scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in ... · o comunità per tossicodipendenti,...
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Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in servizio civile in Italia
Le voci contrassegnate dall’asterisco devono essere compilate obbligatoriamente a pena di esclusione del progetto
ENTE
1) Ente proponente il progetto (*)
CARITAS ITALIANA
1.1) Eventuali enti attuatori
Caritas Diocesana di BERGAMO
L’Ente presso il quale devono essere indirizzate le domande per il presente progetto è:
Caritas Diocesana di BERGAMO Via del Conventino, 8 ; cap 24125 Città Bergamo Per informazioni: Tel. 0354598400 Fax 0354598401 E-mail [email protected] Persona di riferimento: Lazzari Aldo
2) Codice di accreditamento SCN/iscrizione SCU dell’Ente proponente (*)
3) Albo e classe SCN o Albo e sezione SCU dell’ente proponente (*)
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto (*) LA LINEA SOTTILE 2020_BERGAMO
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 1) (*) Settore: Assistenza Area di intervento: Adulti e terza età in condizioni di disagio Codice: 02
6) Durata del progetto (*)
X 12 mesi
7) Descrizione del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto e dell’area di intervento (*)
7.1) Presentazione dell’ente proponente e degli eventuali enti attuatori (*)
NZ01752
Nazionale 1a classe
Caritas Italiana La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) con lo scopo di promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto). È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Ha prevalente funzione pedagogica, cioè tende a far crescere nelle persone, nelle famiglie, nelle comunità, il senso cristiano della Carità. Nel 1977 ha stipulato la convenzione col Ministero della Difesa per accogliere obiettori di coscienza al servizio militare e nel 2001 è stata tra i primi enti a realizzare progetti di servizio civile nazionale.
Caritas diocesana di Bergamo
La Caritas Diocesana Bergamasca è l’organismo pastorale istituito dal Vescovo al fine di promuovere, in collaborazione
con altri organismi, la testimonianza della carità della comunità ecclesiale diocesana, in forme consone ai tempi e ai
bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli
ultimi e con prevalente funzione pedagogica. La Caritas Diocesana è lo strumento ufficiale della Diocesi per la
promozione e il coordinamento delle iniziative caritative e assistenziali esistenti o che via via si rendono necessarie.
Tra i mandati statutari:
a) promuovere nel territorio provinciale della Diocesi e nei gruppi, l'animazione del senso della carità verso le persone e le comunità in situazioni di difficoltà, e del dovere di tradurlo in interventi concreti con carattere promozionale e ove possibile preventivo;
b) curare il coordinamento delle iniziative e delle opere caritative e assistenziali di ispirazione cristiana, nel rispetto delle loro tradizioni e statuti, promuovendo in esse un più profondo e duraturo significato e unificando, se possibile, le azioni disgregate;
c) in collaborazione con altri organismi di ispirazione cristiana: realizzare studi e ricerche sui bisogni presenti nella comunità diocesana per aiutare a scoprire le cause, per preparare piani di intervento sia curativo che preventivo, nel quadro della programmazione pastorale unitaria, e per stimolare l'azione delle istituzioni civili ad una adeguata legislazione;
d) promuovere il volontariato e favorire la formazione degli operatori pastorali della carità e del personale di ispirazione cristiana sia professionale che volontario impegnato nei servizi sociali, sia pubblici che privati, e nelle attività di promozione umana;
1) Codice helios 20696 - Nuovo Albergo Popolare
L’Opera Bonomelli è un’associazione no-profit che, attraverso la gestione del Nuovo Albergo Popolare e
l’avvio di progetti paralleli diversi, “produce” servizi e interventi rivolti alla comunità locale e, in particolare,
alle persone adulte provenienti da situazioni di grave disagio ed emarginazione.
L’Associazione, ispirandosi ai principi di solidarietà evangelici, agisce nella convinzione che l’essere umano,
anche in condizioni di oggettivo disagio, non debba essere considerato irrecuperabile”. Ogni persona ha
dignità ed è portatrice di diritti e doveri al pari di chiunque
altro. Qualsiasi azione/intervento deve perciò avvenire, oltre che nel rispetto delle leggi vigenti, con
l’adesione dell’individuo “utente” e all’interno del contesto sociale e comunitario.
Le azioni si collocano all’interno di una progettualità finalizzata all’attivazione, sia di percorsi di
cambiamento individuali, sia di processi di sensibilizzazione, di ricerca, di studio, di interazione con altri
soggetti sociali, affinché si diffonda sempre più una cultura che agisca sulle cause del disagio e prevenga
l’insorgere o il persistere di forme di grave marginalità adulta.
L’assistenzialismo e la semplice erogazione di beni materiali non sono sufficienti a risolvere i problemi
connessi alle complesse situazioni di marginalità. È necessaria un’attenzione agli aspetti di relazione,
secondo una prospettiva pedagogica-psicologica che permetta una
sempre maggiore consapevolezza, da parte dell’utente, della situazione di provenienza e delle possibili
positive evoluzioni a partire dai limiti e dalle risorse disponibili, sia individuali, sia del contesto di
appartenenza.
Il Nuovo Albergo Popolare e i progetti connessi si occupano in particolare di:
- gestione di servizi di accoglienza in risposta ai bisogni primari (alloggio, pasti) - organizzazione di percorsi educativi individuali e di comunità - accompagnamento educativo e consulenza finalizzati al reinserimento sociale - attivazione e mantenimento di significative forme d’interazione e di intervento di rete - organizzazione di eventi (convegni, tavoli di confronto/progettazione) e pubblicazione (anche via
internet) di materiali informativi e di studio, finalizzati alla sensibilizzazione e promozione di una cultura di prevenzione e di “efficacia di azione” nell’ambito del disagio adulto grave.
Il NAP ha quindi costruito il suo ruolo specifico come servizio residenziale di accompagnamento multi-
professionale con l’obiettivo di risocializzazione e reinserimento sociale per le persone accolte, attraverso
un percorso che si articola in tre principali momenti:
- Area di pronto intervento È organizzata come comunità alloggio di prima accoglienza, riconosciuta dalla Regione Lombardia, con una
capienza di 15 posti.
Ha la finalità di agganciare e motivare il soggetto ad un progetto di trattamento per favorire il
reinserimento sociale.
- Fase di trattamento È organizzata con 4 unità di offerta:
o comunità per tossicodipendenti, o comunità per alcoolisti, o comunità per disagio, o comunità per disagio.
Questa fase ha la finalità di aiutare i soggetti, precedentemente agganciati nella fase di accoglienza, a
rielaborare condizioni personali che rendono difficile la gestione di una progettualità in un contesto sociale.
- Fase di reinserimento Si sviluppa attraverso forme di orientamento, consulenza, accompagnamento educativo nei confronti degli
utenti in relazione a tre ambiti specifici: lavoro, casa, integrazione sociale. Include anche le progettualità
territoriali connesse agli inserimenti lavorativi, alle sperimentazioni abitative e allo spazio sociale
Tira&Molla.
Nell’insieme delle progettualità educative nel 2016 si sono contati:
- 33 tirocini avviati nell’anno 2016; - 9 nuovi contratti lavorativi per le persone inserite in comunità e appartamenti; - 10 contratti di lavoro, avviati prima del 2016, e continuati nell’anno.
2) Codice helios 20652 - Caritas Diocesana di Bergamo - Zabulon
Il Centro Pluriservizi “Zàbulon” è stato creato per dare una risposta immediata a bisogni primari quali la
necessità di cibarsi, vestirsi e l’importanza di garantire l’igiene personale.
Il centro si interfaccia con il CPAeC Diocesano che invia le persone dopo aver appurato l’effettiva condizione
di necessità. Gli operatori dei due servizi collaborano costantemente nella verifica dei progetti educativi
attivati per le persone coinvolte.
Per accedere al servizio docce e distribuzione abiti del centro non sono richiesti particolari requisiti se non il
rispetto di minime regole di convivenza sociale nell’uso degli stessi. L’accesso al servizio mensa è
subordinato alla partecipazione da parte delle persone avvicinate a una progettualità “importante” e al
coinvolgimento dei Servizi Sociali di appartenenza.
3) Codice helios 79785 - Casa San Michele
La Casa alloggio socio-sanitaria a bassa intensità San Michele nasce su iniziativa dell’Associazione Comunità
Emmaus nel 1989 come prima risposta al “problema AIDS” nella provincia bergamasca, per offrire
accoglienza per quanti vivono la drammaticità della malattia nella solitudine e nell’abbandono.
Oltre all’accoglienza e all’accompagnamento di tipo residenziale, la struttura offre percorsi semiresidenziali
diurni che possono precedere, seguire o essere indipendenti dagli stessi percorsi residenziali e sono
specificamente finalizzati al reinserimento sociale, abitativo e lavorativo.
La struttura può ospitare un massimo di 5 ospiti in regime residenziale e 2 ospiti in regime diurno. Nel corso
del 2013, sono stati accolte un totale di 9 persone in regime residenziale e 4 persone in regime diurno.
Casa San Michele si è specializzata in uno dei settori maggiormente problematici – e nel contempo privi di
risposte: quello degli Istituti Penali con alta incidenza di detenuti tossicodipendenti con AIDS e sindromi
correlate.
Sempre più frequentemente, in carcere vivono persone con problemi di salute grave sia fisica che psichica,
generando all’interno della struttura meccanismi di emarginazione e difficile convivenza. Il miglioramento
dello stato di salute delle persone affette da AIDS è spesso incompatibile con le necessarie precauzioni e
restrizioni del regime carcerario e l’attuale numero di persone affette da tale malattia non può consentire a
lungo alla struttura detentiva di prendersene carico nella forma prescritta. Da qui, l’attivazione di modalità
assistenziali che possano conciliare le necessità di cura con la certezza che le persone ammesse a questo
servizio garantiscano di non reiterare i comportamenti che li hanno condotti in carcere.
Si è creato pertanto un centro di accoglienza per offrire un luogo meno “di custodia” e più “di promozione”
della dignità della persona. Non si tratta di un’azione premiale, ma di un servizio che migliori la salute della
persona pur tenendo conto delle esigenze di sicurezza sociale (si veda in proposito l’art. 4 Legge n. 231 del
12 luglio 1999). Ciò non esclude di porre attenzione e offrire ospitalità anche ad altre persone affette da
HIV/AIDS non necessariamente provenienti dal carcere che si trovino in condizioni di abbandono e/o
emarginazione e necessitino di un luogo in cui recuperare una certa autonomia e in cui trovare le condizioni
per un possibile reinserimento sociale. Spesso, infatti, i servizi pubblici e privati del territorio (tra cui i Centri
di Ascolto della Caritas Diocesana Bergamasca) segnalano persone affette da HIV/AIDS che vivono in
situazioni di grave disagio abitativo, sociale e lavorativo: persone senza fissa dimora, stranieri senza
permesso di soggiorno, persone allontanate dal proprio nucleo familiare.
Presso la Casa lavorano educatori professionali a tempo pieno, personale di assistenza, infermiere e medico
per il tempo necessario richiesto dalle cure, uno psicologo per colloqui programmati, un addetto alla
confezione dei pasti con supervisione del/la dietista, animatori per la socializzazione, un assistente
spirituale, volontari e personale religioso con qualifiche professionali diverse a garanzia di un contributo
professionale profondamente umano, competente e completo.
La metodologia di lavoro prevede la “presa in carico” dell’uomo attraverso trattamenti sanitari, pedagogici,
psicologici, lavorativi e di risocializzazione. L’assistenza all’ospite sarà guidata da tre criteri: globalità,
gradualità e continuità.
- Il concetto di globalità si riferisce all’attenzione costante a tutte le dimensioni dell’individuo, in tutte le
tappe della sua esistenza. Si è convinti che la promozione vada oltre il superamento degli aspetti deficitari e
il soddisfacimento dei bisogni di base e che non ci sono tempi inutili per favorire la pienezza della vita della
persona. Criterio guida nella elaborazione e attuazione del piano promozionale della persona in cura sarà il
rispetto e la valorizzazione di tutto ciò che costituisce l’individualità della persona: la sua storia e il suo
vissuto, la sua condizione attuale, la sua cultura e il suo ambiente sociale;
- il criterio della gradualità impegna tutti a commisurare di volta in volta gli interventi a seconda dell’età,
dei ritmi e delle forze di ciascuno, e dedicando il tempo e la pazienza necessari perché le varie proposte
siano adeguatamente accolte;
- il criterio della continuità implica infine che il lavoro sarà portato avanti giorno dopo giorno, senza tempi
vuoti e senza sbalzi, senza alternare momenti di euforia e di frenetica attività a momenti di stasi. Tutto ciò
orientato dalla necessità di creare le condizioni perché il soggetto recuperi la capacità di provvedere
autonomamente alle attività di vita quotidiana e per poter, dopo il periodo di restrizione e risocializzazione,
ritornare nella comunità e provvedere a se stesso; il progetto personalizzato racchiude dunque un
intervento educativo centrato sulla quotidianità e sulla vita di comunità propria della casa.
Per valutare l’evoluzione dei percorsi individuali e monitorare l’attività svolta sono previsti momenti
strutturati di verifica e supervisione. I progetti personalizzati sono verificati con cadenza settimanale a cura
dell’equipe degli operatori, con l’eventuale integrazione di altre figure professionali. Gli operatori stessi e i
volontari partecipano a periodiche verifiche (normalmente mensili) sull’andamento del gruppo e del
modello organizzativo.
L’iter dell’accoglienza prevede che la proposta di inserimento presso la struttura sia proposta dal servizio
segnalante all’organo competente del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL, che valuta la richiesta
definendo un’ipotesi di piano di assistenza comprensivo di tempi di attuazione e di verifica. L’equipe della
struttura valuta la proposta di inserimento e il piano di assistenza proposto, incontra il soggetto segnalato
ed eventualmente i suoi familiari, decide in merito all’accoglienza e definisce il progetto assistenziale
individualizzato.
In questo ambito Casa San Michele collabora strettamente con la Casa Circondariale di Bergamo, per
elaborare un progetto sulla persona che l’accompagni verso un cammino di reinserimento sociale. Inoltre si
rivelano essenziali le collaborazioni e sinergie con l’Ufficio del Giudice e/o del Magistrato di Sorveglianza, il
Centro Servizi Sociali Adulti di Brescia, gli OO.RR. di Bergamo con il Reparto di Malattie Infettive e l’ASL
(oltre che come titolare della sorveglianza sulla Casa e dell’invio degli ospiti, anche come soggetto
attivamente partecipe per garantire i trattamenti specialistici ambulatoriali). Infine, grazie alla Caritas
Diocesana Bergamasca è garantita l’integrazione con le realtà ecclesiali ed un
presidio metodologico del progetto (Laboratorio AIDS).
4) Codice helios 79787 - Fondazione Casa Amica ONLUS - Donne e Minori
La Fondazione Casa Amica ONLUS gestisce 250 alloggi distribuiti nella provincia di Bergamo e svolge attività
di consulenza e promozione su tutto il territorio provinciale.
La sede operativa è composta da 3 locali più servizi più un open space con 11 postazioni di PC, 2 delle quali
a disposizione dei volontari in servizio.
I destinatari delle azioni di Casa Amica sono:
• gli oltre1.000 utenti inseriti presso gli alloggi e accolti presso le strutture di seconda accoglienza per immigrati.
• gli Enti locali destinatari delle attività di promozione e consulenza sul tema delle politiche abitative;
• organismi del terzo settore, della Caritas, dei servizi sociali con cui collabora sul tema dell’abitare e dei servizi di accompagnamento all’autonomia abitativa e sociale.
Tra le varie attività dell’associazione rientra la gestione della struttura di accoglienza per donne sole con
figli a carico Casa a Colori, sede del progetto dove opereranno i volontari in servizio civile.
Pur ricevendo richieste di accoglienza anche da altri territori, il territorio di riferimento di Casa a Colori è
l’Ambito 1 di Bergamo che comprende, oltre al comune capoluogo di 116.051 abitanti, altri 5 comuni
limitrofi (Gorle, Torre Boldone, Orio al Serio, Ponteranica, Sorisole).
La casa di accoglienza Casa a Colori è in via Longuelo n.144 (a 20 mt. dalla sede della fondazione).
Casa a Colori è una struttura di accoglienza composta da 5 alloggi (2 trilocali e 3 bilocali) e un nido famiglia
per donne sole o con figli a carico che, a seguito di crisi o di altri problemi contingenti, si trovano in
situazione temporanea di bisogno o disagio abitativo.
Un alloggio è oggetto di convenzione con il Comune di Bergamo per l’inserimento di donne segnalate e
inviate dai servizi sociali.
Casa a colori è un’iniziativa di Casa Amica che si avvale della collaborazione di partners sia nella gestione
che nella segnalazione e invio di casi: Parrocchia della Beata Vergine Immacolata in Longuelo, Cooperativa
sociale Interculturando, Centro per il Bambino e la Famiglia dell’ASL, Comunità Ruah, Caritas Diocesana, il
Centro Aiuto alla Vita, il Comune di Bergamo.
I destinatari del progetto sono le madri e i figli ospiti presso i 5 alloggi di Casa a colori (via Longuelo n.144)
sia attraverso azioni dirette svolte presso casa a colori, sia attraverso alcune azioni di sostegno
all’autonomia con lavoro presso la sede della fondazione mentre le donne e i bambini non sono presenti a
Casa a Colori. Le donne svolgono diversi lavori: alcune sono attualmente disoccupate, mentre le altre
svolgono lavori di cameriera, colf, lavori di assemblaggio, operaia.
Servizi offerti dal progetto “Casa Amica – Casa a colori”
ACCOGLIENZA DONNE o Accoglienza o Accompagnamento all’autonomia
NIDO FAMIGLIA
o Accoglienza o Alleggerimento famigliare
SEDE FONDAZIONE
o Lavoro di supporto all’autonomia attraverso back-office in supporto al personale educativo 5) Codice helios 20654 - Caritas Diocesana di Bergamo - Casa Palazzolo 80
Casa Samaria è una comunità di accoglienza per donne che possono usufruire dell’affidamento sociale o
degli arresti domiciliari. Infatti le donne accolte presso la struttura sono persone che pur avendo diritto alle
forme alternative al carcere, non ne potrebbero usufruire per mancanza di casa o per precari punti di
riferimento esterni, territoriali. La struttura vuole sostenere percorsi di alternativa al carcere cercando di
reinserire le stesse nella società e nel raggiungimento dell’autonomia personale.
In questi ultimi anni si fa sempre più strada la possibilità concessa dell’affidamento ai servizi sociali, che si
appoggiano alla comunità per l’accoglienza, che per alcune detenute è l’unico modo per poter accedere alle
misure alternative. Tale misura rispetto alla detenzione domiciliare concede più libertà di movimento e
quindi richiede maggior controllo anche da parte della comunità stessa.
La vita in comunità
Essendo donne in condizione di semilibertà, arresti domiciliari o in affidamento ai servizi sociali, la vita
quotidiana e tutte le attività si svolgono solamente all’interno della comunità. Gli operatori cercano di
organizzare le giornate delle ospiti nel miglior modo possibile, incentivando l’uso degli spazi comuni per
evitare che si isolino, riproponendo le dinamiche della dimensione carceraria.
Per rendere efficace ed educativo il periodo di accoglienza, per ridare senso e valore alla quotidianità, la
comunità lavora sulla ripresa di alcuni aspetti della vita delle ospiti che sono fondamentali:
1. La famiglia, la vita in comune
È importante, ricreare quotidianamente un clima familiare in cui le donne possano sentirsi accolte e, ove
possibile, recuperare relazioni amicali e soprattutto riallacciare i rapporti con le famiglie di origine. Proprio
per questo la comunità destina alcuni spazi interni ed esterni (un appartamento messo a disposizione dal
comitato carcere e territorio) all’ospitalità dei parenti delle donne accolte, per facilitare un significativo
riavvicinamento.
2. Il lavoro
Una parte molto importante da recuperare è quella del lavoro: la comunità si preoccupa di riabituare
gradualmente le ospiti ai ritmi lavorativi e occupare in modo costruttivo le loro giornate, favorendo
l’assunzione di nuove competenze, dando loro una visione del mondo produttivo diversa da quella spesso
precaria e ai limiti della legalità che hanno
Gli operatori monitorano i progressi delle ragazze e quando l’equipe ritiene che la persona sia pronta per
un reinserimento sociale, tenendo conto della sua posizione giuridica, si procede ad un accompagnamento
verso i servizi e gli enti presenti sul territorio che sono in grado di collocarla in un’attività lavorativa
(Cooperative Sociali di tipo B, Associazione Carcere e Territorio, enti privati).
3. La scuola
La riabilitazione passa anche e soprattutto da un’adeguata istruzione: all’interno della Comunità si
presentano spesso donne analfabete o con livelli di studio bassi o con diplomi scolastici e professionali non
riconosciuti dal Ministero della pubblica istruzione. Queste lacune scolastiche rendono difficoltoso
l’inserimento lavorativo. Accanto alla disponibilità degli insegnanti del centro EDA, una volontaria di Casa
Samaria si rende disponibili ogni settimana a tenere lezioni di lingua inglese.
4. La gestione della casa e dell’autonomia
All’interno della comunità le ragazze sono quotidianamente coinvolte e seguite nella gestione generale
della casa per riacquisire la capacità di gestire la propria vita quotidiana.
Questi aspetti domestici diventano uno dei criteri per valutare la possibile autonomia abitativa delle ospiti.
Infatti, quando la situazione giuridica della donna lo permette, gli operatori di Casa Samaria, in
collaborazione con l’Associazione Carcere e Territorio, la Caritas Diocesana Bergamasca e l’Opera Pia
Calepio Ricotti, iniziano la ricerca di un alloggio nel quale la donna possa stabilirsi nel momento di passaggio
dalla comunità alla completa indipendenza. Questa azione ha come obiettivo il miglioramento
dell’integrazione sociale, riabitua la persona allo svolgimento delle attività quotidiane e permette
all’operatore, in costante contatto con la donna, di poter osservare il grado di autonomia raggiunto. Nel
2015 è continuata in maniera costruttiva e collaborativa il progetto di reinserimento abitativo delle ragazze
con l’Associazione Carcere e Territorio, dalla quale abbiamo in gestione l’appartamento di Via Zanica.
Dopo l’esperimento dello scorso anno rispetto alla gestione dell’appartamento adiacente la comunità, si è
trovato opportuno mantenere questo spazio di semi autonomia nel graduale reinserimento delle ragazze.
Per questo, soprattutto per le ragazze giovani, il passaggio successivo alla comunità è quello accanto alla
struttura, permettendo agli operatori di avere sempre un occhio più vicino sul loro reinserimento e sulla
loro autonomia e, da parte loro, una sicurezza personale nel sapere di poter sempre bussare alla porta della
comunità. Questo bilocale adiacente alla comunità risulta prezioso anche in quei casi in cui si arriva ad un
fine pena (e quindi non si hanno più vincoli penali e perciò non è più possibile l’ospitalità comunitaria) ma
non si hanno ancora quelle certezze lavorative che permettono un inserimento sul territorio.
5.La gestione del tempo libero
La comunità propone diversi momenti e attività di svago vario genere (teatro, corsi di ricamo ecc.) in cui si
incentivano le donne ospiti a stare insieme, tra di loro e con i volontari, per far assaporare il divertimento
che nasce anche dalle cose semplici.
