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X Congresso Nazionale SISDCA La Competenza Clinica nella Cura di Disturbi del Comportamento Alimentare e Obesità ROMA, 9-11 marzo 2017 IV Sessione Severe enduring anorexia: un caso clinico Donatella Ballardini Elena Dapporto, Valentina Fasoli, Chiara Mazzoni, Livia Pozzi, Maria Luisa Rausa, Elena Tomba e Romana Schumann Centro Gruber Servizio di diagnosi e terapia dei Disturbi del Comportamento Alimentare Servizio di diagnosi e terapia dei Disturbi d’Ansia e Psicosomatici Bologna [email protected]

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X Congresso Nazionale SISDCA La Competenza Clinica nella Cura di Disturbi del Comportamento Alimentare e Obesità ROMA, 9-11 marzo 2017

IV Sessione

Severe enduring anorexia: un caso clinico

Donatella Ballardini

Elena Dapporto, Valentina Fasoli, Chiara Mazzoni, Livia Pozzi, Maria Luisa Rausa, Elena Tomba e Romana Schumann

Centro GruberServizio di diagnosi e terapia dei Disturbi del Comportamento AlimentareServizio di diagnosi e terapia dei Disturbi d’Ansia e Psicosomatici [email protected]

Severe and enduring anorexia nervosa(SE-AN)

�SE-AN è una condizione persistente della durata di 7 o più anni (21/50% dei casi)

�Assenza/presenza di terapie precedenti

� Livelli di mortalità e di costi più elevati di qualsiasi altra patologia psichiatrica (a 20 anni tasso di mortalità (TM) del 20%, per cui a causa dell’esordio precoce molti pazienti muoiono tra i 30 e i 40 anni; e nelle decadi successive TM 5-10%)

� Alti livelli di comorbidità medica e psichiatrica

� Alti livelli di disagio psico-sociale e lavorativo

� Alti livelli di burn-out dei familiari

(Dru et al., 2014; Touyz et al., 2013, Hibbs et al, 2015; Hay et. al, 2012)

Ballardini D, Sisdca, 2017

HAS THE TIME COME FOR A STADING MODEL TO MAP THE COURSE OF EATING DISORDERS FROM HIGH RISK TO

SEVERE ENDURING ILLNESS? AN EXAMINATION OF THE EVIDENCE

Treasure J, Stein D., Maguire S. et al., Early Intervention in Psychiatry 2015;9.173-184

Progressione Neurobiologica

Effetti progressivi della malnutrizione sul SNC

Alterazioni neurocognitive

Progressivo deterioramento psico-fisico e psico-socialeBallardini D, Sisdca, 2017

PRIMO CONTATTO

Il medico curante di Maria contatta telefonicamente la segreteriadel Centro Specialistico DCA per avere informazioni riguardo allapossibile presa in carico della ragazza per un disturbo delcomportamento alimentare persistente con una durata riferita di 8anni ed in fase di peggioramento.

Il medico riporta la grande preoccupazione dei genitori e il rifiutodi M. di ”farsi curare”

I genitori accettano di presentarsi al Centro DCA e di effettuare ilpercorso proposto

M. accetta di presentarsi al Centro DCA

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IL CASO DI MARIA : 24 anni, studentessa universitaria (Scienze dell’Educazione)

Appuntamento telefonico con

terapeuta del Centro DCA

(strutturazione )

Proposta di Counselling familiare con

i genitori (4 incontri)

Fase di assessment :

