sei magazine 03

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Francesco Moser PEDALARE PEDALARE “Nello sport come nella vita professionale, per rimettersi in gioco. Quando serve” Supplemento al numero odierno de l’Adige, L’Arena, Bresciaoggi, Il Giornale di Vicenza Spettacolare, ricco di appuntamenti VENETO Genio palladiano eccellenza e moda FIERA DI VICENZA Vacanza attiva fra cultura e tradizioni TRENTINO ECONOMIA Professioni che cambiano per scelta più che per necessità AMBIENTE Bio, eco, sostenibile, riciclabile entrano nel lessico di tutti i giorni IMPRENDITORIA Design, industria, servizi, alimentare: le aziende si raccontano su SEI magazine ITINERARI Brescia, Verona, Trento, Vicenza: percorsi, wellness, enoturismo, outdoor, spettacoli, appuntamenti, shopping MODA Must have per lei e per lui: cosa mettere in valigia nei weekend di primavera

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Rivista semestrale gratuita, allegata ai quotidiani: L'Adige, L'Arena, BresciaOggi, Il Giornale di Vicenza

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Page 1: Sei Magazine 03

Francesco Moser

pedalare pedalare“Nello sport come nella vita professionale, per rimettersi in gioco. Quando serve”

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Spettacolare, ricco di appuntamentiVENETO

Genio palladiano eccellenza e modaFIERA DI VICENZA

Vacanza attiva fra cultura e tradizioniTRENTINO

ECONOMIAProfessioni che cambianoper scelta più che per necessità

AMBIENTEBio, eco, sostenibile, riciclabileentrano nel lessico di tutti i giorni

IMPRENDITORIADesign, industria, servizi, alimentare:le aziende si raccontano su SEI magazine

ITINERARIBrescia, Verona, Trento, Vicenza:percorsi, wellness, enoturismo, outdoor, spettacoli, appuntamenti, shopping

MODAMust have per lei e per lui: cosa metterein valigia nei weekend di primavera

Page 2: Sei Magazine 03

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Page 3: Sei Magazine 03

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Page 4: Sei Magazine 03

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Page 5: Sei Magazine 03

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Page 6: Sei Magazine 03

CASTELROTTO/ALPE DI SIUSI Do, 22. Agosto

ALTA BADIASa, 10. Luglio

PASSIRIA/MERANODo, 27. Giugno

DOLOMITI Do, 13. Giugno

PUSTERTAL Do, 30. Maggio

FRANCIACORTADo, 16. Maggio

LANASa, 17. Aprile

VERONADo, 21. Marzo

PETERSBERGDo, 12. Settembre

CAREZZADo, 01. Agosto

RENDENADo, 08. Agosto

Golf Trophy 2010

FINALE

ASOLOSa, 02. Ottobre2010

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Page 7: Sei Magazine 03

Direttore ResponsabileARIO GERVASUTTI

SOCIETÀ ATHESIS S.P.A.

PresidenteLUIGI RIGHETTI

Consigliere DelegatoALESSANDRO ZELGER

Direttore ResponsabileMAURIZIO CATTANEO

SOCIETÀ ATHESIS S.P.A.

PresidenteLUIGI RIGHETTI

Consigliere DelegatoALESSANDRO ZELGER

Direttore ResponsabilePIERANGELO GIOVANETTI

SOCIETÀ EDITRICE SIE S.P.A.

PresidenteSERGIO GELMI DI CAPORIACCO

Amministratore DelegatoLUCIANO PARIS

Direttore ResponsabileMAURIZIO CATTANEO

SOCIETÀ EDIZIONI BRESCIA S.P.A.

PresidenteALBERTO STELLA

Consigliere DelegatoALESSANDRO ZELGER

Supplemento a Cura dellaConcessionaria di pubblicità

Filiale di TrentoVia Missioni Africane, 17Tel 0461-986280/90

Filiale di VeronaCorso Porta Nuova, 67Tel 045-9600200

Filiale di BresciaVia Eritrea, 18Tel 030-2911211

Filiale di VicenzaVia E. Fermi, 205Tel 0444-396200

Ripartire, ricominciare, rimettersi in gioco. Per qualcuno non si trat-ta di una scelta, ma di una necessità legata al momento economi-co che ha costretto tanti a reinventarsi nel lavoro e a cambiare le

proprie abitudini. Per altri è una scelta di vita legata alla voglia di aprireuna nuova fase in cui seguire le proprie inclinazioni, immergersi nelle pro-prie passioni.

Su Sei Magazine di nuovi inizi ne troviamo parecchi. Chi non ricordail mitico Francesco Moser, che nel suo albo d’oro conta ben 273 vittorieda professionista e il record dell’ora strappato ad Eddy Merckx? Oggimacina ancora i suoi bei 5mila chilometri l’anno sulla due ruote, ma soloper diletto. Dove invece, il grande Moser spinge ancora forte sui pedali ènella sua azienda vitivinicola: 100mila bottiglie prodotte ogni anno con lastessa frizzante passione e la stessa serietà che lo hanno sempre caratteriz-zato come uomo e come sportivo.

Ma Moser non è il solo ad aver dato una svolta alla sua vita. L’inchiestasulle nuove professioni si concentra sul popolo delle “partite Iva”, unmondo cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni vuoi per esigen-ze di flessibilità delle aziende, vuoi - ed è su questo aspetto che ci concen-triamo - per la voglia di tanti ex lavoratori dipendenti di impegnarsi in unnuovo progetto lavorativo dove fare, finalmente, ciò che si è sempre desi-derato.

Sfide individuali, dove il cambiamento risponde ad una propria perso-nale esigenza, ma anche sfide globali che impongono il cambiamento nellenostre abitudini. Pensiamo all’ambiente: case ecologiche, auto a basseemissioni, energie rinnovabili. Una nouvelle vague ecologista con ragionifondamentalmente economiche: consumare meno significa infatti anchespendere meno.

Diego Trevisan

Responsabile del trattamento dei dati (D. Lgs 196/03) è il Direttore Responsabile

SEI magazinen. 03 aprile 2010

Progetto e RealizzazioneVideorunner Vicenza

Hanno collaborato

PrestampaColor Editing Verona

StampaGrafica Editoriale Printing

Bologna

Chiuso in redazione il 19 aprile 2010

Supplemento al numero odierno de

Ricomincioda qui

APPUNTAMENTO AD OTTOBREcon l'edizione autunnale di Sei Magazine.

Le Vostre opinioni, suggerimenti, proposte sono benvenuti.

Scrivete a [email protected]

In copertinaFRANCESCO MOSERFoto di Ricky Gianola

Servizio a pag. 18

Simone AriotArianna BagnaraPaolo Bornatici

Giovanni BregantMichela Burati

Giorgio CeolatoMarco Liuzzo

Roberto Maistro

Matteo MarcolinSandra Mosna

Vittorio SalgarelliAnna Trenti

Diego TrevisanEnrico Vecchi

Sara VoltanLaura Zarantonello

5EDITORIALE

SEI-03_editoriale.qxd 19-04-2010 18:00 Pagina 5

Page 8: Sei Magazine 03

LIDIA SH Pag6magazine 230x285 12-04-2010 16:31 Page 2

Composite

C M Y CM MY CY CMY K

Page 9: Sei Magazine 03

03Sommario

itinerariwellness essere...o benessere?le nuove vacanze per staccare la spina

recoaro terme: verso la rinascita

tHaI sPa: benessere dall'oriente

natUra VIVa: viaggio al centro della natura

reGIone Veneto: bello e ospitale

ProVIncIa DI VIcenZa: turismo "fuori porta"

comUne DI VIcenZa: sotto il segno di Palladio

oPeraestate FestIVal: 30 anni in scena

JacoPo bassano: ritorna con una grande mostra

trentIno sPa: il paradiso della vacanza attiva

PalaZZo roccabrUna: i sapori nelle etichette

Val DI non: castel thun diventa realtà

territorioeno-tUrIsmo ItInerarI FrIZZantIscoprire le terre del vino in bicicletta

GIro D'ItalIa 2010: destinazione Verona

saVoIa: tradizione e qualità nel gelato

ZUeGG: una lunga storia di bontà

De anGelIs: a tutta pasta

modamare Una Donna aD Un PeZZotendenze per la stagione più calda dell'anno

ValIGIa Donna: viaggiare sì, ma con stile

ValIGIa Uomo: i must have del dandy hi-tech

FrancIacorta oUtlet: aria d'estate

eFFeGI: lo stile come abitudine

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eventiIn PrImo PIanoUna stagione di eventi

eConomiacoVer storY Francesco moserIl saper cambiareDallo sport all'imprenditoria, passando per la politica

Posto FIsso tI salUtoInchiesta professioni: ripartire da zero

cUoa: nessuna crisi resiste al talento

sParkasse: il territorio nel Dna

banca PoPolare DI VIcenZa:cresce, dalla parte delle aziende

ProVIncIa DI trento: la Green economy e il Festival dell'economia

FIera VIcenZa: l'oro in tutte le sue forme

aZIenDe DesIGn

weIss: la nuova frontiera del design in cucina

la GranDe mela: il centro cambia look

HÖrmann: chiude la casa con stile

HD: Home Design per rinnovare

aZIenDe serVIZI

la ronDa: la sicurezza come obbiettivo

sPort manaGement: professionisti del tempo libero

eUrostern: attende il mondiale su pista juniores

aZIenDe Per lo sHoPPInG

rIZZI: un mondo dedcato ai bambini

GIocHImPara: quando giocare è una cosa seria

ambientebella la VIta ecosostenIbIleDalle case ecologiche alle auto elettriche

steDa: passione e cura nel costruire

leeD ItalIa: puntare su energia e ambiente

torcHIanI: lo sviluppo continua

ater: materiali lapidei per costruire

Iscom: un tetto per amico

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F I R M A T O N A T U R A

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AziendA con sistemA di gestione per lA quAlità certificAto uni en iso 9001 • Brc (British retail Consortium) • ifs (international Food standard)

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ON STAGEDA BRESCIA A VICENZA, DA VERONA A TRENTO IN EVIDENZA GLI APPUNTAMENTI COOL DI pRImO pIANO

EVENTI

Dal 29 aprile al 9 maggio58° TrenToFilmFesTival Il più antico e acclamato festival internazionale di film dedicati alla montagna. Una ricca sezione di film narrativi e documentari d’autore che presentano racconti emozionanti di uomini in relazione agli spazi della natura, oltre che agli spazi della montagna e dell’avventura

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Dal 5 al 9 maggio mille miglia sToricaLa blasonata competizione interna-zionale riservata alle auto d’epoca

8-9 maggio mille miglia paDDockwww.1000miglia.euvedi a pag. 92

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escia

30 aprile1-2-6-7-8-9 maggio seriDò Una grande festa con stand attivi, aree gioco, spazi creativi, spettacoli ed attrazioni gratuite che coinvolgono i bambini e le loro famigliewww.serido.itvedi a pag. 66

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escia

Dal 05 al 07 maggiosolareXpo mostra e convegno internazionale su energie rinnovabili e generazione distribuita

www.veronafiere.it

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Fino al 03 ottobre pallaDio per mano 2010 Visite guidate e itinerari consi-gliati a Vicenza e Provincia e alle opere di Jacopo Bassano in oc-casione delle celebrazioni 2010-2013 del cinquecentenario

vic

enza 9 maggio

granFonDo Doc iii edizione a Breganze

L’evento nasce con l’obiettivo di unire il ciclismo ad un territorio celebre per la produzione di vino

vic

enza

Fino al 12 giugnoFesTival pianisTico inTernazionaleal Teatro grande Brescia

Br

escia

9 maggio conca D’oro Bike inTernaTional maraThonwww.mtbconcadoro.com

Br

escia

15-16 maggioraDuno inTernazionale lancia DelTa hFa Bassano del grappa

vic

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Dal 14 al 16 maggio FranciacorTain Fiore a cazzago san martino

www.franciacortainfiore.it

Br

escia

22 maggiocrazY love Tourmichael Bublè in concerto presso l’anfiteatro arena

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Dal 20 al 23 maggiole piazze Dei sapori 8^ edizione della manifestazione enogastronomica che ha luogo nelle piazze del centro storico di Verona

www.lepiazzedeisapori.com

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Fino al 30 giugnospaziale! l’asTronomia in mosTramuseo Tridentino di scienze naturaliPropone, attraverso 40 exhibit interattivi, un viaggio coinvolgente nell’astronomia, dai suoi esordi fino al futuro

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La Panna da Cucina Meggle nascedalla prima lavorazione del lattedei verdi pascoli tedeschi, dalla curanell’alimentazione dei bovinie da rigorosi controlli di qualità.è un’eccellenza tedesca che sembranata apposta per dare alla cucinaitaliana un tocco unico in più.

Per fare grande uno chef italianoci vuole un ricciolo tedesco.

Per fortuna c’è!

Dadolata di tonno al pestodi Emauela PozzoOsteria du MerellinRecco (GE)

Ho scelto di sposare il profumo del pestoligure e il sapore del tonno mediterraneoad una dolcezza che viene da dovela panna è veramente panna. Così nascela mia dadolata, dove il basilico ligure

incontra la morbidezza di una pannanata dalla prima lavorazione del lattedi pascolo bavarese. Per prepararla taglioa dadoni il filetto di tonno, lo scotto in padella con olio e una volta nel piattolo accompagno con uno sformatodi patate e fagiolini amalgamandocon panna Meggle.Con l’accento tedesco, la cucina ligurediventa ancora più profumata.

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La Panna da Cucina Meggle nascedalla prima lavorazione del lattedei verdi pascoli tedeschi, dalla curanell’alimentazione dei bovinie da rigorosi controlli di qualità.è un’eccellenza tedesca che sembranata apposta per dare alla cucinaitaliana un tocco unico in più.

Per fare grande uno chef italianoci vuole un ricciolo tedesco.

Per fortuna c’è!

Dadolata di tonno al pestodi Emauela PozzoOsteria du MerellinRecco (GE)

Ho scelto di sposare il profumo del pestoligure e il sapore del tonno mediterraneoad una dolcezza che viene da dovela panna è veramente panna. Così nascela mia dadolata, dove il basilico ligure

incontra la morbidezza di una pannanata dalla prima lavorazione del lattedi pascolo bavarese. Per prepararla taglioa dadoni il filetto di tonno, lo scotto in padella con olio e una volta nel piattolo accompagno con uno sformatodi patate e fagiolini amalgamandocon panna Meggle.Con l’accento tedesco, la cucina ligurediventa ancora più profumata.

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EVENTI

DA BRESCIA A VICENZA, DA VERONA A TRENTO

Dal 7 al 15 maggio neW conversaTions vicenza Jazz15ª edizione: “allonsanfàn: il jazz di là dalle alpi”La città del Palladio sarà meta delle punte di diamante del jazz d’oltralpe. Tante le stelle annunciate: tra queste Galliano, Gatto, Meldhau, Tyner www.vicenzajazz.orgsegue a pag. 124

Dal 27 al 30 maggio FesTival BiBlico 2010 “l’ospitalità Delle scritture” La sesta edizione del Festival Biblico sarà affidata per l’aper-tura ad una serata con Enzo Bianchi, monaco fondatore della comunità di Bosewww.festivalbiblico.itsegue a pag. 124

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enza

22-26 maggiovicenzaoro charm Fiera di vicenzaMostra internazionale di oreficeria, gioielleria, argenteria e orologi

www.charmevent.it

segue a pag. 47

vic

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Dal 26 al 28 maggio eXpo sicuramenTeiv mostra convegno, cultura e formazione della sicurezza sul lavoro

www.exposicuramente.it

vedi a pag. 92

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28 e 29 maggio WinD music aWarDs 2010Giunto alla sua 4° edizione vedrà protagonisti Marco Carta, Valerio Scanu, Alessandra Amoroso, Renato Zero, Biagio Antonacci ed Eros Ramazzotti

www.windmusicawards.it

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Dal 28 al 30 maggio verona mineral shoW geo BusinessMostra di pietre preziose, pietre dure, pietre ornamentali, fossili e derivati, oggettistica in pietra

www.veronafiere.it

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Dal 3 al 6 giugnoFesTival Dell’economia Di TrenTo 2010 “Informazioni, scelte e sviluppo”. Riflessioni sulla natura delle asim-metrie informative che si pongono di fronte alle scelte quotidiane di famiglie, imprese, banche e su come queste si accentuano in presenza di crisi di liquidità segue a pag. 41

Dal 4 al 6 giugno ouTDoor DaYs a riva del gardaUn evento unico nel panorama internazionale che riunisce tutti gli appassionati dell’outdoor nel territorio d’elezione degli sport open air: il Garda Trentino

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ToTr

enTo

Dal 5 giugno al 12 settembrearTe americana 1850-1960 capolavori dalla phillips collection di Washington

www.mart.trento.itvedi a pag. 12

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Dal 18 al 26 giugnoFesTe vigiliane a TrentoLe Feste Vigiliane trasformano le vie della città di Trento in un antico Borgo Mediovale. Nelle calde sere di inizio estate, si animano giochi, musica e spettacoli di rievocazione storica e si assaporano i profumi della gastronomia trentina

Dal 12 al 15 giugno74°eXpo riva schuhsalone internazionale della calzaturaExpo Riva Schuh si conferma una delle più importanti manifesta-zioni del business delle calzature nella grande distribuzione

Tren

ToTr

enTo

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enzaFino al 13 giugno

Jacopo Da Bassano e lo sTupenDo inganno Dell’occhioBassano del grappa, museo civico, salone Dalpontiano

www.comune.bassano.vi.it

segue a pag. 128

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23 maggio

ciacolanDo 2010a Breganze

12° edizione di “Ciacolando per Breganze”, l’ormai classica passeggiata enogastronomica tra la campagna e le colline breganzesi

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Via M. Carega, 4Tel 045/7550855

Via Ca’ di Cozzi, 22Tel. 045/8301099

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Peschiera del GardaVia M. Carega, 4Tel 045/7550855

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Tel. 0424/581471

VeronaVia Ca’ di Cozzi, 22

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EVENTI

DA BRESCIA A VICENZA, DA VERONA A TRENTO

venerdì 18 giugno - ore 21.15 TuranDoTIn replica fino al 20 agosto

sabato 19 giugno - ore 21.15 aiDaIn replica fino al 29 agosto

sabato 26 giugno - ore 21.15 maDama BuTTerFlYIn replica fino al 6 agosto

sabato 10 luglio - ore 21.15 carmenIn replica fino al 27 agosto

sabato 7 agosto - ore 21.00 TrovaToreIn replica fino al 28 agosto

ver

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a88° Festival lirico | anFiteatro arena di verona

www.arena.it

Dal 26 giugno al 7 novembrel’avvenTura Del veTro castello del Buonconsiglio

Dal rinascimento al novecento tra venezia e mondi lontani Un affascinante viaggio alla scoper-ta della magia del vetro, attraverso l’arte dei maestri veneziani che, dal Rinascimento al Novecento, hanno conquistato il mondo

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Dal 26 al 29 agosto noTTe Di FiaBa a riva del gardaTutto cominciò con un vecchio baule da marinaio e la mappa di un misterioso tesoro…

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21 giugno ore 21.00

concerTo Di roD sTeWarTLa star, che ha recentemente pubblicato l’album “soulbook”, si esibirà all’interno dell’Anfitea-tro Arena di Verona

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Da luglio ad agostoopera esTaTe FesTival veneToa Bassano del grappa

www.operaestate.it

segue a pag. 126

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18 lugliopalio Delle zaTTerea valstagnaNata nel 1987 come competizio-ne sulle acque del Brenta tra le borgate e le contrade di Valstagna, è diventata un’attrazione per migliaia di turisti

www.paliodellezattere.it

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Da luglio ad agosto i suoni Delle DolomiTiUna manifestazione unica nel suo genere, che raduna musicisti di tutto il mondo sulle montagne più belle dell’arco alpino. L’idea di fondo è unire le grandi passioni per la musica e la montagna, per l’arte e l’ambiente in un ciclo di concerti all’insegna della libertà e della naturalità segue a pag. 133

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Dal 2 luglio al 28 agostoTour “Tra vino arTe e sapori 2010” Diciotto escursioni attraverso la storia dei vini veronesi

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Dal 2 al 12 settembre orienTe occiDenTe a roveretoIl settembre trentino si arricchisce con l’incontro tra arte e cultura attraverso Oriente Occidente, il Festival che da quasi trent’anni in-daga le nuove tendenze e il meglio della danza internazionale

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10-14 settembrevicenzaoro choice Fiera di vicenzaMostra internazionale di oreficeria, gioielleria e argenteria

www.choicevent.it

segue a pag. 48

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10-11-12 settembreparTiTa a scacchi con personaggi vivenTia marosticaSulla grande scacchiera marmo-rea di Piazza Castello, la famosa partita “a pezzi grandi et vivi” rappresenta un momento spet-tacolare di ricreazione storica e folklorisicawww.marosticascacchi.it

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Dal 3 al 13 settembre

FesTe QuinQuennali in onore del Divin crocifissoa pove del grappa

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Dal 10 al 16 settembre

anTica Fiera Del socogrisignano di zocco

www.fieradelsoco.it v

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EVENTI

DA BRESCIA A VICENZA, DA VERONA A TRENTO

Fino al 27 giugno 2010 mosTra: “inca,origine e misTeri Della civilTà Dell’oro” al museo santa giulia di Brescia www.incabrescia.it

Br

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Dal 17 al 26 settembrele DiecigiornaTe Di Bresciawww.associazionesoldano.it

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Dal 16 al 20 settembreaBiTare il TempoFiera dedicata all’arredo

www.veronafiere.it

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Dal 24 al 26 settembreTocaTìFestival dei Giochi in Strada a Verona

www.tocati.it

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11 settembre ore 21.00

ennio morricone in concerToL’Artista per l’occasione riproporrà le sue numerose e famose colonne sonore cinematografiche presso l’Anfiteatro Arena

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11-12 settembre cenTo miglia nauTica

Il Circolo Vela Gargnano organizza la tradizionale regata per barche a vela sul Lago di Garda

www.centomiglia.it

Br

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Dal 15 settembre al 10 ottobre Fiera Del risoDa oltre quarant’anni la fiera del riso viene organizzata nel comune di Isola della Scala www.fieradelriso.it

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24-25 settembre27° rallY inTernazionale ciTTà Di Bassanoa Bassano del grappa

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Dal 29 settembre al 02 ottobremarmomacc Mostra internazionale di marmi, pietre, design e tecnologie

www.veronafiere.it

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ottobre arTe Brescia iii mostra mercato d’arte moderna e contemporanea

www.artebrescia.org

vedi a pag. 92

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Dal 20 al 28 novembre BriXianTiQuariaXXiii mostra nazionale dell’antiquariatoBrixia expo

www.brixiantiquaria.it

vedi a pag. 92

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Fino al 3 ottobrela Terra vivenTe il paesaggio nelle collezioni veronesi a palazzo Forti

www.palazzoforti.it

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2-3 e 9-10 ottobre

Thiene 1492 e mercaTo rinascimenTale europeoSono 600 i personaggi in costu-me che fanno rivivere un magico 1492, tra mestieri scomparsi e danze

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Cosa significa nascere nei primi anni '50 in un paese chiama-to "Palù di Giovo" in territorio trentino a 500 metri d'altitudi-

ne e ritrovarsi in una famiglia con 12 figli? Significa probabilmente vedere il proprio destino segnato dal sacrificio, dalla collabo-razione con i familiari e dalla fatica che solo chi vive e lavora la campagna ben conosce. Sembrano ingredienti perfetti per forgiare lo spirito del buon contadino abituato ogni mattino ad alzarsi all'alba e dedicarsi alla terra, ma allo stesso tempo ottime basi di partenza per trasferire il concetto di fatica e tenacia nel più duro fra gli sport: il cicli-smo.E' quello che è capitato a Francesco Moser, campionissimo del ciclismo tra gli anni '70

e '80, che nel modo più naturale ha saputo spostarsi e rispondere ai diversi momenti della vita sperimentando l'incrocio tra nuo-ve e vecchie passioni, che in fasi alterne si avvicendano, dialogano e soprattutto semi-nano. Dopo un passato da corridore profes-sionista, politico e imprenditore nel settore della produzione di biciclette, da qualche anno lo Sceriffo (così era soprannominato per la sua capacità di gestire il gruppo) è to-talmente immerso nell'azienda agricola che prende il suo nome, rimettendosi in gioco come imprenditore-vignaiolo. Non si tratta di una scelta quanto di un logico evolversi delle cose, una sorta di ritorno alle origini. "Non mi sono mai staccato dalla terra e dai vigneti. Certe cose non si dimenticano, ti ap-partengono e le porti sempre con te".

economia / francesco moser

pedalaretra i vignetifrancesco moser Dallo sport all'imprenDitoria, passanDo per la politica.il saper cambiare Di un uomo abituato a vincere

cover story

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testo Di Simone Ariotfoto Di Ricky Gianola

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francesco moser ciclista, politico, imprenDitore

"non mi sono mai staccato Dalla terra e Dai vigneti. certe cose non si Dimenticano, ti appartengono e le porti sempre con te"

economia

Francesco Moser con Freddy Gonzàlestutti gli animali ospitati a maso Warth (la sua tenuta) portano il nome Di un famoso ciclista, un vezzo Di casa moser

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In tutti gli anni da professionista Moser si è sempre interessato al vino e ai vigneti, ma gli impegni sportivi internazionali non potevano consentirgli di seguire in modo costante la produzione, anche se fino al 1988 era ancora limitata. Fu in quell'anno che acquistò la tenuta di Maso Villa Warth a Gardolo di Mezzo - vicino a Trento (25 ettari di cui 10 coltivati a vite) che si aggi-unsero ai 10 ettari che già possedeva insieme al fratello Diego in Val di Cembra, a Palù di Giovo. Villa Warth è un piccolo borgo finemente ristrutturato che contornava la dimora vacanziera del vescovo e dove ora trovano sede la cantina, un piccolo agritur-ismo e la sala banchetti, oltre naturalmente ai vigneti e all'abitazione della famiglia. Il recordman dell'ora stappa una bottiglia di Trento Doc e ci racconta del suo percorso che l'ha visto zigzagare in diverse profes-sioni con una naturalezza disarmante. "La prima bici da corsa l'ho avuta nel 1967. Tardi, sicuramente, ma la mia palestra era stata la campagna e proprio lì mi ero fatto le ossa! Non c'era la tecnologia di oggi e la fatica era vera". Il primo segnale premonitore è datato 1970, quando vince il "Palio del Recioto". Era Pasqua, e come premio per il vincitore de-cine di casse di bottiglie del celebre vino che peraltro ricorda il suo temperamento ener-gico, come conferma lui stesso: "non nascondo che tra tutti i vini che produco lo spumante è sicuramente quello che mi rappresenta meglio, perché è un vino frizzante, che mette una certa energia". L'argomento della conversazione ci porta facilmente a chiedergli quale ruolo dello sport nazionale (calcio) sente più vi-cino, e la risposta è scontata: "Attaccante direi...". Sarà per questo che nei 5.000 km all'anno che macina ancora oggi, molti sono vissuti in solitaria, per la difficoltà di trovare un compagno di scalate con lo stesso passo, ma anche per la piacevolezza dello stare un po' con se stessi, lontano dai pensieri quo-tidiani, ma allo stesso tempo un po' immersi in essi. "Quando pedalo penso a molte cose. Alla vita, alla famiglia, soprattutto al lavoro e alle dinamiche imprenditoriali".

francesco moser viticoltore“lo spumante è il vino che più mi rappresenta: frizzanteche mette una certa energia”

economia / francesco moser

cover story

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lo “sceriffo”insuperabilefrancesco moser è tra i più affermati ciclisti Degli anni settanta e ottanta. nel suo albo D'oro ben 273 vittorie su straDa Da professionista.risulta a tutt'oggi il ciclista italiano con il maggior numero Di successi

moser alla Parigi-roubaix, vinta Per tre anni consecutivi (1978/79/80). classica

corsa in linea molto dura ed insidiosa, famosa Per i numerosi tratti in Pavé (tratti di strada Pavimentati con cubi di Porfido o ciottoli tondi che frenano la corsa e Provocano continui sobbalzi e vibrazioni)

1978

l'arrivo trionfale di moser all'arena di verona, ultima taPPa del giro d'italia

1984. il corridore trentino recuPera tutto lo svan-taggio e vince taPPa e giro

1984

corridore comPleto e Polivalente fran-cesco moser nel 1984 a città del messi-

co batte il record dell'ora straPPandolo ad eddy merckx. grazie anche all'uso di un rivoluzionario tiPo di bicicletta con ruote lenticolari, fissa il nuo-vo Primato in 51,151 km.

1984

uno dei mezzi sPeciali costruiti dallo stesso moser Per migliorare il "record dell'ora". tutti i Primati ottenuti con simili PrototiPi, successivamente al record di eddie merckx del 1972 furono rinominati nell'anno 2000

"miglior Prestazione umana sull'ora" Per differenziarli da quelli ottenuti con biciclette tradizionali

recorD Dell'ora

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Page 24: Sei Magazine 03

Già, perché è proprio di imprenditoria che si parla. L'azienda produce 100.000 bottiglie l'anno fra Chardonnay, Riesling, Muller Thurgau e spu-mante Trento Doc. Un'azienda che vede impie-gata oltre a Francesco il fratello Diego e la figlia Francesca, che grazie ad una laurea in economia

può divertirsi nello sperimentare tecniche di mar-keting e amministrative in salsa eno-ciclistica. Per Ignazio invece (il figlio 17enne) è ancora presto per il lavoro anche se lo guarda da una prospet-tiva privilegiata (quella dell'istituto agrario), ma non per le corse in bici che riaccendono nel padre

lo spirito competitivo: "Sono felice che corra, ma non lo forzo assolutamente, voglio che faccia ciò che ama, perché lo sport non dev'essere necessariamente professionismo. Per molti, per quasi tutti, si tratta di un'esperienza positiva al di la delle gare". Quando si ascolta il corridore italiano che ha vinto di più nella storia del ciclismo quasi ci si dimentica di aver davanti un uomo dal palmares inarrivabile, scoprendo una persona che ama par-lare dell'infanzia passata sui campi e dominata da una scansione del tempo fatta di riti. Come quello della tavola, che in piena fase di ricostru-zione prevedeva una dieta monotematica a base di polenta (più economica del pane) e poco altro. Cibo semplice e povero, che non gli ha comu-nque impedito di trovare la forza per affrontare memorabili sfide o più tranquilli giri turistici a base di bicicletta. E' così che la curiosità ci sol-

“ciclismo fa rima con turismo: montare in sella e lanciarsi alla scoperta Del territorio”

economia / francesco moser

cover story

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letica e proviamo a chiedere una veloce consu-lenza per una guida improvvisata ad un ciclo-turismo firmato F. Moser. La proposta non può che privilegiare il territorio, ed ecco che in prima linea compare quello che lui stesso definisce la "situazione primaverile" e che vede protagonista Affi, il lago di Garda e il Monte Bondone per un percorso andata e ritorno di 180 chilometri da provare con vento a favore! In estate è possi-bile spingersi ancor più lontano, all'insegna delle montagne: Cavalese, passo Rolle, la lunga Val-sugana per poi risalire per Primolano, Enego e il passo Vezzena. Un bel giro per chi non teme troppo le fatiche della salita. Per chi invece fosse meno allenato, la strada del vino che passa per Caldaro e Merano regala magnifici scenari e tappe enogastronomiche di si-curo interesse. Perchè ciclismo fa rima con turismo,

e il nostro vignaiolo deve averlo ben capito, con-siderando che quando parte da turista con la mo-glie in giro per il mondo, oltre a beauty-case e trolley non rinuncia mai alla bicicletta. "Il posto più bello che ho visto in bici, quello che mi rimane più impresso, è sicuramente Efeso. Il paesaggio turco, per natura e l'architettura, faceva respirare la storia ad ogni metro". Fa venir voglia di montare in sella e lanciarsi alla scoperta del territorio, magari con la possibilità di fermarsi in un qualche agriturismo e gustare i prodotti del territorio tra una pausa e l'altra, ricordandosi che per queste strade si allena ancora un campione. Campione nello sport, nella vita e nel lavoro. Per-ché, d'altra parte, a volte basta guardare a ciò che si conosce meglio. E, per Francesco Moser, bici-clette e vigneti non hanno segreti.Buona pedalata, e buona degustazione.

A Maso Villa Warth la saletta Degustazione nella tenuta a garDolo Di mezzo (tn). aperta al pubblico, la tenuta Di casa moser comprenDe un agriturismo con sei appartamenti per gli ospiti immersi nel verDe e nella tranquillità Della natura. informazioni su WWW.cantinemoser.com

economia

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Page 26: Sei Magazine 03

Private BankingSembra facile...

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Page 27: Sei Magazine 03

MASSIMILIANO BOSCARIANNI: 35RESIDENZA: TRENTOIERI: DISEGNATORE TEcNIcOOGGI: GRAFIcO FREELANcE

“Lavoravo all'ufficio tecnico di una grande azienda

e non sopportavo l'imposizione nella scelta delle ferie.

Oggi mi gestisco io, e facendo il grafico posso lavorare di notte e dormire di giorno, se mi va!”

economia

inchiesta / mettersi in ProPrio

reinventarsi, ripartire Da zero e trasformare un sogno in realtàstorie di un territorio ad alta vocazione creativa, dove il Posto fisso non fa rima con miraggio

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Capita che un giorno ti sve-gli al mattino e capisci che quello che hai fatto per una vita non ti soddisfa più. Puoi

avere cinquant'anni, famiglia e mutuo acceso ma non c'è niente da fare, troppo tempo perso dietro un progetto che non ti ha mai soddisfatto. Oppure ne prendi coscienza lentamente e quella che era una passione si trasforma in secondo lavoro, poi in principale e infine esclu-sivo. Molto spesso questi cambiamenti che sono prima di tutto mentali porta-no le persone a maturare la voglia e la determinazione per "mettersi in proprio", uscire dalla sicurezza di un posto fisso e tagliare il cordone ombelicale che lo lega a mamma welfare. Cordone duro da recidere perché la vita di chi sceglie di stare da solo, da libero professionista, autonomo, artigiano o come vogliamo chiamarlo, se ha fama di avere molti vantaggi, conosce allo stesso tempo evi-denti pericoli. Ma in un momento stori-co in cui siamo contornati da disgrazie, crisi economiche, pessimistiche dichia-

inchiesta professioni: “posto fisso ti saluto”

testo Di Simone Ariot

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MARIO D'ANGELOANNI: 45RESIDENZA: VIcENZAIERI: INSEGNANTEOGGI: cOuNSELOR ESISTENZIALE

“Il momento di crisi attuale è un'ottima occasione per rimetter-si in gioco, per liberare tempo ed energie per trovare nuove strade

e fare qualcosa di nuovo”

CHIARA GAVETTIANNI: 34RESIDENZA: BREScIAIERI: IMPIEGATA AMMINISTRATIVAOGGI: TAGESMuTTER

“Non riuscivo più a conciliare famiglia e lavoro così mi sono

licenziata e ho aperto,dopo un periodo di formazione professionale, un asilo a casa”

economia

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razioni sullo stato di disoccupazione, noi di Sei abbiamo voluto fare un viaggio in questo nord-ex produttivo, ex fenomeno da studiare, ex campagna dirompente, e vedere come gli uomini e le donne del nord si rimboccano le maniche e ripar-tono. Verso una nuova professione, verso un nuovo rapporto di natura contrattua-le, verso nuovi sogni e nuove sfide. La prima cosa che emerge da un controllo dei dati ufficiali è la non ufficialità dei dati. Tra camera di commercio, Inps, Istat e Ministero delle finanze i dati abbondano ma non sono coordinati tra loro. Non si sa infatti quanti siano gli esponenti di questa categoria, ma se prendiamo in considerazione il nume-ro di partite IVA aperte nel Belpaese arriviamo a quota 8,8 milioni, con un incremento del 2% nel 2009. Ci sono i classici venditori immobiliari, liberi pro-fessionisti delle arti liberali, agricoltori, assicuratori... ma anche ex dipendenti di aziende dell'informatica che per conti-nuare a lavorare come dipendenti sono costretti a diventare "liberi professionisti", insegnanti di scuole private o addirittu-ra security man (i più noti buttafuori).La tendenza a trasformarsi in impren-ditori di se stessi nasce negli anni '80 grazie a un liberismo implicito che di fatto guida l'azione di tantissima gen-te. Gente che dichiara di lavorare di più rispetto a quando era dipendente (7 ore settimanali in aggiunta) ma di essere contento della scelta intrapresa. Una scelta che garantisce flessibilità, orari su misura, autogestione del piano ferie, ma allo stesso tempo investimenti iniziali e molta tenacia. Alcuni sono ex lavoratori dipendenti soddisfatti, che al primo segno di crisi aziendale colgono l'opportunità, ritirano la liquidazione, e si trasformano in self made man.

E' il caso di Francesco Marcuzzi, vi-centino 29enne, fino a un anno fa siste-mista in banca, che ha colto la palla al balzo trasformando quella che era la sua seconda attività di webdesigner in realtà lavorativa a tutti gli effetti. "Sono piena-mente soddisfatto della scelta intrapresa, ho qualche sicurezza in meno ma faccio quello che amo e per il quale ho studiato, essendo laureato in ingegneria informatica." Ver-

rebbe da chiedersi se si tratta di una pro-fessione molto richiesta ma anticipiamo subito che non è così. La domanda è alta ma l'offerta altissima: "Vi sono molte aziende che per la progettazione di un sito si affidano all'amico del figlio che a scuola era bravo in informatica e non si rendono conto che viene fatto un lavoro mediocre e non da professionista, senza garantire ri-sultati interessanti sotto il profilo della vi-sibilità, della funzionalità e della grafica" ci racconta Francesco. E' qui che viene fuori la creatività e si imparano a gestire le proprie potenzialità, perché reggere il confronto con grandi aziende dell'infor-matica non è per nulla semplice. "Essere un pesce piccolo e non grosso ha i suoi van-taggi. Non avendo costi di affitto o di di-pendenti da pagare riesco ad offrire un ser-vizio ad un prezzo di gran lunga inferiore rispetto alla concorrenza dai grandi studi di webdesigner garantendo la possibilità di seguire il cliente come in un rapporto esclu-sivo, e questa è la miglior strategia, perché il cliente sente di avere un solo punto di ri-ferimento, non dieci consulenti diversi a cui ogni volta bisogna rispiegare tutto". Per i nuovi liberi professionisti si tratta spesso di individuare i campi in cui è possibile tagliare le spese, anche se alla voce com-mercialista rispondono tutti all'unisono che non ne potrebbero fare a meno.

"Nonostante i volumi non siano altissimi, il commercialista serve, per lo meno assicu-ra di non avere spiacevoli sorprese". Parole di Carlo Mega, attore teatrale milanese che gira le scuole del nord Italia incan-tando platee di giovani studenti. "Ero un insegnante supplente di lettere, ma il teatro è sempre stata la mia grande passione. La condizione di precario permanente cer-tamente spaventa, soprattutto quando si ha famiglia, ma se si segue una passione è anche più semplice sopportare ed accettare il rischio indotto". Il nostro attore lavo-ra nel settore culturale e la legislazione italiana non aiuta a proposito, contraria-mente a quando accade in Germania o in Francia, dove chi lavora per la cultura è molto più tutelato. "Per anni sono an-dato avanti con collaborazioni occasionali, poi dieci anni fa era diventato impossibile. Se volevo continuare a lavorare dovevo per forza aprire partita IVA altrimenti la que-

inchiesta / mettersi in ProPrio

Page 29: Sei Magazine 03

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Page 30: Sei Magazine 03

NICOLA CARIGNANIANNI: 31RESIDENZA: VERONAIERI: ASSISTENTE uNIVERSITARIOOGGI: FOTOGRAFO FREElANCE

“Cosa vorrei in più dalla partita IVA? Sicuramente il poter fare a meno del commercialista che

risulta un salasso”

ISABELLA CALENCOANNI: 45 RESIDENZA: VICENZAIERI: PuBBlICITARIA DIPENDENTEOGGI: PuBBlICITARIA FREElANCE

“Avevo già qualche cliente, formalizzando la mia nuova

situazione avrei potutolanciarmi nel mercato in modo

più signifi cativo”

economia

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stione era impossibile da gestire". Queste tre letterine stanno per Imposta al Va-lore Aggiunto, e rappresentano il codice d'accesso alla libera professione supera-to lo step iniziale delle collaborazioni. Aprirla non costa nulla e per i primi tre anni c'è un regime minimo che facilita le operazioni fi scali senza essere sottoposti a studi di settore. Non si può nascondere che è proprio la contabilità a spaventare molti appartenenti a questo popolo delle partite IVA tanto che gran parte dichiara di affi darsi ad un commercialista, proba-bilmente senza troppo entusiasmo.

Ce lo conferma Nicola Carignani, fo-tografo 31enne che lavora soprattutto a Verona, ormai da sette anni facente parte della tribù dei piccoli liberi professioni-sti. "Cosa vorrei in più dalla partita IVA? Sicuramente il poter fare a meno del com-mercialista che risulta un salasso, ma non si vedono alternative. Credo comunque sia il prezzo da pagare per conservare la libertà, non riuscirei mai ad essere un lavoratore dipendente!". Le parole di Nicola fanno ben capire che non si tratta solo di una questione di formalità burocratiche e differenze contrattuali quando si decide di mettersi in proprio. C'è sicuramente una componente psicologica che infl ui-sce, una sorta di eredità culturale e sto-rica che vede il Nordest fi ero sostenitore di una concezione per la quale essere autonomi è meglio.

Chissà cosa ne pensa chi di psicologia se ne occupa professionalmente fi gu-rando inoltre tra i rappresentanti della categoria "mi invento un lavoro nuovo e mantengo anche il vecchio". Parliamo di Mario D'Angelo, 45 anni, insegnan-te e counselor fi losofi co ed esistenziale con studio a Vicenza ma attivo anche in altre città della regione. "Non voglio essere retorico, ma il momento di crisi attuale è un'ottima occasione per rimettersi in gioco, per liberare tempo ed energie per trovare nuove strade e fare qualcosa di nuovo. Quel qualcosa che si è sempre sognato ma non lo si è mai inseguito del tutto per paura di perdere il già consolidato". Nel suo caso il consolidato è l'insegna-mento, che non ha perso valore ma ne ha acquisito di nuovo, considerando le immediate e positive ripercussioni della nuova professione nel modo di guardare il mondo. "Sono contento di essere contem-poraneamente un lavoratore dipendente e autonomo, ognuna delle due posizioni comporta infatti vantaggi diversi, l'impor-tante è mantenere un equilibrio" e se ce lo dice lui che aiuta le persone a trovarlo, il proprio equilibrio, allora ci si può fi -dare. Chissà se tutti arrivano a reinven-tarsi dopo anni di dubbi o se qualcuno prende la decisione in modo immediato, d'istinto?

