taranto non è solo
DESCRIPTION
Federico Pirro, docente di Storia dell’Industria presso l'Università di Bari, racconta di come Taranto e il suo territorio abbia esempi virtuosi. Serveco è tra questi.TRANSCRIPT
![Page 1: Taranto non è solo](https://reader035.vdocuments.pub/reader035/viewer/2022081206/577c83ed1a28abe054b6d7b8/html5/thumbnails/1.jpg)
Taranto
NUOVO di Puglia
* Tandem con altri quotidiani (non acquistabili sepa-ratamente); nella provincia di Brindisi dal lunedì alsabato Qu otidiano + E1,20. Ladomenica, con l’inserto E 1,40
www.quotidianodipuglia.it
Mercoledì23 marzo 2016Anno XVI N. 82q 1,20*
RIFLESSIONI
MANDURIA
IL CONFRONTO CON L’ASL
L’EUROPA SOTTO ATTACCO
L’avventura è iniziata nel2014 proprio a Taranto conil primo workshop del proget-to e ieri a Scampia, alla pre-senza del ministro della Giu-stizia Andrea Orlando, si èarchiviata la prima edizionedella “Resto al sud Aca-demy”. Tra i ragazzi, prove-nienti tutti da sei quartieri di-sagiati di altrettante città delsud, anche Maria Alagni, diTaranto, che ha realizzato unvideo sui Tamburi e il vicinosiderurgico.
SPRECHI PER CENTINAIA DI MILIONI? DELRIO CHIAMA IN CAUSA CANTONE
di Andrea CAROPPO*
L e Ferrovie del Sud Est, nel corso del-la loro storia, hanno dato tanto alla
Puglia, sia in termini di mobilità che intermini di infrastrutturazione. Basti pen-sare alle centinaia di comuni raggiunti.
di Federico PIRRO
Una settimana fa 15questa testata ha pub-blicato un ricchissi-
mo e pregevole inserto sullerisorse storiche e paesaggisti-che dell’area di Taranto pre-sentate come asset strategicida valorizzare per il rilanciodi un territorio come quellodel capoluogo ionico e delsuo hinterland che resta unodei punti di forza dell’econo-mia nazionale. E l’ampio eappassionato dibattito cheha accompagnato la presen-tazione dell’inserto nella se-de dell’Ateneo nel Borgo an-tico ha dimostrato - ove pu-re ve ne fosse ancora biso-gno - che una parte moltoqualificata della società civi-le cittadina è già in campocon passione, idee e impe-gno per la rinascita di Taran-to.
Qualche giorno prima,venerdi 11 marzo, inveceera stato presentato nellosplendido Castello Aragone-se, dinanzi ad un pubblicoaltrettanto folto e qualifica-to, il volume intitolato “U-no più uno fa tre”, dedicatoalla ricostruzione della sto-ria della Serveco, una dina-mica azienda della provin-cia, attiva da molti anni nelsettore ecologico che ha av-viato un percorso di diversi-ficazione produttiva anchenel comparto manifatturiero.La società, guidata tuttoradai suoi fondatori Piero Chi-rulli e Carmelo Marangi, haraggiunto un fatturato di 30milioni, occupando quasi300 addetti, trenta dei qualiingegneri.
LA MANIFESTAZIONE A SCAMPIA COL MINISTRO ORLANDO
IL RACCONTO DEI SALENTINI NELLA CAPITALE BELGA
«Fastweb resti a Taranto e si affidia un call center serio». Dopo la de-nuncia delle condizioni contrattualiin cui lavoravano i dipendenti (uneuro all’ora) e dopo la revoca delcontratto da parte della società tele-fonica, la Cgil torna in campo perchiedere di salvare i posti di lavoro.Secondo il sindacato la decisione diFastweb «è un buon segno ma nonè sufficiente». La beffa più grossasarebbe «se le lavoratrici, dopo averavuto il coraggio e la dignità di de-nunciare le loro indecenti condizionidi lavoro, rischiassero di trovarsisenza più alcuna attività. Sarebbe tri-ste che alla fine la morale di tuttaquesta vicenda possa diventare chechi pretende un lavoro decente sem-plicemente ne rimane senza».
