sono un monopattino

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SONO UN MONOPATTINO ERO……. UNA LATTINA. Un bambino goloso aveva sempre mal di pancia, perché beveva troppa coca-cola. La mamma allora gettò dalla finestra la lattina. Un bambino raccolse la lattina e la mise nel frigo. Quando la lattina venne svuotata finì nel cassonetto dell’Alluminio. Un giorna in camion raccolse il cassonetto e portò la lattina in una grande città. La lattina fu schiacciata e trasformata in monopattino. Il monopattino venne ricomprato dal primo bambino. Il monopattino fece divertire anche gli amici del bambino. Quando il bambino divenne grande, il monopattino fu abbandonato in uno sgabuzzino in attesa di essere riscoperto per divertire altri bambini.

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Page 1: Sono un monopattino

SONO UN MONOPATTINO ERO……. UNA LATTINA.

Un bambino goloso aveva sempre mal di pancia, perché beveva troppa coca-cola. La mamma allora gettò dalla finestra la lattina.

Un bambino raccolse la lattina e la mise nel frigo.

Quando la lattina venne svuotata finì nel cassonetto dell’Alluminio.

Un giorna in camion raccolse il cassonetto e portò la lattina in una grande città.

La lattina fu schiacciata e trasformata in monopattino.

Il monopattino venne ricomprato dal primo bambino.

Il monopattino fece divertire anche gli amici del bambino.

Quando il bambino divenne grande, il monopattino fu abbandonato in uno sgabuzzino in attesa di essere riscoperto per divertire altri bambini.

Page 2: Sono un monopattino

Ora sono un pile… prima ero una bottiglia di plastica

Ciao,mi chiamo Anna; sono una bottiglia di plastica, non ho colore, ma sono trasparente, intorno a me c’è una fascia bianca e azzurra, contengo della buonissima acqua.Un giorno un bambino e la sua mamma mi comprarono al supermercato, mi portarono a casa e mi misero in frigorifero.Il giorno dopo arrivarono a casa tanti amici, bambini e adulti per cenare.La mamma del bambino apparecchiò la tavola e mi mise al centro. Com’ero felice!Intorno a me c’erano tante cose buone: un profumato minestrone, prosciutto e insalata, c’erano mele, pere, fragole….Improvvisamente mi presero in mano e versarono la mia acqua nei bicchieri, man mano mi vuotai tutta. Com’ero leggera!Tutti se ne andarono, salutandosi affettuosamente.Il bimbo andò a letto e la mamma sparecchiòPovera me, prima ero così felice quand’ero circondata da gente allegra che parlava e rideva; ora sono triste, sono diventata inutile, non servo più a nessuno!La mamma mi prese in mano, mi appoggiò a terra, mi schiacciò, mi pose in un contenitore.Il peggio venne il giorno dopo; mi buttò in un grosso bidone dove c’erano tante altre bottiglie schiacciate come me, mi sembravano tante sorelle!Il giorno seguente arrivò un camion che ci portò lontano in una grande fabbrica dove, con le macchine, ci pressarono, ci scaldarono e diventammo tutte pasta, poi fili sottili.Infine ecco la grande sorpresa: sono diventata pile.Sono un tessuto che può essere una coperta, una maglia, una tuta.

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Io in particolare sono diventata viola; una sarta mi ha comprato e ha cucito una bella felpa per la nipotina Elisabetta.Sono molto felice e contenta di essere ancora utile; è incredibile, da vecchia bottiglia a caldo tessuto!

PRIMA ERO UNA BOTTIGLIA DI PLASTICA…. ORA SONO UN PILE

Un giorno una famiglia andò al mare e trovò sulla spiaggia bottiglie di plastica, lattine e altri rifiuti lasciati da turisti incivili.

La famiglia raccolse i rifiuti, li separò e li buttò nei bidoni della raccolta differenziata.

Nel contenitore della plastica finì anche una bottiglia colorata e bombata del succo di frutta alla pera.

Il mattino dopo il camion dei rifiuti portò la plastica al deposito dove venne pigiata e fusa e, con una macchina, se ne ricavarono dei fili sottili e resistenti.

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Questi fili vennero poi lavorati in una fabbrica di tessuti dove furono trasformati in felpe di pile.

