spedizione in a.p. - 70% - bergamo - c/c 16386245amicidigabry.it/copertine/61.pdf · petrelli...

20
61 61 Anno XVI - n. 61 - Marzo 2017 - Periodico Trimestrale - Spedizione in A.P. - 70% - Bergamo - c/c 16386245

Upload: nguyenphuc

Post on 17-Feb-2019

219 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

6161A

nn

o X

VI

- n

. 6

1 -

Ma

rzo

20

17

- P

eri

od

ico

Tri

me

stra

le -

S

pe

diz

ion

e i

n A

.P.

- 7

0%

- B

erg

am

o -

c/c

16

38

62

45

“ Se vuoi un anno di prosperità, fai crescere il grano

Se vuoi dieci anni di prosperità, fai crescere gli alberi

Se vuoi cent’anni di prosperità, fai crescere le persone.”

Ringraziamo le aziende che con il loro contributo ci permettono di crescere giorno per giorno e portare avanti iniziative come questo giornale.

“ Se vuoi un anno di prosperità, fai crescere il grano

Se vuoi dieci anni di prosperità, fai crescere gli alberi

Se vuoi cent’anni di prosperità, fai crescere le persone.”

EDITORIALE 3“Ci sentiamo giovani...”Angelo Frigerio

SPAZIO SCIENTIFICO 4“Parliamo di donazione di organie tessuti”Massimo Borelli

SPAZIO ASSOCIAZIONE 6“L’ABC dell’alimentazione naturale”Giusi De Agostini

SPAZIO TECNICO 8“Quattro domande al direttoregenerale ASST Bergamo OvestTreviglio”Marco Cremonesi

SPAZIO CULTURA 10“Bernardo Zenale”Luigi Minuti

SPAZIO PSICOLOGICO 12“Lo spirito del dono”Luisa Bonetti

LICEO ARTISTICO SIMONE WEILTREVIGLIO 14“Inquinamento dell’ambiente”Gruppo di lavoro 4a E

SPAZIO BENESSERE 16“È primavera... scopriamo erbeofficinali e antichi rimedi”Adalberto Salvatore Sironi

4 8

12 14

SOMMARIO

COMITATO SCIENTIFICOBarni Sandro Bonetti Luisa Cremonesi Marco Cabiddu Mary Petrelli Fausto

COMITATO Dl REDAZIONEBonetti Luisa Barni Sandro Cabiddu Mary

DIRETTORE RESPONSABILEFrigerio Angelo

VICEDIRETTORECremonesi Marco

SEGRETERIAFrigerio Enrico Tel. 0363-314151 Fax 0363-314121 [email protected]

PROGETTO GRAFICOStudio Origgi Via Mac Mahon, 78 - 20155 MILANO

REALIZZAZIONE GRAFICAVenturini Fiorenzo - Treviglio

STAMPATipocarto Via L. D a Vinci - 24043 Caravaggio (Bg)

EDITOREAssociazione “Amici di Gabry” ONLUSVia Matteotti, 125 - 24045 Fara G. d’Adda (Bg)

N. AUTORIZZAZIONE 34Del 06 Luglio 2001 Tribunale di Bergamo

61

MA

RZ

O

20

17

61Copertina ‘PRIMAVERA’realizzata dall’ alunna Bani Sofia Classe 5 ELiceo ArtisticoSimone WeilTreviglio

3

ED

ITO

RIA

LE

ASSOCIAZIONEAMICI DI GABRYTel. e Fax 0363 [email protected]

CHI INCONTRATE?Donne disponibili all'ascoltoMedicoSpecialisti del settore: Oncologo, Senologo, Esperti di Medicina AlternativaPsicologo

DOVE SIAMO:"Associazione Amici di Gabry"V.le Oriano, 2024047 Treviglio (BG)Martedì e Venerdì dalle ore 9.30 alle 11.30Tel. 0363 305153

DH OncologicoOspedale di TreviglioLunedì, Mercoledì e Giovedìdalle ore 9,30 alle 11,30Tel. 0363 424739

Centro formazione e ascolto“Clotilde Finardi” via Fermo Stella, 13Caravaggio (BG)

COLLABORAZIONESe diventi socio/a sostenitore, anche conun piccolo contributo, potenzierai il progetto che coinvolge ognuno di noi.

ASSOCIAZIONE “AMICI DI GABRY”ONLUSSede legale:Via Matteotti 12524045 Fara d’AddaP.I.: 02645050168Cod. IBAN: IT 92 D 08899 53643 000000210230Credito Cooperativo di Treviglio