Vengono proposti momenti di festa per eventi e occasioni importanti come compleanni, feste laiche o
liturgiche, conclusioni o inizio di esperienze particolari, e sono state organizzate anche altre attività che
hanno reso ricco il tempo libero. Sono stati pianificati dei laboratori creativi (oggettistica natalizia o
pasquale, confezione di borse, sartoria su richiesta) finalizzati alla vendita e quindi all’autofinanziamento
del servizio insieme alla sensibilizzazione del territorio. Le ospiti hanno potuto vivere esperienze di
volontariato presso diversi servizi e enti che hanno dato la loro disponibilità (servizio mensa al NAP,
animazione nella RSA del Villaggio Teresa Gabrieli, partecipazione all’evento Hospital’arte a Piario, oltre
all’ormai abitudinario impegno del mercatino di natale presso Villaggio di Natale). Inoltre si è spinto molto
per inserire le ragazze come volontarie presso le parrocchie, nello specifico negli oratori della zona (in
particolare Sant’Alessandro in Colonna e Malpensata). È continuata la collaborazione con il Patronato San
Vincenzo nell’aiuto agricolo presso la cascina dell’Agro. Un’esperienza particolare è stata vissuta
quest’anno inserendo una delle ospiti nel volontariato con i disabili presso l’Associazione “Senz’acca, la
voce dei tamburi” di Bergamo.
La comunità ha deciso di continuare anche l’esperienza settimanale di 5 ore libere il mercoledì pomeriggio
per uscite comunitarie: passeggiate, momenti di svago (cinema, pattinaggio, gita al lago, …) o sportivi.
6) Codice helios 118683 - Caritas Diocesana di Bergamo - Casa Padre Aldo/Sara Casa
Saracasa è un servizio di housing sociale gestito da Caritas Diocesana Bergamasca che si trova presso Casa
Padre Aldo nel quartiere di Monterosso. L’obiettivo di questa realtà e di tutti gli altri appartamenti di
housing gestiti da Caritas è quello di offrire un’accoglienza temporanea con l’obiettivo di sviluppare al
meglio la loro autonomia e potenziare le loro capacità individuali in vista di un futuro reinserimento nella
società a:
- donne e uomini italiane e immigrate, soli, sole o con figli inviate dai servizi sociali di vari comuni,
che si trovano in situazione di difficoltà economico-abitativa;
- nuclei familiari con particolare esigenze segnalati dai servizi sociali di vari comuni;
SaraCasa, come servizio, è nato con uno stile di vita comunitaria già nel 1992. Negli anni è stato trasferito in
diverse sedi. A cavallo tra il 2013 e il 2014 vi è stato un cambio di rotta passando da uno stile comunitario
ad housing sociale, con l’obiettivo di sfruttare al meglio le potenzialità e le caratteristiche della nuova
struttura, di valorizzare da un punto di vista educativo le risorse di ciascuna donna ospitata e di essere più
rispondenti alle necessità del territorio.
La vita all’interno della casa è fatta anche di momenti di condivisione sia strutturati (riunione settimanale)
sia destrutturati (merende insieme, cene ecc.). Questo permette che si crei tra le persone presenti un
rapporto che va oltre quello di vicinato, dando origine in alcuni casi a forme di solidarietà e di aiuto
reciproco.
Persone accolte/incontrate/coinvolte
Nazionalità (i dati si riferiscono alla singola persona)
Le persone italiane che hanno avuto accesso al servizio hanno una rete sociale e familiare disgregata o
inesistente (nemmeno il padre dei bambini è presente nella loro vita). Quasi sempre hanno alle spalle
vissuti molto faticosi e spesso sono state seguite da servizi specialistici. Negli ultimi tempi si accolgono
nuclei familiari in cui la nazionalità dei figli non coincide con quella della madre poiché i figli hanno padri
italiani e madri straniere.
Lavoro di rete
Nell’ambito del percorso di rete, si sottolinea in particolare come Monterosso sia un quartiere vivo, attivo e
attento alla diversità. Questo facilita l’inserimento delle persone accolte nel nostro servizio che partecipano
attivamente alla vita dell’Oratorio, alla Polisportiva Monterosso. Inoltre il rapporto con l’Istituto
Comprensivo “Camozzi” si è fatto negli anni sempre più intenso e produttivo. Le insegnati coinvolgono
anche gli educatori della struttura nei momenti in cui la situazione di un minore richiede maggiore
attenzione.
7.2) Breve descrizione del contesto territoriale e dell’area di intervento. Analisi delle criticità/bisogni
sociali sui quali si intende intervenire e che giustificano la realizzazione del progetto (*)
La popolazione che risiede in provincia di Bergamo nel 2016 è pari a 1.109.933, composta da 463.732 famiglie con un’età media di 43,1 anni. La suddivisione tra maschi e femmine è praticamente paritaria con pochi più soggetti femminili (50,5% donne e 49,5% maschi). I cittadini stranieri sono 10,9%. Popolazione maschile bergamasca in situazione di disagio: Nel 2017 il Centro di Primo Ascolto e Coinvolgimento della Caritas Diocesana Bergamasca ha accolto le storie di 1.026 uomini e particolarmente significativo l’aumento di uomini italiani nella fascia d’età 41-60 anni, sia tra i primi che secondi ascolti. Rispetto ai bisogni, si conferma il dato dell’anno precedente: problematiche economiche, lavorative ed alloggiative, seguite da problemi familiari (soprattutto per i cittadini italiani), di migrazione (irregolarità giuridica ovvero difficoltà di rinnovo del permesso di soggiorno), di dipendenza e di salute per gli stranieri. Si conferma la multi-problematicità delle persone che accedono al CPAeC Diocesano, in modo particolare dei cittadini italiani. Sempre nel corso dell’anno 2017 la Caritas Diocesana Bergamasca attraverso il centro pluriservizi Zabulon ha accolto per il servizio docce 397 uomini per un totale di 1.630 docce erogate. In media le persone che fruiscono del servizio docce non hanno fissa dimora e non risiedono in alcun servizio di prima accoglienza. Il servizio abiti ha visto l’accesso di 436 uomini per un totale di 1.660 abiti distribuiti. Sempre attraverso il centro pluriservizi Zabulon la distribuzione dei pacchi viveri ha interessato 36 uomini, per un totale di 93 pacchi alimentari. I servizi pasti (pranzo più cene) hanno interessato 322 uomini (tra italiani e stranieri) per un totale di 11.094 pasti. Importante anche i dati che arrivano dai dormitori maschili gestiti dalla Caritas Diocesana Bergamasca: il dormitorio maschile Galgario, gestito da Caritas Diocesana Bergamasca con due cooperative sociali, che
vuole garantire l’accoglienza notturna di uomini senza fissa dimora: il dormitorio può ospitare normalmente 60 persone (nei periodi di emergenza freddo si arriva a 90 posti) e nel corso del 2017 sono state ospitate 654 persone; il “dormitorietto” Zarepta cerca di garantire l’accoglienza notturna offrendo la possibilità di trovare un “luogo” di ascolto, di pronta accoglienza e di socializzazione per avviare possibili progetti di recupero sociale e piò ospitare fino a 8 persone. Nel corso del 2017 le persone accolte sono state 21. Il Nuovo Albergo Popolare dell’Opera Bonomelli nel 2016 ha ospitato 216 persone nelle diverse comunità, mentre la mensa ha servito circa 70.000 pasti in un anno. L’opera Bonomelli mette a disposizione presso il Nuovo Albergo Popolare anche un servizio di infermeria che garantisce quotidianamente la presenza di un infermiere che nel corso del 2016 ha eseguito 23.000 interventi sanitari di assistenza infermieristica. Anche la Caritas diocesana Bergamasca nel 2017 ha incontrato diverse persone che avevano necessità di cure mediche, per questo è attivo l’ambulatorio di prossimità che intende garantire il diritto alla salute e la promozione della dignità delle fasce più deboli, mettendo a disposizione di tutte le persone in difficoltà e senza reddito un importante servizio gratuito di assistenza medica specialistica di carattere essenziale o urgente. Durante l’anno 2017 le persone che hanno beneficiato del servizio sono state 58 (49 uomini e 9 donne), per un totale di 149 visite ed esami. Dai dati e dalle persone incontrate emerge quanto la cura della salute, in situazione di grave indigenza, sia messa da parte dalle stesse per far fronte alla sopravvivenza nella quotidianità. Al 31/12/2016 in provincia di Bergamo risultano esserci 2.932 soggetti con infezione da HIV o AIDS di cui 2.174 sono maschi mentre 758 sono femmine. Per lo più hanno tra i 40 e i 59 anni, con un picco tra i 50 e i 54 anni (755 persone) (fonte: ATS Bergamo). Popolazione femminile bergamasca in situazione di disagio: Nel 2017 il Centro di Primo Ascolto e Coinvolgimento della Caritas Diocesana Bergamasca ha accolto le storie di 300 donne: per quanto concerne le donne italiane, prevale la fascia d’età 41-50 anni, mentre le cittadine straniere sono più giovani (31-40 anni) rispetto al 2016, dove predominava la fascia 36-45 anni). Presso il centro pluriservizi Zabulon, hanno avuto accesso al servizio docce per l’anno 2017, 42 donne, dato che sottolinea una diminuzione significativa del numero di donne incontrate (circa 143 donne in meno in due anni). Per il servizio di distribuzione abiti invece le donne incontrate sono state 55, per un totale di 222 abiti distribuiti; per il servizio pacchi viveri le donne incontrate sono state 31 mentre per il servizio mensa (distribuzione pasti) sono state 65 le donne incrociate per un totale di 2.515 pasti distribuiti. Altro dato da tenere in considerazione arriva dal “dormitorietto” femminile Beato Luigi Palazzolo, gestito dalla Caritas Diocesana Bergamasca assieme all’Istituto Suore delle Poverelle (Istituto Luigi Palazzolo). Questo spazio è rivolto a donne con problemi di grave marginalità e si pone l’obiettivo di offrire loro la possibilità di trovare un luogo informale di ascolto e di pronta accoglienza. Il dormitorietto mette a disposizione 8 posti letto e nel corso del 2017 le donne accolte, incontrate e coinvolte sono state 49. Sempre legato all’Istituto Suore delle Poverelle (Istituto Luigi Palazzolo), la Caritas di Bergamo dal 2005 aiuta la gestione di Casa Samaria (Casa Palazzolo 80) con l’obiettivo di accompagnare le donne con problemi di giustizia verso una piena autonomia. Le donne accolte a Casa Samaria (Casa Palazzolo 80) hanno condizioni giuridiche differenti e nel corso del 2017 sono state 10. Rimane inalterato negli anni il dato delle accoglienze che sono per la maggior parte di donne straniere socialmente ed economicamente povere, mentre si sta abbassando sempre più l’età anagrafica delle ospiti. Dal 2017 si è costituita, su indicazione della direzione della Caritas Diocesana Bergamasca, un’equipe che gestisce tutti i progetti di housing. Tale scelta ha permesso di costruire una modalità integrata e condivisa di approccio alle situazioni che necessitavano di accoglienza alloggiativa. L’equipe è composta da 1 coordinatore attivo sui progetti do housing frist (grave marginalità), 2 operatrici che seguono progetti di housing in appartamenti e presso SaraCasa, 1 operatore attivo sui progetti do housing frist (grave marginalità), 3 operatori attivi nell’area migranti e corridoi umanitari della Caritas di Bergamo, 1 ragazza in servizio civile presso la struttura Sara Casa, 1 custode di Sara Casa, 2 operatori dell’area carcere della Caritas di Bergamo.
All’interno dell’area housing è particolare la realtà di Saracasa: un servizio di housing sociale che si trova presso Casa Padre Aldo nel quartiere di Monterosso che ha l’obiettivo di offrire a donne italiane e straniere in situazione di difficoltà economico-abitativa, un’accoglienza temporanea per sviluppare al meglio la loro autonomia e potenziare le loro capacità individuali in vista di un futuro reinserimento nella società. Nel 2017 in totale sono state accolte 40 persone di cui 23 minori. 7.3) Destinatari e beneficiari del progetto (*)
Sede di attuazione Destinatari diretti
Nuovo Albergo
Popolare
(Cod. helios 20696)
La Sede è una struttura che, nata originariamente come dormitorio, è stata
successivamente ristrutturata e riorganizzata in 5 comunità e un centro di prima
accoglienza, che svolgono un funzione di accompagnamento progettuale
(Tossicodipendenti, alcoolisti, disagio generico, disagio psichiatrico). I soggetti accolti in
ciascuna comunità sono circa 15 adulti, maschi, provenienti prevalentemente dal tessuto
sociale bergamasco, per un totale di 160 persone ogni anno.
Caritas Diocesana di
Bergamo - Zabulon
(Cod. helios 20652)
Il Centro Pluriservizi Zabulon nel corso del 2017 ha incontrato 439 persone per il servizio
docce, per il servizio abiti 491 persone, per il servizio pacchi viveri 67 mentre per il
servizio pasti (mensa) sono state incrociate 387 persone.
Casa San Michele
( Cod. helios 79785)
7 utenti al giorno, di cui: 5 utenti del servizio residenziale, 2 utenti del servizio diurno
Persone affette da HIV/AIDS provenienti dal carcere oppure in condizioni di grave
emarginazione.
Fondazione Casa
Amica ONLUS Onlus
(Cod. helios 79787)
“Casa a colori” ospita madri con bambini.
Nei 6 appartamenti vivono due o tre ospiti con i rispettivi figli, che spesso condividono la
stessa stanza da letto, oltre al bagno e alla cucina, e spesso vengono da paesi diversi. Uno
degli appartamenti è stato adibito a spazio comune, in cui un’educatrice si prende cura
dei bambini e si organizzano cene di gruppo nel fine settimana.
“Casa a colori” accoglie in questo momento 14 donne e 9 bimbi.
Caritas Diocesana di
Bergamo - Casa
Palazzolo 80
(Cod. helios 20654)
La finalità di Casa Palazzolo 80 è accompagnare le donne nei percorsi di “alternativa al
carcere". I destinatari diretti delle azioni saranno le 8-10 donne presenti a casa Palazzolo
80 nel corso dell’anno.
Caritas Diocesana di
Bergamo - Casa Padre
Aldo/Sara Casa
(Cod. helios 118683)
La casa ospita fino a 35 persone (tra donne in minori)
alla volta in regime di housing sociale. Gli altri appartamenti dell’equipe housing arrivano
ad ospitare 80 persone
Area di
intervento Sede di attuazione Beneficiari indiretti
Uomini in
situazione di
disagio a
1) Codice helios 20696 -
Nuovo Albergo Popolare - le famiglie dei destinatari che possono beneficiare delle
migliori e più sicure condizioni di vita e di un eventuale e
Bergamo 2) Codice helios 20652 -
Caritas Diocesana di
Bergamo - Zabulon
maggiormente possibile “ritorno alla normalità”.
- le comunità territoriali attraverso l’abbassamento della
conflittualità sociale.
- i servizi sociali del territorio che trovano un ulteriore sbocco e
soluzione alle problematiche legate al disagio adulto.
4) Codice helios 79785 –
Casa San Michele
Donne in
situazione di
disagio a
Bergamo
7) Codice helios 118683 -
Caritas Diocesana di
Bergamo - Casa Padre
Aldo/Sara Casa
- I figli delle donne che avranno la possibilità di non vivere la
situazione di disagio acuto con le madri, ma in un luogo più
famigliare e più adatto alla loro vita come gli appartamenti, Casa
Padre Aldo o Casa a Colori.
- le comunità territoriali attraverso l’abbassamento della
conflittualità sociale.
- I servizi sociali che hanno uno sbocco in più per la destinazione
delle donne che possono scontare la pena alternativa al carcere o
che presentano problemi di vario tipo (violenza domestica, crisi
economica, fallimento del progetto migratorio, tratta).
5) Codice helios 79787 -
Fondazione Casa Amica
ONLUS Onlus - Donne e
Minori
6) Codice helios 20654 -
Caritas Diocesana di
Bergamo - Casa Palazzolo
80
7.4) Indicazione della domanda di servizi analoghi e della relativa offerta presente nel contesto di
riferimento.
NOME LUOGO COSA OFFRE A CHI É RIVOLTO COME SI ACCEDE
UNITÁ DI STRADA
Unità Mobile
Cooperativa di
Bessimo (in
collaborazione
con il SerT di
Bergamo)
Piazzale Marconi e
Piazzale SerT
Materiale sanitario
(siringhe, fiale,
disinfettanti,
profilattici)
Counselling su
sostanze e malattie
infettive e prestazioni
infermieristiche
Orientamento e/o invii
ai servizi
Uomini e donne
alcoldipendenti e
tossicodipendenti
attivi
Accesso diretto
Unità mobile
“Terre di Mezzo”
Piazzale stazione
ferroviaria e aree
Accoglienza e
accompagnamento ai
Uomini e donne Accesso diretto
Caritas Diocesana limitrofe dormitori
Servizio Esodo
Educativa di
Strada
Patronato s.
Vincenzo
Piazzale Autolinee Ascolto, invio ed
accompagnamento ai
servizi
Uomini e donne
Accesso diretto
SERVIZI DORMITORIO
NAP (Nuovo
Albergo Popolare)
Via Carnovali 95
Bergamo
3 posti su
segnalazione Terre di
Mezzo
Maschi Tramite Terre di Mezzo
Dormitorio
servizio Esodo
Patronato S.
Vincenzo
Via dei Campi 38
Sorisole
19 posti letto in
Containers - 27 posti
letto in Dormitorio
7 letti emergenza
freddo (gennaio
marzo)
Maschi Accordi con operatori
Servizio Esodo o
segnalazione servizi
Casa Amadei Via San Bernardino
77
Bergamo
17 posti convenzionati
per stranieri regolari
non dipendenti da
sostanze
Maschi Su segnalazione
Sportello di Prossimità
Zarepta (Caritas) Via Elba 8,
Bergamo
Dormitorio 8 posti e
docce
Maschi Valutazione del centro
di ascolto
Dormitorio
femminile
(Caritas)
Via Palazzolo 88
Bergamo
Dormitorio 7 posti e
docce + 2 emergenza
Femmine Invio tramite centro di
ascolto
Dormitorio
Galgario 1
Via del Galgario 3
Bergamo
Dormitorio 36 posti Maschi Invio tramite centro di
ascolto e servizio Esodo
e Terre di Mezzo
Casa Il Mantello 1
Coop. Il Con-Tatto
Via Donizzetti 1
Torre Boldone
9 posti con possibilità
di attività diurne
Femmine Su invio dei Servizi o
accesso diretto
Casa Il Mantello 2
Coop. Il Con-Tatto
Via Donizzetti 1
Torre Boldone
8 posti con possibilità
di attività diurne
Femmine Su invio del SerT o SMI
Dormitorio
Galgario 2
Via del Galgario 3
Bergamo
Dormitorio 22 posti
per stranieri regolari
non dipendenti da
sostanze
Maschi Su segnalazione
Sportello di Prossimità
Patronato San
Vincenzo
Via Gavazzeni, 3
Bergamo
Dormitorio 30 posti +
15 posti emergenza
freddo
Maschi Se segnalazione dei
servizi o accesso diretto
tramite colloqui con
operatori.
SERVIZI PASTO
NAP Via Carnovali 95
Bergamo
Pranzo e cena Maschi Tramite Centro di
ascolto Caritas o servizio
Stranieri e Servizi Sociali
del Comune di Bergamo
Frati Cappuccini Via dei Cappuccini
8 Bergamo
Pranzo 140 - 160 pasti Maschi e
Femmine
Accesso diretto
Posto Caldo
Servizio Esodo
Patronato S.
Vincenzo
Stazioni autolinee
ultima pensilina
Cena 120 pasti Maschi e
Femmine
Accesso diretto
Zabulon (caritas) Via Conventino 8
Bergamo
Pranzo, cena (30 pasti
)
Un pasto al giorno
(pranzo o cena)
Maschi e
Femmine
Tramite Centro di
ascolto Caritas
Zabulon (caritas) Via Conventino 8
Bergamo
Pacchi Alimentari Maschi e
Femmine
Tramite Centro di
ascolto Caritas
Società San
Vincenzo de Paoli
Via Conventino 8
Bergamo
Pacchi Alimentari Maschi e
Femmine
Se segnalazione dei
servizi o volontari dell’
associazione o dei centri
primo ascolto Caritas
Patronato San
Vincenzo
Via Gavazzeni, 3
Bergamo
Cena (2 turni da 200
persone)
Maschi e
Femmine
Accesso diretto
PRESTAZIONI SANITARIE
Unità Mobile
Cooperativa di
Bessimo (in
collaborazione
con il SerT di
Bergamo)
Piazzale Marconi e
Piazzale SerT
Materiale sanitario
(siringhe, fiale,
disinfettanti,
profilattici)
Counselling su
sostanze e malattie
infettive e prestazioni
infermieristiche
Uomini e donne
alcoldipendenti e
tossicodipendenti
attivi
Accesso diretto
NAP Via Carnovali 95
Bergamo
Medicazione,
consulenza ed
educazione sanitaria
per ospiti e per esterni
su richiesta di servizi
Maschi e
Femmine
Accesso su invio dei
servizi
OIKOS Via Borgo Palazzo
130 Bergamo
Prestazioni sanitarie -
Segretariato Sociale
Informazione sui diritti
Maschi e
Femmine Extra-
comunitari
Accesso Diretto
irregolari
Servizio Esodo
Patronato S.
Vincenzo
Via dei Campi 38
Sorisole
Accoglienza per
soggetti con problemi
di tipo sanitario (7
posti letto)
Maschi Su segnalazione dei
servizi sociali ospedalieri
o segnalazione servizi
territoriali
SerT di Bergamo Via Borgo Palazzo
130
Bergamo
Trattamento patologie
di dipendenza
Maschi e
Femmine
Accesso Diretto
Consultorio
familiare ASL -
Distretto di
Bergamo
Via Borgo Palazzo
130
Bergamo
Consulenza
Contraccettivi, IVG,
Pap test, visite
ginecologiche
periodiche e
consulenza sanitaria e
ginecologica
Femmine Su appuntamento
Reparto malattie
infettive
Ospedale Papa
Giovanni XXIII
Piazza OMS 1
Bergamo
Prestazioni sanitarie
specialistiche
Maschi e
Femmine
Su appuntamento
Dipartimento di
Prevenzione ATS
Servizio
prevenzione ed
epidemiologia
Malattie infettive
Ambulatorio
M.T.S.
via Borgo Palazzo
130
Bergamo
Prelievi e counselling
per malattie
sessualmente
trasmissibili
Maschi e
Femmine
Su appuntamento
SERVIZI DOCCE
NAP Via Carnovali 95
Bergamo
Docce e cambio Maschi
Accesso diretto
Servizio Esodo
Patronato S.
