settimanale il piccolo

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foto muchetti a pagina 7 40 anni di Cremona in mostra Direttore responsabile Daniele Tamburini • Società editrice: Immagina srl via San Bernardo 37 - Cremona • Amministrazione e diffusione: via San Bernardo 37 - Cremona tel. 0372 435474 - fax 0372 597860 Direzione e redazione: via S. Bernardo 37, Cremona - tel. 0372 454931 • [email protected] • Stampa: I.G.E.P. Srl - Industria Grafica Editoriale Pizzorni - Cremona • pubblicità: Immagina srl tel. 0372 435474 • [email protected] Aut. del Tribunale di Cremona n° 5/2013 • Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96 – Cremona • Numeri Arretrati: http://www.immaginapubblicita.it Piccolo il www.ilpiccologiornale.it Anno III • n. 23 • SABATO 11 gIugnO 2016 Periodico • € 0,02 copia omaggio Non riceve alcun finanziamento pubblico Edizione chiusa alle ore 21 Settimanale Verrà presentato a Londra il 21 giugno il prototipo nato dalla sinergia tra Anlai e due college inglesi Non era già abbastanza complicato il clima politico del no- stro Paese, che si sono aggiunte le elezioni amministrative della scorsa settimana. Una cosa è certa: la fedeltà al voto è ormai cosa preistorica, nel nostro Paese. Abbiamo ormai un voto ondivago, a volte bizzarro, spesso governato dagli impulsi del momento. Vengono in mente le celeberrime parole di Iva Zanicchi su Berlusconi: “beh, proviamolo!”. Forse l’esempio non è dei migliori per giudicare del buon esito di un atteggiamento simile, ma mi pare che, spesso, si vada in questa direzione. Una cosa è certa: non si può più liquidare il Movimento 5 Stelle come un fenomeno-meteora, un moto protestatario, una jacquerie. L’impressione è che il 5 Stelle si sia crea- to un radicamento sociale, molto spurio, molto diversificato, a cui si rivolgono persone di tutti i ceti e origini ideali, con l’evidente intento di cambiare. Dare uno scossone, svoltare. E a poco vale che le esperien- ze nei Comuni che stanno amministrando: Livorno, Parma, non siano particolarmente felici (a onor del vero va detto che le situazioni eredi- tate non erano certo delle migliori). Inoltre, si sta facendo avanti un ceto politico pentastellato, preparato, capace di guadagnare la scena, al di là di Beppe Grillo (Toninelli, Di Battista, Di Ma- io...). E che dire del vincitor d’ogni tenzone, Matteo Renzi? Il Pd ha subito un’innegabile emorragia di vo- ti. Forse, la vera illusione è stato proprio quel 40% delle europee, che – attenti – è l’unica legittimazione, a oggi, del governo Renzi. Quest’ultimo, passato dal dire che “non abbiamo vinto, ma neppure perso” a minacciare l’uso dei lanciafiamme nei circoli Pd “correntizi”, ha ancora qualche coniglio nel cappello? Lo spernacchia, adesso, anche Confcommercio, sulla questione degli 80 euro da restituire. E si ha un bel dire che sia finito il bipolarismo: mi domando quando ci sia mai stato. È vero o no che le misure più radi- cali in senso liberista, nel nostro Paese, non le ha messe in atto Berlu- sconi, ma Monti e poi Renzi? Dov’è mai stato, allora, il bipolarismo? Negli ultimi anni hanno prevalso il rigore dei tagli (tanti, certi e line- ari), la navigazione a vista, il barcamenarsi a seconda dei risultati dei sondaggi. Chi vuole una visione, vada al cinema, si diceva anni fa. Ma magari qualche idea, qualche paletto, che non sia solo a carattere pu- nitivo, ma propulsivo, qualche orizzonte datecelo. Ma quale antipolitica, chi offre un orizzonte credibile vince D di Daniele Tamburini preside non vedente liCenziata fu Contestata anChe a Cremona a pagina 4 nasCe il violino del futuro latte, Carne, vino l’etiChettatura per tutelare il made in italy sul merCato a pagina 3 a pagina 9 casalasco a pagina 13 vezzoni e il flop di foedus imprese a pagina 5 le startup premiate dalla Cna Aria nuova finalmente a Roma, dove il clima delle elezioni comunali ha elevato il senso civico di tutti, a par- tire dai dipendenti pubblici. Ricordate quando si tocca- vano i vertici dell’assentei- smo in occasione delle par- tite della Nazionale di calcio? Storia passata, ora i lavora- tori hanno promesso di stare alle regole: rimarranno a ca- sa solo in caso di sciopero. Che è già stato proclamato dal sindacato dell’Atac per 4 ore, dalle 20.30 di lunedì al- le 00.30 di martedì. Che stra- no orario. Non è che c’entra il fatto che a quell’ora esordi- sce l’Italia agli Europei? Fatemi capire... di Vanni calcio baskEt a pagina 24 Con il nuovo corso societario la Cremo ritrova l’entusiamo la vanoli rinuncia ai due nazionali Cusin e luca vitali a pagina 23 vollEy la pomì premiata a roma dalla Cev per la Champions a pagina 23 canottaggio i remi provinciali cercano conferme agli italiani a pagina 25 storia i ras locali e i delitti fascisti a pagina 8 brugnoli a pagina 6 dopo le sale toccherà ai negozi

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11 giugno 2016

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Page 1: Settimanale Il Piccolo

foto muchetti

a pagina 7

40 annidi Cremonain mostra▲

Direttore responsabile Daniele Tamburini • Società editrice: Immagina srl via San Bernardo 37 - Cremona • Amministrazione e diffusione: via San Bernardo 37 - Cremona tel. 0372 435474 - fax 0372 597860Direzione e redazione: via S. Bernardo 37, Cremona - tel. 0372 454931 • [email protected] • Stampa: I.G.E.P. Srl - Industria Grafica Editoriale Pizzorni - Cremona • pubblicità: Immagina srl tel. 0372 435474 • [email protected] Aut. del Tribunale di Cremona n° 5/2013 • Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96 – Cremona • Numeri Arretrati: http://www.immaginapubblicita.it

Piccoloilwww.ilpiccologiornale.it

Anno III • n. 23 • SABATO 11 gIugnO 2016 Periodico • € 0,02 copia omaggioNon riceve alcun finanziamento pubblico

Edizione chiusa alle ore 21

Settimanale

Verrà presentato a Londra il 21 giugno il prototipo nato dalla sinergia tra Anlai e due college inglesi

Non era già abbastanza complicato il clima politico del no-stro Paese, che si sono aggiunte le elezioni amministrative della scorsa settimana. Una cosa è certa: la fedeltà al voto è ormai cosa preistorica, nel nostro Paese. Abbiamo ormai un

voto ondivago, a volte bizzarro, spesso governato dagli impulsi del momento. Vengono in mente le celeberrime parole di Iva Zanicchi su Berlusconi: “beh, proviamolo!”. Forse l’esempio non è dei migliori per giudicare del buon esito di un atteggiamento simile, ma mi pare che, spesso, si vada in questa direzione. Una cosa è certa: non si può più liquidare il Movimento 5 Stelle come un fenomeno-meteora, un moto protestatario, una jacquerie. L’impressione è che il 5 Stelle si sia crea-to un radicamento sociale, molto spurio, molto diversificato, a cui si rivolgono persone di tutti i ceti e origini ideali, con l’evidente intento di cambiare. Dare uno scossone, svoltare. E a poco vale che le esperien-ze nei Comuni che stanno amministrando: Livorno, Parma, non siano particolarmente felici (a onor del vero va detto che le situazioni eredi-tate non erano certo delle migliori). Inoltre, si sta facendo avanti un ceto politico pentastellato, preparato, capace di guadagnare la scena, al

di là di Beppe Grillo (Toninelli, Di Battista, Di Ma-io...). E che dire del vincitor d’ogni tenzone, Matteo Renzi? Il Pd ha subito un’innegabile emorragia di vo-ti. Forse, la vera illusione è stato proprio quel 40% delle europee, che – attenti – è l’unica legittimazione, a oggi, del governo Renzi. Quest’ultimo, passato dal dire che “non abbiamo vinto, ma neppure perso” a minacciare l’uso dei lanciafiamme nei circoli Pd “correntizi”, ha ancora qualche coniglio nel cappello? Lo spernacchia, adesso, anche Confcommercio, sulla questione degli 80 euro da restituire. E si ha un bel dire che sia finito il bipolarismo: mi domando quando ci sia mai stato. È vero o no che le misure più radi-cali in senso liberista, nel nostro Paese, non le ha messe in atto Berlu-sconi, ma Monti e poi Renzi? Dov’è mai stato, allora, il bipolarismo? Negli ultimi anni hanno prevalso il rigore dei tagli (tanti, certi e line-ari), la navigazione a vista, il barcamenarsi a seconda dei risultati dei sondaggi. Chi vuole una visione, vada al cinema, si diceva anni fa. Ma magari qualche idea, qualche paletto, che non sia solo a carattere pu-nitivo, ma propulsivo, qualche orizzonte datecelo.

Ma quale antipolitica, chi offre un orizzonte credibile vince

Ddi Daniele Tamburini

preside non vedente liCenziatafu Contestata anChe a Cremona

a pagina 4

nasCe il violino del futuro

latte, Carne, vinol’etiChettaturaper tutelareil made in italysul merCato

a pagina 3

▲ a pagina 9

casalasco

a pagina 13

vezzonie il flop

di foedus▲

imprese

a pagina 5

le startup premiatedalla Cna▲

Aria nuova finalmente a Roma, dove il clima delle elezioni comunali ha elevato il senso civico di tutti, a par-tire dai dipendenti pubblici. Ricordate quando si tocca-vano i vertici dell’assentei-smo in occasione delle par-tite della Nazionale di calcio? Storia passata, ora i lavora-tori hanno promesso di stare alle regole: rimarranno a ca-sa solo in caso di sciopero. Che è già stato proclamato dal sindacato dell’Atac per 4 ore, dalle 20.30 di lunedì al-le 00.30 di martedì. Che stra-no orario. Non è che c’entra il fatto che a quell’ora esordi-sce l’Italia agli Europei?

Fatemi capire...di Vanni

calcio baskEt a pagina 24

Con il nuovo corsosocietario la Cremoritrova l’entusiamo

la vanoli rinuncia ai due nazionaliCusin e luca vitali

a pagina 23 vollEy

la pomì premiataa roma dalla Cevper la Champions

a pagina 23 canottaggio

i remi provincialicercano confermeagli italiani

a pagina 25

storia

i ras localie i delitti fascisti

a pagina 8▲

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Page 2: Settimanale Il Piccolo

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Page 3: Settimanale Il Piccolo

di Federico Pani

atteo Renzi ha scelto la Giornata Nazionale del latte a Milano, i l 31 maggio, mentre

nel resto del mondo si celebrava il Milk Word Day, per dare l’an-nuncio: d’ora in avanti, sull’eti-chetta del latte dovranno essere indicati il paese di mungitura, quello di confezionamento e di trasformazione del prodotto. «Il decreto è già stato firmato… ed è già stato inviato ieri a Bruxelles», ha annunciato trionfante Renzi, insieme al ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina. Il de-creto interministeriale, però, non si limita ad imporre un’etichetta-tura specifica per le sole bottiglie o confezioni di latte; l’obbligo si estende, infatti, all’intera gamma dei prodotti lattiero-caseari: latte a lunga conservazione, burro, yo-gurt, mozzarella, formaggi e latti-cini. A questo punto, toccherà alla Commissione Europea, nei prossimi mesi, dare l’approvazio-ne definitiva.

L’intento è chiaro: fornire ai produttori italiani un’arma in più per rendere competitivi i loro pro-dotti. Dite la verità: chi non sareb-be disposto a spendere giusto un po’ di più, se gli venisse assicura-to che il latte che beve o il for-maggio che ha in tavola è stato interamente prodotto in Italia? Be’, secondo un’indagine di Ismea (ente pubblico legato al Ministero dell’agricoltura che monitora il mercatolo agricolo alimentare) il 67% degli intervi-stati sarebbe disposto a spende-

re il 20% in più per sapere vera-mente quello che compra al su-permercato. Per non parlare di chi giudica importante la traspa-renza della filiera produttiva di ciò che sta in tavola: si tratta di quasi la totalità degli intervistati, il 95%.

Il merito del risultato è senza dubbi ascrivibile all’azione della Coldiretti che, perseguendo inte-ressi legittimi di categoria (il nu-mero delle stalle si è dimezzato negli ultimi dieci anni), ha aperto la strada a dei vantaggi oggettivi per l’intera industria alimentare del Made in Italy che, come si sa, ha il suo appeal maggiore nell’es-sere garanzia di qualità. Il presi-dente di Coldiretti Roberto Mon-calvo ha affermato che «con l’eti-chettatura di origine si dice final-mente basta all’inganno del falso Made in Italy: tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri, mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero; ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio riportarlo in etichet-ta».

In Italia ci sono un milione e 700mila mucche da latte che pro-ducono latte, formaggi e yogurt. La Coldiretti sottolinea che la cer-tificazione non può che andare a vantaggio del vero punto di forza dei prodotti, e cioè la loro assolu-ta qualità: la filiera produttiva vanta, per dire, la rete di veterina-ri più estesa d’Europa. E il van-taggio, evidentemente, è anche per i consumatori italiani: 48 chili di latte alimentare a persona e

20,7 chilogrammi di formaggi a testa consumati in un anno, que-sti i numeri del 2015. L’obbligo di indicare l’origine in etichetta - continua la Coldiretti - salva dall’omologazione l’identità di ben 487 diversi tipi di formaggi tradizionali, censiti a livello regio-nale territoriale e tutelati perché realizzati secondo regole traman-date da generazioni, e permette anche di sostenere la straordina-ria biodiversità delle razze bovine allevate a livello nazionale.

E a proposito di bovini: pochi si sono accorti che sulla stessa li-nea si inserisce la mozione sull’etichettatura delle carni, illu-strata da Stefano Bruno Galli (Lista Maroni) e approvata dal Consiglio regionale lombardo. Anche in questo caso, il punto resta la salvaguardia del prodotto italiano, in particolare per quelle carni non ancora regolamentate dalle disposizioni Cee. L’iniziativa è sorta anche a seguito dell’or-mai celebre ricerca dell’Oms, che correlò il consumo (eccessivo) di carni rosse all’insorgenza di for-me tumorali, provocando un cli-ma di allarme sui media.

«Abbiamo espresso parere fa-vorevole alla mozione – ha affer-mato il cremonese Federico Le-na, consigliere regionale della Lega Nord – che chiede alla Giunta di istituire una campagna di informazione chiarificatrice e, al contempo, di intervenire pres-so il Governo affinché si adoperi con forza presso l’Unione Euro-pea per dare nuovo impulso all’obbligo di etichettatura d’ori-

gine per tutti gli alimenti, al fine di salvaguardare la salute dei con-sumatori ed il reddito delle impre-se agroalimentari».

Tornando al decreto di etichet-tatura sui latticini e derivati, c’è da dire che il presidente della Lactalis Italia Jean Marc Bernier e il presidente della Parmalat Giuseppina Corsi non sono stati a guardare: hanno denunciato per diffamazione e violenza priva-ta Roberto Moncalvo, il quale ha reso pubblica la notizia proprio in occasione della Giornata Nazio-nale del latte. Lactalis è la super multinazionale francese che negli ultimi dieci anni è riuscita a impa-dronirsi dei marchi Parmalat, Lo-catelli, Invernizzi, Galbani e Ca-dermartori. La denuncia non ri-guarda ovviamente il decreto, ma per Moncalvo è difficile non con-

siderarla come una vera e propria rappresaglia. L’azione penale co-munque è stata archiviata la set-timana scorsa dal giudice penale di Lodi, il quale non ha ravvisato condotte penalmente rilevanti.

Sono 120mila i posti di lavoro legati all’attività di allevamento da latte, per un fatturato di 28 miliardi di euro; il settore carni, invece, ha un valore economico di 32 miliardi di euro l’anno e con-ta 180mila posti di lavoro legati alla sua filiera produttiva.

Di fronte alla globalizzazione dell’industria agroalimentare (un esempio: il vino lo producono gli americani come gli australiani, l’Argentina come il Sud Africa) l’industria Made in Italy, dunque, prova ad affilare gli artigli. In atte-sa che Bruxelles pronunci il suo verdetto.

M

Renzi al Mico di Milano ha annunciato il provvedimento su latte e latticini, che attende il via libera da Bruxelles

Etichettatura, offensiva italiana

cremonaSi tiene sabato 18 giugno alle ore 20.30 la Festa del Quartiere Maristella, organizzato dal Gruppo Anzia-ni e dal Comitato Q7 col patrocinio del Comune di Cremona. La festa si terrà nel parcheggio di fronte

all’ingresso della Sported in via Corazzini, e preve-de alle 20.30 l’esibizione di ballo bimbi e adulti, alle 21.30 canti e scenette in dialetto cremonese, e alle 22.30 ballo libero per tutti i partecipanti della festa.

Dalle ore 20.30Sabato 18 festadel Maristella

Intanto la Regione la estende alle carni

Unanimità della Commis-sione Agricoltura, presieduta da Alberto Cavalli (FI), per la proposta di Risoluzione a tu-tela del marchio “Lambru-sco”, presentata dal M5S. Il documento invita la Giunta a vigilare affinché la Commis-sione Europea, come annun-ciato nei giorni scorsi, ritiri effettivamente l’atto delega-to che apriva lo spettro della liberalizzazione della produ-zione di questo vino che ha un forte legame identitario con la zona a ridosso del Po. La proposta di Risoluzione, che ora deve passare al va-glio del Consiglio Regionale, ha raccolto le istanze e le sollecitazioni dei territori che in questi mesi si sono mobi-litati per evitare che, in nome della semplificazione nell’eti-chettatura del vino, si potes-se snaturarne l’identità to-gliendone lo specifico valore territoriale. Nel testo, infatti, si ricorda anche l’impegno condiviso da associazioni agricole, aziende vitivinicole e numerosi europarlamentari proprio per evitare che la li-beralizzazione di vitigni au-toctoni potesse danneggiare una produzione di grande valore sociale ed economico anche per l’alta percentuale di esportazioni a livello inter-nazionale.

lambrusco, l’ultimo fronte

L’intervento di Renzi al Mico, giornata del latte tenutasi a Milano

Page 4: Settimanale Il Piccolo

di Vanni Raineri

reside non vedente licen-ziata. Una notizia, che, considerando la difficoltà di licenziare nel settore pubblico anche coloro che

si macchiano di gravi reati (è di que-sti giorni l’inapplicabilità della Legge Fornero che mantiene in vita l’art. 18 per i dipendenti pubblici), fa certa-mente scalpore. E’ accaduto nei giorni scorsi, e importanti media nazionali hanno ripreso il caso, che è scoppiato nel Piacentino, ma che ha radici anche nella nostra provin-cia.

La dirigente scolastica in questio-ne è Maria Giovanna Forlani, 50 anni, unica in Italia non vedente. Ovviamente non è stato per questo che è arrivato il licenziamento, fir-mato dal dirigente dell’ufficio scola-stico regionale dell’Emilia Romagna Stefano Versari. Non un fulmine a ciel sereno, ma un atto che ha fatto seguito a diversi mesi di ispezioni, effettuate sulla scorta di segnalazio-ni da parte di genitori. Segnalazioni che si erano ripetute anche nelle sedi in cui la dirigente aveva presta-to servizio negli anni precedenti. Ci riferiamo al Liceo Romagnosi di Par-ma, all’Istituto Ala Ponzone Cimino di Cremona e all’Istituto Comprensi-vo di Podenzano (Piacenza), mentre la goccia che ha fatto traboccare il vaso è caduta al terzo circolo didat-tico di Piacenza, dove la Forlani ha prestato servizio fino a metà aprile, prima di assentarsi per un periodo di malattia.

Maria Giovanna Forlani ha reagito al licenziamento attaccando le auto-rità scolastiche, colpevoli di aver abbandonato di fatto una disabile.

Ma perché si è arrivati a questo? Sono stati i genitori, e con loro alcu-ni docenti, a raccogliere firme. «Se-condo loro provoco disagio, voleva-no mandarmi via», ha denunciato la Forlani al Fatto Quotidiano. E ce l’hanno fatta, in quanto al termine dell’ispezione è arrivato l’allontana-

mento. Giustificato tra l’altro da as-senze ingiustificate e uso improprio di mezzi.

Dopo le esperienze di Parma e Cremona, anche nel successivo in-carico di Podenzano era stata og-getto di ispezione.

Maria Giovanna Forlani si è laure-ata a 23 anni, e ha insegnato per 20 anni storia e filosofia, prendendo una seconda laurea e scrivendo de-cine di libri. Nel 2010 ha vinto il concorso ed ha assunto il ruolo di dirigente al Romagnosi di Parma. Di lì a poco è scattata la protesta dei genitori, sfociata addirittura in

un’assemblea pubblica al Palasport e in un presidio muto degli studenti fuori del liceo classico parmense.

La successiva destinazione cre-monese non le riservò trattamento migliore. Nel 2011 addirittura 54 docenti su 70 firmarono una lettera per esprimere “preoccupazione per il futuro dell’istituto”, che era appun-to l’Ala Ponzone Cimino. Alla berlina finivano difficoltà relazionali ma an-che l’uso dell’interfono non per fini didattici ad interrompere le lezioni in classe. Arrivarono anche le dimis-sioni per protesta di alcuni collabo-ratori, almeno tre, tra cui la vicepre-

side. Anche gli allievi protestarono nel cortile interno della scuola, e dopo un’assemblea sindacale arrivò la lettera dei docenti, che accusava-no la Forlani di comportamento au-toritario e richiami anche aggressivi.

Il ritorno oltre Po non ha migliora-to le cose dunque, e in attesa del ri-corso al giudice del lavoro, Maria Giovanna Forlani ha anche scritto una lettera al ministro Giannini. La-menta addirittura di essere stata pedinata per anni a Podenzano.

Dal suo punto di vista paga per il suo handicap, e forse ancor più per voler introdurre disciplina in una scuola che di disciplina non ne vuol più sapere, per i detrattori autorevo-lezza non fa rima con autoritarismo, e il rispetto delle regole non si ottie-ne con la forza. Certo il ripetersi delle proteste fa pensare. Già dopo l’addio a Parma il suo caso finì sulla stampa nazionale, e lei si disse or-gogliosa della bella accoglienza ri-cevuta a Cremona da studenti e corpo docente. Anche lì, però, il cli-ma idilliaco durò ben poco.

P

Era stata contestata nel corso della sua esperienza al Romagnosi di Parma, poi anche a Cremona, quindi a Podenzano. Alla quarta direzione, l’ispezione decisiva

Licenziata la preside ex Apc ForlaniIl M5S Cremona organizza per oggi, sabato

11 giugno, ore 16.30, un incontro pubblico sul tema del reddito di cittadinanza, una misura che ha come obiettivo quello di proteggere i più indi-genti, chi vive alla giornata, chi è costretto a ve-dere nel futuro non un’immagine di speranza, ma l’espressione concreta e reale delle proprie disillusioni e paure. L’appuntamento è in piazza Roma, con l’intervento dei portavoce del M5S alla Camera dei Deputati, Claudio Cominardi e Danilo Toninelli, e del portavoce del M5S in Regione Lombardia, Andrea Fiasconaro.

C’è bisogno di una politica che ristabilisca ordine nella scala dei valori da preservare - affer-ma la nota del Movimento 5 Stelle - e, tra questi, la centralità del ruolo della persona e il diritto di vivere un’esistenza dignitosa sono per noi indi-spensabili e prioritari per ritessere una struttura economico-sociale dove l’individuo torni a sen-tirsi parte di una comunità, invece di essere la-sciato solo a se stesso. Del resto, il reddito di cittadinanza, con la denominazione di reddito di base, è già stato introdotto da anni, in alcuni casi da decenni, in molti Paesi europei su invito diretto dell’Unione Europea, che con la racco-mandazione 411 del 1992 sollecitò tutti gli Stati membri a provvedere per l’attuazione di misure in tal senso.

Ancora, nel 2010 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che ribadisce il “ruolo del reddito minimo nella lotta contro la povertà e la promozione di una società inclusiva in Euro-pa”. Tutti i Paesi dell'Unione hanno dato seguito a questi inviti, tranne la Grecia e l’Italia, che sono tuttora inadempienti. Noi del M5S riteniamo or-mai non più rimandabile l’introduzione, anche in Italia, di una forma di retribuzione sociale che, insieme ad una riforma complessiva degli am-mortizzatori sociali, ridefinisca il sistema del welfare nel nostro Paese, adeguandolo ai mutati bisogni.

Per spiegare esattamente in che cosa consi-ste la proposta del reddito di cittadinanza del M5S, in modo da superare la cortina fumogena degli slogan senza costrutto di segno avverso, interverranno i nostri portavoce, disponibili poi a rispondere alle domande degli intervenuti.

reddito di cittadinanzase ne discute oggi

col movimento 5 stelle

CronacaSabato 11 Giugno 20164

Unica dirigente scolastica italiana non vedente, ha pagatoanche a Piacenza i cattivi rapporti con docenti e studenti

A sinistra l’ingresso dell’Istituto Ala Ponzone Cimino in via Gerolamo da CremonaSopra la dirigente scolastica Maria Giovanna Forlani

Page 5: Settimanale Il Piccolo

di Vanni Raineri

na, Confederazione Nazionale dell’Arti-gianato e della Pic-cola e Media Impre-sa, compie 70 anni e

li celebra con un premio indiriz-zato alle nuove imprese innova-trici.

L’evento è stato presentato mercoledì presso lo Spazio Eventi di Co-Box a Cremona alla presenza del direttore di Cna Cremona Marco Cavalli, del presidente nazionale Cna Giovani Imprenditori Stefania Milo e dei vice presidenti di Cna Cremona Corrado Boni e Vit-torio Venturini.

«Questa – ha esordito Cavalli – è la sede idonea per parlare di nuove imprese. Il “Premio Cam-biamenti” è partito ufficialmente il 1° giugno, ma le adesioni pos-sono pervenire fino al 20 luglio. Siamo qui per concedere il tem-po sufficiente alle imprese inte-ressate a partecipare».

Stefania Milo è entrata nei dettagli del premio: «Il nostro è anche il tentativo di avvicinare le startup (le nuove imprese, non necessariamente tecnolo-giche) al mondo Cna. Siamo convinti che molte aziende na-scano con buone idee, ma sia-no carenti nella gestione azien-dale».

Il “Premio Cambiamenti” ve-drà la consegna alla migliore startup dell’anno della somma di 20mila euro in denaro, o co-me primo investimento in una campagna di crownfunding; quindi altri 2.000 euro in vou-cher e servizi di consulenza e una serie di altre opportunità, tra cui due anni di adesione al sistema Cna, ore di consulenza da parte di esperti, viaggio e ospitalità a Dublino, giornate di studio, incontri con investitori e diverse consulenze . Ma sono presenti tre diverse categorie, e

la vincente di ognuna avrà 5.000 euro in denaro e anche qui di-verse altre opportunità. Questo grazie alla partnership con Arti-giancassa, Facebook, Google, ItaliaStartup, Roland e StarsUp.

«Il nostro target – ha prose-guito Milo – sono le neoimprese con tre anni di età massima (iscritte al registro delle imprese dal 2013 e che non superino i 50 dipendenti, ndr), mentre i tre settori individuati sono valoriz-zazione del made in Italy, inno-vatività e tecnologia e promo-zione dell’Italia, quindi startup specializzate in turismo e cultu-ra. Ognuna di queste startup può registrarsi al nostro sito (www.premiocambiamenti.it)

compilando il profilo e carican-do un breve video di presenta-zione».

Ma si profila un’interessante novità provinciale: «L’obiettivo è quello di premiare le migliori startup in assoluto, ma ci sarà una selezione preventiva territo-riale, e in base al numero di adesioni potremo assegnare premi anche a livello provincia-le». Provvederà una giuria terri-toriale, che poi tra settembre e ottobre segnalerà i tre “finalisti” (uno per categoria), mentre la finale nazionale, con la presen-tazione delle imprese vincitrici, si terrà a Roma in novembre per dare loro ancora maggiore visi-bilità.

«Cna – hanno proseguito i dirigenti – sta cercando di forni-re supporto e strumenti concreti alle imprese per garantire tutti gli strumenti digitali oggi neces-sari. Anche in un piccolo conte-sto come quello cremonese no-tiamo segnali positivi, grazie a startup che nascono con un buon contenuto innovativo. L’innovazione per una piccola impresa è importante, permette di farsi conoscere evitando grandi investimenti nell’obietti-vo».