c/c postale 16386245

CI SENTIAMO GIOVANI…

In questo 2017 la nostra associazione compie 19 anni divita e debbo constatare che è ancora in buona salute, anzinon ha dimenticato di progettare per il futuro e di lavorarealacremente in mezzo alla nostra gente sia in qualità chein quantità... si sente come ringiovanita man mano chepassa il tempo.All’interno della collaborazione con le scuole portata avan-ti dal Dott. Cremonesi con grande costanza e professio-nalità (12 interventi a parlare di prevenzione oncologicanelle scuole superiori di Treviglio e Romano), con il “nosmoking day” della Dott.ssa Ghilardi nelle scuole medie diMisano, debbo sottolineare la collaborazione che è natacon il Liceo Simone Weil di Treviglio nell’ ambito del pro-gramma alternanza scuola lavoro (legge 107 del 2015. Labuona Scuola). Con l’alternanza scuola-lavoro viene intro-dotto in modo universale un metodo didattico e di appren-dimento sintonizzato con le esigenze del mondo esternoalla scuola favorendo la comunicazione intergeneraziona-le, ponendo le basi per uno scambio di esperienze e cre-scita reciproca. Questa collaborazione ha generato unasettimana di lavoro da parte di una classe quarta del liceofinalizzata al ringiovanimento di questa rivista dedicando illoro lavoro alle quattro copertine di quest’anno dove glialunni hanno concretizzato la loro visione di alcuni spazidella nostra cittadina, ma soprattutto nelle pagine centralidedicate al territorio i ragazzi hanno espresso, in base aicolori delle stagioni, le loro idee di come dovrebbe essereil nostro spazio locale dove viviamo.Ne sono nati quindi 4 copertine e 4 spazi pieni di coloriche ha permesso a questi ragazzi che stanno per diven-tare maggiorenni di concretizzare la visione, con occhigiovani, del nostro territorio e del patrimonio della nostrasalute ed a noi di sentirci orgogliosi per l’amicizia che ènata con questi futuri cittadini... tra l’altro ho scoperto chela nostra rivista è molto conosciuta anche nel loro ambito.Chiaramente un sentito ringraziamento ai professori che lihanno guidati in questa avventura.Parliamo ora delle altre iniziative. Ad aprile partiranno ilavori di ristrutturazione definitiva di tutti i locali del nostrocentro “Clotilde Finardi” di Caravaggio come già anticipa-to in precedenza.In questa sede tra l’autunno scorso e questa primavera lanostra psicologa Dott.ssa De Agostini ha tenuto una qua-rantina di sedute di sostegno a pazienti oncologici in curapresso il nostro ospedale. Su questo tema si sta realiz-zando una convenzione con l’Asst BG Ovest per il proget-to di continuità di sostegno ai famigliari dei pazienti sem-pre da tenere a Caravaggio in questa sede.A fine marzo inizierà il corso di cucina che trovate presen-tato a pag.6 della rivista e vi invitiamo ad aderire utiliz-zando i riferimenti in calce alla presentazione.E la nostra “Armata Brancaleone” vi da’ appuntamento alGreen Day del Parco del Roccolo di Treviglio l’ 11 giugnoed alla terza gita in montagna ad Arnosto il 9 luglio. Direiche siamo abbastanza vispi...e... grazie a tutti per essercivicino.

Angelo FrigerioDirettore responsabile.Presidente della associazione “Amici di Gabry”

quei tessuti che ci vengono tolti inseguito ad un intervento chirurgico.Ad esempio quando siamo sottopostia sostituzione di parte del nostrofemore con una protesi d’anca l’ossoche viene rimosso può essere dona-to.Ma che cosa sono gli organi e i tes-suti?Gli organi sono quelle parti del corpoche hanno una propria funzione spe-cifica all’interno del nostro organismo(cuore, polmoni, fegato, reni ecc)senza i quali non possiamo sopravvi-vere. I tessuti sono un insieme di cel-lule con forma struttura e funzionisimili tra loro cornee, pelle, ossa,tendini ecc.).

L’ importanza fondamentale di quan-to detto sopra è dovuta al fatto che ladonazione di organi e tessuti è allabase di tutte le attività trapiantologi-ca. Il trapianto di organi e tessuti è moltospesso l’unica risposta che la medici-na può dare ad una serie di malattie. Tutti sanno che l’insufficienza termi-nale d’organi come il cuore il fegato oi polmoni trova risposta solo con iltrapianto dell’organo che non funzio-na piu’.Oltre a essere interventi salvavita itrapianti ricoprono un ruolo importan-te anche all’interno di opzioni tera-peutiche in caso di patologie a caricodell’occhio (trapianto di cornea) incaso di ustioni gravi ( trapianto dicute) o di problematiche ortopediche( trapianto di osso).In Italia si sono fatti molti passi avan-ti negli ultimi 10-15 anni nel campo

uando un paziente è ricove-rato in Ospedale viene sotto-posto a tutte le terapienecessarie a tenerlo in vita e

a guarirlo. Nonostante questo, puòaccadere che l’organismo non reagi-sca e la salute del paziente peggiorifino ad arrivare al decesso. In questocaso, dopo tutti gli accertamenti dilegge per l’accertamento della morte,può essere effettuata la donazione diorgani e tessuti ( donazione da cada-vere).E’ però possibile donare organi e tes-suti anche quando siamo vivi (dona-zione da vivente). In questo caso aldonatore potranno essere prelevatisolo un rene o parte del fegato, inter-venti compatibili con una vita deltutto normale e sana da parte di chidona.Sempre da vivi possiamo donare

4

5

della donazione. Infatti la quantità didonazione d’organi è passato dacirca 16 a 22 donatori per milione dipopolazione. Il tutto ha permesso unincremento dei trapianti di cuore(+50%) di rene, fegato e pancreas(+100%) e di polmone (+ 350%). Nonostante questi indubbi successi ilnumero dei pazienti in lista d’attesaper un trapianto è ancora elevato enon riesce a diminuire.