2 valutazioni internistiche

2 colloqui medico-nutrizionali

orientati alla valutazione del

comportamento alimentare

1 visita psichiatrica

4 sedute psicoterapiche

1 incontro con la famiglia

Ballardini D, Sisdca, 2017

…...........Maria dice di essere una persona piena di impegni e doveri, si sente in colpa per tutto, in

particolare per il fatto di essere fonte di spesa economica e preoccupazione per i suoi genitori. Afferma

che attualmente la situazione è critica, sente dentro di sé un “vortice” e dice essere fortemente

angosciata ad ogni pasto e di avere paura di aumentare di peso…......... Ammette che a causa di “questoproblema” non riesce a più a mantenere i suoi impegni universitari sia perché trascorre tutto il suo

tempo rimuginando e controllando l’introito calorico sia perché non ha più le forze fisiche per

studiare…...... Afferma che “razionalmente” si rende conto che la sua situazione è insostenibile, ma che

non riesce a mangiare se non controllando tutto, inoltre l’idea di incrementare di peso e di “gonfiarsi”

l’angoscia e la fa sentire terribilmente in colpa, non vede via d’uscita anche se vorrebbe uscirne“facendocela da sola”. M. teme di non uscire mai dal suo problema, ha già fatto un ricovero a 16

anni, ricovero che aveva portato a” buoni risultati” con un recupero del peso e anche con un recupero

del ciclo mestruale…........... afferma che non ha mai accettato quell’aumento di peso troppo veloce,

anche se le ha salvato la vita, e che non potrebbe sopportarlo una seconda volta. Le sue paure sono

sempre le stesse. Non vuole assolutamente essere ricoverata, è sfiduciata dalle terapie, non vuolepsicofarmaci: ne ha anche provati, ma senza risultati e poi la facevano sentire male, dice di essere

maggiorenne e di potere scegliere, che sa anche fermarsi ad un limite accettabile. Appare combattuta e

dice che non ne può più di raccontare la sua storia, che sono ormai passati almeno 8 anni…...........-

1° COLLOQUIO :

Ballardini D, Sisdca, 2017

Composizione della famiglia:

COSTRUZIONE DELLA STORIA CON INTEGRAZIONE DELLE VALUTAZIONI MEDICO-

NUTRIZIONALE, PSICOTERAPICA E PSICHIATRICA

Team Specialistico per DCA:

Medico nutrizionista

Psichiatra

Psicologo-psicoterapeuta

Psicologo

Dietista

Madre anni 55, casalinga, lieve sovrappeso, alterazioni del tono dell’umore.

Padre anni 61, imprenditore, lieve sovrappeso, buona salute

1 Fratello di anni 28, laureato in giurisprudenza, sano

1 sorella di 26 anni, laurea in scienze infermieristiche, sana, sovrappeso

1 sorella di 21 anni , studentessa universitaria , sana, allergie

Nata a termine da parto eutocico, terzogenita di 4 fratelli. Allattamento al seno per 6 mesi e divezzamento regolare. L’accrescimento staturo-ponderale viene riferito nella norma.

Fin dai primi anni di vita evidenzia patologia respiratoria (asma

allergica)Emerge che la paziente ha effettuato un percorso neuropsichiatrico e psicoterapico dai 6 ai 10 anni orientato alla gestione di importanti paure riconducibili ad un disturbo d’ansia di separazione ( non è stato possibile reperire cartelle e avere contatti al riguardo di tale percorso).

Anamnesi:M. dichiara di essere sempre

stata minuta e di statura inferiore rispetto alle coetanee. Dice inoltre che fin da allora le faceva piacere “sentirsi piccola

e minuta”.

Ballardini D, Sisdca, 2017

Dopo tale episodio M. inizia a presentare :

� intolleranza all’assenza dei genitori;� ha la costante preoccupazione che possa accadere qualcosa ai

familiari;� presenta disturbi del sonno e incubi frequenti.

� Successivamente iniziano rituali ripetitivi: es. controllare la chiusura di porte, controllare il posizionamento di oggetti.

� Questi rituali nel tempo sfociano in comportamenti ripetitivi a sfondo religioso e scaramantico; comportamenti questi ultimi che M. mantiene oltre l’adolescenza e fino al momento attuale.

◉ In fase puberale inizia, saltuariamente a fare rinunce a dolci e a

cibi gustosi, sempre allo scopo di esorcizzare ansie e paure.