Isabella Calenco è una pubblicitaria che ha lavorato per anni come dipen-dente. Poi la famiglia, la crisi nel settore e un periodo di riposo prima di riparti-re, da sola. "Dal giorno alla notte ho preso una decisione. Avevo già qualche cliente, formalizzando la mia nuova situazio-ne avrei potuto lanciarmi nel mercato in modo più signifi cativo, e la decisione ha pagato. Grazie all'essere autonoma ed aver maturato esperienza negli anni, appena si è rimesso in moto il mercato l'agenzia dove prima lavoravo mi ha offerto di tornare, ma come consulente (leggasi non dipenden-te) potendo comunque continuare a seguire miei clienti acquisiti". Forse senza partita IVA non sarebbe stato possibile cogliere questa opportunità.Rimane comunque una certa amarezza nel constatare come questi sei milioni di lavoratori autonomi (su 8,8 milioni di partite IVA aperte più di 2.5 milioni sono inattive) non godano di alcuna for-

LA PARTITA IVAI numeri di un fenomeno gigantescoin ITALIA

• Numero totale: 8,8 mln(fonte Il Sole 24 Ore)

• Partito di riferimento: nessuno

• Sindacato di riferimento: nessuno

• Costo per aprirla: 0 euro (presso l'Agenzia delle Entrate)

• Costo per chiuderla: 0 euro

TASSE

• Per i primi 3 anni Irpef a regime agevolato (legge sulle “Nuove iniziative produttive”- fi nanziaria del 2000)

• Irpef al 10% (anzichè la progressività d'imposta del 23% o 27%)

I libri contabili non sono obbligatori, solo le fatture

L'Italia che lavora

LAVOLAVOLA RATRATRA ORI IN ITALIA ORI IN ITALIA ORI IN IT

FEMMINE AU

(*) Il dato non comprende altre 2,5 milioni di posizioni IVA aper2,5 milioni di posizioni IVA aper2,5 milioni di posizioni IV teche risultano INATche risultano INATche risultano INA TIVE

13,913,913,913,913,913,913,913,913,913,913,913,913,913,913,913,913,913,913,9milionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilioni

23,5 (totale nazionale)

milioni

9,09,09,09,09,09,09,09,09,09,09,09,09,09,09,09,09,09,09,09,09,09,0milionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilioni 16,916,916,916,916,916,916,9

milionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilioni

6,66,66,66,66,66,66,66,66,66,66,66,66,66,66,66,6milionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilionimilioni

MASCHI MASCHI DIPENDENTIDIPENDENTI

inchiesta / mettersi in ProPrio

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Page 32: Sei Magazine 03

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Page 33: Sei Magazine 03

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FRANCESCO MARCUZZIANNI: 29RESIDENZA: VIcENZAIERI: SISTEMISTA IN BANcAOGGI: WEB DESIGNER FREELANcE

“Sono pienamente soddisfatto della scelta intrapresa,

ho qualche sicurezza in meno ma faccio quello che amo

e per il quale ho studiato...”

CARLO MEGAANNI: 58RESIDENZA: MILANOIERI: INSEGNANTEOGGI: ATTORE TEATRALE

“Ero un insegnante supplente di lettere, ma il teatro è sempre stata la mia grande passione”

ma di rappresentanza. Non un partito, un piccolo gruppo interparlamentare, un sindacato che cerchi di rappresen-tarne le difficoltà o i dubbi, nemmeno una lobby o un sito di riferimento che possa perlomeno indicarne l'esistenza. Ma tutto ciò passa in secondo piano. Stiamo parlando di creatività, di voglia di rimettersi in gioco e di capacità di

reinventarsi cercando anche di sfruttare le possibilità nascoste di un mercato in crisi ma in lenta ripresa. Ed è probabil-mente da questi lavoratori ogni giorno impegnati ad arrangiarsi un po' in tutto che ci si può aspettare un contributo per la crescita di un territorio e di un paese. Nel nome della creatività (e della partita IVA regolare!).

L'Italia che lavora

AUTONOMI E DIPENDENTI

MASCHI FEMMINE TOTALEImprenditori 299.000 87.000 386.000Coadiuvanti familiari 207.000 278.000 485.000Collaboratori e prestatori d'opera 232.000 295.000 527.000Liberi professionisti 796.000 311.000 1.107.000Lavoratori in proprio e soci cooper. 2.959.000 1.140.000 4.099.000

Totale Indipendenti 4.493.000 2.111.000 6.604.000

Dirigenti 361.000 117.000 478.000

Quadri 744.000 505.000 1.249.000

Impiegati 3.098.000 3.848.000 6.945.000

Operai 5.514.000 2.728.000 8.242.000

Totale Dipendenti 9.717.000 7.198.000 16.915.000dati stimati

economia

Imprenditori

Operai

Impiegati

Quadri

Dirigenti

MASCHI FEMMINE

Coadiuvanti familiari

Collaboratori e prestatori d'opera

Liberi professionisti

Lavoratori in proprio e soci cooper.

L'Italia che lavora

LAV. AUTONOMI

LAV. DIPENDENTI

0 1.000.000 2.000.000 3.000.000 4.000.000 5.000.000 6.000.000

inchiesta / mettersi in ProPrio

Page 34: Sei Magazine 03

Sacrificio, perseveranza e velocità. La forma-zione di alto livello sta già dimostrando che

non esiste momento recessivo in grado di resistere al talento, alla volontà di cambiare delle organizzazioni e degli uomini che ne guidano le sorti, a tutti i livelli. Fondazione CUOA, con i suoi programmi di alta formazione e l’implementazio-ne al suo interno del modello di gestione Lean delle diverse aree executive, è una tessera fondamentale nello scenario di ripartenza economica del Nordest.

«Quest’anno il network dei nostri Alumni raggiungerà la soglia storica dei 3.000 Master CUOA» afferma Giuseppe Caldiera, Direttore Genera-le della Fondazione CUOA. «Una coorte importante di manager e imprenditori, che nei più svariati settori, in tutti e cinque i Continenti, stanno portando innovazione e spinta allo sviluppo all’interno delle

imprese e delle organizzazioni in cui operano».

«Questi 3.000 Alumni rap-presentano» continua Caldiera «una rete di relazioni fonda-mentale. Ecco perché sceglie-re un Master CUOA significa entrare in una community im-portante, in un network di col-laborazioni e rapporti cruciali proprio per la nostra epoca economica. Le community, i club, le reti a tutti i livelli mol-tiplicano la ricchezza e le pos-sibilità di sviluppo sul versante manageriale e di sviluppo delle imprese».

Nel futuro il tema prevalente sarà una focalizzazione sempre più spinta sulle competenze imprenditoriali e manageriali. Chi opera da anni nelle aziende dovrebbe porsi costantemente il problema di quanto le pro-prie competenze siano adegua-te e questo vale anche per gli imprenditori. Non cambiano ed evolvono solo le tecnologie di comunicazione e i processi

produttivi, ma gli stessi mo-delli di business e servono, per questo, competenze adeguate e strumenti innovativi. Fondazione CUOA, per ri-spondere a queste esigenze, propone tre MBA - Master in Business Administration. Il primo, con taglio internaziona-le e sviluppato con Michigan University - Dearborn (USA), si rivolge a figure di manager ad alto potenziale, giovani e dinamiche con visione e pro-spettive globali. Il secondo è un Executive MBA, rivolto a senior manager, con significa-tiva esperienza aziendale, che sentono l’esigenza di rafforzare e aggiornare le loro competen-ze. Il terzo è un MBA rivolto a imprenditori di piccole e me-die imprese, che rappresentano il vero tessuto imprenditoriale italiano.

L’attività di alta formazione della Fondazione CUOA si sviluppa su diversi fronti: il Lean Management, l’area Fi-nance, quella dedicata alle PA

e l’innovazione. Collaterali a queste divisioni di sviluppo formativo ci sono i club.

Uno dei casi di maggior suc-cesso di questo tipo di attivi-tà è rappresentato dalla felice esperienza del Lean Enter-prise CLUB. Nato come nu-cleo di imprese all’interno del CUOA Lean Enterprise Center, è il luogo di incontro e confronto di tutte le impre-se che stanno affrontando la trasformazione Lean, ovvero lo snellimento delle organizza-zioni, attraverso l’eliminazione degli sprechi, l’aumento del valore e della soddisfazione del cliente. Il CUOA Lean Enter-prise Center è stato affiliato, come unico centro italiano, al Lean Global Network, rete di eccellenza a livello internazio-nale presieduta dal "padre" del Lean Thinking, Jim Womack. Attraverso attività di ricerca, sensibilizzazione e informa-zione, editoria e formazione, il Centro sta promuovendo l’utilizzo dell’approccio Lean

formazione/istruzione / fondazione cuoa

FONDAZIONE CUOAneSSuna cRiSi ReSiSTe aL TaLenToL'ALtA FOrmAZIONE è prOtAgONIstA NELLA rIprEsA ECONOmICA DEL NOrDEst

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Page 35: Sei Magazine 03

Villa Valmarana morosini, sede della fondazione cuoa

in aziende e organizzazioni, sia pubbliche, che private.

C’è poi CUOA Finance, che tra i diversi progetti ha il Risk Center, in collaborazione con il Gruppo Engeenering, e il Club Finance. Quest’ulti-mo nasce dall’esperienza di CUOA Finance per favorire una chiara consapevolezza del ruolo della finanza all’interno delle imprese, con l’obiettivo di condividere un concetto di finanza allargato attraverso uno scambio di esperienze e conoscenze tra gli attori del mondo imprenditoriale. Glo-balizzazione, innovazione e rapido avvicendamento nel ciclo di vita dei prodotti im-

pongono oggi alle imprese un saldo controllo delle fonti di rischio, siano esse di carattere reale o finanziario. Le strategie d’impresa non possono essere carenti sul piano finanziario: è necessario ricercare la continua coerenza tra la gestione finan-

ziaria e gli obiettivi più gene-rali di crescita, innovazione e posizionamento di mercato.La finanza d’impresa assume un ruolo centrale e strategico,

decisivo quando siano in gioco opportunità di crescita esterne e di riorganizzazione. Il pro-getto si avvale della collabora-zione di: AITI, Associazione Italiana Tesorieri d’Impresa, Ordine dei Dottori Commer-cialisti ed Esperti Contabili della Provincia di Vicenza. In seno a CUOA Finance, come area di sviluppo scientifico dei temi fondamentali da svilup-pare nei diversi ambiti di alta formazione, c’è l’Osservatorio Legislazione e Mercati: un vero e proprio centro di ana-lisi sulle tematiche finanziarie del momento.

Le Pubbliche Amministrazio-ni centrali e locali, il mondo

dell’Istruzione e dell’Univer-sità, le aziende di servizi pub-blici, il sistema delle Camere di Commercio o dei Consor-zi di Enti Pubblici, sentono sempre più forte la necessità di orientarsi al cambiamento e all’innovazione nei servizi, nei processi, nella tecnologia e nelle relazioni. Fondazione CUOA si pone come punto di riferimento qualificato anche per le atti-vità formative ad essi dedica-te, con l'obiettivo prioritario di favorire la crescita di una cultura manageriale e delle nuove professionalità necessa-rie a rispondere al meglio alle esigenze gestionali e di gover-nance del territorio.

Fondazione CUoa - Villa Valmarana morosini - altaVilla ViCentina (Vi) - tel. 0444 333711 www.cuoa.it

economia

sEmprE mAggIOrI COmpEtENZE ImprENDItOrIALI E mANAgErIALI sONO rIChIEstE pEr IL FUtUrO DELL'AZIENDA

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prodotti attualiautonomia e territorio nel suo

la più antica banca altoatesina vanta 117 filiali intorno al suo epicentro: bolzano.

La Cassa di Risparmio di Bolzano S.p.A., fon-data nel 1854, è la maggiore e più antica banca altoatesina e una fra le maggiori casse di rispar-mio rimaste indipendenti in Italia.

E’ una Banca interregionale, con un forte legame al ter-ritorio, che sta rafforzando significativamente la propria presenza, in Trentino, in Veneto, in Lombardia e all’este-ro (Austria e Germania). Attualmente ha 117 filiali, in-clusa la sede di rappresentanza di Innsbruck. Nonostante sia una banca dimensionalmente più piccola rispetto ai grandi gruppi bancari presenti oggi sul mercato, la Spar-kasse, grazie alla rete di validi partners commerciali, na-zionali e internazionali, e in virtù di un’efficiente unità di sviluppo prodotti, riesce ad essere sempre competitiva e spesso all’avanguardia, ci dice il Presidente, Norbert Plattner. Anche il Vice Presidente, Enrico Valentinelli, sottolinea che, nonostante i tempi siano difficili, e sia il posizio-namento sul mercato sia la competitivitá acquisita dalle imprese vengono messi in discussione ormai quotidiana-mente, la nostra Banca cerca di essere vicina ai propri

clienti con un’attenzione massima ad un reciproco rap-porto che sia costruttivo e soddisfacente per entrambi.Come ad esempio nel settore degli investimenti, ove propone emissioni obbligazionarie speciali, di sicuro appeal, decorrelate dall’offerta obbligazionaria standard. La Banca, infatti, è da sempre molto attenta a quanto succede sui mercati finanziari, studiando poi prodotti “tagliati” sulle esigenze della clientela, che può essere re-tail ma anche private. Oppure nel settore dei finanziamenti, ove propone il nuovo mutuo Max (vedi scheda), un prodotto per chi vuole acquistare casa, minimizzando i rischi. La tipologia “mutuo a tasso variabile con tetto massimo” è attualmen-te la miglior soluzione possibile per chi intenda sfruttua-re i vantaggi di un tasso variabile attualmente ai minimi senza rischiare, in caso di rialzi dei tassi, rate eccessive in futuro.Da citare anche l’ultimo nato nella gamma prodotti della Cassa di Risparmio di Bolzano si chiama Conto Bonus (vedi scheda). In Italia, si possono contare sulle dita di una mano le banche che offrono un prodotto simile.

Norbert Plattner ed Enrico ValentinelliRispettivamente Presidente e Vice Presidente della Cassa di Risparmio di Bolzano S.p.A. - Südtiroler Sparkasse AG

La Sede di Trento

ECONOMIA / cassa di risparmio di bolzano s.p.a. - sparkasse

dna

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Ma la Cassa di Bolzano non vuole limitarsi a pareggiare quanto fa la concorrenza, l’obiettivo è sempre quello: essere i migliori in campo. La Banca, infatti, è fra le prime in Italia a dare la possibilità al nuovo cliente non solo di non pagar nulla per il conto ma, addirittura, per il primo anno, esiste la possibilità di accreditargli 1 Euro al mese.

Con uno slogan si potrebbe dire “per questo conto non è il cliente che paga la banca ma è la banca che paga il cliente”.

Cassa di Risparmio di Bolzano S.p.A. - PIù BAnCA

Mutuo MaxCon questa tipologia di mutuo, a fronte della correspon-sione di una maggiorazione sullo spread, si garantisce al cliente che il tasso di finanziamento non potrà mai superare quello contrattualmente stabilito. D’altra parte vengono conservati i vantaggi derivanti dall’indicizzazione del tasso e quindi eventuali oscillazioni verso il basso del parametro di riferimento vanno intera-mente a favore del mutuatario

Vantaggi• Copertura dal rischio tasso di interesse;• Prevenire le difficoltà di rimborso causate dal rialzo dei

tassi (tassi attivi più elevati);• Bassi costi attuali (per il Cap);• Mantenimento del vantaggio relativo al tasso d’interes-

se variabile (quando i tassi di interesse sono bassi, o scendono ulteriormente, il vantaggio viene trasferito al cliente).

Perchè sceglierlo ora• I tassi di finanziamento sono attualmente ad un minimo

storico; • Attualmente anche il costo di copertura è molto basso;• Se si osservano i tassi d’interesse nel corso di un lungo

periodo di tempo, possiamo senz’altro notare una certa loro fluttuazione. Dunque, quale che sia l’attuale situazio-ne, è certo che non si possa che andare verso un’unica direzione che prefigura l’aumento.

a chi è adatto il mutuo MaxIn linea di principio a tutti i clienti privati e alle imprese che abbiano l’esigenza di chiedere un mutuo. Ma è un prodot-to valido anche per tutti i clienti che attualmente abbiano un mutuo a tasso variabile. Questi ultimi possono infatti garantirsi dall’eventuale au-mento dei tassi di interesse.

Di seguito le principali caratteristiche del Conto Corrente Bonus:

• Conto corrente destinato ad una clientela evoluta e con un operatività media (soprattutto sui canali alternativi allo sportello)

• Il Conto Bonus prevede un meccanismo di “sconto” che, a fronte di determinati prodotti posseduti, dà la possibili-tà di ridurre il canone mensile applicato (4,99€).

In particolare prevede una diminuzione del canone appli-cato in caso di possesso di:

- accredito stipendio/pensione (sconto sul canone –0,49€/mese)

- obbligazioni CRBZ(sconto sul canone –1,50€/mese)- Mutuo prima casa o prestito personale/rateale(sconto sul canone –1,50€/mese)- assicurazioni vita/danni - vedi elenco* (sconto sul canone –1,50€/mese)

Nel canone mensile è compreso ISI-net, ISI-point e la car-ta di debito Bancomat. Non prevede una remunerazione avere e nessun costo per le comunicazioni in formato elet-tronico. A pagamento invece le comunicazioni richieste dal cliente in formato cartaceo. Prevede, oltre al canone mensile, un costo unicamente per le operazioni allo spor-tello.

I vantaggi del Conto Bonus:• Canone relativamente basso, comunque in linea con le

migliori offerte sul mercato;• I prodotti compresi nel conto sono quelli principalmente

utilizzati;• In caso di possesso di un numero elevato di prodotti/

servizi il cliente può tendenzialmente non pagare alcun canone o addirittura, per 12 mesi, ricevere un accredito mensile (nuovo cliente);

• Numero di operazioni illimitate attraverso il canale Inter-net Banking (ISI e accentrato);

*Eurovita: Eurora Classic, Eurora Coupon, Eurora Light, Eurora Vip, Eurora VipCoupon. ITAS: Prima New, In Casa, Infortuni-Malattia, Incendio e Altri Eventi, Casa Multigaranzia

Conto Bonus

TEL. 840 052 052 www.sparkasse.it

ECONOMIA

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* 3 minuti a piedi dall‘Università di Bolzano al mercato di piazzadelle Erbe. 3 anche le lingue di insegnamento: nella maggior partedei corsi un terzo delle materie si studia in italiano, un terzo ininglese e un terzo in tedesco. E 3 sono pure le sedi universitarie:Bolzano, Bressanone e Brunico.

Libera Università di Bolzano T +39-0471-012100 | www.unibz.it

3*

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economia /banca popolare di vicenza

economia

Via Btg. Framarin 18 - Vicenza - t. 0444 339111 - www.popolarevicenza.it

bpvi cresce aiutando le aziende

<< banca popolare di vicenzaintervista a samuele sorato (nella foto). il direttore Generalecommenta il bilancio 2009 dell’istituto di credito vicentino

Direttore, come è andato il 2009?Il 2009 si è chiuso in maniera molto soddisfacente, nonos-tante uno scenario congiunturale difficile che ha visto il pil italiano registrare una contrazione del 5%. I principali indica-tori di bilancio della banca hanno evidenziato infatti risultati in crescita.Vogliamo esaminare i dati nel dettaglio?L’andamento degli impieghi (+7,4%) e della raccolta (+9,4%) testimonia il rapporto virtuoso che il nostro Istituto ha in-staurato con i territori nei quali opera. Abbiamo sostenuto famiglie ed imprese, erogando credito anche nei momenti più difficili, interpretando così in maniera autentica la nostra missione di banca popolare. La nostra clientela non solo ci accorda fiducia e crede nella solidità della banca, ma ha ben compreso la nostra filosofia: le risorse raccolte sui territori vengono reinvestite negli stessi, creando un circolo virtuoso.Ha fatto cenno alla solidità della banca...La Popolare di Vicenza è una delle più solide realtà bancarie italiane. I nostri ratios patrimoniali sono al vertice del sistema. E’ questa solidità patrimoniale ad averci permesso di aumen-tare gli impieghi. I nostri soci ne sono consapevoli e il loro

numero è aumentato anche nel 2009. Oggi abbiamo quasi 60 mila soci.E’ aumentato anche il numero dei clienti?Nel 2009 abbiamo aperto circa 20.000 nuovi conti correnti svi-luppando molto bene il settore commerciale. Negli ultimi due anni abbiamo rinnovato per intero il nostro catalogo prodotti lanciando circa 50 nuovi prodotti e servizi innovativi.Come vi siete mossi sul territorio?Una priorità è stata la sottoscrizione, a livello locale, di nu-merosi accordi di partnership con le principali associazioni di categoria. Ci ha consentito di capire meglio le esigenze dei nostri clienti e di corrispondere meglio ai loro bisogni.Quale è stata la performance della banca nel 2009?Il dato che caratterizza meglio l’andamento dell’Istituto è il risultato della gestione operativa, balzato del 40% e a oltre 130 milioni di euro. Dimostra che la banca, in un anno carat-terizzato da un quadro congiunturale ancora molto debole, è riuscita a generare profitti grazie all’attività caratteristica.Quali sono i vostri programmi all’estero?Abbiamo una clientela molto focalizzata sull’export e il nostro obiettivo è di seguirla al meglio anche all’estero, dove dispon-iamo già di un’importante presenza. Abbiamo uffici di rap-presentanza a Shangai, Hong-Kong e New Delhi, e ne stiamo aprendo uno a Mumbai e uno in Brasile, a San Paolo. Negli ultimi anni abbiamo rafforzato la nostra presenza nelle prin-cipali aree in cui esportano i nostri clienti con la sottoscrizione di ben 44 accordi commerciali con banche di 25 paesi.

crescere nell’anno nero dell’economia internazionale, in piena crisi finanziaria: è questa la “mission impossible”

conclusa con successo dalla banca popolare di vicenza, come dimostrano i numero del bilancio 2009

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FILIALI

Alba • Arzignano • Asti • Bassano Del Grappa • Bergamo • Bologna • Chivasso • Cuneo • Firenze • Genova • Ivrea Milano • Modena • Napoli • Padova • Pavia • Pesaro • Piacenza • Pordenone • Roma • Savona • Thiene • Torino

Treviso • Varese • Venezia • Verona • Vicenza

Direzione Generale: Via Gramsci, 7 • 10121 Torino • Tel. 011 08281 • www.gruppobim.it

Arzignano • Corso Garibaldi n°1 • Tel. 0444 470111Bassano del Grappa • Via Bellavitis n°5 • Tel. 0424 211811

Thiene • Viale Montegrappa n°6/L • Tel. 0445 803611Verona • Corso Porta Nuova n°101 • Tel. 045 8050811

Vicenza • Contrà Ponte San Michele n°3 • Tel. 0444 578111

Banca Intermobiliare è stata tra le prime realtà in Italia a specializzarsi

nel Private Banking. Oggi i 200 Relationship Manager

che operano nelle 30 sedi su tutto il territorio nazionale

affiancano e consigliano i clienti nelle loro scelte

d’investimento con la stessa passione

di sempre.

SemplicementePrivate Banking

Ban

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term

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economia

TESTO DI Gianni LazzariAmministratore Delegato Habitech società consortile a r.l.

Sei capoluoghi di Provincia coin-volti in otto giorni di eventi su tutto il territorio del Nordest, raccontando quasi cinquanta

progetti di punta della green economy triveneta: questo è stato greeNordEsT week, declinazione locale della Setti-mana Europea dell’Energia Sostenibile (EUSEW).

I soggetti che hanno promosso ed orga-nizzato questo even-to credono ad un

Nordest italiano che punta a diventare un’area metropolitana green, una rete di comunità integrate, sostenibili e sicu-

re e che comincia a mettere assieme i tasselli di un sistema industriale nuovo, meno energivoro di quello passato e in linea con un sistema residenziale e di consumo più sostenibile, sempre meno congestionato e dipendente dalle fonti energetiche non rinnovabili.

Le comunità si sviluppano in territori dotati di risorse naturali, e che hanno storia, cultura e sviluppo economico diversi: la montagna ed il turismo, la pianura e la produzione agricola, le aree industriali e le aree urbane. Per tutte il modello è la rete di comunità sostenibi-li e sicure: autonome dal punto di vista energetico, capaci di integrare l’identi-

economia / provincia di trento

LA GREEN ECONOMY uNA OppORTuNITà DI SvILuppO pER I TERRITORI

“IL NORDEST ITALIANO puNTA A DIvENTARE uN’AREA METROpOLITANA GREEN, uNA RETE DI COMuNITà INTEGRATE, SOSTENIbILI E SICuRE”

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economia / provincia di trento

tà produttiva con uno stile di residenza originale e di alta qualità.Tutti partecipiamo alla “cucitura” di un grande patchwork europeo attivando il nostro pezzo di rete locale attraverso la promozione del risparmio energeti-co e la produzione in loco di una parte dell’energia di cui abbiamo bisogno.

Tutti gli eventi che si sono susseguiti nella settimana dal 19 al 26 marzo hanno contri-buito a scambiare espe-rienze, a confrontare soluzioni diverse sia

organizzative che tecnologiche. Foto-voltaico in aree residenziali e industriali, ma anche campi fotovoltaici e barrie-re antirumore in autostrada. Sistemi di teleriscaldamento a biomassa nelle co-munita’ montane, cogenerazione indu-striale e sistemi di microcognerazione nelle caldaie residenziali di nuova gene-razione. La tecnologia ha un ruolo im-

portante nella green economy, ma non il principale. Perché la green economy diventi vero motore di sviluppo su un territorio e’ necessaria la consapevolezza di una comunità, a partire dalle convin-zioni dei singoli. Servono comporta-menti nuovi e politiche adeguate in cui pubblico e privato condividano percorsi e strumenti. Anche questo è stato messo in evidenza nei convegni e nei dibattiti di greeNordEsT week. In particolare si è discusso, nella giornata finale tenutasi a Trento in uno speciale dibattito televi-sivo, dei progetti e delle innovazioni in-trodotte in Trentino da Habitech, il di-stretto energia ed ambiente riconosciuto dal MIUR. Innovazioni che riguardano il green building, con l’introduzione di LEED Italia, l’efficienza energetica con la creazione di ESCO e le oil free zone nelle comunità montane a vocazione turistica. Tutti questi progetti, che sono in fase di sviluppo, non sarebbero mai partiti senza un’adeguata condivisione e collaborazione pubblico-privato.

"pERChé LA GREEN ECONOMY DIvENTI vERO MOTORE DI SvILuppO Su uN TERRITORIO è NECESSARIA LA CONSApEvOLEzzA DI uNA COMuNITA’, A pARTIRE DALLE CONvINzIONI DEI SINGOLI"

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economia

AFFRONTARE LE NuOvE SFIDEA TRENTO CON IL FESTIvAL DELL’ECONOMIATESTO DI Fausta Slanzi

Informazioni, scelte e sviluppo” è il tema della quinta edizione del Fe-stival dell’economia che si svolge-rà a Trento dal 3 al 6 giugno. Nei

giorni scorsi a Milano, al Circolo della Stampa, è stato presentato il program-ma che, come per le passate edizioni, propone incontri e dibattiti di grande livello. Occasioni di confronto, cono-scenza e condivisione irrinunciabili per il cittadino del villaggio globale. Sul sito della manifestazione internazio-nale www.festivaleconomia.it tutti i dettagli per un appuntamento che, con format nuovi, si presenta a un pubblico sempre più numeroso ed esigente. Al centro dell’attenzione di questa quinta edizione il ruolo che l’informazione ha giocato nella recente crisi globale e, più in generale, nelle scelte che aziende, fa-miglie e singoli compiono. Studiosi di

discipline diverse provenienti da ogni parte del mondo si danno appunta-mento nel capoluogo trentino, divenu-to ormai proscenio internazionale, per confrontarsi su un tema di grandissima attualità. Il tempo di internet è il tempo dell’informazione. Viviamo circondati, a volte sopraffatti dalla quantità di dati, analisi, commenti. Si può dire per que-sto che il nostro tempo è migliore? La quantità di informazione vuol dire an-che qualità? La quinta edizione del Fe-stival concentrerà la sua attenzione sui processi di raccolta delle informazioni che preludono alle scelte economiche, ma non solo. Come può accadere che gli individui utilizzino con poca efficacia le notizie e i dati disponibili, trascurino quelli rilevanti, ne selezionino in modo sbagliato le fonti? Come nascono/si creano e come circolano le informazioni?

Tutto questo e molto di più in quattro giorni di confronti, dibattiti, incontri e riflessioni per affrontare l’esigenza non più rinviabile di una vera educazione alla rete, per uscire dalla crisi e riavviare un cammino di sviluppo sia globale, sia europeo, sia specificamente italiano.

economia / festival dell'economia

1|2|4 foto di Daniele Mosna Archivio ufficio stampa Festival dell'economia

3|6|7|10 foto di Hugo Munoz Archivio ufficio stampa Festival dell'economia

5|8|11 foto di Romano Magrone Archivio ufficio stampa Festival dell'economia

9| foto di Agf Bernardinatti Archivio ufficio stampa Festival dell'economia

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L’oro riparte dal Palladio. Fiera di Vicenza propone VICENZAORO About J edi-zione 2010 in una nuova formula che co-niuga le eccellenze della produzione orafa

e gioielliera italiana con l’eccellenza artistica palladia-na, assunta a patrimonio dell’umanità dall’Unesco.Una formula molto semplice ma proprio per la sua semplicità molto esclusiva e qualificante a livello inter-nazionale: una giornata di incontri d’affari tra le eccel-lenze della filiera della gioielleria e i buyers, ospitati in un contesto esclusivo.

VICENZAORO About J 2010 si terrà a Vicenza nelle sale affrescate dal Maganza e Dorigny nella più alta creazione del genio palladiano di Villa Capra detta “La Rotonda” eccezionalmente concessa dal Conte Lodovico di Valmarana che ha apprezzato il senso del-la proposta del Presidente di Fiera di Vicenza Roberto Ditri di promuovere il ‘gioiello nel gioiello’.

www.vicenzafiera.it www.aboutjevent.it fiera di vicenza

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21-23 maggio

vicenzaoroABOUT JriParTe DaL genio PaLLaDiano L’evento di Fiera di Vicenza dedicatoall’alto di gamma della gioielleria nellaprestigiosa cornice de “La Rotonda”, capolavoro del Palladio. Anteprima delle collezioni e incontri d’affaritra imprenditori e top buyers

Foto di LaPresse

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fiera di vicenza

VICENZAORO About J sarà un evento nell’evento: prende-rà avvio il 21 maggio alla vigilia della seconda manifestazione del calendario annuale VICENZAORO Charm, che aprirà i battenti il giorno successivo e si chiuderà il 26 maggio. Saranno una ventina le aziende espositrici che potranno go-dere dello splendido scenario della Rotonda, di grandissimo impatto emotivo, per una preview delle loro collezioni, che saranno valutate da una qualificata selezione di buyers prove-nienti da Stati Uniti, Russia, Cina, Giappone, Arabia Saudita, India ed Europa.L’invito della Fiera di Vicenza a partecipare all’evento segue un codice interno di selezione che tiene conto innanzi tutto di criteri fisici e temporali: le domande saranno accettate fino all’esaurimento degli spazi che proprio per le caratteristiche della location sono limitati; la data della conferma sarà ele-mento di riferimento chiave.

L’edizione 2010 di VICENZAORO About J sarà una va-lorizzazione degli investimenti fatti fino ad oggi da Fiera di Vicenza con la creazione del brand About J. Nella contestualizzazione del momento economico, Fiera di Vicenza ha ritenuto di dover ricondurre VICENZAORO About J nell’ambito delle tre manifestazioni internazionali orafe, per ottimizzare le risorse e gli investimenti degli stessi operatori.

La formula messa a punto quest’anno si pone l’obiettivo pri-mario di focalizzare l’attenzione internazionale sull’alto di gamma in mostra alla Fiera di Vicenza, sugli espositori, sugli operatori. Il secondo obiettivo è quello di stimolare la ricerca di un riconoscimento sempre più qualificato degli espositori in un mercato mondiale sempre più competitivo.

VICENZAORO About J 2010 sarà anche un ponte ideale con gli altri mondi che esprimono l’alto di gamma, il sistema del fashion-design, ma non solo: parte dal presupposto che il mercato è in profonda evoluzione e vede l’apertura di spazi prima non previsti, per nuove interpretazioni del lusso, della distinzione, dell’eleganza. Questa è la carta che Vicenza vuole giocare per ribadire la sua leadership internazionale in occa-sione di VICENZAORO Charm.

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i"il gioiello nel gioiello"

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La Fiera di Vicenza deve mantenere un ruolo di lea-dership internazionale per la sua capacità di portare gli espositori più interessanti sotto il profilo del de-sign, della qualità, della tecnologia e delle proposte di

mercato, proponendo la specializzazione necessaria per rispon-dere alle richieste dei diversi canali distributivi e commerciali. Vicenza, famosa nel mondo per il Palladio e per l’industria ora-fa rappresenta un unicum che non ha eguali. Per questo, abbiamo ripensato la formula di VICENZAORO About J 2010 abbinando l’eccellenza del gioiello alto di gamma con il fascino dell’artista simbolo della nostra terra, il grande architetto rinascimentale Andrea Palladio. L’evento, ospitato

nella famosa Villa “La Rotonda” considerata il più prezioso esempio dello stile palladiano, è l’occasione per far convergere in un unico luogo diversi stimoli, culturali, artistici, commer-ciali ed economici. La Fiera diventa quindi l’espressione delle eccellenze del territorio e il veicolo per affermarle a livello in-ternazionale.Intendiamo arricchire la nostra offerta con una serie di eventi che possano favorire i legami con il mondo del fashion-design e che possano far apprezzare la ricchezza culturale del nostro Paese. Le manifestazioni fieristiche devono enfatizzare aspetti caratteristici del luogo ove si tengono per affermare una strate-gia di riconoscibilità a livello globale.

www.vicenzafiera.it www.aboutjevent.it

L’ecceLLenza Di vicenzaoro ABOUT J Cosa rappresenta l'evento di maggio per Roberto Ditri, presidente di Fiera di Vicenza Spa

Foto di LaPresse

"il gioiello nel gioiello"

21-23 maggio

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vicenzaoro CHARMè Di moDa iL gioieLLo

22-26 maggio

>> In Fiera a Vicenza ritorna la mostra internazionale di oreficeria, gioielleria, argenteria ed orologi

Cinque giorni dedicati al lusso e all’universo fashion attraverso l’originalità del gioiello: è tem-po di VICENZAORO Charm,

mostra internazionale di oreficeria, gioielleria, argenteria ed orologi di Fiera di Vicenza in programma dal 22 al 26 maggio 2010. Per gli espositori e gli operatori provenienti da tutto il mondo la mostra di Vicenza è l’appunta-mento immancabile dove fare business. Sarà il gioiello, ancora una volta, l’attesissi-mo protagonista dell’evento, componente essenziale della moda e del fashion design. VICENZAORO Charm ospiterà anche quest’anno le nuove tendenze e le proposte dell’oreficeria e della gioielleria.Previsto il ritorno anche di Glamroom, spazio dedicato al gioiello d’autore e a quello prêt à porter, all'accessorio easy to wear, alla con-taminazione con il mondo della moda, dove

spiccheranno griffe e designer del mondo del fashion e del gioiello d’autore, nazionali ed internazionali. Moda e creatività si incontreranno tra gli stand per riportare a Vicenza la voglia di osare e sperimentare nuove forme espressive. L’idea della contaminazione con il mondo del fashion design è vincente, come dimostrano le adesioni di importanti concept store, che rappresentano oggi l’avanguardia di nuovi modelli di consumo, molto attenti nel pro-porre una shopping experience del tutto par-ticolare. A maggio è previsto anche Gem World, il sa-lone delle gemme ed affini con idee e suggeri-menti per gli addetti del settore. VICENZAORO Charm rappresenta il pal-coscenico per rilanciare sul mercato mondiale la creatività e l’innovazione artististica della gioielleria e dell’oreficeria internazionale.

www.vicenzafiera.it www.charmevent.it fiera di vicenza

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fiera di vicenza www.vicenzafiera.it www.choicevent.it

Le mosTre orafe 2011

vicenzaoro CHOICEfiera “Preziosa”

>> In Fiera a Vicenza ritorna protagonista il mondo del retail internazionale

Grande attesa per VICENZAORO Choice, mo-stra internazionale dedicata al mondo del gioiello in programma dal 10 al 14 settembre prossimi, è il momento clou nel panorama fieristico, è la mani-

festazione autunnale per eccellenza nel mondo dell’oro, dedicata al mondo del retail e del dettaglio europeo.VICENZAORO Choice si colloca in un periodo strategico del calendario, in vista anche delle festività di fine anno, è il momen-to in cui si registrano le più importanti vendite a livello globale.Oreficeria a mano e a macchina, gioielleria, gioielleria in platino, argenteria, bigiotteria, orologi, pietre preziose e semi-preziose, perle naturali e coltivate, coralli, cammei, cofanetti, sigilli, tar-ghe, prodotti semilavorati, macchinari, astucci e accessori ed editoria specializzata trovano dunque spazio in VICENZAO-RO Choice, il business hub d'eccellenza per il settore nel pe-riodo dell’anno che fa registrare i più importanti momenti di vendita a livello globale.Naturalmente non mancheranno le mostre e gli eventi collate-rali, che caratterizzeranno tutte le singole giornate del salone vicentino.

10-14 seTTembre

VICENZAORO FIRst 15-20 Gennaio 2011

VICENZAORO ChARm 21-25 maGGio 2011

VICENZAORO ChOICE 9-13 Settembre 2011

Foto di LaPresse

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BEATRIZ MILLAR: Kiss

arte da vivere

verg

raf.c

om

Byblos Art HotelVia Cedrare, 78 - 37029 Corrubbio di Negarine (VR) tel +39 045 6855555 - fax +39 045 6855500email: [email protected] - www.byblosarthotel.com

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Verona: città di grandissimo passato che guarda concretamente, con le sue scelte e i suoi progetti,

al futuro. Questo in sintesi è anche lo spirito che anima Ballarini Interni, l’azienda che in oltre qua-

rant’anni di attività è diventata un esempio per l’arredamento degli spazi della vita domestica e di

lavoro. Ballarini Interni è presente in tre sedi, ognuna con diverse caratteristiche: la sede madre di

Valgatara in Valpolicella, l’Atelier Ballarini di Corso Milano a Verona e lo showroom di Rovereto. Lo

staff dell’azienda è composto da: progettisti (arredatori, designers, architetti) ed esecutori (installa-

tori, idraulici, tappezzieri, elettricisti, falegnami) in grado di allestire con competenza sia proposte di

arredo con pezzi di serie che su progetto, risolvendo cosi’ ogni necessità senza interventi esterni,

con risparmio economico e di tempo. Arredare signifi ca: saper “leggere” lo spazio abitativo; capire le

esigenze di chi lo vive; avere conoscenza approfonta dei prodotti, da quelli tecnici a quelli funzionali

ai complementi; saper proporre le soluzioni più idonee ed aiutare nelle decisioni da prendere; saper

coordinare uno staff eclettico e competente in ogni incombenza necessaria, dall’artigiano all’interior

designer; avere sempre presenti le esigenze del cliente, i suoi desideri e naturalmente il suo budget.

