roundtable decreto fiscale semplificazioni febbraio 2012

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Roundtable Decreto-legge semplificazioni e altre recenti novità fiscali Roma, 27 febbraio 2012 Milano, 28 febbraio 2012

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Presentation in Italian at our February 2012 roundtable on Government Monti's tax law news 2012

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Page 1: Roundtable decreto fiscale semplificazioni febbraio 2012

Roundtable Decreto-legge semplificazioni e altre recenti novità fiscali

Roma, 27 febbraio 2012

Milano, 28 febbraio 2012

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Temi in agenda

§  Decreto-legge Semplificazioni §  Remissione in bonis §  Compensazioni consolidato §  Revoca liquidazione §  Ratei e risconti §  Comunicazione minusvalenze §  Domicilio fiscale §  Comunicazioni IVA plafond §  Spesometro

§  Altre novità §  Convenzione Singapore §  Raddoppio termini accertamento §  Abuso del diritto §  Aiuto alla crescita economica §  Trasferimento residenza società §  Trasformazione anticipate in crediti §  Riporto perdite §  Società di comodo §  Assegnazione beni ai soci §  Fondi immobiliari

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Decreto-legge semplificazioni fiscali

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La fruizione di benefici di natura fiscale o l’accesso a regimi fiscali opzionali, subordinati all’obbligo di preventiva comunicazione ovvero ad altro adempimento di natura formale non tempestivamente eseguiti, non è preclusa, sempre che la violazione non sia stata constatata o non siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altra attività amministrative di accertamento delle quali l’autore dell’inadempimento abbia avuto formale conoscenza, laddove il contribuente:

a) abbia i requisiti sostanziali richiesti dalle norme di riferimento;

b) effettui la comunicazione ovvero esegua l’adempimento richiesto entro il termine di presentazione della prima dichiarazione utile;

c) versi contestualmente l’importo pari alla misura minima della sanzione stabilita dall’articolo 11, comma 1, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, secondo le modalità stabilite dall'articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e successive modificazioni, esclusa la compensazione ivi prevista.

Remissione in bonis

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All’articolo 43-ter del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, dopo il comma 2, è aggiunto il seguente comma:

“2-bis. In caso di cessione dell’eccedenza dell’imposta sul reddito delle società risultante dalla dichiarazione dei redditi del consolidato di cui all’articolo 122 del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, la mancata indicazione degli estremi del soggetto cessionario e dell’importo ceduto non determina l’inefficacia ai sensi del comma 2 se il cessionario è lo stesso soggetto consolidante. In tal caso si applica la sanzione di cui all’articolo 8, comma 1, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, nella misura massima stabilita”.

Compensazioni consolidato

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1. All’art. 5, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, le parole “la data in cui ha effetto la deliberazione di messa in liquidazione” sono così sostituite “la data in cui si determinano gli effetti dello scioglimento della società ai sensi degli articoli 2484 e 2485 del codice civile,”

2. Dopo il comma 3 è inserito il comma 3-bis. “In caso di revoca dello stato di liquidazione ai sensi dell’art. 2487 ter del codice civile, intervenuta nel medesimo periodo di imposta, il liquidatore o, in mancanza, il rappresentante legale, non è tenuto a presentare la dichiarazione relativa al periodo compreso tra l’inizio del periodo di imposta e la data di iscrizione nel registro delle imprese della deliberazione di messa in liquidazione. La revoca dello stato di liquidazione intervenuta oltre il periodo di imposta in corso alla data indicata al comma 1, non produce effetti sulle dichiarazioni presentate ai sensi del comma 3.”