Disturbo d’ansia di separazione (DSM-5)

A. paura o ansia inadeguata ed eccessiva

relativa alla separazione da coloro ai quali

l'individuo è attaccato

B. La paura, l'ansia o l'evitamento sono

persistenti, per un periodo di almeno 4

settimane nei bambini e adolescenti e in

genere 6 mesi o piu negli adulti

C. Il disturbo causa disagio clinicamente

significativo o menomazione nel

funzionamento sociale, scolastico,

lavorativo

D. Il disturbo non è meglio spiegato da un

altro disturbo mentale,

Anamnesi:

Quando la paziente ha 5 anni la madre viene ricoverata per un episodio di appendicite acuta complicata in peritonite ed effettua una lunga degenza per complicanze collegate.

Ballardini D, Sisdca, 2017

� Dai 14 anni, età a cui compare il menarca, M. “sembra migliorare”:

• a scuola ha buoni o ottimi risultati, • frequenta un gruppo di amici, • è molto legata a due amiche; • aumenta leggermente di peso.

� Fra i 15-16 anni riceve dei commenti sul suo corpo collegati a queste “nuove” forme corporee e vi sono anche commenti al riguardo “delle donne di famiglia” e delle loro forme prosperose (madre e sorella) .

◉ M. comincia a pensare di dover fare attenzione al proprio peso e inizia a ridurre i carboidrati, perde un po’ di peso, “senza eccedere”, poi per un po’ lo mantiene , continuando però ad effettuare un’ alimentazione

trattenuta.

Riceve complimenti dai familiari , in particolare dalla sorella maggiore “rotondetta” e sempre insoddisfatta del proprio peso.

� Menarca

� Effetti dello sviluppo puberale

� Disagio per le nuove forme

corporee

� Insoddisfazione Corporea

� Restrizione alimentare

“sottosoglia”

� Rinforzo familiare alla

capacità di controllo del cibo

Anamnesi

Ballardini D, Sisdca, 2017

Subentrano problemi con le amiche , in particolare con le sue due amiche del cuore, da cui si

sente esclusa: M. dice di aver sofferto molto in quell’occasione.

In quel periodo sono aumentati comunque i controlli sul cibo, ha cominciato a vedersi le

“gambe grosse”, e a pensare di dover dimagrire ancora:

in 5 mesi arriva a pesare da 50 a 35 Kg ( cm 160, BMI 13,67), le condizioni cliniche sono

molto critiche, interrompe la scuola; viene ricoverata in una struttura di ricovero residenziale

specializzata.

Ricovero anni 16 10/12:

M. “aderisce” al trattamento , dichiara che voleva assolutamente tornare a casa, e che per

questo motivo ha accettato di aderire all’alimentazione meccanica anche se si sentiva molto

agitata e in panico. In quel periodo comincia a stare il più possibile in piedi ( pratica che

continuerà per anni), a saltellare sul posto tutte le volte che è sola o va in bagno (pratica che

riesce un po’ a calmarla), ricomincia, almeno 3 volte al giorno a pregare un certo numero di

volte associato a conteggi numerici.

In tutti i casi vi è un incremento di peso, dopo una fase iniziale di stabilizzazione, in 3 mesi il

suo peso arriva a 49K g (BMI19). Recupera il ciclo mestruale anche se è irregolare. M. chiede

di essere dimessa, dice che sta bene, che vuole riprendere la scuola e anche i genitori la

sostengono in questa scelta

Anamnesi:

� Interruzione di

rapporto amicale

� Dispercezione

corporea

� Calo di peso

� Ricovero

� Rapido recupero del

peso

Ballardini D, Sisdca, 2017

M. riprende la scuola , viene accolta da tutti con “complimenti per il suo miglioramento”, ma sente anche commenti del tipo “come sei bella che sei ingrassata”: per un breve periodo continua a seguire la dieta che gli è stata data alla dimissione e sembra sviluppare una buona relazione con lo psicoterapeuta che la segue.

◉ Comincia però a pesarsi tutti i giorni , a conteggiare le calorie, si intensifica l’iperattività che non aveva mai abbandonato; c’è un calo ponderale e a 6 mesi dalla dimissione il peso è 40 Kg. (BMI 15,6, amenorrea).