Ballarini interni sa ascoltare, proporre, sa seguire, sa giungere a risultati di eccellenza. Sa arredare

nel signifi cato più ampio del termine.

la cultura dell’abitare

Ballarini Interni

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Ballarini Internisede ed esposizione: via del Lavoro 18, 37020 Valgatara di Valpolicella (Vr)tel. 045 6800525 - fax 045 7704900

showrooms:via Varini 50, 38060 Marco di Rovereto (Tn)tel. 0464 943220 - fax 0464 942306corso Milano 48, 37138 Veronatel. 045 569676-045 8102122 - fax 045 569676 web e mail:[email protected]

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Dalla maestria artigianale del nonno Luigi alle nuove fron-tiere del design: cambiano i tempi e le generazioni ma in casa Tonini la capacità di dar vita a cucine di carattere e dal grande appeal è quella di sempre. Oggi a continuare

la tradizione di famiglia avviata alla fine degli anni '20 a Storo , in provincia di Trento, sono le nipoti Marzia e Roberta Tonini, respon-sabili di Weiss.cucinebianchi, eredi di quel grande patrimonio fatto di passione, di caparbietà e di un senso della bellezza che si traduce in una filosofia aziendale tutta orientata alla ricerca della cucina unica, in grado di rispecchiare la personalità di chi la vive. Una cucina che nell'evoluzione concettuale di Weiss.cucinebianchi si fa essenziale nelle linee, schematica nella forma e moderna nell'anima.All’inizio degli anni '70, le nuove tendenze portarono il mondo a riv-oluzionare il concetto di design d’interni. In questo periodo il padre, Tranquillo Tonini, spinto dalla forza e dal suo pensiero innovativo, trasforma il laboratorio artigianale in una realtà specializzata nel-la produzione di mobili per la cucina. È il 1972 quando Tranquillo

aziende / WEISS.CUCINEBIANCHI

CuCine di Carattere, pure e senza tempo… sempliCemente uniChe, figlie di una grande tradizione di famiglia iniziata negli anni ’20 e Che oggi ha il volto di Marzia e roberta tonini

We iss.CuCinebianChidalla maestria artigianale alle nuove frontiere del design

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Tonini insieme alla moglie Anna Berti fondano Cucinebianchi. I primi mod-elli sono presentati quattro anni dopo in occasione dell'Eurocucina di Milano, secondo Salone internazionale biennale dei mobili per cucina. Fu così che anche gli oggetti del vivere quotidiano acqui-sirono nuove valenze di design e qualità produttiva che decretarono l'immediato riconoscimento di Cucinebianchi. A metà degli anni '90 con l'entrata in azienda di Marzia Tonini si apre un nuovo capitolo. Appassionata di senso-rialità, linguaggio dei materiali e temat-iche ecologiche, porta la sua energia e le sue idee, nate dagli studi e dalle es-perienze maturate durante i continui viaggi alla ricerca di cose e ispirazioni. Il suo pensiero è quello di creare un prodotto che rispetti la dignità dello spazio che lo contiene; un prodotto che sappia meravigliare chi lo acquista come chi lo produce: una cucina pura e senza tempo. Ma sarà Fabio Mottin a segnare la svolta. Un creativo irrequieto in con-tinuo movimento che fonda la sua cul-tura su istinto e immagini di un mondo semplice e limpido, privo del superfluo. Nasce così nel 2000 Weiss e una serie di collezioni dal carattere forte ed unico destinate ad un pubblico amante delle cose semplici e raffinate. Nel 2005 fa il suo ingresso in azienda Roberta Tonini, che si distingue da subito per la sua concretezza e le sue capacità manageriali, completando così il percorso evolutivo di Weiss. Weiss.cucinebianchi, rappresenta oggi un successo internazionale, grazie ad una particolare sensibilità che porta

l'azienda ad evolversi costantemente insieme alle abitudini e alle necessità degli spazi abitativi. Il 2010 si sta affer-mando come un anno di cambiamenti radicali, in cui convivono trasformazio-ni sociali e di consumo e nuovi modelli di un'economia sempre più complessa. I mezzi di comunicazione diventano sempre più mezzi e strumenti di relazi-one, si sradicano i punti di riferimento e si aprono spazi d'incontro per nuovi protagonisti di un mercato totale in cui le marche devono apportare spessore al loro valore. In quest'ottica Weiss.cucinebianchi ha recentemente cre-ato l'atelier del design all'interno dello "spazio sanmarco" nel cuore di Milano, un punto d'incontro per architetti, cli-enti e opinion leaders che si aspettano risposte e stimoli per nuove idee, forti e innovative. Perché le idee aiutano so-prattutto se sono chiare e semplici. Weiss.cucinebianchi propone un am-biente semplice e funzionale, di art-design contemporaneo, innovativo nel tempo ma senza tempo, che consente libertà di combinazione di forme e materiali. Un insieme di emozioni, tra la purezza di un materiale e la magia della natu-ra, dove il concetto di bellezza si esalta diventando conoscenza e cultura. Weiss.cucinebianchi rappre-senta una presenza eccellente e all'avanguardia sui mercati inter-nazionali, grazie alla tradizione, alla passione e all'innovazione di Marzia e Roberta Tonini. Weiss.cucinebianchi, la cui produzione progettuale si fon-

da sull'arredo delle cucine, interpreta la casa come spazio unico che pone al centro l'uomo, le sue emozioni, il suo piacere. Una produzione mai seriale, che prende forma dalla soggettività, ap-pagando prima di tutto i sensi. Cucine dal design contemporaneo, di grande personalità, ma anche cucine nelle quali l'ecologia si fa etica, come testimonia una delle realizzazioni es-poste nello "spazio sanmarco" a Mila-no, realizzata con legni completamente naturali e pannelli di carta riciclata il cui collante è ottenuto da prodotti veg-etali provenienti dalle Americhe. Weiss.cucinebianchi dal 2000 ha es-teso il proprio influsso a tutte le aree abitative della casa; un unico spazio a disposizione dell'uomo, sia dal punto di vista funzionale che da quello umano. La differenza tra i diversi ambienti è sempre più sottile e uno stesso lavabo in pietra può rivelarsi funzionale sia per il lavabo in cucina, che per completare la zona dedicata al relax ed al soggiorno, che per soddisfare la zona più riservata dedicata ai servizi. L'abitazione si lega sempre più intimamente con la vita dei suoi occupanti e l'arredamento è la tes-timonianza tangibile del loro passaggio e della loro esistenza. In questo, Weiss.cucinebianchi si propone di soddisfare ogni esigenza di chi pretende lavorazi-oni artigianali e industriali su ogni tipo di materiale, artificiale o naturale, la cui ricerca scrupolosa è dettata dalla con-tinua sperimentazione sulle loro pro-prietà sensoriali. Rigore, scelta accu-rata dei materiali innovativi e pregiati, attenzione al particolare, manodopera altamente qualificata sono gli elementi chiave che definiscono il carattere unico delle collezioni Weiss.cucinebianchi.

design

weiss.cucinebianchi - strada provinciale 69, 4 - 38089 storo - trento - [email protected] www.weiss.cucinebianchi.it 55

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aziende /la grande mela

>> la grande melaa breve il via al progetto di restyling che darà un nuovo volto al centro commerciale di lugagnano di sona

la grande melacambia lookil progetto rivoluzionerà l'interno della galleria commerciale con nuova illuminazione, nuovi pavimenti e rivestimenti di design contemporaneo

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deSiGn

LA grAnde meLA - VIA trentIno - LugAgnAno dI sonA - VeronA - t . 045 6081815 www.lagrandemela.it

La GrandeMela Shoppingland, Centro gestito da Cogest Italia srl specializzata nella gestione di centri commerciali e complessi polivalenti, è il pri-

mo complesso polifunzionale d’Italia, grazie ai suoi 120 negozi, la multisala The Space Cinema, al bowling a 20 piste, alla sala biliardo, al parco divertimenti, ai giochi di realtà virtuale, alle slot machines e a tutte le attrazioni più divertenti ed innovative che il mercato è in grado di of-frire. La Grande Mela Shoppingland è stato il primo cen-tro commerciale polifunzionale ad aprire i battenti nella provincia di Verona e ad offrire alla propria clientela molti servizi aggiuntivi, diventando un vero e proprio luogo di divertimento per tutta la famiglia. All'interno il centro dispone di un ampio ventaglio di proposte di ristorazione, bar e tavole calde e ovviamente negozi per tutte le esi-genze: supermercato di generi alimentari, elettrodomes-tici, abbigliamento, articoli sportivi, scarpe e molto altro ancora. Verona e paesi limitrofi, ma anche buona parte dell'entroterra gardesano della sponda Veronese, nonché Bresciana, sono le zone che comprendono il vasto bacino d'utenza che La Grande Mela è riuscita a coltivare negli anni.

Il progetto rivoluzionerà l'interno della galleria commer-ciale con nuova illuminazione, nuovi pavimenti e rivesti-menti di design contemporaneo. I materiali e le soluzioni impiegate sono di alto livello tecnologico con l'obiettivo del massimo comfort visivo e ambientale. Il contro-sof-fitto retroilluminato segue l'andamento delle gallerie sot-tolineando i "flussi" che ad ogni incrocio si diramano e si riuniscono segnati dalla luce. L'andamento curvilineo del cielino, reso possibile dall'uso di pannelli realizzati con tecnologie avanzate impiegate nel settore navale e fer-roviario, è il punto forte del progetto degli architetti PGA Associati che darà un nuovo volto al cuore della Grande Mela. Il rinnovamento coinvolge tutti gli elementi del Centro, rendendo attuali le piazze con i nuovi parapetti in vetro e acciaio, i nuovi rivestimenti di colonne e delle scale mobili. L'intervento è, inoltre, l'occasione per ot-timizzare gli impianti di condizionamento e antincendio. Le caratteristiche dei materiali proposti consentiranno di effettuare l'intervento nei prossimi mesi in tempi ridotti e senza interrompere l'attività del Centro commerciale.

il centro ha imboccato la strada di un restyling davvero importante per rendere sempre più all'avangurdia e accogliente la propria struttura

nella pagina a fiancolmmAgInI deL Progetto dI rIQuALIFICAZIone

deLLA strutturA CommerCIALe

sottoIL Contro-soFFItto segue L'AndAmento deLLe gALLerIe ImItAndo IL "FLusso" deLLe Persone

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aziende /hÖrmann

<< micromatic 75il minimo impatto per il massimo del designgioiello di tecnologia e stile, il portone a scorrimento verso il soffitto garantisce una perfetta soluzione estetica e pratica

chiusure hÖrmann

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design

Hörmann - Via G. Di Vittorio 62 - 38015 LaVis - trento - t . 0461 244444 www.hormann.it

hÖrmannspeciali promozioni per il 75 ̊anniversario leader europeo nella produzione di chiusure civili ed industriali, presente in ben 26 mercati con proprie società di vendita e in più di 30 paesi con concessionari dell’azienda. Un'anno di offerte celebrative

Nel 2010 il Gruppo Hörmann fe-steggia 75 anni di attività e per l'occasione presenta in promozio-

ne i nuovi prodotti dotati dei più moderni equipaggiamenti a prezzi molto vantaggiosi, per un risparmio fino al 40%. Per festeggia-re l'anniversario, Hörmann mette in palio, nell'arco dell'anno intero, 75 modelli di Mi-croMatic 75, uno dei gioielli di tecnologia e design che l'azienda propone. Impreziosito dalla sua superficie liscia con microprofila-tura "Micrograin" è un portone sezionale adattabile ad ogni tipo di garage, resistente nel tempo, silenzioso e sicuro, in tutti i sensi. L'isolamento termico è garantito grazie alla doppia coibentazione, mentre la motorizza-zione Hörmann ProMatic assicura l’arresto automatico in presenza di ostacoli e il siste-ma meccanico di bloccaggio antieffrazione protegge da eventuali tentativi di scasso.

neLLa Foto soPra: CoiBentaZione termiCa eD eLeVati stanDarD Di siCUreZZa sono Garantiti DaLLa CHiUsUra D'inGresso renoDoor 75, in aBBinata aLLa Porta Da GaraGe renomatic 75

in aLto a Destra: turbo 75 è Una motoriZZaZione in GraDo Di Garantire Una raPiDa aPertUra DeL Portone e Un’estrema aFFiDaBiLità e siCUreZZa

in Basso: in aCCiaio GreCato PearLGrain, berry Pearl 75 è Una Porta BasCULante staBiLe eD eConomiCa, PreDisPosta Per La motoriZZaZione, Con sistema D’arresto in aPertUra e Con ProteZione saLVaDita

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TESTO DI MariaLuisa Duso

L’ispirazione è arrivata dai colori offerti dall’incantevole scenario di Roussillon, antico paese della Provenza dallo charme e dal fascino senza tempo, che seduce per le sue in-finite sfumature cromatiche al limite del fiabesco.

Un angolo incantato della Francia del Sud, nel quale Van Gogh trovò la polvere ocra a lui più congeniale per dar vita a quei colori con cui stese su tela la sua grandezza di artista. Qui, tra le strade, le case color pas-tello e il rosso vivo delle cave del Colorado Provençal è nata la "pasta di cemento" di HD Home Design, un rivestimento plastico multiforme con il quale l’azienda di Gussago ha di fatto rivoluzionato il concetto di rivestimento nell’edilizia moderna. Gli artefici di questa "alchimia"

aziende / HD HOME DESIGN

DaI cOlOrI DElla PrOvEnza allE EvOluzIOnI DElla chImIca: cOSì ruggErO caraTTI, PIErPaOlO SmuSSI E lIlIana PIOzzInI STannO rIvOluzIOnanDO Il cOncETTO DI caSa

<< PaSTa DI cEmEnTO POchE QuanTITà nEllE manI ESPErTE DEglI arTgIanI DI hD hannO Il POTErE DI rIDarE DIgnITà aglI amBIEnTI FacEnDO DIvEnTarE Il maTErIalE ParTE InTEgranTE DEll'arrEDO

nElla FOTOruggErO caraTTI E PIErPaOlO SmuSSIDI hD hOmE DESIgn

hD hOmE DESIgnIl cEmEnTO PrEnDE vITa

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dalle infinite potenzialità e dalle geometrie affascinanti sono Ruggero Caratti e Pier-paolo Smussi, la cui costante attività di ric-erca e di sperimentazione ha portato a real-izzare non solo un progetto imprenditoriale all’avanguardia, ma un vero e proprio "sog-no" coltivato negli anni: riuscire a dotare la casa di personalità conferendo alle pareti domestiche, così come alle pavimentazioni e al soffitto, un tocco di contemporaneità. Con la "pasta" HD il miracolo si è compiuto e oggi le innovative applicazioni di questo prodotto dall’incredibile impatto emotivo consentono di nobilitare qualsiasi spazio anche il più minimale. Così, dall’atrio alle camere, passando per la cucina e il bagno, la pasta di cemento ridona dignità agli ambi-enti, diventando essa stessa parte integrante dell’arredo. Pochi millimetri di materiale dalla consistenza lievemente ruvida, appli-cato con maestria dalle mani esperte degli artigiani di HD e il risultato è garantito: una casa dalle prospettive e dalle atmos-fere uniche, ben lontana dai canoni estetici tradizionali.

Tutto questo grazie a un materiale parti-colarmente versatile, che fa da degna cor-nice a qualsiasi ambientazione e a qualsiasi stile di arredo. Un materiale semplice-mente "nuovo", dal forte appeal e dalle infinite applicazioni - dalla soluzione "Geotexture", ideale per il rivestimento esterno di pareti e pavimenti, al fantastico composto "Terre&Colors" - che la coppia Caratti-Smussi ha concepito in un’ottica di costante evoluzione, con impasti, resine e colori specifici secondo l’impiego. E per

chi vuole azzardare nell’area bagno, la "pasta di cemento" HD può fungere addirittura da piatto doccia. È un rivestimento ideale non solo per la casa. Questo prodotto sta infatti trovando dimora anche in alberghi, ristoranti e, in virtù della sua capacità di resistere all’umidità e all’acqua, persino in centri benessere. Tra le tante illustri richi-este l’azienda gussaghese ha firmato gli interni di residenze private di volti noti del mondo dello sport, della musica e della moda (dalla casa di Paolo Maldini al Megastore Armani di Milano). Nel Bres-ciano non passa inosservata la realizzazione effettuata all’interno della prestigiosa beauty farm Villa Paradiso di Gardone Riviera. Ma gli orizzonti commerciali sono proiettati in egual misura anche verso l’estero, in rappre-sentanza di un made in Italy di indiscussa qualità che sta conquistando imprenditori ed estimatori in tutto il mondo.

Passione, creatività e stile si fondono nell’esperienza targata HD, grazie a due im-prenditori mossi dalla voglia di stupire. Dietro il successo dell’azienda gussaghese c’è però anche Liliana Piozzini, fondatrice della Chimica Italia (società specializzata nella produzione di materie chimiche per l’edilizia) e moglie di Ruggero Caratti, che prima di intraprendere la via imprenditoriale ha avuto un ruolo altrettanto importante in passato: difendere la porta del Torino e, suc-cessivamente, della Cremonese allenata da Mondonico e con un certo Gianluca Vialli in squadra. Quando si dice l'imprevedibilità della vita...

design

spaziosanmarcola nuOva FIlOSOFIa DEl DESIgn

nElla lOcaTIOn mIlanESE TuTTO Il mOnDO hD

HD HOME DESIGN - VIA DONATORI DI SANGUE 113 - GUSSAGO - BRESCIA - [email protected] WWW.ACCADI.NET

Nel concetto di evoluzione del design e dell’architettura d’interni così come lo intendono Ruggero Caratti e Pierpaolo Smussi attraverso l’impiego della loro "creatura", la pastina di cemento HD, la location che nei giorni scorsi ha aperto i battenti a Milano nella centralissima zona Brera rappresenta forse l’esempio più concreto della filosofia operativa dell’azienda gussaghese. In "spaziosanmarco" - punto di riferimento e d’incontro per le proposte della griffe bresciana, ma anche area di forte tendenza e raffinatezza per la realizzazione di eventi quali conferenze, presentazioni e seminari esclusivi - c’è tutto il mondo HD. Un mondo dall’incredibile effetto materico e dalle cromie mai invasive, che si sviluppa nel pieno rispetto delle simmetrie e degli elementi del passato (come i "masselli" della storica pavimentazione in pietra di Milano), tra tinte neutre e colorazioni sobrie dalla consistenza sabbiosa. Uno "spazio" dagli orizzonti sconfinati, che la coppia Caratti-Smussi ha concepito secondo un allestimento fondamentalmente asettico, perchè a riempirlo fossero i colori e le proposte della moda, dell’arte e della cultura.L’atelier milanese si configura per questo come un grande contenitore di idee e di creatività.

Showroom:Via San Marco, 38 - Milano

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Servizo di vigilanza abbinato chiavi in mano all’impianto antifurto.Un'idea originale, semplice ed efficace quella di

La Ronda, Istituto di Vigilanza veronese che, oltre a erogare i servizi, ora fornisce anche i prodotti.La conferma ancora una volta dell'alto grado di profes-sionalità raggiunto per rispondere ad un’esigenza così sentita come quella della sicurezza.Da sempre La Ronda rappresenta un partner affidabile al servizio della propria clientela. In più oggi La Ronda offre in comodato gratuito ai propri clienti due innova-tivi sistemi: Rondasystem e Rondavision. Il primo è un impianto d’allarme professionale con servizio di collega-mento 24 ore su 24 alla Centrale Operativa di La Ronda e pronto intervento delle pattuglie in caso di necessità.

L’ulteriore caratteristica dell’impianto è la rapidità di in-stallazione: il sistema è wireless e dunque non richiede di forare i muri per il cablaggio dei fili. Viene data una garanzia di corretto funzionamento del sistema: visual-izzazione del livello di segnale radio dei sensori diret-tamente dalla centrale dell’impianto. Il Rondavision è invece un impianto professionale di videosorveglianza: anche in questo caso il servizio di collegamento alla Cen-trale Operativa è 24 ore su 24.Il sistema è composto da un videoregistratore con 4 in-gressi video (supporta fino a 4 telecamere) + 4 ingressi audio con 2 anni di garanzia su tutti i componenti. Hard disk a bordo di 320 GB, con possibilità di integrazione con hard disk esterno.Filtri avanzati di ricerca per motion di oggetto sottratto/

economia /la ronda LA RONDA SPA - ISTITUTO DI VIGILANZA PRIVATA - VIA CIRO FERRARI 5 - VERONA - T . 045-8292555 - [email protected] www.larondavigilanza.net

la rondaVIGIlanZa + anTIFUrTo = SICUrEZZa CHIaVI In ManoGraZIE a la ronda la SICUrEZZa E’ daVVEro PEr TUTTI

rondasystem ImPIANTO ANTIFURTO PROFESSIONALE CON SERVIZIO DI COLLEGAmENTO ALLA CENTRALE OPERATIVA 24 ORE SU 24 E PRONTO INTERVENTO IN CASO DI EmERGENZA

rondavision ImPIANTO DI VIDEOSORVEGLIANZA PROFESSIONALE

CON SERVIZIO DI COLLEGAmENTOALLA CENTRALE OPERATIVA 24 ORE SU 24

E PRONTO INTERVENTO IN CASO DI EmERGENZA

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abbandonato e conteggio. Registrazione delle immagini: per fascia oraria programmata in modalità continua per at-tivazione motion detector o allarme. Insomma come avere una guardia giurata direttamente a casa propria, nel proprio ufficio, pronta ad entrare in azione. Due sistemi dunque che sottolineano la professionalità de La Ronda e anche la capacità di investire nell’innovazione. Basti pensare che La Ronda ha anche attivato dalla fine di marzo, su tutto il territorio scaligero, un innovativo sistema di trasporto valori detto Hds - Hight Deterrent System -. Alla base di questo sistema ci sono semplici valige rigide, apparentemente in-nocue; si tratta in realtà di speciali contenitori che, grazie a sofisticati circuiti elettronici temporizzati, in caso di at-tacco, attivano l’esplosione di microcapsule di inchiostro indelebile che, macchiando completamente le banconote, le rende inutilizzabili. La Ronda, sin dal 1948, con i suoi 250 dipendenti è certamente l’Istituto di Vigilanza più impor-tante e radicato nella realtà veronese e garantisce quotidi-anamente la sicurezza ad oltre 4.000 clienti. Dal 2008 Ronda è parte del Gruppo Fidelitas, uno dei principali operatori della sicurezza privata del Paese, con 16 sedi e circa 1.800 dipendenti. Tornando agli innovativi sistemi Rondasystem e Rondavision la scelta è caduta su tecnologie di produzione americana distribuite da HESA, storica e prestigiosa azienda italiana leader nella produzione e distribuzione di impianti antifurto professionali.Il pacchetto “chiavi in mano” di servizio di vigilanza e im-pianto antifurto rende particolarmente appetibile mettere in sicurezza la propria abitazione o la propria attività. Partendo da un costo di poco più di 1 euro al giorno, cui sommare un contenuto contributo per l’installazione, chiunque ora può proteggere i propri beni contro i furti. Sono allo studio inoltre formule innovative contrattuali per la clientela resi-denziale che avrà modo di utilizzare i servizi di La Ronda in modo flessibile e secondo necessità.

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<< la rondadal 1948 VIGIla SU VErona PUnTando SEMPrE PIù SUll'InnoVaZIonE dEI SISTEMI dI SICUrEZZa. UlTIMo dI qUESTI la TECnoloGIa HdS PEr Il TraSPorTo dEI ValorI

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Fidelitas importante operatore del settore a livello nazionale

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sport/tempolibero/ sport management

sport managementproFessIonIstI

Del tempo lIbero

La storia di Sport Management inizia a Verona nel 1987 dove oggi la società gestisce il Centro Federale, il Lido ed il centro natatorio Delle Grazie. Consolidata la propria posizione, Sport Management estende la propria presenza nell’area vicentina, con l’acquisizione dell’Aquatic Centre di Thiene, e verso il mercato trentino e dell’Alto Adige. Nei primi anni del nuo-vo millennio Sport Management prepara il proprio ingresso in Lombardia concretizzando successivamente la propria pre-senza in realtà strategiche quali Mantova, Milano, Bergamo, Brescia e Lecco. L’ultimo biennio è stato segnato dal costante incremento del numero di Centri gestiti e dall’apertura verso nuovi mercati nel Centro Italia. L’impegno, la professionalità e la credibilità conquistata in oltre vent’anni di storia hanno reso oggi Sport Management un referente fondamentale per le Amministrazioni Pubbliche che intendono offrire modelli gestionali sostenibili e di qualità ed un attore di primo piano per le Federazioni Sportive ed Enti di Promozione cui la So-cietà è affiliata (CONI, Associazione Sportiva Confindustria, SIMIS, Federnuoto, Federcalcio, Federtennis, Federvolley, Fe-derazione Italiana Pesi e Cultura Fisica).

L'Impegno sportIVo e Le InIZIatIVe Il primo amore, la Pallanuoto Sport Management, raccoglie oggi oltre 300 atleti in tutte le categorie e offre uno dei settori giovanili più ricchi del panorama nazionale. La società, dopo aver militato anche nel Campionato Nazionale di Serie A2 (2005-06), oggi occupa la seconda posizione nel Campionato Nazionale di Serie B. Il Team Lombardia, progetto natato-rio di cui Sport Management è principale promotore, racco-glie oggi quasi 500 atleti dislocati in tutte le realtà gestite dalla Società oltre a due basi strategiche sviluppate a Brescia, dove si raccolgono gli atleti d’èlite, e a Brindisi. Nato nel 2007, il progetto ha conquistato nella propria breve storia quasi 50 ti-toli nazionali assoluti e circa 120 giovanili, e nel 2010 ha preso parte alla finale di Coppa Brema, massima manifestazione na-tatoria per Società nel panorama nazionale. L’attività Master Sport Management conta oggi circa 200 atleti in Veneto e Lombardia e si è classificata nell’ultima stagione al 19° posto del Circuito Supermaster Nazionale, che raccoglie il gotha del movimento italiano. Inoltre numerosi atleti Sport Manage-ment hanno preso parte ai recenti Campionati Europei di Ca-

Nella foto a sinistrail ceNtro Natatorio dugoNi

a Mantova

sottosergio tosi

amministratore e Presidente sport Management

16 centrI per La socIetà Veronese Leader neL settore deLLa gestIone dI centrI sportIVI

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servizi

sPort MaNageMeNt s.P.a. - Via setteMbriNi, 5 - 37135 VeroNa - t. 045 8004363 www.sportmanagement.it

I centrI sportIVI

Sport Management oggi gestisce sedici Centri sportivi , di-stribuiti nelle principali realtà del Nord-Est quali Verona (Giò Club San Giovanni in Lupatoto, Santini e Gazzo Vero-nese), Vicenza (Arzignano, Montecchio Maggiore e Thiene), Milano (Melzo), Bergamo (Treviglio), Lecco, Desenzano del Garda - nella foto a fianco-, Mantova (Dugoni, Virgilio e San Benedetto Po), Udine (Cividale del Friuli), Piacenza (Castel San Giovanni) oltre al Centro marchigiano di Fano, in provincia di Pesaro Urbino. Gli oltre 25.000 iscritti alle attività proposte da Sport Management nei propri Centri, per un totale di quasi quattro milioni di passaggi singoli an-nui, i circa 1.000 atleti tesserati per le Federazioni Sportive Nazionali, i 60 dipendenti e 800 collaboratori circa rendono Sport Management, insieme alle certificazioni per laqualità di Bureau Veritas, un’azienda leader nel proprio settore, in grado di osservare con fiducia l’evolversi del mercato.

dice, manifestazione in cui il nuoto italiano ha conquistato la vetta del medagliere. Il Syncro Sport Management è l’ultimo progetto nato nel 2008 con l’obiettivo di offrire anche in que-st’ambito un approccio adeguato al mondo delle competizioni. Sport Management vanta oggi due campionesse nazionali gio-vanili ed un movimento che coinvolge 100 atlete circa. L’atti-vità Propaganda costituisce un elemento imprescindibile nella diffusione della pratica sportiva per Sport Management. Grazie alle iniziative promosse, infatti, numerosi giovanissimi hanno la possibilità di affacciarsi con un approccio ludico all’attività sportiva e alla forte valenza educativa di cui esse dispone. Tra le iniziative promosse si distinguono il circuito di manifestazioni Aquagoal dedicato ai giovani pallanotisti ed il Grand Prix Pro-paganda Sport Management, manifestazione itinerante a tappe dedicata ai piccoli nuotatori che, giunto alla quarta edizione, nell’ultimo biennio ha registrato oltre 10.000 presenze. Tra gli eventi promossi da Sport Management spiccano l’organizza-zione del Veneto Team, ritiro per calciatori professionisti senza contratto che dal 2003 rappresenta un punto di riferimento per il settore in virtù del riconoscimento dell’Associazione Italiana Calciatori, il Trofeo Internazionale Città di Lecco ed il Trofeo Giacomo Signori di Desenzano del Garda, che costituiscono due tappe di rilievo della stagione natatoria agonistica. Da ul-

timo l’organizzazione di attività sportive in ambito turistico e ricreativo rappresenta una delle nuove frontiere recentemente esplorate da Sport management con l’organizzazione di cen-tri estivi ricreativi e l’organizzazione di training per numerose realtà sportive nazionali ed internazionali, tra cui spicca la pre-senza della Nazionale Svedese di Nuoto che nel luglio 2009 ha svolto la preparazione ai Campionati Mondiali di Roma presso i centri di Desenzano.

Uno sgUardo aL FUtUroLa continua innovazione dei servizi erogati e l’accurato con-trollo di gestionel redisposto dalla Società consentono a Sport Management di guardare con fiducia al futuro. La costante cre-scita registrata negli ultimi anni rappresenta un trend che la So-cietà intende mantenere sia nel breve sia nel medio periodo. Gli obiettivi primari per il prossimo biennio puntano all’amplia-mento del numero di Centri gestiti a 20 unità entro il 2011 e 24 unità entro il 2013, e alla completa integrazione di un sistema ICT in grado di offrire una gestione integrale dell’intero flusso di dati generati dall’azienda, per una sfida che pone Sport Ma-nagement all’avanguardia per quanto concerne il settore delle gestioni sportive.

I nUmerI dI sport management1987 > l'anno di fondazione di Sport Management16 > i Centri gestiti attualmente1.000 > gli atleti tesserati nei progetti agonistici Sport Management25.000 > gli utenti tesserati presso i CentriSport Management3.870.000 > i passaggi annui previsti presso i Centri per il 201015.000.000 > il fatturato del 200918.000.000 > il fatturato atteso per il 2010

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120 spazi gioco per divertirsi insieme!Barchette a vela Libera un libro Memory e Domino Palloni salteroniMonopattini big Acquarelli Bimbi a cavallo PlaygroundBeach corner Tempere e cavalletti Scivolo King Croc Burattini «Il potere Batman scivolo Barche sull'acqua Pista tricicli del talismano»Cucine Flipperwood Forza 4 gigante Piscina palline Dagli una spinta Villaggio Ruspe e trattori Sale coloratoPalette e secchielli delle esperienze Sabbionaia Bambole e passegginiMonopattini small Basket ring Percorso ad ostacoli Taglia incollaMontagna d'aria Parete di arrampicata Costruzioni morbide Teatro «Il sogno Garage e macchinine Costruzioni giganti Cubi e tubi nel castello»Trenini Tappeti elastici Circo Comicandò Gessi coloratiTeatro «Si parte! Scivolo King Kong Stencil Pasta e coloriTutti i colori Tiro con l'arco Trucca bimbi Superman scivolo

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INGRESSO GRATIS PER I BAMBINI FINO AI 12 ANNI - ORARIO CONTINUATO DALLE 9.30 ALLE 19.00La manifestazione si svolgerà al coperto quindi anche in caso di pioggia - All’interno area pic-nic, punti ristoro, self service e nursery - Parcheggio gratuito

120 spazi gioco per giocare con tutto

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Al velodromo di Montichiari il grande giorno si avvicina rapidamente e la macchina organizza-tiva gira a pieno regime per arrivare impeccabil-

mente all’11 agosto - l’evento proseguirà fino a Ferragosto -, quando si alzerà il sipario sul campionato mondiale di ciclismo su pista riservato alla categoria juniores.Questo è il battesimo del fuoco per lo stupendo impi-anto monteclarense e rappresenta pure una manifestazi-one di richiamo assoluto per gli appassionati. Il mondiale dell’UCI (Unione ciclistica internazionale) è anche un appuntamento di rilievo per l’intera provincia di Brescia, con ricadute significative anche in termini economici. Basti pensare che tutte le strutture ricettive presenti sul territorio di Montichiari saranno dedicate al campionato e anche la stupenda Villa Fenaroli di Rezzato metterà a disposizione le sue meravigliose sale.

sport/tempolibero/ eurostern

UCI HA AFFIDATO L’IMPEGNATIVA REGIA DELLA MANIFESTAZIONE IRIDATA DI AGOSTO ALLA SOCIETÀ ASD MONTECLARENSE DI BREGOLI, CHE HA APPALTATO LA REGIA AL CONSORZIO GARDA EVENTI

CON LA SETTIMANA SU PISTA DEGLI JUNIORES

MONTICHIARIREGINA DEL MONDO

servizi

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L’UCI ha affidato l’impegnativa organizzazione della manifes-tazione iridata alla società ASD Monteclarense di Bregoli, che ha appaltato la regia al Consorzio Garda Eventi.Parte integrante del Consorzio Garda Eventi è Eurostern che riverserà nell’impegno organizzativo la sua concreta esperienza internazionale. Eurostern - giovane e dinamica azienda montel-carense specializzata nella stampa digitale e nell’organizzazione di eventi - ha infatti allestito i mondiali di mountain bike in Val di Sole nel 2008; la pista di pattinaggio di piazza Brà; la Coppa del Mondo di sci in Alta Badia; il trofeo Volkswagen Mobility nel velodromo di Montichiari.Tornando al mondiale su pista di agosto, per avere un riscontro oggettivo della manifestazione basti pensare che i campionati mondiali prevedono l’adesione di una cinquantina di nazioni, per un totale di circa 300 atleti accreditati. saranno invece circa un migliaio le persone dell’entourage.Quando si fa il punto sull’avanzamento dell’organizzazione, il bilancio è positivo: «Tutto sta procedendo come da programma e la marcia di avvicinamento non registra ritardi o inconveni-enti - spiegano gli organizzatori -. Per allestire una competizione di questa portata è determinante il supporto degli sponsor e, in questo caso, dell’Amministrazione comunale che ci è vicina, in primis il vice sindaco e assessore allo Sport Gianantonio Rosa. È anche grazie alla loro vicinanza che tutto procede senza in-toppi».Se la qualificata organizzazione gira a pieno regime, va sotto-lineata l’importanza del velodromo, autentico valore aggiunto dell’Evento iridato: «È veramente un piacere lavorare per orga-nizzare una competizione che potrà usufruire di una platea come quella del Velodromo di Montichiari - concludono gli organiz-zatori -. È davvero la struttura migliore alla quale potevamo am-bire per garantire il pieno successo del mondiale».Non rimane dunque che attendere l’11 agosto quando prenderà il via il mondiale juniores UCI.

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nelle foto

sottoMondiali MTB 2008, PisTa di PaTTinaggio a Verona dal 2008 Per Volkswagen grouP iTalia, 1° Trofeo Volkswagen MoBiliTy 5 diceMBre 2009

sottoalcuni allesTiMenTi Minori

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LA STRUTTURA È COSTATA 15 MILIONI DI EURO, SUDDIVISI FRA L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE, LA PROVINCIA E LA FEDERAZIONE CICLISTICA ITALIANA

Il Velodromo di Montichiari, realizzato dall’ingegner Eliseo Papa, si presenta all’esterno come una grande opera di architettura futurista, prendendo la forma di un caschetto.

Sono 1.400 i posti a sedere, che possono diventare duemila sfruttando gli spazi presenti intorno alla pista. La struttura è costata 15 milioni di euro, suddivisi fra l’Amministrazione comunale, la Provincia e la Feder-azione ciclistica italiana.Sono 9.200 i metri quadrati di superficie di una struttura che ha una volumetria complessiva di 105 mila metri cubi.La pista, realizzata con listelli di pino siberiano, è lunga 250 metri ed ha una pendenza massima del 43 per cento. È una pista tecnica e veloce, che consente lo sviluppo di una velocità massima di 87 chilometri orari.Sono state 372 le travi lamellari necessarie per realizzare l’area di corsa.A colpire maggiormente è comunque la copertura realizzata: 6.506 pez-zi d’acciaio, tenuti insieme da 1.506 nodi poliedrici, un vero spettacolo per gli occhi.Con questo impianto, la città di Montichiari si candida a diventare la capitale italiana del ciclismo su pista.Il Velodromo è stato omologato l’8 giugno 2009 secondo il vigente regolamento della Federazione Internazionale del Ciclismo e ad oggi è l’unico velodromo italiano coperto.In questo impianto, durante il periodo invernale, oltre alla nazionale italiana vengono ospitate molte squadre straniere che danno risonanza mondiale alla città e alla sua struttura sportiva.

CON IL NUOVO VELODROMOLA CITTÀ DI MONTICHIARI SI CANDIDA AD UN RUOLO DA PROTAGONISTA

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è uno dei più grandi centri spe-cializzati per la prima infanzia d’Italia: l’azienda Rizzi di San Giovanni Lupatoto, che da

oltre quarant’anni accompagna le future mamme nella scelta dei migliori prodotti per i bambini.L’azienda, nata nel 1965 per volontà di Alessandro Rizzi, per la vendita di pro-dotti riservati ai nascituri ed ai loro ge-nitori, in seguito si amplia aprendosi al mercato dei giocattoli e dell’arredo da esterno; mentre il testimone passa al fi-glio di Alessandro, Maurizio Rizzi.Una rinnovata area espositiva di 5000 metri quadri accoglie oggi la numerosa clientela proveniente non solo da Ve-rona, ma anche dalle province limitrofe di Vicenza, Brescia, Mantova, Trento e Bolzano.Il reparto prima infanzia infatti, dal mar-zo di quest’anno, si è arricchito di una sezione dedicata esclusivamente all’ar-redamento della camera dei più piccoli.

Lettini, fasciatoii, armadi e comò, non-ché un’ampia varietà di corredi tessili e di piccoli oggetti di abbellimento delle mi-gliori marche vanno a completare la già fornita disponibilità di articoli di pueri-cultura, quali carrozzine, seggioloni, pol-troncine auto, box e lettini da campeggio, nonché una numerosa scelta di biberon, succhietti, accessori per la pappa, dispo-sitivi per la dentizione e sistemi di sicu-rezza.

Fiore all’occhiello di questa nuova real-tà un’aula destinata allo svolgimento di corsi gratuiti, sia teorici che pratici, pen-sati sia per le mamme in attesa che per

le neo-mamme, tenuti da professionisti del settore.La ditta Rizzi, da sempre impegnata a soddisfare le esigenze dei propri clienti, vanta la collaborazione di personale qua-lificato in grado di fornire consigli e as-sistenza anche nel post-vendita, servizio, quest’ultimo, reso migliore dalla possibi-lità di offrire ai genitori un passeggino di cortesia, qualora quello acquistato vada riparato.Inoltre, giocattoli di qualità, certificati e sicuri, popolano gli scaffali del vasto reparto loro dedicato, per accompagna-re i bambini durante la crescita, le pri-me fasi di apprendimento e le attività all’aperto.Vengono infine offerte svariate soluzioni di arredo per esterni, pensate non solo per decorare giardini e terrazze private ma anche soluzioni contract per locali pubblici.La ditta Rizzi: un’azienda all’avanguar-dia ed in continua evoluzione.

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Non sempre ciò che si vuole è ciò di cui si ha realmente bisogno.

I bambini, come gli adulti, sono conti-nuamente condizionati nelle loro scelte dalla pubblicità, dalle persone che fre-quentano e dalle situazioni che vivono. Nella scelta del giocattolo bisogna tener conto di molti fattori, quali l’età e il ca-rattere del bambino, la funzione pedago-gica che si vuole esplicare, la qualità e la sicurezza dei materiali.Il gioco è il modo più spontaneo e libero di apprendere dei bambini, in un certo senso il loro modo di “lavorare”, per que-sto è importante disporre degli strumen-ti più idonei per farlo.Attraverso il gioco i bambini di tutto il mondo socializzano con altri bambini, imparano le regole sociali, a organizzar-si in gruppo, a controllare le emozioni e risolvere piccoli conflitti, a sperimentare dei ruoli spesso imitando il comporta-mento degli adulti, a far fronte a situa-

zioni di stress, a sviluppare un pensiero logico, a diventare capaci di costruire, inventare, trasformare la realtà. Il “vero” gioco nasce da una motivazio-ne profonda, è un’attività spontanea fine a se stessa, in cui prevale il piacere di parteciparvi, in cui il giocatore sceglie a cosa giocare, con chi e per quanto tempo. E’ forse per queste caratteristiche pro-prie del gioco che per i bambini le pos-sibilità di gioco non si esauriscono mai. Tutto può diventare materiale per gio-care, dagli elementi naturali a giocattoli più o meno strutturati. Uno spazio privilegiato va dato al gio-co di movimento, fondamentale per la crescita del bambino e per la sua salute psico-fisica.Limitare le opportunità di gioco signi-fica privare i bambini di un loro diritto che orienta e da senso all’impegno quo-tidiano. I bambini non sono mai stanchi di giocare e dimostrano di saper rendere sempre nuovo anche il gioco e il giocat-tolo più sofisticato e consumato. Sicura-mente si divertono ma investono anche tanta energia e mostrano molto impegno in quello che fanno. Per questo è difficile interrompere il gioco e spostare l’inte-resse verso altro. Viceversa la proposta di giocare, meglio se all’aperto, viene quasi

Giocare è una cosa seriaL’esperienza di Giochimpara aL servizio dei bambini

aziende / giochimpara72

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sempre accolta con entusiasmo dai bam-bini, salvo quando sono catturati dalla televisione o dal computer.L’adulto oggi è molto coinvolto nel gioco dei bambini. Come compagno di giochi, in quanto sono limitati gli spazi urba-ni in cui far giocare i bambini fra loro, e come colui che deve districarsi fra le tante e diverse proposte del mercato. Per una scelta consapevole e funzionale può essere utile trovare anche un nego-zio attento a offrire prodotti di qualità e un servizio personalizzato.In Trentino, a Pergine Valsugana, per il Centro didattico Giochimpara, il bam-bino è il primo e più importante uten-te. Lo accompagna fin dalla nascita con una varietà di giocattoli e accessori per il gioco, di prodotti per la scuola, lo sport, per il tempo libero, la libreria e la carto-leria creativa.

Inoltre fornisce arredi e attrezzature per strutture educative (asili nido e scuole), parchi gioco, aree urbane, giardini pub-blici e cortili privati.La scelta dei vari prodotti viene fatta rispettando le normative di sicurezza, valutando l’affidabilità e la funzionalità dei materiali e dei prodotti finiti, pre-stando attenzione all’aspetto estetico, alle ricerche e conoscenze scientifiche, all’esigenza di innovazione ma anche di continuità.

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ambiente / una vita ecosostenibile

testo Di Diego Trevisan

ambiente

Ecosostenibile. Fino a qualche tempo fa sembrava quasi che questo termine facesse pendant solo con la necessità di una vita

di sacrifici personali per pesare il meno possibile sul fragile equilibrio biologico del nostro pianeta. Oggi invece la parola ecosostenibili-tà, in tutte le sue declinazioni (mobili-tà sostenibile, energia rinnovabile, case ecologiche e così via) rappresenta an-che e sempre più un valore aggiunto, più che essere sinonimo di una rinuncia. Merito, certamente, dell’evoluzione tecnica e della svolta ecologica (anche dal punto di vista d’immagine) che ha interessato alcuni aspetti fondamentali nel nostro vivere quo-tidiano. Guardiamo ad esempio alla casa: è un dato di fatto che il “valore” aumenta per quegli edifici che vantano classi ener-

getiche più elevate, a cui corrispondono consumi energetici minori.E ancora guardiamo al mercato dell’auto, che nell’immaginario collettivo sembra quasi condividere con la casa l’accezione di “bene primario”: anche in questo settore chi vuole distinguersi punta sull’ecologico e così le grandi case costruttrici (ultima in ordine di tempo persino la Ferrari) si sfi-dano sul fronte delle auto a trazione ibrida che mettono assieme propulsori benzina (o diesel) ed elettrici. All’inizio, almeno per quanto riguarda il successo nelle vendite, era solo la Prius, con tanti personaggi famosi che dichiara-no di possederne almeno una parcheggiata in garage (vedi Leonardo Di Caprio), poi molte altre marche si sono mosse ed ora sembra proprio che la nuova frontiera sia l’auto elettrica per tutti.

bella la vita ecosostenibileCase eCologiChe, energie rinnovabili, auto elettriChe, rifiuti riCiClati: siamo sempre più ecosostenibili e non ci costa nemmeno granDi sacrifici

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ambiente / una vita ecosostenibile

Eco-chic o Eco-popolarE?

