roberto pinotti: nato in italia nel 1944 2/ufo e alieni/roberto pinotti, controstoria de… · 1994...
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ROBERTO PINOTTI: nato in Italia nel 1944
EDUCAZIONE: laureato semi-analfabeta in scienze politiche, analfabeta in discipline
scientifiche.
PROFESSIONE: ciarlatano millantatore.
“Roberto Pinotti è l'emblema vivente della contraddizione intrinseca nel microcosmo della
cosiddetta "ufologia" (di cui egli è - nel bene e nel male - il più noto esponente italiano);
contraddizione che ne decreta l'inevitabile fallimento come disciplina scientifica. Inutile
infatti atteggiarsi a studiosi di orientamento scientifico, quando in realtà si parte già con una
propria convinzione preconfezionata sulla natura intelligente, artificiale, aliena del problema
UFO; né vale il tono enfatico, assertivo, gratuitamente polemico e non di rado apodittico, a
supplire la carenza di senso critico, approfondimento, verifica e ricerca di alternative a
quella che alla fine si sostanzia come una dottrina basata su due paradigmi indiscutibili: gli
ET sono qui, anzi sono sempre stati qui; i governi lo sanno, l'hanno sempre saputo, e
tengono nascosta tale orribile verità, in una sorta di Grande Gioco planetario per perpetuare
il proprio potere sulle masse che ne sarebbero sconvolte. In una parola: spazzatura.”
Andrea Baravalle, Scienza & Paranormale N. 15
“Roberto Pinotti è l’ufologo più deriso d’Italia”
Corrado Malanga, Tratto da: Il CUN piscia ancora una volta fuori dal vaso
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“Ho scritto 50 libri che non dicono nulla: scusate se è poco.” Roberto Pinotti (fuori onda a Misteri)
“Pinotti, quando viene intervistato non dice niente, ma lo dice bene.”
Angelo Ciccarella, Tratto da: Roberto Pinotti, l'ufologo per tutte le stagioni.
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La storia di “Amicizia”
dal libro “Contattismi di Massa” aka “Menzogne di Massa”
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Lo scoop del millennio
2018 - Ecco Roberto Pinotti, scopritore dell’acqua calda, mentre presenta al mondo intero e “per la
prima volta in assoluto” le foto autentiche dell’interno di un UFO e del suo pilota, ovviamente un
extraterreste. Peccato che queste foto siano note, come dei falsi ridicoli, fin dal 1957; peccato
inoltre che siano già state pubblicate in almeno una dozzina di libri di ufologia, tra i quali, tanto per
citarne uno, “Sono Extraterrestri!” di Alberto Perego, pubblicato nel 1958. Anche il libro di Gianni
Lucarini “Gli Extraterrestri Esistono” del 1974, per citarne un altro, contiene la foto del pilota
“extraterrestre”. Ogni commento è superfluo.
1957 - Queste immagini, spacciate per l’interno di un UFO, vennero identificate intorno agli anni
’80 come le foto di un ambiente facente parte di un grosso parco giochi di Las Vegas.
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1957 - Ed ecco due immagini di una donna in soprabito e con un tipico paio di occhiali da sole degli
anni ’50. Notate la scarsissima qualità delle immagini. Non si sa neppure chi l’abbia scattate,
insomma, stiamo parlando di niente.
1961 - Foto di un giocattolo in vendita all’epoca alla Standa di Pescara. Immagine spacciata per
un’astronave aliena, peccato che sulla riviera di Pescara, affollata in ogni giorno e periodo
dell’anno, nessuno si sia mai accorto di nulla, come mai? Semplicemente perché questi fatti non si
sono mai verificati. Per i dettagli della faccenda si rimanda il lettore agli scritti del giornalista
pescarese, altresì serio ufologo, Romano Di Bernardo (di seguito) che fece una verifica su richiesta
dei Carabinieri di Pescara. Dopo lo smascheramento di questa foto, Bruno Ghibaudi venne radiato
dalla scena pubblica.
1961 - Altri modellini-giocattolo a forma di “UFO” lanciati in aria. Foto spacciata per una
formazione di “dischi volanti” sulla riviera di Pescara. Per i dettagli, come sopra.
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Foto di un ragazzo, riconosciuto, tra l’altro, come un parente della Famiglia Sammaciccia, il che è
già sufficiente a confutare tutta la faccenda. Ma anche dall’analisi della foto si evince che,
considerando che l’altezza di un volto umano maschile è mediamente intorno ai 20cm, si ottiene la
seguente proporzione 16cm (altezza misurata del ragazzo della foto) : x = 1.7cm (altezza misurata
del volto del ragazzo della foto) : 20cm, ne segue che x = (20x16)/1.7= 188cm. Ovvero il ragazzo
della foto è indicativamente alto 1.88metri punto. Sul web circolano altre “analisi”, peccato che
siano completamente sbagliate perché piene di gravi errori concettuali (che si spera siano stati
commessi in buona fede), che non vale neppure la pena di analizzare.
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In questa sequenza di fotogrammi tratta dal documentario-pazzatura “Il caso Amicizia”, che vi
invitiamo caldamente di vedere, con l’accortezza di guardare al rallentatore e con attenzione i
filmati, si vede benissimo che il presunto scout/UFO w56 altro non è che un modellino appeso ad
un filo tenuto maldestramente con una mano, mentre con l’altra mano si cerca di inquadrare
l’oggetto con scarsi risultati, ecco spiegato, tra l’altro, perché l’oggetto è sempre fuori centro.
In questa foto si vede un oggetto che dovrebbe trovarsi a diversi metri dal fotografo e quindi
dovrebbe risultare a fuoco, esattamente come il panorama circostante. Mentre invece è palesemente
sfuocato, perché si tratta di un piccolo oggetto posizionato a ridosso dell’obiettivo. E meno male
che, secondo “qualcuno”, le foto sarebbero state analizzate da due Università (quali?) ed etichettate
come autentiche. Peccato che qualsiasi bravo fototecnico sia in grado di provare che questa, come le
altre immagini, altro non riproducono che un piccolo oggetto dalle dimensioni stimabili intorno ai
30cm.
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1962 - In questa foto, spacciata per il solito scout/UFO dei w56, si vede una boa marina di
segnalazione degli anni ’60, identificata come tale da diversi marinai anziani del pescarese, alla
sommità è stata applicata della semplice carta stagnola che riflette la luce (nella foto piccola a destra
la carta stagnola, appiccicata pure male, si vede benissimo). Assai curioso il fatto che Paola Harris,
nella pubblicazione facilmente rintracciabile su internet a cura della “MONOS-Unico” denominata
“Il caso Amicizia 50 anni dopo”, attribuisca la paternità di questa foto a Gaspare De Lama e Bruno
Sammaciccia, mentre l’Autore del libro “Contattismi di Massa” a pag. 395 del suo libro parli
genericamente di “data e località imprecisate” per poi contraddirsi da solo in questa delirante
conferenza https://vimeo.com/38187845 nella quale afferma di essere stato lui l’autore della foto.
In questa foto si vedono 2 foto di un fantoccio attaccate alla meno peggio e senza senso.
Sfortunatamente per l’autore, si riconoscono benissimo sia una maschera subacquea degli anni ’60,
sia una tuta dell’epoca. Insomma, nulla che faccia pensare ad una tecnologia aliena.
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Sulla credibilità delle persone coinvolte in questa delirante storia
1997 - Il Centro. Articolo sulla condanna di Bruno Sammaciccia & Company, che all’epoca fece
scalpore. Per i dettagli della faccenda si rimanda il lettore agli scritti del giornalista pescarese
Romano Di Bernardo (di seguito).
1994 - Dal libro di Roberto Pinotti “Ufo Scacchiera Italia” pag. 255. Per una volta siamo d’accordo
con Pinotti, che però dovrebbe spiegare come mai ha poi cambiato opinione per almeno una dozzina
di volte. E come mai, nei suoi libri, non cita mai le condanne a carico di Sammaciccia & Company.
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“…Sentenza nei confronti di Sammaciccia Bruno, …M. R., De Carlo Giancarlo…liberi –
contumaci imputati del reato di cui agli articoli 110, 640 e 61 n. 5 e 7 c.p. perché -in concorso tra loro il
Sammaciccia e la moglie M.R. prospettando capacità taumaturgiche e sovrannaturali, il De Carlo
ponendosi come intermediario, – continua il documento - con artifici e raggiri consistiti nel paventare a
C. G. e B. M., pericoli di vita e per mali incurabili, profittando dello stato di depressione psicofisica dei
C., inducevano in errore quest’ultimo (al quale inoltre prospettavano investimenti remunerativi di
denaro) sicché lo stesso C. consegnava al Sammaciccia la complessiva somma di L. 624.000.000 a
mezzo assegni bancari tratti sul c/c n. (omissis) del (omissis) intestati anche a persone diverse. Con
effetto di ingiusto ingente profitto per gli imputati e conseguente danno per il C. di rilevante gravità.”
In Pescara e Montesilvano tra l’ottobre 1991 ed il marzo 1992
Questa dunque è l’imputazione che portò, nel 1997 alla condanna, in primo grado, dei tre
imputati che, sempre secondo il libro pubblicato da Stefano Breccia, sarebbero stati poi assolti con
formula piena, suppongo volesse dire in appello.
Dalla sentenza della Pretura Circondariale di Pescara : (art. 544 e segg., 549 c.p.p.) “… IL Pretore, visti
gli artt.533 e 535 c.p.p. dichiara Sammaciccia Bruno, M.R. e De Carlo Giancarlo colpevoli del reato
loro ascritto in concorso di attenuanti generiche, su queste ritenute prevalenti le contestate aggravanti e
condanna ciascuno alla pena di anni due e mesi sei di reclusione e L. 1.500.000 di multa, oltre che al
pagamento delle spese processuali.”
Visti gli artt. 538 e segg. C.p.p. condanna i medesimi Sammaciccia Bruno, M.R. e De Carlo Giancarlo
al risarcimento in solido delle costituite parti civili C. G. e B. M., alle quali assegna intanto una
provvisionale provvisoriamente esecutiva di L. 624.000.000, nonché a rifondere a queste le spese del
giudizio, che liquida, quanto al C., in complessive L. 2.551.000, di cui L. 2.525.000 per onorario
d’avvocato, oltre IVA e CAP e, quanto alla B. in complessive L. 1.842.000, di cui L. 1.790.000 per
onorario d’avvocato, oltre IVA e CAP.
Pescara, 5-12-1997
Gli imputati ricorrono in appello e in data 11 ottobre 2002 “…La Corte d’Appello in parziale riforma
dichiara, ritenuta l’equivalenza tra attenuanti ed aggravanti, n. l. p. per prescrizione….SENTENZA
IRREVOCABILE 28/12/2002”.
Testimonianze che non testimoniano nulla
Una testimonianza ha lo scopo di avvalorare un certo fatto. Sfortunatamente, in questa faccenda, le
testimonianze invece di rafforzare la credibilità, la indeboliscono definitivamente. Vediamo perché.