Revoca liquidazione

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Nell’articolo 66, comma 3, terzo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) le parole “sono deducibili” sono sostituite dalle seguenti: “possono essere dedotti”

b) la parola “ricevuto” è sostituita dalla seguente: “registrato”

2. La disposizione del comma 1 trova applicazione a decorrere dal periodo d’imposta in corso al (…)

Ratei e risconti

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All’articolo 11 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, dopo il comma 4 è aggiunto il seguente:

«4-bis. L’omessa, incompleta o infedele comunicazione delle minusvalenze e delle differenze negative di ammontare superiore a 50.000 euro di cui all’articolo 5-quinques del decreto legge 30 settembre 2005, n. 203, nonché delle minusvalenze di ammontare complessivo superiore a cinque milioni di euro, derivanti da cessioni di partecipazioni che costituiscono immobilizzazioni finanziarie di cui all’articolo 1 del decreto legge 24 dicembre 2002 n. 209 è punita con la sanzione amministrativa del 10 per cento delle minusvalenze la cui comunicazione è omessa, incompleta o infedele, con un minimo di 500 euro ed un massimo di 50.000 euro.

All’articolo 5-quinques, comma 3, del decreto legge n. 248 del 2005, è abrogato l’ultimo periodo.

All’articolo 1, comma 4, del decreto legge 24 dicembre 2002 n. 209, è abrogato il terzo periodo”.

Comunicazione minusvalenze

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Al decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) nell’articolo 58, quarto comma, le parole “In tutti gli” sono sostituite da “Negli” e dopo le parole “con la precisazione dell’indirizzo” sono aggiunte le seguenti “solo ove espressamente richiesto”;

b) nell’articolo 60, l’ultimo periodo del terzo comma è soppresso.

Indicazione domicilio fiscale

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All’articolo 1, lettera c), del decreto legge 29 dicembre 1983, n. 746, le parole “entro il giorno 16 del mese successivo” sono sostituite dalle seguenti “entro il termine di effettuazione della prima liquidazione periodica IVA, mensile o trimestrale, nella quale confluiscono le operazioni realizzate senza applicazione dell’imposta”.

* * *

All’articolo 1, comma 1, del decreto legge n. 40 del 25 marzo 2010, convertito dalla legge n. 73 del 22 maggio 2010, dopo le parole “prestazioni di servizi” inserire le parole “di importo superiore a euro 500”.”

Comunicazioni IVA plafond

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1. A decorrere dal 1° gennaio 2012, all’articolo 21, comma 1, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 2011, n. 106, le parole “, di importo non inferiore a euro tremila” sono soppresse e dopo le parole: “operazioni rilevanti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto.” sono aggiunte le seguenti: “L’obbligo di comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto per le quali è previsto l’obbligo di emissione della fattura è assolto con la trasmissione, per ciascun cliente e fornitore, dell’importo di tutte le operazioni attive e passive effettuate. Per le sole operazioni per le quali non è previsto l’obbligo di emissione della fattura la comunicazione telematica deve essere effettuata qualora le operazioni stesse siano di importo non inferiore ad euro 3.600, comprensivo dell’imposta sul valore aggiunto.”.

Spesometro – Elenco clienti e fornitori

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Convenzione Singapore

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The text of Article 25 (Exchange of Information) shall be deleted and replaced by the following:

"1. The competent authorities of the Contracting States shall exchange such information as is foreseeably relevant for carrying out the provisions of this Convention or to the administration or enforcement of the domestic laws concerning taxes of every kind and description imposed on behalf of the Contracting States, or of their political or administrative subdivisions or local authorities, insofar as the taxation thereunder is not contrary to the Convention. The exchange of information is not restricted by Articles 1 and 2.

2. Any information received under paragraph 1 by a Contracting State shall be treated as secret in the same manner as information obtained under the domestic laws of that State and shall be disclosed only to persons or authorities (including courts and administrative bodies) concerned with the assessment or collection of, the enforcement or prosecution in respect of, the determination of appeals in relation to the taxes referred to in paragraph 1, or the oversight of the above. Such persons or authorities shall use the information only for such purposes. They may disclose the information in public court proceedings or in judicial decisions.

Convenzione Italia – Singapore

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3. In no case shall the provisions of paragraphs 1 and 2 be construed so as to impose on a Contracting State the obligation:

(a) to carry out administrative measures at variance with the laws and administrative practice of that or of the other Contracting State;

(b) to supply information which is not obtainable under the laws or in the normal course of the administration of that or of the other Contracting State;

(c) to supply information which would disclose any trade, business, industrial, commercial or professional secret or trade process, or information, the disclosure of which would be contrary to public policy (ordre public).