«Riapriteil punto nascitadel Giannuzzi»
Continua a pag. 8
PIGNATELLI a pag. 9
Due attacchi di kamikaze dello Stato islamico: 31 morti e 250 feriti. Controlli potenziati negli aeroporti e porti
L’Europa è sotto scacco dei ter-roristi dell’Isis. Ieri mattina nuo-vi attentati hanno seminato il ter-rore a Bruxelles, colpiti aeropor-to e metrò. Le deflagrazioni han-no colpito lo scalo internaziona-le Zaventem nella hall delle par-tenze, accanto al banco dellaAmerican Airlines. Bomba an-che alla fermata Maelbeek, vici-no alle sedi delle istituzioni Ue.Secondo i dati forniti dal mini-stro della Sanità belga, MaggieDe Block, i morti sono 31 e al-meno 250 i feriti. Rafforzate lemisure di sicurezza anche in Pu-glia. Porti e aeroporti sorvegliatidalle forze dell’ordine con l’ag-giunta dei militari dell’esercito.
GRASSI e MINERVAalle pagg. 2 e 3 A pag. 3
Continua a pag. 8
A pag. 3
TARANTONON È SOLOEMERGENZEE CASO ILVA
Terrore a Bruxellesallerta in Puglia
Sanità Service: a Barispiraglio per la vertenza
MACCHITELLA a pag. 9
DAMIANI e GIOFFREDIalle pagg. 4 e 5
Sandro: per l’esamenon sono andatoa lavorare in aeroporto
Fse-bancomat, via all’inchiesta
Fiorella: sono salvagrazie alla telefonatadei miei genitori
I due kamikaze ripresi dalle telecamere di sicurezza poco prima dell’esplosione. Nel tondo il terzo terrorista, ora ricercato
Una telefonata le ha letteral-mente salvato la vita. È quantoaccaduto a Fiorella Giorgiani,di Montesano Salentino che la-vora nella direzione agricolturadella Commissione Europea,scampata alla bomba nella me-tro grazie alla chiamata dei ge-nitori.
Un tavolo di confronto per le Asl diTaranto e Brindisi e la confermadell’incontro del 5 aprile in assesso-rato. È l’esito della riunione di ieria Bari tra le organizzazioni sindaca-li e il presidente della Regione Pu-glia Michele Emiliano in merito al-la questione Sanità Service. Sospesadunbque la manifestazione unitariaprevista per oggi a Bari, in attesadell’esito della prossima riunione.
CERESIO a pag. 24
Paga da un euro all’ora al call center. La Cgil, dopo la revoca del contratto, chiede alla società di restare a Taranto
Sos a Fastweb: salvate i posti
LA MIOPIA DI EMILIANO
Sandro Piscopiello, nato a Bruxel-les da papà leccese, lavora all’ae-roporto preso di mira dai kamika-ze. È salvo perché aveva presoun giorno di permesso: «Non so-no andato al lavoro perché avevoun esame all’Università. Tremoal pensiero di quello che mi sa-rebbe potuto accadere».
MARIGGIÒ a pag. 10
Un video sui Tamburie per Maria arriva il premio
![Page 2: Taranto non è solo](https://reader035.vdocuments.pub/reader035/viewer/2022081206/577c83ed1a28abe054b6d7b8/html5/thumbnails/2.jpg)
8 Mercoledì 23 marzo 2016
ATTUALITA'
LAMIOPIA...
TARANTO NON È SOLO...L
EO
PIN
ION
I
Ma l’affetto e la gratitudine auna storia importante per il no-stro Sud non possono offuscarei problemi e le urgenze dell’og-gi: rispetto a un sistema chebrucia annualmente centinaia dimilioni di euro dei pugliesi afronte di servizi pessimi o inesi-stenti, è giunto il momento diuna rivoluzione copernicananon più rinviabile.