Vincenzo
Via dei Campi 38
Sorisole
Docce per esterni Maschi Accesso diretto
Casa il Mantello
Coop. Il Con-Tatto
Via Donizzetti 1
Torre Boldone
Docce e cambio Donne Accesso diretto
Patronato San
Vincenzo
Via Gavazzeni 3
Bergamo
Docce Maschi Accesso diretto con
costo 0.50€
Punto Sosta
Caritas
Via Conventino 8
Bergamo
Docce Maschi e
Femmine
Accesso diretto
Zabulon
Caritas
Via Conventino 8
Bergamo
Docce e cambio Maschi e
Femmine
La prima volta tramite
centro di ascolto
SERVIZI APPROVVIGIONAMENTO COPERTE E VESTIARIO
Servizio Esodo
Patronato S.
Vincenzo
Posto Caldo
Stazione Autolinee
Coperte (15) Maschi e
Femmine
Accesso diretto
Servizio Esodo
Patronato S.
Vincenzo
Piazzale stazione
autolinee
Vestiti Maschi e
Femmine
Accesso diretto
Servizio Esodo
Patronato S.
Vincenzo
Via dei Campi 38
Sorisole
Vestiti Maschi Accesso diretto
Zabulon
Caritas
Via Conventino 8
Bergamo
Vestiti e Coperte Maschi e
Femmine
La prima volta tramite
centro di ascolto
OSSERVAZIONE E PROGETTUALITÁ
NAP via Carnovali 95
Bergamo
12 posti per
osservazione, 51 posti
per osservazione e
progettualità
Maschi Invio Sportello 1- CPAC
Caritas- Direttamente
Zarepta (Caritas) Via Conventino 8
Bergamo
Osservazione
finalizzata ad un
progetto educativo
Maschi Invio Sportello 1- CPAC
Caritas- Direttamente
Sportello 1 Via Santa Caterina
1/c Bergamo
Definizione progetto
educativo e
coordinamento tra le
varie realtà che si
occupano di grave
marginalità
Soggetti in stato
di grave
marginalità
Segnalazione cpac o altri
servizi della rete
PRIMO ASCOLTO
CPAC (Caritas) Via Gavazzeni 9
Bergamo
Ascolto e invio alla
rete dei servizi di
grave marginalità
Tutti Direttamente
Altri servizi nella provincia che si occupano di accompagnamento e inserimento
UNITÀ’ D’OFFERTA LUOGO COMUNE
Comunità psicoergoterapica
(Gasparina di Sopra)
Via Balilla Romano di Lombardia
Centro per il reinserimento Via Balilla Romano di Lombardia
(Gasparina di Sopra)
Casa Aurora
(Gasparina di Sopra)
Via Circonvallazione 22/23 Cologno al Serio
Cascina Nuova
(A.G.A.)
Viale Lombardia 9 Pontirolo Nuovo
Centro Diurno Emmaus
(Emmaus)
Strada dei Terragli Chiuduno
Emmaus Strada dei Terragli Chiuduno
Comunità di Bessimo
(Bessimo)
Via San Francesco 5 Rogno
Comunità di Rogno per nuclei familiari
(Bessimo)
Via Pineta 7 Rogno
Kairos (Famiglia Nuova) Via Lacchiaduro 22 Cisano Bergamasco
Comunità Arcobaleno
(Opera Bonomelli)
Via Carnovali 95 Bergamo
San Giovanni Cascina Fara Nuova Fara Olivana con Sola
Comunità Turbo Diesel
(Opera Bonomelli)
Via Carnovali 95 Bergamo
Centro diurno Arcobaleno
(società Cooperativa sociale arcobaleno)
Via Cascina Battaina Urgnano
Maria Madre della Vita
(Promozione Umana)
Via Glaiola 15 Castione della Presolana
Baita San Luigi
(Promozione Umana)
Località Bigliardo Castione della Presolana
8) Obiettivi del progetto (*)
Premessa Caritas Italiana e le Caritas diocesane intendono promuovere una proposta di Servizio Civile come esperienza di formazione globale della persona. Ai giovani che si avvicinano al Servizio Civile in Caritas si chiede di pensare a questo anno non come una “parentesi” nella loro vita, ma come un anno intenso, ricco di stimoli e di sfide, un anno che raccoglie le memorie del passato e produce orientamenti per le scelte future. L’intenzione progettuale è di attingere dalla cultura cristiana del servizio, che ha radici assai antiche e profonde, partendo dal cambiamento di sé per giungere ad un cambiamento della società.
Le Caritas diocesane condividono l’impegno di proporre un anno di formazione intesa come competenza del servizio che si svolge, ma anche come momento di auto-riflessione, di ripensamento e di scoperta. Un anno per mettersi alla prova, per conoscere sé stessi, fare nuove amicizie, accrescere le proprie conoscenze e competenze; per condividere con altri giovani i propri vissuti attraverso la dimensione comunitaria e la sensibilizzazione. L’intento è quello di proporre un’esperienza che cerchi e costruisca senso. Un’esperienza che davvero cambi sé stessi e gli altri.
Il progetto si allinea altresì agli obiettivi condivisi dalle Caritas a livello nazionale, che mirano in particolare alla prevalente funzione pedagogica anche del Servizio Civile, affermando l’impegno alla realizzazione delle condizioni fondamentali affinché l’esperienza proposta abbia come finalità ultima l’attenzione ai giovani coinvolti nel progetto, ai bisogni del territorio in cui si inserisce, all’impatto sulla società come sensibilizzazione alla testimonianza della Carità. Queste finalità generali sono così riassumibili: Educazione ai valori della solidarietà e gratuità attraverso azioni di animazione e d’informazione per una cittadinanza attiva e responsabile. Condivisione con i poveri e con gli altri partecipanti al progetto, riconoscendo e promovendo i diritti umani e sociali, per accompagnare le persone vittime di povertà ed esclusione sociale in percorsi di liberazione. Riflessione sulle proprie scelte di vita, vocazionali, professionali, sociali e possibilità di approfondimento spirituale. Creazione delle condizioni per l’incontro con nuove persone, per sperimentare nuovi percorsi professionali in ambito sociale. Coscientizzazione come approfondimento della cultura della pace, della nonviolenza e della solidarietà. Attenzione a tutto ciò che potrà incoraggiare un futuro volontariato inteso come stile di vita nei giovani che verranno coinvolti nell’esperienza. Difesa delle comunità in modo nonarmato e nonviolento in termini di gestione e superamento del conflitto, riduzione e superamento della violenza implicita e/o esplicita, acquisizione e riconoscimento di diritti.
Obiettivi generali del progetto
Sede di attuazione Obiettivi generali
1) Codice helios
20696 - Nuovo
Albergo Popolare
Offrire alla persona la possibilità di intravedere prospettive risolutorie alla propria
situazione e motivarla ad essere accompagnata in un percorso di aiuto.
Tale obiettivo si declina nell’aiutare l’ospite a:
- raggiungere una condizione di tranquillità;
- rileggere la sua condizione di vita e porla in termini progettuali;
- valutare realmente le proprie potenzialità;
- riscoprire l’importanza delle relazioni;
- essere disponibile a lavorare sul proprio stato di sofferenza interiore;
- ridurre o sospendere l’abuso di sostanze.
2) Codice helios
20652 - Caritas
Diocesana di
Bergamo - Zabulon
Zabulon è il luogo dove le persone che vivono in situazione di grave marginalità
sperimentano non solo la risposta al bisogno di un pasto e di igiene, ma anche l’incontro
con operatori e volontari per costruire relazioni normali e positive capaci di ridare loro
fiducia e speranza.
Zabulon è il luogo dove la persona può riscoprire la propria dignità e intraprendere cammini
di risocializzazione.
Zabulon è il luogo di riferimento per costruire relazione possibili di fiducia che favoriscano
l’avvio di progetti di recupero e concreto reinserimento sociale, grazie alla rete di servizi a
cui la Caritas può fare riferimento.
3) Codice helios
79785 – Casa San
Michele
Offrire ai malati che provengono dall’esperienza del carcere un luogo fisico di accoglienza
famigliare dove ognuno partecipa alla vita quotidiana mettendo a disposizione e
valorizzando le proprie capacità e competenza, in un clima di reciproco rispetto dei limiti di
collaborazione, migliorando le condizioni di vita.
4) Codice helios
79787 -
Fondazione Casa
Amica ONLUS
Onlus - Donne e
Minori
Offrire alle donne con figli che vivono un grave momento di difficoltà, uno “spazio”
concreto di accoglienza per loro e per i loro figli e “un tempo” in cui possano essere
ascoltate e aiutate nel recupero della loro progettualità individuale in vista di un
reinserimento nella società.
5) Codice helios
20654 - Caritas
Diocesana di
Bergamo - Casa
Palazzolo 80
Offrire alle donne detenute in carcere, che possono accedere ai benefici previsti dalla legge,
la possibilità di usufruire delle misure alternative alla detenzione in un ambiente il più
possibile familiare ed educativo.
Accompagnare le donne nei percorsi di alternativa al carcere con l’obiettivo del
reinserimento nella società e del raggiungimento dell’autonomia personale.
6) Codice helios
118683 - Caritas
Diocesana di
Bergamo - Casa
Padre Aldo/Sara
Casa
Offrire alle donne la possibilità di staccare per un periodi di 12 mesi dalla loro condizione e
vivere in un regime di housing sociale che permetta loro di essere parzialmente
accompagnate nella quotidianità, aiutate a riappropriarsi della propria autonomia,
sostenute nella ricerca di una autonomia economica e re-inserite nel contesto territoriale.
Obiettivi specifici del progetto
Sede di attuazione 1) Codice helios 20696 - Nuovo Albergo Popolare
Situazione di partenza Obiettivi Specifici Indicatori
Carenza di figure educative che
accolgono le persone, che
presentano dei bisogni
fondamentali a cui non sono in
grado di dare risposta in modo
autonomo, a fronte
dell'aumento del numero delle
persone accolte dai servizi.
1. Gli ospiti delle comunità sono messi nelle condizioni di rileggere le proprie condizioni di vita e porle in termini progettuali, riscoprendo l’importanza delle relazioni.
1. Numero di persone accolte in un anno
aumentate del 10%.
2. Numero di colloqui individuali realizzati nel
corso dell'anno, aumentati del 40%.
3. Numero di progetti individuali avviati e
rispettati, aumentati del 20%.
4. Abbassamento del rapporto
educatore/utente da 1 a 5 a 1 a 3.
Carenza di figure educative che
sono in grado di seguire la
persona accolta nelle prime
fasi del reinserimento e nella
ricerca di lavoro. A causa della
crisi economica, infatti, ormai
la totalità delle persone
ospitate sono senza lavoro.
2. Gli ospiti del servizio sono
accompagnati nella ricerca e nel
mantenimento del lavoro, attraverso la
realizzazione di un bilancio delle
competenze e delle potenzialità, per un
concreto reinserimento socio-lavorativo
nella società.
1. abbassamento del numero di progetti
seguiti da ogni educatore, grazie all'aumento
del numero degli operatori.
2. Aumento del numero di persone che
accedono ad un colloquio di lavoro del 50% sul
totale.
3. Il numero di persone che trovano un lavoro
aumenta del 10% sul totale.
4. Aumento del numero di colloqui di verifica
sul tema del lavoro.
3. Gli ospiti del servizio sono coinvolti in
attività di laboratorio, attività ludiche e in
relazioni umane significative che
permettano di alleviare la sofferenza,
contribuire alla riduzione o alla
sospensione dell'abuso di sostanze e
migliorare le capacità di comprensione e
di apprendimento.
1. Aumento del numero di consulenze
giuridiche attivate.
2. Aumento del numero di progetti di
trasferimento avviati.
3. Aumento del numero di consulenze
psicologiche attivate.
4. Aumento del numero dei contatti con il Sert
di riferimento.
5. Aumento del numero di laboratori attivati e
delle attività ludiche e delle gite realizzate.
Bisogno di sostegno
psicologico, vicinanza alle
persone e necessità di
riscoprire le proprie capacità
personali.
4. Accompagnare e sostenere il
reinserimento sia in ambito interno
(passaggio ad altra comunità) sia in
ambito esterno ( es. Casa di riposo, ecc) e
i contatti con il territorio.
1. Realizzati almeno 2 incontri in un anno tra
gli ospiti del servizio e i gruppi del paese.
2. Realizzato almeno 1 incontro in un anno tra
gli ospiti del servizio e l’oratorio.
3. Realizzato almeno 1 open day.
4. Le persone coinvolte nei progetti di
inserimento riescono a rimanere "agganciati al
progetto", grazie all'accompagnamento degli
educatori.
Sede di attuazione 2) Codice helios 20652 - Caritas Diocesana di Bergamo - Zabulon
Situazione di partenza Obiettivi Specifici Indicatori
Le persone che accedono ai
servizi di primo ascolto
richiedono in modo sempre più
urgente di un intervento
relativo ai bisogni primari.
Crescente numero di persone
che si rivolge al centro
pluriservizi Zabulon.
1.Offrire ai diversi “poveri” presenti sul
territorio, attenzione, ascolto e risposta ai
loro più variegati bisogni in modo
immediato e in modo strutturato.
1. Aumento del numero delle persone
coinvolte dal servizio.
2. Aumento del 20% del numero delle persone
che dal Centro Pluriservizi Zabulon vengono
coinvolti in una progettualità più ampia.
2. Contribuire al soddisfacimento del
bisogno primario delle persone che ne
hanno bisogno offrendo il servizio mensa
(aperta 7 giorni su 7, in grado di offrire 20
pasti sia a pranzo che a cena) e
contribuire all'igiene e alla cura della
propria persona con il sevizio doccia
(aperto dalle 9,00 alle 10,30 dal lunedì al
venerdì, in
grado di garantire ogni giorno docce +
cambio biancheria intima e vestiario.
1. Aumento del numero dei pasti distribuiti.
2. Aumento del numero delle docce erogate in
un anno.
3. Le persone coinvolte dal servizio sono
conosciute e agganciate per almeno il 10% in
una progettualità più ampia.
L’apertura del Centro Diurno
“Punto Sosta” rinnovato nella
sua gestione, impone una
revisione degli orari degli
educatori e un impegno
maggiore nell’ambito
dell’accompagnamento
educativo.
3.Offrire agli ospiti del centro diurno un
luogo alternativo alla strada, al fine di
contribuire a creare relazioni di vicinanza
tra gli operatori e le altre persone accolte.
1. Aumento del 10% del numero delle persone
che hanno accesso al centro diurno.
2. Aumento del numero di occasioni di colloqui
individuali tra gli ospiti e gli educatori.
3. Le persone coinvolte dal servizio sono
conosciute e agganciate per almeno il 10% in
una progettualità più ampia.
Ogni anno le comunità e i
servizi iscritti al servizio di
distribuzione pacchi,
aumentano del 20% con il
conseguente aumento del
quantità di cibo movimentata.
4. Contribuire al fabbisogno alimentari di
vari poveri presenti sul territorio con la
distribuzione di pacchi viveri destinati sia
a persone singole che a strutture (mense,
comunità...).
1. Aumento del 20% numero delle realtà
coinvolte dal servizio.
2. Aumento del numero di ore di formazione
per le realtà coinvolte da 6 a 15.
3. Aumento delle quantità di cibo raccolte.
4. Aumento del numero delle persone
coinvolte nello stoccaggio e nella
distribuzione.
Sede di attuazione 3) Codice helios 79785 – Casa San Michele
Situazione di partenza Obiettivi Specifici Indicatori
Le persone che vivono la
malattia, soprattutto coloro
che provengono da percorsi
penali vivono situazioni di
marginalità e fragilità e
necessitano di un’accoglienza
individuale e di attenzione
all’ospitalità che ricevono.
1. Contribuire al miglioramento del
servizio residenziale e della proposta
diurna e alla acquisizione di autonomia
nella gestione sia dello spazio abitativo
che di quello relazionale, cercando di
sostenere la persona nelle fatiche
quotidiane, costruendo l’inserimento nel
tessuto sociale.
1. Miglioramento delle attività di animazione
proposte.
2. Programmazione di attività animative
nuove.
3. Aumento del numero di ospiti partecipanti
alle attività di animazione, per tipologia di
ospite e attività.
4. Aumento del numero di volontari
partecipanti alle attività di animazione, per
incrementare il numero di relazioni per
l’ospite.
Sempre di più, nell'ambito della
struttura, si rende evidente la
necessità di sostegno e
assistenza per le persone
malate ospiti.
2. L’ospite della struttura è messa nelle
condizioni di essere aiutata a recuperare
alcune abilità possedute
precedentemente e a riscoprire la
dimensione abitativa e sociale con
strumenti relazionali più adeguati.
1. Abbassamento del rapporto
educatore/utente da 1 a 3 a 1 a 2.
2. Aumento del numero di volontari per la
buona gestione della struttura.
3. Aumento del numero di persone segnalate
allo al coordinatore per essere accompagnate
nell’accesso ai servizi.
Integrazione sociale e sviluppo
di relazioni positive:
animazione e sensibilizzazione
del territorio.
3. Promuovere l’integrazione sociale delle
persone affette da HIV/AIDS e ampliare la
rete di relazioni nella comunità.
1. Aumento del numero di partecipanti alle
iniziative culturali e ludico-ricreative, per
tipologia di attività
2. Aumento del numero di partecipanti ai
laboratori
3. Aumento del numero di eventi ed iniziative
di sensibilizzazione.
4. Aumento del numero di partecipanti agli
eventi di formazione e informazione.
Sede di attuazione 4) Codice helios 79787 - Fondazione Casa Amica Onlus - Donne e Minori
Situazione di partenza Obiettivi Specifici Indicatori
Recentemente sono emerse
delle nuove tipologie di
bisogno da parte delle donne
come il sostegno nella ricerca
del lavoro e
l'accompagnamento nel
coinvolgimento nella vita di
quartiere. Gli educatori
presenti non sono in grado di
soddisfare queste richieste,
soprattutto per mancanza di
tempo.
1.Contribuire alla acquisizione di una
maggiore autonomia nella gestione sia
dello spazio abitativo che di quello
relazionale, cercando di sostenere e
accompagnare la persona nelle fatiche
quotidiane, costruendo il reinserimento
nel tessuto sociale e lavorativo di
riferimento.
1. Miglioramento della gestione degli
spostamenti delle donne per lavoro o per
visite mediche grazie al loro
accompagnamento e al baby sitteraggio dei
minori.
2. Miglioramento dei rapporti con il territorio
con l'aumento delle persone coinvolte e il
coinvolgimento di altri volontari.
3. Aumento del numero di donne che
partecipano ad attività di quartiere o sono
invitate dai vicini per dei momenti insieme.
Sempre di più, nell'ambito della
struttura, si rende evidente la
necessità di un supporto
psicologico per le donne ospiti.
2. L’ospite della struttura è messa nelle
condizioni di essere aiutata a recuperare
alcune abilità possedute
precedentemente e a riscoprire la
dimensione abitativa e sociale con
strumenti relazionali più adeguati.
1. Abbassamento del rapporto
educatore/utente da 1 a 7 a 1 a 5.
2. Aumento del numero di volontari per il
buon funzionamento della struttura.
3. Aumento del numero di persone segnalate
allo psicologo.
4. Aumento del 30% delle persone che
avviano un rapporto con lo psicologo.
Le donne non partecipano
sempre in modo costante alle
iniziative proposte dalla
struttura.
3. Attivare momenti di condivisione con le
ospiti della casa sia allo scopo di riscoprire
l'importanza delle relazioni sia per offrire
ai bambini ospiti un contesto positivo di
riferimento.
1. Aumento delle attività intraprese nei
momenti comuni.
2. Creazione di nuove attività al di là di quelle
finora realizzate.
3. il 70% delle donne partecipa ai momenti
comuni. 4. L'80% delle mamme partecipa con i
bambini alle iniziative a loro dedicate.
Sede di attuazione 5) Codice helios 20654 - Caritas Diocesana di Bergamo - Casa Palazzolo 80
Situazione di partenza Obiettivi Specifici Indicatori
Le donne ospiti del centro sul
lungo periodo non sono
motivate a partecipare ai
laboratori ergoterapici e capita
che solo il 30% delle ospiti
partecipi ai laboratori.
1. Riabituare le ragazze ai ritmi lavorativi e
dare loro una visione del mondo
produttivo diversa da quella precaria e ai
limiti della legalità che hanno
sperimentato nella loro esperienza
precedente alla detenzione carceraria.
1.Le ragazze hanno una cartella personale
compilata dall’équipe di lavoro del servizio in
cui vengono annotati in modo costante i
progressi e gli step.
2. Aumento del numero dei volontari coinvolti
nel servizio.
3. L'educatrice attiva buone relazioni con le
ospiti del servizio.
4. Abbassamento del rapporto
educatore/utente da 1 a 4 a 1 a 3. 4. 160 ore
di colloquio personale o di gruppo annuali.
5. l'80% delle ospiti partecipa ai laboratori
ergoterapici.
Solo il 10% delle donne avvia
con successo un concreto
percorso di inserimento
lavorativo al termine della
pena.
2. Collocare e accompagnare le donne,
con mutata posizione giuridica,
nell’attività lavorativa.
1. Il contatto diretto con le Cooperative di
riferimento e con gli educatori
dell’Associazione Carcere e Territorio
contribuiranno al monitoraggio costante e
all’accompagnamento delle persone che
arrivano al termine del percorso carcerario.
2. Il contatto diretto e la verifica può
contribuire a migliorare i risultati di
inserimento e integrazione delle persone nel
territorio e con le comunità e, eventualmente,
a modificare il percorso di preparazione
precedente.
3. mantenimento di un percorso lavorativo
costante per almeno 3 mesi.
4. miglioramento della puntualità e della
presenza sul luogo di lavoro del 50%
nell’avanzamento del percorso educativo di
tutti gli ospiti.
5.aumento del 5% annuo delle utenti che
iniziano un percorso di uscita dal carcere e
inserimento lavorativo
Le donne straniere che vivono
a Casa Palazzolo hanno per
l'80% la licenza elementare e
non sanno scrivere in modo
corretto in italiano.
3. Le donne del centro sono alfabetizzate
e hanno le conoscenze base di educazione
civica.
1. Le donne saranno valutate dagli esami di
livello e dalle verifiche degli insegnanti EDA.
Sede di attuazione 6) Codice helios 118683 - Caritas Diocesana di Bergamo - Casa Padre Aldo/Sara Casa
Situazione di partenza Obiettivi Specifici Indicatori
Le donne ospiti del centro sul
lungo periodo non sono
motivate a partecipare ai
laboratori ergoterapici e capita
che solo il 30% delle ospiti
partecipi ai laboratori.
1. Riabituare le ragazze ai ritmi lavorativi e
dare loro una visione del mondo
produttivo diversa da quella precaria e ai
limiti della legalità che hanno
sperimentato nella loro esperienza
precedente.
1.Le ragazze hanno una cartella personale
compilata dall’équipe di lavoro del servizio in
cui vengono annotati in modo costante i
progressi e gli step.
2. Aumento del numero dei volontari coinvolti
nel servizio.
3. L'educatrice attiva buone relazioni con le
ospiti del servizio.
4. Abbassamento del rapporto
educatore/utente da 1 a 4 a 1 a 3. 4. 160 ore
di colloquio personale o di gruppo annuali.
5. l'80% delle ospiti partecipa ai laboratori
ergoterapici.
Solo il 10% delle donne avvia
con successo un concreto
percorso di inserimento
lavorativo al termine del
periodo di ospitalità e di
inserimento nella comunità
territoriale.
