spatola ad alviano/p. iannetta notiziario 1/2018 … · tutti gli ambienti marini del golfo....

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NOTIZIARIO 1/2018 GENNAIO/MARZO Nuovo anno, nuovi racconti dalle Oasi. Mentre mandiamo in rete questo notiziario, sappiamo di eventi straordinari avvenuti nelle Oasi nei giorni scorsi e che racconteremo nella prossima uscita. Il notiziario aumenta il numero di lettori. Abbiamo infatti ampliato l’indirizzario, in modo che si possa diffondere il racconto di questo spaccato importante della natura italiana e di quello che si fa per conservarla e per viverla di persona. Un grazie ancora a tutti gli operatori, ai collaboratori e ai tanti volontari. A.C. ALVIANO Nuovo Capanno PDR Sono sempre più numerosi i fotografi che frequentano Alviano ed è quindi importante poter offrire loro capanni fotografici e postazioni che rispondano alle diverse necessità della fotografia naturalistica. Da poco abbiamo terminato il “Capanno PDR”, che offre un Punto di Ripresa particolare, a pelo d’acqua. Il lavoro per realizzarlo, in un’ansa della palude, è stato intenso e anche complesso, ma adesso abbiamo un capanno dove, una volta scesi, si riesce a stare comodamente seduti e godere di una ottimale prospettiva fotografica. ASTRONI Volontari per il Bosco degli Astroni Sabato 3 marzo tantissimi volontari, soprattutto famiglie con bambini, si sono presentati per dare una mano al Bosco; insieme a loro ed al WWF, gli amici di Legambiente Bacoli, Greenpeace Napoli, Primaurora del Vesuvio e tanti altri. Tutti insieme, abbiamo ripulito e preparato il terreno che era stato percorso dal terribile incendio della scorsa estate e lo abbiamo portato a nuova vita seminando più di 150 kg di semi di specie erbacee, messo a dimora 5 lecci, e posizionato 3 cassette nido per cince. Al termine della giornata abbiamo potuto liberare due gheppi ed una poiana, curati e riabilitati presso il Criuv dell'Università Federico II e dell'ASL Na1, dopo una degenza dovuta a ferite da arma da fuoco. Un momento magico per tutti i presenti, che ha dato un preciso significato alla fatica e all'entusiasmo della giornata di lavoro. L’iniziativa si è svolta nell’ambito dell a campagna di raccolta fondi “Salviamo il cuore selvaggio di Napoli”. Esercitazioni VVFF nell'Oasi. Il 16 febbraio l’Oasi degli Astroni si è trasformata in una scuola di addestramento all’aperto per i Vigili del Fuoco, le cui squadre di soccorso hanno utilizzato l’ambiente boschivo per le esercitazioni di ricerca di persone disperse. Il nuovo capanno. - A.Capoccia. Volontari ad Astroni. - F.Canonico.

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NOTIZIARIO 1/2018 GENNAIO/MARZO

Nuovo anno, nuovi racconti dalle Oasi. Mentre mandiamo in rete questo notiziario, sappiamo di eventi

straordinari avvenuti nelle Oasi nei giorni scorsi e che racconteremo nella prossima uscita. Il notiziario aumenta il numero di lettori. Abbiamo infatti ampliato l’indirizzario, in modo che si possa diffondere il racconto di questo spaccato importante della natura ital iana e di quello che si fa per conservarla e per

viverla di persona. Un grazie ancora a tutti gli operatori, ai collaboratori e ai tanti volontari. A.C. ALVIANO

Nuovo Capanno PDR Sono sempre più numerosi i fotografi che frequentano Alviano ed è quindi importante poter offrire loro capanni fotografici e postazioni che rispondano alle diverse necessità della fotografia naturalistica. Da poco abbiamo terminato il “Capanno PDR”, che offre un Punto di Ripresa particolare, a pelo d’acqua. Il lavoro per realizzarlo, in un’ansa della palude, è stato intenso e anche complesso, ma adesso abbiamo un capanno dove, una volta scesi, si riesce a stare comodamente seduti e godere di una ottimale prospettiva fotografica. ASTRONI

Volontari per il Bosco degli Astroni Sabato 3 marzo tantissimi volontari, soprattutto famiglie con bambini, si sono presentati per dare una mano al Bosco; insieme a loro ed al