Gaspare De Lama e Paolo Di Girolamo parlano semplicemente di “apporti”, di “radioline che
parlano”, di “UFO” che non si vedono ad occhio ma che poi compaiono “magicamente” dopo lo
sviluppo della pellicola e cose simili, insomma, di giochetti di prestigio riproducibili anche da un
prestigiatore di quarta categoria. Come “contorno” abbiamo una voce rallentata al registratore e
manipolata elettronicamente, una serie di fotografie fasulle, dei filmati ridicoli e una base aliena
gigantesca sotto l’adriatico, che, secondo qualche imbecille, sarebbe ancora lì, peccato solo che i
geologi di mezzo mondo, che studiano la propagazione delle onde sismiche nella crosta terrestre,
non si siano mai accorti di nulla, chissà come mai! E cosa dire di Stefano Breccia? A pag. 29 del
suo libro ci avverte che: “Va premesso che uso il termine “extraterrestri” solo per comodo; non
pretendo di sostenere (né ne sono abbastanza convinto io stesso) che queste entità siano realmente
individui provenienti da stelle lontane.” E lo stesso autore in più di un’occasione ha affermato di
essere stato “solo” una specie di “osservatore esterno”, poi, magicamente, a Jaime Maussan (si
proprio lui, quello che ha spacciato una mummia per un alieno), “rivela” di essere salito a bordo di
un disco volante dei w56 e di averlo pure pilotato! C’è bisogno di aggiungere altro?
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Conclusioni
Il CISU (Centro Italiano Studi Ufologici), unica organizzazione italiana seria che si occupa di UFO,
dopo un’attenta e dettagliata analisi, ha definito la vicenda “Amicizia” una colossale truffa,
perpetrata a fini di lucro e portata avanti per decadi da individui che hanno approfittato della
buona fede di persone inconsapevoli. Lo hanno affermato Gian Paolo Grassino e Paolo Fiorino. I
due esponenti del CISU hanno specificato di essere giunti a tali conclusioni dopo molti anni di
indagini su tutta la vicenda, da loro seguita passo per passo anche interpellando diverse persone che
ne sono rimaste vittime e di tutto questo sono in possesso di prove inoppugnabili. Lo stesso
Console Alberto Perego, accortosi della truffa, parla di “Amicizia” come di una storia
“squallida e allucinante” in una lettera in possesso di Paolo Fiorino. Perciò il caso è chiuso.
Ricordiamo inoltre ai rappresentati dell’ufologia-spazzatura che “Affirmanti incumbit probativo”, la
prova spetta a chi afferma, ovvero, è chi presenta una storia fantastica che ha il dovere di
dimostrarne l’autenticità e non il contrario (sebbene questa storia sia stata confutata), poiché
“Affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie” (Carl Sagan) e “Ciò che è affermato
senza prova, può essere negato senza prova” (Euclide).
Aggiungiamo inoltre che l’ufologia-spazzatura è diventata una vergognosa fonte di guadagno su cui
perfino la Legge italiana sta cercando di mettere riparo, attraverso l’applicazione severa dell’Art.
661 del codice penale, reato di abuso della credulità popolare.
Non aggiungiamo altro per non offendere l’onesta intellettuale del lettore, prima però di lasciarvi,
vorremmo complimentarci con tutta una lista di ricercatori di balle spaziali che si sono occupati
della faccenda “Amicizia” proclamandola come autentica o comunque plausibile, sebbene fossero
da subito emersi una infinità di prove a sfavore e neppure un solo indizio a favore. I nostri
complimenti sinceri vanno a: Maurizio Baiata, Pier Giorgio Caria, Biagio Russo, Pino Morelli,
Paola Harris, Enrico Baccarini, Ivan Ceci, Nikola Duper, Jaime Maussan, Warren P. Aston,
ricordando loro che prendere in giro la gente con il fine di fare cassa è oggi un reato perseguibile
per Legge.
Post scriptum
Questa storia allucinante ci insegna per l’ennesima volta che l’ufologia è piena di ciarlatani,
per non dire di peggio, insomma, di gente poco seria, ma non solo, nello specifico, noi
riteniamo che si possa anche parlare di gente con gravi disturbi della personalità, perché per
presentare un cumulo di stupidaggini per fatti reali, non è sufficiente essere dei ciarlatani,
occorre essere dei malati mentali.
Il meritato riconoscimento a Roberto Pinotti dopo una “brillante” carriera.
https://www.ufoofinterest.org
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Un parere autorevole
Roberto Pinotti è l'emblema vivente della contraddizione intrinseca nel microcosmo della cosiddetta
“ufologia” (di cui egli è - nel bene e nel male - il più noto esponente italiano); contraddizione che ne
decreta l'inevitabile fallimento come disciplina scientifica. Inutile infatti atteggiarsi a studiosi di
orientamento scientifico, quando in realtà si parte già con una propria convinzione preconfezionata
sulla natura intelligente, artificiale, aliena del problema UFO; né vale il tono enfatico, assertivo,
gratuitamente polemico e non di rado apodittico, a supplire la carenza di senso critico,
approfondimento, verifica e ricerca di alternative a quella che alla fine si sostanzia come una
dottrina basata su due paradigmi indiscutibili: gli ET sono qui, anzi sono sempre stati qui; i governi
lo sanno, l'hanno sempre saputo, e tengono nascosta tale orribile verità, in una sorta di Grande
Gioco planetario per perpetuare il proprio potere sulle masse che ne sarebbero sconvolte.
Andrea Baravalle Scienza & Paranormale N. 15
Siti che si occupano seriamente di UFO:
http://ceifan.org
http://www.cisu.org
http://photobuster.blogspot.it
https://www.ufoofinterest.org
Complementi
(segue)
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Romano Di Bernardo
(giornalista, telegrafista, scrittore e serio ufologo pescarese)
Romano Di Bernardo, prematuramente scomparso nel 2013
Lunedì 13 maggio, intorno all’ora di pranzo, con Antonino I6DQD, ci siamo recati all’ospedale di Pescara ove era ricoverato Romano I6VDB. Ha da poco subito un delicato intervento alla testa per l’asportazione di un angioma. Nel vederci, pur sofferente e con la fronte livida, gli brillano gli occhi, ci abbracciamo a lungo, gli stringiamo le mani, a tratti si commuove, la moglie ed il figlio, che l’adorano, non lo hanno lasciato per un minuto da solo. Ci salutiamo dopo una mezz’ora con l’augurio di ritrovarci presto intorno ad un tavolo con del buon pesce. È stata l’ultima volta che ho visto il carissimo ed indimenticabile Romano, una infezione post operatoria ce l’ha portato via per sempre nella mattina di sabato 18 maggio 2013. Un uomo eccezionale descritto dal sacerdote all’omelia del funerale come “uno che volava alto” giornalista, scrittore, poeta, appassionato d’arte, di musica, grande divoratore di libri, marinaio, amava il mare come nessun altro. Valente radioamatore, telegrafista eccezionale, ha ricoperto innumerevoli incarichi per l’ARI sia nella Sezione di Pescara che a livello regionale e nazionale. http://www.aripescara.org/nuova_pagina_10.htm
A seguire la lista completa degli articoli scritti da Romano Di Bernardo sulla tematica UFO e
in particolare sul caso “Amicizia”.
Questi articoli sono stati tratti dal sul sito (www.pescaraonline.net) chiuso dopo la sua morte.
Tuttavia gran parte di questi articoli sono ancora disponibili sul suo blog:
http://ufotraveroefalso.blogspot.com
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AI CONFINI DELLA REALTA’ ***E’ uscito “CONTATTISMI DI MASSA” di Stefano Breccia***
COLOSSALE SCHERZO O CHE? (Prima puntata)
del 21/02/2007
di Romano Di Bernardo - http://www.pescaraonline.net/
http://www.pescaraonline.net/scheda_osservatorio.asp?sk=175
Certo non è facile restare indifferenti di fronte agli scenari che
vengono descritti nel recente libro di Stefano Breccia
“CONTATTISMI DI MASSA” edizioni NEXUS (20 �).
Non è nemmeno facile commentare nello spazio di una nota i
molteplici contenuti della pubblicazione che rivela presunti
sconcertanti episodi accaduti non solo in Abruzzo ma in tutto il
mondo aventi per protagonisti personaggi alieni liberamente in
circolazione in mezzo a noi.
Il libro potrebbe essere definito una enciclopedia del contattismo
tanti sono gli argomenti trattati attinenti ai presunti contatti tra
umani, che l’Autore chiama “terricoli”, ed esseri simili a noi
provenienti da lontane galassie.
Mi limerò per il momento a commentare solo alcuni aspetti della
pubblicazione , ma trattandosi di una miniera di argomenti tornerò
presto a parlarne anche perché il volume è scritto in maniera
scorrevole e si fa leggere con facilità. Potrebbe anche essere un
eccellente soggetto per un film di “spaghetti fantascienza” ambientato nel nostro “Adriatico selvaggio” di
dannunziana menoria.
E’ bene, comunque, a scanso di equivoci, che io precisi quanto segue per chi non conosce il mio passato di
appartenente al Centro Ufologico Nazionale . Ebbene, sottolineo che non appartengo alla categoria dei
denigratori della UFOLOGIA senza se e senza ma tipo, per intenderci, Piero Angela (con tutto il rispetto
per l’illustre divulgatore scientifico di cui sono un ammiratore quando non strapazza l’ufologia seria) ma
ritengo di essere un “osservatore”, o meglio, un manovale della osservazione del fenomeno UFO. E sono
convinto che si tratta di una materia abbastanza misteriosa che meriti di essere trattata con serietà senza
associarla necessariamente al mondo delle “Guerre stellari”.
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Quando, verso la fine degli anni ’50, vidi per la prima volta passare una specie di razzo, insieme a migliaia
di pescaresi la notte della festa patronale di S. Cetteo, rimasi impressionato dall’evento e cercai (sono stato
sempre appassionato di aerei), di associare quell’oggetto sconosciuto a qualche tipo di velivolo ma non ci
riuscii e perciò incominciai a pensare che potesse trattarsi di qualcosa di misterioso ma che, comunque, non
avrebbe cambiato la mia vita.
E non diventai cacciatore di extraterrestri, mi limitai a seguire gli avvistamenti quando se ne parlava sui
giornali.
Nel 1978, in seguito ad una ondata di avvistamenti di globi di luce in mare da parte di terrorizzati pescatori,
iniziai seriamente ad indagare sul fenomeno, conobbi Roberto Pinotti che pensavo (e penso) sia uno dei più
preparati studiosi della materia….. e diventai coordinatore regionale del C.U.N. (Centro Ufologico
Nazionale).
Ma passiamo al tema di questa prima puntata di commento al sorprendente volume di Stefano Brescia.
L’Autore parte da lontano accennando alla presenza di oggetti volanti non identificati fin dai tempi remoti
dell’inizio della storia. Dalle interpretazioni di diverse citazioni bibliche, alle cronache romane di Plinio, ai
quadri del rinascimento dove si parla di “carri di fuoco nel cielo“ o di pitture con sullo sfondo figure di
presunti UFO. Diciamo che ciò rientri nella normale ricerca storica sulle antiche tracce di UFO.