Ancora oggi circa il 10% dei pazientiin lista d’attesa muore senza esserestato sottoposto a trapiantoDiventa quindi fondamentale daparte di tutti noi fare una scelta infavore della donazione di organi etessuti. Siamo infatti noi che dobbiamo deci-dere ed esprimere la volontà di dona-re. Possiamo esplicitare questenostre scelte in vari modi iscrivendo-ci all’AIDO (Associazione ItalianaDonatori d’Organi), segnalando almomento del rinnovo della carta d’i-dentità la nostra volontà, ma moltopiù semplicemente dichiarando ainostri cari in modo chiaro il nostrodesiderio di donare.

Una scelta etica e di civiltà basata suprove scientifiche universalmentericonosciute. Una scelta fatta da tutti noi per aiuta-re chi ne ha più bisogno.

Dr. Massimo BorelliDirettore U.O. Anestesia eRianimazioneASST-BgOvest

VUOI FINANZIARCI? ECCO COME:

Sostienici senza spendere.Deduci dalle tasse il tuo contributo

Iscriviti ad “Amici di Gabry”Apponi una firma nell’appositoriquadro del tuo modello fiscale

(CUD/730/Unico) e il 5 per mille

della tua imposta sul reddito verràdestinato ad “Amici di Gabry”.Per sceglierci dovrai indicare il

codice fiscale dell’associazione:02645050168

La destinazione del 5 per mille non interferisce con quella

dell’ 8 per mille per le opere socialidello Stato e delle Chiese.

11 Giugno 2017Appuntamento al

XVI Green Day“Amici di Gabry”

Parco del Roccolo Treviglio

9 Luglio 2017anche quest’anno

si parte per Fuipianoper trascorrere insieme

una giornata tra i monti

“L’A B C dell’alimentazione naturale”Ormai è risaputo, uno dei pilastri del nostrobenessere psicofisico è quello di adottareuna sana alimentazione, perché come dice-va fin dai tempi antichi Ippocrate “Siamoquel che mangiamo”.Non serve seguire una dieta ferrea, ma risul-ta più efficace adottare uno stile di vita dif-ferente, un cambiamento di abitudini fattocon determinazione e gradualità affinchè lemodificazioni non vengano vissute comesacrifici ma anzi, come un piacere.Un corretto stile alimentare contribuisce acostruire, rafforzare, mantenere il corpo e afornire l’energia quotidiana indispensabile albuon funzionamento dell’organismo, in tuttele fasi della vita. Un’alimentazione sana,naturale e bilanciata, combinata ad uno stiledi vita attivo, aiuta a mantenere un peso cor-poreo adeguato, permettendo un’armonianon solo dal punto di vista fisico, ma anchepsicologico.Mangiare sano aiuta a prevenire e a trattaremolte malattie croniche come l’obesità, l’i-pertensione arteriosa, le malattie cardiova-scolari, le malattie metaboliche, il diabete ealcune forme di tumori. Inoltre una correttaalimentazione fortifica il sistema immunitariocontribuendo a proteggere il nostro organi-smo.

Cambiare stile di vita e di conseguenzamodificare l’alimentazione non è per nientefacile, cosa serve per riuscirci?. una forte spinta motivazionale. parlare con un esperto . gradualità

Per questi motivi dal 30 Marzo partirà la prima di una serie di serate a tema che faran-no parte del progetto sul benessere “La via del Loto”realizzato grazie all’associazio-ne gli Amici di Gabry, in collaborazione con esperti che avrà come obiettivo quello di pro-muovere l’adozione di uno stile di vita sano attraverso iniziative di informazione volte adivulgare una cultura e una consapevolezza della propria salute.Sarà un corso sia teorico che pratico, si lavorerà insieme preparando piatti seguendo le ricette date dalla nutrizionista che poi mangeremo insieme.

Per tutte le informazioni: [email protected]

6

Giusi De AgostiniPsicologaPsicoterapeutaAmica della nostraAssociazione

7

RAGAZZI CHE AVVENTURA OGGI

Con mio marito siamo andati al fiume, abbiamo cammina-to un pò e poi lui è partito per fare il suo allenamento;ades-so per un paio d’ore non lo vedrò... così per un pò ho cam-

minato poi stanca ho visto un’ansa del fiume.. all’ombrea..via le scarpe e le calze e piedi a mollo.. che bello!

Seduta comoda mi sono messa ad osservare lo scorrere dell’acqua, è bello ilfiume; a volte è metà asciutto, solo sassi e sabbia con qualche buca e un ruscel-lo al centro... ma a volte come adesso dopo la pioggia si ingrossa e diventatumultuoso con tanta acqua che corre via.

Rimango così coi piedi a mollo ad osservare l’acqua seguendo i miei pensieriche fanno capriole in mezzo ai sassi trascinati dalla corrente.

A un tratto un sacchetto bianco di plastica attira la mia attenzione: galleggia tra-scinato dalla corrente un pò su...un pò giù... lo seguo con lo sguardo e nonriesco a capire... poi il fiume lo trascina proprio qui in questo ramo di acqua dovesono io.Mi avvicino, lo apro e spunta un cagnolino! Piccolo, spaventato e tremante.Lo guardo, mi guarda, lo accarezzo e lui mi lecca pian piano la mano...lo stringoe lo avvolgo nella mia maglietta e mi accorgo che sto piangendo, grandi lacrimesilenziose lo bagnano e lui mi lecca piano... piango...non so perchè... oppure silo so ma non ci voglio pensare.