M. va bene a scuola, ha ripreso le sue attività, frequenta di nuovo la parrocchia. La paziente sembra quasi trovare uno “pseudo-

equilibrio” mantiene un peso fra i 39 e i 41 Kg , mette

abiti larghi, cerca di mangiare quando i genitori sono

presenti , mentre spesso salta i pasti quando sfugge al

loro controllo.

Dichiara una riduzione dell’ossessioni.

Aspetti familiari

In quel periodo la famiglia è molto affaticata e distratta dal fatto che sia un nonno che una nonna sono gravemente malati e che richiedono tutte le energie della famiglia.

I genitori sovraccaricati dai molti problemi

sembrano “non vedere” quello che sta

accadendo

Nel frattempo si susseguono in famiglia dei

lutti ( 2 nonni) e subentrano problemi

economici.

BURNOUT DELLA

FAMIGLIAPSEUDO-

FUNZIONAMENTO

Terapia sostitutiva per amenorrea

Effettua l’esame di maturità e dopo

un anno si iscrive all’università

Ballardini D, Sisdca, 2017

� Mantenimento della restrizione alimentare e cognitiva e dell’attitudine all’iperattività

� fissazione dei temi relativi all’insoddisfazione corporea, attiva un intenso body checking

� controllo del danaro, � ossessioni collegate al pregare� compaiono nuovi controlli e comportamenti

ossessivi , vengono da lei vissuti come rituali indispensabili a cui si assoggetta per tranquillizzarsi

� rituali relativi al cibo e al corpo (tenta di diventare prima vegetariana , poi vegana)

Aspetti familiari, ambientali e relazionali

• Permangono problemi finanziari

• il fidanzato comincia a sua volta una dieta consigliata da un allenatore e inizia a frequentare un gruppo di trekking ; rottura della relazione con il fidanzato

• morte improvvisa di un amico di famiglia , • morte della nonna materna, l’ultima nonna,

a cui era molto legata.

Trattamenti

� Effettua diversi tentativi di trattamento, (shopping terapeutico)

� Rifiuta psicofarmaci� Gli esami di routine effettuati sporadicamente vengono

definiti ”accettabili”

Dai 19 ai 24 anni:

Stress per

gli studi

Il tutto sfocia in un esacerbarsi del quadro del disturbo del comportamento alimentare, con ulteriore calo ponderale, Kg 35.

PRESA IN CARICOBallardini D, Sisdca, 2017

PRESA IN CARICO

Valutazione medico-nutrizionale

ANAMNESI MEDICA E ANAMNESI

NUTRIZIONALE

STORIA DEL PESO

INTERVISTA PSICONUTRIZIONALE

ESAME OBIETTIVO

ESAMI BIOCHIMICI E STRUMENTALI

ANTROPOMETRIA, COMPOSIZIONE

CORPOREA

BMI 13,6 , kg 35, cm160

� bradicardia (FC 55) e ipotensione (PA 87/58) e all’ auscultazione sospetta insufficienza mitralica;

� importante scadimento delle masse muscolari (con esclusione degli arti inferiori che mantengono un discreto tono muscolare);

� la cute sottile e con aspetti di disidratazione, non è presente lanugo , né segni di autolesionismo, tantomeno si evidenziano aspetti suggestivi di vomito autoindotto ad alta frequenza ( negatività per segno di Russel, tumefazione delle ghiandole salivari, alterazione dello smalto dei denti);

� l’addome è trattabile (la paziente dice di avere un alvo fortemente stitico e di sentirsi spesso molto gonfia); non abusa di lassativi.

� Amenorrea (sospensione della pillola da 10 mesi)

Altri elementi:il sonno : non riesce a dormire più di 6 ore di seguito, con un risveglio precoce al mattino.