Ma ciò che più mi ha colpito è il capitolo dove si descrive una guerra tra due gruppo (eserciti !) di
extraterrestri provenienti da uno stesso pianeta distante molti anni/luce: i “W56” (i buoni) e i “CRT” (i
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cattivi).
La paternità della storia, però, non è dell’Ing. Breccia ma di Bruno Sammaciccia, fondatore di un gruppo
ristretto di “terricoli” scelti dai W56 con la denominazione di “AMICIZIA”.
Questo contattista, psicologo pescarese scomparso nel 2003, prima di morire dettò all’A. il capitolo del libro
di cui stiamo parlando.
Non si tratta, perciò, di una testimonianza diretta, anche se Breccia parla di alcuni suoi contatti con gli stessi
alieni. Sottolinea, però, che la storia dell’”AMICIZIA” lo riguarda solo marginalmente.
Nel contesto della “guerra” tra gli alieni buoni e quelli cattivi ci sarebbe la famosa ondata di avvistamenti
del 1978/79 quando i W56 sarebbero stati sconfitti dai CRT e massacrati sotto una gigantesca base
sottomarina che esisteva a 30 km di profondità nell’Adriatico centrale, da Ancona a Ortona.
Questo capitolo, in un certo senso, mi riguarda in quanto Pinotti all’epoca mi propose di indagare su questo
FLAP. Ma torniamo al libro.
Il disastroso esito della guerra stellare per gli AMICI sarebbe stato causato anche dalla mancanza di aiuto da
parte dei “terricoli”. Lo stesso Sammaciccia sarebbe stato costretto a pagare di tasca propria ingenti somme
di denaro per l’acquisto di materiali occorrenti agli alieni buoni per la loro difesa.
Sono convinto che quando il libro CONTATTISMI DI MASSA sarà conosciuto (credo molto presto) dai
mas media si verificherà sicuramente un assalto di giornalisti che cercheranno di intervistare l’Autore,
stimato docente universitario conosciuto non solo in Abruzzo, per aver esaminato migliaia di studenti di
almeno due generazioni, ma anche in Italia e all’estero dove ha operato per anni nel settore delle
telecomunicazioni.
Francamente devo dire che, per quello che può valere il mio parere, il libro mi sembra una nuova idea per
un romanzo anche se la trama è piuttosto prevedibile. Breccia ha creduto al racconto del suo amico. Ha
voluto rispettare la sua volontà di pubblicare la storia di AMICIZIA. Egli è stato un sincero amico di Bruno
Sammaciccia fino all’ultimo e ha sposato senza riserve le tesi degli AMICI. Egli stesso fu coinvolto, anche
se in maniera marginale, nella incredibile “Guerra stellare” ante litteram (la storia inizia nel 1956). Infatti
difende decisamente la condotta dello psicologo scrittore bersaglio delle malignità che sono circolate circa
la sua condotta e i suoi presunti reati commessi a danno di alcuni pescaresi, definiti da Breccia “miseri
individui”.
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AI CONFINI DELLA REALTA’ ***La leggenda degli “alieni pescaresi”*** (Seconda puntata)
del 12/03/2007
di Romano Di Bernardo - http://www.pescaraonline.net/
http://www.pescaraonline.net/scheda_osservatorio.asp?sk=176
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Il Diploma d’Onore assegnatomi dal Centro Ufologico Nazionale
con il quale si riconosce a Romano Di Bernardo “IL POSITIVO
IMPEGNO PERSONALE NELLA VALORIZZAZIONE DELLE
TEMATICHE RIFERITE ALL’UFOLOGIA E AI FENOMENI
CONNESSI”
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Ho letto con interesse su UFO Notiziario l’articolo “GHIBAUDI: Una precisazione” di Roberto Pinotti
dove, tra l’altro si afferma :“…Di Bernardo è e resta un serio professionista che ha avuto il grande merito
di aver affrontato in positivo l’Ondata del 1978 in Adriatico…”. Questo riconoscimento del Presidente del
CUN riassunto, per altro, da un diploma d’onore firmato proprio dall’amico Roberto e consegnatomi dal
responsabile CUN in Abruzzo D’Alfonso, non può esimermi dal raccontare alcuni fatti legati in un modo o
nell’altro all’uscita del libro di Stefano Breccia “CONTATTISMI DI MASSA”.
Proprio perché ho trattato la materia ufologica con equilibrio, anche se da semplice“manovale osservatore
ufologo”, oggi mi sento in dovere, a distanza di tanti anni dall’ondata del 1978 e dai fatti descritti dal libro
in questione, di intervenire per criticare l’intera “operazione amcizia” che rischia di distruggere la credibilità
di quanti hanno investigato seriamente sul mistero dei dischi volanti.
A questo punto le foto di Ghibaudi del 1961 sulla “Settimana Incom” sono ben poca cosa di fronte agli
scenari degli alieni W56 e CRT infiltrati sotto le nostre città e i nostri mari. Per me la foto (una sola) è di un
modellino ripreso a pochi centimetri dal suolo. Anche un bambino, osservando lo scenario di fondo, se ne
accorge. Poi, come dice Pinotti stesso nella prefazione del libro di Breccia, .”..Chiunque è libero di credere
quello che vuole. E chiaramente questo è un problema non nostro, a riguardo del quale ognuno troverà
una sua risposta, giusta o sbagliata che sia”. Ognuno è libero di credere quello che vuole, d’accordo, ma quando aderii al C.U.N. io notai che i
“contattisti”, quelli che andavano in televisione a raccontare di essere stati rapiti dagli alieni, venivano da
noi del CUN considerati con la dovuta prudenza e i cialtroni erano messi al bando proprio perché il C.U.N.
era riuscito ad accreditarsi come un punto di riferimento serio nel rapporto con i media e con le autorità. E
proprio in virtù di tale immagine positiva io partecipai alle indagini come osservatore del C.U.N.
sull’affondamento della barca dei fratelli De Fulgensiis spesso in collaborazione con i militari e con la
Capitaneria di Porto.
Nel 1961 perciò vedevo Roberto Pinotti ed alcuni altri seri studiosi di ufologia molto distanti dai venditori
di storielle e di fandonie su uomini verdi e su viaggi spaziali verso lontanissimi pianeti a bordo di astronavi
aliene. Tra gli uni e gli altri c’era un solco profondo e le apparizioni in TV del presidente del C.U.N. erano
sempre improntate ad una linea concreta di studio del fenomeno UFO attraverso testimonianze probabili e
reperti visivi verificabili attraverso approfondite analisi di laboratorio.
Detto questo all’uscita in libreria di “CONTATTISMI DI MASSA” mi sono letteralmente precipitato a
prenotarlo perché volevo rendermi conto se il libro di Breccia raccontasse veramente la storia che lo stesso
Autore ci aveva anticipato nel corso di una riunione con i ragazzi di UFOBSERVER a cui fui anch’io
invitato.
Quando il buon Stefano cominciò a descrivere alcuni particolari degli eventi di “AMICIZIA” gli dissi
sinceramente che non credevo al racconto che gli aveva fatto il defunto Bruno Sammaciccia . Gli dissi
anche che avevo avuto modo di conoscerlo come studioso di scienze esoteriche e autore di libri sacri proprio
qualche anno prima dell’ondata del 1978 e cioè nel periodo “caldo” della sua attività di “rappresentante”
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sulla Terra dei W56.
Purtroppo il libro andava molto più in là delle anticipazioni di Breccia e poi conteneva la prefazione di
Roberto Pinotti.
In due notti divorai il volume e sottolineai i passi più interessanti tralasciando le formule matematiche.
Quando l’Autore inizia a descrivere la storia di AMICIZIA traccia anche un profilo di Bruno Sammaciccia e
accenna alla sua condotta irreprensibile e al fatto che “ Addirittura è stato denunciato, ed ha subito un
processo per presunta circonvenzione di incapace (da parte di miseri individui che avevano attribuito a
Bruno la colpa di essere stati diseredati da un loro facoltoso parente ); inutile dire che Bruno è stato assolto
con formula piena…”
Da ciò si deduce che storia di AMICIZIA raccolta da Breccia, amico di Sammaciccia, è credibile perché
proviene da una persona onesta e quindi credibile. E il lettore deduce anche che la prefazione di Pinotti è in
linea con la tesi dell’Autore e quindi che il presidente del C.U.N. crede alla sua narrazione. Ma è sufficiente
tutto ciò a mettere in gioco la reputazione di uno studioso serio e di una Associazione come il CUN
presentando una bella leggenda come storia vera?
Una cosa però è certa: conoscendo sia Breccia che Pinotti sono certo che hanno creduto alla storia di
Sammaciccia e quindi sono sicuramente in buona fede.
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Illustrerò nella prossima puntata alcuni curiosi e inediti fatti della vita pescarese di quegli anni che si
ricollegano alla storia degli alieni di cui Sammaciccia era “fiduciario”. -------
La foto si riferisce alla mia intervista (UFO NOTIZIARIO del 1979) al giornalista spagnolo Jpsé Maria
Alegre venuto da Barcellona ad indagare sulla ondata di avvistamenti dell’autunno 1978.
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AI CONFINI DELLA REALTA’ ***La leggenda degli “alieni pescaresi”*** (terza puntata)
del 06/05/2007
di Romano Di Bernardo - http://www.pescaraonline.net/
http://www.pescaraonline.net/scheda_cultura.asp?sk=654
Non sono abituato a pensare in termini di “dietrologia”,
perdonatemi il termine, ma mi ha fatto riflettere la domanda che si
è posta un amico che segue le vicende della ufologia da almeno 10
anni riferendosi alla pubblicazione del libro di Stefano Breccia
CONTATTISMI DI MASSA: “…Cosa li ha mossi a divulgare ora
una storia del genere (già discutibile di suo), poggiandola su
menzogne e vere e proprie calunnie, quando magari alla base della
storia dei W56 qualcosa di veritiero potrebbe pur esserci?”.
Francamente non saprei cosa rispondere perché da anni conosco e
seguo l’attività di Roberto Pinotti e sono certo che la sua
partecipazione all’operazione BRECCIA si è basata sulla
credibilità dello stesso emerito Docente che ha pubblicato la storia
di AMICIZIA convinto dell’assoluta buona fede del defunto Bruno
Sammaciccia.
Iniziando la narrazione di questa terza parte sulla leggenda degli
“alieni pescaresi”, onde evitare malintesi, voglio però esprimere con estrema chiarezza la motivazione alla
base di questi miei scritti a beneficio di chi si trovasse a leggere queste note e non mi conoscesse.