Questa vuole essere la prima edizione di un premio annuale. Vediamo se le nuove imprese cremonesi decideranno di rac-cogliere la sfida lanciata da

C

Presentato il Premio Cambiamenti, in occasione del 70° anniversario della Confederazione

Cna premia le migliori startup

La riforma della PA sta muovendo sempre più i territori, coinvol-gendo la società nel suo complesso, per gli inevitabili risvolti eco-nomici e sociali che ogni modifica territoriale ed istituzionale appor-terà nelle singole comunità. Quale sviluppo, quindi, per i piccoli Comuni? Quale futuro nel progetto di riordino territoriale della Lom-bardia? Di tutto questo si è discusso nel convegno “Piccoli comuni, grandi prospettive” promosso da Anci Lombardia a San Vitale.

Presenti, tra i relatori, il nuovo Presidente della Provincia, Davi-de Viola (che ha raccolto il testimone in settimana da Carlo Vezzi-ni), il segretario generale Anci Lombardia, Pier Attilio Superti, che è intervenuto sul tema “la riforma delle Autonomie locali in Lombar-dia e la proposta di Anci”; Michel Marchi, presidente Dipartimento Piccoli Comuni Anci Lombardia, con la relazione “I piccoli Comuni tra gestione associata e nuovo riordino delle autonomie in Lombar-dia” e Gianni Rossi, Presidente Dipartimento Riforme Istituzionali Anci Lombardia.

«Il processo di profondo cambiamento in atto dell’organizzazio-ne dello Stato può rappresentare un’opportunità per semplificare e migliorare sempre più i servizi al cittadino ed imprese nell’attuale contesto socio-economico – ha precisato Davide Viola -. Le Aree Vaste ex Province saranno, quindi, quell’ente intermedio necessa-rio e fondamentale per il collegamento tra i Comuni e la Regione». E’ seguito l’intervento di Michel Marchi, che ha illustrato il percorso compiuto da Anci Lombardia con le proposte dei piccoli Comuni riguardo l’evoluzione normativa della PA; in particolare è stato af-frontato il tema delle funzioni associate ed unioni dei Comuni, all’interno delle future rivisitazioni territoriali, che riguarderanno le Aree Vaste.

Le Zone omogenee, invece, non costituiscono livelli amministra-tivi, ma articolazione organizzativa in un’area vasta, ampia. Sono forme, quindi, di aggregazione e condivisione delle modalità di erogazione dei servizi propri dei Comuni, ambiti in cui gestire i ser-vizi e le funzioni, anche quelle che possono essere delegate dall’Area Vasta e dalla Regione.

Pier Attilio Superti ha illustrato tecnicamente lo “stato dell’arte” delle proposte Anci Lombardia rispetto alla riforma delle autonomie locali a livello regionale, con particolare riferimento al confronto tra Governo, Regione ed Autonomie locali, al patto di stabilità ed equi-libri di bilancio dei comuni. Temi ripresi, nell’intervento finale, dal consigliere provinciale Gianni Rossoni, Presidente del Dipartimen-to Riforme Istituzionali Anci Lombardia.

convegno anci a s. vitalepiccoli comuni,

grandi prospettive

Cronaca Sabato 11 Giugno 2016 5

Possono partecipare le imprese con meno di tre anni di etàPrevisti riconoscimenti nazionali ma anche a livello provinciale

Da sinistra Corrado Boni, Stefania Milo, Marco Cavalli e Vittorio Venturini

Page 6: Settimanale Il Piccolo

di Federico Centenari

n tavolo di studio sulle pro-spettive culturali della città, a partire dalla tutela delle sale cinematografiche tradi-zionali, fino al commercio in

senso lato. Perché «quello che è suc-cesso e sta succedendo ai cinema a Cremona, potrebbe succedere a tutte le altre realtà commerciali». Insomma, oc-corre una “regia” che accomuni asso-ciazioni dei commercianti e Amministra-zione per far fronte alla desertificazione del centro e salvaguardare la città.

Idea non del tutto inedita, ma che ri-sponde ad un problema reale, col quale la città ha a che fare da anni in un cre-scendo di silenzi, chiusure di negozi e rassegnazione ormai preoccupanti. A lanciare la proposta è Giorgio Brugnoli, gestore dell'Arena Giardino e del cine-ma Chaplin, proprio nei giorni dell’aper-tura della nuova stagione dell’Arena. Una stagione salvata in extremis dopo gli atti vandalici (l’ultimo in ordine di tempo è avvenuto questo inverno) nell’Area Frazzi, di fatto le ultime gocce del già traboccante vaso di problemi di Brugnoli, che da anni lamenta lo scarso interesse delle Amministrazioni nei con-fronti della sua attività.

Quella avviata mercoledì 8 giugno è la trentasettesima edizione della rasse-gna di cinema all'aperto gestita da Bru-gnoli, la sedicesima nell’Area Frazzi. «Un’area – dice Brugnoli – che ho recu-perato e che ho difeso a denti stretti per anni anche per difendere un principio e un’idea di cinema».

Qualche mese fa, però, è stato sul

punto di non farcela più.«L’area è di proprietà comunale ed è

prevista una tutela di questo posto. Ma da anni manca questa tutela. Le incur-sioni vandaliche lo dimostrano. L’ultima è avvenuta questo inverno: hanno rotto lo schermo, gli impianti elettrici e altro. Una mazzata».

Da allora qualcosa sembra essersi mosso...

«Quei fatti hanno forse portato al “ri-sveglio” di alcuni nell’amministrazione, sollecitati anche dalla forte reazione dell’opinione pubblica. Da lì sono riparti-ti i contatti con il sindaco, che ha fatto una proposta di collaborazione tra Are-na e Comune per una serie di eventi e, dal punto di vista economico, per un aiuto a fronte del danno attraverso una

riduzione sull’affitto dell’area».Qualche passo avanti, dunque. Sa-

rà sufficiente a salvare quest’ultimo baluardo cinematografico dallo “stra-potere” delle multisale?

«L’intervento del Comune è positivo, ma quello che servirebbe è un tavolo di studio e di regia sulla cinematografia in generale a Cremona».

Può spiegarsi meglio?«I cinema rimasti aperti in città li co-

nosciamo. Sono una parte residuale di quello che era un patrimonio per Cre-mona. Al CremonaPo sono attive sette sale, un numero esagerato per la nostra realtà. E a novembre le sale all’Ipercoop saliranno a dieci. Si punta ad ampliare l’offerta andando a chiudere gli ultimi spazi rimasti in città (riferimento ai car-

telloni alternativi offerti da Chaplin e Fi-lo; ndr). Un’Amministrazione non può restare alla finestra mentre tutto questo accade, anche perché...».

Oggi a voi, domani ad altri...«Esatto: il discorso che sto facendo

non vale solo per il cinema, ma per tutte le realtà commerciali. Attualmente c’è un’intera generazione che individua non più la città, ma il centro commerciale come luogo di aggregazione. E quello che si sta facendo è convincere altre generazioni, altre aree sociali, che è giusto che sia così. Ma in questo modo a perderci siamo tutti, è tutta la città, che sarà sempre più evanescente, ad-dormentata».

Qual è il suo appello, in sintesi?«Chiedo che la politica intervenga,

che si muova a tutela della cultura e del commercio in città, smettendo di far passare sotto silenzio quello che sta accadendo. Occorrono strategie, volon-tà e rapporti di scambio efficaci tra la politica, l’Amministrazione e i cittadini. Ho chiesto che il sindaco sia capofila di un tavolo di regia con tutte le realtà eco-nomiche e sociali, con le associazioni di categoria, per far fronte allo svuotamen-to del centro e della città in generale».

Risposte?«Per ora nessun atto concreto. La

mia richiesta è stata “registrata” ma per ora non c’è ancora stato un seguito».

Pensiamoci, confrontiamoci. Non la-sciamo cadere l’appello di Brugnoli nel vuoto, che il rischio è sotto gli occhi di tutti e per rendersene conto è sufficiente fare quattro passi per la città. Ricordia-moci anche che il vuoto spinge dapper-tutto e che questa città non è poi diver-sa da altre “ghost town”. Come quella descritta da Nicolò Fabi in “Ha perso la città”. Una strofa, giusto per capire:

Hanno vinto le catene dei negozi / le insegne luminose sui tetti dei palazzi / le luci lampeggianti dei semafori di notte / i bar che aprono alle 7 / hanno vinto i ristoranti giapponesi / che poi sono ci-nesi anche se il cibo è giapponese / i locali modaioli, frequentati solamente, da bellezze tutte uguali / le montagne d’immondizia, gli orizzonti verticali / le giornate a targhe alterne e le polveri sottili / hanno vinto le filiali delle ban-che, hanno perso i calzolai / e ha perso la città, ha perso un sogno / abbiamo perso il fiato per parlarci / ha perso la città, ha perso la comunità / abbiamo perso la voglia di aiutarci.

U

A sinistra l’Arena Giardino in una delle tante manifestazioni ospitate, a destra Giorgio Brugnoli

Appello di Brugnoli, gestore dell’Arena Giardino: l’Amministrazione si mobiliti per salvare il commercio locale. «Quello che è toccato alle sale rischia di succedere ai negozi»

CronacaSabato 11 Giugno 20166

Non ci è bastato l’esempio dei cinema? Cremonesi, sveglia

Futura mettein guardiasulle truffetelefoniche

L’associazione Futura fa sapere che, in queste ultime settimane, al-cune persone si stanno spacciando per volontari dell’associazione, chiedendo offerte e proponendo vendite di biglietti per iniziative be-nefiche per via telefonica.

La presidente dell’associazione Pia Rosani mette in guardia tutti coloro che dovessero ricevere simi-

li telefonate chiarendo che «Futura non ha mai realizzato raccolte fondi chiedendo soldi per telefono o pro-muovendo le proprie iniziative tele-fonicamente». Tutte le attività e le iniziative promosse dall’associazio-ne vengono segnalate tramite co-municazioni ufficiali alla stampa o tramite gli abituali canali dell’asso-ciazione.

Futura è un’associazione cremo-nese per la riabilitazione dell’infan-zia, che occupa un piccolo spazio dietro la chiesa di San Sigismondo, dove è ancora possibile vedere un angolo di natura in città: cavalli, scoiattoli e tanti altri animali in liber-tà. Maggiori informazioni sono di-sponibili sul sito http://www.futura.cremona.it/.

Page 7: Settimanale Il Piccolo

di Vanni Raineri

i chiama AttimImpressi, e il titolo è più che mai centrato, perché la mo-stra di Giuseppe Mu-chetti ospitata in Santa

Maria della Pietà raggruppa atti-mi che sono patrimonio della memoria di ogni cremonese, an-zi sono ricordi impressi negli stessi momenti in cui lui, Mu-chetti, imprimeva le foto svilup-pando i negativi.

E da negativi sono sviluppate gran parte delle oltre 200 foto-grafie esposte nella sede muse-ale di piazza Giovanni XXIII, e che lo rimarranno sino al 30 giu-gno, ultimo giorno di mostra.

Sono tanti i cremonesi che ogn i g io r no appro f i t t ano dell’evento per fare un tuffo nel passato, e ognuno di loro ha qualche ricordo personale che si collega a qualcuna delle istanta-nee. Che coprono un arco di 40 anni, dal 1975 ad oggi, anche se gran parte del patrimonio foto-grafico esposto riguarda gli anni Ottanta e Novanta.

Giuseppe Muchetti in quasi mezzo secolo ha collaborato coi quotidiani La Provincia e Crona-ca, col Corriere della Sera, con Il Giorno, e con le agenzie di stam-pa Associated Press e Ansa.

Le foto sono esposte in ordine cronologico, a partire dai lavori alla sommità del Torrazzo del 1975 fino al corteo dei centro sociali del 2015. Le situazioni, gli eventi, i personaggi, la vita so-ciale e politica che è narrata in quelle poche decine di metri non può mancare di catturare l’atten-

zione di chi li percorre, a mano a mano conquistato dai ricordi, magari dalla nostalgia per un panorama trasformato, un sel-ciato di una piazza modificato, un concerto visto decenni fa. C’è un po’ tutta la Cremona (molto meno la provincia) degli anni del-la spensieratezza, della serie A di calcio, dei grandi eventi musicali e culturali e anche di efferati omi-cidi, come quello di Luca Anto-nazzi ad opera di Giulio Collal-to, del cui arresto Muchetti è te-stimone. Già, perché Muchetti mica si occupava solo di sport e

spettacoli, anzi, la cronaca era la vera missione. E allora ecco un imberbe Luca Vialli assieme a Mogol, Morandi e Fogli al car-cere cremonese, l’antico barac-chino di Nicolini sotto il ponte di Po, gli arresti delle Brigate Rosse e la scoperta del covo di via Vol-turno, Craxi e Martelli in visita al sindaco Zaffanella, la grande nevicata dell’85, i tanti carnevali che riempivano le piazze, i re-stauri, gli eventi sportivi, i grandi nomi sul palco del Ponchielli, e poi ancora il concerto di Vasco Rossi in piazza del Duomo, le

riprese dle film Stradivari con Anthony Quinn che restituirono al centro storico l’antico aspetto, le visite fugaci di Mina, il som-mergibile Toti in Po, e tantissimo altro.

C’è spazio anche per altre de-cine di scatti proiettati su uno schermo a rotazione, la ricostru-zione della camera oscura e le vecchie macchine fotografiche di Muchetti con gli apparecchi per inviare le foto alle agenzie di stampa.

Ma come deve essere la fo-to perfetta che accompagna un evento, chiediamo al prota-gonista della mostra?

«Ogni evento ha le sue carat-teristiche – risponde Giuseppe Muchetti -, per ogni servizio scattavo più foto, poi deve es-serci la “foto madre” che racco-glie tutte le sensazioni dell’even-to. Anche nei piccoli servizi, ma-gari accompagnati da una sola foto, serve scegliere quella che racconta tutto di quel che è ac-caduto».

L’avvento del digitale in questo senso, con gli scatti ri-petuti, ha dato una grossa ma-no.

«Sì, è comodo, ma la qualità più scarsa. Le foto che accom-pagnano le notizie ormai sono date in diretta. Si è persa un po’

di poesia, senza fare i nostalgici, il mestiere è stato polverizzato. I giornali oggi si arrangiano, è più comodo affidarsi ai telefonini. Ma dietro tutte queste foto c’è un lavoro fatto non solo di ripre-se ma anche di camera oscura. Quando si usava il negativo, non era possibile sapere quale fosse la foto più importante, quella perfetta, prima dello sviluppo».

Tra l’altro sei stato non solo un fotografo, ma anche un ve-ro fotoreporter. Quante volte la notizia ha accompagnato la foto, e non solo il contrario?

«Conoscendo bene la città aiutavo il giornale e spesso ero

io che portavo le notizie. D’altra parte i cittadini venivano al mio negozio magari per farsi fotogra-fare assieme al grosso pesce appena pescato o ai funghi rac-colti, nella speranza proprio di finire sul giornale».

Per i visitatori è a disposizione anche il bel catalogo “AttimIm-pressi. Quarant’anni di fatti, sto-rie e persone nelle fotografie di Giuseppe Muchetti”. E’ realizza-to dall’associazione culturale CrArT (Cremona Arte e Turismo), che ha curato e realizzato anche la mostra, con prefazione di Vit-toriano Zanolli e testi di Mario Silla.

S

Gli scatti di 40 anni di vita sociale e civile, personaggi, cronaca nera e politica cremonese esposti fino al 30 giugno in Santa Maria della Pietà

Cronaca Sabato 11 Giugno 2016 7

La città immortalata da Muchetti

Il volume “Hitler’s Turkistani Soldiers” (Helion and Company, 2016) di Paolo A. Dossena, sarà presentato martedì 14 giugno alle ore 17 alle Biblioteca Statale di Cremona, via Ugolani Dati 4.

Il direttore della Biblioteca, Stefano Campagnolo, presenterà il libro, mentre il giornalista de “Il Piccoalo” Vanni Rai-neri intervisterà l’autore, anch’egli colla-boratore del nostro giornale.

“Hitler’s Turkistani Soldiers” racconta la strana storia della divisione Turkistan, un’esotica formazione militare tedesca della seconda guerra mondiale compo-sta principalmente da musulmani asiatici dell’Asia centrale (il vecchio Turkestan russo) e dell’Azerbaigian (Caucaso).

I l l ib ro cura spec ia lmente i l background politico (il panturchismo lai-co) dei fondatori della divisione e sfata alcuni miti di carattere occultista-esote-rico (i cosiddetti “misteri nazisti”) che avvolgono la storia quasi mitica di que-sta formazione militare di asiatici musul-mani in uniforme tedesca. La conclusio-ne cui giunge l’autore è che “l’islamo-fascismo” non esiste: il mondo musul-mano è diviso tra ideologie laiche (pan-turchismo, kemalismo, pan-arabismo) e islamismo. I due fenomeni non sono as-similabili.

Come mai, dunque, migliaia di uomini dell’Asia Centrale si trovavano nell’eser-

cito tedesco? I volontari turkestani erano spinti da motivazioni politiche, non reli-giose. Tuttavia, è giusto sottolineare che più che di “volontari” si trattava di gente priva di scelta. Questi asiatici erano in-fatti ex soldati dell’Unione Sovietica, catturati dall’esercito tedesco durante l’avanzata in Russia. L’enorme numero di soldati sovietici che si arrendevano, aveva spinto Stalin, il 16 agosto 1941, ad emettere il famigerato ordine numero 270, che trattava come traditore chiun-que cadesse prigioniero dei tedeschi. I detenuti sovietici dei campi di Hitler sa-

pevano quindi che se la Russia avesse vinto la guerra, essi sarebbero semplice-mente passati dai lager nazisti ai plotoni d’esecuzione di Stalin. Inoltre, per i tur-chestani c’era un problema di sopravvi-venza immediato: Hitler lasciava delibe-ratamente morire di fame i prigionieri di guerra sovietici, per cui nei lager si verifi-carono anche omicidi e conseguenti casi di cannibalismo.

La divisione Turkistan operò in Italia settentrionale, venendo impiegata in un gigantesco rastrellamento durato due mesi nella fortezza appenninica tra Pa-

via, Piacenza, Genova e Parma. La storia di questa colossale operazione militare, durata dal 23 novembre 1944 al 15 gen-naio 1945, è passata alla storia come la guerra dei “mongoli”. Questo era il so-prannome che la popolazione civile ita-liana diede ai soldati della divisione Tur-kistan, una parte dei quali era caratteriz-zata da tratti somatici asiatici.

I “mongoli” ebbero il compito di ripuli-re la fortezza partigiana appenninica, in quanto si temeva uno sbarco alleato a Genova, che rischiava quindi l’accer-chiamento (le repubbliche partigiane alle

spalle e le truppe anglo-americane da sbarco di fronte).

Il libro, quasi cinquecento pagine, in-clude duecento fotografie dei soldati “mongoli”, immagini che costituiscono un piccolo, inedito tesoro proveniente da archivi di diversi paesi dell’Europa. Il pezzo forte della collezione fotografica proviene dall’“Archvio Croce” di Piacen-za, di proprietà di Maurizio Cavalloni. Le fotografie di Cavalloni sono ritratti in-dividuali, oppure momenti inerenti al grande rastrellamento invernale sull’Ap-pennino.

Martedì 14 giugno la presentazione in Biblioteca del libro di Paolo A. DossenaLa guerra padana dell’esotica formazione militare del Turkestan

Sopra una scena di guerra, a destra il ritratto di un “mongolo” e la copertina del libro

Sopra Muchetti a fianco della foto scattata a Fabio Moreni. A destra dall’alto la visita a Cremona del presidente della Repubblica Sandro Pertini nel 1982 e l’arresto di Giulio Collauto nel 1979. Sotto la spiaggia del Ponticello nel 1976

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di Paolo A. Dossena

a figura di Farinacci è variegata. Nemmeno lui la spuntò con gli agrari, e anzi, a Roma ne difendeva gli inte-

ressi. Tuttavia, il ras di Cremona continuava a ritenersi l’allievo del socialista Leonida Bissolati, ed amava ancora presentarsi nei panni del capopopolo dei ferro-vieri (aveva cominciato la carrie-ra come uno di loro.)

Quindi Farinacci diventa il ca-po di una corrente fascista “di sinistra” e “piccolo borghese”, che include il ras di Piacenza Barbiellini ed Edmondo Rosso-ni, capo della Confederazione nazionale delle corporazioni sin-dacali fasciste, anche lui appro-dato al fascismo dopo una lunga militanza in campo socialista.

Tra Cremona e Piacenza il fa-scismo è decollato grazie ai grandi proprietari terrieri (gli “agrari”), che ora sono infuriati con la politica sociale di Barbiel-lini, definito ormai “il socialista in camicia nera”.

Lo scontro tra l’ala fascista originaria (piccolo borghese, po-pulista, e con tendenze anticapi-taliste e sindacaliste), e quella in cui si è reincarnato il vecchio regime liberale, è presente ovun-que, ma nel piacentino il solco è particolarmente profondo.

Barbiellini è in contrasto con l’establishment agrario piacenti-no, che ha aderito al fascismo, ma che per segnalare le proprie vedute conservatrici si è autode-nominato “Santa Vandea”.

La grande proprietà agraria piacentina, politicamente rap-presentata e tutelata dalla “San-ta Vandea”, vanta antichi e pro-fondi legami con il liberalismo conservatore di fine Ottocento-inizio Novecento.

Nello stesso periodo, Piacen-za è stata un centro nevralgico del sindacalismo rivoluzionario, che qui fu guidato da Rossoni, Cesare Rossi e Florindo Ajò, poi passati al fascismo.

Il dissidio all’interno del fasci-smo vede quindi due segmenti ferocemente contrapposti.

L’ala fascista moderata, o conservatrice (come nel caso della “Vandea”), ha abbracciato il fascismo in tutta Italia come forza d’ordine capace di far ab-

bassare la cresta ai socialisti. La “Santa Vandea” è espres-

sione di precisi interessi econo-mici e, in nome di questi interes-si, invoca la fuoriuscita dalla fa-

se più aggressiva dello squadri-smo, quello di Barbiellini (e del suo amico e capo Farinacci).

Gli agrari hanno contribuito attivamente all’affermarsi del fa-

scismo, e adesso si ribellano all’idea di funzionare come pub-blici amministratori solo di no-me: a Piacenza non si muove foglia che il ras Barbiellini non

voglia. Il fascismo facente capo a

Barbiellini ha allargato il consen-so alle masse rurali e si attende una reale promozione, sia socia-le sia politica, dei ceti subalterni (piccola borghesia cittadina e proletariato industriale).

Da questo scontro ideologico scaturisce il “secondo delitto”, un crimine politico mascherato da evento passionale. Alla ca-scina Volpara (Roncaglia), un esponente della “Santa Van-dea”, Ercole Lertua, è trovato col cranio spappolato. Lo hanno assassinato i seguaci di Barbiel-lini.

Nel giugno 1929 la mannaia si abbatte sulla testa di Barbiellini per la seconda volta (era già sta-to cacciato dal fascismo nel 1924). La segreteria del PNF lo sospende da ogni attività con una lettera durissima, alla quale seguirà l’espulsione.

La “seconda ondata” rivolu-zionaria non verrà mai. Farinacci è cacciato dalla segreteria del PNF nel 1926 ed è esiliato nel suo feudo personale a Cremona, Rossoni è ridimensionato. Il fa-scismo sta spegnendo le voci stonate: per il ribelle Barbiellini è la fine.

Era nella logica delle cose che fosse la rendita agraria l’ala fa-scista trionfante, con qualche travaso e concessione al gruppo dei barbielliniani. Cioé gente di estrazione sociale molto meno elevata degli agrari, e che si aspetta a sua volta una promo-zione sociale. Anche se a diffe-renza che altrove, a Piacenza il processo non si è compiuto in modo rapido né indolore.

Perché mi sono occupato di questa vicenda? Mi interessa la storia della mia terra (sono pia-centino) e mi piace raccontarla. Mi piace raccontarla come cro-nista di nera, come storico o come narratore. Vorrei in parti-colare ricordare i miei romanzi “Cronisti di Provincia”, “Oscuri delitti” e “Rapina al furgone blin-dato”. Uno dei miei racconti è stato pubblicato nella raccolta “Antologia delle belle pianure”, edito da Feltrinelli».

L

Una faida interna al Partito Fascista . Unica puntata

Il secondo delitto, politica e non passione

RubricaSabato 11 Giugno 20168

QUEL CADAVERE TROVATO A VOLPARA

La storia che Ermanno Mariani ci racconta risale a quasi un secolo fa. Come cronista di nera e come apprezzato storico e saggista, questo giornalista aveva tutti gli strumenti ne-cessari per ricostruire la storia del “secondo delitto”.Ecco cosa ha raccontato in proposito: «Cer-cando di risolvere il caso del “secondo delit-

to”, tenevo sulla scrivania le foto di Roberto Farinacci e di Bernardo Barbiellini Amidei. Li guardavo tentando di decifrare non so nem-meno io che cosa.Il primo dei due delitti del 1924 cui si riferisce il titolo del mio libro (“Il secondo delitto”, due diverse edizioni presso Hobby and Work e una precedente edizione, come “L’ombra del ras” presso Pontegobbo) è quello arcinoto di Gia-como Matteotti.

“Il secondo delitto” avviene invece sulla strada tra Cremona e Piacenza, più precisamente alla cascina Volpara di Roncaglia, dove è ritrovato il cadavere di un fascista.Questo fatto di sangue è raccapricciante, ma non lasciamoci sviare dalla pista passionale, un falso indizio: il delitto rivela un durissimo scontro tra due ali del fascismo...

(continua sotto)

Ermanno Mariani racconta la vicenda dell’assassinio di Ercole Lertua, seguito a quello di Matteotti. Le storie parallele di Farinacci e Barbiellini

A destra due delle tre edizioni del libro di Mariani.A sinistra Barbiellini Amidei, sopra Farinacci e a destra l’autore piacentino. In alto, sopra al titolo, una adunata a Cremona

Page 9: Settimanale Il Piccolo

di Federico Centenari

va bene che un tem-po le corde erano rea-lizzate in budello ani-male. E va bene la leggenda delle corde

in budello di gatto – e da qui lo strano rapporto tra il violino e i felini. Ma un violino, lo strumen-to in sé, è pur sempre dal legno che nasce. Più o meno pregiato a seconda del “target” cui si ri-volge il prodotto, ma sempre di legno si tratta.

Con quali altri “biomateriali” possa essere costruito lo stru-mento che ha in Cremona e nella sua tradizione liutaria i suoi picchi d’eccellenza, ce lo dimostrerà Luca Alessandrini. O meglio, lo dimostrerà il 21 giugno a Londra a conclusione di una sperimentazione resa possibile dall’ANLAI (Associa-zione Nazionale Liuteria Artisti-ca Italiana) di Cremona.

Già, perché nasce qui, nell’alveo dell’Anlai, il violino del futuro, a metà tra provoca-zione e sperimentazione. Con buona pace dei puristi.

Luca Alessandrini è uno stu-dente fuori dall’ordinario. Origi-nario di Rimini e allievo del “double master” in Innovation Design Engineering all’Imperial College e presso il Royal Colle-ge of Art di Londra, da tempo sogna di applicare l’innovazio-ne più spinta alla tradizione. L’idea di coniugare l’arte liutaria alla ricerca tecnologica appli-cata a particolari biomateriali è stata a suo tempo approvata dai due college inglesi presso i quali studia Alessandrini.

A quel punto, a chi rivolgersi per ottenere il know-how e la necessaria esperienza in cam-po liutario per tradurre in realtà il progetto? All’Anlai, realtà di importanza internazionale, nata a Cremona nel 2000 e – guarda caso – apprezzata in tutto il

mondo salvo che, nella giusta misura, nella sua città natale.

Nei mesi scorsi, l’ANLAI ha stretto con Alessandrini un ac-cordo in base al quale l’asso-ciazione, tramite maestri liutai e studiosi esperti di costruzione di strumenti ad arco così come di tecnologia del legno, «si im-pegna a dare al dott. Alessan-drini il supporto necessario per consentirgli di esplorare le pro-prietà acustiche dei biomate-riali da lui ideati e con i quali giungere alla costruzione di un violino o di altri strumenti con nuovi materiali».

Dal canto suo, l’Anlai ottiene dall’accordo la giusta eco inter-nazionale tramite l’Imperial College e il Royal College of Art di Londra.