La società pubblica Fse haricevuto e riceve ogni anno daciascuno di noi, attraverso il bi-lancio regionale, centinaia dimilioni di euro, eppure è in dis-
sesto mentre la qualità del servi-zio offerto ai cittadini è da ter-zo mondo. Essa offre mezziscandalosamente vetusti e fati-scenti che si incendiano duran-te il servizio, sporcizia indicibi-le, ritardi cronici e un’offertadi tratte e orari immutata da de-cenni - che prescinde del tuttodalle mutate e mutanti esigenzee abitudini di vita dei cittadinipugliesi -: fattori che rendonoinaffidabile il servizio costrin-gendo gli utenti ad affidarsi amezzi propri per non subire di-sagi e pericoli inaccettabili. A
questo si aggiungono gli scan-dali clamorosi di cui leggiamo,carrozze pagate cinque volte ildovuto (e ferme), consulenze esprechi per milioni di euro,compensi stratosferici al mana-gement, ecc…
La Regione Puglia (e il Go-verno) dovrebbero smetterla dimantenere in piedi con fiumi didenaro pubblico questo carroz-zone clientelare e inefficiente.La Giunta Emiliano, invece,chiude gli occhi e perpetua il si-stema ritenendo giusto continua-re a versare milioni di euro deipugliesi in attesa che il commis-sariamento della società (e ilsuo rifinanziamento, semprecon denari pubblici) portino arisultati salvifici: una follia poli-
tica e giuridica, della quale pro-babilmente si dovrà rendereconto anche in sede erariale.Chi di noi, dopo essere andatopiù volte in un ristorante e aversempre mangiato malissimo epagato tantissimo, continua atornare sempre nello stesso ri-storante per mangiare da schifoe farsi derubare?
Per rimettere in piedi Fse civorranno decenni e i pugliesinon possono attendere. Occorreimmediatamente rescindere ilrapporto contrattuale con la so-cietà pubblica, palesemente ina-dempiente, e indire quanto pri-ma più gare ad evidenza pubbli-ca per dotare finalmente la Pu-glia di servizi di trasporto pub-blico degni di questo nome.L’affidamento al soggetto pub-blico ha comportato per la co-munità costi esorbitanti, servizipessimi e fattori di carico medibassi (qualcuno ha mai visto untreno Fse pieno?): l’apertura almercato è l’unico modo per as-sicurare un servizio migliore li-mitandone però il peso sulle fi-nanze pubbliche. Come la sto-ria recente di Fse dimostra, chisa di ottenere a prescindere fiu-mi di denaro dei contribuentinon ha alcun motivo per offrireun servizio di buona qualità e
aumentare il numero di utenti,non ha alcun incentivo a inve-stire in manutenzione o forniremezzi di trasporto più moderni,che consumino meno e inquini-no meno, non ha nessun interes-se a minimizzare i costi inutili,eliminare gli sprechi e cancella-re le prebende politico-clientela-ri: i suoi ricavi sono indipen-denti dalla domanda dell’uten-za, per giunta priva di meccani-smi di controllo e sanzione. Intal modo i costi aumentano, sidipende sempre più dai sussidipubblici e la politicizzazionedel servizio diviene dilagante.
Rescisso una volta per tutteil rapporto con questa società,la Regione Puglia, come già fat-to da tante altre regioni italia-ne, può immediatamente proce-dere ad assegnare pacchetti dilinee attraverso una pluralità digare, per lotti di dimensione ri-dotta e differenti anche per mo-dalità di trasporto. Il trasportopubblico locale non deve neces-sariamente essere gestito da ununico soggetto su un territorioampio, anzi: piccoli lotti assicu-rano una dimensione ottimaledel servizio e soprattutto posso-no essere accessibili anche aoperatori medio-piccoli. Del re-sto il nord della Puglia già co-nosce esperienze simili di colle-gamenti interni e con altre Re-gioni gestiti da operatori privaticon risultati tutto sommato sod-disfacenti.