Secondo l’amico Roberto Pinotti io sarei un “….serio professionista che ha avuto il grande merito di aver
affrontato in positivo l’Ondata del 1978 in Adriatico” . Non posso che ringraziare il Presidente del CUN per
questo pubblico riconoscimento ma ci tengo a chiarire, se il sostantivo professionista si riferisse alla mia
attività giornalistica, che NON SONO UN GIORNALISTA PROFESSIONISTA anche se in gioventù ho
avuto l’occasione di lavorare per circa 4 anni nella redazione pescarese di un quotidiano romano (senza
contratto), ho riempito tante pagine di riviste e ho pubblicato diversi libri.
Fatta questa doverosa precisazione che, suppongo, poco, interessi alla maggior parte di quel ristretto gruppo
di amici che frequentano questo Portale amatoriale, gestito, per altro senza fini di lucro totalmente a mie
spese, voglio anche sottolineare che la mia passata attività nel CUN resta una piacevole parentesi della mia
vita in compagnia di amici.
Passiamo ora alla motivazione alla base di questi miei scritti. Già ho avuto modo nelle puntate precedenti di
spiegare che mi sta troppo a cuore la materia ufologia seria per accettare il contenuto del libro
CONTATTISMI DI MASSA per la parte che si riferisce ai W56 e ai CRT. Ma ciò giustificherebbe fino ad
un certo punto questi miei interventi se l’Autore, nel trattare la parte che più mi ha colpito, come pescarese e
come “manovale della ufologia”, mi riferisco ovviamente al capitolo riguardante l’AMICIZIA, avesse
narrato i fatti accaduti realmente e avesse descritto i personaggi storici, i protagonisti, coinvolti in questa
vicenda, supportato da un minimo di documentazione.
In altri termini, nel racconto “AMICIZIA”, per affermare una presunzione di assoluta credibilità del
Sammaciccia, si descrive lo stesso come persona irreprensibile, al di sopra di ogni sospetto, autore di libri
sacri, devoto di S. Francesco, benefattore ripagato con l’ingratitudine di “miseri individui” che lo hanno
denunciato.
Breccia, per rendere maggiormente credibile il protagonista afferma che fu assolto “con formula piena” e
poi ci informa sulle pubblicazioni religiose del fiduciario in Italia della dei W56 e sulle sue relazioni con alti
prelati e generali. Non si è però informato sulle “misere” vicende giudiziarie dalle quali Sammaciccia non
uscì affatto “assolto con formula piena” ed evitò il peggio soltanto perché i reati, in appello, furono prescritti
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nella forma che spiegherò più avanti.
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Penso che Stefano Breccia, come scrissi nella puntata precedente, sia in buona fede; cioè ha creduto alla
storia del suo amico Sammaciccia e l’ha pubblicata. Ha peccato comunque di leggerezza. Si è preoccupato
soprattutto di descriverlo come persona credibile liquidando in poche righe il fatto che fu denunciato da
persone, definite dall’Autore “miseri individui”, insieme alla moglie e a Giancarlo De Carlo. Vediamo cosa
viene fuori dalla lettura della documentazione giudiziaria:
“…Sentenza nei confronti di Sammaciccia Bruno, …M. R., De Carlo Giancarlo…liberi - contumaci
imputati del reato di cui agli articoli 110, 640 e 61 n. 5 e 7 c.p. perché -in concorso tra loro il
Sammaciccia e la moglie M.R. prospettando capacità taumaturgiche e sovrannaturali, il De Carlo
ponendosi come intermediario, – continua il documento - con artifici e raggiri consistiti nel paventare
a C. G. e B. M., pericoli di vita e per mali incurabili, profittando dello stato di depressione psicofisica
dei C., inducevano in errore quest’ultimo (al quale inoltre prospettavano investimenti remunerativi di
denaro) sicché lo stesso C. consegnava al Sammaciccia la complessiva somma di L. 624.000.000 a
mezzo assegni bancari tratti sul c/c n. (omissis) del (omissis) intestati anche a persone diverse.
Con effetto di ingiusto ingente profitto per gli imputati e conseguente danno per il C. di rilevante
gravità.”
In Pescara e Montesilvano tra l’ottobre 1991 ed il marzo 1992
Questa dunque è l’imputazione che portò, nel 1997 alla condanna, in primo grado, dei tre imputati che, sempre secondo il libro pubblicato da Stefano Breccia, sarebbero stati poi assolti con formula
piena, suppongo volesse dire in appello.
Ma andiamo con ordine.
Dalla sentenza della Pretura Circondariale di Pescara : (art. 544 e segg., 549 c.p.p.) “… IL Pretore, visti gli artt.533 e 535 c.p.p. dichiara Sammaciccia Bruno, M.R. e De Carlo Giancarlo
colpevoli del reato loro ascritto in concorso di attenuanti generiche, su queste ritenute prevalenti le
contestate aggravanti e condanna ciascuno alla pena di anni due e mesi sei di reclusione e L. 1.500.000
di multa, oltre che al pagamento delle spese processuali.
Visti gli artt. 538 e segg. C.p.p. condanna i medesimi Sammaciccia Bruno, M.R. e De carlo Giancarlo
al risarcimento in solido delle costituite parti civili C. G. e B. M., alle quali assegna intanto una
provvisionale provvisoriamente esecutiva di L. 624.000.000, nonché a rifondere a queste le spese del
giudizio, che liquida, quanto al C., in complessive L. 2.551.000, di cui L. 2.525.000 per onorario
d’avvocato, oltre IVA e CAP e, quanto alla B. in complessive L. 1.842.000, di cui L. 1.790.000 per
onorario d’avvocato, oltre IVA e CAP.
Pescara, 5-12-1997
Gli imputati ricorrono in appello e in
data 11 ottobre 2002 “…La Corte d’Appello in parziale riforma dichiara, ritenuta l’equivalenza tra
attenuanti ed aggravanti, n. l. p. per prescrizione….SENTENZA IRREVOCABILE 28/12/2002”.
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Ora non mi pare proprio che la parte civile del processo (rappresentata dall’Avv. Leonardo Lotteria) fosse
costituita da “miseri individui” come si afferma su CONTATTISMI DI MASSA. A me suona come una
affermazione non documentata che getta un’ombra di legittimo dubbio sul contenuto dell’intera
pubblicazione che pure offre aspetti interessanti e intricanti. Dai documenti che Breccia sicuramente non ha
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avuto modo di conoscere risulta che Sammaciccia, nell’evento della denuncia di cui si parla a pagina 180
non si comportò con “…la nobiltà spirituale esibita in ogni momento dai suoi interlocutori…”. . E gli eventi
giudiziari di cui parla l’emerito Docente si ricollegano direttamente alla leggenda degli extraterrestri che
avrebbero invaso l’Abruzzo e il mondo e che avevano scelto come loro rappresentante il “guaritore “ di
Montesilvano.
Non si tratta di una disavventura giudiziaria qualsiasi di cui né io, e, suppongo, né i lettori del Volume
avrebbero tenuto conto, ma di un episodio che l’Autore ha pubblicato addirittura invertendo i ruoli degli
attori e facendo apparire Sammaciccia come vittima. Breccia ha riportato alla ribalta con il suo libro una
notizia falsa sull’esito di un processo che a suo tempo fu molto seguito dalla stampa abruzzese .
Roberto Pinotti , abituato com’è a documentare tutto ciò che pubblica, era a conoscenza dell’esito del
processo ? Io lo escludo e ci metto pure la mano sul fuoco. E allora?
Allora io mi chiedo perché Stefano Breccia, abruzzese, conoscente di Sammaciccia, non si è documentato
prima di presentare lo scrittore di libri sacri, pranoterapeuta , ecc. come una persona al di sopra di ogni
sospetto ? Perché ha riportato solo giudizi osannanti come quello scritto dal P. Passionista Enrico Sammarco
che lo descrive come “ ….l’aquila che tocca altezze vertiginose, il Maestro sicuro di sé, per cui a volte, pur
nella serenità di intesa, richiede una certa tensione per stargli dietro. Quando il Marhaba scrive nel suo
prezioso volume per esprimere il pensiero, del resto assolutamente cristallino, del nostro comune amico e
Maestro, coincide con il mio pensiero in pieno.”
I “miseri individui” che ricorsero alla magistratura erano due anziani coniugi, una coppia mite di persone
oneste che fu indotta, con abili artifizi, a dilapidare un patrimonio da persone che la stessa sentenza descrive
in maniera non certo in linea con il profilo tracciato da Breccia.
E’ vero che la morte cancella tutto. Ma se Breccia non avesse ecceduto nel ribaltare la pizza suppongo che a
nessuno sarebbe venuto in mente di rivangare il passato. Io sarei stato il primo a stendere un velo di pietoso
silenzio sulla memoria del rappresentate degli alieni. Detto questo, però, credo sia doveroso anche rispettare
la memoria di due anziane persone che si rivolsero alla magistratura dopo aver messo nelle mani degli
imputati 624 milioni delle vecchie lire, un vero e proprio patrimonio, convinti di essere affetti da una grave
patologia che poteva essere curata efficacemente solo da un medico extraterrestre amico di Bruno
Sammaciccia.
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AI CONFINI DELLA REALTA’ ***LA SINDROME DEL CONTATTISTA di Roberto Pinotti e la
leggenda degli ALIENI pescaresi secondo il libro CONTATTISMI DI MASSA di Stefano Breccia***
del 17/07/2007
di Romano Di Bernardo - http://www.pescaraonline.net/
http://www.pescaraonline.net/scheda_osservatorio.asp?sk=194
Premesso che: questo PORTALE amatoriale non è specializzato in
UFOLOGIA;
che il suo ideatore, ovvero il sottoscritto Romano Di Bernardo, si trovò
coinvolto, come osservatore, nella ondata di avvistamenti UFO degli anni
1978/79 in Adriatico; che in quella occasione scrissi diversi articoli su
giornali e riviste (tra cui quella ufficiale del Centro Ufologico Nazionale)
cercando sempre di attenermi ai fatti senza dar credito ai CONTATTISTI
(per intenderci quelli che affermano di essere i prediletti scelti dagli Alieni
per comunicare con i popoli della Terra), CERCHERO’di spiegare , sperando di non annoiare troppo gli
amici che mi leggono, il perché da qualche tempo mi ritrovo ai primi posti sui motori di ricerca associato
spesso all’argomento “AMICIZIA”, tema principale del libro CONTATTISMI DI MASSA scritto dall’Ing.
Stefano Breccia.