Ora, sull’esperimento – uni-co a livello mondiale – vige il massimo riserbo, come era na-turale aspettarsi. Si sa soltanto che un paio di prototipi del “violino del futuro” sono già stati realizzati, ma che sarà il terzo prototipo ad essere pre-sentato ufficialmente, insieme con i risultati della ricerca, il 21 giugno a Londra. Top secret anche i biomateriali utilizzati da Alessandrini, sebbene si sappia che per un prototipo è stata re-alizzata una particolare struttu-ra in carbonio.

Al di là di questo e al di là delle battute sui puristi, resta l’importanza di uno studio che, ancora una volta, passa per Cremona e per la sua unicità liutaria. Un patrimonio che, co-

me può suo malgrado testimo-niare l’Anlai, troppo spesso ci viene riconosciuto e valorizzato da ogni parte del mondo, salvo che in questa città. Città dalla

quale, proprio perché poco considerata, la stessa Anlai vorrebbe addirittura trasferirsi, come recentemente deliberato dal suo Consiglio.

E

Grazie a un accordo con l’Anlai, un esperimento unico al mondo per realizzare strumenti con “biomateriali” alternativi

Un ponte con Londra per il violino del futuro

«Seppure la Provincia non abbia più la competenza, ab-biamo ritenuto di procedere con la seduta della Commissio-ne faunistico-venatoria per col-mare questo gap di momenta-nea assenza di governance nella fase del passaggio delle deleghe da Provincia a Regio-ne, nel rispetto delle istanze dei diversi portatori di interessi, che ruotano attorno alla defini-zione del calendario del com-parto», ha precisato il consi-gliere provinciale con delega all’agricoltura Alberto Sisti (nella foto sotto).

«Abbiamo ascoltato i vari componenti e richiesto alcune modifiche rispetto al passato, poichè non vi saranno più sin-goli calendari provinciali, ma per effetto della legge regiona-le, un unico calendario regiona-le, che recepisce le differenti istanze dei territori».

Presenti all’incontro in sala consiglio della Provincia, oltre ai membri della Consulta, il di-rigente all’agricoltura della Re-gione Lombardia UTR Val Pa-dana Andrea Azzoni, con i propri funzionari.

calendariovenatorio,si proceda

Cronaca Sabato 11 Giugno 2016 9

Il prototipo dello strumento realizzato in sinergia con due college inglesi verrà presentato martedì 21 giugno nella capitale britannica

Dal sito ufficiale dell'associazione, ecco due note sull'ANLAI. «ANLAI è stata fondata nel 2000 a Cremona dal Professor Gual-tiero Nicolini con un gruppo di amici e nasce come associazio-ne culturale per la diffusione e la promozione della liuteria italia-na. Oggi l’Associazione, che annovera fra i suoi soci molti nomi prestigiosi fra maestri liutai, musicisti e studiosi, ha preso il no-me di Associazione Nazionale Liuteria Artistica Italiana da quel-la fondata nei primi del novecento a Santa Cecilia di Roma dai più grandi liutai dell’epoca.

Le attività culturali di ANLAI hanno sempre come obiettivo la valorizzazione delle scuole di liuteria italiane e la diffusione del-la liuteria antica e moderna sia in Italia sia nel mondo».

la casa dei liutai: ecco cos’e’ l’anlai

il nostro magazine degli Europeiè disponibile qui da sabato 11 giugno

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Page 10: Settimanale Il Piccolo

n manager di livello nazionale ed internazionale alla guida di Servizi per Cremona, la newco completamente parte-cipata dal Comune di Cremo-

na che, all’interno del processo di razio-nalizzazione delle partecipate, gestisce dal 1° aprile le attività strumentali. E’ il 51enne Paolo Fulvio, nominato dal Sin-daco del Comune di Cremona Gianluca Galimberti (in qualità di unicosocio) nella prima Assemblea ordinaria della società che si è svolta venerdì 10 giugno in Comune alla presenza del Sin-daco, dell’Amministratore unico Elena Bernardini, del Segretario Generale Pa-squale Criscuolo, del nuovo Revisore dei Conti di Servizi per Cremona Saveria Morelli, della segretaria verbalizzante Chiara Benna, responsabile del Control-lo di Gestione - Rapporti con lePartecipate del Comune di Cremona.

Dal punto di vista delle attività, nono-stante il recente avvio della new-co, si afferma dal Comune, si evidenziano già alcuni risultati. In questi due mesi, a se-guito di numerosi incontri/confronti orga-nizzativi ed operativi con il socio unico

Comune di Cremona, su iniziativa dell’Amministratore unico Avv. Elena Bernardini e della struttura dell’Assesso-rato ai Lavori Pubblici si stanno rafforzan-do le attività per la pianificazione delle attività strumentali a favore del Comune di Cremona, dalla manutenzione strade e dei marciapiedi al servizio di segnaletica, dalla gestione dei varchi alle valutazioni in ordine al piano neve in vista della pros-sima stagione invernale. Sono state già introdotte innovazioni dal punto di vista operativo rispetto al passato.

«Da quando è stata avviata la nuova società Servizi per Cremona s.r.l. - la di-chiarazione dell’Amministratore Unico Elena Bernardini - si stanno gettando le basi per un nuovo modo di operare con l’obiettivo di ottimizzare gli interventi e di valorizzare le competenze interne ed esterne. Ogni intervento segue una pro-cedura codificata ed ogni ordinanza lega-ta alla viabilità ed ai cantieri ha un riscon-tro formale: questo rappresenta, rispetto al passato, una vera innovazione nella gestione e nell’esecuzione degli interven-ti e può consentire un più efficace con-trollo ed una migliore programmazione».

Tra i temi all’Ordine del Giorno della prima Assemblea, la nomina del Direttore Generale.

Quest’ultima figura, individuata dal Sindaco nella persona del Dottor Paolo Fulvio, potrà proseguire quell’attività di efficientamento ed ottimizzazione già ini-ziata e potrà, con le sue competenze tecniche e manageriali, insieme all’Ammi-nistratore unico, agevolare quella visione strategica e di sviluppo della società ne-

cessaria per garantire al Comune ed ai suoi cittadini buoni standard di servizi.

Ricchissimo e di assoluto livello il cur-riculum vitae del nuovo Direttore, raccol-to insieme ad altri undici mediante avviso pubblico, evidenziato da una apposita commissione e quindi scelto dal Sinda-co.

Paolo Fulvio è nato a Roma, ma da anni risiede a Cremona. Il nuovo Direttore comincerà fin da subito, in sinergia con il

socio Comune di Cremona e con l’Ammi-nistratore unico, ad impostare il lavoro con incarico in avvio dal mese di ottobre. L’entità del trattamento economico spet-tante al Direttore Generale, in funzione delle deleghe attribuite, era già definita dall’avviso pubblico in 75mila euro annui lordi.

Presente all’Assemblea anche il Revi-sore dei conti di Servizi per Cremona, nominato dal Sindaco: è la dottoressa Saveria Morello, 40enne di Salerno, resi-dente a Milano, attualmente amministra-tore unico della società Newel Consulting srl con attività di consulente aziendale, sindaco effettivo e revisore unico presso diversi comuni e società.

U

Prima assemblea della società Servizi per Cremona. Elena Bernardini: «Basi per un nuovo modo di operare»

SpC, il direttore è Paolo FulvioCronacaSabato 11 Giugno 201610

A sinistra l’asemblea, qui sopra l’Amministratore unico Elena Bernardini

Arteterapia, drammaterapia, musicoterapia, danzaterapia. Ecco le nuove forme artistiche utilizzate in psicoterapia per sconfiggere patologie come an-sia e depressione. Se ne è parla-to a Cremona nell’ambito dell’ul-timo di una serie di appuntamen-ti organizzati dall’Ordine degli Psicologi della Lombardia (Opl). E, proprio nella città di Cremona, nascerà un polo che accoglierà tutte le forme di arte terapia: dal-la danza, alla musica fino all’arte e al teatro.

«Sono diverse le discipline ar-tistiche che possono essere ado-perate come supporto alle più tradizionali terapie. Personal-

mente utilizzo la drammaterapia, ovvero l’arte del teatro, come mezzo espressivo per affrontare al meglio le diverse difficoltà psi-cologiche. Ansia, depressione, ma anche eccessiva timidezza o tendenza all’isolamento sono i disturbi che più facilmente risol-viamo grazie alla drammatera-pia».

A spiegarlo è la dottoressa Caterina Gozzoli, psicologa e drammaterapeuta, nonché refe-rente territoriale della provincia di Cremona per l’Ordine degli Psi-cologi della Lombardia

Dottoressa, può spiegare chi è esattamente il referente territo-riale?

«Il referente territoriale è uno psicologo che ha il compito di diffondere sul territorio, soprat-tutto provinciale, quella cultura psicologica ben nota in città co-me Milano, meno invece nel re-sto delle province. Come refe-renti territoriali, nel corso degli ultimi mesi, abbiamo organizzato tre eventi importanti, a Mantova e a Cremona, in cui abbiamo messo in risalto l’importanza del-la deontologia professionale, il problema dell’abuso della pro-fessione e l’aumento dei falsi psicologici e, non ultimo, proprio nel corso dell’appuntamento di giovedì scorso, l’importanza, ap-punto, della drammaterapia».

Quanto conta l’integrazione tra ragazzi disabili e normodota-ti?

«Moltissimo. Vede, i bambini non conoscono le differenze e finché sono a scuola i ragazzi autistici o comunque diversa-mente abili non hanno problemi di relazione. Ma nel mondo degli adulti, purtroppo, le cose cam-biano decisamente. Per questo abbiamo fortemente voluto e ideato il progetto “Volontaria-Mente”, grazie al quale hanno lavorato insieme ragazzi dell’as-sociazione Didiapsi, che si occu-pa di problemi psichici, e studen-tesse del liceo Einaudi. La cosa più emozionante: le amicizie nate

al di là del lavoro». In uno dei vostri incontri avete

denunciato anche l’aumento di casi di falsi psicologi, come si ri-conosce allora un finto terapeu-ta?

«Di solito sono presunti tera-peuti, spesso nemmeno laureati in psicologia, che facendosi scu-do dietro nomi in inglese di finte associazioni o di innovative tera-pie alternative prendono in cura il paziente presso studi privati fa-cendosi pagare anche profuma-tamente. E’ importante sottoline-are però come attacchi di pani-co, stati d’ansia nonché problemi psicologici anche più seri non possono essere assolutamente

curati improvvisandosi psicote-rapeuti. Si tratta di una vera e propria truffa ai danni del pazien-te. Che, per tutelarsi, può verifi-care su internet l’iscrizione all’Ordine nazionale. Basterà di-gitare nome e cognome del pro-fessionista per capire se risulta, o meno, iscritto a qualche Albo nazionale. Per sentirsi più sicuri».

Tiziana Morgese

Nascerà a Cremona un polo per tutte le forme di arteterapia. Caterina Gozzoli ammonisce: «Attenti ai finti terapeuti»Drammaterapia, un aiuto contro ansia e depressione

Caterina Gozzoli

Page 11: Settimanale Il Piccolo

stato presentato nel le scorse settimane a Roma, nella sede della CNA na-zionale, il risultato dell’in-dagine condotta dall’Os-

servatorio CNA sulla tassazione della piccola impresa, giunto alla 3° edizio-ne, che analizza 124 comuni italiani, a partire da tutti i capoluoghi di regione e di provincia. “Comune che vai fisco che trovi” prende a riferimento una impresa individuale, con cinque dipendenti, 430mila euro di fatturato e 50mila euro di utili. L’impresa italiana tipo. Sulle piccole imprese continua ad accanirsi un fisco fra i più voraci d’Europa. Ma questa voracità sta cominciando, di poco e lentamente, a calare.

Questa indagine ci dice che com-plessivamente il 2015 ha segnato una discontinuità effettiva nelle politiche fi-scali. Un beneficio che ha riguardato anche artigiani, micro e piccole impre-se che l’anno scorso hanno visto calare il peso complessivo del fisco (Total tax rate) al 60,9%: il 3,6% in meno rispetto al picco toccato nel 2012 (64,5%). Sia-mo ancora, come si vede, ben al di so-pra del 59,2% raggiunto nel 2011, l’an-no zero del federalismo fiscale.

“E’ un passo, piccolo, nella giusta direzione – afferma Bozzini Presidente di CNA Cremona - che però aspetta conferme dalle decisioni che prende-ranno i Comuni nei prossimi mesi. Se i sindaci decidessero di compensare i tagli, già stabiliti, dei trasferimenti dello Stato centrale, rimettendo mano ai tri-buti locali, potrebbero attenuare fino a farlo scomparire il beneficio fiscale in-dotto dal taglio dell’Irap”.

Un calo che ha registrato, di conse-guenza, anche il calo del Tax free day, il giorno in cui l’imprenditore può final-mente cominciare a destinare i guada-gni aziendali all’impresa e alla sua fami-glia, passato dal 20 agosto del 2014 al 9 agosto del 2015. Nonostante questi dati non va dimenticato che il livello della pressione fiscale in Italia rimane intollerabile (19,4% in più della media europea) ed è fortemente penalizzante per l’attività imprenditoriale.

Ma come è andata a Cremona che sia nel 2014 che nel 2015 era inserita nella infelice top ten delle città italiane con la fiscalità più elevata? I segnali sono in chiaro-scuso.

Se da una parte la percentuale di tassazione scende, passando dal 68% del 2014 al 66,8 del 2015 con un calo del 1,2%, dall’altro Cremona risale la classifica delle città più tassate d’Italia, portandosi al 9° e precedendo Foggia che è scesa al 10° con il 66,4%. Per quanto riguarda il Tax free day le azien-de cremonesi devono invece aspettare fino al 31 agosto.

“Questi dati – prosegue Bozzini – ci dimostrano come non ci sia molto di che essere felici e soddisfatti. A Cre-mona, e per riflesso nella nostra provin-cia, la tassazione rimane ben sopra la media nazionale: il 66,8% contro il 60,9%, quasi 6 punti in più, non una

banalità. Così come non sono pochi i 22 giorni in più di mancato guadagno che ogni impresa deve aspettare per riuscire a liberarsi del fardello tassazio-ne. Se analizziamo la situazione a parti-re dal 2011, l’anno zero del federalismo fiscale, troviamo Cremona addirittura al 4° posto, con un incremento di tassa-zione pari al 10,1%. Questi numeri con-fermano le sensazioni che le imprese conoscono bene, perché li misurano con mano ogni giorno, senza bisogno di statistiche. Spesso come CNA ab-biamo denunciato questa situazione, ma raffrontandola con gli altri capoluo-ghi scopriamo che è anche peggio di ciò che percepivamo”.

Cremona, regista anche la conquista della nona posizione in un’altra non in-vidiabile classifica, quella del reddito disponibile, dove con i suoi 16.616 eu-ro rimane ben lontana dalla media na-zionale dei 19.497 euro.

“E’ un dato questo – continua Bozzi-ni – che va di pari passo con gli altri e che chiude il cerchio di una situazione che fatica a migliorare sensibilmente. Se guardiamo dove sono posizionate in classifica i capoluoghi a noi vicini, sco-priamo che la confinante Mantova è esattamente dall’altra parte, al 116° posto, con dati completamente opposti ai nostri. Non stiamo parlando di realtà lontane, ma qui a due passi. Che gli imprenditori di Cremona debbano aspettare il 31 agosto per essere liberi dalle tasse, mentre a Mantova lo sono già dal 22 luglio, con una tassazione al 55,8%, sono 50giorni in più e 11 punti in meno per pensare allo sviluppo della tua azienda. Una differenza notevole, che cambia totalmente il modo di con-cepire le attività di imprese, anche dello stesso settore”.

Per il 2016, purtroppo, il calo della pressione fiscale si arresta. L’Osserva-torio prevede addirittura un lieve incre-mento del Total tax rate (+0,1%) desti-nato a salire al 61% complessivo. Un incremento che deriva dall’aumento programmato dell’aliquota dell’Ivs (In-validità-vecchiaia-superstiti), la contri-buzione previdenziale della Cassa arti-giani e commercianti, solo in parte atte-nuato dall’elevazione della franchigia Irap a 13mila euro.

Inoltre, la maggior parte degli inter-venti introdotti con Legge di stabilità del 2016 non produrranno effetti sensi-bili sulle imprese di minore dimensione, se non il beneficio che deriva dal super ammortamento relativamente agli inve-stimenti effettuati in corso d’anno.

“E’ quanto mai urgente che la politi-ca trovi la volontà di ridurre la pressio-ne fiscale sulle imprese – conclude Bozzini – e non in termini di zero virgo-la, ma in modo tangibile. Le proiezioni sul 2016 ci dicono invece che, se non verranno introdotte nuove misure, c’è il rischio che la pressioni fiscale aumenti ancora, il che sarebbe intollerabile. Non può continuare il salasso nei con-fronti degli imprenditori che devono lavorare fino a fine agosto per mante-nere i costi della macchina pubblica che invece non calano mai. La fotogra-fia dell'economia cremonese che ci da il centro studi CNA, non è confortante, con un dato ancora troppo altro di pressione fiscale per poter pensare a una ripresa economica. Governo e am-ministrazioni comunali devono impe-gnarsi per ridurre il carico fiscale a li-velli accettabili per permettere nuove assunzioni e investimenti”.

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Sabato 11 Giugno 2016Artigianato 11

Tassazione sulle imprese: Cremona al 9º posto

Lo rilevano i dati dell’osservatorio della CNA che mette la nostra città nella top ten delle più tassate d’Italia con 6 punti in più della media nazionale

Page 12: Settimanale Il Piccolo

casalmaggioreSabato 11 Giugno 201612 [email protected]

mensa e trasporto scolastico, iscrizioni

la storia della bigiotteria al “bijou”

Ricordiamo che scadono sabato 18 giugno le iscri-zioni per l’anno scolastico 2016-2017 ai servizi di men-sa scolastica, pre-scuola e trasporto scolastico. I pri-mi due servizi si prenotano on-line dal portale dedicato all’interno del sito del Comune di Casalmaggiore. La domanda di trasporto va compilato sul modulo carta-ceo disponibile sul sito del Comune e presso le scuole. Per informazioni telefonare allo 0375/284420.

Oggi al Museo del Bijou di Casalmaggiore verrà pre-sentato il libro di Bianca Cappello “Storia della Bigiot-teria Italiana” recentemente pubblicato da Skira: alle 16,30 l’autrice converserà con Sonia Sbolzani. Sarà l’occasione anche per ammirare la mostra “Indossare la Bellezza”, allestita in Sala Zaffanella fino a domani.

Dal Consorzio Bonifica Navarolo 330 gabbie per catturare le nutrieCome noto la specie alloctona della

nutria, ormai diffusa capillarmente nelle nostre zone, è fonte di notevoli danni alla rete delle canalizzazioni di bonifica ed ir-rigua sia del reticolo consortile che del reticolo minore comunale nonché privato, e dunque conseguentemente a tutto il territorio ricadente nel comprensorio consortile che, come noto, racchiude in sé 25 comuni, di cui 13 in provincia di Cremona e 12 in provincia di Mantova.

Le attività di ripristino dei danni provo-cati da questa specie si ripercuotono ov-viamente sui costi del Consorzio e per-tanto dei contribuenti.

Più volte da parte di varie istituzioni,

sebbene l’attività di eradicazione risulti di competenza per lo più comunale, è stato richiesto al Consorzio di Bonifica Navaro-lo, quale gestore istituzionale della rete di bonifica ed irrigua, un impegno concreto su questo versante.

Proprio per questi motivi il Consiglio di Amministrazione del Consorzio, con re-cente delibera, ha inteso contribuire alla lotta alla nutria stanziando una importan-te cifra per l’acquisto di gabbie specifiche finalizzate alla cattura degli esemplari.

Le gabbie già acquistate dal Consor-zio verranno consegnate ad ogni ammini-strazione coimunale rientrante nel com-prensorio consortile, sotto forma di co-

modato gratuito, in numero proporziona-le all’estensione della rete di canalizza-zione sul territorio di ogni comune. Il tota-le delle gabbie donate ammonta a circa 330.

L’utilizzo delle gabbie rimarrà a discre-zione del comune comodatario, che le gestirà secondo i propri regolamenti o secondo le prassi ritenute più opportune (distribuzione ad incaricati, agricoltori, associazioni venatorie, ecc.)

Il CdA del Consorzio di Bonifica Nava-rolo, nell’ottica della fattiva collaborazio-ne con gli enti locali del territorio, nel co-municato si augura che l’iniziativa risulti apprezzata nella sua concretezza.

“camminata del pizzetto” a torricellaTORRICELLA DEL PIZZO – Terza edizione della

“Camminata del Pizzetto” domani a Torricella. L’even-to è organizzato dall’associazione Amarcord in colla-borazione col Comune, il Comitato Fiera, col museo di musica meccanica, col Gruppo Pedale Torricella, con la locale sezione Auser e con l’agriturismo Torretta di via Marconi, da cui partirà la manifestazione. La cam-minata, sulle due distanze di 6 e di 12 chilometri, con-sentirà di passeggiare in zona golenale anche sfrut-tando il sentiero rimesso a nuovo nel parco Lanca di Gerole. Il ritrovo (iscrizione 2,5 euro con riconoscimen-to, 2 euro senza) è fissato per le ore 8 presso l’agritu-rismo (la camminata si svolgerà anche in caso di mal-tempo). Poco dopo la partenza, per i partecipanti ci saranno due ristori (uno sui 6 km), e la manifestazio-ne chiuderà, dopo la consegna dei premi, alle ore 11. E’ prevista la presenza di un medico e di un’ambulan-za, e sarà possibile usufruire degli spogliatoi con doc-ce presso la palestra comunale.

cavazzini e asinari rivincono nettamente a piadena e a san giovanni in croce. maglia strappa il quorum

Riconferme comunalidi Vanni Raineri

oche sorprese e tante con-ferme dalle elezioni comu-nali nei tre comuni casala-schi chiamati domenica scorsa a rieleggere i loro

amministratori.Nel comune più grande Piadena,

Ivana Cavazzini ha rivinto a due anni di distanza, dopo aver potuto di fatto governare solo per un anno prima di decadere e lasciare il testimone alla vi-ce Elisa Castelli. La Cavazzini si è ri-presentata ed ha ottenuto il 65,6% delle preferenze dei piadenesi, a fron-te del 34,4% di Pietro Francesconi. Insieme al sindaco Ivana Cavazzini, la lista “Obiettivo Piadena” avrà in con-siglio comunale Andrea Volpi, Andrea Cantoni, Elisa Castelli, Marica Dall’Asta, Elisa Dossena, Fulvio No-tari, Maurizio Bastoni e Vincenzo Di Fonzo. La minoranza della lista “Pia-dena al centro” avrà 4 consiglieri: Pie-tro Francesconi, Fabrizio Pozzi, Ru-dy Bruschi Robusti e Maria Luisa

Rosati.A San Giovanni in Croce plebiscito

per Pierguido Asinari, che ha raccol-to il 71,7% dei consensi, contro il 28,3% dell’avversario, il predecessore Libero Monteverdi. Oltre al primo cit-tadino Asinari, la lista “Continuità e rin-novamento” potrà contare sui consi-glieri Fabrizio Galli, Erica Maglia, Pier Luigi Cremona, Susanna Poli,

Tiziana Favero, Giovanni Zardi, Fe-derica Bernardi Pirini. La minoranza della lista “Il Comune per tutti” sarà composta da Libero Monteverdi, Al-berto Vezzosi e Roberto Trinchera.

Infine, Dino Maglia è riuscito nell’intento di evitare il commissaria-mento di San Martino del Lago, otte-nendo 262 voti a favore (era l’unico candidato) e soprattutto superando

abbondantemente il quorum del 50% dei votanti. Per l’unica “Lista per il co-mune”, a supportare Maglia sono elet-ti consiglieri Nazzareno Ceretti, Do-natella Scaglioni Galli, Gianfranco Peschiera, Matteo Gerelli, Nicole Balestreri, Annamaria Conti Zanaz-zi, Giancarlo Guarneri, William Bo-noldi, Sara Lazzarini e Mirco Zappe-ri.

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A sinistra la maggioranza riconfermata a Piadena festeggia. A destra brindisi fra i confermati Asinari e Maglia

Manuel Bongiovanni, giovane imprenditore nel comparto dell’informatica e delle nuove tecnolo-gie, è il nuovo presidente del “Gruppo Confcom-mercio di Casalmaggiore”. Avrà come vice Nicho-las Greci e Mirca Papetti (titolare di una eccellen-za del territorio, la Robby Motors). In consiglio ci sono anche Stefano Asinari, Antonella Barili, Franco Frassanito e Roberta Segnatelli.

«Il nuovo direttivo – conferma Andrea Badioni, delegato della Confcommercio provinciale al terri-torio – unisce la continuità al rinnovamento. Gli eletti sono stati per metà confermati dal preceden-te esecutivo, gli altri sono alla prima esperienza. Abbiamo voluto dare il giusto peso tanto all’entu-siasmo quanto all’esperienza, che poi sono i valori su cui si fonda il commercio. Pensiamo al “Gruppo di Casalmaggiore” come un soggetto collettivo che raccoglie intelligenze ed esperienze diverse, fuse in una tradizione comune, quella della Confcommer-cio, ma pronte ad essere parte attiva nella “gover-nance” di una città».

«Come Associazione crediamo in Casalmaggio-re e nel Casalasco – commenta il segretario gene-

rale Paolo Regina –. Molto è stato fatto fino ad ora ma è il momento di un cambio di passo, di un im-pegno ancora più forte». Anche per questo è stato nominato Giulio Adami, già presidente del gruppo Arredamento, come coordinatore territoriale dell’intero Casalasco. Inoltre, dopo l’estate, verrà aperto un nuovo ufficio, in Galleria Gorni, che si auspica potrà essere operativo in tutti i giorni lavo-rativi, magari con una figura individuata proprio in Casalmaggiore. «In questi anni, come manager del Distretto dell’Attrattività, abbiamo cercato di ac-compagnare lo sviluppo del Casalasco. – spiega Paolo Regina –. Abbiamo coinvolto, insieme al Comune capofila di Casalmaggiore, circa venticin-que altre amministrazioni. Un lavoro silenzioso che ha portato contributi regionali importanti, utili in particolare per la valorizzazione turistica. Crediamo nelle potenzialità del territorio e nei nostri commer-cianti. Proprio per questo abbiamo voluto migliora-re la qualità dei nostri servizi. Essere vicini alle im-prese, in fondo, è la nostra mission. Con l’elezione del direttivo e la nuova sede abbiamo tutti gli stru-menti per declinare operativamente questo obietti-

vo».«Il terziario a Casalmaggiore – conferma Giulio

Adami – rappresenta uno dei vettori dello sviluppo locale. Rilanciare il “gruppo territoriale” e dare voce agli imprenditori significa riaffermare la valenza e il peso specifico che abbiamo nella nostra econo-mia. In questo modo, ancor più che in passato, potremo essere interlocutori autorevoli per le istitu-zione ed esprimere ancor meglio la nostra vocazio-ne ad essere cittadinanza attiva. Abbiamo pensato a un “gruppo” aperto, cioè capace di coinvolgere anche le altre imprese. Solo lavorando insieme possiamo rendere più forte l’economia e riafferma-re quel ruolo di servizio e di animazione sociale che è elemento caratterizzante del nostro settore».

