali. Nel prossimo futuro ci attendononuove sfide, soprattutto in relazioneal ridimensionamento dello stru-mento militare e alle possibilità di in-vestimento di tipo economico. In talsenso, per esempio, si dovrannoelaborare “planning process” che ri-spondono a nuovi vincoli e limitazio-ni (es. numero di candidati da reclu-tare, disponibilità economiche etemporali, tipologia di concorso,ecc.). A tale scopo sarà auspicabileun maggiore confronto e coordina-mento fra gli attori che partecipanoalla pianificazione e all’organizza-zione delle attività di reclutamento,selezione e orientamento (rappre-sentanti di PERSOMIL, Stato Mag-giore e Centro di Selezione) al finedi ridefinire gli obiettivi della selezio-ne e mantenere vivo lo studio deiprofili professionali. In tal modo sipotranno migliorare le procedure diaccesso ai bandi concorsuali o indi-viduare strategicamente le proveconcorsuali (di preselezione, medi-che, fisiche, attitudinali, ecc.) che intermini costi-benefici rispondanomeglio alle esigenze della Forza Ar-mata e garantiscano il rispetto di im-parzialità e tutela del nostro princi-pale cliente esterno: il candidato.

*Colonnello

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LE RUBRICHE

APPROFONDIMENTI

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Le odierne Operazioni di Sup-porto alla Pace (PSO), sonopiù complicate e i fattori stres-

santi che i peace-keeper devono af-frontare sono molteplici in termini diqualità e quantità, perché la natura ele caratteristiche di ogni operazionefuori area differiscono da missione amissione. Inoltre, la moderazione e laneutralità richieste ai militari dalle Re-gole di Ingaggio (R.O.E.), possonocomportare conflitti di ruolo, frustra-zione e ambiguità sulle azioni appro-priate da intraprendere in un ambien-te fortemente pericoloso.L’argomento maggiormente affron-tato fino a oggi è stato il DisturboPost Traumatico da Stress (DPTS),ma recentemente, l’attenzione si starivolgendo ad altre forme di disagioquali il carico di lavoro o stress dadispiegamento. Il principale quesitoche rimane ancora aperto è sul co-me e se i militari riescono a gestireefficacemente le richieste legate al-la missione e se è possibile crearedegli interventi di sostegno ai pea-ce-keeper nella fase precedente,durante e post-dispiegamento.Attualmente, il compito dello psico-

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APPROFONDIMENTI

P E A C E - K E E P E R :C O M E P R E P A R A R S I

A L M E G L I OVantaggi dei fattori psico-sociali e risvolti applicativi

di Enrica Macci*

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LE RUBRICHE

APPROFONDIMENTIsione e per congedarsi dalla famiglia e per alcuni dall’incertezza associataalla non conoscenza di quali saranno i colleghi e i superiori.In questa fase, incontri informativi sulla conoscenza delle condizioni di vitae di lavoro (ad esempio alloggi, mense, spazi ricreativi), come e quando sipotrà comunicare con i familiari, collocazione geografica (territorio, tempoatmosferico), durata del dispiegamento, natura della missione, cultura, usi ecostumi del luogo dove si andrà, sono fondamentali per ridurre notevolmen-te le richieste emotive e fisiche che contribuiscono allo stress.In particolare, la conoscenza dei propri superiori è un fattore consideratocruciale. È stato dimostrato che in contesti militari il supporto e soprattuttola percezione di un buona leadership, sono legati a una migliore salutementale, aumentando la capacità di superare le difficoltà e riducendo l’in-sorgenza di forme di stress. Superiori in grado di controllare l’ambiente cir-costante, l’esito degli eventi, e di saper definire obiettivi significativi, posso-no indurre nei subordinati comportamenti e risposte positive a circostanzestressanti. In alcuni studi, è stato dimostrato che quello che fa il superiore, ecome viene percepito dai subordinati, può avere un effetto positivo sulla co-struzione e la coesione del gruppo nella stessa unità militare, come purenella capacità di far fronte alle difficoltà.Lavori di ricerca di psicologia sui dispiegamenti nei Balcani e in Iraq, evi-denziano proprio questi aspetti. I peace-keeper italiani che riferivano di es-sersi sentiti più all’altezza del compito, erano quelli che avevano ricevutouna migliore conoscenza dei propri compiti e responsabilità. Questo ha im-plicato una migliore percezione delle proprie capacità durante la missione,aspetto importante che contribuisce a ridurre lo stress da dispiegamento.Questo potenziale della leadership convalida l’importanza dei corsi formativipre-dispiegamento per il potenziamento dell’efficacia della propria persona,nel ruolo ricoperto o in vista di quelli che potenzialmente si potrebbero rico-prire. È stato ampiamente dimostrato come coesione del gruppo, fiducia nelcomando e nell’organizzazione, possono funzionare da fattori di “protezio-ne”, abbassando i livelli di stress da carico di lavoro legato alla missione.