4. If information is requested by a Contracting State in accordance with this Article, the other Contracting State shall use its information gathering measures to obtain the requested information, even though that other State may not need such information for its own tax purposes. The obligation contained in the preceding sentence is subject to the limitations of paragraph 3 but in no case shall such limitations be construed to permit a Contracting State to decline to supply information solely because it has no domestic interest in such information.

5. In no case shall the provisions of paragraph 3 be construed to permit a Contracting State to decline to supply information solely because the information is held by a bank, other financial institution, nominee or person acting in an agency or a fiduciary capacity or because it relates to ownership interests in a person."

Convenzione Italia – Singapore

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Raddoppio dei termini per l’accertamento

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E’ legittimo il raddoppio dei termini ordinari per l’accertamento in caso di violazioni suscettibili di denuncia ex art. 331 c.p.p., anche se rilevate dall’Amministrazione finanziaria dopo lo spirare dei suddetti termini ordinari, in considerazione del fatto che il raddoppio opera automaticamente in presenza della condizione oggettiva rappresentata dalla sussistenza dell’obbligo di denuncia penale per i reati tributari.

Sentenza Corte Costituzionale 25 luglio 2011, n. 247

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Quanto all’asserita incontrollabilità dell’apprezzamento degli uffici tributari circa la sussistenza del reato, va obiettato che – contrariamente a quanto affermato dal rimettente – il sistema processuale tributario consente, invece, il controllo giudiziario della legittimità di tale apprezzamento. Il giudice tributario, infatti, dovrà controllare, se richiesto con i motivi di impugnazione, la sussistenza dei presupposti dell’obbligo di denuncia, compiendo al riguardo una valutazione ora per allora (cosiddetta “prognosi postuma”) circa la loro ricorrenza ed accertando, quindi, se l’amministrazione finanziaria abbia agito con imparzialità od abbia, invece, fatto un uso pretestuoso e strumentale delle disposizioni denunciate al fine di fruire ingiustificatamente di un piú ampio termine di accertamento. È opportuno precisare che: a) in presenza di una contestazione sollevata dal contribuente, l’onere di provare detti presupposti è a carico dell’amministrazione finanziaria, dovendo questa giustificare il piú ampio potere accertativo attribuitole dal censurato terzo comma dell’art. 57 del d.P.R. n. 633 del 1972; b) il correlativo tema di prova − e, quindi, l’oggetto della valutazione da effettuarsi da parte del giudice tributario − è circoscritto al riscontro dei presupposti dell’obbligo di denuncia penale e non riguarda l’accertamento del reato; c) gli eventuali limiti probatori propri del processo tributario hanno, pertanto, una ridotta incidenza nella specie e, comunque, non costituiscono oggetto delle sollevate questioni.

Sentenza Corte Costituzionale 25 luglio 2011, n. 247

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Abuso del diritto

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E’ presente nell’ordinamento, come diretta derivazione dei principi costituzionali della capacità contributiva e della progressività dell’imposizione, il principio secondo cui il contribuente non può trarre indebiti vantaggi fiscali dall’utilizzo distorto, pur se non contrastante con alcuna specifica disposizione, di strumenti giuridici idonei ad ottenere un'agevolazione o un risparmio d'imposta, in difetto di ragioni economicamente apprezzabili che giustifichino l'operazione, diverse dalla mera aspettativa di quei benefici. La circostanza che siano disciplinate specifiche norme antielusive non contrasta con l’individuazione di un principio antielusione immanente all’ordinamento, ma, anzi, conferma l’esistenza di una regola generale in tal senso; per converso, l’espressa previsione di inopponibilità all’Amministrazione finanziaria di una data operazione mediante disposizioni emesse in epoca successiva al compimento della stessa (nella specie si trattava del pagamento di interessi a soggetti extra-UE) è circostanza idonea ad offrire indiretta conferma dell’illiceità fiscale dell’operazione medesima.