Eletto il nuovo direttivo. Giulio Adami coordinatore del CasalascoConfcommercio, al vertice Manuel Bongiovanni

Il nuovo consiglio direttivo

l’ail oglio po festeggia a san lorenzoSAN LORENZO PICENARDI – Nuovo appuntamen-

to presso il Castello di San Lorenzo per la sezione Ail Oglio Po. L’evento ha il titolo “Insieme per aprire il cuo-re all’indifferenza”, e si terrà domenica 3 luglio, con aperitivo alle ore 20 e cena alle 20.30. La serata, fi-nalizzata alla raccolta fondi per combattere la leuce-mia, sarà allietata dall’intrattenimento musicale di Raf-faele & Saba, con musica italiana e internazionale. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare i numeri 339/8120071, 339/8455508, 345/2100595 o 0372/416038. Ci saranno esposizioni di una collezione privata di grammofoni e strumenti musicali d’epoca e di mosaici e pitture di Pier Alan Lorenzoni.

all’acquario “lucciole per lanterne”MOTTA BALUFFI – Si rinnova a Motta Baluffi l’ap-

puntamento con “Lucciole per lanterne”, l’evento che si terrà presso l’Acquario del Po di via Bosco Cera-ti stasera, sabato 11 giugno alle ore 20.45. L’iniziativa è promossa in collaborazione con il Comune di Mot-ta Baluffi l’associazione WWF Cremona e il Po fishing center. Nell’occasione sarà garantita l’apertura stra-ordinaria dell’Acquario con visita guidata (costo di 5 euro, 4 il ridotto), e ci sarà l’intervento di Bassano Ri-boni di Wwf Cremona su lucciole e animali notturni. A seguire, si potrà partecipare a una passeggiata not-turna lungo i sentieri limitrofi alla Riserva Naturale del-la lanca di Gerole alla ricerca di lucciole e all’ascolto dei richiami degli animali notturni. Per questo motivo, si consiglia di munirsi di torcia elettrica, abiti scuri e pantaloni lunghi. Per informazioni telefonare al numero 348/5634093 (o [email protected]).

passeggiata ecologica a cingia de’ bottiCINGIA DE’ BOTTI – Il gruppo Idea Giovane orga-

nizza una passeggiata ecologica, che si terrà oggi. Gli organizzatori invitano tutti i cittadini dell’Unione Muni-cipia per trascorrere un piacevole momento assieme e curare il decoro di Cingia. Il ritrovo è fissato per le ore 9 davanti al Municipio. L’organizzazione fornirà a tutti i partecipanti gli strumenti necessari per raccogliere e cestinare i rifiuti.

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Casalmaggiore Sabato 11 Giugno 2016 13

di Vanni Raineri

uel che sta accadendo all’unione dei comuni Foe-dus è per lo meno bizzarro. Una delle entità sovraco-munali più antiche e mag-

giormente elogiata (e premiata) dalle istituzioni si sta sfaldando, così come si sfaldano i servizi di gestione associa-ta dei servizi creati.

Foedus fu un’unione apripista, nac-que infatti circa 15 anni fa, quando an-cora le unioni non erano disciplinate, ma qui gli amministratori capirono in fretta che il futuro sarebbe passato dai servizi condivisi perseguendo econo-mie di scala. E non guardarono nem-meno ai confini provinciali, tanto che costituirono Foedus unendo Rivarolo Mantovano con le cremonesi Rivarolo del Re, Casteldidone e Spineda.

I vantaggi economici non si sono fat-ti attendere, e nemmeno i riconosci-menti per gli obiettivi raggiunti, anche dal punto di vista dell’innovazione tec-nologica. Tutto filava per il meglio, fino alla primavera del 2016.

Nel frattempo da Foedus partì il pro-getto di una polizia locale condivisa in ben 12 comuni, unendo attorno a Foe-dus le unioni Palvareta Nova (San Gio-vanni in Croce, Solarolo Rainerio, San Martino del Lago e Voltido), Municipia (Scandolara Ravara, Motta Baluffi e Cingia de’ Botti) e il comune di Bozzo-lo. Un ufficio unico di polizia locale chiamato Eridanus, di cui è stato indi-viduato anche il comandante, Guido Stradiotti. Tutto filava per il meglio, e il progetto era pronto a decollare. Fino alla primavera 2016.

Ma che è accaduto nelle scorse set-timane? Un disastro, tanto che per una serie di concause tutti i progetti si stan-no rapidamente sfaldando. Da Erida-nus sono usciti prima i comuni di Mu-nicipia, dopo aver firmato l’intesa, poi a Bozzolo è stato dichiarato decaduto il sindaco Giuseppe Torchio e i suc-cessori hanno deciso di salutare. Oggi addirittura Bozzolo rischia seriamente il commissariamento (non approvato il bilancio, si riprova il 15 giugno). Infine, il cedimento decisivo: il sindaco leghi-sta di Rivarolo Mantovano Massimilia-no Galli, in carica da due anni, ha de-ciso di uscire dall’Unione Foedus, con decisione del Consiglio comunale tra le forti polemiche in paese. Dei 4 comuni, Rivarolo Mantovano è anche il più po-poloso (conta 2576 abitanti dei 5791 totali, quasi il 45%) e ospita la sede dell’unione.

Abbiamo sentito il sindaco di Riva-rolo del Re Marco Vezzoni, in carica dal 2009. La prima cosa che gli chiedia-mo è quanto la divergenza politica stia alla base dei recenti guai. Il riferimento alla frattura recente sul piano di svilup-po locale tra i comuni aderenti al “Gal Oglio Po” e quelli di “Terre del Po” (tra gli scissionisti che hanno scelto quest’ultima opzione, guarda caso, Ri-varolo Mantovano) non è casuale.

«La politica – risponde Vezzoni - c’entra sì e anche no. Nella scorsa tor-nata nell’unione convivevano due ag-gregazioni riferibili al centro-sinistra (Spineda e Casteldidone) e due di cen-

tro-destra (le due Rivarolo). Oggi a Ri-varolo Mantovano c’è un sindaco leghi-sta, ma a capo di una coalizione che si ispira più al centro-sinistra. Non credo sia una questione partitica, ma vedo che l’attuale amministrazione di Riva-rolo Mantovano è stata trascinata nell’onda che ha demolito il Gal. Sap-piamo come prima ci fosse Torchio che indossava una certa maglietta e ora c’è Fava che ne indossa una diversa. Fa-va, e dunque anche Rivarolo Mantova-no, ha voluto far fuori il Gal e quel che c’era dietro».

E dietro, tra le varie cose, c’era an-che Foedus.

«“Terre del Po” avrà sede a Rivarolo Mantovano – prosegue Vezzoni – e si contrapporrà a Caleffi, sindaco di Spi-neda, che è “figlio politico’ di Torchio. Galli ha esposto solo dei pretesti, e del-le falsità. La cosa che ci ha fatto più ar-rabbiare è che prima si è rivolto ai me-dia, con interviste a Oglioponews, e parlando solo dopo a noi delle sue scelte. Anch’io ho avuto i miei scontri con Caleffi, ma non mi sono mai rivol-to ai media facendo minacce».

A questo punto quale soluzione ve-de?

«Formalmente possiamo proseguire in tre, l’unione è costituita. Siamo in fa-se di smembramento degli uffici, per-ché vogliamo un’unione vera e non fat-ta sulla carta, coinvolgendo i dipenden-ti, che si sono sollevati chiedendo inu-tilmente a Galli di fermarsi».

Va detto che i dipendenti dell’unione intera hanno dichiarato uno sciopero.

«All’inizio la spinta per l’unione è ve-nuta dalla politica, poi, ai primi sintomi di campanilismi, sono stati proprio i di-pendenti a sottolineare la bontà del la-voro congiunto. La gestione associata con convenzioni prevista dalla legge è una stortura (eufemismo, ndr): la soglia dell’efficienza non è data dai 5000 abi-tanti. La politica vuole mostrare di sa-per fare, a prescindere, ma qui noi sap-piamo che unirsi è fondamentale, tan-to che lo abbiamo fatto prima ancora delle norme che hanno reso la strada obbligata. Lo stesso bando di polizia locale portata avanti dal sindaco Calef-fi guarda al di là delle soglie normative».

Si riferisce ad Eridanus, altro proget-to in bilico.

«E’ saltato, ora siamo nel mezzo di uno tsunami. Con Eridanus proseguia-

mo noi tre comuni rimasti in Foedus as-sieme a Palvareta Nova, per costituire una squadra minima. Cerchiamo di uni-re qualcosa».

Se le unioni sono un matrimonio con unione di beni, siamo al divorzio.

«Ci eravamo finalmente accorti che i dipendenti non erano più dei comuni, ma dell’unione, ora siamo qui a ridivi-derci i “beni” andando per vie legali. Galli afferma di non dover nulla all’unio-ne, ma c’è uno statuto da rispettare. Per prima cosa si deve corrispondere una quota dei contributi percepiti, poi si vedrà il capitolo cespiti. Se siamo al divorzio non so, cerchiamo di salvare l’esistente, dopo 6 mesi frenetici oc-corre staccare la spina e chiudere le competenze col minor danno possibi-le. Ormai dove vada Rivarolo Mantova-no non mi interessa più, nemmeno se come pare vogliono fare un referen-dum».

Che avrà comunque valore solo consultivo...

«Esatto. Non so quali effetti potrà sortire».

Certo la situazione vista da fuori sembra una barzelletta.

«L’Italia è la repubblica delle banane, dove basta mostrare la gestione asso-ciata. Il nostro vanto è quello di aver agito prima delle norme».

Forse, vista l’esperienza, meglio procedere in fretta sulle fusioni per evi-tare i ripensamenti?

«Questa è la prospettiva che Castel-didone in particolare sta mettendo sul piatto. Ora è arrivata una sberla, e cer-chiamo di incassarla entro fine anno vedendo il riparto del personale. Poi è chiaro che la prospettiva è quella della fusione, specie con gli incentivi gover-nativi di oggi, sempre che siano man-tenuti. D’altra parte nel 2003 i contribu-ti statali furono di 420mila euro, l’ultimo anno scesi a 103mila. La fusione diven-terebbe un incentivo ad incassare mol-to di più con tanti sblocchi».

Il panorama attorno a voi è desolan-te. Abbiamo unioni nel Casalasco che perdono paesi per strada e ne guada-gnano altri, a due passi ci sono unioni a tre che perdono prima un pezzo poi un altro e restano a un comune (leggi Ostiano). L’impressione è che basti il cambio di un sindaco per rimettere in discussione anni di impegno. Inoltre spesso assistiamo a dichiarazioni

d’amore che alla prova dei fatti saltano per aria magari per difendere una scuo-la in un paese piuttosto che in un altro.

«Servono norme più restringenti. La gestione associata dovrebbe portare a economie di scala. Serve rispettare le peculiarità di ogni paese, e agire nella stessa direzione. Ad esempio a Foedus abbiamo unificato l’aliquota Tasi nei 4 comuni. L’etica dei rapporti e della ri-conoscenza è sfumata: Caleffi si è da-to tanto da fare per Eridanus e l’unione, ed è rimasto con un pugno di mosche in mano. Con Eridanus gli addii di Mu-nicipia e Bozzolo ci hanno fatto perde-re 160mila euro di contributi, siamo al-la follia».

Quanto ha pesato la decadenza di Torchio a Bozzolo?

«Bozzolo non è in unione, ma la sua presenza nella gestione associata Eri-danus era importante, tanto che da so-lo vale gli abitanti della nostra unione. La perdita di Torchio è stata pesante, credo che avrebbe fatto meglio a fare come la Cavazzini a Piadena, accet-tando il verdetto e preparando la nuo-va sfida elettorale».

C’è il rischio concreto che a Bozzo-lo arrivi il commissario. Che potrebbe decidere di restare in Eridanus.

«Il commissario opererà con atti for-mali. Analizzerà lo scioglimento dell’ac-cordo e potrebbe decidere di rifiutarlo almeno fino al prossimo Consiglio re-golarmente eletto. E’ possibile, certo sarà il primo atto che lo vedrà impegna-to».

Sui guai recenti crede abbia influito la vicenda del gas, che vi vede a rischio di risarcimento salato per la cessione della rete?

«Questo è un pretesto tirato fuori da Galli quando non aveva nulla da dire. Una situazione simile Rivarolo Manto-vano la affrontò tre anni fa, e sa che la parte debitoria resta singola. Io ho so-lo chiesto un utilizzo più frequente de-gli uffici per affrontare il problema, così come tre anni fa consentimmo di farlo a loro. Quella solidarietà non l’abbiamo avuta di ritorno».

Classico del matrimonio che si rom-pe. Volano i piatti. Come fare per evi-tarlo?

«Alla fine di tutto c’è la persona, ser-vono testa e cuore per affrontare i pro-blemi, e qui non c’è legge che tenga. Il fatto è che siamo italiani».

Q

Rivarolo Mantovano esce, la polizia locale Eridanus si dimezza. Marco Vezzoni: «Uno tsunami»

Unione Foedus, che disastro

Sopra il Consiglio Comunale di Rivarolo Mantovano che ha deciso la fuoriuscita dall’Unione Foedus. A destra il sindaco di Rivarolo del Re Marco Vezzoni

Una lectio magistralis davanti agli studenti delle classi terze della scuola media Diotti di Casalmag-giore; uno dei tanti momenti formativi che Gherar-do Colombo, da quando ha smesso la carriera di pubblico ministero e di giudice, ha scelto di orga-nizzare, intraprendere e sposare. Il motivo? E’ tut-to spiegato nella metafora dell’idraulico: da giudi-ce, Colombo, celebre per avere fatto parte dell’in-chiesta Mani Pulite che di fatto spezzò la Prima Repubblica aprendo la strada a una nuova fase politica in Italia, sentiva di poter fare giustizia sen-za però migliorare alla radice la cultura della lega-lità, aggiustando di fatto soltanto il rubinetto della cucina. Parlando invece alle giovani leve, alle scuole, ai cittadini di domani, e scrivendo libri che spesso spiegano, con semplicità e metafore, la Costituzione proprio ai ragazzi, Colombo mira ad arrivare al rubinetto centrale, quello dove davvero va riparato il danno, per garantirsi un futuro di onestà e civismo. Ospite in Aula Magna alla Diotti in occasione del terzo bando alla memoria di Au-gusta Arisi, professoressa molto apprezzata e moglie di Guido Sanfilippo, presente assieme ai figli Francesco e Laura, Colombo è stato salutato dalla dirigente della scuola media Cinzia Dall’Asta e dal sindaco Filippo Bongiovanni, che ha ricor-dato come negli anni di “Mani Pulite” lui stesso fosse studente della Diotti, tra il 1990 e il 1992. Sanfilippo ha invece citato il patto sociale di Rousseau, sottolineando come la magistratura potesse soltanto avere carattere repressivo rispet-to a storture ormai avvenute. «Occorre quindi agire in via preventiva – ha spiegato Sanfilippo riferen-dosi all’opera di Colombo – sforzarsi di rendere migliori gli uomini prima che il male abbia corrotto il vivere civile, diffondere e radicare nelle coscien-ze i principi della giustizia, dell’uguaglianza, della democrazia, che trovano la loro espressione nella Carta costituzionale e nelle leggi che da essa di-scendono».

Poi spazio all’illustre ospite, che ha creato una vera e propria cesura nella mattinata, parlando con gli studenti non dalla cattedra, ma camminan-do tra loro, avvicinandosi, coinvolgendoli e infine rispondendo alle loro domande. Tanti i concetti passati in rassegna: dalla libertà che non è mai senso di onnipotenza ma spesso scelta, limite e dunque rinuncia, per la stessa natura umana che, come tale, è imperfetta e non può tutto; all’impor-tanza delle regole, che però evidentemente agli italiani non piacciono; e ancora l’importanza dell’articolo 3, quello dell’uguaglianza e sulle mi-noranze, tanto che lo stesso Colombo ha afferma-to che nella Costituzione, se potesse, inserirebbe da subito la cittadinanza italiana automatica per chiunque nasca nel Belpaese.

E ancora la corruzione in politica, che un tempo passava dal finanziamento illecito ai partiti e oggi è in quantità simile ma più anarchicamente distribu-ita («ora i soldi non finiscono più “per caso” nelle tasche dei politici, ma quasi per diritto»); diversi passaggi su Cesare Beccaria e sull’Illuminismo Lombardo, vero punto di svolta di una società più giusta, capace di abolire il supplizio; e infine il concetto di prevaricazione sul debole.

Per finire sono stati premiati con la borsa di studio “Arisi” quattro studenti della Diotti, autori dei migliori temi dal titolo “Viva la Costituzione”: tra gli italiani primo Lorenzo Frassanito di 3ª A, seguito da Chiara Grazioli di 3ª C; per gli studen-ti stranieri, invece, prima Vanesa Agjeman di 3ª F, seguita da Andrew Asare di 3ª C.

Gherardo Colombo,il futuro è dei giovani

Il noto ex magistrato ospite alla Diotti

Page 14: Settimanale Il Piccolo

tempo di esami per gli stu-denti di Terza Media e il pen-siero sulla conferma della scelta fatta (o ancora da fa-re) per il proseguimento nel

percorso di studio presso le scuole Su-periori si fa sempre più pressante. Qua-le scuola è più adatta a voi? Meglio un Liceo, un Istituto Professionale o un Isti-tuto Tecnico? Partiamo sicuramente dalla premessa riguardo all'organizza-zione del mondo delle Superiori, con la Scuola organizzata a partir dal 1° set-tembre 2010 in tre rami principali: 6 Li-cei, il filone degli Istituti Tecnici suddivi-si in due settori con ben 11 indirizzi e quello degli Istituti Professionali, anch'essi suddivisi in due rami, ma con 6 indirizzi. La tappa dell’iscrizione alle Superiori è un momento fondamentale, anche perchè, oltre al tipo di scuola, lo studente, giustamente affiancato e sup-portato dai genitori, deve anche indivi-duare quale istituto può offrire una buo-na preparazione e dei buoni servizi, il tutto per dare la giusta impronta al pro-prio futuro culturale e professionale. Vagliando varie fonti abbiamo selezio-nato alcune voci che possono sicura-mente aiutare lo studente nella scelta giusta. In ogni caso, al di là di importan-ti suggerimenti e indicazioni, è lo stu-dente ad avere dentro di sé la risposta e per fare ciò deve ascoltare la propria inclinazione naturale e vocazione verso determinate materie toccate nel percor-so di studio sinora svolto.

OFFERTA FORMATIVA - Una delle prime cose da valutare è decisamente l’offerta formativa che la scuola propo-ne ai suoi studenti. Si può sicuramente partire dal sito internet della scuola og-getto di interesse, nel quale si possono consultare i corsi e i progetti che ven-gono organizzati.

USO DELLE TECNOLOGIE - Le nuove tecnologie sono ormai diffuse nella vita quotidiana di tutti e soprat-tutto dei giovani: una Scuola che guar-da al futuro non può permettersi di ri-manere indietro. Infatti l’apprendimen-to attraverso questi strumenti, se im-postato nel modo giusto, può rappre-sentare veramente un vantaggio sia nel breve che nel lungo periodo.

REPUTAZIONE - Cercare di indaga-re quale sia la fama della scuola, ma-

gari chiedendo a studenti che già ap-partengono a quella realtà. Importante chiedere quale sia il livello di prepara-zione dei vari docenti, soppesando comunque al riguardo i giudizi che spesso non sono obbiettivi.

STRUTTURE E ORGANIZZAZIONE - Anche se l'abito non fa il monaco, è importante capire se la scuola da avvi-cinare ha spazi e aule accoglienti e offre delle attrezzature adeguate. Per scoprirlo sono da sfruttare al massimo gli open days. Inoltre, per capire se una scuola è valida, bisogna vedere com’è organizzata: se un istituto rende ben chiaro quali persone al suo interno hanno determinati ruoli e compiti si può capire se lo studente sia in procinto di iscriversi a una scuola ben organizzata

PROGRAMMAZIONE DI RECUPE-RO - Per capire se una scuola è buona si deve considerare anche se dà atten-zione agli studenti che hanno bisogno di recuperare eventuali carenze forma-tive nelle materie affrontate. Se una scuola organizza e promuove corsi di recupero vuol dire che non punta solo sugli studenti che già sono bravi, ma che si impegna a formare anche quelli che hanno qualche difficoltà, senza perderli per strada.

PRODUTTIVITA' DEGLI STUDENTI - Nelle scuole vengono effettuate le Pro-ve Invalsi, che hanno lo scopo di valuta-re la preparazione degli studenti. Alcune scuole rendono disponibili i risultati dei loro alunni e questo può essere interes-sante per capire il livello di apprendimen-

to che gli studenti dell’istituto hanno. A livello comportamentale, invece, biso-gna anche considerare la condotta dei ragazzi, soppesando anche il verificarsi di atti di bullismo, violenza e vandalismo.

RICHIESTE - Il fatto che un istituto ab-bia tante richieste di iscrizione ogni anno può esser indice della presenza di una scuola valida, tenendo comunque conto che anche questo è un dato tendenziale.

LEGAMI CON IL MONDO DEL LAVO-RO - Un altro criterio per valutare la vali-dità di una scuola è quello di vedere se ha contatti con aziende e imprese che possono aiutare gli studenti a orientarsi e magari a fare qualche esperienza nel mondo del lavoro, iniziando con espe-rienze da tirocinanti.

PROSPETTIVE - Una domanda non certo da porre in secondo piano è quella relativa a cosa fanno i ragazzi che si sono già diplomati in quella scuola: scoprirlo serve a capire quali possono essere le prospettive di stu-dio e di lavoro che si possono avere una volta terminati i cinque anni in un determinato istituto. Nel complesso questa valutazione è quindi un termo-metro di totale concretezza per valuta-re gli sbocchi che un certo percorso di studio può dare. Purtroppo, però, non è sempre facile trovare informazioni al riguardo. Per vedere una buona gra-duatoria delle scuole superiori della Lombardia (toccate anche altre regio-ni) si può fare riferimento alla classifica delle scuole migliori in Italia stilata dal-la Fondazione Agnelli.

E’ Orientamento, fase fondamentaleTutte le indicazioni per aiutare gli studenti nel passaggio alle Superiori, con un occhio al mondo del lavoro e dell'Università

Sabato 11 Giugno 201614 Speciale Scuola

Page 15: Settimanale Il Piccolo

ono ben sei le strade che si di-ramano dal mondo del Liceo, un contesto che negli ultimi an-ni ha saputo caratterizzarsi in modo specifico, con indirizzi

più delineati, pur rimanendo stretta-mente legato al panorama universitario, sbocco naturale per chi vuole appunto intraprendere questo percorso. Infatti lo studente deve qui calibrare bene la sua decisione con l'indirizzo di studio da intraprendere dopo la maturità, proiet-tandosi quindi sul lungo periodo, in-somma guardando davvero lontano. Qui di seguito riportiamo l'elenco dei sei Licei in cui si articola la Scuola Superio-re in Italia, con una piccola panoramica relativa alle caratteristiche di ogni ramo.

LICEO CLASSICO - Lo scopo princi-pale del Liceo Classico è d'insegnare ai propri studenti le origini e la storia della civiltà occidentale e del suo pensiero, partendo dallo studio della civiltà greca e romana. Le materie affrontate nei cin-que anni di studio sono Italiano, Storia, Matematica, Fisica, Scienze, Filosofia, Storia dell’arte e Lingua e Letteratura Straniera, più le due caratteristiche ma-terie, ovvero Greco e Latino. Nel com-plesso i diplomati al Classico escono preparati sulla storia della civiltà e del pensiero occidentale, conoscono bene la lingua italiana e sanno comprendere e tradurre testi in Greco antico e in La-tino. Il diploma permette di accedere alle facoltà universitarie di tipo umani-stico come Storia, Filosofia, Lettere, Giurisprudenza, Scienze della comuni-cazione, Scienze politiche..., ma anche di tipo scientifico come Medicina, Ma-tematica, Fisica, Ingegneria... Per colo-ro che non intendono seguire un corso di studio universitario il diploma per-mette di partecipare a tutti i concorsi pubblici che non richiedono un diploma di laurea.

LICEO LINGUISTICO - Il Liceo Lin-guistico propone un percorso che uni-sce sia materie umanistiche che scien-tifiche, concentrandosi in particolare sull’insegnamento delle lingue e della letteratura straniera. Qui sono trattate le materie presenti anche negli altri licei, in più si studiano almeno tre lingue stra-niere; dal terzo anno una materia è inse-gnata in lingua straniera e a partire dal quarto diventano due. Ecco che la Scuola in esame fornisce un'ampia cul-

tura di base, ma insegna soprattutto a scrivere e parlare in tre lingue diverse. Si può scegliere questo Liceo per impa-rare nuove lingue, se si desidera appro-fondire altre culture e se si ha in previ-sione, da grandi, di viaggiare, studiare o lavorare all'estero. Il diploma permette di accedere a qualsiasi corso di studi universitario, ma fornisce un vantaggio soprattutto a chi vuole iscriversi a una facoltà di lingue. Chi non vuole prose-guire gli studi può trovare lavoro nell'ambito del turismo e in altri campi in cui è richiesta la conoscenza delle lingue; si può accedere a tutti i concor-si in cui non è richiesta la Laurea.

LICEO SCIENTIFICO - Il percorso di studi che offre il Liceo Scientifico si con-centra sullo studio della Matematica e di altre materie scientifiche (Fisica, Scienze, Tecnologie), alle quali rimane sicuramente affiancato un percorso umanistico con materie come Italiano, Latino e Filosofia. Qui sono presenti di-verse tipologie di corso: il Tradizionale, quello con opzione “Scienze applicate” (qui al posto del Latino si studia Infor-matica e si affrontano laboratori pratici) e quello con indirizzo sportivo. I diplo-mati che escono dallo Scientifico hanno una preparazione sia di tipo umanistico che scientifico, conoscono la storia del

pensiero umano, le relazioni fra vita quotidiana e scienza, sanno utilizzare bene gli strumenti di calcolo, sono a co-noscenza degli sviluppi della tecnologia e conoscono i contenuti delle scienze fisiche e naturali. Nel complesso il Liceo offre una preparazione adatta ad affron-tare tutti i tipi di corsi di studio universi-tario, in particolare facoltà come Fisica, Matematica, Ingegneria e Medicina; chi non ha intenzione di proseguire gli studi dopo il diploma, può lavorare in labora-tori scientifici e partecipare a tutti i con-corsi pubblici nei quali non è richiesto il diploma di laurea.

LICEO MUSICALE E COREUTICO - Il Liceo Musicale e Coreutico è nato pochi anni fa con la riforma Gelmini: è una scuola rivolta a chi è appassionato di musica e di ballo; come gli altri licei anche questa realtà fornisce una prepa-razione culturale ampia. Il Liceo in esame è suddiviso in due diverse sezioni: una musicale e una coreutica, cioè dedicata alla danza. Qui si studiano le materie di base comuni a tutti i licei, in più: nella se-zione musicale si affrontano Storia della musica, Laboratorio musicale, Esecuzio-ne ed interpretazione, Teorie e tecniche della composizione; nella sezione coreu-tica si affrontano Storia della danza, La-boratorio coreutico, Laboratorio coreo-

grafico, Tecniche della danza, Storia della musica e Teoria e pratica musicale per la danza. Nel suo complesso il diplo-ma permette di entrare in tutti i tipi di facoltà universitarie e di accedere ai con-servatori e alle accademie di danza; chi non è interessato a proseguire gli studi può comunque bussare al mondo della musicologia, del management musicale o coreutico, della tecnica del suono e della critica musicale o coreutica.

LICEO ARTISTICO - Questa scuola offre ben 6 diversi indirizzi (scelta dal terzo anno): il Liceo è incentrato sullo studio dei vari linguaggi artistici come la pittura, la scultura, il design, l’architet-tura, la grafica, la scenografia e le tec-niche audiovisive e multimediali, esso non si limita a insegnare lo sviluppo del-le varie forme d’arte nella storia, ma permette anche agli studenti di liberare il loro lato creativo grazie all’apprendi-mento delle tecniche in modo pratico. Le materie sono comuni a tutti nel primo biennio e si differenziano dal terzo anno, quando gli studenti scelgono il proprio indirizzo fra i 6 disponibili: Arti figurative, corso concentrato su pittura e scultura; Scenografia, che insegna le regole e le tecniche per l’allestimento degli spazi scenici in cinema, teatri ed eventi; Au-diovisivo e multimediale, che insegna la

storia e le tecniche dei linguaggi multi-mediali e audiovisivi; Design, che inse-gna a progettare oggetti tenendo conto del contesto e della loro funzionalità; Grafica, che guarda alla storia e alle tec-niche delle discipline grafiche legate all’editoria e alla pubblicità; Architettura e ambiente, che affronta la storia dell’ar-chitettura, insegna le tecniche di dise-gno architettonico e l’utilizzo degli stru-menti informatici per la progettazione.

Il Liceo Artistico fornisce le basi per affrontare un percorso di studi post di-ploma nelle Accademie di Belle Arti e in facoltà come Architettura, Beni cultura-li e Design; per coloro che non sono interessati a proseguire gli studi, l'Istitu-to offre la possibilità di trovare lavoro in campi legati alla creatività come l’edito-ria, la grafica, la produzione audio-vi-deo, il design e l’edilizia.