2. Collocare e accompagnare le donne
nell’attività lavorativa e nel contatto con
la comunità territoriale.
1. Il contatto diretto con le Cooperative di
riferimento contribuirà al monitoraggio
costante e all’accompagnamento delle
persone.
2. Il contatto diretto e la verifica può
contribuire a migliorare i risultati di
inserimento e integrazione delle persone nel
territorio e con le comunità e, eventualmente,
a modificare il percorso di preparazione
precedente.
3. mantenimento di un percorso lavorativo
costante per almeno 3 mesi.
4. miglioramento della puntualità e della
presenza sul luogo di lavoro del 50%
nell’avanzamento del percorso educativo di
tutti gli ospiti.
5.le donne partecipano in autonomia alle
iniziative territoriali (scuole, eventi
comunitari).
6. le donne sono accompagnate nei rapporto
con la scuola o con le asl territoriali e, nel
tempo, sono in grado di gestirli in autonomia.
Le donne straniere che presso
il centro hanno per l'80% la
licenza elementare e non
sanno scrivere in modo
corretto in italiano. I figli delle
donne necessitano di un
accompagnamento dopo-
scuola per sostenerli nei
percorsi scolastici.
3. Le donne del centro sono alfabetizzate
e hanno le conoscenze base di educazione
civica e i loro bambini beneficiano di un
servizio di doposcuola.
1. Le donne saranno in grado di gestire in
autonomia la lingua italiana.
2. i bambini sono adeguatamente
accompagnati nel servizio di doposcuola.
9) Descrizione delle attività con la relativa tempistica, ruolo degli operatori volontari e altre risorse
umane impiegate nel progetto (*)
9.1) Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi (*)
Sede di
attuazione Obiettivi Specifici Azioni
Nuovo Albergo Popolare
(Cod. helios
20696)
1. Gli ospiti delle comunità sono messi nelle
condizioni di rileggere le proprie condizioni
di vita e porle in termini progettuali,
riscoprendo l’importanza delle relazioni.
1.1 Ascoltare quotidianamente le persone che
si presentano al dormitorio o che vengono
segnalate da altri servizi.
1.2 Offrire quotidianamente un posto letto
alle persone che si presentano al dormitorio o
che vengono segnalate da altri servizi.
1.3 Creare una relazione, anche informale, di
fiducia con gli ospiti del centro.
1.4 Creazione di una relazione di fiducia con
un educatore in particolare che permetta la
costruzione di un progetto educativo
individuale.
2. Gli ospiti del servizio sono accompagnati
nella ricerca e nel mantenimento del lavoro,
attraverso la realizzazione di un bilancio delle
competenze e delle potenzialità, per un
concreto reinserimento socio-lavorativo nella
società.
2.1 Realizzazione di un bilancio delle
competenze per la futura ricerca del lavoro e
accompagnamento dell'ospite
nell'inserimento lavorativo con incontri
periodici di verifica e sostegno
2.2 Ricerca di lavori possibile in contesti
cosiddetti "normali" in cui accompagnare
eventualmente la persona ospite.
2.3.Partecipazione a piccoli laboratori ergo
terapici in cui gli ospiti possano essere
osservati e aiutati nelle eventuali difficoltà di
concentrazione o rispetto delle regole.
3. Gli ospiti del servizio sono coinvolti in attività
di laboratorio, attività ludiche e in relazioni
umane significative che permettano di alleviare
la sofferenza, contribuire alla riduzione o alla
sospensione dell'abuso di sostanze e migliorare
le capacità di comprensione e di
apprendimento.
3.1 Favorire l'incontro eventuale con psicologi.
3.2 Favorire l'incontro con gli avvocati, se
necessario.
3.3 Organizzazione e attivazione di momenti di
svago e ludici.
3.4 Avvio di percorsi adeguati con il Sert con la
collaborazione di educatori specializzati.
3.5 Organizzazione di incontri di verifica
successivi con l'educatore di riferimento.
4. Accompagnare e sostenere il reinserimento
sia in ambito interno (passaggio ad altra
comunità) sia in ambito esterno ( es. Casa di
riposo, ecc) e i contatti con il territorio.
4.1 Attivazione di rapporti con altre comunità
del territorio
4.2 Preparare gli ospiti per il trasferimento e
loro accompagnamento
4.3 Accompagnamento della persona nel
reinserimento abitativo
4.4 Organizzazione di un open day destinato
alle altre realtà del territorio
Sede di
attuazione Obiettivi Specifici Azioni
Caritas
Diocesana di
Bergamo -
Zabulon
(Cod. helios
20652)
1.Offrire ai diversi “poveri” presenti sul
territorio, attenzione, ascolto e risposta ai loro
più variegati bisogni in modo immediato e in
modo strutturato.
1.1 Ascoltare quotidianamente le persone che
si presentano al servizio
1.2 Creare una relazione significativa con le
persone che si presentano al servizio
1.3 Indirizzare le persone conosciute verso
altri servizi per attivare progettualità
specifiche.
2. Contribuire al soddisfacimento del bisogno
primario delle persone che ne hanno bisogno
offrendo il servizio mensa e contribuire
all'igiene e alla cura della propria persona con il
sevizio doccia e guardaroba.
2.1 Aprire quotidianamente il servizio docce e
la mensa a pranzo e a cena.
2.2 Creare una relazione con le persone che
quotidianamente si presentano al servizio.
2.3 Rimanere in stretto contatto con il Centro
di Primo Ascolto Diocesano per segnalare la
presenza o meno delle persone e per
verificare quotidianamente il progetto
educativo eventualmente attivato.
3.Offrire agli ospiti del centro diurno un luogo
alternativo alla strada, al fine di contribuire a
creare relazioni di vicinanza tra gli operatori e
le altre persone accolte.
3.1 Aprire ogni pomeriggio il centro diurno
Punto Sosta
3.2 Creare una relazione con le persone che
quotidianamente si presentano al servizio,
organizzando incontri individuali e intavolando
discorsi interessanti per il gruppo.
3.3 Rimanere in stretto contatto con il Centro
di Primo Ascolto Diocesano per segnalare la
presenza o meno delle persone e per
verificare quotidianamente il progetto
educativo eventualmente attivato.
4. Contribuire al fabbisogno alimentari di vari
poveri presenti sul territorio con la
distribuzione di pacchi viveri destinatio sia a
persone singole che a strutture (mense,
comunità...).
4.1 Distribuzione quotidiana dei pacchi viveri
alle persone coinvolte nei progetti individuali
del Centro di Primo Ascolto e Coinvolgimento
Diocesano.
4.2 Raccolta degli ordini da parte di centri e
comunità per la distribuzione di viveri
4.3 Formazione dei centri per la buona
gestione dei beni alimentari distribuiti.
4.4 Raccolta dei viveri da Agea e vari
supermercati e donatori.
Sede di
attuazione Obiettivi Specifici Azioni
Casa San
Michele
(Cod. helios
79785)
1. Contribuire al miglioramento del servizio
residenziale e della proposta diurna e alla
acquisizione di autonomia nella gestione sia
dello spazio abitativo che di quello relazionale,
cercando di sostenere la persona nelle fatiche
quotidiane, costruendo l’inserimento nel
tessuto sociale.
1.1 Accoglienza degli ospiti e cura
dell’inserimento.
1.2 Predisposizione dei “Piani assistenziali
individualizzati”
1.3 Attività di animazione e gestione del
tempo libero degli ospiti con predisposizione
di attività ricreative.
1.4 Gestione della casa e cura dell’ambiente
2. L’ospite della struttura è messa nelle
condizioni di essere aiutata a recuperare
alcune abilità possedute precedentemente e a
riscoprire la dimensione abitativa e sociale con
2.1 Prima conoscenza degli utenti e
individuazione dei bisogni e delle potenzialità
2.2 Segretariato sociale e accompagnamento
ai servizi socio-sanitari territoriali
strumenti relazionali più adeguati. 2.3 Attività di ascolto e orientamento alle
famiglie.
3. Promuovere l’integrazione sociale delle
persone affette da HIV/AIDS e ampliare la rete
di relazioni nella comunità.
3.1 Organizzazione di eventi e percorsi di
sensibilizzazione legati al tema dell’AIDS.
3.2 Incontri informativi nel territorio della città
e nei luoghi di aggregazione giovanile.
Sede di
attuazione Obiettivi Specifici Azioni
Fondazione
Casa Amica
ONLUS
(Cod. helios
79787)
1.Contribuire alla acquisizione di una maggiore
autonomia nella gestione sia dello spazio
abitativo che di quello relazionale, cercando di
sostenere e accompagnare la persona nelle
fatiche quotidiane, costruendo il reinserimento
nel tessuto sociale e lavorativo di riferimento.
1.1 Accogliere le persone del servizio con la
condivisione del regolamento e delle finalità
del servizio.
1.2 Attivazione di un progetto educativo
individuale.
1.3 Sostenere le donne nella gestione
quotidiana dell'abitazione e negli impegni
quotidiani
1.4 Contribuire alla gestione delle relazioni
con il territorio, aiutando le donne
nell'attivazione di rapporti con altre famiglie,
organizzazioni pubbliche e private.
1.5 Aggiornamento delle schede delle ospiti
presso la sede della Fondazione per garantire
continuità d’azione all’equipe di lavoro.
2. L’ospite della struttura è messa nelle
condizioni di essere aiutata a recuperare
alcune abilità possedute precedentemente e a
riscoprire la dimensione abitativa e sociale con
strumenti relazionali più adeguati.
2.1 Attivare azioni di babysitteraggio a favore
dei figli delle donne ospiti per favorire la
crescita positiva dei bambini
2.2 Attivare eventuali consulenze con psicologi
2.3 Attivare eventuali consulenze con avvocati
volontari
2.4 Favorire l'inserimento di nuovi volontari
nella struttura
3. Attivare momenti di condivisione con le
ospiti della casa sia allo scopo di riscoprire
l'importanza delle relazioni sia per offrire ai
bambini ospiti un contesto positivo di
riferimento.
3.1 Coinvolgere le persone nelle attività
comunitarie con la condivisione della merenda
per 3 volte alla settimana
3.2 Realizzazione di un micronido interno che
favorisca l’apprendimento di buone prassi per
le mamme e favorisca la creazione di un buon
clima per i bambini.
Sede di
attuazione Obiettivi Specifici Azioni
Caritas
Diocesana di
Bergamo - Casa
Palazzolo 80
(Cod. helios
20654)
1. Riabituare le ragazze ai ritmi lavorativi e dare
loro una visione del mondo produttivo diversa
da quella precaria e ai limiti della legalità che
hanno sperimentato nella loro esperienza
precedente alla detenzione carceraria.
1.1 Attivazione di un laboratorio ergoterapico
a favore di tutte le donne ospiti di Casa
Palazzolo 80.
1.2 Curare le pratiche burocratiche e i controlli
relativi alle donne ospiti.
1.3 Attivazione di un progetto educativo
individualizzato.
1.4 Realizzazione di colloqui periodici per la
verifica del progetto.
1.5 Coinvolgimento di volontari nei laboratori
per riscoprire l'importanza delle relazioni.
2. Collocare e accompagnare le donne, con
mutata posizione giuridica, nell’attività
lavorativa.
2.1 Inserimento di 3 persone presso la
Cooperativa Memphis e Città Alta
2.2 Accompagnamento con il sostegno di una
educatrice delle donne che terminano il
percorso presso Casa Palazzolo 80.
2.3 Realizzazione di colloqui periodici per
verificare la buona realizzazione del progetto
educativo personalizzato.
3. Le donne del centro sono alfabetizzate e
hanno le conoscenze base di educazione civica.
3.1 Sostegno all’insegnamento della lingua
italiana a Casa Palazzolo 80
3.2 Sostegno nelle attività di studio fuori
dall'orario delle lezioni.
3.3 Realizzazione degli esami a fine anno
Sede di
attuazione Obiettivi Specifici Azioni
Caritas
Diocesana di
Bergamo - Casa
Padre
Aldo/Sara Casa
(Cod. helios
118683)
1. Riabituare le ragazze ai ritmi di vita e dare
loro una visione del mondo produttivo diversa
da quella precaria e ai limiti della legalità che
hanno sperimentato nella loro esperienza
precedente attraverso la cura
dell’appartamento e dei diversi rapporti.
1.1 Attivazione di alcuni laboratori a favore di
tutte le donne ospiti negli appartamenti.
1.2 Attivazione di un progetto educativo
individualizzato.
1.3. Realizzazione di colloqui periodici per la
verifica del progetto e loro verifica con le
autorità territoriali competenti.
1.4 Coinvolgimento di volontari nei laboratori
per riscoprire l'importanza delle relazioni.
2. Aiutare le ospiti dell’equipe housing a
cercare un’attività lavorativa e nel contatto con
la comunità territoriale.
2.1 Accompagnamento e sostegno agli
operatori dell’equipe housing nella ricerca del
lavoro in tutte le sue fasi.
2.2 Sostegno nella gestione e nel
mantenimento del lavoro, qualora sia
possibile.
2.3 Accompagnamento e inserimento nelle
attività parrocchiali e territoriali.
2.4 Accompagnamento e sostegno nella cura
di sé e dei minori e degli spazi di vita
quotidiani.
Proposta di un percorso di alfabetizzazione per
le donne ospitate e di un corso di educazione
civica e domestica. I loro bambini beneficiano
di un servizio di doposcuola.
3.1 Sostegno all’insegnamento della lingua
italiana (sia a Sara Casa che negli
appartamenti)
3.2 Realizzazione delle attività di doposcuola
per i minori o accompagnamento insieme alla
madre presso quelli già attivi sul territorio.
3.3 Realizzazione di un corso di economia
domestica insieme agli operatori dell’equipe
housing per le ospiti di Sara Casa e degli
appartamenti.
9.2) Tempi di realizzazione delle attività del progetto descritte al punto 9.1(*)
CRONOGRAMMI (SUDDIVISI PER SEDI)
Cronogramma sede (Cod. helios 20696) Nuovo Albergo Popolare
mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Obiettivo 1
1.1 Ascoltare quotidianamente le persone che si presentano al
dormitorio o che vengono segnalate da altri servizi.
1.2 Offrire quotidianamente un posto letto alle persone che si
presentano al dormitorio o che vengono segnalate da altri
servizi.
1.3 Creare una relazione, anche informale, di fiducia con gli
ospiti del centro.
1.4 Creazione di una relazione di fiducia con un educatore in
particolare che permetta la costruzione di un progetto educativo
individuale.
Obiettivo 2
2.1 Realizzazione di un bilancio delle competenze per la futura
ricerca del lavoro e accompagnamento dell'ospite
nell'inserimento lavorativo con incontri periodici di verifica e
sostegno
2.2 Ricerca di lavori possibile in contesti cosiddetti "normali" in
cui accompagnare eventualmente la persona ospite.
2.3.Partecipazione a piccoli laboratori ergo terapici in cui gli
ospiti possano essere osservati e aiutati nelle eventuali difficoltà
di concentrazione o rispetto delle regole.
Obiettivo 3
3.1 Favorire l'incontro eventuale con psicologi.
3.2 Favorire l'incontro con gli avvocati, se necessario.
3.3 Organizzazione e attivazione di momenti di svago e ludici.
3.4 Avvio di percorsi adeguati con il Sert con la collaborazione di
educatori specializzati.
3.5 Organizzazione di incontri di verifica successivi con
l'educatore di riferimento.
Obiettivo 4
4.1 Attivazione di rapporti con altre comunità del territorio
4.2 Preparare gli ospiti per il trasferimento e loro
accompagnamento
4.3 Accompagnamento della persona nel reinserimento abitativo
4.4 Organizzazione di un open day destinato alle altre realtà del
territorio
Cronogramma sede (Cod. helios 20652) Caritas Diocesana di
Bergamo – Zabulon
mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Obiettivo 1
1.1 Ascoltare quotidianamente le persone che si presentano al
servizio
1.2 Creare una relazione significativa con le persone che si
presentano al servizio
1.3 Indirizzare le persone conosciute verso altri servizi per
attivare progettualità specifiche.
Obiettivo 2
2.1 Aprire quotidianamente il servizio docce e la mensa a pranzo
e a cena.
2.2 Creare una relazione con le persone che quotidianamente si
presentano al servizio.
2.3 Rimanere in stretto contatto con il Centro di Primo Ascolto
Diocesano per segnalare la presenza o meno delle persone e per
verificare quotidianamente il progetto educativo eventualmente
attivato.
Obiettivo 3
3.1 Aprire ogni pomeriggio il centro diurno Punto Sosta
3.2 Creare una relazione con le persone che quotidianamente si
presentano al servizio, organizzando incontri individuali e
intavolando discorsi interessanti per il gruppo.
3.3 Rimanere in stretto contatto con il Centro di Primo Ascolto
Diocesano per segnalare la presenza o meno delle persone e per
verificare quotidianamente il progetto educativo eventualmente
attivato.
Obiettivo 4
4.1 Distribuzione quotidiana dei pacchi viveri alle persone
coinvolte nei progetti individuali del Centro di Primo Ascolto e
Coinvolgimento Diocesano.
4.2 Raccolta degli ordini da parte di centri e comunità per la
distribuzione di viveri
4.3 Formazione dei centri per la buona gestione dei beni
alimentari distribuiti.
4.4 Raccolta dei viveri da Agea e vari supermercati e donatori.
Cronogramma sede (Cod. helios 79785) Casa San Michele
mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Obiettivo 1
1.1 Accoglienza degli ospiti e cura dell’inserimento.
1.2 Predisposizione dei “Piani assistenziali individualizzati”
1.3 Attività di animazione e gestione del tempo libero degli ospiti
con predisposizione di attività ricreative.
1.4 Gestione della casa e cura dell’ambiente
Obiettivo 2
2.1 Prima conoscenza degli utenti e individuazione dei bisogni e
delle potenzialità
2.2 Segretariato sociale e accompagnamento ai servizi socio-
sanitari territoriali
2.3 Attività di ascolto e orientamento alle famiglie.
Obiettivo 3
3.1 Organizzazione di eventi e percorsi di sensibilizzazione legati al
tema dell’AIDS.
3.2 Incontri informativi nel territorio della città e nei luoghi di
aggregazione giovanile.
Cronogramma sede (Cod. helios 79787) Fondazione Casa Amica
ONLUS Onlus - Donne e Minori
mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Obiettivo 1
1.1 Accogliere le persone del servizio con la condivisione del
regolamento e delle finalità del servizio.
1.2 Attivazione di un progetto educativo individuale.
1.3 Sostenere le donne nella gestione quotidiana dell'abitazione
e negli impegni quotidiani
1.4 Contribuire alla gestione delle relazioni con il territorio,
aiutando le donne nell'attivazione di rapporti con altre famiglie,
organizzazioni pubbliche e private.
1.5 Aggiornamento delle schede delle ospiti presso la sede della
Fondazione per garantire continuità d’azione all’equipe di lavoro.
Obiettivo 2
2.1 Attivare azioni di babysitteraggio a favore dei figli delle
donne ospiti per favorire la crescita positiva dei bambini
2.2 Attivare eventuali consulenze con psicologi
2.3 Attivare eventuali consulenze con avvocati volontari
2.4 Favorire l'inserimento di nuovi volontari nella struttura
Obiettivo 3
3.1 Coinvolgere le persone nelle attività comunitarie con la
condivisione del pasto per 3 volte alla settimana
3.2 Realizzazione di un micronido interno che favorisca
l’apprendimento di buone prassi per le mamme e favorisca la
creazione di un buon clima per i bambini.
Cronogramma sede (Cod. helios 20654) Caritas Diocesana di
Bergamo - Casa Palazzolo 80
mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Obiettivo 1
1.1 Attivazione di un laboratorio ergoterapico a favore di tutte le
donne ospiti di Casa Palazzolo 80.
1.2 Curare le pratiche burocratiche e i controlli relativi alle donne
ospiti.
1.3 Attivazione di un progetto educativo individualizzato.
1.4 Realizzazione di colloqui periodici per la verifica del progetto.
1.5 Coinvolgimento di volontari nei laboratori per riscoprire
l'importanza delle relazioni.
Obiettivo 1
2.1 Inserimento di 3 persone presso la Cooperativa Memphis e
Città Alta
2.2 Accompagnamento con il sostegno di una educatrice delle
donne che terminano il percorso presso Casa Palazzolo 80.
2.3 Realizzazione di colloqui periodici per verificare la buona
realizzazione del progetto educativo personalizzato.
Obiettivo 1
3.1 Sostegno all’insegnamento della lingua italiana a Casa
Palazzolo 80
3.2 Sostegno nelle attività di studio fuori dall'orario delle lezioni.
3.3 Realizzazione degli esami a fine anno
Cronogramma sede (Codice helios 118683) Caritas Diocesana di
Bergamo - Casa Padre Aldo/Sara Casa
mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Obiettivo 1
1.1 Attivazione di alcuni laboratori a favore di tutte le donne
ospiti.
1.2 Attivazione di un progetto educativo individualizzato
1.3. Realizzazione di colloqui periodici per la verifica del progetto
e loro verifica con le autorità territoriali competenti.
1.4 Coinvolgimento di volontari nei laboratori per riscoprire
l'importanza delle relazioni.
Obiettivo 2
2.1 Accompagnamento e sostegno agli operatori dell’equipe
housing nella ricerca del lavoro in tutte le sue fasi.
2.2 Sostegno nella gestione e nel mantenimento del lavoro,
qualora sia possibile.
2.3 Accompagnamento e inserimento nelle attività parrocchiali e
territoriali.
2.4 Accompagnamento e sostegno nella cura di sé e dei minori e
degli spazi di vita quotidiani.
Obiettivo 3
3.1 Sostegno all’insegnamento della lingua italiana (sia a Sara
Casa che negli appartamenti)
3.2 Realizzazione delle attività di doposcuola per i minori o
accompagnamento insieme alla madre presso quelli già attivi sul
territorio.
3.2 Realizzazione di un corso di economia domestica insieme agli
operatori dell’equipe housing per le ospiti di Sara Casa e degli
appartamenti.
9.3) Ruolo ed attività previste per gli operatori volontari nell’ambito del progetto (*)
Modalità d’impiego dei giovani in servizio civile L’inserimento dei giovani in servizio civile prevede un percorso propedeutico di un mese, che in caso di necessità e/o complessità del servizio stesso, è prolungabile fino ad un massimo di due mesi. In tale periodo il giovane inizia ad avvicinarsi alla conoscenza del contesto sociale ed educativo in cui svolgerà il servizio. Il giovane in servizio civile opererà a supporto degli operatori sociali ed educatori sia nella quotidianità che con i minori, nella preparazione di tutte le attività previste, sia nella programmazione interna all’istituto che sul territorio, e nel supporto personale e all’équipe. Tutto questo, nell’ottica di un piano di impiego di giovani in servizio civile, vuole far sì che, attraverso l’esperienza diretta, queste persone possano far propri quei valori di pace, giustizia e solidarietà che la Caritas vede concretizzati nell’incontro e nella vicinanza agli ultimi, e nella scelta di uno stile di vita connaturato dalla promozione della solidarietà sociale e dalla sobrietà vissuta nelle scelte quotidiane. Resta inteso che, nello stile che Caritas adopera nell’assunzione in servizio civile dei giovani volontari, il
presupposto della Carta Etica del Servizio Civile Nazionale che connota la presenza del giovane non ad esclusivo beneficio dell’ente, ma con uno stile definito dall’imparare facendo.