Sono le mille sfaccettature dell’ecososteni-bilità. In certi casi si veste di “eco chic” per-ché gli alti costi delle tecnologie impiegate la fa diventare una scelta che non tutti si possono permettere. In altri casi, invece, si presenta come la cosa più semplice di que-sto mondo, non solo alla portata di tutti ma richiesta a tutti: i bidoni del differen-ziato nel poggiolo di casa, non lasciare il rubinetto aperto mentre ci si lava i denti,

preferire gli shopper riutilizzabili anziché i sacchetti di plastica e così via. In verità l’ecosostenibilità, questa parolina oramai mitica, sottende tanti mon-di diversi, così variegati che non sempre sono in pieno accordo tra di loro: tifiamo per l’energia eolica ed ecco che qualcuno storce il naso per l’impatto paesaggistico dell’impianto. Caldeggia-mo l’auto elettrica ed ecco che uno studio mette in guardia sul fatto che questi veicoli potrebbero aumentare le emissioni di CO2

(a meno che, ovviamente, non siano ali-mentati con energia da fonti rinnovabili). Insomma, come già avvenuto in altri casi, la forte espansione di un settore genera an-che un po’ di confusione; ma alla fine ben venga anche qualche sfilacciatura, qualche retromarcia, qualche piccolo effetto colla-

terale indesiderato se tutto questo serve per la grande causa dell’ecosostenibilità.

l’Escalation dEl fotovoltaicoAd un certo punto, però, verrebbe anche la voglia di discernere, di capire quali delle tante differenti sfaccettature di questo va-sto comparto della sostenibilità sta dando un reale e anche promettente contributo all’ambiente che ci circonda. Allontania-

moci allora dalle secche dei protocolli in-ternazionali o delle mega conferenze dove sfilano i grandi del mondo (e che spesso si

trasformano in un nulla di fatto) e partiamo dal basso, dal quotidiano: capiamo, lì, cosa sta realmente cambian-do. Ad esempio: quando dopo una doccia, attacchiamo alla presa di corrente il nostro

asciugacapelli, quanta di quella energia elettrica che stiamo consumando proviene da fonti rinnovabili? Sempre di più a guardare gli ultimi dati disponibili forniti da GSE (Ge-store Sevizi Energetici) e pubblica-ti a fine 2009 (anche se riferiti al 2008). Nel bilancio elettrico nazionale, ben il 16,7 per cento della produzione netta proviene da fonti rinnovabili

nelle foto

LA FerrAri ibridA HY-KerS preSentAtA AL SALone di ginevrA

viLLAggio ecoSoStenibiLecon tetti FotovoLtAici

impiAnto FotovoLtAico A terrA

fotovoltaiCo:una escalation impressionantegrazie agli incentivi

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ambiente / una vita ecosostenibile

(56,9 TWh), ma a farla da padrone è ancora l’idri-ca rinnovabile, che da sola fornisce il 12,1% del fabbisogno nazionale di energia elettrica. Tutte le altre fonti ecologiche seguono ad una distanza che potrebbe essere considerata abissale: le bio-masse sono a quota 1,6%, la geotermica a 1,5%, l’eolica a 1,4%, il solare fotovoltaico allo 0,1%. La corsa però si vincerà sulla lunga distanza e c’è chi, partito in ritardo, sta correndo a più non posso: prendiamo il fotovoltaico, ad esempio; a fine 2007, sempre secondo i dati GSE, gli impianti installati in Italia erano 7.647, a fine

2008 eravamo già passati a oltre 32mila, cifra praticamente rad-doppiata a fine 2009, quando gli impianti in esercizio sono diven-tati 60mila con una potenza foto-voltaica installata su tutto il terri-torio nazionale di circa 815 Mw e con la previsione che a luglio 2010 si arriverà a 1.200 MW. Nessun altro comparto delle rin-novabili per l’energia elettrica ha avuto un’escalation simile: merito degli incentivi statali, ovviamen-te, ma anche delle caratteristiche di questi impianti (certo ben di-verse dalla realizzazione di una centrale idroelettrica) e dalla loro promettente evoluzione tecnolo-gica. E da queste rilevazioni del GSE è ovviamente esclusa tutta l’energia non elettrica, come ad esempio il solare termico, vale a dire la produzione di calore con l’energia solare: oggi il totale in-

stallato ha superato 1 GWth, pari a 1,5 milioni di metri quadri di pannelli posizionati principal-mente sui tetti delle case.

la casa pErfEtta

E a proposito di case: molta parte del cammino verso una società più ecosostenibile si gioca an-che nelle nostre abitazioni ed in generale negli edifici residenziali e non. Il punto di arrivo è la casa autosufficiente, che per funzionare riduce o addirittura azzera i consumi (se non addirittura produce energia) e che si integra perfettamente con l’ambiente circostante. Su quest’onda è nato un vero e proprio mer-cato di prodotti (e progetti) ecocompatibili, si sono sviluppate certificazioni sempre più rigorose e si sono creati degli edifici sempre più vicini al concetto di “impatto zero”. E non si tratta di “mosche bianche”, di proget-ti sperimentali, di prototipi tutti da realizzare.

ambiente

la parola all’esperto

Joel Zunato responsabile del settore fotovoltaico per aper, associazione dei produttori di Energia da fonti rinnovabili:

“Serve l’impegno di tutti per far sì che il rispar-mio energetico e le fonti rinnovabili siano un mercato attivo e concreto”

pUBBlico E privato: MEttEtEci EnErGia!

“L’apporto fornito dagli impianti alimentati da fonti rinnovabili al bilancio energetico italiano, sia in termini di potenza installata che di energia prodotta, è già oggi im-portante e destinato a crescere nel futuro, anche in risposta agli obblighi imposti dall’Unione Europea. Tuttavia, nonostante gli scenari vedano una forte crescita futura delle energie rinnovabili, è altrettanto importante sottolineare che purtroppo attualmente gli operatori devono fare fronte a numerose barriere, di carattere tec-nico e non, che rischiano di comprometterla”.

A parlare è Joel Zunato, responsabile del settore fotovoltaico per aper che conta più di 450 associati, per mille impianti e un totale di oltre 6.200 MW di potenza elettrica rinnovabile installata.

E quali sono queste barriere?“Mi riferisco ad esempio all’auspicata razionalizzazione e certezza nella fase au-torizzativa, così come al tema della rete elettrica di trasmissione e distribuzione nazionale che rischia di non essere in grado di ricevere e distribuire la quantità di energia immessa, con evidenti perdite di efficienza nell’intero sistema”.

Quali invece le azioni da mettere in campo per favorire la crescita delle rinnovabili?“In realtà possiamo affermare che la prima azione auspicabile e necessaria è la corretta applicazione delle politiche già esistenti. E’ per esempio essenziale man-tenere la detrazione fiscale del 55% per interventi di efficienza energetica, così come un adeguato sistema di incentivazione delle fonti rinnovabili come il conto energia per il fotovoltaico. Inoltre è fondamentale che parallelamente vengano re-sponsabilizzate le amministrazioni pubbliche locali, attori chiave nella definizione delle regole e della fase autorizzativa degli impianti”.

in questo senso cosa può fare il pubblico e cosa può fare il privato, inteso come mondo economico?“E’ necessario fare in modo che quello del risparmio energetico e delle fonti rinno-vabili sia un mercato attivo e concreto. Come già detto, in questo devono essere soggetti attivi i comuni e tutte le amministrazioni pubbliche, oltre che le istituzioni centrali, ai fini di creare un contesto di diritto certo e sicuro capace di incenti-varne lo sviluppo. Non solo, tale responsabilizzazione dovrebbe ricadere anche su banche e aziende. L’imprenditore deve saper investire e gli istituti di credito devono strutturarsi in modo da saper valutar in modo appropriato i singoli progetti. E’ quindi un fattore prevalentemente culturale, che richiede uno sforzo di tutti i soggetti coinvolti nella definizione e nel rilancio di una seria politica industriale del nostro Paese”.

Dunque è il sistema Paese nel suo complesso che si deve muovere…“La green economy senza dubbio non è solo il risultato di un’aumentata coscienza ambientale e di una seria valutazione dei rischi connessi ai cambiamenti climatici. Di fronte alla complessa emergenza ambientale cui assistiamo oggi e alla difficile congiuntura economica che stiamo ancora attraversando, pensiamo che l’Italia non abbia scelta: deve ripartire immediatamente e senza esitazioni, a tutti i livel-li – Stato, Enti locali, parti politiche e cittadini – ad investire nello sviluppo delle energie rinnovabili e del risparmio energetico, con il coraggio e le capacità che hanno sempre caratterizzato i “miracoli” italiani.Solo così si potrà arrivare a beneficiare appieno dei vantaggi ambientali e di quelli economici che ne deriveranno, come ad esempio il risparmio, l’accresciuta indi-pendenza energetica e l’espansione del mercato occupazionale”.

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Gli esempi concreti ci sono e sono nume-rosi, come testimonia Norbert Lantsch-ner, direttore di CasaClima (nella foto) e ideatore di questo sistema di classifi-cazione che impone severi standard co-struttivi per raggiungere elevati livelli di risparmio energetico. “A convincere il consumatore ad orientarsi verso un edificio a basso consumo energetico è sì l ’aspetto am-bientale, ma anche e soprattutto il risvolto economico - spiega -. Dobbiamo infatti pensare che la nostra scelta, quando acqui-

stiamo o ristrutturiamo una casa, avrà un riflesso importante per i prossimi trent’anni in cui abiteremo in quell’edificio. E già in un futuro non troppo lontano il problema energetico si farà sentire pesantemente, con i costi che diventeranno davvero impor-tanti. Dunque ciò che noi comunichiamo è proprio questo: teniamo i soldi dentro casa, non buttiamoli dalla finestra, dalle porte o in impianti non idonei. Consigliamo quindi ai consumatori di informarsi bene e di pun-tare sull’alta efficienza energetica, che deve però essere certificata da un ente terzo e in-dipendente”.Ma il futuro sarà solo nel risparmio o un giorno avremo case che non solo abbatte-ranno i consumi, ma addirittura produr-ranno un surplus di energia? “Se pensiamo che qualche anno fa la certi-ficazione classe A sembrava fantascienza ed oggi invece è in grande crescita, allora pos-siamo anche ipotizzare lo sviluppo di edifici che, grazie ad esempio al fotovoltaico, produ-cano più energia di quanto ne consumano. Queste case del futuro devono però esser te-state per le grandi applicazioni non solo nei prototipi; in ogni caso questa è la strada, non abbiamo alternative”

l’EcoloGia è di casala nouvelle vague dell’edilizia: edifici so-stenibili che integrano grandi performance di isolamento con l’impiego di energie rin-novabili e un’impiantistica intelligente

Ha ricevuto l’anno scorso di questi tempi la nomina per il “sustainable Energy Europe award”, il riconoscimento della Commissione UE per l’energia sostenibile, rientrando nella rosa dei cinque finalisti e riuscendo ad emer-gere fra gli oltre duecento progetti che da tut-

ta Europa hanno partecipato al concorso. E ha da poco superato il ragguardevole traguardo dei duemila edifici certificati per le loro elevate prestazioni energetiche. Stiamo parlando di casaclima, una delle prime società europee che si sono im-pegnate a definire (e certificare) gli standard di costruzione di edi-fici ecosostenibili: vale a dire che

consumano poco e garantiscono qualità elevata dal punto di vista del confort.Non è un caso, dunque, se pur operando prin-cipalmente in Alto Adige (dove sorgono 1.781 edifici CasaClima) questa agenzia è un punto di riferimento un po’ in tutta Italia. D’altronde basta dare uno sguardo ad alcune realizzazioni che possono vantare la prestigiosa targetta del-la società di Bolzano per rendersene conto. A puntare sulla certificazione sono i privati, certo, ma anche gli enti pubblici che così facendo ot-tengono notevoli risparmi di gestione (basti pen-sare ai costi di riscaldamento di un plesso sco-lastico). Qualche esempio? Eccoli nelle foto di questo servizio, che ci mostra alcuni edifici e,

in alcuni casi, il loro indice termico, vale a dire la quantità annuale di energia necessaria per metro quadrato di superficie. Chiaramente, più basso è l’indice termico più l’edificio è virtuoso dal punto di vista energetico.

lEGno E solE protaGonistiUno dei fiori all’occhiello tra gli edifici recen-temente certificati è un’abitazione in classe casaclima a+ realizzata a Bassano del Grap-pa (VI). Si tratta di un edificio monofamiliare progettato dall’Arch. Luisa Giovanna Zanchetta con struttura fuori terra interamente in legno. La volontà dei committenti di una casa con-fortevole e sostenibile sia dal punto di vi-sta economico che ambientale ha portato alla realizzazione di un involucro dalle elevate prestazioni sia per quanto riguarda l’isolamento termico e l’inerzia termica che la tenuta all’aria, a cui è stata affiancata un’impiantistica altret-tanto efficiente che si affida al sole come fonte energetica principale. Nella costruzione sono stati, infatti, installati, tra l’altro, un impianto so-lare termico per la produzione di acqua calda sanitaria con integrazione per il riscaldamento, un impianto solare fotovoltaico per la produzio-ne di corrente elettrica, un impianto di recupero delle acque piovane per l’irrigazione e per il ri-circolo delle stesse (per alimentare le cassette

dei wc e la lavatrice), un impianto di ventilazio-ne meccanica controllata (con recuperatore di calore a elevata efficienza) per garantire un ricambio completo del volume dell’aria interna ogni due ore.

casa rEisiGl casacliMa oro+progettiStA: ArcH. micHAeL tribuSFoto rene riLLer

asilo di Molini di tUrEs (BZ) casacliMa aindicE tErMico: 17 kWh/m2

progettiSti: ArcHitetti joHAnnA niederKoFLer e tHomAS winKLerFoto georg HoFer

casa rEsidEnZialE a Bassano casacliMa a+progettiStA: ArcH. LuiSA giovAnnA ZAncHettA

nella foto norBErt lantschnEr direttore di cASAcLimA

ambiente / una vita ecosostenibile78

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aliMEntarE: Mi piacE Bio

Un altro elemento che fa certamente capire come l’ecosostenibilità stia con-quistando sempre più il cuore degli ita-liani è la crescente attenzione verso la sana alimentazione ed in particolare i cibi provenienti da agricoltura biologica, quell’agricoltura cioè che mette al bando prima di tutto (ma non solo) l’utilizzo di fitofarmaci. Secondo i dati recentemente diffusi da Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), gli acqui-sti domestici di prodotti biologici con-fezionati hanno registrato nel 2009 un incremento in valore del 6,9%, superiore a quello già segnato nel 2008 (+5,2%).Il biologico, spiega Ismea, conferma la sua vitalità in un momento di generale stagnazione della domanda interna di prodotti alimentari, che non risparmia neanche i segmenti di qualità certificata,

come le Dop e le Igp. Un bel risultato, che si aggiunge, tra l’al-tro, al primato nazionale in questo set-tore: l’Italia, infatti, è il primo Paese produttore biologico in Europa e ter-zo al mondo dopo Australia e Argenti-na. “Oramai non siamo più un mercato di nicchia - spiega Andrea Ferrante, presi-dente di Aiab (Associazione Italiana per

l’Agricoltura Biologica) - e ciò che più ci incoraggia è sapere che l’acquisto di prodot-ti biologici non è un acquisto distratto ma ben ponderato. Dunque abbiamo sempre più consumatori, sempre più consapevoli e sem-pre più fidelizzati e ciò sta alla base di una crescita costante dei consumi”.A preoccupare però Ferrante è il lato del-la produzione: “In quest’ambito invece la crescita si è arrestata perché il bio non è più al centro di attente politiche di incentivazio-ne un tempo messe in campo dalle Regioni. Come non bastasse, anche nel nostro settore si vive il fenomeno dei prezzi troppo bassi riconosciuti al produttore dal resto della fi-liera, un’emergenza a cui le nostre aziende cercano di rispondere accorciando i passag-gi commerciali e puntando ad esempio sulla vendita diretta e i gruppi di acquisto”.

vacanZE in classE adai climahotel alla casa-vacanza massiccia che sfrutta la geotermia

Gli edifici ecosostenibili conquistano anche il mondo delle vacanze. Se da un lato CasaClima ha lanciato nei mesi scorsi il sigillo di qualità ClimaHotel - che garantisce all’ospite di tra-scorrere una vacanza in una struttura in cui si realizza un impegno concreto nei confronti del-le problematiche ecologiche, economiche e so-cioculturali della regione in cui si situa - dall’altra c’è chi punta alle casa vacanza in cui coniugare ecologia e elevati standard estetici. E’ il caso del complesso residenziale “röfen”, nel comune di Malles venosta, in Alto Adige. “Abbiamo realizzato e perfetta-mente integrato con l’ambiente circostante, 10 villette a schiera nel cuore di uno splendido

paesaggio, a 1.650 metri d’altezza - spiega il costruttore Markus Moriggl - Sul risparmio energetico non ci abbiamo pensato un attimo: abbiamo da subito puntato su una certificazio-ne di eccellenza”. Obiettivo perfettamente raggiunto grazie ad un indice termico di 5,7 kWh/m2 annuo, che ha consentito agli edifici di ottenere la certifica-zione casaclima a Gold. “E’ il risultato di una costruzione innovativa - spiega Moriggl - pos-sibile grazie alla nostra esperienza nel settore delle case passive e a basso consumo”. Ed in effetti le villette di Malles sono una costru-zione massiccia, con isolamento d’alta qualità di grosso spessore e sono dotate di geoter-mia (un sistema che sfrutta il calore presente in profondità nella Terra) e ventilazione con-trollata con recupero di calore. Caratteristiche tecniche così elevate sono poi accompagnate da interni dove ogni dettaglio è stato studiato per coniugare confort, ambiente ed estetica in uno scenario naturale di grande pregio.

ambiente

coMplEsso rEsidEnZialE röfEn casacliMa oro+al caldo sotto la nEvE sEnZa “riscaldaMEnto”

CASA PASSIVA E VACANZE

neLLe Foto iL reSidence roeFen in vAL venoStA. coStruite con LA tecnoLogiA deLLA cASA pASSivA, Le viLLette cHe compongono iL compLeSSo Sono concepite per trAScorrere Le vAcAnZe in ALtA quotA in totALe comFort, SiA in eStAte cHe in inverno.con conSumi energetici trAScurAbiLi

ambiente / una vita ecosostenibile 79

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Nata nel 1980 dall’iniziativa di 60 soci, la Cooperativa Alpe del Garda si trova all’interno del Parco Alto Garda Bresciano. “La no-stra azienda è situata sull’altipiano di Tremosine che si affaccia sul Benaco e vanta vegetazione e caratteristiche climatiche molto particolari. Tutto il latte che lavoriamo proviene da queste zone. Anche le varie fasi di produzione avvengono sul territorio”, afferma Renato Cassoni, direttore. Il formaggio di punta della Cooperativa è la formagella di Tremosine. “Già nel nome, formagella, scritta con una sola g, si nota un accento di tipicità. In un anno ne realizziamo circa 450mila pezzi. E’ il nostro prodotto di punta che pro-duciamo utilizzando esclusivamente latte proveniente dalle stalle dei ns. Soci all’interno del parco Alto Garda Bresciano , precisa Cassoni. La Cooperativa stessa , infatti, vanta un allevamento con 400 capi di razza bruna, 200 dei quali in lattazione. “Ogni anno lavoriamo circa 60mila quintali di latte”. Oltre alla formagella, un’altra produzione � rmata Alpe del Garda è il formaggio del Garda: un formaggio stagionato almeno 12 mesi e che rientra nell’elenco dei formaggi tradizionali della Regione Lombardia e certi� cato dal marchio “Di Sola Bruna”. “La produzione di formaggio del Garda si attesta sulle 10mila forme annue del peso di 7 Kg. Non possia-mo non parlare, in� ne, del nostro formaggio a Latte Crudo, l’ultimo nato. Sebbene resti un prodotto di nicchia è molto apprezzato soprattutto dagli intenditori. In questi 30 anni di storia, continua Cassoni, la Cooperativa Alpe del Garda ha sempre af� dato il sell out dei suoi prodotti a una rete di grossisti. Nel tempo, inoltre, ha avviato altre importanti attività come l’agriturismo e lo spaccio aziendale dove si possono acquistare tutti i Prodotti Tipici del Parco Alto Garda Bresciano.

I FORMAGGI

alpe del garda

alpe del gardaVia Provinciale,1 - 25010 Tremosine (Bs) - Tel. 0365 953050

www.alpedelgarda.it - [email protected]

La formagella di Tremosine, il formaggio del Garda e quello a Latte Crudo sono i prodotti di punta della Cooperativa nata nel 1980.

Specialità casearie nel Parco Alto GardaBresciano

Alpe del Garda.indd 1 14/04/10 17:51

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il rifiUto è Una risorsa

Se cresce la sensibilità del consumatore sui metodi sostenibili con cui si produ-ce ciò di cui ci nutriamo, cresce anche l’attenzione per l’impatto che la nostra vita di tutti i giorni ha sull’ambiente, ad esempio in termini di produzione di rifiuti. L’aspetto positivo, in questo sen-so, è scoprire che quanto fino a qualche anno fa buttavamo semplicemente nel famigerato secchio delle immondizie si è trasformato, grazie alla raccolta differen-ziata, in una risorsa, un prodotto di valore che crea anche business e posti di lavoro. Secondo il recente rapporto Fise-Unire (Unione Nazionale Imprese Recupero) le materie prime secondarie, che nascono dalla raccolta differenziata di origine ur-bana e non, nonché dagli sfridi di produ-zione, hanno superato, in alcuni settori, l’uso delle materie prime vergini e la loro domanda risulta crescente negli anni. Nel settore dell’acciaio e metalli, l’utilizzo di materiali recuperati rappresenta quasi il 64% della produzione finale; nel settore della carta e cartone rappresenta oltre il 55%; nel vetro cavo il riciclato copre più del 50%; nel settore della plastica il 18%. Tutto ciò significa, in termini ambientali: riduzione dell’estrazione di materie pri-me; minori consumi energetici e emis-sioni di CO2 climalteranti; abbattimento delle emissioni atmosferiche direttamen-te o indirettamente connesse ai cicli pro-

CoMe ti riCiClo l’abitoogni anno, in italia, gettiamo 240mila tonnellate di prodotti e accessori tessili

Il recupero dei prodotti tessili usati è una delle new entry del settore del riciclaggio. A volte, infatti, si pensa che quello tessile sia un rifiuto non così frequente, tanto da pensare che se per una volta lo gettiamo nelle im-mondizie non casca il mondo. Invece non è così, secondo il 10° rapporto fise Unire (Unione Nazionale Imprese di Recu-pero – Confindustria) sul riciclo dei rifiuti, ognuno di noi in italia dismette ogni anno quattro chili in abiti usati ed accessori, siano essi scarpe o tessili usati nelle abita-zioni domestiche (tende, tovaglie, coperte, etc.). Poco? Mica tanto: pro-iettando il dato su scala nazionale, in Italia annual-mente dismettiamo circa 240mila tonnellate di abiti usati ed accessori, che per dare un’idea più chiara cor-rispondono, in volume, a 16.000 tir (più di 40 camion al giorno). Per mettere assieme le aziende che oggi si occupano di questa sorta di “cenerentola” del riciclaggio, è nato nel 2008 un consorzio, il conau, che secondo gli ultimi dati disponi-bili (2007) intercetta circa il 47% delle oltre 73mila tonnellate di rifiuto tessile proveniente dalla raccolta differenziata. Sono tre di norma - scrive il rapporto Fise Unire -, i soggetti coin-

volti nella raccolta degli abiti usati. “Il soggetto principale è l’ente evidenziato con il proprio nome sul cassonetto, normalmente un’asso-ciazione senza scopo di lucro, che di fatto so-vrintende, sostiene e garantisce l’iniziativa. Ad esso spetta il compito di verificare i soggetti che incarica per il servizio di raccolta, affinché forniscano le dovute autorizzazioni e garanzie di serietà. Il secondo soggetto è l’ente che si

occupa operativamente della raccolta della frazione tessile negli apposi-

ti cassonetti e della logistica del materiale. Spesso si tratta di co-operative senza scopo di lucro con finalità sociale ed umani-taria o/e che impiegano per-sone con svantaggi di natura

fisica e sociale, allo scopo di inserirle o reinserirle in attività lavorative. L’ultimo anello della catena è chi acquista il materiale rac-

colto, e si occupa della sua cernita e successiva ricollocazione”.E che fine fanno i tes-sili recuperati? Sempre secondo il rapporto Fise Unire tutta la mole di ma-

teriale recuperato “non può essere distribui-ta, per intero, a quello strato di popolazione che versa in stato di povertà; in primis, perché manca una domanda in tal senso e poi perché solo una minima parte di quanto si raccoglie potrebbe essere donato: si stima non più del 10%; la restante parte è comunque riutilizza-bile o trasformata in materia prima. Per queste ragioni, da tempo, le Associazioni caritative vendono a ditte specializzate nel riciclaggio di questi materiali quanto in esubero traendone un beneficio economico, utile per la realizza-zione dei loro progetti”.

la voglia di cibo naturale non conosce crisi

crEscE sano QUEsto BioNon è citato spesso tra i primati nazionali, eppu-re ci sarebbe di cui andare fieri: con più di un mi-lione di ettari e oltre 50mila aziende biologi-che (43mila aziende agricole e 7mila aziende di trasformazione e commercializzazione), l’Italia si conferma primo paese produttore biologico in Europa e terzo al mondo dopo Australia e Argentina. Per dire che dalla Sicilia al Trentino

Alto Adige si è diffuso un metodo di coltivazione e di allevamento che ammette solo, per dirlo con parole semplici, l’impiego di sostanze naturali, escludendo l’utilizzo di sostanze di sintesi chi-mica (concimi, diserbanti, insetticidi). I primati comunque non si fermano qui: l’Italia è il primo Paese al mondo per la produzione di cereali, olive e uva biologici. E’ inoltre il terzo maggior produttore di riso coltivato senza l’utilizzo di prodotti di sintesi, preceduto solo da Tailandia e Filippine. Quello del biologico è dunque un settore che fa bene alla salute (perché evita di spargere nell’ambiente sostanze nocive), ma fa bene anche all’economia: si calcola infatti che il giro d’affari nazionale si aggiri attorno ai 2,5 miliardi di euro. In effetti il biologico da metodo di coltivazione è diventato una filiera che coinvolge più comparti. Secondo le stime di Biobank (banca dati di settore che pubblica l’annuario Tuttobio), i gruppi d’acquisto solidale sono cresciuti nel triennio 2007-2009 del 68% (dai 356 del 2007 ai 598 del 2009); le aziende con vendita

diretta segnano un +32% (da 1.645 a 2.176); i ristoranti bio +31% (da 174 a 228, esclusi quelli in agriturismo); l’E-commerce è cresciuto del 25% (da 106 a 132 siti); le mense scolasti-che a +23% (da 683 a 837 mense bio); gli agri-turismi +22% (da 1.002 a 1.222); i mercatini segnano un +10% (da 204 a 225) e i negozi bio sono cresciuti del 2% (da 1.106 a 1.132).Crescono anche, come si è detto, i consumi: la rilevazione dell’istituto di ricerca Ismea (che non include però i negozi specializzati), ha re-gistrato l’incremento degli acquisti soprattut-to nella Grande Distribuzione Organizzata, in particolare negli ipermercati, che registrano un +14,7%. A livello geografico il consumo bio - rileva an-cora Ismea - resta una caratteristica prevalente-mente del Nord Italia. Nelle regioni settentrionali si concentra, infatti, più del 70% degli acquisti nazionali (il 43,1% nel Nord-Ovest e il 27,9% nel Nord-Est), mentre il Centro, inclusa la Sardegna, e il Meridione rappresentano rispettivamente il 21,6% e il 7,5% del totale.

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duttivi; razionalizzazione dei consumi idrici. Un ruolo centrale, in questo mec-canismo virtuoso, ce l’abbiamo proprio noi singoli cittadini che teniamo nel ter-razzino di casa i bidoni in cui suddivide-re plastica, carta, vetro eccetera: i canali di approvvigionamento delle così dette “piattaforme di recupero” si basano in-fatti principalmente sui rifiuti urbani da raccolta differenziata, che rappresentano il 53% del totale dei materiali in entrata; i rifiuti speciali da commercio, industria e grande distribuzione “pesano” invece per un 30%, da servizi e uffici il 5%, da inter-mediari l’8%, da importazione il 3%.

l’aMBiEntE dEntro E fUori di noi

Le mille sfaccettature dell’ecosostenibilità passano anche attraverso un’altra impor-tante industria: quella dei ripristini am-bientali. Anche qui si potrebbero portare mille esempi di come siti degradati per i più svariati motivi, vengano trasformati e restituiti alla collettività con un interes-sante valore aggiunto non solo ambien-tale ma anche sociale. Certo, si potrebbe dire, sarebbe stato meglio non arrivare alla necessità di un ripristino, ma tant’è la sensibilità ambientale non è stata di certo costante ed uguale nel tempo. Ed il punto, in fondo, sta tutto qui: certi concetti che qualche decennio fa erano “nelle corde” solo delle avanguardie am-bientaliste oggi stanno fortunatamente diventando un patrimonio comune e dif-fuso. Tutto ciò è andato in alcuni casi di pari passo con il diffondersi di filosofie e stili di vita che puntano al recupero di un maggiore benessere psicofisico della persona e che richiedono per questo un profondo rispetto anche per ciò che ci circonda. Poi, ovviamente, c’è chi questa nuovelle vague ambientalista la segue per convinzione e chi invece la segue un po’ per moda. Ma alla fine, comunque sia, la nostra cara e vecchia Terra ringrazia.

in Cava? Ci faCCio sPorta treviso la lungimiranza dell’impren-ditore remo Mosole ha trasformato un sito estrattivo in disuso in lE BandiE, un centro polifunzionale dedicato allo sport e al tempo libero

Come ti trasformo una cava in un progetto turi-stico, un luogo destinato all’attività estrattiva in un’area naturale vocata al tempo libero. Siamo a spresiano, in provincia di Treviso, dove nei primi anni Settanta si scava per estrarre mate-riale minerario per la costruzione dell’autostra-da A27 Venezia-Treviso. L’attività, ovviamente, cambia il volto di quell’area, ma un’intuizione brillante convince, nel 1975, Remo Mosole, ti-tolare di Mosole Spa, ad investire acquistando il sito - ormai in disuso - e procedendo alla sua riqualificazione in una realtà apprezzata quale è oggi le Bandie. Con trent’anni di anticipo, Mosole immaginava già funzionante un centro sportivo multifunzionale che potesse ren-dere orgogliosi i concittadini ed attirare i ciclisti amanti del fuoristrada, i nuotatori, i praticanti del canottaggio, gli infaticabili atleti delle corse campestri e molti altri sportivi. Inizia così il lavoro di recupero della cava, che avviene con una serie di step successivi. La fantasia di Mosole poi andò oltre e portò il brillante imprenditore trevigiano ad acquisi-re anche il terreno che si trovava sul confine occidentale della cava; in tale zona si ergeva-no, in grave stato di abbandono, due edifici di notevole interesse storico, le seicentesche Barchesse ca’ Ballarin e nel 1981 si dà il via al loro prezioso recupero. Le Barchesse, che sono leggermente più rialzate del lago, sono collegate al bacino da una larga strada. Il perimetro del lago e l’esterno delle costruzioni sono illuminati.Un intervento importante, dunque, quello di Le Bandie, che ha fatto meritare al progetto il premio europeo restoration award, nel-la categoria national heritage (Concor-so biennale istituito dalla UEPG - Union Eu-ropéenne des Producteurs de Granulats) per il miglior intervento di recupero di cave dismesse. Oggi Le Bandie non è semplicemente un’am-pia corona di verde che circonda uno splendi-do lago: l’intento di creare un’area polifunzio-nale si è tradotto nella costruzione di un centro natatorio con annessa palestra (dispone di una piscina olimpica scoperta da 50mt a otto cor-sie e di tre vasche coperte), di una struttura alberghiera (con 33 camere) con annesso cen-tro benessere tailandese, e con la costituzione della società Bandie Eventi srl, che porta an-nualmente a Spresiano appuntamenti di inte-resse nazionale e internazionale.Qui si sono svolti, nel 2008, i campionati assoluti di nuoto (che hanno visto parte-cipare atleti del calibro di Federica Pellegrini, Alessia Filippi, Federico Colbertaldo, Luca Ma-nin, Alessandro Brembilla,..). Sempre qui si è potuto assistere ai Mondiali di ciclocross (50mila spettatori di cui 20mila provenienti

dall’estero). E poi ancora il Meeting nazio-nale Giovanissimi di ciclismo al quale han-no partecipato 3mila bambini-atleti e, a ottobre 2009, di nuovo la coppa del Mondo di ci-clocross 2009.Il sogno di Remo Mosole, classe 1934, im-prenditore lungimirante e infaticabile protago-nista di importanti eventi sportivi (non a caso è stato recentemente insignito della Stella d’Oro al merito sportivo) si è dunque avverato: il Lago Le Bandie è diventato l’esempio più eclatante di come un luogo di lavoro destinato all’attivi-tà estrattiva si sia trasformato, nel corso degli anni, in un’area naturale destinata al tempo li-bero, al benessere ed allo sport, coniugando lo sviluppo economico alla salvaguardia dell’am-biente naturale.

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nelle foto

pAnorAmicA deL LAgo Le bAndie. SuLLo SFondo Le SeicenteScHe bArcHeSSe cA’ bALLArin

mondiALi cicLocroSS

meeting nAZionALe giovAniSSimi di cicLiSmo

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Nel fronteggiare il terribi-le terremoto che ha colpito L’Aquila e l’Abruzzo un anno fa, “l ’Italia ha affrontato e vin-

to una sfida gigantesca - secondo il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso - dimostrando che il Pa-ese, nel momento della necessità, è capace di una risposta seria, unitaria ed efficiente”. A un’ora esatta dalla scossa, quella notte del 6 aprile 2009, la macchina naziona-le dei soccorsi era già in moto: mentre si riuniva a Roma il Comitato Operativo, tavolo incaricato di guidare tutti gli enti e i soggetti immediatamente attivati per contribuire alla gestione dell’emergenza (Vigili del Fuoco, Forze Armate e For-ze dell’ordine, forestali e soccorso alpino, ma anche il Sistema Sanitario Nazionale, la comunità scientifica, il volontariato e i gestori dei servizi essenziali, della viabi-lità e di telefonia mobile), da ogni parte d’Italia già si apprestavano a partire le colonne mobili delle strutture di Prote-zione Civile regionali. “Nessun aquilano deve dire di essere stato lasciato solo”, sono le parole di Bertolaso che hanno dato l’indirizzo a tutte le attività a partire da quella tragica notte.

assistenza alla popolazioneL’obiettivo iniziale della Protezione Ci-vile è stato garantire assistenza alla po-polazione colpita. Già nelle prime 48 ore erano quasi 28mila le persone assistite, di cui 10.000 ospitate in hotel e case priva-te e quasi 18.000 accolte nelle tendopoli, già attrezzate con 30 aree di accoglienza, 24 cucine da campo e 13 presidi sanita-ri. Complessivamente, il picco massimo è arrivato a segnare, nelle settimane im-mediatamente successive, quasi 70.000 persone fuori casa e a cui è stata garantita assistenza, anche grazie alla generosità di migliaia di volontari giunti da ogni parte del Paese che per mesi si sono prodigati in favore della popolazione terremotata. Accanto alla fase emergenziale, si è da subito cominciato a guardare al futuro in vista di un ritorno alla normalità che, in una città così duramente colpita, non poteva che richiedere un lavoro lungo e complesso. Nei primi sessanta giorni dal sisma sono stati svolti oltre 50.000 sopralluoghi per verificare le condizioni di sicurezza di case ed edifici pubblici e stabilirne l’agibilità, coinvolgendo oltre 5.000 tecnici volontari.

il piano alloggiAllo stesso tempo è stato definito un pia-no per la costruzione di alloggi destinati a garantire una sistemazione sicura e digni-tosa a tutti coloro che a seguito del sisma hanno perso la propria abitazione. A un anno dal terremoto, circa 20.000 persone hanno trovato ospitalità nei nuovi allog-gi, di cui 15.000 vivono nei circa 4.500 alloggi antisismici del progetto C.A.S.E. (Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili) e i restanti nelle villette di legno nelle frazioni e nei borghi che circondano il capoluogo abruzzese.

tutti a scuolaAlla riapertura dell’anno scolastico tutti i 17.567 studenti delle scuole del “cratere sismico” hanno regolarmente ripreso l’at-tività, segnale di un progressivo ritorno alla normalità, mentre anche grazie alla solidarietà degli italiani è stato possibile avviare una serie di iniziative destinate a ricreare spazi per la vita sportiva, sociale e culturale sul territorio. Conclusa la fase di prima emergenza, il coordinamento della ricostruzione e ripresa è ora nelle mani della Presidenza della Regione, fer-ma restando naturalmente una presenza costante e puntuale dello Stato che con-tinua ad essere vicino alle esigenze delle comunità colpite. Il 19 marzo, intanto, ha riaperto i battenti anche la Chiesa di Santa Maria del Suffragio, la cui cupola si sgretolò in diretta televisiva divenendo l’immagine mediatica simbolo del sisma.

“A l’AquilA l’itAliA hA AffrontAto e vinto unA sfidA gigAntescA”

parola del capo del dipartimento della protezione civile guido Bertolaso il Bilancio di un anno in prima linea

Consegna delle ultime villette di legno, CollebrinCioni (aq), 30 marzo 2010, guido bertolaso Con uno degli abitanti

volontari della regione lombardia impegnati nelle attività di searCh and resCue, aquila aprile 2009

ambiente / protezione civile

ambiente / protezione civile 85

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ambiente / steda s.p.a.

PASSIONE E CURA NEL COSTRUIRE

L'impresa generale di costruzioni STE-DA S.p.A. con sede a Rossano Veneto in provincia di Vicenza, nasce nel 1995 sulla base di una consolidata esperien-za trentennale nel settore edile. Da più di 10 anni l’incarico di Presidente del Consiglio di Amministrazione è assun-to dall’arch. Daniele Lago che ha dato ulteriori impulsi all’azienda operando scelte strategiche nel settore commer-ciale. Dopo aver aperto una filiale in Friuli Venezia Giulia, grazie alla quale Steda ha acquisito un’importante competenza nella costruzione di edifici antisismici ed in materia di restauro, negli ultimi anni l’azienda ha esportato la propria “cultura d’impresa” in alcuni dei paesi entrati di recente nell’Unione Europea: sono nate così STEDA Polska, STE-DA Kosova e STEDA Ceska. Ultima

in ordine di tempo la filiale a L’Aquila, aperta per gestire l’emergenza post-ter-remoto in Abruzzo.Nel settore pubblico Steda ha chiuso il 2009 aggiudicandosi come capogruppo ben 17 gare (83 milioni di valore), che hanno permesso all’impresa di superare la crisi che coinvolge il settore edile. Il risultato è che l’azienda oggi conta circa 500 unità di personale attivo, con un fatturato registrato nel 2009 pari a 65 milioni di euro.Tra le gare pubbliche indette dalla Protezione Civile in seguito al terre-moto in Abruzzo, STEDA si è ag-giudicata l’appalto per la realizzazione di due scuole a L’Aquila, moduli ad uso scolastico provvisori (MUSP), la Scuola primaria “Circolo Amiternum” e l’Istituto Santa Maria degli Angeli delle Suore Francescane di Gesù Bam-

STEDA SpA pEr l'Abruzzo. La ristrutturazionedeL paLazzetto deLLo sport deLL'aquiLa compLeta La costruzione di case e scuoLe per La gestione deLL'emergenza

castelnuovo (aQ),come si presentanoi Quartieri edificati da steda di rossano veneto con le abitazioni di emergenza

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ambiente

steda s.p.a - via cà vico, 31 - 36028 rossano veneto (vi) - t. 0424 541199 - [email protected] www.steda.eu

STEDA pEr l'Abruzzocase, scuoLe, impianti sportivi

Più di 1.000 abitazioni di emergenza2 strutture scolastiche temporalie la riqualificazione del Palazzetto dello sport a L'aquila

bino “Micarelli” e più di mille moduli abitativi provvisori (MAP) in 12 comu-ni d’Abruzzo. Lo sviluppo progettuale è stato affidato all’ufficio interno compo-sto da ingegneri e architetti che studiano nuove soluzioni abitative attraverso l’uti-lizzo di materiali innovativi.I prototipi sono stati testati durante le fasi di produzione, assemblaggio e messa in opera degli impianti. Le abitazioni antisismiche in legno oggi vengono realizzate con una propria linea di produzione garantendo alti standard di sicurezza, risparmio energetico e com-fort abitativo.Viene eseguito e patrocinato dal GRUP-PO STEDA per il Comune dell’Aquila, l’intervento che riconsegnerà alla città il Palazzetto dello Sport situato a ridosso del centro storico e alle pendici del forte spagnolo.

La volontà di realizzare qualche cosa di concreto per la popolazione aquilana è chiarita dalle parole dell'arch. Daniele Lago: "Ci sentiamo onorati di poter ricon-segnare alla città dell’Aquila il Palazzetto Sportivo. Un dono che vuole essere il nostro contributo alla ricostruzione, dedicato a tut-ti gli abruzzesi. Lavoreremo con impegno e passione, met-tendo a disposizione tutta la nostra espe-rienza... Per dare un’ulteriore spinta alla ripartenza!"Lo stabile, costruito tra gli anni ‘60 e ‘70, si inserisce all’interno del pregevole com-plesso sportivo “T. Fattori” realizzato nel 1939 dall’architetto Paolo Vietti Violi ed era destinato all’attività di pattinaggio su ruote.Le lesioni causate dal terremoto han-no reso il palazzetto non fruibile per motivi di sicurezza. Le opere di manu-

tenzione straordinaria consentiranno il ripristino funzionale della struttura. L’intervento coinvolgerà l’intero im-pianto: le opere interne riguarderanno la sistemazione della pavimentazione sportiva, il ripristino delle opere struttu-rali e di finitura, la sistemazione genera-le degli spogliatoi, l’adeguamento delle barriere architettoniche ai sensi del D.M. 236/89, il completamento e l’adegua-mento degli impianti. Per quanto riguarda le opere esterne ver-rà ripristinata la copertura danneggiata e saranno sostituiti i serramenti, verran-no eseguiti marciapiedi e accessi ai fini del superamento delle barriere architet-toniche ai sensi del DM 236/89, sarà si-stemata l’area parcheggio e l’area verde. Steda infine doterà il palazzetto con la fornitura dei materiali e delle attrezzatu-re sportive.

alcune vedute del progetto di riQualificazione del palazzetto patrocinato a titolo gratuito da steda spa

l'aQuila, struttura scolastica edificata da steda spa

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ambiente

ArrivA LEED itALiAtrento

Con la pubblicazione di LEED 2009 Italia (Nuove Costruzioni e Ristrutturazioni) è possibile adesso progettare, costruire e certi-ficare edifici usando il sistema di valutazione

più autorevole e diffuso a livello internazionale, ma la-vorando interamente in italiano.LEED (Leadership in Energy and Environmental De-sign) è un sistema di misurazione e certificazione della sostenibilità degli edifici nato nel Nord America e rapi-damente adottato a livello internazionale. Vi sono deci-ne di migliaia di progetti in corso di realizzazione che hanno scelto questo riferimento.

ambiente / leed

LeeDleadership in energy and environmental design

misurazione e certificazione della sostenibilità degli edificiteSto DI Mario ZoccatelliPresidente di GBC Italia

nella foto la sigla dell'accordo tra gBc italia e UsgBc

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ambiente / leed

L’effetto combinato di più fattori è alla base del successo del sistema di misu-razione e certificazione LEED. La so-stenibilità è una dimensione che nessun settore può permettersi di ignorare. In tale ambito LEED è uno dei sistemi di certificazione più qualificati; gode il so-stegno delle imprese, del mondo scien-tifico, delle istituzioni. Il mercato lo ha già riconosciuto come proprio punto di riferimento: la certificazione LEED è anche una garanzia della qualità e del valore dell’edificio.