Piango pensando alla mia amica che a 48 anni ha perso la sua battaglia controil grande nemico; era una guerriera la mia amica, ha combattuto come una leo-nessa, sempre positiva, tenace, forte, con tanti progetti da realizzare, mille coseda fare... ma poi il grande nemico se l’è portata via... come un sacchetto di pla-stica nel grande fiume trascinato dalla corrente e nessuno l’ha potuta aiutare.

E’ spietato questo nemico...tremendo...subdolo.. arriva strisciando che neanchete ne accorgi...si mette comodo e comincia a fare danni.

Ma per tanti che se ne vanno tanti altri guariscono e continuano la vita, a sorri-dere, a cantare e ad amare anche se in fondo al cuore questa è una ferita cherimane lì e ogni tanto fa ancora male.

Rimango così... seduta lungo il fiume con i piedi a mollo stringendo a me uncagnolino che adesso si è addormentato beato... ad un tratto un soffio di ventomi fa alzare lo sguardo, tra le foglie un raggio di sole e mi sembra di sentire lasua voce che sussurra.....la vita continua, prenditi cura di questo cucciolo faràbene a te e a lui.

Si la vita continua, il grande nemico toglie, ma la vita continua e io sono ancoraqui!!

Vai in pace amica mia... fa buon viaggio... un giorno ci rivedremo ma per ilmomento la vita continua .

Guardo questo cucciolo che dorme beato e tranquillo... ho deciso lo terrò conme!!si chiamerà Mosè salvato dalle acque.... io ho salvato lui e lui salverà me e cifaremo compagnia.

In fondo la vita continua.Giovanna

Dalla Vostra parte

8

2017 Dottoressa Elisabetta Fabbrini cosa ci dice dell’esperienza del 1°anno?

E’ stato un anno intenso. L’incarico didirettore generale è di per sé unasfida, per le responsabilità che com-porta, e lo è naturalmente in modo

particolare per chi come me è al suoprimo incarico. Ho avuto la fortuna ditrovare un territorio ricco e vivace,insieme a collaboratori validi, perrispondere a un compito di granderesponsabilità: attuare la riforma delwelfare lombardo, in un bacino checonta 473091 abitanti, senza che ilcittadino avvertisse disagi. Ci siamoriusciti, e ora comincia la secondafase, la costruzione di una nuovarete di cura, vicina al paziente, quin-di presente anche sul territorio,capace di dare risposte adeguatequando e dove servono. In tutto que-sto sarà fondamentale il rapportocon i Comuni e, anche in questo,devo ammettere di essere stata for-tunata: ho trovato sindaci che tengo-no molto ai loro ospedali e aperti allacollaborazione.

Cosa bolle in pentola?

Siamo in attesa di poter ufficializza-re, dopo l’ok da Regione Lombardia,il nuovo Piano organizzativo azien-dale. Si tratta del documento di rife-rimento di tutta l’organizzazione, chefisserà quelle che sono già evidenticome linee strategiche: valorizzare idue ospedali, Treviglio e Romano,puntando per ciascuno sulle attivitàche li contraddistinguono. Le équipesono di fatto un’unica squadra, conricadute positive per i pazienti per lesinergie che si possono creare. Nellafase non ospedaliera delle curevogliamo potenziare la continuitàassistenziale, specie a domicilio, conla nutrizione artificiale e l’emodialisia casa, ma anche con cinque posti

(lavorando noi in contatto conpazienti oncologici) Che novità/prospettive vede per lagestione del paziente oncologico?

Come voi ben sapete stiamo per fir-mare con “Gli amici di Gabry” unaconvenzione che consentirà di offrireai pazienti con gravi patologie croni-che e ai loro cari un supporto psico-logico. Voglio ringraziarvi pubblica-mente per questo, perché ci consen-te quella presa in carico a 360 gradiche deve essere la chiave della sani-tà in Lombardia da oggi in poi. Inostri pazienti oncologici sono segui-ti con grande professionalità dalpunto di vista clinico e con un granderispetto della persona. L’ accoglien-za è un aspetto molto curato da tuttoil personale e questo fa la differenzain un momento molto delicato per imalati e per i loro cari. In quest’ annosiamo riusciti a stabilizzare il perso-nale non di ruolo e a unificare glispazi per i pazienti oncologici edematologici. Molti dei pazienti ci vengono inviatida altre strutture e i nostri professio-nisti stanno creando percorsi diagno-stici terapeutici assistenziali (PDTA)a garanzia del corretto trattamento eper rafforzare ulteriormente i legamecon il territorio e con i medici di medi-cina generale. E’ in fase avanzata larealizzazione del “Pronto interventooncologico”, un canale che offrirà lapossibilità ai medici di base di inviareprecocemente i pazienti con sospet-to di tumore, in modo che possanoessere presi in carico con tempi rapi-di per la diagnosi e, se necessaria,per la terapia. Sono sviluppi importanti per unreparto che consideriamo un fioreall’occhiello dell’ASST BergamoOvest. Per questo vorremmo creareun Dipartimento funzionale che rac-cordi al meglio tutti gli specialisti chepartecipano alla cura del pazienteoncologico.

letto alla Fondazione Anni Sereni,per quei pazienti che non sono anco-ra pronti per tornare a casa ma chenon hanno più bisogno dell’ospeda-le. Infine un progetto ambiziosocome la Rete nefrologica locale, perfar dialogare medici di base, Ats,ospedale e pazienti che soffrono diproblemi ai reni. Molti anche i cantie-ri aperti o in procinto di aprire, dopol’inaugurazione del reparto diUrologia a Treviglio e del parcheggioper i dipendenti a Romano. Calcoliche la Regione ha investito, per lanostra ASST, più di 9 milioni e mezzodi euro, fra interventi strutturali e tec-nologie.