Sede di
attuazione Azioni Ruolo ed attività
Nuovo
Albergo
Popolare
(Cod. helios
20696)
1.1 Ascoltare quotidianamente le persone che si
presentano al dormitorio o che vengono segnalate da altri
servizi.
Il ragazzo si rende disponibile per
l'accoglienza degli ospiti, li indirizza
ai servizi dedicati, in alcuni casi li
ascolta secondo la modalità di
ascolto attivo, creando relazioni di
fiducia.
1.2 Offrire quotidianamente un posto letto alle persone
che si presentano al dormitorio o che vengono segnalate
da altri servizi.
1.3 Creare una relazione, anche informale, di fiducia con
gli ospiti del centro.
1.4 Creazione di una relazione di fiducia con un educatore
in particolare che permetta la costruzione di un progetto
educativo individuale.
2.1 Realizzazione di un bilancio delle competenze per la
futura ricerca del lavoro e accompagnamento dell'ospite
nell'inserimento lavorativo con incontri periodici di
verifica e sostegno Il ragazzo contribuisce nella ricerca
del lavoro sia sui giornali, sia
telefonando alle agenzie del lavoro
e interinali, sia accompagnando la
persona ai colloqui e contribuendo
alla preparazione.
2.2 Ricerca di lavori possibile in contesti cosiddetti
"normali" in cui accompagnare eventualmente la persona
ospite.
2.3.Partecipazione a piccoli laboratori ergo terapici in cui
gli ospiti possano essere osservati e aiutati nelle eventuali
difficoltà di concentrazione o rispetto delle regole.
3.1 Favorire l'incontro eventuale con psicologi. Il ragazzo contribuisce alla
realizzazione del progetto
personalizzato sia mantenendo i
rapporti con gli altri servizi del
territorio, sia realizzando progetti
personalizzati in collaborazione.
3.2 Favorire l'incontro con gli avvocati, se necessario.
3.3 Organizzazione e attivazione di momenti di svago e
ludici.
3.4 Avvio di percorsi adeguati con il Sert con la
collaborazione di educatori specializzati.
3.5 Organizzazione di incontri di verifica successivi con
l'educatore di riferimento.
Il ragazzo, in collaborazione con
l'equipe, partecipa agli incontri di
verifica dell’equipe dei servizi.
4.1 Attivazione di rapporti con altre comunità del
territorio
Il ragazzo, in collaborazione con
l'equipe, pianifica, pubblicizza e
implementa gli incontri periodici
con le altre realtà simili in
Provincia.
4.2 Preparare gli ospiti per il trasferimento e loro
accompagnamento Il ragazzo, in collaborazione con
l’equipe, prepara gli utenti ai
diversi passaggi di uscita. 4.3 Accompagnamento della persona nel reinserimento
abitativo
4.4 Organizzazione di un open day destinato alle altre
realtà del territorio
Il ragazzo, in collaborazione con
l'equipe, pianifica, pubblicizza e
programma l’open-day.
Sede di
attuazione Azioni Ruolo ed attività
Caritas
Diocesana di
Bergamo -
Zabulon
(Cod. helios
20652)
1.1 Ascoltare quotidianamente le persone che si
presentano al servizio Il ragazzo accoglie le persone che si
presentano al servizio, verifica la
possibilità di accedere e comincia a
istaurare una relazione di
conoscenza.
1.2 Creare una relazione significativa con le persone che
si presentano al servizio
1.3 Indirizzare le persone conosciute verso altri servizi
per attivare progettualità specifiche.
2.1 Aprire quotidianamente il servizio docce e la mensa
a pranzo e a cena. Il ragazzo apre la mensa a
mezzogiorno, accoglie gli utenti,
verifica la loro possibilità di accesso
al servizio. 2.2 Creare una relazione con le persone che
quotidianamente si presentano al servizio.
2.3 Rimanere in stretto contatto con il Centro di Primo
Ascolto Diocesano per segnalare la presenza o meno
delle persone e per verificare quotidianamente il
progetto educativo eventualmente attivato.
Il ragazzo, inizialmente in
collaborazione con l'educatore e poi
in autonomia, verifica il progetto
individuale del soggetto e riferisce le
sue osservazioni all'educatore.
3.1 Aprire ogni pomeriggio il centro diurno Punto Sosta
Il ragazzo apre il servizio docce
accoglie gli utenti, verifica la loro
possibilità di accesso al servizio.
3.2 Creare una relazione con le persone che
quotidianamente si presentano al servizio, organizzando
incontri individuali e intavolando discorsi interessanti
per il gruppo.
3.3 Rimanere in stretto contatto con il Centro di Primo
Ascolto Diocesano per segnalare la presenza o meno
delle persone e per verificare quotidianamente il
progetto educativo eventualmente attivato.
il ragazzo, inizialmente in
collaborazione con l'educatore e poi
in autonomia, verifica il progetto
individuale del soggetto e riferisce le
sue osservazioni all'educatore.
4.1 Distribuzione quotidiana dei pacchi viveri alle
persone coinvolte nei progetti individuali del Centro di
il ragazzo è presente e contribuisce
allo stoccaggio e alla distribuzione di
Primo Ascolto e Coinvolgimento Diocesano. viveri.
4.2 Raccolta degli ordini da parte di centri e comunità
per la distribuzione di viveri
IL ragazzo affianca l'educatore nella
raccolta e nella registrazione degli
ordini.
4.3 Formazione dei centri per la buona gestione dei beni
alimentari distribuiti.
Il giovane partecipa alla formazione
in qualità di uditore, partecipa
all'organizzazione logistica.
4.4 Raccolta dei viveri da Agea e vari supermercati e
donatori.
IL ragazzo contribuisce al recupero e
allo stoccaggio del prodotti
Sede di
attuazione Azioni Ruolo ed attività
Casa San
Michele
(Cod. helios
79785)
1.1 Accoglienza degli ospiti e cura
dell’inserimento.
Il ragazzo, prima in collaborazione con
l'educatore e poi in progressiva autonomia,
accoglie i nuovi ospiti della struttura, illustra
le regole del centro, raccoglie le
informazioni della cartella e predispone un
progetto educativo personalizzato da
condividere con l'equipe e con la persona di
riferimento.
1.2 Predisposizione dei “Piani assistenziali
individualizzati”
1.3 Attività di animazione e gestione del tempo
libero degli ospiti con predisposizione di attività
ricreative.
Di concerto con il responsabile del servizio e
con l’equipe educativa, potranno essere
chiamati a predisporre e organizzare
momenti ricreativi per gli ospiti e occasioni
di socialità, promuovendo una
partecipazione attiva da parte degli utenti
del servizio. Tale attività include eventuali
gite fuori porta e visite all’esterno delle
strutture residenziali.
1.4 Gestione della casa e cura dell’ambiente
2.1 Prima conoscenza degli utenti e
individuazione dei bisogni e delle potenzialità
I volontari con il responsabile del servizio e
con l’equipe, potranno partecipare ai
colloqui per l’analisi approfondita dei diversi
casi seguiti. Su richiesta del coordinatore e
in base alle necessità degli utenti, i giovani
potranno essere chiamati a svolgere varie
commissioni e accompagnamenti sia
sanitari ambulatoriali che sociali. Infine,
potranno essere coinvolti nell’attività di
incontro e ascolto con le famiglie che
domandano informazioni, orientamento e
supporto.
2.2 Segretariato sociale e accompagnamento ai
servizi socio-sanitari territoriali
2.3 Attività di ascolto e orientamento alle
famiglie.
3.1 Organizzazione di eventi e percorsi di
sensibilizzazione legati al tema dell’AIDS.
I giovani parteciperanno, insieme alle
equipe delle sedi del
progetto, all’ideazione, organizzazione e
gestione degli eventi e dei percorsi di
sensibilizzazione che verranno proposti
rispetto al tema dell’AIDS. L’obiettivo di tali
iniziative è stimolare la sensibilità del
territorio rispetto ai temi del benessere,
della salute, della prevenzione e
dell’adozione di corretti stili di vita, per
risvegliare l’attenzione sull’AIDS e sulla
salute in generale. La partecipazione dei
volontari in servizio civile aiuterebbe a
raggiungere e coinvolgere la società civile,
ed in particolare i giovani, grazie all’utilizzo
di un linguaggio
comune.
3.2 Incontri informativi nel territorio della città e
nei luoghi di aggregazione giovanile.
Sede di
attuazione Azioni Ruolo ed attività
Fondazione
Casa Amica
ONLUS -
Donne e
Minori
(Cod. helios
79787)
1.1 Accogliere le persone del servizio con la
condivisione del regolamento e delle finalità del
servizio.
Il ragazzo, prima in collaborazione con
l'educatore e poi in progressiva autonomia,
accoglie i nuovi ospiti della struttura, illustra
le regole del centro, raccoglie le
informazioni della
cartella e predispone un progetto educativo
personalizzato da condividere con l'equipe e
con la persona di riferimento.
1.2 Attivazione di un progetto educativo
individuale.
1.3 Sostenere le donne nella gestione quotidiana
dell'abitazione e negli impegni quotidiani
1.4 Contribuire alla gestione delle relazioni con il
territorio, aiutando le donne nell'attivazione di
rapporti con altre famiglie, organizzazioni varie.
1.5 Aggiornamento delle schede delle ospiti
presso la sede della Fondazione per garantire
continuità d’azione all’equipe di lavoro.
2.1 Attivare azioni di babysitteraggio a favore dei
figli delle donne ospiti per favorire la crescita
positiva dei bambini
Il ragazzo accompagna la donna a conoscere
il servizio di babysitteraggio e ad utilizzarlo
in modo coerente alle sue necessità e a
quelle del bambino. Si rende disponibile per
qualche ora per la sua gestione.
2.2 Attivare eventuali consulenze con psicologi Il ragazzo, prima in collaborazione con
l'educatore e poi in progressiva autonomia,
fa visita alle donne osservando le dinamiche
interne , conoscendo sempre meglio le 2.3 Attivare eventuali consulenze con avvocati
volontari persone e
aiutandole nei problemi quotidiani che si
possono presentare.
2.4 Favorire l'inserimento di nuovi volontari nella
struttura
il ragazzo in modo sempre più autonomo,
contribuisce alla ricerca e all'inserimento di
nuovi volontari nella struttura (Oratori,
Caritas…). Ne gestisce i turni insieme al
coordinatori e ne cura la formazione sul
campo.
3.1 Coinvolgere le persone nelle attività
comunitarie con la condivisione della merenda
per 3 volte alla settimana
Preparazione, pubblicizzazione e gestione
della merenda comunitario.
3.2 Realizzazione di un micronido interno che
favorisca l’apprendimento di buone prassi per le
mamme e favorisca la creazione di un buon clima
per i bambini.
il ragazzo in modo sempre più autonomo,
contribuisce alla costituzione del micronido
interno. Ne gestisce i turni insieme al
coordinatori e ne cura la formazione sul
campo.
Sede di
attuazione Azioni Ruolo ed attività
Caritas
Diocesana di
Bergamo -
Casa
Palazzolo 80
(Codice helios
20654)
1.1 Attivazione di un laboratorio ergoterapico a
favore di tutte le donne ospiti di Casa Palazzolo
80.
Il ragazzo affianca l'educatrice nella
realizzazione dei laboratori ergoterapici,
creando relazioni significative con le ospiti.
1.2 Curare le pratiche burocratiche e i controlli
relativi alle donne ospiti.
Il ragazzo affianca l'educatrice nella
realizzazione dei colloqui di attivazione e
verifica del progetto personalizzato attivato,
che successivamente saranno portati in
equipe. Passa il suo tempo presso il servizio
sia nei momenti formali che informali
contribuendo all'osservazione e alla creazione
di relazioni.
1.3 Attivazione di un progetto educativo
individualizzato.
1.4 Realizzazione di colloqui periodici per la
verifica del progetto.
Il ragazzo supporta l'educatrice nella
realizzazione dei laboratori ergoterapici,
creando relazioni significative con le ospiti.
1.5 Coinvolgimento di volontari nei laboratori per
riscoprire l'importanza delle relazioni. Il ragazzo affianca l'educatrice nella
realizzazione dei colloqui. 2.1 Inserimento di 3 persone presso la
Cooperativa Memphis e Città Alta
2.2 Accompagnamento con il sostegno di una
educatrice delle donne che terminano il percorso Il ragazzo aiuta le donne in difficoltà nello
presso Casa Palazzolo 80. svolgimento dei compiti.
2.3 Realizzazione di colloqui periodici per
verificare la buona realizzazione del progetto
educativo personalizzato.
3.1 Sostegno all’insegnamento della lingua
italiana a Casa Palazzolo 80
3.2 Acquisto del materiale didattico necessario.
3.3 Sostegno nelle attività di studio fuori
dall'orario delle lezioni.
3.4 Realizzazione degli esami a fine anno
Sede di
attuazione Azioni Ruolo ed attività
Caritas
Diocesana
di Bergamo
- Casa Padre
Aldo/Sara
Casa
(Codice
helios
118683)
1.1 Attivazione di alcuni laboratori a favore di
tutte le donne ospiti negli appartamenti.
Il ragazzo affianca l'educatrice nella
realizzazione dei laboratori, creando relazioni
significative con le ospiti.
1.2 Attivazione di un progetto educativo
individualizzato.
Il ragazzo affianca l'educatrice nella
realizzazione dei colloqui di attivazione e
verifica del progetto personalizzato attivato,
che successivamente saranno portati in equipe.
Passa il suo tempo presso il servizio sia nei
momenti formali che informali contribuendo
all'osservazione e alla creazione di relazioni.
1.3. Realizzazione di colloqui periodici per la
verifica del progetto e loro verifica con le
autorità territoriali competenti.
1.4 Coinvolgimento di volontari nei laboratori per
riscoprire l'importanza delle relazioni.
Il ragazzo supporta le volontarie nella
realizzazione dei laboratori, creando relazioni
significative con le ospiti.
2.1 Accompagnamento e sostegno agli operatori
dell’equipe housing nella ricerca del lavoro in
tutte le sue fasi.
Il ragazzo affianca l'educatrice nella
realizzazione dei colloqui.
2.2 Sostegno nella gestione e nel mantenimento
del lavoro, qualora sia possibile.
Il ragazzo affianca gli educatori dell’equipe
housing nella varie fasi di sostegno nella ricerca
del lavoro.
2.3 Accompagnamento e inserimento nelle
attività parrocchiali e territoriali.
Il ragazzo accompagna le donne dei diversi
appartamenti a cercare attività o iniziative in
cui si possono inserire.
2.4 Accompagnamento e sostegno nella cura di
sé e dei minori e degli spazi di vita quotidiani. Il ragazzo accompagna le donne dei diversi
appartamenti a trovare strategie di cura dei
bambini.
3.1 Sostegno all’insegnamento della lingua
italiana (sia a Sara Casa che negli appartamenti) Il ragazzo aiuta le donne in difficoltà nello
svolgimento dei compiti e gestisce insieme ai
volontari il doposcuola (o accompagna insieme
alle volontarie i bambini presso i doposcuola
già sul territorio).
3.2 Realizzazione delle attività di doposcuola per
i minori o accompagnamento insieme alla madre
presso quelli già attivi sul territorio.
3.3 Realizzazione di un corso di economia
domestica insieme agli operatori dell’equipe
housing per le ospiti di Sara Casa e degli
appartamenti.
Il ragazzo aiuta le donne in difficoltà nello
gestione dei propri spazi attraverso un corso di
economia domestica gestito insieme ai
volontari.
9.4) Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la
specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività (*)
Sede di
attuazione Risorse umane
Nuovo
Albergo
Popolare
(Cod.
helios
20696)
personale retribuito: 1 direttore ruolo di gestione delle 5 comunità presenti nella struttura 1 direttore amministrativo gestione amministrativa contabile delle 5 comunità presenti nella struttura 1 assistente sociale (full time) ruolo di gestione e analisi degli ingressi di nuovi ospiti nella struttura, raccordo con i servizi sociali del territorio e degli enti invianti 1 coordinatore-educatore (full time) ruolo di coordinamento della Comunità di prima Accoglienza 4 educatori (full time) ruolo di gestione della quotidianità della comunità 1 psicologo (part-time) gestione dei compiti di diagnosi e supporto psicologico 1 infermiere somministrazione dei farmaci e trattamento sanitario 1 operatore generico vigilanza notturna degli utenti.
Sede di
attuazione Risorse umane
Caritas
Diocesana
di Bergamo
- Zabulon
(Cod.
helios
20652)
personale retribuito:
1 coordinatore del servizio (dipendente full-time)
Gestione organizzativa del servizio: accoglienza utenti, contatti con i fornitori, coordinamento dei
turni settimanali di operatori e volontari.
5 operatori (a turnazione)
Gestione della mensa serale e festiva (3 ore/die)
Personale volontario:
13 volontari
Affiancamento degli operatori nell’erogazione dei servizi doccia, mensa e accoglienza dell’utenza
Sede di
attuazione Risorse umane
Casa San
Michele
(Cod.
helios
79785)
personale retribuito:
n.2 educatori professionali di cui 1 con funzioni di responsabile della struttura;
n.2 ASA/OSS;
n.1 psicologo con funzione di supervisione dell’equipe;
n.1 arteterapeuta che tiene un laboratorio settimanale con gli ospiti.
personale volontario:
n.4 volontari che in maniera stabile frequentano la struttura e aiutano nella gestione del tempo
libero e nella gestione della casa
Sede di
attuazione Risorse umane
Fondazione
Casa Amica
ONLUS
Onlus -
Donne e
Minori
(Cod.
helios
79787)
personale retribuito:
n.1 Coordinatore supervisore
supervisione, monitoraggio e verifica del progetto; relazione e verifiche periodiche,
rendicontazione e relazione conclusiva; promozione del progetto, divulgazione delle buone prassi.
n.1 Responsabile gestionale
operatrice sociale incaricata della direzione della struttura Casa a colori; svolge un ruolo di
coordinamento, rapporto con gli enti che segnalano il bisogno e richiedono un intervento,
inserimento e accompagnamento all’uscita delle ospiti e di raccordo con gli altri partners.
n.1 educatrice
conduzione e gestione del laboratorio condominio aperto e del laboratorio narrativo.
n.1 counsellor consulente
supervisione e conduzione del servizio educativo con il territorio per la formazione,
alfabetizzazione, orientamento e ricerca lavoro (cfr. nel dettaglio le sottoazioni del laboratorio
condominio aperto).
n.1 Consulente pedagogica:
consulenza educativa, ascolto, accompagnamento sul territorio, rapporti con la parrocchia,
attivazione di volontari.
Sede di
attuazione Risorse umane
Caritas
Diocesana
di Bergamo
- Casa
Palazzolo
80
(Cod.
helios
20654)
personale retribuito:
n.1 suora con qualifica di educatore a tempo pieno
funzione di coordinamento e di definizione del progetto educativo generale con l’equipe
n. 1 suora part - time
gestione dei laboratori occupazionali e dell’organizzazione pratica delle attività quotidiane della
comunità
n. 1 educatore a tempo pieno
funzione di responsabile dei Progetti educativi e dei contatti con i Servizi del territorio;
responsabile dei rapporti con le aziende fornitrici del lavoro e dell’accompagnamento e
monitoraggio dei soggetti inseriti nelle attività occupazionali sul campo
n. 1 psicologo consulente
accompagnamento psicologico per situazioni che lo richiedano
personale volontario:
n. 2 animatori
gestione dei momenti informali e delle proposte ludico-ricreative per il tempo libero
n. 2 addetti all’alfabetizzazione
gestione dell’attività di alfabetizzazione settimanale rivolta in particolare alle ospiti straniere
n. 3 addetti ad attività di laboratorio
affiancamento delle utenti nelle alcune attività laboratoriali di avviamento al lavoro
Sede di
attuazione Risorse umane
Caritas
Diocesana
di Bergamo
- Casa
Padre
Personale retribuito equipe housing: - 1 coordinatore. - 1 psicologo a tempo parziale. - 4 educatrici/ori Personale volontario: - 2 volontarie.
Aldo/Sara
Casa
(Cod.
helios
118683)
Suddivisione dei compiti per azione
Sede di
attuazione Obiettivi Specifici Azioni Risorse umane per azione
Nuovo
Albergo
Popolare
(Cod.
helios
20696)
1. Gli ospiti delle
comunità sono
messi nelle
condizioni di
rileggere le
proprie
condizioni di vita
e porle in termini
progettuali,
riscoprendo
l’importanza
delle relazioni.
1.1 Ascoltare quotidianamente le
persone che si presentano al
dormitorio o che vengono
segnalate da altri servizi.
Direttore, coordinatore/educatore,
educatore, ragazzi SC
1.2 Offrire quotidianamente un
posto letto alle persone che si
presentano al dormitorio o che
vengono segnalate da altri servizi.
1.3 Creare una relazione, anche
informale, di fiducia con gli ospiti
del centro.
1.4 Creazione di una relazione di
fiducia con un educatore in
particolare che permetta la
costruzione di un progetto
educativo individuale.
2. Gli ospiti del
servizio sono
accompagnati nella
ricerca e nel
mantenimento del
lavoro, attraverso
la realizzazione di
un bilancio delle
competenze e delle
potenzialità, per un
concreto
reinserimento
socio-lavorativo
nella società.
2.1 Realizzazione di un bilancio
delle competenze per la futura
ricerca del lavoro e
accompagnamento dell'ospite
nell'inserimento lavorativo con
incontri periodici di verifica e
sostegno
Direttore, coordinatore/educatore,
educatore, ragazzi SC 2.2 Ricerca di lavori possibile in
contesti cosiddetti "normali" in cui
accompagnare eventualmente la
persona ospite.
2.3.Partecipazione a piccoli
laboratori ergo terapici in cui gli
ospiti possano essere osservati e
aiutati nelle eventuali difficoltà di
concentrazione o rispetto delle
regole.
3. Gli ospiti del
servizio sono
coinvolti in attività
di laboratorio,
attività ludiche e in
relazioni umane
significative che
permettano di
alleviare la
sofferenza,
contribuire alla
riduzione o alla
sospensione
dell'abuso di
sostanze e
migliorare le
capacità di
comprensione e di
apprendimento.
3.1 Favorire l'incontro eventuale
con psicologi.
coordinatore/educatore, psicologo,
ragazzi SC
3.2 Favorire l'incontro con gli
avvocati, se necessario.
coordinatore/educatore, avvocati
volontari, ragazzi SC
3.3 Organizzazione e attivazione di
momenti di svago e ludici.
Direttore, coordinatore/educatore,
educatore, ragazzi SC, 1 psicologo
3.4 Avvio di percorsi adeguati con il
Sert con la collaborazione di
educatori specializzati.
Assistente sociale,
coordinatore/educatore, psicologo,
ragazzi SC
3.5 Organizzazione di incontri di
verifica successivi con l'educatore
di riferimento.
coordinatore/educatore, psicologo,
assistente sociale, ragazzi SC
4. Accompagnare e
sostenere il
reinserimento sia
in ambito interno
(passaggio ad altra
comunità) sia in
ambito esterno (
es. Casa di riposo,
ecc) e i contatti con
il territorio.