Adesso, grazie al lavoro di GBC Italia, associazione no profit, tale strumento è a disposizione delle imprese, dei pro-fessionisti e delle istituzioni italiane. Decine di esperti individuati dai soci dell’associazione, con in testa il Distret-

to Tecnologico Trentino e l’Università di Trento, hanno analizzato credito per credito il sistema americano ed elabo-rato l’equivalente italiano, includendo tutti i riferimenti del caso a norme e pratiche italiane ed europee. Il prodot-to di tale confronto è stato poi esamina-to e approvato dagli esperti di USGBC. La stampa del manuale conclude que-sto percorso mettendo a disposizione di tutti gli operatori italiani quello che è il più prestigioso sistema internazionale in materia di edilizia sostenibile.In Italia vi sono già settanta proget-ti registrati per la certificazione con la precedente versione americana; sono distribuiti prevalentemente nel Nord Italia, con forti concentrazioni a Trento e Milano. Ancor prima del lancio uffi-ciale di LEED Italia vi sono già decine di manifestazioni di interesse, vale a dire progetti che intendono registrarsi per la certificazione con LEED Italia. La diffusione della versione italiana di LEED sarà accompagnata da attività formative promosse da GBC Italia. Sul sito saranno costantemente aggiornate le informazioni in proposito.

la certificazione leed è una garanzIa DeLLa quaLItà e DeL vaLore DeLL’eDIfIcIo

ripartizione geografica dei 315 soci di gBc italia

IL SucceSSo DI LeeD ItaLIa

IL NUOVO mUseO deLLa scIeNza dI TReNTOUN esemPIO dI aTTeNzIONe aLLa sOsTeNIBILITà deGLI edIFIcIed aL RIsPeTTO VeRsO L'amBIeNTe

nella pagina a destra il Progetto di reNZo PiaNo

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ambiente

greeN BUildiNg coUNcil italia - via FortUNato ZeNi, 8 - 38068 rovereto (tN) - t. 0464 443452 - F. 0464 443460 www.gBcitalia.org

trento e La SoStenIBILItà DegLI eDIfIcIil nuovo museo della scienza nel progetto di renzo piano

schema energeticoRPBW

nelle foto

sUggestioNe ProgettUale del NUovo mUseo della scieNZa

di treNto

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CENE DI GALA

MO

STRE

O S S E R VA R E , P R O M U O V E R E , S U P E R A R E I L T E M P O

EVEN

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CONVENTION

CONCERTI

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TACO

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FIER

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I NOSTRI NUMERI

5% CONCERTI15% CONVENTION & MEETING20% SERATE DI GALA & CENE AZIENDALI60% FIERE & CONVEGNI

LE COLLABORAZIONI

CALENDARIO 2010

www.fieradibrescia.it

Brixia Expo - Fiera di Brescia S.p.A. Via Caprera, 5 - 25125 BresciaTel. 030 3463470/471 - Fax 030 3463468brixiaexpo@immobiliare�era.it

AIB (Associazione Industriale Bresciana)A.I.I.P. (Accademia Italiana Impianto Protesi)ALER (Azienda Lombarda Edilizia Residenziale)ANDOC (Associazione Nazionale Ordine Commercialisti)ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani)Apindustria BresciaAscom BresciaAssociazione FlorovivaistiAssociazione Artigiani di BresciaAssopadana ClaaiAutogrillBCC (Banca Credito Cooperativo)BreBeMiCamera di Commercio di BresciaCDO (Compagnia delle Opere)CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano)ColdirettiComune di BresciaConfartigianato BresciaCONFERENZA NAZIONALE ALLEANZA NAZIONALEConfesercenti BresciaCNA BresciaFAI AutotrasportiFEDERLOMBARDAFORZA ITALIAGRUPPO EDITORIALE DUKEMediolanum Private BankingNUOVA TRENDORDINE AVVOCATI LOMBARDIAOlimpic Dream Ice schoolProvincia di BresciaRegione LombardiaTele�sco - Il Sole 24 OreUBI BANCAUITS (Unione Italiana Tiro a Segno)UNICREDIT GROUPUniversità degli studi di BresciaUPA (Unione Provinciale Agricoltori)

AZIONISTICamera di Commercio di BresciaComune di BresciaAmministrazione Provinciale di BresciaA2A SpAAssociazione Industriale BrescianaCollegio dei Costruttori Edili di Brescia e ProvinciaUBI Banco di BresciaUNICREDIT Group

I prossimiappuntamenti...

EXA • 10-13 aprile 2010XXIX Mostra internazionale armi sportive, security, outdoor www.exa.it

DIVA • 1-2 maggio 2010Salone internazionale auto classiche e sportive www.divasalone.com

ROMBO DI TUONO • 16-17 ottobre 2010Rassegna Italiana dedicata al mondo Kustom e Campionato Italiano Preparatori e Costruttoriwww.rombodituono.it

ARTE BRESCIA • 8-11 ottobre 2010III Mostra mercato d’arte moderna e contemporaneawww.artebrescia.org

BRIXIA ANTIQUARIA • 20-28 novembre 2010XXIII Mostra nazionale dell’antiquariatowww.brixiantiquaria.it

FAMIGLIA IN FESTA CRESCERE GIOCANDO • 8-13 dicembre 2010II Edizionewww.famigliainfesta.it

DIMENSIONE ARTIGIANATO ARTIGIANA 2010 • 21 maggio 2010Giornata del credito per l’artigiano

MILLE MIGLIA PADDOCK • 8-9 maggio 2010www.1000miglia.eu

EXPO SICURAMENTE • 26-28 maggio 2010V Mostra convegno, cultura e formazione della sicurezzasul lavoro www.exposicuramente.it

MEMORIA EXPO • 9-11 settembre 2010Mostra Articoli Funerari www.memoriaexpo.it

BORSA DEI LAGHI • 8 ottobre 2010XIV Borsa internazionale dei laghi d’Italia www.borsalaghi.it

BREAD & GAME • 24-26 settembre 2010Expo italiano del divertimento elettronicowww.breadandgame.com

BRESCIA MINERAL BIJOUX • 1-3 ottobre 2010I Borsa mineralogica con venditawww.mineralexpo.eu

Page 95: Sei Magazine 03

ambiente

TORCHIANI, LO SVILUPPO CONTINUA

brescia

Dal 1928 sulla cresta dell’onda, partendo dalla produzione della lisciva per arrivare ai prodotti chimici per ogni esigenza dell’industria. È una lunga storia di imprenditoria familiare di stam-

po commerciale quella della «Torchiani» di Brescia.

aziende / torchiani 93

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aziende / torchiani

Per produrre lisciva venne aperta l’azienda con sede in via Milano, nell’allora estrema periferia cittadina, iniziando a consegnare la polvere per il bucato con carretto e cavallo.Oggi, con l’avvento della terza generazione

imprenditoriale della famiglia, la Torchiani ha raggiunto la matu-rità con una struttura articolata, all’insegna della specializzazione attraverso la storica Torchiani, la Torchiani Impianti srl, la TSE srl (Torchiani Servizi Ecologici) e la Baslini Trade srl.In ordine di tempo, la Baslini

Trade è l’ultimo anello della catena, frutto del dinamismo imprenditoriale della fami-glia Torchiani che si perpetua con la nuova generazione.L’operazione Baslini inizia nel 2006 dallo

spinn off di Baslini S.p.a, azienda nata a Dar-fo nel 1922 per iniziativa di Ernesto Baslini che aveva intrapreso la produzione sintetica di acetaldeide e di alcuni derivati applicando alcuni brevetti propri.L’operazione è stata perfezionata nel gennaio scorso quando la Baslini Trade si è fusa per incorporazione nella Torchiani Srl. L’obiet-tivo è allargare la gamma di prodotti: alla produzione Torchiani si è così aggiunta la produzione e commercializzazione di pro-dotti chimici per i settori della gomma e delle materie plastiche.Tornando alla storia della Torchiani, l’azien-da-madre è la Torchiani Srl fondata nel 1928 e specializzata nella commercializzazione e distribuzione di prodotti chimici per tutti i settori industriali: prodotti chimici di specia-lità per il trattamento superficiale dei metalli

«Dal 1928 sulla cresta Dell’onDa, partenDo Dalla proDuzione Della lisciva per arrivare ai prodotti chimici per ogni esigenza dell’industria»

Una storia iniziata quando Renzo Torchiani decise di produrre in scala industriale la lisciva, ovvero una soluzione liquida ottenuta dalla semplice bollitura di cenere di buona qualità setacciata che veniva usata

per lavare e sbiancare i tessuti, ma anche per tutte le altre pulizie casalinghe e, estremamente diluita, anche per la pulizia di tutto il corpo, grazie al suo potere detergente, sgrassante e disinfet-tante e al delicato e piacevole odore che lascia.

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(ad esempio in galvanica); trattamento acque; lubrificanti per usi speciali; altri prodotti per settori specifici.Presidente della Srl è Sandro Torchiani e am-ministratore delegato Elisa Torchiani.Il fatturato 2009 è stato di 11,64 milioni di euro. I dipendenti sono 44.La Torchiani Impianti Srl è stata fondata nel 1995 ed è specializzata nella progettazione e fornitura di impianti per la preparazione del-le acque primarie, per la depurazione di ac-que reflue industriali e per il trattamento di acque e fluidi di processo.Il presidente è Sandro Torchiani e l’ammini-stratore delegato Marco Torchiani.Il fatturato 2009 ha raggiunto quota 2,64 milioni di euro. I di-pendenti sono 17.La T.S.E srl è stata fondata nel 2001 e l’amministratore uni-co è Marco Torchiani. L’azienda è specializ-zata nello smaltimen-to dei rifiuti industriali con particolare atten-zione alla gestione di tutti gli adempimenti tecnici e amministra-tivi delle vigenti nor-mative.I dipendenti sono 3 e il fatturato 2009

è stato di poco più di un milione di euro. Infine la Baslini Trade Srl fondata nel 2006. I dipendenti sono 6 e il fatturato 2009 è stato di 12,4 milioni di euro. L’azienda è specializzata nella commercializzazione e distribuzione di prodotti chimici per tutti i settori industriali, gomme ed oli per la produzione di mescole, additivi per l’industria della gomma e delle materie plastiche.«La chimica in Italia vede uno scenario che sta cambiando - spiega Sandro Torchiani - . È un settore che di fatto non esiste più, ma per quanto ci riguarda al di là dei notevoli problemi di carattere fiscale che ci stanno penalizzando non abbiamo rinunciato a rin-

novarci e a puntare grande attenzione alla ricerca e allo sviluppo innovativo di nuovi progetti».«Un’attenzione particolare - conclude Torchiani - la riserviamo alla logistica. Siamo al limite nella ge-stione della movimenta-zione su gomma, i tempi di arrivo e immagazzinamen-to delle merci rappresenta-no un momento strategico importante. Una realtà che completa il ciclo del lavoro, un poker di aziende che era nei miei sogni da tempo e di cui ora possiamo andare fieri».

ambiente

a destrasandro torchianiPresidente di Torchiani Srl

sopraelisa torchianiAmministratore Delegato di Torchiani Srl

Marco torchianiAmministratore Delegato di Torchiani Impianti Srl

torchiani srl - 25125 Brescia (Bs) - 45, v. cacciaMali - t. 030 3511411 - f. 030 3511444 - [email protected] www.torchiani.net

«un’attenzione particolare la riserviamo alla logistica. i tempi Di arrivo e immagazzinamento Delle merci rappresentano un momento strategico importante»

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Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenzialedella Provincia di Verona

Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenzialedella Provincia di Verona

Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenzialedella Provincia di Verona

PATROCINIOREGIONE DEL VENETO

MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO

pagina magazine sei 230x285.indd 1 13/04/10 17.18

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ambiente

L’utiLizzo dei materiali lapidei locali

neLLe costruzioni

L’idea di promuovere un incontro pubblico sull’importanza dell’utilizzo dei materiali la-pidei locali nelle costruzioni, nasce dal rap-

porto di collaborazione avviato lo scorso ottobre con il Centro Servizi Marmo, quale referente del Distret-to del marmo e delle pietre del Veneto, che abbraccia tutto il territorio veronese.

Con il Rosso Verona, la Pietra della Lessinia, i marmi di Asiago e la trachite, l’area veneta fa parte del com-plesso dei distretti produttivi italiani insieme a Tosca-na, Puglia, Liguria, Sardegna, Piemonte, Trentino e Lombardia, e costituisce polo di eccellenza interna-zionale per la trasformazione e la lavorazione di pietre naturali e affini provenienti da tutto il mondo.

Tuttavia il tema della promozione è estremamente importante per il settore, che viene organizzato at-traverso un piano di azione condiviso con le Asso-ciazioni di categoria e gli imprenditori del comparto, nell’ambito del tavolo tecnico “il Marmo a Verona”,

coordinato da Centro Servizi Marmo, a cui parteci-pano i rappresentanti degli ordini degli Architetti e degli Ingegneri della Provincia di Verona, del Domu-ne di Verona, dell’Ater, dell’AGEC, dell’associazione capimastri e del Collegio Costruttori, accanto ai rap-presentanti dei due maggiori consorzi di aziende della categoria (ASMAVE e VALDIPAN).

I materiali lapidei possono essere destinati ai più sva-riati usi in campo edilizio, hanno una qualità che ne garantisce la durata nel tempo e certamente devono essere maggiormente valorizzati.

L’obiettivo che A.T.E.R. si prefigge è quello di ren-dere sensibili, sulla scorta della propria esperienza già avviata, le Amministrazioni pubbliche sull’importan-za di impegnarsi ad utilizzare per gli appalti pubblici, nel rispetto delle normative vigenti in materia di uti-lizzo dei materiali costruttivi, le pietre naturali locali, incentivando la crescita del settore e mantenendo i canoni tradizionali della costruzione.

ATER Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale della Provincia di Verona - PiAzzA PozzA, 1 C/E - 37123 VERonA - T. 045 8062411 - [email protected] www.ater.vi.it

nella fotolA sEdE di ATER Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale della Provincia di Verona

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aziende / iscom

Iscom, un tetto per amIco

Non solo un'azienda. Decisamen-te qualcosa di più. Un modello e, forse, un esempio. Innovazione, ri-cerca, alta tecnologia. Sono questi

i segreti della Iscom SPA, azienda di via Bel-vedere a Pescantina sulla statale che da Verona porta a Trento. L'attività della Iscom ha inizio nel 1964 nel settore delle coperture di edifici industriali. Le attività principali erano costitu-ite dalla commercializzazione e dalla realizza-zione di coperture, rivestimenti e isolamenti termici comperando e commercializzando prodotti acquistati sul mercato. Attorno al 1970 e quindi molti anni prima che i pericoli

derivanti dalla presenza di amianto nel fibro-brocemento venissero individuati e portati a conoscenza, Iscom, alla ricerca di migliora-menti qualitativi dei prodotti offerti, si rivolse alla tecnologia del metallo, allora scarsamente diffusa in Italia. Ponendosi come obiettivi pri-mari la durata e l'affidabilità, Iscom si concen-trò sullo sviluppo tecnologico delle opere con l'impiego di metalli capaci di garantire queste caratteristiche, tra i quali le leghe di alluminio, il rame, l'acciaio inox. Iniziava così la ricerca e l'utilizzo dei migliori materiali che la me-tallurgia rendeva di volta in volta disponibili e, di pari passo, la realizzazione di un numero

verona

nella fotola sede di iscom a pescantina

Grazie al brevetto riverclack l'azienda veronese è al vertice del mercato delle coperture metalliche

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nelle foto

realizzazione copertura della chiesa san Giacomo di Verona e dello stadio BenteGodi

sempre crescente di opere la cui impostazione progettuale e il cui livello qualitativo riflette-vano la filosofia dell'azienda. Dall'impegno creativo e dalla tenacia nella ricerca nasce, muovendo i primi passi nel 1987, Riverclack, la copertura me-tallica a giunto drenante per tetti piani, bre-vetto mondiale, più volte poi migliorato nelle caratteristiche e nelle presta-zioni. Di strada la Iscom ne ha fatta parec-chia. Ed è destinata a farne ancora molta. Un successo nei numeri, a dispetto della crisi. Un esempio? "Come azienda ci siamo affidati ad una turnazione nel lavoro per assolvere tutti gli ordinativi - afferma Mauro Menegoli, amministratore delegato della Iscom - e quindi effettuato nuove as-sunzioni. Insomma è mo-tivo d'orgoglio poter dire che nemmeno un’ora di cassa integrazione è stata utilizzata dalla nostra azienda". Ma i motivi di vanto sono anche i lavori affidati alla Iscom. Alcuni dei quali davvero significativi. "Abbia-mo avuto il compito di realizzare la copertura fotovoltaica dello stadio Bentegodi. Si tratta davvero di un'opera importante. In questi

anni il fotovoltaico sta crescendo molto. Gra-zie alla nostra tecnica possiamo lavorare con aziende specializzate nel fotovoltaico. Non è, comunque l'unica opera di rilievo. Sempre in tema di fotovoltaico abbiamo assistito l'azien-da che si è aggiudicata la copertura del Mer-cato ortofrutticolo, visto che diversi anni fa il sistema di copertura metallica era stato affida-to a noi. Altra importante commessa è quella che stiamo realizzando a Padova dove all'in-terporto collaboriamo in modo importante per realizzare il più grande tetto fotovoltaico al mondo". Il segreto è la passione e la com-

petenza che traspare anche dalle parole di Menegoli. Ma il successo della Iscom non è certo casuale. "Siamo a disposi-zione della clientela a tutti gli effetti - ri-

prende - soprattutto in tema di versatilità. Il nostro è un prodotto vincente perché rispon-de a tutte le esigenze possibi-li. E' una sorta di vestito che poniamo sopra l'edificio". Ver-rebbe da dire proprio questo. Se la copertura è Iscom l'edificio è di qualità.

ambiente

dall'impegno creativo e dalla tenacia nella ricerca nasce, muovendo i primi passi nel 1987, RiveRclack, la copertura metallica a giunto drenante per tetti piani, bRevetto mondiale, più volte poi migliorato nelle caratteristiche e nelle prestazioni

"in questi anni il fotovoltaico sta crescendo molto, grazie alla nostra tecnica possiamo lavorare con aziende specializzate nel fotovoltaico"

iscom spa - Via BelVedere 78 - 37026 pescantina (Vr) - t. 045 6889911- 045 7732177 - F. 045 7732970 www.riverclack.com 99

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doppia pagina 8-10-2009 18:05 Pagina 1

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Fatti accarezzare da un benessere totale

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Sono quelli che quando tornano dalle vacanze non hanno bisogno di una settimana di ferie per ri-prendersi. Quelli che, almeno per

i primi giorni, rinunciano ai cinque caffè nervosamente bevuti al banco del bar sotto l’ufficio e si preparano invece, con calma invidiabile, una tisana rigenerante da sor-seggiare con le spalle rivolte al computer. Quelli che dopo le ferie decidono di cam-biare il proprio stile di vita e che in alcu-ni casi ci riescono pure. Chi sono? Quelli della vacanza benessere: ieri un piccolo nu-mero di adepti spesso fini conoscitori delle discipline orientali e appassionati del bio, oggi un autentico fenomeno di massa che muove fatturati considerevoli: il comparto termale in Italia ad esempio, che è uno del-le principali componenti dell’offerta wel-lness, da solo produce una spesa turistica di 2,5miliardi di euro.Sono dunque sempre più gli italiani (e i turisti stranieri che arrivano nel Bel-paese) che al momento di prenotare i loro viaggi e le loro vacanze scelgono strutture alberghiere (ma anche camping e comples-si residenziali) che offrono spazi wellness. E la ragione è presto detta: dopo una gior-nata sulla neve, un saliscendi su metrò e bus di grandi città, una partita di golf o del

trekking a piedi e a cavallo è forte la ten-tazione di rilassarsi immersi nel vapore di un bagno turco o scaldarsi nella piacevole atmosfera di una sauna, o ancora di sotto-porsi ad un rigenerante massaggio. Da qui, il passo successivo è quasi sempre la vacan-za a tutto benessere, da realizzarsi in una delle numerose località termali italiane che possono vantare un’offerta molto peculiare - come spiega il presidente di Federter-me (vedi intervista) - o in qualche hotel la cui specializzazione è coccolare, rilassare, emozionare i propri clienti.

IL NORD e La tOscaNaNon è un caso, dunque se, secondo una recente ricerca realizzata da Isnart per Unioncamere, gli italiani hanno svolto nel corso del 2009 oltre 1 milione di vacanze benessere/termali in Italia, di cui circa 387 mila vacanze principali con una preferenza, tra le destinazioni, anche per il Veneto e la Toscana. E non è un caso che il settore del turismo wellness e termale-benessere abbia resistito ai venti della crisi, registran-do una sostanziale tenuta anche in un anno non facile come quello appena trascor-so. Ad accogliere questi appassionati del benessere in Italia ci sono oggi, sempre

Essere o ben...essere?

sempre più soggiorni alle terme e nei centri wellness per staccarela spina dai ritmi frenetici di ogni giorno: sono le nuove vacanze degli italiani all’insegna del benessere

itinerari

nelle immagini in altopiscina dell’hotel adler dolomiti di ortisei (BZ)

turismo/tempolibero / benessere e cure termali

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secondo Isnart-Unioncamere, 1.596 aziende dell’hôtellerie per un totale di quasi 112mila posti letto. Un’offerta ampia, dunque, ma anche molto diver-sificata. Ce n’è, infatti, per tutti i gusti, al punto che la tendenza degli appas-sionati di questo settore è anche quella di realizzare dei veri e propri tour alla scoperta degli hotel, ma anche delle day Spa (strutture benessere non residen-ziali) più lussuose, originali, innovative. I nomi? Tantissimi, al punto da rendere difficili le citazioni, ma qualche must c’è: ad esempio il toscano Fonteverde Natural Spa Resort di San Casciano dei Bagni (SI), oppure l’Hotel Adler Dolomiti di Ortisei (BZ), collocatosi recentemente nella top dei dieci mi-gliori hotel al mondo per la categoria benessere e spa del più conosciuto sito Internet di recensioni alberghiere, Tri-padvisor. E il Trentino Alto Adige è in effetti la regione trainante per quanto riguarda questo genere di turismo: qui, secondo una recente ricerca di SDA Bocconi per Unipro (l’Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche) si colloca un quarto dell’offerta Spa resi-denziale italiana, un comparto traina-to anche da due consorzi specializzati proprio nell’offerta di pacchetti wel-lnes, l’altoatesino Belvita e il trentino Vitanova.

IL sUDMa non c’è solo il nord e la Toscana. Il turismo termale e wellness è un piatto appetitoso offerto anche dal sud: dalla Campania, ad esempio, che è la regione più termale d’Italia con 113 stabilimen-ti seguita a ruota dal Veneto con 109. E c’è una regione come la Puglia che sta vivendo da qualche anno una primave-ra turistica e che con il wellness punta anche su un’offerta di “masserie” a cin-que stelle immerse tra gli ulivi secolari. Molto eco-chic, a questo proposito, il Borgobianco Resort&Spa di Poli-gnano a Mare (BA)

da sinistrala spa dell’hotel adler dolomiti di ortisei (BZ)

la piscina del fonteverde natural spa resort (si)

turismo/tempolibero / benessere e cure termali

Il Trentino Alto Adige, grazie ai consorzi Vita Nova e Belvita, è tra le regioni leader del comparto

Le vette deL weLLnessil mondo del benessere alberghiero ha come protagonista indiscusso il trentino alto adige. e’ tra queste valli e tra queste montagne che si è distillato un connubio davvero prezioso tra offerta alberghiera e wellness. Qui sono infatti nati due casi per certi versi unici nell’offerta benessere ita-liana: il consorzio altoatesino Belvita e quello trentino Vita Nova, autentici punti di riferimento del settore.il primo conta 31 wellnesshotel da 4 stelle in su, suddivi-si su tutto il territorio dell‘alto adige. tutte strutture che si reggono su quattro colonne portanti: Wellfeeling, Beauty, Fitness e Vitale Cuisine. il vita nova trentino Wellness è, a sua volta, una realtà importante con circa 50 aderenti dislocati su tutto il territorio, in grado di offrire un prodot-to wellness assolutamente esclusivo e personalizzato. in quest’ottica ha addirittura creato una linea cosmetica, con un proprio logo, tutta naturale, biologica, a base di ribes ni-grum: prodotto del territorio. un esempio virtuoso premiato dal mercato, come spiega la presidente del consorzio Ga-briella rigatti lazzara: “Effettivamente, il turismo del wel-lness, nel corso degli ultimi anni è sempre stato in aumen-to, tant’è che l’anno 2009, nonostante la crisi dirompente, ha visto un incremento di tale segmento di oltre il 15%”. interessante, secondo Gabriella rigatti lazzara, è anche

l’evoluzione della clientela: “Oggi l’esigenza di benessere, e di cura di sé, non è più prerogativa soltanto femminile ma, anche, sempre più maschile. Non solo, l’ingresso in Europa, e nel turismo europeo, dei mercati emergenti, che si approc-ciano solo oggi al prodotto benessere, sarà motivo di ulteriore sviluppo. Come operatrice turistica, posso personalmente testimoniare che la domanda ricorrente di questa nuova clientela è se la struttura è dotata di centro benessere. Questo dà la misura di quanto la nostra intuizione di operatori del turismo sia stata lun-gimirante”. agli albergatori investire sulle strutture wellness fornisce anche un vantaggio in più: “Permette di destagionalizzare la vacanza - spiega la presidente di vita nova -. Questo è infatti un turismo che si fa in ogni stagione ed ecco allora perché Vita Nova mette a disposizione della clientela alcune strutture che sono aperte anche tutto l’anno”. e l’evoluzione futura? “La richiesta sarà sicuramente sempre più ri-volta alla qualità - conclude Gabriella rigatti lazzara -. Una qualità ricca, specifica, eccellente, in grado di ricreare quell’equilibrio tra mente e corpo, perso magari nelle problematiche quotidiane, inserendo il prodotto “vacanza benessere” in un complesso di offerta a tutto tondo che colpisca e appaghi tutti i sensi. Ciò è possibile grazie anche a un territorio emozionante, una natura incontaminata, un prodotto enogastronomico genuino legato alla tradizione più antica, un ambiente favorevole e accogliente, e un servizio preparato e di qualità eccellente”.

GABrIellA rIGATTI lAzzArApresidente del consorZio vita nova trentino Wellness

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“I nostri sono luoghi dove prevenzio-ne, riabilitazione e trattamenti - an-che di benessere termale - vengono erogati sotto controllo medico”

Intervista al Presidente di Federterme - Confindustria Costanzo Jannotti Pecci:

non facciamo confusioneQuello termale è un indotto impor-tante per la nostra economia turisti-ca, ma è anche un settore in evolu-zione per rispondere al meglio alla crescente richiesta di benessere “E’ vero - conferma Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Federterme Con-findustria - abbiamo registrato una domanda crescente di soggiorni alle terme e nelle città termali, alla ricerca di un’esperienza turistica nuova, che comprenda, cioè un’esperienza di be-nessere in senso pieno, con le garan-zie di qualità specifiche fornite dagli stabilimenti termali, anche per quel che riguarda le prestazioni di wel-lness, che derivano dalla loro primaria connotazione sanitaria”

e la concorrenza con le struttu-re wellness non legate alle terme, come la state vivendo?“Le offerte di benessere non termale sono altra cosa, rispettabile, ma altra cosa e il consumatore deve saper-lo; perché c’è un rapporto di fiducia nelle terme e dobbiamo fare di tutto per mantenerlo, anche grazie a quan-to previsto dalla legge 323 del 2000, che ha protetto la terminologia “ter-male” “terme”, “thermae”, “spa”, etc. I nostri sono luoghi dove prevenzione, riabilitazione e trattamenti - anche di

benessere termale - vengono erogati sotto controllo medico e in base ad una precisa prescrizione del medico o pediatra di famiglia, tenendo conto sia delle esigenze terapeutiche che delle caratteristiche delle acque termali”

e’ chiaro: il consumatore non deve fare confusione“Guardi, la ricerca di offerte benes-sere da parte del cliente si sta allar-gando e fanno benissimo le strutture ricettive che se ne fanno carico. Non c’è rischio, ma bisogna distinguere, tra benessere senza aggettivi e benesse-re termale, nell’interesse del cliente e delle imprese termali e turistiche”

Come rispondono le terme a questa crescente richiesta proveniente dal mercato turistico di luoghi e tratta-menti wellness?“Moltiplicando innanzitutto l’impegno ad ascoltare le esigenze e le aspettati-ve della clientela vecchia e nuova e re-alizzando gli interventi necessari sulle strutture e sui servizi, ma anche quelli a tutela della risorsa termale. In que-sta direzione va anche l’attività della Fondazione per la ricerca scientifica termale, che sostiene la ricerca d’in-teresse della medicina termale. Un impegno rilevante degli specialisti (geologi, ingegneri, architetti, medici, impiantisti) viene riservato agli inve-stimenti per ammodernamento, per il risparmio energetico e per l’utiliz-zo dell’energia solare, con tecnolo-gie appropriate. Anche i nuovi media ed Internet aiutano il consumatore a conoscere e ad orientarsi tra le varie offerte, ma il ricorso alle cure e al be-nessere termale deve essere sempre supportato dal medico”

Quali a suo avviso i punti di forza sui quali le strutture termali devono puntare sul futuro? “Conservare la fiducia della clientela nelle cure e nel benessere termale: fiducia e fedeltà, ma anche disponi-bilità ad aiutare le persone a realiz-zare comportamenti e stili di vita sani e responsabili, per tenere conto delle esigenze delle persone, che cambiano in seguito alla crescita dell’età media della popolazione”

DesIgNeR DeL beNesseReIl wellness non è comunque solo tu-rismo, ma anche un’industria vera e propria che muove a suo volta un indotto in espansione. Si organiz-zano fiere e manifestazioni (come la milanese SpaDesign), nascono nuovi prodotti, nuovi servizi e nuove spe-cializzazioni. E’ tutto un mondo da scoprire, a volte davvero curioso. C’è il designer di profumi, che studia fra-granze su misura per dare sensazioni di benessere; c’è chi punta sulla mi-niaturizzazione, studiando Spa com-patte da collocare nelle suite degli alberghi o addirittura nella camera della propria casa; c’è chi ha ideato il mosaico digitale che permette grandi effetti scenici su pavimenti e pareti, e chi si è specializzato nella fotolumi-nescenza, la proprietà di alcuni rari alluminati della terra di trattenere la luce solare o elettrica e di ridarla in-dietro al buio; chi punta sull’allesti-mento di scenografie ad effetto e chi offre centri benessere chiavi in mano. Paradossalmente, dietro al relax di una zona benessere c’è davvero gran movimento: professionisti che non si fermano mai per dare a noi turisti il piacere di fermarci e dedicarci a noi stessi per qualche ora o per qualche giorno.

nelle foto soprail BorGo Bianco resort & spa poliGnano a mare (Ba)

itinerari

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A DUE PASSI DA CASA TUA

Progetto3:Layout 3 13-04-2010 13:31 Pagina 1

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Sergio Bizzarro progettista di SPA&Wellness Club:

“I centri benessere? Una lotta fra estetica e funzionalità per giungere ad una rappresentazione teatrale unica”

possiamo chiamarli creatori di sogni: sono i progettisti che studiano e realizzano gli spazi wellness e spa di alberghi e centri termali. sono un po’ dei maghi degli

effetti speciali, ma per creare sensazioni d’impatto - di quelle, appunto, che ci fanno credere di essere finiti dentro un mera-viglioso viaggio onirico da cui non vogliamo risvegliarci - non basta qualche buona idea, servono anche grandi competenze tecniche e la capacità di utilizzarle per creare emozioni.

“Quando devo realizzare uno spazio wellness o una Spa so che il risultato finale deve essere un’esperienza indimentica-bile, in grado di accarezzare tutti gli aspetti sensoriali di chi vivrà quell’ambiente – spiega Sergio Bizzarro, titolare di uno dei più importanti studi internazionali specializzati nel settore -. Per questo la macchina del benessere è complessa da pro-gettare e da gestire, quasi una lotta fra estetica e funzionalità per giungere ad una rappresentazione teatrale unica”

In questo senso quali saranno le tendenze del futuro nel-la progettazione e realizzazione di wellness per strutture di ospitalità? “Il cliente cerca sempre più relax a 360 gradi. Quando entra in una Spa o in un wellness club vuole lasciarsi alle spalle ogni traccia di fatica, ogni pensiero, qualsiasi tensione e per fare questo dobbiamo lavorare con l’acqua e il vapore, certo, ma anche e sempre più con sapori, profumi, aromi, cercan-do di raccontare in maniera accattivante una vera e propria storia”

Quali sono i “tasti” che intendete toccare quando proget-tate un ambiente di questo tipo?“Puntiamo a far compiere al cliente un viaggio unico, che aiuti a riequilibrare il rapporto corpo-mente. Per fare questo coinvolgiamo tutti e cinque i sensi. La vista e dunque la sce-nografia, è certamente una componente essenziale: perso-nalmente ritengo che la Spa debba essere poco illuminata perché, a mio avviso, la luce solare è nemica di un vero rac-coglimento interiore. In una Spa, dunque, la luce deve accarezzare gli arredi, sot-tolineare i materiali, deve essere mossa sapientemente per creare gerarchie di valori negli spazi. Nell’effetto scenico che si vuole realizzare entra ovviamente anche il sonoro, fonda-mentale per ottenere il massimo rilassamento. Il gusto e l’ol-fatto, poi, sono altri due sensi che non vanno sottovalutati in un buon wellness”.

Infine il tatto, sul quale giocano un ruolo essenziale i ma-teriali.“Certamente, faccio un esempio: abbiamo fatto riscoprire ai clienti la sensazione di camminare a piedi nudi su materiali dei quali non facciamo più comunemente esperienza, come corridoi con travi di legno piallate a mano, lastre di ghisa ri-scaldata, gomma dove affondare dolcemente, palline di vetro e così via. Far rivivere sensazioni piacevoli e oramai dimen-ticate è un grande toccasana. È fondamentale però utilizzare a questo scopo materiali durabili, e qui la tecnologia ci sta dando un grande aiuto”.

Quanto conta, appunto, la tecnologia nel vostro lavoro?“I buoni progetti devono avere uno scheletro d’acciaio e un vestito di velluto: da un lato il cliente deve avere la sensa-zione di vivere dentro un film; dall’altro l’albergatore deve essere certo di avere una macchina che funziona, con costi di gestione misurabili e manutenzione facile. Il centro be-nessere deve essere un meccanismo di precisione assoluta, dove ogni emozione à creata ad arte e progettata nei minimi particolari, un po’ come la regia di un’emozionante pièce te-atrale”.

cosÌ cReo La maccHina deLLe emoZioni

la piscina del centro Benessere al nono piano dell’hotel romeo di napoli

la vasca thalasso del centro Benessere dell’ hotel Belvedere di riccione

itinerari

turismo/tempolibero / benessere e cure termali

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Quando il wellness è TeRMaleIl Wellness di oggi ha origini antiche. Nasce nelle stazioni termali che sfruttano le risorse naturali del sottosuolo e che ancora oggi propongono servizi tradizionali, rinnovati ed attualizzati nell’offerta terapeutica

TERME EUGANEE. La più grande stazione termale d’Europa specializzata in fangoterapia è in provincia di Padova. Le Terme di Abano, Montegrotto, Gal-zignano, Battaglia e Teolo sono composte da 240 piscine termali, vasche idromassaggio, moderne pa-

lestre attrezzate, campi da tennis e da golf. www.abanomontegrotto.it

BOARIO. Oltre la pratica terapeutica termale le Terme di Boario propongono coccole mirate alla rigenerazione dell’intero organismo. Nella nuova SPA&Wellness: sauna, bagno turco e mediterraneo, pioggia fredda, docce emozionali, percorso Kneipp verticale, stanza del sale, cascata di ghiaccio.

www.termediboario.it

SIRMIONE. Protagonista del Centro Aquaria è la preziosa acqua termale sulfurea salsobromodica che sgorga a 69° da una fonte al centro del lago di Garda. Piscine, idromassaggi, docce aromocromatiche letti-ni effervescenti vista lago, percorsi vascolari, palestra

e ancora: cabine benessere, massaggio doccia-lancia e Thermal Rain Shower.www.termedisirmione.com

DOLOMITI. A Comelico Superiore, una landa di benessere circondata dalle Dolomiti sgorga un’acqua termale dalle proprietà fortemente curative. Oltre a saune, bagni, massaggi tradizionali e ayurvedici, la struttura offre il candle massage alle candele cosme-

tiche a base di Karitè e il massaggio hawaiano.www.termedelledolomiti.it

MERANO. L’acqua termale al radon di Mon-te San Virgilio vanta effetti benefici sedati-vi e analgesici, per la circolazione e le allergie. Il centro è inoltre specializzato in trattamenti a base di prodotti naturali altoatesini: mele, uva, latte, lana,

fieno, castagna, miele e burro. www.termemerano.it

REcOARO. Il complesso termale deve il proprio successo alle particolari proprietà di ciascuna delle nove fonti di acque termali, straordinarie nelle terapie per la cura di varie patologie dell’apparato dige-rente e respiratorio. Il centro ai piedi delle Piccole

Dolomiti mira a recuperare oggi un ruolo di eccellenza nel sistema ricet-tivo italiano.www.termedirecoaro.it

BIBIONE. Offre tutto l’anno cure inalatorie, fango-terapia, massoterapia, balneoterapia, riabilitazione e diagnostica. A pochi passi dal mare, immersa nella pineta, la suggestiva SPA di Bibione.

www.bibioneterme.it

La parola al medico

Perché concedersi un soggiorno benessere? Ce lo spiega angelo bianco, medico specialista in Scienze dell’Alimentazione e Nefrologia, direttore sanitario di centri benessere e consulente dietologo presso il Policlinico di Abano Terme

ALLA RIcERcA DEL GIUSTO EQUILIBRIOUna sosta in una Beauty-Farm termale è un’esperienza irrinun-ciabile. Una frivolezza? Forse, ma sicuramente non solo este-tica, se il tutto è ben orchestrato alla luce dell’inquadramento psicofisico disegnato dopo il colloquio medico di routine, dopo il quale è possibile immergersi in un’atmosfera da sogno. Ambienti dalle luci soffuse, dai colori velati e dai rumori ovattati dove trovare un giusto equilibrio, una giusta percezione del no-stro Io più profondo. La Genesi di noi stessi può avvenire solo attraverso il corretto incanalamento dell’energia che ci percorre e se il medico è il direttore di questa orchestra, i musicanti sa-ranno gli operatori ed i brani avranno titoli originali: massaggio funzionale, onde di energia, massaggio shiatsu, reflessolo-gia plantare, massaggio ayurvedico, cranio-sacrale, che ci condurranno a far emergere il nostro Io sopito raggiungendo le parti più recondite del nostro encefalo per stimolare le droghe naturali del corpo, le endorfine, sostanze capaci di indurre una sensazione di comfort e benessere.

Il soggiorno termale concede un momento di riflessione per staccare la spina dai ritmi frenetici della società odierna e ricor-dare a noi stessi che mente e corpo devono essere in armonia fra loro per poter raggiungere grandi e piccoli obiettivi. Non è un caso che oggi, a differenza di un tempo, il primo fango non ce-lebri più l’arrivo della mezza età, ma avvenga molto prima. Infatti l’argilla “doc” risulta portentosa in primis per l’artrosi, ma an-che per lo stress, riattivando la circolazione, disintossicando, remineralizzando il corpo e decontraendo la muscolatura. In questo processo viene coinvolto anche il sistema neuroen-docrino con il conseguente riassetto degli equilibri bioumorali e sessuali avvalorando così la tesi che il fango fa miracoli, dal corpo alla psiche, dalla pelle all’eros.