Al primo impatto con questo libro, conoscendo la serietà dell’Autore, ebbi la sensazione di trovarmi di
fronte ad un colossale scherzo: Alieni che circolano tra noi e che vivono anche accoppiandosi con gli
UMANI (l’Autore usa il termine “TERRICOLI”), una colossale base costruita dagli extraterrestri sotto
l’Adriatico a cui si accede attraverso un distributore di carburante, un visitatore alto 3 (tre) metri, un certo
DIMPIETRO, che gira su una vettura tra l’Abruzzo e le Marche e passeggia sulla spiaggia di Pescara
insieme agli AMICI terricoli ed ad un altro alieno alto meno di un metro senza attirare l’attenzione della
gente, una guerra all’ultimo sangue che oppone il gruppo degli alieni BUONI, chiamati dall’Autore “W56”
ad una specie di NAZISTI, i “CTR”, provenienti dallo stesso pianeta del DIMPIETRO, insomma un
coacervo di personaggi e di eventi che sembrano usciti da una mediocre letteratura fantascientifica dove, tra
l’altro, non manca il TELETRASPORTO ed altri consumati temi abbondantemente diffusi sia attraverso
libri che popolari serie televisive. Tali eventi si sarebbero, anzi si SONO verificati, secondo l’Autore, dagli
anni ’50 del secolo scorso, fino agli anni ’90, quando gli alieni buoni e cioè quelli che nel libro sono
identificati come “gli AMICI”, sarebbero stati sconfitti e letteralmente massacrati dai CTR
Questa “tragedia” avrebbe coinvolto (continuo ad usare il condizionale per abitudine) il principale
CONTATTISTA e leader di un nutrito gruppo di terricoli, il Sig. Bruno Sammaciccia, che dettò la storia a
Breccia prima di passare a miglior vita e che subito dopo la fuga dei pochi w56 scampati alla carneficina, fu
costretto anche a vendere una principesca villa con annesso osservatorio astronomico. Questa circostanza
coinciderebbe, più o meno, con le sue “terrestri”disavventure giudiziarie.
Fu allora che decisi di commentare su questo Portale l’uscita del volume criticando la mancanza di un sia
pur minimo elemento di prova che potesse supportare le “sensazionali” rivelazioni in esso contenuti e
lamentando il comportamento di Stefanio Breccia che, pur conoscendo i trascorsi giudiziari del
CONTATTISTA Bruno Sammaciccia, si era permesso di definire “MISERI INDIVIDUI” due anziani
coniugi ai quali lo stesso contattista aveva spillato la ragguardevole somma (tutto il loro patrimonio) di oltre
600 milioni del vecchio conio, per guarire uno di loro da una grave malattia attraverso l’intervento
straordinario di uno medico scienziato extraterrestre.
Ora Roberto Pinotti tira fuori la SINDROME DEL CONTATTISTA per giustificare Sammaciccia ma anche
per prendere le distanze dal “MAGO” su cui si basa l’ossatura del libro CONTATTISMI DI MASSA…. ma
leggete cosa scrive al riguardo.
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"Tale "sindrome", infatti, esprime concettualmente il comportamento seguito da un uomo che, al centro di
una esperienza di contattismo, finisce con il constatare la fine di quest'ultima con la dipartita degli alieni di
turno. ……
Ma cosa c'entra tutto questo con "Amicizia" e Bruno Sammaciccia? C'entra, eccome. Infatti, come abbiamo
non certo a caso scritto su queste pagine e nell'introduzione a CONTATTISMI DI MASSA, eravamo e
siamo ben al corrente delle "screditanti azioni legali" che hanno interessato il compianto Sammaciccia e che
certi scettici hanno oggi creduto di "scoprire" e di dover strombazzare come fossero uno scoop e la chiave di
volta di tutto. L'interessato - come ha a suo tempo riferito la stampa in vari articoli da sempre in nostro
possesso - ha in effetti subìto nel 1997 una condanna penale per truffa ai danni di una anziana coppia che gli
si sarebbe affidata per essere "curata" dagli "extraterrestri" e ai quali egli avrebbe verosimilmente estorto
forti somme di denaro. Si tenga comunque presente che l'ambiente di "Amicizia" era altresì caratterizzato
anche da "cure" e "guarigioni" di presunta matrice extraterrestre che avrebbero direttamente interessato, e in
positivo, alcuni componenti il gruppo. Cosa concludere, dunque? Ci troviamo di fronte ad un contattista
genuino ("scaricato" o meno poca importa) dai presunti presumibili poteri taumaturgici di un "Mago" alla
Rol che potrebbe anche avere fallito "in corso d'opera" o di un semplice seppur carismatico ciarlatano
puramente mosso dal dolo?
Se dobbiamo fidarci della Magistratura italiana, va da sè che erga omnes, in base ad una sentenza in
giudicato, dovrebbe valere la seconda ipotesi. Tutto chiaro, insomma?"
Certo Dottor Pinotti tutto chiaro, anzi CHIARISSIMO
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AI CONFINI DELLA REALTA’ ***“CONTATTISMI DI MASSA”: DURO COLPO PER CHI VEDE
LA UFOLOGIA CON GLI OCCHI DELLO STUDIOSO “NORMALE”***
del 22/07/2007
di Romano Di Bernardo - http://www.pescaraonline.net/
http://www.pescaraonline.net/scheda_cultura.asp?sk=691
Leggo e rileggo i passi più significativi del il libro di Stefano Breccia
“CONTATTISMI DI MASSA” e sempre più mi appare evidente il punto di
rottura che il Volume rappresenta rispetto alla ufologia storica, quella per
intenderci, che inizia dai primi avvistamenti america degli anni ’40 del secolo
scorso.
Ho già scritto più volte e lo ripeto a costo di sembrare noioso che io sono
convinto dell’esistenza degli O.V.N.I. perché li ho visti insieme a migliaia di
altre persone quando giovanissimo (festa patronale di S.Cetteo del 1959 )
assistetti al passaggio di un UFO sulla mia città e anche per aver seguito molto
da vicino gli episodi di avvistamenti ed incontri piuttosto ravvicinati con
oggetti non identificati di persone al di sopra di ogni sospetto durante l’ondata
di eventi ufologici in Adriatico degli anni 1978/79.
Perché ritengo che il libro di Breccia è una rottura con la storia del fenomeno
studiato con metodo scientifico ?
Senza sprecare fiumi di parole come fanno i veri esperti (o ritenuti ancora tali
da molti che la pensano come me nonostante il loro recente incomprensibile
comportamento) cercherò di spiegarmi in maniera lineare per farmi capire da
tutti.
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Prima che il libro in questione fosse pubblicato c’era una divisione netta tra coloro, appassionati di ufologia
seria, che ritenevano inverosimili gli episodi che contattisti di turno andavano a raccontare in TV al solo
scopo di mettersi in mostra e incassare qualche soldino (individui che il Centro Ufologico Nazionale
giustamente qualificava, più o meno come testimoni inattendibili) e una grande massa di “creduloni” senza
se e senza ma, ai quali potevi raccontare e far credere tutto ciò che volevi sugli extraterrestri.
Ora, attraverso il suo libro Stefano Breccia, con la benedizione di Roberto Pinotti e del C.U.N., mette
insieme in 421 pagine un coacervo di episodi ridicoli con eventi storicamente inconfutabili e documentati da
fonti autorevoli. Qual è il risultato?
Lasciamo perdere, per carità, la SINDROME DEL CONTATTISTA e il povero Bruno Sammaciccia ormai
passato a miglior vita, il nocciolo del problema e il nodo di tutta la vicenda è nelle mani di chi ha scritto e
pubblicato il libro CONTATTISMI DI MASSA che in sostanza ribalta la posizione del C.U.N. nei confronti
di quelle persone ritenute solo poco tempo fa individui non credibili e discreditanti per chi studiava e studia
la materia ufologica con serietà e onestà intellettuale.
Molti a questo punto si sono chiesti, si chiedono e tanti altri se lo chiederanno in futuro, perché Breccia con
la prefazione di Pinotti, ha pubblicato il Volume?
Volendo fare della dietrologia a buon mercato si potrebbero ipotizzare molte motivazioni. Tutto, però,
sembra chiaro sulla determinazione di Pinotti stesso se si riflette su un passo della sua prefazione al libro
quando svela (pag 24 –prefazione) che nel 1976 si incontrò con una probabile ambasciatrice ( o portavoce)
degli Alieni , una bella e giovane donna “…venuta a trovarmi per trasmettermi a bella posta un diretto
messaggio dei Visitatori che la usavano come tramite. La donna mi ammonì a tornare sulla mia intima
decisione (ad un decennio dalla sua costituzione) di farmi da parte all’interno del CUN per ragioni
familiari e professionali affermando che invece “non potevo non assumermi le mie responsabilità” e che
il mio apporto alla “causa ufologica” …..e precisò che a dispetto di difficoltà di vario tipo era comunque
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necessario andare avanti sereno in base ad un certo programma che mi fu illustrato: guarda caso, del
tutto coerente con il quadro delineato da Perego in rapporto all’”Amicizia”. Cosa che in fondo chi scrive
ha poi in pratica fatto e sta ancora facendo, indipendentemente da tale episodio e dai suoi risvolti. Non
mi si parli di coincidenze…” Io non mi sarei mai aspettato che lo stesso Pinotti fosse stato contattato da una giovane e bella Aliena come
tanti altri contattasti maltrattati dal Presidente del CUN Ciò dimostra che il libro CONTATTISMI DI
MASSA ribalta effettivamente la situazione e crea la rottura che citavo all’inizio di questa nota.
Ci sarebbe ancora tanto da dire su questa pubblicazione ed io credo di avere tutto il diritto di commentarla
nel rispetto delle opinioni altrui e senza assumere la veste di “esperto” e di addetto ai lavori. Ci sono tanti
appassionati di ufologia SERIA ai quali mi rivolgo e dai quali ricevo apprezzamenti per la mia modesta
“campagna” in favore della realtà del fenomeno“dischi volanti”.
Voglio concludere questa chiacchierata rivolgendomi agli amici che si scandalizzano (ci sono anche questi
tra i miei pochi lettori) del fatto che io, scrivendo queste note di dissenso sulla pubblicazione di Breccia,
starei discreditando il CUN e che, così facendo, sto buttando via “ il bambino insieme all’acqua sporca“.
Mi rendo conto che per certi amici criticare Stefano Breccia e Roberto Pinotti Può equivalere ad un “reato di
lesa maestà” ma tutti quelli che mi conoscono sanno anche che ho cercato sempre di essere coerente e che in
nessun caso ho demonizzato chi non la pensasse come me. Ciò, dovrebbero ricordarlo e possono
testimoniarlo ( non ne dubito) soprattutto i “ragazzi” insieme ai quali ho fondato UFOBSERVER.
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AI CONFINI DELLA REALTA’ ***ANCORA SULLA LEGGENDA DEGLI ALIENI PESCARESI
IN MEZZO A NOI BRECCIA E PINOTTI COME ORSON WELLES?***
Il famoso attore si scusò per il panico provocato tra i radioascoltatori dopo la storica trasmissione
sull’invasione degli extraterrestri.
del 10/08/2007
di Romano Di Bernardo - http://www.pescaraonline.net/
http://www.pescaraonline.net/scheda_osservatorio.asp?sk=198
Continuo a leggere e rileggere il capitolo “AMICIZIA” del libro
CONTATTISMI DI MASSA che, per fortuna, a differenza dello
storico “scherzo” di Orson Welles, non ha gettato il panico tra la
gente e, siccome non sono ancora convinto che Breccia e Pinotti
volessero farci credere che i W56 e i CTR non siano frutto della
fantasia del defunto Bruno Sammaciccia, mi attendo, da un
momento all’altro un articolo o una conferenza stampa
dell’Autore e del C.U.N. (Centro Ufologico Nazionale) che ha
avallato l’Opera, per dire a quanti hanno letto il Volume che si è
trattato di uno scherzo colossale oppure di una intelligente
provocazione per sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni
a dedicare più attenzione allo studio del fenomeno ufologico.