4.1 Attivazione di rapporti con altre
comunità del territorio
Direttore,
coordinatore/educatore/educatore,
ragazzi SC, 1 operatore generico
4.2 Preparare gli ospiti per il
trasferimento e loro
accompagnamento
4.3 Accompagnamento della
persona nel reinserimento
abitativo
4.4 Organizzazione di un open day
destinato alle altre realtà del
territorio
1 educatore (supervisione), ragazzi SC
Sede di
attuazione Obiettivi Specifici Azioni Risorse umane
Caritas
Diocesana
di Bergamo
- Zabulon
(Cod. helios
20652)
1.Offrire ai diversi
“poveri” presenti sul
territorio, attenzione,
ascolto e risposta ai
loro più variegati
bisogni in modo
immediato e in modo
strutturato.
1.1 Ascoltare quotidianamente le persone che si
presentano al servizio
1 educatore
coordinatore, 3
volontari, 1
educatore del
Centro di Primo
Ascolto, ragazzi SC
1.2 Creare una relazione significativa con le
persone che si presentano al servizio
1.3 Indirizzare le persone conosciute verso altri
servizi per attivare progettualità specifiche.
1 educatore
coordinatore, 1
educatore del
Centro di Primo
Ascolto, ragazzi SC
2. Contribuire al
soddisfacimento del
bisogno primario delle
persone che ne hanno
bisogno offrendo il
servizio mensa e
contribuire all'igiene e
alla cura della propria
persona con il sevizio
doccia e guardaroba.
2.1 Aprire quotidianamente il servizio docce e la
mensa a pranzo e a cena.
1 educatore
coordinatore, 3
volontari, 1
educatore del
Centro di Primo
Ascolto, ragazzi SC
2.2 Creare una relazione con le persone che
quotidianamente si presentano al servizio.
2.3 Rimanere in stretto contatto con il Centro di
Primo Ascolto Diocesano per segnalare la
presenza o meno delle persone e per verificare
quotidianamente il progetto educativo
eventualmente attivato.
1 educatore
coordinatore, 1
educatore del
Centro di Primo
Ascolto, ragazzi SC
3.Offrire agli ospiti del
centro diurno un luogo
alternativo alla strada,
al fine di contribuire a
creare relazioni di
vicinanza tra gli
operatori e le altre
persone accolte.
3.1 Aprire ogni pomeriggio il centro diurno Punto
Sosta 1 educatore
coordinatore, 3
volontari, 1
educatore del
Centro di Primo
Ascolto, ragazzi SC
3.2 Creare una relazione con le persone che
quotidianamente si presentano al servizio,
organizzando incontri individuali e intavolando
discorsi interessanti per il gruppo.
3.3 Rimanere in stretto contatto con il Centro di
Primo Ascolto Diocesano per segnalare la
presenza o meno delle persone e per verificare
quotidianamente il progetto educativo
eventualmente attivato.
1 educatore
coordinatore, 1
educatore del
Centro di Primo
Ascolto, ragazzi SCN
4. Contribuire al
fabbisogno alimentari
di vari poveri presenti
sul territorio con la
distribuzione di pacchi
viveri destinatio sia a
persone singole che a
strutture (mense,
4.1 Distribuzione quotidiana dei pacchi viveri alle
persone coinvolte nei progetti individuali del
Centro di Primo Ascolto e Coinvolgimento
Diocesano.
1 educatore
coordinatore,
Ragazzi SC
4.2 Raccolta degli ordini da parte di centri e
comunità per la distribuzione di viveri
1 educatore
coordinatore,
ragazzi SC
4.3 Formazione dei centri per la buona gestione 1 educatore
comunità...). dei beni alimentari distribuiti. coordinatore,
ragazzi SC
4.4 Raccolta dei viveri da Agea e vari
supermercati e donatori.
1 educatore
coordinatore,
Ragazzi SC
Sede di
attuazione Obiettivi Specifici Azioni Risorse umane
Casa San
Michele
(Cod. helios
79785)
1. Contribuire al
miglioramento del
servizio residenziale e
della proposta diurna e
alla acquisizione di
autonomia nella
gestione sia dello
spazio abitativo che di
quello relazionale,
cercando di sostenere
la persona nelle
fatiche quotidiane,
costruendo
l’inserimento nel
tessuto sociale.
1.1 Accoglienza degli ospiti e cura
dell’inserimento. 1 educatore,
Ragazzi SC 1.2 Predisposizione dei “Piani assistenziali
individualizzati”
1.3 Attività di animazione e gestione del tempo
libero degli ospiti con predisposizione di attività
ricreative. 2 educatori,
volontari,
1 avs,
Ragazzi SC 1.4 Gestione della casa e cura dell’ambiente
2. L’ospite della
struttura è messa nelle
condizioni di essere
aiutata a recuperare
alcune abilità
possedute
precedentemente e a
riscoprire la
dimensione abitativa e
sociale con strumenti
relazionali più
adeguati.
2.1 Prima conoscenza degli utenti e
individuazione dei bisogni e delle potenzialità
1 educatore, ragazzi
SC.
2.2 Segretariato sociale e accompagnamento ai
servizi socio-sanitari territoriali
1 educatore
coordinatore, 1
ASA/OSS
Ragazzi SC
2.3 Attività di ascolto e orientamento alle
famiglie.
1 educatore
coordinatore,
volontari, ragazzi
SC.
3. Promuovere
l’integrazione sociale
delle persone affette
da HIV/AIDS e
ampliare la rete di
relazioni nella
comunità.
3.1 Organizzazione di eventi e percorsi di
sensibilizzazione legati al tema dell’AIDS.
2 educatore,
volontari,
1 arteterapeuta,
ragazzi SC.
3.2 Incontri informativi nel territorio della città e
nei luoghi di aggregazione giovanile.
1 educatore
coordinatore,
volontari, ragazzi
SC.
Sede di
attuazione Obiettivi Specifici Azioni Risorse umane
Fondazione
Casa Amica
ONLUS
Onlus -
Donne e
Minori
(Codice
helios
79787)
1.Contribuire alla
acquisizione di una
maggiore autonomia
nella gestione sia dello
spazio abitativo che di
quello relazionale,
cercando di sostenere
e accompagnare la
persona nelle fatiche
quotidiane,
costruendo il
reinserimento nel
tessuto sociale e
lavorativo di
riferimento.
1.1 Accogliere le persone del servizio con la
condivisione del regolamento e delle finalità del
servizio. 1 educatore
coordinatore,
Ragazzi SC 1.2 Attivazione di un progetto educativo
individuale.
1.3 Sostenere le donne nella gestione quotidiana
dell'abitazione e negli impegni quotidiani 1 educatore
coordinatore,
Ragazzi SC,
volontari.
1.4 Contribuire alla gestione delle relazioni con il
territorio, aiutando le donne nell'attivazione di
rapporti con altre famiglie, organizzazioni
pubbliche e private.
1.5 Aggiornamento delle schede delle ospiti
presso la sede della Fondazione per garantire
continuità d’azione all’equipe di lavoro.
1 educatore
coordinatore,
Ragazzi SC
2. L’ospite della
struttura è messa nelle
condizioni di essere
aiutata a recuperare
alcune abilità
possedute
precedentemente e a
riscoprire la
dimensione abitativa e
sociale con strumenti
relazionali più
adeguati.
2.1 Attivare azioni di babysitteraggio a favore dei
figli delle donne ospiti per favorire la crescita
positiva dei bambini
Ragazzi SC,
volontari.
2.2 Attivare eventuali consulenze con psicologi
1 educatore
coordinatore,
psicologi, ragazzi SC
2.3 Attivare eventuali consulenze con avvocati
volontari
1 educatore
coordinatore,
volontari, ragazzi SC
2.4 Favorire l'inserimento di nuovi volontari nella
struttura
1 educatore
coordinatore,
volontari, ragazzi
SC.
3. Attivare momenti di
condivisione con le
ospiti della casa sia allo
scopo di riscoprire
l'importanza delle
relazioni sia per offrire
ai bambini ospiti un
contesto positivo di
riferimento.
3.1 Coinvolgere le persone nelle attività
comunitarie con la condivisione della merenda
per 3 volte alla settimana
1 educatore
coordinatore,
volontari, ragazzi
SC.
3.2 Realizzazione di un micronido interno che
favorisca l’apprendimento di buone prassi per le
mamme e favorisca la creazione di un buon
clima per i bambini.
1 educatore
coordinatore,
volontari, ragazzi
SC.
Sede di
attuazione Obiettivi Specifici Azioni Risorse umane
Caritas
Diocesana
di Bergamo
- Casa
Palazzolo 80
(Codice
helios
20654)
1. Riabituare le ragazze
ai ritmi lavorativi e
dare loro una visione
del mondo produttivo
diversa da quella
precaria e ai limiti della
legalità che hanno
sperimentato nella
loro esperienza
precedente alla
detenzione carceraria.
1.1 Attivazione di un laboratorio ergoterapico a
favore di tutte le donne ospiti di Casa Palazzolo
80.
1 suora
coordinatrice, 1
educatrice, ragazzi
SC
1.2 Curare le pratiche burocratiche e i controlli
relativi alle donne ospiti.
1 educatrice,
ragazzi SC
1.3 Attivazione di un progetto educativo
individualizzato.
1 educatrice,
ragazzi SC
1.4 Realizzazione di colloqui periodici per la
verifica del progetto.
1 suora
coordinatrice, 1
educatrice, ragazzi
SC
1.5 Coinvolgimento di volontari nei laboratori
per riscoprire l'importanza delle relazioni.
1 suora
coordinatrice, 1
educatrice, ragazzi
SC
2. Collocare e
accompagnare le
donne, con mutata
posizione giuridica,
nell’attività lavorativa.
2.1 Inserimento di 3 persone presso la
Cooperativa Memphis e Città Alta
1 suora
coordinatrice, 1
educatrice, ragazzi
SC
2.2 Accompagnamento con il sostegno di una
educatrice delle donne che terminano il percorso
presso Casa Palazzolo 80.
1 suora
coordinatrice, 1
educatrice, ragazzi
SC
2.3 Realizzazione di colloqui periodici per
verificare la buona realizzazione del progetto
educativo personalizzato.
1 suora
coordinatrice, 1
educatrice, ragazzi
SC
3. Le donne del centro
sono alfabetizzate e
hanno le conoscenze
base di educazione
civica.
3.1 Sostegno all’insegnamento della lingua
italiana a Casa Palazzolo 80
1 suora
coordinatrice, 1
educatrice, ragazzi
SC
3.2 Sostegno nelle attività di studio fuori
dall'orario delle lezioni.
1 suora
coordinatrice, 1
educatrice, ragazzi
SC
3.3 Realizzazione degli esami a fine anno operatori EDA,
ragazzi SC
Sede di
attuazione Obiettivi Specifici Azioni Risorse umane
Caritas
Diocesana
di Bergamo
- Casa Padre
Aldo/Sara
Casa
(Codice
helios
118683)
1. Riabituare le ragazze
ai ritmi di vita e dare
loro una visione del
mondo produttivo
diversa da quella
precaria e ai limiti della
legalità che hanno
sperimentato nella
loro esperienza
precedente attraverso
la cura
dell’appartamento e
dei diversi rapporti.
1.1 Attivazione di alcuni laboratori a favore di
tutte le donne ospiti negli appartamenti.
Educatrice,
volontari e ragazzi
in SC
1.2 Attivazione di un progetto educativo
individualizzato.
Coordinatore e
psicologo, ragazzi
SC
1.3. Realizzazione di colloqui periodici per la
verifica del progetto e loro verifica con le
autorità territoriali competenti.
Coordinatore e
psicologo, ragazzi
SC
1.4 Coinvolgimento di volontari nei laboratori
per riscoprire l'importanza delle relazioni.
Educatrice,
volontari e ragazzi
in SC
2. Aiutare le ospiti
dell’equipe housing a
cercare un’attività
lavorativa e nel
contatto con la
comunità territoriale.
2.1 Accompagnamento e sostegno agli operatori
dell’equipe housing nella ricerca del lavoro in
tutte le sue fasi.
Coordinatore,
educatrice, ragazzo
in SC
2.2 Sostegno nella gestione e nel mantenimento
del lavoro, qualora sia possibile.
Coordinatore,
educatrice e
psicologa, ragazzi
SC
2.3 Accompagnamento e inserimento nelle
attività parrocchiali e territoriali.
Educatrice,
volontari e ragazzi
in SC
2.4 Accompagnamento e sostegno nella cura di
sé e dei minori e degli spazi di vita quotidiani.
Educatrice,
volontari e ragazzi
in SC
Proposta di un
percorso di
alfabetizzazione per le
donne ospitate e di un
corso di educazione
civica e domestica. I
loro bambini
beneficiano di un
servizio di doposcuola.
3.1 Sostegno all’insegnamento della lingua
italiana (sia a Sara Casa che negli appartamenti)
Educatrice,
volontari e ragazzi
in SC
3.2 Realizzazione delle attività di doposcuola per
i minori o accompagnamento insieme alla madre
presso quelli già attivi sul territorio.
Educatrice,
volontari e ragazzi
in SC
3.3 Realizzazione di un corso di economia
domestica insieme agli operatori dell’equipe
housing per le ospiti di Sara Casa e degli
appartamenti.
Educatrici, ragazzi
in SC, volontarie
10) Numero degli operatori volontari da impiegare nel progetto (*) 8
11) Numero posti con vitto e alloggio (*)
12) Numero posti senza vitto e alloggio (*) 1
Sedi di attuazione Codice helios Numero di posti senza vitto e alloggio
Casa Padre Aldo/Sara Casa 118683 1
13) Numero posti con solo vitto (*) 7
Sedi di attuazione Codice helios Numero di posti solo vitto
Nuovo Albergo Popolare 20696 2
Centro Pluriservizi Zabulon 20652 2
Casa San Michele 79785 1
Casa Amica - Casa a colori 79787 1
Casa Palazzolo 80 20654 1
14) Numero ore di servizio settimanali degli operatori volontari, oppure, in alternativa, monte ore annuo (*)
25
15) Giorni di servizio settimanali degli operatori volontari (minimo 5, massimo 6) (*) 5
16) Eventuali particolari obblighi degli operatori volontari durante il periodo di servizio: Partecipazione al percorso formativo previsto a livello diocesano e ai corsi di formazione residenziali che, a
seconda dei progetti approvati e finanziati dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale,
potranno essere organizzati anche d’intesa con altre Caritas diocesane della stessa regione, anche fuori dal
comune e della provincia ove si svolge il proprio progetto, in date e luoghi che verranno comunicati al
Dipartimento prima dell’avvio del progetto.
Partecipazione ai momenti di verifica dell’esperienza di servizio civile con la Caritas diocesana e/o le sedi di
attuazione svolti su base periodica (quindicinale-mensile) e previsti a metà e a fine servizio con momenti
residenziali in date e luoghi che verranno tempestivamente comunicati al Dipartimento.
Partecipazione al monitoraggio periodico, con la compilazione obbligatoria di questionari on-line (al 1°, al 4°
e al 12° mese di servizio).
Disponibilità alla partecipazione ai momenti formativi e di verifica e monitoraggio anche se svolti di sabato e di domenica o in altri giorni festivi (con successivo recupero). Disponibilità al trasferimento temporaneo della sede in caso di eventi di formazione, aggiornamento e sensibilizzazione (es. 12 marzo: incontro nazionale giovani in servizio civile). Disponibilità al trasferimento temporaneo della sede in caso di uscite o trasferte organizzate dalla sede
operativa (date e luoghi verranno tempestivamente comunicate al Dipartimento Nazionale del Servizio
Civile).
Disponibilità a partecipare alle attività organizzate dall’ente attuatore del progetto (Caritas Diocesana
Bergamasca) per sensibilizzare sul tema della povertà, dell’impegno giovanile e della pace (es. Settimana
dei poveri, 24 ore per la pace, ecc.). Le date, i luoghi e gli orari saranno comunicati tempestivamente al
Dipartimento Nazionale del Servizio Civile.
CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE 17) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato (*):
N. Sede di
attuazione
del progetto Comune Indirizzo
Cod.
ident.
sede
N. vol. per
sede
Nominativi degli Operatori Locali di
Progetto Nominativi dei Responsabili Locali di Ente
Accreditato
Cognome e
nome Data di
nascita C.F. Cognome e
nome Data di
nascita C.F.
1 Nuovo Albergo Popolare
Bergamo Via Carnovali, 95 20696 2 Invernizzi
Giacomo 01/09/61
NVRGMS61PO1D015Y
Angeloni Giacomo
31/10/1981 NGLGCM81R31A794P
2 Centro Pluriservizi Zabulon
Bergamo Via Conventino, 8 20652 2
Rota Lucio 03/03/71 RTOLCU71C03A79
4J Angeloni Giacomo
31/10/1981 NGLGCM81R31A794P
3 Casa San Michele Bergamo
Via General Giovanni Marieni, 36
79785 1 Pigolotti
Giuseppe 01/01/19
68 PGLGPP68A01G85
6C Angeloni Giacomo
31/10/1981 NGLGCM81R31A794P
4 Casa Amica - Casa a colori
Bergamo Via Longuelo, 144 79787 1 Montalto
Alessandra 3/9/87
MNTLSN87P43A246P
Angeloni Giacomo
31/10/1981 NGLGCM81R31A794P
5 Casa Palazzolo 80 Bergamo Via Palazzolo, 80 20654
1 Gamba Margherita
29/08/59 GMBMGH59M69
A163L Angeloni Giacomo
31/10/1981 NGLGCM81R31A794P
6 Casa Padre Aldo - Sara Casa
Bergamo Via Armida Barelli, 22 118683 1 Daniela
Benaglio 03/06/88
CVGCHR88H43A794L
Angeloni Giacomo
31/10/1981 NGLGCM81R31A794P
18) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile universale con indicazione delle ore dedicate: Le attività permanenti di promozione del servizio civile si propongono di sensibilizzare l’opinione pubblica ai valori
della solidarietà, della pace, della nonviolenza e della mondialità e in particolare alle possibilità offerte dal servizio
civile e/o altre forme di impegno civile dei giovani.
Esse tengono altresì conto del patrimonio dell’esperienza accumulata dalle Caritas in Italia in ordine all’obiezione di
coscienza e al servizio civile.
ATTIVITÀ PERMANENTI DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO NAZIONALE Sito di Caritas Italiana www.caritas.it Foglio informativo quindicinale on line “InformaCaritas” di Caritas Italiana
Mensile della Caritas Italiana “Italia Caritas” Sito del Tavolo Ecclesiale sul Servizio Civile www.esseciblog.it Sito www.antennedipace.org della “Rete Caschi Bianchi” (per il servizio all’estero) Social media (Facebook, Twitter, YouTube…) Stampa di pieghevoli, poster e altro materiale sul servizio civile. Incontro nazionale dei giovani in servizio civile in occasione della festa di San Massimiliano martire (12 marzo). Marcia per la pace (31 dicembre) organizzata dall’Ufficio nazionale CEI per i problemi sociali e il lavoro, Pax Christi, Azione Cattolica e Caritas Italiana. In collaborazione con la Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile (CNESC), di cui la Caritas Italiana è socio, presentazione pubblica del rapporto annuale degli enti membri della CNESC. ATTIVITÀ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE PRIMA DELL’AVVIO DEL PROGETTO Nel territorio della chiesa di Bergamo sono utilizzati i seguenti strumenti per la sensibilizzazione a livello provinciale:
• Campagna social network;
• Pieghevoli e locandine contenenti una prima informazione sul Servizio Civile;
• Articoli su L’Eco di Bergamo e Sant’Alessandro.org (notiziario web della Diocesi);
• Pubblicizzazione attività del servizio civile sul sito internet www.caritasbergamo.it ;
• Newsletter Caritas Bergamo;
• Conferenza Lombarda Enti Servizio Civile (CO.LOMBA), In particolare organizza eventi di promozione del progetto e distribuisce materiale informativo presso la sede principale dell’associazione e nelle sedi territoriali degli enti aderenti.
Oltre a queste azioni, saranno organizzati incontri:
• Incontri nelle scuole superiori della provincia di Bergamo (con una media di 15 ore all’anno)
• Comunicazione alle parrocchie, agli oratori e alle Caritas parrocchiali (con una media di 15 ore all’anno);
• Coinvolgimento nelle attività e proposte in vista delle attività dei giovani nel periodo estivo dell’Ufficio Pastorale dell’età evolutiva (con una media di 5 ore all’anno);
Totale ore dedicate prima dell’avvio del progetto: 35
ATTIVITÀ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE DURANTE LO SVOLGIMENTO DEL PROGETTO Nel corso dello svolgimento del Servizio Civile saranno organizzati incontri di sensibilizzazione nelle scuole e nelle
parrocchie con la partecipazione dei ragazzi in SCN che vorranno far conoscere la loro esperienza anche ad altri
ragazzi.
Si prevede che nel corso dell’anno sarà possibile organizzare un totale di 15 ore di sensibilizzazione.
Totale ore dedicate durante il servizio civile: 15 ore
Totale complessivo ore di promozione e sensibilizzazione: 50 ore
19) Criteri e modalità di selezione degli operatori volontari non verificati in sede di accreditamento (*) (NON COMPILARE)
20) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento o acquisiti da altri enti (*)
SI
21) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’ andamento delle attività del progetto (*) (NON COMPILARE)
22) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento o acquisiti da altri enti (*)
SI
23) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dal decreto legislativo, n. 40 del 6 marzo 2017: Ai giovani non è richiesto alcun requisito specifico, solo l’adesione e la condivisione del progetto ad eccezione delle
sedi “Casa Amica-Casa a colori”, “Casa Palazzolo 80” e “Casa Padre Aldo/Sara Casa” per le quali verranno selezionate
solo candidate donne per la natura delle sedi stesse.
24) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Il progetto prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive destinate:
1. alla copertura della quota-parte che il personale dipendente di cui alla voce 9.4 dedica al progetto; 2. alle attività di formazione specifica previste alla voce 40 e 41; 3. alle risorse tecniche e strumentali dedicate al progetto previste alla voce 26; 4. alle attività di promozione di cui alla voce 18;
secondo la seguente ripartizione:
Voci di spesa in quota parte del personale retribuito (cfr voce 9.4) Risorse finanziarie
Totale spesa
Voci di spesa formazione specifica Risorse finanziarie
Attrezzature informatiche € 100,00
Kit didattico € 200,00
Logistica locali € 500,00
Totale spesa € 800,00
Voci di spesa risorse tecniche e strumentali (come da voce 26) Risorse finanziarie
Totale spesa
Voci di spesa promozione del progetto (come da voce 18) Risorse finanziarie
Depliant volantini e manifesti da distribuire nei laboratori e nei
convegni
€ 500,00
Totale spesa € 500,00
TOTALE RISORSE FINANZIARIE AGGIUNTIVE: € 1.300,00
25) Eventuali reti a sostegno del progetto (partners):
Partner Caratter
istiche
Apporto al progetto Riferiment
o
CO.LOMBA
(c.f.