LICEO DELLE SCIENZE UMANE - Al Liceo delle Scienze Umane s'impara a comprendere come si è evoluto l'uomo, affrontando lo studio delle Scienze Umane, che comprendono materie co-me Antropologia e Psicologia. Il Liceo, oltre a fornire una cultura ampia sia nel-le materie umanistiche che scientifiche (come la Matematica), insegna a com-prendere l’evoluzione dell’uomo, della sua mente e della sua identità, concen-trando l'attenzione sui processi educa-tivi e sulle relazioni sociali ed economi-che; qui si aggiungono ovviamente an-che le altre materie di base affrontate negli altri Licei. La Scuola offre due in-dirizzi di studio: il Liceo delle Scienze Umane, che si concentra sullo studio delle Scienze Umane e quindi sullo svi-luppo mentale dell'uomo e sui processi educativi; il Liceo con opzione econo-mico-sociale approfondisce invece le materie giuridiche ed economiche. Il di-ploma permette di accedere a qualsia-si facoltà universitaria (soprattutto So-ciologia e Psicologia). Chi non è interes-sato a proseguire gli studi può trova-re lavoro nell’ambito dell’assistenza ai bambini, ai disabili, agli anziani e ai ma-lati e può partecipare a tutti i concorsi pubblici che non richiedono un diploma di laurea.

S Liceo, sei indirizzi verso l’UniversitàScelta sicuramente propedeutica alla continuazione negli studi. Nel menu: Classico, Linguistico, Scientifico, Musicale e coreutico, Artistico e Scienze Umane

Sabato 11 Giugno 201615Speciale Scuola

Page 16: Settimanale Il Piccolo

a scuola degli Istituti Tecnici è davvero variegata: il percorso di studio è infatti caratterizza-to da due settori, quello eco-nomico e tecnologico, con

ben 11 indirizzi. Qui di seguito abbiamo elencato tutti i rami degli Istituti Tecnici a carattere tecnologico (9 modelli), ac-compagnati da una scheda per ogni profilo, per offrire così agli studenti una possibilità in più nella scelta formativa. Una precisazione, tutti i diplomi non precludono ovviamente il proseguimen-to degli studi presso il mondo dell'Uni-versità; chi invece non volesse conti-nuare può partecipare con il titolo di studio legato al diploma a tutti i concor-si pubblici per i quali non è richiesta come requisito la Laurea.

1) ISTITUTO TECNICO CON INDI-RIZZO AGRARIA, AGROALIMENTARE E AGROINDUSTRIA – L'Istituto si con-centra soprattutto sullo studio della produzione dei prodotti agricoli e ali-mentari. Sono previste a sua volta tre articolazioni: Produzioni e trasformazio-ni, corso che affronta le problematiche riguardanti l’utilizzo delle biotecnologie; Gestione dell’ambiente e del territorio, il quale si concentra sulla conservazione e tutela del patrimonio ambientale; Viti-coltura ed enologia. Gli studenti che hanno conseguito il diploma e non vo-gliono proseguire gli studi possono tro-vare lavoro in aziende agricole e vitivini-cole, lavorare nell’ambito del controllo qualità, lavorare come perito agrario. Gli studenti che guardano poi all'Università sono facilitati nei corsi di tipo economi-co, scientifico e tecnologico.

2) ISTITUTO TECNICO CON INDI-RIZZO CHIMICA, MATERIALI E BIO-TECNOLOGIE – L'istituto tecnico con indirizzo Chimica, Materiali e Biotecno-logie insegna a conoscere, applicare e valutare i processi chimico-biologici che possono essere utilizzati in ambito farmaceutico, alimentare, ambientale e del trattamento dei pellami. Questa scuola approfondisce le materie scien-tifiche e si concentra in particolare sulla tutela dell'ambiente e della salute.Il cor-so offre 3 articolazioni: Chimica e mate-riali, che si concentra sullo studio dei materiali e sull'applicazione di pro-cessi chimici (qui l'opzione Tecnologie del cuoio); Biotecnologie ambientali, che prepara a gestire processi e attività

in relazione al rispetto dell'ambiente e della sicurezza negli ambienti di lavoro; Biotecnologie sanitarie, che si concen-tra sulla salute umana e tecnologie in ambito farmaceutico e alimentare. Una volta ottenuto il diploma di questa scuo-la è possibile trovare lavoro come ope-ratori chimico-industriali, tecnici di la-boratorio, responsabili della sicurezza dell'ambiente e sul posto di lavoro, con-trollo della qualità nelle industrie e nei laboratori, libero professionista. Inoltre con il diploma dell'Istituto è possibile iscriversi a tutte le facoltà universitarie, ma il percorso di studi prepara soprat-tutto ad affrontare corsi di laurea nelle materie scientifiche.

3) ISTITUTO TECNICO CON INDI-RIZZO COSTRUZIONI AMBIENTE E TERRITORIO – L’Istituto tecnico con indirizzo Costruzioni, Ambiente e Terri-torio è una scuola che introduce nel campo dell’edilizia e quindi nel mondo della costruzione, manutenzione e recu-pero di edifici, tenendo anche conto del rispetto dell’ambiente. Gli studenti che s'iscrivono a questo percorso di studi possono scegliere di frequentare l’indi-rizzo generale oppure l’articolazione “Geotecnico”. Ebbene l'indirizzo gene-rale Costruzioni, Ambiente e Territorio si concentra sulla progettazione e costru-zione di edifici; il Geotecnico insegna a sfruttare gli idrocarburi, le fonti d’acqua e i minerali. Una volta ottenuto il diplo-ma è possibile lavorare nei cantieri, di-ventare responsabile della sicurezza, lavorare in uffici tecnici e studi profes-sionali o come libero professionista.

4) ISTITUTO TECNICO CON INDI-RIZZO ELETTRONICA ED ELETTRO-TECNICA – L’Istituto insegna a com-prendere il funzionamento di macchina-ri elettrici ed elettronici e permette di entrare nel campo dell’innovazione tec-nologica. Questa scuola offre tre artico-lazioni: Elettronica, la quale è un percor-so di studi incentrato sullo studio dei sistemi elettronici e sulla loro realizza-zione; Elettrotecnica, che si concentra sulla realizzazione e gestione di impian-ti che trasportano energia elettrica; Au-

tomazione, che si focalizza sulla realiz-zazione e gestione di sistemi di control-lo sulle macchine. Con il diploma si può lavorare in aziende che producono e vendono apparecchi elettronici, diven-tare progettista e collaudatore di appa-recchiature e sistemi elettronici ed elet-tromeccanici. Inoltre gli studenti posso-no iscriversi a tutte le facoltà universita-rie, ma saranno avvantaggiati soprattut-to nei corsi di laurea in Ingegneria elet-tronica e meccanica.

5) ISTITUTO TECNICO CON INDI-RIZZO GRAFICA E COMUNICAZIO-NE – L’Istituto serve per entrare nel mondo della comunicazione e per capi-re come essa si può sviluppare attraver-so la grafica e le nuove tecnologie. Con il diploma di questa scuola si hanno sbocchi come grafico pubblicitario, co-me art director, come grafico industriale o nella produzione multimediale; anche come libero professionista. I diplomati che escono da questo istituto possono iscriversi a tutte le facoltà universitarie, ma sono avvantaggiati nei corsi di co-

municazione, editoria, grafica e design; è possibile anche iscriversi agli Istituti Tecnici Superiori nell’ambito “Organiz-zazione e fruizione dell’informazione e della conoscenza”.

6) ISTITUTO TECNICO CON INDI-RIZZO TRASPORTI E LOGISTICA – La Scuola insegna a capire come sono strutturati i sistemi di trasporto navali, terrestri e aerei. Per ulteriori informazio-ni sulle materie, sugli sbocchi lavorativi. L'Istituto offre tre articolazioni: Costru-zione del mezzo, che si focalizza sulla costruzione dei mezzi di trasporto e loro manutenzione; Conduzione del mezzo, che guarda all'organizzazione del tra-sporto e al monitoraggio del traffico aereo, navale o stradale; Logistica, che prepara a gestire le operazioni di scari-co e carico di merci e passeggeri. Con il diploma è possibile trovare lavoro nel-le aziende che costruiscono mezzi di trasporto, trovare un impiego nelle so-cietà che operano nel settore dei tra-sporti aerei, navali, ferroviari e terrestri, lavorare come libero professionista.

7) ISTITUTO TECNICO CON INDI-RIZZO INFORMATICA E TELECOMU-NICAZIONI – Questo indirizzo vuole in-serire gli studenti nel mondo delle infra-strutture delle telecomunicazioni e dell’informatica tramite un approccio che prevede l’acquisizione di compe-tenze sia a livello legislativo che a livello tecnico. Qui due articolazioni: Informa-tica, che si concentra sui software e sui dispositivi informatici; Telecomunica-zione, che si focalizza sui sistemi e di-spositivi di comunicazione a distanza. Dopo il diploma si potrà accedere diret-tamente al mondo del lavoro aspirando a ricoprire posizioni come tecnico di centro supervisione e controllo reti, tec-nico informatico, database administra-tor. Per il post-diploma è possibile iscri-versi a qualsiasi corso di laurea, con affinità per i corsi appartenenti al ramo dell’ingegneria informatica.

8) ISTITUTO TECNICO CON INDI-RIZZO SISTEMA MODA – Questa scuo-la è stata pensata per formare profes-sionisti del settore in grado di avere una buona conoscenza della filiera produtti-va, dei materiali, del processo creativo e dei meccanismi di marketing. Anche qui sono presenti due articolazioni: Tes-sile, abbigliamento e moda, ramo che si concentra sulla produzione di tessuti e accessori; Calzature e moda, che si fo-calizza maggiormente sul mondo delle scarpe. Prospettive di lavoro come campionarista, responsabile della pro-duzione, tecnico del controllo qualità o della confezione

9) ISTITUTO TECNICO CON INDI-RIZZO MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA – L’Istituto ha l’obiettivo di formare dei professionisti in grado di contribuire all’innovazione tecnologica e di gestire il collaudo e il mantenimen-to dei vari sistemi meccanici ed elettro-meccanici. Due le articolazioni: Mecca-nica e meccatronica (per cui esistono due opzioni, cioè Tecnologie dell'oc-chiale e Tecnologie delle materie plasti-che). Prospettive di lavoro come manu-tentore meccanico e progettista di si-stemi di energia rinnovabile.

L Tecnologico, l’imbarazzo della sceltaNel settore sono 9 i modelli dell’Istituto Tecnico. Le idee rimbalzano dall’ambito agroalimentare fino al comparto moda

Sabato 11 Giugno 201616 Speciale Scuola

Sede di CReMONAVia Girolamo da Cremona 23

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Sede di CReMAVia Inzoli 1 • tel 0373 [email protected]

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iStRuziONe e FORMAziONe PROFeSSiONAle Corsi diurni • durata 3 anni + 1 facoltativo QUALIFICA OPERATORE MECCANICO (al terzo anno) DIPLOMA DI TECNICO PER LA CONDUZIONE E LA MANUTENZIONE DI IMPIANTI AUTOMATIZZATI

CORSi SeRAliiStRuziONe e FORMAziONe

PROFeSSiONAle

QUALIFICA OPERATORE MECCANICOtriennale

DIPLOMA DI TECNICO PER LA CONDUZIONE E LA MANUTENZIONE

DI IMPIANTI AUTOMATIZZATIQuarto Anno

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iStRuziONe e FORMAziONe PROFeSSiONAle Corsi diurni • durata 3 anni + 1 facoltativo Qualifica di Operatore Meccanico (al 3º anno) Diploma di Tecnico per la conduzione e manutenzione di impianti automatizzati (al 4°anno)

“CORSi di MOdA” SERALI

Page 17: Settimanale Il Piccolo

l panorama degli Istituti Tecnici, oltre ad avere un ampio compar-to tecnologico, con ben 9 rami, ha anche una finestra affacciata sul contesto economico con due

percorsi costituiti dall'Istituto Tecnico con Indirizzo Amministrazione e Finan-za e Marketing e l'Istituto con indirizzo Turistico. Qui di seguito riportiamo le caratteristiche salienti dei due istituti.

1) ORIENTAMENTO ISTITUTO TEC-NICO CON INDIRIZZO AMMINISTRA-ZIONE, FINANZA E MARKE-TING - L'istituto serve per comprende-re il mondo delle aziende, da come na-scono a come vengono gestite, da co-me si articola la produzione a co-me vengono promossi i prodotti.

Il candidato ideale a tale percorso di studi è una persona ordinata a cui piace ragionare, interessata al mondo delle aziende, dell’economia, del marketing, dell’informatica, con una buona pro-pensione all'apprendimento delle lingue straniere. Il corso di studi propo-ne un indirizzo generale (Amministra-zione, Finanza e Marketing) e due arti-colazioni: Relazioni internaziona-li per il marketing, che approfondi-sce la gestione dei rapporti delle azien-de a livello nazionale e internaziona-le; Sistemi informativi aziendali, corso che si concentra sulle tecnologie infor-matiche per la gestione delle impre-se. Oltre alle materie classiche come Italiano, Matematica, Fisica, Storia, Scienze, Geografia, Educazione Fisica e Religione, nell'indirizzo generale si studiano due lingue straniere, Informa-tica, Economia aziendale e politica e Diritto; nell'articolazione Relazioni inter-nazionali per il marketing si studiano anche una terza lingua straniera e Rela-zioni internazionali. I diplomati so-no in grado di pianificare, gesti-re e controllare le attività di una azien-da, di promuovere la sua attivi-tà e i prodotti, e di gestire la comunica-zione interna ed esterna; non manca-no le competenze in informatica. Ec-co che chi esce da tale Istituto po-trà candidarsi in aziende private co-me responsabile della comunicazio-ne, addetto alla contabilità e bilan-cio. Dopo i cinque anni dell'istituto tec-nico con indirizzo Amministrazione, Fi-nanza e Marketing si può accede-re agli Istituti Tecnici Superiori nel set-tore della Gestione delle Impre-

se, ai corsi di formazione professiona-le e a tutte le facoltà universitarie, sicu-ramente con una forte affinità per i corsi di Laurea in Economia, Marke-ting e Finanza; si può partecipare a tut-ti i concorsi pubblici per i quali non è richiesta la Laurea.

2) ISTITUTO TECNICO CON INDI-RIZZO TURISMO – La Scuola è stata pensata per favorire l’inserimento nel mondo dei servizi turistici e della valo-rizzazione del patrimonio culturale, arti-stico ed enogastronomico italiano. Lo

studente interessato a questo percorso è una persona con buone doti di comu-nicazione, che ama studiare le lingue e alla quale interessano i viaggi e la pro-mozione del patrimonio artistico, cultu-rale e alimentare italiano. L'ambito turi-stico offre tre articolazioni incentrate rispettivamente su: progettazione di prodotti e servizi, produzione e com-mercializzazione ed erogazione servizi turistici. Oltre alle materie comuni a tut-ti gli istituti tecnici come Italiano, Ingle-se, Storia, Matematica, Fisica, Chimica, Diritto ed Economia, Religione e Scien-

ze motorie, chi frequenta questa scuola studia anche materie specifiche come Economia aziendale, Arte e territo-rio, Discipline turistiche e aziendali e altre due lingue straniere.

I diplomati che escono da questa scuola conoscono il patrimonio artistico e culturale italiano e sanno come valo-rizzarlo e promuoverlo nel mondo per favorire il turismo nel nostro Paese. So-no inoltre in grado di capire come le tendenze dei mercati nazionali ed inter-nazionali influenzano i flussi turistici. Con il diploma del ramo Turismo lo stu-

dente può trovare lavoro nei servizi turi-stici, nelle agenzie di viaggi e presso gli enti che si occupano del turismo e della promozione del patrimonio italiano; inoltre si può partecipare a tutti i con-corsi pubblici per i quali non viene ri-chiesta una laurea.

Una volta terminato il percorso di stu-di arà possibile iscriversi a qualsiasi corso di Laurea, a corsi di formazione professionale post-diploma e agli Istitu-ti Tecnici Superiori nel campo della fru-izione e valorizzazione del patrimonio culturale.

I Finanza e turismo, l’altra faccia della medagliaSono i due rami del settore economico degli Istituti Tecnici. Il primo guarda al palcoscenico internazionale, l’altro valorizza il patrimonio culturale italiano

Sabato 11 Giugno 201617Speciale Scuola

Page 18: Settimanale Il Piccolo

l mondo degli Istituti Professiona-li è strutturato in sei indirizzi: la proposta formativa fornisce nel complesso una preparazione tecnica e una maturità professio-

nale per l'accesso a diversi settori di attività lavorativa, senza ovviamente escludere la prosecuzione degli studi sul binario universitario. Con la riforma Gelmini la durata del corso di studi è variata dalla formula 3+2 a quella ordi-naria a 5 anni senza specializzazioni intermedie, così com'è sempre avvenu-to nei Licei e negli Istituti Tecnici. Qui di seguito alcune indicazioni per inquadra-re meglio i diversi indirizzi in cui si arti-cola il contesto.

1) ISTITUTO PROFESSIONALE CON INDIRIZZO SERVIZI PER L'ENOGA-STRONOMIA E L'OSPITALITA' ALBER-GHIERA - L’Istituo ha lo scopo di forma-re professionisti in grado di lavorare sia nel settore turistico (servizi di sala, ven-dita e accoglienza soprattutto nelle strutture alberghiere) che nell'ambito agroalimentare, soprattutto per quel che riguarda la cucina e le tradizioni ita-liane. Gli studenti iscritti a questo corso possono scegliere tra le seguenti artico-lazioni: Enogastronomia, che prevede l’opzione Prodotti dolciari artigianali e industriali; Servizi di sala e di vendita, che si focalizza sull'amministrazione e vendita di servizi e prodotti enogastro-nomici; Accoglienza turistica, che guar-da alla gestione delle strutture alber-ghiere. Gli studenti acquisiscono com-petenze riguardanti la gestione econo-mica, le normative e il funzionamento tecnico delle filiere dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera, trovando un impiego connaturato a tali filoni, come maitre, chef, cameriere, responsabile dei servizi di ristorazione, direttore d’al-bergo. Chi vuole continuare gli studi può iscriversi in un Istituto Tecnico Su-periore dell’Ambito “Fruizione e valoriz-zazione del patrimonio culturale” oppu-re a un corso di laurea inerente alle materie studiate.

2) ISTITUTO PROFESSIONALE CON INDIRIZZO SERVIZI COMMERCIALI - Ta-le Scuola ha lo scopo di formare profes-sionisti in grado di gestire e amministrare i vari aspetti dell’organizzazione di un’im-presa: dall’amministrazione alla comuni-cazione aziendale; l’indirizzo prevede l’opzione “Promozione commerciale e

pubblicitaria”. Prospettive di lavoro: agente di commercio, addetto alla conta-bilità e assistente amministrativo. Aperte le porte al proseguimento degli studi in ambito universitario; inoltre è possibile iscriversi in un Istituto Tecnico Superiore dell’Ambito “Servizi alle Imprese”

3) ISTITUTO PROFESSIONALE CON INDIRIZZO PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI - L’Istituto punta a for-mare professionisti rivolti alla produzio-ne sia artigianale che industriale, il tutto con due articolazioni di studio: Produ-zioni artigianali del territorio, che com-prende l’opzione Arredi e forniture per interni e l’opzione Produzioni audiovisi-ve; Produzioni tessili-sartoriali, che comprende l’opzione Produzioni arti-gianali del territorio e l’opzione Produ-zioni tessili-sartoriali. Nel complesso gli studenti acquisiscono competenze ri-guardanti i processi di lavorazione, fab-bricazione, assemblaggio e commer-cializzazione dei prodotti sia industriali che artigianali, con aperture al mondo

del lavoro con ruoli di montatore, tecno-logo, installatore e manutentore mecca-nico. Chi vuole continuare gli studi può iscriversi all'Istituto Tecnico Superiore dell’Ambito “Sistema Meccanico” op-pure all’Università.

4) ISTITUTO PROFESSIONALE CON INDIRIZZO SERVIZI PER L’AGRICOL-TURA E LO SVILUPPO RURALE - La realtà con indirizzo Servizi per l'agricol-tura e lo Sviluppo rurale ha lo scopo di formare professionisti in grado di ope-rare nel business legato alle produzioni animali e vegetali. È possibile scegliere tra 2 articolazioni: Gestione risorse fo-restali e montane e Valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agri-coli del territorio. All'interno dell'indiriz-zo in generale gli studenti acquisiscono le competenze necessarie per valoriz-zare, produrre e commercializzare pro-dotti agroindustriali, con un occhio di riguardo ai settori ambiente e turismo. Con il diploma si può trovare impiego come agrotecnico o conduttore di

azienda agricola e di impianti di trasfor-mazione alimentare. Chi vuole prose-guire negli studi può guardare all'Istituto Tecnico Superiore dell’Ambito “Sistema Agroalimentare” o all'Università.

5) ISTITUTO PROFESSIONALE CON INDIRIZZO SERVIZI SOCIO-SANITARI - L’Istituto ha lo scopo di formare profes-sionisti in grado di provvedere al benes-sere di persone e comunità dal punto di vista biologico, psicologico e sociale in base a due articolazioni: Arti ausiliarie delle professioni sanitarie-ottico e Arti ausiliarie delle professioni sanitarie- odontotecnico. I diplomati acquisisco-no le competenze necessarie per prov-vedere al benessere socio-sanitario delle persone, puntando nel mondo del lavoro ai ruoli di ottico, odontotecnico, operatore sociosanitario. Aperte in ogni caso le porte al mondo universitario.

6) ISTITUTO PROFESSIONALE CON INDIRIZZO MANUTENZIONE E ASSI-STENZA TECNICA - L’Istituto con indi-

rizzo Manutenzione e assistenza tecni-ca ha lo scopo di formare professionisti in grado di occuparsi del funzionamen-to delle tecnologie e degli impianti indu-striali e civili e dei mezzi di trasporto.Questo percorso ha due opzioni: Appa-rati, impianti e servizi tecnici industriali e civili e Manutenzione di mezzi di tra-sporto. La Scuola offre allo studente le competenze necessarie per occuparsi dell’installazione, della manutenzione e del collaudo di impianti e degli apparati tecnici appartenenti a vari settori, con un'attenzione particolare alle normative vigenti e ai costi. Prospettive di lavoro come ascensorista, frigorista, montato-re meccanico e manutentore meccani-co o meccatronico. Chi vuole continua-re gli studi può iscriversi sia all'Univer-sità che all'Istituto Tecnico Superiore dell’ambito “Sistema Meccanica”; il percorso di studio descritto è partico-larmente adatto a coloro che hanno una spiccata passione per la tecnologia e per il montaggio di dispositivi meccani-ci ed elettrici.

IL’Istituto prevede sei indirizzi, dall’Enogastronomia fino alla Manutenzione e assistenza tecnica. Curiosità per le professioni sanitarie

Sabato 11 Giugno 201618 Speciale Scuola

Professionale, ricca la gamma

Page 19: Settimanale Il Piccolo

risi, crisi, crisi: il ritornello degli ultimi anni è, purtroppo, sem-pre lo stesso. Nonostante tut-to, in un periodo storico diffi-cile come questo, esistono

figure professionali assai richieste, sia in Italia che all'estero e paradossalmente poche persone che li esercitano. Ecco allora alcune tracce per dare un piccolo contributo ai tanti giovani impegnati nella scelta del proprio percorso di stu-dio verso le Superiori e, perché no, l'Università. Nell'indagine sono inoltre emerse numerose curiosità, che ci han-no portato a scoprire le dieci professio-ni che portano alla felicità e, in un con-testo in continuo mutamento, quali so-no i 10 lavori del futuro.

MESTIERI PIU' RICHIESTI1) SARTO - Il settore della sartoria è

quello in cui è più difficile trovare perso-nale: resta un vuoto infatti del 22%, quasi 2mila sarti richiesti dalle aziende italiane. Se volete intraprendere questa bellissima professione esistono nume-rosi corsi, basta navigare in internet per trovare tutte le informnazioni necesarie; inoltre il Teatro la Scala di Milano orga-nizza dei corsi di sartoria del costume teatrale.

2) PANETTIERE - Uno dei mestieri più antichi di tutti i tempi subisce un defi-cit del 40% per un totale di 1100 posti vacanti. Per imparare l'arte del pane esi-stono dei corsi in molte città italiane; bus-sare a una panetteria, poi, non costa nulla.

3) PASTICCERE-GELATAIO - La ca-renza di artisti del dolce ammonta al 29% rispetto ai 1750 cercati dalle azien-de italiane. Chi volesse apprendere l'ar-te dal campione del mondo di pasticce-ria Leonardo di Carlo, sappiate che egli organizza numerosi corsi, altrimenti te-nete presente che esistono anche tante scuole in tutte le città italiane.

4) INSTALLATORE DI INFISSI-FER-RAMENTA - In questo caso il numero di posti vacanti è altissimo; esso tocca in-fatti l'83,3%. In questo caso il mestiere si impara sul campo, quindi è necessa-rio rivolgersi alle aziende impegnate sul campo.

5) CALZOLAIO - Quello degli artigiani delle scarpe è un mestiere che sta de-cisamente scomparendo nonostante ci

sia una forte domanda da parte dei con-sumatori. Per diventare calzolaio occor-re un corso di formazione e un periodo di apprendistato.

I 10 LAVORI CHE RENDONO FELICIL'Università di Chicago ha elaborato

uno studio riguardante i dieci lavori che rendono felici, pubblicando i risultati sulla rivista Forbes. E osservando la classifica si notano dei risultati molto interessanti: pensavate forse che la fe-licità dei lavoratori fosse commisurata al guadagno mensile? Risposta errata! Ciò che rende felici è infatti lo svolgi-mento di una professione che faccia sentire la persona utile alla società. Non è un caso che fra i lavori più felici vi sia-no soprattutto quelle professioni che aiutano il prossimo a risolvere dei pro-blemi. Inoltre l'elisir della felicità e della soddisfazione si trova anche in tutti quei lavori che implicano una creazione arti-stica, che presuppongono una certa autonomia nello svolgimento della pro-

fessione e che perseguano la realizza-zione di un desiderio: insomma fare esattamente ciò per cui si è portati. Eb-bene i ruoli delle professioni che rendo-no felici secondo la classifica pubblica-ta su Forbes sono: 1) Prete, 2) Vigile del Fuoco, 3) Fisioterapista, 4) Scrittore, 5) Insegnante di sostegno, 6) Insegnante, 7) Artista, 8) Psicologo, 9) Agente finan-ziario, 10) Operatore tecnico.

I 10 LAVORI DEL FUTUROI cambiamenti in atto nell'economia e

e nel mondo portano sicuramente a un mutamento delle competenze e delle qualifiche professionali dei lavoratori. Quali saranno i mestieri del futuro? Qui di seguito dieci futuristiche risposte.

1) BROADBAND ARCHITECT - Se vi interessa guadagnare tanto è consiglia-to investire su questa professione: let-teralmente significa "architetto delle televisione", ma non della tradizionale tv, bensì di quella web. Il broadband ar-chitect, infatti, si occupa delle innova-

zioni interattive. La professione è desti-nata ad avere molto successo in futuro poichè coloro che scelgono di visionare la tv via web sono sempre in numero crescente. Il salario? Altissimo, con una previsione di circa 180 mila euro annui.

2) VIRTUAL SET DESIGNER - Sogna-te di lavorare dietro una grande produ-zione cinematografica o una trasmissio-ne televisiva? Allora quella del virtual set designer è la professione che fa per voi. Si tratta di un designer specializzato nella progettazione di set virtuali per il cinema o per la tv. Il salario potrebbe essere compreso tra i 40mila e i 130mi-la euro l'anno. Non male! Per diventa-re virtual set designer è necessaria una Laurea in Architettura, ancora me-glio in Architetture d'interni.

3) FASHION FENG SHUI - Il Feng Shui è un'antica arte filosofica cine-se che mira a ricercare l'armonia tra l'essere umano e l'ambiente che lo circonda. Secondo questa credenza ci-nese, mediante l'utilizzo di determinati colori e tessuti, lo stato d'animo di cia-scun individuo viene condizionato sen-sibilmente. Ecco che la figura del fashion feng shui è quella di un consulente di moda che applica ai suoi consigli la fi-losofia del Feng Shui: si tratta quindi di indicazioni fornite in base all'energia emanata dai capi d'abbigliamento per mezzo di colore, tessuto e design.

4) PARARESCUER - In tempi di tzu-nami, terremoti, uragani (e fine del mon-do nel dicembre 2012), non può manca-re tra le nuove professioni quella del pa-rarescuer: è un professionista specializ-zato nel fornire aiuto in caso di calamità naturali o confilitti; salario previsto tra i 25 e i 35mila euro annui.

5) COMPCIERGE - Quello del com-pcierge è un nuovo mestiere che arriva dagli Usa. La figura è quella di un por-tiere d'albergo, ma un portiere sicura-mente non comune: infatti, visti gli svi-luppi tecnologici, il lavoratore sarà più simile a un tecnico con alte competenze tecnologiche.