WWF, gli amici di Legambiente Bacoli, Greenpeace Napoli, Primaurora del Vesuvio e tanti altri. Tutti insieme, abbiamo ripulito e preparato il terreno che era stato percorso dal terribile incendio della scorsa estate e lo abbiamo portato a nuova vita seminando più di 150 kg di semi di specie erbacee, messo a dimora 5 lecci, e posizionato 3 cassette nido per cince. Al termine della giornata abbiamo potuto liberare due gheppi ed una poiana, curati e riabilitati presso il Criuv dell'Università Federico II e dell'ASL Na1, dopo una degenza dovuta a ferite da arma da fuoco. Un momento magico per tutti i presenti, che ha dato un preciso significato alla fatica e all'entusiasmo della giornata di lavoro. L’iniziativa si è svolta nell’ambito della campagna

di raccolta fondi “Salviamo il cuore selvaggio di Napoli”.

Esercitazioni VVFF nell'Oasi. Il 16 febbraio l’Oasi degli Astroni si è trasformata in una scuola di addestramento all’aperto per i Vigili del Fuoco, le cui squadre di soccorso hanno utilizzato l’ambiente boschivo per le esercitazioni di ricerca di persone disperse.

Spatola ad Alv iano/P. Iannetta

Il nuovo capanno. - A.Capoccia.

Volontari ad Astroni. - F.Canonico.

BOSCO ROCCONI

dal Diario dell'Oasi Dopo le attese e copiose piogge invernali, i sentieri selvaggi di Bosco Rocconi hanno avuto bisogno di una cura di bellezza; sono state ripristinate e rinforzate le staccionate, e resi di nuovo transitabili i sentieri interrotti da alberi caduti. La pioggia, comunque è la benvenuta, dopo 2 anni di grande siccità: finalmente l'acqua scorre di nuovo nel Torrente Rigo, che lo scorso anno era rimasto completamente asciutto, e insetti ed anfibi hanno di nuovo il loro habitat. Numerose salamandrine dagli occhiali stanno in questo periodo scegliendo i siti di deposizione. Le coppie di falchi pellegrini presenti storicamente all'Oasi sono già intente ai riti di corteggiamento, mentre ancora non si è fatto vedere il lanario. BURANO

Una spiaggia per tutti, anche per il fratino...e per il giglio di mare! Prosegue, con nuove azioni di tutela, il progetto avviato

nel 2015 da WWF Oasi, approvato e finanziato dal Comune di Capalbio, che prevede la realizzazione di azioni a tutela della spiaggia e della duna. Tra le azioni previste, (attività di educazione ambientale nel le scuole ed in Oasi, pulizia manuale della spiaggia...) anche un’ importante attività in collaborazione con il CRISBA Centro di Ricerche Strumenti Biotecnologici nel settore Agricolo-forestale, il centro ricerche dell'Istituto Statale agrario di Istruzione Superiore Leopoldo II di Lorena di Grosseto. Il CRISBA si occupa dal 2010 anche della

salvaguardia delle specie vegetali della duna, e svolge attività di raccolta e conservazione dei semi, tra cui quelli del giglio o pancrazio di mare (Pancratium maritimum), una delle specie più conosciute della flora dunale. Insieme ai tecnici del CRISBA, agli studenti dell'Istituto ed ai bambini delle scuole medie di Capalbio, il 16 marzo sono state messe a dimora 100 plantule, ottenute da semi raccolti sulle spiagge del grossetano, fatte germinare e cresciute per 3 anni all'interno delle strutture del Centro. Anche lo scorso anno erano state messe a dimora 100 plantule, in un'altra zona della spiaggia, con grande successo: le piante sono

tutte attecchite e presto saranno pronte per produrre altri semi!

Pannello gigl io di mare. - F.Cianchi.

Messa a dimora plantule. - F.Cianchi.

Messa a dimora plantule. - F.Cianchi.