Che sviluppi vede di alleanza conil volontariato?

Il volontariato è una risorsa preziosa.Direi di più: un alleato insostituibile!La riprova è che la legge 23, chedisegna il nuovo sistema sociosani-tario territoriale, ne parla come fun-zione complementare e ausiliaria perraggiungere e consolidare la buonaqualità, l’appropriatezza e l’umaniz-zazione di cura e assistenza. E’ unriconoscimento importante della con-siderazione che chi lavora in sanitàmatura ogni giorno, a diretto contattocon le associazioni. Qui ho trovatoun tessuto molto ricco e attivo, perquesto abbiamo da poco istituito laConsulta delle associazioni di volon-tariato. Inviteremo le realtà che lodesiderano ad iscriversi, scaricandola domanda dal nostro sito, e adeleggere i propri rappresentanti. Ilparere della Consulta, seppur nonvincolante, sarà obbligatorio su temicome la prevenzione, la promozionedella salute, la qualità delle cure e laformazione. Non solo: si esprimeràsulla Carta dei servizi, e quindi suglistandard di qualità, sulla program-mazione e in occasione della stesuradei prossimi Piani Organizzativiaziendali. Questo per il futuro, anchese prossimo: nel presente continuala collaborazione dell’Asst con leassociazioni, testimoniata dall’impe-gno diretto del nostro direttore sociosanitario, Barbara Mangiacavalli, cheincontra tutte le associazioni, manmano che presentano richieste dinuove iniziative o progetti, così daconoscersi a vicenda”.

9

Marco Cremonesi Vicepresidente dell’AssociazioneAmici di Gabry

10

BERNARDO ZENALE, pittore edarchitetto che transitò l’arte lom-barda dal Gotico al Rinascimento

roseguendo la retrospettivastorica su Treviglio mi accingoa proporvi le biografie dei suoi

personaggi più eccellenti, apparte-nenti per lo più alle categorie dei pit-tori, degli architetti e dei medici.Parto con Bernardo Zenale per con-dividere con voi una fortuita scopertadelle scorse settimane, che qui viracconto. Ho dedicato l’estate allericerche storiche su ‘torri, ville ecastelli’ della Martesana, tra i fiumiLambro ed Adda, anzi sono in stam-pa e le presenterò questo mese allabiblioteca di Rivolta d’Adda. Per

quella ricerca mi sono recato aMilano in S . Maria delle Grazie con-vinto di trovarvi il monumento al suofondatore, Gaspare Vimercati (1405-1468), compagno d’arme diFrancesco Sforza, e da questi creatoconte di Vimercate, nell’altaMartesana in gratitudine per averconquistato agli Sforza, nel 1464, lacittà di Genova.

Milano – Chiesa di S.M. delle Grazie in corsoMagenta, sacrestia vecchia, affresco parie-tale di Bernardo Zenale

Girata la basilica in lungo e in largonon vi ho rinvenuto alcun monumen-to, solo nella cappella della Madonnadei Miracoli, sullo sfondo, il grandequadro della Madonna dei Miracoli,appunto, con a fianco Gaspare e suamoglie nella classica veste degli offe-renti. Deluso ed anche contrariatoper l’ingratitudine dei milanesi l’hovoluta esprimere al Priore domenica-no che della basilica è il custode equesti, con squisita comprensione,dopo aver compartecipato a nuovevane ricerche, saputo che ero diTreviglio e volendo in certo sensorappacificarmi, mi ha condotto, incompenso, nella sacrestia vecchia,sopravvissuta ai bombardamentidella II guerra mondiale che hannodistrutto la tribuna del Bramante e gliaffreschi memorabili di Zenale eButinone, vi si entra dalla parte delchiostro settentrionale.Qui giunto mi dice: ‘senta io nonposso far apparire un monumentoche non c’è più, però visto che lei è diTreviglio, almeno posso mostrarle latomba del suo concittadino BernardoZenale ed il suo bell’affresco di sanMartino che la presidia’. Sono rima-sto di pietra, e dopo aver ringraziatoper il dono, ho scattato due foto, del

e da Leonardo da Vinci, il titolo di‘maestro’. Lavorò, come architetto,nel Duomo di Milano e progettò ilcompletamento della fabbrica confor-memente al plastico che si conservaal Museo omonimo. Gli vengonoattribuite molte chiese milanesi, dasan Maurizio al Monastero Maggiorea santa Maria dei Miracoli presso sanCelso (forse invece del Dolcebuonoo dell’Amadeo) dove invece sonoacclarati suoi affreschi importanti.Riguardo il sodalizio dello Zenale conLeonardo da Vinci e DonatoBramante, così scrive il maestroCarminati: “In quel tempo era mortaall’usurpatore Lodovico Sforza lamoglie Beatrice. Egli, dominato dapaurosi rimorsi, cercava quietare lacoscienza con opere di religiosapietà. Diceva l’uffizio grande, digiu-nava, faceva celebrare cento messeal giorno in suffragio dell’anima delladefunta consorte e sollecitava i lavo-ri della chiesa e del convento diSanta Maria delle Grazie e a lavora-re in questo monastero, in compa-gnia del gran Leonardo da Vinci chevi dipinse la famosa Cena degliApostoli, lo Sforza invitò pure il trevi-gliese Zenale. Chiamato a gara dallecittà lombarde, diletto del Vinci, chelo consultava spesso, creato architet-to del Duomo di Milano, morì nellametropoli lombarda a 90 anni”.Capolavoro dello Zenale, compiutoinsieme a Bernardino Butinone, è ilPolittico di san Martino a cavallo conSanti presso la Basilica di Treviglio,unanimemente considerato la piùbella opera del Rinascimento lom-bardo.