Sentenza Cassazione civile, sez. Tributaria, 16 febbraio 2012, n. 2193

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In materia tributaria, il divieto di abuso del diritto si traduce in un principio generale antielusivo, il quale preclude al contribuente il conseguimento di vantaggi fiscali ottenuti mediante l'uso distorto, pur se non contrastante con alcuna specifica disposizione, di strumenti giuridici idonei ad ottenere un'agevolazione o un risparmio d'imposta, in difetto di ragioni economicamente apprezzabili che giustifichino l'operazione, diverse dalla mera aspettativa di quei benefici. (Nella specie la Suprema Corte ha escluso l'opponibilità all'Amministrazione finanziaria di operazioni finanziarie, dal momento che nessuna di esse aveva attinenza con l'attività commerciale svolta dai soggetti interessati; il complesso meccanismo escogitato non aveva alcuna convenienza apparente, neppure dal punto di vista finanziario, in quanto si concludeva in pareggio; venivano poste in essere operazioni contrastanti con le più elementari regole di mercato, quali il pagamento della somma di un miliardo di lire per acquistare il 10% di una società dal capitale di appena 260 sterline, la quale, subito dopo, aveva versato un dividendo di oltre un miliardo di lire, proveniente da attività ignota, oppure con la concessione di usufrutto delle quote ad una società di persone ed immediata consegna alla cessionaria di un miliardo di lire per dividendi, somma venti volte superiore al prezzo ricevuto per l'usufrutto; nessuna spiegazione era stata fornita di tali operazioni, essendosi limitata la società contribuente a richiamare la libertà di iniziativa economica).

Sentenza Cassazione civile, sez. Tributaria, 20 maggio 2011, n. 11236

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In materia tributaria, il divieto di abuso del diritto si traduce in un principio generale antielusivo applicabile anche ai tributi non armonizzati (e, quindi, alle imposte sui redditi), il quale preclude al contribuente il conseguimento di vantaggi fiscali ottenuti mediante l'uso distorto, pur se non contrastante con alcuna specifica disposizione, di strumenti giuridici idonei ad ottenere un'agevolazione o un risparmio d'imposta, in difetto di ragioni economicamente apprezzabili che giustifichino l'operazione, diverse dalla mera aspettativa di quei benefici. Esso comporta il disconoscimento degli effetti abusivi di negozi posti in essere al solo scopo di eludere l'applicazione di norme fiscali e la conseguente inopponibilità di essi all'Amministrazione finanziaria, per ogni profilo di indebito vantaggio tributario che il contribuente pretenda di far discendere dall'operazione elusiva, anche se esso sia diverso da quelli tipici eventualmente presi in considerazione da specifiche norme antielusive entrate in vigore in epoca successiva al compimento dell'operazione. (In applicazione del principio, la Suprema Corte ha ritenuto inopponibili all'Amministrazione finanziaria i contratti, tra loro coordinati, attraverso i quali una società sportiva, nell'ingaggiare un atleta, aveva pattuito per le prestazioni di quest'ultimo un compenso, del quale una parte costituiva oggetto del contratto ufficialmente stipulato con l'atleta, un'altra costituiva oggetto di un contratto simulato di sfruttamento di immagine stipulato con una società cessionaria dei diritti di immagine medesimi).

Sentenza Cassazione, sez. Tributaria, 26 febbraio 2010, n. 4737

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In tema di imposte sui redditi, l'inapplicabilità ratione temporis dell'art. 14, comma 6-bis, del d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 (introdotto dall'art. 7-bis del d.l. 9 settembre 1992, n. 372, conv. con mod. dalla legge 5 novembre 1992, n. 429) non esclude la possibilità di dichiarare inopponibili all'Amministrazione finanziaria, in applicazione di un principio generale antielusivo desumibile dall'art. 53 Cost., i benefici fiscali derivanti dalla combinazione dell'acquisto di azioni da un fondo comune d'investimento o da una SICAV con la successiva rivendita delle medesime azioni alla stessa società venditrice, dopo la percezione dei dividendi, ad un prezzo inferiore (c.d. "dividend washing"), qualora tale operazione sia configurabile come abuso del diritto, essendo posta in essere al solo scopo di consentire al fondo o alla SICAV di avvalersi del credito d'imposta previsto dall'art. 14 del d.P.R. n. 917 cit. (altrimenti non fruibile, ai sensi dell'art. 9, primo comma, della legge 23 marzo 1983, n. 77), ed all'acquirente-venditore di ridurre il reddito d'impresa mediante il computo della minusvalenza costituita dal differenziale tra il prezzo d'acquisto e quello di rivendita.