6) SOUL COACH - Sono sempre più numerose le persone che seguono dei corsi per rilassarsi, come a esempio lo yoga, il tutto per raggiungere l'equilibrio psicofisico: di conseguenza uno dei mestieri del futuro è sicuramente il soul coach, letteralmente "allenatore dell'anima", cioè colui che fa da guida a tutti coloro che si iscrivono a uno di questi corsi.

7) PSICOLOGO CANINO - Quando i nostri tanto amati amici a quattro zam-pe stanno male non sempre è a causa di un problema fisico, può anzi trattarsi di un disagio psicologico: ciò che oc-corre in questi casi è lo psicologo cani-no, in grado di capire e curare gli stati d'animo dei nostri amici pelosi.

8) GERONTOLOGO - Considerando che l'aspettativa di vita si sta notevol-mente alzando, uno dei mestieri dei prossimi anni è sicuramente quello del consulente gerontologo, il quale è un medico-psicologo che lavora di pa-ri passo col geriatra. La differenza è che il primo studia anche gli aspetti sociali e psicologici che si verificano durante la vecchiaia e che possono essere causa dell'insorgere di alcune patologie.

9) BIOINFORMATICO - Visti i grandi passi avanti della ricerca scientifica si stima che uno dei mestieri del futuro è quello del bioinformatico. Chi sceglie di intraprendere questa professione si oc-cupa di dare una soluzione ai problemi di carattere biologico-molecolare me-diante l'ausilio di strumenti informatici. Si stima che lo stipendio dei bioinfor-matici potrebbe crescere vertiginosa-mente nel corso degli anni, raggiungen-do cifre pari a 80mila euro all'anno.

10) RICICLATORE TECNOLOGICO - Vista la grande attenzione per l'ambien-te, quella del riciclatore tecnologico è una delle professioni del futuro: chi fa questo mestiere si occupa di smaltire e riciclare rifiuti tecnologici come i vecchi computer o i macchinari di grandi di-mensioni.

C Lavoro, valzer tra crisi e felicitàAlcune curiosità sulle singolari figure professionali richieste dal mercato. Tutti spunti per valutare meglio la scelta sul percorso di studio

Sabato 11 Giugno 201619Speciale Scuola

Page 20: Settimanale Il Piccolo

unità operativa di Ortopedia della Casa di Cura S. Camillo di Cremona, diretta dal Dr Giorgio Caffarella, è indirizzata al trattamento chirurgico delle

patologie degenerative di anca, ginoc-chio, spalla, caviglia e del piede.Negli anni si è caratterizzata da una spiccata attenzione alle tecniche chirur-giche minimamente invasive, che per-mettono un precoce recupero funziona-le grazie a vie chirurgiche meno aggres-sive e ad impianti protesici più moderni e dedicati.

Attualmente nell’anca vengono utiliz-zati steli ad integrazione ossea sempre più corti, a risparmio di collo, o protesi di rivestimento che salvaguardano l’os-so e permettono un più precoce recu-pero post-operatorio.

Nel ginocchio sono utilizzate protesi mono compartimentali: dispositivi che lasciano indenni le superfici articolari non artrosiche, o le nuovissime protesi totali, con risparmio di entrambi i lega-menti crociati, l’utilizzo di questi impian-ti permette: una più veloce ripresa, la riduzione dei tempi di degenza, ma so-prattutto comporta un utilizzo più natu-rale del ginocchio.

L’unità operativa ha sviluppato in questi anni un’importante esperienza in tecniche di avanguardia nella chirurgia del piede, diventando uno dei pochi centri in Italia ad eseguire la tecnica per-cutanea minimamente invasiva.

La chirurgia percutanea minimamen-te invasiva, sviluppata in Europa dal dr. Mariano de Prado, è stata acquisita dal Dr. Caffarella e la sua equipe grazie a prolungate frequentazioni presso la cli-nica del Dr. De Prado a Murcia in Spa-gna.

I Vantaggi di questa tecnica sono da individuarsi nelle modalità di esecuzio-ne e nella strategia operatoria: durante l’operazione di chirurgia percutanea per il trattamento dell’alluce valgo o di altre deformità del piede, i sottilissimi stru-menti chirurgici impiegati vengono in-trodotti nella cute tramite minuscoli fo-rellini, sotto controllo radioscopico.

Il paziente riesce così a deambulare, con carico sul piede, lo stesso giorno dell’intervento.

Il recupero post-operatorio è molto più veloce della tecnica tradizionale e sono notevolmente ridotte le rigidità ar-ticolari; il risultato è particolarmente brillante anche esteticamente, vista la

quasi assenza di cicatrici chirurgiche.Questa tecnica permette di trattare

alluci valghi con qualsiasi grado di de-formità, patologie come il quinto dito varo addotto, dita a martello e in griffe, metatarsalgie da sovraccarico, borsiti metatarsali dolorose, tendinopatie in-serzionali del tendine di Achille, fasciti

plantari con speroni calcaneari; i risulta-ti sono eccellenti considerato il decorso drasticamente ridotto rispetto alla tec-nica classica.

La chirurgia percutanea è particolar-mente indicata in piedi reumatoidi, dia-betici e nel grande anziano vista la scar-sa invasività dell’atto chirurgico e quindi

i ridotti rischi infettivi e tromboembolici.Il dr. Caffarella nel descrivere la tec-

nica mini invasiva spiega come “non ci siamo innamorati a senso unico di que-sta nuova tecnica, come spesso acca-de ai chirurghi” ma grazie alla cultura della patologia del piede e all’ampia esperienza maturata dall’equipe nel

corso degli anni – continua il Dr. Caffa-rella - “riusciamo a selezionare le pato-logie e i piedi nei quali la tecnica percu-tanea porterà risultati ottimali e altri nei quali sarà più opportuno utilizzare una tecnica più tradizionale, ma sempre ri-visitata con tecniche chirurgiche mini-mamente invasive”.

L’ San Camillo, ortopedia all’avanguardiaIl reparto diretto dal dottor Caffarella e dalla sua equipe è un’eccellenza nella tecnica della chirurgia percutanea

Sabato 11 Giugno 201620 Speciale San Camillo

ELENCO REPARTI:Dipartimento chirurgicoORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIAOCULISTICACHIRURGIA GENERALEUROLOGIA

ELENCO AMBULATORI:CARDIOLOGIACHIRURGIA GENERALECURE PALLIATIVEDERMATOLOGIAEMATOLOGIAENDOCRINOLOGIAFISIATRIAMEDICINA INTERNA

SERVIZIRADIOLOGIA E DIAGNOSTICA PER IMMAGINILABORATORIO ANALISIFISIOTERAPIAGASTROENTEROLOGIA ED ENDOSCOPIA DIGESTIVA

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Page 21: Settimanale Il Piccolo

Sabato 11 Giugno 201621

La dottoressa Annalisa Subacchi riceve a: CREMONA: poliambulatorio MEDICENTER Cremona 0372-434988

GADESCO PIEvE DELMONA: Poliambulatorio MED c/o Ipercremona2 0372-803801CREMA SPAZIO BENESSERE vIA CASTELLO 12. Cel 366-4759134

MANERBIO Poliambulatorio Minervium via verdi 64 - Manerbio 366-4759134

Nutrizionista albo Sez. A n° 061604 Master Nutrizione Fitness e Sport, Diete personalizzate,

test intolleranze alimentari, celiachia, breath test al lattosio

a cura della dottoressa Annalisa Subacchi

La dottoressa Subacchi risponde alle vostre domande scrivendo a: [email protected] • oppure a: [email protected]

www.nutrizionistabiologo.it • Facebook: Lisa Nutrizionista • Cell. 366-4759134

Sono una ragazza di 29 anni alta 1.55 e peso 51,8 kg (momentaneamente). Ho appena finito la stagione come cameriera e a pesavo 55 kg. Premetto che qualche anno fa pesavo di più, ma negli ultimi quattro anni ho iniziato ad essere più regola-re nell'alimentazione, quest'inverno però ho voluto mettermi a dieta in un modo mol-to più rigido arrivando per mia grande felicità a 50 kg!! Ma solo per pochi giorni per-chè poi il mio peso oscillava sempre verso i 51/52 Kg. Colazione con latte screma-to 250 ml, 4 fette biscottate con marmellata dietetica, pranzo 2 pesche e un caffè, merenda due pesche, cena un insalatona con verdure crude senza pane. Questa è stata la mia dieta estiva. Più di una volta mi sono abbuffata di notte ed il giorno do-po mangiavo solo della frutta a pranzo e a cena sentendomi in colpa per essermi abbuffata!!! Adesso non sto lavorando ma la mia paura più grande è di ingrassare. Cosa ne pensa?

Purtroppo non posso condividere la sua linea nell'alimentarsi solo con frutta e verdu-ra per perdere peso...In questo modo rischia di perdere massa magra, che poi non la aiu-ta in un dimagrimento successivo. Le dirò inoltre, che il pesarsi tutti i giorni non ha mol-to significato, in quanto l'organismo è suscettibile di variazioni ponderali nel breve termi-ne, soprattutto determinate da una ridistribuzione dei liquidi. Ragionevole sarebbe pesar-si una volta la settimana. Riguardo la sua giornata alimentare direi che la colazione può andare bene, così come gli spuntini se assume la frutta. Il pranzo e la cena devono esse-re però riviste ed in particolare dovrebbe assumere ai pasti principali una quota di car-boidrati (pasta o pane o legumi o cereali o patate etc ) ed una di proteine (carne bianca, rossa, pesce, latticini, uova) completandolo con un contorno di verdure miste. Vedrà che in questo modo diminuirà anche lo scatenamento delle abbuffate e il desiderio forte di in-trodurre dolci. Infine, visto che al momento non lavora, potrebbe utilizzare il tempo per fa-re attività fisica: le aumenterebbe il metabolismo e dunque la facilità a dimagrire.

di Giulia Sapelli

l Centro antifumo (UO di Pneumo-logia) e Sert di Cremona e Casal-maggiore, in occasione della Gior-nata mondiale senza tabacco, hanno offerto negli atri di ingresso

degli ospedali di Cremona o Oglio Po informazioni e counseling, più di 350 i fumatori incontrati.

Ogni anno si registrano 41mila casi di tumore al polmone e 32mila decessi. Questa la situazione del nostro paese fotografata alla vigilia della Giornata mondiale senza tabacco, appuntamento annuale istituito dall’OMS e arrivato nel 2016 alla ventottesima edizione. L’invito ai fumatori nella giornata del 31 maggio è di astenersi per almeno 24 ore dal fumo per poi smettere definitivamente.

Lo scorso martedì, gli utenti che accedevano alla struttura ospedaliera sono stati accolti con la semplice domanda “Lei fuma?”. Alla risposta affermativa, gli operatori si rendevano disponibili ad un primo counseling illu-strando i percorsi per smettere di fuma-re attivi presso l’Asst di Cremona.

I fumatori in Italia sono 11,5 milioni, il 22,0% della popolazione: 6,9 milioni di uomini (il 27,3%) e 4,6 milioni di donne (17,2%). Gli ex fumatori rap-presentano il 13,5% della popolazio-ne (7,1 milioni) i non fumatori sono invece 33,8 milioni (il 64,4% della popolazione). Secondo le indagini DOXA condotte tra il 2002 e il 2016 il dato di quest’anno relativo ai fumato-ri si riporta sui valori registrati nel 2008. Si osserva inoltre un lieve incre-mento della prevalenza di fumatori di entrambi i sessi: gli uomini passano dal 25,1% del 2015 al 27,3% del 2016, le donne dal 16,9% del 2015 al 17,2% del 2016.

L’analisi della prevalenza del fumo di sigarette tra gli uomini e le donne nelle varie classi di età mostra che la percentuale di fumatori è ancora superiore a quella delle fumatrici in tutte le fasce di età. Nella fascia di età compresa tra i 25 e 44 anni si registra la prevalenza maggiore di fumatori di entrambi i sessi (24,1% delle donne e

31,9% degli uomini). Fumano di meno gli ultrasessantacinquenni: il 6,9% delle donne e il 18,2% degli uomini. La distribuzione dei fumatori rispetto alle varie aree geografiche mostra che la prevalenza di fumatori di sesso maschile si registra nelle regioni del Centro Italia (30.4%), mentre la preva-lenza di fumatrici nelle regioni del Nord (19.9%).

Il consumo medio di sigarette al giorno si conferma intorno alle 13 sigarette. Il 45,0% dei fumatori fuma tra le 10 e le 19 sigarette/die. In aumento, rispetto allo scorso anno, i fumatori cosiddetti “leggeri” (fino a 9 sigarette/die): sono passati dal 16,7% nel 2015 al 23,6% nel 2016. Il 71,1% dei fumatori ha acceso la prima bion-da tra i 15 ed i 17 anni: questa fascia d’età si conferma nel tempo partico-

larmente critica per l’iniziazione al fumo di tabacco. Il 13,8% dei fumato-ri ha iniziato a fumare addirittura prima dei 15 anni. Gli uomini iniziano mediamente un anno e mezzo prima delle donne (a 17,4 anni gli uomini, a 18,7 le donne) ed Il motivo per cui si accende la prima sigaretta è legato all’influenza dei pari: il 60,7% dei fumatori, infatti, ha iniziato perché influenzato dagli amici o dai compa-gni di scuola. Rispetto alla tipologia di prodotti del tabacco acquistati si osserva quest’anno una conferma della percentuale di fumatori che scel-gono prevalentemente o occasional-mente le sigarette fatte a mano (18,6% contro il 17,0% del 2015). I principali consumatori di sigarette fatte a mano sono i giovani e giova-nissimi (15-24 anni), soprattutto

maschi e residenti al Centro Italia. Quest’anno si registra, per la prima

volta dopo 3 anni, un sensibile incre-mento dell’uso della sigaretta elettro-nica: gli utilizzatori di e-cig sono infat-ti passati dall’ 1,1% del 2015 al 3,9% del 2016 (nel 2014 erano l’ 1,6%). Coloro che la usano abitualmente nel 2016 sono il 2,3% (nel 2015 erano lo 0.7%), mentre coloro che la usano occasionalmente sono l’1,6% ( nel 2015 erano lo 0,4%).

Gli utilizzatori di sigaretta elettroni-ca sono soprattutto utilizzatori duali (sigaretta elettronica + sigaretta tradi-zionale) e rappresentano il 77,6% degli utilizzatori di e-cig: questa per-centuale ha subito lievissime variazio-ni nel corso degli anni (erano il 73,1% nel 2015 e l’80,7% nel 2014). Tra que-sti, fumatori che non hanno modifica-to le loro abitudini tabagiche (5.6%) o che hanno aumentato (0.5%), ridotto leggermente (5.6%) o drasticamente (9.5%) il numero di sigarette tradizio-nali fumate. E ancora, tra gli utilizzato-ri duali, gli ex fumatori che hanno dichiarato di aver ricominciato a fumare le sigarette tradizionali assie-me alla sigaretta elettronica (24.9%) o coloro che non fumavano e sono diventati consumatori duali di sigaret-te tradizionali e sigarette elettroniche (17.8%). Tra gli utilizzatori esclusivi di sigaretta elettronica (18,4% degli uti-lizzatori di e-cig) fumatori che hanno smesso di fumare (7.7%) e persone che si sono avvicinate per la prima volta alla sigaretta elettronica ma non erano fumatori (10.7%).

ISalute

Ogni anno si registrano 41mila casi di tumore al polmone e 32mila decessi

Dal 9 giugno ciclo di incontri gratuiti al Consultorio di Soresina

Questo il programma nel dettaglio:• Giovedì 9 giugno 2016 ore 10Segni di salute in gravidanza• Giovedì 16 giugno 2016 ore 10Il dolore è ... nel parto.Strumenti: antalgici naturali e non• Giovedì 23 giugno 2016 ore 10Puerperio e allattamento materno• Lunedì 27 giugno 2016 ore 17Mamma e papà, una famiglia che cresce.Incontro aperto ai futuri papà• Giovedì 30 giugno 2016 ore 10Dalla coppia alla famiglia

I danni procurati dal fumosono ancora molto diffusi

LA DIETA DI SOLA FRuTTA E vERDuRA NON vA BENE

A partire da giovedì 9 giugno il Consul-torio di Soresina organizza un ciclo di in-contri informativi gratuiti.Salute in gravidanza, parto, puerperio, allattamento, dalla coppia alla famiglia, questi i temi trattati dall’assistente so-ciale Francesca Brocca, dalle ostetri-che Malcontenti e Rotondi, dalla psico-loga Attilia Brognoli. La partecipazione è gratuita.Gli incontri si svolgeranno presso la se-de di Via Inzani 4 a Soresina.

CuP Centro Unificato di PrenotazioneDove: padiglione n. 12,

a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo PrioriOrari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00

orario continuato, il sabato dalle 8.00 alle 12.00;Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde

800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00.

PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUPAttraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole

unità operative o servizi come indicato di seguito:

ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati) Dove: Poliambulatori, piano Terra.

Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00.

Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00.

Consegna campioni istologici e citologiciLa consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padi-

glione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì

dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto).

RADIOLOGIA Dove: piano 1, corpo H (ala destra).TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di presta-zioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle

08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona.

Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367.

SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-69 anni)

Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La pre-notazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999.Prestazioni con carattere di urgenza, risonanze

alla mammella, agoaspirati, ecografieDove: piano 1, corpo M. Ora: da lunedì a venerdì

dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614.Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefo-

nica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612.

RADIOTERAPIA E MEDICINA NuCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra

vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì

dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485.

MEDICINA DEL LAvORO: visite specialistiche di medicina del lavoro

Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio

Specialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari.

CENTRO DIABETOLOGICODove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero.

Orari: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inqua-dramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio

metabolico e screening delle complicanze croniche).Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di perso-na comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a vener-

dì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715.

CENTRO PRELIEvI - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta

del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'in-gresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.30 alle

10.30. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452

CENTRO EMOSTASI E TROMBOSIMonitoraggio delle terapie anticoagulanti.

previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Presso la palazzina del Cup

Orario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì.

CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIATest di tolleranza al lattosio e patch test

Accesso con impegnativa del medico curante. Le prenotazioni si effettua-no telefonicamente al numero 0372/408178 da lunedì a venerdì, dalle

10.30 alle 12; oppure di persona presso l’Ambulatorio di Allergologia (Pa-diglione 10) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00.

IMMuNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFuSIONALE: Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, prepara-

zione di nuovi emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico. Dove: Piano terra, corpo D, mo-

noblocco ospedaliero.Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì

GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni tele-

foniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30.

MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato mo-

noblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200.

PSICOLOGIADove: settimo piano a sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì

dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409.

ONCOLOGIA MEDICADove: Piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì

dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248.

TERAPIA DEL DOLOREDove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata

telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso

numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.

GLI ORARI PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA

Page 22: Settimanale Il Piccolo

dalla redazione

remona Fiere oltrepas-sa i confini e insieme al Kultur Forum di Berlino, presenta nella capi-tale tedesca la prossi-

ma edizione di Cremona Musica International Exhibitions e il Projekt Busoni 2016. Italia e Germania, del resto, condividono una straordina-ria tradizione sia nel campo della liuteria, sia in quello della musica suonata. Senza scomodare i gran-di nomi della storia dei due Paesi in questi settori, ancora oggi queste eccellenze vivono e crescono gra-zie al lavoro di artigiani eccezionali e di artisti che riscuotono successo sui palcoscenici di tutto il mondo. Stradivari e Busoni, sono due nomi che non hanno certamente biso-gno di presentazioni e che grazie a Cremona Fiere e al Kultur Forum di Berlino danno vita per la prima vol-ta ad un connubio dalle molteplici sfaccettature artistiche e cultura-li. L’evento speciale del 23 giugno, che vedrà la partecipazione di due giovani stelle della musica e del-la presenza eccezionale del violino “Il Toscano” di Antonio Stradivari, suggella questa unione e rilancia la collaborazione tra le più importanti realtà italiane e tedesche di questo settore nella diffusione della cultura musicale. Su commissione del mar-

chese Ariberti di Cremona, nel 1690 Stradivari costruì un intero quintetto d’archi composto da due violini, due viole (contralto e tenore) e un violon-cello. Il “Toscano” è l’unico dei due violini del “Quintetto Mediceo” che si sia conservato fino ad oggi. Il violi-no e il quintetto devono il sopranno-me al loro primo proprietario, il figlio maggiore del Granduca di Toscana

Cosimo III, Ferdinando de’ Medici, amante della musica e musicista egli stesso. Il marchese Ariberti, infat-ti, aveva commissionato il concer-to all’allora già celebre Stradivari con l’intenzione di farne dono al Granprincipe. “Il Toscano”, conser-vato attualmente presso il museo dell’Accademia di Santa Cecilia a Roma, verrà suonato il 23 giugno

a Berlino da Gennaro Cardaropoli, giovane musicista e testimonial del-la Fondazione Pro Canale, proprie-taria di un’ampia collezione privata italiana di strumenti storici ad arco che promuove le performances dei solisti tramite i direttori d’orchestra e le grandi orchestre sinfoniche. Il 23 giugno sarà l’occasione per presen-tare la prossima edizione di Cremona Musica International Exhibitions, la manifestazione più importante al mondo per gli strumenti musicali di alto artigianato, in programma alla Fiera di Cremona dal 30 settembre al 2 ottobre 2016. Anche quest’an-no saranno oltre 300 gli espositori da tutto il mondo, affiancati da un ricchissimo programma di 95 eventi tra concerti, masterclass, seminari e tavole rotonde che vedranno la par-tecipazione di più di 300 musicisti e speaker internazionali. Il 23 giu-gno, ospite della serata sarà anche Jost Thöne, editore tedesco che ha realizzato una incredibile collezio-ne di volumi dedicati agli strumen-ti di Antonio Stradivari: 11 libri, per un peso complessivo di oltre 50 kg, in cui sono illustrati, analizzati, foto-grafati a dimensione reale ben 300 strumenti di Stradivari. I volumi ver-ranno presentati ufficialmente il gior-no successivo presso l’Adlon Hotel, sempre a Berlino, ma la serata di giovedì 23 giungo sarà l’occasione per averne un’anteprima.

CLa liuteria cremonese protagonista a BerlinoIl 23 giugno verrà presentata la nuova edizione di Cremona Musica International Exhibitions

&cultura spettacoliLa stagione estiva di “Alice nella città” avrà come

prerogativa il carattere itinerante. Oggi la propo-sta dell’associazione si svolgerà in “trasferta”, con la partecipazione alla 4ª edizione del “Beatles day” benefico organizzato dall’Associazione Etiopia e oltre

presso lo spazio CremArena a Crema. L’evento avrà inizio alle 20.30 e vedrà coinvolti in veste di presen-tatori i conduttori della radio trasmissione “Questi sti-vali sono fatti per camminare”, produzione di “Alice nella città” e “The White Rainbow web-radio”.

Alice staserain trasfertaa CremArena

L’edizione 2016 del Monteverdi Festival dedi-cato - a vergini, ninfe e regine - si è concluso con una fortunatissima crociera musicale sul fiume Po, che ha toccato le principali città montever-diane Cremona, Mantova e Venezia con con-certi sia a bordo (durante la navigazione) che a terra (a palazzo Ducale di Mantova e nelle Sale Apollinee del Teatro la Fenice di Venezia). Un grandissimo successo di presenze per la cro-ciera con partecipanti provenienti da varie cit-tà italiane: Milano, Serravalle Scrivia, Piadena, Novara, Abiategrasso, Lumezzane, Pernate, Vimodrone, Siena, Piadena, Martignana Po, Carpi, Brugherio, Madignano, Alessandria, Bergamo, Ivrea, Bari, Novara, Torino, Ancona, Laigueglia,Trento, Bologna, Lecce, Roma, Parma, Bolzano ma anche dall’estero (Spagna e Svezia). Grande affluenza di pubblico anche per i 14 concerti proposti in calendario che han-no visto la Vergine e la donna come vera pro-tagonista di questa edizione del Festival. Un prisma di affetti al femminile, con infinite sfac-cettature di donne, che si sono avvicendate in altrettante location suggestive come la chiesa di San Marcellino o di S. Omobono con la sua atmosfera intima e raccolta o all’ Auditorium Arvedi e descritte attraverso la musica esegui-ta dai molti artisti di fama internazionale come Jordi Savall o the Tallis Scholars o da nuovi emergenti come il clavicembalista Justin Taylor o il giovane Ensemble Radio Antiqua.

Monteverdi FestivalUn grande successo

«Una mostra di straordinario fascino», l’ha descritta il critico d’arte Sandro Parmiggiani. «Un misterioso rito iniziatico, alchemico forse, fatto di ritmi (i metronomi) di silenzi (lo spazio fra le “vele”) e infine di un concerto angelico fat-to ciascuno secondo la propria melodia, in at-tesa di un solista pronto a “suonarla», ha ben sottolineato Luca Nicoletti nel suo saggio di re-censione alla mostra pubblicato sul mensile della Biblioteca di via del Senato di Milano. Si è quindi conclusa con successo (testimoniato dalle 2.800 presenze) la mostra di Gabriella Be-nedini dal titolo “Concerto per Sofonisba”, cu-rata da Paolo Bolpagni, promossa dal Comune di Cremona e tenutasi presso il Padiglione Amati del Museo del Violino di Cremona. Dedi-cata da un’artista contemporanea cremonese, a una grande donna artista del passato, anch’essa cremonese, Sofonisba Anguissola, la mostra ha affascinato i visitatori, risvegliando l’interesse per l’arte contemporanea. L’artista Gabriella Benedini si è detta molto soddisfatta dell’attenzione di pubblico che ha ricevuto nel-la sua città natale e ha dichiarato: «E’ stato un grande ritorno nella mia città, ma non ero sola, ho avuto una presenza amica, la vicinanza di una grande artista cremonese del passato, So-fonisba Anguissola. Dopo aver cercato le sue tracce a Palermo ed essermi inginocchiata commossa sulla sua tomba, ho desiderato di farle un omaggio, le ho dedicato un concerto attraverso le mie opere, ho sentito che tra noi si stava svolgendo un dialogo malgrado la distan-za del tempo e del momento culturale, è stata l’intesa intima e complice tra due donne artiste . Questa evento mi ha profondamente coinvol-to e spero di averlo trasmesso, che sia servito a far riaffiorare la figura di questa grande artista del nostro passato nella consapevolezza dei cremonesi, per questo ringrazio il sindaco Gian-luca Galimberti che ha colto perfettamente lo spirito della mia esposizione».

Grande successo ha riscosso anche il pro-gramma di concerti e conferenze che hanno af-fiancato il percorso di mostra e che hanno re-so vivo l’omaggio a Sofonisba Anguissola con note musicali e una conferenza di approfondi-mento sulla pittrice.

La critica applaudeGabriella Benedini

Il complesso bandistico “Città di Cremona” torna al suo pubblico (domani alle ore 17.30) con il tradizio-nale concerto del mese di giugno alla Pagoda dei Giardini Pubblici di piazza Roma (e in caso di maltempo in Galleria del Corso). La formazione, attualmente diretta dal maestro Marco Regosa, ha da tempo scelto di recu-perare e far rivivere la tradizione dei concerti domenicali che la storica banda civica ha tenuto nella Pagoda dei Giardini Pubblici di piazza Roma sino al suo scioglimento avvenuto negli anni ’30. Non a caso per pubbli-cizzare l’evento è stata scelta un’im-magine d’epoca della storica pagoda all’interno della quale si possono intravedere i leggii. Si tratta di una cartolina del passato appartenente alla raccolta dell’Archivio di Stato di Cremona, gentilmente concessa dalla direttrice Angela Bellardi e che il com-plesso bandistico ogni anno ripropo-ne come leitmotiv di questi appunta-menti in Pagoda (il prossimo si terrà nel mese di settembre). Ma il concer-to di domani avrà un prologo: prima dell’inizio del programma “ufficiale” avverrà l’esordio della Brass Band del complesso bandistico, la neonata for-mazione tra cui figurano anche gli allievi delle sezioni di ottoni, percus-sioni e sax della “Scuola di banda” che ha appena concluso l’anno musi-cale con il saggio tenutosi sabato 21

maggio presso la sala di Musica di via Fabio Filzi. Come sempre il comples-so bandistico proporrà un ricco reper-torio di brani famosi e spumeggianti: si spazierà dalle colonne sonore di film celebri, ad un omaggio ai Queen e poi tanti altri brani che senz’altro sapranno accontentare i gusti di tutti. Nel corso del concerto poi avrà luogo anche l’estrazione della lotteria “In vacanza con la banda” dove verranno

sorteggiati i biglietti che permetteran-no ai fortunati possessori di godersi uno splendido soggiorno vacanza. Prossimi appuntamenti: domenica 19 giugno alle ore 21 nella Cattedrale di Cremona, dove con “Concerto d’amore” si vorrà ricordare Luigi Maschi, una grande persona dai forti valori, proiettata verso il sociale e la solidarietà, prematuramente scom-parsa nell’agosto 2014. Ancora una

volta il desiderio della famiglia di ricordarlo a quanti lo conobbero si realizzerà in questo nuovo concerto offerto alla città. Venerdì 24 giugno, sempre alle 21, in Cortile Federico II ci sarà il consueto concerto estivo che quest’anno renderà omaggio agli imminenti Giochi della XXXI Olimpiade che si svolgerà a Rio de Janeiro nel mese di agosto. L’ingresso a tutti i concerti è libero.