11

san Martino, davvero simile a quellodel trittico di Treviglio col cavallo bor-chiato di pellame rosso, e della spo-glia tomba che ora condivido con voi.In verità il cortesissimo e colto Priore,correggendo con garbo la mia ine-satta informazione riguardo la sepol-tura di Beatrice d’Este (moglie diLudovico il Moro) vista alla Certosa diPavia dove invece c’è solo un monu-mento vuoto, mi ha anche raccontatola vera storia di questa sepoltura e levicissitudine dell’età napoleonicadove ha rischiato di venire profanata,indicandomi il sito anonimo (adiacen-te alla tomba di Zenale) dove si trovatuttora.Una bella lezione, di garbo e di con-tenuti che ricorderò per sempre.Spese volte, si parte con la presun-zione di sapere tutto, poi si ritornarimodellati dallo scorporo delle falseinformazioni e dall’aver appresocose nuove e sincere. Ecco qui unabreve biografia del grande pittore tre-vigliese. Bernardo o Bernardino Zenale dettoanche Bernardino da Treviglio, pitto-re ed architetto (Treviglio 1436 (datacontroversa) – Milano 1526). Studiòprospettiva sotto il Civerchio e tantofu grande nella pittura da meritarsidai colleghi la fama di ‘valentissimo’

Luigi MinutiStorico e amante dellanostra “bassa”

Milano – Chiesa di S.M. delle Grazie incorso Magenta, sacrestia vecchia, sepolcrodi Bernardo Zenale

Quest’anno il filo conduttore dellarivista sarà il tema delle donazionid’organo che verrà affrontato neisuoi diversi aspetti. In questo arti-colo vorrei però allargare la rifles-sione ai tanti modi di donare pen-sando ai piccoli o grandi gesti chemolti di noi compiono ogni giornonelle diverse realtà.

el contesto della societàattuale affrontare il tema deldono e del donarsi costituisce

un’impresa non facile che può desta-re sospetto e diffidenza.Si rischia di cadere in uno sdolcinatoromanticismo d’altri tempi o in unoscontato buonismo che non fa piùpresa sull’uomo disincantato di oggi.Nell’epoca moderna e nel cosiddettomondo sviluppato consegnato allalogica del mercato, sembra impensa-bile ogni riferimento alla gratuità ealla condivisione. Ma questo pregiu-dizioo è solo il segno di come fati-chiamo a vedere il valore vero dellepersone, della comunità umana,della natura, dell’arte, della bellezza,dell’amicizia, della solidarietà, dellavita umana, insomma di tutto ciò che

12

molto più del mercato ci rende veral’esistenza.Ma allora cosa sta dietro, o dentro, aun dono, dietro a ogni gesto di dona-zione se non una concezione dellavita ispirata a una visione della vitache offra un senso più profondo alnostro esistere.La riflessione cioè dovrebbe condur-ci a considerare che la donazionedegli organi, del midollo, del cordone,del sangue, di una parte di noi, delnostro tempo e delle nostre capacità,sono esempi e testimonianze di unadimensione dell’esperienza umana,quella del donare, che costruiscequotidianamente l’esistenza e le rela-zioni sociali. E che nutre, perciò, nonsolo le centinaia di forme di volonta-riato organizzato che conosciamo,ma i miliardi di relazioni che circolanonella quotidianità dell’esistenza.La realtà del dono, nelle sue variega-te manifestazioni personali e orga-nizzate, afferma e tiene viva, nel tes-suto sociale l’importanza dell’esi-stenza come relazione e quindi dellacondivisione e della solidarietà.Tutti abbiamo bisogno di essere rico-nosciuti, di contare per qualcuno, disentirci parte-di, di essere conferma-ti nel nostro esistere; e da questobisogno soddisfatto può continua-mente nascere e rinascere la respon-sabilità di riconoscere gli altri, di con-dividere la vita con gli altri restituen-do parte di ciò che si è ricevuto. C’èsicuramente uno scambio ma è unoscambio che non segue la logica delcontratto ma quella della ricerca edell’offerta di significato della relazio-ne e del proprio esser-ci reciproca-mente: che cosa sono io per te e checosa sei tu per me.Meglio delle mie parole sono quelledi Enzo Bianchi qui di seguito:

“Donare è un’arte che è sempre statadifficile: l’essere umano ne è capaceperchè capace di rapporto con l’altro,ma resta vero che questo “donare sestessi”, perchè di questo si tratta, nonsolo di dare ciò che si ha, ciò che sipossiede, ma di dare ciò che si è,richiede una convinzione profondanei confronti dell’altro.Ma il dono all’altro è possibile soloquando si decide la prossimità, il farsivicino all’altro, il coinvolgersi nellasua vita, il voler assumere una rela-zione con l’altro... Allora ciò che eraquasi impossibile e comunque diffici-le, faticoso, diviene quasi naturaleperchè c’è in noi, nelle nostre profon-dità, la capacità del bene: questa èrisvegliata se non generata, propriodalla prossimità, quando cessa l’a-strazione, la distanza e nasce la rela-zione.”