Sentenza Cassazione, Sezioni Unite, 23 dicembre 2008, n. 30055

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ACE

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Art. 1 DL 201 2011

Aiuto alla crescita economica (Ace)

1. In considerazione della esigenza di rilanciare lo sviluppo economico del Paese e fornire un aiuto alla crescita mediante una riduzione della imposizione sui redditi derivanti dal finanziamento con capitale di rischio, nonche' per ridurre lo squilibrio del trattamento fiscale tra imprese che si finanziano con debito ed imprese che si finanziano con capitale proprio, e rafforzare, quindi, la struttura patrimoniale delle imprese e del sistema produttivo italiano, ai fini della determinazione del reddito complessivo netto dichiarato dalle societa' e dagli enti indicati nell'articolo 73, comma 1, lettere a) e b), del testo unico delle imposte sui redditi,approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre1986, n. 917, e' ammesso in deduzione un importo corrispondente al rendimento nozionale del nuovo capitale proprio, secondo le disposizioni dei commi da 2 a 8. Per le societa' e gli enti commerciali di cui all'articolo 73, comma 1, lettera d), del citato testo unico le disposizioni del presente articolo si applicano relativamente alle stabili organizzazioni nel territorio dello Stato.

2. Il rendimento nozionale del nuovo capitale proprio e' valutato mediante applicazione dell'aliquota percentuale individuata con il provvedimento di cui al comma 3 alla variazione in aumento del capitale proprio rispetto a quello esistente alla chiusura dell'esercizio in corso al 31 dicembre 2010.

ACE

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Art. 1 DL 201 2011

Aiuto alla crescita economica (Ace)

4. La parte del rendimento nozionale che supera il reddito complessivo netto dichiarato e' computata in aumento dell'importo deducibile dal reddito dei periodi d'imposta successivi.

5. Il capitale proprio esistente alla chiusura dell'esercizio in corso nel primo anno di applicazione della disposizione e' costituito dal patrimonio netto risultante dal relativo bilancio, senza tener conto dell'utile del medesimo esercizio. Rilevano come variazioni in aumento i conferimenti in denaro nonche' gli utili accantonati a riserva ad esclusione di quelli destinati a riserve non disponibili; come variazioni in diminuzione: a) le riduzioni del patrimonio netto con attribuzione, a qualsiasi titolo, ai soci o partecipanti; b) gli acquisti di partecipazioni in societa' controllate; c) gli acquisti di aziende o di rami di aziende.

6. Gli incrementi derivanti da conferimenti in denaro rilevano a partire dalla data del versamento; quelli derivanti dall'accantonamento di utili a partire dall'inizio dell'esercizio in cui le relative riserve sono formate. I decrementi rilevano a partire dall'inizio dell'esercizio in cui si sono verificati. Per le aziende e le societa' di nuova costituzione si considera incremento tutto il patrimonio conferito.

7. Il presente articolo si applica anche al reddito d'impresa di persone fisiche, societa' in nome collettivo e in accomandita semplice in regime di contabilita' ordinaria, con le modalita’ stabilite con il decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze di cui al comma 8 in modo da assicurare un beneficio conforme a quello garantito ai soggetti di cui al comma 1.

ACE

Page 26: Roundtable decreto fiscale semplificazioni febbraio 2012

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Art. 1 DL 201 2011

Aiuto alla crescita economica (Ace)

8. Le disposizioni di attuazione del presente articolo sono emanate con decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Con lo stesso provvedimento possono essere stabilite disposizioni aventi finalita' antielusiva specifica.

9. Le disposizioni del presente articolo si applicano a decorrere al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2011.

ACE

Page 27: Roundtable decreto fiscale semplificazioni febbraio 2012

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Allowance for corporate equity: finalizzata ad incentivare la capitalizzazione delle imprese consentendo la detassazione del rendimento figurativo dell’incremento del capitale proprio

L’introduzione di un meccanismo incentivante, piuttosto che penalizzante della sottocapitalizzazione, era stata già auspicata dalla Commissione Biasco nel 2008.