FASE DEL DISPIEGAMENTO

Recentemente, sono state individuate sei dimensioni principali di stress psi-cologico nella fase del dispiegamento. È importante sottolineare che questifattori si sovrappongono e interagiscono in più modi, lasciando aperta laquestione su quali strumenti, strategie o meccanismi di adattamento posso-no essere applicati per aumentare la capacità di far fronte alle difficoltà siaa livello individuale sia a livello di unità militare.

Isolamento

Possiamo distinguere due tipi di isolamento: fisico e psicologico. Il dispiega-mento spesso avviene in luoghi lontani e frequentemente la comunicazionecon i familiari non è sempre buona, sia da un punto di vista tecnico sia rela-zionale. Inoltre, il senso di isolamento può essere aumentato dalla mancan-za di attenzione alla missione da parte dei mass media e dell’opinione pub-blica del proprio Paese.Avere sul posto giornali e riviste nazionali, progetti di sostegno ai familiaridurante la missione, e di informazione per favorire il supporto sociale, puòdiminuire lo stress indotto da questo fattore e contribuire, in seguito, a unmigliore reinserimento nella fase del ritorno a casa.

logo militare consiste nell’esserepresente nell’area interessata dalleOperazioni, e nell’intervenire tempe-stivamente subito dopo l’esposizio-ne a un evento traumatico. Tuttavia,la Psicologia dell’Emergenza, evi-denzia come l’intervento di soste-gno psicologico debba essere rivol-to non solo alle persone che hannosubito direttamente un trauma, maanche a coloro che ne avvertono la“minaccia”. Questo implica una fortericaduta pratica, perché rappresentail “fare qualcosa” in ambito preventi-vo e di supporto non solo in occa-sione di eventi critici, ma anche insituazioni, come nelle operazionifuori area, in cui si è sottoposti quo-tidianamente e per lungo tempo apiù fattori di stress. La loro indivi-duazione e l’ideazione di modelli diintervento possono promuovere laconservazione dell’equilibrio menta-le e fisico o il suo ripristino in casodi un evento traumatico, diminuireforme di affaticamento dovuto al ca-rico di lavoro e, soprattutto, favorirela capacità di superare le difficoltàuscendone rafforzati. Questi aspettipossono essere fondamentali separtiamo dal presupposto che unamissione ha maggiori garanzie disuccesso se i suoi protagonisti rie-scono ad affrontare e gestire al me-glio le richieste del contesto.

FASE PRECEDENTE AL DISPIE-GAMENTO

L’inizio di una missione fuori areapuò essere improvviso o preavvisa-to e l’obiettivo può cambiare duran-te lo svolgimento. Tuttavia, una mis-sione ben definita è meno stressan-te rispetto a una non ben specificatae con un obiettivo ambiguo.Alcuni studi, condotti durante adde-stramenti intensivi prima di un di-spiegamento, hanno evidenziatoche, in questi casi, il maggiore fatto-re di stress è dato da: i luoghi dovesi andrà e quando, dal poco tempoa disposizione per preparare la mis-

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Ambiguità

A lungo è stato dibattuto se una missione di pace possa essere un compi-to adeguato per i militari oppure no. Mentre in situazioni di combattimentoclassico i soldati sono addestrati psicologicamente e tecnicamente perconfrontarsi con nemici paritetici, nelle PSO la predisposizione mentale ela capacità di reazione devono essere necessariamente diverse. È difficilevedere e valutare i risultati del proprio lavoro che non sempre sono bendefiniti e misurabili, come ad esempio una vittoria sul campo di battaglia.Infine, una struttura di comando internazionale, a causa della presenza dipiù contingenti provenienti da diverse Nazioni, può rendere una missionepiù complessa.

Impotenza

Alcune azioni nelle PSO possono prevedere restrizioni forzate per i pea-ce-keeper circa comportamento, abbigliamento e comunicazione. A gene-rare un senso d’impotenza, vi può essere anche l’osservazione di militaridi altri rami o contingenti nazionali, che operano nello stesso ambientecon differenti regole. Infine, l’esposizione a massacri, sofferenze, atrocitàe lutto nella popolazione civile, senza avere possibilità di intervento, pos-sono provocare l’insorgenza di forme di disagio e stress, dovute al fattodi dover elaborare grandi quantità di contenuti emotivo-relazionali legati atemi quali morte, dolore, angoscia, solitudine. Militari in servizio presso lamissione UNIFIL, hanno riferito che la sensazione di essere impossibilita-ti ad agire o intervenire è stata la principale causa dei sintomi di unDPTS.