La permanenza alle terme offre poi la possibilità di specifici trattamenti cosmetici di cui approfittare soprattutto in questo periodo, durante il quale, con l’avvicinarsi dell’estate, rinasce l’ossessione della forma fisica e torna prepotente il desiderio di rimettersi in linea. E’ dunque il miglior momento per cominciare una dieta: le molte ore diurne limitano quei meccanismi menta-li capaci di indurre le forme depressive cui spesso si cerca di porre rimedio mangiando; il maggior tempo libero a disposizione favorisce la pratica delle attività fisiche; le temperature più calde arginano il desiderio di cibi ipercalorici. In questo senso, allora, la consulenza dietologica in ambito termale ha soprattutto la finalità di far riscoprire un corretto stile di vita, nutrizionale, fisico e mentale e le terme, proprio per l’assenza di fattori stressoge-ni esterni, sono l’ambiente ideale per iniziare una moderata dietoterapia ipocalorica, assolutamente non “punitiva”, perso-nalizzata e facilmente riproducibile poi a domicilio.

turismo/tempolibero / benessere e cure termali

itinerari

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› TERME RECOARO E LE SUE CURE ‹Cure Idropiniche | Cure Inalatorie | Balneoterapia | Fangoterapia | Fisioterapia

› Stagione Termale 2010 ‹Apertura: Aprile-Ottobre

Visita il sito internet www.termedirecoaro.it e troverai tutte le “Tariffe di Cura” della Stagione Termale 2010 l’assistenza mutualistica e tutte le novità delle Terme Recoaro. Troverai anche tutte le informazioni sulla sperimentazione della Terapia Termale con l’acqua Lora di Recoaro nella cura della Psoriasi.

www.termedirecoaro.it

ideazione e realizzazione grafica_alterabrand®

photo_ruggerozigliotto

› INFORMAZIONI E CONTATTI

TERME DI RECOARO SPA _ Via Fonti Centrali _ 36076 Recoaro Terme (VI)Tel. 0445 75016 _ Fax 0445 75025 _ [email protected]

Ufficio IAT Recoaro Terme (Informazione Accoglienza Turistica)Via Roma, 15 _ 36076 Recoaro Terme (VI) _ Tel. 0445 75070 _ Fax 0445 [email protected]

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111turismo / TERME DI RECOARO

In uno splendido scenario naturale ai piedi delle Piccoli Dolomiti, dalle sor-genti dell’Alta Valle dell’Agno sgor-gano acque dalle proprietà benefiche,

conosciute e sfruttate fin dall’antichità per le loro numerose virtù.Qui sorge il complesso Termale di Recoaro che, divenuto famoso nel mondo per l’effica-cia dei trattamenti e per le bellezze paesaggi-stiche che lo circondano, dopo aver risentito di anni di gestioni carenti, mira a recuperare oggi un ruolo di eccellenza nel sistema ricet-tivo italiano. A questo scopo la nuova ammi-nistrazione, confidando nelle grandi poten-zialità del complesso, con una buona dose di ottimismo, impegno e creatività, ha messo a punto un’ampia strategia di rilancio che possa far ripartire le Terme di Recoaro e il territo-rio, fungendo da volando per il turismo.Le proprietà medicamentose delle nove fon-ti da cui sgorgano le acque termali, ciascuna dotata di particolari proprietà, consentono da sempre di praticare terapie per la cura di varie patologie dell’apparato digerente e respirato-rio. A queste si aggiunge ora un’importante novità: «A partire da quest’anno - spiega Ar-rigo Abalti, amministratore unico delle Ter-me - l ’offerta di Recoaro, oltre al sistema di cure tradizionali basato sulle diverse proprietà di cure idropiniche, fanghi e inalazioni, si è arricchita di un progetto sperimentale per il trattamento della psoriasi. Una serie di test eseguiti da uno staff medico dell’Unità Operativa di Dermatologia dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza ha infatti

evidenziato che una delle fonti di Recoaro, Lora, presenta le stesse proprietà delle terme di Coma-no, già rinomate per questi tipi di trattamento. È dunque dotata di virtù preziose per la cura di malattie infiammatorie della pelle».«Il progetto - prosegue Abalti - è stato presenta-to in Regione lo scorso anno e dovrebbe essere ap-provato nelle prossime settimane. Partirà quindi una sperimentazione di due anni al termine della quale il nostro compendio potrà ricevere l’accre-ditamento da parte del Ministero della Sanità».Tuttavia Recoraro, oggi più che mai, mira a proporsi non solo come centro di cura, ma come un vero e proprio centro spa benessere, che avvalendosi di impianti moderni punti sul wellness, tra benessere ed estetica.Si può dire che la nuova amministrazione ab-bia pianificato un lavoro di restyling a 360° dell’offerta del comprensorio, che non trascu-ra certo la presentazione in termini di imma-gine: «Abbiamo appena realizzato il nuovo ca-talogo, che sarà presentato la settimana prossima, ed anche la grafica, l ’impostazione e i contenuti del sito Internet sono stati ampiamente rinno-vati. Per quel che riguarda il futuro è necessario mettere in pratica un lavoro di razionalizzazio-ne delle spese, di pari passo con il potenziamento dell’offerta, il tutto in sintonia con la Regione Veneto, che è proprietaria delle Terme».Un progetto ampio e ambizioso, che prevede l’applicazione di nuove strategie: «A giugno sarà pronto il masterplan finanziario messo a punto dalla Facoltà di Economia dell’Università di Vicenza, dove uno staff di specialisti sta lavo-

rando per riuscire ad attrarre nuovi investitori sulle Terme di Recoaro, che hanno sicuramente le potenzialità per creare nuove possibilità di busi-ness. A lungo termine il piano di rilancio punta al recupero di tutta l’area attraverso l’evoluzione nel sistema di cure, che può essere davvero deter-minante per riuscire a reggere l’attuale crisi del settore».Un altro significativo fronte di lavoro riguarda ancora gli eventi: «Abbiamo presentato in Re-gione un piano di rilancio culturale che riguarda diverse iniziative per la prossima stagione. Il progetto, sul quale abbiamo lavorato per mesi, prende il nome di “Fonti di espressione” e si pro-pone appunto di creare una suggestiva associa-zione tra le espressioni artistico-letterarie da un lato e le nostre fonti di acqua termale dall’altro».Ma non finisce qui: «Un’altra iniziativa ri-guarda poi la creazione di una linea di pro-dotti di derivazione termale (come creme, sali, shampoo...) che, con il coinvolgimento di una o più aziende del settore farmaceutico, consenta di creare il marchio “Terme di Recoaro”. Si tratta di un’area legata al benessere accessorio ma che diventa tramite del complesso sistema di gestione economico finanziaria.Tra i punti qualificanti del progetto di rilancio infine un ruolo molto importante è svolto dalla comunicazione, legata in particolare all’organiz-zazione di eventi, come convegni di livello.In questo modo auspichiamo che le Terme e il ter-ritorio siano valorizzati al meglio, tornando ai livelli di eccellenza che hanno contribuito a farli conoscere a livello nazionale e internazionale».

itinerari

Arrigo AbAltiAmministratore Unico delle Terme di Recoaro

TESTO DI Sara Voltan

Verso la rinascitaIL coMPlesso terMale Di recoaro terMe RINNOVA LA SUA OFFERTA PER TORNARE AD ESSERE UN CENTRO DI ECCELLENZA

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Salut per aquam per gli antichi romani

Thaispa per i nostri giorniDOPO BERGAMO E BRESCIA APER-tA A VEROnA unA nuOVA StRuttu-RA DI MASSAGGI ORIEntAlI.ElEganza, Esclusività E pro-fEssionalità SOnO lE CARAttE-RIStIChE ChE COntRADDIStIn-GuOnO I CEntRI thAI SPA.

Un angolo d’Oriente è sbarcato a Verona. In via Pallone 4 in piazzetta Pallone nel cuore della

città scaligera ha aperto Thaispa, centro massaggi orientali. Se volete davvero ri-lassarvi con massaggi thailandesi, Thai-spa rappresenta in assoluto il luogo ideale per trovare tranquillità e benessere. La nuova struttura recentemente inaugura-ta è davvero tutto ciò che si può chiedere dalla vita nel momento in cui si necessita di relax e di serenità. Thaispa riflette una tranquillità e un silenzio che raramente si è avuta l’occasione di assaporare così bene.La struttura offre al cliente molti tratta-menti e percorsi sensoriali da provare in solitudine o in compagnia di altre per-sone. Il fascino della Thailandia è stato incastonato all’interno di Thaispa, con servizi di alto livello. Il massaggio Thai è un massaggio che alterna fasi energe-tiche e rilassanti abbinate all’utilizzo di olii aromatici personalizzati, utilizzando le tecniche di digitopressione sui diver-si canali energetici. Questo massaggio dona grande energia e benessere. Se-condo la medicina orientale, l’uomo è immerso tra l’energia del cielo e della terra, queste energie fluiscono nel nostro corpo tramite linee energetiche chiama-te ”Sen” in Thailandia, “Pranadi” nelle Indie,”Meridiani” in Cina e Giappone. Lavorando su questi canali energetici si hanno dei benefici a livello muscolare, posturale e circolatorio e sicuramente di grande rilassamento. Il Thaispa è un cen-tro appena aperto nel cuore storico di Ve-rona specializzato appunto nel massaggio thailandese, in oil massage e altri servizi in cui eccelle la qualità e la professionalità del personale di una struttura elegante,

lussuosa, avvolgente nella sua atmosfe-ra. Il massaggio tradizionale thailandese risale a tremila anni fa ed è parte delle arti orientali per la cura e il benessere del corpo. I benefici che ne derivano sono molteplici e utili a tutti senza limiti di età. Non sostituisce la medicina occidentale, ma fa bene al benessere della persona. In particolare favorisce la circolazione del sangue e migliora l’ossigenazione dei contenuti; produce un rilassamento fisico e psichico diffuso; mitiga dolori cervicali, lombari e reumatici; distende i muscoli, i nervi e i legamenti; fornisce sollievo agli stati di stress. Se volete conoscere davvero la cultura della Thailandia, la ricchezza di un vero massaggio thai non avete altra scelta. Thaispa in via Pallone a Verona è il vostro luogo ideale. Non una proposta dozzinale, scontata e banale. Qualcosa di veramente bello, per chi ama l’esclusività.

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114 turismo / PARCO NATURA VIVA

Il PARCO NATURA VIVA INAUgURA UN’ AReA PeR eNTRARe dIReTTAmeNTe A CONTATTO CON glI ANImAlI ed ImmeRgeRsI All’INTeRNO deI lORO hAbITAT.

A BUSSOLENGO (VR)

AperturaDa mArzo a novembre

orario Continuato, dalle ore 9 alle ore 18

Gli orari di apertura e chiusura variano a seconda delle stagioni

InformazioniT. 045 [email protected]

“Un tuffo nel cuore della natura”: è questo il titolo della nuova area che, in occasione dell’anno internazionale dedicato alla biodi-versità, il Parco Natura Viva offre alla propria clientela. Una

nuova area in cui la visita è caratterizzata da una immersione del pubblico, in tutta sicurezza, all’interno degli habitat degli animali.

VIAggIO Al CeNTRO dellA Natura viva

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itinerari

nella pagina a sinistra:l’area dedicata agli SCIMPANZé

sopra:l’ingresso ai “SeNtIerI d’AfrICA”

a fianco:IPPOPOtAMI nel parcoconvivono con i rINOCerONtI

foto di Archivio Parco Natura Viva

Gli habitat deGli animali sono stati ricreati con particolare at-tenzione alla omogeneità geografica, il nuovo emozionante itinerario “Sen-tieri d’africa” ha per obiettivo quello di permettere l’osservazione degli ani-mali immersi in un contesto naturale e sensibilizzare il visitatore alla ricchezza della biodiversità del Continente Afri-cano e della sua più grande isola, il Ma-dagascar. Il Parco Natura Viva, oltre ad ospita-re i rappresentanti più significativi di quegli eco-sistemi, vuole coinvolgere il visitatore nelle attività di tutela che, a diverso titolo, il Parco svolge in Africa. Gli animali divengono ambasciatori della propria causa, con un messaggio di conservazione globale che passa an-che attraverso diverse forme di soste-gno alle quali il visitatore partecipa con la visita al Parco, poiché parte del rica-

vato del biglietto vi è destinato, sia con azioni spontanee quali la sottoscrizione a progetti promossi dal Parco e dalle Associazioni Internazionali, l’iscrizio-ne alla nostra fondazione o l’adozione a distanza di una delle specie che ospitia-mo e tuteliamo. Nei prossimi anni questo primo e nuovo approccio al mondo degli animali in via di estinzione sarà replicato in altre aree del Parco e per altri continenti, rappre-sentando regioni del Mondo i cui eco-sistemi oggi subiscono gravi minacce, come il Pantanal Sudamericano, la re-gione delle Ande, la Foresta Atlantica del Brasile, ma anche le nostre antiche foreste Europee. Il Parco partecipa in-fatti alla campagna internazionale di difesa dei grandi carnivori europei, quali lupo, lince, orso e gatto selvatico. Un anno di grandi novità, attività e proposte educative.

CALENDARIO EVENTI 2010

MARZO - dalla preistoria ai giorni nostri, la biodiversità a rischio.

APRILE - all’apice della piramide ecologica.

MAGGIO - verde mondo

GIUGNO - emergenza primati africani.

LUGLIO - il microcosmo intorno a noi.

AGOSTO - Una specie a rischio: l’essere Umano.

SETTEMBRE - natUra e arte: dUe dimensioni per comprendere se stessi.

OTTOBRE - la biodiversità… nelle nostre case.

NOVEMBRE - creatUre alate.

la tematica di ogni mese è svilUppata attraverso laboratori ed attività rivolti al pUbblico ogni fine settimana, con accesso inclUso nel prezzo del biglietto.

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116 turismo / regione veneto

Bello e ospitaleAlle volte le grandi verità stan-

no in piccole notizie. Così non dovrebbe stupire che il Veneto sia la meta preferita dei letto-

ri del magazine “Full Travel”, scelta dal 10,79% dei “votanti”. Alle sue spalle si collocano la Sardegna (con il 9,99% delle preferenze) e la Sicilia (8,79%), seguita a ruota dal Trentino Alto Adige (5,59%). E’ quasi una costatazione della realtà dell’ospitalità veneta, che nel 2009 in periodo di crisi ha realizzato 60 milio-ni 444 mila presenze, delle quali il 60% sono turisti stranieri: in pratica lo scorso

anno ogni 5 visitatori che hanno pernot-tato nella penisola lo ha fatto nel Veneto. I dati e il loro commento sono reperibili sul sito www.fulltravel.it. Significativa la nota di Anna Bruno, Direttore Respon-sabile di FullPress Agency Srl, che si chiede “il perché del successo del Veneto su regioni molto più blasonate e, forse, a maggiore promozione turistica. La ri-sposta è senza dubbio nella vasta scelta che questa regione offre… Un saliscendi tra mare, colline, pianura e montagna che rappresenta la meta ideale per i lettori di FullTravel”.

veneto

Nel 2009, iN periodo di crisi, il VeNeto ha registrato oltre 60 milioNi di preseNze, per il 60% turisti straNieri: uN primato NazioNale reso possiBile da uN territorio ricco di straordiNarie attrazioNi,uN Vero puNto di riferimeNto per tutte le tipologie di turismo

le colline del proseccoNe parliamo nelle pagine seguenti

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A queste eccellenze va aggiunta la qualità e la completezza dell’offerta: nel Veneto l’ospite trova tutto quello che desidera e che soddisfa le sue aspettative, con la possibilità di passare dalla full immersion artistica al relax e benessere totali, con proposte per singoli, gruppi e nuclei familiari di qualunque età. Il tutto è accompagnato da sicurezza, servizi e da una enogastronomia che ha davvero pochi rivali al mondo. Del resto, se il Veneto è la regione italiana che richiama più stranieri, che generano circa 36 milioni di presenze, è naturale che sia anche la preferita dai connazionali. “Certo, quello che conta di più è il reddito delle imprese del settore, la cui ricchezza si riverbera sull’intero territorio – ha ribadito l’assessore regionale al turismo Franco Manzato, commentando la ricerca di Fulltravel – e qui c’è stata una contrazione più elevata rispetto agli arrivi, calati nel 2009 della crisi di un irrisorio 0,3%. Ma in una fase abbastanza nera per il turismo mondiale, questo minore guadagno si è tradotto nel mantenimento di una clientela preziosa per il futuro, la cui perdita sarebbe stata molto difficile recuperare. E in questo contesto c’è anche il dato estremamente significativo, che dimostra l’efficacia delle campagne promozionali che abbiamo realizzato, di una crescita notevole degli ospiti provenienti dall’area tedesca: +10,4% rispetto al 2008, sia per la Germania sia per l’Austria.

al VeNeto serVoNo NuoVe rotte aereeIl Veneto, il suo turismo e la sua economia, ha bisogno di nuove linee aeree. Per questo intende definire, con gli aeroporti internazionali presenti nel territorio (Venezia, Verona e Treviso), un piano organico di consolidamento e sviluppo delle rotte funzionali soprattutto alla sua economia dell’ospitalità e all’incremento dei flussi turistici. Il Piano in questione sarà messo a punto sulla base dei programmi d’azione che, entro la metà di maggio, saranno acquisiti dalle società di gestione degli aeroporti veneti di caratura internazionale. Tali programmi, in relazione agli aspetti più strettamente turistici della loro attività, dovranno descrivere le tratte aeree disponibili, i flussi passeggeri di destinazione e quelli turistici diretti e di transito, le compagnie aeree che operano sugli scali veneti, i paesi di provenienza e la frequenza dei voli, le strategie di potenziamento delle reti di connessione, le opportunità di crescita dei collegamenti e lo sviluppo di nuove collaborazioni in grado di intercettare turisti e creare occasioni di arrivo da tratte nazionali, continentali ed intercontinentali, il bacino di utenza in termini di mercati di riferimento e di potenziali nuovi clienti, le potenzialità di incremento degli arrivi e i potenziali tour operator interessati a sviluppare nuove opportunità di destinazioni del Veneto. Le iniziative

rivolte all’incremento delle rotte aeree saranno sostenute dalla Regione, con la definizione di accordi di co-marketing e iniziative di partnership, anche integrate con le compagnie aeree e con tour operator nazionali ed internazionali, prevedendo la pubblicità delle destinazioni turistiche venete raggiungibili attraverso i voli di linea o low-cost, la comunicazione e promozione con le società aeroportuali, la pubblicità nei media, l’utilizzo del web, la realizzazione di incontri nei mercati di riferimento, il marketing territoriale e la caratterizzazione delle destinazioni, la personalizzazione dei terminal e dei collegamenti di superficie. Nel Veneto dei record turistici la principale componente è quella che proviene da un’area all’interno del cosiddetto “raggio di compensatività”, dove il tragitto si presenta sostanzialmente agevole e il costo del trasporto in auto incide in modo non rilevante sul costo complessivo della vacanza. Vi sono però altri mercati ai quali il Veneto guarda con prospettive di incoming particolarmente interessanti, che richiedono però strategie di logistica nuove. Si tratta dei mercati del nord della Germania, dei paesi dell’Est Europa, della Russia, della Gran Bretagna e del Nord Europa, della Spagna, rispetto ai quali il Veneto può proporsi come meta appetibile avendo la certezza di collegamenti aerei diretti con voli charter o low-cost.

itinerari

le colline del proseccoNe parliamo nelle pagine seguenti

MARE, MontAgnA, città d’ARtE: alcune mete ideali che la regione veneto offre ai turisti

Page 120: Sei Magazine 03

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a ViceNza torNaNo i misteri del VeNetoLeggende e fiabe, fate e folletti, streghe e fantasmi che animano ruderi e castelli del Veneto da millenni. E ancora storie di templari, di cavalieri, di amori infelici e di tragedie nei gorghi del Po o nei boschi delle Dolomiti. Tutto questo è il Veneto delle leggende che si è appena presenta-to in anteprima alla rassegna “Gitando”, svoltasi in Fiera a Vicenza, ma che si ri-proporrà nel Festival dei Misteri a no-vembre. Oltre 300 eventi in moltissimi luoghi della regione consentiranno di ri-vivere tutto il dark di una terra che strega ed affascina, e che nulla ha da invidiare alla Scozia e ai suoi fantasmi. Tornerà infatti

la seconda edizione del festival “Spetta-coli di Mistero”, che lo scorso novembre ha portato in Veneto quasi 90mila visita-tori negli oltre 200 eventi sparsi in 140 località. In prima linea nell’organizzazio-ne della rassegna saranno sempre le Pro Loco coadiuvate dalle Province (presenti come sistema alla Fiera Gitando a Vi-cenza), e sotto la direzione artistica di Alberto Toso Fei. La prima edizione del Festival è stata un successo insperato, con eventi andati in overbooking e repliche impreviste proprio per “eccesso di preno-tazioni”, nella volontà di soddisfare tutte le richieste. Il Festival dei Misteri, che ha avuto l’anteprima della sua seconda

turismo / regione veneto

Festival dei Misteri Leggende e Misteri deL venetoa novembre oltre 200 eventi in tutte le province della regione faranno rivivere il ricco mondo semisconosciuto, oscuro, fiabesco, delle leggende.

un’offERtA pEnsAtA pER AccontEntARE tutti E pER REndERE indiMEnticAbilE ogni singolA EspERiEnzA.spettacoli teatrali, serate di racconto, visite guidate ai luoghi, rievocazioni in costume e cene a tema, mostre di fotografie, presentazioni di libri, passeggiate in mezzo alla natura o tra i borghi, performance artistiche, concerti, musical, ricostruzioni storiche e cacce al tesoro per i più piccoli.

nelle foto alcune immagini della prima edizione (2009):

chiesetta di crespignaga (tv)

borgo medioevale di castelbrando (tv)

a sinistra:rievocazioni in costume

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edizione a Vicenza, è una novità assoluta a livello nazionale e a novembre 2009 il sito dedicato alla rassegna (www.spetta-colidimistero.it) è stato cliccato anche da utenti statunitensi, britannici, australiani. “Abbiamo voluto riportare alla luce il Ve-neto dai lati oscuri e dai contorni indefi-niti - ha ricordato l’Assessore Regionale al Turismo Franco Manzato, ideatore

del Festival - ma tutt’altro che inventato. E’ il Veneto della tradizione orale, fatto di presenze impalpabili che travalicano le sicurezze che possono derivare dalla presunzione di conoscere il mondo, dove la storia tramandata a voce di genera-zione in generazione spesso contraddice quella documentata ed è difficile sapere dove stia la ragione e capire se la raziona-

lità risponda davvero a tutte le domande dell’animo umano.Ne è emerso un importante repertorio di figure fantastiche e mitologiche, di epi-sodi leggendari e di misteriose presenze che costituiscono un importante tassel-lo della vasta offerta turistica e culturale regionale, contribuendo a diversificarla e arricchirla”.

I vini più prestigiosi del Veneto sono destinati a lasciare un segno nella storia prossima ventura dell’eno-logia mondiale. Il 2010 è infatti

l’anno del Prosecco, attorno al quale si è realizzata una piramide di qualità tutta del Nord Est, assolutamente competiti-va in campo spumantistico in termini di apprezzamento del mercato anche rispet-to a storici e blasonati prodotti d’oltral-pe. Certo, il Prosecco è decisamente un altro vino rispetto allo Champagne, ma non c’è dubbio che sia stato il Prosecco a compiere il più consistente salto in alto in termini qualitativi, divenendo ormai lo spumante di tendenza nel mondo. Il 2010 sarà anche l’anno dell’Amarone e del Recioto della Valpolicella finalmente DOCG, anche se più per la forma che per la sostanza visto che le produzioni mag-giormente quotate saranno sul mercato con la “G” nei prossimi anni. In mezzo ci saranno la nuova DOC Venezia e la nuo-va DOCG Lison, seguita nel tempo dalla DOCG Piave Malanotte, ma solo perché questo vino ha bisogno di più tempo per esprimere tutto il suo straordinario ap-peal di territorio. Giungono insomma a conclusione operazioni di valorizzazione e tutela di altissimo profilo per il vino veneto, che in poco più di un ventennio ha saputo riposizionarsi sempre più in

alto nella considerazione dei consumato-ri, degli esperti e del mercati. In questo scenario, la vicenda del Prosecco è sicu-ramente la più significativa: vino che ha unito per decenni il nome del vitigno allo straordinario areale collocato nelle colline tra Conegliano a Valdobbiadene, ai piedi delle Prealpi trevigiane, la sua produzio-ne si è poi espansa a mano a mano che ne cresceva il successo di vendita. In ap-parenza si è trattato di un fenomeno na-turale: l’offerta rincorre la domanda. Ma il vino non è una macchina: è figlio del suo territorio e della passione di chi ne coltiva le viti e lo produce, mentre c’era troppa gente in luoghi lontani che aveva pensato di proporre Prosecco in nome del vitigno, per rincorrere la scia di successo tracciata da chi su questo vino ha profu-so amore e fatiche. “Così è nata la nuova DOC interregionale - ha sottolineato l’Assessore Regionale all’Agricoltura Franco Manzato - che fa perno sulla località “Prosecco” nei pressi di Trieste e che è “non trasferibile”, dalla quale ha preso il nome il vitigno che poi è arri-vato nelle alture trevigiane e ai traguardi attuali. Nelle aree storiche di Coneglia-no Valdobbiadene e dei Colli Asolani, il Prosecco avrà doverosamente la qualifica di “Superiore” e sarà a Denominazione d’Origine Controlla e Garantita, punta

di diamante e di qualità della piramide, avanguardia e riferimento per tutti coloro che hanno seriamente creduto in questo vino”. E il vitigno non si può più chiama-re “Prosecco” ma “Glera”, come è sempre stato, anche se nessuno lo ha proposto per indicarlo in etichetta.

uN successo spumeggiaNteil prosecco uNa piramide di QualitÀ tutta del Nord est coN il Vertice docg Nelle colliNe treVigiaNe

itinerari

l’assessore regionale all’agricoltura franco manzatosorridente mentre versa un bicchiere di prosecco

sottobrindisi con prosecco per il neopresidente della regione luca zaia

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120 turismo / PROVINCIA DI VICENZA

Turismo“fuori porta” grazie alle Pro locoSe non è una sagra è una marcia o

una visita guidata: l’importante è non stare chiusi in casa. Sembra essere questa la filosofia delle Pro

Loco vicentine, vere animatrici del terri-torio e per questo grandi alleate di chi si occupa di turismo, come l’Assessore Pro-vinciale Dino Secco, a cui è affidata la pro-mozione del vicentino anche in qualità di Presidente del Consorzio “Vicenza è”.Così le Pro Loco, nate come “vetrina” delle realtà locali, sono diventate a poco a poco dei veri e propri uffici di promozione turi-stica. Mantenendo però, e questa è la cosa più importante, lo spirito e la passione che da sempre le anima: l’amore per la propria terra, l’impegno a tenerla viva mettendone in luce il lato migliore.

Assessore Secco, la Provincia di Vicenza crede talmente in questo istituto da ave-re previsto anche la delega ai Rapporti con le Pro Loco.“La promozione e la valorizzazione del Vi-centino è secondo noi una “industria” da svi-luppare e su cui investire. Abbiamo previsto una delega ad hoc perché possedere strumenti così importanti come le Pro Loco, ma dimen-ticarli da una parte, attivarli senza una lo-gica né una strategia di fondo, rappresenta uno spreco di energie e di possibilità che non possiamo e non vogliamo permetterci”.

Come saranno le Pro Loco del futuro?“Dovranno essere enti ad alta specializza-zione locale. La vocazione e la buona vo-lontà sono importantissime ma non bastano più da sole. Le possibilità sono enormi: penso alla Grande Guerra e ai suoi manufatti, agli eventi sportivi, a Palladio e ai grandi eventi culturali, all ’enogastronomia. Questo signifi-ca che anche le amministrazioni, la Provincia

Provincia di vicenzauna sinergia Pubblico-PrivaTo grazie alla quale si conTano nel vicenTino cenTinaia di evenTi Per Promuovere un TerriTorio ParTicolarmenTe ricco

In alto

sentIerI sul monte pasubIo

lago dI fImon

fortI In scena

a cura di Ufficio Stampa dell’Amministrazione Provinciale di Vicenza

Page 123: Sei Magazine 03

121

per prima ma anche e soprattutto i piccoli e medi Comuni che nel vicentino sono la mag-gior parte, debbono sempre più rapportarsi con loro, passatemi il termine “utilizzarle”, quasi fossero degli assessorati decentrati, con compiti anche di gestione diretta”.

Unico caso in Italia, a Vicenza gli ani-matori turistici formati dalle Pro Loco vantano un loro elenco provinciale, esattamente come le guide e gli accom-pagnatori turistici.“Sono persone di certo preparate sulla storia e sulla tradizione locale, ma la cui forza è prima di tutto la passione. Nelle parole degli animatori turistici si coglie a pieno l ’amore per il proprio territorio, l ’entusiasmo nel vo-ler trasmettere non solo e non tanto quello che si ritrova nei libri di storia, ma soprattutto l ’essenza dei luoghi e delle cose, fatta di rac-conti, di leggende, di profumi, di rumori, di sapori: insomma, un vero e proprio viaggio che interessa tutti i nostri sensi.”

turismo/tempolibero

bassano rende onore a JacoPo da PonTeJacopo da Ponte, chi era costui? In realtà lo sappiamo benissimo. Per noi bassanesi, infatti, ma credo per tutti i vicentini in particolare, la figura e l ’opera del pittore detto “il Bassano” sono un punto di rife-rimento imprescindibile non solo sotto il profilo artistico ma persino culturale. Proprio per questo, come è acca-duto per Andrea Palladio, i 500 anni dalla nascita di questo gran-de artista saranno l ’occasione per approfondire la conoscenza con la sua vasta ed importante produzio-ne pittorica, nonché per rinsaldare quel filo invisibile ma fortissimo che lega alla nostra terra personaggi ed

eventi di tale levatura. Fulcro, capitale di tutta questa ope-razione non può che essere Bassano del Grappa. Come Vice-Presidente della Provincia di Vicenza, però, prima ancora che da bassanese, ri-tengo fondamentale che le celebra-zioni abbiano un respiro ampio ed extra provinciale, non solo perché lo stile di Jacopo Bassano si inseri-sce a pieno titolo nella galleria dei grandi pittori di quel Secolo, ma anche perché i suoi capolavori sono un patrimonio che, attraverso il no-stro territorio, appartiene a tutta l ’umanità. Sicuramente, soprattut-to, a quell ’umanità che ama l ’arte e le emozioni che sa trasmettere

Dino SeccoAssessore al Turismo e Vicepresidente della Provincia

Martirio di Santa Caterina1544 - olio su tela - cm 160x130 (dalla chiesa di san gerolamo) bassano del grappa, museo civico

JacoPo bassano e lo sTuPendo inganno dell’occhio dal 6 Marzo al 13 giugno

museo cIvIco, pIazza garIbaldI 34 bassano del grappaorarIo: tutti i giorni 9.00 – 19.00 (chiusura biglietteria ore 18.00)

www.bassano500.it

appuntaMento Con:

Tre guide Per scacciare la noiaprovincia-pro loco sembra proprio un binomio vincente, testimoniato dalle oltre 200 iniziative segnalate nell’opuscolo Manifestazioni ed eventi 2010, una selezione dei tantissimi momenti di incontro proposti per l’anno in corso. dalle feste di paese alle marce, dai concerti in villa alle visite guidate nei borghi storici, dalle passeggiate nei colli alle degustazioni: ce n’è per tutte le età e per tutti i gusti. e per tutte le tasche, che di questi tempi non è da sottovalutare.

per chi si trovasse nei berici, immancabile la guida iniziative sui Colli Berici, redatta dal consorzio pro loco colli berici e dal suo attivo presidente lucio penzo. Illustra varie iniziative, dalle visite guidate alle ville palladiane e altre opere meno note del

grande architetto, per proseguire con gli appuntamenti dedicati all’arte “minore”, ma non per questo meno interessante, fino alle escursioni naturalistiche e sportive.

per finire, il consorzio pro loco medio astico propone Consorziando 2010, guida turistico-culturale che contiene numeri di telefono utili per ottenere informazioni in merito ai 12 comuni della zona, ma anche nomi e indirizzi di alberghi, ristoranti, agriturismi e trattorie. Inoltre per ogni comune è descritta la costruzione più significativa: una chiesa, un castello, una villa.

www.provinCia.viCenza..it

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Park Hotel ***Capo Vaticano, Calabria Adagiato sulla straordinaria spiaggia di Capo Vaticano, il Park Hotel è il luogo ideale per la vacanza in famiglia. Mare cristallino, costa sabbiosa, poche candide costruzioni immerse in una vegetazione lussureggiante indu-cono al relax ed alla tranquillità. Il centro abitato e la sua “movida” sono facilmente raggiungibili per la passeg-giata serale e per gli acquisti gastronomici della ricca produzione calabrese.Il Park Hotel offre soluzioni in camera con pensione completa oppure con formula residence in trilocali oppure quadrilocali.

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* Da sabato a sabato

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VicenzaLa ciTTÀ-TeaTRO Di PaLLaDiOUn mUseo a cielo aperto, tra eleganza e architettUre rinascimentali

itinerari

A passeggio fra i capolavori di Andrea Palladio, “ar-chitetto degli architetti” a cui le capitali mondiali

della cultura (da Londra a Madrid a New York) rendono omaggio in questi mesi, con mostre ed esposizioni che ne celebrano il cinquecentenario.Il tempo di un gelato o di una canzone nell’i-pod, e dalla piazza dei Signori dominata dalla Basilica Palladiana si raggiunge la piazza Matteotti del te-atro Olimpico e di palazzo Chiericati: tre gemme del genio rinascimentale palladiano, unite da una strada - corso Palladio - impregnata di tutto il più elegante appeal vicentino. Una cam-minata ancora più breve, e ci si perde nei vicoli del quartiere delle Barche, incastonato fra un millenario ponte romano e un antico borgo dei pesca-tori, narrato da Goffredo Parise.Un altro grande della letteratura,

Gabriele D’Annunzio, collocò Vi-cenza fra le “Città del Silenzio”: dove aggirarsi quasi in punta di piedi, nell’incanto di un sogno. Davanti a palazzi in cui il Palladio reinventa in forma cinquecentesca il verbo della classicità, si scoprono le prospettive sempre diverse di una città-teatro dagli sfuggenti confini, di un museo a cielo aperto adagiato ai piedi di colli Berici ricchi di altre possibili mete: lo sfarzo palladiano della villa La Rotonda, la cupola del santuario di monte Berico, dove nel quindicesimo secolo avvenne una delle prime apparizioni della Vergine riconosciute dalla Chiesa. Una città-teatro dove lo scorrere della Storia ha sedimentato altre mer-aviglie, come lo splendore di un arti-gianato orafo noto in tutto il mondo o la prelibatezza di un piatto sovrano della gastronomia italiana: “polenta e baccalà”.

info: www.vicenzae.org

nelle fototeatro olimpico (in alto)

basilica palladiana e palazzo chiericati

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turismo / COMUNE DI VICENZA

È particolarmente ricca di iniziative la primavera vi-centina: da aprile a giugno la città del Palladio os-piterà serie di progetti che spazieranno dalla mu-sica alla poesia, all'arte, fino ai grandi festival che

animeranno le piazze, le vie, e i palazzi del centro storico. Come ormai da tradizione, un ruolo da protagonista sarà riservato alla grande musica. Infatti, nella straordinaria cor-nice del Teatro Olimpico, si susseguiranno la rassegna sin-fonica “Il suono dell’Olimpico” (22 aprile - 7 maggio) a cura dell’Orchestra del Teatro Olimpico, la XIII edizione di “Omaggio a Palladio” (30 aprile - 2 maggio) con il pianista e direttore d’orchestra Andras Schiff, a cura della Società del Quartetto di Vicenza, la XV edizione di "New Conver-sations Vicenza Jazz" (7 - 15 maggio), uno dei principali festival di musica jazz a livello europeo, la XIX edizione del festival cameristico “Settimane Musicali” (19 maggio - 13 giugno).Ma nella programmazione trova spazio anche la poesia in-ternazionale con "Dire poesia. Incontri con poeti contem-poranei" (fino al 7 maggio) che porterà in alcuni luoghi

d'arte della città anche poeti del calibro di Yang Lian, Edo-ardo Sanguineti e Patrizia Valduga. Questo importante ciclo di appuntamenti - tutti a ingresso libero - è promosso dal Comune di Vicenza e Intesa Sanpaolo.Una manifestazione assolutamente unica a livello nazionale è il Festival Biblico (27 - 30 maggio), quest'anno giunto alla VI edizione intitolata "L'ospitalità delle scritture. Un modo nuovo per incontrare la Bibbia".Dal 3 al 6 giugno sarà la volta di "Vie d'acqua", uno speciale progetto ideato dall'Assessorato alla Cultura in collabora-zione con Acque Vicentine, che offrirà un'originale serie di iniziative (concerti, mostre, incontri con giornalisti, reading, convegni) incentrate, a diverso modo, sull'importanza e sul valore della risorsa idrica. Non manca, infine, nel panorama delle rassegne espositive, una significativa rassegna sulla musica futurista (1 - 23 mag-gio), che celebra i cent'anni dalla stesura del "Manifesto dei musicisti futuristi" a opera di Francesco Balilla Pratella. Tra le altre iniziative in programma nella tarda primavera, anche le visite guidate al cantiere della Basilica Palladiana.

Da aprile a giUgno in città spazio a mUsica, arte, poesia e i granDi festival nelle foto

richard galliano e brad meldhauospiti di Vicenza Jazz 2010

a Vicenza

Una PRiMaVeRa Ricca Di aPPUnTaMenTi

info: www.comune.vicenza.it 124

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incognito

I primi ospiti saranno sabato 8 maggio i componenti della band inglese degli Incognito che apriranno la XV edizione di New conversations Vicenza Jazz intito-lata “Allonsanfàn, il jazz al di là delle alpi”. Il gruppo, capitanato da Jean-Paul 'Bluey' Maunick, festeggia quest’anno i trent’anni di carriera ed è celebre per le sue ener-giche esibizioni dal vivo, capaci di instau-rare quell’empatia con il pubblico che il genere definito “acid jazz” impone.

Grande attesa anche per il piano solo di Philip Glass, sul palco domenica 23 maggio, maestro indiscusso del mini-malismo che ha prestato la sua arte alle più eclettiche contaminazioni: dalla musi-ca alla danza, fino al teatro e soprattutto al cinema.

Per finire domenica 30 maggio arriva in piazza dei Signori il terzo nome noto al grande pubblico: Noa, l’artista israeliana che con questo concerto chiude anche la quattro giorni della sesta edizione del Festival Biblico 2010, quest’anno dal tema “L’ospitalità delle scritture”. Noa, che con la sua musica internazionale e multietnica intreccia jazz, pop, rock e sa-pori mediorientali, diffonde un messaggio di pace e di dialogo fra i popoli.Tutti i concerti sono ad ingresso libero e avranno inizio alle 21.

incOGniTO, PHiLiP GLaSS e nOaOSPiTi neL MaGGiO VicenTinOin piazza Dei signori tre concerti gratUiti con artisti Di fama internazionale

Tre prestigiosi concerti gratuiti di artisti di fama internazi-onale si succederanno a maggio nella suggestiva ambien-tazione di piazza dei Signori. L’esplosiva band degli Incog-nito, le raffinate melodie di Philip Glass e le suggestioni

di Noa regaleranno ai vicentini tre serate imperdibili, tutte a ingresso gratuito. “Vicenza di not(t)e” è l’iniziativa promossa dal Comune di Vicenza che raccoglie i tre grandi eventi grazie anche al sostegno di Regione Veneto, Ministero per i beni e le attività culturali, Vicenza Jazz con Trivellato Mercedes Benz, Festival Biblico, Gruppo Aim e Il Giornale di Vicenza in qualità di media partner.

noa

PhiliP glass

info: www.comune.vicenza.it www.festivalbiblico.it www.vicenzajazz.org

IncognItoSABATo 8 MAGGIo

PhIlIP glassdoMeNIcA 23 MAGGIo

noadoMeNIcA 30 MAGGIo

musica

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turismo /operaestate festival

Un’edizione, quella che si sta preparando per l’estate 2010, del tutto particolare, densa di

progetti di spettacolo che riper-correranno la storia e l’evoluzione del festival, ma anche di momenti di riflessione sulla sua futura iden-tità e i sui prossimi impegni. La storia è quella di un festival sin da subito impegnato nella pro-duzione, quella lirica alle origini, e rivolto a una comunità ben più vasta di quella locale. E’ venuto subito dopo il progetto del festival diffuso, teso anche alla valorizzazi-

one dei luoghi, e sostenuto sin da subito da una pluralità di soggetti pubblici e privati, tutti uniti per la promozione e valorizzazione del prezioso patrimonio immateriale a cui danno corpo le arti dello spet-tacolo, e materiale dove le stesse vengono presentate. Una bella sin-tesi tra patrimonio e creatività, ma anche tra tutti gli altri percorsi che Operaestate ha disegnato e conti-nua di anno in anno a sviluppare. Progettando insieme innanzitutto e condividemdo con una pluralità di enti, istituzioni, artisti, opera-tori un comune disegno.

operaestate festival

30 anni in scena

in questa pagina: una scena dello spettacolo "pork in loop"

della compagnia olandese t.R.a.s.H.

sotto: al garage nardini, la giornata dedicata alle compagnie

del ReV - Rete Veneta arti performative

neLLa pagina a FianCo:una scena de "La Vedova allegra"

con la regia di Hugo De ana

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spettacoli

operaestate festival - bassano del grappa - vicenza - www.operaestate.it

operaestate festival veneto unisce in una rete del tutto originale i suoi enti promotori: la regione del veneto e la città di bassano del grappa con gli altri 32 Comuni aderenti al progetto: asiago, asolo, borso del grappa, caldogno, cartigliano, camisano vicentino, cassola, castelfranco veneto, castello di godego, cittadella, dueville, enego, galliera veneta, loria, Marostica, Mogliano veneto, Molvena, Montecchio Maggiore, Montorso, nove, possagno, pove del grappa, resana, romano d’ezzelino, rosà, rossano veneto, sandrigo, san zenone degli ezzelini, schio, solagna, thiene e valstagna.e’ sostenuto dal Ministero per i beni e le attività culturali ininterrottamente sin dalla sua nascita nel 1981, dalle province di vicenza e treviso, dalla camera di commercio di vicenza, e da una fitta rete di sostenitori privati: aziende, istituti di credito, associazioni di categoria, che credono nello sviluppo culturale, nel valore dell'investimento in questo settore e nel fare sistema con gli enti territoriali.

il grande gruppodi operaestate

Ne sono testimonianza le numer-ose reti create a diversi livelli: da quello locale con l’individuazione di un vero e proprio distretto cul-turale, a quello nazionale con la partecipazione ai più innovativi progetti della nuova scena italiana, infine, fino a livello internazio-nale dove il festival sempre più ha assunto un rilevante ruolo di pro-motore delle arti performative, in sintonia con importanti centri e festival di ogni parte d’Europa. Ambasciatore della nostra cultura e dei nostri talenti all’estero, pro-motore di giovani artisti di ogni parte del mondo e dei nuovi lin-guaggi di cui sono interpreti. Perché l’innovazione è un’altra parola d’ordine per Operaestate Festival, una ricerca continua che coinvolge artisti e pubblico, che propone esperienze estetiche ed approfondimenti, che intreccia conoscenze e contemplazione, rappresentazione e paesaggio. Per far emergere i transiti tra la memoria e la necessità del nuovo,

per un equilibrio tra passato e fu-turo, tra la migliore tradizione e l’irrinunciabile contemporaneità.

i progetti per il trentennaleL’edizione del trentennale non sarà dunque una esclusiva celebra-zione, ripercorrerà certo la storia del festival, ma individuando in particolare più che gli eventi spe-ciali che lo hanno animato, piut-tosto le direzioni, i progetti, i ri-sultati che hanno scandito la sua evoluzione. Cercherà anche di definire, at-traverso alcuni momenti di rifles-sione, il suo futuro non disgiunto dallo sviluppo delle politiche cul-turali dei soggetti che lo sosten-gono e di quelli che partecipano ai network attivati. Ed infine sarà l’occasione per mettere a sistema, dare stabilità e spazio anche fisico oltrechè progettuale, a molte di quelle politiche di rete che hanno caratterizzato l’ultima evoluzione del festival, indicandone le mi-gliori prospettive.