GUARDIAREGIA - CAMPOCHIARO

Sempre più accogliente! Terminati in febbraio i lavori finanziati attraverso il progetto della Regione Molise Assessorato al Turismo "Arte e Natura". Grazie a questa opportunità, l'Oasi è in grado di offrire molte novità ai visitatori. E' stata ulteriormente migliorata la sentieristica, arricchita da nuovi pannelli didattici ed indicativi; il Centro Visite ha rinnovato tutto l'impianto multimediale, con audio e video full HD ed un grande schermo a parete che permette al visitatore di immergersi letteralmente nella faggeta; inoltre sono state posizionate nuove installazioni dedicate alla faggeta, ed un grande schermo che trasmette in sequenza immagini dei vari ambienti della Riserva. Grazie allo stesso progetto è stato infine completamente arredato il rifugio montano di Costa Chianetta a Campochiaro, che da oggi è disponibile come area di sosta per lunghi trekking montani sul Massiccio del Matese, con 8 posti su letti a castello. Tutta la mobilia è stata realizzata su misura da falegnami locali.

LE CESINE

Nuova specie in

Riserva L'inverno

ha portato piogge abbondanti e costanti, venti di scirocco e temperature sopra la media, ma soprattutto ha "portato" un nuovo ospite in Riserva! Per la prima volta ha svernato a Le Cesine un falco pellegrino siberiano (Falco peregrinus calidus). Benvenuto al sud! Dal Diario dell'Oasi - Giuseppe De Matteis Dopo un autunno siccitoso che prospettava serie difficoltà per la zona umida, l’inverno ha riservato abbondanti piogge che hanno ripristinato le normali condizioni della palude e preparato gli stagni temporanei alla stagione delle nidificazioni. Per il caldo anomalo, dovuto a frequenti venti di scirocco, la vegetazione ha reagito in maniera differente presentando in alcune specie anticipi in altri ritardi anche pronunciati (le orchidee del genere Ophys generalmente in fiore a metà febbraio sono fiorite nella seconda metà di marzo). Da fine marzo una presenza interessante nel canneto; l’airone rosso (Ardea purpurea), che si vede in Riserva non frequentemente, anche, probabilmente, per le sue abitudini riservate.

Il Centro Visite. - N.Merola.

Falco pellegr ino

siberiano. G.De Matteis.

MIRAMARE

Biodiversitario Marino di Miramare: il museo che non c'era ora c'è! Lo scorso 9 marzo è stato inaugurato presso le ex Scuderie del Parco di Miramare il Biodiversitario Marino, il nuovo museo immersivo dell’Area Marina Protetta di Miramare, dedicato alla biodiversità marina del Golfo di Trieste. Il BioMa si sviluppa su due piani e 300 metri quadrati di allestimenti che hanno l’obiettivo di coniugare la divulgazione con il senso di meraviglia, grazie ad un percorso di visita che simula una lunga apnea attraverso tutti gli ambienti marini del Golfo. Completano lo spazio espositivo una moderna sala multimediale, un laboratorio didattico e uno spazio pensato per i più piccoli ma adattabile ad ospitare workshop e laboratori creativi. Un risultato reso possibile grazie alla produttiva collaborazione tra due Ministeri, quello dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e quello dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Nati per Leggere inaugura la “tana del polpo” al BioMa Primo appuntamento e prime soddisfazioni nel vedere inaugurato da un nutrito pubblico di bambini e famiglie, lo spazio della "Tana del polpo" del Biodiversitario Marino,

uno spazio laboratoriale che ospita anche la ricca biblioteca del mare, pensato e arredato per i più piccoli. Domenica 13 marzo sono state le splendide ed entusiaste volontarie di Nati per Leggere ad animare lo spazio con alcune letture selezionate tra i libri presenti nella biblioteca dell'AMP Miramare: pesciolini e polpi, l'hanno fatta da padrone! Al termine della lettura non è mancato un "tuffo" nel Biodiversitario per incontrare dal vivo i protagonisti delle storie, accompagnati da una guida WWF. Sabato 24 marzo - Earth Hour Primavera in cielo e in terra – passeggiata al buio In occasione di Earth Hour, l’evento mondiale WWF contro i cambiamenti climatici, Miramare ha proposto una passeggiata serale condotta da un naturalista WWF e da un esperto di astronomia, a cui hanno partecipato una quarantina di persone. L’evento è stato dedicato alla primavera, botanica, faunistica ed astronomica, ma non sono mancati gli spunti per osservare gli effetti dei cambiamenti climatici sugli organismi viventi per imparare a cogliere quello che mille segnali ci dicono in ogni stagione: che essere in sintonia con la Terra è una necessità e non solo motivo di benessere!

Una sala del Biodiversitario. - Archivio AMP Miramare.

La Tana del polpo.

Archivio AMP Miramare.