(Enzo Bianchi, Priore della Comunitàdi Bose).

Alla fine vorrei riportare un racconto,che forse molti conosceranno ancheperchè ha dato origine a un film, cheben riassume quello il senso profon-do del dono e il suo significato.

Il pranzo di Babette Si racconta che Babette fosse unafamosa cuoca ma che ad un certopunto avesse perso tutto, soldi, affet-ti e fortuna. Da Parigi approda in unpiccolo villaggio della Danimarca abi-tato da una setta luterana molto rigo-rista. Lì, la accolgono come una esi-liata, due sorelle zitelle che vivonounicamente della memoria del padre,decano e fondatore di quella comuni-tà ora diventata divisa e molto litigio-sa.Babette, con il suo arrivo, porta arianuova in quel piccolo villaggio sper-duto su un fiordo del mare del Nord.Serve devotamente le sorelle e impa-ra, come se fosse una cuoca princi-piante, gli usi culinari del posto.L’unica sua ricchezza è un bigliettodella lotteria più importante di Parigi.Le succede, con sua grande meravi-glia, di vincere il primo premio. Una

13

somma enorme! Un gran dire nellacomunità! Tutti hanno il sospetto,anzila certezza, che la serva se ne ritor-nerà a Parigi a fare la gran dama eloro, invidiosi, sempre relegati in quelvillaggio dimenticato dal mondo.Invece, Babette spende tutta l’esage-rata cifra per imbandire un pranzoalla comunità che l’ha ospitata. Unpranzo dalla raffinatezza ecceziona-le: addirittura con prodotti pregiatissi-mi arrivati per l’occasione dallaFrancia...........Tutti mangiano in grande austerità,sempre immaginando Babette giànei teatri di Parigi e loro fra i lupi. Maecco che, ad un certo punto, il pran-zo diventa un momento di grazia, inuna atmosfera di tale calore, serenitàe bellezza che scioglie i cuori, susci-ta parole di speranza, illumina sguar-di di comprensione, crea gesti di per-dono. Tutti sono come trasformati,colmati di letizia. Escon insieme edanzano sotto la neve alla luce dellaluna, celebrando così la gioia dellariconciliazione.Nessuno si accorge più di Babette.Rimane nascosta, fuori scena; leil’artefice di tutto! Ma è contentaanche lei: aveva perso tutto in mododoloroso ed ora loperde ancora, congratitudine per la comunità che l’haaccolta. Come per miracolo, ha rido-nato grazia e gioia a una comunitàdivisa.Solamente alla fine si scopre cheBabette era una grande artista, lamiglior cuoca del più famoso Hotel diParigi. (da K.Blixen, Capricci del destino, Feltrinelli, Milano 1989)

Luisa BonettiPsico-Oncologadell’AssociazionePsicologa dell’U.O. di Oncologia MedicaAzienda OspedalieraTreviglio-Caravaggio

14

In un mondocon molti alberi

Liceo Artistico Simone Weil - TreviglioGruppo di lavoro Classe 4e:Michele Barbieri - Michael Cagliani - Melissa Comotti Luca Finazzi - Elisa Tomasoni

15

si respira meglioe si sorride di più

16

Andar per erbe è riscoprire una attività fisica,mentale e salubre per tutti noi e per i nostriortaggi che, attraverso protezioni naturali spri-gionate dalle erbe officinali sono la soluzionepiù idonea ed economica per una prevenzio-ne antiparassitaria e anticrittogama che attac-cano le nostre piante. Questa breve lista, facile e comprensibile ciaiuterà, a riscoprire antichi metodi, che con iltempo sono stati abbandonati. In poche paro-le dobbiamo riportare alla luce metodi dimacerazione che hanno sempre aiutato l’uo-mo nella difesa contro le mille malattie deinostri ortaggi. Le pratiche in uso, per quanto riguarda imacerati, sulla fertilizzazione radice/foglia,antiparassitari e con azione antigrittogamicheche vengono utilizzate dalle erbe officinalesono:

Ortica (Urtica dioica) reperibile nei nostricampi e rive dei fossi irrigui Consolida Maggiore (Symphytum officina-

le) erba officinale oramai introvabile perchédistrutta dal continuo diserbo effettuato neiterreni agricoli. Fortunatamente, grazie allarete dei Seed Savers abbiamo ritrovato deisemi in un vecchio erbario e dal 2000-2001manteniamo questa pianta coltivandola diret-tamente nei nostri Orto Biodiversi.

Equiseto (Equisetum_hyemale) chiamatacomunemente “Coda di cavallo” che si usaper la lotta contro lo oidio ancora presentenelle rive dei nostri fossi e lungo la massiccia-ta ferroviaria.

Artemisia (Artemisia absinthium- elemen-to base del liquore di Assenzio) introvabile, oalmeno, talmente rara da non essere ritrovar-la nei nostri campi, ma in questo caso ci aiutal’Erboristeria.