Torna domani il tradizionale concerto in Pagoda

E’ dedicata all’arte cosid-detta “informale” la mostra collettiva in corso nei locali di “Immagini, Spazio, Arte” in via Beltrami a Cremona. Il direttore artistico, Dino Cecconi, ha deciso di fare spazio per due settimane ad un gruppo di artisti italiani, provenienti da tutto il Paese,

accomunati da due elemen-ti fondamentali. «Si trat-ta dell’attenzione alla forza comunicativa insita nel colo-re, oltre il dato caratterizzan-te del segno e della propen-sione all’innovazione ed alla

sperimentazione artistica», ha evidenziato il critico d’ar-te Gianluigi Guarneri, pre-sentando la mostra al pub-blico cremonese. Dopo aver ripercorso il cammino fatto dall’arte europea e non solo

dal secondo Dopo Guerra ai nostri giorni, Guarneri ha illustrato le caratteristi-che degli otto artisti invi-tati alla rassegna. Si tratta di Giovanna Caprari, artista emiliana che si è dedicata

ad una accurata ricerca cro-matica, Alessandro Santoro, originario di Milano ma atti-vo in Toscana, la brianzola Chiara Maria Rossetti e poi Giulio Crisanti, il cremonese Massimo Portesani, il geno-vese Pietro Gualco, il pie-montese Dino Aresca e infine il bresciano Giuliano Lorandi.

«Porto l’Italia nel cuore, non vedo l’ora di suonare per voi». E’ una sorta di lettera d’amore quella che Dee Dee Bridgewater, una delle più affascinanti voci nere del jazz americano, ha spedi-to a Cremona ad un mese cisca dal concerto con cui inaugure-rà la seconda edizione del festival Acque Dotte. Uno spettacolo attesissimo, sia perché sarà l’unica data estiva di Bridgewater nel centro-nord Itali,a sia perché la cantante di Memphis ono-

rerà sul palco il decennale dell’uragano Katrina con uno stra-ordinario omaggio alle persone e alla cultura di New Orleans. Appuntamento dunque a venerdì 8 luglio, alle 21.30 nella corni-ce di Palazzo Trecchi a Cremona, per il battesimo del festival con la Bridgewater. In scaletta, oltre ai brani del nuovo al bum “Dee Dee’s feathers”, ci saranno anche alcuni pezzi che ha registrato con Theo Croker e canzoni tratte dal suo repertorio.

Dee DeeBridgewateral Trecchi

Appuntamento alle 17.30 ai Giardini Pubblici in piazza Roma con la banda “Città di Cremona”

Gennaro Cardaropoli suonerà a Berlino il “Toscano”

Una collettiva dedicata all’arte informale

Complesso Bandistico “Città di Cremona”

Page 23: Settimanale Il Piccolo

sportloResponsabile Fabio [email protected]

di Fabio Varesi

ra partenze e conferme, prose-gue il mercato della Vanoli. La notizia di ieri è però clamorosa: come recita il comunicato del-la società, «la Vanoli Basket

Cremona comunica di aver esercitato la clausola a proprio favore per uscire anti-cipatamente dai contratti in essere con il playmaker Luca Vitali e con il centro Mar-co Cusin. La società e tutta la #Vanoli-family desiderano ringraziare profonda-mente “Vito” e “Cuso”, due atleti e soprattutto due uomini che hanno fatto a più riprese la storia del club, e augura loro le migliori fortune per l’imminente preolimpico con la Nazionale italiana e il prosieguo della loro carriera».

Ecco il commento del presidente Aldo Vanoli: «Luca e Marco sono e saranno sempre come due figli per me: li abbia-mo accolti nella nostra famiglia e poi rivoluti. Con loro e grazie a loro, la Vanoli Basket è cresciuta tantissimo nel corso di questi anni di serie A. Resteranno sempre due pilastri nella storia del nostro club e non posso che augurare loro solo

il meglio per il futuro». Dal ritiro della Nazionale, Luca Vitali e

Marco Cusin, dopo aver accolto la deci-sione della società, restano concentrato sull’obiettivo olimpico. Per pensare il futuro c’è tempo, anche se voci di mer-cato danno il “Cuso” a Reggio Emilia, in una squadra ambiziosa e di vertice. Staremo a vedere. Ma le partenze non sono finite. Da tempo si sapeva che Tyrus McGee non sarebbe rimasto a Cremona e nei giorni scorsi lo stesso giocatore ha confermato sui social di aver raggiunto un accordo con l’Umana Venezia. Dopo un’ottima stagione in

biancoblu, con 13 punti e 3 rimbalzi di media a partita (tanto da risultare il miglior sesto uomo del campionato), McGee è diventato un giocatore molto ambito e alla fine ha scelto l’ambiziosa Reyer Venezia, che più volte ha ingaggia-to giocatori della Vanoli. Nel frattempo, la dirigenza biancoblu ha prolungamento il contratto di Paul Biligha fino al 30 giugno 2018. Nella sua prima stagione in maglia Vanoli Basket, Biligha ha realizzato 4.7 punti e 3.7 rimbalzi a partita, con il 49.2% da due in 15.4 minuti di media in 34 gare (4 volte è partito in quintetto) tra regular season e playoff. Con la maglia

biancoblu ha riscritto tutti i propri record in carriera, facendo registrare la sua prima doppia doppia in serie A con i 14 punti e 10 rimbalzi contro l’Openjobme-tis Varese alle 28ª giornata di campiona-to e le 3 stoppate contro la Betaland Capo d’Orlando alla 7ª giornata. Del roster della Vanoli è stato anche il miglio-re per rimbalzi offensivi (71) e secondo per stoppate (20) e schiacciate (21). «Nella sua prima stagione con noi - ha rivelato Andrea Conti - Paul ha confer-mato quanto di buono avevamo intravi-sto dalle sue stagioni ad Avellino e Ferentino. Con Fabio Mian e Raphael Gaspardo completa un trio tutto italiano che ha grandi margini di miglioramento: averli legati al nostro progetto è per noi motivo di soddisfazione». Il prolunga-mento di contratto ha reso felice il gioca-tore nato a Perugia: «Sono molto con-tento di fare ancora parte del progetto Vanoli, in cui mi sono trovato benissimo. Ho tanta carica e voglia di far bene per crescere ancora insieme alla società e ai tifosi, che spero ci seguano numerosi e con la stessa passione che hanno messo in questa stagione».

In attesa di conoscere il futuro di Deron Washington (che la Vanoli spera di poter trattenere a Cremona), secondo indiscrezioni, la dirigenza biancoblu sta-rebbe sondando il mercato dell’Est Europa, alla ricerca di un sostituto di Nikola Dragovic, annunciato in partenza.

La Vanoli “taglia” Cusin e VitaliDecisione a sorpresa della dirigenza, che nella prossima stagione rinuncerà ai due azzurri

Anche McGee lascia Cremona per accasarsi a Venezia, mentre il contratto di Biligha è stato prolungato fino al 2018

TSERIE A

FINALE pLAyoFF

Il fattore campo continua a farla da padrone nella finale scudetto. Dopo il doppio successo casalingo di Milano, la Grissin Bon Reggio Emilia ha replicato al PalaBigi, con maggiore autorità in gara 3 (mal-grado l’assenza di Aradori), mentre giovedì sera ha rischiato la clamo-rosa rimonta della squadra di Re-pesa, che ha recuperato 10 punti negli ultimi secondi del match, pri-ma di cedere alla precisione dalla lunetta degli emiliani, più che mai in corsa per il titolo. Stasera si gioca una delicatissima gara 5, con Mila-no che ha tutto da perdere, mentre lunedì sera si tornerà a Reggio Emi-lia. La sensazione è che la serie possa arrivare a gara 7, come è ac-caduto un anno fa e quel punto tutto potrebbe succedere.

SERIE A2 E’ Brescia-Fortitudo Bologna la finale dei playoff, dopo il colpo esterno in gara 5 della Leo-nessa a Scafati. I bresciani hanno il vantaggio del fattore campo nel-l’eventuale “bella”, ma la finale re-sta incertissima. Si parta domani sera a Brescia (con replica marte-dì), mentre il 19 giugno le due squa-dra si sfideranno a Bologna.

Regna l’equilibrioe stasera si gioca

una delicata gara 5

La palla a spicchi grande protagonista a CremaUn emozionante week end di basket ha deliziato tutti gli

appassionati cremaschi. Per tre giorni si è svolta, infatti, la manifestazione “La Crema del Basket”, nell’ambito delle ce-lebrazioni dI Crema “Città Europea dello Sport”. Tre giorni che hanno consentito di esplorare il mondo della palla a spicchi a tutto tondo, con incontri riservati alle categorie giovanili, il torneo di streetball, l’ormai popolarissima e spet-tacolare pallacanestro “tre contro tre” ed il baskin, nuovo sport ispirato al basket pensato per permettere ad atleti nor-modotati e disabili di giocare nella stessa squadra, compo-sta sia da ragazzi che da ragazze. Il tutto nell’affascinante ambientazione di piazza Duomo, straordinaria “location” che per la prima volta si è concessa integralmente alla pallaca-nestro, che mai prima d’ora aveva goduto a Crema di un palcoscenico così affascinante. Il venerdì serè stato dedica-to allo streetball, con finali alla domenica pomeriggio e vit-toria tra gli Under 23 della rappresentativa di Costa Volpino.

Tra sabato e domenica le giovanili della Pallacanestro Crema hanno sfidato le migliori pari categoria lombarde, con rap-presentative di Vanoli Cremona, Lussana Bergamo, Basket Piacenza, Assigeco Casalpusterlengo e Leonessa Brescia. Pienamente soddisfatto il principale ideatore della manife-stazione, oltre che tra i principali promotori dell’evento, Fran-cesco Degli Agosti, attuale playmaker della Sansebasket di Cremona ed ex di Treviglio, Piacenza ed Erogasmet Crema, oltreché cremasco doc: «E’ stata un’esperienza unica e fan-tastica. La città di Crema e tutti i cremaschi si sono avvici-nati ancora di più a questo sport meraviglioso ed è stato emozionante essere stati i primi a portare il basket nel salot-to più elegante della nostra città. La partecipazione è stata ampia e assolutamente trasversale, perché ha visto prota-gonisti bambini e giovani provenienti da territori e contesti sociali differenti. A supporto di tutto ciò, l'esperienza legata al baskin è stata tra le più belle, con emozioni da brividi».

Basket in piazza Duomo

INIZIATIVA DI BASKET

Missione compiuta. Con grande determinazione e grazie al sostegno dei propri tifosi, la Bissolati ha vinto il decisivo scontro salvezza con Gam Team Brescia. I cremonesi si sono imposti 8-6 e oggi a Como col fana-lino di coda Milano 2 possono certificare la salvezza.

CLASSIFICA (22ª giornata) Varese 56; Canottieri Milano 49; Locatelli Genova 45; Vigevano 33; Metanopoli San Donato, Treviglio 32; Aquatica Torino 27; Busto Nuoto, Bocconi Sport 24; Sport Time Osio 21; Bissolati 17; Gam Team Brescia 14; Milano 2 10.

La Bissolatiora vedela salvezza

pALLANUoTo

Marco Cusin

FINALE PLAYOFFGArA 1

Milano-reggio Emilia 87-80GArA 2

Milano-reggio Emilia 94-73 GArA 3

reggio Emilia-Milano 81-72 GArA 4

reggio Emilia-Milano 81-76 GArA 5

Milano-reggio Emilia (11-06)GArA 6

reggio Emilia-Milano (13-06) GArA 7 (eventuale)

Milano-reggio Emilia (15-06)Tutte le partite si giocano alle 20.45

Il grande sogno della promo-zione è sfumato, ma la stagione dell’Mg.K Vis Piadena è comun-que eccellente. Dopo aver perso gara 1 a Saronno per 69-63, i pia-

denesi si sono giocati tutto in gara 2 davanti al proprio pubbli-co, ma nulla hanno potuto al cospetto di una Imo Robur ap-parsa più in palla e che ha preso

in mano l’inerzia del match sin dalle prime battute, rintuzzando poi il tentativo di rimonta dell’Mg. K Vis. Il con 67-58, Saronno va in B. A Piadena restano gli appausi.

Piadena,la serie Bè sfumata

SERIE C GoLD

Stradivari Triathlon Team ancora pro-tagonista. Negli appuntamenti proposti sulle differenti distanze ed in ambito na-zionale ed internazionale, infatti, sono arrivati podi con gli atleti verdeblu. Nel-le gare del giovedì festivo, vittorie di Fabrizio Bartoli nel TNatura di Pineto e di Jacopo Butturini nel Triathlon Sprint di San Secondo. Decimo posto in Emilia per Roberto Marchi, 13ª Paola Galli, 14ª

Claudia Papale e 15ª Elena Valbuena. Sabato, nel Triathlon Sprint di Iseo, Giu-lia Sforza ha chiuso al secondo posto, Jacopo Butturini è arrivato terzo ed Er-nesto Giovannini 34°. Domenica, se-condo posto assoluto di Fabrizio Barto-li al Triathlon di Noli, 15° Andrea Zanen-

ga e 58° Raffaele Zaini. In ambito inter-nazionale, risultati di prestigio all’Iron-man di Nizza. Cristina Sironi ha chiuso in 10h36’36’ la prova francese, piazzan-dosi seconda di categoria, così come GianMarco Tironi che ha portato a ter-mine la gara in 11h03’14”. Finisher nel

tradizionale appuntamento in Costa Az-zurra sono stati anche Stefano Albasi in 10h24’49” e Lorenzo Bernabè in 10h29’53”. Sulla stessa distanza, alla prima del Challenge di Venezia, Achille Zatelli ha terminato la prova in 14h16’15”, mentre Angelo Zanichelli ha

fornito il suo contributo nella staffetta solidale con gli amici di Ekis Group. I ragazzi del settore giovanile sono stati protagonisti nel week end di gare a Por-to S. Elpidio nelle Marche: nella top ten degli italiani di Aquathlon è arrivata Fa-biola D’Antino, quinta nella categoria Youth B. I giovani verdeblu hanno par-tecipato anche alla tappa di Coppa Ita-lia di Triathlon.

Il Team Stradivari è salito sul podio in vari appuntamentiTRIAThLoN

Luca Vitali

Page 24: Settimanale Il Piccolo

SportSabato 11 Giugno 201624

La Cremo vuole cambiare mentalitàdi Matteo Volpi

n cambio di mentalità, scomodando per-sino il paragone con la Juventus dell’era Lippi e il paragone tra Arvedi e Agnelli. Parole forti, che tuttavia creano un ingre-diente di nuova linfa nei cuori degli

appassionati. Le prime battute del nuovo presidente Michelangelo Rampulla fanno correre il rischio di tor-nare ad illudersi anche quest’anno. Ma è un rischio che, tutto sommato, si può correre. L’ex portiere gri-giorosso, di fatto, è uomo di calcio a tutti gli effetti, ha vissuto esperienze importanti sulle ombre di Marcello Lippi, ma da qualche anno ha portato avanti diverse tipologie di carriere extracalcistiche (da allenatore in D col Derthona a preparatore dei portieri in Cina agli ordini proprio di Marcello Lippi) che non gli hanno portato particolare fortuna. Che sia quella del “presi-dente operativo”, alias direttore generale, quella fat-ta su misura per lui? Non resta che sperarlo. Anche perché oggi l’ambiente grigiorosso è ben diverso da quello che Rampulla conobbe da giocatore. Cremona è una piazza che, alla luce di quanto è disposta a spendere a differenza di molte altre di pari catego-ria, ha bisogno di una svolta importante, ma stavolta concreta: naturamente cambi in panchina e specu-lazioni di mercato devono rimanere fuori dalla porta. Ed ora occhi sul mercato. L’attenzione principale dei dirigenti grigiorossi, in questi giorni, rimane sul Pavia, lasciato sostanzialmente in “braghe di tela” dai finan-ziatori cinesi. Entro il 30 giugno dev’essere accesa la

fidejussione per l’iscrizione al campionato e per il 24 giugno saldati gli stipendi (gli ultimi versati ai calciato-ri risalgono a febbraio). Un ritardo per il bimestre mar-zo-aprile che farà partire il Pavia nella prossima sta-gione, in caso di iscrizione alla Lega Pro, con 2 punti di penalizzazione e costringe la società a vendere i pezzi pregiati. Il centravanti Andrea Ferretti potreb-

be accasarsi al Parma, mentre per la seconda punta Alessandro Cesarini, la Cremonese potrebbe arriva-re prima delle altre. Le prime tappe importanti però riguardano soprattutto le conferme. In settimana ha firmato Ivan Marconi, pedina importante per la dife-sa. Nei prossimi giorni attendiamo con ansia anche le conferme di Ravaglia e Pesce come priorità impor-

tanti per comporre la spina dorsale della squadra. Se poi non dovesse arrivare la fantomatica chiamata per il capitano Brighenti...

Berretti Si chiude con una sconfitta per 2-0 per mano del Cittadella la bella annata della Berretti gri-gioross di mister Gatti, che esce a testa altissima dalle semifinali delle final four.

ULa presentazione del nuovo corso ridà slancio alla società grigiorossa e al suo patronCALCIO LEGA PRO

La Pergolettese continua a sondare il terreno, in attesa di ufficializzare il nuovo allenatore. Alla fine a giocarsi la panchina sono rimasti in due: Marco Lucchi Tuelli e Paolo Curti. Il primo rappresentereb-be una scelta fatta in casa, visto che si tratta del vice allenatore gialloblu, men-tre Curti arriverebbe a Crema dopo l’ot-tima stagione alla guida del Cavenago Fanfulla, pilotato fino alla finale dei pla-yoff e domani cercherà di conquista-re la promozione, dopo il successo per 2-1 nella partita d’andata sul campo del Sandonà. Per Curti si tratterebbe di un ritorno, visto che ha vestito la maglia gialloblu in una carriera contraddistin-ta da tanti gol, realizzati nelle categorie dilettantistiche. Il famoso “bomber pit-tore”, che alternava l’attività calciatiche a quella di artista del pennello, è arrivato anche in C1 al Fiorenzuola, un’avventura

durata poco, visto che ha preferito tor-nare subito tra i dilettanti, scelta che gli ha permesso di continuare a dipingere. Il suo arrivo sarebbe ben gradito alla tifo-

seria, ma dopo un’eventuale pomozio-ne con serie D con il Cavenago Fanfulla, lasciare Lodi potrebbe essere più diffici-le. Staremo a vedere.

In ottica mercato, la dirigenza sta valutando la seconda punta Alessandro Cesarini, in uscita da un Pavia in difficoltà

SERIE D L’ex bomber gialloblu è attualmente alla guida del Cavenago Fanfulla

La Pergolettese pensa a Paolo Curti

L’attaccanteAlessandro Cesarini(foto acpavia.com)

E’ iniziato ieri sera l’Europeo 2016, che vedrà l’Italia esordire lunedì alle 21 a Lione contro il Belgio, ovvero una delle squadre più accreditate della ker-messe continentale. Soprattutto a cen-trocampo e in attacco, la formazione di Wilmots può disporre di giocatori telen-tuosi, che possono mettere in difficol-tà tutti gli avversari. L’amichevole dello scorso novembre a Bruxelles contro gli azzurri, ha confermato la forza dei belgi (vittoriosi 3-1), ma stavolta la posta in palio è diversa e la grinta della squadra di Conte potrebbe azzerare le differen-ze tecniche. Resta comunque un impe-gno difficile per l’Italia, che proverà a partire con un risultato positivo, con la consapevolezza però che la sfida deci-siva sarà quella con la Svezia, in pro-gramma a Tolosa venerdì prossimo alle ore 15. Conte ha ancora qualche dub-bio in attacco, ma dovrebbe optare per la coppia Pellè-Eder.

Probabili formazioniBELGIO (4-3-3): Courtois, Alder-

weireld, Vermaelen, Denayer, Verton-ghen; Nainggolan, Fellaini, Witsel; De

Bruyne, Lukaku, Hazard. Ct: Wilmots. ITALIA (3-5-2): Buffon, Barzagli,

Bonucci, Chiellini; Candreva, Florenzi, De Rossi, Giaccherini, Darmian; Pellè, Eder. Ct: Conte.

iN tV Dopo l’esordio di ieri sera, la Rai trasmetterà altre 26 partire in chia-ro (naturalmente tutte quelle dell’Italia, mentre Sky propone tutte il programma solo per gli abbonati.

PriMO tUrNO Sabato 11 giugno (h 21): Inghilterra-Russia. Domenica 12 giugno (h 21): Germania-Ucraina. Lunedì 13 giugno (h 18): Irlanda-Sve-zia. Lunedì 13 giugno (h 21): Bel-gio-Italia. Martedì 14 giugno (h 21): Portogallo-Islanda. Mercoledì 15 giu-gno (h 21): Francia-Albania. Giovedì 16 giugno (h 21): Germania-Polonia. Venerdì 17 giugno (h 15): Italia-Svezia. Venerdì 17 giugno (h 21): Spagna-Turchia. Sabato 18 giugno (h 15): Belgio-Irlanda. Sabato 18 giugno (h 21): Portogallo-Austria. Domenica 19 giugno (h 21): Svizzera-Francia. Lunedì 20 giugno (h 21): Slovacchia-Inghilterra. Martedì 21 giugno (h 21): Croazia-Spagna. Mercoledì 22 giugno (h 21): Italia-Irlanda.

Inoltre, quattro ottavi di finale, tutti i quarti, le semifinali e la finale.

Fabio Varesi

La squadra di Conte esordisce lunedì sera contro il talentuoso Belgio. Ma la sfida decisiva è quella contro la Svezia

Belgio-Italia giocatalo scorso novembre

EURO 2016

PLAYOFF (quarti di finale) Lecce-Bassano 3-0FOggiA-Alessandria 2-0PisA-Maceratese 3-1POrdenOne-casertana 1-0

semifinaliLecce-FOggiA 2-3 1-2PisA-Pordenone 3-0 0-0

Finale (ritorno 12-06 h 18)Pisa-Foggia 4-2

PLAYOUTgirone A

AlbinoLeffe-Pro Piacenza 0-1 1-2 Cuneo-Mantova 0-0 0-1

girone BLupa Roma-Prato 2-0 1-3L’Aquila-rimini 1-1 1-3

girone cIschia-Monopoli 0-3 2-1Martina-Melfi 1-0 0-0

Subito un duro esame per gli azzurri

Il Trofeo Dossena propone due semi-finali di prestigio, in programma stasera al “Voltini”. Da una parte la Juventus e il Milan, dall’altra gli spagnoli del Valencia, che hanno destato un’ottima impressio-ne e l’Inter che ha passato il turno con tre pareggi. Difficile azzardare un pro-nostico, ma c’è da attendersi due sfide molto emozionanti. Nulla da fare per la Cremonese, che però ha battuto il Torino e pareggiato con il Valencia. Fatale ai grigiorossi la netta sconfitta con il Milan patita nella seconda giornata.

FaSe a GirONi Martedì 7 giugno: Nazionale Lega Pro-Inter 0-0, Valencia-Milan 2-0, Juventus-Atalanta 2-1, Torino-Cremonese 1-2. Mercoledì 8 giu-gno: Nazionale Lega Pro-Juventus 1-2, Valencia-Torino 4-0, Inter-Atalanta 1-1, Milan-Cremonese 5-1. Giovedì 9 giu-gno: Nazionale Lega Pro-Atalanta 0-0,

Valencia-Cremonese 2-2, Inter-Juventus 0-0, Milan-Torino 3-1.

CLaSSiFiCHe Girone a: JUVENTUS 7; INTER 3; Nazionale Lega Pro, Atalanta 2. Girone B: VALENCIA 7; MILAN 6; Cre-monese 4; Torino 0.

SeMiFiNaLi (11-06 al Voltini): Juven-tus-Milan (h 20), Valencia-Inter (h 22).

La finalissima è in programma dome-nica 12 giugno alle 21 al Voltini di Crema.

GIOVANILI Stasera al Voltini per il Trofeo Dossena

Due semifinali di lusso

Paolo Curti (foto www.cavenagofanfulla.it)

(M.M.) Alla presentazione ufficiale di Tesser e Rampulla era presente anche Giovanni Arvedi, che si auspica di rive-dere la Cremonese risorgere alle anti-che glorie, di dare un colpo al passato e di coinvolgere i tifosi in questo proget-to di rinascita. Il patron ha anche con-fermato che ritornerà più spesso alla stadio per essere ancora più vicino alla sua amata squadra. Interessante l’in-tervento di Michelangelo Rampulla, che

torna a Cremona dopo 24 anni e nelle vesti di presidente: «Quando ho lascia-to Cremona, ho sempre avuto la netta sensazione che un giorno sarei potuto tornare, ma mai da presidente ed inve-ce eccomi qua. Mi è stato proposto que-sto importante incarico, ero emozionato e non potevo dire di no a questa città,

che mi è sempre rimasta nel cuore, dove ho parecchi amici e dove ho vissuto set-te anni fantastici. Sono molto motivato e consapevole che l’obiettivo è importan-te, faremo una corretta programmazione con Tesser e Giammarioli e vedrete che ci toglieremo anche delle belle soddisfa-zioni. Voglio ottenere il massimo, a me

non piace fare la comparsa e quando ini-zio qualcosa, cerco sempre di portarlo a buon fine. Fondamentale sarà l’attacca-mento alla maglia che tutti devono capire fin da subito: la Cremonese ha un passa-to glorioso, chi la indosserà deve essere orgoglioso e sentirla propria. Quando ero alla Juventus, ricordo che Lippi spiegava

ai giocatori con più esperienza, l’impor-tanza di insegnare ai più giovani il senso di appartenenza alla maglia e alla socie-tà. Noi dobbiamo fare la stessa cosa».

«Arrivo carico di entusiasmo. Non sono abituato a fare proclami, ma posso assicurare che lavoreremo con grande umiltà, consapevoli della nostra mentali-tà che ci spinge sempre a dare il massi-mo», è stato il commento del nuovo alle-natore Attilio Tesser.

Rampulla assicura: «Ci toglieremo delle soddisfazioni»

Dopo l’amarezza patita di dodici mesi fa contro il Bologna, il Pescara di Massimo Oddo ha centrato la promozione in serie A al termine di una battaglia giocata a Trapani. I siciliani, autori di una splendida sta-gione, avrebbero meritato di più, ma alla fine è salita nella massima serie la squadra più forte di playoff. Il Lega Pro è finita la Virtus Lanciano, che paga anche la penalizzazione.

PLaYOFF Quarti: Cesena-Spezia 1-2, Bari-Novara 3-4. Semifinali: Spezia-Trapani 0-1, Novara-Pescara 0-2. Ritorno: Trapani-Spezia 2-0, Pescara-Novara 4-2. Finale: Pesca-ra-Trapani 2-0, Trapani-Pescara 1-1. Pescara promosso in serie A.

PLaYOUt Virtus Lanciano-Saler-nitana 1-4, Salernitana-Virtus Lan-ciano 1-0. Virtus Lanciano retroces-so in Lega Pro.

SERIE B

Il Pescara merita il ritorno in serie A

La Juventus è una delle semifinaliste (foto www.juventus.com)

Page 25: Settimanale Il Piccolo

Sabato 11 Giugno 2016Sport 25

di Vanni Raineri

pochi giorni dall’ufficializazione di Gianni Caprara quale nuovo tecnico della Pomì, sono arriva-te le prime conferme ufficiali. Si tratta di Carli Lloyd, Lauren

Gibbemeyer e Lucia Bacchi. Ad annuncia-re l’accordo il presidente Massimo Boselli Botturi: . «Il primo obiettivo era ripartire con dei punti fermi, senza lasciar disperde-re quanto di buono si è costruito quest’an-no. Lucia Bacchi rappresenta il legame col territorio. Si tratta tra l’altro di un’atleta esemplare, capace di gestirsi e di dare sempre tanto. Sogno per lei un futuro in società, quando deciderà di appendere le scarpe al chiodo».