MONTE SANT'ELIA

16 marzo 2018: - ecco il Centro Visite!

Completate le opere di ristrutturazione e restauro conservativo della storica masseria ottocentesca ubicata all’interno dell’Oasi WWF, donata al WWF dalla Comunità dell’Arca, fondata dal filosofo pugliese Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto, discepolo di Gandhi. L’immobile verrà così restituito alla sua vocazione originaria: svolgere attività di salvaguardia, conservazione e valorizzazione dell’ambiente naturale, senza tralasciare lo spirito di accoglienza e condivisione. Tutti gli interventi sono stati realizzati nel pieno rispetto dello stile originario della struttura e con l’utilizzo di materiali ecocompatibili. Ma il suo ruolo avrà una importanza ancora maggiore, dal momento che la struttura sarà non solo Centro Visite dell'Oasi WWF, ma del Parco Naturale Regionale Terra delle Gravine, ovvero della più estesa area protetta regionale. Il Parco comprende 14 comuni Ginosa, Laterza, Castellaneta, Mottola, Massafra, Palagiano, Palagianello, Statte, Crispiano, Martina Franca, Montemesola, Grottaglie e San Marzano, Villa Castelli, ed il restauro della Masseria è una delle azioni previste nel progetto “Uppark! Strategie di rete per il Parco Terra delle Gravine”, sostenuto da Fondazione con il Sud.

ORBETELLO Da Perugia con amore...per gli ibis Gli ibis, questi straordinari volatori che ogni anno subiscono, durante il loro lungo viaggio, gli attacchi di tanti bracconieri senza scrupoli, sono anche molto amati. Quest'anno una scuola di Perugia ha voluto dedicare a loro ed alla loro storia una particolare attenzione, parlandone in classe, studiando la loro migrazione ed addirittura allestendo uno spettacolo canoro in loro onore. Il 20 marzo i ragazzi sono venuti a trovare gli ibis; hanno potuto osservarli da vicino e fare tutte le domande che erano rimaste senza risposta, parlandone con gli esperti. Nel pomeriggio, al Casale della Giannella, i ragazzi hanno allestito lo spettacolo da loro preparato, cantando le canzoni scritte per gli ibis e la

Il Centro Visite. - G.Grassi.

Targa d'ingresso. - G.Grassi.

loro straordinaria avventura. Un incontro che conforta i nostri sforzi in difesa della specie e che per una giornata fa dimenticare i tanti atti di bracconaggio. Progetto "un'Isola per le sterne" Prosegue il progetto per favorire la nidificazione della sterna e di altre specie lagunari, avviato grazie ad una donazione in occasione dell'ottantesimo compleanno di Fulco Pratesi. WWF Oasi ha proseguito l'investimento anche negli anni successivi, ottenendo risultati incoraggianti; per questo anno è arrivato anche un finanziamento della Regione Toscana dedicato a questa attività di salvaguardia, sempre più importante per mitigare i danni alle nidificazioni causate dal pompaggio artificiale dell'acqua in laguna durante la stagione

primaverile ed estiva, che, senza gli isolotti artificiali,

causerebbe ogni anno la perdita pressochè totale delle covate. Quest'anno sono stati realizzati e messi in opera due nuovi isolotti galleggianti, (circa 10x3 mt ciascuno) e sono stati effettuati lavori di sistemazione all'isolotto grande di fango, di 400 m2,

danneggiato dalle piogge invernali. Abbiamo posto per almeno 200 coppie. Sterne, vi

aspettiamo!

ORTI-BOTTAGONE

dal Diario dell'Oasi - Stefano Benucci Grazie alle precipitazioni atmosferiche, la salinità è diminuita e il livello delle acque è stato alto per tutto il trimestre, favorendo la presenza di alcune specie di anatre: germano reale,alzavola e mestolone, e, con numeri più ridotti, fischione, volpoca e canapiglia. Presenti occasionalmente anche alcune specie di anatre tuffatrici: moriglione, moretta tabaccata, fistione turco. Il tuffetto è ricomparso nel mese di marzo e con oltre 10 individui in nidificazione. La presenza del fenicottero è stata costante e sostanziosa, con una media di 70/80 individui ed un massimo di 133 in marzo. Si tratta di numeri elevati, considerata la modesta estensione della palude. Regolari le presenze dei limicoli: pavoncella, pettegola, totano moro, chiurlo