Ma temo che dopo le acrobazie dialettiche e le migliaia di parole spese da Roberto Pinotti per spiegarci la
SINDROME DEL CONTATTISTA e le varie motivazioni a difesa del radicale cambiamento di opinione
sui vari contattisti, anche una clamorosa “marcia indietro” sarebbe ormai una operazione tardiva per
riportare il C.U.N. dentro il suo ambito storico di una Associazione punto di riferimento per chi credeva e
ancora crede nella esistenza del fenomeno ufologico.
A pag. 415 del libro CONTATTISMI DI MASSA (per gli amici che non hanno letto il libro) c’è la foto a
colori di un extraterrestre con la seguente didascalia: “Visto che se ne è tanto parlato, uno dei W56, ripreso
nel giardino della villa di Bruno”. Si tratta di un giovanottone altissimo in pantaloncini. Allora, chi è questo
Tizio ritratto nella foto, come si chiama, è una prova del ruolo avuto da Sammaciccia nell’affare AMICIZIA
oppure si tratta di un ignaro “terricolo”, forse un giocatore di basket o di volley capitato a Montesilvano per
caso?
Il Dottor Pinotti, presidente del CUN., come ha potuto cambiare radicalmente idea su certi
personaggi del “sottobosco ufologico in bilico fra plagio, follia e malafede da un lato; dabbenaggine,
cieca fiducia ed estrema disponibilità dall’altro…” ? Infatti questa citazione riguarda la pagina 255 del
libro di Pinotti “UFO SCACCHIERA ITALIA Oscar Mondatori uscito nel 1992 e ristampato in ben 6
edizioni (ultima del 1999).
Quel libro, in sintesi, portava il CUN al centro della ufologia italiana e costituiva una prova certa che
Roberto Pinotti, ricercatore credibile, fosse distante mille miglia dalle già note (a lui e a pochi altri)
fantascientifiche e deliranti storie di AMICIZIA.
Rubo la frase scritta da un amico su internet: ”Ma una logica a tutta questa superficialità ci deve pur
essere….”
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dalla pag 255 del libro di Pinotti
UFO SCACCHIERA ITALIA
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UFO - fantasie e verità http://ufotraveroefalso.blogspot.com/
http://www.pescaraonline.net/
Sunday, February 21, 2010
U.F.O. TRA LEGGENDA E REALTA’ ***CONTATTISMI DI MASSA E’ SALITO ALLA
RIBALTA CON “VOYAGER”***
Come una leggenda può essere accostata allo studio del fenomeno ufologico ***Perché Breccia
non è stato invitato alla trasmissione?
Il 21 febbraio 2007, esattamente 3 anni fa, commentando l’uscita del libro CONTATTISMI DI
MASSA di Stefano Breccia scrivevo su questo mio sito: “Sono convinto che quando il libro
CONTATTISMI DI MASSA sarà conosciuto (credo molto presto) dai mass media si verificherà
sicuramente un assalto di giornalisti che cercheranno di intervistare l’Autore, stimato docente
universitario conosciuto non solo in Abruzzo, per aver esaminato migliaia di studenti di almeno due
generazioni, ma anche in Italia e all’estero dove ha operato per anni nel settore delle
telecomunicazioni. Francamente devo dire che, per quello che può valere il mio parere, il libro mi
sembra una nuova idea per un romanzo anche se la trama è piuttosto prevedibile. Breccia ha creduto
al racconto del suo amico. Ha voluto rispettare la sua volontà di pubblicare la storia di AMICIZIA.
Egli è stato un sincero amico di Bruno Sammaciccia fino all’ultimo e ha sposato senza riserve le
tesi degli AMICI. Egli stesso fu coinvolto, anche se in maniera marginale, nella incredibile “Guerra
stellare” ante litteram (la storia inizia nel 1956). Infatti difende decisamente la condotta dello
psicologo scrittore bersaglio delle malignità che sono circolate circa la sua condotta e i suoi presunti
reati commessi a danno di alcuni pescaresi, definiti da Breccia miseri individui”.
Ebbene, dopo tre anni dalla sua pubblicazione, il libro è salito alla ribalta internazionale con
VOYAGER, una delle trasmissioni della RAI più seguite in prima serata, dove è andata in onda
anche una parte delle mie interviste rilasciate a Piergiorgio Caria. E ancora una volta il territorio
pescarese è diventato una sorta di area 51 dell’ufologia mondiale. E come ne esce lo stesso Autore
del libro che tratta di Amicizia? Andando poi a curiosare su youtube scopro che lo stesso Caria ha
compiuto una vera e propria promozione della storia di AMICIZIA raccontata da Breccia sul suo
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2
libro. Infatti ci sono almeno tre interviste del giornalista messicano Jaime Maussan. Una, in
particolare, potrebbe essere considerato un vero e proprio scoop (almeno nelle intenzioni di Caria)
poiché riporta il colloquio, in lingua inglese, con Breccia che rivela al giornalista di essere entrato
in una astronave aliena. Gli amici che frequentano questo sito ricorderanno la mia critica a
Roberto Pinotti per aver “sdoganato” la storia di AMICIZIA con una sua dotta presentazione nella
ambigua versione di “chi ci vuole credere ci creda”. Alla puntata di VOYAGER c’era anche lui,
Pinotti, considerato il massimo esponente italiano della materia, insieme ad altri personaggi più o
meno noti per le loro testimonianze sui contatti con gli extraterrestri e, nonostante l’abilità di
equilibrista mediatico di Roberto Giacobbo, la materia ufologica è rimasta nell’immaginario degli
spettatori comuni come il solito pastone di avvenimenti dove i casi di avvistamenti seri non
spiegabili si mischiano a filmati fasulli presentati come eccezionali. E Pescara è considerata da
molti appassionati il vertice di una specie di triangolo dell’Adriatico per gli avvenimenti del 1978
(caso famoso della motovedetta 2018) con una leggenda pregressa che inizia dall’ambasciatore
Perego e prosegue con i W56. Ma ritorno a chiedermi perché Breccia non ha partecipato alla
trasmissione? E perché Giacobbo si è accontentato di quelle testimonianze ricostruite da Caria, sia
pure con abilità, ma che fanno dubitare fortemente per la loro autenticità? Ma la storia non finisce
qui perché già si nota sul web molto rumore e pare che l’Ing. Stefano Breccia è stato tentato di
denunciare la RAI “Qualche sospetto mi è venuto l’indomani, quando degli amici mi hanno
consigliato di denunciare la RAI; grazie al gestore di questo sito ho avuto modo di vedere la parte di
trasmissione relativa ad Amicizia ed al caso Urzi, e la tentazione di seguire quel consiglio è stata
forte. (http://www.spazioevita.com/Voyager150210/4Voyager20100215.asp)
Questa volta chissà se Pinotti darà ragione a Breccia o se la caverà con la sua consueta abilità
dialettica per far quadrare il cerchio. Non è lui che ha sponsorizzato sia Amicizia che altre presunte
leggende aliene divulgate da personaggi che in altri tempi si guardava bene dal frequentare?
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Il fenomeno UFO tra fantasia e realtà *** INTERVISTA ALL'ING. BRECCIA DEL
GIORNALISTA MESSICANO JAIME MAUSSAN
Il giorno dopo la mia apparizione nello speciale UFO trasmesso nel programma Voyager di
Giacobbo, mi sono arrivati messaggi da parte di parenti e amici che mi avevano visto in TV. Avrei
dovuto rallegrarmi per quel tanto di vanità che ognuno conserva nel fondo dell’anima, invece ho
reagito diversamente. Ho pensato che, come spesso accade quando si parla di UFO, a prescindere
dalla indiscussa professionalità del conduttore della trasmissione, lo speciale era un calderone con
dentro verità e fantasie. Lo spettatore comune ne esce disorientato perché la testimonianza del
fotografo dell’abbaino di MILANO portato da Caria viene considerata alla stessa stregua di quella
dell’ammiraglio Piero Gallerano e della mie inchieste svolte in occasione dell’ondata di
avvistamenti del 1978. Dietro segnalazione di un caro amico vado poi a spulciare su Youtube e che
ti trovo? Una serie di interviste sul libro “Cantattismi di massa” di Stefano Breccia. Come è facile
notare il regista della situazione è stato Piergiorgio Caria lo stesso giornalista che venne lo scorso
anno ad intervistarmi nel mio studio accompagnato da Fabio Di Rado al quale avevo in sostanza
ripetuto quello che già era stato detto nella prima trasmissione intitolata “Attacco alla Terra”.
Voglio precisare che la mia critica deve essere intesa come contributo alla discussione
sull’argomento ufologico. Come sanno gli amici che mi onorano di frequentare questo sito non
credo alle rivelazioni del povero Sammaciccia pubblicate da Breccia sui W56 e sulla storia di
“Amicizia”. Non ci credo per vari motivi che riguardano il mio approccio al fenomeno ufologico
ma anche e soprattutto per il modo come essa fu vissuta dai suoi protagonisti. Come ho spiegato in
una serie di articoli su questo sito nessuno degli affiliati agli alieni buoni (i W56) pensò di
fotografare le loro astronavi che entravano ed uscivano da un distributore di benzina di Montesilvano. Come mai un ricercatore come Stefano Breccia che vanta di possedere un
archivio di migliaia di immagini di dischi volanti, amico di Sammaciccia, non si procurò una
documentazione della immensa base extraterrestre scavata sotto la riviera Adriatica da
Ancona a Ortona? Come mai Stefano Breccia, ingegnere informatico, che rivela in una
intervista rilasciata al giornalista messicano Jaime Maussan di essere entrato in una
astronave aliena e di aver osservato attentamente la plancia di comando dell’UFO, non ha
cercato di indagare la natura della propulsione di quell’oggetto? Se l’autore di “Contattismi
di massa” conquistò la fiducia degli extraterrestri, da permettergli di visitare un disco volante,
perché non ha dialogato scientificamente con loro? Ma c’è anche dell’altro che tratterò in una
prossima occasione.
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UFO IN SICILIA FOTOGRAFATO DA UN PILOTA*** FATTO VERO O ANCORA UNA
COLOSSALE BUFALA???
Ci risiamo. In Sicilia sarebbe sbarcato l'UFO giocattolo come avvenne molti anni fa sulla
spiaggia di Pescara, solo che questa volta non è un noto giornalista a fotografarlo ma un
Comandante dell'aviazione civile con tanto di abilitazione per pilotare airbus di linea e con migliaia
di ore di volo al suo attivo.