E’ applicabile a tutti i soggetti che producono reddito d’impresa e consiste in una variazione in diminuzione ai fini IRES che, anche in base a quanto indicato nelle istruzioni alle dichiarazioni dei redditi 2012, diviene una vera e propria posizione soggettiva che può essere trasferita al consolidato fiscale in caso di impossibilità di fruizione da parte della società che ha incrementato il proprio capitale.

È ragionevole, pertanto, attendersi che il decreto attuativo definirà meglio la natura di tale deduzione, prevedendo anche l’applicazione di norme antielusive generali e/o specifiche (e.g., fusioni, perdite ante consolidato, etc.).

ACE

Page 28: Roundtable decreto fiscale semplificazioni febbraio 2012

Exit Tax

Page 29: Roundtable decreto fiscale semplificazioni febbraio 2012

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TUIR_Articolo 166, 2-quater.

I soggetti che trasferiscono la residenza, ai fini delle imposte sui redditi, in Stati appartenenti all’Unione europea ovvero in Stati aderenti all’Accordo sullo Spazio economico europeo inclusi nella lista di cui al decreto emanato ai sensi dell’articolo 168-bis, con i quali l’Italia abbia stipulato un accordo sulla reciproca assistenza in materia di riscossione dei crediti tributari comparabile a quella assicurata dalla direttiva 2010/24/UE del Consiglio, del 16 marzo 2010, in alternativa a quanto stabilito al comma 1, possono richiedere la sospensione degli effetti del realizzo ivi previsto in conformità ai principi sanciti dalla sentenza 29 novembre 2011, causa C-371-10, National Grid Indus BV.

….. si applicano ai trasferimenti effettuati successivamente alla data di entrata in vigore del decreto

TUIR_Articolo 166, 2-quinquies

Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze di natura non regolamentare sono adottate le disposizioni di attuazione del comma 2-quater, al fine di individuare, tra l’altro, le fattispecie che determinano la decadenza della sospensione, i criteri di determinazione dell’imposta dovuta e le modalità di versamento.”

…….. emanato entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto

Exit Tax - Novità

Page 30: Roundtable decreto fiscale semplificazioni febbraio 2012

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1) Pagamento immediato v/s Riscossione differita

2)  Direttiva Fusioni

3) Modalità Attuative

4) Libertà di stabilimento v/s norma generale

5) Business Restructuring

Exit Tax – Punti critici

Page 31: Roundtable decreto fiscale semplificazioni febbraio 2012

Trasformazione imposte anticipate in credito d’imposta

Page 32: Roundtable decreto fiscale semplificazioni febbraio 2012

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Possibilità di trasformare il credito per imposte anticipate in una posta maggiormente liquida, al fine di consentirne il computo nel patrimonio netto di vigilanza delle banche (Basilea 3)

Ambito applicativo limitato ai soggetti IRES

Tale regime rappresenta, in alcuni casi, un trade-off tra differenze temporanee deducibili e crediti d’imposta (I secondi sono determinati applicando un moltiplicatore alle prime, con conseguente rinuncia alla possibilità di dedurre in futuro I reversal riferibili alle svalutazioni crediti, ammortamenti avviamento e/o altre attività immateriali)

Possibilità di applicare la norma In caso di procedure liquidatorie/concorsuali

Possibilità di cedere il credito a soggetti del gruppo (a valore nominale) e/o di richiederne il rimborso

Rientrano nel computo anche le anticipate IRAP calcolate sulle differenze temporanee deducibili per avviamenti e altre attività immateriali?

Trasformazione obbligatoria o facoltativa?