maggiore, e cavaliere d'Italia. Il falco di palude è presente con almeno 5 individui, e sono già state osservate le tipiche parate territoriali. Un falco pescatore è ormai una

presenza fissa...ogni anno si rinnova l'attesa di una nidificazione...Rondini e balestrucci sono arrivati numerosi i primi di marzo, unendosi ai passeriformi palustri:

migliarino di palude, pendolino, forapaglie castagnolo e usignolo di fiume. Segnalazioni particolari: - una magnanina il 22 gennaio, prima segnalazione di questa specie per l'Oasi. - discreta presenza invernale di picchio verde, a testimonianza dell'espansione territoriale

in atto per questa specie. - il 12 gennaio, primo avvistamento da svernante di una averla maggiore

Isolotto galleggiante in preparazione. - F.Cianchi.

Posizionamento Isolotto. - F.Cianchi.

Picchio verde. - F.Cianchi.

PERSANO

Alla Lontra Domenica 18 marzo, giornata alla lontra, animale simbolo dell'Oasi, dove la sua presenza non è mai venuta meno e negli ultimi anni ha dato evidenti segnali di incremento. L'evento è stato organizzato da Gruppo Lontra Italia, Società Italiana di Scienze naturali, WWF Oasi e WWF Young. Questi i relatori che si sono susseguiti nella mattinata: Anna Loy, Docente del Dipartimento di Bioscienze e territorio dell'Università del Molise e Presidente dell'Associazione Teriologica Italiana.; Romina Fusillo, Naturalista, già ricercatrice dell'Università La Sapienza di Roma, esperta di lontra, componente del comitato scientifico della Riserva Regionale Foce Sele Tanagro ed autrice di molti lavori sulla lontra; Livia Mattei, Ufficiale dei Carabinieri Forestali; Maurizio Marrese, Naturalista, ARPA Puglia, Dipartimento Ambiente Provincia di Foggia. Ha coordinato i lavori Antonio Canu, Presidente di WWF Oasi. Nel frattempo circa 20 bambini hanno partecipato ad un laboratorio didattico guidati da due esperti disegnatori naturalisti, Alessandro Troisi e Jole Rosa.

Poca acqua nell'invaso: un problema di gestione delle acque Quest'anno la diga di Persano, dopo la manutenzione ordinaria del Consorzio di Bonifica Destra Sele, che solitamente termina il 31 gennaio, non è stata ancora chiusa. L'assenza di un livello adeguato di acqua nell'invaso sta alterando pesantemente l'equilibrio di un ecosistema fragile; gli habitat solitamente a disposizione per gli uccelli di passo e per le specie nidificanti sono scomparsi, anfibi e rettili sono in difficoltà. Le motivazioni del ritardo nella chiusura della diga, sono dovute, comunica il Consorzio, alla difficoltà di procedere con alcuni interventi strutturali,necessari dopo le ingenti piogge degli ultimi mesi

PIAN SANT'ANGELO

Quanti sono i cinghiali in Oasi? In febbraio, a seguito delle azioni congiunte della proprietà e di WWF Oasi, è partito in Oasi il monitoraggio e censimento del

cinghiale; un primo passo fondamentale, per avere un quadro preciso della presenza di questo ungulato, che sta provocando danni alla biocenosi e molti disagi alle attività agricole dell'area e delle aziende circostanti. Il censimento, portato avanti con diverse metodologie (fototrappole e transetti per calcolo di indice chilometrico),

Si disegna! - A.Troisi.

Cinghiali. - B.Mariotti.

proseguirà fino al mese di maggio, ed i risultati potranno fornire indicazioni scientifiche precise per valutare le successive azioni a mitigazione dei danni.

RIPA BIANCA

Pericolo di inquinamento in Riserva Veramente un inizio di anno negativo per Ripa Bianca. Martedì 2 gennaio l'acqua del canale scolmatore si è colorata di arancione. Allertati subito Comune di Jesi, Polizia Provinciale, Multiservizi, ARPAM e Vigili del Fuoco, tutti sono prontamente intervenuti. Grazie ad un efficace collaborazione è stata individuata l'origine dell'inquinamento, la cui fuoriuscita è stata arrestata nel primo pomeriggio. L'inquinamento

