solomagazine nuoto febbraio 2013
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nuotoAnno 3| numero 2
RANOMISPEEDY
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Direttore responsabileWalter perosino
Direttore amministrativomonica Gini
reDazioneCorso mediterraneo 67 torino Fax 011 [email protected]
i nostri Collaboratori: sonia arpaia, Cristina Chiuso, alessandro Ciccone, andrea Ciccone, luca De matteis, alberto Dolfin, andrea Fioresino, Francesca Galluzzo, andrea masini
Contributo FotoGraFiCoFrancesco alessandro armillotta, Giorgiana emili, G.scala/Deepbluemedia, Getty images, andrea masini, photostudiodedonato, swimming Channel
proGetto GraFiCosimone Caltabiano Claudia rubiu
realizzazione GraFiCaClaudia rubiu / talia verlato
solomagazine nuotoè una produzione
Sommario
38 andrea Fabbroni in scia di Andrea Masini
giovanile
04 speedy ranomi Kromowidjojodi Alberto Dolfin
in primo piano
12 ervin ii: il ritorno di Alberto Dolfin
20 i ragazzi del “moro” di Sonia Arpaia
26 la svolta di Flavio bizzarri di Luca De Matteis
32 Cartoline dal sudafrica di Andrea Masini
spazio azzurro
44 marco Colorato d'azzurro di Alberto Dolfin
48 team salvamento di Alberto Dolfin
salvamento
2
58 beatrice adelizzi, dal sincro alla corsia di Francesca Galluzzo
62 le vite sportive di paolo de laurentiis di Alessandro Ciccone
66 la rinascita di lucia bussotti di Alessandro Ciccone
master
52 nicole Cirillo, l'orca di savona di Andrea Masini
56 partenza carioca di Francesca Galluzzo
acque libere
76 al cuore del nuoto di Andrea Ciccone
le nostre società70 pianeta acqua Corteolona72 team nuoto toscana empoli74 ssD vita roma
le rubriche
19 Fast lane di Cristina Chiuso
3
28
58
38
12
48
autorizzazione del tribunale di torino n.ro 8/11 del 25 gennaio 2011
anno iii, numero 2 Febbraio 2013
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RANOMISPEEDY
Con la doppietta ottenuta all'Olimpiade di Londra, l'olandese Kromowidjojo si è affermata come numero uno dello sprint e ora non vuole più fermarsi: «Non cambio nulla, punto tutto su 50 e 100 stile libero e voglio vincere anche ai Mondiali»
di ALbertO DOLfiN / foto Getty iMAGes e ANDreA MAsiNi
La donna più velocedel mondo. L'edizionea cinque cerchi di Londraha celebrato l'ascesadella nuotatrice olandesedi origini giavanesi,proiettandola nell'Olimpodello stile libero.
«NoN vedo l'ora di torNare a roma. l'aNNo scorso è stato uNo spettacolo adoro Nuotare all'aperto e amo l'italia, sto pure imparaNdo la liNgua...»
intervista ı Ranomi Kromowidjojointervista
La sua doppietta 50-100, a cui si è aggiunto l'argento conquistato in staffetta, è stata la dimostrazione
che era in grado di vincere anche da sola. Invece, proprio nell'occasione in cui è mancato il successo di squadra, sono ar-rivati i due attesissimi acuti individuali. In questa stagione, Ranomi Kromowidjojo cerca conferme nei Mondiali di Barcello-na, dopo aver volutamente rinunciato agli appuntamenti clou della stagione in va-sca corta. D'altronde, dopo l'accoppiata a cinque cerchi, perché non ambire a un tris iridato?
Ranomi, il 2012 è stato un anno memorabile per lei e il riconoscimento della LEN come miglior nuotatrice europea è stata la ciliegina sulla torta. Se l'aspettava?«Assolutamente no, è una notizia che mi ha colto totalmente impreparata. Quando l'ho scoperto, ero davvero entusiasta».
Dopo aver vinto tutto nella staffetta veloce dello stile libero, finalmente la scorsa estate è riuscita ad imporsi anche a livello individuale. Che cosa ha provato?«Durante la preparazione preolimpica mi sentivo benissimo e sapevo di essere molto competitiva. Era da quattro anni che aspettavo quelle due gare, per cui quelle finali erano quasi un'ossessione. Quando ho toccato per prima il bordo, è stata come una liberazione per me».
Dopo i Mondiali di Shanghai di due anni fa era molto amareggiata. Come è riuscita a sistemare quei dettagli per diventare la numero uno dello sprint a Londra?
«A gennaio mi sono allenata a Phuket, in Tailandia, per tre settimane. Tra febbraio e marzo, invece, faccio base ad Eindho-ven, anche perché ad aprile abbiamo i Campionati nazionali olandesi, che ser-vono per scegliere la squadra che andrà ai Mondiali. Io sono già qualificata su 50 e 100 stile, ma voglio comunque disputare delle buone gare. Dopodiché, mi pren-derò una pausa di dieci giorni, prima di rimettermi sotto per Barcellona».