Quando il testimone di un evento del genere è un cittadino "terricolo" si può dubitare sulla sua
attendibilità, ma quando il protagonista è un uomo che per lavoro passa più tempo in aria che a terra
allora la cosa diventa seria e i media riportano il fatto in prima pagina. Infatti il 17 marzo colui che
ha scattato le foto, il pilota Vincenzo Garofalo, è ospite, assieme al presidente del CUN Roberto
Pinotti, di una popolare trasmissione della RAI. E' stata mostrata la foto di un oggetto, dapprima
immobile sulla verticale e poi allontanatosi con notevole accelerazione, che il Garofalo avrebbe
ripreso dal giardino di casa sua situato vicino all'Aeroporto "Falcone e Borsellino".
Pinotti così ha commentato il caso: “…è chiaro che ci troviamo di fronte ad un aeromobile di ignota
provenienza e natura, con caratteristiche tecnologiche sicuramente particolari, fuori dalla norma...”
Qualcuno, però, ha ravvisato nell'immagine una certa rassomiglianza con l'astronave che appare
nella pubblicità della Ferrero (Kinder Sorpresa appartenente alla serie Chicken Little, codice
S-510 - Astronave). Dopo la trasmissione il caso è passato all'esame del C.I.S.U, una associazione di ricercatori
credibili che indaga sulla veridicità degli avvistamenti, secondo la quale si tratta di un falso. Ecco
cosa viene fuori dopo l’indagine: (dal Blog di Kremuzio): "....l'ufo spacciato per vero è quello a
destra, mentre la sorpresina è a sinistra. Questo ennesimo sberleffo non è che l’ultimo nei
riguardi di chi ritiene che il fenomeno ufo sia da studiare scientificamente, senza truffe o
raggiri. Pensate che per aumentare lo sgomento pare che la Rai manderà negli Usa dei
rappresentanti per indagare presso la Disney su questa somiglianza. Soldi dei contribuenti
buttati nel cestino, come al solito.”
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L’ABRUZZO PATRIA DI NARRATORI DI BALLE UFOLOGICHE Lo studio del fenomeno UFO, purtroppo, viene spesso penalizzato a causa di falsi avvistamenti
corredati da immagini taroccate da parte di persone in cerca di protagonismo. Da quando mi
interesso di questo fenomeno ne ho viste di cotte e di crude. Ormai sono diventato diffidente anche
nei confronti di eventi ufologici vissuti da persone credibili. La voglia di comparire in TV e sui
giornali è presente in ogni strato della nostra comunità. Tutti aspirano ad un minuto di celebrità.
Entrare nel mondo della popolarità è un traguardo sognato da giovani e vecchi, da ricchi e da
poveri. Si aspira alla notorietà ad ogni, sia partecipando ad un qualsiasi programma televisivo, sia
raccontando di aver incontrato un alieno.
L'Abruzzo e in particolare l'area metropolitana Chieti-Pescara è stata in passato (ma in un certo senso lo è ancora) la patria di abili narratori di balle ufologiche. Basti pensare quello che
successe molti anni fa; prendendo lo spunto da una innocente novella di uno scrittore pescarese
del secolo scorso, si è arrivati alla costruzione di una letteratura di falsi incontri con dischi volanti
corredata da fotomontaggi aventi per oggetto addirittura l'interno di un UFO atterrato a Francavilla.
In epoca più recente è uscita la storia di AMICIZIA che descrive nei dettagli una base sottomarina
di alieni situata tra Marche e Abruzzo. Ho parlato più volte di questo ultimo argomento e ormai, in
piena sintonia con diversi miei amici ricercatori seri del fenomeno ufologico, sono fermamente
convinto che bisogna combattere e stroncare decisamente i mitomani e i cialtroni che approfittano della curiosità della gente per farsi pubblicità.
***Strascichi della trasmissione Voyager di Roberto Giacobbo*** NON CUSTODISCO NESSUN SEGRETO SULL’ONDATA DI AVVISTAMENTI UFO DEL
1978/79***
Subito dopo la trasmissione Voyager nella quale venivo intervistato sulla ondata di avvistamenti
O.V.N.I. del 1978, il mio telefono di casa cominciò a squillare incessantemente. Erano amici di
tutta Italia, ex commilitoni, compagni di scuola, radioamatori, che si congratulavano con me e
lodavano l’Autore e conduttore della trasmissione stessa ritenuta una delle più interessanti e serie
della rete Rai. La mattina dopo apro il PC e trovo messaggi di congratulazioni nella casella
postale.
A parte il senso di gratificazione personale per essere oggetto di tanta attenzione (sinceramente
credo di non aver fatto nulla di straordinario), mi sembrava strano che non vi fossero delle
critiche.
Ma mi sbagliavo, perché dopo qualche giorno cominciarono ad arrivare chiamate da gente (meno
di mezza dozzina) a me quasi sconosciuta che dopo i soliti elogi (non so fino a che punto sinceri) mi
chiedevano, in sostanza, se nella mia intervista avessi dimentico qualcosa di importante.
In sostanza mi si chiedeva e mi si richiede ancora di rivelare ipotetici segreti che io non conosco e non potrei comunque conoscere. Per esempio in certi ambienti si crede che il risultato della mia
inchiesta sulla morte misteriosa dei fratelli De Fulgentiis, riportata su Notiziario UFO, archiviata
come sinistro marittimo, fosse falso perché mi fidai della Capitaneria di Porto di allora che
“impose” tale conclusione. Evidentemente a qualcuno non piace il mio atteggiamento di prudenza
riguardo al problema O.V.N.I. che ha origini molto lontane. Molti anni fa, durante la guerra fredda
(1954/56), nel Golfo di Taranto a volte i nostri mezzi navali di superficie (a me è capitato una sola
volta) venivano a contatto sonar con bersagli sommersi sconosciuti molto veloci (35 nodi e più) che
non potevano essere sicuramente dei sommergibili. Io che operavo da specialista mi sono limitato a
dare la posizione, la rotta e la velocità del bersaglio. Il responsabile della centrale operativa, pur
rilevando l’anomalia del dato “velocità”, pensò si trattasse di una nostra errata valutazione. Ciò
era ritenuto probabile a causa della difficoltà oggettiva per le individuazione dei corpi sommersi;
l’ecogoniometro infatti può ricevere falsi echi a seconda delle variazioni di temperatura dell’acqua
lungo il percorso del fascio di ultrasuoni. Il dubbio però restava. Era un sommergibile atomico
sovietico o che?
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Gli “UFO” di Bruno Ghibaudi
25 Gennaio 2007 (www.pescaraonline.net)
Lo scorso 22 gennaio 2007 la Redazione di “Area 51” ha ricevuto da Fabio Di Rado il seguente
comunicato:
A seguito della lettura dell'articolo "ITALIA 1956: contattismo di massa occulto" di Roberto
Pinotti, apparso sul numero 65 (ottobre/novembre 2006) della rivista "UFO Notiziario", il
giornalista pescarese Romano Di Bernardo ha voluto rilasciare una videointervista (NdR la
videointervista è sta rimossa dal web per volere dei famigliari di Romano Di Bernardo, dopo la sua
morte avvenuta prematuramente il 18 maggio 2013).
In questa lunga intervista Di Bernardo rivela alcuni retroscena, fino ad oggi sconosciuti, sulle
vicende legate alla pubblicazione nel 1961 di alcune foto che illustravano un articolo su presunti
dischi volanti. Le foto furono scattate dal giornalista Bruno Ghibaudi lungo la costa tra Pescara e
Montesilvano. Secondo la testimonianza di Di Bernardo almeno una delle fotografie sarebbe un
falso clamoroso.
1961- Giocattolo spacciato per un UFO
Su indicazione di un Maresciallo dei Carabinieri suo conoscente infatti, Romano individuò presso la
“Standa” un modellino giocattolo di disco volante, identico ad uno dei presunti dischi volanti di
Ghibaudi. L'articolo parlava addirittura di una invasione di oggetti volanti proveniente dal mare e
mise in allarme la popolazione civile. Il Comando Gruppo dei CC indagò sull'evento nel quale si
prefigurava, da parte dell'Autore del servizio, il reato di pubblicazione di notizie false e tendenziose
atte a turbare l'ordine pubblico. Dopo questo episodio, Bruno Ghibaudi, uscì improvvisamente dalla
scena ufologica italiana.
Romano Di Bernardo a quel tempo lavorava nella redazione pescarese de "IL MESSAGGERO" e
non si interessava attivamente di ufologia, anche se prestava molta attenzione al fenomeno dei
misteriosi avvistamenti di OVNI. In seguito fu invitato da Roberto Pinotti ad entrare nel CUN.
Quando si verificò l'ondata di avvistamenti degli anni 1978-79 partecipò come osservatore alle
inchieste sulla visita di un UFO. Nella centrale elettrica “Ferri” di Pietra Camela, sull'affondamento
della barca dei fratelli De Fulgentiis, sul famoso “incontro” della motovedetta della Capitaneria di
Pescara con una palla di fuoco al largo di Silvi e su tanti altri eventi, molti dei quali risultarono non
riconducibili alla materia ufologica. Romano Di Bernardo ha combattuto sempre contro i
cialtroni dell'ufologia convinto che lo studio di questo fenomeno deve essere fatto in modo
serio, interdisciplinare; soprattutto lo studioso deve essere intellettualmente onesto.
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BUSH, BERLUSCONI E PINOTTI
Corrado Malanga Come ho più volte sottolineato, il Gruppo StarGate Toscana svolge ricerche ed indagini sulle fenomenologie aliene, ma si interessa anche dei problemi inerenti allallargamento di coscienza, alla free energy, alle medicine alternative ed a tutti quegli argomenti che vedono luomo al centro di un cosmo da salvaguardare. Ecologia, dunque, assieme ai grandi temi del momento, tra cui la nuova scienza, la nuova filosofia, la nuova metafisica, la vera storia e così via dicendo. Il GSGT non è un organismo apolitico, semmai è apartitico, ma ama esprimere il proprio pensiero sui principali avvenimenti che ci riguardano. Il GSGT, quindi, non agisce come altri gruppi ufologici, quali, in Italia, il CUN, che, complici le parole del suo presidente, passa il tempo a reggere il moccolo al governante di turno. Ora, infatti, il suo presidente si sente tanto berlusconiano quanto non è mai stato. Lo si può leggere sia nei comunicati stampa del CUN, dove si inneggia allilluminato Berlusconi, sia nelle prime pagine del giornalino Ufo Notiziario, ma anche, esplicitamente, in alcuni passi degli articoli di Pinotti dove si accusano alcuni ufologi italiani di essere comunisti e, di conseguenza, poco illuminati sui temi della scienza (sic!). Si è arrivati ad accusare anche il professor Pacini e la professoressa Hack di essere di sinistra e quindi di boicottare linformazione ufologica. Ma, dico io, dove li troverà Pinotti i veri comunisti oggi in Italia? Anche in questo atteggiamento, appunto, Berlusconi viene imitato tutti il giorni dal nostro ufologo di Stato. Mi ricordo come la persona in questione, a seconda dei tempi che correvano, si definiva amico di Giulio Andreotti, il quale aveva apprezzato i suoi libri per opera di alcune mediazioni di Mario Cingolani, ex presidente del CUN. Era poi diventato radicale, proponendo a quel partito addirittura uninterpellanza parlamentare di stampo ufologico, ma anche repubblicani e socialisti non dispiacevano al nostro sedicente sociologo. Ma sociologo vuol forse dire che, da un punto di vista sociale, devi stare sempre con tutti e soprattutto con chi vince le elezioni? Dunque il CUN sembra sposare la politica berlusconiana, non rendendosi conto che, così facendo, finisce per sposare la politica di Bush, il guerrafondaio nazista che ha preso il posto di Hitler, secondo le dichiarazioni del cospirazionista più noto al mondo, che in questo momento storico è sicuramente David Icke. Così, mentre Bush e Berlusconi cercano i comunisti, Bin Laden e Saddam Hussein, Pinotti cerca. cerca di non farsi prendere in castagna dai futuri rovesciamenti politici. I tre personaggi hanno evidentemente molto in comune, non nellaspetto fisico, bensì in quello morale. Tutti e tre cercano, infatti, qualcuno che non cè, come Bin Laden, o qualcuno che è stato scelto per recitare la parte del finto nemico, come Saddam, e tutti fanno finta di essere democratici. Tutti si sono venduti lanima per il potere. Bush lha venduta agli alieni, Berlusconi a Bush e Pinotti a Berlusconi. Tutti e tre, fra qualche tempo, la vorranno indietro, ma non credo che questo possa più accadere. E che dire dellatteggiamento che questi esseri hanno verso i loro veri interessi? Nessuno dei tre parla mai di ciò di cui si occupa. Avete mai sentito parlare Bush di petrolio? Del suo, soprattutto? Avete mai sentito ricordare a Berlusconi che possiede praticamente ben sette reti televisive nazionali? Non credevate mica che fossero solo tre, vero? Rai 1 Rai 2, Rai 3, Canale Cinque, Rete Quattro, Italia Uno ed Odeon TV.