è stato causato dal malfunzionamento di un depuratore di una azienda della zona industriale di Jesi. Il liquido sversato conteneva soprattutto ferro. Il tratto del canale è stato bonificato nel giro di due settimane e fortunatamente non ci sono stati danni gravi alla fauna e all'ambiente. La Polizia Provinciale ha segnalato l'accaduto alla Procura della Repubblica. Le piene dell’Esino fanno crollare la strada della Riseva Il maltempo degli ultimi mesi e le ripetute piene dell’Esino hanno causato una forte erosione di un tratto della sponda sinistra, con conseguente crollo di parte della carreggiata, (20 mt circa) della strada di accesso alla Riserva, nonchè la rottura delle tubature dell'acquedotto. La Riserva ha dovuto chiudere i cancelli e rinviare gli eventi previsti per fine marzo. L'erosione ha riguardato un tratto di sponda che non era stato interessato dai lavori realizzati nel 2016 in collaborazione tra Riserva Ripa Bianca e Provincia di Ancona che hanno evitato ulteriori dissesti. Il 21 marzo sono stati prontamente effettuati sopralluoghi nell’area e la Riserva Ripa Bianca, il Comune di Jesi e la Regione Marche hanno lavorato celermente per permettere le visite delle scolaresche in programma fino alla fine della stagione scolastica e l’accesso al pubblico. Al momento, grazie, alla realizzato di un sentiero temporaneo di accesso, è di nuovo garantita la fruizione e le attività. Si stanno intanto individuando insieme a Provincia e Comune gli interventi di messa in sicurezza dell'argine fluviale. La Riserva Ripa Bianca e il Comune di Jesi hanno sollecitato gli enti competenti al fine di avviare un percorso condiviso diretto all’individuazione di una strategia complessiva e di interventi rapidi ed ecosostenibili per la messa in sicurezza della viabilità e delle strutture della Riserva in coerenza con il percorso del Contratti di Fiume dell’Esino utilizzando le risorse già a disposizione della Regione Marche.

Rilevamenti. - Archivio Ripa Bianca.

La strada crollata.

Archivio Ripa Bianca.

VALLE AVERTO

A Valle Averto si studiano le formiche Pubblicato dalla rivista scientifica della Società Veneziana di Scienze Naturali un interessante articolo di Francesco Mezzavilla “Indagini preliminari sulle formiche (Hymenoptera: Formicidae) dell’Oasi WWF di valle Averto”. L’indagine ha lo scopo di definire la presenza di questi insetti all’interno della zona protetta. Sono

state investigate diverse tipologie ambientali: bosco, prati inframezzati a canali, argini sabbiosi con

vegetazione alofila. Le conoscenze sulle popolazioni di formiche sono piuttosto scarse sia in ambito nazionale che

regionale. In particolare nelle zone umide dell’Alto Adriatico i lavori risalgono agli anni '30. Lo studio ha lo scopo di definire l’assetto

mirmecologico dell’area come base per futuri monitoraggi che andranno a definire modificazioni delle varie biocenosi. La raccolta degli individui è stata effettuata nel periodo estivo con un campionamento standardizzato a mano, considerato il più efficace ed il meno invasivo. Complessivamente sono stati raccolti i dati su 32 stazioni. Gli individui raccolti sono stati esaminati e determinati mediante l’impiego di microscopio stereoscopico. Complessivamente sono state rilevate 19 specie, la più diffusa è risultata la Formica cunicularia rilevata in 17 stazioni, seguita da Camponotus vagus (11 stazioni). I risultati di questa indagine sono l’ennesima dimostraz ione che le aree protette come Valle Averto danno un indiscusso contributo scientifico alla conoscenza sulla fauna della laguna di Venezia. Avvistamento straordinario! Domenica 28 gennaio durante una visita guidata è stata avvistata una rara aquila anatraia maggiore. Per nulla intimorita dalla presenza dei visitatori, si è fatta avvicinare e fotografare a non più di 50 metri. Il grosso rapace è segnalato quasi ogni inverno all’interno della laguna veneziana e nelle zone umide adiacenti. Negli ultimi anni in Valle Averto è stato avvistato più volte poichè utilizza spesso come posatoi gli alti rami di frassino e olmo presenti ai margini degli specchi d’acqua. La presenza del socio WWF Giuseppe Borziello dotato di un potente teleobiettivo ha permesso qualche indimenticabile scatto.