Noia

Alcune PSO comportano spesso lunghi periodi di riposo senza attività rile-vanti, creando la percezione di deterioramento delle capacità professionaliacquisite.L’incremento di attività ludico-ricreative e sportive, durante la missione, puòaiutare a gestire il fattore noia. In uno studio condotto sui peace-keeper ita-liani dispiegati in Bosnia, è emerso che la mancanza di opportunità di svol-gere attività ricreative e sportive, costituiva un fattore di rischio per l’aumen-to dei livelli di stress.

Pericolo

Questa dimensione comprende reali pericoli e minacce per la vita. Lecause più frequenti di pericolo sono rappresentate da colpi di arma dafuoco, mine, bombardamenti, malattie spesso sconosciute contratte sulposto, ma anche la possibilità di essere presi in ostaggio e/o di essereferiti. In alcune missioni, si sono aggiunti molti pericoli nascosti comeattentatori suicidi, cecchini e ordigni esplosivi improvvisati (IED) chepossono essere ovunque. Questa fonte di stress può essere diretta,perché rappresenta una minaccia per se stessi, o indiretta, perché rap-presenta una minaccia per i propri colleghi. Tutti gli scenari verificabili,possono essere affrontati con un formatore e discussi dal peace-keeperal fine di essere preparato alle risposte, non solo fisiche, da attuare. Èstato appurato che senza un buon training precedente, il grado di stressè elevato e debilitante.

Carico di lavoro o stress da di-spiegamento

Questo fattore rappresenta frequen-za, lunghezza e ritmo di lavoro chemolte unità militari devono affrontare.Alcuni dispiegamenti richiedono unimpegno di 24 ore per 7 giorni allasettimana. A comportare un carico dilavoro pesante e prolungato per moltigiorni sono le attività di formazione epreparazione nel periodo che prece-de un dispiegamento, così come ilrientro a casa, in cui molte unità mili-tari devono provvedere ad assicurareche tutti i veicoli e le attrezzature sia-no adeguatamente puliti e sottopostia manutenzione.

Altri fattori

Tra gli altri fattori di stress, duranteil dispiegamento, sono stati indivi-duati la mancanza di spazio perso-nale privato (specie tra i militari digrado inferiore), le difficoltà di co-municazione con i propri familiari ele condizioni meteorologiche delposto. Tuttavia, nelle missioni ita-liane nei Balcani e in Iraq, è emer-so come le condizioni di vita spar-tane e scomode possono essererese meno stressanti se giustificatee percepite come equamente con-divise, riportando in primo pianol’importanza dell’efficacia della lea-dership.

FASE DEL POST DISPIEGAMENTO

Un veloce ritorno a casa può causa-re problemi a livello personale e in-terpersonale. È importante prevede-re un tempo in cui la persona possaelaborare la propria esperienza eprepararsi a vivere in un ambienteradicalmente diverso da quello a cuisi era ormai abituata.La TLD (Third Location Decompres-sion), è il processo attraverso il qua-le il personale di rientro da una mis-sione inizia a “defaticarsi”. La de-

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APPROFONDIMENTI

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LE RUBRICHE

APPROFONDIMENTIcompressione può comprendere at-tività di benessere quali: aumentodei contatti con parenti e amici,eventi sociali, attività sportive, riu-nioni informative e controllo sueventuali abusi di alcool. In uno stu-dio sperimentale su militari sottopo-sti a decompressione, il 91% degliintervistati ha riferito di aver trovatoutile il TLD.La letteratura sui veterani di guerra,insegna come il fattore “ritorno a ca-sa” abbia un’importanza fondamen-tale. È stato ampiamente dimostratocome la mancanza di sostegno oaddirittura di rifiuto vissuta dai vete-rani possa provocare un ulterioretrauma, e aumentare o contribuire amantenere i sintomi di un DPTS. Laqualità dell’accoglienza a casa, enella comunità di appartenenza, èfondamentale per legittimare e vali-dare le azioni e i sacrifici dei militaridurante una missione, indipenden-temente dagli eventi subiti.L’esperienza di eventi negativi suc-cessivi al ritorno a casa (relazioniinterpersonali disturbate, morte diuna persona cara, problemi econo-mici, ecc...), può essere predittiva diproblemi di salute mentale.Una mediocre qualità del reinseri-mento sociale, può essere conside-rata il punto di maggiore criticità.L’istituzione di aree di defaticamen-to, la conduzione di progetti di sen-sibilizzazione dell’opinione pubbli-ca per il lavoro svolto dai peace-keeper e interventi di informazione-formazione con i familiari, possonofacilitare il reinserimento, incre-mentando il sostegno sociale che èfondamentale in questa fase moltodelicata.Nella fase di post-dispiegamento, imilitari si trovano a dover affrontaretutti i fattori di stress che hanno in-contrato durante la missione. Questi,se non riconosciuti e ben affrontatipossono condurre a una situazionedi accumulo di stress che può portarealla sindrome del burn-out, ossia aun decadimento delle risorse psicofi-siche e peggioramento delle presta-