Anche quest'anno la vedremo ai blocchi di partenza del Sette Colli?«Certo, non vedo l'ora di tornare a Roma. L'anno scorso è stato uno spettacolo e sono andata fortissima in gara. A parte questo, adoro nuotare all'aperto e amo l'Italia».
Non starà forse pensando di trasferirsi nel nostro paese un giorno?«Non ho ancora deciso, ma finché nuo-terò, non mi sposterò dall'Olanda. Nel
sca corta perché dopo i Giochi di Londra mi sono presa una lunga pausa e non sa-rei stata capace di nuotare sui miei livelli. Quando partecipo ad una grande mani-festazione, voglio sempre presentarmi al meglio della forma».
Che obiettivi si è prefissata per questa stagione e su quali gare si concentrerà in vista dei Mondiali di Barcellona?«Non cambio nulla, punto tutto su 50 e 100 stile libero e voglio vincere anche ai Mondiali».
Dunque, non disputerà altre gare nel corso dell'anno?«Anche se mi concentrerò su 50 e 100 stile libero, non sono le uniche due gare che disputerò. Mi cimenterò anche nelle gare veloci della farfalla e del dorso, oltre ai 200 stile libero».
Qual è stato il suo programma in questo inizio di 2013?
«In Cina non ero arrivata al massimo delle mie possibilità. Certamente, mi sarebbe piaciuto tornare indietro nel tempo e nuo-tare più velocemente nelle due finali irida-te. Dall'altro lato però, sapevo che all'Olim-piade avrei avuto un'occasione unica per dimostrare tutto il mio potenziale. Per cui non potevo fallire in un evento così impor-tante ed ho focalizzato tutta la mia pre-parazione su quell'appuntamento, senza lasciarmi distrarre dalle delusioni passate».
Si aspettava di riuscire a firmare la doppietta 50-100 stile libero?«In realtà no, però devo confessare che l'obiettivo era proprio quello».
E come stato, dall'altro lato, mancare l'oro in staffetta, che fino a quel momento era stato una costante nella sua carriera?«È stato davvero un peccato perché arri-vavamo a Londra da campionesse olim-piche, mondiali ed europee in carica. Per quanto mi riguarda, penso comunque di aver dato il massimo e sono molto con-tenta della mia frazione (nuotata in 51"93, ndr), che è stata la più veloce di tutte e ci ha permesso di raggiungere e poi supe-rare gli Stati Uniti per l'argento».
Tornando al presente, invece, è ripartita con un grosso cambiamento nella sua quotidianità tra le corsie. Dopo tanti anni non sarà più allenata da Jacco Verhaeren, bensì da Marcel Wouda.«Jacco ha una conoscenza sconfinata di questo sport ed ha avuto la capacità di portare in alto campioni come Pieter van den Hoogenband, Inge de Bruijn e Marleen Veldhuis. Lui sa esattamente
come tirare fuori il meglio da un nuota-tore nelle occasioni più importanti e così è stato anche nel mio caso. Penso che con Marcel si possa proseguire su questa strada, anche perché loro continueranno a confrontarsi sul mio programma di al-lenamento. Spero di riuscire ad essere la più veloce anche quest'anno».
Per quale motivo ha deciso di rinunciare alla stagione in vasca corta?«Ho rinunciato a Europei e Mondiali in va-
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ERvIN IIL’eccentrico statunitense si racconta a più di un decenniodal ritiro da campione olimpico dei 50 stile libero:«Mi sono accorto che mi mancava questo stile di vita»
di ALbertO DOLfiN / foto Getty iMAGes
I RAgAzzI DEl MOROsotto la guida di stefano Morini i talenti azzurri del mezzofondo hanno lasciato Ostia per l'Arizona: «il progetto è nato per costruire un gruppo in vista di rio 2016. L’idea è di arrivare alle Olimpiadi al top e i ragazzi ci credono»
di sONiA ArpAiA / foto ANDreA MAsiNi
il mezzofondo italiano continua a sfornare talenti come il 18enne marchigiano che si propone come protagonista
della stagione internazionale a livello juniores
FAbbRONI IN ScIA
di Luca De MAtteis / foto ANDreA MAsiNi e swiMMiNG ChANNeL
TEAM SAlvAMENTODal piemonte nasce una nuova idea: non una selezione, bensì un gruppo d’élite volto a valorizzare i giovani più promettenti
di ALbertO DOLfiN / foto frANCesCO ALessANDrO ArMiLLOttA
Alla scoperta di Nicole Cirillo che a 20 anni si propone di sovvertire le gerarchie del fondo azzurro:
«penso a lavorare duro di giorno in giorno e cercare di capire dove posso arrivare. L’obiettivo è allenarsi e sentirsi soddisfatti»
l'ORcA DI SAvONA
testo e foto di ANDreA MAsiNi
il giornalista de Laurentiis nella vita ha sempre nuotato “a singhiozzo” fino a quando alla Nuoto più ha scoperto il fascino delle gare master: «Gareggio quando me lo permettono i figli» di ALessANDrO CiCCONe
lE vITE SPORTIvE DI PAOlO