97243830151)
non
profit
CO.LOMBA Si impegnerà nell’ambito delle attività di promozione
e informazione previste dal progetto, avvalendosi dei suoi
abituali strumenti di lavoro
Lettera di
partnershi
p firmata
allegata
Ass. Micaela
onlus
No
profit
Si impegnerà nella realizzazione di un progetto individualizzato
per fornire eventuale consulenza destinata alle donne che sono
vittime della tratta vedi azione 1.3
Lettera di
partnershi
p firmata
allegata
Fondazione
Luigi Clerici
(CF
8003769015)
No
profit
Collaborazione nella realizzazione di un percorso per la
rilevazione, valutazione e certificazione delle competenze dei
giovani in servizio civile per realizzare un Bilancio delle
Competenze
Lettera di
partnershi
p firmata
allegata
26) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto (*) Sede di attuazione 1) Codice helios 20696 - Nuovo Albergo Popolare
Obiettivo generale
Perseguire nel periodo dell’accoglienza è di offrire alla persona
la possibilità di intravedere prospettive risolutorie alla propria
situazione e motivarla ad essere accompagnata in un percorso
di aiuto.
Tale obiettivo si declina nell’aiutare l’ospite a:
- raggiungere una condizione di tranquillità;
- rileggere la sua condizione di vita e porla in termini
progettuali;
- valutare realmente le proprie potenzialità;
- riscoprire l’importanza delle relazioni;
- essere disponibile a lavorare sul proprio stato di sofferenza
interiore;
- ridurre o sospendere l’abuso di sostanze.
Obiettivo specifico
1.Gli ospiti delle comunità sono messi nelle condizioni
di rileggere le proprie condizioni di vita e porle in
termini progettuali, riscoprendo l’importanza delle
relazioni.
Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie
1.1 Ascoltare quotidianamente le persone che si
presentano al dormitorio o che vengono segnalate da altri
servizi.
1 sala soggiorno, 1 sala pranzo, 1 ufficio per gli educatori,
tavolo, sedia.
1.2 Offrire quotidianamente un posto letto alle persone
che si presentano al dormitorio o che vengono segnalate
da altri servizi.
6 camere con capacità ricettiva di 15 posti, 1 infermeria, 1
ufficio per gli educatori, biancheria per il letto, biancheria
personale per eventuali cambi, materiale per igiene della
persona.
1.3 Creare una relazione, anche informale, di fiducia con
gli ospiti del centro.
1 sala soggiorno, 1 sala da pranzo, 1 salotto per il tempo
libero comprendente di televisore e stereo, 6 camere con
una capacità ricettiva di 15 posti, 1ufficio per gli educatori
1.4 Creazione di una relazione di fiducia con un educatore
in particolare che permetta la costruzione di un progetto
educativo individuale.
1ufficio per il coordinatore, 1ufficio per lo psicologo,
1infermeria, 1atelier, 1laboratorio.
Obiettivo specifico
2. Gli ospiti del servizio sono accompagnati nella ricerca e
nel mantenimento del lavoro, attraverso la realizzazione
di un bilancio delle competenze e delle potenzialità, per
un concreto reinserimento socio-lavorativo nella società.
Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie
2.1 Realizzazione di un bilancio delle competenze per la
futura ricerca del lavoro e accompagnamento dell'ospite
nell'inserimento lavorativo con incontri periodici di
verifica e sostegno
1ufficio per il coordinatore, 1ufficio per lo psicologo,
1infermeria, 1atelier, 1laboratorio, 1 computer con
connessione a internet, materiale cartaceo per cartella
personalizzata.
2.2 Ricerca di lavori possibile in contesti cosiddetti
"normali" in cui accompagnare eventualmente la persona
ospite.
1 sala soggiorno, 1 sala educatori, 1 abbonamento al
giornale, computer con connessione a internet.
2.3.Partecipazione a piccoli laboratori ergo terapici in cui
gli ospiti possano essere osservati e aiutati nelle eventuali
difficoltà di concentrazione o rispetto delle regole.
il fax, 1 auto, 1 pullmino.
Obiettivo specifico
3. Gli ospiti del servizio sono coinvolti in attività di
laboratorio, attività ludiche e in relazioni umane
significative che permettano di alleviare la sofferenza,
contribuire alla riduzione o alla sospensione dell'abuso di
sostanze e migliorare le capacità di comprensione e di
apprendimento.
Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie
3.1 Favorire l'incontro eventuale con psicologi. 1 sala per lo psicologo
3.2 Favorire l'incontro con gli avvocati, se necessario. 1 sala degli educatori, fax, telefono.
3.3 Organizzazione e attivazione di momenti di svago e
ludici.
1 salotto per il tempo libero comprendente di televisore e
stereo, materiale per addobbi, cibo per buffet, tavoli,
sedie tovaglie, 1 sala da pranzo, 1 computer con
connessione internet, 1 telefono, il fax
3.4 Avvio di percorsi adeguati con il Sert con la
collaborazione di educatori specializzati. telefono, il fax, 1 auto, 1 pullmino
3.5 Organizzazione di incontri di verifica successivi con
l'educatore di riferimento.
1 ufficio educatore, 1 ufficio coordinatore, 1 computer
con connessione a internet, materiale cartaceo per
cartella, 1 armadio con la serratura.
Obiettivo specifico 4. Accompagnare e sostenere il reinserimento sia in ambito
interno (passaggio ad altra comunità) sia in ambito esterno ( es.
Casa di riposo, ecc) e i contatti con il territorio.
Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie
4.1 Attivazione di rapporti con altre comunità del
territorio 1 computer con connessione internet, 1 telefono
4.2 Preparare gli ospiti per il trasferimento e loro
accompagnamento
1 auto, 1 pullmino, 1ufficio per gli educatori, 1ufficio per
il coordinatore
4.3 Accompagnamento della persona nel reinserimento
abitativo 1 auto
4.4 Organizzazione di un open day destinato alle altre
realtà del territorio 1 salotto per il tempo libero comprendente di televisore e
stereo, materiale per addobbi, cibo per buffet, tavoli,
sedie tovaglie, 1 sala da pranzo, 1 computer con
connessione internet, 1 telefono, il fax
4.5 Organizzazione di incontri presso il servizio con i
ragazzi dell'Oratorio del territorio, incoraggiando il loro
volontariato presso la struttura.
Sede di attuazione 2) Codice helios 20652 - Caritas Diocesana di Bergamo – Zabulon
Obiettivo generale
Zabulon è il luogo dove le persone che vivono in situazione di
grave marginalità sperimentano non solo la risposta al bisogno
di un pasto e di igiene, ma anche l’incontro con operatori e
volontari per costruire relazioni normali e positive capaci di
ridare loro fiducia e speranza.
Zabulon è il luogo dove la persona può riscoprire la propria
dignità e intraprendere cammini di risocializzazione.
Zabulon è il luogo di riferimento per costruire relazione possibili
di fiducia che favoriscano l’avvio di progetti di recupero e
concreto reinserimento sociale, grazie alla rete di servizi a cui
l’Associazione Diakonia può fare riferimento.
Obiettivo specifico 1.Offrire ai diversi “poveri” presenti sul territorio,
attenzione, ascolto e risposta ai loro più variegati bisogni
in modo immediato e in modo strutturato.
Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie
1.1 Ascoltare quotidianamente le persone che si
presentano al servizio 3 scrivanie, 1 computer, 1 stampante, 3 linee telefoniche
1.2 Creare una relazione significativa con le persone che si
presentano al servizio 1 scrivania, una sedia, un locale per l'ascolto.
1.3 Indirizzare le persone conosciute verso altri servizi per
attivare progettualità specifiche. 3 scrivanie, 1 computer, 1 stampante, 3 linee telefoniche
Obiettivo specifico
2. Contribuire al soddisfacimento del bisogno primario
delle persone che ne hanno bisogno offrendo il servizio
mensa (aperta 7 giorni su 7, in grado di offrire 20 pasti sia
a pranzo che a cena) e contribuire all'igiene e alla cura
della propria persona con il sevizio doccia (aperto dalle
9,00 alle 10,30 dal lunedì al venerdì, in grado di garantire
ogni giorno docce + cambio biancheria intima e vestiario.
Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie
2.1 Aprire quotidianamente il servizio docce e la mensa a
pranzo e a cena.
1 locale mensa, 2 celle frigorifere, materiale per il vitto,
posate, piatti, tavolo, 1 lavastoviglie, 1 lavabo, materiale
per lavare i piatti e il pavimento.
2.2 Creare una relazione con le persone che
quotidianamente si presentano al servizio. 1 locale mensa
2.3 Rimanere in stretto contatto con il Centro di Primo
Ascolto Diocesano per segnalare la presenza o meno delle
persone e per verificare quotidianamente il progetto
educativo eventualmente attivato.
3 scrivanie, 1 computer, 1 stampante, 3 linee telefoniche,
1 cordless
Obiettivo specifico
3.Offrire agli ospiti del centro diurno un luogo alternativo
alla strada, al fine di contribuire a creare relazioni di
vicinanza tra gli operatori e le altre persone accolte.
Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie
3.1 Aprire ogni pomeriggio il centro diurno Punto Sosta
1 locale con 6 docce, material per l'igiene personale,
vestiario per cambio intimo, 1 locale magazzino, 1 locale
adibito a guardaroba
3.2 Creare una relazione con le persone che
quotidianamente si presentano al servizio, organizzando
incontri individuali e intavolando discorsi interessanti per
il gruppo.
1 locale per l’ascolto
3.3 Rimanere in stretto contatto con il Centro di Primo
Ascolto Diocesano per segnalare la presenza o meno delle
persone e per verificare quotidianamente il progetto
educativo eventualmente attivato.
3 scrivanie, 1 computer, 1 stampante, 3 linee telefoniche,
1 cordless
Obiettivo specifico 4. Contribuire al fabbisogno alimentari di vari poveri presenti sul
territorio con la distribuzione di pacchi viveri destinatio sia a
persone singole che a strutture (mense, comunità…
Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie
4.1 Distribuzione quotidiana dei pacchi viveri alle persone
coinvolte nei progetti individuali del Centro di Primo
Ascolto e Coinvolgimento Diocesano.
1 locale magazzino, 1 locale adibito a guardaroba
4.2 Raccolta degli ordini da parte di centri e comunità per
la distribuzione di viveri
3 scrivanie, 1 computer, 1 stampante, 3 linee telefoniche,
1 cordless
4.3 Formazione dei centri per la buona gestione dei beni
alimentari distribuiti.
3 scrivanie, 1 computer, 1 stampante, 3 linee telefoniche,
1 cordless
4.4 Raccolta dei viveri da Agea e vari supermercati e
donatori.
3 scrivanie, 1 computer, 1 stampante, 3 linee telefoniche,
1 cordless
Sede di attuazione 3) Codice helios 79785 – Casa San Michele
Obiettivo generale
Offrire ai malati che provengono dall’esperienza del carcere un luogo fisico
di accoglienza famigliare dove ognuno partecipa alla vita quotidiana
mettendo a disposizione e valorizzando le proprie capacità e competenza, in
un clima di reciproco rispetto dei limiti di collaborazione, migliorando le
condizioni di vita.
Obiettivo specifico
1. Contribuire al miglioramento del servizio residenziale e della proposta diurna e alla
acquisizione di autonomia nella gestione sia dello spazio abitativo che di quello
relazionale, cercando di sostenere la persona nelle fatiche quotidiane, costruendo
l’inserimento nel tessuto sociale.
Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie
1.1 Accoglienza degli ospiti e cura
dell’inserimento.
3 alloggi arredati, 2 bagni, 1 cucina comune con frigorifero ed
elettrodomestici, 1 soggiorno con 1 televisione, 1 lavanderia / dispensa
1.2 Predisposizione dei “Piani
assistenziali individualizzati” 1 studio operatori, tavolo, sedie, materiale per cartella individuale.
1.3 Attività di animazione e
gestione del tempo libero degli
ospiti con predisposizione di
attività ricreative.
1 cucina comune con frigorifero ed elettrodomestici, 1 soggiorno con 1
televisione
1.4 Gestione della casa e cura
dell’ambiente
3 alloggi arredati, 2 bagni, 1 cucina comune con frigorifero ed
elettrodomestici, 1 soggiorno con 1 televisione, 1 lavanderia / dispensa, 1 pc
con connessione internet
Obiettivo specifico
2. L’ospite della struttura è messa nelle condizioni di essere aiutata a
recuperare alcune abilità possedute precedentemente e a riscoprire la
dimensione abitativa e sociale con strumenti relazionali più adeguati.
Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie
2.1 Prima conoscenza degli utenti e
individuazione dei bisogni e delle
potenzialità
3 alloggi arredati, 2 bagni, 1 cucina comune con frigorifero ed
elettrodomestici, 1 soggiorno con 1 televisione, 1 lavanderia / dispensa
2.2 Segretariato sociale e
accompagnamento ai servizi socio-
sanitari territoriali
1 studio operatori, tavolo, sedie, materiale per cartella individuale, 1 pc con
connessione internet.
2.3 Attività di ascolto e
orientamento alle famiglie. 1 soggiorno con 1 televisione, 1 studio operatori, tavolo, sedie
Obiettivo specifico 3. Promuovere l’integrazione sociale delle persone affette da HIV/AIDS e
ampliare la rete di relazioni nella comunità.
Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie
3.1 Organizzazione di eventi e
percorsi di sensibilizzazione legati
al tema dell’AIDS.
3 alloggi arredati, 2 bagni, 1 cucina comune con frigorifero ed
elettrodomestici, 1 soggiorno con 1 televisione, 1 lavanderia / dispensa, 1 pc
con connessione internet
3.2 Incontri informativi nel
territorio della città e nei luoghi di
aggregazione giovanile.
1 ufficio per riunioni, tavolo, sedie, materiale cancelleria, 1 pc con connessione
internet.
Sede di attuazione 4) Codice helios 79787 – Casa Amica - Casa a colori
Obiettivo generale
Offrire alle donne con figli che vivono un grave momento di difficoltà, uno “spazio”
concreto di accoglienza per loro e per i loro figli e “un tempo” in cui possano essere
ascoltate e aiutate nel recupero della loro progettualità individuale in vista di un
reinserimento nella società.
Obiettivo specifico
1.Contribuire alla acquisizione di una maggiore autonomia nella gestione sia dello
spazio abitativo che di quello relazionale, cercando di sostenere e accompagnare la
persona nelle fatiche quotidiane, costruendo il reinserimento nel tessuto sociale e
lavorativo di riferimento.
Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie
1.1 Accogliere le persone del
servizio con la condivisione del
regolamento e delle finalità del
servizio.
5 alloggi arredati, 5 bagni, 1 cucina comune con frigorifero ed
elettrodomestici, 1 sala da pranzo con 15 sedie
1 soggiorno con 1 televisione e 1 radio, 1 giardino interno, 1 Spazio nido
famiglia
1.2 Attivazione di un progetto
educativo individuale. 1 ufficio per riunioni, tavolo, sedie, materiale per cartella individuale.
1.3 Sostenere le donne nella
gestione quotidiana dell'abitazione
e negli impegni quotidiani
5 alloggi arredati, 5 bagni
1.4 Contribuire alla gestione delle
relazioni con il territorio, aiutando
le donne nell'attivazione di
rapporti con altre famiglie,
1 telefono cordless, 5 computer con connessione ad internet, 1 fax, 1
stampante, 1 fotocopiatrice
organizzazioni pubbliche e private.
Obiettivo specifico
2. L’ospite della struttura è messa nelle condizioni di essere aiutata a
recuperare alcune abilità possedute precedentemente e a riscoprire la
dimensione abitativa e sociale con strumenti relazionali più adeguati.
Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie
2.1 Attivare azioni di
babysitteraggio a favore dei figli
delle donne ospiti per favorire la
crescita positiva dei bambini
1 Spazio nido famiglia, materassini, materiale da cancelleria, 1 radio
2.2 Attivare eventuali consulenze
con psicologi 1 ufficio per riunioni, telefono, fax, connessione a interne, computer,
stampante, cartella individuale. 2.3 Attivare eventuali consulenze
con avvocati volontari
2.4 Favorire l'inserimento di nuovi
volontari nella struttura 1 soggiorno con 1 televisione e 1 radio
Obiettivo specifico 3. Attivare momenti di condivisione con le ospiti della casa sia allo scopo di riscoprire
l'importanza delle relazioni sia per offrire ai bambini ospiti un contesto positivo di
riferimento.
Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie
3.1 Coinvolgere le persone nelle
attività comunitarie con la
condivisione del pasto per 3 volte
alla settimana
1 sala da pranzo con 15 sedie
1 soggiorno con 1 televisione e 1 radio, 1 giardino interno 3.2 Realizzazione di un micronido
interno che favorisca
l’apprendimento di buone prassi
per le mamme e favorisca la
creazione di un buon clima per i
bambini.
Sede di attuazione 5) Codice helios 20654 - Caritas Diocesana di Bergamo - Casa Palazzolo 80
Obiettivo generale
Offrire alle donne detenute in carcere, che possono accedere ai benefici previsti dalla
legge, la possibilità di usufruire delle misure alternative alla detenzione in un ambiente il
più possibile familiare ed educativo.
Accompagnare le donne nei percorsi di alternativa al carcere con l’obiettivo del
reinserimento nella società e del raggiungimento dell’autonomia personale.
Obiettivo specifico 1. Riabituare le ragazze ai ritmi lavorativi e dare loro una visione del mondo produttivo
diversa da quella precaria e ai limiti della legalità che hanno sperimentato nella loro
esperienza precedente alla detenzione carceraria.
Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie
1.1 Attivazione di un laboratorio
ergoterapico a favore di tutte le
donne ospiti di Casa Palazzolo 80.
2 spazi per laboratori, cuoio, perline, stoffa, macchie da cucire.
1.2 Curare le pratiche burocratiche
e i controlli relativi alle donne
ospiti.
1 sala educatori
1.3 Attivazione di un progetto
educativo individualizzato. 1 sala comune, 1 sala educatori, 1 sala per colloqui, 1 armadio con la chiave
1.4 Realizzazione di colloqui
periodici per la verifica del
progetto.
1 sala per colloqui
1.5 Coinvolgimento di volontari nei
laboratori per riscoprire
l'importanza delle relazioni.
2 spazi per laboratori, 1 sala comune, 1 telefono cordless, 1 fax, 1 stampante, 1
fotocopiatrice
Obiettivo specifico 2. Collocare e accompagnare le donne, con mutata posizione giuridica, nell’attività
lavorativa.
Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie
2.1 Inserimento di 3 persone
presso la Cooperativa Memphis e
Città Alta
1 telefono cordless, 1 fax, 1 stampante, 1 fotocopiatrice, 1 armadio con la chiave
2.2 Accompagnamento con il
sostegno di una educatrice delle
donne che terminano il percorso
presso Casa Palazzolo 80.
1 sala educatori
2.3 Realizzazione di colloqui
periodici per verificare la buona
realizzazione del progetto
educativo personalizzato.
1 sala comune, 1 sala educatori, 1 sala per colloqui, 1 armadio con la chiave
Obiettivo specifico 3. Le donne del centro sono alfabetizzate e hanno le conoscenze base di
educazione civica.
Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie
3.1 Sostegno all’insegnamento
della lingua italiana a Casa
Palazzolo 80
1 sala comune
3.2 Acquisto del materiale
didattico necessario. 1 sala comune, materiale di cancelleria
3.3 Sostegno nelle attività di studio
fuori dall'orario delle lezioni. 1 sala comune
3.4 Realizzazione degli esami a fine
anno 1 sala comune
Sede di attuazione
6) Codice helios 118683 - Caritas Diocesana di Bergamo - Casa Padre
Aldo/Sara Casa
Obiettivo generale
Offrire alle donne la possibilità di staccare per un periodi di 12
mesi dalla loro condizione e vivere in un regime di housing
sociale che permetta loro di essere parzialmente
accompagnate nella quotidianità, aiutate a riappropriarsi della
propria autonomia, sostenute nella ricerca di una autonomia
economica e re-inserite nel contesto territoriale.
Obiettivo specifico
1. Riabituare le ragazze ai ritmi lavorativi e dare loro una visione del
mondo produttivo diversa da quella precaria e ai limiti della legalità
che hanno sperimentato nella loro esperienza precedente.
Azioni
1.1 Attivazione di alcuni laboratori ergoterapici
a favore di tutte le donne ospiti.
1 sala comune, materiale vario per laboratori, cancelleria, computer,
tavoli e sedie.
1.2 Attivazione di un progetto educativo
individualizzato Tavolo, sedie, computer e sala colloqui.
1.3. Realizzazione di colloqui periodici per la
verifica del progetto e loro verifica con le
autorità territoriali competenti.
Tavolo, sedie, computer e sala colloqui.
1.4 Coinvolgimento di volontari nei laboratori
per riscoprire l'importanza delle relazioni.
1 sala comune, materiale vario per laboratori, cancelleria, computer,
tavoli e sedie.
Obiettivo specifico
2. Collocare e accompagnare le donne nell’attività lavorativa e nel
contatto con la comunità territoriale.
.
Azioni
2.1 Accompagnamento alla ricerca del lavoro
in tutte le sue fasi. Tavolo, sedie, computer e sala colloqui.
2.2 Sostegno nella gestione e nel
mantenimento del lavoro, qualora si possibile. Tavolo, sedie, computer e sala colloqui.
2.3 Accompagnamento e inserimento nelle
attività parrocchiali e territoriali.
Sala comune, computer, telefono.
2.4 Accompagnamento e inserimento nella
cura di sé e dei minori con il sostegno dell’asl
territoriale.
Sala comune, computer, telefono.
Obiettivo specifico
3. Le donne del centro sono alfabetizzate e hanno le conoscenze
base di educazione civica e i loro bambini beneficiano di un servizio
di doposcuola
Azioni Risorse tecniche e strumentali necessarie
3.1 Sostegno all’insegnamento della lingua
italiana. Sala comune, cancelleria, tavoli e sedie.
3.2 Realizzazione delle attività di doposcuola
per i minori. Sala comune, cancelleria, tavoli e sedie.
CARATTERISTICHE DELLE COMPETENZE ACQUISIBILI
27) Eventuali crediti formativi riconosciuti: Convenzione collettiva per tirocini curriculari, tirocini extracurriculari formativi e di orientamento, tirocini professionalizzanti con Università degli Studi di Bergamo. Convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento con Università degli studi di Genova-Facoltà di Scienze Politiche. Convenzione per tirocini di formazione e orientamento curriculari con Università di Pisa-Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere. Convenzione quadro per tirocini di formazione e orientamento con Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Convenzione per tirocini di stages/tirocini di formazione e orientamento con Università Ca’Foscari di Venezia.
28) Eventuali tirocini riconosciuti: Convenzione collettiva per tirocini curriculari, tirocini extracurriculari formativi e di orientamento, tirocini professionalizzanti con Università degli Studi di Bergamo. Convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento con Università degli studi di Genova-Facoltà di Scienze Politiche. Convenzione per tirocini di formazione e orientamento curriculari con Università di Pisa-Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere. Convenzione quadro per tirocini di formazione e orientamento con Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Convenzione per tirocini di stages/tirocini di formazione e orientamento con Università Ca’ Foscari di Venezia.