Felice naturalmente la Bacchi: «Non ho preso in considerazione altre opportunità. A Casalmaggiore sono a casa: non solo perché qui vive la mia famiglia, ma anche perché la Vbc stessa è una grande famiglia. So che si sta costruendo una squadra competitiva».

A questo punto, sono attese le conferme di Imma Sirressi, Valentina Tirozzi e Jovana Stevanovic, mentre per i nuovi arrivi sono sempre caldi i nomi di Samanta Fabris, Lucia Bosetti e Marika Bianchini. Nel frat-tempo la Pomì ha anche definito il roster che parteciperà ai 4 appuntamenti della Lega Volley Summer Tour, che prenderà il via il 9 luglio. Giocatrice-allenatrice sarà Giulia Momoli, che scenderà sempre in campo con Valeria Caracuta e Ariana Pirv,

mentre si alterneranno i liberi Giada Cecchetto e Beatrice Parrocchiaele e sono attese Valentina Tirozzi e Svetlana Stojanova.

Intanto, la Pomì ha fatto incetta di premi all’European Volley Ball Gala della Cev che si è tenuto giovedì sera a Roma. Maggie Kozuch è stata premiata quale giocatrice più spettacolare della Champions League, Francesca Piccinini è stata eletta

Ambasciatrice del volley europeo, mentre il presidente Massimo Boselli Botturi ha rice-vuto da Renato Arena, vice presidente Cev, il logo da applicare alle maglie rosa nella prossima stagione, il simbolo del successo continentale ottenuto a Montichiari due mesi fa, che ha fatto seguito, in meno di un anno, al primo scudetto e alla prima Supercoppa Italiana. Il presidente era accompagnato dal direttore generale Gio-

vanni Ghini e dal team manager Mario Angiolini. Nell’occasione sono stati estratti gli accoppiamenti della prossima Cham-pions, che non vedrà in lizza la Pomì. Confermate le avversarie del Mondiale per club nelle Filippine: si tratta di Rexona Ades (Brasile), Bangkok Glass (Thailandia), Hitjamits (Giappone), Eczacibasi (Turchia), VakifBank (Turchia), Volero Zurigo (Svizzera) ed una selezione delle Filippine.

La Pomì fa incetta di premi della CevA Roma sono stati consegnati riconoscimenti a Kozuch e Piccinini e alla società rosa

A

Dopo le conferme Lloyd, Gibbemeyer e Bacchi, a giorni si attendono anche quelle di Sirressi, Tirozzi e Stevanovic

Alice Rossi e Alessandra Monresano, oro nel doppio Junior (foto fapress © Enrico Artegiani)

VOLLEY SERIE A1

Malgrado il numero non elevato di iscritti, le canottieri cremo-nesi si sono fatte valere nel secondo Meeting nazionale, andato in scena a Piediluco. Il bottino è stato di ben 4 ori, un argento e un bronzo. Le vittorie sono arrivate nel doppio Senior del Flora di Luca Tenca e Gergo Cziraki (Ravenna), nel doppio Junior femmi-nile sempre del Flora di Alice Rossi e Alessandra Montesano dell’Eidanea di Casalmaggiore, nel quattro di coppia Junior gra-zie a Marcello Caldonazzo (Baldesio), impegnato con l’equipag-gio dell’Arno e nel singolo Ragazzi con Cristian Zaccariello dell’Eridanea. Argento ancora per Caldonazzo nel doppio Junior

della Baldesio insieme a Emanuele Giarri dell’Arno. Bronzo, infi-ne, per il due con Senior del Flora di Jacopo Cavassoni, Giulio Sesenna e Luca Barnabei (timoniere). Soddisfatto Luca Manzoli, tecnico della Baldesio, che guarda già ai prossimi impegni: «Ora ci aspettano gli appuntamenti più importanti, ovvero i Campionati Italiani e la chiamata ai Campionati Europei Junior di Trakai».

L’appuntamento remiero di questo fine settimana è a Gavirate, dove verranno assegnati 38 titoli italiani in palio nelle categorie Ragazzi (13), Under 23 (22) e Esordienti (4). Al via anche gli azzur-ri Rodini e Gentili, oltre agli atlelti delle canottieri provinciali.

Buon bottino di medaglie nel secondo Meeting nazionaleCANOTTAGGIO

SERIE B2

L’Abo Offanengo ha posa-to la prima pietra nel roster che affronterà nuovamente la B2 femminile. La società cremasca ha ufficializzato, infatti, l’arrivo di Martina Ginelli, schiacciatrice classe ’91 proveniente dalla Banca Cremasca Crema, squadra di B2 che nella scorsa sta-gione ha condiviso l’avven-tura con l'Abo nel girone C. Per Martina, Offanengo non è una novità: la giocatrice ha sempre vissuto nel paese prima di trasferirsi a Crema. Inoltre, a Offanengo la Ginelli ha giocato fino all’Under 15, esordendo anche in serie D, prima di disputare due sta-gioni all’Atalantina. Poi è arrivato il passaggio alla Pro Patria Milano, giocando in due anni under 18, serie C e B1 femminile. Infine, un lun-ghissimo ciclo alla Golden Volley Crema. Ora la nuova avventura con la maglia dell’Abo Offanengo. La so-cietà ha, inoltre, salutato Letizia Bassi e rinnovato il contratto alla palleggiatrice Valentina Sghedoni e alla centrale Monica Rettani.

L’Abo ingaggiaMartina Ginelli

Da sinistra: Angiolini, Kozuch, Ghini, Piccinini e Boselli premiati giovedì sera a Roma

Page 26: Settimanale Il Piccolo

di Fortunato Chiodo

ontinua la lunga serie di ottimi piazzamenti. Stavolta il prota-gonista è stato Alessio Brugna, rivoltano figlio d’arte, in forza alla Soligo Palazzago), secon-

do in Toscana nel 17º Trofeo Menci, riservato ad atleti di Elite e Under 23 a Castiglion Fiorentino (Arezzo), dove si è imposto il pescarese Emanuele Onesti (Aran Cucine). Terzo il pratese Alfonso Piselli (Figros Cycling Team) e settimo il compagno Francesco Castegnaro (Soligo Palazzago). E come se non bastasse, quarantotto ore prima, Brugna aveva deciso di scatenare la bagarre nella inter-nazionale Pistoia-Fiorano Modenese, classica per ricordare e celebrare l’impre-sa del “Campionissimo” Fausto Coppi nel suo primo Giro d’Italia, quello del 1940. Da qualche anno la corsa ha cam-

biato denominazione e Alessio ha acceso la miccia sull’ampio violone. A giocarsela sul traguardo un gruppo forte di venti unità e a spuntarla è stato Damiano Cima, 23enne bresciani della Viris Maserati Sisal Chiaravalli, superlativo e irresistibili (atleta imperioso che a metà maggio ha vinto anche l’internazionale di

Carrara). Cima ha avuto ragione di un avversario quotato e forte come Marco Maronese (Zalf Euromobil Dèsirèee Fior), il bielorusso Nikolai Shumov (General Store Bottoli), mentre Alessio Brugna, estremamente spettacolare, ha ottenuto il sesto posto. Bravo!

Il bresciano Luca Volpi, con una stilet-

tata delle sue, tra i tanti litiganti se la ride a crepapelle e regala la sua prima vittoria stagionale al presidente Fabrizio Bon-tempi (ex professionista) del team Progetto Ciclismo Rodengo Saiano (Brescia). Volpi si è imposto agevolmente in volata per distacco a Salvirola nel 4º “Trofeo Cicli Francesconi” per allievi, organizzato dall’Unione Ciclistica Cre-masca. Alle sue spalle Andrea Gatti, Davide Persico e quarto posto per Anselmo Francesconi, che sulle strade di casa si è laureato cam-pione provinciale. Maglia che gli è stata consegnata da Antonio Pegoiani, presi-dente del Comitato di Cremona della Fci.

Ordine d’arrivo 1) Luca Volpi (Pro-getto Ciclismo Rodengo Saiano) km 62 in 1h37’14”, media/h 38,258, 2) Andrea Gatti (Polisportiva Camignone), 3) Davide Persico (Valeriana Albino), 4) Anselmo Francesconi (UC Cremasca), 5) Tomas Trainini (GS Ronco Maurigi).

CAlessio Brugna, mister podioCICLISMO

Spunti vincenti di Ferraina e Mosconi a RomanengoInvasione pacifica di gente e virgulti per

il Trofeo Avis-Aido di Romanengo, impre-ziosito da sei gare intense, con al timone della regia la Società Ciclistica Imbalplast di Soncino di patron Sergio Alzani. Difficili scegliere un protagonista su tutti, ma senza dubbio una citazione di merito va al cremo-nese Paolo Ferraina, per la qualità espressa nella G2, nella quale ha dimostrato di esse-re il più forte. Ha fatto il vuoto insieme all’orobico Mattia Arnoldi e poi lo ha rimon-tato allo sprint. Bravi anche i baby atleti di G4 e G5: Thomas Gamba e Filippo Omati hanno vinto in solitudine distanziando i coetanei. Ride il cremonese Mosconi: pe-dala che è un piacere vederlobe e scappa a meno tre giri e distanzia tutti. L’orobica

società Romanese si è aggiudicata il torneo a punti, mentre alla soncinese Imbalplast è andato quello per il gruppo più numeroso.

ORDINI D’ARRIVO G1: 1) Edoardo Trai-na (Bikini Noceto), 2) Leonida Triboldi (UC

Cremasca), 3) Umberto Vaselli (CC Cre-monese-Arvedi). G2: 1) Paolo Ferraina (CC Cremonese-Arvedi), 2) Mattia Arnoldi (Romanese), 3) Luca Fusar Imperatore (Caravaggio). G3: 1) Federico Saccani (Gio-ca In Bici Oglio Po), 2) Giacomo Federico Ogliari (Corbellini Ortofrutta), 3) Stefano Ganini (Cremasca). G4: 1) Thomas Gamba (Romanese), 2) Gabriele Durelli (Romanese), 3) Elia Montemezzani (Pedale Castellano). G5: 1) Filippo Omati (Franco Zeppi), 2) Mirko Coloberti (Imbalplast Soncino); 3) Domenico Munno (Scuola Ciclismo Fio-renzuola). G6: 1) Manuel Mosconi (Imbal-plast Soncino); 2) Nicholas Botti (Madigna-nese), 3) Davide Ponzetti (Scuola Ciclismo Fiorenzuola D’Arda).

SportSabato 11 Giugno 201626

di Massimo Malfatto

Tredicesimo successo stagionale (ed un titolo regionale), una stagione che si preannuncia da record: continua a tenere banco Mattia Visconti splendido vincitore del 2° trofeo comune di Vaiano Cremasco, gara individuale ben organizzata dalla bocciofila Andrea Doria. Dopo aver eliminato (che sudata!) Gianni Venturelli per 12-10 il portacolori della “Achille Grandi” si sbarazzava di Walter Cesana con un perentorio 12-1.

Approdava in finale anche Osvaldo Todeselli che superava Alessandro Morena (12-1) ed in semifinale aveva la meglio sul bresciano Valerio Agosti per 12-7. Niente da fare in finale per il pur bravo portacolori del “Bar Bocciodromo” sconfit-to da Visconti con il punteggio di 12-7. Ha diretto la gara Gianpiero Raimondi, arbitri di finale Ermanno Barbati e Pierangelo Erba.

MEMORIAL MARIO PUGNETTI Parla canottie-ri Flora la gara regionale a coppie svoltasi al centro sportivo Fadigati di Cicognolo. La loro prima vitto-ria stagionale quella di Alberto Caccialanza e Massimo Sonzogni contraddistinta da parecchie difficoltà: s'imponevano sui bissolatini Pettinari-Reghenzani (12-9) in semifinale ed in finale aveva-no la meglio sui sorprendenti Tiziano Feraboli e Claudio Ardoli per 12-11. Quarto posto, con tante recriminazioni, per Vanni Capelli e Graziano Boselli sconfitti dal duo della “San Zeno” per 12-10.

38º TROFEO FLORA Dopo due settimane di batterie questa sera si concluderà la tradizionale gara regionale che vuole anche ricordare il socio e insostituibile consigliere bocciofilo rivierasco Guido Zanotti. Tutta la fase finale, direttore Giu-seppe Mosconi, si svolgerà sulle corsie della canottieri Flora con inizio alle ore 18.30, in caso di maltempo al bocciodromo comunale.

Mattia Visconti gongola a Vaiano. Stasera il FloraGame over. Niente da fare per la boccio-

fila Astra che non riesce a ribaltare la scon-fitta dell'andata (1-2) e saluta il campionato italiano per società a pochi metri dal tra-guardo. Sfuma sul più bello il sogno della fase finale (oltre ad un discreto contributo economico) mentre sarà la “Familiare Tagliuno” a recarsi a Roma per la Final Eight ai primi di luglio. Sulle corsie del comunale confermati i pronostici della vigilia dove il divario tecnico tra le due formazioni hanno fatto la differenza.

Superiorità degli orobici già dai primi set con le vittorie di Bergamelli su Celardo (8-2) e il ko di Biazzi-Ferrari-Clementi per 8-1. Gli “astrali” provano a rientrare in partita con il doppio successo (8-6) di “Pippo” e della terna ma è un fuoco di paglia. Non c'è par-tita nella seconda fase di match con il crollo delle coppie cremonesi: Celardo-Clementi vengono sconfitti (1-8), stessa sorte tocca a Biazzi-Lodigiani (4-8) ed a questo punto il match viene interrotto dal direttore di gara Gabriele Ceriati.

Rammarico della bocciofila di Pozzaglio per la sconfitta che tuttavia non compro-mette minimamente quanto di buono fatto in questo campionato dove la formazione di Giovanni Rossi è andata oltre le aspettative.

M.M.

Per la bocciofila Astrail grande sogno è svanito

Domani memorial “Paolo Grassi” con finali alla Bissolati(M.M.) Splendido lo spirito di iniziativa di alcuni

amici di Paolo Grassi che hanno indetto una manife-stazione per non dimenticarlo a sei mesi dal suo decesso. Un vero boom di iscrizioni (176) l'individua-le in programma domani a testimoninaza dell'amici-

zia e del radioso ricordo che hanno di Paolo, persona benvoluta ed apprezzata da tutto l'ambiente boccio-filo venuto a mancare a soli 53 anni. Le batterie elimi-natorie inizieranno alle ore 9 su tutte le corsie cremo-nesi (meno la Baldesio), Soresina, Mirabello Ciria e

presso gli impianti di Crema, Carpaneto, Pontenure, Casalpusterlengo e Codogno. Semifinali e finali avranno luogo alla canottieri Bissolati con inizio alle ore 15 sotto la direzione di gara di Gabriele Ceriati; in caso di pioggia al bocciodromo comunale.

La premiazione di Mattia Visconti

Ancora un’ottima prova del rivoltano, secondo nel 17º Trofeo Menci a Castiglion Fiorentino

Domani la Coppa SignoriniLe grandi manovre che ci aveva

ragguagliato Antonio Pegoiani, presi-dente del Comitato provinciale Fci, sono finite positivamente. Sissignori, ritorna in auge il ciclismo a Cremona, con il 1° Trofeo Amici del Ciclismo- Coppa Signorini, prova di campiona-to provinciale esordienti del primo e secondo anno, due gare distinte, patrocinate dal CC Cremonese-Gruppo Arvedi.

Appuntamento domani sulla distanza di 28,200 km, con inizio del-la gara dei più giovani alle 9.30 e a seguire quell dei quattordicenni.

ANNULLATO IL TROFEO BAFFI Il calendario federale proponeva per

domani il 12º Trofeo Pierino Baffi a Vailate, organizzatore dall’Uc. Cre-masca, che lo ha però annullato.

CAMPIONATO ITALIANO INDIVI-DUALE A CRONO Martedì 14 giu-gno, alle ore 21 presso la Rocca di Romanengo, verranno presentati gli Italiani riservati alle categorie Allievi, Juniores, donne Elite, Under 23 e Open maschili. Sono una ventina i professionisti che hanno provato il percorso. Già annunciata l’assenza di Adriano Malori, tricolore in carica, fermo a causa di una caduta.

I titoli italiani verranno asegnati a Romanengo mercoledì 22 giugno dalle 9 alle 22.

I vicitori a Romanengo

BOCCE

Il Team GB Junior fa tutti quanti a pezzettini nel “Memorial Papà Bortolami” di Castano Primo (Mi). Vittoria del mantovano Gabriele Moreni, figlio d’arte, al suo secon-do successo stagionale davanti ai compagni di squadra Stefano Baffi e Stefano Bertoletti. A completare l’ottima prova, anche l’ottavo posto di Luca Rastelli, giunto a 52” e il decimo di Stefano Oldani.

Ordine d’arrivo: 1) Gabriele Moreni (GB Junior Team) km 118 in 3h02’, media/h 39,066, 2) Stefano Baffi (GB Junior Team), 3) Stefano Bertoletti (GB Junior Team).

ROCCO PROTAGONISTA Il cremasco Paolo Rocco, allievo del CC Cremonese-Arvedi, è giunto quinto a soli 13” dal vincitore Davide Persico, bergamasco in for-zaal Team Valseriana Albino, nella classica Pavia-Sabaghina.

Stefano Baffi2º nel tris

del GB JuniorAlessio Brugna al traguardo

Page 27: Settimanale Il Piccolo

" ballottaggi

in gioco non c’è il governo Renzi, ma il futuro delle nostre città

Signor direttore, ci sono molti cittadini di sinistra, assai in gamba, seri, appassionati di Roma, Mi-lano, Torino e che non hanno votato Ro-berto Giachetti, Beppe Sala e Piero Fas-sino (e sono molto indecisi su cosa fare) per dare una lezione a Renzi. Ma qua in gioco non c’è Renzi. Non c’è (e con noi non ci sarà mai) Verdini. Non ci sono le correnti (e i loro riti da museo) del Pd, non c’è (e con noi non ci sarà mai) il Partito della Nazione. Qua c’è l’idea di dare un futuro alle nostre città e una grande svol-ta con il contributo dei Cittadini sì alla riforma costituzionale.

Celso Vassalinibrescia

***

" pRotesta

assurdo dover pagare un costo elevato per disattivare un servizio

Signor direttore, ho disdetto il contratto con Wind-Info-strada, stanco di pagare bollette bime-strali di 30/35 euro per un’utenza poco utilizzata. Mi ha sorpreso l’ultima fattura di euro 88,36 (84,15 + Iva) così compo-sta: 19,15 costo effettivo per canone, 65 costo per attività di cessazione servizio. Ma stiamo scherzando? E l’associazio-ne consumatori tace! Nelle mie condizio-ni, purtroppo, ci sono tanti utenti, co-stretti a pagare “il pizzo” per recedere, legalmente, da un contratto. Ci sarà pu-re il diritto di recedere da un servizio (tra l’altro inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno che ha un costo) sen-za pagare cifre assurde e senza senso. Paghi per la disattivazione, ma paghi pure per l’attivazione. E’ quello che è successo al sottoscritto, aderendo ad una promozione di Mediaset Premium di

euro 25 mensili anziché 35: solo che mi sono visto addebitare 69 euro una tan-tum per costo attivazione carta. Ti fanno lo sconto di 10 euro mensili per dodici mesi ma, in pratica, te ne fanno pagare sette in anticipo. E l’associazione consu-matori tace! A questo punto mi sorge il dubbio: i delinquenti stanno in carcere oppure sono a piede libero? Non era mia intenzione pagare la fattura di Mediaset Premium, come non è mia intenzione pagare la fattura di Wind, ma dovrò farlo, altrimenti o paghi, oppure ti mandano lettere che minacciano azioni legali. Na-turalmente pagherò quanto dovuto pe-rò... attenti ai furbetti, mi raccomando.

Massimo pelizzonigussola

" pResa di posizione

inaccettabile non suonare l’inno di Mameli al cospetto di Maroni

Egregio direttore, sconcertante è la notizia pubblicata dalle principali testate nazionali, in rife-rimento a quanto accaduto a Sulzano, cittadina sul Lago d’Iseo, il 28 maggio scorso. Il presidente della Regione, Ro-berto Maroni era arrivato in pompa ma-gna nel paesino per visitare la passerel-la-evento galleggiante realizzata dall’ar-tista Christo. Ebbene, il sindaco di Sulzano, Paola Pezzetti (Forza Italia), ha pensato bene – a quanto si apprende – di non far suonare alla banda musica-

le locale il previsto inno nazionale “per non indispettire” Maroni. Ma è inconce-pibile che la visita ufficiale di una figura come un presidente di Regione possa essere inconciliabile con l’esecuzione dell’inno nazionale. La deriva localista e identitaria, nel senso peggiore del ter-mine, propria del leghismo e di certa parte delle destre, arriva a ritenere un fastidio l’inno di Mameli, qualcosa a cui si possa rinunciare senza problemi. L’inno, assieme al tricolore, è un simbo-lo italiano. Il partito che inneggia a Ro-ma ladrona e contemporaneamente scalda le poltrone nella Capitale, è lo stesso che fomenta la guerra tra poveri e insiste su assurde e anacronistiche divisioni tra Nord e Sud del Paese. Sa-

rebbe bene, innanzitutto, che i respon-sabili di questa inaccettabile scelta fa-cessero pubblica ammenda e Maroni stesso se ne dissociasse. Se ciò non accadrà, ci sarà chi continuerà a ricor-dare al presidente di Regione che, tra-mite la sua carica, sta rappresentando tutti i lombardi e, va da sé, tutti gli ita-liani, da Lampedusa a Bolzano, che la Padania è un’invenzione e che l’inno nazionale è di tutti, ed è un orgoglio, non un disturbo.

Franco bordoDeputato di Sinistra Italiana

***

" agRiColtuRa

l’assessore Fava deve iniziare a mantenere fede ai suoi impegni

Egregio direttore, l’assessore Fava dovrebbe iniziare a preoccuparsi innanzitutto di mantenere fede ai suoi impegni. La Regione Lom-bardia ha bisogno di azioni concrete, non di una politica agricola regionale fatta di attacchi e di annunci disattesi. L’ultimo è apparso sul numero di aprile-maggio 2016 di Lombardia Verde. L’as-sessore presenta, nella pubblicazione a larga diffusione regionale, il calendario dei prossimi bandi del Psr 2014-2020, comunicando l’apertura di 10 nuovi: 5 entro i mesi di aprile-maggio, 4 entro giugno 2016 e un bando entro il periodo di giugno-luglio 2016. Ma nessuno di questi bandi è stato ancora al momento pubblicato. A che gioco sta giocando l’assessore? Nel frattempo, il gruppo del Pd ha depositato un’interrogazione con risposta in Commissione Agricoltu-ra, in cui si chiede proprio all’assessore Fava quali azioni metterà in atto per re-cuperare i gravi ritardi accumulati nella fase di attuazione del Psr 2014-2020 e con quali tempi le aziende lombarde riceveranno le risorse relative ai primi sei bandi chiusi.

agostino alloniConsigliere regionale del Pd

Egregio direttore,il Movimento 5 Stelle di Cremona ha ricevuto comunicazione da privati citta-dini, i quali, interessati alle sorti della colonia felina di Cremona, domiciliata in via Bissolati, esprimono per essa una viva preoccupazione. Gli animali, infat-ti, dipendono totalmente dalla Onlus Apac, che se ne prende cura tramite il lavoro generoso ed instancabile di tutte le volontarie e i volontari che, gratuita-mente tutti i giorni, dedicano il loro tempo a loro. Da quanto sappiamo l’Apac, in qualità di Onlus, riceve dona-zioni spontanee da privati che però, proprio per la loro natura, sono saltua-rie e spesso insufficienti a coprire tutte le spese relative alla cura e al sostenta-mento dei gatti che compongono la colonia. Ci risulta che la precedente gestione Perri avesse deliberato un fondo di 10mila euro forfettario desti-nato al sostentamento della colonia, ma che a tutt’oggi non sia mai stato erogato. Inoltre i cittadini, posta atten-zione in particolare ad alcune poste del

bilancio comunale, ha verificato che fondi cospicui sono stati assegnati al canile municipale, grazie ad una speci-fica norma di legge, ma che invece la colonia felina di Cremona, che peraltro vive in uno stabile pericoloso e indeco-roso, è stata totalmente trascurata. M5S ha pertanto presentato un’interro-gazione a risposta scritta, alla segrete-ria dell’Ufficio di presidenza del Consi-

glio comunale, nella quale si domanda in merito a quanto si intenda fare per sanare questa pietosa situazione. Si aggiunga inoltre, la richiesta di quale destino abbiano fatto i fondi suindicati, per la cura degli animali ancora ospita-ti in via Bissolati, e se e quando si in-tende corrisponderli ai destinatari.

Maria lucia lanfredi Consigliere comunale M5S di Cremona

FOCUS

Che fine hanno fatto i fondi destinati al gattile?

Sabato 11 Giugno 201627Lettere & Opinioni Per dire la vostra, scrivete a: [email protected][email protected]

numeri utiliCoMune di CReMona www.comune.cremona.itCentralino: 0372-4071

urp: 0372-407291

aMMinistRazione pRoVinCiale

www.provincia.cremona.itCentralino: 0372-4061

urp: 0372-406233 -

pReFettuRaCentralino: 0372-4881

CaRabinieRipronto intervento: 112Centralino: 0372-5581

CoMando FoRestale dello stato

Centralino: 0372-410307

guaRdia di Finanza pronto intervento: 117Centralino: 0372-21576

nucleo di polizia tributaria: 0372-28968

polizia MuniCipalepronto intervento: 0372-454516Centrale operativa: 0372-407427

polizia stRadaleComando provinciale

Centralino: 0372-499511

QuestuRapronto intervento: 113Centralino: 0372-4881

Vigili del FuoCopronto intervento: 115

Centralino: 0372-4157511

pRoCuRaCentralino: 0372-548233

ospedale di CReMonawww.ospedale.cremona.it

Centralino: 0372-4051Centro unificato

di prenotazione: 800 638 638emergenza sanitaria: 118

azienda sanitaRia loCale di CReMona

www.aslcremona.it Centralino: 0372-4971

urp: 0372-497215

Cremona

numeri utili

CoMune di CasalMaggioRe www.comune.casalmaggiore.cr.it

Centralino: 0375 42668

aMMinistRazione pRoVinCialeCentralino: 0375-42233

CentRo peR l’iMpiegoCentralino: 0375-42213

CaRabinieRipronto intervento: 112

Centralino: 0375-284500

polizia MuniCipaleCentralino: 0375-40540

polizia stRadaleCentralino: 0375-42288

giudiCe di paCeCentralino: 0375-42273

ospedaleCentralino: 0375-2811

Centro unico di prenotazioni: 800 638 638

emergenza sanitaria: 118

Museo diottiwww.museodiotti.it

Centralino: 0375-200416

Museo del bijou www.museodelbijou.it

Centralino: 0375-284423

teatRo CoMunalewww.teatrocasalmaggiore.itCentralino: 0375-284434

distRetto soCio-sanitaRiodirezione: 0375-284020

distretto Veterinario: 0375-284029

Casalmaggiore

• Via Volturno (tratto da Via Magenta a Via Garibotti) - Cantiere per la ristrutturazione della condotta dell'acqua potabile e della con-dotta della fognatura. (Fine lavori: 30/09/2016).

• Via Cà del Vescovo (tratto da via Aleni a via Postumia) - Cantiere per la ristrutturazione della condotta del gas metano, della condotta dell'acqua potabile (Fine lavori: 30/06/2016).

• Via Caprera - Cantiere per la riqualificazione dei sottoservizi. L’opera è necessaria per la sostituzione della rete elettrica di bassa tensione e inoltre si procederà al rifacimento, se necessario, degli allacci all’acqua potabile. Durante gli interventi sarà ristretta la carreggiata nel tratto di strada interessato dal cantiere e garantito l’accesso pedonale alle proprietà laterali. Le modifiche alla viabilità saranno evidenziate con apposita segnaletica. (Fine lavori: 30/07/2016)

Via Caprera Lavori stradali

attuati per conto di A.E.M. S.p.A.

Fine lavori:30 Luglio

Via Cà del Vescovo Lavori stradali

attuati per conto di A.E.M. S.p.A.

Fine lavori:30 Giugno

Via VolturnoLavori stradali

attuati per conto di A.E.M. S.p.A.

Fine lavori:30 Settembre

Page 28: Settimanale Il Piccolo

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