VALMANERA

Corso di potatura 2018 Si è svolto in 4 incontri, 2 teorici e 2 pratici, nei mesi di febbraio e marzo il corso di potatura. Hanno partecipato 35 iscritti seguiti da 2 docenti per un totale di circa 10 ore. Il corso, incentrato sulle piante da frutto e sugli arbusti ornamentali, ha previsto una sessione specifica sulle principali patologie delle piante ed i metodi di lotta biologica, condotta dal Dott. Agronomo Giovanni Maggiorotto. Sono stati potati gli alberi da frutto dell'Oasi (mantenendo intatto il vischio), le antiche rose, il glicine e altre piante ornamentali. Primavera, tornano le rondini ed anche i soggiorni scolastici a Villa Paolina! Da marzo sono ricominciate le visite scolastiche, con le scuole primarie e secondarie di primo grado provenienti da Asti, Milano e Torino. Molto richiesti i progetti educativi sulle api "Vita da Ape" e quelli dedicati alla scoperta del bosco "Avventure nel Bosco". Sono passate già 10 scolaresche per un totale di ca. 200 bambini, 60 dei quali hanno soggiornato in Ostello.

Le formiche di valle Averto!

R.Palazzi.

Aquila anatraia maggiore.

G.Borziello.

VANZAGO

Il Capitale naturale: storia di un tesoro di biodiversità L'Oasi WWF di Vanzago tutela una vasta area (200 h) costituita da un bosco planiziale, ambiente un tempo molto comune nella pianura Padana, detto "pianalto ascitto". Dagli inizio del 1900, in seguito alla realizzazione delle rete irrigua del Canale Villoresi, l'area si è arricchita di specchi d'acqua di varia profondità. Negli anni seguenti, per vari motivi, molti di questi sono scomparsi. Dal 2016 è iniziata una attività scientifica e gestionale volta al recupero di queste piccole zone umide, al fine di aiutare le specie più direttamente legate alla presenza di stagni e

pozze, ad esempio gli anfibi, che a causa di vari fattori esterni sono sempre più a rischio. Ad oggi, nell'Oasi Bosco WWF di Vanzago, sono state realizzate 7 diverse aree umide (2 nel 2016, 3 nel 2017 e 2 quest'anno), con caratteristiche diverse e particolari. Alcuni sono pozze temporanee, adatte a specie (es, rospo smeraldino) che necessitano di acque prive di predatori delle ovature, abbondanti nelle acque permanenti. Ogni stagno o pozza ha un diverso livello di profondità; in alcuni sono stati collocati isolotti per l’insediamento della vegetazione appetibile ai caprioli, altri sono stati recintati, per permettere la crescita spondale della vegetazione

acquatica senza nessuna selezione da parte di questi mammiferi. Già dal 2016, in seguito alla realizzazione dei primi due stagni, in pochissimo tempo è avvenuto l’insedamento della vegetazione messa a dimora e l'aumento della presenza di diverse specie di anfibi e rettili oltre che ad altre specie faunistiche. La scelta delle piante messe a dimora è stata molto oculata con la preferenza di quelle

specie ormai rare nelle aree umide della pianura Padana come Sratiotes aloides e Marsile quadrifolia, oltre a Nymphaea alba, Mentha aquatica, Nuphar lutea, Thelypteris palustris, Hydrocharis morsus-ranae e Potamogeton natans. Anche il posizionamento degli stagni è stato realizzato in modo da averne alcuni in aree più interne, lontani da ogni disturbo ed altri nelle immediate vicinanze dei sentieri, in modo da poterne usufruire anche a scopo didattico, sia per le scolaresche che per i visitatori ordinari. Tutti i lavori sono stati svolti utilizzando fondi propri dell'Oasi.

Preparazione fondo, fase 1. - M.Rosano

Preparazione fondo, fase 2. - M.Rosano.

Preparazione fondo, fase 3. - M.Rosano.

A lavoro finito! - M.Rosano.