Le soluzioni dei macerati e loro uso :Macerato di Ortica = Composizione 1:10

(1kg di ortica in 10 Litri di acqua) prodotto fre-scoAzione repellente Da usare contro Afidi,

Adalberto Salvatore Sironi Referente del Gruppo Orti Biodiversi Caravaggini

Ragnetto Rosso e Cimici sia su ortaggi chesu fiori di arredo. Macerare per 24-48 ore, fil-trare e spruzzare abbondantemente la solu-zione sulle piantine colpite ogni 5-10ggAzione Fertilizzante Tempo di macerazionedi 30-40gg, soluzione molto maleodorante;questa deve essere eseguita in recipientimuniti di coperchio al fine di contenere il“puzzo”, dopo tale tempo, filtrare e diluire ilmacerato 1:10 (1 lt macerato con 10 lt diacqua), versare la soluzione sul piede dellapianta o spruzzata direttamente sulle foglieogni 10 giorni.

Macerato di Consolida Maggiore =Composizione 1:10 (1Kg per 10 lt acqua)prodotto frescoAzione fertilizzante Tempo di macerazione 30giorni, dopo i quali, si ottiene un liquido moltoproteico e ricco di potassio, fertilizzantenaturale che stimola la crescita delle piantee ne rafforza la resistenza nei confronti deiprincipali parassiti. Il macerato DEVE essereutilizzato puro, senza ulteriori diluzioni e lemodalità di uso sono le più facili ed econo-miche: cioè si versa il liquido direttamente sulpiede della pianta ogni 10 giorni.

Macerato di Artemisia = Composizione perprodotto fresco: 350 grammi in 10 litri di acquaper 3 giorniComposizione per prodotto secco: 30 grammiin 10 litri di acqua (prodotto reperibile inErboristeria) per 4-5 giorni. Macerato repel-lente e risolutivo; prima dell’uso filtrare ilmacerato e poi irroralo abbondantemente sufave, cavoli, cavolfiori ogni 2 giorni. Questomacerato è eccezionale contro Afidi Neri,Formiche e Cavolaie.

Ovviamente questa lista dei macerati e prepa-rati si limita a pochissime erbe officinali, intealtà potrebbe essere lunga.. Certo, questo èun buon inizio, facile e più che sufficiente periniziare un percorso di coltivazione salubre erispettosa dell’ambiente. Per altre informazio-ni sui macerati utilizzati nei nostri orti scrivia [email protected]

Ortica Consolida Maggiore Equiseto Artemisia

Amicizia, assistenza,consulenza, formazione e informazione.

Per sostenerci, per ricevere la rivista a casa tua,

per partecipare attivamente alle nostre iniziative:

Tel. 0363 305153 c/c postale: 16386245

AMICI DI GABRY - ONLUSSede Associativa V.le Oriano, 20 • 24047 Treviglio (BG) - Tel. e Fax: 0363 305153

Centro formazione e ascolto “Clotilde Finardi” - Via Fermo Stella,13 - Caravaggio (BG)[email protected] - www.amicidigabry.it

Reg. Prov. Ass. 28/96 - Fg 7 - Sez. D - P.I./C.F. 02645050168

L’ASSOCIAZIONE OFFRE I SEGUENTI SERVIZI

• SPORTELLO INFORMATIVOE’ un servizio rivolto a chi, per la prima volta, entra in contatto con l’Associazione,

ha come obiettivo quello di accogliere i bisogni della persona e di aiutarla a conoscere la realtà del nostro lavoro attraverso la presentazione dei servizi che offriamo.

• SPORTELLO DI CONSULENZA PSICOLOGICAE’ uno spazio di ascolto e di elaborazione dei vissuti legati alla malattia al quale potersi rivolgere per una consulenza o individuale o familiare, presso Day Hospital Oncologico

• SPORTELLO DI CONSULENZA LEGALEIl servizio è a disposizione esclusivamente per i soci dell’Associazione

per problematiche inerenti alla malattia.Per appuntamento telefonare negli orari di apertura alla sede associativa

in Viale Oriano a Treviglio

Promuoviamo incontri formativi rivolti alla popolazione e/o a piccoli gruppi su tematiche legate alla malattia tumorale.

Più forza ad “Amici di Gabry” più servizi ai malatiVUOI FINANZIARCI? ECCO COME:

Sostienici senza spendereDeduci dalle tasse il tuo contributo Iscriviti ad “Amici di Gabry”

Apponi una firma nell’apposito riquadro del tuo modello fiscale (CUD/730/Unico) e il 5 per mille della tua imposta sul reddito verrà destinato ad “Amici di Gabry”.

Per sceglierci dovrai indicare il codice fiscale dell’associazione.02645050168

La destinazione del 5 per mille non interferisce con quella dell’ 8 per mille per leopere sociali dello Stato e delle Chiese.

“Più dai meno versi”.Se sostieni “Amici di Gabry” con una donazione, puoi godere di benefici fiscali.

Conserva la ricevuta postale o bancaria per la prossima dichiarazione dei redditi.

Le quote associative ammontano a:15,00 Û per i soci ordinari,

150,00 Û per i soci sostenitori

Per effettuare un versamento scegli una di queste modalità:• C/c postale n°16386245 intestato ad “Associazione Amici di Gabry”

via Matteotti 125 - 24045 Fara Gera D’Adda.• Bonifico bancario sul c/c 210230/31 - CREDITO COOPERATIVO DI TREVIGLIO

Cod. IBAN IT92D0889953643000000210230

SE HAI BISOGNO DI ULTERIORI CHIARIMENTICHIAMA IN SEDE AL NUMERO 0363 305153

ONLUS - Sede Legale: via Matteotti, 125 - Fara Gera d’Adda (BG) Sede Associativa: viale Oriano, 20 - Treviglio