Trasformazione imposte anticipate in crediti d’imposta

Page 33: Roundtable decreto fiscale semplificazioni febbraio 2012

Riporto perdite fiscali

Page 34: Roundtable decreto fiscale semplificazioni febbraio 2012

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" Nuovo regime:

─  riporto temporalmente illimitato con limite del reddito imponibile compensabile (80%)

─  immutato il regime di riporto delle perdite prodotte nei primi tre esercizi di nuova attività (riporto illimitato senza alcun limite quantitativo)

" Finalità della norma:

─  consentire il recupero dello stock di perdite fiscali, senza dover indurre il contribuente a porre in atto operazioni di refreshing

─  consentire di mantenere/iscrivere le imposte anticipate sulle perdite fiscali

" Decorrenza:

─  perdite maturate nei periodi d’imposta anteriori a quello di entrata in vigore del citato decreto (2006-2010) risultanti dalla dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in corso alla data di entrata in vigore del D.L. n. 98 del 2011

Riporto delle perdite IRES

Page 35: Roundtable decreto fiscale semplificazioni febbraio 2012

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" Il nuovo regime produce effetti limitatamente alle ipotesi di riporto delle perdite in diversi periodi d’imposta

─  Nessuna limitazione con riferimento alle compensazioni intersoggettive effettuate nello stesso periodo d’imposta (e.g., consolidato fiscale, trasparenza fiscale, etc.)

" Consolidato fiscale nazionale (Art. 118 TUIR):

─  In capo alle società partecipanti al consolidato, il riporto delle perdite fiscali pregresse segue il nuovo regime (riporto illimitato fino all’80% del reddito imponibile futuro)

─  Le singole società partecipanti attribuiscono al consolidato le perdite prodotte in costanza di consolidato per il 100% del loro ammontare

─  Il consolidato potrà riportare in avanti le perdite fiscali secondo il nuovo regime

" Trasparenza fiscale (Art. 115-116 TUIR)

─  La società trasparente ed i suoi soci riportano in avanti le proprie perdite fiscali pregresse secondo il nuovo regime

─  Le perdite fiscali prodotte dalla società trasparente, in costanza di regime di trasparenza fiscale, vengono attribuite ai soci per il 100% del loro ammontare

─  L’eventuale perdita trasferita dalla società trasparente ai soci e non integralmente compensata può essere utilizzata nei periodi d’imposta successivi sempre nei limiti dell’ 80% del proprio reddito imponibile.

Riporto delle perdite - effetti del nuovo regime

Page 36: Roundtable decreto fiscale semplificazioni febbraio 2012

Società di comodo

Page 37: Roundtable decreto fiscale semplificazioni febbraio 2012

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" Il D.L. 138/11 (Manovra correttiva di agosto) ha introdotto due disposizioni che integrano la disciplina sulle c.d. “società di comodo” o “società non operative”:

─  incremento dell’aliquota Ires di 10,5 punti percentuali (38%);

─  applicazione della disciplina delle società di comodo anche in presenza di perdite sistematiche (tre periodi d’imposta consecutivi ovvero due periodi d’imposta e un reddito al di sotto di quello minimo nel terzo).

ü  Per applicare la norma è sempre necessario un periodo di osservazione di tre anni; alle società con un’anzianità inferiore a tre anni le nuove disposizioni non risultano applicabili (Telefisco 2012)

" Decorrenza:

─  Le nuove disposizioni si applicano a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 17 settembre 2011 (data di entrata in vigore della legge di conversione del D.L. 138/2011) ovvero - per i soggetti con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare - dal periodo d’imposta 2012. Versamento acconto 2012 dovrà tenere conto del test sulle società di comodo.

Società di comodo – nuovo regime

Page 38: Roundtable decreto fiscale semplificazioni febbraio 2012

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1)  Efficacia/validità delle clausole di esclusione/disapplicazione in caso di società in perdita sistematica?

2)  Possibilità di far valere in sede di interpello le “oggettive situazioni” per le società in perdita sistematica?

3)  Validità di interpelli eventualmente accolti negli scorsi anni in caso di società in perdita sistematica?

4)  Impugnabilità diniego disapplicazione? Pro, Corte di cassazione, Sentenza n. 8663 del 2011; contra, Agenzia delle Entrate, Circolare n. 7/2009

Società di comodo - punti critici

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Assegnazione dei beni ai soci

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Soggetti interessati

Soggetti IRES (società di capitali ed enti commerciali)

Società di persone (escluse società semplici che non hanno attività d’impresa)

Imprese individuali

Decorrenza

Le nuove disposizioni si applicano a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in

corso al 17 settembre 2011 (data di entrata in vigore della legge di conversione del D.L.