Attività fisica: iperattività ad alta frequenza, non strutturata in attività sportive

ESAME OBIETTIVO

Ballardini D, Sisdca, 2017

Restrizione alimentare

comportamentale:

� L’introito alimentare è di circa 1100 calorie/die,

� forte restrizione di carboidrati e di grassi,

� eccessivo consumo di vegetali, in particolare verdure cotte,

� controllo dell’acqua,� semidigiuni con l’assunzione di non più

di 2-3 pasti scarsi al giorno. � Dichiara che questo comportamento,

con alti e bassi, si protrae ormai da anni

Restrizione alimentare cognitiva:

� ansie specifiche relative a gruppi alimentari, rifiuto per cibi palatabili e selezione specifica di cibi “insapori”;

� mangia molto lentamente , non miscela mai i cibi mangiando un cibo alla volta in sequenza.

� Presenta cognizioni e comportamenti alimentari disfunzionali,

� si rilevano idee irrazionali con particolare riferimento alla funzionalità del controllo alimentare e del basso peso:…”quando mangio come dico io sono più tranquilla”....., ..”se aumento di peso perdo il controllo....".

INTERVISTA PSICO-NUTRIZIONALE e VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE di Maria

Ballardini D, Sisdca, 2017

�vissuti fisici

(fame, sazietà, eventi fisiologici, variazioni ponderali, patologie, ecc) e

�pensieri e attribuzioni disfunzionali associati al corpo e al cibo

�ansie che caratterizzano i pensieri relativi a cibo-peso-corpo

�Automatismi e comportamneti ossessivi relativi a cibo-peso-corpo

L’obiettivo nel trattamento psico-nutrizionale è di sostenere M. nell’osservare, accettare,

comprendere per imparare a gestire :

L’intervento sarà strutturato ma personalizzato , potendosi adattare ai diversi aspetti

sintomatologici , livelli di gravità e diverse età

Ballardini D, Sisdca, 2017

Riduzione del

30% rispetto ai

valori attesi per

età

Riduzione del 23%

rispetto ai valori

attesi per età

ECG : Bradicardia Fc 58bpm

ECOCARDIOGRAMMA:

Valvola mitrale. Lieve

ridondanza dei lembi mitralici

con minimo rigurgito valvolare

ESAMI EMATOCHIMICI:

� Modesta leucopenia

� Glicemia 62mg/dl (67-112)

� Prealbumina 0,20 g/l (0,20-0,40)

� T3 0,44 ng/ml (0,8-2), TSH nella norma

� Vitamina D 27,3 ng/ml (insufficienza)

Ballardini D, Sisdca, 2017

L’assessment psicoterapico ha l’approfondimento dei seguenti aspetti:

�Valutazione della richiesta del paziente

�Anamnesi familiare

�Descrizione e storia del problema

�Descrizione biografica e dello sviluppo psico-sociale

L’assessment psicoterapico prevede

inoltre la somministrazione dei seguenti

questionari:

-EDI 3-EAT-TFEQ-BODY SATISFACTION-GHQ-IS-PWB-MCQ

L’assessment psicoterapico utilizza l’intervista clinica sulla base dei criteri del DSM 5 per

effettuare una diagnosi categoriale, differenziale e sequenziale.

Tramite il colloquio clinico si completa la diagnosi dimensionale ed esplicativa.

Ballardini D, Sisdca, 2017

Ballardini D, Sisdca, 2017

Metacognition Questionnaire (MCQ)Cartwright-Hatton, S., & Wells, A. (1997). Beliefs about worry and intrusions: The Meta-Cognitions Questionnaire and its correlates. Journal of anxiety disorders, 11(3), 279-296.

1. Credenze positive: misura la credenza che il rimuginio aiuti le persone a gestire la realta;2. Controllabilità: difficoltà a controllare le preoccupazioni ( attribuzione di pericolosità ai

contenuti dei pensieri) ;3. Efficienza metacognitiva: misura i dubbi sull’efficienza cognitiva e mentale;4. Convinzioni negative: misura la convinzione che il rimuginio e i pensieri possano

essere controllati e include il senso di responsabilita , punizione e superstizione;5. Autocoscienza: misura la tendenza a monitorare l’attivita mentale.