29) Attestazione delle competenze acquisite in relazione alle attività svolte durante l’espletamento del servizio utili ai fini del curriculum vitae Questa voce potrà essere compilata da Caritas Italiana solo dopo l’emanazione delle Linee Guida da parte
del DGSCN.
In collaborazione con la Fondazione Clerici (vedi lettera allegata) verrà organizzato un percorso per la rilevazione,
valutazione e certificazione delle competenze dei giovani in servizio civile per realizzare un Bilancio delle Competenze.
(http://bc.caritaslombardia.it).
Questo Bilancio delle Competenze, predisposto a fine esperienza, è una certificazione personale che attesterà le
competenze/conoscenze acquisite dal giovane sulla base dell’incrocio-raffronto di due fonti informative determinanti:
da un lato l’autovalutazione assistita del giovane stesso sulle proprie competenze e dall’altro la valutazione dei
responsabili di servizio (OLP) sul giovane. Il percorso è struttura in queste fasi:
Incontro con gli Operatori locali di Progetto (OLP) per illustrare il significato dell’azione di rilevazione delle competenze, le modalità tecniche di realizzazione, le corrette modalità di compilazione della “Scheda di presentazione delle strutture ospitanti” (prima dell’attivazione del servizio civile);
Compilazione via web del “Questionario di presentazione del servizio” a cura degli OLP prima dell’avvio del servizio civile;
Presentazione al giovane della metodologia e del processo di valutazione durante il primo incontro di gruppo in Caritas
Compilazione via web del “Questionario di inizio servizio” entro le prime due settimane di servizio
Dopo 5 mesi compilazione via web del “Questionario intermedio” a cura del giovane Compilazione via web del “Questionario di fine servizio” a cura del giovane, a fine servizio (durante le ultime due
settimane di servizio) Compilazione via web della “Scheda finale di valutazione del giovane”, a cura degli OLP; Predisposizione del documento ”Certificato/attestato delle Competenze acquisite durante il servizio civile” e
consegna al diretto interessato entro 1 mese al termine del servizio civile
FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI
30) Sede di realizzazione (*) Gli incontri di formazione si terranno: 1. a livello diocesano - Sede di Caritas Diocesana Bergamasca - via Conventino, 8 Bergamo - Casa Sara / Casa Padre Aldo - via Armida Barelli, 22 Bergamo - Casa del giovane - via Gavazzeni, 13 Bergamo - Abbazia di San Paolo D’Argon - Via del convento 1, San Paolo d’Argon 2. a livello regionale: - Sede di Caritas Ambrosiana - via San Bernardino, 4 Milano - Centro Paolo VI - Via Gezio Calini, 30 Brescia 3. per la formazione residenziale: - Centro Orientamento Educativo - Via Milano, Barzio (LC) - Istituto S. cuore dei padri Dehoniani - Via Leone Dehon 10, Albino (BG)
31) Modalità di attuazione (*) La formazione è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente.
32) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento o acquisiti da altri enti (*)
SI
33) Tecniche e metodologie di realizzazione previste (*) (NON COMPILARE)
34) Contenuti della formazione (*) (NON COMPILARE)
35) Durata (*) Il progetto prevede un percorso formativo generale di 42 ore, da completare entro 180 giorni dall’avvio del progetto.
FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DEGLI OPERATORI VOLONTARI
36) Sede di realizzazione (*) La formazione specifica sarà realizzata presso:
- la Sede della Caritas Diocesana Via Conventino, 8 Bergamo, - l’oratorio di Borgo Santa Caterina, Via dei Celestini 4 (Bergamo) - Sara Casa/ Casa Padre Aldo in via Barelli 22, Bergamo - l’Istituto Missionario Dehoniano in Via Leon Dehon, 5 ad Albino (BG), - Casa del Giovane in Via M. Gavazzeni, 12 a Bergamo, - l’Istituto COE di Barzio in Via Milano, - Villa Paradiso in via Cattaneo a Bergamo - il Rifugio Madonna delle Nevi in via Passo S. Marco, Mezzoldo (BG) - Abbazia di San Paolo D’Argon - Via del convento 1, San Paolo d’Argon (Bg).
37) Modalità di attuazione (*) La formazione è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente.
38) Nominativo, dati anagrafici e competenze /esperienze specifiche del/i formatore/i in relazione ai singoli moduli (*)
dati anagrafici
del formatore specifico Competenze/esperienze
specifiche modulo formazione
Aldo Lazzari nato a Bergamo il 11/04/1988 LZZLDA88D11A794K
Competenze specifiche sul servizio civile
• Dal settembre 2014 responsabile dell’ufficio Pace della Caritas Diocesana Bergamasca.
Altre competenze
• Dal 2009 educatore presso la cooperativa sociale “L’impronta” con esperienza nella disabilità infantile, disabilità giovanile e disabilità adulta.
• Dal 2011 educatore per la cooperativa sociale “L’impronta” con esperienza nell’ambito delle politiche giovanili del Comune di Orio al Serio.
• Dal 2009 animatore presso l’Ufficio Pastorale Età Evolutiva della Diocesi di Bergamo con compiti formativi e di coordinamento sia di alcuni oratori nel periodo estivo sia del gruppo degli animatori dell’U.P.E.E.
• Dal settembre 2014 dipendente della Caritas Diocesana Bergamasca.
• Dall’ottobre 2014 responsabile per la Caritas Diocesana Bergamasca del progetto “Contaminazione – Anno di volontariato sociale” e referente inter-diocesano del tavolo formativo del progetto.
• Dal 2013 referente per l’Ufficio Pastorale Età Evolutiva e Caritas Diocesana Bergamasca al tavolo di costruzione dell’appuntamento annuale inter-religioso “Costruire ponti nella città”.
→ Conoscenza del gruppo e presentazione di sé;
→ La relazione d’aiuto;
→ Il gruppo come risorsa educativa;
→ Incontro conclusivo
Giacomo Angeloni nato a Bergamo il 31/10/1981 NGLGCM81R31A794P
Competenze specifiche sul servizio civile:
• Dal 2004 responsabile dei CORSI DI FORMAZIONE PER OBIETTORI CARITAS DIOCESANA e formatore.
• Dal 2006 è accreditato formatore di Formazione generale
Altre competenze:
• Dal mese di dicembre del 2002 Dipendente della Caritas Diocesana Bergamasca
• Dal 2002 al 2004 Operatore dei servizi segno (dormitori, mensa, comunità di seconda accoglienza)
• Dal 2005 svolgo l’attività di coordinamento dei volontari Caritas e di alcune esperienze di servizio all’estero (Kosovo, Romania, Bosnia).
• Da ottobre 2005 rappresento la Caritas diocesana Bergamasca nella Giunta esecutiva dello sportello Scuola Volontariato al USP (ex provveditorato agli studi di Bergamo).
• Per lo stesso progetto ho organizzato un corso di formazione, per gli sportellisti di 50 ore
• Dal 2002 organizza corsi di formazione per gli operatori dei Centri di ascolto Parrocchiali
→ L’ascolto attivo
Paolo Meli nato a Trescore Balneario il 19/02/1968 MLEPLA68B19L388R
• Laurea in Pedagogia, curriculum “Studio, sviluppo e gestione di progetti e servizi socio-educativi e formativi”
• Dal 1992 operatore del “Progetto vivere al sole” in diverse strutture della associazione comunità Emmaus in particolare Casa San Michele, Casa Raphael e il centro diurno Casa Chiara.
• Dal 1993 responsabile dei servizi socioeducativi rivolti a minori e adulti sieropositivi e malati di aids della associazione comunità Emmaus
• Dal 1994 responsabile dei percorsi formativi e di prevenzione dell’HIV/aids e delle dipendenze rivolte a giovani e studenti per la comunità Emmaus.
• Dal 1995 gestione degli spazi di ascolto e di consulenza per persone con HIV/aids.
• Dal 2000 coordinamento e gestione di servizi e progetti rivolti a famiglie con minori in condizioni di fragilità.
• Dal 2000 promozione e gestione di percorsi di formazione per volontari ed educatori.
→ La relazione d’aiuto;
Olivia Osio nata a Vaprio D’Adda il 30/03/1969 SOILVO69C70L667K
• Laurea in lettere moderne
• Master in progettazione sociale conseguito nel 2004
• Responsabile della progettazione sociale presso l’associazione Ulidm di bergamo.
• Responsabile della progettazione sociale presso la Cooperativa Sociale L’impronta di Seriate (Bg)
• Responsabile di un appartamento protetto per persone con disabilità
→ La relazione d’aiuto;
cognitiva presso la Cooperativa Sociale L’impronta di Seriate (Bg)
• Formatrice presso la Provincia di Bergamo, l’Università di Bergamo, la Cooperativa Sociale “Lavorare insieme” di Almè.
Laura Vitali nata a Bergamo il 28/03/1983 VTLLRA83C68A794J
• Diploma Liceo Linguistico
• Nel 2005 svolge il servizio civile con Caritas Italiana c/o Caritas Diocesana nella sede RSD Istituto Palazzolo di Grumello del Monte (Bergamo) dove l’utenza è composta prevalentemente da donne adulte con disagio psichiatrico;
• dal 2006 al 2008 educatrice di strada per adolescenti problematici con l’Ufficio pastorale età evolutiva di Bergamo e la Cooperativa sociale Alchimia presso il quartiere di Borgopalazzo a Bergamo e l’Oratorio di S. Anna;
• dal 2006 al 2009 educatrice presso la parrocchia di S. Giovanni Battista - Campagnola (Bg)
• dal 2008 al 2010 assistente educatrice con la cooperativa sociale Quadrifoglio presso la scuola secondaria di primo grado di Stezzano (Bg);
• Dal 2011 al 2015 insegnante di sostegno nella scuola primaria presso l’Istituto Figlie del Sacro Cuore a Bergamo
• dal 2015 a oggi: operatrice presso Caritas Diocesana Bergamasca
→ Per scardinare il pregiudizio;
Livia Brembilla Nata a Bergamo il 26/07/1981 BRMLVI81L66A794O
• Laurea triennale in Sociologia
• Laurea specialistica in Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali.
• Negli anni dal 1999 al 2004 ha collaborato con l’ufficio pastorale dell’età evolutiva con compiti di formazione per i volontari degli oratori della diocesi di Bergamo.
• Negli ultimi anni 2003 -2008 come volontaria lavora a progetti di reinserimento, sostegno, e tutoraggio delle famiglie dei minori ROM di alcuni campi di Milano
• Dal 2002 formatrice dei volontari della Caritas diocesana di Bergamo.
• Dal 2004 Coordinatrice dei progetti umanitari in Romania per la Fundatia dei volontari Somaschi
• Dal 2005 partecipazione alle indagini di ricerca relative alle condizioni di povertà e disagio delle persone incontrate dalle Caritas in Lombardia per la redazione annuale dei Report sulle povertà e le risorse in Lombardia.
• Dal 2007 al 2009, accompagnamento socio – sanitario di donne appartenenti ad etnia Rom residenti in campi irregolari di Milano.
• Dal 2006 indagine qualitativa mediante
→ Le risorse del territorio per le persone adulte in situazione di disagio ;
focus group e interviste semi-strutturate ad operatori, volontari e utenti dei Centri di Ascolto della città e della provincia di Bergamo per la redazione del Dossier Nazionale sulle povertà e dell’analisi delle povertà per alcune associazioni di Bergamo.
Milena Vitali nato a Treviglio il 02/11/1978 VTLMLN78S42L400Z
• Dal 2000 al 2003 educatrice presso il centro di pronto intervento “Casachiara” di Verdello.
• Dal 2003 al 2009 educatrice presso la comunità Battaina di Urgnano, in una comunità mamma bambino.
• Dal 2009 al 2015 educatrice presso comunità “la tenda” e “Saracasa” - servizio di housing sociale femminile.
• Dal 2015 educatrice ed operatrice presso il CPAC diocesano Porta dei Cocci Bergamo
→ La comunicazione con le persone adulte in situazione di disagio;
Rota Lucio Nato a Bergamo il 03/03/1971 RTOLCU71C03A794J
• ascolto povertà del terriotrio; gestione e coordinamento del servizio docce e mensa presso il centro pluriservizi Zabulon; creazione di relazioni significative con le persone che quotidianamente si rivolgono al servizio; gestione, raccolta e distribuzione di viveri; gestione di gruppi; affiancamento dei ragazzi che vivono periodi di volontariato, stage, alternanza scuola-lavoro.
• dal 2001 ad oggi ; esperienze maturate gestione e coordinamento servizi docce e mensa, creazione di realzioni significative con le persone che quotidianamente si rivolgono al servizio del progetto/ attività di coordinamento del Centro Pluriservizi Zabulon; presso l’ente Caritas diocesana Bergamasca
• R.L.S. dell’Associazione Diakonia Onlus dal novembre 2018
→ Sicurezza: informativa sui rischi
Michele Finazzi nato a Calcinate (Bg) il 11/10/1971 FNZMHL71R11B393K
• Dal 2016 ad oggi Psicologo nella comunità di Prima accoglienza del Nuovo Albergo Popolare; coordinatore del progetto NetWork presso la direzione dei servizi sociali ed educativi del comune di Bergamo
• Dal 2003 collaboratore di Caritas Diocesana Bergamasca nei progetti di reinserimento socio-abitativo per persone in condizioni di fragilità psico-sociale.
→ L’elaborazione della frustrazione
Cristina Suardi nato a Calcinate il 28/11/1972 SRDCST72S68B393T
• dal 2007 educatrice presso il centro di primo ascolto della Caritas diocesana Bergamasca
• dal 2003 al 2007 operatrice ed educatrice presso il progetto di housing sociale di Caritas diocesana Bergamasca
• docente di geografia turistica e socio-economica
• Coordinatrice di progetti al contrasto al gioco d’azzardo
• Docente di alfabetizzazione e L2
→ La gestione della cronicità;
• Operatrice interculturale
Giuseppe Frigeni nato a Bergamo il 22/03/1958 FRGGPP58C22A794H
• Dal 1982 al 1983 operatore sociale presso Cooperativa della Comunità
• Dal 1983 al 1991 collaboratore dell’opera Bonomelli come assistente sociale
• Dal 1991 al 2002 operatore e collaboratore del Ser.T. di Bergamo
• Dal 2003 ad oggi Coordinatore come libero professionista di progetti per i Servizi sociali del comune di Bergamo, Consorzio Solco Città Aperta e Caritas Bergamasca
→ La gestione della cronicità.
39) Nominativo, dati anagrafici e competenze specifiche del formatore in riferimento al modulo concernente “formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego degli operatori volontari in progetti di servizio civile universale” (*) Rota Lucio Nato a Bergamo il 03/03/1971 RTOLCU71C03A794J
• ascolto povertà del terriotrio; gestione e coordinamento del servizio docce e mensa presso il centro pluriservizi Zabulon; creazione di relazioni significative con le persone che quotidianamente si rivolgono al servizio; gestione, raccolta e distribuzione di viveri; gestione di gruppi; affiancamento dei ragazzi che vivono periodi di volontariato, stage, alternanza scuola-lavoro.
• dal 2001 ad oggi ; esperienze maturate gestione e coordinamento servizi docce e mensa, creazione di realzioni significative con le persone che quotidianamente si rivolgono al servizio del progetto/ attività di coordinamento del Centro Pluriservizi Zabulon; presso l’ente Caritas diocesana Bergamasca
• R.L.S. dell’Associazione Diakonia Onlus dal novembre 2018
40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste (*)
Gli incontri di formazione specifica si svolgeranno presso le sedi indicate, con cadenza mensile ad eccezione
del mese di agosto.
Ciascuno di questi incontri affronta una tematica correlata al progetto in cui i volontari sono inseriti,
tematica che sarà sempre affrontata con un’esercitazione ludica introduttiva all’argomento, un intervento
più teorico mediante una lezione frontale, un’elaborazione dei contenuti mediante lavori personali e di
gruppo. Le riflessioni emerse si condivideranno in un momento finale di assemblea in cui si privilegeranno
gli scambi tra i volontari; sarà inoltre un momento di verifica dell’andamento del servizio, di condivisione
dei vissuti, di scambio di opinioni, nonché spazio di comunicazione da parte dell’ente circa iniziative ed
informazioni varie ed eventuali.
Laddove possibile agli incontri parteciperanno alcuni “esperti”, che oltre a portare la propria esperienza di
lavoro nel sociale, si interfacceranno direttamente con i giovani sulle varie tematiche affrontate negli
incontri di formazione e nel servizio stesso.
L’insieme di metodologie utilizzate (simulazione, gioco di ruolo, lezione frontale, riflessione individuale,
riflessione a piccoli gruppi, condivisione in assemblea, confronto con esperti) vuole favorire
un’elaborazione e rielaborazione il più completa possibile dell’esperienza di servizio, uno scambio di punti
di vista sulle problematiche, nonché la creazione di legami significativi tra i volontari mediante una
conoscenza reciproca sempre più approfondita e uno sguardo costante al “dopo servizio” grazie all’esempio
di operatori che testimoniano il proprio vissuto quotidiano.
In quest’ottica la formazione specifica si pone l’obiettivo di fornire un tempo per la riflessione individuale
anche sulla propria vita e sulle proprie scelte, presenti e future, e uno spazio per la condivisione di tali
riflessioni per una crescita reciproca.
La formazione specifica verrà poi approfondita sul campo, ovvero nelle singole sedi operative, attraverso la
metodologia dell’ “imparare facendo”; gli operatori locali di progetto, nonché gli altri operatori,
trasmetteranno competenze attraverso l’esplicazione delle pratiche operative e la riflessione condivisa
della quotidianità.
41) Contenuti della formazione (*)
Contenuti della formazione specifica Attività di progetto a cui si riferiscono i
contenuti
Conoscenza del gruppo e presentazione di sé.
Attività di tipo laboratoriale e ludica per favorire la conoscenza del gruppo
dei volontari inseriti nel progetto. In questa fase si privilegerà una
metodologia interattiva, in modo da favorire scambio tra i membri del
gruppo e un clima di reciproca fiducia tra i giovani in servizio civile e tra
questi e i formatori. A cura di Aldo Lazzari
Tutte le azioni
La relazione di aiuto.
Fondamenti teorici sulla relazione d’aiuto e sul concetto di “guaritore
ferito” . Questa parte teorica della formazione è curata da Paolo Meli. A
seguire, gruppi di confronto tra i giovani in servizio all’interno del progetto
aiutati dai moderatori e facilitatori Olivia Osio e Aldo Lazzari.
Azione 1.2, azione 1.3, azione 1.4
L'ascolto attivo.
L’ascolto è la prima forma di attenzione richiesta ai volontari del progetto
perché vuol dire: costruire relazione con la persona avvicinata, riuscendo
ad andare oltre il suo bisogno espresso; costruire relazioni positive con gli
altri membri dell’équipe; costruire comunione con gli altri. Giacomo
Angeloni accompagna i ragazzi e le ragazze nelle diverse forme di ascolto
attraverso alcune modalità interattive e di confronto.
Azione 1.1, azione 3.1, azione 3.4,
azione 3.5
Sicurezza.
Informativa sui rischi connessi alle attività pratiche di servizio descritte nel
progetto: Tutela benessere fisico e psichico dei giovani: informazioni di
carattere sanitario.
Tutte le azioni
Per scardinare il pregiudizio
Laura Vitali, operatrice della Caritas Diocesana Bergamasca impegnata nel
Centro di primo Ascolto Diocesano e in un campo sinti della provincia di
Bergamo, conduce i volontari del progetto alla scoperta dei pregiudizi
attraverso una formazione frontale nella prima parte e in un’attività
interattiva nella seconda.
Durante l’incontro la formatrice, inoltre, aiuterà i ragazzi ad acquisire gli
strumenti per fare un’analisi critica sulle fonti di informazioni e di come
queste vanno a creare pregiudizi sulla realtà.
Tutte le azioni
Le risorse del territorio in merito alle persone adulte in situazione di
disagio
Testimonianza di Livia Brembilla (che si occupa dell’Osservatorio delle
povertà ed esperta di Ricerca Sociale) circa i bisogni del territorio emersi
dall’analisi condotta e le risposte che ai bisogni vengono dati dallo stato,
dal comune in senso stretto, dalle associazioni di volontariato.
Aldo Lazzari, responsabile del volontariato in Caritas diocesana
Bergamasca, proporrà una riflessione sul ruolo dei volontari nella
risoluzione di problematiche sociali; acquisizione di chiavi di lettura della
realtà circostante. Ai contenuti teorici segue una discussione interattiva
sulle realtà di servizio vissute dai ragazzi, con uno scambio reciproco circa
le problematiche incontrate, le risposte che vengono dal territorio, le
lacune riscontrate.
Azione 1.2, azione 2.2, azione 2.3,
azione 4.3, azione 4.4
La comunicazione con le persone adulte in situazione di disagio:
l’incontro verterà sull’acquisizione di tecniche di comunicazione efficace,
con nozioni relative alla prossemica, all’Intercultura, alla comunicazione
verbale e non-verbale, al linguaggio del corpo. Si cercherà di declinare i
contenuti teorici con esempi pratici e simulazioni, in particolare ci si
riferirà ai destinatari del servizio con cui quotidianamente i giovani si
trovano ad interagire. Relazione di Milena Vitali, sulla tematica della
comunicazione verbale e non verbale, nonché sulle tecniche di
comunicazione.
Azione 1.2, azione 2.1, azione 3.1,
azione 3.3, azione 3.4, azione 3.5
L’elaborazione della frustrazione
Nel lavoro educativo con le persone adulte che si trovano in situazione di
disagio la frustrazione è uno dei fattori più frequenti che s’incontrano.
Aiutati da Michele Finazzi, i ragazzi coinvolti nel progetto rileggeranno le
loro esperienze per trarre spunti dalle situazioni che li hanno fatti sentire
frustrati.
azione 2.2, azione 4.1, azione 4.2
Il gruppo come risorsa educativa
Il gruppo può essere visto come un elemento mediatore nelle azioni
educative di disturbo rispetto alle azioni da portare a termine. Attraverso
questo modulo di formazione, Aldo Lazzari accompagnerà i ragazzi a
comprendere invece la risorsa del gruppo come elemento “motore” di
processi buoni e significativi per chi ne fa parte.
Tutte le azioni
La gestione della cronicità
Tra i diversi fattori che ruotano attorno al disagio c’è la cronicità. Questa
situazione è anche una delle più difficili da accettare e da sradicare da una
persona. Con Cristina Suardi e Giuseppe Frigeni ci si dividerà in gruppi per
analizzare le situazioni di cronicità che si potrebbero incontrare nei diversi
progetti.
azione 1.2, azione 2.2, azione 3.4
Incontro conclusivo: Aldo Lazzari proporrà un momento interattivo per
rileggere e rielaborare l’intera esperienza vissuta, riflettendo
attentamente sull’evoluzione delle proprie aspettative nel corso dell’anno,
sull’impatto che l’esperienza di servizio ha dimostrato sulle dinamiche
relazionali e personali, sulle competenze acquisite e su come utilizzarle
nella propria vita futura.
Tutte le azioni
42) Durata (*) La durata degli incontri di formazione specifica è di 72 ore complessive.
ALTRI ELEMENTI DELLA FORMAZIONE
43) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto (*) (NON COMPILARE)
23/11/2018
Il Direttore della Caritas Diocesana