L’adozione delle gare nondeve spaventare nessuno, nem-meno il personale attualmentedipendente di FSE. Se il gover-no e la Regione si ostinano a te-nere in piedi questo carrozzo-ne, gli unici a pagarne il prez-zo, oltre ai cittadini privi di ser-vizi, saranno proprio i dipen-denti, sulle cui spalle cadrà
pressoché per intero l’onere delrisanamento con dolorosissimitagli alle retribuzioni e licenzia-menti massivi. L’esperienza dialtre regioni rivela invece cheladdove gli operatori pubblicicome FSE sono usciti di scena,la gran parte degli impiegati èstata riassunta dai privati chehanno vinto - cosa che si puòben garantire attraverso idoneeclausole sociali -: un serviziomigliore e meglio organizzatogenera una domanda che con-sente di sostenere livelli occu-pazionali quantomeno pari aquelli preesistenti.
Aprire il trasporto pubblicopugliese al mercato e alla con-correnza lo farà uscire da que-sta situazione pietosa sia per ipasseggeri che per la spesa pub-blica. Alla Regione certo deverestare il compito di verificarese sono rispettate le esigenze dimobilità di tutti cittadini, anchedi quelli che abitano in zonenon centrali o poco densamentepopolate e, quindi, di interveni-re con i soldi dei pugliesi sololaddove la domanda è bassa efornire il servizio risulterebbedel tutto sconveniente a qualun-que operatore. Smettere di ali-mentare una voragine nella va-na speranza di chiuderla per af-fidare i servizi ai privati, faràemergere non solo un serviziopiù economico e di qualità su-periore, ma soprattutto un servi-zio attento anche alla soddisfa-zione dei clienti - i cittadini pu-gliesi -, fattore oggi del tutto as-sente dalle strategie aziendalidi Fse ma evidentemente ancheda quelle politiche della GiuntaEmiliano.
Andrea Caroppo* Capogruppo regionale
Forza Italia
La Serveco, con le imprese suecontrollate, è il caso virtuoso diun gruppo che, pur essendo ben ra-dicato nel mercato locale, è ormaipresente anche all’estero ove stacollocando con successo nuoviprodotti a tecnologia avanzata.
Abbiamo voluto ricordare idue eventi per sottolineare comeoggi a Taranto non siano solo lecomplesse vicende dell’Ilva a tene-re banco con tutte le comprensibi-li preoccupazioni che ne derivanoper i suoi addetti e fornitori, maanche quelle molto positive riguar-danti sia le grandi risorse storichein via di valorizzazione come ilMarta e il Castello Aragonese, esia le imprese che stanno resisten-do alla crisi, rilanciando con nuo-ve attività la loro presenza compe-titiva. E non è solo la Serveco chesi è mossa in tale direzione, maanche altre società fra le qualiemergono, solo per citarne alcunema non le uniche, la Comes guida-ta dal presidente di ConfindustriaTaranto Vincenzo Cesareo - che èimpegnata con successo nella di-versificazione del proprio mercatocon presenza anche all’estero - ela Stoma Group di Massafra.
Nel capoluogo ionico, dunque,il panorama economico e cultura-le, animato anche da questa testa-ta, è in movimento, anche alla lu-ce delle linee guida del Contratto
istituzionale di sviluppo promossodal Governo, e numerosi fatti nuo-vi degli ultimi mesi smentisconoogni visione catastrofica della si-tuazione locale che, al contrario,qualcuno si ostina a rappresentare.Mentre infatti proseguono le visiteal Siderurgico dei soggetti chehanno dichiarato il proprio interes-se all’acquisto del Gruppo Ilva, odi singoli suoi siti, un numero cre-scente di Pmi sono attivamente im-pegnate a ridurre la dipendenzadal Siderurgico, dalla raffineriadell’Eni e da qualche altro grandecommittente. Non è un percorsofacile, certo, lo sappiamo tutti, malo si sta avviando da parte deglioperatori più lungimiranti, perchéla monodipendenza commercialenon è in alcuno modo positiva.
Nell’Arsenale è in corso la ri-qualificazione a medio terminedelle officine e delle loro attivitàmanutentive al servizio della navidella nostra Marina Militare, masi delinea nitidamente anche il re-cupero di alcune aree interne a fi-ni di archeologia industriale. Glistessi vertici dell’Arma stanno pro-seguendo il pieno recupero del Ca-stello Aragonese, un autentico gio-iello dell’architettura militare deltardo Quattrocento, ormai conse-gnato da anni ad una crescentefruizione turistica. Il Museo Ar-
cheologico - uno dei vanti del pa-trimonio museale nazionale - staconoscendo sotto la guida dellasua nuova manager un forte rilan-cio che sarà ulteriormente rafforza-to non appena verrà completatol’allestimento del fronte espositivodel secondo piano della struttura.