Ballardini D, Sisdca, 2017

Il questionario Insicurezza Sociale (IS)Ullrich de Muynck & Ullrich, 1977

L’IS è nato con lo scopo di indagare il livello di ansia sociale e il livello di competenza

sociale in fase di assessment diagnostico. Il questionario è stato ampiamente utilizzato pervari scopi, quali la valutazione dei deficit sociali nei disturbi clinici, la validazione di altriquestionari standardizzati, e la valutazione dell’andamento terapeutico.

Ballardini D, Sisdca, 2017

Psychological Well-being Scales (PWB)Ryff, C. D., & Keyes, C. L. M. (1995). The structure of psychological well-being revisited. Journal of personality and social psychology, 69(4), 719.

Il PWB è un questionario autovalutativo che fornisce una valutazione completa ed approfondita del benessere

psicologico. È composto da 84 items suddivisi in sei scale che rappresentano le dimensioni di benesserepsicologico: autoaccettazione, autonomia, controllo ambientale, crescita personale, scopo nella vita, relazionipositive.

Ballardini D, Sisdca, 2017

La famiglia• I genitori della pz descrivono la loro famiglia come un nucleo fondato sui valori di

vicinanza emotiva e accudimento. I genitori in seduta riferiscono spessol’importanza che per loro riveste l’appartenenza ad una comunità e i valori di caritàe di una vita orientata all’altro.

• Nonostante queste affermazioni emerge un quadro familiare in cui l’accudimentorisulta carente nel momento dell’effettivo bisogno, non solo della paziente maanche degli altri membri della famiglia. Condizione in parte attribuibile allanumerosità della famiglia stessa.

• È inoltre presente uno stile educativo prevalentemente centrato sui doveri,sull’importanza di apparire ed essere “buoni” a discapito delle esigenze emotivediscrepanti rispetto a quest’immagine idealizzata.

• La presenza di numerosi lutti, in associazione ad un “fatalismo”, sembra averostacolato la fisiologica elaborazione della perdita di persone significative basatasull’accettazione delle emozioni negative di rabbia e tristezza.

VALUTAZIONE DIAGNOSTICA

La prospettiva diagnostica è Anoressia Nervosa tipo

restricter (in base ai criteri diagnostici del DSM IV e DSM-5) con iperattività in comorbilità con un Disturbo Ossessivo Compulsivo.

Dalla fase di assessment è emerso in infanzia un quadro di Disturbo d’Ansia da Separazione dall’età di 5-6 anni sfociato in un Disturbo Ossessivo-Compulsivo.

La durata presumibile del disturbo alimentare è di 8

anni. In questi anni la paziente è sempre stata seriamente sottopeso e ha mantenuto in modo persistente comportamenti alimentari restrittivi associati ad iperattività fisica

Ballardini D, Sisdca, 2017

ANALISI FUNZIONALE

CONDIVISA E

DESCRIZIONE DEL CASO

CONDIVISA

DA TUTTI I TERAPEUTI

DEL TEAM

PROGETTO TERAPEUTICO (INIZIALE)

Per la gestione nella fase acuta è stato proposto un percorso ambulatoriale di Terapia Intensiva Giornaliera che ha incluso� terapia motivazionale� riabilitazione psico-nutrizionale� Osservazione e il sostegno durante l’esposizione al pasto assistito (individuale) � cura medico-nutrizionale

Percorso psicoterapico ad orientamento cognitivo e cognitivo-comportamentale specifico per il disturbo

alimentare , ma allargato per la gestione della componente fobico-ossessiva.

Valutazione regolare psichiatrica per la valutazione e la motivazione alla terapia psicofarmacologica, che comunque per ora la paziente rifiuta.

Counselling familiare e sostegno alla madre , maggiormente coinvolta nella gestione familiare del disturbo di M., per migliorare la competenza nell’assistenza ai pasti a casa al fine di gestire in maniera più funzionale la forte attivazione vissuta della figlia.