CAPO RAMA

dal Diario dell'Oasi - Laura Genco La Riserva è stata scelta anche questo inverno da diversi individui di aquila minore per trascorrere la stagione più difficile. Nel periodo tardo-invernale, abbiamo monitorato, come tutti gli anni dal primo ritrovamento nel 2001, la fioritura di Romulea linaresii subsp. linaresii (zafferanetto di Linares); specie descritta la prima volta nel 1839 da Filippo Parlatore. Pignatti nel 1982, la riporta come presente per "la Sicilia Nord Occidentale da Monte Catalfano a Monte Gallo e, forse, fino a Marsala". Si tratta di una specie endemica della Sicilia Nord Occidentale, ciò significa che in tutto il mondo, vegeta solo in questa fascia costiera. E' anche una specie rara e classificata come vulnerabile, le cui cause di decremento sono da attribuirsi alle modificazioni dell'habitat ad opera dell'uomo. Il monitoraggio delle orchidee ha regalato quest'anno una bella sorpresa: oltre a Himantoglossum robertianum, Ophrys siculum, Ophrys speculum e Anacamptis collina, per la prima volta, rilevata la presenza di Ophrys bertolonii. L’incremento qualitativo e quantitativo di orchidee è sicuramente legato al controllo del pascolo all’interno dell’area e alle attività di eradicazione delle specie aliene. A marzo, durante le visite guidate con le scolaresche, abbiamo avuto la possibilità di osservare diversi stormi di uccelli in migrazione, in particolare uno stormo di circa duecento gru e un paio di nitticore. GOLE DEL SAGITTARIO

ll gracchio corallino e le olive... Si è conclusa con successo l’operazione di recupero degli oliveti abbandonati nel territorio dell’Oasi. L’azione, iniziata a primavera del

2017 è stata resa possibile grazie alla convenzione stipulata tra Provincia dell’Aquila e il Comune di Anversa degli Abruzzi, Ente Gestore dell’area protetta. Le Gole ospitano sulla parete rocciosa il sito di nidificazione di una colonia di circa 80 individui di gracchio corallino (Pyrrhocorax pyrrhocorax), specie inclusa nell’Allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE) e classificata dall'IUCN come vulnerabile. Nel 2014 la Provincia ha eseguito lavori di messa in sicurezza dalla caduta massi, interessando in parte anche la parete dei gracchi corallini, pertanto nell’ambito delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale, sono state fissate misure di compensazione e mitigazione: la Provincia ha versato alla Riserva i fondi con i quali si è avviato il progetto. Sono stati così decespugliati, potati e concimati oltre tre ettari di superficie olivicola abbandonata, circostante la parete dove risiede la colonia dei gracchi e stipulati accordi con i proprietari, i quali si sono impegnati a

Zafferanetto di Linares - D.Bonaviri.

Gracchi corallini e ulivo - S.Inzaghi.

non raccogliere le olive per almeno due anni. L’azione ha come obiettivo quello di aumentare la disponibili tà trofica per il gracchio corallino nel periodo autunnale/invernale. Gli alberi di olivo, infatti, rappresentano una risorsa alimentare abbondante per questa specie. Il progetto si configura come significativo anche per il recupero delle coltivazioni, un’iniziativa concreta per la salvaguardia del patrimonio olivicolo, permettendo di arginarne l'abbandono e restituendo al territorio un bene paesaggistico di notevole valore, che potrebbe vedere il rilancio futuro di attività preziose per l'economia locale e l'ambiente. LAGO DI CONZA

Censimenti Internazionali Uccelli Acquatici Svernanti Come ogni anno si sono svolti in Oasi i Censimenti Internazionali degli Uccelli Acquatici svernanti (IWC) coordinati da Wetlands International e per l'Italia da Ispra - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Circa 30 partecipanti tra ornitologi, naturalisti, studenti, e appassionati hanno partecipato a questa 52esima edizione e monitorato l’intero lago rilevando, nonostante le pessime condizioni meteorologiche ben 46 specie di uccelli tra anatidi, aironi, rapaci, limicoli e passeriformi. Tra le varie specie contattate di particolare interesse l’osservazione di alcuni stormi di gru, la presenza ormai costante del marangone minore (unico sito di presenza della Campania) e due bellissimi falchi pescatori.

HANNO COLLABORATO: David Belf iori, Stefano Benucci, Davide Bonaviri, Stefano Borella, Ilaria Cammarata, Fabrizio Canonico, Alessio Capoccia, Fabio Cianchi, Giuseppe De Matteis, Sara Famiani, Laura Genco, Silvia Ghignoli, Gianni Grassi, Sefora Inzaghi, Remigio Lenza, Andrea Maria Longo, Oscar Maglioio, Nicola Merola, Darina Vitali, Carlotta Maggio, Barbara Mariotti, Antonio Canu

Gru - K.Pfeifer.