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Page 130: Sei Magazine 03

turismo/ bassano del grappa

JacOPO BaSSaNO E LO STUPENDO INGaNNO DELL’OccHIO

cON UNa mOSTra rIcca DI OPErE maI ESPOSTE PrIma D’Ora, SI avvIaNO LE cELEBrazIONI PEr I 500 aNNI DaLLa NaScITa

DEL PITTOrE cHE Ha rESO cELEBrE BaSSaNO NEL mONDO

La mostra “Jacopo Bassano e lo stupendo in-ganno dell’occhio” è l’evento che segna l’av-vio delle Celebrazioni per i 500 anni dalla na-

scita di Jacopo da Ponte, detto Jacopo Bassano, uno dei più originali e potenti interpreti del rinnovamen-to della pittura veneta del secondo Cinquecento e il più grande pittore della realtà prima di Caravaggio. L’esposizione - curata da Giuliana Ericani e Ales-sandro Ballarin - propone un selezionato e significa-tivo tributo all’arte di Jacopo, dagli esordi fino agli anni Sessanta del Cinquecento, grazie all’ecceziona-le prestito di un nucleo di dipinti di altissima qua-

lità provenienti dall’America e dall’Europa – da Londra, Parigi, Budapest e Berlino fino a Houston e l’Havana - molti dei quali mai giunti prima d’ora in Italia (o esposti al pubblico oltre cinquant’anni or sono), chiamati a dialogare, nel Salone dalpontiano del Museo Civico della città che ha dato i natali al-l’artista, con quella che è la più consistente collezio-ne di sue opere. La città di Bassano del Grappa e la Regione del Veneto hanno quindi voluto rendere un doveroso omaggio ad un pittore affascinante, capace di conquistarsi con il suo sperimentalismo e l’amore per gli elementi naturali del suo mondo - ai piedi

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Page 131: Sei Magazine 03

arte

Nella pagina a fianco

AdorAzione dei MAgi1555-56, olio su tela BirmiNgham, the BarBer iNstitute of fiNe arts

ceNtro di BassaNo (foto di cesare gerolimetto)

in questa pagina

FugA in egitto, 1534, olio su tela, dalla chiesa di s.gerolamo, museo civico, BassaNo

paNoramica di BassaNo del grappa (c.gerolimetto)

museo civico - BassaNo del grappa - viceNza - t. 800 189802 - www.bassano500.it

delle Alpi e lungo il Brenta - uno spazio di forte originalità, accanto a grandi artisti come Tiziano, Tintoretto e Verone-se. Tra i primi prestiti che il visitatore potrà ammirare: un inedito di collezione privata inglese, La Cacciata dei mer-canti dal tempio, che affiancato alla famosa Fuga in Egitto del Museo Civico mostra i primi tentativi di Jacopo di tro-vare una strada personale. Anche la singolare Adorazione dei Magi - recentemente rinvenuta a Roma, iconograficamente singolare ed esposta solo in questa occasione - appartiene alla fase giovanile, mentre costituisce un vero unicum la pos-sibilità di vedere insieme l’Andata al Calvario, proveniente da Glyndebourne – opera mai proposta al pubblico – il Ri-poso durante la fuga in Egitto della Pinacoteca Ambrosiana e lo sconcertante dipinto con i “Due bracchi legati al tronco di un albero” eccezionalmente giunto dal Louvre. Altre im-portanti prime visioni per il pubblico italiano e occasioni di riflessione vanno dall’Adorazione dei Magi del Barber Institute of Fine Arts di Birmingham a un bellissimo, ine-dito Ecce Homo di collezione privata; dall’intenso Ritratto di senatore veneziano dello Staatlichen Museen di Berlino al Ritratto di cardinale da Budapest, prova della grande qualità introspettiva di Bassano, fino al San Cristoforo dall’Havana. Un’ occasione dunque impedibile, ma le celebrazioni non fi-niranno qui: Jacopo Bassano sarà al centro di tre intensi anni di iniziative ed eventi promossi dalla città alla quale egli fu sempre legato, che immortalò in molte opere e dove avviò la sua fiorente bottega, capostipite di una dinastia di pittori che per oltre un secolo dominarono la scena artistica.

Musica in Mostrarassegna di concerti di musica rinascimentale per vivere il clima di Jacopo Bassano e il suo tempo con l’ensemble “conserto del desiderio”. domenica 2 e 9 maggio e sabato 15 maggio, presso il museo civico alle 18. ingresso libero.

www.vivibassano.it

Giardini in cittàun'occasione unica per vedere Bassano in nuova veste, dipinta dei colori della natura: gli angoli più suggestivi del centro storico verranno esaltati dai 13 giardini costruiti a tema che si potranno ammirare fino al 23 maggio. tra le iniziative previste il quadro teatrale tratto da “la Ballata del millennio” dedicato a Jacopo Bassano e al suo tempo: piazza garibaldi, domenica 25 aprile, ore 16.30 e 18.

www.prolocobassano.it

rose in Villa GiustiNel grande parco ottocentesco e negli interni della villa: mostra-mercato di rose piante da giardino con alcuni dei vivaisti italiani più noti, una raffinata mostra di ricami su temi floreali, intrattenimenti musicali e stand di associazioni benefiche per la manifestazione floreale, giunta all’ottava edizione e organizzata dalla fondazione domenico tolio onlus. 22 e 23 maggio, ore 9.30-19.00.

www.villagiusti.net

asparaGi & VespaioloÈ iniziata la maratona dell'asparago che proseguirà fino al 28 maggio con una serie di serate a tema e menù di degustazione che vedranno l'asparago bianco di bassano DoP declinato in mille varianti, dai tradizionali asparagi e ovi sodi al superbo risotto, fino a stuzzicanti abbinamenti con carni e pesce di vario tipo. il tutto annaffiato dal vespaiolo doc di Breganze.

www.ristorantibassano.com

aPPUNTamENTI BaSSaNESI

info e prenotazioni800 189802 - www.bassano500.it

sede e orarimuseo civico di Bassano del grappatutti i giorni fino al 13 giugno: 9-19 (chiusura biglietteria18.00) bigliettiintero: euro 9gruppi e ridotto : euro 7, 50cumulativo: euro12 (visita a palazzo sturm, palazzo remondini, palazzo Bonaguro, torre civica)

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Page 132: Sei Magazine 03

130 turismo

il Paradisodella vacanza attiva

Si parte dalla mountain bike, con tre “anelli” adatti a vari livelli di preparazione fisica tra i saliscendi delle montagne trentine: il Dolomiti di Brenta Bike attorno al Parco Naturale Adamello Brenta con oltre

160 chilometri e 7.700 metri di dislivello; il percorso Dolomiti Lagorai Bike con un circuito di circa mille chilometri fuori strada fra boschi, pascoli, laghetti alpini nel Trentino Orientale; il Mountain & Garda Bike, ci porta invece al Lago di Garda, alla bellezza del suo ambiente naturale e alle infinite possibilità che offre per la pratica di attività outdoor.Non solo “ruote grasse”, però. Anche gli amanti della bici su strada possono scegliere tra centinaia di km di piste. La Provincia Autonoma di Trento ha cominciato a realizzare la sua rete di percorsi ciclopedonali nel lontano1988. Con un nuovo documento approvato nel 2008, la giunta provinciale

il trentino è la terra degli sportivi. Sono tantiSSime le opportunitàper l’attività fiSica all’aria aperta, per chi vuole vivere il territorioin modo attivo o Semplicemente tenerSi in forma. dagli Sport d’acqua alla bicicletta, dalla mountain bike al trekking, paSSando per il cicliSmo e l’arrampicata, Sono davvero moltigli Spazi e le infraStrutture dedicate agli appaSSionati

www.visittrentino.it

Page 133: Sei Magazine 03

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itiNErAri

www.visittrentino.it

ha programmato l’estensione di questa rete, che nel 1994 prevedeva uno sviluppo di 400 km, aggiungendo ulteriori 170 km, individuando una specifica segnaletica che integra quella del codice della strada e che caratterizza i percorsi nel Trentino.Per gli appassionati di sport d’acqua ci sono i quasi 300 laghi sparsi su tutto il territorio provinciale, non a caso definito la “Finlandia italiana”, con il Garda trentino vera e propria palestra a cielo aperto tra windsurf, vela e arrampicata sulle pareti a strapiombo sul lago, i laghi di Levico e Caldonazzo immersi nel verde e a poca distanza dal centro termale, quello di Molveno, con il suo lido verde e attrezzatissimo e tanti altri.Infine, per affrontare salutari passeggiate fra le vallate trentine, ci sono oltre 200 chilometri di sentieri, con un

dislivello complessivo di oltre 16 mila metri, che si snodano fra i paesaggi dolomitici di S. Martino di Castrozza e le Valli di Fiemme e di Fassa nel Trekking delle Leggende, itinerario escursionistico che deve il proprio nome ai numerosi racconti mitologici di queste zone, fra montagne di grande bellezza come il Lagorai, le Pale di S. Martino, la Marmolada, il Piz Pordoi, le Torri del Sella, il Catinaccio, il Latemar. Nel trentino occidentale si trova invece Dolomiti di Brenta Trek, un doppio tour sulle orme dell’orso bruno nello scenario di natura incontaminata del Parco Naturale Adamello-Brenta, con un percorso ad anello, disegnato tutto intorno al massiccio montuoso del Brenta, con due percorsi, country ed expert adatti a diversi livelli di preparazione.

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Un concerto a duemila metri di quota, quando la notte lascia il posto ai primi raggi di sole e le Dolomiti si colorano delle calde tonalità dell’alba, ma anche performance teatrali fra gli alberi del bosco o in una

centrale idroelettrica. Ed ancora, ammirare un’esposizione di capolavori dell’arte mondiale in un grande museo o scoprire che l’economia può essere coinvolgente se spiegata e raccontata dai più importanti studiosi del mondo. Tutto questo e molto altro ancora è L’Arte della Vacanza, un progetto che unisce cultura, ambiente e turismo, dando vita ad un cartellone proposto in una brochure e sul sito www.artedellavacanza.it. Cultura, ambiente e turismo dunque. Si comincia dai principali musei. Il Mart di Rovereto, da giugno a settembre propone “Arte Americana 1850 -1960. Capolavori della Philips Collection di Washington”, dedicata all’arte a stelle e strisce fra la metà del XIX secolo e i primi sessant’anni del XX secolo. “L’avventura del vetro. Dal Rinascimento al Novecento tra Venezia e mondi lontani” è invece il titolo dell’esposizione che, da giugno a novembre, potrà essere ammirata presso il Castello del Buonconsiglio a Trento, ma anche nelle sale di Castel Thun in Val di Non, gioiello medievale che il 17 aprile, dopo un lungo restauro, ha schiuso le proprie porte. Inserito da diversi anni fra le migliori sei attrazioni culturali di carattere scientifico in Italia, il Museo Tridentino di Scienze Naturali, a Trento, diventa “Spaziale!” con la mostra che, da gennaio fino ad ottobre, propone un viaggio dedicato all’evoluzione dell’astronomia, dai suoi esordi fino al futuro. A San Michele all’Adige fa bella mostra di sé il Museo degli Usi e dei Costumi della Gente Trentina, il più importante centro italiano di etnografia locale, le cui sale rappresentano i capitoli di un racconto in grado di trasportare i visitatori all’interno della vita quotidiana dei popoli di montagna. “Un fiume di legno” è la proposta che, da maggio a luglio, permetterà di rivivere il commercio del legname che, dal Primero, giungeva fino a Venezia. A completare l’offerta museale troviamo anche la Fondazione Museo Storico del Trentino, che ha trovato nelle ex gallerie

stradali di Piedicastello a Trento lo spazio espositivo ideale per sperimentare nuovi approcci alla storia e alla memoria del territorio. Inaugurati nell’estate del 2008, i due tunnel sono un vero e proprio laboratorio, una proposta culturale aperta che quest’anno propone due importanti percorsi espositivi permanenti, riuniti sotto il titolo di “Storicamente ABC”. Una visita merita anche Werk Gschwent di Lavarone, meglio noto come Forte Belvedere, dove, dal 1° aprile al 1° novembre il progetto “La Fortezza delle Emozioni: ambienti sensibili multimediali per architetture di guerra in tempo di pace”, realizzato da Studio Azzurro, fa rivivere in “diretta” la vita dei soldati durante la Prima guerra mondiale.

Rilevante l’offerta dei festival tematici: si parte da Artesella dal 20 marzo al 6 novembre, ed il TrentoFilmfestival, che dal 29 aprile al 9 maggio propone il meglio della cinematografia mondiale legata alla montagna e all’avventura. Ruota attorno al rapporto fra realtà e finzione la nuova edizione di Futuro Presente, che si svolgerà a Rovereto dal 12 al 15 maggio, mentre il Festival dell’Economia anche quest’anno vedrà darsi appuntamento a Trento, dal 3 al 6 giugno, studiosi provenienti da tutto il mondo che tratteranno il tema “Informazioni, scelte e sviluppo”. Seguono Sentiero di Pace, in diretta da Rovereto su Radio2 Rai e sulle principali emittenti radiofoniche europee, che nei giorni 25 e 26 giugno abbina la musica più raffinata a testimonianze di pace, Pergine Spettacolo Aperto, che dal 3 luglio al 7 agosto conferma la propria vocazione a sperimentare nuovi modi di fare spettacolo (il tema scelto per l’edizione 2010 è “Cantieri Mutanti”) e Drodesera, il festival internazionale di performing art, che dal 23 luglio al 31 luglio anima la centrale idroelettrica di Fies.La musica è protagonista di Trentino Jazz, dal 13 marzo al 15 dicembre, del Festival Organistico di Smarano, dal 27 maggio al 12 agosto. La danza internazionale si esibirà a Oriente Occidente, dall’1 al 12 settembre, in un percorso di incontri, scambi e incroci tra popoli e culture, fra tradizione e innovazione

TanTe le offerTe culTurali dell’esTaTe TrenTina, Tra concerTi e fesTival

CaSTEL Thun in vaL di non (a SiniSTra)

CaSTELLo dEL buonConSigLio a TrEnTo

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Tra culTura e vacanza

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da ormai 16 anni il trentino propone un’occaSione imperdibile per chi vuole abbinare la montagna alla muSica, la natura alla cultura

Grazie al ricco cartellone - 34 appuntamenti tra il 21 giugno e il 27 agosto - offerto dal fe-stival I Suoni delle Dolomiti,

le vette più belle si trasformano in sugge-stivi palcoscenici in grado di accogliere le note e le voci di grandi artisti. Saranno le note dei cori trentini ad apri-re l’edizione 2010 del festival I Suoni delle Dolomiti, con Dolomiti d’InCanto, evento dedicato alla montagna e alle sue tradizioni canore. La mattina del 20 giu-gno, alle ore 11, undici cori renderanno omaggio a queste montagne, elette lo scor-so anno dall’UNESCO Patrimonio Na-turale dell’Umanità, esibendosi nei pressi di altrettanti rifugi sparsi tra le montagne del Trentino, trasformando così l’intera provincia in un’immensa sala da concerto a cielo aperto. L’iniziativa coincide con la loro apertura ufficiale e quindi della sta-gione estiva.Fra i progetti speciali, che anche quest’an-no impreziosiscono il festival, troviamo le quattro giornate di trekking con Marco Paolini, dal 28 giugno all’1 luglio in Val

di Genova, nel segno di Jack London, protagonista anche il 3 luglio, alle 22, nel Rifugio Vajolet con brani del libro “Prepa-rare un fuoco”. Nella notte fra il 26 ed il 27 luglio al Passo del Brocon, va di scena La Via Lattea, che vedrà musica, astronomia e alpeggio riunirsi sotto le stelle con prota-gonisti il violoncellista Mario Brunello, il violista Danilo Rossi, il violinista Marco Rizzi e il pianista Andrea Lucchesini, Pa-olo Rumiz e l’Unione Astrofili del Trenti-no. I Suoni delle Dolomiti producono ogni anno anche prime assolute e composizioni inedite ed originali dedicate alle montagne e alla natura del Trentino. Quest’anno è la volta di Ezio Bosso l’appuntamento è per il 15 luglio in località Carigole.In cartellone vi sono nomi come il trom-bettista Dave Douglas, che il 10 luglio sul Monte Bondone, accompagnato da banjo e violoncello, getterà un insolito ponte fra jazz e country music, fra le Dolomiti ed i monti Appalachi; quattro assi del jazz come Steven Bernstein, Paolo Fresu, Gianluca Petrella e Marcus Rojas, la cui esibizione è fissata per il 28 luglio in località Buse de Tresca, in Val di Fiemme; il Sestetto Stra-divari, che il 3 agosto darà appuntamento ai Laghi di Bombasèl in Val di Fiemme.Il calendario offrirà anche un appuntamen-to con Giovanni Sollima, che il 10 agosto nella Val di Fumo proporrà un concerto dai profumi contemporanei, affiancato dai musicisti della J. Futura Orchestra diretta

da Maurizio Dini Ciacci; Cristina Zaval-loni ed i Virtuosi Italiani, che il 12 ago-sto sul Monte Bondone interpreteranno i brani più famosi dei Beatles in versione classica; Fabrizio Bosso ed i Bifunk il 13 agosto sull’Altopiano della Vigolana, con un omaggio a Miles Davis. Ed ancora: Niccolò Fabi, autore di famose canzoni pop che il 18 agosto verranno ese-guite al Rifugio Ai Todesci in Val di Non; il leggendario violinista israeliano Ivry Git-lis, atteso il 24 agosto nella Valle del Vanoi per un’esibizione all’insegna della classe e dell’eleganza; il gruppo degli Avion Tra-vel, che il 25 agosto in Val di Cembra si cimenterà in un omaggio al grande regista Federico Fellini; Carmen Consoli, che il 27 agosto al Rifugio Fuchiade, in Val di Fassa, proporrà i propri grandi successi in versione unplugged. Agli appuntamenti del primo pomeriggio si sono aggiunte nel tempo le suggestioni dell’alba. Quest’anno a salutare il giorno che nasce saranno i racconti di Erri De Luca, che il 17 luglio al Rifugio Sandro Pertini in Val di Fassa presenterà il suo ultimo libro; le raffinate note di Mario Brunello e di altri 23 violoncellisti, che il 24 luglio animeranno le pendici del Mon-te Castellazzo, sulle Pale di San Martino e Moni Ovadia sabato 31 luglio al Col Margherita.Molto significativo anche “Dolomiti di Pace”, appuntamento ideato nel 2005 e da allora sempre riproposto, che lancia un for-te messaggio di pace e di solidarietà oggi più che mai attuale tra gli scenari in cui ebbe luogo la Grande Guerra, oggi colle-gati tra loro dal Sentiero della Pace; fra i protagonisti la cantante israeliana Noa (il 13 luglio a Villa Welsperg), l’Orchestra di Piazza Vittorio (22 luglio, Malga Fratte) e la regina del pop africano Angelique Ki-djo (9 agosto, Forte Dosso delle Somme).

Suoni delle dolomiti

itiNErAri

ConCErTo di fiorELLa mannoia E aLCunE immagini dELLE SCorSE Edizioni dEL festival “i suoni delle dolomiti”

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134 turismo / palazzo roccabruna

palazzo roccabruna fra sapori della tradizioneed etichette storiche

La primavera di Palazzo Roccabruna riserva grandi sorprese. Tutte all’insegna del gusto e dei sapori del-

la tradizione. L’Enoteca provinciale del Trentino propone un calendario fitto di iniziative capaci di soddisfa-re tutti i gusti. Ma accanto ai piaceri dell’enogastronomia non mancano le iniziative culturali: quest’anno anima le sale dello storico palazzo un’inte-ressante mostra realizzata in colla-borazione con il Museo nazionale della montagna “Duca degli Abruz-

zi” di Torino. Si tratta di un viaggio nell’universo coloratissimo delle eti-chette che un tempo gli alberghi di montagna apponevano sulle valigie dei turisti. Dal 1890 al 1960 le etichette raccon-tano un mondo in cui fare vacanza era un privilegio per pochi e spostarsi era un’impresa complicata; fra alber-ghi stile Impero, sciatori d’altri tem-pi, golfisti, pin up e i primi impianti di risalita le etichette accompagnano i visitatori in una dimensione che ap-partiene ormai ai nostri ricordi.

SULLA VALIGIA DELLA MONTAGNA.ETICHETTE DI ALbErGHI 1890-1960

Un’originale rassegna di oltre 300 etichette (alcuni esempi sopra) che gli alberghi di montagna apponevano sulle valigie dei turisti. Una mostra unica nel suo genere.

Palazzo RoccabRuna26 maRzo - 23 maggio 2010

Orario: da Martedì a Venerdì: 10-12; 15-18; Sabato e Domenica: 10-18; Lunedì: chiuso. ingresso libero

PaLazzO ROccabRuna EnOtEca PROVinciaLE DEL tREntinO - Via SS. tRinità, 24 - 38100 tREntO - tEL. 0461/887101 www.enotecadeltRentino.it

Foto Archivio Trentino S.p.A.

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I prossimi appuntamenti

IL 58o TrENTOFILMFESTIVALNella settimana della più importante manifestazione cinematografica dedicata alla montagna Palazzo Roccabruna propone ogni sera alle 18.00 incontri sui temi della dell’esplorazione, dell’avventura, dell’al-pinismo… Non mancano le degustazioni: protagonisti i formaggi di malga trentini e i vini del territorio

Palazzo RoccabRuna, 1 - 9 maggio 2010

L’ENOTECA prOVINCIALE DEL TrENTINO ALLA 74a MOSTrA VINI DEL TrENTINOQuattro giorni di festa per scoprire i vini e le cantine del territorio

Palazzo RoccabRuna e teatRo sociale, 14 - 17 maggio

L’ASpArAGO DEL TrENTINOProduzione di nicchia, l’asparago De.Co di Zambiana (TN) è una delle prelibatezza del Trentino. Scopritelo nelle proposte enogastrono-miche e negli abbinamenti dell’Enoteca.

Palazzo RoccabRuna, 22 - 23 maggio

SULLE VIE DEL GUSTOIn occasione del Festival dell’Economia Palazzo Roccabruna propone quattro giorni di approfondimenti e di degustazioni sui sapori della terra… non solo trentina. Ospite di quest’anno l’Enoteca italiana di Siena.

Palazzo RoccabRuna, 3 - 6 giugno

rOSATI TrENTINI: EMOzIONI D’ESTATESi brinda all’estate con i vini rosati. Quattro giorni di degustazioni e di originali abbinamenti gastronomici per parlare di un prodotto ideale per la stagione estiva, sempre all’insegna di un approccio consa-pevole e moderato al mondo del vini

Palazzo RoccabRuna, 10 - 13 giugno

itinerari

PaLazzO ROccabRuna EnOtEca PROVinciaLE DEL tREntinO - Via SS. tRinità, 24 - 38100 tREntO - tEL. 0461/887101 www.enotecadeltRentino.it

Pagina a fianco

ingRESSO Di PaLazzO ROccabRuna Archivio fotografico della CCIAA di Trento - Foto di Magrone

Sopra

tREntODOc E aLtRi PRODOtti tREntini a PaLazzO ROccabRunaArchivio fotografico della CCIAA di Trento

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TURISMO

Castel Thunil sogno diventa realtà

Chi non ha mai desiderato anche solo per un attimo fare un salto indietro nel tem-po per provare l’ebbrezza di calarsi nei panni di un principe o di una principes-

sa che vivono in un castello fiabesco? Dal 17 aprile 2010 questo desiderio può quasi diventare realtà...

Dopo anni di restauri, infatti, una delle dimore si-gnorili più belle del Trentino ha riaperto le sue por-te al pubblico e rivela i suoi tesori unici: arredi ori-ginali appartenuti ai Thun, collezioni d’arte e l’aura della nobile famiglia mitteleuropea che lo ha abitato dal XIII secolo ai giorni nostri.

il castello ha riaPerto i Battenti Per svelare le sUe Meraviglie ai visitatori

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ITINERARI

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: www.VISITVALDINON.IT

15 maggio2010Concerto per sassofoni CARBONERIA SAX ENSEMBLEa cura scuola di musica T.Eccher Valle di Non e Sole

29 maggio 2010Spettacolo di Teatro MusicaleIL PRINCIPE E LA VERITA’a cura della scuola musicale Eccher Cles

3 - 4 luglio 2010Prodotti, storia, tradizioniAL CASTELLO CON LE PRO LOCOa cura del Consorzio e delle Pro Loco della Valle di Non

11 luglio 2010ConcertoMUSICA A CORTEa cura dell’Associazione Musicale Calicantus

30 luglio 2010Spettacolo multimediale HEROES '09nell’ambito di NonsolejazzFestival31

1 agosto 2010Concerto a temaPOETI E CANTAUTORI a cura di R. Carlini e L.Anderle

5 agosto 201012 + cembalo I VIRTUOSI ITALIANI Ass. culturale Mons. Celestino Eccher

la storiaAl termine di una lunga stagione di restauri Castel Thun ha ria-perto per svelare i suoi segreti al pubblico, presentandosi così co-m’era nell'epoca della nobile famiglia dei Thun che lo ha abitato ininterrottamente dal XIII secolo al 1982 (dal 1992 è parte del patrimonio dalla Provincia di Trento). Ed è proprio questo aspet-to che rende affascinante una visita al maniero, il suo essere uno scrigno di memoria – rara dimora principesca ad aver mantenuto intatti i propri arredi - che permette di fare un’esperienza quasi in presa diretta dei secoli di vita vissuta di un illustre e potente casato originario della Val di Non, molto influente a livello internaziona-le, che ha intrecciato a filo doppio la sua storia con quella trentina e mitteleuropea, dando origine a numerose linee nobiliari. Tanto per citare qualche dato vale la pena di ricordare che i Thun furo-no banchieri degli Asburgo, membri della corte asburgica di Inn-sbruck, principi vescovi, protagonisti della storia boema, arrivando a detenere addirittura 10 castelli nella sola zona di Praga.

la diMora I visitatori che varcheranno la soglia del castello potranno per-dersi tra il reticolo formato dalle sue 150 stanze, ammirandone gli affreschi, i quadri della straordinaria pinacoteca. Tra tutte le stanze spiccano quella cosiddetta “del vescovo” che vale una visita anche soltanto per il suo spettacolare soffitto a cassettoni in le-gno di cimbro di impronta sudtirolese, quella “del camino”, resa particolare da un pregevole esempio di caminetto rinascimentale, e quella “del fumo” che ha conservato come tangibili tracce della storia del castello i segni del fumo delle candele accese per le veglie funebri. Bellissime poi le stufe a olle originali, testimonianza di una tradizione artigianale molto diffusa nei paesi di lingua tedesca che in Val di Non vede ancora attivi alcuni abilissimi maestri.

la corniceL’apertura di Castel Thun rappresenta uno degli eventi dell’anno per tutto il Trentino e soprattutto per la Valle di Non che attende da tempo questo momento. Per celebrarlo nel migliore dei modi, tutta la stagione primaverile e estiva sarà resa speciale da spetta-colari momenti di intrattenimento che avranno luogo negli ampi giardini del maniero e nei fossati che lo circondano. La primavera è inoltre uno dei momenti più belli in cui scoprire il castello. La Val di Non, infatti, schiude proprio in questo momento dell’anno le migliaia di fiori dei suoi meli che come una candida cornice im-preziosiscono il paesaggio e i morbidi pendii sui cui svetta Castel Thun. La residenza farà parte del circuito Museo Castello del Buonconsiglio Monumenti e in alcune sale ospiterà periodica-mente un calendario stagionale di mostre. La prima – “L’avventura del Vetro – Dal Rinascimento al Novecento tra Venezia e mondi lontani” – avrà inizio il 30 maggio 2010 e sarà un affascinante viag-gio alla scoperta della magia del vetro attraverso l'arte dei maestri veneziani che con le loro creazioni hanno conquistato il mondo.

Appuntamenti a castel thUn

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139turismo / itinerari in bicicletta

ITINERaRI fRIzzaNTI

La bicicletta come mezzo idea-le, per tutte le età, per esplo-rare una terra dove campagna, vigneti e storia dialogano nel

tempo. Brescia, Verona, Trento e Vicen-za: non è l’inizio di una filastrocca per bambini o le quattro possibilità nell’en-nesimo quiz televisivo; sono le province dove trova diffusione questo Magazine, che raggiunge e tocca tre regioni e un’in-finità di comuni. Territori e storie dif-ferenti che, senza forse rendersene con-to, parlano una stessa lingua, non fatta di sintassi e grammatica, ma di luoghi, persone e situazioni. Francesco Moser, nell’articolo precedente, ce l’ha servito su un piatto d’argento e, detto da lui, dobbiamo farcene una ragione: questo territorio è caratterizzato da un’altissi-ma concentrazione di vigneti e da una grande quantità di itinerari ciclistici. La cosa è quindi fatta, bicicletta e vigne-ti vanno più che d’accordo, soprattutto se lungo il percorso si incrociano dimore storiche, cantine ospitate in antiche ville venete, piste ciclabili che escludono le

autovetture. Un binomio, quello fra bi-cicletta e vino, che non deve stupire se si pensa alle borracce dei ciclisti che negli anni ‘50 venivano riempite di spumante e champagne, vero toccasana per ave-re un po’ di energia in più al momento giusto, nel rush finale. Partiamo dunque dall’ovest di questo territorio, in provin-cia di Brescia, per entrare in quella ce-lebre Franciacorta riconoscibilissima già quando ci si avvicina in autostrada. Ma non sono certo le strade a scorri-mento veloce che interessano questo servizio, preferiamo stradine d’altri tem-pi, strette come ciclabili che si infilano sui vigneti. Vogliamo quindi proporvi alcuni itinerari che interessano i territori che vanno dal bresciano al veronese, dal trentino al vicentino, da percorrere in bi-cicletta e senza fretta. Una cosa non da atleti provetti quindi, ma una valida soluzione per tutta quella schiera di appassionati che la domenica si riversa nelle strade in compagnia della fedele due ruote e, perché no, della fami-glia al completo.

BREscIa, VERoNa, TRENTo E VIcENza.UN TERRIToRIo VoTaTo alla VITIcolTURa chE VEdE NElla BIcIclETTaIl mEzzo IdEalE pER VIsITaRlo. Da soli o in compagnia, nella più rilassante pianura o tra le salite più aspre, quattro percorsi che unisconola passione per lo sport alla forma ferma o frizzante Di vini apprezzatiin tutto il monDo

territorio

Campagna, Città d’arte, lago e montagnaIl terrItorIo proposto neglI ItInerarI dI queste pagIne promette scenarI IncontamInatI e InaspettatI

TEsTo dI Simone Ariot

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brescia Franciacorta terra di bollicineLe colline della Franciacorta sono il luo-go ideale per pedalare lontani dal traffico. Un percorso valido può essere quello che parte da Passirano e volge in direzione Bornato-Calino. Appena usciti dal paese si incrocia la pista ciclabile Brescia-Para-tico passando per vigneti, vecchi casolari ed ettari di campi. Tra le residenze impor-tanti si riconoscono quelle delle famiglie nobili dei Cazzago, Calini e Bornati che hanno dato il nome ai paesini del circon-dario come Torbiato, dove si sviluppa una strada fra due vigneti dalla quale deviare per visitare il Santuario della Madonna della Neve, sorto nel 1521 sul luogo di un’apparizione. Dopo la rigenerazione spirituale al san-tuario ci si spinge in direzione di Timo-line dove è possibile visitare le Cantine Bosio, situate all’interno di un podere dove i venti freddi della Valcamonica vengono mitigati dall’influenza del lago d’Iseo, rendendo così il territorio adatto alla coltivazione del vitigno dal quale si ricavano superbi vini millesimati. Pedalando in un’area come quella in og-getto le colline si susseguono dolcemente risultando particolarmente piacevoli e percorribili anche a chi non si possa de-finire un atleta. Il giro può continuare verso Montero-tondo, ma per prima passare a Borgo-nato, dove è possibile visitare la cantina della celebre azienda Berlucchi. A que-sto punto le nostre fatiche sono quasi terminate e possiamo dirigerci verso Pas-

sirano dove ci si ricongiunge al punto di partenza dopo un’esperienza enoturistica e ciclistica di 18 chilometri, adatta a bici-clette dotate di cambio.Per chi da Brescia volesse invece intra-prendere un percorso più distensivo e meno faticoso, di sola pianura, consi-gliamo il tratto ciclopedonale Brescia-Paratico, che misura 30 chilometri, ed è privo di difficoltà per l’assenza di salite. Già dai primi chilometri si incrociano punti di interesse storico architettonico che meritano una sosta, come il convento trasformato nel XIX secolo in Castello al Colle della Santissima, oppure l’Ab-bazia Olivetana con affreschi del XV e XVI secolo. Guardando a sinistra, in lon-tananza, si nota il Castello di Bornato,

ma proseguendo si arriva alla zona delle Torbiere di Iseo, a 19 chilometri da Bre-scia. In questo parco spicca l’antichissi-mo Monastero di San Lamosa, risalente al XI secolo. Ora si tratta di scegliere se procedere seguendo la via che passa per Paratico, leggermente più lunga, dalla quale si può ammirare il castello di Car-magnola (da cui prende il nome la nota tragedia Manzoniana) o quella più corta, in direzione di Iseo che dista 27,5 chilo-metri.

VIgnetI nel brescIano

a sinistrala cantIna bosIo a tImolIne (bs)

la Strada del Vino FranciacortaIl classIco ItInerarIo BresCia-paratiCo (km 30) che abbIamo percorso In bIcIcletta, pedalando fra I VIgnetI

turismo / itinerari in bicicletta

territorio

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veronalungo i giardini del VinoNel veronese non hanno voluto fare sconti e di percorsi del vino ne hanno addirittura quattro, ognuno con peculia-rità differenti: Strada del vino di Soave e Valpolicella, del Durello, di Bardolino e quella di Custozza. Partiamo dalla Stra-da del Soave e Valpolicella, un territorio ad ovest di Verona, facilmente raggiun-gibile dall’autostrada A4, dove si trova-no molte ville residenze dei nobili della zona, come Villa della Torre, a Mezzane di sotto, da dove vi consigliamo di partire per il vostro tour. Un gioiello del ‘500 italiano, luogo pen-sato per la pace del corpo e dell’anima se-condo i canoni fissati dagli scrittori della latinità, vero e proprio esempio di archi-tettura da salvaguardare. A poche centi-naia di metri di distanza la Cantina degli Allegrini, proprietari della tenuta, è im-pegnata nella produzione di vini, grappe, olio e aceto. Una grande azienda inserita in uno scenario unico, dove si organiz-zano anche corsi di cucina e soggiorni di vacanza. Le colline dei paraggi sono dol-ci e il nome Valpolicella riporta imme-diatamente alla sua vocazione (Val Polis Cellae significa infatti “la valle delle mol-te cantine”), luoghi che hanno consentito la creazione di vini straordinari, ammirati addirittura da Brad Pitt e signora. Ora è il momento di caricare la bici in macchina e spostarsi alla seconda tappa, cambiando strada. Dal Soave passiamo al Bardolino, ai piedi del lago di Gar-da, dove si trova un vino che profuma di mediterraneo, grazie al clima mite che si respira. Proprio nel paese che dà il nome alla strada, Bardolino, troviamo la Canti-na Zeni che appare immersa nei vigneti e con uno sfondo di montagne. Da cinque generazioni la Famiglia Zeni si dedica con amore e passione alla produ-zione dei grandi Vini Classici Veronesi. Dopo aver degustato un calice di questo vino rosso e profumato, il paese ci aspetta per esplorare in sella alla bici gli anfratti del lago e la sua costa. Questo percorso è particolarmente adatto alle famiglie con bambini grazie alle numerose attrazioni presenti in zona. Passando alla terza tappa, ci dirigiamo verso est, nella zona del Custoza, dove la Cantina Gorgo e i suoi 60 ettari ci

aspettano in mezzo alla natura. Una ter-ra d’origine morenica, biancastra e dalla struttura leggera che rende il Custoza un vino che non è il solo prodotto del ter-ritorio: broccoli, kiwi, pesche, olive sono una produzione tipica della zona, ed è per questo che consigliamo una visita non solo alle numerose cantine, ma anche ad un frantoio storico come quello Bona-mini. Il clima ha infatti consentito una produzione che ha reso celebre in tutto il mondo il territorio per l’olio delicato che produce. Per andare verso Vicenza ci fermiamo nella zona del Durello, ultima tappa di questo giro veronese,dove troviamo il terreno adatto ai più forti di gambe. Aspre e ripide salite possono far passare la voglia di pedalare, ma non è un proble-ma: è sempre possibile continuare a piedi quando l’energia non ci sostenta. In que-sto territorio, a cavallo fra Verona e Vi-cenza, il Durello è una sorta di religione.Vino asprigno, che i contadini della zona ammorbidivano con l’acqua, è presente anche nella variante dello spumante. Un vino da abbinare a raffinati piatti di pesce, o sorseggiare in una cantina che lo pro-duce. Ad esempio a Roncà, nell’azienda agricola Corte Moschina, inserita in un contesto di notevole interesse. Fra tratti a piedi, in bici e trasferimenti in automobi-le questa tappa veronese è terminata or-mai al buio, attenzione quindi al rientro a casa!

dall’altola cantIna bronZo a caprIno Veronese

la VendemmIa nella tenuta

alcunI antIchI attreZZI agrIcolI espostI all’esterno della casa VInIcola

turismo / itinerari in bicicletta

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trentoin ciclabile lungo l’adigeTra Bolzano e Verona, fra le Alpi e la Pia-nura Padana c’è una strada lunga e stretta che per 80 chilometri si snoda regalando un percorso che per millenni è stato tea-tro di passaggi dal nord al sud Europa. Si sviluppa quasi interamente lungo il fiume Adige e i suoi argini, passando per Trento e Rovereto e attraversando borghi, cam-pagne e frutteti contando su di un disli-vello medio che non supera i 100 metri. Situazione ideale, quindi, per chi non se la sente di “soffrire troppo di gambe”e per quanti vedono nella bicicletta, pure senza cambio, un mezzo ideale per conoscere un territorio stando all’aria aperta. Aspetto da non sottovalutare, la quasi totalità di questo percorso è riservato a ciclisti e pe-doni senza il pericolo incombente di au-tomobili e mezzi pesanti. Vogliamo par-tire da Nord, al chilometro “zero”, dove si congiungono le ciclabili provenienti da Bolzano, seguendo il fiume sulla riva sinistra fino ad entrare nella piana rota-liana, definita come “il giardino vitato più bello d’Europa”. E’ qui che parte la nostra visita enologica, direttamente nel-le cantine del Gruppo Mezzocorona, la più grande e strutturata azienda d’Italia per la produzione di spumante con me-todo classico. 25.000 mq di cantine per 5 milioni di bottiglie l’anno raccontano il primato di un territorio che deve mol-to al vino e non solo. Visto che ci siamo, in località Pineta potrebbero aspettarci le Distillerie Trentine che dal 1846 tra-mandano un’esperienza familiare ricca di suggestioni e segreti. Un simile percorso

offre molte tentazioni, per questo è im-portante sapersi trattenere quando si gui-da (vale anche per le biciclette) e decidia-mo quindi di ripartire per scendere più a sud. Una sosta culturale è d’obbligo al Museo delle tradizioni e costumi della gente trentina, straordinario strumento etnografico ospitato nell’antico Conven-to Agostiniano. Al chilometro 15,5 lo spirito naturalistico si sentirà soddisfatto: la pista ciclabile si allontana leggermen-te dall’Adige per costeggiare il torrente Avisio dove sorge un’area protetta per lo studio delle rotte migratorie dei volatili attraverso le Alpi. Riavvicinatisi all’Adi-ge, il contachilometri segna ormai 27 km dalla partenza, proprio nel momento in cui si entra nella città di Trento, dove consigliamo una breve visita alla città del Concilio. Ma il nostro tour non è anco-ra finito e ci aspettano un’altra ventina di chilometri a tratti misti. Entrati nei paesi di Besenello e Nomi ci si inoltra in un territorio ampiamente coltivato a vigneti, detto Vallagarina, dove decidiamo di fare visita all’azienda agricola Grigoletti. In questa terra di Chardonnay, Moscato Giallo Thurgau, Marzemino e Nosiola l’arte della vinificazione va di pari passo a quella dell’ospitalità. Anche per i ciclisti, come testimoniano i numerosi “bicigrill” situati in punti di sosta strategici per il tursita in bicicletta. Sono stati già percor-si una cinquantina di chilometri; volendo si può continuare sino al confine verone-se ma dopo una buona pausa di ristoro è giustificata la voglia di tornarsene al pun-to di partenza, magari per caricare le bici in auto e rifare il percorso motorizzati, con delle soste nelle cantine, questa volta finalizzate all’acquisto.