138/2011) i.e. dal 2012 per i soggetti che hanno l’esercizio coincidente con l’anno solare.

(Delle nuove disposizioni si deve tenere conto già in sede di determinazione degli acconti per il 2012).

Assegnazione dei beni ai soci

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Per garantire l’attività di controllo, l’impresa o il socio/familiare dell’imprenditore devono comunicare all’Agenzia delle Entrate “i dati anagrafici dei soci - comprese le persone fisiche che direttamente o indirettamente detengono partecipazioni nell’impresa concedente - o dei familiari dell’imprenditore che hanno ricevuto in godimento beni dell'impresa, nonché effettuano qualsiasi forma di finanziamento o capitalizzazione nei confronti della società concedente”

L’obbligo di comunicazione in esame:

" sussiste anche per i beni in godimento durante il periodo in corso al 17 settembre 2011;

" è dovuta per ogni bene concesso in godimento nel periodo d’imposta;

" è dovuta per ogni finanziamento o capitalizzazione realizzati nel corso dello stesso periodo d’imposta;

" non sussiste quando i beni concessi in godimento siano di valore non superiore a tremila euro, al netto dell’imposta sul valore aggiunto applicata.

Obbligo di comunicazione (Provv. Direttore Agenzia delle Entrate del 16 novembre 2011)

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" L’obbligo di comunicazione riguarda anche le società? Il tracciato record della comunicazione contempla anche tale ipotesi.

" Socio non residente di società residente: necessità di collegamento territoriale per poter tassare il reddito diverso

" Società non residente (senza stabile organizzazione) con socio residente: si applica l’obbligo di comunicazione? In capo a chi?

" Obbligo di comunicare anche le fattispecie di godimento del bene già colpite da altre norme? (e.g., socio-amministratore, socio-dipendente)

Aspetti critici

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Fondi Immobiliari

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Nel 2008 (art. 82 DL 112/2008):

Regime dei fondi “familiari” e a ristretta base partecipativa: patrimoniale 1% e imposta sostitutiva su proventi e redditi diversi al 20%

Applicabile solo ad alcuni fondi (non negoziati, con patrimonio inferiore ad Euro 400 milioni)

Nel 2010 (art. 32 DL78/2010):

Modifica requisiti civilistici: pluralità investitori e autonomia della SGR rispetto agli investitori

Adeguamento: imposta sostitutiva del 5% sul NAV al 31.12.2009

Mancato adeguamento: liquidazione con imposta sostitutiva del 7% sul valore al 31.12.2009 e ulteriore 7% sui risultati conseguiti nel corso della liquidazione.

Non emanato il decreto di attuazione: mai entrata in vigore.

Interventi normativi

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Nel 2011 (art. 8 DL 70/2011):

Fondi “istituzionali” e “non istituzionali”:

a)  Istituzionali: sempre e comunque regime proprio dei fondi immobiliari;

b)  Non istituzionali con partecipanti “istituzionali” e altri con quote <5%: regime fondi immobiliari;

c)  Non istituzionali con partecipanti “non istituzionali” che possiedono quote >5%:

"   imputazione del risultato per trasparenza ai partecipanti “non istituzionali” con quote>5%

"   imposta sostitutiva del 5% sul valore medio quote al 31.12.2010;

"   possibilità di liquidazione da parte della SGR: imposta sostitutiva del 7% sul NAV al 31.12.2010 e imposta sostitutiva del 7% sui risultati conseguiti dal 1.1.2011.

Interventi normativi

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Investitori istituzionali: chiariti definitivamente i profili relativi al numero minimo di investitori e all’autonomia.

Soggettività IRES e Trattati:

"   Reciprocità del riconoscimento (Circolare 2/E del 2012), o analisi specifica?

"   L’amministrazione rilascerà il certificato anche in caso di fondi tassati per trasparenza? Anche se i partecipanti sono non residenti?

Punti da considerare