L’Arcivescovo Monsignor San-toro, con la sua paterna e da tuttiapprezzata sensibilità per i bisognidella comunità diocesana, sta ope-rando instancabilmente per solleci-tare ad ogni Autorità competenteil rapido ed efficace assolvimentodei propri compiti, anche di carat-tere strettamente tecnico, per favo-rire la rinascita di Taranto, e neigiorni scorsi ha organizzato un’As-semblea con la partecipazione delSindaco e del Presidente della Re-gione per conoscere in dettaglio iprogetti per la rigenerazione dellacittà vecchia. In questa occasioneil Presidente Emiliano, oltre a ri-cordare l’impegno per la costruzio-ne del nuovo ospedale in fase diavanzata progettazione, ha annun-ciato una legge regionale con ulte-riori provvidenze in favore dellacittà. L’Autorità portuale, guidatadal Commissario il prof. SergioPrete, nel mentre vigila sugli im-ponenti lavori in corso per il po-tenziamento dello scalo, attendecon fiducia le manifestazioni di in-
teresse a localizzarsi sul molo poli-settoriale, e continua a dialogarecon soggetti anche internazionalidisponibili a insediarsi su alcunebanchine e rilancia il progetto delDistripark.
La Federmanager, a sua volta,ha programmato alcune iniziativenelle prossime settimane per evi-denziare all’opinione pubblica ilruolo decisivo dei dirigenti d’a-zienda per la difesa e il rilancio incorso dell’industria locale. Univer-sità e Politecnico, accanto a inizia-tive di animazione culturale comequella prima ricordata, proseguo-no la propria attività per la miglio-re formazione degli studenti chevi sono iscritti, mentre la Commis-saria alle bonifiche sta completan-do le accurate indagini preparato-rie ai vasti interventi previsti peril Mar Piccolo.
Perché abbiamo voluto ricorda-re sia pure sinteticamente l’impe-gno di tanti soggetti istituzionali eimprenditoriali per la rinascita del-la città e della sua economia checonserva comunque una sua robu-sta colonna vertebrale di caratteremanifatturiero ? Perché da troppotempo in essa vi sono alcuni setto-ri dell’opinione pubblica - peraltrolargamente minoritari - che tendo-no invece a raffigurare la situazio-ne cittadina come se fosse caratte-
rizzata solo da persistente immobi-lismo e da un inarrestabile degra-do produttivo ed ambientale, sinoai limiti di un disfacimento genera-le. Ma non è affatto questa la dire-zione di marcia verso cui muovo-no i soggetti più attivi ed autorevo-li del territorio, anche se nessunovuole ignorare in alcun modo icomplessi problemi occupazionali,sociali ed ambientali tuttora sultappeto e le varie emergenze chesegnano ancora il capoluogo. Maognuna di esse sta mobilitando or-mai da tempo grandi risorse istitu-zionali, umane e materiali volte afronteggiarle e superarle.
Di tutto questo allora bisogne-rebbe essere pienamente consape-voli anche fra i partiti e i lorogruppi dirigenti, le varie associa-zioni della società civile, i Sinda-cati, gli Ordini professionali, le di-verse categorie economiche. E co-sì, se si diffonderà e si rafforzeràsempre di più un nuovo spiritopubblico finalizzato al progressivosuperamento collettivo delle purnotevoli difficoltà tuttora esistenti,Taranto avrà compiuto un grandepasso in avanti verso una nuovastagione della sua storia plurimille-naria, al servizio non solo dellaPuglia ma dell’intero Paese checontinua a guardare a questa affa-scinante capitale di origini magno-greche come ad uno dei punti diforza più prestigiosi che l’Italiapuò vantare nello scenario compe-titivo in cui è inserita.
Federico Pirro
DALLA PRIMA PAGINA