Fu così che la bottiglia di succo alla pera diventò un indumento caldo e colorato.

SONO UNA FELPA DI PILE ero………una bottiglia di PLASTICA.

Salve, mi chiamo Vittoria, sono una bottiglia di plastica.Insieme alla mia famiglia, vivevo nel supermercato IPER MANGIONE fino a che venne a fare la spesa la famiglia TRIPPONE che ci acquistò.Io contenevo acqua frizzante, mio fratello il ginger, la mia mamma gazzosa e il papà coca-cola.

Restammo nel frigorifero fino alla festa di compleanno di Ciccio Tripponi, quando ci svuotarono.

Il giorno dopo, il camion della spazzatura ci portò in discarica.

Qui ebbe inizio la fase di trasformazione.Dopo vari procedimenti divenni un bellissimo rotolo di pile rosso.

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Successivamente fui portato in sartoria per il confezionamento di decine di maglioni.

Per ultimo fui spedita in un negozio per la vendita e…..indovinate chi mi acquistò? CICCIO TRIPPONI! !

Sono il quaderno di una maestra ero.. un foglio da disegnoVivo da più di mezzo secolo in una soffitta tra giocattoli, libri, fumetti e mobili vecchi.

Ogni tanto vedo arrivare scatoloni con oggetti con i quali trascorrere il tempo. Non ci si annoia mai!

A proposito, sono un foglio ingiallito con un bellissimo disegno fatto da nonno Giuseppe quando era bambino.

Toc, toc, toc….Arriva gente. E’ la mamma di Paolino, sembra decisa a svuotare la soffitta! Povero me! Che fine farò?Incomincia il trambusto. I giochi tutti da una parte, gli abiti vecchi dall’altra, giornali, carta dall’altra ancora…. E il lavoro continua.Siamo tutti disperati! Dobbiamo proprio separarci!

Io mi ritrovo in un grosso contenitore della CARTA.

Un camion un giorno mi carica con altra carta e.. incomincia l’avventura. Per farla breve mi ritrovo insieme ai miei amici di carta trasformato in un quaderno a quadretti.

Mi acquista la maestra di Paolino e tutti i giorni vi scrive una mole di lavoro che i suoi alunni devono svolgere. Poveri bambini!

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Un giorno Paolino chiede alla maestra un foglio e… la maestra stacca dal suo quaderno proprio quel foglio dove c’era il disegno di nonno Giuseppe.

Io vorrei raccontare a Paolino tutta la storia… Ma non ho voce! Spero solo che sotto al problema Paolino faccia una bella cornicetta.

Prima ero una bottiglia di vetro……. Ora sono un flacone di profumo

Per festeggiare il fine anno Caterina ed i suoi amici andarono a cena in un ristorante in riva al lago.

A mezzanotte furono stappate per il brindisi molte bottiglie di vino che il giorno dopo finirono nel contenitore del vetro

Fra queste bottiglie ce n’era una di champagne francese che avrebbe voluto essere un vaso per i fiori per rimanere sempre in mostra sui tavoli del ristorante.

Page 7: Sono un monopattino

Insieme a tante altre bottiglie venne invece frantumata in piccoli cocci che, per fortuna, finirono in una fabbrica dove si producevano flaconi per profumi.

La bottiglia diventò così un contenitore prezioso e colorato e finì sugli scaffali di un elegante negozio del centro.

Prima ero una bottiglia di vetro.. ora sono una clessidra

Salve, sono una bottiglia di vetro con dentro la passata di pomodoro e mi trovo sopra un camion che mi sta portando ad un negozio per essere venduta.Subito dopo finisco sopra uno scaffale con altri barattoli e bottiglie e, dopo qualche giorno, mi acquista la signora Lucia.

La mattina dopo la signora Lucia decide di preparare un buon sugo ai suoi bambini.

Page 8: Sono un monopattino

Così vengo svuotata e il pomodoro che contenevo finisce in una pentola

L’indomani mi buttano nel contenitore verde per il vetro e mi ritrovo con tante bottiglie come me; poi arriva un camion che mi trasporta in un centro per il trattamento del vetro riciclato, dove mi sciolgono.

Ed ecco, come per magia, prima ero una bottiglia di vetro e ora sono una clessidra esposta in vetrina!