In questa paginala caneVa dI bacco e la basIlIca del VIno dell’aZIenda agrIcola grIgolettI a nomI (tn)

Veduta deI VIgnetI dI meZZocorona

territorio

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pagina 8-04-2010 11:55 Pagina 1

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vicenzatra Ville palladiane e tradizioni Vicenza è una terra di ciclismo non solo per i numerosi campioni come Marino Basso, Davide Rebellin, Giovanni Bat-taglin, ma anche per le numerose azien-de produttrici di biciclette. Ma Vicenza è anche terra di vino e vigneti, con una tradizione mista che va dalla grande pro-duzione di un marchio storico, capolista nella produzione nazionale come Zonin ai più piccoli produttori che seguono re-altà di nicchia, come La Biancara di An-giolino Maule, punto di riferimento per la produzione di vino biodinamico. Im-maginare e programmare un giro in bi-cicletta che veda protagoniste le cantine riesce quindi molto semplice e di assoluta fattibilità anche per chi non sia partico-larmente allenato.Possiamo partire proprio dalla Rotonda di Andrea Palladio, celebre villa che ha fatto conoscere il grande architetto in tutto il mondo. Proprio da quel punto comincia una pista ciclabile che segue prima il fiume Bacchiglione e poi il ca-nale Bisatto. I primi chilometri servono per scaldare i muscoli e allontanarsi pian piano dalla città: procedendo verso sud si sente via via il profumo della campagna e l’avvicinarsi delle vigne, fino ad arrivare a Costozza. Questo magnifico borgo ad una decina di chilometri da Vicenza re-gala un’atmosfera incantata, una sorta di bomboniera racchiusa in un piccolo faz-zoletto di terra. Da una parte la montagna e subito sotto il susseguirsi di ville venete e palazzi ricchi di storia. La seicentesca Villa Trento Carli con la piccola torre della Specola dalla quale Galileo osserva-va le stelle; la taverna Aeolia, ristorante dal suggestivo sistema di condiziona-mento elaborato dagli antichi romani; Villa da Schio con il singolare giardino a spalliera e “La botte del covolo”, antica ghiacciaia del paese. Obbligatoria è una tappa alla cantina Da Schio scavata sulla roccia e alle fungaie che rappresentano un’eccezionale tipologia di coltivazione. Abbandonare questo luogo d’altri tempi non sarà semplice, ma la strada inter-na che conduce a Castegnero non è da meno. Sulla destra ci accompagna la col-lina e sulla sinistra i vigneti che scorrono irregolari tra una chiesetta sconsacrata e una fattoria. Tra Costozza e Lumigna-

no proponiamo una sosta all’azienda agricola Mattiello dove poter provare il “Due ciaccole”, un originale Pinot bian-co leggero e adatto all’aperitivo. Un vino leggero ci sta, considerando che dalla sosta alla villa da Schio son passati solo pochi minuti. Superato Lumignano, nota località per appassionati d’arrampicata sportiva che ogni domenica raggiungono il paese da ogni punto del Nord Italia, proseguiamo superando il complesso di Corte Castel-lo (meglio conosciuta come Villa Scaroni Dottori) e la monumentale Villa Mon-truglio, nascosta nella collina privata. Siamo quasi arrivati a Toara di Villaga (Thovara significava terra buona) dove il conte Tomaso Piovene ci aspetta nella sua tenuta con un calice di Polveriera, super-bo vino rosso molto amato dagli intendi-tori. Siamo a Villa Piovene Porto Godi, dove piccole botti di rovere di Slavonia e barriques assicurano una qualità di sicu-ro interesse. Il parco e la villa, totalmente immersi in una campagna incontaminata, fanno venir voglia di fermarsi per qualche giorno, magari nella casetta rossa ricavata appositamente per gli ospiti. Ripartiamo per Vicenza, ormai abbiamo “macinato”

già una ventina di chilometri senza ac-corgercene e nella strada del ritorno fac-ciamo visita alla Cantina Pialli in quel di Barbarano, una realtà che punta alla va-lorizzazione del Tai Rosso nella comples-sa moltitudine di produttori vitivinicoli. Ormai mancano una quindicina di chilo-metri di pista ciclabile, tutti di rettilineo, che conducono sino al centro storico del-la città berica dove, a questo punto, non resta che l’imbarazzo della scelta fra tanti ristoranti o trattorie presenti per conclu-dere questo bel tour di una quarantina di chilometri.

classIcI VIgnetI deI collI berIcI

barrIques della cantIna pIallI a barbarano VIcentIno

sottoVIlla pIoVene porto godI a toara dI VIllaga

VIlla da schIo a costoZZa dI longare

turismo / itinerari in bicicletta

territorio

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Dal 1972 creiamo biciclette su misura Di alta qualitàcreating high quality custom-maDe bicycles since 1972

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Giro d’italia 2010TERmINIllo, zoNcolaN, moRTIRolo E GaVIa GIGaNTEGGIaNo sUll’alTImETRIa dEl pRossImo GIRo, chE mETTE I BRIVIdI E scalda l’aTTEsa. lassù sUllE moNTaGNE

Sarà il giro degli scala-tori, non c’è che dire. La corsa di quest’anno (partenza da Amster-

dam l’8 maggio e arrivo a Verona il 30 maggio) presenta infatti le più impegnative e carismatiche montagne della tradizione della storia recente. Terminillo, Zon-colan, Mortirolo e Gavia gigan-teggiano sull’altimetria di una corsa che mette i brividi e scalda l’attesa.E’ solo la cornice, naturalmente, ma questa volta ci sono tempere e pennelli per dipingere un qua-dro storico. Dopo anni di per-corsi nervosi e moderni, Angelo Zomegnan ha deciso di tornare alle radici di uno sport che subli-ma in montagna. Quest’anno, tanto per rendere l’idea, la “Cima Coppi” sarà sul Passo Gavia, 20a tappa, a quota 2618.L’inizio, invece, sarà in terra olandese, con la crono di Am-sterdam, che piacerà sia agli spe-cialisti puri sia agli uomini di classifica. Al rientro in Italia, a Cuneo, ecco la cronometro a squa-dre su un tracciato rapidissi-mo intorno ai 30 chilometri. L’arrivo a Novi Ligure città dei Campionissimi (Girardengo e Coppi) è chiaramente un omag-gio ai 50 anni dalla morte di Fausto. Dopo la probabile volata di Carrara ecco l’arrivo di Mon-talcino, sulle “Strade Bianche” della nostra Roubaix.

L’ottava tappa, nella seconda domenica di gara, offre il primo arrivo in salita. In cima al Termi-nillo scopriremo chi ha gambe per vincere.Il traguardo del giorno dopo, a Cava de’ Tirreni, schiaccia l’oc-chio al ricordo di Gino Palumbo, grande direttore della Gazzetta, mentre l’arrivo a l’Aquila, cal-deggiato dal Presidente della Re-pubblica Giorgio Napolitano, ci ricorda il dramma del terremoto. Occhio alla tappa di Cesenatico sul finale “cattivo” della Nove Colli. Non sarà una scampagnata nemmeno la Ferrara-Asolo con il Monte Grappa a un attacco dal traguardo. Ma il primo momento cruciale sarà quello di domenica 23 maggio con la tappa che da Venezia-Mestre porta allo Zon-colan, affrontato da Ovaro. Chi va in bicicletta sa che si trat-ta di una delle arrampicate più dure del mondo a pedali. Dopo il riposo altra scorpacciata di montagne. Prima la crono-scalata di Plan de Corones, sul-lo stesso percorso del trionfo di Pellizotti, poi le Dolomiti (con il Passo delle Palade) della Bru-nico-Peio e poi ancora il Mor-tirolo che prelude all’arrivo in salita dell’Aprica e il Gavia nella Bormio-Tonale, alla vigilia del-la conclusione a cronometro sul circuito veronese delle Torricelle. Il Giro d’Italia 2010 è una pro-messa di spettacolo e (speriamo) la garanzia di un vincitore degno della tradizione rosa.

i numeri di una Corsa mitiCa

3.418,10 I chilometri in programma nel 2010

2.618 L’altitudine della Cima Coppi 2010, in vetta al Passo Gavia

331.762,5 I chilometri sin qui percorsi in 92 edizioni del Giro, dal 1909 al 2009.

256 I chilometri della tappa più lunga del 2010, la Lucera-L’Aquila

64 I vincitori italiani del Giro, mentre tra gli stranieri si sono imposti: 7 belgi, 6 francesi, 3 svizzeri, 3 spagnoli e 3 russi. Due successi per il Lussem-burgo, la Spagna. Una vittoria a testa per Irlanda, Svezia, Stati Uniti. L’unica edizione a squadre fu vinta dall’Atala nel 1912.

4 I vincitori del Giro in testa dall’inizio alla fine: Girardengo nel 1919 (10 tappe), poi Binda nel 1927 (15 tappe), Merckx nel 1973 (20 tappe in rosa) e Bugno nel 1990 (21 tappe in rosa).

34 anni e 5 mesi l’età del più anziano vincitore, Fiorenzo Magni, quando il tosca-no si aggiudicò il Giro del 1955.

5 I Giri conquistati da tre soli campioni: nell’ordine Binda, Coppi e Merckx. Il pri-mo nelle edizioni 1925, 1927, 1928, 1929 e 1933, il secondo nel 1940, 1947, 1929, 1952 e 1953, il belga nel 1968, 1970, 1972, 1973 e 1974.

78 Il numero di maglie rosa indossate da Eddy Merckx che sopravanza Binda (59) e F. Moser (57).

42 Il primato di vittorie di tappa al Giro, detenuto da Mario Cipollini che ha miglio-rato il record di Alfredo Binda, a suo tempo vincitore 41 volte.

298 Il maggior numero di partenti, al Giro 1928.

8 Il minor numero di arrivati in un Giro, quello del 1914.

Verde, BianCa, rossa e …rosa LE QUATTRO MAGLIE DEL GIRO

Ecco, in anteprima, come sarà la maglia rosa 2010, che ver-rà indossata dal leader della corsa. Per l’occasione, invece, dentro la casacca c’è la madrina di questa edizione del Giro: si tratta di Yolanthe Cabau Van Kasbergen, ventiquattren-ne attrice e presentatrice olandese molto famosa in patria. Le maglie ufficiali di questo giro saranno quattro: Rosa, certo, ma anche Verde, che dal 1974 identifica il leader della classifica degli scalatori; Rosso Passione che sostituisce la Maglia Ciclamino nella classifica a punti e Bianca Candido Cannavò che sarà assegnata al corridore di età inferiore ai 24 anni meglio piazzato nella classifica generale. A realizzarle Il Maglificio Santini, leader mondiale nell’ab-bigliamento tecnico.

TEsTo dI Enrico Vecchi

territorio

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Ad un passo dalla Bra non c’è solo una gelateria. C’è qualcosa di più. C’è un cuore che pulsa in pieno

centro a due passi da dove si apre lo scenario della Piazza dell’arena. Qualcosa di straordinario, come la Gelateria Savoia. Gelateria dal 1939 molto retro, ma assai elegante qui la caratteristica non è esclusivamente il gelato. I protagonisti più acclamati sono i semifreddi da passeggio, un doppio biscotto con mattonella di gelato in

mezzo. Ma la Gelateria Savoia è an-che cassate, meringate, ricoperti, il gianduiotto (una coppetta con ge-lato alla panna più cioccolato fuso e granelli di nocciola) e la più classica brioche farcita. E tante, tantissime altre leccornie. Una Gelateria sicuramente diversa dal solito, assolutamente da provare per la sua unicità. Dietro un buon ge-lato si nascondono buoni ingredienti, ma soprattutto un buon lavoro. Savoia è un marchio che da piu’ di set-tant’anni rappresenta questo connu-

Tradizione e qualiTàavanTi Savoia

turismo / GELATERIA SAVOIA

dal 1939 Savoia ProduCe all’inSeGna della qualiTa’.nella foTo SToriCa, ennio Savoia e il fiGlio marCoaTTuale TiTolare della GelaTeria

la SToriCa GelaTeria deGuSTa verona da olTre SeTTanT’anni

Gelateria savoia - via roma, 1B (piazza Bra) - 37121 verona - t. 045 8002211 - [email protected] www.gelateriasavoia.it

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territorio

bio. Oramai marchio storico e simbolo del buon gelato a Verona, la gelateria Savoia da sempre cerca di garantire la tradizione del gelato artigianale e di mantenere quei buoni e sani principi nella produzione di un buon gelato così come si faceva anni fa. Gli ingredienti e le materie prime arri-vano selezionate da ogni parte d’Italia e ognuna di esse viene rigorosamente controllata e testata ogni volta. Alla Gelateria Savoia il segreto è la qualità. Si utilizzano esclusivamen-te ingredienti di primissima qualità e,

nel corso degli anni, si sono sviluppate competenze e metodi produttivi di as-soluta affidabilità. Alta qualità, un servizio inappuntabi-le e la capacità di rispondere anche a richieste particolari con soluzioni re-almente “su misura” sono i principali punti di forza di questa azienda vero-nese da sempre. Una storia complessa e affascinante quella della Gelateria Savoia, così come complessa e affascinante è la storia del gelato, dove si mescolano personaggi e luoghi, molteplici teorie e vicende si ac-

cavallano, si perdono i connotati storici e si assumono tratti fiabesci, da Isacco a Alessandro Magno, fino a arrivare ai gelatieri italiani che diedero al prodot-to quelle caratteristiche di bontà che lo rendono unico in tutto il mondo. Ora a continuare quesat tradizione tro-viamo Marco che ha raccolto il testi-mone da papà Ennio. Una storia veronese, quella della Gela-teria Savoia. Una storia di successo, di sfide vinte. Una storia di bontà, come il gelato di via Roma, il gelato dei ve-ronesi.

in questa pagina

due immagini della storica gelateria nei pressi di piazza Bra

un momento di preparazione artigianale del gelato

DAL 1939 SAVOIA PRODUCE ALL’INSEGNA DELLA QUALITA’.NELLA fOTO STORICA, ENNIO SAVOIA E IL fIGLIO mARCOATTUALE TITOLARE DELLA GELATERIA

gelateria savoia - via roma, 1B (piazza Bra) - 37121 verona - t. 045 8002211 - [email protected] www.gelateriasavoia.it

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aziende / zuegg

Zuegguna lunga storia di bontà

Zuegg è un marchio che non neces-sita di presentazioni: conosciuto in tutto il mondo, apprezzato ovunque per la qualità e la bontà dei prodot-

ti. Era il 1890 quando Karl Zuegg intraprese il commercio della frutta sul mercato europeo. Anni di lavoro, ma anche di successo e da quel giorno Zuegg è diventato una garanzia sul-le tavole di molte famiglie. L’azienda nata in Alto Adige che ha sede e stabilimento cen-trale a Verona è impegnata su tre differenti aree di business. La lavorazione e trasforma-zione delle materie prime; la preparazione di semilavorati alla frutta per l’industria tra-sformatrice e di prodotti finiti di marca per il consumo, dalle confetture alle marmellate

ai succhi ai nettari e bevande a base di succo e polpa di frutta. Il metodo di conservazione delle proprietà qualitative, nutritive e organo-lettiche della frutta rappresenta la vera spe-cializzazione e la prima fonte di investimento in innovazione della Zuegg. La frutta viene

lavata e privata delle componenti (nocciolo, picciolo, ecc) non necessarie al suo succes-sivo trattamento entro 24 ore dalla raccolta. Il ciclo di trasformazione, dall’immissione in

nella fotooswald zuegg

L’azienda aLtoatesina con stabiLimento produttivo a veronaopera da 120 anni neL mondo deLLe confetture e dei succhi di frutta

esperienza unica neL trattamento deLLa fruttae attenzione aL consumatore

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Comunicazione pubblicitariaa cura di PubliAdige: : SpecialeAlimentazione

Sulle tavoledegli italiani,acola-zioneeamerenda,daoltrecen-t’anni: una tradizione di gusto,nelbenessere, che si rinnova fi-no dal 1890.E’ Zuegg, l’azienda nata in Al-

to Adige – Italia, dalla passionedel suo capostipite per la fruttae che, in quattro generazioni, èdiventata una grande realtà in-dustriale di successo che oggiha sede e stabilimento centralea Verona.Zueggè impegnata in trediffe-

renti areedibusiness: la lavora-zione e trasformazione dellematerie prime; la preparazionedisemilavoratialla fruttaper l’in-dustria trasformatrice e di pro-dotti finiti di marca per il consu-mo (confetture, marmellate,succhi, nettari e bevande a ba-se di succo e polpa di frutta).L’attenzione per la qualità, sia

nella scelta delle materie primeche in ogni singola fase di rac-colta e trasformazione del pro-dotto, è sempre stato un puntodi forza, oltre che di riconosci-mento, dell’azienda.Unaspettogarantitodalla filie-

ra Zuegg che con l’integrazio-neverticaledeiprocessi lavora-tivi (stabilimenti della prima tra-sformazione, frutta fresca–frut-ta surgelata; della seconda tra-sformazione, frutta surgelata –purea/concentrato di frutta edella terza trasformazione,pro-dotto finito) conserva pienocontrollo sull’intero processoproduttivo:dall’alberoalla tavo-la, letteralmente parlando.Il metodo di conservazione

delleproprietàqualitative,nutri-tivee organolettichedella fruttarappresenta laveraspecializza-zione e la prima fonte di investi-mento in innovazione dellaZuegg.Prima della sua trasformazio-

ne,edentro24oredalla raccol-ta e dallo stoccaggio, la fruttavienelavataeprivatadellecom-ponenti (nocciolo, picciolo,ecc)nonnecessarieal suosuc-cessivo trattamento.Il ciclo di trasformazione, dal-

l’immissionein lineaalconfezio-namento, ha tempi brevi e pre-vede una fase di cottura e raf-freddamento a temperature etempi controllati, in modo danon sacrificare i valori nutritividella frutta.La volontà della Zuegg di tra-

sferire nei prodotti finiti la stes-sa genuinità del frutto fresco siriconduce a una precisa re-sponsabilità morale, da sem-pre avvertita in azienda, di volerseguire un percorso di educa-zione alimentare al fianco delconsumatore che desideri nu-trirsi in maniera corretta, per vi-vere bene e a lungo.Un sentire che negli anni si è

mostrato in linea con lo svilup-po dei più moderni trend ali-mentariche richiedonoprodot-ti in grado di conciliare gusto ebenessere.

1890Karl Zuegg inizia il commerciodella frutta sulmercato europeo

1923Produzionedimarmellateecon-fetture a Lana d’Adige in prov. diBolzano

1954Produzione di succhi a base difrutta

1965Produzione di preparati alla frut-ta

1967StabilimentodiVeronaperlapro-duzionedi confetturee succhi

1985Stabilimento di Avellino (Napoli)per la prima trasformazione del-la frutta e laproduzionedel “Fruttino”

1988Lancio del succo di frutta SKIP-PER

1990Stabilimento di Werneuchen(Berlino)per lapreparazionedel-la frutta

2001Acquisizione dello stabilimentodi Zörbiger e relativo marchioper la Germania

2002Acquisizione dello stabilimentoElne (Perpignan) per la prepara-zione della frutta

2007Acquisto terreno per lo stabili-mentorussodiAfanasovo(Kalu-ga)a180 Kmsudovest di Mosca

UNASTORIAINCUI,DAIVALORIDELLANATURA,LACULTURADELLAQUALITA’E’DIVENTATAUNATRADIZIONE

Zuegg:passioneper lafrutta,amoreper lavita

Perchè uno "sbarco" così im-portante?Obiettivo dell’azienda è presi-

diare i mercati esteri su cui èpresente, ampliando il propriobacino di consumatori, quindidicostruireunbrandinternazio-nale forte, basato su esperien-za e know how consolidato, eaffrontare una cultura diversaportando la propria tradizione.Si tratta di una presenza strate-gicasuunmercato,comequel-lorusso, ilcuienormepotenzia-le risultadifficile,dalpuntodivi-sta distributivo, se non si è pre-senti in loco.Il Gruppo Zuegg, che ha una

struttura produttiva ramificata(Zuegg Italy, Zuegg Germany,Zuegg France & Zuegg Russia)forte della propria esperienza eknow how centenari, intendeampliare la capacità produttiva

per importanti clienti Zuegg In-dustria B2B (Obiettivo fissato30milionidieurodisemilavora-ti (preparati a base di frutta daaggiungere allo yogurt; prepa-rati per l’industria dolciaria (an-te e post forno) in 3/4 anni.Zueggpuntaperciòaconsoli-

dare l’importanza aziendale sul"nuovo"territoriooffrendolavo-ro e formazione alla popolazio-ne russa e garantendo una mi-gliore qualità di vita. Un esem-pio è la costruzione, che Zueggha ottenuto, d’una linea elettri-ca di 10Km per alimentare lafabbrica di Afanasovo, infra-struttura di cui ha beneficiatoanche il paese. Uno sguardo ainumeri,operativamenteparlan-do: su6ettari nel verde una fab-brica costituita da 3 edifici (unostabilimento produttivo di 10mila mq. con ufficio su 4 piani

ognuno da 400 mq. Due edificitecnici con centrali termiche(trattamento dell’acqua conbruciamento per calore e im-piantodidepurazioneperscari-conel fiume).Capacitàprodutti-va dello stabilimento: 20 milioni

di KG l’anno, di cui previsti adoggi 10 milioni di KG anno perlinea produttiva, con possibilitàdiraddoppiodellacapacitàpro-duttiva a 40 milioni di KG anno,in previsione della possibileespansione futura.

InseritiiprodottiamarchioSkippereZueggnellacatenadistributiva"Gourmet"sulterritoriodiMosca

IlgruppoZuegginRussia:prevista laproduzionedisemilavoratiper l’industriadelloyogurt

Esperienzaunicaneltrattamentodellafruttaeattenzionealconsumatore

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zuegg s.p.a. - Viale Francia, 6 - 37135 Verona - T. 045 829 2611 www.zuegg.it

il gruppo Zuegg e la sua storiauna storia in cui, dai vaLori deLLa natura, la cultura della qualitàè diventata una tradiZione

gli stabilimenti produttivi

1890Karl zuegg inizia il commercio della frutta sul mercato europeo

1923Produzione di marmellate e confetture a Lana d’Adige in provincia di Bolzano

1954Produzione di succhi a base di frutta

1965Produzione di preparati alla frutta

1967 Stabilimento di Verona per la produzione di confetture e succhi

1985Stabilimento di Avellino (Napoli) per la prima trasformazione della frutta e la produzione del “Fruttino”

1988Lancio del succo di frutta SKiPPeR

1990Stabilimento di werneuchen (Berlino) per la preparazione della frutta

2001Acquisizione dello stabilimento di zörbiger e relativo marchio per la germania

2002 Acquisizione dello stabilimento elne (Perpignan) per la preparazione della frutta

2007Acquisto terreno per lo stabilimento russo di Afanasovo (Kaluga) a 180 Km sud ovest di Mosca

2010Avvio prime produzioni in Russia

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aziende / armando de angelis

A tuttA pAstAil successo diArmAndo de Angelis

Una storia esemplare. Di dedi-zione, attaccamento al lavoro, sacrificio condito da felici in-tuizioni. E in sottofondo una

parola chiave che coniuga alla perfezione la filosofia dell’azienda: qualità. La Armando De Angelis srl si trova in via Olanda 2 a Vil-lafranca, azienda specializzata nella produ-zione di pasta fresca. Pastaio, artigiano dei sapori, tradizione sì, ma anche innovazione, capacità di sfidare il mercato, di conoscere i gusti dei consumatori. Da cinque anni la Armando De Angelis è fornitore ufficiale della squadra del Milan e, al di là del di-

scorso promozionale, si tratta di un posizio-namento che si ottiene solo con la qualità. Ma come è nata questa azienda modello? “Mio padre - racconta Armando De Ange-lis - aveva un bar pizzeria e tavola calda a Villafranca. Gli affari andavano bene ma, col passare degli anni, i ritmi di lavoro erano di-ventati pesanti, perciò i miei genitori pensaro-no di investire i risparmi di una vita in un ne-gozio di pasta fresca, da gestire tranquillamente insieme. Era il 1983 e il negozio occupava una superficie di appena 35 metri quadrati. Sfortu-natamente, o col senno di poi, fortunatamente, le cose non andarono bene e mio padre, spin-

armando de angelis alla guida di un’azienda in grande crescita che abbina ancora tradizione e qualità

nelle fotoalcunE dEllE spEcialitàprodottE da armandodE angElis

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territorio

armando dE angElis srl - Via olanda, 2 - 37069 Villafranca (Vr) - t. 045 6305526 www.armandodeangelis.it

to dalla necessità, ebbe un’idea: creare dei sacchetti di pasta e andare a proporli nei forni, nelle gastronomie e nei negozi di alimentari a Verona”. Un’intuizione felice, quasi geniale. “Vero, perché papà cominciò a creare un primo nucleo di clienti e le cose cominciarono a girare. Io nel frattempo mi sono diplo-mato e ho deciso di lavorare con i miei genitori, impegnando-mi ad incrementare la clientela. In seguito ci siamo trasferiti in un laboratorio un po’ più grande, sempre a Villafranca, mantenendo il punto vendita originale. Abbiamo comprato un furgone, col quale ho iniziato ad uscire la mattina a conse-gnare gli ordini presi il giorno precedente; nel pomeriggio ini-ziavo a raccogliere gli ordini per il giorno successivo. Nel 1988 ci siamo spostati a Sommacampagna, sono aumentati i clienti ed i furgoni, e siamo arrivati a coprire una del raggio di un centinaio di chilometri”. Poi l’azienda è passata di mano e Armando ha raccolto in prima persona l’avventura iniziata da mamma e papà. “All’inizio del 1990, i miei genitori si sono ritirati, io mi sono sposato e mi si è presen-tata l’occasione di prendere un lotto di terra a Villafranca, dove ho realizzato una strut-tura nuova. Nel 2003 ci sia-mo trasferiti e abbiamo creato una nuova linea di produ-zione. Con l’arrivo del nuo-vo responsabile commerciale, attualmente Amministratore Delegato dell'azienda, Ema-nuele Attanasio, che veniva da esperienze in aziende di dimensioni maggiori della nostra, è partito un nuovo progetto che, fino ad oggi, si è rivelato vincente. Il fatturato è quadruplicato, da due siamo passati a quattro linee di pro-duzione e siamo passati da 15 a 130 tonnellate di prodotto alla settimana. Tutto questo è possibile anche grazie a mia moglie Nada, che da molti anni è la responsabile di produ-zione dell’azienda, colei che pianifica tutte le fasi produttive, oltre ad essere la persona che, nei momenti difficili, mi è vici-na, mi affianca e mi sostiene nelle decisioni importanti. Oggi il prodotto è confezionato ad atmosfera protettiva ed ha una durata di circa 60 giorni, cosa che ci ha permesso di ampliare la rete di vendita. Non abbiamo più i vecchi furgoni e serviamo la grande distribuzione. Cominciamo ora a operare a livello

nazionale e, fortunatamente, gli ordini non mancano. Abbia-mo anche deciso di diversificare acquisendo un’azienda che si occupa di pizza fresca, una nuova scommessa”. Scommesse sinora decisamente vinte. Ma con i prodotti come quelli distribuiti da De Angelis verrebbe da dire che non è così difficile incontrare il plauso dei consumatori. “La nostra caratteristica fondamentale è quella di aver man-tenuto in venticinque anni di storia un alto livello qualita-tivo, a partire dalle materie prime selezionate, con analisi di prodotti e ufficio interno di controllo qualità. Anche la lavora-zione è rimasta di tipo artigianale, con la trafila in bronzo, cosa che permette alla pasta di assorbire di più il sugo. Il cliente finale ha dimostrato di apprezzare questa attenzione. La no-

stra gamma parte dalla pasta ripiena, con il classico tortelli-no con prosciutto crudo, il tor-tellone con ricotta e spinaci o con funghi, il sacchettino allo speck, al radicchio o ai for-maggi, per passare ai prodotti di stagione quali i tortello-ni ai carciofi o agli asparagi. Parlando invece di pasta non ripiena lunga, abbiamo le tagliatelle, i tagliolini, i ca-pelli d’angelo, le pappardelle, i bigoli al torchio e gli spa-ghetti alla chitarra. Vi è poi la gamma completa di pasta corta con maccheroni, fusil-li, che ci stanno dando grosse soddisfazioni, sedanini, pipe e conchiglie. Altro prodotto che sta ottenendo un buon successo è la sfoglia per fare le lasagne al forno. Ma abbiamo anche delle no-vità. L’estate scorsa siamo usciti con una linea di pasta

studiata per bambini “Le Avventurine”, pasta non ripiena con forme simpatiche e accattivanti: aereoplanini, stelline, or-setti e il nuovo nato, il pesciolino. Tutto questo per rispondere ad esigenze specifiche e mantener fresca l’offerta. Attualmente stiamo studiando una gamma di quattro formati di pasta in-tegrale. Quello che ho cercato di fare è creare nella mia azienda una squadra di persone giovani, dinamiche, motivate, che abbia-no la voglia di collaborare ad un progetto comune, perché se tutti remiamo dalla stessa parte l ’azienda non po’ che procede-re sulla giusta strada”.

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A CURA DI Laura Zarantonello

Si preannuncia come l'oggetto del desiderio per l'estate che verrà, la mitica Gucci Bamboo, rispolverata dalla maison italiana dopo tanti anni. Realizzata nel 1947 con manici di bambù giapponese, fu negli anni '50 e '60

simbolo e punto di riferimento per le dive del periodo. L'oggetto di culto ha tutti i presupposti per diventare la borsa icona dei trend più attuali, rivolti alla riscoperta di un'autentica femminilità.

BORSE A volte ritornano

UNA DONNA TUTTA AD UN PEZZO

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UNicO, PEr fOrmAmA ANchE PEr sOsTANZA Questo è il diktat delle passerelle per quante quest'anno desiderino affrontare con serenità e determinazione la scelta dell'abbigliamento per la stagione più calda dell'anno. I capi protagonisti di quest'estate scelti dagli stilisti sono infatti il costume intero e l'abito lungo alla caviglia, pezzi che si discostano dai trend degli ultimi anni per rendere onore, finalmente, alla donna con la D maiuscola, consapevole della propria sensualità. Spazio dunque a una femminilità perduta estremamente elegante e al tempo stesso audace, estrosa e sicura di se stessa.

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CALZATURE Tacco scultura? Siamo alla frutta...

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Da qualche tempo per soddisfare le esigenze delle donne più audaci e spiritose molti designer rivolgono le proprie cure alla scarpa, in particolar modo al tacco che viene concepito come una vera e propria opera d'arte. Dalla matita di Sergio Zambon che abbina alla semplicità di un sandalo a liste con

plateaux, la stravaganza di un tacco-banana. Ispirazione da un banco d'orto-frutta o dalla copertina firmata Warhol dei Velvet Underground? L'unica certezza è che la scarpa interpreta in chiave moderna, lo stile anni Ottanta molto apprezzato dagli stilisti nelle ultime sfilate.

LE CURvE fEmmInILI assecondano le forme scultoree del pezzo intero fatto di oblò, monospalline, intarsi geometrici dove intrecci e incroci preannunciano le morbidezze dei copricostume. Il pareo, rigorosamente ampio e dalla consistenza leggera, non si limita a coprire il costume, ma diventa parte integrante del guardaroba, perfetto anche come abito da aperitivo nelle lunghe serate d'estate, a patto che dia un tocco glam d'insieme.

LA pALLEttE CRomAtICA è quella dei pastelli, ma non mancano toni caldi e suggestivi ispirati ai viaggi esotici e tonalità attinte dalla tavolozza psichedelica degli anni '70. A fare la parte del leone è il bianco, tinta simbolo di raffinatezza e ricercatezza, a cui si affianca ovviamente l'intramontabile nero. L'importanza sta nel dettaglio che non deve assolutamente essere sottovalutato; quindi spazio a tessuti pregiati, rouches, volant, pailettes sui capi, da giocare in abbinata all'accessorio, irrinunciabile anche sul lungomare o a bordo piscina.

mooD fEmmInILE, RAffInAto E SEnSUALE

è anche quello suggerito per scarpe, borse e gioielli, in cui vige

ancora la regola degli opposti: maxi o mini,

senza compromessi. Così, via a tacchi

altissimi, platform e zeppe importanti, come

pure a sandali e scarpe ultraflat, accomunati da lacci e nastri

aderenti alla caviglia.

mAtERIALE E CoLoRAzIonE

la scelta accurata può rendere la borsa, XXL o pochette che

sia, utilizzabile sia di giorno che di sera e abbinabile tanto alla tenuta da spiaggia che ad un urban look. Via libera poi alla

bigiotteria vistosa dal sapore esotico, fatta da barcciali, bangles e collane robuste e

dalle colorazioni vivaci.

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moda / moda mare156

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È il regaloil gesto più bello?OPPURE

IL PENSIERO?1000 risposte a tutte le domande sul sentirsi bene dentro e fuori.

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moDA vALIgIA DonnA

si, viAggiArEmA cON sTilE

E' il momento più critico, preparare le valigie e decidere quali saranno i capi e gli accessori che ci

accompagneranno durante la vacanza. La moda proposta dagli stilisti quest'anno ci aiuterà ad affrontare il dilemma ricorrente e a scegliere nel migliore dei modi degli oggetti facilmente abbinabili tra loro così da avere look differenti adatti a qualsiasi esigenza.

LE pASSERELLE hanno infatti lasciato spazio alla creatività, attingendo da varie epoche e da varie ispirazioni ottenendo un risultato multi-trend e cosmopolita, ideale per una donna curiosa che concepisce una vacanza come un momento da vivere fino all'ultimo istante e un'occasione per conoscere vite e culture diverse.

LA DonnA voUyERIStA sa volare con la fantasia senza perdere il contatto con la realtà e la tradizione; ed è per questo che dalla storia della moda sa cogliere gli stili e i capi migliori per reinterpretarli in chiave moderna.

BoDy BAgREmAkE AnnI 80

Il ritorno del denim e degli anni '80 in questa "Jeri bag" di D&G, praticissima e capiente borsa da sfruttare come bagaglio a mano

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Altezze importantiA metà tra maxi plateux e zeppa

minimal è il sandalo romantico stile pic-nic che sfoggia

i colori dell'estate

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Scatti d'epocaDegna della reporter più stilosa, la Leica dallo styling rinnovato

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moda / valigia donna

pER LEI. Il bagaglio delle vacanze

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FOOD DESIGN Quando la classe è acqua

Camicione vintageLeggero e a stampa, la camicia

soft è il capo passpartout dell'estate fORNARiNA

fEmmInILItàDagli anni '20 fino agli anni '50 sono

stati presi in prestito la femminilità fatta di oggetti preziosi e raffinati come

foulard e pashmine che in spiaggia prendono posto del cappello. E poi le forme ultra-sensuali degli abiti e dei

costumi che accentuano le morbidezze con tessuti fluidi e leggeri.

SpEnSIERAtEzzAe voglia di libertà dagli anni '60 e '70 prendono forma in camicioni e abiti

lunghi leggeri di seta o lino, da sfruttare tutto il giorno fino a sera, e le maxi

zeppe di canvas e le espadrillas in rafia. Direttamente dagli anni '80 invece, arrivano i capi pratici e glam: tutine in spugna o cotone rasato, i costumi

sagomati e strutturati, gli accessori geometrici e ingombranti.

gRAnDE RItoRno del 2010 è il denim, in tutte le sue

versioni. Il ritorno più significativo sarà quello della camicia in jeans,

un basico da impreziosire a seconda dell'occasione: con un mini abito di seta

e un sandalo con strasscrea un prezioso abbinamento

da cocktail.

Tutina jeans Pratica di giorno,

glam di sera con accessori preziosi

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Occhiali 3d styleCavalcano l'onda del successo del 3D gli occhiali a maschera stile anni '80 MARC jACObS

Flat ultra chicGladiators e sandali

ultra piatti a patto che i dettagli siano d'effetto

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Sciarpa anti caldoMisto lino e cotone per la sciarpa fresca da usare anchecome copricapo gEOx

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Durante le settimane della moda di Parigi sono diventate un must da borsetta, le bottigliette colorate ricche di vitamine e preziosi elementi nutrizionali per ogni esigenza: concentrazione, resistenza, equilibrio. Glacéau Vitaminwater è il

nome delle bibite dal particolare pack proposte da 'it-drink' di New York, da poco disponibili online nel francese Colette nell'edizione limitata con borsa jeans firmata dal graffiti artist André. www.glaceau.com

moda / valigia donna 161

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DANDY hi-TEch

M are, montagna o città non fa differenza. Quest'estate l'uomo

deve saper essere in ogni contesto classico e all'avanguardia al tempo stesso, sensuale eppure sportivo, rigoroso ma pure alternativo. In poche parole, un dandy di ultima generazione con una buona dose di vanità e amore per la tecnologia, attento a forma e materiali di capi d'abbigliamento e di accessori.

DEttAgLI AL CEntRo Per una scelta accurata e in poche mosse dei basilari da mettere in valigia per la prossime vacanze estive, a prescindere dalla meta, non è più sufficiente seguire il marchio che, non sempre, è sinonimo di qualità. In tempi di crisi, diventa di fondamentale importanza dare delle priorità ai capi base sui quali impostare il proprio abbigliamento, per poi dedicarsi alla selezione dei materiali e dei dettagli.

StILE gUIDALe direttive da seguire arrivano dalle passerelle, dove lo stile base su cui costruire abbinamenti vincenti è di stampo classico, quasi aristocratico, ispirato al mondo coloniale e ad atmosfere vintage che danno il benvenuto, dopo tanti anni, a pantaloni larghi e morbidi. Anche gli short fanno la propria parte, a patto che siano forniti di pinces.

English capImita quelli da equitazione il cappellino stile inglese 55 DSl

Cinta futuristaSemplice e lineare, total black, in linea

con lo spirito high tech del dandy moderno

ERMENEgilDO zEgNA

è il contenitore ideale del bagaglio per le prossime estate. Nella foto un modello di Serapian in lino grezzo

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moda / valigia uomo

pER LUI. Indispensabili in valigia

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AI pIEDINel ricreare il lupo di mare d'ultima

generazione, parte importante giocano anche le scarpe rigorosamente stringate

ultra-leggere e morbide, in pelle lavorata o in canvas. Piccolo ma fondamentale

accorgimento: la caviglia nuda è d'obbligo quindi da abolire il calzino.

Via libera pure a sandali e ciabatte che prendono definitivamente il posto

dell'infradito.

LA mISE BASELa mise base va dal più quotato bianco ai toni caldi color pietra, beige, tortora,

fino ai grigi e alle tinte stile militare cammello e verdone. Una volta definiti

i capi di "sfondo", il Dorian Gray del XXI secolo proposto dagli stilisti si

sbizzarisce con gli accessori: sciarpe, occhiali, cappelli, borse e cinte prendono

spunto da una palette multicolor.

noStALgIA E tECnoLogIANe risulta un nuovo modello maschile

che possiede e sfoggia charme ovunque metta piede, dando vita ad atmosfere

nostalgiche e chic che strizzano l'occhio al mondo nerd. Imprescindibile, infatti,

anche in vacanza il bagaglio tecnologico fatto di oggetti hi-tech d'ultima

generazione, tra i quali, ovviamente non potrà mancare il nuovo iPad Apple.

OROLOGI Leggere l'ora è una lezione di stile

Bermuda navyA righe bianco e blu, in perfetto stile nautico

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Derby stringateLa tomaia suède ultraleggera intrecciata ricorda la trama delle ceste di vimini

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Pashmina night&dayDa sfruttare al massimo,

in ogni ora della giornata, la sciarpa dai colori pastello

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Occhiali tartarugatiEstremamente chic l'occhiale vintage dalle lenti

trasparenti che lasciano visibilità agli occhi. tOM fORD by MARCOliN

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A scandire il tempo, non più le lancette, ma una sequenza binaria per ore e minuti decifrabile tramite i led illuminati. Un gadget per veri amanti della tecnologia e dello stile: quest'orologio merita una particolare

attenzione sia per il design, che ripropone il digital style anni Ottanta, sia per lo sforzo che inizialmente richiede il particolare modo di lettura. www.01theone.com

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[email protected] [email protected] 1 16-04-2010 15:35:2216-04-2010 15:35:22

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Aria di primavera… brezza d'estate… voglia di colori e di cambiamento...

FRANCIACORTAOUTLET VILLAGEnOn Un sEmpLIcE OUTLET!

Cambiare stile di vita, stare all'aperto, godere dei raggi del sole durante una passeggiata lungo la sponda di un azzurro lago o a fianco di verdi e rigogliose vigne.La voglia di cambiare riguarda anche il proprio look: basta

con il "total black" dei mesi freddi; ci vogliono colori vivaci, sfumature luminose. L'idea non è affatto male e per realizzare senza dilapidare un patrimonio questa esigenza di rinnovamento che immancabile ci prende e sorprende con l'arrivo della bella stagione, il Franciacorta Outlet Village è la meta che fa al caso nostro.Sono 160 i negozi gestiti direttamente da produttori e franchisee che, in virtù della ben nota "formula-outlet", garantiscono sconti fino al 70% su campionature, collezioni delle stagioni precedenti, stock e fine-serie. Un luogo vero dove lo shopping é a misura di tutti ed è pensato per tutti: dai piccoli clienti che vedi scorrazzare indisturbati nella piazza del Franciacorta Outlet Village, alle signore che cercano tra le griffe del centro il capo esclusivo del loro brand preferito. Per i giovani che fanno della piazza un punto di ritrovo e di incontro, le tante jeanserie e negozi specializzati in sportswear offrono spunti per inventarsi e definire il proprio look: il pantalone in voga, la felpa più grintosa, il giubbotto in pelle, le sneakers di moda. Per la clientela il Franciacorta Outlet Village offre davvero moltissimi marchi tra i quali Hilfiger Denim è solo l'ultimo aperto in ordine cronologico. Per gli uomini poi la scelta tra le insegne alla ricerca di un abito dal taglio sartoriale o la giacca trendy da abbinare ad accessori impeccabili è davvero molto vasta e non basta segnalare Billionaire, unico punto vendita del famoso marchio in formula outlet dedicato al pubblico maschile che fa della moda il proprio stile di vita o ancora il negozio Beretta, anch'esso un outlet-store presente in esclusiva mondiale al Franciacorta Outlet Village.Ma il ventaglio delle occasioni e delle opportunità non si esaurisce con i marchi delle più note griffe di moda, al Franciacorta Outlet troviamo anche un ricco assortimento di prodotti per la casa (dalla biancheria, alle pentole, ai tappeti), gioielli, cosmetici e le vantaggiose proposte di Bose per rinnovare il vecchio impianto hi-fi.Tanti i bar e i punti ristoro per una pausa tra un acquisto e l'altro e la comodità di un parcheggio agevole e gratuito completano una giornata di shopping all'insegna del risparmio e del relax.

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moda

Sono queste le parole d'ordine del Cal-zaturificio Effegi Style di Cavaion Veronese. Effegi Style è stata fondata nel 1975 da Giovanni Maurizio Ferrari

attuale presidente della società. Un'azienda che occupa una posizione di leadership all'interno del distretto delle calzature veronese, famoso per la qualità delle sue produzioni. Nel corso degli ultimi trent'anni Effegi Style ha cono-sciuto una crescita continua: oggi produce e commercializza circa 5 milioni di paia di calza-ture ed il fatturato si attesta intorno ai 90 milio-ni di euro. E' specializzata nella produzione di calzature casual e sportswear per uomo, donna e bambino. Effegi sviluppa e produce collezioni a marchio proprio e collezioni speciali per pre-stigiosi marchi internazionali.Sono tre i brand commercializzati dall'azien-da. Freemood, nato nel 1996, caratterizzato da linee giovanili e trendy, distribuito in Italia e nell'Europa mediterranea. Le collezioni sono tre: una dedicata all'uomo e due alla donna (ca-sual e sport). Storico è invece il marchio Can-guro per le calzature da bambino. Nato nel 1966

e in fase di rilancio dopo un recente restyling di immagine e di prodotto, il brand abbraccia cal-zature da bambino e da uomo sviluppate in 3 diverse collezioni: casual, sport e la prestigiosa "Limited Edition" che riprende linee e carat-teristiche vintage "anni 80". Infine ZeroDB, il brand per la collezione donna più qualificata, a forte connotazione moda, caratterizzata dal design attuale e dalla ricerca dei materiali. Tra i suoi clienti Effegi può vantare la presenza dei principali distributori di calzature europei. Il mercato di riferimento è quello italiano (35% dei volumi totali) seguito dai mercati tradizio-nali di Francia e Germania. Da qualche anno l'azienda ha rivolto l'attenzione a nuovi mercati come i paesi dell'Europa orientale, dell'Ameri-ca e della Scandinavia registrando un interesse crescente. Da sempre Effegi Style investe in ri-cerca e sviluppo dei suoi prodotti. Gli stilisti e i tecnici che lavorano per l'azienda di Cavaion sono costantemente impegnati non solo nella ricerca di design attuali e piacevoli, ma anche in nuovi progetti tecnici destinati a migliorare la comodità e benessere dei nostri clienti.

Freemood, Canguro e ZerodB, suCCesso garantitosono i Brand CommerCialiZZati da eFFegi style, CalZaturiFiCio di Cavaion veronese

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RX 450h FULL HYBRID.AL CLIMA NON FARÀ NÉ CALDONÉ FREDDO.

NUOVA RX 450h CON FULL HYBRID TECHNOLOGY.IL SUV CHE RIDUCE AL MINIMO LE EMISSIONI DI CO2.

Forse non salverà il mondo, ma lo aiuterà molto. Grazie alla tecnologia ibrida Lexus di seconda generazioneabbiamo ottenuto RX 450h: 299 CV, 6,3 litri/100 km e 148 g di CO2/km (ciclo combinato).

Venite a provare l’emozione dell’ibrido nella nostra concessionaria.

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