Date le caratteristiche del decorso del caso e le caratteristiche di complessità e comorbidità, il rifiuto del trattamento psicofarmacologico, si è valutato comunque importante far rientrare la paziente in una lista

d’attesa per un possibile ricovero in una struttura residenziale. Ballardini D, Sisdca, 2017

RISULTATI TERAPEUTICI DEL PERCORSO AMBULATORIALE E DI TERAPIA INTENSIVA GIORNALIERA

� La paziente con grandissimo impegno è riuscita a cogliere le informazioni della psico-educazione nutrizionale riconoscendole come una conoscenza scientifica e razionalizzante.

� Ha avviato l’acquisizione di competenze di gestione per fobie e attivazione . Nel percorso della Terapia Intensiva Giornaliera i livelli metacognitivi sono aumentati.

� La paziente ha riconosciuto i pensieri disfunzionali come istigatori cognitivi della “paura di perdere il

controllo” ed è riuscita ad acquisire competenze per la gestione del Disturbo Ossessivo Compulsivo con una forte attenuazione del quadro.

� Durante le settimane di Terapia Intensiva Giornaliera ( 5 giorni a settimana per 5 cicli nell’arco di 4 mesi) la paziente è riuscita a ridurre i comportamenti disfunzionali alimentari, l’iperattività e la restrizione alimentare si è notevolmente ridotta.

� C’è stato un incremento ponderale significativo (+6 kg, Kg 41, BMI 16) nell’arco di 4 mesi. L’incremento ponderale è stato concordato secondo un approccio graduale e accettabile per la paziente. La condizione medica ha avuto un buon controllo con miglioramento degli indici nutrizionali e cardiovascolari.

� La paziente ha inoltre accettato l’assunzione regolare di integratori nutrizionali.Ballardini D, Sisdca, 2017

Nonostante i miglioramenti è risultato utile un allontanamento della paziente dall’ambiente familiare, per subentranti difficoltà familiari :

� aspetti di depressione nella madre con importanti difficoltà collegate alla gestione familiare della

malattia di M.

� difficoltà familiari collegate ad una neoplasia dello zio paterno che sembrava riaccendere nella

paziente ansie per la salute dei familiari ( fattori che avrebbero potuto richiamare traumi legati al

passato)

� dopo i primi 4 mesi in cui l’incremento ponderale è stato regolare, si è assistito ad uno stop

dell’aumento ponderale e ad un lieve aumento dell’iperattività

INDICAZIONE AL RICOVERO RESIDENZIALE

RICOVERO RESIDENZIALE DELLA DURATA DI 3 MESI

Ballardini D, Sisdca, 2017

RE-INVIO ALLA STRUTTRA AMBULATORIALE E PRESA IN CARICO POST RICOVERO

In seguito alle dimissioni dal ricovero è risultato comunque opportuno per la paziente riprendere un percorso

ambulatoriale presso il Centro DCA .

Il progetto ambulatoriale di ripresa in carico ha riproposto alla paziente il team dei terapeuti già conosciuti e con cui

aveva stabilito buone relazioni, con la possibilità di abbreviare le valutazioni di re-assessment e favorire una “rapida”

continuità del trattamento.

Viene proposto un percorso ambulatoriale integrato, con incontri psicoterapici e di riabilitazione nutrizionale a

cadenza settimanale.

Il percorso ambulatoriale post ricovero è durato 10 mesi,

M. sta tuttora effettuando un percorso di follow-up con valutazioni a cadenza mensile, orientato sia alla

prevenzione delle ricadute del DCA che al lavoro sul DOC.

E’ stata inoltre data disponibilità alla paziente di contattare i terapeuti e viene garantito un incontro in

tempi brevi per la gestione di momenti “critici”

Ballardini D, Sisdca, 2017

….. come altre malattie l’AN presenta uno spettro.... Ci dovrebbero essere trattamenti specifici per i diversi quadri........

.....quadri di SE-AN di elevata complessità, hanno scarse probabilità di recuperare completamente, ..quindi è importamente non concentrarsi unicamente sulla riduzione dei sintomi , ma prendere in considerazione un

modello più olistico di cura....

Ballardini D, Sisdca, 2017

Ballardini D, Sisdca, 2017

Ballardini D, Sisdca, 2017

Grazie per L’attenzione

Patmos

Ballardini D, Sisdca, 2017