zioni professionali. È importante lavorare per cercare di creare modelli di inter-vento efficaci, poiché molti studi sui militari hanno mostrato che lo stress nelleforme cumulative persiste per lungo tempo dopo il rientro a casa. Scanlon(1996), ha coniato il termine di Sindrome da Stress Post-dispiegamento (Post-deployment Stress Syndrome), proprio per rappresentare la varietà di sintomi(fisici, emotivi, cognitivi e comportamentali) che sperimentano, in alcuni casiper mesi, i militari dopo un dispiegamento operativo.

CONCLUSIONI

Le problematiche di salute psicofisica che possono insorgere in seguito auna missione, sono state ben identificate. Recenti studi effettuati in ambi-to militare hanno evidenziato come la prevenzione possa costituire il mi-gliore fattore ‘’protettivo’’ per i disturbi che possono insorgere in conse-guenza di un dispiegamento quali il carico di lavoro o stress da dispiega-

mento e la sindrome da stress post-dispiegamento. Tuttavia, il nucleodella questione è quali strategie e strumenti possono essere applicati.Una risposta può derivare da alcuni assunti della Psicologia dell’Emer-genza, che permettono di individuare e gestire quei fattori psicosocialiche possono contribuire a ridurre gli effetti dello stress da dispiegamento,da post-dispiegamento e di insorgenza di altre forme di disagio. Carenzadi informazioni sulla natura della missione, isolamento, ambiguità, impo-tenza, noia, pericoli di varia natura, carico di lavoro, condizioni di vita

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spartane, condizioni meteorologiche del posto, difficoltà di comunicazio-ne a casa, assenza di sostegno da parte dell’opinione pubblica e dei fa-miliari, un veloce rientro a casa, sono dimensioni che si sovrappongono einteragiscono in più modi.Piani integrati di formazione e diffusione di informazione (natura della mis-sione e scenari possibili, formazione della leadership), momenti di supportomicro e macro sociale (sostegno alle famiglie, sensibilizzazione dell’opinio-ne pubblica), monitoraggio durante la fase operativa e post-operativa (attra-

verso attività sportive e ludico-ri-creative), possono trasformarsi inun miglioramento e ottimizzazionedelle “risorse umane” a garanzia diun successo ancora maggiore delleoperazioni militari.

*Psicologa, ricercatrice

APPROFONDIMENTI

BIBLIOGRAFIA

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n. 4/2014

Accademia Militare di modena

Modena, 10 ottobre 2014. Nel Cortile d’Onoredel Palazzo Ducale, si è svolta la cerimonia diavvicendamento del Comandante dell’Accade-mia militare. Alla presenza del Comandante per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito,Generale di Corpo d’Armata Paolo Ruggiero, dopo due anni di intensa attività, il Generaledi Divisione Giuseppenicola Tota ha ceduto il comando al subentrante Generale di Divi-sione Salvatore Camporeale, per andare a ricoprire un prestigioso incarico presso lo StatoMaggiore dell’Esercito (Capo del V Reparto Affari Generali).Alla cerimonia erano presenti le autorità locali e le personalità di Modena che, hanno volutomanifestare la vicinanza all’Istituto di formazione militare.Il Generale Camporeale è nato a Barletta (BT) il 20 agosto 1962. Ha frequentato il 162° Corso"Onore" dell’Accademia Militare di Modena e la Scuola di Applicazione di Torino. Nel corsodella sua carriera ha ricoperto numerosi e prestigiosi incarichi sia in Italia sia all’estero tra cuiquello di Assistente Militare ed Aiutante di Campo del Presidente della Repubblica.

IL GEN. D. giuseppenicola TOTACEDE IL COMANDOAL GEN. D. salvatore CAMPOREALE

Cambia il comandante

Il Gen. D. Giuseppenicola Tota

Il Gen. D. Salvatore Camporeale

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Il magazziniere ha solo due misure: troppo grande e troppo piccola

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VOLONTARI IN FERMA PREFISSATA DI UN ANNO

PIÙ FORTI OGGIPIÙ SICURI DOMANI

e s e r c i t o . d i f e s a . i t