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Così avete mai sentito parlare Pinotti di Ufo? Pinotti parla di ufologi, semmai. Tutti e tre i personaggi parlano di guerra. Bush vuol fare la guerra a Saddam perché gli serve anche il suo petrolio, Berlusconi vuol fare la guerra a Cofferati, perché gli servono anche i suoi voti, e Pinotti vuol fare la guerra a tutti gli altri ufologi, perché gli serve tutto il materiale ufologico in circolazione in Italia. Se lonomanzia, la scienza che studia la corrispondenza dei nomi con i caratteri, dicesse il vero, potremmo avere unimmediata risposta alle nostre perplessità. Sapete cosa vuol dire Bush in inglese? Vuol dire: area incolta, cespuglio, tanto che lespressione to take to the bush significa darsi alla macchia mentre lespressione to beat about the bush vuol dire menare il can per laia. In questo caso ci troveremmo di fronte ad uno che ti vuol far credere che Cristo è morto di sonno e che, se non riesce a fregarti, si nasconde dietro false apparenze? Il dizionario delle parole difficili di Decio Cinti (Sonzogno, 1940), alla voce "berlusco", dice: berlusco: dal latino bisluscus, due volte losco, voce antiquata per losco, guercio. Versione alternativa - *Berlusco*: dal lat. BIS-LUSCUS o BI-LUSCUS che vale *due volte losco* (v. Bis e Losco) - Voce antiquata che vale *guercio*. Qualcun altro, per salvare il cavaliere in extremis, ha ritenuto di poter dire che, in realtà, il vero significato di berlusco è due volte cieco, il che, forse, è anche peggio! http://www.attivissimo.net/antibufala/berluscone.htm) . Su Internet (http://digilander.libero.it/pin8/) leggiamo: Il Pinotto nasce in una città non ben precisata del nord Italia nella prima metà degli anni settanta. Sin da bambino si capiva quanto caz (omissis!) sarebbe diventato... ovviamente non c'è mai limite al peggio... e questo sito ne è la conferma. "Il nome di un uomo non è come un mantello che gli sta penzolante e che gli si può strappare o cacciare di dosso, ma una veste perfettamente adatta, o come la pelle concresciutagli che non si può graffiare senza far male anche a lui."(Goethe) ed il nome di pinotto, se cercate su Internet, vi comparirà vicino a quello di Gianni. Gianni e Pinotto, dunque, per ridere sulle idiozie di questi due personaggi. Siamo forse in mano a degli incapaci, oppure a dei furbi che credono di aver che fare con degli stupidi? Non è facile rispondere a questa domanda e, dopo la pubblicazione di questa foto che ritrae Bush che guarda in un binocolo tappato, non so più cosa dire.
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Certo qualcuno ha detto che Bush si è subito accorto che il binocolo aveva i coperchietti copri-lenti e si è affrettato a mostrare una foto, successiva alla precedente, con il lui che imbraccia, questa volta correttamente, il binocolo. Che diamine, ora non si può avere nemmeno un momento di distrazione? Sono comunque in tre, nella foto, ad avere lo stesso momento di distrazione Ecco alcune frasi pronunciate da Bush durante i suoi discorsi: Youre working hard to put food on your family (Stai lavorando sodo per mettere cibo
sulla [sic] tua famiglia) Families is where our nation finds hope, where wings take dream (Le famiglie è [sic]
dove la nostra nazione trova la speranza, dove le ali prendono sogni) (http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/1200069.stm)
When I was young and irresponsible, I was young and irresponsible (Quando ero giovane e irresponsabile, ero giovane e irresponsabile) (http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/1200069.stm)
I understand small business growth. I was one (Capisco bene la crescita delle piccole imprese. Anchio sono stato una di loro) (http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/1166536.stm)
Ma in fondo Berlusconi non è da meno del suo punto di riferimento americano. Laveva annunciato modestamente lui stesso: Io sono lUnto del Signore, cè qualcosa di divino nellessere scelto dalla gente(25 novembre 1994), ed infatti la sua discesa in campo ebbe qualcosa di paranormale. Chi lavrebbe mai detto che un uomo con tutti quei processi in corso e con tutti i suoi soldi si sarebbe candidato alle elezioni? Miscredenti di tutto il mondo, non unitevi ma ricredetevi: i miracoli sono tornati! Così si tuona dal sito internet http://www.granbaol.org/dahome/num64/unto.htm E sentite qualche frasetta scelta dal repertorio del cavaliere: 10. Cara Santità, mi lasci dire che lei assomiglia al mio Milan. Infatti Lei, come noi, è
spesso allestero, cioè in trasferta, a portare in giro per il mondo unidea vincente. 2. Il Polo deve diventare larca dei moderati ed è ovvio che io sia Noè. 3. Io sono lUnto del Signore, cè qualcosa di divino nellessere scelto dalla gente. 4. Ora vado a fare i soliti esercizi spirituali alle Bermude.
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5. Quando tornerò a Palazzo Chigi, vi prometto che mi abbronzerò di meno, ma voi lo sapete che in una giornata io lavoro 27 ore?
6. Sono un uomo di fronte al quale nessuno, sulla scena europea e mondiale, visto che ho anche coordinato un G7-G8, può pretendere di confrontarsi per storia personale e capacità non cè personalità politica che possa confrontarsi con me. Sarò tacciato di ambizione, mi spiace anche essere io a dire queste cose, ma nessuno dei protagonisti della politica ha la stessa storia.
7. Laltro giorno, nella cappella di Arcore, ho visto mia madre in colloquio diretto con Lui, il mio angelo custode, mio padre e le mie zie che sono dallaltra parte. Li rimproverava di non fare abbastanza per aiutarmi Il mio angelo non lo immaginavo con i capelli biondi e gli occhi azzurri, ma con il volto di un amico, che ora è molto preoccupato per le mie sorti.
8. Mi ha detto la mamma dig al Bossi che l faga el brav e dag un basin per mi. Come potevamo andare, dunque, contro le volontà della mamma?
9. Ah, ragazzi, ho due nuove barzellette formidabili, ma sono un po spinte: le signore dovrebbero uscire.
10.La Rai è ancora nelle mani della sinistra. Noi vogliamo una televisione pubblica obiettiva, equilibrataCome le mie televisioni private.
(http://web.tiscali.it/poloberlusca/main.htm9) Il nostro prode ufologo internazionale non è da meno: ecco, infatti, i titoli del suo curriculum vitae (Collegamento ipertestuale alle varie aree di studio, interesse e divulgazione del Dott. Roberto Pinotti): Curriculum Biografico Space Academic Activities Filosofia Spaziale Abitabilità nello Spazio, Colonie Spaziali, Fattori Umani, Sociologia Spaziale Bioastronomia, Ricerca di Vita Intelligente, Exobiologia Storia dell'Astronautica e Tecnologie Antiche e Perdute Antropologia Spaziale Sociologia dei miti e delle Tradizioni, Antropologia Religiosa e Sociologia Fenomeni Aerei Sconosciuti (UFO) Dunque Pinotti sarebbe tutto questo? Ma mentre sfoglio il curriculum mi chiedo cosa sia la filosofia spaziale. Perché, la sociologia spaziale secondo voi cosè? Ma scopriamo anche che esiste unantropologia spaziale. Altri titoli interessanti sono lantropologia religiosa e la sociologia dei fenomeni aerei sconosciuti. Ma se sono sconosciuti come si fa a farci sopra della sociologia? E perché la storia delle tecnologie antiche e perdute? Ma se sono perdute non se ne sa niente e come si fa a fare della storia su una cosa su cui non si sa niente? E cosa sono i fenomeni aerei sconosciuti? gli UFO? Ma Pinotti, allora, non sa definire nemmeno un UFO e confonde sconosciuto con non identificato? Se si vanno a leggere i lavori, si scopre che, dietro altisonanti pubblicazioni difficilmente consultabili perché senza reprints (gli articoli senza reprints sono caratterizzati sovente da scarso valore scientifico, perché pubblicati su atti di convegni e non su vere riviste scientifiche), ci sono discorsi sulla cui scientificità mi permetterei di dubitare. Analizziamo insieme il suo curriculum, con le mie note in grassetto a fianco:
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CURRICULUM IMBROGLIOGRAFICO
PERSONAL Dr. Roberto Pinotti - Sociologist and Science / Aereospace Journalist (?) I giornalisti aerospaziali sono in un elenco preciso in cui il nome di Pinotti non compare: come mai? UGAI (Unione Giornalisti Aerospaziali Italiani) al sito: http://www.fnsi.it/fnsionline/gruppispecializzazione/gruppougai.htm Born : September 12, 1944 in Venice - Italy Nationality : Italian ----- EDUCATION English spoken fluently ; French and Spanish read and understood. 1972 - Degree in Political Science / Applied Sociology at the University of Florence, College of Political Science, Italy. Dunque non è laureato in sociologia ma in scienze politiche! Cosa vuol dire sociologia applicata? In Inglese suona bene, ma in italiano non ha un riscontro. 1975 - Professional qualification in Journalism. La misteriosa qualificazione professionale in giornalismo vuol dire Giornalista pubblicista? Non vero giornalista! 1992 - Degree in Business Administration and Management Science at the Superior Institute of Business Management and Economics of Lugano, Switzer